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"Il mondo è pieno di cose magiche,
pazientemente in attesa che i nostri sensi si acuiscano".
(William Butler Yeats)
Magisterium, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos.Fonte di culto e potere di una delle Divinità Erranti della Fortezza delle Nubi, il Magisterium spiccava su ogni altro edificio per le dimensioni notevoli -seconde solo al Mastio- e, nonostante la sua posizione non particolarmente elevata, era comunque ben visibile anche da molto, molto lontano. Quasi totalmente scolpito nella pietra, aveva come unico -imponente- accesso un portone in legno intarsiato con simboli sconosciuti, ai cui lati due alte colonne scanalate partivano da terra e s'innalzavano fino a raggiungere il capitello finemente decorato con foglie d'acanto e volute. Sostenevano un curioso architrave dalla forma inusuale, su cui era ovviamente scolpito il simbolo dell'Accademia.
Varcata la soglia, Gaspode avrebbe raggiunto il grande atrio, tripudio dell'oro sia sul soffitto -ove erano anche incastonati qua e là piccoli pannelli in malachite, decorandolo come gemme su un gioiello, le cui tonalità variavano dal verde giada allo smeraldo- che sulle pareti. Il pavimento era invece in marmo chiaro, e su di esso erano disegnate sottili quanto eleganti decorazioni del colore dello smeraldo.
Ciò su cui lo sguardo della bestiola si sarebbe -probabilmente- posato per primo, sarebbe stata tuttavia una imponente scalinata, posizionata in primo piano e protagonista indiscussa dello spazio, anch'essa in legno dorato e su cui era steso un lungo ed elegante tappeto verde con rune pallide e simboli arcani. Giunta a metà della sua ascesa, la rampa si divideva su due rami gemelli curvilinei e speculari, entrambi diretti piano superiore.
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Proprio a quel bivio, un mago dalla carnagione chiara, capelli d'oro ed occhi azzurri, attendeva pazientemente qualcuno. Gaspode lo avrebbe riconosciuto immediatamente: si trattava dell'assistente del Magister Saddler, rimasto metaforicamente "orfano" alla partenza del suo capo, lo stesso Dan Mihai Simion che aveva autonomamente supervisionato le missioni esplorative nel Naos, tempo addietro.
Differentemente da tutti gli altri presenti, sostava immobile ed in bella vista, guardando a destra e a sinistra, coprendo con lo sguardo tutto lo spazio che vi era sotto di lui, forse nella speranza di trovare qualche viso conosciuto.
Così fu, non appena gli sguardi si sfiorarono.
-Gaspode! Bentornato!- esclamò, con un gioioso sorrisone ed i soliti modi affabili -Ti ringrazio di essere passato di qui! Prego, andiamo nel mio studio!
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Magisterium, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos.Ho compiuto trentotto anni poco tempo fa e non sono ancora morto. Continuo a contare il tempo che passa secondo il calendario terrestre, quello da dodici mesi anziché da dieci, segnandomi i giorni su degli almanacchi che mi sono creato su misura tempo fa a partire da un vecchio calendario del mio mondo del 1910, sette anni prima che io nascessi – circa metà della vita media di un cane della mia stazza. Uno dei pomeriggi più noiosi della mia vita.
Il mese scorso è stato il momento in cui mi sono reso conto di essermi praticamente ritirato dalla scena del semipiano, passo dopo passo. Altatorre è in mano a Evangeline, mentre i miei interventi si sono fatti sempre più rari e meno necessari, e a ogni modo in quasi tutte quelle circostanze mi sono avvalso di Warren come mio tramite.
Sono certo che ciò sia collegato alla mia decisione di tagliare i ponti con quella che oggi sarebbe la Hush – non che mi penta di tale scelta, natch. Quello, e senza ombra di dubbio la sospensione del progetto d'esplorazione di Naos, tant'è che è diverso tempo che mi sono trasferito nel Pentauron, lasciando a Laputa soltanto un indirizzo dove fare arrivare la poca posta indirizzata a Gaspode, anziché a mister Harding. L'indirizzo del bilocale del fratello di Evangeline, studente del Magisterium, che con grande cortesia spedisce tutto a Villa Acquamarina, dove realmente “risiedo”, in mancanza di un termine migliore.
