[H] Colpo Grosso al Drago Rosso

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    "Pazzo chi almeno una volta nella sua vita non sale sul Monte Fuji,
    ma anche chi sale più di una volta sul Monte Fuji, è pazzo".


    (Proverbio giapponese)


    tNBRqhx

    Poco distante da Shiju, Nishikaigan.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Pov: Michael.

    Nonostante il buon Michael vantasse già una discreta preparazione verso situazioni pericolose ed imprevisti, avrebbe trovato l'esperienza del "viaggio" in compagnia di Zakar decisamente destabilizzante. Se non fosse stato già abbastanza strano ritrovarsi in un battito di ciglia dal deserto dello Yuzrab ad una locanda chissà dove, immersi nella folla, a rendere tutto più fastidioso sarebbero stati certamente gli effetti collaterali inaspettati, quali giramenti di testa ed una leggera nausea, gli stessi che avrebbe provato chiunque dopo uno o due giri sulle montagne russe. Non sarebbero durati molto, comunque: Michael avrebbe potuto facilmente seguire la propria guida fino al bancone, dove un corpulento uomo con occhi a mandorla molto scuri e capelli neri si occupava di servire ai clienti alcolici e strane palline di riso, su cui erano adagiate fette di pesce crudo.

    Prendiamo del saké ed il menù da sedici portate, grazie!
    Guardandosi attorno, l'improvvisato turista avrebbe potuto mettere a fuoco l'ambiente, in realtà poco illuminato a causa dell'unica finestra presente, poco vicina alla porta di ingresso, tenuta sempre aperta. Il locale era interamente costruito con assi di legno, in alcuni punti diventate marce, forse per l'altissimo tasso di umidità dell'aria. In effetti, per chiunque fosse abituato al solo clima del Sud, l'aria di quel posto avrebbe potuto regalare la terribile sensazione di "affogare".
    Oltre al bancone, erano presenti diversi tavoli alle loro spalle, occupati da varie persone, quasi tutti con gli stessi tratti somatici del locandiere, se si escludeva uno dei tre clienti al tavolo meno vicino alla porta: un ragazzino albino. La luce giungeva da curiose lanterne con simboli strani, di un alfabeto a lui sconosciuto, ma probabilmente chiaro alla gente del posto.
    Si sentiva un forte odore di pesce, misto a cipolla e... sudore.

    tNBRqhx

    Poco distante da Shiju, Nishikaigan.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Pov: Thory.

    Dopo tanti stenti ed altrettanta fatica nel portare a casa uno stipendio decente, Thory era finalmente riuscito ad ottenere l'occasione del secolo, quella che capita una sola volta nella vita: l'Ambasciatore Quarion gli aveva infatti proposto di cancellare tutti i debiti che aveva contratto per la costruzione di una pensione per animali su Laputa, a patto di compiere un singolo lavoro piuttosto gravoso per la gilda Hush. Non si trattava necessariamente di rischiare la vita o far da cavia ad esperimenti strani: a rendere quella missione tanto complicata era infatti la necessità di un trasferimento di qualche mese in un altro Presidio, condizione che non tutti erano disposti ad accettare, nonostante la gilda avesse pagato tutte le spese necessarie.

    Thory avrebbe dovuto ricoprire -secondo il patto stipulato con Quarion- il ruolo di rappresentante di Laputa presso un gruppo di alleati che vivevano a Shiju, capitale del Nishikaigan. Costoro si erano lanciati nell'impresa di unificare l'Occidente e renderlo più forte, così da poter rispondere ad eventuali nuovi attacchi per mano di demoni e forze occulte. Il ragazzino avrebbe dovuto semplicemente seguire le varie operazioni senza mai interferire, obbedendo alle direttive degli alleati quando richiesto, aggiornare la sede centrale dei vari movimenti ed eventualmente chiedere rinforzi, qualora qualcosa si fosse messo male.
    Insomma... un lavoro sopportabile, se in cambio otteneva la realizzazione dei propri sogni!

    Fu così che Thory si trovò a pranzare in una locanda di legno leggermente malmessa, poco distante da Shiju, assieme al suo amico Mr.Mush ed al samurai che si occupava della sua scorta e che lo avrebbe portato dal suo Capo, un certo Nobunaga. Costui si chiamava Benimaru, era alto ed imponente, con il volto solitamente inespressivo ed occhi a mandorla violacei, a dir poco spaventosi. Uno di questi portava dei segni sull'iride, e non era chiaro se lo rendessero parzialmente cieco. Non aveva parlato quasi mai durante tutto il viaggio, se non per fornirgli alcune indicazioni necessarie o rispondere alle domande della giovane Ombra.
    In verità, non era di molte parole nemmeno in quel momento: totalmente concentrato su quattro onigiri ordinati poco prima, si era limitato a mangiare in silenzio, tenendo comunque sempre d'occhio Thory, così da poterlo difendere anche nei contesti più insoliti.

    QM

    Benvenuti in questa scena masterata!
    Vi trovate entrambi in una locanda malmessa, poco distante dalla capitale del Nishikaigan, ciascuno per le proprie faccende personali.

    Essendo il primo turno, vi do modo di introdurre i personaggi. Potete decidere cosa ordinare: consideratelo un "all you can eat" in forma fantasy-medievale, dato che nessuno dei due pagherà di propria tasca la consumazione!
    Nel prossimo turno inizierò a lanciarvi i vari eventi in programma, quindi ricordate di non tralasciare nulla nel primo post. Vi consiglio di inserire in spoiler le vostre passive e gli oggetti revisionati e/o da mercante che possedete con il vostro pg in gioco.

    NB: considerate questa scena temporalmente successiva alla quest delle birre in cui vi siete conosciuti ad Est.

