Una notte diversa

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    Lynae arrossì appena: l'ultima delle sue intenzioni era farlo sentire in difetto. Non lo trovava scortese, né inappropriato, né voleva dare l'impressione di volerlo rimproverare.
    «Non dovete scusarvi, anzi - sorrise alle sue ultime affermazioni - io stessa apprezzo il suono del silenzio. Non volevo mettervi a disagio, quanto più il contrario, ma... forse nemmeno io sono adatta all'arte della conversazione. Qui in campagna si parla e basta! E io sono abituata ad avere a che fare con bambini ed animali, non certo con aristocratici.»
    Sospirò ed alzò gli occhi al cielo, su quella moltitudine di luci che punteggiavano l'oscurità, per un istante. La sua mente vagò oltre il cielo, oltre il Maelstrom, per poi tornare nel suo esile corpo. Lo sguardo tornò sul filare di alberi ordinati, il passo che si muoveva sicuro anche nel buio, che non sembrava darle affatto fastidio alla vista.

    «Siamo quasi arrivati - disse infine, quando la dimora comparve alla vista - quella luce indica il portone di casa mia.»
    Difatti, di fronte a loro si intravedeva la fiamma tremula di una lanterna, che permetteva di scorgere il profilo scuro di una casa di campagna, semplice ma molto accogliente. Vi erano forse anche altri edifici, probabilmente magazzini e stalle, ma era difficile a dirsi con quella poca luce. Il gatto li precedette, avviandosi a corsa verso casa, mentre Lynae esitava a dire di nuovo addio.
    Lo avrebbe rimandato ancora, fin quando le sarebbe stato possibile.

    «Vorrei poter partire anch'io, come fate voi. Vedere la città dei teatri, i boschi degli elfi e le montagne impervie che vi hanno portato fin qui. Lo vorrei davvero... vivere un'avventura, invece di continuare a sognarla...»


    Energia: 100%
    Stato fisico: illesa
    Stato mentale: agitata


    Tecniche utilizzate: -


    Passive degne di nota:
    Incanto Delicato: la sua bellezza eterea e il fascino della sua figura hanno una componente mistica, che fa rimanere abbagliati coloro che per la prima volta ammirano Lynae e che portano spesso sguardi ammirati su di lei.
    Cuore Generoso: la sua indole buona e premurosa la porta a comprendere con più facilità i sentimenti e le emozioni altrui.

     
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    on dovete scusarvi, anzi… io stessa apprezzo il suono del silenzio. Non volevo mettervi a disagio, quanto più il contrario, ma... forse nemmeno io sono adatta all'arte della conversazione. Qui in campagna si parla e basta! E io sono abituata ad avere a che fare con bambini ed animali, non certo con aristocratici. »
    « Non vi perdete nulla, ve lo assicuro. Credo che la vostra vita, qui, sia più felice di quella di qualunque patrizio di Najaza… » rispose Kiryll, alzando lo sguardo a sua volta sulla notte stellata. I due sospirarono all’unisono.
    Davanti a loro, sul sentiero, correva una volpe in fuga da qualcosa; quando vide i due giovani venirle incontro, deviò rapida e sinuosa, sparendo alla vista. Il cadetto non l’aveva notata… stava formulando un pensiero. Di quando in quando, lanciava un’occhiata alla fanciulla che procedeva di fianco a lui, alla sua figura esile e proporzionata.
    « Aveva ragione Göstaff, prima, quando diceva… – deglutì, cercando le parole – quando diceva che quando ci si mette in viaggio bisognerebbe mettere in conto che ogni cosa che si incontrerà, bisognerà poi per forza lasciarsela alle spalle. È strano pensarci… uno parte proprio con la speranza di vedere i luoghi più belli possibile, ma quanto più bello è un posto, tanto più è triste andarsene e non tornarci più. Queste colline, ad esempio – fece una pausa, riflettendo… – Si viaggia per collezionare ricordi, suppongo… »
    Lontano, nel buio, oltre una svolta, si fece visibile un puntino bianco.
    « Siamo quasi arrivati: quella luce indica il portone di casa mia. »
    Il cuore del cadetto si fece più pesante… proprio ora che gli si erano sciolti i pensieri, che avevano iniziato a parlare…
    Il gatto, che li aveva seguiti fino a lì, a un certo punto riconobbe il percorso che lasciava il sentiero verso il casale fuori mano, e scomparve ad agili balzi. Lynae, al contrario, rallentò il passo fin quasi a fermarsi. Altrettanto fece Kiryll.
    « Vorrei poter partire anch'io, come fate voi – la sua voce vibrava – Vedere la città dei teatri, i boschi degli elfi e le montagne impervie che vi hanno portato fin qui. Lo vorrei davvero... vivere un'avventura, invece di continuare a sognarla... »
    Il tono della fanciulla, così sincero ed aperto, spinse il cadetto a guardarla in faccia, cosa che faceva di rado quando parlava con qualcuno. Complice forse anche la notte, si sentiva meno in imbarazzo ad incontrarne lo sguardo.
    « Prima anch’io ero pieno del desiderio di vedere molte cose nuove, ogni città del Presidio, la foresta degli elfi… ma ora che so quanto veloce corrono le ore migliori, e quanto è strano sentirne avvicinarsi la fine senza poter fare assolutamente nulla per arrestarla… non lo so, il gusto del viaggio è come sfiorito… – senza saperlo, concentrato in quel pensiero che voleva esprimere, si era fermato del tutto – ma forse domattina avrò cambiato di nuovo idea – sorrise alla ragazza che lo ascoltava – In ogni caso, dal momento che ora dobbiamo davvero salutarci… » Cercava le parole più giuste, ben consapevole che fossero le ultime in calce a quel capitolo del suo viaggio. Doveva essere una frase perfetta, per completare il ricordo: un augurio saggio e cortese, un ringraziamento elegante, un motto di spirito… eppure, proprio perché sapeva quanto sarebbe stato importante, non gli veniva niente all’altezza. In più, stranamente, qualcosa dentro di lui si agitava… sentiva… sentiva come se quello che stava cercando non potesse in nessun modo essere un pensiero tradotto in parole, bensì qualcosa di diverso, dotato della pura immediatezza dell’azione…

    « ATTENZIONE, ATTENZIONE! SPOSTATEVI DI LI’! »

