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Virginia Naïlo.
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Latifondo: Laghetto nei pressi dell'Albero Casa.
Quando Drusilia gliene aveva parlato, le era sembrato tutto magnifico: l'idea dei difensori del bene, del contatto con la natura e gli animali, lo stare di nuovo fianco a fianco contro le avversità... nel momento il cui la Dama del Vento le aveva chiesto se le sarebbe piaciuto entrare nell'elite scelta dei cavalieri di grifoni la risposta era giunta rapida quanto affermativa. Terminate dunque le prime questioni burocratiche, l'amica le aveva parlato dei doveri fondamentali di quel ruolo, fra cui prendersi cura di una creatura in particolare, che ben presto sarebbe divenuta il suo più grande alleato.
Presidio Errante, Endlos.
Fantastico, no?
Probabilmente nemmeno lei sarebbe stata davvero in grado di spiegare il come o il quando, ma di fatto si ritrovò a doverlo rincorrere per i campi coltivati, fino ad un laghetto dove, a quanto sembrava, la creatura aveva deciso di farsi un bel bagno. Poco ci mancava che distruggesse qualcosa, il che non le sarebbe mai stato perdonato, nemmeno se il Gran Maestro del suo ordine era anche la sua migliore amica. Dunque che fare? Doveva trovare una soluzione, e subito! Con passo deciso e sguardo colmo di forza d'animo, la fanciulla si mise scalza, tirò su l'abito monacale in modo da non bagnarlo, e si diresse in acqua verso il grifone, cercando di richiamare la sua attenzione con la solita tecnica che usava in convento per le galline.
Peccato che nessuno le avesse detto quanto fosse difficile "ammaestrarne" uno,
soprattutto se già in età adulta.
Creature fiere, i grifoni!
A quanto pareva non erano molto propensi a farsi dare ordini.
...già.-Pooooollo pollo pollooooh~
Non era certo il massimo, e la tecnica era praticamente assente.
Ma sembrava almeno in grado di non farlo fuggire di nuovo.
-Vieni qui, pollo polloooh!
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Arcangelo Gabriel.
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CITAZIONETutto è a me noto, figliolo, ma non è mio compito svelarti ciò che domandi.
Abbi pazienza, perchè un giorno tutto sarà rivelato, ed allora ogni tassello convergerà al suo posto.
Ricorda solo una cosa, e tienila a mente perchè ti servirà.
Cerca chi ti è simile, ma affidati ai tuoi opposti.
Tanto semplici quanto enigmatiche furono le ultime parole proferite da quella magnifica creatura celestiale. Gabriel non ebbe il tempo di rispondere o cercare in qualche modo di porre ulteriori domande. Tutto divenne buio, nuovamente.
Nessuno avrebbe saputo dire o quantificare lo spazio e il tempo che furono percorsi e trascorsi dal dialogo del vampiro con l'angelo al suo arrivo ad Endlos, nessuno escluso proprio quell'essere divino probabilmente.
Improvvisamente Gabriel fu cosciente, per la seconda volta. Ma ad attenderlo non era una soave visione come la precedente, bensì un pianeta. Che il suo viaggio astrale stesse finalmente giungendo al termine?
§ Hei ma aspetta...se l'impatto al suolo è a questa velocità...cosa resterà di me???? §
Il ragazzo sgranò gli occhi terrorizzato. Non poteva far nulla per rallentare, era completamente impotente e in balia di quel vento surreale.
Le paure del "giovane" però furono attenuate pochi istanti dopo aver trapassato l'atmosfera di quel pianeta alieno poichè la sua velocità ebbe una drastica diminuzione. Possibile che quel vento sconosciuto avesse quasi una coscienza propria al punto da mutare e prendere decisioni di quel tipo? Il mistero dunque continuava ad infittirsi.
Nel giro di poco tempo il povero Dhampyr aveva perso completamente i suoi ricordi, era stato "preda" di un vento sconosciuto senziente che l'aveva trasportato in un inimmaginabile viaggio spaziale e infine aveva incontrato una creatura ultraterrena.
