Calda diplomazia.

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  1. Ronin_
     
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    Continua da qui.


    Ultima tappa del viaggio.
    Forse la più pericolosa.
    Dopo poco più di un giorno di viaggio, all'alba, la nave chiamata “Onda grigia” solca le acque di Berjaska.
    Se il tempo alla partenza era sereno, carezzato solo da un vento assolutamente adatto al viaggio via mare, adesso il cielo che sovrasta l'isola è cupo, nero, ingombro di rombi e tuoni che non si decidono ad esplodere.
    Ma forse non è colpa delle intemperie quella massa scura che fa tremare le mani di più di un marinaio: probabilmente è colpa del vulcano.
    Circondato da una corona di nubi, tace in un silenzio spettrale, rotto solo da crepitii lontani e non ben localizzabili, nascosti dai numerosissimi gas che sbuffano da ogni parte.
    Akiyuki si fa avanti sulla prua, inspirando l'aria che puzza di decomposizione.
    «Prendete le maschere» ordina mormorando, ancora intento ad osservare lo spettacolo.
    Le rocce di Bersjaska non hanno nulla da invidiare a quelle di Sequerus: sono quest'ultime, forse, che a cospetto sembrano dolci colline. Berjaska è un'isola dura e difficile, pericolosa e satura di morte. Non una pianta, non un animale: quali forme di vita potrebbero esistere?

    A dispetto di tutto, invece, lontano dalla base del vulcano ma in direzione del mare, un gruppo di strane costruzioni grigio-ferro si staglia con imponenza. Non sono molte, ma non sembrano neppure disabitate.
    Ecco, quelli sono i Teeka.

    Dopo nuovi attimi, l'Onda grigia si ferma e una scialuppa viene calata in mare.
    Lo Shimazu da ordine all'Orrore, ad Etna e a She di salire: non vuole altri per quella missione. Forkho, invece, riceve il poco gradito incarico di attenderli senza fare altro: tutti i marinai devono restare ai posti di combattimento in silenziosa attesa.
    Akiyuki da ordine inoltre all'Araldo del Mare di governare la piccola barca sino alla spiaggia di ciottoli.
    «Tenete le maschere vicine ma non indossatele: forse i Teeka ci accoglieranno sulla spiaggia.»
    E se non lo facessero...?

     
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  2. S h e
     
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    Quel posto puzza. Terribilmente.

    Il viaggio sul legno che galleggia non è stato così brutto. Un po difficile mantenere l'equilibrio, forse, su quello strano albero sdraiato sull'acqua.

    Impossibile capire come mai l'Alfa che aveva dominio anche sulla GrandeTana abbia deciso di arrivare fino a quel pezzo di roccia circondato dal mare.
    A Lei l'acqua con le onde non dispiace : è sempre stata interessata ed attratta.
    I pesci sono buoni da mangiare, e non è difficile nuotare. Solo, dopo un po, perde attrattiva.

    -Ci si domanda cosa sia una maschera... E a cosa possa servire...-

    Senza lo Scout Rosso si sentiva sola. Con lui parlava volentieri : sapeva ascoltare e c'era qualcosa, dentro, che le diceva che era giusto così.
    Sebbene su due gambe, l'uomo_con_le_bende la capiva. Sapeva come lei pensava.

    E poi c'erano gli altri strani esseri che seguivano l'Alfa Grigio : due cuccioli, piccoli. Uno sapeva di essere uomo... più o meno, ma viene lasciato sulla.. nave?. L'altra doveva essere una femmina. Sapeva di strano. Di lontano. Ma sul legno_che_galleggia era difficile stabilirlo, e lei non aveva interesse ad avvicinarsi per annusare la piccola forseumana e sapere qualcosa di più di lei.
    Non era interessante.

    Quello che però odorava così diversamente da tutti era la Bestia con due teste. Sapeva di morto, di palude stagnante. Decisamente stargli vicino non era interessante, e sicuramente non salutare.
    Il vecchio Alfa doveva averlo portato perchè era grosso e poteva essere utile nella lotta. E nella caccia.

    -Che ci sia qualcosa da mangiare, su questo sasso in mezzo all'acqua ?-


     
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  3. ~ Canario
     
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    La nottata fu pessima: Etna non era abituata alle onde marine e stette un pò a disagio in quell'ambiente.
    Inoltre rimase in pensiero per il piccolo Montblanc che PROBABILMENTE era rimasto a Undarm tra la gente nel porto.
    Pensò anche che se la sarebbe cavata, quel bambino sapeva badare a se stesso; eppure le dispiacque parecchio, grazie alla sua innocenza riusciva a distrarsi dalla cruda realtà che stava vivendo, dalla vergogna di piegare la testa: vergogna che in fondo in fondo andava lievemente a scemare.
    Pensò anche alla visione che ebbè a Sequerus: un piccolo pezzo del puzzle della sua memoria che pian piano andava a ricomporsi.
    Insomma: pensando pensando, la demonietta riposò male. Fu l'anello a svegliarla: il suo vibrare indicava pericolo.
    Scattò in piedi all'erta alla ricerca della minaccia ma l'unica stranezza che riuscì a notare fu un'incredibile puzza di morto.
    All'inizio pensò all'orrore, poi alla bestia; ma uscendo sul ponte la chiarissima immagine di ciò che si disegnava all'orizzonte spiegò il mistero.
    Si mosse verso la prua della nave, il Kampaku era già li.
    Non disse nulla semplicemente rimase ad osservare lo spettacolo immobile:

    *Mi ricorda tanto certi bei posticini a Netherworld...*

    "Prendete le maschere"

    Etna obbedì e ne prese una, poi osservò i compagni e un rapido dubbio lampò nella sua mente:

    *Ma quel mostro orripilante ha bisogno di due maschere? E la bestia? Anche quella la indosserà? Bah...*

    Non se ne preocupò più di tanto, si limitò a obbedire al Kampaku e, scesa sulla scialuppa, a stare attenta a quello che aveva da dire:

    "Tenete le maschere vicine ma non indossatele: forse i Teeka ci accoglieranno sulla spiaggia."