    La voce improvvisa li fece sobbalzare entrambi violentemente!
    C’era qualcuno che correva, affannato, nella loro direzione, lungo il sentiero che portava giù fin sulla strada maestra. Non lo si poteva vedere bene, al buio, a quella distanza (o forse si?): era un ometto basso, grassoccio, vestito di abiti da città. Li aveva appena visti, e per qualche ragione gli stava gridando di spostarsi! Ma da dove? Perché?
    Eppure, se i due giovani fossero stati meno assorti nella loro conversazione, forse avrebbero udito già prima avvicinarsi qualcosa di strano. Come un suono di fischi, sibili, risucchi: il suono di una corda fatta roteare in aria, per esempio. E snocciolio di ciottoli su una superficie invisibile... Era molto vicino!
    Apparve dal nulla, non proprio lungo il sentiero, ma in diagonale: uno sfarfallare di luci, un vibrare come di foglie, falene e girini spirò di fianco a loro, sollevando vesti e capelli, superandoli…
    « ATTENTI! VIA! »
    Ma non c’era stato davvero il tempo di collegare l’avvertimento con il fenomeno appena manifestatosi: anche volendo gettarsi di lato, o provare a scappare, non si sarebbe potuto. Quello spostamento d’aria invisibile, che ora sembrava trascinare con sé una sabbia di vetro, ora un mucchio di monete, ora il contenuto di dodici cuscini di piume di corvo, ora nulla… girò su se stesso nella sua corsa, avvolgendoli.
    Era una sensazione stranissima, ma non del tutto spiacevole. Per un attimo vorticò attorno ad entrambi, tiepido e solleticante. Poi sii strinse addosso a Lynae… e la sollevò dal suolo! Kiryll, disorientato, non poté far altro che ammirare a bocca aperta il prodigio. Quando pensò di provare ad afferrarla, la ragazza era già ad un paio di metri d’altezza.

    Info
    Buona sera! :rainbow:
    Alla fine anche questa scena ha preso una piega molto rilassata… ce la siamo presa comoda! Ma come ti avevo detto il mio intento iniziale era inserire un momento di azione, a un certo punto. E… eccolo qui! ahah Si è fatto attendere ma ci siamo.

    D’ora in poi, mi assumo poteri e responsabilità da master :sese: Quindi azioni blandamente autoconclusive e controllo di png e fenomeni vari, per animare la vicenda.

    Riguardo a quanto successo: nulla da aggiungere, se non che Lynae si sente sollevata dal suolo da questo vortice di “vento”, che a tratti è invisibile e a tratti vi si possono riconoscere forme e colori, come descritto. Non vado oltre, per questo post!
    Spero ti divertirai a volare in giro.

     
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    Lynae si ritrovò agganciata allo sguardo di Kiryll, incatenata e sospesa in quella frase che non trovava una fine.
    «In ogni caso, dal momento che ora dobbiamo davvero salutarci… »
    Forse cercava le parole giuste, mentre lei si domandava se potessero esistere. Come concludere, quale espressione avrebbe potuto rendere giustizia al loro addio? 
    Aprì le labbra come a voler dire qualcosa, per lasciar sfuggire un sussurro o un sospiro, ma venne bruscamente riportata alla realtà - una ben bizzarra realtà.

    « ATTENZIONE, ATTENZIONE! SPOSTATEVI DI LÌ! »

    Un buffo ometto, più basso di lei, correva trafelato nella loro direzione, urlando a più non posso.
    Spostarsi? Perché? E chi era quella persona?
    Lynae si sentiva frastornata, come risvegliata di colpo da un piacevole sogno e gettata in una vasca di acqua gelida.
    Si ritrovò, invece, avvolta da una strana brezza turbinante, che manifestava la sua presenza a intermittenza come una lucciola d'estate.

    «Che cosa sta...?»
    Le parole rimasero in sospeso, mentre vedeva negli occhi di Kyrill la stessa sua confusione. Le spire si avviluppavano attorno a lei, solleticanti e incomprensibili, lasciandola interdetta e incapace di comprendere cosa le stesse accadendo.
    « ATTENTI! VIA! »
    Gridò di nuovo lo sconosciuto, ma non ebbe tempo di fare niente: prima ancora che potesse accorgersene, si ritrovò sollevata da terra. Lo stupore e la paura furono le prime sensazione che le trafissero il cuore.
    «Kiryll!» gridò d'isitinto, ma quando provò ad allungare una mano nella sua direzione si accorse di essere già troppo in alto.

    Più volte, da bambina, aveva sognato di volare, ma mai e poi mai avrebbe immaginato di farlo davvero, così all'improvviso, in una sera non più tranquilla. Sicuramente quella stava diventanto una notte diversa da tutte le altre.
    Doveva trovare una soluzione, prima di librarsi troppo in alto o di rovinare a terra. Le serviva un albero, un appiglio, un sostegno a cui ancorarsi. Forse poteva muoversi nell'aria così come ci si muove nell'acqua... valeva la pena fare un tentativo.


    Energia: 100%
    Stato fisico: illesa, ma sospesa in aria
    Stato mentale: spaventata


    Tecniche utilizzate: -

    non ho voluto usare tecniche, per il momento: Lynae è ancora troppo confusa e intimorita per agire in maniera razionale con dei poteri!

    Passive degne di nota:
    Incanto Delicato: la sua bellezza eterea e il fascino della sua figura hanno una componente mistica, che fa rimanere abbagliati coloro che per la prima volta ammirano Lynae e che portano spesso sguardi ammirati su di lei.
    Cuore Generoso: la sua indole buona e premurosa la porta a comprendere con più facilità i sentimenti e le emozioni altrui.

     
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    taccarsi dal suolo e sollevarsi di diversi metri nell’aria della sera dev’essere una sensazione sconcertante, soprattutto per la prima volta in vita propria. A maggior ragione, poi, se il prodigio avviene all’improvviso, e senza avere idea di che cosa lo sta provocando.
    In un istante, Lynae si trovò sospesa in mezzo al cielo, ad almeno cinque metri da terra. L’impressione era come di essere avvolta da qualcosa, come un pupazzo nella mano di qualcuno, o una persona in un tappeto… e che quella forza misteriosa avesse di lei il totale controllo. Perché non era neppure una vera stretta, da cui potersi liberare con la forza, o sgusciarne fuori. Non se ne sentiva presa come in un abbraccio fisico… era una sensazione diversa, nuova. Ma nessuno si aspetta che la magia risponda alle regole dei normali fenomeni.
    Da lassù, poteva ancora sentire che l’ometto apparso correndo stava continuando a urlare qualcosa, ma non a distinguerne le parole. Aveva nelle orecchie mille suoni e nessuno, come del vento che passi attraverso forme impossibili, e gorgoglii d’acqua simili a risate, e sonagli cristallini. L’apparire e lo scomparire di forme nel vortice d’aria era ora tutto attorno a lei, era come osservare il mondo dall’interno di un caleidoscopio.
    Se avesse provato a concentrarsi sul paesaggio circostante, non avrebbe visto altro che i profili delle colline addormentate, solo da una prospettiva del tutto nuova. Elterhal non aveva luci: difficile distinguerla dal resto del grigio paesaggio. Sotto di lei, lo sconosciuto aveva raggiunto Kiryll, ed era piegato su sé stesso, le mani sui ginocchi, probabilmente trafelato per la corsa. E il cadetto stava dicendo qualcosa? Guardava in su, e doveva essere in non poca confusione, trovandosi del tutto impotente ad aiutarla.

