Una dozzina di corna in sovrappiù

Scena gdr di caccia: Rain, Jack

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    Cado spesso un poco dalle nuvole.

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    “Oddio, sì, ancora un bacio sulla fronte e sarò pronto per alzarmi.”
    Il sogno si era fatto molto interessante: la ragazza, pelle d’ebano e curve da dea, aveva poggiato le labbra sul cacciatore. Era nata da un perverso accostamento di tratti di donne conosciute o, a loro volta, sognate: gli si era fatta incontro con il diavolo negli occhi e lui, che col diavolo si era sempre sentito in sintonia, decise che poteva anche fermarsi per vederne esposti gli argomenti.
    La conturbante magia svanì però d’un tratto, quando la venere gli… belò in faccia: Ossido si svegliò di soprassalto, disgustato; aperti gli occhi si ritrovò una capra davanti, intenta a sbavargli addosso, lamentandosi di chi sa cosa e, come se non bastasse, le interiora del poveretto non avevano gradito il movimento brusco: probabilmente, si disse, era colpa del troppo alcool della sera prima.
    Ammesso che ci fosse stata, una sera prima: ricordava poco o niente.

    Unica e sconfinata, la prateria dominava la vista in ogni direzione. Unico e fuori posto, il velivolo del cacciatore era atterrato evidentemente in malo modo ed ora poggiava su un'ala a terra, con una lunga striscia di terra smossa dietro di sé ed un pugno di bestie intorno a fare i loro comodi. Corse subito a controllare eventuali danni, con già un prurito che saliva da dietro alla schiena fino ad arrivare alla testa: col corpo in ebollizione dalla rabbia, riuscì a malapena ad aprire il portello ed accendere il quadro. Tutto apposto, niente se non qualche graffio.
    Che non era, comunque, niente. Ci teneva a far bella figura col suo mezzo di trasporto tutto lucidato e metallizzato. L'odore di capra, il terriccio e gli sfregi no, non li sopportava. Grugnendo qualcosa si avviò verso la costa, smuovendo come un terremoto la pace campagnola: vibrante di tecnologia, il motore trascinò dietro di sé terra, animali e foglie, tra le bestemmie degli allevatori.

    Ci mise meno del previsto ad arrivare. Probabilmente ignorare ogni divieto aveva contribuire a limare i tempi. Parcheggiò ad Undarm e si recò in fretta nei bassifondi portuali, alla ricerca del ragazzetto a cui aveva affidato il lavoro, qualche giorno prima - quello era un particolare che ricordava ancora con chiarezza, nonostante i postumi della sbronza.
    Entrato nella piazzetta, nucleo vitale della malavita organizzata per quanto riguarda quella zona, Ossido puntò la preda. Sui vent'anni, due fili di barba intenti a colonizzare le guance a didietro di neonato, faccia spaesata e sigaro in bocca. Le fumate grigiastre non coprivano l'aspetto puerile, purtroppo per lui.
    "Dove sono i miei uomini?", chiese il cacciatore.
    "A-ah!", sussultò il ladruncolo, "io ho fatto il mio dovere, vedrete che saranno qui a momenti!"
    "Lo spero per te."



    Off Game

    La notizia di un gruppo di cacciatori proveniente dalla capitale dell'ovest interessati ad una battuta illegale ha circolato per giorni. Potrebbe persino darsi che vi sia passato un tovagliolo sporco sotto il naso, con su scritto l'ora ed il luogo di ritrovo per gli aspiranti. Qualunque sia stato il modo in cui ne siete venuti a conoscenza, sapete anche che sono promessi soldi, e neppure pochi.
    Che sarà mai un po' di bracconaggio, per dei duri come voi?
    Fatevi avanti nella malfamata piazzetta e buon gioco.
     
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  2. Ra¡n
     
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    Con l’illegalità nel senso più stretto del termine aveva chiuso da tempo.
    Era stato un assassino prezzolato e si era occupato di tante altre piccole attività parallele, ma sempre connesse a quella che – nel suo mondo – veniva chiamata malavita organizzata.
    Tuttavia, da quando aveva abbracciato l’idea di fondare un gruppo di rispettabili uomini d’affari, aveva realizzato, con grande disappunto, che anche nel piano dimensionale noto come Endlos serviva una cosa che era riuscito a dimenticare.
    D’altronde, avviare un’attività senza disporre di un minimo di fondi certi sarebbe stato quanto di più sciocco e sprovveduto avesse tentato di fare; così, spinto dalle informazioni di cui era venuto a conoscenza soltanto qualche ora prima in una squallida osteria di Sequerus, aveva deciso di accettare di buon grado l’incarico che sarebbe stato chiamato a svolgere.
    Giunse sul luogo dell’appuntamento con qualche minuto di ritardo, coperto dal cappotto nero che, per l’occasione, era stato chiuso fino al naso.
    Non conoscendo l’autore del bando, aveva ritenuto che cercare di dare nell’occhio sarebbe stato il modo migliore per farsi riconoscere quasi immediatamente.
    La zona portuale di Undarm si stendeva davanti ai suoi occhi, e sembrava che ci fosse qualche cosa di grosso in preparazione; c’era un gran movimento di uomini e merci, nella piazzetta in cui aveva appena messo piede.
    Guardandosi attorno attentamente, senza mai abbassare il capo, prese a girovagare in lungo e in largo, camminando con molta flemma e le mani affondate in fondo ai tasconi del cappotto.
    Tutta quella situazione aveva un vago sapore di dejà vu… e sapere a cosa era dovuto non aiutava certo nel farlo sentire a proprio agio.
    Anzi, a dirla tutta, si sentiva incredibilmente fuori luogo: era certo che fossero finiti, i tempi della gavetta.
    E invece, pensa un po’.

