Quest - I fiori del Diavolo.

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  1. Malek.
     
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    ( Porto Brezza )

    Quella di oggi è una mattina come se ne vedono tante, a Porto Brezza. Il piccolo insieme di banchine di legno che si affacciano sul mare aperto - stamattina calmo e liscio come solo un lago potrebbe essere - è uno degli approdi dal quale salpano le imbarcazioni dirette verso l'isola dei vapori bollenti. I gabbiani svolazzano sull'orizzonte emettendo il loro caratteristico richiamo. Soffia un vento gentile e tiepido, che probabilmente proviene dal lontano Yuzrab.
    Non è raro, soprattutto in queste stagioni, osservare numerosi bracconieri o avventurieri salpare sulle loro barche per dirigersi verso Berjaska e tornare con ricchi bottini di caccia.

    Non è il vostro caso: voi siete qui per un compito ben diverso. Sapete di cosa si tratta e tutto sommato la cosa non vi spaventa, se immagino bene. Sarà una passeggiata - vi si legge in faccia. La modestra imbarcazione di legno vi attende, come fa anche il vecchio pescatore che ha il compito di condurvi all'isola e riportarvi indietro a lavoro ultimato.

    E' un uomo sulla sessantina, dalla pelle abbronzata tipica di chi ha vissuto una vita all'aria aperta e l'aria un po' imbronciata di chi deve averne viste troppe, e non sempre piacevoli. Fuma la pipa, mentre si appresta a mollare gli ormeggi.


    { QM Point }
    SPOILER (click to view)
    Benvenuti. Avete da poco appreso tutti i dettagli del vostro incarico, e vi state apprestando a partire per l'isola. Siete ancora sulla terraferma, pronti per salpare. Potete approfittarne per fare conoscenza, o se preferite, potete saltare i convenevoli dicendo di esservi già conosciuti presso lo studio del naturalista. Utilizzate questo momento per organizzarvi, ultimare i preparativi, o per fare un po' quello che vi pare.

    Io interverrò nuovamente solo quando entrambi sarete saliti sull'imbarcazione. ;)

    Limite di tempo: Nessuno, date le festività.
     
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  2. Guardian Of Nightfall
     
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    Si strinse nel cappotto verdone, lungo fino alle ginocchia e consunto come la scorza che vestiva.
    Assaporò l'aria tiepida, che insieme ad una seducente carezza porto anche il ricordo delle estati della sua infanzia, quando ancora i buchi nelle sue braccia non superavano i suoi anni di vita.
    Con sicurezza estrasse le sue rosse mani dalle profonde e – per quel giorno troppo – calde con la stessa decisione con cui il magico Clint portava i suoi ferri a tamburo a seccare il Cattivo del trio.
    Le portò a calare il cappuccio sulle sue spalle, liberando il capo e la fronte dall'ombra che gli faceva, per poi slacciare alamari e cerniera del montgomery verdone che prese a svolazzare libero in preda al soffio dello Yuzrab.
    Passò la mano sul capo rasato, accarezzandolo con cura e con moto cadenzato e continuo, un suo vizio ed una delle sue numerose dipendenze.
    Si sentì nuovamente il giovane – a quel tempo – Eastwood mentre ricambiava con un cenno del capo il cocchiere della carovana fortuitamente incontrata per strada che lo salutava sventolando il capello polveroso.
    Polveroso certo non come quel posto cullato dalle onde, il porto Brezza, più solitario del Deserto della semi-automatica Eagle. Poche banchine in legno, e altrettante imbarcazioni rattoppate e tenute assieme più dalla forza di volontà che dai chiodi e dalle assi.
    Mosse qualche passo verso il piccolo molo, barcollando, come l'uomo di mare troppo abituato al rollare del molo della sua nave, dopo il lungo e scomodo viaggio stipato dentro una carrozza.
    Soltanto il canto dei gabbiani riuscivano a coprire i suoi pensieri e annegarli tra le spume dell'acqua chiara.
    Le sue pupille dopo aver fotografato il profilo sfumato dell'isola di Berjaska si spostarono alla meticolosa ricerca della bagnarola che gli avrebbe condotti fino alle rive dei Vapori Bollenti.
    Lui, il capitano, pareva il personaggio che inseguiva la balena bianca, dalla gamba di legno, uscito dalle pagine del suo libro e venuto in quel modo per ricercar migliori fortune.
    Seguì il fumo esalato dalla sua pipa danzare lento nell'aria prima di guardarsi intorno nel tentativo di scorgere qualche altro morto di fame come lui, disposto ad un viaggio tale per una paga così misera.
    Dopo un cenno con la mano al capitano, equivoco quanto basta, avrebbe atteso per qualche minuto, prima di presentarsi al lupo di mare.