    Il vortice la tenne lì per qualche istante, ondeggiando nello stesso punto; poi, d’improvviso, prese a muoversi in una direzione casuale, a una certa velocità, allontanandosi dal sentiero.
    Sotto di lei, scorreva la campagna. La sensazione doveva essere piuttosto vertiginosa.
    A un certo punto, senza preavviso, lo spostamento si abbassò di botto, e i piedi della fanciulla sfrascarono le cime di un filare. Poi non fu lei a riprendere quota, ma il suolo ad allontanarsi: l'andamento ondulato della campagna alternava valli a colline, e da un momento all'altro Lynae si ritrovò davvero in alto: forse a una trentina di metri da terra, persa nel cielo. Le stelle e la luna sottile sembravano più vicine e reali del paesaggio che era fuggito lontano.
    Reggeva ancora in mano, probabilmente senza saperlo, per la reazione istintiva di aggrapparsi a qualunque cosa di solido, la lanterna. Ad un certo momento, sentì la presa sull’anello d’ottone… formicolare. Il fanale rimase tale per un battito di ciglia: poi, d’improvviso, si sgranò in tante farfalle arancioni che palpitarono in grappolo, prima di essere risucchiate nel vortice di vento, e sparirvi.
    Quale poteva essere la natura di quel prodigio? Cosa doveva aspettarsi, Lynae? Era possibile che finisse anche lei per perdere le proprie fattezze?
    Il tempo di porsi quelle domande non sarebbe stato molto: con un tuffo vertiginoso, l'arcano alito di vento stavolta si gettò in picchiata di diversi metri, e si infilò tra i cupi tronchi di un boschetto. Le foglie sui rami fremevano al passaggio della fanciulla rapita nell'aria, se ne staccavano per unirsi al folle volo… più di un ramo la sfiorò di pochi centimetri, un paio di volte sentì uno strappo e il suo bel vestito di velluto si lacerò in qualche punto. All’improvviso, nell’oscurità quasi totale, Lynae avrebbe potuto accorgersi che un muro più nero e compatto del resto della notte si avvicinava a gran velocità davanti a lei. Un groviglio di rovi? Il fianco terroso di una collina? Di certo, ci stava andando dritta contro, e la paura dell’impatto imminente dovette assalirla. Non c’erano briglie da tirare, non aveva alcun controllo sulla sua corsa! Come evitare la dolorosa collisione?

    Info
    Niente da aggiungere! Ho cercato di limitarmi il più possibile alla sola descrizione dei fatti: sei libera di raccontare le emozioni (immagino intense :asd:) di Lynae.
    Non siamo in un contesto di combattimento, quindi c'è nessuna turnazione o "slot" tecnica come da regolamento: in una situazione del genere, puoi usare liberamente le tue tecniche, se ritieni, naturalmente spendendo energia dalla tua riserva.
    A te! :flwr:

     
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    Sollevarsi in aria non era come lo aveva immaginato: l'altezza innaturale la spaventava, così come l'idea di non potersi opporre. Come uscire da una stretta invisibile, che la manipolava come una bambola di porcellana? 
    « KIRYLL!! » gridò con tutto il fiato che aveva in gola, chiedendosi se potesse sentirla o se il vento si sarebbe portato via la sua voce. Ella di sicuro non riusciva a udire che cosa si stessero dicendo i due uomini rimasti con i piedi per terra.

    Avrebbe voluto essere in grado di emozionarsi per il bizzarro rapimento, e forse riuscì nell'intento quando sollevandosi ancor più da terra osservò il panorama scuro sotto di sé. Era dunque quella la prospettiva di un corvo, di un passero o di un gufo? Un sorriso si dipinse timidimente sul suo volto, mentre si immaginava simile a una fata senz'ali, ma la sensazione piacevole non durò a lungo.
    Come avvolti anch'essi in un vortice d'aria, le emozioni di Lynae precipitarono in un turbinio violento quando il vento la condusse lontano, sopra la campagna buia nella notte.

    Di nuovo la paura la raggiunse: rischiava di farsi male davvero. Il suo passaggio non distribuiva polvere di fata, ma fratture per alberi da frutta e graffi per lei. Come se non bastasse, senza che potesse prevederlo, la lanterna che teneva con forza in pugno cambiò la sua forma e bellissime farfalle dai colori caldi si unirono alle luci danzanti che ogni tanto fluttuavano attorno a lei. Sarebbe stata una visione affascinante, se non avesse avuto il timore di tramutarsi nella luce che tanto amava e con cui era affine.

    « Vi prego, vi prego... non permettete che lo raggiunga così presto. »
    In quella notte, evidentemente, nessuno ascoltò la sua preghiera, poiché il vento la condusse in picchiata attraverso un bosco. Gridava, spaventata, mentre gli alberi le stracciavano la veste. Si coprì il volto per evitare che i rami la ferissero, ma non si impedì di notare che molto presto si sarebbe schiantata al suolo. Dovette credere ai suoi occhi: doveva provare a difendersi, e doveva farlo in fretta.

    Portò una mano sul petto e chiuse gli occhi come in preghiera.
    Attorno a sé comparve una forte luce azzurra, uno scudo radioso con cui sperava di attutire la caduta.
    Non poteva essere giunta la sua ora, non adesso, non così.


    Energia: 95%
    Stato fisico: illesa (?)
    Stato mentale: terrorizzata


    Tecniche utilizzate: Scudo radioso: quando si trova in pericolo, Lynae può erigere uno scudo di luce che respinga gli attacchi e che protegga se stessa e, se vuole, anche altre persone. (difensivo – variabile – istantanea – fisico ed energetico - 4 pt.)


