VII - La grande madre

Survival Game

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    Epureremo il mondo dai demoni, dai Tau'ri e poi dagli scarafaggi.

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    Si erano avvicinati molto a quel portone di legno sudicio incastonato nella pietra umida di quella grotta. Notò con sorpresa che il segno scritto ben visibile poco tempo prima sulle assi del portale, ora erano spariti misteriosamente non lasciando alcuna traccia. Ciò era molto sospetto e non poteva che presagire nulla di buono. Si portò la mano mancina sulla tempia destra, iniziando a massaggiarla con delicatezza, cercando di lenire il male che gli stava montando sull'emisfero destro.

    Nonostante tutto però non vi era alcuna strana presenza nella sala, a parte il quartetto; il che faceva presupporre che la maggior parte della missione si sarebbe svolta a suo malgrado dietro quella grossa e rovinata porta d'accesso.

    Girò la testa per vedere cosa stavano facendo i suoi compagni e notò che il suo amico Lich stava piantonando la porta con diligenza tipica dei non-morti senza cervello. Sorrise nel guardarlo; aveva un aspetto quasi comico con quei quattro cenci rattoppati e quei monili d'oro rappresentanti forse un qualche patetico grado gerarchico a cui il morto era particolarmente attaccato.

    Distolse l'attenzione dal suo compagno per portarla verso il capo della spedizione: Bracktacoso. Aveva messo mano alla sua strana arma a forma di mattarello o giù di lì, col cui vibrò con leggerezza un potente colpo sui portali. Ta'Khailosh venne preso in pieno da una potente onda d'urto, prodotta da chissà quale arcana tecnologia o energia magica. Ci volle meno di un battito di ciglia per far capire all'Araldo di stare volando all'indietro, come se fosse mancata la forza che lo tratteneva a quella palla di roccia. Una mano invisibile lo spinse all'indietro.


    -Uiiiiiiiiiiiiiiiii!-

    Il suo sedere colpì di nuovo il terreno pietroso e freddo della grotta, provocandogli una famigliare sensazione e facendogli fare un leggero rimbalzo all'indietro. Portò istintivamente le mani ai lati della testa coi palmi puntati verso il terreno; utilizzò quindi la forza del colpo per compiere un'organica capriola all'indietro degna di un eldar, evitando così che oltre la culata si danneggiasse anche la sua preziosa testa da Araldo. Portò le braccia aperte e divaricate in segno di vittoria. Girò di nuovo il volto verso Khatep e l'emaciato M, mostrandogli un volto sorridente e assolutamente denigrante nei confronti degli osservatori. Si ricompose subito dopo rimettendo a posto il suo vestito nero con i soliti gesti curati, massaggiandosi poco dopo le demoniache natiche per lenire il dolore, con la stessa gestualità perfetta.

    Controllò avanti a lui con curiosità malcelata. Oltre la figura del possente gorillone peloso la porta era sparita in una coreografica esplosione di ferro arrugginito e pezzi di legno muschiato; quello sì che si chiama bussare!

    M gli porse una torcia dall'ovvio utilizzo; ringraziò con un cenno del capo la pseudomummia e rimase a fissare come un demente il fuoco danzante davanti a lui. Per un secondo vide che una lingua di fuoco fuoriuscì in modo sospetto rispetto alle altre; più alta e forte. Era un segno, un chiarissimo segno del suo sire imperituro che gli diceva di andare avanti. Memore dell'apertura mentale della scimmia, Ta'Khailosh avvicinò il volto vicino alle fiamme vive della torcia.
    -Si mio Signore; Sia fatto il Vostro Volore!-Pronunciò tali parole con voce bassa e anelante, sperando di non farsi sentire da Bracktanus; scoprendo nel frattempo una grande altra rivelazione: il fuoco scotta.

    Dopo questo piccolo scambio di parole a senso unico con una fiaccola; Ta'Khailosh si avviò, seguendo il suo capogruppo, all'interno della galleria che partiva dalla porte distrutte.