§ Bè, se la mia vita è così ogni giorno di certo non posso dire che mi annoi ... inizio a vedere la conformazione del pianeta ... chissà se è abitato, ed eventualmente quali forme di vita incontrerò ... comunque sembra estremamente rigogliosa questa zona, si vedono campi e laghi ... §
Immerso nel suo flusso di pensieri e considerazioni l'Hunter si apprestava all'imminente impatto con il suolo. La velocità era ancora troppo elevata affinchè un normale essere umano potesse sperare di sopravvivere all'urto.
Quando la distanza non poteva dirsi superiore ai 3 o 4 km dal paesaggio improvvisamente il Maelstrom si divise in tre correnti distinte. Una di queste portava con se la lunga spada del vampiro mentre l'altra il suo pugnale. Entrambe schizzarono a velocità impressionanti nelle direzioni opposte rispetto a quella presa dalla corrente che trasportava il Lasombra.
§ Ah bè certo, giusto per facilitarmi le cose vengo privato anche delle mie armi, mi sembra corretto ... §
La caduta del Dhampyr stava decelerando vistosamente, ad occhio l'impatto non avrebbe superato i 40 km orari.
Ormai il paesaggio era ben visibile. Colline verdi o coltivate a perdita d'occhio adornate da piccoli boschetti o laghetti sparsi casualmente qua e là. Una vista tanto gradevole quanto rilassante e confortante.
Era difficile infatti pensare che in una zona simile si trovassero pericoli di qualche tipo. Probabilmente era abitata da una popolazione contadina a giudicare dai campi coltivati.
Ciò rassicurò ulteriormente lo spirito del biondo Cacciatore di taglie che si apprestava ad attutire, per quanto gli fosse possibile, l'impatto.
Tutto avvenne in una manciata di secondi.
"AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH"
Quello fu l'unico preavviso con il quale dall'alto sopraggiunse una figura nera. Qualche istante dopo quello strano essere era svanito proprio nel bel mezzo del laghetto nel il quale il Grifone di Virginia intendeva farsi un bagnetto. Poco dopo aver sollevato una discreta quantità d'acqua riemerse dalla superficie un ragazzo dai capelli lunghi e dorati. Nuotando a fatica a causa dei pesanti vestiti bagnati il giovane giunse a riva dopo qualche stanca bracciata. Dietro di se l'acqua si era colorata di rosso, probabilmente era ferito ma stranamente non se ne rendeva conto.
Non si era accorto che a qualche decina di metri stava sopraggiungendo uno strano animale inseguito da una ancor più strana donna. Tanto era frastornato che a fatica riusciva ad udire i suoni.
Il braccio sinistro era sanguinante e il gomito era quasi fuoriuscito dalle carni messe in vista dalla maglietta nera lacerata. Gabriel lo guardò con sguardo stupito. Un essere umano sarebbe svenuto per il dolore, egli invece non percepiva nulla, addirittura era stato capace di nuotare. Probabilmente sul resto del corpo vi erano lividi o altre ossa rotte, ma visivamente era impossibile da constatare.
Si sedette a terra fissando stanco il terreno, aveva dei leggeri giramenti di capo e non riusciva a rimettersi in piedi.
Il cappello nero era giunto alla riva del laghetto, completamente fradicio e sciupato. Il mantello che invece ancora indossava era parzialmente strappato, mentre pantaloni e maglietta presentavano lacerazioni sparse.
Poco prima di alzare il capo il Dhampyr udì una voce in lontananza, probabilmente femminile...CITAZIONEVieni qui, pollo polloooh!
Staccando lo sguardo da terra però ciò che videro gli splendidi occhi del color dello zaffiro fu un animale di notevoli dimensioni venirgli incontro, sembrava un incrocio tra un leone e un'aquila...
"Ma che diavolo è quel coso!"
Lo sventurato Hunter non riuscì ad esclamare altro nè a reagire, probabilmente il suo corpo aveva subito più danni di quanti ne fossero visibili.. -
Virginia Naïlo.
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Un'onda poderosa ed inaspettata la travolse, facendola cadere tra l'acqua ed il fango. Rimase per qualche attimo allibita, confusa, eppure ebbe come la sensazione che stesse accadendo qualcosa di importante, forse grave; un'angelo era caduto dal cielo, e non fu affatto un miracolo. Temette per la sua vita, perchè fin troppe volte un numero sempre maggiore di creature finiva in quel mondo, e sempre di più erano quelli che non si salvavano al loro primo giorno. Che fosse accaduto lo stesso? Come sarebbe stato per lei assistere ad una simile tragedia senza poter fare nulla? Che l'Altissimo la stesse mettendo alla prova? Si avvicinò pian piano all'origine di quel trambusto, e vide qualcosa di nero appena dopo il suo grifone che, a quanto pareva, aveva avuto più o meno la sua stessa idea. -Ehi-ehilà?