    Passive degne di nota:
    Incanto Delicato: la sua bellezza eterea e il fascino della sua figura hanno una componente mistica, che fa rimanere abbagliati coloro che per la prima volta ammirano Lynae e che portano spesso sguardi ammirati su di lei.
    Cuore Generoso: la sua indole buona e premurosa la porta a comprendere con più facilità i sentimenti e le emozioni altrui.

     
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    e tenebre della selva furono rischiarate dalla luce azzurrina: i dritti fusti degli alberi disegnarono a raggera le loro ombre gli uni sugli altri; qualche uccello diurno addormentato fra i rami sbatté le palpebre, stupefatto.
    Come un bozzolo di farfalla luminoso spinto dal vento, Lynae nel suo involucro di energia andrò a schiantarsi proprio dritta nel muro di rovi spinosi. I cespugli, però, invece di ferirla orribilmente come sarebbe accaduto altrimenti, si aprirono al suo passaggio, respinti dalla barriera magica che la fanciulla aveva saputo evocare all’ultimo istante attorno a sé. La forza che la trascinava le fece attraversare tutto l’intrico di tralci barbuti, ma la ragazza ne uscì incolume dall’altra parte.
    Non ebbe il tempo di gioirne: appena fuori dal groviglio, il vortice compì una vertiginosa parabola verso l’alto, senza incontrare altri ostacoli che foglie e rametti, riportandola fuori dal bosco di nuovo nell’aria libera.
    Impossibile, a questo punto, dire in che direzione si stesse muovendo: se sempre più lontano da casa, o se a zig zag sopra le colline attorno ad Elterhal. Aveva uno scopo, la forza invisibile che la trascinava? Un’intelligenza? O era un cieco fenomeno magico, l’equivalente di un fulmine o di un bovolo di vento? E in entrambi i casi, che ne sarebbe stato di lei?
    La violenza della corsa parve smorzarsi, una volta di nuovo ad alta quota, per qualche ragione che Lynae non poteva comprendere. La ragazza iniziò a sentire che la forza che l’aveva rapita compiva dei larghi giri a spirale, abbassandosi gradatamente. Avrebbe quasi potuto tirare fiato, calmare i battiti del cuore, e provare a godersi la planata… se solo il comportamento bizzoso del prodigio non le avesse dato più di una ragione di credere che non ci fosse da fidarsi. Nella discesa, le venne incontro un banco di nuvole che scivolavano placide sopra le colline. Man mano che vi passava attraverso, però, l’umidità di cui erano fatte dava un tremolio, cambiava di stato, e veniva soffiata via dalle correnti. Sulle vesti, sulla faccia e sui capelli di Lynae restava una polverina scintillante, come una sabbia d’oro.
    Il lento avvitamento proseguì senza scosse, senza brutte sorprese. Il turbinio chioccante e baluginante di energia magica sembrava placarsi… che si stesse pian piano spegnendo?

    Info
    Sei uscita fisicamente illesa dal cespuglio di rovi! Dal momento che non ho specificato diversamente (dichiarando che stavi subendo una tecnica offensiva di potenza bassa o superiore) la forza che ti trascinava era da considerarsi al pari di un’azione fisica, perciò la tua difesa a consumo basso è stata perfettamente efficace ad assorbire i danni.
    Ti consiglio solo, quando utilizzi una tecnica a consumo variabile, di riportare nello specchietto finale il consumo che effettivamente decidi di applicare (in questo caso ho intuito che fosse basso dall’energia che hai consumato, ma è sempre meglio esplicitarlo).

    Per il resto niente da aggiungere: sei coperta di polverina dorata, un po’ strapazzata, ma intera, e ti stai riavvicinando al suolo.

     
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    Il grido di Lynae propagò il suo spavento nel bosco addormentato. Era pronta all'impatto, alla fine dei suoi corti giorni, ma la luce tanto preziosa e amata come sempre fu pronta a salvarla. 
    Non così pareva voler fare quel vortice: la sollevò di nuovo, incessante e capriccioso, facendole perdere completamente l'orientamento. Non riusciva più a trovare, sotto di sé, la propria casa o il proprio villaggio e temeva che chiunque - o qualsiasi cosa - la stesse manipolando, non avesse buone intenzioni. Ma perché giocare con lei come con una marionetta dagli invisibili fili?

    Non trovò risposta ai suoi interrogativi, ma si sentì trasportare più dolcemente verso il suolo, quasi la forza invisibile avesse deciso di fare ammenda. Attraversò nuvole sottili, fu divertita al pensiero della voce della madre che le rimproverava di avervi spesso la testa. Scoprì sulla propria pelle, sulle vesti, forse anche sul viso una sottile polvere dorata e si ritrovò a sorridere: adesso assomigliava davvero ad una fata.

    Il suo sorriso si fece ancor più deciso quando il turbinio andò rallentando ancor di più: il suo folle volo era giunto dunque al termine? Poteva dare fiducia alla speranza di tornare al suolo? E dove avrebbe poggiato di nuovo i suoi piedi? I pensieri le si affollavano in mente, sospinti anch'essi da un vento incessante. Adesso che il volo sembrava giungere alla fine, però, riusciva ad apprezzarne la bizzarra meraviglia.


