-
.
Ricordi...
...è così bello lasciarsi raccogliere dal loro tenero abbraccio, in quelle calde memorie di un passato che ha raccontato la storia della tua vita.
Ricordi...
...di tante battaglia combattute insieme, di nuove speranze, delusioni, gioie e tristezze.
Ricordi?
Anche allora c'era stato un inizio.
A quel tempo di un fantastico libro.
Ora di un altro nuovo imprevedibile capitolo.
Non è sempre così facile voltare pagina.
L'inizio di un nuovo capitolo significa la fine del precedente; è dura accettare ed ammettere il cambiamento.
E' dura riconoscere che di tutto quello per cui hai combattuto, di tutto ciò per cui avresti dato la vita, non è rimasto quasi più niente.
Il tempo passa, le cose (e le persone) cambiano; qualcuno si rifiuta di accettarlo.
E preferisce restare indietro, sperando che prima o poi, chissà... una mano, da lontano, ti afferri e ti porti via prepotentemente. Qualcuno che non ti vuole lasciare indietro, qualcuno che ti aiuta a sollevare quella pagina così pesante, e ti da il titolo per il nuovo capitolo.
E poi qualcuno che ti presta la sua spalla, qualcuno che è felice di accoglierti nella sua nuova casa, qualcuno che non vedeva l'ora di riabbracciarti...e perchè no, anche qualcuno che preferiva ritrovarti morto!
Ed improvvisamente, la gioia di riscoprire qualcosa che si temeva perduto.
~
Selowen, la città della grande laguna.
Fu proprio quello il primo posto sul quale poggiasti piede. Non era trascorso poi molto tempo da allora, certo, ma eri curioso di sapere quante cose fossero cambiate nel frattempo.
Ad esempio, sapere se coff qualcuna coff continuava a smarrirsi da quelle parti.
Od ancora, domandarsi quando le persone di quel posto avrebbero cominciato ad abituarsi alla vista d'un dragone argentato che sfonda pareti dimensionali apparendo dal nulla. Perché sì, ovviamente anche lui aveva seguito te. Guai muoversi senza!
E sì, passi inosservato come sempre.
« Vediamo... »
E classica mano a grattare perplesso la testa, interrogandosi sul cosa fare. Perché se così le persone ancora non avessero notato le insolite orecchie da Volpe affacciarsi curiosamente fra i tuoi folti capelli, impegnate a scappare dalle terribili fauci del tuo compagno, allora sì, ora le avrebbero notate.
E poi via col silenzio, l'immobilità, il panico che si trasforma in espressioni da "ma sono vere?" al "voglio toccarle!", fino a che ti rendi conto, conclusi i tuoi pensieri, che alle volte sarebbe meglio dare un po' meno nell'occhio, quando si va in posti nuovi.
Ok, o qualcuno viene a salvarti o dovrai iniziare a trovare qualche buona giustificazione!
Edited by Drusilia Galanodel - 1/6/2015, 22:23
. -
.
-Oh, FINALMENTE!
Tra la folla apparve una donna di bianco vestita dai lunghi e morbidi capelli castani. Gli occhi verdi brillavano su una espressione corrucciata, resa ancora maggiormente da una bocca rossa piegata in segno di dissenso; in poche parole sembrava arrabbiata con lui. Rimase lì, tra lo stupore generale, sbattendo la pianta del piede con fare impaziente, mantenendo le braccia incrociate davanti al morbido petto. Alcuni di loro iniziarono a fissarla con la tipica espressione ebete di chi, ahimè, aveva perso la testa per lei, e le rispettive donne li avrebbero presi sicuramente presi a schiaffi, se non fosse stato per il fatto che anche loro, in un certo qualmodo, si sentivano attratte da lei.-Guarda che la festa in maschera è già finita... quindi puoi toglierti quelle orecchie, anche se molto realistiche.
Detto ciò si sarebbe precipitata verso della Volpe e, qualora fosse scesa dal drago, l'avrebbe afferrata e portata lontano da possibili sguardi indiscreti. Quella dama si chiamava Drusilia, ed era una vecchia conoscenza di quel giovanotto che non perdeva occasione per farsi notare. E no, non era là perchè si era persa; ormai Endlos era per lei una casa, tuttavia il fato l'aveva voluta in quella situazione, impegnandola in affari segreti di gilda di cui, per il momento, era meglio evitare di parlarne, e facendola tornare inconsapevolmente nel luogo dove si erano incontrati per la prima volta, ovviamente nel momento giusto. Ah, quale sollievo per Yoko! Sarebbe stato felice di quella brusca interruzione, se non fosse stato per l'intenzione della Dama di usarla come scusa per giocare con la sua coda...