Mugugnò insicura.
-Stai... stai bene? C-cioè... Mi senti?
Bene... era andata nel panico.
Cosa avrebbe dovuto fare ora?
Magari poteva avvicinars...
"Ma che diavolo è quel coso!"
Una voce dal chiaro timbro maschile la fece sobbalzare, tuttavia si rilassò al solo pensiero che quella creatura fosse viva. E poi... era... era bellissimo. Si, lui era bellissimo, come nel cielo alto in cui visse, appena sotto la Candida Rosa, lo erano le intelligenze motrici. Ed ingenua quanto emozionata, non potè che lasciarsi sfuggire ciò che era nei suoi pensieri.
-Tu...
Gli occhi color nocciola si soffermarono sui biondi e lunghi capelli del vampiro, gli occhi azzurri e brillanti come il cielo di agosto.
-Tu sembri un angelo.. -
Arcangelo Gabriel.
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Il Dhampyr aveva avuto l'impressione che una voce femminile lo chiamasse prima che egli avesse visto l'animale venirgli incontro. L'approccio con il grifone però gli fece momentaneamente accantonare l'idea che ci fosse una donna lì nei paraggi.
Lo "strano coso" era giunto a poche decine di centimetri dal vampiro il quale non riusciva a muovere un solo muscolo nonostante non provasse alcun dolore. La bestia lo stava fissando e lo annusava con fare curioso, non sembrava aggressivo per il momento.
Ruotando poco il capo poi il ragazzo fu sorpreso di vedere una splendida fanciulla fissarlo quasi estasiata.CITAZIONETu...
Tu sembri un angelo.
Leggermente rossa in viso Virginia probabilmente diede voce ai suoi pensieri senza rendersene conto.
Gabriel rimase sorpreso e per l'imbarazzo divenne anch'egli rosso in viso. In quel momento tutto appariva surreale. Una strana bestia lo stava annusando e poco vicino una bella ragazza sconosciuta lo aveva paragonato ad un angelo. Cosa doveva fare? Il suo corpo formicolava, stentava a riprendersi. Di lì a pochi minuti forse sarebbe riuscito a muoversi. Doveva chiedere aiuto?
La donna che aveva di fronte era estremamente gradevole alla sua vista, non gli sarebbe affatto dispiaciuto essere soccorso da lei.
Con voce calma e innaturalmente rilassata viste le precarie condizioni fisiche l'Hunter si rivolse a quell'incantevole fanciulla
"Ma...ma no non sono un angelo..."
Esordì con un sorriso sincero, fissandola negli occhi"...e a dire il vero non ricordo nulla se non il mio nome. Piacere di fare la vostra conoscienza signorina, mi chiamo Gabriel..."
Il Dhampyr sentiva gli occhi della sconosciuta che lo fissavano e ciò lo poneva in leggera soggezione. Possibile che la vista di una ragazza particolarmente carina lo mettesse così in difficoltà? Nella sua vita passata, che sventuratamente non ricordava, era stato sempre così? O quel viaggio lo aveva in parte cambiato?
Raccogliendo un minimo di energie alzò il braccio destro, l'unico che riusciva a muovere viste le condizioni del sinistro, e tolse dal viso i capelli bagnati che lo infastidivano, lasciando intravedere involontariamente anche la croce cerchiata che aveva "stigmatizzata" in fronte, senza sapere per assurdo di avere una cicatrice simile.
Lo sguardo tanto profondo quanto lacerante del Lasombra fissava negli occhi la giovane suora, quasi rapiti dalla loro dolcezza.
Il non morto cercò di interrompere quel momento passando ad una domanda, augurandosi che ciò fosse sufficiente a far svanire l'imbarazzo palpabile nell'aria"Le chiedo scusa per la domanda piuttosto strana ma...su quale pianeta ci troviamo?"
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Virginia Naïlo.