     
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  3. Ja¢k
     
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    Un bicchiere di vetro stretto dentro la mancina, sul fondo un rimasuglio di whisky, non più di cinque millimetri,
    e la luce ostile - no, più che altro indifferente - del mattino, piena di pulviscolo.
    La classica mattinata che ti darebbe
    tanta voglia di rimanere chiuso tra le mura di casa, a goder il non far nulla, a contemplare il paesaggio fuori dalla
    finestra, a far colazione con dell'alcool di prim’ordine.
    Ecco come la immaginavo questa giornata.
    Al massimo verso mezzogiorno sarei sceso a fare un giro giù ad Undarm, tanto per rilevare qualche pagamento
    per la Skull Corp, per poi chiudermi in qualche locale a bere qualcosa. Gratis, ovviamente.
    E invece con il rumore della strada che corre proprio sotto la mia SpeedRunner, impreco tra i denti contro Nadiya,
    la capa della mia cara e buona corporazione.
    Agli Skull Corp è stato commissionato un lavoro, mi ha detto ieri sera. Un lavoro abbastanza scomodo e al contempo
    difficoltoso, da premiarmi, si proprio cosi ha detto, premiarmi dando al sottoscritto la possibilità di portarlo
    a termine. E percepirne il cinquanta per cento del guadagno.
    Sulle prime sono rimasto leggermente colpito; di solito a fare questi lavoretti da bassa manovalansa ci pensano i novizi,
    o al massimo quellichenonhannodafareuncazzo, ma non certo della gente...come me.
    Le ho detto tutto questo tra il sorpreso e l'offeso, corrugando la fronte a mò di finta incazzatura. Poi Nadiya si guarda
    intorno con circospezione, mi si avvicina all'orecchio, e sussurra quanto sia l'ammontare totale del pagamento
    a missione completata. Ed in quel momento i miei occhi devono aver brillato parecchio, perchè non ho esitato un
    secondo a dire "considera la metà di quei soldi già nelle tue tasche". Ed è finita lì.
    Adesso, tra uno slaloom e l'altro tra la grezza gente che occupa le stradine portuali di Undarm, cerco il luogo prefissato
    per l'incontro, una certa piazzetta vicino il porto principale.
    Ah, i bassifondi di Undarm. Li conosco come le mie tasche, ormai. E come le mie tasche sono sporchi, quasi sempre deserti
    (o almeno lo sono di notte da quanto ne so io), e di certo se vi è all’interno qualcosa, quest'ultima è molto poco legale.
    Arrivo nella piazzetta sgommando con la SpeedRunner, lasciando dietro una piccola coltre di fumo nero, com‘è usuale fare
    da queste parti. Porto le mani ai lati del casco e lo tiro via, scrollandomi i lunghi capelli biondo castani ridotti a pasta
    viscida dal sudore. Lascio la SppedRunner di fianco ad un muro, certo che nessuno potrà mai esser abbastanza coraggioso,
    in questi postacci, da osare anche solo toccarla.Non che mi piaccia vantarmi, ma godo di una certa reputazione in questa fogna.
    Lascio il casco nel vano sotto il sedile, spengo il motore, ripongo le chiavi in tasca, per poi dare una rapida occhiata in giro.
    Stamani la piazzetta è sin troppo affollata per i miei gusti, e cerco il soggetto con cui Nadiya dovrebbe essersi messa
    d’accordo, per come me lo ha descritto fisicamente, filtrando bene la gente con occhi socchiusi.
    Lo trovo a parlare con un tizio barbuto, a una ventina di metri da dove mi trovo ora. Passo una mano tra i capelli
    discostandoli dal viso, e prendo a camminare rapido, con fare deciso. Il passo di uno che sa quel che deve fare,
    e vuole farlo subito.
    Vesto pantaloni viola acceso striati di giallo, al busto un pastrano rosso fiammante, stesso colore della moto,
    e alcuni bracciali dorati al polso sinistro. Non un tipo discreto, forse.
    Di certo uno che vuole, e sa, distinguersi dalla patetica gentucola che lo circonda.
    Raggiungo i due tizi in una quindicina di secondi, cercando di mantenere il volto abbastanza inespressivo da far pensare che
    sono un professionista, e non un mercenarietto da due soldi. Poi mi rivolgo al tipo che Nadiya mi ha descritto - o almeno,
    dovrebbe esser lui- con voce calma, pacata. Quasi ai limiti del tedio.
    "Salve"
    Lo squadro dall'alto verso il basso.
    E in questo momento do un accenno, solo un accenno, di un sorriso.
    "Sei tu l‘amico di Nadiya..?"

     
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    Si formò, di lì a poco, un raggruppamento di facce losche e ladri gentiluomini. Il peggio del peggio. Da chi sapeva di trovarsi a fare il tagliaborse nei sobborghi di Undarm, condannato ad una vita di abiti che odorano di pesce e stipendi da due puttane alla settimana, fino a quelli che invece solo a sentirsi dei malavitosi si pensavano dei signori di primo piano, intoccabili.
    I più, pensò Ossido, moriranno ancora prima di arrivare alla spiaggia. Mi sembra già di vedere le facce galleggiare sul pelo dell'acqua.
    Si tolse dalla testa i pallori dei cadaveri, nonostante gli piacesse disegnare quadretti immaginari del genere. Rivolse un'occhiata al ragazzino che poco prima aveva minacciato: quello esibì un sorrisetto di autocompiacimento, subito dopo aver tirato un sospiro di sollievo per l'effettiva presenza di candidati.
    "Bene", gli disse Ossido, "alla bettola troverai un pasto caldo con un bel po' di... condimenti."
    Poi si girò verso la piccola folla. Uno di loro, dagli abiti piuttosto stravaganti, gli farfugliò con una certa arroganza ed un savoir faire da film d'azione qualche riferimento a Nadiya.
    "Sì, sono io", strizzò un occhio in maniera vistosamente stupida, due o tre volte, "l'amicone di Nadiya, benvenuto a bordo."
    Mosse una mano a tastare i capelli, per controllare che fossero tutti in ordine. Appurato che niente era fuori posto, si schiarì la voce. Osservò con aria divertita - ed una certa leggerezza - i loschi figuri che l'avrebbero accompagnato.
    "Andiamo, forza, il traghetto ci aspetta. Ho promesso alle vostre mammine che non vi avrei fatto far tardi."
    A passo lento, la processione dei profanatori si avviò verso la banchina. La gente comune si appiattiva al muro, spostando gli occhi verso le bancarelle, o qualsiasi altro posto che potesse rappresentare un appiglio alla civiltà. Ogni malvivente sapeva di poter contare sulla forza del numero e perciò in diversi cominciarono ad atteggiarsi, provocando o attaccando briga.
    Il capofila, Ossido, serrava di volta in volta i ranghi, sempre più spazientito. Alla fine, il gruppo raggiunse la modesta imbarcazione: di stampo tutt'altro che militare, sostava mimetizzata tra le altre imbarcazioni da pesca. Il cacciatore si avvicinò all'uomo che vi sostava davanti e con lui scambiò poche parole, soffuse al punto da non arrivare alle orecchie d'altri.



