Occhi Rossi

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    Caroline alzò lo sguardo verso il cielo. Rade filiere di nubi lottavano per farsi largo tra gli squarci impietosi del sole. L'orizzonte era frantumato da un gigante di pietra, quella che i grandi chiamavano prigione abbandonata. Nonostante l'alone torrido che investiva tutta la città e il suo lungo vestitino color cobalto, Caroline non sentiva nessun calore. solo freddo. Sempre freddo.
    Bobol riuscì a comprendere, forse. Le pose una confortevole mano sulla spalla. Nessuna parola. Non c'era niente da aggiungere, anche Caroline comprese. Non c'era bisogno di parole, non tra loro.

    Bobol era suo fratello. Dodici anni compiuti, eppure ne dimostrava un paio di più. Capelli corti di un giallo paglierino, corpo paffuto, naso da maialino e occhietti neri dietro un paio di occhiali a fondo di bottiglia. Portava pantaloncini e giacchetta beige sopra una maglia blu. Vestiti sporchi di polvere, slabbrati in più punti, strappati in altri. Tutto suo padre. Non sembravano fratelli, gemelli tra l'altro. Caroline era molto più graziosa: lunghi capelli biondi sciolti lungo la schiena, naso all'insù, grandi occhi color antracite. Tutta sua madre.

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    « Arriveranno presto. »

    Disse, senza staccare lo sguardo dal cielo. Tra le mani stringeva un foglio tutto stropicciato, impossibile dire cosa vi fosse disegnato sopra. Era il foglio che doveva consegnare a loro, ai grandi che dovevano sistemare Occhi Rossi. Avevano attraccato la richiesta a un paio di bacheche sparse per Merovish, quelle per i cosiddetti cacciatori di taglie. L'appuntamento era a mezzogiorno davanti alla prigione abbandonata, e presto i grandi sarebbero venuti. Dovevano farlo.
    E non solo per lei e Bobol.

    QM: Avete trovato la richiesta di una caccia a Merovish, come e dove a vostra discrezione. Non è ben chiaro chi o cosa bisogna far fuori, ma dalle parole scritte pare trattarsi di un mostro terrificante di cui nessuno sembra preoccuparsi (difatti la città sta passando guai ben peggiori in questo periodo, come l'assalto al Bazar delle talpe). Per chi fosse interessato a eseguire il lavoro, l'appuntamento con il cliente è a mezzogiorno di questo giorno davanti ai cancelli d'ingresso della prigione abbandonata.
    E lì i vostri pg troveranno i due bambini sopra descritti.

    Turnazione libera, 5 giorni di tempo.
     
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    Berserk
    Armour

    dluoE

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    Introduttivo

    Era il foglio che doveva consegnare a loro, ai grandi che dovevano sistemare Occhi Rossi.

    Non ero uno stinco di santo, questo è sicuro.
    Ma non ero nemmeno un mascalzone, dopo tutto. Ero solo sfortunato, maledettamente sfortunato. Insomma, io me ne stavo seduto per i fatti miei in zona Bazar, quando mi alzo e faccio per andarmene. Urto qualcosa, faccio cadere qualcuno e in un'attimo sono al centro di un linciaggio. Beh no, forse sto solo esagerando: sta di fatto però che avevo fatto un torto a qualcuno non così magnanimo da lasciarsi sporcare il vestito da uno come me. E poi pensavo, devi essere idiota per andare in giro a Merovish vestito da fighettino - lui però non era molto d'accordo, e fu così che mi ruppi il naso. Un pugno giunto dal nulla mi atterrò. Diciamocelo, non avevo la forza nemmeno per camminare. Fare a cazzotti? Un sogno! Il problema, adesso, era che mi stavano portando in qualche posto per riempirmi malamente di calci e pugni, e per almeno un quarto d'ora c'erano anche riusciti. Io poi ero un sacco di patate: le prendevo qui e lì, altro che stare a difendermi. Nossignore!
    Quando furono sufficientemente convinti d'avermi gonfiato come una zampogna, mi presero e mi lanciarono verso quella che sembrava una fossa, o un buco del cazzo. Rotolai per un po', diretto chissà dove... mi fermai a dieci metri da dov'ero prima, in una specie di spiazzo scuro e maleodorante. Eppure, anche nella tenebra, io la vidi.

    Berserker05
    Avrei perso ore del mio tempo a spiegare a chicchessia quel genere di ragionamento illogico basato sulla semplice domande "come faccio a vedere un'Armatura Nera in un pozzo privo di luce?". Non c'era una domanda vera, perché era come se sapessi della sua presenza anche se, realmente, non la vedevo. Eppure, il solo sapere che fosse lì mi dava la sensazione che la stessi davvero sfiorando con lo sguardo. Mi accorsi dopo che era indosso ad un'uomo, morto almeno da qualche mese. Come aveva fatto a crepare con un simile gioiello addosso? Gliela sfilai da dosso rapidamente, come se ella stessa volesse ardentemente che la indossassi. E così feci! Fu più facile del previsto, e in un battibaleno ero fresco e tosto: duro come una roccia e forte come un rinoceronte. Ecco come mi sentivo! Il dolore delle percosse era sparito e, con meraviglia, mi accorsi che stavo sollevando da terra un'immenso spadone con una facilità che dire irrisoria era davvero poco.