    *Forse?!*

     
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  4. Ronin_
     
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    Le previsioni del Kampaku si rivelano esatte, purtroppo.
    Quando la scialuppa scende in mare, l'Orrore prende i remi e li muove con poca grazia e coordinazione verso la riva. Akiyuki non si preoccupa se procedono lenti, perché il tempo passato sulla barca è utile per studiare la zona. Sfortunatamente, il gas cela la riva, ma, anche se non la celasse, lo Shimazu è sicuro che quello che vedrebbe non sarebbe comunque di suo gradimento.
    «Non parlate» inizia, abbassando il tono ai suoi ormai pochi interlocutori. Si volta verso di loro, un piede sul parapetto dalla piccola imbarcazione e la maschera fra le dita della sinistra: «I Teeka sanno essere irascibili e pericolosi, quindi fate attenzione a come vi comportate. In ogni caso, non fate nessun riferimento alla natura aspra del luogo: per loro... è la loro casa.»
    Poi torna a guardare la riva. Il mare, una volta che si avvicina a Berjaska, comincia ad assumere una sfumatura giallognola, di zolfo, e il puzzo è terribile.
    L'Esecutore non risponde a She, ma la risposta è facilmente intuibile: il puzzo di putridume scoraggerebbe qualsiasi forma di vita. Tuttavia, i suoi sensi da predatore possono sentire delle presenze, percepire delle forme di vita connaturate a quell'ambiente. Ma gli occhi non vedono nulla, come accade molte volte invero...

    Toc
    La barca tocca il fondale e Akiyuki alza il pugno per fermare l'incedere dei remi. L'Orrore grugnisce qualcosa e lascia i legni per portare entrambe le mani squamose all'enorme martello da combattimento. «No» fa il samurai, «tu resti qui a sorvegliare la barca». E l'Araldo esegue sebbene con enorme riluttanza.

    Il gruppo scende.
    L'aria diventa subito pesante e la tosse che colpisce da tempo l'uomo d'Oriente torna a tempestarlo con una violenza inaudita. Questo si appoggia alla barca mentre i calzari toccano l'acqua e ne vengono bagnati. L'uomo sputa sangue, poi si fa forza e torna eretto. Il suo cipiglio viene decorato di una sfumatura irosa, rivolta alla sua stessa condizione. «Kso...» mormora a denti stretti.
    Poi avanza, facendo segno alla bestia e alla piccola Etna di seguirlo. Dopo appena tre metri percorsi sulla sabbia – di una strana sfumatura grigia – si ferma e attende qualche istante.
    Dall'altro lato, nulla.
    Il bushi mette mano a una delle spade che ha legate dietro la schiena, in basso, con le else che si prolungano oltre i fianchi. Sospira, stringe la tsuka, l'impugnatura.
    «Non ci sono» sentenzia.
    Poi una nube di gas viene spinta verso di loro da una calda brezza di vento. Questa li fa tossire violentemente e Akiyuki sta per dare l'ordine di mettere le maschere quando...
    «Gahhh gaaaaahhh gakkhhh.»
    Una voce metallica irrompe dalla nube scura, invadendo come una lama lo spazio occupato. La voce poi viene seguita dallo scalpiccio di zoccoli e da mani che si serrano attorno a legno...
    Tre goatclan saltano da dietro un'altura rocciosa a una decina di piedi distanza. Sono uomini-capra, coperti mezze armature di ferro con rudimentali maschere che ne celano il muso. Lunghe corna si snodano sopra la loro testa, mentre un'arma in asta li aiuta a non perdere l'equilibrio.
    «Tch, combattiamo» ordina il Kampaku.

    I goatclan sono veloci e agili. Scattano verso il gruppo. Il primo schiva nella sua corsa il Kampaku per muovere un fendente verso Etna che, all'ultimo istante, si trasforma in un roverso alle gambe del bushi, dietro di lui.
    Un secondo, dalla cui maschera sembra colare una sostanza bavosa, carica a testa bassa con le corna il gruppo, senza mirare a qualcuno con precisione. Giunto a tre passi da She, invece, salta in alto per calare con gli zoccoli posteriori puntati sul capo della bestia.
    Il terzo si appresta a correre via, probabilmente ad avvisare o a nascondersi da qualche parte...

    CITAZIONE
    Per una descrizione completa dei goatclan, consultate il Bestiario.
    Goatclan. Guerrieri, Mezze-capre (power up in agilità e velocità 15%, nessun malus dai tipi di terreno), Furbizia (malevola intelligenza), Bastone col ferro (arma in asta ottenuta con pezzi di ferro raffazzonati, tagliente).