    C'era veramente un gran buio lì dentro, se non fosse stato per la torcia non avrebbe potuto vedere neanche la punta del suo bel nasino. Il terreno era viscido e l'interno emanava un lezzo di marcescenza e umidità quasi paragonabile al profumo di un untore di Padre Nurgle. Mosse ogni passo con una freddezza assurda; il suo sguardo era impassibile e severo; come il suo obiettivo perentorio. Mai più avrebbe avuto un incontro del terzo tipo colla pietra sotto di lui per almeno una settimana.

    Non seppe bene quanto camminarono, sapeva solo che più andavano giù più l'olezzo aumentava in modo sgradevole, ma per lo meno la pendenza diminuiva. All'oscurità poi s'aggiunse una splendida nebbia che gli precluse ancora di più la vista. Portò con calma la mano libera a contatto con l'elsa della spada posta alla sua sinistra e continuò ad avanzare; cullato dai monotoni suoni di quel luogo dimenticato dalla civiltà. Lentamente la nebbia assillante parve diradarsi e finalmente si potè contare un po' sulla vista.

    Bracktanus si fermò di colpo mettendo al corrente il gruppo di udire un rumore proveniente davanti a loro; un suono in costante aumento che anche l'araldo poté sentire dopo poco. Sorrise felice e rispose secco al Brute.
    -Si lo sento; saranno gli autoctoni del posto che vengono a darci il benvenuto!-

    Chissà com'erano: saranno stati dei grossi vermoni bavosi e mangiatori di carne calda; o bei bambini da cacciare? No quello era il paradiso; era più probabile la prima.

    L'Araldo di Tzeentch dunque attese con fremente impazienza che il cosa/e in agguato nell'oscurità si rivelassero, così da mostrargli quanto il Signore del Mutamento tenga a cuore le buone maniere.

     
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  2. Bracktanus
     
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    Profondità della terra, Merovish, Endlos
    33a Età della Rivendicazione
    Passi strascicati, nell'oscurità.
    Si avvicinavano alla piccola squadra di Bracktanus, dapprima difficilmente riconoscibili...poi sempre più vicini, nitidi. Il Capitano non seppe dire a quante creature appartenessero, ma nel dubbio lasciò andare la torcia e mise mano all'arma. La fiaccola cadde al suolo con un tonfo che fece esitare l'incedere dei misteriosi inquilini di quel cunicolo, largo abbastanza da consentire al Brute di estrarre il proprio martello gravitazionale senza problemi.
    Emersero dalle tenebre in tre, aberrazioni immonde oltre ogni dire: avevano l'aspetto di esseri umani -o almeno, tali dovevano essere stati in passato- corrotti e distrutti nel fisico. La loro pelle era putrida, decomposta e palesemente morta; avevano ragnatele che, come una sorta di armatura, li proteggevano dal mondo esterno ed emanavano un puzzo terribile, che costrinse Bracktanus a inorridire. Sul volto non un singolo paio di occhi, ma molti bulbi neri e lucidi, osservavano gli avventurieri con fredda incoscienza.
    «Mostri del Tarian!» li riconobbe il Comandante; erano creature di cui il Signore dell'Arena lo aveva messo al corrente. Aracnidi grandi come bestie da compagnia, che infettavano indistintamente corpi vivi o cadaveri allo scopo di deporvi uova per nutrire la propria progenie. E pericolosi più nello stato di "possessione" di un corpo ospite che nella propria forma.
    Quelli che si avvicinavano lentamente -a circa sette metri dal gruppo- non erano molto giovani. Lo stato avanzato della decomposizione, le ragnatele e persino la quantità d'occhi aggiuntivi sul capo dei corpi ospitanti erano tutti indicatori di un'età elevata. Sarebbero stati perfetti, per fare un po' di pratica.
    La montagna di peli in armatura sorrise, brandendo con ambo le mani il proprio maglio.
    «Abbatteteli!» sbraitò, rivolgendosi ai suoi "sottoposti". Quindi si gettò per primo addosso ai nemici, travolgendo quello al centro e sparendo con lui nella semioscurità.



