Una notte diversa

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    a ragazza si staccò dal cadetto e dall’uomo zoppicante, e attraversò di corsa un prato diretta verso l’ammasso di sagome nere che era la sua casa. I due ne seguirono con gli occhi la fuga, stupiti di come si muovesse tanto agilmente nel buio così fitto, senza timore di inciampare, quasi non ci fosse differenza, per lei, fra la notte ed il giorno. Non si dissero niente, mentre aspettavano che ritornasse, preferendo continuare a seguire il filo dei propri pensieri.
    « Eccomi, perdonate l'attesa! Mio padre era preoccupato per l'ora tarda e ho voluto rassicurarlo... »
    Ripresero il cammino. L’ometto iniziava a sbuffare per lo sforzo di procedere su un piede solo, nonostante l’aiuto di Kiryll, il quale da parte sua iniziava altrettanto a sentire la stanchezza della giornata. Lui e Göstaff avevano deciso di fermarsi al villaggio per risparmiarsi la fatica di raggiungere Matafleur in una sola tirata, ma a quel punto probabilmente il cadetto aveva già abbondantemente percorso, a forza di fare su e giù per il sentiero, una distanza altrettanto grande o superiore.

    Fu con sollievo che raggiunsero le prime case di Elterhal, e lo attraversarono senza curarsi della pacifica piacevolezza del borgo, anelando soprattutto a raggiungere l’ospedale. Il portone era sempre aperto, i corridoi sempre deserti. Lynae li guidò in una cella solitaria, dove il signor Zefirovski avrebbe potuto finalmente riprendere fiato. Kiryll si offrì di aiutarlo a spogliarsi (dovendo tranciare di netto, ahimè, la stoffa dei calzoni) e ad indossare una più comoda vestaglia da notte di lino bianco.
    Il giovane era combattuto fra il desiderio di domandare allo sconosciuto notizia del prodigio che aveva sconvolto la loro passeggiata, e la cortesia che gli avrebbe imposto di lasciarlo riposare tranquillo, dopo quello che aveva passato… Se ne stava in piedi, in silenzio, in sospeso fra le due decisioni, quando quello da solo prese l’iniziativa:

    « Bene, a questo punto vi devo delle spiegazioni. È vero che se voi non vi foste trovati in mezzo alla strada a quest’ora io non avrei bisogno di trovarmi all’ospedale, ma è vero anche che le cose sono andate così, e non ha molto senso perdere tempo con i “se” e con i “ma”. Perciò vi ringrazio, signorina, per le vostre cure prodigiose, e per avermi aiutato a raggiungere questo grazioso ospizio di cui non conoscevo l’esistenza. »
    L’uomo sembrava a suo agio con le parole. Il cadetto annuì semplicemente, e prese posto su una semplice sedia di paglia che si trovava nella stanza. Un’altra era a disposizione di Lynae.
    « Facciamola breve, perché non credo siate interessati a tutti i dettagli. Quando ci siamo incontrati, stavo inseguendo un… – esitò un istante – eh eh, non è semplice dire cosa stessi inseguendo. Dargli un nome, se non altro. Forse se comincio dall’inizio… sì, sono arrivato in questa zona giorni fa, seguendo il filo di alcune mie ricerche. Le mie intuizioni si sono rivelate poi corrette, perché stanotte sono riuscito a destare questo… spirito? Elementale? Genio? Il fatto è che le fonti non gli danno mai lo stesso nome. Io lo chiamo Silfo, nei miei lavori. Pare che tutta la Valle ne fosse piena un tempo, ma poi un po’ per volta, prima ancora dell’arrivo della Dama, quindi non parliamo dell’altro ieri… ma sto divagando! Insomma, ho scoperto che da queste parti, con un certo grado di sicurezza, poteva essercene uno addormentato. E così era. Ma voi vi chiederete perché, perché mi sono messo in viaggio, perché ho dedicato gli ultimi due anni di studi a questa ricerca, e perché mi sono preso il disturbo di risvegliare questo essere dal suo letargo. Beh, non ve la faccio lunga, ma pare che questi Silfi non fossero dei semplici spiriti dell’aria, ma possedessero tutta una serie di poteri non ben classificati, che potrebbero essersi spinti fino alla facoltà di realizzare i desideri e di trasmutare le sostanze. I miei colleghi passano la vita in laboratorio, quando io potevo scoprire che in realtà, con il solo ausilio di uno di questi spiriti… ma, ecco, credo di avervi detto quello che volevate sapere. L’ho, risvegliato, e quello mi è sgusciato via. Lo stavo inseguendo, non so bene neanch’io con che idea in testa, quando voi siete apparsi dal nulla. Decisamente un momento sfortunato per una passeggiata romantica! – il signor Zefirovski fermò per un attimo la lingua. Si vedeva, comunque, che non gli dispiaceva affatto parlare del suo lavoro – Ma ora io vi chiederei, a questo punto, signorina, di dirmi un po’ che cosa è capitato a voi, nella vostra passeggiata per aria. Avete stabilito qualche… contatto? »
    L’uomo la scrutava con i suoi occhietti neri in cui si scorgeva lo scintillio della curiosità. Se aveva rinunciato al suo meritato riposo per raccontare loro quella storia, era chiaro adesso che non lo aveva fatto senza la speranza di soddisfare, in compenso, anche il suo interesse.