     
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    Thory non poteva crederci. Il signor Quarion avrebbe finanziato il suo rifugio per cani a Laputa, senza chiedere denaro in cambio. Egli voleva solo un piccolissimo favore: Trasferirsi qualche mese nel Nishikaigan per assolvere un compito di rappresentanza. Un compito stancante ma che avrebbe sicuramente portato a compimento per il bene di Laputa e soprattutto per il suo, dato che non aveva idee su come pagare tutti i creditori senza dover morire di fame.
    Quel giorno Thory passò la mattinata viaggiando con la sua scorta; un omone con il viso totalmente inespressivo da fare quasi paura, degli occhi tatuati molto inquietanti e meno logorroico di un muto, di nome Benimaru; insomma la persona perfetta per viaggiare con un ragazzino e il suo cagnolino, entrambi vivaci e molto curiosi. Di fatto, durante il tragitto verso la locanda dove avrebbero poi pranzato, ad ogni domanda personale fatta dal giovane a Benimaru, egli rispondeva con un flebile mugugno.
    Una volta raggiunta la locanda e preso posto a tavola; non conoscendo la cucina locale, il ragazzo ordinò gli stessi identici piatti dell'omone, più una succulenta bistecca per la felicità del suo fedele cagnolino Mr.Doge. Il pasto era delizioso e nutriente. Tuttavia, per tutta la durata del pasto, Benimaru non staccò gli occhi di dosso al giovane rappresentate; facendolo sentire molto a disagio. Nel tentativo di distrarsi, Thory iniziò ad osservare gli altri ospiti della locanda, e con un certo stupore notò tra di essi la sagoma di un suo conoscente. Un uomo armaturato di nome Michael; conosciuto durante la sua capatina al Miglio Dorato. Non appena lo riconobbe, il giovane si alzò dal tavolo e andò a sedersi di fianco a lui.
    -Ehi come va?! E' da un po' che non ci si vede hehe. Che ci fai da queste parti?
    Energia:100%
    Status Fisico: Ottimale.
    Status Psicologico: Ottimale.

    Armi: Bastone da cerimonia.

    Supporter: Mr.Doge.

    Passive:
    Olfatto da cane.


    Essendo un cane Mr.Doge ha un olfatto molto sviluppato che lo rende capace di trovare chiunque seguendone solo l'odore, inoltre gli permette di sapere quanti individui ha intorno a se nel raggio di 10 metri.
    Abilita tuttavia annullata se nei dintorni sono presenti dei bei prosciutti succulenti, dato che il cane si fionderà sulla carne più veloce di un ghepardo.

    Cappello da detective.


    Indossare un cappello rende Mr.Doge molto perspicace e intelligente, al pari dei migliori detective in circolazione, tanto da essere capace di captare qualsiasi trappola o pericolo intorno a se.
    Intelligenza che probabilmente supera di gran lunga quella del padrone.

    [Auspex: olfatto + Auspex: pericoli]

    Faccia d'angelo.


    Thory con il suo dolce visino, i suoi due enormi occhi blu e l'ottima parlantina, riesce ad incantare chiunque parli con lui, ciò gli permette di sparare qualsiasi balla ed essere creduto.
    Riuscirebbe a far credere perfino alla suocera dal cuore di pietra, se ne avesse una, che cadendo da un burrone si rimbalzerebbe fino ad arrivare in cielo totalmente illesi.

    Nascondino.


    Fin da piccoli Thory ha sempre giocato a nascondino con Mr.Doge e per evitare di farsi trovare ogni volta dal cane ha sviluppato l'abilità di non emettere alcun rumore, abilità che lo rende un'ottima spia o ladro.
    Del tutto inutile contro il proprio cane che continua tranquillamente a vincere ogni partita.


    Edited by MrMush - 18/2/2021, 17:51
     
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    Era stato strano, fino a quel momento, ma da lì a doversi aspettare quello che era avvenuto in pochi attimi, ne passava di immaginazione. Trovarsi un tipo dal cappello umoristico seppellito fino al collo nella sabbia nel bel mezzo del deserto era già fuori dall'ordinario, o almeno lo era per lui. Il cambio di paesaggio, dalle sabbie sconfinate a quel posto in legno, dall'aria calda ma secca dello Yuzrab a quel posto - che finalmente cominciava a capire fosse un ristorante o qualcosa del genere - la cui aria umida rendeva faticoso anche respirare. Al caldo c'era abituato, all'umidità... Quella era tutta un'altra sfida che non aveva mai dovuto affrontare. Divertente, considerando i pericoli costanti, meno divertente considerando che oltre a quello, una leggera nausea e giramento di testa avevano deciso di tormentarlo. L'ultima volta che aveva avuto sintomi simili aveva perso decisamente più sangue di quello che aveva perso finora, ovvero nemmeno una goccia.

    Ci mise un po' a scrollarsi di dosso quei sintomi, osservando l'ambiente che lo circondava un po' meglio. L'odore non era dei migliori, ma l'atmosfera non sembrava poi così male. Mai giudicare qualcosa dalla copertina, in fondo. Con lo sguardo, riuscì anche ad incrociare quello che lo aveva portato fin lì. Le fiamme sarebbero già scoppiate, se non fosse per lo stordimento temporaneo, ma tanto bastò per fargli ricordare che aveva fatto una promessa. Non che fosse contento del trattamento, ma doveva ammettere che se l'era cercata. Sospirò, ricomponendosi, prima di avvicinarsi all'uomo che aveva già fatto la sua ordinazione. Si schiarì la voce, accomodandosi accanto a lui, e fissandolo con occhi di brace. - So di aver accettato, ma magari avvisiamo per tempo. - Non esagerò, sapendo di avere parte della colpa, ma rese comunque chiara la sua posizione. - Quindi, cosa dobbiamo far-? - La sua domanda venne interrotta da un volto familiare, che prima non era sicuro di aver visto bene, con la vista confusa. Thory.

    I due si erano incontrati a Matafleur, o per meglio dire, i tre. Il suo fidato compagno sembrava essere lì con lui. Gli sorrise, un po' distratto. - Ciao, Thory. - Annuì col capo, in cenno di riconoscimento, prima di continuare. - Tutto normale, non che i problemi mi cerchino ultimamente. Sono qui con un... amico. - Esitò prima di pronunciare l'ultima parola, incerto se fosse la cosa giusta da dire o meno. Però, in fondo, non gli doveva nulla. Doveva solo non mettergli i bastoni fra le ruote. - Voi come ve la passate? - Il suo tono tornò rapidamente normale, come se niente fosse, e si lasciò andare in convenevoli, ora che quella fastidiosa nausea se ne era completamente andata. - Vi aggirate sempre in questi... locali particolari? - Perchè, a dirla tutta, pure dove si erano conosciuti non era esattamente un posticino normale.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
    Dati Tecnici - Scheda

    Note: ///
    Stato Fisico: Illeso
    Stato Mentale: Sta cercando di riassestare le idee.
    Energia: 100%

    Equipaggiamento:
    Prometheus' Armor [Armatura Completa; Resistenza Migliorata]
    Sword of Ra [Flamberga; 1,70m]

    Tecniche Utilizzate: -

    Abilità:Fire's Descendant [Power Up +50% Vel; Immortalità]
     
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    Mentre Michael cercava di attirare l'attenzione dell'unica sua reale conoscenza in quell'ambiente "esotico", un rumore di piatto sbattuto sul bancone giunse circa dal punto in cui Zakar -accompagnatore bislacco, ma almeno gentile- aveva preso posto.
    -Ne hai di coraggio a presentarti qui- una voce maschile baritonale si rivolse al Prete Sorridente -Il malloppo era un'accozzaglia di falsi e paccottiglia... ed ho anche dovuto pagare la scorta.

