L'Inizio della Festa!

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    Il Festival Dei Tre Regni

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    Il Maelstrom è sostanza di warp, un oceano di caos illimitato sottoposto in ogni istante a tempeste e riflussi di marea che ne provocano immani sconvolgimenti e terribili cataclismi. Al di fuori del tempo e dello spazio, si ripercuote nello spazio reale con fenomeni naturali del tutto casuali e che spaziano da devastanti vortici a semplici maree che portano due mondi a collegarsi per un breve istante, trascinando parti -e abitanti- di un mondo in uno diverso. In questa materia, Endlos è un'anomalia, un semipiano che non dovrebbe esistere per i canoni della fisica comprensibili dall'uomo, e che tuttavia esiste, ed accoglie migliaia di anime.
    Le tempeste e le maree dell'etere che sono eventi eccezionali e molto rari nei piani materiali, sconvolgono Endlos in maniera molto più frequente che negli altri piani, e tuttavia in certi casi molto speciali i capricci del warp possono essere predetti o anticipati. Capita così che, con certi accorgimenti, quelle brevi e pressappoco istantanee congiunzioni di mondi vengono prolungate per un tempo prolungato, e per quel periodo il semipiano di Endlos si congiunge in una sua piccola porzione con un piano solido e reale. E' così che un prato, una valle o una città che si trova su Endlos può trovarsi per un breve periodo tanto su Endlos che su di un altro piano, situata in qualche modo su due mondi allo stesso tempo.

    Ecco come ad Est di Asgradel ed oltre l'oceano che lambisce la parte ovest del continente di Celentir, si trova un luogo sperduto, dove su di un'altura e attorno ad un circolo di antiche pietre coperte di rune si trova una di quelle ancore che permettono -con le giuste congiunzioni astrali- di far sì che un piccolo frammento di Endlos si trovi sullo stesso mondo di Asgradel e di Celentir. Preceduti dalle profezie dei veggenti e dalle predizioni degli astronomi, messi si sono recati in tutto il mondo per annunciare l'inizio della
    Festa, acclamando tre giorni di gioia, un breve periodo di tregua per ogni guerra ed ogni faida, dove chi vuole può recarsi nel luogo dove si trovano le pietre Ogham, dove troverà non una collina spoglia sormontata da un circolo di pietre runiche, bensì un gruppo di tendoni addobbati a festa e salutati da un sole primaverile, dove a regnare non è il clamore della guerra, ma un breve sogno di unità.

    ~

    ... Ed infine, era giunto quel momento. Era stata abbastanza sciocca da sognarlo e abbastanza folle da desiderarlo, e in quel momento poteva percepire le energie eteriche del warp, a lei tanto familiari, che si piegavano e si univano, premendo per scatenarsi in una tempesta ed immergersi nella realtà di quel piano materiale dai molti nomi. Si trovava al centro del circolo runico, archi di luce si stavano sollevando dalle pietre mentre le incisioni convogliavano il potere sovversivo del Mare dell'Etere e lo incanalavano, domandolo e facendo si che entrasse in quel mondo in modo innocuo, assieme ai suoi doni ed alle sue promesse della durata di tre giorni.

    Sollevò le mani bianche e socchiuse gli occhi color ametista, unendo le ultime vestigia del potere che aveva perduto tanto tempo prima per far si che nemmeno un pugno di terra andasse perso nel Maelstrom. Quando riaprì gli occhi ed i lunghi capelli argentati le ricaddero lungo le spalle esili, ciò che aveva davanti non era più un semplice campo, bensì un paese in festa, fra bancarelle addobbate con colori vivaci, musiche e risa di bambini e adulti, alti tendoni dove si svolgevano giochi e si tenevano fiere. Il Festival che aveva tanto desiderato...