    Off Game

    Potete compiere qualsiasi tipo di azione al di fuori del semplice tragitto dalla piazzetta all'imbarcazione: allegate in spoiler, ed ognuno - se ci fosse bisogno di dirlo - non sbirci quello dell'altro, qualsiasi tipo di dettaglio vi salti in testa di combinare.
    Siete tra criminali, ci camminate in mezzo, immedesimatevi. Per informazioni, mandatemi pure un mp su questo account.
     
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  5. Ra¡n
     
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    Quando il gruppo fu infine completo, Rain si mise a camminare per ultimo, chiudendo la fila.
    Era stato fortunato, a localizzare quasi subito il committente.
    Non che fosse difficile, intendiamoci: quel gruppo di facce losche puzzava di mercenari lontano un chilometro.
    …e a lui facevano un po’ pena.
    A vederli, tutti così spavaldi e pieni di sé, gli pareva di rivedere sé stesso molti, ma molti anni prima.
    Quando era ancora convinto che uccidere, sequestrare o minacciare fossero giochi divertenti ed appaganti.
    Quando da divertimento estremo erano passati a semplice routine, aveva dovuto ricredersi.
    Il resto… bè, il resto è un’altra storia.

    Li seguì in silenzio, guardandosi attentamente attorno.
    Bambini boriosi. Che razza di figura che gli facevano fare: tutti loro erano brave persone, in fondo.
    Molto, molto in fondo.

     
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  6. Ja¢k
     
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    Il tizio col sigaro in bocca dice che si, è' lui l'amicone di Nadiya.
    E mi strizza l'occhio più volte, manco fosse di fronte ad una puttana.
    Sorrido di rimando, dando un cenno d'assenso del capo. Ora so chi dovrà spillare i soldi alla fine di quest'altro lavoretto.
    Noto solo ora che attorno a noi si sono riversati abbastanza personaggi da far ripopolare un intero carcere:
    brutti ceffi, facce coperte di cicatrici, visi arcigni e minacciosi, corpi muscolosi, gonfi di forza che solo
    un lungo periodo di carcere ti può donare, tatuaggi che solo a vederli le signore stringono a se le borsette
    e cambiano strada. I tipici personaggi che non vorresti mai incontrare da solo la notte, insomma.
    Patetici.
    Gentucola di bassa classe, criminali di terz'ordine: ecco quello che sono.
    convinti che la forza bruta sia tutto,
    che possedere un coltello o una pistola o un branco di altri simili alle spalle ti faccia diventare qualcuno.
    Questa gentaglia non ha la minima idea di cosa sia il vero potere.
    destinati a crepare come le nullità che sono sempre stati. Ah, poveracci.
    Non potranno mai neanche anelare a diventare dei criminali di maggior classe, qual'è il sottoscritto.
    Il tizio col sigaro in bocca urla qualcosa riguardo un traghetto che aspetterebbe noi, e pian
    piano questa comitiva di pezzenti si aggrega alle sue spalle, in una sorta di processione per le straducole
    del porto di Undarm.
    Mi faccio strada tra i grugniti di questi animali, evito gli sputi lanciati a terra non avari di sostanze giallognole,
    e cercando di trattenere il respiro per il fetore emanato da questi animali mi avvicino al capofila, l'unico
    che sembra esser degno dell'appellativo di "uomo" in questa marmaglia di fiere.
    "Mi hanno detto che per istruzioni più dettagliate riguardo il nostro obiettivo
    mi sarei dovuto rivolgere a te .."

    Tono basso, sempre pacato.
    Almeno da questa postazione il miasma necrotico delle ascelle di quella plebaglia non raggiunge le mie raffinate narici.
    "Cel'hai un nome?"

     
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    Il cacciatore, quand'ebbe finito di accordarsi col proprietario della nave, rivolse l'attenzione ad uno dei mercenari assoldati che aveva richiesto il minimo indispensabile di generalità biografiche. Sorrise ed accennò un saluto dal sapore militare.
    "Tu ed i tuoi compagni potrete chiamarmi Ossido."
    Poi alzò la voce, in modo da poter essere ascoltato da tutti.
    "Saliamo a bordo senza fare troppa confusione, grazie."

    Quando tutti furono a bordo e ben riuniti, cominciò a dar loro indicazioni, esibendo per la prima volta dall'incontro nella piazza un po' di serietà. Perlomeno quando parlava di lavoro, riusciva ad essere adeguato alla propria carica. La nave mollò gli ormeggi e guadagnò il largo, mentre Ossido impartiva le direttive.
    "Siete qui per un motivo, anche piuttosto semplice. Dobbiamo dar la caccia ad un Goatclan anziano: i miei strumenti ne hanno resa certa la presenza non troppo lontano dalla costa. Il lavoro è in sé semplice: la creatura risulta essere morente; quel che rende necessaria la presenza di un folto gruppo di cacciatori è la guardia che il branco di giovani caprette forma attorno a cuccioli, femmine e, ovviamente, vecchi. Un po' insolito per delle creature solitarie come loro, ma altrimenti voi non avreste avuto l'occasione di guadagnarvi la paga."
    Mentre ancora il cacciatore parlava, il capitano della nave uscì sul ponte, raggiungendo di fretta il gruppo con aria molto preoccupata. Sussurrò qualcosa all'orecchio di Ossido, trasmettendogli l'ansia che esibiva in volto.
    "Zull'Qroth!", gridò poi il bracconiere, "un branco intero si avvicina alla nostra barca!"
    Non ci fu tempo per correre ai ripari: la nave fu scossa da qualcosa che aveva impattato sul suo fianco destro. L'improvviso movimento gettò il timoniere ed un paio di mercenari che sostavano sul bordo opposto nel mare. Quando toccarono l'acqua, cessarono le urla.
    "Io penso al timone", continuò lui, "voi assicuratevi alla nave e cercate di abbatterli!"

