Inaugurazione dell'Accademia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Group
    Staffer
    Posts
    22,224

    Status
    Anonymous

    Ed infine giunse il giorno.
    Era trascorso un sacco di tempo oramai da quella mattinata, quando il piccolo grande goblin ti assegnò l’incarico di riportare alla vita l’accademia dell’isola volante. Un’incombenza ricca di prestigio, successo e grandi traguardi... già, peccato che la situazione agli inizi non si sarebbe presentata così rosea come si sarebbe potuto immaginare: personale completamente assente -con un solo Rettore via da tempo indefinito per viaggi personali-, strutture abbandonate e da riorganizzare, nessuno stralcio dal quale iniziare a costruire la didattica. Un’impresa molto più che dura, senz’ombra di dubbio.
    Riportare l’edificio al suo vecchio splendore tuttavia non si rivelò un problema poi troppo complicato: la magia che avvolgeva quel posto, abbandonata ed assopita nelle sue stesse mura, riprese naturalmente il suo corso da se, non appena sollecitata. Incantesimi capaci di lasciarla linda e pulita in ogni istante, ordinata ed in grande salute.
    Per il personale invece... beh, si rivelò leggermente più complicato. Grande impegno, lavoro costante e ricerca. Ma c’è da dire che la donna bendata ci mise abbondantemente del suo, facendo “piovere” dal cielo in un bel giorno di sole un nuovo assistente disponibile a darti una mano. Un biondino dall’aria fin troppo spensierata, capace di nascondere egregiamente bene le vaste -ed approfondite- conoscenze di cui avrebbe potuto far vanto. Un tizio un po’ strano, senz’ombra di dubbio... ma sapeva il fatto suo, e si rivelò una spalla più che affidabile.
    Un altro avvenimento alquanto curioso fu l’incontro in una locanda con il più grande -e forse unico- esperto di arti oscure; e pensare che quel giorno non avresti neanche dovuto pranzare fuori casa! Anche lui persona strana, dotata di un sorprendente olfatto, dall’indubbia esperienza ed utilità. Da tener d’occhio, ma molto interessante.
    Tutte casualità, circostante insomma, un po’ come l’aver ottenuto tutte quelle informazioni vitali riguardo il Celebliant prima di andare incontrarlo personalmente per quella missione diplomatica. L’alleanza siglata quel giorno con i Saggi di Palanthas sarebbe stata uno dei punti cardine sopra il quale dar nuova vita al Magisterium.

    Era stata dura, c’era voluto del tempo, ma infine quel giorno era giunto.
    In quell’immensa aula dell’accademia, parzialmente già occupata da qualche curioso mattutino, attendendo l’arrivo di tutti gli invitati.

    La sala ricevimenti, la più vasta ed accogliente di cui l’intera accademia poteva disporre, si presentò ovviamente come la più appetibile delle locazioni in cui dar vita al glorioso annuncio. Numerose sedie poste dinnanzi ad un leggio in legno, tavoli imbastiti sui fianchi e sul fondo, pronti per inaugurare l’apertura con un doveroso ed immancabile banchetto.

    Docenti attuali, docenti futuri, alfieri, saggi, semplici curiosi; chiunque quel giorno sarebbe stato il benvenuto.


    SPOILER (click to view)
    Eccoci qua =)
    Come detto nel post, chiunque voglia partecipare è il benvenuto. Pregherei solo, per questo unico primo giro, attendere prima i post di Raylek, Simion, Amarth. Poi postare pure come vi pare ;)

     
    Top
    .
  2. Raylek
     
    .

    User deleted




    Allestire la sala, verificare cibo e bevande, piazzare la sicurezza ed ogni altro dettaglio era stato verificato, riverificato e riverificato ancora. Tutto doveva essere perfetto.
    Doveva dipendere dal viaggio a Panthalas : Raylek ne era rimasto toccato, nel profondo. Quella biblioteca, quel luogo di cultura aveva il potere di scuotere nel profondo, con la sua magnificenza.
    E certo, in un modo forse un po infantile, il goblin voleva reggere il confronto.

    Era mezzogiorno di una bella giornata di mezza primavera. Il cielo era terso, e diversamente dal solito, l'aria non era così frizzante.
    Il Lord Alfiere di Laputa era stato accompagnato al Magisterium dalla sua sola guardia personale : due persone appena. Alla sua destra, il paladino della Dea delle Fiamme torreggiava, statuario e granitico : il Generale Khalesis, Lord Protettore dell'isola. Alla sinistra, l'anziano lord Derìhna, consigliere dell'autocrate e prima ancora nostromo della Sbriciolacielo, ai tempi in cui il pelleverde era solo un capitano, un guerriero devoto a Myth Arandor, su un altro mondo, in una vita differente e lontana.

    Rivestito di una livrea nera ed argento che, purtroppo, su quel suo piccolo corpo verde aveva un che di fuori luogo, il goblin si era fatto largo oltre il palco allestito per le celebrità - tra cui il suo secondo ufficiale, il Primarca e Generale Grey, il Gran Maestro degli Aviatori Galanodel, il suo prorettore Saddler, e altri ancora, senza dimenticare i Grandi Saggi della Biblioteca dell'Est - fino a raggiungere la piccola predella costruita in modo che tutti, dalla sala del Magisterium, potessero vederlo, e così lui.
    Sorrideva alla folla, benevolo padrone di casa, osservando tutti i visi che poteva scorgere.