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La fanciulla, in parte scossa, parve pian piano tornare in sè. Dunque si avvicinò lentamente, ignorando totalmente il grifone vicino al giovane naufrago, accostandosi piano a lui ed osservandolo per bene. Solo allora notò la croce che portava come marchio.
-Beh, in effetti...
...oppure certamente un miracolo. Tuttavia qualcosa non quadrava; i miracoli implicavano comunque uno stato di malessere precedente, fosse una malattia, un problema o la morte stessa. Lui si era semplicemente salvato prodigiosamente, e ciò era solo degli angeli, buoni o caduti che fossero. Che fosse un demone? O che fosse un semplice umano posseduto? Era il caso di dirlo adesso? No, niente panico, doveva solo portarlo all'Albero Casa. Lì avrebbero avuto entrambi delle risposte, o almeno così sperava.
Cercò di tranquillizzarsi, e di trovare una logica più o meno coerente che spiegasse tutto.
-Tu non hai le ali, anche se porti il nome di un angelo.
Il dito indice coperto da un guanto da aviatore lo indicò discretamente, mentre la fanciulla esibiva una espressione non poco confusa.
-Però, cioè, la tua croce che vuol dire allora? Sei un santo? Un profeta? Io non ne ho mai viste prima così... E credo di aver visto proprio tutto. E poi...
Attese qualche istante, per essere del tutto sicura di ciò che diceva.
-E poi, dopo una caduta simile, saresti dovuto morire... però non ti sei fatto niente... non sei un essere umano!-Io mi chiamo Virginia.
Disse aiutandolo a rialzarsi.
-Ti va se ti porto a casa mia, così che possa accertarmi che tu stia davvero bene?
Ehi, niente male come scusa!. -
Arcangelo Gabriel.
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CITAZIONEBeh, in effetti...
Tu non hai le ali, anche se porti il nome di un angelo.
Però, cioè, la tua croce che vuol dire allora? Sei un santo? Un profeta? Io non ne ho mai viste prima così... E credo di aver visto proprio tutto. E poi...
E poi, dopo una caduta simile, saresti dovuto morire... però non ti sei fatto niente... non sei un essere umano!
La ragazza appariva confusa e pensierosa. Gabriel ascoltò il suo "discorso" piuttosto frammentato e intervallato da svariate pause.
§ Croce? Ma di cosa sta parlando? ... §
La confusione era il tema centrale di quell'incontro. Virginia lo credeva un angelo o un demone o chissà cosa mentre il povero Dhampyr non capiva a cosa si riferisse parlando di "croce". La osservava perplesso.
§ Sta facendo tutto lei ... non mi ha ancora risposto riguardo il nome del pianeta ... e non si è nemm- §
I pensieri del biondo Hunter vennero interrotti nuovamenteCITAZIONEIo mi chiamo Virginia.
Dicendo ciò la fanciulla aveva offerto il suo aiuto per permettergli di rialzarsi. Non provava alcun dolore, ma riceveva con estrema lentezza risposte dal suo corpo. A giudicare da quanto provava, era come se il suo cervello non capisse la difficoltà che in quel momento il suo fisico stava provando e lo spingeva a fare ben oltre le sue possibilità.
Il ragazzo ringraziò con un sorriso il gesto di quella singolare creatura la quale poi tornò a parlareCITAZIONETi va se ti porto a casa mia, così che possa accertarmi che tu stia davvero bene?
Senza che lo esternasse Gabriel si sentiva dubbioso nei riguardi di Virginia. Che razza di ragazza accettava un tizio sconosciuto atterrato dal cielo in casa sua? Possibile che in quei luoghi non fossero affatto abituati a ricevere la visita di creature poco raccomandabili?
Non che il Lasombra si sentisse uno di quelli di cui avere paura, ma di certo viste le circostanze del suo arrivo avrebbe di certo suscitato almeno qualche timore. Lei invece sembrava non ne avesse.
Che davvero credesse che lui non fosse un essere umano? Era altrettanto vero però che neppure egli stesso poteva affermare con certezza di esserlo, data la sua amnesia totale.
Rimase impassibile per qualche istante. Gli occhi tanto splendidi quanto freddi del vampiro la osservavano per cercare di cogliere il più possibile.