    L'origine di quei suoni era proprio il locandiere: uomo corpulento, muscoloso -ma anche un po' sovrappeso- e più alto della media dei presenti, sovrastava con la propria presenza minacciosa un tranquillissimo Zakar che -come in una cortese ed amichevolissima discussione- aveva preso la sua porzione e si era messo a mangiare due polpette di riso, annuendo ogni tre parole ed inforcando le pietanze con le bacchette, credendo forse di mangiare degli spiedini. Nell'osservare il modo in cui maltrattava involontariamente il cibo, perfino Benimaru -seduto al tavolo vicino- parve sbuffare, voltando poi lo sguardo altrove.

    -Mi dispiace: dopotutto il lavoro di un mercante è esposto a rischi altissimi...- rispose all'enorme interlocutore, che certamente non condivideva le stesse espressioni facciali, tutte sorridenti e rilassate -Immagino sia stato terribile dover contrattare sul prezzo della scorta: alcuni ronin credono ancora di aver a che fare con le Nobili Famiglie.
    Una polpetta di riso -come prevedibile- cadde dalla bacchetta, sfracellandosi sul piattino. Il Prete Sorridente prese allora una salsetta scura e salata, ed iniziò a condire quei poveri resti, ottenendo come unico risultato quello di far separare tutti i chicchi di riso. A quel punto, riuscire a mangiarli tutti si sarebbe rivelato abbastanza problematico.

    -Sei stato tu a propormeli.
    -...perché erano i più bravi in circolazione, quel mese.
    -Sei stato sempre tu ad indicarmi il tesoro.
    -...perché son sempre felice di aiutare un amico!
    Quella mappa veniva da Sequerus, cosa avrei dovuto fare?

    Si sentì chiaramente il pugno dell'omone battere sul tavolo. A vedere la sua faccia, non sembrava rassicurato. Nemmeno un po'.
    -Hai detto che un grande guadagno costa enormi rischi. Ho dovuto investire tutto ciò che avevo, riducendomi ad aprire questa schifosa bettola. E tu, dopo esserti dileguato per mesi, ti presenti qui con un nuovo socio?!?- ringhiò -Osi prendermi in giro?!?!

    In tutto ciò, Zakar non si era mai scomposto.
    -Innanzitutto, ti ho solo dato suggerimenti: sei stato tu ad agire. E poi ho parlato di "rischi" perché... beh... sono "rischiosi". Mica è ovvio che un investimento così frutti davvero. Consideralo un tiro di dadi andato male!
    Il discorso non faceva una grinza, nonostante mancasse decisamente di tatto.
    -E poi, da una sconfitta è sempre possibile rialzarsi e continuare, facendo esperienza degli errori passati...- continuò, agitandogli un ditino sentenzioso davanti al faccione, deformato in una maschera di frustrazione e rabbia -Dopo un'esperienza del genere... non ti senti arricchito?
    Silenzio. Lo aveva detto davvero?
    -Dovresti ringraziarmi. Ora sei ricco dentro, una persona migliore!

    Dopo quell'ultima stoccata, il locandiere non resse più: stringendo le dita in un pugno, tirò un rovescio mirando alla faccia sorridente di Zakar, nella speranza di cancellargli quell'espressione per sempre. Il Prete fu però abbastanza lesto dallo schivare il colpo improvviso, accovacciandosi e permettendo che l'omone centrasse la faccia di un cliente di passaggio. Sfortuna volle che anche costui fosse abbastanza grosso, grezzo, e puzzasse di povertà e rabbia al punto da rispondere immediatamente all'offesa, inciampando però sul povero Zakar -ancora accovacciato per terra. Nella caduta, spinse involontariamente Michael sul terzo omone brutto e cattivo del locale. Costui battè la faccia su un'asse di legno per il contraccolpo, spaccandola e poi sputando almeno due denti come fossero caramelle amare.

    Lo sdentato si voltò immediatamente verso Michael, digrignando con quel poco di dentatura che gli era rimasta e sanguinando dalle gengive. Non era felice, ed era pure armato.
    -TI STRAPPO LE BUDELLA E ME LE MANGIO- gli urlò, sputando saliva e sangue -TI FACCIO A PEZZI, BASTARDO!

    QM

    Considerando che la scena inizia in sordina, per poi diventare sempre più "visibile" ai presenti, potete accorgervi che qualcosa non va quando volete. Ovviamente, alla fine non potrete non rendervi conto del pericolo: lo sdentato urla come un matto :8D:

    A voi la palla!

     
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    Michael venne ignorato da colui che lo aveva portato lì, e Thory ancora non aveva potuto rispondere, quando gli altri due si misero a parlare. Prestò più attenzione a quella conversazione, i cui toni furono subito ben poco amichevoli.

    Più tempo passava, più parole uscivano dalla bocca di colui che aveva salvato, più cominciava a capire perchè era finito seppellito. Forse sarebbe stato meglio lasciarcelo, ma poteva ancora lasciargli un minimo di beneficio del dubbio. Troppo ambiguo, ma la promessa ormai era stata fatta, e le sue promesse sono anelli vincolanti. Lo avrebbe difeso, se proprio fosse stato necessario. Michael fece cenno a Thory di allontanarsi un po', per fargli spazio, e poi si sarebbe alzato. Sentiva la puzza di botte da lontano.

    Quando il primo colpo volò, e venne prontamente schivato dall'altro venendo riversato su un innocente, il generale si era appena alzato, e quando il primo provò a rendere con gli interessi l'offesa, inciampò rovinosamente, cadendo addosso e spingendo su un altro l'Avatar del Fuoco. Ancora leggermente instabile, impattò su un terzo figuro, che picchiò rovinosamente su un'asse, spaccandosi qualche dente. Michael scrollò le spalle, emntre lui si rialzava, la bocca sanguinante. Le parole, pronunciate fra il dolore e la rabbia, arrivarono velocemente al generale.

    Inspira. Respira. Il petto del figuro in armatura si sollevò una volta sola, Thory poteva dire di averlo già visto fare una cosa del genere. Solo che stavolta le fiamme che poteva riconoscere non si calmarono. I suoi occhi diventarono completamente arancioni, l'armatura cominciò a scintillare come se volesse esplodere da un attimo all'altro. L'albino l'aveva già vista qualcosa simile, ma non a quel livello. Mise una mano sullo spadone, fissando quello che aveva davanti con gli occhi ardenti, ed estrasse l'arma a sua volta.