    La nave aumentò la velocità, ma le bestie marine continuavano a passarle di lato, urtandola e sperando di provocarne la definitiva rottura. Se ne potevano contare almeno quattro, ed i mercenari meno esperti invece continuavano a cadere in acqua inesorabilmente.



    Off Game

    Zull'Qroth, i vostri attuali ed improvvisi avversari.
    Come una branca di enormi delfini non-morti, molto aggressivi, saltano sopra il pelo dell'acqua dietro e ai fianchi dell'imbarcazione.
    L'unico modo per abbatterli è sfruttare i momenti in cui sono fuori dall'acqua o... buttarsi in mare.
    A voi la parola.
     
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  8. Ja¢k
     
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    Il tipo dice di chiamarsi Ossido. Nella mia mente ripeto il nome: Ossido. Forse era meglio per entrambi se
    non glie l'avessi chiesto. Ossido. Una madre dev'essere ben più che ubriaca per chiamare così il proprio figlio.
    Ossido. Che nome ridicolo.
    La marmaglia si accalca sulla nave manco fosse una bagnarola stracolma di clandestini. Il clima da bordello
    cloacale tenuto sino ad ora svanisce appena Ossido si piazza di fronte a tutti noi, esponendoci il cosiddetto piano.
    Dice che la nostra è una caccia ad un Goatclan anziano. Il tipo ha già un piede nella fossa, aggiunge, e il branco
    di cacciatori che si è preso la briga di andare a chiamare serve solo a tenere buono un altro branco di quei cosi,
    i Goatclan.
    Un gioco da ragazzi, insomma. La destinazione, anche se Ossido non si disturba nel'esporla, è ben chiara: Berjaska.
    Vivendo da un bel pò d'anni in quel paradiso infernale che è Undarm, ho sentito non poche storie sulle creature
    che abitano la vicina isola dei vapori, Berjaska. Certo, si tratta di storie da taverna abbondantemente mescolate
    a leggende e superstizioni, ma non del tutto scevre da un comune fondo di verità. Non si sa ancora bene se
    i vecchi ubriaconi delle taverne del porto hanno più storie da raccontare sui mostri meccanici di Klemvor o
    su quelli selvaggi di Berjaska. Certe volte ne tirano fuori anche su quelli delle pianure della stessa Undarm.
    Personalmente sino ad oggi ho avuto il piacere d'incontrare un solo mostro, un certo serpente alato
    che chiamano Ouroboros, o qualcosa del genere, vicino Sequerus. Questo coso qui, il Goatclan...potrà essere
    peggio di un serpente alato lungo dieci metri?
    Spero con tutto il cuore di si.

    "Zull'Qroth!"

    Un urlo interrompe i miei pensieri, un grido terrorizzato proveniente da uno dei marinai.
    Zull'Qroth. Di qualunque cosa si tratti, un branco intero si avvicina alla nostra bagnarola barca, dice il marinaio.
    E il suo perdere così esplicitamente la calma non fa che innervosirmi.
    E subito l'intera terra sembra scuotersi,
    mandando due poveri idioti a capitombolare giù dal bordo della nave. Giù a morire in fondo al mare.
    Barcollo, reggendomi a malapena in piedi, venendo spintonato ora qua ora là dalla confusione generale.
    Tra chi fugge al riparo e chi va a sporgersi sui bordi della bagnarola a cercare di avere almeno una pallida
    idea di cosa stia accadendo, io sfilo una certa cosa dallo zaino di cuoio dietro la spalla destra. I tre rostri
    d'acciaio di Isabel risplendono alla luce del sole bramando solo sangue e morte. Infilo la mancina all'interno
    del guanto applicato alle tre lame parallele, e corro anch'io alla bordatura dell'imbarcazione.
    Giù è un putiferio: tra altri idioti che immancabilmente cascano in mare come sacchi di carne, questi
    Zull'Qroth saltano e risaltano andandosi a scontrare di fianco dove dovrebbe esservi la chiglia
    dell'imbarcazione. Non so bene se vogliono distruggerla o rovesciarla, ma una cosa è più che certa: vogliono noi.
    E cazzo, penso tra me e me, per come si lava la maggior parte di questa marmaglia, li manderanno tutti a fare indigestione.
    Intanto che la gentucola ha smesso di piovere giù dalla nave, infilo la destrosa nella tasca dei pantaloni
    viola, per poi ritrarla stretta attorno ad una piccola biglia rossa. Pongo la pallina colorata tra l'indice ed il medio,
    e prendo bene la mira. Ciò che so sui pesciolini di mare è che basano il
    loro istinto sul fiuto, più che sula vista.
    Se sono come gli squali possono sentire l'odore del sangue a centinaia di metri di distanza.
    Peccato che questi siano solo un pò più grossi e cattivi degli squali.
    ad ogni modo, appena uno dei quattro
    cosi fa per saltare diretto alla fiancata della nave, con un gesto secco del braccio ed una rapida
    torsione del polso lancio la biglia rossa dritta in mezzo ai piccoli occhietti del Zull'Qroth. Pronta a fare "bum"
    e a spappolargli un pò la faccia, o quantomeno a spaventarlo abbastanza da fargli girare le pinne da un'altra parte.
    Dal lato opposto invece un secondo Zull'Qroth si appresta a saltare sempre con aria così cattiva e violenta
    contro la parte anteriore della fiancata. Questa volta preferisco usare Isabel.
    Falciata del braccio sinistro diagonale discendente, colpo mancino di avanzamento. Le tre lame di Isabel,
    stracolme dell'energia intrinseca di cui ho caricato il movimento, tracciano come una distorsione aerea in direzione
    del pesce, una sorta di fendente aereo triavico. Il fendente schizza dritto in direzione del cranio del Zull'Qroth,
    con lo scopo di dargli una indelebile cura contro l'emicrania.
    E per il momento credo di aver fatto più del dovuto. A meno che il mio aiuto non sia indispensabile,
    che se la vedano gli altri per ciò che resta del branco dei pesciolini.