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    Tempo di spiegazioni, finalmente.

     
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    Una volta giunta tra le mura dell'Ospedale, sentendosi infine a casa, Lynae tirò un sospiro di sollievo. Accese la piccola stufa nella stanza, che desse un calore accogliente e una tenue luce, poi si concesse tutto il ristoro che fermarsi dopo una lunghissima giornata poteva dare. 
    L'atmosfera intima e finalmente tranquilla le rese piacevole il racconto, le fece dimenticare che si trattasse di qualcosa che la riguardava, che aveva vissuto in prima persona.

    « Silfo? » mormorò, proprio come una bambina che scopre il nome del protagonista della fiaba. Non immaginava che potesse trattarsi di una creatura tanto antica da potersi definire ancestrale. L'incidente, con questa nuova consapevolezza, assunse quasi le tinte di un privilegio.
    Come aveva fatto quell'ometto a risvegliarlo, e perché mai disturbarlo? La sete di conoscenza poteva giustificare un simile pericolo e - se così si poteva dire - una tale violazione del riposo del Silfo? Non aveva dunque egli, destato senza motivo, il diritto di comportarsi come un fanciullo capriccioso? Era su quel mondo da così tanto tempo da essersi guadagnato il diritto di avere un po' di pace.

    « L’ho, risvegliato, e quello mi è sgusciato via. Lo stavo inseguendo, non so bene neanch’io con che idea in testa, quando voi siete apparsi dal nulla. Decisamente un momento sfortunato per una passeggiata romantica! »  
    Lynae arrossì violentemente ad un'affermazione tanto avventata: poteva comprendere l'equivoco, ma Zefirovski aveva mal interpretato il loro trovarsi sulla strada giusta, al momento sbagliato. L'imbarazzo era tale che accogliere la domanda che le veniva rivolta le richiese del tempo. Dovette schiarirsi la voce prima di cominciare.