    SPOILER (click to view)
    QM point
    Mi vedo nuovamente costretto a porgervi le mie scuse; un po' per il ritardo, un po' per la qualità scadente del post. Il periodo non è dei più rosei, per quanto riguarda l'ispirazione. =\
    Siamo entrati nel vivo della quest, comunque: di fronte al nostro gruppetto -daremo, come concordato, M per disperso- emergono dalle tenebre dei mostri che i vostri pg, se fossero originari di Endlos, potrebbero riconoscere come Tarian in stadio di possessione. Ovverosia questi simpaticoni qua. In quanto a capacità combattive, quelli che abbiamo davanti ora (uno per ciascuno di voi) sono assimilabili a zombie: forzuti, rapidi ma non particolarmente intelligenti. Un loro morso sarebbe parecchio doloroso.
    Gestiteli autoconclusivamente: il modo in cui affronterete i nemici da qui in poi sarà una componente fondamentale della valutazione finale per la quest.

    Turnazione Libera.
    Limiti di tempo Una settimana.

    Per domande o dubbi vi rimando al topic in bacheca.
     
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    Le sabbie del tempo.

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    Rumori nel buio, ora li sentiva distintamente.
    Erano come dei passi strascicati nel buio, chissà cosa diavolo poteva essere, un orco? Dei troll? Stupidissime lumache giganti?
    Si voltò di scatto come per un sesto senso e fu preso da una sorta di oscuro orrore, subito contento e freddato dalla sua mente infinitamente superiore, alle sue spalle poteva scorgere soltanto il buio poiché neanche la luce della torcia poteva illuminare quello che non c'era, M era sparito.

    Achtas nutsut kasits!

    Dove diavolo era finito quell'idiota? Possibile che quel mucchio d'ossa avvolto da sudice bende se la fosse data a gambe?
    Sicuramente si era perso o era stato preso da qualche crudele bestia dell'oscurità, sinceramente sperava la prima e non certo per preoccupazione verso lo stato fisico di quello stolto, semplicemente non gli piaceva l'idea di avere qualche essere alle proprie spalle oltre che di fronte.
    Incompetenti, non si può mai stare tranquilli, era finalmente arrivato il momento perché entrasse in azione e si facesse divorare dai nemici mentre lui, Bracktanus e Ta'Khailosh li eliminavano, poi lo avrebbero lasciato a morire ma non sarebbe stato un problema per nessuno, tanto si era capito fin da subito che non sarebbe servito a nulla.

    I rumori si facevano sempre più forti e Bracktanus lasciò cadere la propria torcia per poter prendere in mano la propria enorme e potente arma, quel colossale martello che aveva completamente fracassato la porta di ingresso e lo aveva quasi fatto cadere a causa dell'onda d'urto, sarebbe stato proprio contento di vedere quell'arma in azione, voleva carpirne il funzionamento.
    Dal buio d'innanzi a loro fuoriuscirono tre creature moderatamente disgustose, erano esseri umani, o perlomeno ne avevano la struttura fisica, dalla pelle putrida e morta, ricoperti da una specie d'armatura di tela di aracnide e una faccia in cui vi erano incastonati una moltitudine di bulbi oculari, sì, erano davvero esseri disgustosi.

    Mostri del Tarian! Abbatteteli!

    Detto questo il loro "amato" capo spedizione si lanciò con tutto il proprio peso verso la bestia centrale trascinandola nel buio in una furiosa colluttazione da cui difficilmente la cosa sarebbe uscita illesa, o meglio, da cui difficilmente sarebbe uscita viva.