    L'ambiente addobbato a festa, con lunghe panche adornate da cuscini trapuntati andava piano piano riempiendosi degli ospiti - e ciò voleva anche dire che non erano andati incontro ai tanto temuti ritardi e problemi ai moli o nelle vie che dalla città bassa portavano fino a lì. Alcune vie erano state sgombrate e destinate appunto al percorso di chi voleva assistere all'evento, in modo che non ci fossero intralci di nessun genere. Ma non si poteva mai essere sicuri fino in fondo delle cose.

    Raylek lanciò sulla sala un ultimo colpo d'occhio, come a volersi imprimere nella memoria posizioni o punti di riferimento particolari, prima di ritirarsi di nuovo più al coperto, dietro al lungo tavolo che troneggiava sul palco. La sedia che si era fatto destinare, diversamente dalle aspettative - probabilmente - non era a centro tavola, bensì alla più estrema sinistra, defilata da tutte le altre, a ridosso dei drappi cremisi che ornavano le pareti.
    Era un buon punto strategico per tenere sotto controllo lo spettacolo, ma, più ancora, stava a significare che non era e non voleva essere lui il fulcro della giornata.
    Non quella giornata. Erano altri che sarebbero stati ricoperti di onori. Ed oneri, naturalmente.

    Sogghignando, accoccolato sul suo scranno, il goblin attendeva con pazienza il momento in cui avrebbe dovuto essere anfitrione e patrocinatore dell'evento.
    Ma di tempo ce n'era ancora. Non parecchio.. ma ancora..



    Edited by Daeniem - 20/2/2011, 13:12
     
    Top
    .
  3. Dan Mihai Simion
     
    .

    User deleted


    Si chiamava Filiberto quell'uomo innanzi alle porte del Magisterium, perfetto nel suo abbigliamento ufficiale, petto gonfio per l'orgoglio di esser stato chiamato per un tale, importante, compito, sguardo alto perchè era fiero di servire Laputa come soldato. E per tutti era sempre stato di buon esempio, sebbene non fosse mai stato particolarmente bravo nei combattimenti come i colleghi ai cancelli della Città Bassa; lui era più abile nella logica, più propenso alle relazioni sociali, e per tali sue potenzialità era finito nella Città Alta, dove vivevano i "grandi" dell'isola volante. Quando ebbe modo poi di scegliere il posto da controllare per anzianità, scelse proprio il Magisterium. Gli era sempre piaciuta la cultura, infondo, anche se era semi-analfabeta; sperava che un giorno il suo bambino sarebbe andato a scuola, divenendo magari un dotto in qualcosa, ed assicurarsi così un buon futuro. E così, mentre sostava in attesa degli invitati, sentì una mano giungergli sulla spalla destra inaspettatamente, considerando che pochi attimi fa, dietro di lui -ne era certo- non si trovava nessuno. Il risultato fu un rumore secco, un salto piuttosto buffo, visto da un esterno, causato dallo spavento immane di essere stato preso alle spalle da un "fantasma".

    -A...Ah... ANCORA TU?!?!?

    Boccheggiò in direzione di quello che, invece di un orribile mostro,
    si era rivelato essere lo stesso biondino apparso dal nulla pochi giorni prima
    per un colloquio di lavoro con il Magister Saddler.

    -Ohi, ohi, soldato Fil.
    Non si fa la guardia così... Deve stare più attento!



    E mentre l'uomo lo malediceva con lo sguardo, il tipetto gli sorrise sornione nel suo bellissimo abito da ricevimento, per poi girare i tacchi e fuggire via (prima che il soldato potesse domandarsi come faceva a sapere il suo nome) in direzione del buffet. Già, il buffet.... carne, dolci e mille altre cosine sfiziose e bellissime per un golosone come lui. Chissà cosa c'era in serbo per gli ospiti, e chissà il caro Saddler non lo avesse fermato, qualora si fosse dato totalmente al cibo, piuttosto che alla causa. Beh, poco male, e poi qualcosa in lui gli diceva che sarebbe andato tutto nel migliore dei modi; non restava dunque che vedere cosa sarebbe successo.

    -Oh, salve!
    Sono il terzo, che fortuna!


    Si guardò intorno tutto contento.
    Poi salutò Yoko con la mano, rivolgendo infine un inchino all'Alfiere.

    -Come va, è gradita la sala scelta per l'inaugurazione?

     
    Top
    .
  4.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    ...L'Arcobaleno d'Argento...

    Group
    Senatori
    Posts
    3,372
    Location
    Il Tempio Oltre il Pensiero

    Status
    Offline

    Accadde dunque che a Palanthas giungesse la notizia della convocazione: un invito, rivolto ai Saggi, di partecipare all'apertura ufficiale del Magisterium.
    Dopo aver conferito con le Corone, scelse di partire immediatamente, pure che il giorno non fosse ancora così vicino: assai, infatti, aveva desiderio di conversare con Yang, avendo saputo ch'egli si trovava nella dimora degli aviatori in quel periodo e non nel freddo Nord; così, primo fra i Saggi, lasciò le belle mura dell'Est e si diresse all'isola nel cielo: unico compagno, in quel viaggio, era Amarthrind, Cerchio del Destino e migliore estrinsecazione dell'Essenza nel mondo delle cose che Sono.

    A lungo i due Guardiani discussero, una volta arrivato il Limite, e a chiunque passasse vicino alla stanza dove le Essenza stavano, le voci apparivano come straniere e belle nel loro dispiegarsi, l'una come il vento fresco d'estate, l'altra come l'incedere del fato, ma in che lingua discorressero, nessuno seppe dirlo.
    Ecco infine che il giorno dell'apertura giunse lesto e soleggiato, e quando il Guardiano fece per uscire dalla dimora nella quale era ospitato, si voltò indietro:

    -Qual'è la via per il Magisterium? Non sono mai stato a Laputa, prima d'ora.-

    Il bianco sorriso della Tempesta parve illuminare tutta la stanza e, pure che il sole indorasse già l'ambiente, lieta luce il Guardiano portò, e tutto si fece bello e sereno.

