[LAM]-[Quest] A caccia di Grifoni

Arrivarono presso Shea dopo una settimana di cammino; fu un viaggio tranquillo, Fay pensò a tante belle cose e si incantò spesso durante la marcia: un pò sulla dama del vento che sembrava fluttuare dolce, un pò sulle nuvole bianche.
Ma il vero fulcro delle sue attenzioni fu il goblin, ancora non gli era passata la "cotta" che si era presa per lui.

*Quanto è FIGO... Vorrei tanto prenderlo e riempirlo di baci ovunque e mordere quelle orecchie bellissime*

E via di sospiri mentre la bava scendeva lenta verso il suo mento.
Giunti quindi nei pressi del monte, Drusilia prese a parlare a tutto il gruppo, Fay la ascoltava ma guardava in alto alla ricerca della cima della montagna:

"Bene ragazzi! Ci manca solo scalare questa montagna e ci siamo."

Lo sguardo del biondo era già puntato al cielo e, contrario ai moviementi che avrebbero fatto gli altri con la testa, prese a guardare sempre più in basso sino ad osservarsi i piedi.

"Idee?"

"IO!"

Fay alzò una mano ed intervenne entusiasta di un idea che in realtà non gli era venuta, sparò le prime parole che gli passarono per la testa:

"Potremo comprare del cioccolato e sederci tutti in cerchio a cantare "Yuppiyaya yuppi yuppi de!" e poi..."

Non finì la frase; venne preso da un improvviso colpo di sonno e cadde a terra schiantando la faccia contro le rocce, si ruppe il naso e qualche dente provocando una discreta macchia di sangue sui sassi ma tutto si rigenerò in un lampo (fortunatamente i suoi poteri lo preservavano da ogni tipo di ferita) e lui potè dormire in pace.

"ZzzZzzz"

Certo, cominciava a sentirsi osservato.
Ma non eri tu che volevi mantenere un basso profilo?

Per gran parte del viaggio, Raylek il goblin non aveva potuto far altro che cercare di capire in che modo era finito al centro del mondo.
Ma soprattutto, perchè.
Da una parte, il giovane biondo che aveva tutta l'aria di essere uno svanito, con quel suo sorriso ebete come fosse stato ubriaco. Cominciava ad avere il sospetto di piacergli.
Brrr...

Dall'altra, la ragazza con cui aveva battibeccato prima di partire. La sbarba sicuramente non lo scrutava per via del suo aspetto sensuale.
Doppiobrrr.
Doveva averla punzecchiata abbastanza da lasciarle in dentino avvelenato - e la voglia di rivalsa, probabilmente.

Insomma : una settimana peggio che stare in trincea, giorno dopo giorno a guardarsi le spalle.
Alla fine, però, finalmente, la carovana degli acchiappagrifoni era arrivata alla meta.
Quasi.

- Ci manca solo scalare questa montagna e ci siamo.
Idee ? -

Con sguardo critico, Raylek stava esaminando il dislivello, mentre dietro alle sue spalle fioccavano le idee.
Idee assolutamente geniali.
La prima : comprare del cioccolato e mettersi a cantare. Carina. Devastantemente carina. Peccato solo che il buon Fay si fosse così spremuto così a fondo per quel parto che era finito a terra. In una pozza di sangue.
Senza però trovarsi in faccia nessun tipo rilevante di ferita.
Sì, aveva controllato che non fosse crepato. Certo che aveva controllato! Era un goblin, diavolo, non un mostro!

E nemmeno la Bionda era precisamente d'aiuto.
Potremmo usare l'aliante del goblin. Bla bla bla.

...

Ehi, un momento. Si poteva davvero usare l'aliante del goblin!
Raylek si girò verso il gruppetto, con uno sguardo trionfante che gli bruciava dentro agli occhi.
Sorrise alla loro committente, strizzando un occhio, prima di guardarsi attorno per scegliere quello che serviva : un grosso sasso. Uno abbastanza grande da poterli ospitare tutti.

Quello sarebbe stato il loro aliante.
Sarebbero bastati pochi minuti, qualche graffio sulla superficie della roccia per tracciare una mezza manciata di circoli di rune, e, oplà.
Rocce levitati su ordinazione. Sodalitium fecit.