    ...quanto rumore per nulla perché i guerrieri devono sempre gettarsi addosso al nemico in modi così plateali quando potrebbero fare con molto meno chi lo sa io no di certo dove diavolo sarà finito M meglio non pensarci ora bisogna eliminare questi due rimasti che strazio perché non si può mai trovare qualcosa di semplice va beh adesso lo centro in testa in genere anche le cose non troppo vive muoiono se colpite in testa...

    Guardò con odio gli occhi scintillanti di quelle creature che avevano osato disturbare il loro cammino nei cunicoli più inferiori della città e la sua irritabilità da mancanza di luce solare ricominciava a farsi sentire, lui odiava il stare lontano dalla sua fonte di potere troppo a lungo e tendeva a scaricare la tensione in modi piuttosto sadici e crudeli, non che gli importasse degli inferiori, tanto esistevano unicamente per servire lui.
    Fissò la testa dell'essere più a sinistra, la fissò bene e lo lasciò avvicinare qualche altro metro ma non troppo, presto la sua patetica esistenza sarebbe terminata e lui avrebbe continuato il suo viaggio verso i segreti del culto misterioso di Merovish, sempre che lui e Ta'Khailosh riuscissero a ritrovare il loro peloso comandante dopo lo scontro.

    Gli bastò un attimo, poco meno di un secondo di concentrazione dopo che il suo bastone batté sul suolo roccioso producendo una lievissima luminosità, pochi istanti per accumulare il potere del suo amato astro, che forse splendeva alto nel cielo blu di Endlos parecchie centinaia di metri (forse alcuni chilometri) sopra di lui, separato dal suo discepolo adorato da tonnellate di roccia.
    Pochi istanti prima che il potere della purissima energia solare sgorgasse come un fiume in piena dagli occhi del Sommo, dritto come un fuso verso i molteplici occhi di un avversario che si avvicinava in linea retta, un bersaglio che più facile non si sarebbe potuto.
    L'energia volò rapida attraverso l'aria, cavalcandola come un fantino il proprio destriero, fino a terminare la propria folle corsa dritta nel cranio avversario, dove in una testa umana avrebbero dovuto essere le orbite, incontrando dapprima l'umorale consistenza degli occhi che furono scavati con una facilità impressionante, poi il foro orbitalico che attraversarono agilmente, il morbido cervello che venne letteralmente bruciato dalla sfolgorante potenza dell'attacco magico, l'osso cranico che subì pesantemente il colpo ma alla fine cedette sfaldandosi e lasciando un foro al posto della sua solida massa e in fine nuovamente l'aria, continuando la cavalcata oltre il nemico, oltre il tunnel illuminandolo durante il proprio rapido percorso.

    Il mostro del Tarian, come lo aveva chiamato il loro mastodontico comandante crollò al suolo come una marionetta a cui sono stati tagliati i fili, con il cranio bucato da parte a parte dalla potenza dell'attacco del Sommo Sacerdote.
    Mentre il mostro cadeva a terra Khatep si sporse oltre la sua figura per vedere il tunnel illuminato dal proprio raggio di purissima luce, magari avrebbe notato anche dove era finito Bracktanus e nel pensare a lui si chiese nuovamente perché doveva fare tutte quelle scene per abbattere dei nemici che non erano poi così forti. Comunque trapassare la testa di un mostro in una cava oscura era servito, almeno aveva scaricato un po' la tensione che lo attanagliava per la mancanza del Sole, alla fine anche i patetici mostri avevano la loro utilità.
    Nel mentre di tutta questa azione non si volse nemmeno verso l'altro Tarian, sapendo perfettamente che ci avrebbe pensato il suo compagno a finirlo, non aveva idea dei suoi poteri ma sapeva benissimo che se era un araldo di Tzeentch allora quelli per lui non erano che patetici avversari senza alcuna possibilità di ferirlo.

    Parlò a bassa voce, borbottando tra se e se.

    Bracktanus, dove diavolo sei finito?!