    « Venite! »
    Si voltò, e tese la mano verso coloro che erano in attesa, dietro di lei.
    « La Festa è già iniziata! »



    CITAZIONE

    Benvenuti

    Ringrazio tutti coloro che accorreranno a questo piccolo evento GDR. Lo spirito di questa festa è chiaro: giocare senza agonismi e senza altro scopo che non sia quello di divertirsi. Spero ne apprezzerete lo spirito e la realizzazione, per cui non finirò mai di ringraziare i numerosi staffer che si sono offerti di partecipare.
    Il topic è aperto a tutti, è una scena di ingresso nella quale i personaggi possono fare la loro entrata in scena prima di dirigersi ai vari stand gestiti dallo staff dell'evento, o semplicemente ruolare. Ricordate che nessuno vieta di aprire scene proprie dove potete ruolare fra voi, potete giocare con qualsiasi personaggio vogliate anche se è di un forum che non è fra quelli che oggi celebrano la loro affiliazione, potete persino giocare personaggi privi di scheda e creati sul momento!

    Questo evento è per voi. Auguriamo a tutti buon gioco!


     
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    Accademia degli Hunter



    Ancora niente. Erano settimane che cercava notizie di suo zio chiedendo agli Hunter più esperti, ma nessuno sapeva dirgli qualcosa a riguardo, o non voleva...
    Eppure lui aveva bisogno di sapere. Doveva ritrovare quell'uomo che per lui era come un padre. Era una specie di prova, un ulteriore test, come se non fosse stato abbastanza quello che aveva sostenuto al suo ingresso in quel luogo.
    Ora che ci pensava il suo Tester poteva saperne qualcosa: in più di un'occasione si era distinto per le sue doti di Hunter. Si diede dello stupido da solo per non averci pensato prima.
    Alzatosi dal letto, corse fuori dalla sua stanza alla ricerca dell'uomo dai capelli azzurri. In realtà niente gli diceva che lui sapesse qualcosa a riguardo di suo zio, ma non poteva lasciare nulla d'intentato.
    Con quelle idee in testa, giuste o no non importava, corse per i corridoi alla ricerca dell'Hunter. Non sapeva se era all'interno della struttura, ma sapeva dove glielo avrebbero potuto dire: alla Reception.

    Arrivato nel grande stanzone d'ingresso si guardò in giro. Il Receptionist purtroppo non c'era, ma non importava: per un fortunato caso di coincidenze Craven era proprio lì.
    Il ragazzo dai capelli verdi gli corse incontro e si fermò a qualche passo da lui fissandolo.
    Il Tester, chiaramente infastidito, gli riservò una fulminata con gli occhi prima di rivolgergli la parola
    "Beh? Che vuoi ragazzino?
    Il tono della sua voce, scontroso come sempre, sottolineava il fastidio provato dall'uomo.
    "Niente."
    Rispose il giovane aspirante Hunter, ma prima che l'altro potesse replicare aprì di nuovo la bocca cominciando il suo discorso.
    "In verità, mi chiedevo se tu potessi darmi informazioni riguardo una persona. E' un Hunter anche lui."
    "E tu mi scocci per questo stupido motivo? Sparisci!"
    Replicò l'Hunter.
    Il ragazzo, però, rimase lì, fermo immobile osservando il suo interlocutore. I due rimasero in quella situazione per qualche minuto, finché l'uomo non rivolse nuovamente la parola al giovane.
    "Come si chiama questa persona?"
    "Lo chiamano Knight. Lo conosci? Sai dirmi dov'é?
    Chiese il ragazzo curioso. Riflettendoci meglio si accorse di non aver mai saputo il vero nome di suo zio, ne glielo aveva mai chiesto.
    "Tu fai troppe domande. Per chi mi hai preso? Per un indovino? Comunque, non l'ho mai sentito nominare. Potrebbe non essere più su questo piano. Potrebbe essere in un altro Mondo."
    -e vedendo l'espressione incuriosita del giovane aggiunse-
    "Esistono altri Piani, altri Mondi, oltre al nostro. Molti Hunter ci vanno in cerca di fortuna. Prendi questa, ti porterà su un altro Piano. Chissà che lì non troverai chi stai cercando. Strappala."
    Bonx seguì rapito ciò che diceva Craven, pendendo dalle sue labbra. Prese la cartolina che l'Hunter gli aveva passato e, dopo un inchino, la strappò cominciando così il suo viaggio dimensionale.
    Ma come sarebbe tornato nel suo mondo?