Insomma, che fate lì impalati?
Saliamo o preferite aspettare qui insieme alla Bella Addormentata?

Se avesse saputo che era così facile rimediare baci, avrebbe cominciato a far volare pezzi di montagna prima.
O forse era tutto dato dalla loro, come chiamarla.. consanguineità? o forse meglio parentela.
Quella nota cristallina d'argento che gli risuonava nell'anima non poteva essere un inganno, ne una mistificazione.

L'aria della cordigliera di Shea aveva un che di gelido, mentre procedevano vero i nidi dei grifoni.
Per il resto, niente di nuovo sotto il sole. Solo la parete a spiovente, qualche rivolo d'acqua tra le rocce, muschi ed erbe.
Peccato solo due terzi della compagnia fossero difficili da maneggiare.
Quello con il sorrisetto da ebete e il cranio fracassato ancora non era tornato in sé. La sbarba dall'aria guerrafondaia non riusciva a spiccicare che un paio di parole messe in fila.
Certo, avrebbe potuto stuzzicarla ancora, per suscitare almeno una reazione, giusto per allietare un po l'ascesa.
Ma forse era meglio di no. La conosceva ancora troppo poco per sapere quanto a fondo colpire.

Era un goblin acido e pure un po stronzo, ma per esserlo aveva dovuto imparare a studiare i campi di battaglia - gli animi di coloro con cui aveva a che fare, in particolare.

Forse proprio per quel groviglio di pensieri che gli dava scacco al cervello, Raylek nemmeno si era reso conto che erano arrivati a destinazione.
I nidi, a quanto pareva: un bel pezzo di altipiano gonfio di frasche e verzura. Un bel posticino per andare a caccia di grossi predatori mezze galline e mezzi leoni.
C'era però da muovere piano piano, con cognizione e circospezione.

Perchè sotto alle foglie, su quel fazzoletto di mondo, loro non erano altro che grosse prede cicciottelle per animali che gran parte della popolazione del mondo non avrebbe fatto fatica a definire mostri.

Il goblin si guardò attorno, muovendosi di pochi passi, cautamente, per sbarcare dal loro improvvisato vascello volante più all'interno, nell'abbraccio fresco ed umido della foresta.

E ora? Qualche idea su come prendere al laccio quegli ipertrofici tacchini?
Spero ci sia anche solo un abbozzo di piano, da qualche parte...
Il goblin sogghignava, mentre scrutava attorno, con gli occhietti semichiusi.

Come si poteva annoverare tra le idee tattiche quella cosa del gatto, il goblin proprio non riusciva a capirlo.
Si voltò con un espressione a cavallo tra lo stupore e la rassegnazione stampata in faccia, gli occhi sgranati e la mascella a penzoloni.

Possibile mai che quello fosse il manipolo di intrepidi che era partito dalla sua città per procurare delle temute bestie volanti?

Raylek deglutì.
Sarebbero finiti tutti molto male se...

Un fruscio nell'erba, leggero leggero.
Ecco, troppo tardi.
Uno di loro stava ancora a terra, svenuto. Quell'altra vedeva i gatti sparire e riapparire, e la lady di casa Galanodel si era bloccata, in ascolto.

Cose da fare ce n'erano poche : il goblin si accucciò lentamente, raggiungendo il terreno con la sua unica mano, l'unghia pronta a completare il sigillo runico che in quel momento andava tracciando con gesti misurati.
Gli occhi sempre puntati al cespuglio.

Se ci fosse stato bisogno, avrebbe chiamato in aiuto la terra : qualche calappio di roccia poteva forse essere a sufficienza per tenere a bada un grifone.
Forse.

La domanda vera era : che avrebbero fatto gli altri?

Fortunatamente non vide il bacio che la dama diede al goblin per l'ottimo lavoro, sarebbe scoppiato in un attacco di gelosia.
Poi un fruscio nell'erba e aprì gli occhi di botto, si rialzò, e accucciatosi al terreno, il biondo cambiò totalmente espressione.
Nei suoi occhi non si leggeva più l'ingenuità e la spensieratezza di qualche attimo prima, ma un chiaro sguardo d'allerta e di preoccupazione.
"Qualcosa è vicino."