    -Mi spiace non poter accompagnarti Amarth, ma ho ancora delle faccende da sbrigare prima di poter unirmi all'inaugurazione.-
    Gli occhi di cielo s'aprirono felici, ed ecco Yang soccorrere il saggio Guardiano
    -Però posso farti arrivare lì in ogni caso!-
    Disse, e soffiò delicatamente sul palmo aperto della propria mano, ed ecco un alito di vento sprigionarsi; era fresco e bello, e in esso vorticavano piccoli cristalli ghiacciati, illuminati da una luce bianca e pura
    -Segui questa scia, ti porterà al Magisterium!-
    Lo Zero s'inchinò, e prima d'uscire salutò il compagno
    -Ti ringrazio, Yang. Io adesso andrò, ma non tardare: desidero che tu conosca gli altri Saggi, e con quelli già noti tu possa conversare. La tua conoscenza è pari alla mia, ed è giusto tu condivida le mie fortune.-

    Un altro inchino, e lo Zero si diresse al palazzo, seguendo il vengo ed i cristalli; in breve tempo fu alle porte del Magisterium, Amarthrind al suo seguito, e senza indugio entrò; mentre avanzava, ecco la scia dileguarsi nell'aria, sciogliendosi come lo zucchero nell'acqua.
    Poté osservare Yoko, e l'Alfiere, e pure un giovane che non conosceva; con una leggera riverenza salutò i presenti, portandosi poi presso di loro, e lì arrestandosi, in attesa dell'ingresso di altri.

    -Eru Elen Amarth, che è detto Celebliant, Saggio di Palanthas e Corona di Dharma, Via dello Spirito, è giunto. Parteciperò alla gloria di questo giorno nella misura e nel modo che mi sarà indicato, essendo l'Est compagno del Magisterium, non il Magisterium stesso.-

    Forte era la sua voce, eppure meno imperiosa di quando Yoko e Raylek vennero nella Biblioteca, tempo addietro: il rituale ancora non era stato compiuto, e il vero Guardiano non aveva Potere d'emergere; tuttavia ora Erelamarth Celebliant era tornato giovane e forte, e la superbia che gli altri gli imputavano s'era fatta più apatica, e il tono della voce adesso era più simile al Destino onnipresente, che accompagna ogni creatura nel corso della propria esistenza, e non come un tempo, quando il suo parlare sembrava solo il ricordo d'un Fato ormai passato.
    E tuttavia adesso la sua voce aveva acquistato maggiore potere, e pure fosse meno severa, era altresì percepita come più solenne, ma era una solennità distante e mitica, come la cime dei monti velate da bianche nubi.
    Argenteo e riflesso d'ogni colore, il Guardiano numero Zero stava lì, attendendo che tutto cominciasse.

     
    Top
    .
  5. Dorian Gray
     
    .

    User deleted


    Bussarono.
    « Milord? »



    « Dimmi, Jacques. »

    Il maggiordomo aprì lentamente l'ampia porta che conduceva alle stanze private del suo signore, tenendo la testa china e le braccia distese lungo i fianchi.

    « Come richiestomi, vi annuncio che è giunta l'ora, milord. »

    Il gentiluomo che stava seduto su una lussuosa poltrona posò lo stilo con il quale stava scrivendo una lettera, riponendolo nella sua apposita teca. Sgranchì qualche secondo i muscoli del collo, per poi ringraziare con un cenno del capo il preciso servitore.
    Quando questi si fu ritirato, chiudendo la porta dietro di sé, Dorian Gray s'alzò finalmente in piedi, gettando uno sguardo alla magnifica vista che poteva godersi dalla sua dimora al Quarto Girone dell'isola. Un panorama mozzafiato, impreziosito da una superba mattina di sole.
    Trascorsero i minuti - non era mai bene affrettare i preparativi.

    Solo una volta uscito dalle stanze, i numerosi servitori e servitrici gli portarono quei particolari che rendevano un nobile veramente tale: cilindro, farsetto ed elegante mantello.

    Sul dito indice del dandy sfavillava il semplice anello che lo riconosceva come Ufficiale del Presidio. Anche allora, tuttavia, perdette tempo nel sistemarsi il farsetto indaco legato al collo.
    Quando finalmente il sole primaverile baciò il suo volto, era mezzodì; l'Accademia, dopotutto, non era distante.

    « Al Magisterium, dunque. », ordinò al cocchiere, salendo a bordo della carrozza.
    La vita di corte - e i banchetti, ovviamente - era l'assoluta delizia della vita di un aristocratico,
    e Dorian non vi faceva eccezione.
    ____



    Raylek gli aveva gentilmente girato l'invito dell'inagurazione della maestosa scuola di Laputa, ed era effettivamente trascorso del tempo dall'ultimo ufficiale banchetto di corte al quale avevano preso parte i maggiorenti dell'Isola, o di Presidi limitrofi.
    Così, un po' per astinenza - o presunta tale, poichè a feste private o ricevimenti tra i nobili di Laputa Dorian non era certo mancato -, un po' per curiosità, il dandy aveva lietamente accolto quell'iniziativa.
    Non che si fosse mai particolarmente interessato al Magisterium: i suoi incarichi al Sodalizio lo occupavano prevalentemente nell'ambito economico e finanziario, piuttosto che culturale, e i suoi personali interessi, per quanto spesso altolocati, non s'erano mai volti verso l'insegnamento.
    Era indubbio, tuttavia, il vantaggio - anche e soprattutto politico - che l'Isola poteva ottenere dall'apertura di un così grande centro di sapienza, tanto più se gemellato con la Grande Biblioteca dell'Est. Il nobile era stato informato dell'intraprendenza del Magister Saddler, un tempo grande in quel di Celentir e approdato tra le fila del Presidio Errante già da qualche mese. La volpe, evidentemente, non era certo stata con le mani in mano: Magister alla Torre d'Avorio, Magister per sempre.
    Una personalità interessante, e c'era solo che da ben sperare pensando ai dotti di cui si era circondato. V'era di che gioire se avesse scovato un puro di cuore, giusto per il desiderio di portarlo sulla strada del vizio e dell'edonismo... Ma quello si trattava di un piacere, un passatempo secondario che nulla aveva a che vedere con quanto stava per festeggiare.