    La prima cosa che feci fu tornarmene su. Notai che i tizi di prima erano ancora nei paraggi e, quando mi videro, presero a ridere. Erano convinti di potermi dare ancora una lezione, ma si accorsero - su per giù quando avevo sventrato il primo di loro - che stavolta la partita l'avrei giocata soltanto io. Li ammazzai tutti, e devo ammettere che non mi dispiacque. Fu allora però che notai qualcosa nelle tasche del tizio che m'implorava: era una specie di avviso, qualcosa come "vieni ad uccidere questo mostro". Benché stessi indossando quella corazza da molto poco, ebbi la sensazione d'aver già affrontato in passato qualcuno o qualcosa... Ma cosa m'importava, già mi eccitavo all'idea d'affondare la spada nella carne di qualcosa. Così mi precipitai dov'era segnato sull'avviso. Ma quando arrivai a destinazione, vedendo solo due bambini, esclamai con molto self-control:

    I mostri. Dove. Cazzo. Sono. I mostri!

    E intanto, qualcosa dentro di me iniziava a mutare...

    Angolo
    Informativo


    Status Fisico
    Pestato a sangue!

    Status Mentale
    Sempre più aggressivo dopo aver indossato la corazza.

    Status Mana
    100%

    Spirito del Berserk
    Si narra che, poco prima che si estinguesse il rito votato ad Odino, alcuni druidi evocarono lo Spirito del Berserkir e lo sigillarono in un'armatura. Esso da allora la abita, vivendovi all'interno come una creatura e, come i Lich, egli non può essere separato dalla stessa. Non ha forma, se non quella che assume quando incontra un uomo predestinato a vestire la corazza nera; gli antichi erano tuttavia soliti definirlo come un grosso lupo nero dagli occhi di fiamme. Pochi l'hanno però visto, e ancor meno sono coloro che possono vantare un'incontro con esso, che non sia finito nel peggiore dei modi.

    In qualità di forma spiritica della furia e della collera, lo Spirito Berserkir riunisce in sé tutte le peggiori caratteristiche dell'ira funesta: la violenza, l'arroganza, la voglia di morte e distruzione. Tutte queste non sono però distinte all'interno dell'entità, poiché, chi vi entra in contatto, spesso e volentieri le avverte come un flusso continui di emozioni negative, che lentamente soffocano l'ego verso profondità ed abissi conosciuti. Tale è l'immedesimazione che avviene fra il Berserkir e colui che indossa l'armatura, che quest'ultimo tende a identificarsi con l'incarnazione della furia, parlando, infine, come se fosse un tutt'uno con essa. O essa stessa.

    Tale processo è principalmente dovuto a una potente malia che l'armatura e lo spirito che la abita, esercitano sul portatore un influsso graduale ma potente, il cui risultato consta nella cancellazione della personalità altrui a favore del Berserkir, che diviene infine la unica e sola entità predominante nello spirito e nella mente. Si tratta, quindi, di una influenza psicologica passiva che avviene solo sullo sfortunato che veste la corazza, avente lo scopo di dominarlo in tutto e per tutto (la passiva non ha alcun effetto sul personaggio di un'altro giocatore).
    [Passiva - Influenza Psicologia fino a livello Medio ]

    Farsi impossessare dal Berserkir significa, anche, cedere ogni altro sentimento a favore della furia, della collera, dell'ira e della rabbia; ogni cosa si manifesta solo per la distruzione, rendendo di conseguenza vana e quasi del tutto inutile ogni altra tipologia d'intrusione che possa arrecare danno o disturbo al processo di possessione. Per tanto, lo Spirito dona e possiede una naturale resistenza a influenze passive altrui, fino ad un livello Medio.
    [ Passiva - Anti-Influenza Psicologica ]

    Ultimo, ma non meno importante, tentare di uccidere lo Spettro della Rabbia sarebbe come voler tagliare per sempre le onde del mare: ogni tentativo fallirebbe, giacché esso è, virtualmente, immortale. Chi indossa l'armatura può tuttavia essere sconfitto o comunque fermato, certo non che sia la cosa più facile del mondo ma pur fattibile: generalmente, l'Armatura, o meglio lo Spirito che la abita, tende a perdere mordente o ad abbandonare il corpo posseduto in vari casi:
    - se l'ospite giunge al di sotto dello 0% di mana;
    - se colui che indossa l'armatura è virtualmente impossibilitato a muoversi, o è comunque privo della testa o del cuore;
    - se il possessore dell'armatura subisce un danno così elevato da provocarne la morte, o se riceve un qualche genere di attacco mortale che l'armatura non è in grado di sopportare;
    se uno solo di questi casi si presenta, immediatamente le vestigia abbandonano il malcapitato al suo triste destino e rimangono ferme e immobili nella loro posizione originaria, attendendo che un'altro incauto e sciocco ne faccia utilizzo.
    [ Passiva - Immortalità ]

