[H] Confessioni di un padre

Epilogo 1

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  1. D u s t
     
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    Confessioni di un padre
    Tornati ad Est, in fretta. Non prometteva nulla di sano, in realtà. - Sono successi... - Mi morsi la lingua. Non erano affari miei, anche se ero curioso. - No, niente.

    Distolsi lo sguardo per un attimo, incerto, ma le risposte successive riportarono forzatamente la mia attenzione su di lui. Anime. Anime? A questo punto non era così difficile credere all'esistenza di qualcosa del genere, ma... Ero comunque restìo all'idea. Portai una mano sul petto, nello stesso punto dove l'aveva messa l'uomo, dopo che l'aveva tolta. - Tu stesso, però, hai fatto qualcosa del genere. - Sogghignai, ma il palese dubbio era dipinto sul mio volto. - Come ogni potere, o arma, è uno strumento. - Portai la mia mano sull'arma da fuoco, guardandola con malinconia. - Se tu puoi farlo e non essere uno schifo, non posso far altro che giudicare caso per caso. - Era lo stesso in guerra. Un soldato impugnava un'arma per molte ragioni. La mia, era quella di porre fine a quell'orrore. Dall'interno. Non mi aspettavo che potesse rompere anche me, quell'ambiente. Non che i sogni di un ragazzino siano difficili da infrangere.

    Le spiegazioni sull'ambiente interno della fortezza, invece, non furono niente di nuovo. Discriminazione. Doveva seguirmi anche in quel mondo, evidentemente. Cominciavo a pensare che fosse un concetto multi-universale, a questo punto. Se nemmeno in un posto del genere te ne puoi liberare, come dovrei fare a togliere queste situazioni nel mio, di mondo? Scossi la testa, i miei pensieri nascosti ma le azioni evidenti. - Mi sembra solo la storia di un popolo che non conosce ancora il vero bisogno dell'unità. - Le parole che uscirono dalla mia bocca furono istintive, anche se probabilmente eccessivamente brusche. Ma era così che appariva. Così come era nel mio mondo, in alcune nazioni. Divisioni interne, utili solo per creare altri conflitti in un mondo costellato di orrori. Perchè non erano mai abbastanza.

    Fissai l'uomo dritto negli occhi, lo sguardo deciso, ma non arrabbiato. - Non posso accontentarti. - Sorrisi, amaramente. Non gli avrei detto della missione più del necessario, ma non c'era solo quello. Quel posto sembrava sempre di più ad assomigliare a casa. E in quella casa, io avevo deciso di aiutare gli altri. La Hush... Forse non era un caso che fossi arrivato proprio lì. Strinsi i pugni attorno all'arma. - Forse non ho combattuto col soprannaturale, Vladimir, ma ho combattuto con i miei simili. - Sibilai le ultime parole, a denti stretti. Non mi era mai andato giù, ma lo avevo fatto lo stesso. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. - Avevo diciassette anni quando sono entrato nell'esercito. - Mi stropicciai le mani, come a cercare di pulirle da qualcosa. - Troppo piccolo per capire che era un mostro più grande di quanto credessi. Mi ha divorato in pochissimo tempo. - Sospirai, al ricordo del primo attacco, della prima visita in ospedale, della paura della morte. - Io sono sopravvissuto, altri no. - Lo sguardo si accese, la decisione forse più invadente. - Ma io non c'ero andato perchè era divertente. Io volevo togliere di mezzo le stesse armi che ci uccidevano. - Gettai la mia sul letto, come se fosse un giocattolo. La sicura era inserita, in ogni caso. - Quindi ho imparato a costruirle. - Feci un passo avanti, sorridendo. - Adesso imparerò come funziona questo mondo, e poi... - Lasciai che quelle parole rimanessero inespresse, di libera interpretazione. L'ovvio non aveva bisogno di essere pronunciato.

    Mi allontanai di quel passo, distogliendo lo sguardo. - Se vuoi aiutarmi, spiegami quali sono i veri pericoli. Non mi dissuaderai, in ogni caso. A meno che tu non voglia controllarmi la mente. - Risi, e poi provai ad alleggerire il discorso. - Non è male, l'Est. Anche se certe persone sono... particolari. - Mi riferivo a Quarion, per semplicità della cosa.