    Elegante nel suo completo nero, Dorian teneva la mantellina aristocratica sulle spalle, mentre i capelli biondi, lasciati sciolti dietro la nuca, sembravano una corta cascata d'oro che riluceva ai raggi del sole. Farsetto indaco al collo e camicia di seta bianca completavano la sua "armatura da battaglia": un perfetto damerino della corte di un re.
    Sceso dal cocchio, si fece guidare dagli inservienti lungo i maestosi corridoi dell'edificio, ammirando l'ottimo lavoro di ristrutturazione svolto: sembrava proprio pronta perchè ospitasse il fior fiore delle menti di Endlos.

    Solo giunto al gran salone dei ricevimenti, il dandy si levò il cilindro di velluto, sorridendo ai presenti.
    « E io che temevo » (o speravo) « che il desco fosse già gremito...! »
    Ah, vanità: proprio non riesci a restare senza pubblico, vero?

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous
    Un volto di infante tutto sorridente faceva capolino dalle lenzuola colorate di una culla ben lavorata in una dimora della Città Alta. La mamma gli aveva appena rimboccato le coperte, ed al momento discuteva animatamente con il "baby sitter" per quella sera, un giovane albino dagli occhialini neri. La bella donna indossava per quell'occasione un lungo abito color panna, con corpetto ornato di perle che tanto si addiceva al suo collier d'oro bianco e giallo su cui era incastonato un enorme, stupendo, zaffiro; un regalo di un nobiluomo, per omaggiare l'Ordine degli Aviatori ed, indirettamente, l'avvenenza della donna che lo avrebbe indossato. A parte l'evidente interesse che nutriva per la bella gerarca, in realtà vi era una ragione più profonda: lo avevano aiutato in una piccola missione ad ovest, la ricerca del suo figliastro scappato di casa per l'esattezza, e da allora era rimasto irrimediabilmente grato a quella piccola gilda. E così, Drusilia aveva accettato il regalo, riservandolo per situazioni "speciali" come quella sera. E poi si sa che i diamanti sono i migliori amici delle donne...

    -Mi raccomando, il latte non deve esser troppo caldo.
    Controllalo versando una goccia dal biberon sul tuo polso.


    Si rivolse allo specchio più vicino, indossando gli orecchini, anch'essi d'oro.

    -Daglielo poco alla volta, che ultimamente ha avuto un pò di mal di pancia.
    Se si lamenta alla prima poppata, sospendi il latte e dagli la pappina sul comò,
    in alternativa cerca di tenerlo a digiuno; meglio a stomaco vuoto che con i dolori in corpo.

    Dunque corse alla porta di ingresso, controllando l'ora sull'orologio a cucù in sala. Si rese conto di essere piuttosto in ritardo, considerando che il coinquilino era uscito già da un bel pò di tempo. Aprì la porta, guardando indietro, in direzione del Gufo della Neve. Sorrise, lanciandogli un bacio volante, per poi scomparire oltre la soglia dell'uscio. Riapparve poco dopo al Magisterium, annunciando il suo arrivo con il suono dei tacchi a spillo sul pavimento marmoreo. E poi, raggiante e bella come una dea, fece il suo ingresso al buffet, lanciando un occhiolino alla Volpe innanzi a lei. Doveva essere orgoglioso, infondo, per averle fatto sfoggiare l'abito più costoso proprio all'inaugurazione della sua scuola.

    -Perdonami per il ritardo, ma era da un pò che non portavo i tacchi a spillo.

    Ed infine, come cenno di saluto agli ospiti, un inchino tanto leggero quanto cortese.



    Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:11
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Ufficiale
    Posts
    746

    Status
    Anonymous

    -Vossignoria, questo è il carro più simile a ciò che mi ha chiesto.

    Un bell'uomo dall'aspetto distinto e l'aria seria, recante un grosso zaino sulle spalle,
    iniziò ad analizzare la struttura si quel mezzo di trasporto senza cavalli.
    Vero era che era stata costruita da un artigiano particolarmente attaccato alle leghe metalliche,
    eppure era sempre e comunque una dannatissima carrozza senza cavalli.
    Nulla a che vedere con la navetta volante che aveva chiesto, insomma.

    -Ci penserò io a metterla a posto.
    Però scordatevi la mancia.


    Si allontanò a passo spedito in direzione dei suoi laboratori.
    Fortuna che si trovava a Garwec, altrimenti non avrebbe avuto nemmeno gli arnesi adatti
    a modificare quella ferraglia vecchia in un velivolo biposto a propulsione.
    E pensare che aveva chiesto di andarla a cercare ad Ovest, dove la tecnologia era nel fiore del suo sviluppo.
    Questo voleva dire solo una cosa, e cioè che la partenza era rinviata al giorno seguente.
    Si rivolse dunque ad una segretaria.