     
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  5. ~ Canario
     
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    "Non parlate"

    La barchetta ondeggiava lenta trasportata dall'irregolare remare dell'orrore e, mentre il Kampaku spiegava il da farsi; anche se un pò infastidita dall'aria pesante, Etna rimase attenta nel carpire gli ordini.

    "I Teeka sanno essere irascibili e pericolosi, quindi fate attenzione a come vi comportate. In ogni caso, non fate nessun riferimento alla natura aspra del luogo: per loro... è la loro casa"

    *Diamine questo posto fa davvero schifo, l'aria è irrespirabile e la popolazione è pure irrascibile!*

    Fortunatamente fu solo un pensiero.
    L'imbarcazione arrivò a destinazione e Akiyuki scese per primo dando esempio di quello che poteva causare l'aria fetida dell'isola scoppiando in un attacco di tosse.

    *Speriamo non peggiori, l'altra volta è arrivato a tossire sangue...*

    Etna si perse un secondo pensando a Shimazu ma subito lil collare la richiamò all'attenzione, qualcosa di più della semplice aria pesante li stava minacciando.

    "Non ci sono"

    *Non è vero*

    Qualcosa li minacciava ma non ci fu il tempo per cercarla perchè una nube tossica arrivò velocemente investendo il gruppo: la demonietta iniziò a tossire con violenza, l'aria le era entrata sino alla gola provocando anche un principio di nausea improvvisa.
    Lasciò cadere la maschera a terra.
    Ma non c'era tempo per star male doveva subito alzare la guardia.

    "Gahhh gaaaaahhh gakkhhh."

    Il goatclan le era quasi addosso quando ancora una volta la voce di Shimazu fece miracoli quasi richiamando all'attenzione il suo fisico che, fattosi coraggio, reagì all'imminente attacco del mostro.
    Con un veloce scorrere del flusso di energia creò una potente aura su tutto il corpo in modo tale da poter bloccare il fendente a mani nude.
    Etna puntò avanti destra e sinistra, e appena la lama arrivò ad incontrarle, strinse le dita, per afferrare l'arma avversaria.
    Lo scopo era bloccarla: il colpo avrebbe comunque causato solo un graffio superficiale con un leggerissimo sanguinamento sul palmo di entrambe le mani.

    "Tsk! Inutile mostro deficente!"

    Se poi l'intento di stoppare l'attacco fosse riuscito o meno non avrebbe comunque influito sull'azione successiva: un potente calcio (reso ardente da un piccolo trucchetto della demonietta), sferrato in salto, al collo del goatclan: dopo questo Etna sarebbe atterrata ai piedi dell'avversario tenendo una posizione bassa.

    "Mostri armati di prima mattina... la sera che c'è? L'apocalisse?"



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    > Condizioni fisiche: Graffi superficiali leggermente sanguinanti sul palmo delle mani. Leggero affaticamento dovuto ai consumi energetici.
    > Condizioni Psicologiche: Molto infastidita
    > Mana Totale: 80%
    > Mana consumato in questo turno: 20%
    > Consumi Totali: Basso x0 (5%) Medio x2 (10%) Alto x0 (20%) Critico x0 (40%)

    CITAZIONE
    > Equipaggiamento usato:

    Vesti del vassallo protettore
    Questi abiti molto leggeri e flessibili sono in realtà un potente artefatto difensivo.
    Difatti emettono un aura protettiva tale che tutto il corpo di Etna ha una potenza difensiva pari a quella di un armatura.
    Power up passivo alla resistenza del 50%.

    Accessori del diavolo picchiatore
    I bracciali, gli stivali e gli orecchini di Etna sono dei potenti catalizzatori di mana.
    Ogniqualvolta la demonietta colpisce con le gambe, con le braccia o con la testa non subisce alcun danno.
    Inoltre i suoi pugni, calci e testate risulteranno più potenti di un normale colpo.
    Per esempio: Tirando un potente pugno ad una lastra d'acciaio la ammacca e non si fa alcun male.
    Power up passivo alla forza del 50%


    Collare del padrone demoniaco
    L'anello di questo collare è un potente percettore di pericoli.
    Ogniqualvolta l'incolumità Etna è minacciata da qualcosa l'anello attaccato al collare vibra e manda leggerissimi impulsi al cervello della demonietta.
    Etna non riesce comunque a capire nessuna caratteristica di quel pericolo, potrebbe essere un elefante in carica o un semplice sasso lanciato da un bimbo.

    CITAZIONE
    > Tecniche usate:

    Devil Etna Golem Block
    Etna distribuisce l'aura sulla superficie del suo corpo per aumentare la resistenza.
    Questa continua emissione di energia non compromette comunque la velocità, l'agilità, o in generale i movimenti di Etna.
    Ha un tempo limitato e può essere emessa in diverse quantità.
    Durata: 1 Turno o 2 Turni (nel secondo caso i consumi saranno raddoppiati)
    Consumo: Variabile
    Basso: +25% alla resistenza
    Medio: +50% alla resistenza
    Alto: +75% alla resistenza
    Turno: I/I

    Devil Etna Mega Kick
    Etna concentra una maggiore quantità di mana su una gamba mentre tira un calcio.
    All'apparenza il calcio è uguale ad un qualsiasi altro calcio, in realtà questo risulterà più devastante degli altri e avrà un effetto "ustionante".
    L'avversario riceverà danni da ustione come se l'avesse colpito un calcio fatto interamente di ferro arroventato.
    Consumo: Medio

    CITAZIONE
    > Riepilogo:Vedo all'ultimo momento l'attacco del goatclan e punto le mani avanti dandomi un power up alla resistenza per pararlo.
    Con il 100% totale di power up alla resistenza, grazie anche all'equipaggiamento, ricevo solo lievissimi danni alle mani.
    Il mio intento è bloccare la sua arma per poi saltare e sferrargli un calcio al collo reso ardente dal Devil Etna Mega Kick.
    Atterro ai piedi del mostro e tengo una posizione bassa.