Qualche giorno fa, dopo mesi di silenzio radio, mi è giunta una missiva di Dan Mihai Simion. Se dapprima mi ero aspettato un semplice invito a ritornare a Naos o nel Presidio Occidentale, nessuno di quei nomi era menzionato. Come se non bastasse, una seconda busta, contenuta nella prima, era scivolata sul pavimento di marmo pregiato dell'ufficio della Matrona. Questa era una lettera di Quarion Galanodel, una in cui mi prega di dare corda all'assistente del Vice-Rettore.
Ho perso il conto di quanto tempo sia passato dall'ultima volta in cui ho messo piede – o zampa – nel Magisterium, ma sospetto siano circa due o tre anni. Ciononostante, non mi sembra che sia cambiato granché. Nemmeno Simion stesso, che trovo a metà della prima scalinata, davanti al punto in cui questa si biforca e porta in due punti diversi dello stesso piano.
« Simion, » saluto, mentre comincio a seguirlo nel suo studio. « Mi sorprende essere stato convocato qui dopo tutto questo tempo. A che cosa ti servo, esattamente? »
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"Il mondo è pieno di cose magiche,
pazientemente in attesa che i nostri sensi si acuiscano".
(William Butler Yeats)Magisterium, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos.Lo studio del Magister era una chiara rappresentazione più vivida e concreta su Laputa del concetto di "caos": c'erano polvere, libri e cartacce ovunque, tanto che un eventuale ladro allergico agli acari sarebbe probabilmente morto sulla soglia. In effetti, non fosse stato lì presente, proprio accanto a Gaspode, chiunque avrebbe pensato che il proprietario dell'ufficio fosse fuggito di corsa per chissà dove, rivoltando tutto in fretta e furia per cercare gli oggetti più importanti da portar via.
Invece... Dan era proprio lì, del tutto incurante di quel "piccolo" dettaglio; si accomodò sulla propria poltrona, trafficando con alcune pergamene. Ne trovò una in particolare e la dispose ben aperta sulla propria scrivania, dopo aver spostato tutto il resto in malomodo, generando un polverone di sporcizia non indifferente.
La pergamena non portava scritte di sorta, tantomeno simboli arcani o difficilmente riconoscibili. Si trattava piuttosto di un disegno appena abbozzato, come se fosse l'appunto di un artista con l'intento di riportare l'oggetto su qualche importante affresco. L'anello era abbastanza semplice, probabilmente metallico. Portava una sola pietra, intagliata nella curiosa forma di una croce latina.
-Bell'oggettino, non trovi?- abbozzò il Magister, cercando di mettere in ordine i pensieri -Si tratta di un artefatto molto particolare, rintracciato su Mirach in una reggia abbandonata, assieme a molti altri esemplari. Il Magisterium e la Hush sono interessati in un suo eventuale recupero, dato che pare funzionare molto bene contro le più disparate "entità": annulla tutti i loro poteri, fintanto che viene indossato. Potrebbe tornare utile, nel caso ricapitino spiacevoli incidenti come a Kisnoth.
Nel parlare, il Magister dosava attentamente le parole: probabilmente, visti gli eventi a cui molti laputensi avevano assistito, discutere a cuore aperto di demoni avrebbe potuto turbare inconsapevoli spettatori. Oppure, visto che si parlava di diavoli ed altre amenità simili, nulla avrebbe potuto frenare i sospetti che vi fossero spie in tutto il tessuto sociale... e quindi troppe orecchie indiscrete.
-L'Ambasciatore Galanodel ha fatto il tuo nome per il recupero degli artefatti: abbiamo bisogno di anime fidate, già abituate a simili viaggi... e, soprattutto, che non attirino troppe attenzioni.
Calcò il tono della voce su quell'ultimo dettaglio, come se fosse la priorità assoluta.
-La reggia disabitata ha comunque dei sistemi di protezione e diverse guardie: la presenza di un randagio non attirerebbe sguardi interessati, ancor meno sospettosi, dato che su Mirach i cani non parlano e pare non abbiano le abilità per articolare ragionamenti complessi.
Sospirò, chiudendo gli occhi e tamburellando con un dito sulla propria scrivania.