    « Un contatto, voi dite? Non saprei.. ma posso raccontarvi cos'è successo così che possiate trarre le vostre conclusioni - in cuor suo, sperò che non sarebbero state altrettanto affrettate - inutile dirvi che mi ha sollevata in volo, lo avete visto con i vostri occhi. Ho provato a chiamarvi, ma temo che il vento impedisse alla mia voce di raggiungervi. Poi mi ha trascinato lontano e... la lanterna che tenevo in mano... - non sapeva come spiegare bene lo strano fenomeno - ecco, ha cambiato forma. La sua luce si è tramutata in graziose farfalle arancioni.»
    Sorrise al ricordo, ora che si sapeva al sicuro: adesso poteva apprezzare la bellezza che le era stata riservata e ogni pericolo, ogni paura erano ormai dimenticati.
    « In effetti era come se non fossi sola, in quel vortice. Altri colori, altre luci volteggiavano attorno a me e, quando ho attraversato le nubi, una polvere dorata mi ha ricoperto la pelle e la veste - sollevò un braccio, a costatarne il brillio - e devo dire di essermi sentita un po' come una fata! »
    Rise arrossendo, vergognandosi per la propria stessa ingenuità.
    « Mi ha posato a terra, finalmente, e lì ho capito che si trattava di... qualcuno. Ho percepito di avere a che fare con uno spirito, con una volontà, con qualcosa che aveva scentemente deciso di giocare con me come si fa con le bambole... e non so portargli rancore. »
    Era troppo generosa e troppo abituata ai capricci infantili per farlo.
    « Spero di aver detto qualcosa di utile alle vostre ricerche, e che in futuro sarete più cauto e assennato nel condurle. Adesso credo che dovremmo lasciarvi riposare. »


    Energia: 85%
    Stato fisico: illesa 
    Stato mentale: tranquilla


    Tecniche utilizzate: -


    Passive degne di nota:
    Incanto Delicato: la sua bellezza eterea e il fascino della sua figura hanno una componente mistica, che fa rimanere abbagliati coloro che per la prima volta ammirano Lynae e che portano spesso sguardi ammirati su di lei.
    Cuore Generoso: la sua indole buona e premurosa la porta a comprendere con più facilità i sentimenti e le emozioni altrui.

     
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    iryll ascoltò con viva partecipazione il resoconto della disavventura di Lynae, le dita intrecciate portate alle labbra, quasi che la fanciulla si trovasse ancora in balìa della misteriosa entità, e il suo lieto ritorno al suolo non fosse ancora un finale certo, già accaduto.
    La luce del piccolo focolare danzava sul suo viso, che ancora scintillava per la polvere che le era rimasta addosso durante lo strano volo. Aveva un ché di incantevole, l’innocente candore con cui raccontava i fatti, e il modo in cui i sentimenti che provava salivano alla superficie del suo volto limpidi, inalterati, come bolle d’aria che raggiungessero il pelo dell’acqua di una pozza chiarissima.
    Il cadetto ricordò il primo momento in cui l’aveva vista, il pomeriggio che sembrava così lontano di quello stesso giorno, quando era apparsa in fondo al verde filare, e lui si era chiesto per un attimo se non si trattasse di una ninfa dei prati. Era solo una ragazza, invece, ma ora capiva che c’era in lei qualcosa di etereo e ideale, quasi incarnasse un aspetto spirituale della vita. Era meraviglioso che proprio lì, in quell’amena campagna, vivesse una fanciulla come lei, ed averla incontrata.
    All’accenno riguardo la trasformazione della lanterna in farfalle, il signor Zefirovski si lasciò sfuggire uno scatto di entusiasmo, come se una sua supposizione si fosse rivelata fondata. Tuttavia, parve restare deluso dal fatto che dal racconto della fanciulla non emergessero altri particolari di manifesta utilità. Allungò una mano verso la borsa che aveva lasciato vicino al letto spogliandosi, e ne estrasse un taccuino su cui annotò alcuni appunti.
    « Il vostro resoconto contiene degli elementi interessanti, sebbene non risolutivi. Ma è comunque già molto… Forse è stata addirittura una fortuna che vi siate ritrovata sulla strada del silfo… – dovette rendersi conto del poco riguardo per l’incolumità della fanciulla che quella considerazione esprimeva, perché si corresse – voglio dire, alla luce del fatto che non vi è capitato nulla di male! In fin dei conti, immagino che a ripensarci nella sicurezza del vostro letto sarà certamente un’esperienza preziosa da ricordare, e non secondariamente fornisce un assaggio delle facoltà del silfo! Ora però credo anch’io di aver bisogno di riposo. Vi ringrazio ancora infinitamente per le cure, e immagino che ci rivedremo domani »
    Kiryll, che era rimasto in silenzio, non avendo considerazioni da esprimere, a quel punto si alzò dalla sedia, augurando la buona notte all’ometto, e lasciò che Lynae lo precedesse fuori dall’uscio.
    Una volta nel corridoio, quando la porta fu richiusa per lasciare tranquillo il signor Zefirovski, si rivolse alla ragazza:
    « Credo che, vista l’ora, per stanotte vi fermerete a dormire qui all’ospedale, quindi non rinnovo l’offerta di accompagnarvi a casa. Devo ammettere che mi sento piuttosto stanco… – si passò una mano sul viso, massaggiandosi gli occhi cerchiati dal sonno – Lascerò un biglietto a Göstaff per dirgli di lasciarmi dormire fino a tardi, domattina… Comunque dovremmo riuscire a raggiungere comodamente Matafleur in giornata anche partendo dopo pranzo – Non avendo altro da aggiungere, rimase per un attimo in silenzio, quindi parve ricordarsi di qualcosa – Ma… forse voi volevate parlare di quello che vi è successo. Come vi sentite? Dovete aver provato un grande spavento, a volare in aria senza capirne la ragione! »