    Endlos



    Nello stesso istante in cui aveva strappato la cartolina si era materializzato in un altro mondo, ritrovandosi nelle vicinanze di quella che sembrava essere una fiera o un mercato. C'era molta gente che camminava tra tendoni bancarelle ridendo e scherzando. Sembravano tutti così felici. Incuriosito, il ragazzo dagli occhi smeraldi si incamminò tra la folla scrutando ogni persona ed ogni cosa. Sembrava tutto così diverso dal suo mondo. Non sapeva se provava paura o eccitazione nel visitare quel luogo di festa. Il suo sguardo passava da una persona all'altra, da una bancarella all'altra, ogni cosa che attirava la sua attenzione veniva studiata. E mentre camminava per quel posto sul viso del giovane si disegnò un sorriso di pura felicità, evidentemente l'aria della fiera era contagiosa.

     
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  3. -Arcobaleno-
     
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    PG: Mitsuki Setoguchi
    (Endlos)



    -NEVERENDING OATH-



    Il tempo delle stronzate era finito, ormai. Se l'era lasciato alle spalle da quando per la prima volta aveva percepito quell'inesplicabile fardello al Cuore: la stessa vibrazione che la sua lama, Akumuhime, rilevava con alterne fortune.

    Il Destino dei 3 figli del Cielo era indissolubilmente intrecciato con quello dei 3 Tesori Sacri, e se qualcosa era accaduto a questi ultimi, sventura aveva colpito anche sua sorella e suo fratello. Non aveva modo di trovarli, nè di contattarli, sebbene dei due l'unica per cui si preoccupasse era la sorella Kyoko. Kyoshiro se la sarebbe cavata...Ma l'animo gentile di Kyoko la rendeva un bersaglio per qualunque stronzo che conoscesse il potere del suo artefatto, Yumehime.

    Poi, inaspettatamente, l'aveva percepita compiutamente. Era sua sorella, d'altra parte. Tutta la vita di Mitsuki era stata consacrata alla sua protezione: avrebbe riconosciuto la sua Aura tra mille.
    Ma come era giunta su Endlos? E perchè? Mitsuki camminò per giorni, senza sosta...Dimentico di ogni altro incarico, del suo lavoro con la Skull Corp., di ogni suo legame.
    Ma la traccia era flebile, e Mitsuki non era un Onmyouji...Il settimo giorno di viaggio la perse del tutto.

    Aveva un pessimo presentimento, e il senso d'oppressione che sentiva non faceva che confermare la sua tesi. Fosche nubi s'addensavano all'orizzonte.
    All'alba dell'ottavo giorno raggiunse un luogo abitato, probabilmente colmo di gente per un'imminente fiera o sagra di paese. La preoccupazione per la sorte della sorella oscurava persino il suo animo solare, rendendolo stranamente nervoso e cupo. Tutta la sua esuberanza, allegria...Eclissate.

    Calcando il cappello di paglia sul capo, si lasciò andare ad un "umpf" infastidito. Cercò di farsi largo fra la folla, finchè non urtò innavvertitamente un passante dal sorriso stampato in faccia.

    - Gomen. *-

    Disse flebilmente, prima di accennare ad andarsene. Aveva cose più importanti da fare che perdere tempo in mezzo a quella folla.