    SPOILER (click to view)
    Status Fisico: illeso
    Status Psicologico: leggermente irritato
    Energia: 100-10= 90%
    Tecniche Utilizzate: 1Xmedio


    SPOILER (click to view)
    Passive

    Magia del Sole
    "Gli sciocchi stregoni inferiori si ostinano a usare il potere delle tenebre senza capire che la luce è il vero potere, essa può scacciare le tenebre e alimentare gli incanti e le evocazioni più terribili..."
    La base di tutta la magia, a Nehekhara, era concentrata in un solo ed unico elemento comune da cui trarre la propria energia, il sole, la magia della luce capace di ridestare i morti, alcuni sciocchi lo considerano un controsenso ma non hanno capito che la luce non è buona, essa è puro potere e può essere usata assolutamente a piacere, il solo motivo per cui incenerisce i nonmorti normali è perchè essi sono tratti dall'ombra e dalle tenebre, più facili da controllare ma sicuramente meno potenti della sfolgorante luce solare.
    Essendo che i poteri di Khatep derivano direttamente dall'energia solare e della luce pura, la sua magia sarà più potente in presenza di questo elemento, le sue evocazioni più forti, più veloci, gli incanti saranno più distruttivi e il povero avversario rimpiangerà di cuore il non aver appreso che l'unica vera fonte di energia è il Sole, non fuoco, acqua, tenebre o qualsivoglia altra sciocchezza.
    Effetto: Quando Khatep è illuminato dalla luce diretta del sole (anche passando attraverso vetri, specchi o simili) può attingere più profondamente dal potere dell'energia solare per alimentare le proprie evocazioni e dare loro una forza e una resistenza spaventose con un bonus effettivo di +25% alla forza e +25% alla resistenza di suddette evocazioni.

    Immortale
    "L'immortalità logora chi non ce l'ha..."
    L'anima di Khatep non è più una semplice anima, essa è legata indissolubilmente al potere dell'enegia solare, ed essa pulsa, vive, alimentata da tutti i soli di tutto il multiverso, essa ormai prende l'energia che le necessita per rimanere in questo piano d'esistenza ben oltre il limite consentitole da questa viva energia pulsante e finchè essa esisterà lei non potrà essere bandita dal multiverso, solo quando anche quando l'ultima stella sperduta ai limiti dello spazio e del tempo si sarà spenta definitivamente essa lascierà il proprio corpo per sempre, sempre che non trovi prima una soluzione alternativa.
    Tale immensa energia pura e luminosa consente anche all'anima di costruire un nuovo corpo, identico a quello vecchio, nel caso in cui quest ultimo venga distrutto per un qualsiasi motivo e non c'è modo per impedire che nel momento di massima luminosità, quando la Magia del Sole e quindi quella del Risveglio è più potente l'anima abbia la potenza necessario per rievocare i frammenti del proprio corpo distrutto e ricomporli a riformare un involucro nuovamente abitabile.
    Effetto: Khatep è immortale e se viene distrutto il suo corpo si ricomporrà a mezzogiorno del giorno successivo, in caso di morte durante un combattimento si ha la sconfitta del Sommo Sacerdote.

    Tecniche impiegate

    Sguardo Ardente
    "Fu in quel momento che qualcosa accadde, mente il nemico stava lanciando il lungo, potente e oscuro incantesimo un fiotto di luce proruppe dagli occhi del sacerdote tranciandogli di netto la mano con il Cristallo Nero"
    Raccogliendo l'energia stessa del sole nelle proprio corpo vetusto e rinsecchito il Sommo Sacerdote ha la capacità di concentrarla nei propri occhi e da essi sparare un raggio di luce ed energia magica concetrata verso l'avversario con enorme precisione, dato che i raggi (uno per occhio) seguono la linea di vista del Sacerdote essi colpiranno precisamente dove gli stà guardo, senza scartare di un solo millimetro.
    Consumo: medio
    Effetto: due raggi, ognuno dei quali possiede metà della potenza dell'attacco, partono dagli occhi del Sacerdote per andare a congiungersi nel punto in cui egli stà guardando per poi proseguire per la loro strada fino a incontrare un oggetto solido o liquido, in caso di colpo mancato.
    Qualunque cosa colpiscano essi causano gravi danni da bruciatura, scavano nella carne non protetta fin quasi all'osso, la loro elevata profondità e l'acuto dolore che causano è però compensata dal fatto che non causano sanguinamento nella zona colpita dell'avversario dato che l'intenso calore tende a cauterizzare tutti i tessuti colpiti e danneggiati.
     