Ruppe il silenzio che si era venuto a creare
"Bè ... come ti ho detto non ricordo niente, dunque non so neppure confermare o negare ciò che dici. Potrei essere quanto hai detto, così come potrei non esserlo. Penso di essere un essere umano, ma non posso dirlo con certezza.
E comunque, non sono del tutto illeso, il mio gomito sinistro non è messo benissimo, anche se stranamente non percepisco alcun dolore."
Esitò un istante poichè doveva trovare un'adeguata risposta alla proposta ricevuta
"Quanto al tuo invito, se ti fidi di me e non sono un peso mi farebbe davvero piacere avere un riparo sicuro dove potermi ristabilire perfettamente. Non mi tratterrò molto te lo garantisco, non voglio assolutamente scomodarti più del necessario."
La voce del millenario cainita era dolce e calma. Il tutto ovviamente era più che anomalo. Dopo un volo del genere e le ferite interne riportate nessun essere umano avrebbe mantenuto quella calma, probabilmente sarebbe scoppiato ad urlare per il dolore, sarebbe svenuto o sarebbe morto nel giro di pochi minuti.
Lui invece, per quanto i suoi vestiti fossero mal ridotti, continuava a mantenere la fierezza e la calma tipiche dei Lasombra. Ovviamente tutto ciò avveniva a livello puramente inconscio, assolutamente non voluto. Era la sua natura.
Il suo sguardo era rilassato e si posava dolcemente sulla femminile figura che aveva di fronte. Una normale donna sarebbe rimasta folgorata da quegli occhi, ma Virginia poteva dirsi "normale"? Nè l'uno nè l'altra era consci della reale essenza del rispettivo interlocutore e ciò ovviamente poteva portare a numerose conclusioni, alcune piacevoli...altre un pò meno.
Quale si sarebbe verificata?
Senza saperlo Virginia aveva rivelato in parte una verità. Aveva il nome di un angelo. Che fosse una semplice coincidenza?. -
Virginia Naïlo.
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Dopo averle elencato quelli che parevano i danni della caduta, il giovane uomo dall'aspetto di un angelo si rivolse a lei con tono gentile ed affettuoso.
"Quanto al tuo invito, se ti fidi di me e non sono un peso mi farebbe davvero piacere avere un riparo sicuro dove potermi ristabilire perfettamente. Non mi tratterrò molto te lo garantisco, non voglio assolutamente scomodarti più del necessario."
Sul volto eburneo della sorella andò a delinearsi un largo sorriso, quasi a voler marcare la sua gioia nell'aver trovato una creatura così accondiscendente al punto da seguirla così, senza delle ragioni impellenti. Forse era l'abito clericale, o magari qualche effetto collaterale dell'amnesia, chissà...
-Non mi scomodo, è il mio compito aiutare gli altri.
Lo guardò benigna ed amichevole, dunque posò la mano coperta da un guanto sulle sue ferite, o almeno quelle che lo straniero aveva indicato come tali. Dunque della luce nivea apparve dal nulla, e come delle ali avvolse ogni male, donando sollievo e nuovo vigore, quasi fosse un miracolo. Ed infondo, per la dolce Virginia, ciò che faceva era esattamente quello che sembrava.
-Ho fatto in modo che tu potessi quantomeno muoverti senza particolari difficoltà.
Il resto lo faremo una volta giunti a casa.
Disse la sacerdotessa, prendendolo per mano.
-Voglio farti conoscere una persona.
Sono certa che lei ti aiuterà molto.
Detto ciò, entrambi iniziarono a camminare, diretti all'Albero Casa, sede della Gilda guidata dalla Dama del Vento.SPOILER (clicca per visualizzare)Carità:
La carità è la virtù per la quale si ama Dio al di sopra di tutto e il prossimo come sè stessi per amore di Dio. Gesù fa di essa il comandamento nuovo, ovvero la pienezza della Legge del Padre. La carità è il vincolo di tutte la altre virtù, che anima, ispira e ordina. Poiché la vera gratuità e lo spessore del vero amore è realizzato solo in nome di Cristo. Tutto è amato e accolto in nome Suo. Ciò che è amato al di fuori di lui è ugualmente un amore ma un amore imperfetto. La carità rimane l'unica opportunità per l'uomo d'oggi ovvero la sua trasformazione in homo novus, e nel contempo un monito, colmare il vuoto di carità per quel tanto di dolcezza che cade dal cielo con la luce del sole. E' grazie ad essa, personificata con una donna in abito rosso, che le anime prendono tal vigore da dominare il corpo e la materia dal misero valore, ed è con essa alle sue spalle che Virginia è in grado di curare ciascuno da qualunque tipo di ferita.