    CITAZIONE
    > Note: Il consumo usato per il power up in resistenza è Medio.

    Dopo aver chiesto conferma a Ronin XD ho riempito nuovamente la mia riserva di mana tenendo conto del fatto che ho riposato durante la notte.
     
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  6. S h e
     
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    Le vite di tutte le creature sono un conflitto infinito. E' la Legge. Uccidere, o essere uccisi. Mangiare, o essere mangiati.

    Per quanto distorto dal puzzo quasi insopportabile di quello scoglio grigio che affiora dal grande mare, quel gruppo che sta attaccando il loro piccolobranco odora di preda.
    Capre.

    E questo non è concepibile. Animali come le capre sono sempre stati prede.
    Non possono ribellarsi al loro destino, ricacciare la loro funzione.
    Quelle tre capre saranno il suo pasto.

    Uno dei mostri assale l'Alfa e la piccola femmina. Vorrebbe intervenire, Lei, ma non ne ha il tempo : un secondo nemico le si fa sotto a passo di carica per poi spiccare un balzo, con tutta l'intenzione di schiacciarla atterrando sulla sua schiena.
    Quel modo di fare comincia ad irritarla. Prima gli insetti ragno, ora anche le capre a due gambe.
    Tutti vogliono abbatterla nella polvere, insomma.

    Al contrario degli insetti di ferro, però, questi animali bipedi sono più rapidi e fluidi. In ogni caso, però, non lo sono abbastanza.

    Le scaglie vibrano forte, quasi come se lei si fosse mutata in un grosso serpente a sonagli, le fauci si spalancano, snudando lunghe zanne candide come quarti di luna acuminati.
    E mentre la sua preda è in volo, anche She si getta contro di lui.

    A mezzaria. Lo intercetterà lì, quando il peso del suo nemico oramai in volo sarà per lui solo impaccio. Lo afferrerà alla gola, come è giusto che succeda.
    Perchè la preda deve morire.
    Morire perchè il predatore si sfami.

     
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  7. Ronin_
     
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    Il goatclan colpito da Etna barcolla all'indietro. Lascia la presa dell'arma in asta e si porta le zampe al muso.
    «Finiscilo» comanda il Kampaku il quale, uscito dalla nebbia, spunta per terra in un gesto di disgusto. Tiene la mano sull'impugnatura della Munechia, senza tuttavia estrarla ancora.
    «Finiscilo, Etna» ripete l'Esecutore, poi prega.
    Alza la sinistra davanti al viso, mentre – a capo chino – prende a mormorare poche parole. La destra lascia la spada per congiungersi a preghiera con la gemella, ma solo per un attimo: giusto i secondi necessari e lasciarvi un rosario buddhista.
    Dal busto del samurai, in un impeto di una lentezza sconcertante, fuoriescono quattro piccoli esseri: quattro baku, ovvero kami minori. La loro forma è al tempo stesso tenera e raccapricciante: le loro zampette ricordano i quarti di cuccioli di tigre, il loro muso ha un enorme naso camuso, il loro occhi sono bianchi, ciechi.
    Cadono delicatamente sul terreno, come fossero fogli di carta. Poi prendono ad annusare per terra e a muoversi nelle quattro direzioni cardinali senza che il bushi abbia detto altro.
    Questi rialza lo sguardo, apre gli occhi: «Ci stanno spiando» sentenzia.
    Nel frattempo, l'uomo-capra vittima di She cade a terra sotto il peso di lei. Non è ancora morto, tuttavia: chissà come, ha irrobustito il collo per tenere duro all'assalto delle zanne.
    Stringe la lancia rudimentale fra le mani, poi con l'aiuto di un piede la spezza a metà per conficcarne una punta in uno degli occhi della bestia rossa. I piedi nel frattempo scalciano al ventre per tentare di allontanarla.

    Ma dalla nebbia non si sente altro rumore.
    «Sono sicuramente i Teeka. Ci stanno studiando. Avanti, finite i vostri avversari.»
    Poi Akiyuki estrae la sua Katana e la conficca nel terreno dinanzi a lui, ispezionandolo grazie al frutto della sua devozione.


    CITAZIONE
    SPOILER (click to view)
    Shimazu Akiyuki, guerriero/sciamano.
    Ferite. n/a Mana. Medio.
    Tecniche. Kamibaku no Nocyokkanryoku, Fiuto del Baku Divino.