     
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    Lynae chinò il capo in direzione di Zefirovski e, congedatasi, uscì per prima dalla stanza. Vi sarebbe tornata l'indomani per controllare le condizioni dell'infermo dopo un adeguato riposo.
    Si fermò una volta raggiunto il corridoio e aspettò che Kiryll la raggiungesse.

    « Credo che, vista l’ora, per stanotte vi fermerete a dormire qui all’ospedale, quindi non rinnovo l’offerta di accompagnarvi a casa. Devo ammettere che mi sento piuttosto stanco… – la sua intuizione era corretta e la sua stanchezza evidente, tanto da far desiderare a Lynae che trovasse un vero conforto nel sonno – Lascerò un biglietto a Göstaff per dirgli di lasciarmi dormire fino a tardi, domattina… Comunque dovremmo riuscire a raggiungere comodamente Matafleur in giornata anche partendo dopo pranzo – fece una breve pausa, forse per mettere in fila pensieri contorti dal sonno – Ma… forse voi volevate parlare di quello che vi è successo. Come vi sentite? Dovete aver provato un grande spavento, a volare in aria senza capirne la ragione! » 

    Lynae sorrise, vedendo la sincerità della sua preoccupazione e del suo interesse. La voglia di conversare e di sfogarsi confliggeva con il buonsenso di augurargli una serena e confortante notte.
    Optò per incamminarsi lentamente verso l'atrio e la scalinata, facendo convergere il dialogo e il ristoro.
    « Non posso negare di aver avuto molta paura, per quanto forse il ricordo rimarrà qualcosa di bizzarro, ma piacevole. Era un vento capriccioso e sono felice di aver scoperto di non aver paura delle altezze - rise appena - mi ha sollevato molto in alto e adesso provo pena pensando alle povere bambole strapazzate dalle mie sorelline. »
    Esitò nel proseguire, valutando se parlare di esperienze che lo avrebbero soltanto fatto preoccupare e forse dispiacere, chiedendosi se fosse il caso, visto che ormai erano risolte per il meglio.
    « Ho temuto per la mia incolumità, è vero... ma sto bene, adesso. Nulla che un bagno caldo e una buona dormita non possano far scomparire del tutto. »
    Raggiunte le scale, le salì con lui per raggiungere la propria stanza.
    Si fermò di fronte alla porta, lo guardò in silenzio per qualche istante prima di sorridere con una lieve nota di amarezza.
    « Ma voi dovete riposare prima del viaggio e abbiamo prolungato l'addio fin troppo a lungo, temo. Sento che l'attesa non ne ha alleviato il dispiacere... »


    Energia: 85%
    Stato fisico: illesa 
    Stato mentale: dispiaciuta


    Tecniche utilizzate: -


    Passive degne di nota:
    Incanto Delicato: la sua bellezza eterea e il fascino della sua figura hanno una componente mistica, che fa rimanere abbagliati coloro che per la prima volta ammirano Lynae e che portano spesso sguardi ammirati su di lei.
    Cuore Generoso: la sua indole buona e premurosa la porta a comprendere con più facilità i sentimenti e le emozioni altrui.