    Ne ho già avuto abbastanza. - In una movenza secca, l'estrazione venne trasformata in un colpo discendente, come se volesse tranciare di netto chi aveva di fronte. Fra il peso dell'arma e la sua velocità, se non avesse opposto la giusta resistenza, o senza la giusta tecnica di deviazione, sarebbe stato un uomo morto anche solo con quella mossa. Ma la furia del Fuoco non si sarebbe placata così facilmente. Un secondo fendente sarebbe seguito, da dove si sarebbe fermato col primo, in basso, fino a provare a tagliargli la gamba destra. Avrebbe poi cercato di avvicinarsi all'altro, liberando una mano delle due che tenevano l'elsa, e avrebbe liberato una scintilla di fuoco contro il malcapitato, dritta contro il suo petto. Non gli importava se per quel punto fosse già stato affettato o meno.

    Si sarebbe quindi rivolto a Zakar. - Ora, se credi di potermi usare come vuoi, sappi che hai sbagliato. Dammi un buon motivo per non lasciarti in pasto al tuo aguzzino. - Si rivolse poi verso il proprietario del posto. - E io non sono un nuovo socio. Se non mi spiega come stanno le cose, la promessa che gli ho fatto può anche andare a farsi fottere. - La sua voce era comunque estremamente calma, sebbene risuonasse più profonda di quanto l'avesse sentito finora. Chissà cosa avrebbe fatto Thory, piuttosto.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
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    Sword of Ra [Flamberga; 1,70m]

    Tecniche Utilizzate: Destruction Chapter: Killing Ember [Alto]
    L'Avatar del Fuoco usa le fiamme per evocare una piccola fiammella, delle dimensioni di circa quattro-cinque centimetri, che scaglierà contro il nemico. La fiammella potrà contenere più o meno energia, e se entra a contatto con il bersaglio esploderà causando danni maggiori quanta più energia vi sarà concentrata. [Offensiva Variabile Energetica; Istantanea; Singola]

    Abilità:Fire's Descendant [Power Up +50% Vel; Immortalità]


    Edited by S e v n - 20/2/2021, 23:43
     
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    -Ce la passiamo abbastanza bene. Giusto Doge? Rispose il giovane, mentre teneva tra le braccia il suo compagno canide. -GiustoWoof.
    -In verità, si. Ci troviamo molto spesso in località particolari e il più delle volte in condizioni non proprio bellissime hehe. Ma scommetto che sarà lo stesso p.... Capendo il disinteresse di Michael per il discorso, Thory smise di parlare e prestò attenzione alla accesa conversazione tra il locandiere ed un prete li presente. Una volta capito come sarebbe andata a finire, il giovane, sotto consiglio del suo interlocutore, fece qualche passo all'indietro così da evitare di finire in mezzo a qualche spiacevole situazione. Dopotutto, era il rappresentante di Laputa e di certo non poteva permettersi di fare brutte figure: come per esempio partecipare ad una rissa da saloon. Tuttavia, il ragazzo non aveva mai visto una rissa dal vivo e perciò decise di godersi la scena. Si sedette sulla sua sedia, incrociò le gambe sopra il tavolo, portò sull'addome il vassoio con le cibarie e, imboccando alternativamente se stesso e Doge, si godette lo spettacolo. Denti che volavano, sangue a terra, Michael che sembrava stesse per esplodere; uno show che aveva nettamente migliorato la giornata del giovane rappresentante, ma che purtroppo non durò molto. Non appena Michael finì di fare il suo discorso; il ragazzo prese la parola.
    -Signori, calmate i bollenti spiriti! Disse alzandosi in piedi con ancora il vassoio del cibo sul palmo. Penso di parlare a nome di tutti se dico che sarebbe meglio calmarsi e non lasciar degenerare la situazione, o mi sbaglio? Perché non vi sedete ad un tavolo e ne discutete in modo calmo e tranquillo?
    Poi riferendosi al locandiere, continuò: -E lei! Potrebbe portarmi un altro vassoio di questi? Per cortesia. Indicando il piatto che aveva in mano. Sono davvero deliziosi!
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    Essendo un cane Mr.Doge ha un olfatto molto sviluppato che lo rende capace di trovare chiunque seguendone solo l'odore, inoltre gli permette di sapere quanti individui ha intorno a se nel raggio di 10 metri.
    Abilita tuttavia annullata se nei dintorni sono presenti dei bei prosciutti succulenti, dato che il cane si fionderà sulla carne più veloce di un ghepardo.

    Cappello da detective.


    Indossare un cappello rende Mr.Doge molto perspicace e intelligente, al pari dei migliori detective in circolazione, tanto da essere capace di captare qualsiasi trappola o pericolo intorno a se.
    Intelligenza che probabilmente supera di gran lunga quella del padrone.

    [Auspex: olfatto + Auspex: pericoli]

    Faccia d'angelo.


    Thory con il suo dolce visino, i suoi due enormi occhi blu e l'ottima parlantina, riesce ad incantare chiunque parli con lui, ciò gli permette di sparare qualsiasi balla ed essere creduto.
    Riuscirebbe a far credere perfino alla suocera dal cuore di pietra, se ne avesse una, che cadendo da un burrone si rimbalzerebbe fino ad arrivare in cielo totalmente illesi.

    Nascondino.


    Fin da piccoli Thory ha sempre giocato a nascondino con Mr.Doge e per evitare di farsi trovare ogni volta dal cane ha sviluppato l'abilità di non emettere alcun rumore, abilità che lo rende un'ottima spia o ladro.
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    ma anche chi sale più di una volta sul Monte Fuji, è pazzo".


    (Proverbio giapponese)


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    Presidio Occidentale, Endlos.

    -Ce la passiamo abbastanza bene. Giusto Doge? Rispose Thory, al conoscente, sostenuto dall'approvazione del cagnolino -GiustoWoof. -In verità, si. Ci troviamo molto spesso in località particolari e il più delle volte in condizioni non proprio bellissime hehe. Ma scommetto che sarà lo stesso p....

    Purtroppo, il momento dei convenevoli terminò prematuramente, con grande gioia del silenzioso Benimaru, che dava tutta l'idea di non voler seccature e nemmeno troppe chiacchiere. A sostituire i convenevoli -però- giunse aria di rissa.
    Ne ho già avuto abbastanza. - esplose così Michael, decidendo che affettare gente in un locale ricolmo di avventori avrebbe placato gli animi. Il risultato fu però il panico di una buona fetta di clienti, che fuggì via senza pagare, giustamente spaventata dai fiotti di sangue che uscirono come guizzi di una fontana dalle gambe dell'uomo armato, lo stesso che fino a poco prima aveva urlato come un pazzo. Costui era riuscito a bloccare il primo colpo dello straniero, cadendo rovinosamente al secondo, irrimediabilmente azzoppato. In aggiunta, una nuova fonte di luce si unì alle lanterne: l'avventore offeso e sanguinante aveva letteralmente preso fuoco. Le urla di dolore furono abbastanza strazianti da allontanare anche i curiosi che dall'esterno si erano lentamente avvicinati alla porta del locale, fortemente dissuasi dall'aiutare l'omaccione che si dimenava - Ora, se credi di potermi usare come vuoi, sappi che hai sbagliato. Dammi un buon motivo per non lasciarti in pasto al tuo aguzzino. si rivolse prima a Zakar, poi al locandiere - E io non sono un nuovo socio. Se non mi spiega come stanno le cose, la promessa che gli ho fatto può anche andare a farsi fottere.

