Endlos Realm GdR - Gioco di Ruolo Fantasy by Forum

Posts written by Zakar

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    Giocata: Gira la Ruota!
    Conto Pg coinvolti: Michael, il mio punto a Alhandra
    Eventuali gilde coinvolte: //
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    "Riparate la ruota del mondo! Perché deve continuamente girare?
    Dove si trova la retromarcia?"


    (Jack London)


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    Deserto dello Yuzrab
    Presidio Meridionale, Endlos.

    Non ho bisogno di ricompense, non lascerei mai una persona in difficoltà senza un valido motivo. Se proprio vuoi ripagarmi, basta anche un pasto. Non ho grandi pretese.
    Non fu chiaro se le parole del Meridionale avessero l'intento di spingere l'interlocutore ad avere una qualche reazione, ma -di fatto- gli occhi di Zakar s'illuminarono d'immenso. Sembrò infatti colto da una qualche epifania, un'idea che -evidentemente- trovava geniale fin dal profondo delle proprie viscere (ammesso che non si fossero sciolte sotto il sole dello Yuzrab).
    Mi chiamo Michael. Ti seguirò, voglio accertarmi che non ti accada altro. Non ho di meglio da fare, in ogni caso. Sai dove andare, suppongo? Altrimenti possiamo seguire la strada che ho preso io... Più o meno.

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    -Oh, certo che si!- rispose il Prete Sorridente, e l'espressione sul suo volto trasmutò in qualcosa di sinistro -Ti darò ciò che chiedi, e farò in modo che tu non possa mai dimenticarlo...
    A quella promessa (che appariva vagamente come una minaccia) seguirono due colpi del suo bastone per terra. La sabbia si smosse, e parve non accadere nulla. Poi -improvvisamente- una nube violacea e caotica li avvolse, strappandoli a quel paesaggio con la medesima (ed invero, inquietante) forza e le stesse sensazioni di un viaggio nel Maelstrom in pieno Inverno*.
    Eppure da Endlos non si sarebbero certo allontanati.
    Si trattava solo di un potere molto simile.

    *per "inverno" non intendo la stagione classica, ma il ciclo di espansione e regressione tipico del Maelstrom (ambientazione endlossiana).
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    FHHAU7c

    "Riparate la ruota del mondo! Perché deve continuamente girare?
    Dove si trova la retromarcia?"


    (Jack London)


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    Deserto dello Yuzrab
    Presidio Meridionale, Endlos.

    Beh, al momento non sei solo- gli fece notare il soccorritore e, nonostante quel commento non lo avesse reso propriamente "felice", ...almeno servì a frenare il pianto, che si trasformò presto in un broncio -Come sei finito qui? Hai fatto qualcosa che non dovevi fare e qualcuno non ha gradito?
    -Più o meno...- brontolò il prigioniero, il tutto mentre veniva lentamente liberato -Diciamo che alcuni miei amici hanno fatto innervosire un bullo, e ci son finito di mezzo io. Come se potessi o avessi voglia di controllare tutti i miei contatti... mah!
    Non spiegò i dettagli, ma dal modo in cui parlava sembrava decisamente stizzito della cosa. Anche perché -almeno per ciò che sosteneva- non aveva davvero fatto nulla. Nonostante ciò, non diede nemmeno l'idea di volere vendetta per quella condanna a morte o per la tremenda umiliazione subita.

    A dirla tutta, non dava affatto l'idea di essere un tipo rancoroso, anzi: si trattava di un giovane uomo, dagli atteggiamenti addirittura immaturi, se si considerava quanto si finiva per crescere in fretta a Sud. Anche i tratti somatici non erano tipici dei nativi di quei luoghi, il che avrebbe portato chiunque a pensare fosse uno straniero. Dai modi di fare ricordava più un nobilotto festaiolo dell'Est, anche se l'aspetto non rientrava particolarmente bene in quella categoria. Era infatti vestito da monaco viandante: pantaloni scuri, scarpe comode da viaggio e un mantello leggermente logoro. Aveva pure un bastone da passeggio in legno, su cui era incastonata una bella gemma rossa e rotonda.

    -In ogni caso... mi chiamo Zakar, e ti ringranzio del favore- gli disse, nuovamente ed improvvisamente sorridente, una volta spolveratosi di tutta la sabbia sui vestiti -Visto che sei stato gentile, ho deciso di ripagarti. O almeno... lo farei... se non fossimo così lontani da... tutto.
    Si portò una mano al mento, corrugando la fronte e tenendo sempre gli occhi chiusi. A farci caso, li aveva aperti solo per pochissimo dal momento in cui si erano rivolti la parola per la prima volta. Forse aveva qualche problema alla vista.
    -Mh, facciamo che ce ne andiamo di qui, ok? In un posto simile l'unica moneta di scambio son le tre noci di cocco su quella palma.
    Indicò la palma, tenendo sempre gli occhi chiusi.
    -Ti va di venire con me? Qui vicino ho una persona che mi deve un favore. Posso ricompensarti immediatamente della generosità che mi hai dimostrato.

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    FHHAU7c

    "Riparate la ruota del mondo! Perché deve continuamente girare?
    Dove si trova la retromarcia?"


    (Jack London)


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    Deserto dello Yuzrab
    Presidio Meridionale, Endlos.

    In un punto imprecisato dello Yuzrab, molto lontano dalle sponde occidentali del Golfo dell'Undarm, sorgeva una piccola oasi -in verità, nemmeno in grado di riuscire ad ospitare delle reali carovane. Non a caso, risultava spoglia ed isolata da tutto, e chiunque vi fosse passato, sarebbe stato solo per puro caso o perché si era perso. Dopotutto, nessuna rotta di carovane con un minimo d'esperienza sarebbe stata così poco furba da segnare come tappa un piccolissimo specchio d'acqua così distante da altri punti di approvvigionamento, perché costava in termini di denaro e fatica, per non parlare della possibilità di morire a causa del sole rovente che tanto facilmente riusciva a tramutare la sabbia in vetro.