E smettila di esibirti in questi trucchetti, che ormai la giuria è sparita da un pezzo.Sorrise fra sè, e quando furono giunti in un posto sicuro, attese la reazione del mago.
-Buongiorno, Volpe.
Qual buonvento la porta su questi lidi?
E si, lo stava sfottendo.
Però il suo sorriso era dolce come lo zucchero.. -
.
Ma tu guarda, che curiosa casualità!
Con quanto è grande Endlos, per la seconda volta la Dama del vento viene a capitare esattamente proprio dove compari tu. Eh sì, il destino vi prepara davvero coincidenze bizzarre... Già, coincidenze...
O si è persa, o è pazza di te.
E visto che la prima è stata esclusa... Eh, il fascino dell'argento, le donne non sanno proprio resistere.
Casualità o meno, il suo intervento fu comunque provvidenziale, quanto meno per darti l'occasione di cavartela senza dover ricorrere a escamotage di fattura magica.
(E dovevano ancora vedere la coda, figuriamoci!)
Sì, decisamente meglio evitare ulteriori magnetismi sulla folla, sarebbe stato davvero difficile riuscire a rimetter piede in quel posto senza un travestimento adeguato.
Assecondiamola, almeno per ora. Anche perché non ti diede neanche occasione di dissentire, per la foga con la quale irruppe e ti portò via. Ah, la gelosia!
Per lo meno fu divertente assistere alle facce sempre più inquietate dei passanti, convolti loro malgrado in una scenetta della quale non riuscivano a capire ne capo ne coda, mentre ti trascinava via all'orizzonte.
« Buongiorno a te, Drusilia. »
Aveva appena lasciato il tuo braccio, quando ti rendesti conto di trovarvi soli in un luogo sicuro.
Soli.
...gelosia e passione, che donna!
« Bè, diciamo che... »
Osservasti il suo sorriso.
Però diamine, quanto era carina.
« ...non ho pagato l'affitto e mi hanno sfrattato, mettiamola così. »
Stavolta toccò a te piegare dolcemente le labbra, ma fu come il sorriso d'un bambino che era appena stato rimproverato per aver fatto qualcosa di male.
Poi, d'improvviso, ti soffermasti in silenzio per un attimo; e... il tuo compagno che avevate lasciato indietro, invece, come se la sarebbe cavata ora?
Sorridesti nuovamente, questa volta in maniera un po' più divertita. No, non te l'avrebbe perdonata questa. Meglio far finta di niente...
« E tu invece che ci facevi da queste parti? ». -
.
-Beh io...
Beh, si, lei lo sapeva bene cosa stava facendo, ma sicuramente non glielo avrebbe detto. Non in quel momento, anche perchè in molti contavano su quel silenzio, e lei aveva fatto una promessa. Magari dopo ne avrebbero riso insieme davanti ad una buona tazza di thè, e lui l'avrebbe capita. Si, ne era sicura. Sorrise imbarazzata quando si rese conto in quel momento che erano soli, ma fortunatamente riuscì a mascherare tutto quando lui le disse di essere stato "sfrattato", provocando in lei un atteggiamento molto simile a quello di una bambina perplessa. Reclinò infatti su di un lato la testolina, riflettendo e ponderando quella risposta così inusuale. Ma non era un "Artis Magister", "Capo-Mago" alias "pezzo-grosso" di Celentir o qualcosa del genere? Perchè avrebbero dovuto sfrattarlo, poi? Beh, anche a quello avrebbe pensato poi, anche perchè sembrava un argomento non proprio felice, almeno per il diretto interessato.
Ecco, che ci faceva lei?-Ah, mi dispiace.
Cercò di sembrare più convincente possibile, e come se non bastasse avrebbe inoltre cambiato immediatamente discorso, per deviare ogni possibile domanda a riguardo. La sua gilda era cosa pubblica, ma gli affari erano ben altra cosa, e lei con l'Est aveva molte cose in programma.
Il suo volto si incupì, sinceramente dispiaciuta per il giovane demone d'argento.
-Io...beh... io sono qui perchè... perchè....
Mi sono persa, sì.-Beh, se sei senza casa dove pensi di andare ora?
Perchè se ti serve un appoggio ci sono sempre io, lo sai che ti sono vicina.
Si portò le mani dietro la schiena, fissando il suolo con le gote sempre più rosse.
Era singolare che riuscisse a comprendere tutti tranne sè stessa.
E proprio non capiva cosa stava facendo.
-E poi tu sei sempre così gentile con me.... -
.
Il suo tentativo di mascherare la cotta era senza alcun dubbio vano, oramai; si perdeva anche parlando, intervallando momenti di finto silenzio in cui non sa che dire per l'imbarazzo, per non mostrarsi direttamente.
Non si può nascondere proprio niente ad un Volpe.