    Kamibaku no Nocyokkanryoku, Fiuto del Baku Divino.
    A comando, il guerriero può liberare un numero esiguo di baku e ordinare loro di ispezionare l'area circostante in cerca di presenze energetiche (di aure). A causa del basso livello di abilità dello Shimazu, il numero di kami che può comandare in questa tecnica è davvero esiguo – pari a quattro: uno spirito per ogni direzione – così come la zona che questi possono battere è limitata a soli sette metri di raggio con lo sciamano come fulcro. In ogni caso, il samurai può percepire le presenze energetiche attraverso i baku nonostante malus alla vista di vario genere. La tecnica dura sino a quando i piccoli kami restano sul piano materiale [Due turni, consumo medio]



    Edited by Ronin_ - 9/4/2009, 16:14
     
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  8. ~ Canario
     
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    "Finiscilo"

    Il goatclan gemeva dal dolore tenendo le zampe sul viso: la sua arma era a terra immobile.
    La demonietta non provò pietà ma piuttosto ribrezzo per quella patetica scenetta.
    Con decisione forzò la fuoriuscita della sua aura ma diversamente da prima, fece si che questa aumentasse l'elasticità del suo corpo e la rapidità dei suoi movimenti.

    "Finiscilo, Etna"

    L'ordine fu chiaro e incisivo e con fare altezzoso, in un fluido movimento sotto le gambe dell'uomo capra, Etna rispose:

    "Agli ordini capitano Shimazu!"

    In un attimo fu alle sue spalle del goatclan e, afferrandolo per il bacino, con un notevole sforzo riuscì a sollevarlo.
    Ora veniva la parte più divertente: un rapido saltello per prendere lo slancio, poi con tutta la forza che riuscì a raccimolare nel corpo flesse la schiena all'indietro a ponte esibendosi in uno spettacolare german suplex.
    Se l'attacco fosse andato a segno il goatclan avrebbe sbattuto violentemente la schiena e il collo sulla grigia sabbia: un colpo potenzialmente mortale per il mostro vista la sua stazza.
    Subito dopo l'azione spettacolare, se l'uomo capra fosse rimasto anche solo un secondo a terra, Etna, tornata velocemente in piedi, avrebbe tirato un poderoso pugno piovente dall'alto verso il basso sul suo corpo, in pieno petto.

    "Salutami Re Krichevskoy all'inferno"

    Finito l'attacco, la demonietta tornò in guardia, allarmata dalle parole del Kampaku.

    "Ci stanno spiando. Sono sicuramente i Teeka. Ci stanno studiando. Avanti, finite i vostri avversari"

    Etna diede un ultimo sguardo al goatclan: se questo avesse dato ancora segni di vita (cosa poco probabile) sarebbe stata rapidissima nell'infliggergli un ulteriore fatale pugno dritto nel ventre.
    In caso contrario semplicemente avrebbe aguzzato la vista il più possibile alla ricerca delle persone che, celate tra le nubi tossiche, la stavano spiando.

    *Dannati isolani, cosa diavolo hanno contro di noi?! Questa è semplicemente una missione diplomatica! ...forse...*



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    > Condizioni fisiche: Graffi superficiali leggermente sanguinanti sul palmo delle mani. Leggero affaticamento dovuto ai consumi energetici.
    > Condizioni Psicologiche: Attenta e all'erta
    > Mana Totale: 75%
    > Mana consumato in questo turno: 5%
    > Consumi Totali: Basso x1 (5%) Medio x2 (10%) Alto x0 (20%) Critico x0 (40%)

    CITAZIONE
    > Equipaggiamento usato:

    Accessori del diavolo picchiatore
    I bracciali, gli stivali e gli orecchini di Etna sono dei potenti catalizzatori di mana.
    Ogniqualvolta la demonietta colpisce con le gambe, con le braccia o con la testa non subisce alcun danno.
    Inoltre i suoi pugni, calci e testate risulteranno più potenti di un normale colpo.
    Per esempio: Tirando un potente pugno ad una lastra d'acciaio la ammacca e non si fa alcun male.
    Power up passivo alla forza del 50%

    CITAZIONE
    > Tecniche usate:

    Devil Etna Wind Walk
    Etna forza un emissione di aura su tutto il corpo per renderlo più elastico e flessibile del normale.
    In questo stato la sua velocità aumenta e con questa la sua capacità di salto.
    Può emettere diverse quantità di aura per fruire di un effetto maggiore o minore della tecnica che ha comunque un effetto limitato.
    Durata: 1 Turno o 2 Turni (nel secondo caso i consumi saranno raddoppiati)
    Consumo: Variabile
    Basso: +25% alla velocità
    Medio: +50% alla velocità
    Alto: +75% alla velocità
    Turno I/I

    CITAZIONE
    > Riepilogo: Scivolo tra le gambe del goatclan con un +25% alla velocità e lo acchiappo da dietro per eseguire un german suplex.
    Subito dopo mi rialzo e lo colpisco con un pugno dritto sul petto.
    Nel caso poi il mostro si rialzasse gli sferrerei un ulteriore pugno sul ventre.

    CITAZIONE
    > Note: Il consumo usato per il power up in velocità è Basso.

    Non potrò rispondere sino a martedì 14 causa vacenze pasquali fuori casa.
     
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  9. S h e
     
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    Qualcosa succede, attorno. Ma è ininfluente.
    Quello che fanno la piccola femmina e l'Alfa Grigio, ora, è ininfluente.
    Perchè lei ha la preda tra le fauci. Percepisce sulla lingua il sapore del pelo della bestia, ispido, e sente muscoli e sangue guizzare sotto la sua pelle.
    Il collo della caprauomo resiste alla sua presa. L'epidermide non si squarcia sotto alle sue zanne come, invece, avrebbe dovuto fare.

    Sono preda più complicate di quanto erano capaci di dare a vedere.

    La capra si muove, sotto di lei, spezzando il bastone puntuto che portava, riducendolo di dimensioni. Vuole i suoi occhi.
    Bhe, non li avrà.