    SPOILER (click to view)

    image

    Energia residua: 110% -0% -10% = 100%
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Deciso

    Passive in uso

    Scarlet Terror Bonus Velocità +50%
    Kill'em All Bonus Energia +10%, bonus Resistenza +50%

    Attive utilizzate:

    Bomba Esplosiva ~ Monouso. In quantità singola per duello/quest. La forma di una biglia rossa del diametro di un paio di centimetri. Se gettata a terra o contro l'avversario si fracasserà come se composta di vetro, generando un'esplosione di piccole/medie dimensioni che possono lo stesso comportare lesioni e/o ustioni di basso/medio grado (dipende dall'entità della collisione bomba-oggetto). Non ha quindi grande potenziale offensivo. Nullo

    Scarlet Claw ~ Vega ha approfondito l'apprendimento di un metodo di assassinio che alla lunga lo ha reso tutt'uno con la sua arma prediletta, Isabel, conseguendo da questa simbiosi una combinazione distruttiva contro cui ben pochi nemici possono sperare di ergersi.
    In questo caso Vega imprime energia nella sua mano sinistra. Un movimento, un unico e secco movimento della stessa in direzione del nemico e dalle tre lame della Isabel si verrà a creare un fendente aereo fatto di pura energia falciatrice. Un fendente visibile all'avversario come una specie di perturbazione aerea, tanto veloce quanto letale. I danni e la velocità del fendente saranno direttamente proporzionali all'energia impressa da Vega nella mancina. Variabile Medio




     
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  9. Ra¡n
     
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    Attese quietamente che il capitano della piccola spedizione terminasse di dialogare con quello che doveva essere il comandante della nave e si portò poi nei pressi del timoniere, poggiandosi con il busto contro la barriera di legno che delimitava i confini dell’imbarcazione e guardando il proprio riflesso nell’acqua sottostante, mentre levavano gli ormeggi ed iniziavano ad allontanarsi dalla costa.
    Rimase a fissare il suo volto che lo guardava dall’acqua calma e blu, vedendosi fresco e giovane come non gli capitava da troppo tempo.
    Gli pareva perfino di essere un’altra persona, tanto era il ritrovato entusiasmo per essere riuscito a mandare in porto il suo progetto più ambizioso, o almeno il suo inizio.
    Era semplice: ora che aveva radunato un piccolo manipolo di uomini fidati, doveva guadagnarsi la loro fiducia tenendo fede alle promesse fatte loro; se si trovava a Berjaska in compagnia di certa gentaglia, era solo per guadagnare il denaro necessario a pagare i mercenari che lo avrebbero accompagnato nell’ancor più pericolosa infiltrazione al laboratorio di Merovish.

    Terminato il discorso del capo spedizione, Rain stava frugando nella memoria per scoprire se aveva già sentito il nome dell’animale che avrebbero dovuto cacciare, quando d’un tratto l’intera nave tremò e lui fu lesto ad abbassarsi, vedendo tre uomini sfrecciargli sopra la testa e finire dentro l’acqua, probabilmente massacrati subito dopo.

    Principianti. E d’altronde, non li avrebbe rimpianti nessuno.
    Nella confusione generale, Rain si abbassò camminando raso terra per non diventare facile bersaglio dei delfini-salterini-morti, estraendo nel contempo la spada e raggiungendo il lato opposto dell’imbarcazione appena in tempo per vedere una di quelle bestie saltare parallelamente alla nave.
    Si lanciò anch’egli verso la prua seguendone il movimento, e sporgendo lateralmente la scura spada vibrò un fendente orizzontale che – se avesse colpito il pesce – lo avrebbe probabilmente tagliato in due per la sua intera lunghezza: non pareva essere troppo coriaceo.



    SPOILER (click to view)
    Perdonate il ritardo. La spada che impugno è una bastarda di un metro e mezzo, mentre Rain dispone di un bonus passivo pari al 50% sia in Forza che in Velocità.
    Dando per scontato che Vega abbatta i due, e visto che Rain non lo ha comunque notato, ho scelto di concentrarmi sul singolo terzo Zull'Qroth.
     
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    La fortuna dell'imbarcazione fu che, com'era risaputo, la corazza degli Zull'Qroth lascia piuttosto a desiderare. Abbattuti dalle prodezze di due dei mercenari, tre di loro erano andati: ne rimaneva soltanto uno, che però aveva smesso di affiancarli e s'era totalmente perso di vista. Più dei tre quarti dell'equipaggio era andato perso, ed i pochi sopravvissuti finsero di non aver appena pregato dio di non morire, giurando sulle palle dei loro padri che avrebbero davvero cambiato vita, stavolta.
    "I radar lo segnalano in coda all'imbarcazione!", urlò Ossido ai presenti dalla cabina, "Preparatevi a difendere come potete il culo della nave, perché quei bastardi sputano acqua a cannonate!"
    Quattro dei mercenari scattarono subito: forse per orgoglio, quando il primo si mosse - seppur titubante - gli altri non vollero sentirsi da meno e si precipitarono sul retro. Terminata la cabina, c'erano due o tre gradini che portavano su un ripiano ribassato, a meno di mezzo metro dall'acqua. Soltanto due o tre pezzi di ferro, ormai instabili, separavano i presenti dal mare aperto.
    Da poco lontano apparve la sagoma della bocca dello Zull'Qroth fuoriuscire dalla superficie azzurra: al suo interno stava iniziando a muoversi - o almeno così sembrava - una corrente autonoma, violenta. Stava diventando un oceano in tempesta in miniatura. Poi partì un getto d'acqua, diretto contro l'imbarcazione, alto quanto un uomo. Il mare tutto intorno ne fu scosso e tremò.
    Per le palle di mio padre: stavolta giuro che cambio vita, pensarono all'unisono i codardi.