-Te la sentiresti di recuperare questi anelli? L'ambasciatore Quarion si è offerto di ripagarti con un lauto compenso.. -
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Vengo accolto in un ufficio disordinato e tanto polveroso che finisco per starnutire appena un attimo dopo essere entrato. Zigzago fra libri e carteggi, sollevando telecineticamente quello attraverso cui non posso passare a causa delle mie zampe corte e rimettendolo a posto subito dopo. Il concetto stesso di ordine è troppo relativo per rischiare che Simion ce l'abbia a male con me per avergli spostato qualche cianfrusaglia di troppo.
Alla fine riesco a prendere posto su una sedia davanti alla sua scrivania, ma presto constato che il seggio in questione è troppo basso affinché riesca a guardare il Magister in faccia, e ancor di più la pergamena che viene stesa sul tavolo. Così opto per balzare direttamente su quest'ultimo non appena vedo depositarsi del tutto la nuvola di sporcizia che si è alzata dopo lo spostamento di alcuni documenti.
Laddove mi ero aspettato una mappa o uno scritto, trovo invece un disegno – un bozzetto? – che raffigura un anello su cui è incastonata una pietra intagliata nella forma di una croce cristiana. Alzo gli occhi su Simion per chiedere spiegazioni, ma egli anticipa la mia domanda, rivelando che si tratta di un artefatto avvistato in una reggia di Mirach, una delle Lune del Semipiano. Questo gingillo avrebbe attirato l'attenzione del Magisterium e della Hush a causa dei suoi poteri annullanti, che potrebbero tornare utili contro i demoni apparsi a Kisnoth.
Vorrei fargli notare che non c'entro nulla con la Hush, ma lascio che finisca di parlare, per capire perché, fra tutte le forze che si possono attingere da una gilda nata dalla fusione di altre tre, siano andati a pescare l'unico stronzo che si è tirato fuori da tutto mesi or sono, e che poteva essere anche morto di vecchiaia per quanto potessero saperne.
Salta fuori che sono l'unica persona “fidata” con sia la capacità di passare inosservata senza troppo sforzo, sia esperienza nell'esplorazione organizzata di altri mondi. L'occasione calza a pennello, già che ho un giocattolo nuovo che vorrei testare fuori da Endlos.
« Va bene, » rispondo infine. Al diavolo la ricompensa; mi sto annoiando da morire – e qui c'è un certo senso di déjà vu, solo che l'ultima volta mi ero diretto di mia sponte verso l'Albero Casa, anziché essere chiamato qui al Magisterium. « Voglio sapere alcune cose però: che tipo di mondo è Mirach? Devo portarmi appresso dell'equipaggiamento apposito per sopravvivere? Quali tipi di abilità posso aspettarmi di trovare in coloro che potrebbero causarmi problemi? Eccetera eccetera. »
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"Il mondo è pieno di cose magiche,
pazientemente in attesa che i nostri sensi si acuiscano".
(William Butler Yeats)Magisterium, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos.« Va bene, »rispose il cagnetto « Voglio sapere alcune cose però: che tipo di mondo è Mirach? Devo portarmi appresso dell'equipaggiamento apposito per sopravvivere? Quali tipi di abilità posso aspettarmi di trovare in coloro che potrebbero causarmi problemi? Eccetera eccetera. »
Dan sembrò sinceramente soddisfatto dal consenso, giunto in verità abbastanza rapidamente.
-Considera Mirach molto simile al Bloodrunner- spiegò -Le donne non indossano quasi più abiti lunghi, e raramente ci si sposta su carrozze o cavalli. Ovviamente dipende dalle nazioni in cui si viaggia, ma credo sia molto più simile al Bloodrunner che alle altre zone di Endlos.
Si concesse qualche attimo per ragionare meglio sulle eventuali risposte alle diverse domande del nuovo alleato; portò le dita al mento ben rasato, tamburellando su di esso con l'indice.
-In verità, molte cose potrebbero causarti problemi, ma -dove andrai- dovrai prestare attenzione solo alle persone armate di pistole ed altre diavolerie simili... ed agli Hunters.
Sollevò lo sguardo azzurro come il cielo estivo su quello di Gaspode, che si era arrampicato sulla scrivania.