    -Signorina, contatti il Saggio Brifos a Chedya.
    Gli offro un passaggio.


    E così il Saggio di Kymeia e quello di Regalia, raggiunsero il suolo di Laputa la mattina del giorno dell'inaugurazione,
    dopo solo otto ore di viaggio. Un nuovo record personale, per uno degli uomini più "all'avanguardia" del semipiano.
    Anche se, a dire la verità, gli erano sembrate di più; il suo compagno di viaggio era piuttosto taciturno,
    come lui d'altro canto, e se non fosse stato per la musichetta di sottofondo nel velivolo,
    avrebbero probabilmente trascorso TUTTO il tempo a fissare l'uno la strada da percorrere
    (nonostante il pilota automatico), leggendo un libro o guardando il panorama l'altro,
    ovviamente nel silenzio più totale.
    Ci voleva proprio un pò del chiacchiericcio di sottofondo tipico di quelle manifestazioni,
    e come se non bastasse, quando sarebbe giunto al luogo e all'ora prefissata,
    i suoi occhi grigi avrebbero incrociato la figura sinuosa e bella della Dama del Vento.
    E come era raro che accadesse, sul suo volto vi fu il barlume di un sorriso.

    -E' un piacere incontrarla oggi, piccola lady.



    Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:12
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    .†.Amakudari.†.

    Group
    Ufficiale
    Posts
    536

    Status
    Anonymous

    Varcò le porte dell’ampio salone nello stesso silenzio con cui aveva trascorso il viaggio in compagnia del suo pari, il Saggio di Kymeia, più per dimenticanza delle convenzioni sociali -che avrebbero esatto l’intavolarsi di una conversazione- che per reale mancanza di argomenti.

    Nonostante l’indole taciturna e apatica, parecchie delle cose che aveva visto nell’abitacolo del velivolo usato avevano destato la sua curiosità, ma -per motivazioni che nemmeno lui stesso comprendeva (forse qualcosa di legato alla sfera delle emozioni, che ovviamente non capiva)- l’Amal aveva preferito trattenersi dal sommergere l’altro di domande tecniche per soddisfare la sua infantile curiosità, limitandosi a fissare questo o quel quadrante -bottoni, lucette, leve, monitor- mentre una scintilla azzurra crepitava lungo il suo corno aureo.

    Ad ogni modo, lui e Arthur erano arrivati a destinazione sani e salvi, e finalmente all’interno del tanto famigerato Magisterium, si separarono all’ingresso dell’aula: l’Alchimista prese congedo per avvicinarsi a una giovane ed avvenente fanciulla dagli occhi verdi, da cui il gigante sentiva promanare la sensazione vibrante della familiarità -e non solo per il legame della Risonanza che li univa: aveva la sensazione vaga di serbarne un ricordo in uno dei cassetti della memoria-, e il Raitei indugiò sulla soglia, gettando lo sguardo bigio in giro.

    In mezzo a molti visi sconosciuti, furono due i convitati che attirarono la sua attenzione: il primo era Eru Elen Amarth, il fondatore del loro ordine e maestro del Sentiero di Dharma, come sempre ammantato d’argentea iridescenza; del secondo, invece, non conosceva neppure il nome... eppure lo
    riconobbe: era piccolo, verde e col nasone, e vestiva di un bella divisa nera e d’argento; se ne stava seduto sull’ultima sedia a sinistra, e sorrideva a tutti...
    Ad ogni modo, entrambi erano sul palco, così si diresse da quella parte.

    Salì le scale in poche falcate delle gambe lunghe, sfilò accanto al Celebliant e al Prorettore in silenzio, e raggiunse la postazione del goblin, torreggiando su di lui e fissandolo con i vitrei occhi grigi; reclinò il testone blu elettrico da un lato e una scintilla azzurra crepitò lungo il corno dorato, poi il demone delle tempeste portò la destra alla cintola per trarne una busta da lettere sigillata da un glifo di ceralacca azzurra.

    « Kalia si scusa per l’assenza. »
    espose con voce pacata e profonda, consegnando la missiva nelle mani dell’autocrate

    Portò poi la mano libera al petto e inclinò la schiena in avanti, congedandosi senza ulteriori parole; un istante dopo aveva già girato sui tacchi per tornare dalla Volpe e dal Guardiano con ampie e lente falcate, e stavolta si fermò con loro.
    Passò lo sguardo color delle nuvole temporalesche dall’uno all’altro, e reclinò l’inchino che aveva poc’anzi riservato all’Alfiere prima di schiudere le labbra -pallide e ben disegnate- per presentarsi.


    « Brifos di Palanthas, Corona della Via di Regalia, ha risposto alla chiamata. »

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Nobody



    The Deep Shadow

    Group
    Member
    Posts
    568

    Status
    Anonymous

    La luce tremolò.
    Un soffio di vento gelido spirò dal nulla nella sala, sibilando maligno e non invitato. L'aria si mosse, schiacciata da una pressione d'altri luoghi, crepitò inondata dall'elettricità statica di una diversa atmosfera, infine si squarciò. Il mondo cambiò con violenza, il tessuto stesso della realtà mutilata e multiforme di Endlos fu inciso e lasciato suppurare.

    Dal nulla, le tenebre si addensarono e si schiusero.
    Dall'ombra, uscì lui.

    Abbassò il cappuccio con un gesto noncurante, scuotendo nell'azione la chioma d'un blu elettrico assai più scura del Saggio di Kymeia. Il suo corpo avvampò brevemente d'un singolo, maligno fuoco verde fiele che ne consumò l'acqua soprastante, asciugandone la cappa superficiale e l'uniforme da parata ch'egli portava sotto di essa. Il suo sguardo lampeggiò rosso, del colore del sangue appena versato, indugiando in un sorriso inquietante sul demone-volpe; la cappa, sfilata dalle spalle con mosse abitudinarie, svanì nel medesimo nero da cui v'era arrivato.
    I suoi occhi mandarono un lampo.