     
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  3. Remy Etienne Lebeau
     
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato altrui

    NB. Per caratterizzare meglio il pg, che è di origine cajun userò qualche espressione in francese, non preoccupatevi anche se i pg non lo capiscono sono sempre poche frasi mai significative.


    Altro giorno, altra storia, nonostante tutto cominciava a provare un colpevole compiacimento nel vivere alla giornata, sempre in cerca della propria dose d'adrenalina.
    Non era per i soldi o gli oggetti che aveva accettato di compiere quella missione, no...quelli poteva benissimo procurarseli spennando qualche pollo al tavolo da poker, l'aveva fatto per l'eccitazione di una nuova avventura, per sentirsi sempre sulla breccia.

    Il freddo vento scompigliò l'unica ciocca di capelli non trattenuta dallo stetson, il lungo cappotto di pelle era chiuso per proteggere il suo possessore dal gelo del primo mattino, il mutante avanzava con aria sicura, quasi indolente, con una grazia da danzatore mentre reggeva nella mano destra un lungo bastone di legno, forse un'arma, anche se da un personaggio così elegante era difficile aspettarsi che fosse anche un discreto combattente.
    Gli occhi color del laser scintillavano mentre s'appuntavano sul mare, una lunga e liscia lastra d'acciaio lucido, il pontile di legno sembrava ben poco stabile ma lui non si fece troppi scrupoli ad attraversarlo per dirigersi verso la banchina alla quale era attraccata la barca, a dir poco fatiscente, che lo avrebbe trasportato verso il luogo d'inizio missione.
    anzi ci trasporterà. Pensò riconoscendo lo strano essere dalla rossa pelle già incontrato a Klemrov,il detto: il mondo è piccolo, non era un eufenismo, specie in certi ambienti.

    bien trouvée ami(ben trovato amico)
    Accennò un piccolo gesto con il capo
    Anche tu qui? Spero che riusciremo a collaborare in maniera proficua per tutti e due.


     
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  4. Malek.
     
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    ( Porto Brezza )

    Il lupo di mare si volta verso di voi, usando una mano per schermarsi gli occhi dal sole.
    Arriccia un poco le labbra, bofonchiando a bassa voce qualcosa che vi risulta incomprensibile, vuoi per la distanza, vuoi per il rumore della risacca e del leggero vento che soffia verso l'entroterra.

    Si volta ancora impugnando una corda e, con un gesto secco, la tira a sè, rivelando una forza insospettabile: una pesante ancora di ferro, infatti, abbandona la superficie dell'acqua e si dirige verso l'interno della barca, dove viene fissata con gesto abile e navigato.

    Quando si volta ancora verso di voi, è per rivolgervi un'esortazione con voce resa roca dal fumo cui è dedito.
    « Forza, giovinastri! », dice, sfilandosi la pipa di bocca.
    « Non voglio che faccia buio prima che saremo tornati con i piedi per terra! »


    { QM Point }
    SPOILER (click to view)
    Limite di tempo: 12 Gennaio.
     