Consumo:VariabileBasso.
Note: in poche parole ti curo le ferite superficialmente, in modo che ti possa quantomeno muovere senza problemi.. -
Arcangelo Gabriel.
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La ragazza parve quasi sollevata dalle parole del Dhampyr e la conferma ne fu il sorriso che poco a poco andò delineandosi sul viso della giovane suora. CITAZIONENon mi scomodo, è il mio compito aiutare gli altri.
Il sospetto che quella donna potesse in qualche modo appartenere ad un ordine religioso date le vesti andò insinuandosi con maggior vigore nei pensieri del ragazzo, viste le parole da lei proferite.
Che fosse una specie di suora? Bellezza sprecata, pensava il Dhampyr un pò maliziosamente.
Poi avvenne qualcosa che Gabriel non si sarebbe aspettato di certo. Capacità curative? Esistevano davvero esseri con poteri simili?
Terminata l'operazione miracolosa Lasombra non poteva dire di sentirsi meglio, dato che già in precedenza non percepiva alcun dolore, ma avvertiva un maggior controllo del corpo. Questo rispondeva ancora lentamente, ma se non altro riusciva a muoversi.CITAZIONEHo fatto in modo che tu potessi quantomeno muoverti senza particolari difficoltà.
Il resto lo faremo una volta giunti a casa.
Voglio farti conoscere una persona.
Sono certa che lei ti aiuterà molto.
L'essere millenario la guardava con aria sorpresa. Lo stupore era ben visibile sul suo giovane volto.
Eccitato come un bambino mentre camminavano lentamente verso un'ignota destinazione non potè che complimentarsi con la curatrice
"Incredibile...hai capacità taumaturgiche! Sai fare altre cose di questo tipo?! E questa persona di cui parli è come te? Anche lei ha poteri soprannaturali?"
La voce del cainita era vibrante dall'emozione per quanto aveva appena vissuto e da quanto avrebbe ancora potuto scoprire e vedere.
Al contempo però il contatto fisico con la mano della ragazza dentro di sè lo faceva sentire in parte a disagio. Non ne capiva il motivo e ciò lo rendeva anche nervoso, seppur non lo desse a vedere. Era come se una parte recondita e inconscia di sé provasse repulsione per quella creatura e al contempo una parte di sé invece si trovasse a suo perfetto agio. Inoltre era quasi stupito da un'altra strana sensazione. Il suo corpo non sembrava abituato ad un contatto fisico di quel tipo.
Continuavano dunque a tormentarlo dubbi su quale tipo di vita conducesse in precedenza se addirittura stringere la mano di una donna per il suo fisico significava ricevere sensazioni quasi nuove o dimenticate da anni...o secoli.. -
Virginia Naïlo.
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-Non è grazie a me che tu sei in parte guarito.
Disse la fanciulla, avanzando passo dopo passo fra i campi coltivati.
-Io sono solo un tramite, e quello che uso non è il mio potere, come non lo è quello di ciascuno di noi.
Sorrise, ed in lontananza videro una struttura a forma di albero.
-Chiunque si trovi qui altro non è che un mezzo, e ad ognuno è assegnato un compito, un disegno.
Anche il Gran Maestro è il tramite di una volontà più grande, anche se non ne è consapevole, come la maggior parte di noi.
La mano libera indicò una strana costruzione, apparentemente in pietra, tuttavia dalle forme arboree e dalla chioma folta e verde.
-Io ti farò incontrare Drusilia, ed allora potrai porle tutte le domande che desideri.
Infine, l'indice teso andrò a pungolargli il naso in un gesto affettuoso, per poi esibire al vampiro un'espressione compiaciuta quanto divertita.
-E non fare quella faccia.
Abbandona i pensieri ed abbi fede!SPOILER (clicca per visualizzare).
[LAM] Tutto accade per caso...(Parte 2) |