    « Yoko Saddler... »
    Piegò il capo, indicando una direzione ben precisa.
    « ...sei un genio. »

    Prima le cose importanti, si disse:
    il buffet.



    Edited by Drusilia Galanodel - 2/6/2015, 00:12
     
    Top
    .
  10. Rekishi Naku
     
    .

    User deleted


    image
    ATTO I
    «Two Hanks»


    Narrato
    «Parlato di Rekishi»

    Magisterium

    Due Matasse al prezzo di una. Se a Laputa si era recato perché per lui rappresentava la fonte del cambiamento, a Palanthas era giunto per colmare la sua sete di sapere. Difficilmente avrebbe creduto di poter unire questi due aspetti della sua vita ma ironia della sorte era ritornato nella città volante proprio con il titolo di Saggio di Palanthas. Aveva scelto una veste tra il formale e l’ordinario, optando forse per la sua prima volta in una tonaca grigio chiara che si fermava qualche centimetro prima di toccare terra; giusto per lasciare intravedere comodi stivali scamosciati. Intricati volute di fili rosso rubino si arrampicavano sulla stoffa decorandone i bordi, quel colore che ormai divenuto suo. Delle stesse tinte e decorazioni il mantello in velluto, tenuto da una spilla sanguigna che rappresentava un Uroboro avvinghiato ad un gomitolo.. I capelli tenuti all’indietro e la barba curata erano quel tocco da ‘uomo vissuto’ che non guastava mai in un Saggio.

    Tra gli invitati poteva facilmente scorgere Raylek – con un abbigliamento da grandi occasioni ma decisamente poco adatto alla sua figura - , un uomo dai capelli argentati con orecchie animali che gli era stato indicato come il Prorettore, Amarth nelle sue vesti che riflettevano ogni colore e Dorian in un completo che pareva essere più nero della notte. Più in là vi erano anche altri due Saggi, probabilmente giunti assieme, una donna elegante che già stava facendo strage di cuori ed un uomo dai capelli blu elettrico comparso dalle tenebre.

    Era tornato e finalmente aveva nuove risposte. L’aria odorava di casa
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous
    La splendida creatura in abito da sera si voltò di scatto, riconoscendo quella voce pacata e con quel retrogusto dolce ed affettuoso che era solito riservare solo a lei. L'uomo che vide era abbastanza alto, e lunghi capelli neri raccolti in una coda bassa ed occhi grigi e freddi, quasi in essi fosse visibile il gelo dell'inverno, erano gli ornamenti più belli del suo volto. Indossava un abito bianco e nero, semplice ed elegante, come suo solito, impeccabile come era sempre stato anche quando era bambina e le faceva da maestro. Ah, che bei ricordi, quelli! Nonostante i soprusi, nonostante i divieti, e le regole, e le astinenze, lui era sempre lì a darle conforto, consigliarla e proteggerla, come se fosse un padre affettuoso. Si, lui era tutto ciò che rimaneva del suo passato, il suo unico legame con i cari ormai defunti, con la sua infanzia, con il genocidio dei Galanodel. Le labbra rosse si schiusero in un dolcissimo sorriso.

    -Arthur, che piacere vederti!

    E dopo uno, due passi, si gettò fra le braccia dell'uomo, rimanendo stretta a lui come una bambina col padre che giunge da molto lontano.

    -Immagino sarai stanco!
    Perchè non mi hai avvisato prima, potevo prenotarti una stanza in qualche locanda
    o prepararti la camera degli ospiti a casa mia!


    E poi lo strinse, lo strinse forte, e nei suoi occhi traspariva la gioia più totale nel rivederlo.



     
    Top
    .
  12. Raylek
     
    .

    User deleted




    C'era poco da dire : anche se lui per le feste di gala e le inaugurazioni formali non aveva molta stima - ma soprattutto, per il fatto di doversi agghindare come un piccolo idiota verde per le occasioni - doveva ammettere che vedere la grande stanza che si riempiva di invitati e curiosi, tutti con il naso all'insù e la bocca spalancata per lo stupore gli dava un certo senso di soddisfatto piacere.

    Era più o meno come se stesse inaugurando il salotto buono di Laputa, della sua Laputa, che sarebbe diventata una città conosciuta non solo per il suo improponibile Alfiere, o perchè svolazzava sopra alle teste degli abitanti dell'intera Endlos, ma anche come luogo di cultura e sapere.
    E così eccolo, uno degli assistenti di Yoko, primo a fare il suo ingresso avvicinandosi per chiedere se il luogo fosse di loro gradimento. Eccome se lo era, diavolo; ed all'autocrate non rimase che sorridere, confermando il suo apprezzamento con un cenno del capo.

    In fondo alla sala, poi, ecco fare la sua comparsa il Nobile Generale Gray, altro eminente pezzo da novanta che non poteva mancare all'evento. Ed era un piacere sapere di averlo al suo fianco, anche in quel momento.
    Un trillo, però, lontano dapprima, e poi sempre più profondo e penetrante aveva fatto la sua comparsa ai margini della coscienza del goblin. Ogni cosa aveva perso gradualmente di significato, mentre, perso nei suoi pensieri, lo sguardo del pelleverde vagava nel salone, alla ricerca di coloro che sapeva stavano per arrivare.
    Ed erano parte della sua famiglia. Perchè sul fondo dell'anima di Raylek stava suonando la Risonanza.