    Nel posare lo sguardo sul "padrone di casa", il guerriero del Sud avrebbe notato uno sguardo sempre più accigliato ed una mandibola decisamente contratta. Non guardava verso di lui... ma verzo Zakar. O -per esser precisi- verso il vuoto lasciato da Zakar, sparito chissà dove in un battito di ciglio.
    Se l'era data a gambe.

    -Signori, calmate i bollenti spiriti! intervenne a quel punto il giovane Thory, cercando come gli era possibile di calmare le acque agitate. La voce giunse appena percettibile al bancone, ma abbastanza chiara, nonostante le urla di dolore dell'uomo in fiamme -Penso di parlare a nome di tutti se dico che sarebbe meglio calmarsi e non lasciar degenerare la situazione, o mi sbaglio? Perché non vi sedete ad un tavolo e ne discutete in modo calmo e tranquillo? E lei! Potrebbe portarmi un altro vassoio di questi? Per cortesia. Sono davvero deliziosi!

    Nonostante le intenzioni di Thory fossero indubbiamente nobili e pacifiche, il suo intervento fece allarmare il silenzioso Benimaru, che fino a quel momento era rimasto in disparte a mangiare, del tutto indifferente al delirio di sangue e fiamme avvenuto poco prima. Il risultato lo avrebbe notato per primo Michael: una scia di fiamme si frappose fra lui ed il ragazzino albino, sollevandosi quasi all'altezza di Doge, quasi a voler segnare un netto confine da non oltrepassare. Benimaru apparve inaspettatamente dietro le spalle di Thory, questa volta in piedi, tirandoselo a se' per la collottola, quasi fosse un gattino. Di contro, puntava la katana sguainata verso Michael in un chiarissimo gesto di avvertimento.

    V7gBaZO

    -Abbassa le armi, straniero, e non ti farò del male- annunciò, stoico quanto un vero samurai -Sei in arresto: ti porterò da chi di dovere e, se sarai collaborativo, non ti verrà inflitta giustizia sommaria.
    Lo disse con voce ferma ed autoritaria, e negli spaventosi occhi violacei non brillava alcuno scintillio di emozione. In quel momento, Benimaru era un uomo di legge, un difensore del suo popolo.

    -E chi mi ripaga qui?- intervenne il locandiere, anche lui indifferente alle urla del bruciato, ormai ridotte ai brevi soffi di un ustionato prossimo alla morte -Vostro padre dovrà risarcirmi per questo sconven-
    La voce gli si fermò in gola non appena le iridi ametista di Benimaru andarono a fissare lui, invece dello straniero.
    -Un'altra parola e non avrai nemmeno un locale da riparare.
    Le fiamme che si frapponevano fra Thory e Michael crepitarono, e la minaccia divenne quantomai esplicita.
    Il locandiere annuì, rimanendo in un tesissimo silenzio.

    QM

    Altro turno, altre decisioni da prendere!
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    Combattere era un ottimo sfogo. Anzi, più che ottimo. Specialmente in quel momento. Anche se più che un combattimento, quello che Michael aveva attuato era una massacro ai danni di un poveretto che era a malapena riuscito a difendersi. Sbuffò, sentendo le sue urla atroci. Se l'era cercata, poteva tenere le armi a posto e non l'avrebbe nemmeno toccato, ha deciso da solo il suo destino, e non aveva simpatia per certa gente. - Forse era meglio se non provavi a minacciare, no? - Commentò in maniera seccata e con aria di superiorità, mentre rinfoderava la sua arma. L'armatura smise di brillare di quel colore acceso, tornando alle sue normali sfumature.

    Quando si voltò verso Zakar e il locandiere, però, trovòò solo uno dei due. Il suo volto si dipinse di un'espressione forse peggiore di quella del proprietario di quel posto. - Tranquillo, se lo trovo gli faccio passare un momento peggiore di quello che sta passando lui. - Accennò con la testa verso il tizio in fiamme, che ancora, probabilmente, si stava contorcendo dal dolore. Le parole di Thory, poi, gli fecero quasi venire voglia di sbattere la testa contro un muro. - Con chi parlo, ora che è scappato?

    Non sapeva se furono le sue parole o meno, ma un altro tipo apparve, accompagnato da un muro di fuoco che divise l'albino e l'animale da Michael, che si ritrovò l'arma bianca puntata contro. Rise, divertito. - Oh, vedo che sei serio, ma pensi davvero di potermi minacciare con del fuoco? - Alzò la mano destra, facendo danzare una serpentina di fiamme sul guanto metallico. - Al massimo finirebbe in un pareggio. - Era veramente certo di sè, nonostante il colpo di prima avesse preso un bel po' delle sue energie. L'abitudine di dare sempre il massimo possibile ogni volta attaccasse non era sempre utile. Ma in molti casi sì, doveva ammetterlo. Si rivolse a Thory, alzando la voce. - Ma, lo conosci? Com'è che vai in giro con uno del genere e non chiami me? - Sì, stava parlando di lui come se non ci fosse.

    Durò solo per quella frase però, quindi portò lo sguardo su di lui. - Senti... Puoi anche arrestarmi, per quel che mi riguarda. Ma il fatto che tu sia stato fermo fino a che non ho deciso di agire io è un po' parziale, non credi? - Michael non era stupido. Che fosse colpa delle sue azioni, delle sue parole o di Thory, quel tizio non aveva utilizzato nessuna autorità fino a quel momento. - Se mi vuoi dire che è solo perchè l'ho provato ad uccidere, avresti dovuto fermare lui prima che facessi qualcosa. Ha minacciato me per primo, sai? - Alzò entrambi i sopraccigli, fingendo un'espressione sorpresa, per poi sorridere. - Facciamo così, sembri saper usare quella spada. Un paio di scambi e vengo dove vuoi. - Sì, credeva di poter fare un po' come voleva. In ogni caso, se avesse provato ad arrestarlo forzatamente, non si sarebbe lasciato prendere e basta.