    Capito, giustamente! Ne terrò conto per la prossima volta e scusami >.<

    Energia: 95%
    Stato fisico: illesa 
    Stato mentale: speranzosa


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    nfine, dopo quel volo che doveva essere parso alla fanciulla ben più lungo di quanto in realtà non fosse stato, i suoi piedi toccarono finalmente di nuovo terra. La sensazione familiare del proprio peso sul suolo doveva sembrare quasi strana, come quando ci si leva i pattini dopo un pomeriggio sul ghiaccio… se mai i laghi ghiacciavano, nel Presidio Orientale.
    La magica forza rapitrice la depose in mezzo ad un prato, ai piedi di una lunga scarpata di terra su cui cresceva la ginestra. Le si sciolse d’intorno con un ultimo vortice tiepido, che schiacciò a terra il mare di morbida erba che la circondava; quindi si allontanò in un’intermittenza di lucciole, tuffandosi fra i fiori profumatissimi, e scomparendo nella notte, così com’era arrivata.
    Lasciava, dietro di sé, il completo mistero sulla propria natura.
    Tuttavia… Tuttavia, in Lynae, abituata da sempre ad intuire con spontanea facilità i sentimenti degli altri, sarebbe rimasta come la sensazione, non razionalmente spiegabile, di avere avuto a che fare con un’entità in qualche modo… senziente. Caotica, bizzarra, e tutt’altro che comprensibile, ma senziente.
    « Aiuto! »
    Un richiamo non troppo distante nella tranquillità della notte! Non era una voce familiare… O meglio: sembrava poter essere la stessa delle grida di avvertimento di quell’uomo che gli era corso incontro poco prima che il fenomeno si manifestasse. La scarpata ai cui piedi Lynae si trovava si allungava in entrambe le direzioni, oltre i limiti del prato, fra nere macchie d’alberi: i richiami sembravano venire da un’estremità del dislivello, alla sua destra.
    Dunque non era finita troppo lontano, se la voce era davvero quella dello sconosciuto!
    Non c'era ragione per cui la fanciulla non dovesse affrettarsi nella direzione da cui proveniva la richiesta di aiuto... seguendo la scarpata, si raggiungeva un boschetto di acacie. La notte era abbastanza chiara da permettere di muoversi e di distinguere le forme circostanti, una volta che gli occhi si fossero abituati all'oscurità. Non c'era una luna piena che rischiarasse i prati quasi come a giorno, ma il latteo chiarore dello spicchio calante e delle stelle era qualcosa.
    L'uomo aveva smesso di chiamare... forse si era reso conto di quanto dovesse essere assurdo, in piena campagna di notte, sperare nel soccorso di qualcuno. Tuttavia, avvicinandosi, la fanciulla avrebbe potuto cominciare a udirlo parlare fra sé a voce più bassa, in un tono agitato.
    « ...che situazione! Che situazione... che cosa faccio... »
    Lo sconosciuto piagnuccolava. Era disteso con la schiena appoggiata al declivio terroso, leggermente di fianco...
    « Che stupido! Morirò qui... chi mi troverà più! E anche la ragazza... che brutta fine! Mi dispiace, mi dispiace tanto! Però non si sono spostati... »
    Era impossibile capire cosa gli fosse successo, così al buio, senza avvicinarsi... ma evidentemente all'uomo doveva essere successo qualcosa che gli impediva di muoversi.

    Info
    Non preoccuparti! :grab: Era solo un’annotazione per perfezionare lo specchietto. Questo è un tutorial, in fin dei conti!



    Edited by T h e B a r d - 17/3/2021, 20:14
     
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    La sensazione dell'erba che sofficemente si piegava sotto i suoi piedi fu per Lynae tra le più piacevoli che avesse mai provato. Il suo strano viaggio era giunto, dunque e finalmente, alla conclusione?
    Sollevò una mano per accarezzare i piccoli e coriacei fiori gialli che come stelle ornavano il manto erboso, osservando quel vento giocoso trasformarsi in piccole luci che danzando si allontanarono da lei. Sorrise guardando quella forza misteriosa confondersi con la notte, chiedendosi quali intenzioni avesse avuto nel portarla fin lì. Era sicura che ci fosse un motivo, un perché, dietro quel volo notturno che l'aveva lasciata frastornata, confusa, ma illesa. Il vento bizzarro e luminoso aveva scelto lei, l'aveva condotta dove voleva che arrivasse. Dove, forse, c'era bisogno di lei.

    Questa consapevolezza intima, quasi mistica, fu confermata dalle grida che la fanciulla udì di lì a poco: qualcuno stava chiamando aiuto. Non esitò un istante ad accorrere in soccorso, i suoi piedi si mossero seguendo la voce sconosciuta, cercando l'uomo a cui essa apparteneva. L'istinto la guidava e la liberava da ogni indugio, la volontà la rendeva coraggiosa e sicura. Si chiese se non si trattasse dell'ometto che aveva interrotto lei e Kiryll, prima che il vento la portasse via da entrambi, e in parte lo sperava: se così fosse stato, avrebbe voluto dire che non si era allontanata troppo da casa.

    Non aveva mai temuto l'oscurità, né il suo sguardo aveva mai trovato difficoltà nel vedervi attraverso, e non le fu difficile muoversi fino ad individuare la figura di un uomo disteso a terra.

    « Che stupido! Morirò qui... chi mi troverà più! E anche la ragazza... che brutta fine! Mi dispiace, mi dispiace tanto! Però non si sono spostati... »

    Dunque doveva essere davvero quel buffo ometto, rimasto anch'egli vittima dello strano scherzo d'aria. Ebbe quasi la tentazione di spaventarlo un po', per pareggiare i conti con il proprio terrore, ma l'idea che temesse per la propria vita era già una punizione sufficiente, se non eccessiva.
    Si avvicinò, dunque, per verificare le sue condizioni.

    « Messere? - disse, palesando la sua presenza - Posso esservi d'aiuto? »


    Energia: 95%
    Stato fisico: illesa 
    Stato mentale: sollevata


    Tecniche utilizzate-


    Passive degne di nota:
    Incanto Delicato: la sua bellezza eterea e il fascino della sua figura hanno una componente mistica, che fa rimanere abbagliati coloro che per la prima volta ammirano Lynae e che portano spesso sguardi ammirati su di lei.
    Cuore Generoso: la sua indole buona e premurosa la porta a comprendere con più facilità i sentimenti e le emozioni altrui.

     
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    P
    iuttosto comprensibilmente, all’uomo quasi venne un colpo quando si sentì rivolgere la parola dall’oscurità. Le lamentele gli si strozzarono in gola; mentre si guardava intorno ad occhi sbarrati per capire chi fosse la proprietaria della voce, boccheggiava per calmare la tachicardia.
    Evidentemente non si era affatto aspettato che qualcuno accorresse davvero alla sua richiesta d’aiuto.
    Indossava una giacca di velluto a coste blu e viola, e aveva una testa tonda rasata a spazzola.
    « Chi… – sussurrò, spaventato, rivolto alla notte, quindi dovette distinguere la sagoma di Lynae che si avvicinava, perché puntò il viso verso di lei – …chi sei? »
    Quando la ragazza gli fosse stata abbastanza vicino, la ragione dei lamenti le si sarebbe mostrata piuttosto chiara: un ramo spezzato gli trapassava da parte a parte la coscia grassoccia, e la stoffa dei pantaloni attillati era zuppa di sangue. Lo sconosciuto doveva essere caduto scompostamente, ed essere stato abbastanza sfortunato da subire quella brutta ferita. Forse era addirittura precipitato dal ciglio della scarpata, e dunque all’incirca da quattro metri. Tuttavia, la veemenza delle sue lamentazioni e la reattività dei suoi scatti suggeriva che non avesse subito altre lesioni. Forse non era stato così sfortunato, dopotutto. Ciò non toglieva che sarebbe indubbiamente morto dissanguato, se avesse trascorso la notte a quel modo senza soccorso.