E quanto corre la ragazza! Addirittura una proposta di convivenza... Accidenti... Con questa velocità avreste corso il rischio di trovarvi un bambino in giro per casa un istante dopo aver varcato la soglia della sua porta.
« Non ti preoccupare, niente di grave! »
Le sorridesti dolcemente, nell'osservare le sue morbide guance diventare due polpette rosse ben definite.
E ti soffermasti un attimo per riflettervi, fissandola dritto negli occhi; la proposta era decisamente ben più che allettante, e di sicuro non ti saresti mai aspettato di trovare così velocemente casa in una terra totalmente sconosciuta. Quel bel faccino inoltre sarebbe stato senza alcun dubbio più piacevole da incrociare nel fare colazione la mattina, piuttosto che un altro piccolo rugoso e verde di qualche possibile conoscente.
Così, uno a caso eh.
« Se non creo alcun disturbo perché no, mi farebbe molto piacere. Almeno finché non trovo un posto fisso dove trasferirmi, sai non vorrei approfittarne troppo... ». -
.
Le gote della fanciulla divennero rosee, mentre un sorriso colmo di gioia impreziosiva il suo bel volto. Per quanto provenissero da de mondi lontani, ora più di prima, avvertiva una strana ed inusuale sensazione nei confronti di quel mago; per molto tempo si era domandata se si trattasse di una sorta di legame, di amore o... altro. Ci furono volte, infatti, in cui lei sospettò che la Volpe fosse un arcano stesso non ancora svegliato, come infondo era lei fino a poco tempo fa, forse perchè quando lo incontrava era come se lei "sapesse", quasi un sesto senso molto simile al tintinnio di campanelle che sentiva solo lei quando era in avvicinamento uno dei suoi fratelli. Solo che era diverso, non c'erano campanelle nella sua testa, no, solo una sensazione di sussulto, ed un sesto senso che pareva volerlo seguire anche a distanza. Invero, se si era ritrovata lì, non era esattamente un caso; qualcosa dentro di sè le aveva detto chiaramente di passare di là ed eccolo, proprio lui che si era ficcato un una situazione strana. Magari era un suo nuovo potere, o lui stesso che l'aveva cercata con messaggi mentali, chissà. Sapeva solo che era stata così felice di rivederlo da dimenticare un piccolo grande particolare che non avrebbe mai potuto nascondergli. Beh, era meglio essere chiari, no?
-Ma figurati, nessun disturbo. La tua presenza non può che farmi piacere.
Sorrise imbarazzata.
-Però vorrei avvisarti che in casa c'è qualcun altro, un neonato per l'esattezza.
Non so se potrebbe darti problemi.... -
.
Un neonato?
Inarcasti un po’ perplesso il sopracciglio, fissandola con una espressione ampiamente attonita.
Sbiadito in volto.
« Un...neonato? »
Certo era passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che vi eravate visti, ma... conoscendo la persona, non è che ti sembrasse molto verosimile l’idea che... mh.
E frenate il mondo, ok che prima di portarla a fare un giro su Celentir avevi dormito da lei, ma non ricordi ne di aver combinato niente di particolare, ne di aver avuto mal di testa da sbornia che avessero potuto rimuoverne il ricordo, per cui...
« Ah, certo. Per arrotondare un po’ si fa qualche lavoretto extra! »
Come babysitter dopotutto l’avresti vista abbastanza bene, sì. Era comprensibile da parte da sua, un po’ insolito certo, ma dopotutto...
« Non ci sono problemi. L’importante è che non mi ritrovi a dovergli cambiarei io i pannolini perchè sai, non sono per niente pratico! »
Eggià, proprio per niente.
Edited by Drusilia Galanodel - 1/6/2015, 22:22. -
.
Ecco.
Beh, sicuramente per affermare che il neonato non era altro che il proprio figlio non era difficile, più complicato invece spiegargli il come quel bambino era stato messo al mondo. Avrebbe mai creduto la Volpe alla notizia che quel neonato era stato concepito senza un vero rapporto con un uomo? E per di più attraverso un sogno? Come avrebbe reagito alla notizia che suo figlio non era altro che ciò che rimaneva dell'anima di Hamelin, emissario della Nera Signora? Eh, qualcosa le diceva che quello ormai prossimo quanto necessario sarebbe stato un lungo, luuungo discorso. Tanto valeva spiegarglielo durante la traversata di Endlos, nel mentre si dirigevano alla dimora della Dama, Laputa, isola volante.
Ed ora come glielo spiegava?-Diciamo che una storia lunga.
Detto ciò l'avrebbe preso per braccio, e condotto via da quella città, diretti alla meta prima stabilita.
-Ne parleremo durante il viaggio._______________________
Continua qui.
La Volpe perde il pelo... |