    Off Game

    La "cannonata" è un getto d'acqua di circa 2 metri di diametro: contatela come una tecnica di livello alto. Ad un'analisi sovrannaturale, risulta prodotta tramite mezzi magici. Potete sommare due vostre tecniche difensive al fine di raggiungere il livello dell'attacco nemico: basta che le suddette difese non siano di elemento opposto, tali da entrare in conflitto. Convincetemi in gdr e vi dirò se regge.
    Avete la netta sensazione che i pochi "compagni" ancora in vita non sapranno rendersi molto utili.
    Sarà solo un presentimento, o forse sarà perché tremano tutti a tempo - un tip-tap.
     
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  11. Ja¢k
     
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    Idioti buoniannulla.
    Lo dicevo che il mio tempo con certa gente è sprecato. Anche il futuro, di questi tipi qui, è sprecato.
    Un ammasso di codardi cagasotto, per giunta deboli come femminelle: ecco la spedizione di cui mi trovo a far parte.
    Tsk.
    Mentre il sottoscritto ha appena fatto fuori due dei quattro pesciolini che tanto hanno fatto tremare questa nave,
    il resto di queste paurose pecorelle è riuscita a farne fuori solo uno. O meglio: un ragazzo moro dallo spadone alto
    quasi quanto me è riuscito a tagliuzzarne uno. Gli altri erano troppo preoccupati a defecarsi nei mutandoni.
    Capisco in questo momento che, se proprio sono costretto a far affidamento su uno di questi coniglietti, lui sarebbe
    il meno peggio.
    Una voce urla che l'ultimo Zull'Qroth è segnalato sul culo dell'imbarcazione. E sputa acqua a
    cannonate, aggiunge. Come se dovrebbe essere quest'ultimo insulso particolare a farmi venire timore.
    Nonostante abbiam perso una buona fetta dell'equipaggio, e ciò non può che esser un vantaggio dal lato economico,
    la gente continua a dare fastidio urlando qua e la, imprecando dei e morti random, pregando il proprio dio personale
    di farli tornare ad Undarm con la pellaccia ancora integra. Il tipo con lo spadone sembra l'unico, oltre me, a differenziarsi da
    questa feccia. Mentre lo guardo in volto do un cenno del capo in direzione della poppa della bagnarola nave,
    magari mi segue anche. Proprio non mi va di fare tutto il lavoro da solo.
    Mi dirigo sulla poppa con calma, come se mi trovassi a fare una tranquilla passeggiata del sabato sera nella
    zona del mercato di Undarm. Arrivo giusto in tempo per vedere il pesciolino mentre concentra di fronte a se un
    globo contenente tanta di quella acqua da riempire mezza piscina. Scommetto che se mi avvicinassi di più all'equipaggio,
    raggruppato tutto ai lati, potrei sentire il battere dei loro denti. Mi volto in loro direzione. Io, al centro della poppa,
    all'epicentro che di lì a poco sarà colpito da una "cannonata d'acqua", guardo il resto della ciurma all'apice del suo coraggio.
    Li squadro dal primo all'ultimo,
    "Memento Mori, gente"
    E sorrido.
    "Capita prima o poi."
    E in questo esatto istante l'acqua attorniante il Zull'Qroth superstite pare muoversi in onde concentriche
    esoenergetiche sempre più forti, tanto che la nave stessa sembra tremare.
    Non sarà lo sputo del primo pesciolino che trovo a fermarmi. No, è logico che non può finire così.
    Nessuno può fermarmi.
    E' questo che penso mentre fletto leggermente le gambe alla stessa larghezza delle spalle, concentro la mia energia
    sulla fermezza del mio corpo, sulla stabilità della mia posizione. Statuario ed immobile, braccia protese di fronte al volto,
    avambracci incrociati a X per difendere la parte del corpo che più mi interessa difendere. Ossia i lineamenti del viso.
    E mentre la resistenza dell'epitelio aumenta e aumenta sino a sfiorare quella del ferro stesso, tra lo spazio degli
    avambracci fisso la colonna idrica sputata fuori dal pesciolino mentre schizza contro la poppa.
    Per quanto mi riguarda questa nave e tutti i pezzenti che ci sono sopra possono andare a crepare sui fondali marini,
    o ad essere sbranati da altri pesciolini come quello.
    Io no.
    Io resterò in piedi.


    SPOILER (click to view)

    image

    Energia residua: 100% -10% = 90%
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Deciso

    Passive in uso

    Scarlet Terror Bonus Velocità +50%
    Kill'em All Bonus Energia +10%, bonus Resistenza +50%

    Attive utilizzate:
    Tekkai ~ Grazie a questa tecnica il corpo si irrigidisce completamente divenendo resistente come il ferro. Vega si concentra e, rimanendo immobile, usa il tekkai su tutto il corpo proteggendosi quindi dalla testa ai piedi. Vega può arbitrariamente decidere quanta resistenza imprimere nel suo corpo. Ovviamente un consumo energetico basso potrà difendere solo da attacchi di livello basso, un consumo medio da attacchi medi, ecc.
    In questo modo Vega può evitare danni da:
    . Attacco di lame, o oggetti taglienti .
    . Attacco da impatto (pugni, calci, bastonate)
    . Attacchi da proiettili.
    [Variabile Medio]

    Note: Ho inteso la "colonna di acqua compressa" come un attacco da impatto, prego di ricordare il bonus del 50% alla resistenza °-°

     
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  12. Ra¡n
     
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    Diamine, gli sembrava di trovarsi al centro di un manipolo di bambini male addestrati.
    Tutti quelli che fino a poco prima si atteggiavano a grandi uomini, ora tremavano come foglie, o correvano di qua e di là in preda al panico; il loro moto convulso non aveva nessuno finalità che non fosse quella di finire in pasto all’oceano a causa della loro negligenza.
    In certe situazioni bisognava imporsi, mettersi in gioco… ma sempre meglio che fosse qualcun’altro, a farlo: soprattutto se il mettersi il gioco constava rischiare la pelle.