    La comparsa di una fanciulla benvestita da in mezzo agli alberi lo avrebbe gettato nel dubbio se reagire con spavento o sollievo. Ma, di fronte alla disperazione per la propria sorte, anche l’apparizione di uno spirito maligno non poteva peggiorare troppo le cose.
    Non aveva davvero avuto il tempo di osservare le fattezza della compagna del giovane nobile, prima che questa fosse rapita nell’aria… tuttavia l’uomo non era l’ultimo degli sciocchi, e dopo il primo smarrimento avrebbe probabilmente fatto due più due, indovinando che proprio di lei, ora, si trattava.
    « Signorina? Siete voi? Siete salva? Ero certo che... – se il dolore gli permetteva addirittura di preoccuparsi della sorte di qualcun altro, forse c’era davvero da ben sperare per la gravità delle sue condizioni – Per pietà! Sono caduto mentre correvamo per non perdervi di vista. Non sento molto dolore, ma… – gli mancò la voce, quando dovette ricordare in che condizioni si trovava – … ha un aspetto spaventoso. » concluse, con il tono piagnucoloso e implorante di un bambino che voglia essere rassicurato.
    A cosa si riferisse, era piuttosto ovvio.

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    Nulla da aggiungere, a te! :)

     
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    Lynae si avvicinò e fu facile per lei capire il perché della richiesta di aiuto: chiunque avrebbe potuto vedere il ramo spezzato che gli attraversava la coscia. Fortunatamente per lo sconosciuto, ella avrebbe saputo anche porre rimedio alla situazione, prima che si aggravasse in maniera irreparabile. 

    « Signorina? Siete voi? Siete salva? Ero certo che... – dunque aveva abbastanza forze per riconoscerla, e non doveva aver confuso i pensieri sbattendo la testa – Per pietà! Sono caduto mentre correvamo per non perdervi di vista. Non sento molto dolore, ma… – gli si spezzò la voce, era spaventato come uno dei suoi fanciulli – ha un aspetto spaventoso. »
    Lynae si inginocchiò al suo fianco e gli rivolse il più rassicurante dei sorrisi:
    « Dunque anche Kiryll è ancora da queste parti, ma... penseremo dopo a lui. Adesso dovete restare calmo e affidarvi a me. »

    Pronunciate queste parole, Lynae si fece più seria, più concentrata. Afferrò con decisione l'orlo della gonna già strappato dai rovi e ne ricavò uno straccio. Non avrebbe potuto rammendarlo, adesso, ma non era certo una priorità.
    Socchiuse appena gli occhi e prese un lieve respiro.
    Quando le sue labbra si schiusero di nuovo, stavano intonando una dolcissima ninna nanna. Un canto soave e melodioso, capace di ristorare l'animo e il corpo. Parlava di coraggio, di sogni, di un regno perduto. Augurava la gloria, l'amore, il ristoro e la vita.
    Attese che l'uomo si calmasse, che il dolore si alleviasse e le permettesse di intervenire con decisione, senza interrompere la canzone: con l'abilità di chi aveva già tolto frecce dalla carne, estrasse il ramo dalla coscia per poi tamponare prontamente la ferita con lo straccio. Non sarebbe stato semplice guarirlo completamente, ma non aveva fretta. La notte avrebbe conosciuto ancora per un po' il canto seducente e riposante della fanciulla.


    Energia: 95% - 10% = 85%
    Stato fisico: illesa 
    Stato mentale: concentrata


    Tecniche utilizzate: Melodia di vita: Lynae è capace di intonare un canto che risana le ferite di chi è in grado di ascoltarla (supporto – medio – breve)

    Domanda: essendo di durata breve - quindi se non sbaglio continua a cantare anche nel prossimo mio post e smette in quello dopo - devo togliere di nuovo l'energia o basta una volta?


    Passive degne di nota:
    Incanto Delicato: la sua bellezza eterea e il fascino della sua figura hanno una componente mistica, che fa rimanere abbagliati coloro che per la prima volta ammirano Lynae e che portano spesso sguardi ammirati su di lei.
    Cuore Generoso: la sua indole buona e premurosa la porta a comprendere con più facilità i sentimenti e le emozioni altrui.

     
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    uando Lynae gli si inginocchiò vicino, sorridendogli, l’ometto si tranquillizzò all’istante, come se l’aura di grazia della fanciulla avesse soffocato ogni ansia e preoccupazione.
    Avrebbe avuto voglia di chiedere cosa aveva intenzione di fare, come pensava di aiutarlo… ma si vergognava come un bambino. Lei gli aveva detto di stare calmo e affidarsi a lei, quindi perché protestare? Ne seguì con gli occhi i gesti mentre strappava un lembo della gonna, quindi, quando la ragazza prese a cantare dolcemente, invece di chiederle spiegazioni, l’uomo abbandonò la testa all’indietro, allontanando lo sguardo dalla ferita per rivolgerlo alle fronde degli alberi scossi dalla brezza notturna, e socchiuse le palpebre.
    Si aspettava un picco di dolore che gli schizzasse alla testa e lo facesse svenire, che però non venne. Anzi, man mano che la melodia penetrava nella sua mente, un piacevole calore andava a diffonderglisi nella gamba, smorzando il male in un formicolio indistinto, né cattivo né buono.
    Infine, dopo un poco, quando osò controllare l’opera della giovane, scoprì con meraviglia che il ramo era stato estratto, e che lei gli stava fasciando la ferita zuppa di sangue. Le mani delicate della ragazza erano tutte imbrattate, ma quella non sembrava esserne impressionata. Sul suo viso dolcissimo c’era solo una pacata concentrazione. Chi diavolo era quella fanciulla? La lasciò fare, persino godendosi la pace infusagli dalla voce melodiosa, che per un poco gli sgombrò la mente, sempre in movimento, sempre piena di preoccupazioni, piani, idee brillanti…
    Si ritrovò a vagare in quel terreno fumoso che sta fra il sonno e la veglia. Le ciglia non erano serrate, e continuava ad avere un vago sentore di cosa accadeva, ma al tempo stesso gli si formavano alla mente vivide immagini. Passeggiava in un prato pieno di fiori celesti…
    « Signore! Signore! »
    « Si! » rispose automaticamente, senza capire se lo chiamassero dal sogno o dalla realtà
    « Siete qui? Credevo che mi seguiste… Mi è sembrato di vederla scendere da queste parti… » era la voce di Kiryll, che proveniva da qualche parte sopra alle loro teste.
    « Si! Siamo qui… » vociò l’ometto, che si sentiva incredibilmente bene, per quanto ammaccato.
    « Siamo?! L’avete trovata? E come siete sceso? Arrivo! » quindi iniziarono a sentire che il giovane discendeva con precauzione il fianco terroso della scarpata, reggendosi a rocce e radici. Una pioggerellina di sassolini franò su di loro, quindi il cadetto mise piede a terra, e riconobbe le loro figure nel buio.
    « Lynae! – la riconobbe, tradendo la preoccupazione in cui si doveva essere trovato – state bene? Che cos’è successo? »