    Incrociò per primo lo sguardo del Custode di Panthalas, a cui concesse un inchino ed un sorriso più che sincero, sebbene conscio del fatto che al loro ultimo incontro non erano proprio diventati amici amici. Ma non era lui quello che cercava in quel momento; ci avrebbe fatto sicuramente più di quattro chiacchiere, appena possibile, dopo i discorsi di rito..
    ..e ad accompagnarlo c'era un secondo dei Saggi, qualcuno che però non aveva mai visto, ma che si era presentato con disinvoltura al Generale Galanodel che..
    ..bhe, che aveva tutta l'aria di essere ogni cosa, ma non un generale. E meno che mai una domatrice di grifoni, o una cacciatrice di chimere.
    Era oggettivamente splendida, e il fatto che il suo avanzare nella sala fosse - alle orecchie del forgiarune - scandito dal rintocco soave del legame che li univa come arcani condiva il tutto con ancor più meraviglia.
    Senza poterne fare a meno, Raylek sorrise con calore all'indirizzo della Dama del Vento.

    Solo l'arrivo di un secondo uomo - no, non uomo, era qualcosa di differente.. - potè far breccia nel lord Alfiere di Laputa. Era anch'egli ammantato dell'alone familiare che ne denotava la discendenza. Anche lui, Saggio dalla chioma leonina e turchese, era un Arcano.
    E quando gli si avvicinò, accostandosi per consegnargli un messaggio sigillato di Kalia - che si scusava per non essere potuta partecipare all'evento - Raylek non seppe - né potè, in realtà - far altro che non fosse sussurrare un ringraziamento a mezza voce, prima che Brifos di Palanthas, Corona della Via di Regalia, gli si presentasse formalmente, obbligandolo - volente - ad un inchino di rimando.
    Anche con lui avrebbe parlato, appena possibile. E già la lista di cose da fare del goblin si stava allungando.

    Mille grazie, Magister Brifos.
    E benvenuto a Laputa..



    Quasi l'ora di cominciare era arrivata; confinando i suoi pensieri in un angolo appartato del suo cervello, Raylek cercò quindi lo sguardo del Magister Saddler.
    Al goblin era stato riservato l'onore di parlare per primo, ma chi aveva concretamente oneri ed onori, in quell'occasione, era senza dubbio il Prorettore del Magisterium, e nessun altro.

     
    Top
    .
  13. Desa.
     
    .

    User deleted


    « Dimmi perché devo farlo.. » - Brontolò il musico rivolgendosi ad il simpatico Jeich, turnista occasionale. - « Il motivo è semplice: ti pagano per rappresentare Laputa, se manchi ad un evento simile rischi di non svolgere correttamente il tuo lavoro. »
    (rimase un istante in silenzio).
    « Sempre se qualcuno se ne accorga. »
    Disse a voce bassa mentre Seriy era intento nell'infilarsi all'interno dell'abito più elegante a sua disposizione.
    « Eh..? Che hai detto? »
    Chiese curioso il musico alle cui orecchie era giunto solo un confuso brontolio.
    « Niente, niente. »

    -

    Varcò la soglia della sala con passo trionfante, certissimo che - al momento del suo ingresso - tutti si sarebbero voltati in sua direzione, osannando la sua famosa figura. Inutile dire che nessuno si accorse della sua apparizione, gettando nel baratro tutte le speranze del cantante.
    Si ritirò in uno dei lati della sala, scrutando i presenti e l'ambiente: non vi era un palco, quindi non era prevista un'esibizione e, per quanto ne sapesse, non vi erano in programma corsi di musica. Avrebbe dovuto parlarne al più presto con il goblin.
    « Ma dove si sarà cacciato il capo? » - Chiese più a se stesso che ad un altro interlocutore mentre, muovendosi, cercava di localizzare Raylek. Riuscì a trovarlo ma, nel momento in cui si mosse in sua direzione, una massa di invitati lo trascinò altrove facendogli perdere l'obiettivo.
    Una volta ripresosi, ricominciò la sua ricerca.

     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar


    Group
    Staffer
    Posts
    22,224

    Status
    Anonymous

    Fu un enorme piacere constatare l’arrivo di così tante persone.
    A partire dal giovane e nuovo assistente, quel biondino indecifrabile e così tanto spensierato; un sorriso fu la reazione più naturale e spontanea che sovvenne in risposta alla sua mano. C’era da dirlo: con una persona così nei paraggi il buon umore veniva al sol vederlo!
    Accoglienza diversa fu invece riservata al Celebliant, ben più che semplice invitato per quella giornata. Se oggigiorno vi trovavate lì, a poter inaugurare l’apertura di quella nuova Accademia, buona parte dei meriti spettava sicuramente anche a loro. Un segno di rispetto ma al tempo stesso d’accoglienza mosse il tuo capo a salutarlo in un primo istante, avvicinandoti poi subito dopo al prezioso alleato per rivolgergli la parola.

    « Dove gioirà uno gioirà l’altro, si era detto. E allora oggi non sarà una festa per il solo Magisterium.
    Benvenuto, Eru Elen Amarth. »


    Poiché le parole scritte nella vostra Alleanza sarebbero dovute esser ben più che semplice inchiostro burocratico, e quello per te era un modo come un altro per dimostrare il tuo forte impegno nel mantenerne fede.
    L’attenzione venne poi rapita da altri nuovi arrivati, sempre più numerosi e sempre più frequenti; il successivo fu Dorian, il cui stile si rivelava come al solito unico nel suo genere. Congedasti momentaneamente lo Zero con uno sguardo complice, per incamminarti vicino al dandy.