-Si tratta degli unici individui (o quasi) in grado di mostrare abilità speciali grazie all'utilizzo del Nen, cioè la loro energia interiore. Hanno una licenza che lo attesta, ma i loro poteri son diversi per ciascuno, quindi non credo sia possibile anticipare imprevisti vari ed eventuali. Per questo -credo- l'unica cosa che può giocare a nostro favore è "non farsi notare".
Ed ecco spiegato l'arcano: la necessità di rimanere dell'ombra era direttamente proporzionale al numero spropositato di variabili sconosciute presenti in quel mondo. Variabili della fauna, sociali e tecniche. Variabili che -probabilmente- sarebbero risultate ingestibili in caso di azioni alla luce del sole.
-Ti chiedo inoltre di non curiosare, nel caso tu senta durante la missione il nome di famiglia dell'Ambasciatore dell'Est: la magione in cui son custoditi gli anelli -tecnicamente- è sua... ma lui è in esilio su Endlos ed il casato su quella Luna è estinto da diversi anni. Ci è giunta voce che i Galanodel non siano caduti in circostanze chiare o pacifiche ed è quindi probabile che la struttura sia sorvegliata dalle autorità che indagano sulla loro dipartita. Essendo tuttavia trascorsi degli anni dalla tragedia, non credo sia attualmente gremita di guardie, almeno all'interno: i rilevamenti di tracce e prove sono ormai finiti da un bel po'.
Fece spallucce.
-L'approccio migliore è fingerti un cane molto stupido, entrare comunque dal retro o da zone poco battute da chi è di guardia, prendere gli anelli e tornare su Endlos il più rapidamente possibile.. -
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Quasi un intero mondo come il solo distretto di Blood Runner. Se non fossi americano, fisserei Simion con la bocca aperta dallo stupore. Anche se nella Chicago dove sono cresciuto le donne che non indossavano abiti lunghi erano tutte flapper, ragazze di una ventina d'anni o poco più, anche se c'erano donne anche più grandi che seguivano quello stile. Comunque tutte figlie di gente con un certo tenore di vita, che viveva nei quartieri dove gli accalappiacani giravano di più perché sempre quelle persone ci tenevano al decoro. Sfortunatamente, non ho mai imparato a pisciare sulle loro auto in stile Liberty, quindi bazzicavo nei quartieri degli italiani e degli irlandesi.
Simion continua a rispondere alle mie domande, e mentre ascolto la mia attenzione si focalizza su due parole in particolare – le due uniche parole chiave in quel discorso, a dire il vero, ma comunque dei termini entrambi inaspettatamente familiari.
« Hunter, » ripeto infatti, quasi assaporando la parola nella mia bocca, « il nome non mi suona del tutto nuovo. »
Anche se non ho la più pallida idea di dove abbia già sentito quel titolo. Mi domando se l'abbia trovato in qualche libro o rapporto sperduto, oppure abbia già incontrato degli “Hunter” su questo semipiano. Passo mentalmente a rassegna le mie conoscenze, e decido di andare per esclusione. Via i terrestri come me, che altrimenti non mi porrei nemmeno il dubbio; via i nativi di Endlos per la medesima ragione, e via anche la gente che ho addestrato io stesso. Rimangono... i Galanodel? Shui Yoe Tu? Lady Kalia? Quello scheletro a vapore che, secondo le dicerie, si sarebbe chiuso in uno sgabuzzino per cinque anni?
Sentendo Nen comincio a restringere il campo. Quello lo conosco bene, è un termine che ho sentito già quando ero ancora un Aviatore. Ho insegnato a usare il Nen a non meno di tre persone io stesso, che diavolo.
« Capisco, » mi limito a commentare. « Ho presente cosa intendi. Per il Nen, dico. Ci sono chance che fra gli ex-Aviatori ci fossero degli Hunter? Bah, presumo mi toccherà fare un salto all'Albero Casa più tardi, se non hanno spostato gli archivi a Kisnoth. »
Non che sia importante, in ogni caso, eccetto che per soddisfare una mia curiosità personale.