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  5. Guardian Of Nightfall
     
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    Rispose con un abbozzo di sorriso al cartaro, conosciuto tra le macerie di Klemvor.
    Accompagnò il distendersi delle labbra con una riverenziale rotazione del polso ed un naturale saluto con la mano innalzata al cielo.
    « Direi di affrettarci... » Rimase interdetto, nell'osservare la noncuranza con cui il lupo di mare issava l'ancora, inarcando teatralmente il sopracciglio. «... Prima di far spazientire il capitano.»
    Rimase immobile dopo aver esalato anche l'ultima sillaba, forse setacciando i suoi ricordi alla ricerca di un appropriato soprannome per il vecchio salmastro, accantonando prima Harlock e poi Hook, per poi destarsi dai suoi pensieri e ovviare a tale ricerca.
    Macinò a grandi passi la distanza che lo divideva dalla fine della banchina, ritrovandosi davanti all'imbarcazione ed alla sconfinata distesa di acqua che li divideva dall'isola, maledicendo la sua memori per ricordarsi gli effetti del mal di mare sul suo organismo.
    Tentennò nel salto.
    Fu la carezza del vento e il profumo dell'aria che lo spinse infine dentro la barca, invitandolo a prender posto al suo interno e accomodarsi come un bambino cullato dalla mano della madre.
    Respirò profondamente.
    Si massaggiò il mento in cui l'ispida barba fioriva nuovamente, pungendo la mano al solo sfiorarla.
    Schiarì la gola nel rivolgersi al marinaio.

    « Grazie mille del passaggio amico. »

    Scrollò le spalle nel accusare un brivido dovuto al vento infiltratosi tra le pieghe del suo cappotto.

    « Potrebbe dirci qualcosa in riguardo all'isola in cui siamo diretti? »

    Posò gli occhi sulla sagoma scura che si stagliava all'orizzonte.

    « Sa com'è, la prima volta, uno dei due rimane sempre deluso. »

     
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  6. Remy Etienne Lebeau
     
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    Vecchietto arzillo, il capitano, pensò Gambit mentre con movimenti fluidi ed essenziali che testimoniavano tutta la bravura di un'acrobata prese posto sulla barca ove il suo sfregiato compagno già era.
    In quel mentre una leggera folata spinse indietro il cappello e liberò alcune ciocce di capelli che giocarono nel vento. Spazientito il mutante li rimise a posto e con un sorriso accolse la domanda e la conseguente battuta del giovane. già gli piaceva di più, le personalità argute erano sempre ottime compagne di viaggio.

    Siamo tutt'orecchi, raccontaci una favola

    Nel mentre parlava s'abbassò il cappello inclinandolo in avanti a coprire gli occhi appoggiandosi allo scafo con le spalle.
    Rilassato e disinvolto sembrava stare a suo agio -impeccabile come sempre- come se si trovasse nel bel mezzo di un club all'ultima moda.
    Non egnò l'isola di un solo sguardo o meglio ne analizzò le lontane forme da senza darlo a vedere prima di posizionare il cappello.

     
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  7. Malek.
     
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    ( in mare )

    « Favole, eh? »

    La sua voce roca graffia l'aria, mentre la modesta imbarcazione inizia a scivolare sul bagnasciuga e si lascia alle spalle la terraferma. Passa qualche minuto, e la riva diventa una macchia scura un po' sfuocata all'orizzonte.

    Contemporaneamente, l'inconfondibile sagoma dell'isola dei vapori bollenti, già visibile dal litorale, si ingigantisce sempre più, come se volesse divorarvi.

    « Berjaska è quello che è. E cioè un postaccio. »

    Sputa un denso grumo di saliva e muco marrone fuoribordo.

    « Non ci abita nessuno, e nessuno ci ha mai abitato.
    E' pericolosa, non solo per via dei geyser e del terreno impervio. »

    Si volta a guardare l'isola, schermandosi gli occhi con la mano.
    Controsole, il vecchio ha proprio l'aria di un eroico lupo di mare...

    « Bestie. Bestiacce. Aggressive e pericolose.
    Se vi fate ferire seriamente, scordatevi che qualcuno venga a cercarvi.
    Morirete dove vi trovate. »

    Certo non usa mezzi termini, il vostro nuovo amico.

    « Ci sono altre domande? »


    { QM Point }
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    Limite di tempo: 16 Gennaio.
     
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  8. Remy Etienne Lebeau
     
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    Il lupo di mare si stava dimostrando davvero molto incoraggiante, ma Gambit non si sarebbe fatto una sua opinione almeno finchè non avesse visto il posto di persona.
    Era pronto a combattere per portare a termine l'impresa e di certo lo sarebbe stato anche il suo compagno -almeno lo sperava-

    « Ci sono altre domande? »

    Come faremo a tornare alla terraferma? C'è un posto di renden-vous?