    ________________________


    * "Scusa". Ho utilizzato volutamente questa forma abbreviata e informale, perchè Mitsuki in questo momento non è proprio il massimo dell'educazione ^^

     
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    Era da un po' che passeggiava per quel posto, rapito dai vari stand presenti alla fiera. Alcuni più interessanti di altri, alcuni con attrazioni classiche ed altri con tematiche più adatte ad un pubblico adulto.
    La gente si radunava intorno ai tendoni, partecipava volentieri ai vari giochi proposti e rideva e scherzava in tutta tranquillità. Niente avrebbe potuto rompere quell'atmosfera di serenità che regnava in quel posto. Ovunque intorno a lui c'era gente divertita, ma a quanto pare non tutti condividevano quello stato d'animo.

    Ad un tratto fu urtato da un uomo piuttosto robusto, vestito in modo strano. Era il primo che indossava abiti simili che il ragazzo vedeva. L'unica flebile parola pronunciata da quel tipo arrivò alle sue orecchie fini, tuttavia non fu compresa dal giovane aspirante Hunter.

    "Uhm... Avete detto qualcosa?"

    Chiese gentilmente al signore. Sulla sua faccia sparì il sorriso e comparve un'espressione mista tra incomprensione e curiosità. Era la prima volta che sentiva quella strana parola, che cosa mai voleva dire?
    Rimase per un istante a guardare il tizio che lo aveva urtato che sembrava già pronto ad andarsene. Anche lui, imitando l'uomo, si apprestò a riprendere il cammino con l'intenzione di seguirlo.
    Sembrava proprio interessante, chissà che non avesse potuto aiutarlo?

     
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  5. -Arcobaleno-
     
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    Altre grane? Come cavolo poteva pensare di trovare Kyoko se qualsiasi imbecille si sentiva i dovere di scassargli le cosiddette? E questo tizio che diavolo voleva, adesso?
    Come se non fosse già abbastanza fastidioso vedere tutta quella gente divertirsi, mentre lui friggeva letteralmente per la preoccupazione.

    "Uhm... Avete detto qualcosa?"

    Sospirò. Meglio evitare di creare casini in mezzo a tutta quella folla. In ofndo un po' di colpa era anche sua: non pteva certo pretendere che quel tizio parlasse Giapponese. Sospirò, parlandogli con voce non arrabbiata, ma palesemente distratta.

    - Sì, ho chiesto scusa. Ancora scusa, ci si vede. -

    Disse senza convinzione, con la testa già da un'altra parte. Si mosse per proseguire la sua ricerca, ma un paio di passi dopo fece in modo di imboccare una via meno trafficata; fermatosi di scatto, si girò a guardare il suo pedinatore, riconoscendo la figura del tizio di poco prima.

    - Beh? Qualche problema? -

    Disse con voce atona. La mano sinistra già reggeva il fodero della Katana: a parte il fatto che Mitsuki era completamente al verde, ma se il tipo voleva derubarlo, aveva beccato la persona sbagliata.
     
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    - Sì, ho chiesto scusa. Ancora scusa, ci si vede. -
    Ah, così era quello il significato di quella strana parola. Chissà di che lingua si trattava?
    Deciso a scoprirlo si diede all'inseguimento. Non fu molto difficile seguire l'uomo alto più della maggior parte della folla e vestito in modo strano. Infilatosi in una via laterale il tizio si girò verso di lui con aria minacciosa, l'arma pronta a scattare.

    - Beh? Qualche problema? -

    Gli disse in modo minaccioso. Era chiaro che aveva frainteso il giovane dagli occhi smeraldi. Lui non aveva intenzione di aggredirlo, non era uno sciocco e sapeva di non avere speranze contro di lui, era semplicemente curioso.

    "N.. no. Nessun problema..."

    Disse balbettando e alzando le mani aperte all'altezza del petto per far vedere che era disarmato. Per quanto quella situazione lo spaventasse, però, doveva ammettere che quel tipo lo intrigava. I suoi modi, i suoi vestiti, la sua lingua, tutto di lui era interessante.

    "Ecco... ho pensato che, visto come ti muovevi tra la folla, tu dovevi essere di queste parti e seguendoti forse avrei evitato di perdermi. Tutto qui..."

    Disse elargendo un sorriso alla fine del discorso.