    Ricambiò lo sguardo del biondo, ma non accennò a seguirlo – o almeno, non del tutto.
    Mosse infatti i primi passi verso di lui, ma invece che affiancarlo gli rimase precisamente dietro, a non più di un paio di metri di distanza, trasformandolo di fatto in un adeguato scudo umano.
    Cercò di guadagnare il massimo della stabilità divaricando leggermente le gambe e rinfoderando la spada, portando poi le braccia ad intrecciarsi tra loro con vigore.
    L'incosapevole benefattore, intanto, stava facendo il possibile per bloccare l'onda acquatica - o meglio: magica, come gli diceva il principio del Nen che aveva appena messo in pratica.

    Coraggio eroe, abbiamo capito che sei un figo: ma adesso usa meno frasi da film e facci vedere quanto sei bravo a farti ammazzare.


    SPOILER (click to view)
    Film: Rain proviene dalla nostra epoca.
    Il principio del Nen che nomino si chiama Gyo ed è l'equivalente di un auspex.
    Post poco ispirato, abbiate pietà.
     
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  13.  
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    Cado spesso un poco dalle nuvole.

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    In Game

    Urlava.
    La massa d'acqua si spostava tanto veloce nell'aria da produrre un suono grave, un ruggito. Mentre si faceva sempre più vicina alla poppa della nave, nessuno dei mercenari sembrava aver allestito una difesa della nave. Soltanto quello che poco prima aveva abbattuto da solo la metà del branco d'assalto Zull'Qroth si era posto in traiettoria: sembrava addirittura pronto a ricevere il colpo.
    Ed il treno d'acqua arrivò puntuale, senza variare di un minimo la linea diritta che aveva tracciato fino a quel momento. L'imbarcazione fu scossa dall'urto, e tutti i mercenari furono sbalzati via: non erano preparati a sostenere l'elemento più pericoloso di una tale massa di liquido in movimento a gran velocità - la spinta. Ossido imprecò, vedendone un paio venire sballottati sul ponte ed altri ancora direttamente catapultati nel mare. Fissò il timone, sperando che reggesse per il tempo necessario: il legno che vi pose si lamentò già dopo un paio di secondi. Ma c'era a malapena il tempo di salvare il salvabile.
    Uscì sul ponte con uno strano arnese, simile ad un arpione di grosse dimensioni: ne modificò l'inclinazione in fretta, buttò un occhio ad i suoi che stavano per scomparirgli dalla vista e fece fuoco. Il gancio li afferrò, accompagnandoli sott'acqua.
    Là avrebbero dovuto chiudere i conti da soli. Lui poteva soltanto recuperare il carico.



    Off Game

    La tecnica utilizzata da Jack vi salva entrambi dal primo danno ad impatto, ma la violentissima spinta di una colonna d'acqua ad una simile pressione impressa magicamente sbalza via tutti voi. Qualcuno dei mercenari finisce i suoi giorni schiantato sul ponte della nave, mentre altri vengono catapultati violentemente in mare. Voi, centrati in pieno, seguite una traiettoria in aria più ampia, che vi da il tempo di vedere aggeggare Ossido con il gancio, che in seguito vi recupera entrambi.
    Così non rischierete di essere trascinati via dalla corrente, ma c'è l'inconveniente spiacevole di ritrovarsi spalla a spalla sott'acqua, con uno Zull'Qroth che punta dritto a voi esche. Sentite la corda cominciare a salire verso la superficie, ma sapete benissimo che sarà il pesce ad arrivare per primo su di voi.
     