    La sua voce era calma mentre con occhi attenti studiava il profilo dell'isola sistemandosi il cappello sul capo.
    Guardò per un istante il proprio compagno di viaggio sorridendo; l'eccitazione per l'inizio dell'avventura gli si leggeva in volto.
    Non vedeva l'ora di sbarcare e di mettersi in cammino ma questo non gli avrebbe fatto abbassare la guardia.
    Magicamente delle carte comparvero nella sua mano, si mise a farle volteggiare tra le dita, quasi inconsciamente mentre la mente divagava portandolo avanti nel tempo: al momento dello sbarco.

     
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  9. Guardian Of Nightfall
     
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    Nella traversata marittima egli restava a prua dell'imbarcazione.
    Inclinato verso l'alta figura nera che si stagliava al di là delle onde, come se ansioso di posar piede sulle sue bollenti spiagge.
    Con l'occhio accarezzava l'affusolata sagoma dell'isola, con la mano sfiorava il pelo dell'acqua e con le orecchie ascoltava attentamente le parole del vecchio, tanto graffiate nella profonda gola da sembrare ringhi.
    Tra una frase e l'altra del vecchio, con la coda dell'occhio ricercava il volto del suo interlocutore, mostrando dopo poco un malizioso sorriso, colmo di soddisfazione e curiosità.
    Imperdonabile assuefazione e dipendenza dal brivido dell'ignoto.

    Si passò la lingua tra le labbra, logore, assaporando il tipico sapor di sangue nel palato e rigirando nella mano sprofondata nella tasca del giaccone il coltello a serramanico.
    Le labbra si distesero ancor di più, giungendo a deformare le guance e mostrare i brillanti bianchi denti, famelici.

    « A quanto pare... » Si schiarì la gola, riferendosi poi al compagno. « ...Non avremo di che annoiarci. »

    L'espressione colma di gaudio mutò improvvisamente in una con rinnovata serietà non appena ritrovo con lo sguardo l'isola, loro – si spera il contrario – ultima meta.

     
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  10. Malek.
     
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    Il resto della traversata procede nel silenzio generale. Il vecchio è tutto intento a governare l'imbarcazione e non vi degna di più di uno sguardo. Siete forestieri, stranieri: non potreste capire. E poi, diamine, avete delle facce tutt'altro che raccomandabili. Trascorrono alcuni minuti, poi la barca giunge a toccare la sabbia grigia e umida del lato orientale dell'isola. Sopra le vostre teste, nubi scure si addensano minacciose. Non lontano dalla spiaggia, una fitta vegetazione vi attende: i rami dei tanti alberi sembrano dita cadaveriche che si protendono verso di voi per ghermirvi. Si alza un certo vento, che porta con sè un odore strano, difficile da identificare. Il vecchio marinaio non sembra farvi caso, quindi - forse - non c'è nulla di cui preoccuparsi.
    « Mpf », bofonchia l'uomo. « E' in arrivo un rovescio. Notevole, a giudicare dalla velocità con cui sono comparse queste nuvolacce scure. Se fossi in voi mi sbrigherei. » Vi fissa senza imbarazzo.
    « Mbè? Che aspettate? Andate, via, sciò. Io vi aspetto qui. Se entro due ore non sarete tornati, dovrò considerarvi... Deceduti - è così che si dice? Stecchiti, mi spiego? E quindi me ne andrò. Buona fortuna ».

    Vi voltate, mentre il vecchio si siede sul bordo della barca e inizia ad intagliare qualcosa in un pezzo di legno appena raccolto dalla sabbia. Davanti a voi, una specie di giungla. A destra e a sinistra prosegue la spiaggia, che siete liberi di seguire qualora non voleste entrare nel bosco. Non si nota nulla, a parte rami di alberi staccati dal vento e relitti marci di pescherecci e tronchi di legno.

    Riprendiamo allora. Nessun limite di tempo, siamo rimasti solo noi due. Fai la tua scelta. Hai due ore di tempo per completare la missione (trovare i fiori e tornare al punto di rendez-vous). Ricordati dell'obiettivo segreto di cui parlavo nel bando, forse capirai quando sarà il momento.
    Buon game, e bentornato a Berjaska.
     