    Thory, senti un po', visto che non stai facendo nulla, mi tieni da parte qualcosa? Combattere consuma energie. - Annuì verso Benimaru, aspettando una sua risposta. Le braccia conserte, però, gli potevano far intuire che senza un valido motivo, o un attacco, non si sarebbe mosso di lì.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
    Dati Tecnici - Scheda

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    Stato Fisico: Illeso
    Stato Mentale: Divertito.
    Energia: 80%

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    Prometheus' Armor [Armatura Completa; Resistenza Migliorata]
    Sword of Ra [Flamberga; 1,70m]

    Tecniche Utilizzate: -

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    Purtroppo il tentativo del giovane di calmare gli animi fallì, perciò decise di affogare il dispiacere sul quel poco di cibo che era rimasto sopra il vassoio. Anche se il sottofondo di urla strazianti, provenienti dall'uomo in fiamme li di fianco, non riuscì a fargli gustare a pieno le pietanze. Nel tentativo di ignorare l'uomo eccessivamente rumoroso, Thory girò lo sguardo nella direzione opposta, e nel farlo si accorse che il locale si era svuotato. Tutti i clienti, sia al bancone che ai tavoli, erano fuggiti via in preda al panico. Inoltre, in tale folla raffigurava anche il prete che era stata la causa principale di tutto ciò.
    CITAZIONE
    Con chi parlo, ora che è scappato?

    Il ragazzo capiva benissimo come Michael si sentisse in quel momento. Dopo tutti gli sforzi compiuti dall'uomo armaturato per difendere il compagno dagli abusi del locandiere, il prete lo ringraziò scappando via e lasciandolo da solo senza nessuno con cui parlare; era il protagonista di un dramma e per tale motivo meritava almeno un abbraccio da Thory. E il giovane l'avrebbe anche dato, se Benimaru non l'avesse bloccato prendendolo per la collottola come un animaletto. Avendo compreso che la situazione tra la guardia del corpo e l'amico in armatura si stava scaldando, il ragazzo decise di tornare a mangiare e lasciare che i due risolvessero la cosa tra loro.
    CITAZIONE
    Ma, lo conosci? Com'è che vai in giro con uno del genere e non chiami me?
    Thory, senti un po', visto che non stai facendo nulla, mi tieni da parte qualcosa? Combattere consuma energie.

    Thory rimase commosso dal vedere che l'amico se l'era presa per essere stato chiamato ad accompagnare l'amico; doveva volere molto bene al ragazzo. Tirando su con il naso per la commozione, il giovane poggiò il nigiri che aveva in mano sul vassoio e lo porse all'amico. Nel frattempo, Doge, commosso anche lui, li osservò indossando una fascia bianca con un cuore rosa disegnato sul centro.
    Poi, con gli occhi lucidi dalla commozione, il rappresentante si girò verso Benimaru:
    -Bhe non mi dispiacerebbe avere una seconda guardia del corpo, e poi avrei anche qualcuno con cui parlare. Di certo non vuoi sentirmi nelle orecchie per tutto il resto del tempo che passeremo insieme, o mi sbaglio? EDDDDDAIIIIIIIIIIIIIIIII.

    Energia:100%
    Status Fisico: Ottimale.
    Status Psicologico: Ottimale.

    Armi: Bastone da cerimonia.

    Supporter: Mr.Doge.

    Passive:
    Olfatto da cane.


    Essendo un cane Mr.Doge ha un olfatto molto sviluppato che lo rende capace di trovare chiunque seguendone solo l'odore, inoltre gli permette di sapere quanti individui ha intorno a se nel raggio di 10 metri.
    Abilita tuttavia annullata se nei dintorni sono presenti dei bei prosciutti succulenti, dato che il cane si fionderà sulla carne più veloce di un ghepardo.

    Cappello da detective.


    Indossare un cappello rende Mr.Doge molto perspicace e intelligente, al pari dei migliori detective in circolazione, tanto da essere capace di captare qualsiasi trappola o pericolo intorno a se.
    Intelligenza che probabilmente supera di gran lunga quella del padrone.

    [Auspex: olfatto + Auspex: pericoli]

    Faccia d'angelo.


    Thory con il suo dolce visino, i suoi due enormi occhi blu e l'ottima parlantina, riesce ad incantare chiunque parli con lui, ciò gli permette di sparare qualsiasi balla ed essere creduto.
    Riuscirebbe a far credere perfino alla suocera dal cuore di pietra, se ne avesse una, che cadendo da un burrone si rimbalzerebbe fino ad arrivare in cielo totalmente illesi.

    Nascondino.


    Fin da piccoli Thory ha sempre giocato a nascondino con Mr.Doge e per evitare di farsi trovare ogni volta dal cane ha sviluppato l'abilità di non emettere alcun rumore, abilità che lo rende un'ottima spia o ladro.
    Del tutto inutile contro il proprio cane che continua tranquillamente a vincere ogni partita.
     
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    "Pazzo chi almeno una volta nella sua vita non sale sul Monte Fuji,
    ma anche chi sale più di una volta sul Monte Fuji, è pazzo".


    (Proverbio giapponese)


    tNBRqhx

    Poco distante da Shiju, Nishikaigan.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    - Oh, vedo che sei serio, ma pensi davvero di potermi minacciare con del fuoco? Al massimo finirebbe in un pareggio. - Ignorando le provocazioni, il giovane guerriero abbassò l'arma solo nel momento in cui vide lo straniero rinfoderare la propria - Ma, lo conosci? Com'è che vai in giro con uno del genere e non chiami me?
    Come Thory si era già abituato ad assistere, Benimaru rimase in silenzio a fissarli, come se quelle continue sfide non lo sfiorassero... o come se non le stesse ascoltando per davvero, concentrato su chissà quali pensieri. L'invettiva dello straniero -però- non era certo finita, con grande rammarico del suo interlocutore.

    -Senti... Puoi anche arrestarmi, per quel che mi riguarda. Ma il fatto che tu sia stato fermo fino a che non ho deciso di agire io è un po' parziale, non credi? Se mi vuoi dire che è solo perchè l'ho provato ad uccidere, avresti dovuto fermare lui prima che facessi qualcosa. Ha minacciato me per primo, sai?- un sopracciglio dell'occidentale dallo sguardo ametista si sollevò appena -Facciamo così, sembri saper usare quella spada. Un paio di scambi e vengo dove vuoi. Thory, senti un po', visto che non stai facendo nulla, mi tieni da parte qualcosa? Combattere consuma energie.
    Il samurai non sembrava particolarmente contento della situazione, ma l'idea di sgranchirsi con un duello non fu accolta come una cattiva idea. Peccato che si aggiunse al quadretto il ragazzino che avrebbe dovuto scortare.
    -Bhe non mi dispiacerebbe avere una seconda guardia del corpo, e poi avrei anche qualcuno con cui parlare. Di certo non vuoi sentirmi nelle orecchie per tutto il resto del tempo che passeremo insieme, o mi sbaglio? EDDDDDAIIIIIIIIIIIIIIIII.