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    Dunque, per quanto riguarda la durata delle tecniche, anch’io ho trovato un po’ dubbia quella parte del regolamento. Comunque l’ho interpretata così: che mentre le tecniche lunghe durano per tutto il turno di attivazione e anche per tutto il successivo, e quelle istantanee risolvono il loro effetto in una singola azione, quelle a durata breve hanno effetto per tutto il turno, ma solo quello. Però è una mia interpretazione da player. Se vuoi puoi chiedere delucidazioni in Assistenza :caffe: (e anch'io approfitterò della risposta ahah)
    In ogni caso ci troviamo in una situazione in cui non è necessario un conteggio rigido dei round. Quindi sarà come per tutte le medicine: non sappiamo esattamente come funziona, ma funziona!

     
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    Il dolce canto di Lynae proseguì fin quando non vide finalmente la ferita risanarsi, o almeno finché non fu certa di averlo condotto fuori da ogni pericolo.
    Stava per parlare, per rassicurarlo sulle sue condizioni, quando sentì una voce familiare.
    « Siete qui? Credevo che mi seguiste… Mi è sembrato di vederla scendere da queste parti… » 
    Era Kiryll!
    Lo vide scendere la scarpata, e in cuor suo lo ringraziò per aver usato cautela. La notte intrepida e vivace la stava mettendo alla prova.
    Si alzò in piedi e sorrise nel vederlo, e nel capire che stava bene.
    « Lynae! – nella sua voce riconobbe una preoccupazione di cui non seppe dispiacersi del tutto – state bene? Che cos’è successo? »
    Si affrettò ad annuire a rassicurarlo:
    « Sto bene, grazie agli Dèi. Quel vento bizzarro mi ha fatto volteggiare e ha giocato con me per chissà quale motivo, ma... sto bene - gli sorrise, il più sincero dei sorrisi - e sono felice di vedere che valga lo stesso per voi. »
    Sperò che sentisse il calore nelle sue parole, rammaricandosi appena di non avere la confidenza necessaria per cedere all'istinto di cercare in lui un abbraccio. Sentiva di averne bisogno, di voler un conforto così come avrebbe desiderato concederlo a lui. Nel parlare comunque si avvicinò a lui, certa che l'uomo sconosciuto avrebbe saputo alzarsi da solo dopo le sue cure.
    « Mi dispiace di avervi fatto preoccupare. Voi state bene? Ci siamo allontanati molto dalla via? E che cosa mi è successo, cos'era quella... creatura? »
    Le domande erano molte e sentiva di averle espresse troppo in fretta. Arrossì appena, tradendo tutta l'ingenua dolcezza di una ragazza confusa dagli eventi. 


    D'accordo! Cercherò di ricordarmene  :sisi:


    Energia: 85%
    Stato fisico: illesa 
    Stato mentale: felice e sollevata


    Tecniche utilizzate: -


    Passive degne di nota:
    Incanto Delicato: la sua bellezza eterea e il fascino della sua figura hanno una componente mistica, che fa rimanere abbagliati coloro che per la prima volta ammirano Lynae e che portano spesso sguardi ammirati su di lei.
    Cuore Generoso: la sua indole buona e premurosa la porta a comprendere con più facilità i sentimenti e le emozioni altrui.

     
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    K
    iryll, che fino a quel momento si era trovato nella più profonda preoccupazione per la sorte della fanciulla, fu quasi sopraffatto dal sollievo di vederla apparentemente illesa, per quanto i suoi abiti lasciassero intuire che il volo non fosse stato un’esperienza tranquilla. Lo slancio con cui lei gli si fece incontro e gli sorrise provocò una strana sensazione nel cadetto, che non si era mai visto trattare con tanta considerazione da una sua coetanea. Tutt’altro che disinvolto, rimase rigido, ma senza allontanarsi da Lynae, che gli si era fatta molto vicina.
    Nel buio non la vedeva bene, ma gli pareva quasi che la sua figura mandasse un lieve scintillio nel buio del bosco.
    « Mi dispiace di avervi fatto preoccupare. Voi state bene? Ci siamo allontanati molto dalla via? E che cosa mi è successo, cos'era quella... creatura? »
    La concitazione con cui gli rivolse tutte quelle domande, e la confusione che tradiva la sua voce, gli fece venire voglia di fare qualcosa per infonderle sicurezza. Le mise una mano sulla spalla, ma poi subito, non sapendo cosa farne, dette una stretta cameratesca e la ritrasse.
    Ogni volta che si separava da lei, quando la rivedeva restava per un attimo di nuovo colpito nel constatarne la grazia. Soprattutto ora che l'emozione subita aveva turbato un po' la sua solita compostezza, sembrava un fiore che, scosso dalla mano del giardiniere, sprigioni nell'aria il suo profumo.
    « Ho cercato di non perdervi di vista, ma siete volata… – si interruppe, confuso, perché a quel modo gli pareva di sottintendere che la fanciulla avesse preso il volo di sua iniziativa – siete stata trascinata oltre i boschi e vi abbiamo persa quasi subito. Vi davo per persa, quando poco fa ho creduto di vedervi scendere piano poco distante. Credevo di avere questo signore alle spalle, ma ora mi rendo conto che correvo più veloce di lui… – il cadetto parve riaversi di colpo dall’emozione che gli aveva dato la vicinanza di Lynae, e si accorse che lo sconosciuto stava seduto a terra – ma come sta? Si è ferito? »
    Quello rispose prontamente: « Sono caduto dalla scarpata, non so come… ma la vostra amica mi ha trovato, per fortuna! Mi dispiace tanto per quello che è successo, ma io ho provato a gridare di spostarvi… »
    « Va bene – tagliò corto il cadetto, pragmatico – non è successo niente di grave per fortuna… ma che cos’è successo? Ne sapete qualcosa? » Evidentemente i due non avevano avuto tempo di scambiarsi molte parole, da quando la fanciulla era stata rapita in aria, e Kiryll ne sapeva quanto lei.
    « Sì… ma è una storia lunga. Non vorrei sembrarvi egoista, ma mi piacerebbe trovarmi in un luogo meno scomodo, per parlarvene. Credo che a questo punto meritiate una spiegazione, visto il disturbo che vi ho causato… anche se, dopotutto, sarebbero pur sempre fatti miei » concluse, e dal suo tono si poteva intuire una piccola lotta con il desiderio di tenere per sé qualunque spiegazione riguardo lo strano fenomeno.
    « Ma certo – trasecolò Kiryll – è naturale! Perdonateci… ho perso un po’ l’orientamento nella corsa, ma non credo che siamo distanti dal sentiero. Non possiamo arrampicarci, ma se seguiamo il dirupo dovremmo arrivare dritti alla strada, e imboccarla verso sinistra… »
    Il tono del cadetto si era fatto più sicuro, era evidente che le decisioni concrete lo riportavano su un terreno su cui si sentiva più a suo agio. Si rivolse a Lynae, cambiando inconsciamente accento: « Siete sicura di stare bene, di poter camminare? Io potrei portarvi… – Si accorse subito di quanto insensata fosse l’idea. Per quanto la ragazza sembrasse leggera, non poteva certo trasportarla fino al villaggio – Ma no… e voi, signor…? »
    « Zefirovski! Di certo non potete portare me, giovanotto, ma approfitterei volentieri di un sostegno, non credo sia saggio sforzare la gamba… »
    Il giovane del Nord lo aiutò ad alzarsi, quindi fecero una prova… la differenza di statura rendeva un po’ disagevole per il signor Zefirovski sorreggersi alla spalla di Kiryll, ma in compenso l’altro poteva tenerlo facilmente per l’ascella. Sì, così poteva funzionare.
    « Bene, andiamo? »