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  11. Guardian Of Nightfall
     
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    La restante traversata fu scenario d'un innaturale silenzio, interrotto solo dalle sferzate del vento crescente e dallo scroscio delle onde.
    Non appena l'imbarcazione tocco la grigia sabbia ciottolosa il Rosso balzò al suolo, riassaporando con mente e corpo – ma sopratutto con lo stomaco – la piacevole sensazione di avere una superficie immobile sotto la suola dei piedi.
    Strinse il pugno nell'arenile, penetrando per pochi centimetri, per poi serrarlo e portarlo dentro una delle numerose tasche del giubbotto, colmo di sabbia.

    La vista della giungla scura e fitta e il particolare odore lo fecero trasalire.
    Si girò di tre quarti verso il vecchio lupo di mare per un ultimo sguardo e un ultima domanda.

    « Cosa è questo odore? »

    Occhi fissi sulle mani consumate che intagliavano.

     
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  12. Malek.
     
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    Il vecchio pescatore si fermò un momento, quasi stesse cercando di fiutare l'odore di cui parlava l'avventuriero, poi riprese ad intagliare il legno. “Quale odore? Io non sento niente.” Qualcosa nel suo tono di voce dava ad intendere che non stesse affatto mentendo. D'un tratto, mentre il mercenario si apprestava a lasciarlo solo, dal folto della giungla si levò una risata terribile, più simile ad un latrato animalesco che ad una voce umana. Alcuni uccelli si levarono in volo da sopra il tetto di fogliame, perdendosi oltre l'orizzonte. Qualcosa doveva averli spaventati. “Ecco, questo invece l'ho sentito! Dannazione!
    Scattò in piedi, abbandonando il legno che fino ad un attimo prima stava lavorando meticolosamente.
    Quello era un Jarmokk... però è strano. Di solito non si allontanano dal loro habitat, che si trova sull'altra sponda dell'isola.
    Si grattò la barba con energia, guardandosi attorno pensieroso.
    Però sono convinto che non si spingeranno fino alla spiaggia. Se state qui dovreste essere al sicuro.
    Si accomodò dentro la barca e riprese a lavorare come se nulla fosse accaduto. “Fate attenzione.

    Direttamente dal bestiario: Jarmokk.
     
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  13. Guardian Of Nightfall
     
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    Sospirò alla risposta del vecchio, rigirandosi verso la spiaggia per un ultimo sguardo e la memorizzazione di alcuni punti che ne avrebbe facilitato il ritorno.
    Poi la risata.
    Bestiale ululato.
    La sua schiena fu percorsa da un fulmineo brivido che lasciò dietro di se un fastidioso senso di torpore nei muscoli, incapaci per l'intero istante di muoversi.
    I battiti del cuore coprirono ogni altro rumore per pochi secondi, lasciandolo nel silenzio tra l'ansimare ed il cuore in gola.
    La paura batté un singolo rintocco, ricordando al Rosso la sua esistenza.

    Poco male, meglio la morte alla noia.
    Ricordava di aver letto qualcosa sulla flora e la fauna del luogo, ricercando anche informazioni sulla famigerata pianta per cui stava rischiando lo scalpo.
    Fece due passi verso l'imbarcazione, accostandosi al vecchio e cercando nell'imbarcazione una torcia o una lanterna, cosa immancabile nell'inventario di chi viaggia per mare, poi aggiunse rivolgendosi all'uomo.

    « Hai da accendere Big Jim? » Sicuro della disponibilità di almeno pacchetto di fiammiferi, vista la pipa fumante.

    Si sarebbe caricato una corda in spalla e riposto la lanterna o la torcia – spente – in uno dei tasconi della giacca verdone. Avrebbe percorso qualche metro poi qualche decina di metri di spiaggia, finché l'odore di zolfo non fosse divenuto meno presente ed attendo ai vapori e fumi si sarebbe addentrato in quella che sembrava la foresta adatta ad ospitare la sua tomba.
    Ma gli sarebbe seccato morire.

     
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  14. Malek.
     