Quest'ultima viene comunque al tempo stesso soddisfatta e stimolata ulteriormente da un ultimo dettaglio: Quarion è il proprietario di quella casa. Quarion è di Mirach. Se Quarion è di Mirach, va da sé che lo sia anche Drusilia, ed ecco spiegato il motivo per cui ho già sentito parlare del Nen. Non so se anche lei sia o meno un Hunter, ma a questo punto non lo ritengo improbabile.
« Ricevuto. Qualche motivo particolare per cui non dovrei curiosare, qualora me ne venisse la voglia? »
Edit: sistemato un codice.
Edited by Kuma - 20/3/2021, 01:02. -
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"Il mondo è pieno di cose magiche,
pazientemente in attesa che i nostri sensi si acuiscano".
(William Butler Yeats)Magisterium, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos.« Capisco, » rispose il cagnetto « Ho presente cosa intendi. Per il Nen, dico. Ci sono chance che fra gli ex-Aviatori ci fossero degli Hunter? Bah, presumo mi toccherà fare un salto all'Albero Casa più tardi, se non hanno spostato gli archivi a Kisnoth. »
-Da ciò che mi è stato riferito... temo proprio di no- osservò il Magister, corredando il tutto con un'alzata di spalle ed un certo disinteresse -Potrei anche sbagliarmi, ma temo che non ce ne siano: mi sarebbe stato detto, altrimenti, in qualche modo...
« Ricevuto. Qualche motivo particolare per cui non dovrei curiosare, qualora me ne venisse la voglia? »
Dan Mihai Simion si trovò ad osservare il cane parlante con un'aria leggermente sorpresa. Forse non si aspettava quella domanda, forse non capiva tutto quell'interesse verso una magione in rovina, di un mondo che non era nemmeno il suo. Poco male, comunque: la risposta al quesito era in realtà molto semplice, ed infatti non tardò ad arrivare.
-Si tratta di ruderi di un vecchio casato, estinto in una tragedia. Non troveresti "prove" di alcunché, indagando su quella vicenda, dato che ci hanno pensato le autorità a ripulire il tutto- spiegò -Ma se ti interessa curiosare, fai pure: l'unica cosa che il Magisterium desidera è che si mantenga della riservatezza: evitiamo di attirare l'attenzione (o -peggio- l'interesse) di gentaglia dai poteri imprevedibili, tutto qui. Abbiamo già abbastanza gatte da pelare riguardo demoni e satanassi: l'arrivo di qualche nuovo svitato sarebbe decisamente fastidioso.
Si grattò il capo dorato con una certa stizza, maldisposto dalla sola idea di dover rincorrere qualche esaltato per Laputa, soprattutto di quei tempi in cui il Presidio pativa sia l'assenza della Regina Madre che del Prorettore. Senza di loro... non si sentiva completamente al sicuro.
-Detto ciò, dimmi se per te va bene... e quando potresti partire.. -
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Sicché non sarebbero mai esistiti Hunter nei Liberi Aeris Milites. Sono abbastanza certo, però, che esista gente che sappia almeno cosa siano meglio di Simion, e che conosca perciò il Nen meglio del sottoscritto. O forse mi ci sto arrovellando su troppo e nessuna ricerca al mondo mi condurrà a scoperte utili proprio perché non ci sono scoperte utili da fare. Sono piuttosto incuriosito dall'ultima osservazione sfuggita dalle labbra di Simion: se ci fossero stati degli Hunter, qualcuno glielo avrebbe riferito.
Vorrei capire se si tratti di un accordo fra i vertici degli ex-Aviatori e il Magisterium, oppure c'era una talpa fra i nostri ranghi. Sono propenso a credere alla prima – non riesco a trovare molte ragioni per cui un Magister di alto rango non sia in grado di ottenere accesso a certi tipi di informazioni su qualcuno qualora dovesse chiedere “per favore” a Drusilia o a chi per lei. Laputa non è mai stato un Presidio molto noto per la privacy garantita ai propri sudditi-cittadini.
Viene ad ogni modo da sé chiedersi il motivo per cui Simion abbia tanto interesse nei confronti degli Hunter. Sorgono di primo acchito due opzioni: la ricerca di candidati adeguati all'esplorazione di Naos, oppure egli stesso viene da Mirach e sta tenendo un occhio sul suo mondo d'origine.