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  14. Ja¢k
     
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    La prima cosa che mi arriva addosso è il rumore.
    Solo dopo arriva il contatto.
    Dio, mentre sto qui, fermo ed immobile, ad aspettare che una valanga d'acqua mi si schianti addosso rombando
    come la peana dell'inferno, non posso fare a meno di confermare come non posso esser circondato altro che da coglioni.
    Se ne stanno qui attorno a sporcarsi nelle mutande, quando potrebbero provare a dare una mano. Potrebbero
    allestire una qualche difesa, organizzarsi, anche fare da scudi umani come il sottoscritto. Non si parla di perbenismo,
    cazzo, ma di logica. Se la bagnarola cola a picco, per noi è finita. Al contrario di questa gente che non ha nulla
    da perdere e nulla per cui continuare a vivere, io ho ancora qualcosina ad Undarm. Ho ancora un sacco di potere da
    conquistare, un botto di soldi da ottenere, una montagna di donne da scopare. Ho ancora i miei sani principi.
    E oltretutto non ho nessuna voglia di bagnarmi i vestiti.
    E' questo che penso mentre il siluro d'acqua si conflagra contro il busto, che per qualche istante pare rimanere
    esattamente fermo ed immobile. Una statua lucida ed irrorante. Mi pare quasi di avercela fatta. Di essere diventat
    o l'eroe del cazzo di una massa di falliti.
    Quasi.
    All'impatto iniziale segue una spinta imprevista, una ulteriore esplosione idrica che dapprima scardina il Tekkai,
    e solo poi mi schiaccia indietro, mandandomi in aria, e la mia schiena va a sbattere contro un altro dell'equipaggio
    inetto ed insignificante che compone questa nave. Forse lo spadaccino moretto che con la coda dell'occhio ho
    visto mettersi a riparo dietro il mio culo. Forse no. Tutto ciò che riesco a vedere è caos.
    Corpi inerti come bambole di pezza vanno a sbattere da una parte all'altra della nave, cadono, si rialzano,
    ricadono ancora, volano giù dall'imbarcazione, si spezzano la spina dorsale contro l'albero maestro.
    Un gran bel bordello, insomma.
    E questo è il momento in cui dovrei pregare, chiedere perdono a qualcuno lassù per tutti i peccati da me commessi,
    autocommiserarmi allo scopo di ricevere una qualche salvazione e un qualche dono nella prossima vita.
    Dovrei pentirmi. Peccato che non sono pentito affatto.
    Prima ho detto che non sarei mai caduto in un posto dimmerda come questo. Ed io non mi rimangio
    mai la parola.
    E mi accorgo che qualcosa mi afferra alla vita. Un gancio acciaioso, ricurvo, lucido. Si incastra attorno al busto
    e mi tira via, lontano dall'imbarcazione che affonda, lontano dalle urla disperate degli ultimi superstiti, lontano dai
    rantoli di morte che si porta via ognuno di quei maledetti idioti. Sento il contatto della mia schiena con il corpo di
    un altro uomo, un altro che come me viene trascinato giu dall'imbarcazione, strattonata lontano
    da una forza sconosciuta e potente, nella profondità dell'abisso.Al contatto con l'acqua gelida pare esser
    trafitti da migliaia di coltelli. Fortunatamente l'impatto è stato attutito dal buon ragazzino che mi sta attaccato alla
    schiena. Mi giro verso di lui, sott'acqua.
    E' proprio il moretto, lo spadaccino. Strabuzzo gli occhi, trattengo il respiro, e quasi mi dispiace per lui. Sarà
    un bel guaio nuotare con una spada addosso, ed infondo è grazie a lui se non mi sono andato a spiaccicare
    contro il ponte. Istintivamente, le mie gambe iniziano a scalciare, a dimenarsi. Cerco di dare qualche spinta
    anche con il braccio libero, mentre pongo quello che imbraccia Isabel in linea con il bacino, così da non fare attrito.
    Per fortuna anche la corda inizia a tirarci su, altrimenti con tutto il metallo che ci portiamo dietro, saremmo già a fare
    compagnia ai pesci del fondale marino.
    Alzo lo sguardo, e la luce della superficie marina illuminata dal sole ha due sole ombre. L'una è quella della barca,
    scura e sin troppo grande. L'altra è un'ombra più sottile, più rapida nel muoversi. Grande quanto un uomo, forse,
    ma dilungata e priva di arti. Assomiglia ad uno squalo, uno squalo di quelli mai visti per la sua grossezza.
    Mi correggo. Assomiglia più ad uno Zull'Qroth.
    Impreco tra i denti, ma al posto di bestemmie dalla bocca escono piccole bollicine che salgono su, verso il pesciolino
    che nuota verso noi a fauci spalancate.
    Vado a guardare lo spadaccino. E' ovvio che per il solo fatto di trovarci sott'acqua saremmo svantaggiati e del
    tutto spacciati, e di certo non posso contare molto su altri che non sia il sottoscritto. Ma una mano del cazzo mi
    farebbe comodo, specie dopo averlo visto all'opera poco fa. Se è abbastanza bravo nel maneggiare la sua
    spadina sott'acqua quanto posso esserlo io con Isabel, forse ce la possiamo fare.
    Con la labbra, mimo la parola "Insieme". Sembra un tipo sveglio, magari riesce anche a comprendermi. E poi, nel
    caso che io lo manchi, magari lui riesce ad avere una botta di fortuna. E mentre il pesciolino è praticamente sopra
    le nostre teste, il mio braccio sinistro scatta verso l'alto, un montante caricato dal busto e levato sino a distendere
    interamente il braccio, volto a conficcare le tre lame di Isabel sotto la mascella dello Zull'Qroth, per poi
    fargliele spuntare sopra il capo. Un pò più colorate di prima.
    Mi immagino già il suo sangue cerebrale fluttuare come una nube cremisi nell'acqua che ci circonda.
    E per stasera, avrei proprio voglia di una pietanza a base di pesce alla griglia.


    SPOILER (click to view)

    image

    Energia residua: 90% -5% = 85%
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Deciso

    Passive in uso

    Scarlet Terror Bonus Velocità +50%
    Kill'em All Bonus Energia +10%, bonus Resistenza +50%

    Attive utilizzate:
    Scarlet Attack ~ Vega ha appreso che ogni muscolo, dal più microscopico fino a quelli macroscopici, è di una importanza estrema per il raggiungimento di un esito positivo.Ha appreso che non è la forza bruta a render temibile un colpo, efficace una parata o fruttuosa una azione di disarmo, bensì l'attenzione impiegata per effettuare una simile azione. Vega è conscio che la precisione del gesto è l'unico elemento di supporto a sua disposizione e così fa di esso la sua colonna portante.
    In termini di gioco Vega rende la sua prossima azione offensiva o difensiva decisamente precisa e rapida in proporzione all'energia che imprime nei suoi movimenti.
    [Variabile Basso]

    Note: Vorrei ricordare il bonus del 50% alla velocità. °-°

     
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  15. Ra¡n
     
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    Nonostante la difesa approssimativa del biondo, l'attacco raggiunse la nave e gli uomini ben prima - e ben più violentemente - di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi.
    Rain avvertì il freddo dell'acqua bagnargli i capelli e la giacca nera, per poi essere scagliato in aria e precipitare in mare, agganciato appena in tempo grazie ad un abile lancio del capo spedizione, l'uomo presentatosi come Ossido.
    Niente male. Niente male davvero, pensò mentre veniva trascinato indietro e vedeva il pesce farsi loro incontro.
    Loro, sì, perchè Rain non era stato l'unico a finire a mollo.
    Guardò il compagno di sventura con la coda dell'occhio, non potendo quindi cogliere la richiesta di collaborazione del biondo.
    Ma lui non aveva certo bisogno di sentirselo dire, per capire che unire le forze sarebbe stato l'unico modo per riemergere vivi e con tutti i pezzi al posto giusto.

    Attese che l'altro scagliasse il proprio attacco verticale, e senza nemmeno sincerarsi della sua efficienza lo imitò, eseguendo un fendente che salì letale come il pungiglione di una vespa velenosa, ed altrettanto rapido.



    SPOILER (click to view)
    Ho ipotizzato che la velocità di movimento della spada, nonostante l'attrito, fosse normale per effetto del bonus alla forza e di quello alla velocità.
     
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30 replies since 26/3/2010, 19:38   651 views
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