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    Non mi chiamo Big Jim. E neanche Jim. Ma tieni i fiammiferi, potrebbero sempre servirti”. Li congedò entrambi con un cenno del capo, riprendendo a lavorare. Senza troppe cerimonie, i due si avventurarono lungo la spiaggia e, da lì, direttamente nel bosco. L'ombra piombò su di loro come un manto gigantesco lanciato dal cielo sulla Terra, e si rivelò inaspettatamente fresca. Quasi ristoratrice. Il mare, nonostante si trovasse a poche decine di metri di distanza, sembrava già un ricordo lontano; solo il lento sciabordio delle onde ne faceva ricordare la presenza. Non che importasse, a quel punto: il duo di super-eroi aveva già capito che il loro obiettivo, se davvero esisteva, si celava nel fitto della vegetazione. Dopo pochi minuti di marcia lungo un sentiero appena visibile - segnato da strisce di vernice rossa dipinte sugli alberi ad intervalli regolari - vennero a trovarsi sopra alcune orme lasciate di fresco. Curioso, invero. Naturalmente non erano orme umane. Sembravano canine, a giudicare dalla forma. Forse lasciate da quelle bestie cui aveva accennato il pescatore. D'un tratto, le foglie e gli arbusti presero a muoversi (scuotersi) in maniera sospetta. Un roco ansimare non si fece attendere, ed anzi: più di uno. Dovevano esserci almeno tre fiere, e qualcuno sarebbe stato pronto a scommettere che erano decisamente affamate. Continuavano ad aggirarsi attorno ai due, muovendosi in cerchio, nascondendosi alla vista. Il loro odore nauseabondo, come di carne putrefatta, stuzzicava molto poco piacevolmente le narici. Tuttavia, nonostante le ben poco rassicuranti premesse, non attaccavano. Sembrava che stessero studiando gli umani, o che volessero semplicemente proteggere qualcosa.

    Puoi muoverti, ma a tuo rischio e pericolo. Le orme proseguono verso destra, allontanandosi dal sentiero. Seguendole, ti ritroveresti privo di punti di riferimento, al centro di una natura rigogliosa ed insidiosa.
     
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  15. Guardian Of Nightfall
     
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    Jim non era di molte parole, e le poche che aveva detto non erano di gradimento.
    Insomma, meglio lasciarselo alle spalle.

    L'ombra avvolse il Rosso, raggelando le carni bagnate dal sudore freddo, quella risata ne squarciava il pensiero da qualche minuto a quella parte, innervosendolo particolarmente.
    La loro scampagnata nel cuore della giungla perdurava oramai da qualche decina di minuti, in cui la marcia veniva interrotta solo per dei brevi intagli sui tronchi degli alberi privi di vernice, non si è mai troppo sicuri di ritrovare la strada.

    Si stringeva nel parka, ricercando nelle sue pieghe il tepore soffiato via dal vento.
    Poi, nuovamente quel brivido, e quell'odore e quell'ansimante verso.
    Non ci mise molto a capire di essere nella tana del lupo, o quasi, e che il padrone di casa era pronto a fargli saltare il cervello a suon di “fuori dalla mia proprietà, yankee!”. Scrollò le spalle scacciando via il gelo che gli stava percorrendo la colonna vertebrale, e fece velocemente almeno un paio di passi indietro.
    Poi con la massima velocità si chinò, prese la corda nella mancina e GiustaDose – il fido coltello – nella destra, ne taglio poco più che tre metri e ripose tutto a suo posto, fatta eccezione per la lama a serramanico estratta e il pezzo di fune appena reciso.

    Deglutì, e si mise a correre.
    I suoi passi lo portarono verso l'albero davanti a lui, in direzione delle orme.
    La corda avrebbe agganciato un ramo e si sarebbe proiettato sulla fronda fitta e verde, aiutandosi con il coltello conficcato a più riprese sulla corteccia. Non si sarebbe fermato prima di aver dominato il suolo da almeno tre o quattro metri di altezza.
    Poi, avrebbe atteso qualche secondo.



    Edited by Guardian Of Nightfall - 3/8/2011, 14:18
     
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17 replies since 26/12/2010, 22:09   287 views
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