    Decidendo di ignorare la cascata di parole e frasi che lo aveva appena travolto, desideroso di parcheggiare il ragazzetto da suo padre al più presto, Benimaru si limitò a rinfoderare l'arma, consapevole che avrebbe dovuto mettere da parte il proprio piacere per compiere la propria missione. Dopotutto, il dovere veniva prima di tutto, la disciplina era materia sacra... e lo straniero gli dava più l'idea di uno svitato che di un pericoloso bandito. Portarlo con sé gli avrebbe inoltre permesso di tenerlo sott'occhio.

    -Tsk... parlate troppo. Tutti e due- si limitò ad osservare, dirigendosi all'uscita del locale, invitandoli a seguirlo con un cenno del capo -Lo straniero può venire: gli scambi potremo farli quando saremo arrivati a casa, se otterrò il permesso.
    Fu così che scomparve oltre la soglia del locale, senza dare ulteriori spiegazioni. Intanto, chiunque fosse rimasto in vita lì dentro, li avrebbe osservati in cagnesco, mentre alcuni oggetti, persone e parti del locale andavano ancora a fuoco.

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    Le parole di Thory furono benvenute, anche se per un attimo fu certo che l'altro avesse interpretato male il motivo per cui le avesse pronunciate. Di certo, arrivati a questo punto, non poteva seguire Zakar, in quanto si era dileguato nel nulla. Anche se lo avesse trovato, gli avrebbe fatto passare un pessimo quarto d'ora. Inoltre, onestamente l'idea di essere temporaneamente impiegato non era necessariamente un male. Non vedeva molta azione, ultimamente, e se qualcuno aveva bisogno di scorta, ci doveva essere pure un motivo. Un motivo che in realtà era di allontanare gli indesiderati, non di affrontarli. Ma Michael, questo concetto, lo stava scoprendo nel nuovo mondo.

    Le parole del serioso samurai gli smontarono in parte il sorriso, conscio di dover abbandonare, almeno temporaneamente le sue idee di affrontare un "simile". Lo squadrò meglio, e capì che la sua priorità era effettivamente Thory. Che aveva fatto l'albino per meritarsi questo trattamento? Forse si era perso qualche dettaglio durante il Miglio Dorato, o forse non lo ricordava per quanto aveva bevuto. Si sentì comunque in dovere di dire qualcosa. - Lo straniero si chiama Michael. - Pronunciò il suo nome, come se non gli importasse nulla del fatto che gli altri avrebbero potuto cercarlo. In fondo, quell'armatura e quell'arma erano facili da riconoscere, non faceva molto per nasconderle. Inoltre, rimase sollevato dal fatto che l'offerta di uno scambio di colpi fosse solo stata rimandata. Forse avrebbe dovuto far leva sui danni che aveva fatto, per aiutarlo. Si avvicinò a Thory, torreggiando su di lui, eppure con l'espressione più curiosa del mondo. Ovviamente, prese il nigiri che gli era stato porto dall'albino, che inghiottì in un boccone. Sì, mangiare normalmente non era per lui. - Com'è che hai bisogno di scorta? Attentano alla tua vita? - Teneva il passo di Thory, affiancandolo, ma alzò la voce per farsi sentire anche dall'altro. - Comunque, dove stiamo andando?

    Poteva dire di aver avuto un pessimo andamento in quella giornata, ma almeno era più attiva del solito. Forse, più che attiva, doveva dire più che altro che era terribilmente piena di sorprese, in gran parte pessime, in piccola parte buone, tipo trovare nuove persone da affrontare e vecchie conoscenze. Si stava anche lentamente abituando a respirare quell'aria pesante, forse perchè si era sfogato, forse perchè il fuoco aveva creato temporaneamente un ambiente più simile a quello a cui era abituato. Ovviamente, che il locale andasse ancora a fuoco o meno, ormai non sembrava più essere un suo problema. Erano fortunati che non l'aveva fatto saltare in aria, con quello che era successo.

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    Il ragazzo sperava enormemente in una risposta affermativa della guardia del corpo. Voleva avere disperatamente qualcuno con cui parlare durante il viaggio, o meglio, qualcuno che non rispondesse con un mugugno o un guaito.
    Compreso il desiderio del padroncino, Mr.Doge diede sfoggio della sua tecnica più potente: Lo sguardo da cane bastonato. Tale tecnica era stata utilizzata solo in casi eccezionali dal tenero cagnolino, data la sua enorme potenza. Era in grado di far sciogliere il cuore anche del più burbero dei nemici, in pochi istanti. Perciò, Doge si giro nella direzione del samurai nel tentativo di convincerlo ad aggiungere il signor Michael come guardia del corpo. Abbassò li muso, iniziò ad emettere dei guaiti molto tristi e alzò gli occhi verso l'obbiettivo.
    CITAZIONE
    -Tsk... parlate troppo. Tutti e due-
    -Lo straniero può venire: gli scambi potremo farli quando saremo arrivati a casa, se otterrò il permesso.

    Il samurai non degnò il cane di uno sguardo e si diresse verso l'uscita, lasciandolo disteso sulla spalla del padroncino e con l'autostima frantumata.
    Intanto Thory era su di giri per la felicità, aveva finalmente un compagno di viaggio simpatico e non noioso come l'ultimo. Porse il vassoio (ormai vuoto) sul tavolo e si diresse verso l'uscita, ma prima di attraversare la soglia, disse a Michael:
    -Spero proprio di no! Rispose divertito. -Sto svolgendo un compito di rappresentanza per il signor Quarion, e credo mi abbiano assegnato una guardia del corpo assicurarsi che non mi metta nei guai. Solo che....quel tipo è tremendamente noioso!
    Per quanto riguarda il dove stiamo andando, probabilmente me lo hanno detto, ma non lo ricordo più hehe.
    Poi andando verso la guardia del corpo da poco uscita. -Scusa, ma chi dovevi farmi incontrare oggi? E poi quanto manca all'arrivo?

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    Intelligenza che probabilmente supera di gran lunga quella del padrone.

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    Thory con il suo dolce visino, i suoi due enormi occhi blu e l'ottima parlantina, riesce ad incantare chiunque parli con lui, ciò gli permette di sparare qualsiasi balla ed essere creduto.
    Riuscirebbe a far credere perfino alla suocera dal cuore di pietra, se ne avesse una, che cadendo da un burrone si rimbalzerebbe fino ad arrivare in cielo totalmente illesi.