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    Epureremo il mondo dai demoni, dai Tau'ri e poi dagli scarafaggi.

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    Aveva vinto! Erano mostri osceni mangiacarni fresche!
    Odiava però alle volte aver ragione sempre, specie quando queste verità erano scomode e dotate di zanne, oltre che puzzolenti quasi quanto lo scimpanzé steroidato.

    Lasciò cadere la torcia per terra ed iniziò a battere le mani senza un motivo preciso; ne sentiva il bisogno patologico. Ignorò completamente Bracktanus che imperioso aveva dato ordine di combattere contro le creature che erano sbucate dall'oscurità della galleria. Si leccò le labbra sottili nel pensare al divertimento che fra poco avrebbe pervaso la sua mente perversa.

    Girò il capo per osservare i suoi compagni di viaggio e notò con noncuranza la scomparsa del beneamato e adorato M. Probabilmente perdutosi in giro per i cunicoli di quel posto da incubo; di certo si sarebbe sentito solo e infreddolito. A missione terminata sarebbe cordialmente andato a cercarlo personalmente nei meandri di quelle gallerie oscene per spiccargli la sua splendida testa emaciata e bianca.

    Tornò con i pensieri a terra notando che il loro capitano si era slanciato contro uno dei mostri rotolando sensualmente in penombra; dai rumori sospetti lanciati, Ta'Khailosh comprese la natura di Bracktanus: uno zoofilo exaspecie. Certo che il gorilla poteva scegliere un momento più opportuno per dare sfogo ai suoi istinti erotici e violenti, ma infondo ad ognuno il suo e visti i precedenti dell'Araldo era meglio non soffermarsi tanto.

    La bestia avanti a lui sembrava amichevole a parere del demone in quel momento. Quei suoi occhietti multipli riflettenti la luce della torcia caduta erano davvero incantevoli; quelle zanne bianche e affilate come rasoi incorniciavano una boccuccia davvero di rosa, anche se forse troppo sbavante.

    -La prendo! Siii tu mi piaci ragazza cara! Vieni a casa mia che ti faccio vedere la mia collezione di teste!-

    Era sicuramente una signora ragno, impossibile che una femmina di qualunque specie vivente, senziente o no andasse con il vecchio ciabattino. Il ragno del Tirant sibilò aggressivo all'Araldo che per tutta risposta si mise a sculettare andando a tempo di musica, aiutato dal battito ritmico delle sue mani.


    -Vieni a ballare cara! Voglio vedere la tua testa danzare per me! Wahahahaha!-

    La creatura probabilmente lesse quei movimenti come un segno aggressivo ed iniziò il suo attacco, spinta dal suo istinto animalesco, più che da gli atteggiamenti "provocanti" dell'Araldo.

    Ta'Khailosh notò la creatura corrergli addosso con fare goffo, ma con andatura spedita e veloce. A lui non interessava, stava per riprendere la Grande Danza del suo Sire, lo faceva per il suo sire Oscuro, per compiacerlo e osannarlo e perchè se non lo faceva sarebbe stato disintegrato da un fulmine multicolore.

    Nonostante le distanze si accorciassero terribilmente, il demone continuava a ballare, anche se una cosa era cambiata in lui: i suoi occhi prima spenti, erano divenuti specchi luminosi carichi di energia psion balenante. A pochi passi di distanza l'uno dall'altro entrambi si arrestarono d'improvviso. L'Araldo con un'espressione sorridente sadica e bastarda; il mostro inespressivo, ma dai sibili si poteva evincere la sua rabbia belluina. Eppure erano fermi, come in una pantomima. Ta'Khailosh aveva attuato le sue tattiche subdole e mefitiche da Cacciatore di Tzeentch: bloccare la preda, per poi farla a pezzi; ed era ciò che stava per succedere.