     
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    alirono assieme le scale, e meccanicamente Kiryll la seguì fino alla porta della stanza dove la fanciulla avrebbe passato la notte. Si guardarono per un attimo senza parlare.
    « Ma voi dovete riposare prima del viaggio e abbiamo prolungato l'addio fin troppo a lungo, temo. Sento che l'attesa non ne ha alleviato il dispiacere... »
    Nonostante la stanchezza che lo rendeva quasi insensibile, quelle parole colpirono il cadetto. Non poteva davvero dubitare, a quel punto, che alla ragazza dispiacesse l’idea di lasciarsi tanto quanto sentiva che dispiacesse a lui. Ne fu al tempo stesso riscaldato, e rattristato, perché così la pena era doppia.
    « Chissà che non ci rivedremo anche domattina, ritardando ancora l’ineluttabile addio… »
    Si sentiva formicolare le dita. La fanciulla gli era molto vicina, avrebbe potuto sfiorarne il braccio con un gesto piccolissimo… E ancora i granelli dorati luccicavano sul suo abito, sui suoi zigomi, sulle sue orecchie.
    Il corridoio silenziosissimo si restrinse all’improvviso al metro d’aria che circondava i due giovani, nulla che vi si fosse mosso in quel momento sarebbe stato notato dal cadetto. La stanchezza era svanita come se non fosse mai stata, si sentiva sveglio e pervaso da una forza elettrica che lo avrebbe potuto tenere in piedi per tutta la notte. Il fatto che lei gli sorridesse gli prosciugava tutto il sangue dalle vene, doveva essere impallidito.
    « Vi… auguro la buona notte, Lynae »
    Quindi voltò sui tacchi, e si diresse ad ampi passi verso la camera che condivideva con Göstaff.

    ~ • ~


    L’indomani mattina il ragazzo non si svegliò prima di mezzogiorno.
    Una volta a letto non era comunque riuscito a prendere sonno fino a quando le prime luci dell’alba avevano animato di grigio l’interno della stanza, da oltre le pesanti cortine. Il sonno rifiutava di ripresentarsi, e lui era finito per divincolarsi come un serpente sotto le coperte, scalciando e serrando i pugni, animato dai vividi pensieri di ciò che non era stato.
    Poi, finalmente, la stanchezza del corpo aveva avuto la meglio, e il drappo nero dell’incoscienza era sopraggiunto a dargli requie.
    Il precettore, trovato il biglietto, aveva fatto colazione assieme agli altri ospiti, si era occupato di ordinare in silenzio i loro pochi bagagli e di riempire le borracce, aveva domandato in cucina con molta cortesia qualche semplice panino, ed aveva iniziato in giardino a leggere e ad annotare il libro donato da Lynae.
    All'ombra del glicine, aspettava solo che Kiryll si svegliasse, per riprendere il cammino.


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    Ok, stiamo davvero arrivando alla fine.
    Se vorrai, potrai sviluppare la trama del silfo in una prossima scena, oppure anche lasciarla così, come un semplice intermezzo privo di sviluppi :caffe:
    Kiryll e Göstaff invece devono ripartire, il loro arrivo a Matafleur per il Festival della Birra è già stato scritto. Ma non è detto non Lynae non li possa incontrare di nuovo, in futuro.



    Edited by T h e B a r d - 21/3/2021, 18:04
     
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    Avrebbe giurato di poter sentire il suono dei loro respiri, tanto il silenzio aveva avvolto il corridoio in cui stavano indugiando. Kiryll era talmente pallido... doveva essere molto stanco, esausto oltre ogni immaginazione. 

    « Vi… auguro la buona notte, Lynae »
    Disse infine, voltandosi e proseguendo a passo svelto verso la sua camera, quasi fosse in fuga.
    « Buonanotte a te, Kiryll. » 
    Fu appena un sussurro, quasi impercettibile, prima di aprire la porta della stanza e richiudersela alle spalle.