    Nascondino.


    Fin da piccoli Thory ha sempre giocato a nascondino con Mr.Doge e per evitare di farsi trovare ogni volta dal cane ha sviluppato l'abilità di non emettere alcun rumore, abilità che lo rende un'ottima spia o ladro.
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    - Lo straniero si chiama Michael- disse il Meridionale, per poi rivolgersi al ragazzino - Ma, lo conosci? Com'è che vai in giro con uno del genere e non chiami me? Com'è che hai bisogno di scorta? Attentano alla tua vita?
    -Spero proprio di no!- rispose Thory -Sto svolgendo un compito di rappresentanza per il signor Quarion, e credo mi abbiano assegnato una guardia del corpo assicurarsi che non mi metta nei guai. Solo che....quel tipo è tremendamente noioso! Per quanto riguarda il dove stiamo andando, probabilmente me lo hanno detto, ma non lo ricordo più hehe.

    Osservare il disinteresse dell'Occidentale nei confronti delle loro chiacchiere aveva un che di eroico; dava come l'impressione di non avere la minima intenzione di unirsi alla conversazione, nemmeno nel caso i due stranieri avessero iniziato ad insultargli la mamma. Probabilmente era un bene: nonostante la sua calma e disciplina, non emanava il tipico "senso di protezione" di molti condottieri, posti a scorta dei più deboli. Ad esser sinceri, emanava piuttosto un certo disagio, ed il dato di fatto che fosse oggettivamente un piromane piromante non poteva che acuire i sospetti riguardo la sua sanità mentale.

    kg4kuRZ

    -Scusa, ma chi dovevi farmi incontrare oggi? E poi quanto manca all'arrivo?

    -L'incontro è previsto al calar del sole, alla presenza del Ronin Nobunaga, uno degli Eroi del Nishikaigan- la risposta di Benimaru giunse come al solito: piatta e priva di gioia, leggermente infastidita -Se manteniamo una buona andatura, potremmo raggiungere la capitale prima del tramonto.

    Nonostante quei toni potessero suonare abbastanza "normali" alle orecchie di Michael -uomo del Sud, abituato ad ogni sorta di malvivente o, più semplicemente, poveraccio non particolarmente avvezzo al dialogo- per un tranquillo Laputense come Thory, vissuto in un ambiente tutto sommato "protetto" da leggi, morale e diversi ordini cavallereschi, l'Occidentale sarebbe apparso sgarbato quanto scontroso, forse addirittura risentito per qualche offesa. Non che gli fosse stato ordinato di essere anche gentile: Benimaru era solo una guardia del corpo, e sembrava aver preso l'ordine alla lettera.
    Continuò a camminare senza mai arrestarsi, dando loro le spalle.

    QM

    Molto bene: direi che per ora possiamo chiuderla qui.
    Appena mi sarà possibile, aprirò la giocata nella capitale con Nobunaga. Intanto potete scrivere la chiusura, così possiamo lanciare tutto in valutazione.

     
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    Nel lamentarsi con Michael della pessima guardia del corpo che gli era stata assegnata, Thory non regolo bene il tono di voce e fece sentire alla guardia tutto il discorso. A quel punto un alone di imbarazzo sarebbe caduto sulla sua persona, ma il giovane rappresentante non aveva tale concezione, perciò continuo imperterrito nella sua lagna. Aveva la pessima abilità di saper far arrabbiare la gente con poche e semplici frasi. Per sua fortuna, aveva con se una persona dall'incredibile autocontrollo, se fosse stato qualcun altro ci sarebbero state delle conseguenze negative per il giovane.
    CITAZIONE
    -L'incontro è previsto al calar del sole, alla presenza del Ronin Nobunaga, uno degli Eroi del Nishikaigan-
    -Se manteniamo una buona andatura, potremmo raggiungere la capitale prima del tramonto.

    Dal discorso del samurai si poteva comprendere quale enorme seccatura fosse per lui questa missione, soprattutto dopo quello che aveva sentito da Thory. Tale risposta, alle orecchie del rappresentante sembrò molto maleducata, perciò da persona matura quale era il nostro giovane rompiscatole, fece la linguaccia alla guardia mentre ella non poteva vederlo. Poi continuò a seguirlo per il resto della giornata, possibilmente chiacchierando del più e del meno con il suo amico Michael.
     
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    Michael si soffermò sulla risposta di Thory. Un incarico diplomatico, dunque. Aveva senso che avesse una protezione, anche se riteneva fosse meglio non averne affatto bisogno. Chi l'avrebbe difeso la notte, se dormiva da solo? Avrebbero dormito insieme? Erra meglio assumere un istruttore, in fondo, ed era più utile sul lungo andare.

    Lo preoccupò più che altro il suo dire che non se lo ricordava. In maniera molto lieve, in fondo non poteva essere così grave, però lo fece sorridere. - Fai più attenzione, gli incarichi sono sempre da portare a termine con attenzione. - Probabilmente l'albino aveva capito che Michael era abituato ad un certo modo di fare con gli obiettivi, sempre molto improntato sul portarli a termine, costi quel che costi. Il fatto che con lui fosse stato più leggero nei toni e meno "generale", era probabilmente dovuto al fatto che non riusciva a comportarsi da ufficiale con lui. Vuoi il duo comico, vuoi il fatto che fosse solo un ragazzino.

    Fissò Benimaru, mentre rispondeva alle domande. Il portamento era distaccato, persino lui doveva invidiare quella posizione stoica che non sembrava poter essere disturbata da nulla. Cominciava a sentire sempre di più il bisogno di incrociare la spada con la sua, ma lo soppresse ancora, conscio di avere almeno in parte le mani legate. Si sarebbe gustato il tutto a tempo debito. Le sue orecchie si tesero alla parola "eroe". Avrebbe conosciuto un eroe, quel giorno, forse. Chissà come sarebbe stato. Forse avrebbe potuto cogliere l'occasione per sfidare anche lui. Un eroe deve pur essere in grado di combattere, in fondo, ad ogni occasione disponibile.

    Sentire quanto ci sarebbe voluto ad arrivare non lo turbò, ormai non è che potesse peggiorare la giornata, al massimo poteva migliorare. Si voltò verso Thory. - Quant'è che sei qua? - Ovviamente, non potendo sapere se dovesse tenere il segreto o meno, Michael chiese in maniera naturale, anche perchè lui e il tenere segreti erano due poli opposti. - Ma tu sai usare un'arma? - Preso di nuovo da quel dubbio iniziale, pose anche quella domanda.

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