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    Ci avviciniamo alla fine di questa lunga scena!
    Le spiegazioni dovranno attendere il prossimo post, che potrebbe essere l’ultimo o il penultimo, a seconda di come vanno le cose. Lascio a te decidere se dirigervi verso casa di Lynae (più vicina) oppure all’ospedale (che di certo è il luogo più indicato per qualcuno nelle condizioni del signor Zefirovski). L’uomo sembra abbastanza in forma per poter arrivare fino al villaggio, eventualmente. Sta a te :flwr:

    Comunque tu decida, descrivi pure tutto il percorso di rientro. Come ha detto Kiryll, non dovrebbe essere difficile tornare sul sentiero, seguendo la balza, che vi condurrebbe poco più giù (verso la strada maestra) di casa di Lynae.
    E poi verrà finalmente il tempo di spiegare tutto con calma.

     
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    Quasi avesse intuito il suo bisogno di conforto, Kiryll le poggiò una mano sulla spalla, ma dovette notare il rossore delle sue guance perché fu un gesto breve e composto.
    Provò anche a ragguagliarla sugli eventi appena trascorsi, ma neppure lui capiva cosa fosse successo, o meglio a cosa fosse da imputare il suo volo notturno.
    L'uomo acconsentì a dare loro spiegazioni, ma volle giustamente essere condotto in un luogo più adatto: esso era certamente l'Ospedale, per quanto la casa della fanciulla fosse più vicina. 

    I due uomini si scambiarono ancora qualche parola, Kiryll si mostrò di nuovo preoccupato per le condizioni di Lynae, facendola arrossire al pensiero di essere portata in braccio.
    « Posso... posso farcela, ma... vi ringrazio per la gentile offerta. »
    Il ragazzo aiutò dunque l'uomo ad alzarsi e tornarono ad incamminarsi. Abituarsi di nuovo al muovere un piede dopo l'altro, ora che l'adrenalina era scemata, era piuttosto strano.
    « Andiamo. » rispose al signor... Zefirovski.

    Si affidò a Kiryll e alle sue indicazioni per ritrovare la via, completamente disorientata com'era non avrebbe saputo farlo da sola. Quando poi finalemente i suoi occhi incontrarono un punto di riferimento familiare sembro riacquistare sicurezza.
    Vide la sua casa immersa nel bosco, le sembrò di scorgere una figura fuori dalla porta.
    « Scusate, aspettatemi qui... solo un istante. »
    Non aspettò risposta, ma corse verso la propria dimora. Sicuramente i due uomini poterono vederla discutere con una figura che la superava in altezza, ma che non sembrava volerla sovrastare. Un uomo, quasi certamente. Le accarezzò il viso, si voltò nella direzione in cui i due la attendevano e poi, se fossero stati particolarmente attenti, l'avrebbero visto annuire nella fioca luce che ancora rischiarava l'aria davanti al portone. Lynae lo abbracciò prima di tornare da chi la attendeva, seguita a ruota dal suo gatto arancione. 
    « Eccomi, perdonate l'attesa! Mio padre era preoccupato per l'ora tarda e ho voluto rassicurarlo... »
    Sembrava tranquilla nel dirlo: non provava vergogna nell'aver usato una premura verso il genitore, né doveva esserne stata rimproverata.

    Il sentiero dovette chiedersi perché mai veniva percorso di nuovo, alla volta del villaggio, in un orario così insolito. Elterhal dormiva profondamente, indisturbato dalle civette e dalle cicale. Le luci erano spente, ma Lynae si muoveva comunque a passo sicuro verso la loro meta. 
    L'Ospedale attendeva accogliente, con la porta aperta, quasi in attesa di pellegrini notturni che - provvidenzialmente - stavano arrivando.
    « Da questa parte... » disse una volta entrati, conducendoli verso l'ala dedicata all'infermeria.
    Li condusse in una stanzetta modesta, non molto grande, ma dove un solo letto garantiva la sicurezza di non destare dal sonno altri malati o feriti. 
    « Distendetevi... » suggerì infine, accompagnando il consiglio con il sostegno per metterlo in pratica.


    Energia: 85%
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    Stato mentale: tranquilla


    Tecniche utilizzate: -


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    Incanto Delicato: la sua bellezza eterea e il fascino della sua figura hanno una componente mistica, che fa rimanere abbagliati coloro che per la prima volta ammirano Lynae e che portano spesso sguardi ammirati su di lei.
    Cuore Generoso: la sua indole buona e premurosa la porta a comprendere con più facilità i sentimenti e le emozioni altrui.

     
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