    Le due lame poste ai lati della vita si staccarono, danzando in aria, mosse da una forza sovrannaturale proveniente dalla mente stessa del loro possessore. Ci volle davvero poco; una spada, menato un gran fendente, andò a colpire la base del collo della vittima, stracciando i filamenti del bozzolo di seta, dilaniando le carni putrescenti e con qualche sforzo passò dall'altra parte. L'altra arma andò sotto il linguine dalla compagna ballerina del servo del caos, e portò un colpo poderoso alla gamba destra, staccandola con relativa facilità, rilasciando un fiotto di umori tossici. Il mostro cadde a terra senza più vita, come un giocattolo rotto.

    Ta'Khialosh ora era arrabbiato, quella ballerina non era stata un'ottima sfida per lui; forse la Grande Danza era troppo per quei mortali? Fatto sta che per stizzo nei confronti della sua fiamma di poc'anzi, ne prese la testa decapitata piantandoci fra gli occhi una spada mossa telecineticamente e la lanciò con un colpo verso il Sacerdote non-morto che nel frattempo aveva liquidato il proprio ragno-coso omosessuale.


    -Tieni te la regalo vecchio sandalo, a me non piace più! Si è rotta subito!-

    SPOILER (click to view)
    Stato fisico: sano
    Stato psicologico: Fra il matto e lo scemo
    Energia: 100-10= 90

    Passive:
    Telecinesi da Combattimento
    Fin da quando era un giovane Eldar di nome Athetlis, egli poteva sollevare col semplice pensiero varie cose: penne, libri, pergamene, cani e gatti..Ma in combattimento tale abilità aveva utilizzi ben più macabri e diversificati...
    In quanto araldo del sommo Tzeentch, signore degli psionici e della magia, Ta'Khailosh possiede l'innata abilità di usare senza sforzo la telecinesi sul proprio equipaggiamento. Egli infatti potrà utilizzare le proprie armi usufruendo della sua enorme energia psichica. Egli può muovere ed impugnare tramite telecinesi un massimo di 2 armi ( 1 sola se è di grossa taglia) oppure un arma e uno scudo. Egli può manovrarle a propria discrezione con movimenti normalmente impossibili se impugnate fisicamente. La gittata massima della telecinesi è di 5 m.

    Sostanza del Caos:
    Hahahahaha! Credevi di esserti liberato di Me? Ma io ti ho fregato! Frego tutti!...Ah...il mio mal di testa...

    Come Araldo di Tzeentch, Ta'Kailosh è un demone con un'enorme influenza sul mondo del Caos. Nel mondo mortale egli può comunque essere ferito come un qualsiasi altro mortale poichè nel mondo di Endlos la sua essenza si fa carne e sangue. Però egli non può mai veramente morire poichè la sua essenza è perpetua e una volta sconfitto si rigenererà nel mondo del Caos pronto per tornare a uccidere i mortali che lo hanno sfidato. (Passiva)

    Tecniche utilizzate:

    Ta'Khailosh tenta un contatto con la mente dell'avversario per imbrigliarla in uno scontro mentale. Se l'avversario è entro 10 metri dall'Araldo e l'avversario medesimo l'ha in linea di vista verrà costretto ad uno scontro fra la mente dell'Araldo e la propria. L'avversario e Takhailosh dovranno rimanere immobili. Ciò precluderà ad entrambi qualsiasi tecnica o potere che richieda movimenti gestuali o parti verbali. Se le tecniche richiedono solo uno sforzo mentale potranno essere utilizzate. Scontro mentale può essere fermato solo da difese psioniche e non produce o arreca danno fisico.