     
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  7. -Arcobaleno-
     
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    -WRONG-



    Mitsuki guardava minacciosamente negli occhi smeraldo del ragazzo: meglio non farsi vedere deboli, visto che il tizio non era uno sprovveduto, lo si poteva intuire. Mitsuki, poi, lo poteva quasi sentire. Come tutti i membri del Clan Setoguchi era un bersaglio, quindi il tizio poteva essere benissimo un qualche assassino prezzolato.

    "N.. no. Nessun problema..."

    - ... -

    Quasi in un gesto di buona volontà, il tizio alzò le braccia, in un universale segno di inoffensività...Ma il fatto che fosse disarmato, imbarazzato e balbettante, non significava nulla. Nulla di nulla, specialmente in un mondo dove Magia e poteri psionici possono uccidere un uomo senza movimento alcuno.

    "Ecco... ho pensato che, visto come ti muovevi tra la folla, tu dovevi essere di queste parti e seguendoti forse avrei evitato di perdermi. Tutto qui..."

    Sorrise, alla fine. Nonostante le sopracciglia ancora aggrottate, Mitsuki era leggermente confuso. Sembrava davvero sincero, il tipo. Forse aveva esagerato? Stava diventando paranoico? Toltosi il cappello si massaggiò la testa, scompigliandosi i capelli.
    Sospirò, quasi a buttar fuori la tensione che portava in corpo.

    - ...Scusa. Di solito non sono così teso, è solo che è un periodaccio e...Vabbè, lunga storia. Ho creduto che avessi intenzioni poco simpatiche. Comunque mi spiace, non sono proprio di queste parti neanch'io, diciamo. -

    Gli si avvicinò, tendendo la mano. Per qualche istante il sorriso che lo contraddistingueva fece ritorno, anche era un sorriso un po' sbiadito, stanco.

    - Mitsuki del Clan Setoguchi, piacere di conoscerti. -

    Perlomeno aveva porto scuse e presentazione, tanto per farsi perdonare l'equivoco. Poi si sarebbe rimesso alla ricerca di Kyoko, sperando di non dare fuori di matto prima di allora.


     
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    L'inconveniente fu, per fortuna, chiarito e non sembrava esserci del rancore da entrambe le parti. Guardò il tipo riporre l'arma ed avvicinarsi a passo calmo, tranquillo. Sembrava aver riassorbito dentro di sé la sua frustrazione ed ora elargiva un bel sorriso, tendendo la mano al giovane Aspirante Hunter che, naturalmente, gliela strinse. Anche sul volto del ragazzo dai capelli verdi si materializzò un sorriso, cancellando l'espressione preoccupata di poco prima.

    Purtroppo neanche quel tipo era di quelle parti. Bonx sembrò quasi deluso dalla cosa, ma cercò di non farlo notare.

    "Io sono Bonx, piacere."

    Disse col sorriso sulle labbra.

    Guardando l'uomo andarsene perso nei suoi pensieri, il ragazzo, rimasto immobile, si chiese da dove potesse venire quel tipo e quanti posti avesse visto. Chissà com'era viaggiare? Una volta diventato Hunter lo avrebbe fatto anche lui, magari con suo zio.
    Già... suo zio.
    Ancora una volta aveva fatto un buco nell'acqua. Al posto di avere sue notizie, si era ritrovato a perdere il suo tempo. Il sorriso scomparve dal suo volto.

    Fece dietro-front e se ne tornò verso la strada. La gente non era diminuita per niente, anzi. Forse era addirittura aumentata. Si immerse pensieroso nella folla e ricominciò a camminare, cercando qualcosa da fare e qualcuno che potesse dargli delle risposte.



    SPOILER (click to view)
    Sono finalmente riuscito a rispondere. Vedrò di far avere una risposta anche nel duello appena possibile, sperando che tu voglia concluderlo. XD Comunque mi sono divertito. Era da tempo che non utilizzavo Bonx XD
     
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7 replies since 27/3/2010, 00:52   191 views
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