    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui

    Riassunto: -

    Note: ///
    Stato Fisico: Illeso
    Stato Mentale: Rilassato
    Energia: 100%

    Tecniche Usate: -

    Medio Raggio - C-SMG (Mitra) [Accessori: Silenziatore; Caricatore Extra (x1)] [Cadenza di Fuoco: 4 - Dimensione Caricatore: 24] [Proiettili nel caricatore: 24]
    Una riproduzione fedele del P90, un mitra. Migliorato con la tecnologia Railgun, permette di usare non solo uno speciale tipo di munizioni auto-generate quando entra in risonanza con la tuta C.Re.S, oltre alle normali munizioni, ma anche il sistema di mira nel visore della tuta, offrendo una mira di gran lunga migliore. È anche dotata di un silenziatore, ma non ha effetto sulle munizioni in modalità Railgun.
    [Cadenza di Fuoco: 4 - Dimensione Caricatore: 24]
    [Offensiva Variabile; Durata: Istantanea; Natura: Energetica; Portata: Singolo] [Media]
    [Mira Migliorata se Echo indossa l'armatura C.Re.S]


    Equipaggiamento:
    C.Re.S v0.1 - Cybernetic Retaliator Suit (Armatura Completa)
    L'armatura che ricopre il corpo di Echo. Oltre ad essere come una vera e propria seconda pelle dopo essere stata indossata, ha una connessione con le armi del ragazzo, ed è quindi il requisito necessario per attivare le loro particolarità. In pratica, la C.Re.S è il pezzo centrale a cui gira attorno tutto il suo equipaggiamento.

    Tecniche:
    Armatura Adattiva
    L'armatura è dotato di un sistema di protezione particolarmente funzionale e poco ingombrante. Essa può infatti aumentare la sua densità brevemente per aumentare le sue capacità difensive in maniera netta. Semplice ed efficace.
    [Difesa Variabile; Natura: Mista (Energetica/Fisica); Bersaglio: Personale]

    Estrazione Rapida [Estrazione Rapida delle armi]
    L'armatura assiste i movimenti del ragazzo, permettendogli di eseguire movimenti fulminei verso le armi che sono sintonizzate con l'armatura. Potendo localizzare perfettamente dove sono posizionate, l'armatura calcola la traiettoria più breve per permettere questa azione fulminea.
    [Estrazione Rapida delle armi]

    Corto Raggio - V-Blade (Spada Corta)
    Una spada corta di pregiata fattura. Modello unico, in quanto il combattimento ravvicinato non è consigliato normalmente, quantomeno se non hai una tuta protettiva come quella di Echo. Ha una lunghezza complessiva di cinquantacinque centimetri, di cui trentasette di lama e i restanti di elsa. La risonanza con la tuta C.Re.S può attivare il meccanismo presente sul filo della lama, creando del plasma alle estremità che rende la lama capace di tagliare i materiali più disparati.
    [Offensiva Variabile; Durata: Istantanea; Natura: Fisica; Portata: Singolo]

    Medio Raggio - C-SMG (Mitra) [Accessori: Silenziatore; Caricatore Extra (x1)] [Cadenza di Fuoco: 4 - Dimensione Caricatore: 24]
    Una riproduzione fedele del P90, un mitra. Migliorato con la tecnologia Railgun, permette di usare non solo uno speciale tipo di munizioni auto-generate quando entra in risonanza con la tuta C.Re.S, oltre alle normali munizioni, ma anche il sistema di mira nel visore della tuta, offrendo una mira di gran lunga migliore. È anche dotata di un silenziatore, ma non ha effetto sulle munizioni in modalità Railgun.
    [Cadenza di Fuoco: 4 - Dimensione Caricatore: 24]
    [Offensiva Variabile; Durata: Istantanea; Natura: Energetica; Portata: Singolo]
    [Mira Migliorata se Echo indossa l'armatura C.Re.S]


    Altro:
    Corda, Acciarino, Bisacce con acqua, Razioni di cibo, Bende, Sacchi a pelo, Pergamene ed inchiostro (Tutto sul terzo cavallo)





     
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