    Consumo: Medio
     
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  5. Bracktanus
     
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    Profondità della terra, Merovish, Endlos
    33a Età della Rivendicazione
    Emerse dalle nebbie in cui era entrato per fronteggiare uno dei Tarian con solo sangue altrui sull'armatura. Reggeva ancora il martello, ma soltanto in una mano. Nell'altra stringeva le zampe di un aracnide defunto -delle dimensioni di un cucciolo di Unggoy, circa.
    «Piantatela di giocare» ruggì perentorio il Comandante, all'indirizzo per lo più di Ta'Khailosh «non siamo qui per divertirci.»
    Lanciò ai piedi del duo il cadavere del ragno, indicandolo poi con un cenno del capo.
    «Tarian anziani. Quelli che incontreremo da qui in avanti non saranno tanto docili, quindi state all'erta.» li guardò bene negli occhi, dunque si voltò e riprese la sua lunga marcia verso la vera preda di quella folle caccia.



    «...oh, Madre!»

    Fu tutto ciò che riuscì a dire, dinnanzi a quello spettacolo.
    Qualcuno aveva profanato uno dei varchi all'alcova della Madre, rischiando di scatenare le Sue ire. Il terreno roccioso non consentiva a uno come lui -alto prelato incapace di seguire una pista- di capire quanti e cosa fossero stati gli artefici di quella bestemmia. Tuttavia il Sedicesimo Portale era andato distrutto e tutto faceva presagire che degli intrusi si fossero addentrati nei cunicoli riservati agli Eletti, il cui cammino avrebbe portato alla Madre in premio ad una vita virtuosa e severa.
    Prese un profondo respiro, indeciso se compiere quel passo che l'avrebbe per sempre tacciato di eresia -o, se le cose fossero andate come lui sperava, elevato a Prescelto della Madre. Perché sì, forse quel varco divelto avrebbe potuto essere la volontà della Cuordiferro, che lo chiamava a sé.

    «Cuordiferro! Divoratrice!»

    Si fece forza con il solito inno glorioso alla Madre
    ed entrò nel cunicolo buio.


    Profondità della terra, Merovish, Endlos
    33a Età della Rivendicazione


    Dovettero camminare per un altro quarto di ciclo, prima di giungere infine dinnanzi all'ingresso. Quello che avevano davanti era un piccolo varco scavato nella roccia -alto circa tre metri e mezzo- oltre il quale era ben chiaro il rumore di brulicanti moltitudini aracnoidi. Erano arrivati all'obiettivo: da lì in poi sarebbe stata una questione di vita o di morte.
    «Eccoli.»
    Emersero i primi cadaveri ambulanti, strisciando e emettendo un lezzo insopportabile -oltre che rumori indescrivibili. Accanto a loro, come un piccolo esercito, ragni di ogni dimensione (da minuscoli a grandi quanto il torace di un uomo) che zampettavano verso gli invasori facendo schioccare le piccole chele.
    Bracktanus ruggì ed imbracciò il martello, ancora. Poi divenne una furia.



    SPOILER (click to view)
    QM point
    Scusate il ritardissimo, non ho davvero giustificazioni per un mese (!) di assenza. Prendetevi il tempo che vi serve, non ho intenzione di dare più delle scadenze da qui alla fine.
    Siamo di fronte alla caverna finale, i Tarian che escono dal buco nella parete di roccia sono più forti dei precedenti, molto più forti. Ci sono sia Tarian in forma naturale (ragni grandi quanto un cane, o più piccoli se giovani) che cadaveri posseduti (questi ultimi sono, appunto, più forti dei precedenti). Trattateli in maniera autoconclusiva, considerando il loro numero compreso tra i 10 e i 30, all'interno del quale almeno 2-3 sono cadaveri posseduti giovani.

    Turnazione Libera.
    Limiti di tempo Nessuno.

    Per domande o dubbi vi rimando come sempre al topic in bacheca.
     
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19 replies since 4/3/2010, 23:22   728 views
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