    Il collo della fiera si piega in una posizione quasi innaturale, mentre il ventre le viene calciato con forza dagli zoccoli del uomocapra, che, forse negli spasmi, forse volendolo, cerca di allontanarla di peso, sollevandola e calciandola via.
    Lei abbassa le fauci, spostando gli occhi dalla traiettoria del bastone. Abbassa la testa, trascinando con se il collo ancora stretto della sua vittima.
    Vuole soffocarla.

    Se non può lacerare le carni quella è l'unica opzione disponibile senza dover lasciare la presa. O forse gli spezzerà il collo. Quella delle due che accadrà prima.

    Con gli artigli, inoltre Lei graffia il terreno. Non mollerà la presa. Nemmeno per sogno. Non si sposterà. Non cederà. Lei è il cacciatore. Quella capra, solo un pasto.
    Il suo pasto.

    Con un tiro deciso, serra le fauci sulla gola della capra-a-due-zampe.

     
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  10. Ronin_
     
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    «Se codesta è la decisione presa in quel momento puro d’estasi, o mio compagno di ventura, io riterrei che fosse vera, giacché…»
    «Giacché, mio onorato maestro di cerimonia?»
    «Vedete forse esitazione in quell’uomo? Constatate con diletto dove sia infine giunto il suo sguardo – nonché la sua presenza imperiosa – nonostante l’abnegazione che fonda la sua esistenza. Constatate, nevvero? Oh, che diletto…»
    «Invero, maestro di magnificenza, non posso dire di non ammirarne la precisione. Ma cosa cela…?»
    «La poesia della guerra, giovane ragazzo. Solo quella.»
    Uno scambio di frasi soffocate da qualcosa raggiunge le orecchie del gruppo.
    Mentre Etna e She terminano la vita dei goatclan, Akiyuki china il capo di lato aguzzando le orecchie. Rimette la destra sulla Munechika per estrarla dal terreno e portarla al fianco. Istintivamente, mormora una benedizione ai kami della guerra.
    Dalla nebbia, nel frattempo, un nuovo scalpiccio. Questa volta, si tratta di èlite.
    Due goatclan maturi fanno roteare la loro aste sopra le teste. I loro muscoli (le poche porzioni visibili sotto una spessa armatura a bande) sono rigonfi e sudano sangue. Scattano entrambi verso She, più in avanti che la piccola imperatrice. Il primo, enorme ma sottile, muove la sua alabarda in un colpo dal basso verso l’alto, facendo strisciare la lama sul terreno prima dell’impatto per creare scintille. Il secondo le sfrutta, accostandovi la sua lama dentellata per farle prendere fuoco. Evidentemente, prima era stata imbevuta di liquido infiammabile. Così, mentre il primo guerriero attacca la bestia, il secondo scarta di lato per lanciarla a mo’ di giavellotto verso la bambina dai capelli rossi. Subito dopo, estrae un coltellaccio di media lunghezza.
    Altri due uomini-capra calano dal cielo accanto allo Shimazu. O le loro capacità di salto sono incredibili… oppure volano.
    «Adesso basta, Heick!» tuona il samurai, mentre si guarda a destra e a sinistra, alzando la spada vicino al viso in una guardia alta.
    «Adesso basta, Lord dei Teeka. Siamo qui per conferire con voi!»
    «Oh, ma codesto fine è indubbiamente quello che vi appartiene, signori…» fa la voce melliflua vista prima.
    «E dunque?»
    «E dunque voglio sincerarmi della fermezza del vostro intento, mio Kampaku. Per aver raggiunto le mie coste senza indugio ed esservi accompagnato soltanto a una bellezza in fiore di poche primavere e alla rudezza incolta di nostra madre Gaia, sarete sicuramente sicuro di voi. Ma, mi chiedo…»
    E qui l’attenzione del bushi viene deviata alle lame dei suoi avversari. Compie mezzo passo indietro, fa calare la Katana contro la spada smussata del primo, mentre a un grido – «Gusoku!» – si materializza un pezzo d’armatura di fattura orientale all’altezza della spalla, contro la quale impatta (e s’incastra) la daga della seconda capra.
    «Dicevo… Mi chiedo, come possa un uomo della vostra risma che non comprende le cose della “cosa pubblica” giungere sino a qui per comandare e imperare, come erano soliti gli imperatori in quella che i miei storici chiamano “Terra”.»
    Poi, nell’imitazione di una risata aristocratica, l’uomo chiamato Heick esce fuori dalla nebbia. È una figura bassa, quasi tozza, ma elegante. Completamente rivestita di un’imbracatura simile a quella di un palombaro (da qui la stazza) ma appena più sottile. Il capo è coperto di una maschera simile a quella assegnata ad Etna e alla bestia, ma più tecnologicamente avanzata che permette di vedere con cura gli occhi. Quasi sono viola, splendidi, ma il viso – si vede – è di un uomo in avanti con gli anni. Sopra tutto, un cappello a cilindro. Nero. Si poggia su un bastone, ma sicuramente fa molto affidamento anche sull’aiutante, un ragazzo vestito con la testa tuta ma più alto, muscoloso. Questi, come ornamento, ha sotto braccio un libro rilegato.
    I goatclan non vi fanno caso, continuando a combattere.
    La voce, quindi, è resa metallica dalla maschera che filtra l’aria cattiva dell’isola.
    «Avanti, non vorrete perdere tutto questo tempo lasciando a noi il mero diletto dei nostri occhi?»
    Lo Shimazu sputa per terra. Muove la sua spada lungo la lama arrugginita del suo avversario sino ad arrivare alla guardia. Per sua sfortuna – e inettitudine – questa manca. Allora il filo tagliente scivola sulla mano tranciandola. Si volta di scatto, avvantaggiandosi di un incremento nella velocità per colpire con un tondo il capo dell’ultimo caprone su due piedi, spiccandolo. Il sangue schizza in alto, così come lo spirito del samurai.
    «La Reggente Aranwë manda me come suo messo per una missione diplomatica e voi ci aizzate contro queste capre?!»
    «Voi siete in errore, come la maggioranza dei signori del continente: noi governiamo sì, questo paradiso, ma non abbiamo tale controllo. Loro vi hanno attaccato. Noi non abbiamo compiuto nessun’azione.»
    «Tch…»