Comunque, non faccio più parte di quel mondo – quello degli Aviatori e della Hush, intendo. Sapere o meno cosa passi nella testa del mago che ho di fronte non mi interessa dunque più di tanto.
Mago che comunque ha notato l'esca e l'ha evitata – non che stessi comunque cercando di nasconderla. A quanto pare ho pressoché carta bianca su ciò che posso fare lì, purché non si attiri l'attenzione delle persone sbagliate facendo troppa caciara. L'essere il più rapido possibile è dunque un consiglio genuino, anziché che un ordine velato.
« Lasciami giusto qualche giorno per sistemare un po' di faccende assortite, tipo avvisare Jian Hao del Giardino del Loto Unto che sarò assente per un po'. Ci rimarrà male se non vado a salutarlo di persona. A proposito: ottimo posticino, buonissimo il lardo. Te lo consiglio, qualora dovessi capitare un giorno a Bloodrunner. »
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"Il mondo è pieno di cose magiche,
pazientemente in attesa che i nostri sensi si acuiscano".
(William Butler Yeats)Magisterium, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos.« Lasciami giusto qualche giorno per sistemare un po' di faccende assortite, tipo avvisare Jian Hao del Giardino del Loto Unto che sarò assente per un po'. Ci rimarrà male se non vado a salutarlo di persona. A proposito: ottimo posticino, buonissimo il lardo. Te lo consiglio, qualora dovessi capitare un giorno a Bloodrunner. »
Fortunatamente, Gaspode non ebbe molto da ridire riguardo quel piano. Dan ne fu più che soddisfatto: quel cane parlante era stata la sua prima scelta e sperava intimamente di non dover contattare altra gente, in caso di rifiuto; avrebbe infatti potuto considerare il piccolo Thory e Mr.Doge, che erano perfino Ombre e discretamente addestrati ad una eventuale missione di infiltrazione, ma su Mirach non erano ben chiari i confini fra minore e maggiore età, ragion per cui perfino un ragazzino dallo sguardo innocente avrebbe potuto destare sospetti ed attirare le attenzioni di qualche pazzo squinternato. Meglio puntare su qualcosa di fortemente improbabile.
-Lo terrò presente!- disse, non nascondendo la sua allegria -Abbiamo la fortuna dalla nostra, ed il tempo su Mirach scorre diversamente che da qui: quando sarai pronto, contattami senza problemi, così che possa occuparmi di tutti i preparativi. Che sia domani o fra una settimana, cambierà molto poco.
Si sollevò quindi dalla propria scrivania, dirigendosi con passo elegante alla porta ed aprendola, così da permettere al suo ospite di uscire senza troppe difficoltà. Sul volto imberbe splendeva un sorriso radioso ed affascinante: curioso che un umano del genere non avesse altri interessi al di fuori del proprio lavoro.
In ogni caso, era tempo di prepararsi.
Un nuovo mondo avrebbe presto aperto le proprie porte a Gaspode.. -
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« Quanto diversamente? »
Avrei preferito che me l'avessi detto prima, che su Mirach ci si imbatte nello stesso problema di Naos, magari prima che io accettassi.
-Su Mirach, a seconda del mese, il tempo scorre molto più lentamente: partire oggi o fra una settimana implicherebbe un ritardo di pochi minuti, credo.
« In altre parole mi stai dicendo che se dovessi stare una giornata in quel posto, su Endlos passerebbe Dio solo sa quanto tempo. »
Verrebbe da sospettare quasi che qualcuno mi voglia fuori dal Semipiano per un po' di tempo, ma se così fosse Simion non mi avrebbe neppure rivelato questo dettaglio. Ad ogni modo, approfitterò dei “pochi minuti di ritardo” per prepararmi anche meglio del previsto. Qualcuno prenderà il mio posto qui per un po', anche se mi dispiace non avere il tempo di creare una sorta di clone di me stesso. Suppongo che dovrò accontentarmi di Warren.
« Ora capisco meglio perché mi hai consigliato di fare rapidamente, » commento mentre mi faccio strada fuori dall'ufficio del Magister e mi preparo a una trasvolata Laputa – Altatorre. Quantomeno non devo fare i bagagli.
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