Epigoni di Shion

C’era una volta un grande uomo, stimato da tutti come il Magnanimo. Si chiamava Shion e camminò per i sentieri di Endlos quando il Pentauron era ancora una timida cittadella affacciata sul mondo. La criminalità dilagante di un tempo corrose la società e i ragazzi di strada erano la classe predominante della capitale. I giovani erano i padroni delle strade notturne, fautori di scorribande e delinquenze. Shion piangeva lacrime amare nel segreto della sua casa ogni volta che pensava ai giovani criminali. Asciugate le lacrime, usciva di casa e affrontava a testa alta la crisi sociale. Le forze dell’ordine nulla poterono contro i gruppi organizzati e i vagabondi guerrafondai. L’illuminazione lo colse mentre incrociò lo sguardo di uno di loro. Le randellate delle guardie cittadine non avrebbero mai potuto sanare le ferite dello spirito di ognuno di loro. Meritavano una seconda possibilità. Per guidare una generazione di ragazzi allo sbando, l’antenato del maestro Basaran costruì un Dojo.