    CITAZIONE
    Balliamo un altro po’. She, l’attacco è portato come fosse una tecnica e gode di un power up alla forza del 25% e alla velocità del 50%. Etna, il giavellotto ha un basso potenziale d’impatto, tuttavia, nel momento in cui impatterà contro qualcosa, esploderà causando danni medi da fuoco.



    Edited by Ronin_ - 18/4/2009, 11:58
     
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  11. ~ Canario
     
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    Non bastò neanche il tempo di riprendere fiato per capire che stava accadendo e per comprendere chi fosse che li stava osservando che dalla nebbia spuntarono altri due goatclan, più possenti dei primi.

    "E CHE DIAMINE! ORA MI AVETE STUFATO STUPIDI MOSTRI MANGIABARATTOLI!"

    Una vena di rabbia apparve sul collo della demonietta: mostri imbestialiti armati di prima mattina non erano di certo la sua passione, ma quello che la fece impazzire maggiormente fu quel costante puzzo e quell'aria incredibilmente pesante e irrespirabile; se solo ci fosse stato un attimo per raccogliere la maschera a terra e infilarla!
    Il gas velenoso iniziava a darle alla testa, ma ebbè comunuque la forza necessaria per tentare di negare totalmente l'azione offensiva dell'avversario.
    Afferrò per le gambe il cadavere del mostro sconfitto in precedenza.
    Tese i muscoli e, con il supporto degli accessori del diavolo picchiatore, fece strisciare quel corpo per un secondo poi, grazie ad un potentissimo colpo di bacino dato per supportare lo slancio, scaraventò il cadavere contro la lancia per tentare di fermare la sua fiammeggiante avanzata.

    Gridò dallo sforzo, poi emise un altro pò d'aura per potenziare la velocità e scattò in avanti.
    L'azione seguente avrebbe sfruttato il polverone alzato dall'eventuale esplosione della lancia per attaccare con un effetto sorpresa.

    "Dannata capra! Torna da dove sei venuta!"

    Arrivata sotto il mostrò sarebbe saltata per eseguire un potentissimo montante condito di onda d'urto: il potentissimo Devil Etna Super Fist.
    Secondo i suoi calcoli il mosto si sarebbe dovuto addirittura alzare dal terreno dopo quel colpo per poi ricadere a terra poco più avanti.
    Era talmente furiosa che non si accorse nemmeno che Akiyuki alle sue spalle, aveva stanato i due "topi" che da prima li stavano spiando con curiosità.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    > Condizioni fisiche: Graffi superficiali leggermente sanguinanti sul palmo delle mani. Affaticata dai consumi energetici.
    > Condizioni Psicologiche: Furiosa.
    > Mana Totale: 60%
    > Mana consumato in questo turno: 15%
    > Consumi Totali: Basso x2 (5%) Medio x3 (10%) Alto x0 (20%) Critico x0 (40%)

    CITAZIONE
    > Equipaggiamento usato:

    Accessori del diavolo picchiatore
    I bracciali, gli stivali e gli orecchini di Etna sono dei potenti catalizzatori di mana.
    Ogniqualvolta la demonietta colpisce con le gambe, con le braccia o con la testa non subisce alcun danno.
    Inoltre i suoi pugni, calci e testate risulteranno più potenti di un normale colpo.
    Per esempio: Tirando un potente pugno ad una lastra d'acciaio la ammacca e non si fa alcun male.
    Power up passivo alla forza del 50%

    CITAZIONE
    > Tecniche usate:

    Devil Etna Wind Walk
    Etna forza un emissione di aura su tutto il corpo per renderlo più elastico e flessibile del normale.
    In questo stato la sua velocità aumenta e con questa la sua capacità di salto.
    Può emettere diverse quantità di aura per fruire di un effetto maggiore o minore della tecnica che ha comunque un effetto limitato.
    Durata: 1 Turno o 2 Turni (nel secondo caso i consumi saranno raddoppiati)
    Consumo: Variabile
    Basso: +25% alla velocità
    Medio: +50% alla velocità
    Alto: +75% alla velocità
    Turno I/I

    Devil Etna Super Fist
    Etna concentra una maggiore quantià di mana sulle nocche di un pugno.
    All'apparenza il pugno è uguale ad un qualsiasi altro pugno, in realtà questo risulterà più devastante degli altri e avrà un effetto "sbalzante".
    L'avversario verrà lanciato indietro di circa 2,5 metri (Questa distanza ovviamente varia a seconda dell'avversario).
    Consumo: Medio

    CITAZIONE
    > Riepilogo: Vedo la lancia arrivare e ci scaravanto addosso il cadavere del goatclan ucciso prima.
    Poi sfruttando l'ipotetico polverone creato dall'esplosione della lancia mi avvicino al mostro e lo colpisco con un pugno "sbalzante" versione montante XD

    CITAZIONE
    > Note: Il consumo usato per il power up in velocità è Basso.
     