    « E’ un piacere rivederti Dorian. E non temere, che... »

    Le parole si bloccarono in gola. Il rumore dei tacchi in lontananza avrebbe dovuto suggerire con grande anticipo l’identità della persona che avrebbe messo piede a breve in quella stanza, ma...
    ... se non vi fu sorpresa per la sua comparsa, beh... accidenti!
    Lo sguardo s’incantò per qualche secondo sulla figura dell’angelica Drusilia, senza spiccicare minimamente parola, scordandoti apertamente di completare il discorso che si era avviato un istante prima. Probabilmente, conoscendo la passione che lui stesso coltivava per la bellezza, difficilmente il dandy te ne avrebbe fatto una colpa.

    « Benvenutissima »

    Fu la -comprensibilmente- breve accoglienza donatale dalla tua voce (un po’ più colorita quella dello sguardo, invece), anche se diverse sarebbero volute essere le parole da dedicarle. Qualcosa del tipo eh, non sarebbe male se li mettessi più spesso...!
    A rompere quell’insolita atmosfera vi pensò poi un tizio pallido col codino, che pareva esser un vecchio conoscente dell’affascinante coinquilina.
    ...sì, doveva esserlo senza dubbio, a giudicare dall’entusiasmo con il quale venne accolto. Oh beh, sì, così apertamente davanti a tutti, brava. Mentre tu stai lì ad omaggiarla con lo sguardo lei si butta fra le braccia degli altri, giustamente. E poi tu guarda... è una casualità che proprio in quel momento entra nella stanza un tizio con un corno sulla testa?! Per la serie messaggi subliminali, eh?

    « Fa niente. Benvenuto. »

    Replicasti scocciato in sua direzione, sulla comunicazione riguardo l’assenza della Dama Azzurra. Niente a che vedere con quell’evenienza, ci mancherebbe; diciamo che l’umore era un po’ indispettito da qualcos’altro, ecco. Fortuna che in quel momento arrivò un’altra persona ancora, stavolta uno che se ne intendeva, sicuramente. Godrik VonTabark, il nuovo docente esperto in Arti Oscure. Le sue parole (“sei un genio”, ndr), indubbiamente estremamente veritiere, furono acqua nel deserto. In altri casi si sarebbe anche potuto dire luce nell’oscurità, ma visto il soggetto, beh...

    « Ben giunto! »

    Nelle feste c’è sempre qualcuno che viene unicamente per il banchetto. E lui se l’era saputo guadagnare a modo suo.
    Un altro individuo fece poi ancora la sua comparsa; non ne conoscevi di preciso la persona, ma l’aspetto ben curato ed elegante suggerivano potesse appartenere anch’egli ai Saggi che avrebbero dovuto prender parte a quell’evento. Di sicuro avresti avuto modo di approfondirne la conoscenza a tempo debito. Discorso analogo sarebbe valso per l’ultimo arrivato, un tizio un po’ strano e spaesato a dire il vero, ma insomma... sì, troppa confusione per ora, meglio iniziare a fare un po’ di ordine. Il tuo sguardo andò ad incrociare pertanto quello del piccolo goblin -sorprendente il riuscirvi, in mezzo a tutta quella folla!-, il primo arrivato in quella giornata, comprendendone appieno il significato.
    Era tempo di procedere. Un cenno col capo che confermava il suo desiderio di dar inizio alla cerimonia, e ti avviasti subito vicino alla tua sedia pronto a prender posizione.

     
    Top
    .
  15. Raylek
     
    .

    User deleted



    Aveva ricevuto il segnale che si aspettava, e, senza attendere oltre, il goblin si era alzato, avvicinandosi al palco ed osservando, sotto, la platea che andava riempiendosi.
    Più di uno sguardo si era levato ad incrociare il suo, mentre si sistemava davanti al piccolo leggio di legno sistemato ad uopo per la presentazione che si stava per tenere.
    Inutile dire che quella preparazione era stata fatta pensando a qualcuno di decisamente più alto. Alto nella media. Lei però non era proprio nella media.

    Ritto, sorridente davanti al palco, fronteggiando la platea, l'Alfiere Errente di Laputa aveva fatto sentire la sua voce.

    Amici, benvenuti!
    Laputa è felice di accogliervi tra le sue braccia, e così io.


    Le braccia levate, allargandosi ad includere, virtualmente, ognuno dei convenuti.

    Oggi è un giorno speciale. Un giorno di gaudio profondo. Oggi siamo lieti di potervi avere con noi qui, in quello che speriamo divenga presto un fulgido ricettacolo di cultura, come pochi altri ce ne sono nel nostro mondo.

    Ho molto poco da dire, e me ne scuso, ma questo non è un giorno per me.
    Oggi la gloria è tutta per colui a cui va tutto il merito di questa grande impresa, colui che ha riportato indietro il Magisterio di Laputa dalla polvere.
    Signori, signore, amici cari.. il Magister Yoko Saddler, Prorettore di questa accademia.

    Coraggio, amico mio.. siamo tutti ansiosi di ascoltarti..


    Sul viso dell'autocrate si era delineato un sorriso sottile, sincero ma astuto. Come sempre, quando centrava Raylek, nessuna sua parola aveva soltanto una faccia. E quella occasione non era differente.

    Con un cenno della mano sinistra invitò il suo antico compagno ad avvicinarsi, e prendere la parola.
    Era vero : quella giornata non era per lui, ma per l'accademia di arti e mestieri di Laputa, e per l'uomo - o meglio, il demone - che aveva fatto tanto per quel posto.

     
    Top
    .
63 replies since 16/2/2011, 16:29   1040 views
  Share  
.