    Lynae riposò per qualche ora, spossata dagli eventi. Nei suoi sogni volteggiava ancora, senza sosta, fino a toccare le stelle a giocare con loro, coinvolta nella Danza che l'aveva vista nascere. 
    L'abitudine fu comunque più forte della stanchezza e, con le prime luci dell'alba, aprì gli occhi. Si concesse un bagno caldo, che aveva rimandato per il troppo sonno, e indossò abiti più semplici, dai toni caldi che rimandavano alla terra, che aveva lasciato all'Ospedale per eventualità simili a questa.

    Aiutò inservienti e cuoche nelle operazioni del mattino: gli infermi ebbero le loro cure, i bambini la loro buona colazione. Rimandò soltanto la visita al signor Zefirovski, un po' per lasciargli più tempo per riposare, e un po' per averne abbastanza per approfondire la questione. Non riusciva a smettere di pensare al perché il Silfo avesse agito in quel modo e, soprattutto, non poteva lasciare incompiuta la più strabiliante della sue avventure.
    Non dovette notare Göstaff preso dalle letture in giardino, e forse non l'avrebbe comunque disturbato. Conosceva il prezioso valore del silenzio e della quiete, quando un racconto ti rapisce fino a farti diventare un protagonista della storia. Quando Kiryll si svegliò, Lynae si stava intrecciando i capelli per poi dirigersi verso le cucine, dal pranzo che stava per essere preparato.
    Lasciò un biglietto all'uomo all'ingresso, in caso i suoi ospiti avessero deciso di partire senza rivolgerle un altro doloroso addio.


    Ma te lo dico, volendo anche in privato se vuoi concludere, in caso vada effettivamente così  :grab: mi piacerebbe molto proseguire la storia del silfo!
     
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    adetto e precettore scendevano piano lungo il tratturo immerso nel verde, ripercorrendo i loro passi del giorno prima. Il sole era alto nella volta azzurra del cielo, e sembrava ancor più luminoso oggi di ieri. Una pace meravigliosa addolciva il loro animo, colmato dalla contemplazione della natura.
    Di quel paesaggio, che già doveva essere stupendo per qualcuno che vi era nato e cresciuto, i due uomini del Nord non riuscivano a smettere di meravigliarsi, e di dissetarne il cuore tramite gli occhi.
    Non avevano rivisto Lynae, quel mattino. Avevano provato a dare un’occhiata in giardino e nei corridoi, quando erano scesi, ma senza domandare a nessuno dove potevano trovarla.
    Entrambi avevano avuto in cuor loro l’intuizione che non sarebbe stato un ultimo saluto a chetare quel fascino profondo che sentivano per il “fiore azzurro”… e che anzi, forse, la cosa più giusta, per una ragione che non avrebbero saputo spiegare, era andarsene così, conservando il ricordo di ieri.
    Talmente lo impegnavano i pensieri e i sentimenti, che Kiryll scordò completamente il proprio proposito di sdebitarsi per l’accoglienza all’ospedale svolgendo qualche lavoro. Navigava in un mare d’irrealtà, dove non c’era posto per considerazioni così vicine ai fatti della vita.
    All’ingresso, l’uomo dietro al bancone li aveva salutati allegramente, domandando se avessero dormito bene. Erano già in strada, bagnando il viso nel calore del sole, quando quello si era ricordato del biglietto, e li aveva inseguiti per metterlo in mano al più anziano dei due.
    « Salutate tanto la Fleur bleue da parte nostra – rispose con calore il maestro, dopo aver letto le righe racchiuse nel pezzetto di carta – e ditele che ci rivedremo senz’altro, lo sento nel cuore »

    Il foglietto ora si trovava, accuratamente ripiegato, nella tasca interna del farsetto di Kiryll. Prima di metterlo via, il ragazzo aveva raccolto per strada un piccolo nontiscordardimé e ve lo aveva infilato, sperando si potesse conservare mantenendo i propri colori e la propria bellezza.
    Lo stesso che sperava per il ricordo di quell’incontro.


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    Procedo con la richiesta di valutazione. Grazie per la ruolata! :flwr:

     
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