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  12. S h e
     
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    Una nuova preda. Una lama tra le zampe dell'uomo capra.

    L'Alfa Grigio parla con i nuovi arrivati, e la loro voce è leggera come il cinguettio di tutti gli esseri uomo, ma sotto nasconde veleno. Lo rivela il tono che usano, e lo rivela la cadenza dei loro gorgheggi.
    Diffidare da animali che per comunicare usano melodie come quelle, si dovrebbe sempre.
    Per Lei non è che un inutile distrazione ragionare su queste cose, e lo sa benissimo.
    Soprattutto quando la bestia capra le si fa contro, caricando, e con tutta l'intenzione di infilzarla.
    Un altra di quegli strani mostri si accanisce contro la piccola compagna di viaggio che l'Alfa si è scelto.
    Forse la aiuterà, dopo aver abbattuto il suo nemico.

    Si scosta rapida dalla traiettoria dell'arma avversaria, Lei, e le sue scaglie vibrano, sorde. E un canto di sfida ringhiato tra i denti riempie l'aria.

    -Ggrrrrr....-

    Ogni creatura deve saper stare al suo posto. E le capre brucano l'erba, e muoiono per sfamare i loro predatori.

    La lama del goat-clan striscia nella sua corsa contro l'addome della bestia.
    Deve ammetterlo : aveva fatto male i suoi conti. Scartare di lato sembrava la scelta migliore, ma lo ha fatto troppo lentamente e ora ne paga il prezzo : un solco rosso si disegna all'attaccatura di una fila di scaglie, e prende a sanguinare.
    Non è una ferita grave.
    Nel fisico.

    Per l'orgoglio, è benzina sul fuoco.

    -GrWRAAAAAAAA! GWRoaaaR!-

    Il ruggito della fiera si leva tonante, senza ritegno o raziocinio. L'istinto è tutto quello che domina la Sua vita. Impossibile pretendere altro.
    La lingua saetta a leccare il naso mentre la bestia salta letteralmente contro la capra.
    Una volta superata la punta acuminata della sua arma, infatti, quello che le può salvare la vita è solo una pelle di ferro che tiene addosso.
    E non è abbastanza.

    Non sotto all'ascella, dove le zanne di Lei sono pronte ad ancorarsi.
    Senza un braccio, non potrà usare il bastone a punta.
    Trascinata nella polvere verrà sbranata come merita. Perchè può anche avere una pelle d'acciaio e un'arma acuminata.
    Ma resta una preda. E il suo destino è segnato.

     
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  13. Ronin_
     
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    Il combattimento è terminato.
    In realtà, era finito già da molto, molto tempo. Precisamente, da quando Akiyuki ha estratto.
    No, non si tratta di mancanza cronica di modestia – quel fottuto Shimazu non ha mai pensato di essere un maestro di spada: si tratta solo del normale corso di una battaglia. Chi vince rimane vivo, chi perde muore. Seguendo con lo sguardo l'ultima goccia di sangue che scivola via lungo lo hi, lo sguscio, della Munechika, il bushi ripensa a quanto sia poetico tutto questo.
    «Mi compiaccio, miei ospiti» riprende Heick «di aver avuto la possibilità d'assistere a tal spettacolo coi miei stanchi e vecchi occhi. È davvero un teatro affascinante.»
    «Teatro, maestro?» interviene l'aiutante.
    «Sì, giacché la vita è solo questo: palcoscenico e perizia nel recitare...»
    «Adesso basta, Lord dei Teeka» lo interrompe il Kampaku «adesso parliamo. Ma prima, offriteci una tazza da tè» e, detto questo, rinfodera la sua spada con un unico gesto fluido.
    «Etna, porta la bestia con noi: la missione è terminata.»



    CITAZIONE
    Dichiaro la quest finita. È gradito un post di chiusura.
    Spero vi siate divertiti!

     
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  14. S h e
     
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    La carne cede dilaniata sotto alle zanne. La pelle di metallo della preda si sbriciola, inutile.
    E il sangue le cola sulla lingua, arrossando le zanne.
    Il sapore della carne è dolce, anche tra i miasmi velenosi.

    L'ebrezza della battaglia scema, come acqua limpida, portandosi via il rosso delle sue squame. La bestia torna del colore dell'oceano mare, per lei così nuovo e misterioso, lasciando che l'unico suo cremisi sia quello che le sta donando il suo nuovo pasto, che si agita leggermente, forse ancora vivo. Le zanne affondano tra il pelo, la pelle, i muscoli e le ossa.

    Perchè è nella natura delle cose che sia così.
    Quindi lei mangia, senza pietà, senza rimorso, senza pudore alcuno.

    Mangia, ringhiando, perchè così è. Così deve essere.
    Appena finito li seguirà, certo. Seguirà l'Alfa, perchè odora di potere. E seguirà la piccola cucciola forse umana, perchè anche lei è parte del loro branco.
    Perchè è nella natura delle cose che sia così.

     
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