Sussurrò leggermente mentre notava con interesse i segni disegnati sul terreno dal goblin.

*Sono simboli runici, interessante... il nostro amico verde a quanto pare è uno che sa il fatto suo.*

Era strano vederlo in quelle condizioni di serietà, ma raramente capitava che il suo cervello (per puro caso) decidesse di comportarsi in modo consono alla situazione.
Purtroppo non portava armi con se (è infatti normale andare a caccia di pericolose bestie alate senza la minima capacità offensiva) quindi si limitò a serrare i pugni e a chiudersi in posizione compatta con il resto del gruppo.

Vennero cercando grifoni, si ritrovarono a vedersela con cosi con la coda di serpe.
Davvero pittoresco.

Sebbene il primo tentacolo avesse fatto il suo mestiere, inchiodando al suolo quella Lady Godiva dei pitoni, c'era da cambiare strategia.
I suoi amici, semplicemente, erano tanti.

Uno, saltato fuori da chissàdove, aveva accalappiato la loro piccola macchina da guerra donna - certo, così avvinghiata almeno l'aveva piantata di dargli del GreenGoblin - mentre altri, armati fino ai denti, si davano da fare per abbattere la Dama del Vento che, manco a dirlo, fluttuava sopra alle teste di tutti.

Avrebbe voluto dire qualcosa, ma il tempo era tiranno; quindi : prima sbaragliare gli assalitori, e poi fare quattro chiacchiere tra amici.

Un nuovo graffio al suolo poteva risolvere la situazione, però.
La mano del goblin scattò secca, tracciando profondi solchi nel terreno nel tempo di un solo battito di ciglia, e la terra, di nuovo docile, si apriva come richiestole, cercando di fagocitare la gran massa dei loro nemico come fosse stata una grande bocca.
Con due dei quattro tentacoli a disposizione, poi, si poteva sempre accalappiare qualcuno di quei serpentelli ed aiutarli a finire sotterrati.
Prima tra tutti la pitona in topless.

Con un nuovo uso dei Sigilli della Terra Raylek comanda al suolo di diventare morbido - come una zona di sabbie mobili - in un raggio di 1o mt quadri sotto ai piedi - alle code - degli assalitori, per impantanarli.
In aggiunta aggredisce i più vicini - a discrezione del qm quali - con due dei quattro tentacoli in campo dal post prima (che termineranno il tempo a loro disposizione con il prossimo giro di post).
Anche la yuan-ti, giusto perchè è lì

Il nemico si mostrò a loro in tutta la sua aggressiva nudità, fortunatamente i riflessi del goblin furono abbastanza svegli per occuparsi di lui.

"Fuori uno!"

Fay esultò come se fosse stato lui a occuparsi del mostro; vide la povera donna serpente crollare a terra e con spavalderia si aggiustò i capelli e mise una mano davanti alla bocca ridendo.

"Stolta!"

Non ebbe il tempo di ridere ancora perchè altri nemici guizzarono verso il gruppetto, e mentre Drusilia spiccò il volo, e la bionda si coprì di uno strano esoscheletro difensivo, un altro di quegli esseri balzò su di lui con rapidità.
Non si fece prendere dal panico; mise le mani in tasca e tutto quello che trovò furono briciole di pane secche: le lanciò verso il sinuoso avanzare del mostro gridando:

"Polvere di scintille! Libera il tuono verde!"

Urlò l'attacco con enfasi: il suo sguardo era truce e carico di violenza.
Ovviamente non accadde nulla e il mostro continuò la sua avanzata.
Trovava divertente fingere di possedere poteri magici o semplicemente ne era convinto?
Fatto sta che anche se il mostro l'avesse divorato e fatto a pezzetti prima o poi sarebbe tornato normale quindi che importava farsi catturare?
Certo essere mangiati era doloroso... ma ormai ci aveva fatto l'abitudine (al dolore) e a volte lo trovava anche piacevole.
Chissà, magari la difesa di sabbie mobili eretta da Raylek lo avrebbe risparmiato da una lenta e bruciante digestione.