    Michael -quel giorno, incandescente come tutti gli altri- si era ritrovato proprio lì, in completa solitudine, in compagnia del solo rumore dell'acqua sgorgante dell'oasi, interrotto a tratti dagli ululati del vento rovente del deserto. In quel quadretto -a tratti idilliaco- fatto di acqua limpida e fresca, macchie verdi di vegetazione fra la sabbia vetrificata ed alcune palme da cocco, il giovane naufrago del Predidio Meridionale avrebbe tuttavia intravisto un'anomalia. Qualcosa che difficilmente avrebbe potuto vedere lì, e che violava alcune grandi certezze di chi -a Sud- ci viveva.

    Si trattava di un uomo -da solo, senza cammelli o oggetti personali che andassero oltre ad un'amaca poco distante- dalla carnagione molto chiara (e stranamente priva di scottature) e da una singolare capigliatura a caschetto, decisamente fuori di moda in quel di Merowish.
    Costui aveva tutto corpo sotterrato nella sabbia, ad eccezione della testa, cosicché non potesse liberarsi, segno che qualcuno aveva probabilmente deciso di giustiziarlo in quel modo atroce. A rendere quella condanna ancora più subdola sarebbe stato il cappello buffo che indossava, beffa da aggiungere senza dubbio al danno di dover morire lentamente e di stenti.

    Come facilmente comprensibile, quel tale -impossibilitato da ogni altro tipo di movimento- si limitava a piangere da solo... ma dal tono della voce e dalla nube depressiva che lo circondava, non sembrava assolutamente un morente. Anzi, ad esser precisi, chiunque avrebbe pensato che fosse stato appena abbandonato lì. Peccato però non vi fosse nessun altro nel raggio di chilometri, e che non vi fossero orme né vicino a lui, né attorno all'oasi, se si escludevano quelle appena lasciate da Michael.

  5. .

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    « N-non dire c-cossì, m-mica shono un shatto ...hic! »

    Una vocina gioviale e dalla pronuncia difficoltosa come può solo essere quella di un ubriaco fece capolino in un istante qualunque, violando il rispettoso -ed ironicamente "religioso"- silenzio di quella particolare ala del tendone, riservata alle più eminenti personalità presenti nel multiverso.

    Vero era che -in effetti- poco più in là due signori, uno in bianco ed uno in nero, discorrevano amabilmente fra loro su chissà cosa, ma non vi era falsità in quell'affermazione. Non del tutto, almeno: differentemente dal caos che regnava sovrano al di fuori del tendone e da cui ne era uscito solo per ultimo, in quella particolare zona regnava un clima ben diverso. Tensione, questo si, ma più simile a quella di una competizione che al banale panico della fuga ed i pessimi tentativi di mettersi in salvo da qualche mosca.
    E poi, ovviamente, la paura: un enorme numero di lacchè seguiva i propri signori come un corteo, alcuni sostando fuori dalle tribune, altri accompagnandoli fin dentro, e Zakar adorava assaggiare le loro emozioni contrastanti da piccoli diavoli di basso rango ed anime dannate. Avevano l'aroma frizzantino dell'ego crepitante e sofferente che si agita, mista all'amaro del pentimento che sovente si riaffaccia nei momenti più bui. Un nutrimento di gran classe, insomma: di quelli rari da assaporare assieme, nello stesso istante.

    « P-perché inveshe non ti fai un pò... eh ♥ »

    Nell'avvicinarsi, qualcosa di duro urtò la sua faccia, segno che forse la sua proposta fosse un pelino troppo audace. Eppure, quella notte di sangue e follia, il Prete Sorridente si sentiva così euforico da non farsi scoraggiare per così poco. Anche lui -dopotutto- era un ospite importante, e credeva di meritarsi un pò di "svago", prima che lo spettacolo iniziasse.
    Fu così che, incurante di cosa volesse l'altra, si scansò appena, afferrando ciò che necessario per impedire ogni via di fuga. Sorrise, questa volta sornione: a quanto pare il lupo aveva catturato il suo agnellino.

    « Shhhhh! Non dire nulla ♥ »

    L'avrebbe rassicurata, sfiorandola con il dito indice quasi a suggerirle il silenzio in quei modi che non sono mai rassicuranti, affatto.

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    « Se farai la brava, prometto che manterrò il nostro piccolo segreto... »

    Il dito indice ancora posato su di lei scese piano, soffermandosi prima su due protuberanze diafane e raggiungendo infine cavità che esclusivamente una mente perversa quanto spudoratamente sfacciata avrebbe potuto anche solo supporre in quel preciso contesto. Prima che lei potesse parlare, quel tale affondò il volto sulla sua amante, baciandola appena e poi passando la lingua lì dove gli aggradava.
    Lei -granitica- subiva quelle oscenità immobile come una statua, forse spaventata da quella brutta piega degli eventi. Non sudava, ma era anche fredda come una statua.
    Non che potesse fare molto, in effetti, considerando che magari statua non lo era... ma si trattava di una colonna.

    « ...fa la brava, mia Melindah ♥ »

    Una bella colonna in marmo, particolarmente elaborata e da altorilievi in pietra dorata che vi si intrecciavano con motivi naturalistici di liane, foglie e grandi pigne. Una era ancora ben stretta nella mano di quel tale.



    Edited by Drusilia Galanodel - 22/8/2017, 17:13
5 replies since 10/11/2013
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