    Armatura
    Nessuno conosce la sua origine. E tanto meno, a chi la indossa è dato interesse né sulla sua fattura, o tanto meno su chi per primo l'abbia indossata. L'armatura proviene da un'antichissima città nanica e fu, a suo tempo, sigillata in un portale dimensionale poiché ritenuta un'oggetto troppo potente e rischioso, per chiunque osasse indossarlo. Composto da una lega nera particolare (paragonabile al ferro), si dice che vi inabiti uno spirito furente e vendicativo, che solerte si impadronisce di chi indossa le vestigia muovendolo secondo i propri accordi. Ovviamente, nessuno ha mai potuto confermare tutto ciò, dal momento che colui il quale si ritrova a indossarla finisce non vive abbastanza da descriverla al prossimo proprietario.
    [ Equip - Armatura ]

    L'armatura non è soltanto capace d'attutire i danni che subisce, ma infonde in chi la indossa una sensazione che tende a far dimenticare il dolore; esso non scompare, né viene cancellato, ma il flusso di emozioni furenti ribolle così tanto che una ferita verrebbe semplicemente ignorata. Tale fattore è in realtà progressivo, laddove la capacità di non avvertire il dolore deriva per lo più dall'uso prolungato della corazza.
    [ Passiva - Immunità Dolore ]

    La prima sensazione provata dagli sfortunati possessori della corazza, sono i movimenti concessi o eseguibili, che lentamente vanno rassomigliando sempre più a quelli di un'animale o di una bestia feroce. Più che d'agilità, si può parlare della capacità d'eseguire tutta una serie di movenze che un normale umano non potrebbe mai eguagliare: balzi sovrumani, giravolte a mezzaria, il poter usare come trampolo di salto quasi ogni superfice, fosse pure verticale... Sono solo alcune delle qualità eseguibili con la corazza addosso.
    [ Passiva - Movimenti Bestiali ]

    Ammazzadraghi
    Lo si potrebbe descrivere soltanto come un grosso, grezzo, brutale pezzo di ferro. Ha solo vagamente la forma di una spada, e non da l'idea di poter essere maneggiato con grande maneggevolezza o senza una particolare abilità. E tuttavia, esso appartiene ad una categoria di armi create per disarcionare i cavalieri, tranciando di netto le gambe delle loro cavalcature. L'Ammazzadraghi in particolare serba una storia unica: ideata da un vecchio fabbro chiamato Goto, fu ideata per commissione del Re con il solo scopo d'uccidere perfino un drago; dal momento che nessuno era in grado di maneggiarla, tanto meno di sorreggerla, Goto fu perseguitato e costretto a fuggire su un remoto cucuzzolo di una montagna. Fu poi passata ad un guerriero nero, le cui notizie da quel momento furono incerte. Se non altro, la spada rimase sempre in compagnia dell'Armatura, come se lo Spirito l'avesse scelta come sua arma personale.
    Ciò che colpisce dell'arma, più di tutto è la sua immensa lama; essa è lunga circa tre metri e supera, in totale, perfino chi la brandisce. Ciò la rende mostruosamente ampia, sia nei fendenti che negli affondi, tanto da rendere quasi vano, in battaglia, porsi a lunga o a media distanza. Benché le sue dimensioni possano rappresentare un problema nella distanza ravvicinata, non bisogna sottovalutare né l'enorme lunghezza dello spadone... e nemmeno il folle che la brandisce.
    [ Equip - Arma ]

    Braccio meccanico
    Il guerriero nero che possedette l'armatura prima che fosse spedita in una prigione dimensionale aveva un braccio artificiale, metallico, che tuttavia si fuse con l'armatura diventandone parte integrante, con tutti i marchingegni e le diavolerie che vi erano già sopra. Esso è infatti ideato per nascondere o montare alcune piccole armi, che il guerriero nero era solito adoperare a suo favore nelle difficili battaglie che era costretto ad affrontare.
    Poiché si tratta di un arto del tutto artificiale, impossibilitato a rispondere ai comandi di chi lo detiene, esso sarebbe totalmente inutile se non possedesse un magnetismo particolare: il braccio è infatti ideato per non perdere facilmente la presa dell'Ammazzadraghi, pur non ancorandolo a sé. Ne risulta che l'arto favorisce l'uso della spada e limita le possibilità per cui essa sfugga dalle mani dello spadaccino, lasciandolo disarmato.
    [ Equip - Braccio Meccanico Magnetico ]

    Altro
    Dal prossimo post, metterò "già citata" a tutte le descrizioni già precedentemente elencate per intero^^

     
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    Sfiga.
    Nient'altro che sfiga.
    Non esiste altra parola per descrivere ciò che perseguitava il povero buon Gronn.
    ...
    In verità ne esistono: inettitudine, tanto per cominciare. Stupidità, ignoranza, non sapere nemmeno dove cazzo abitasse lui stesso, giusto per continuare.

    Oddio, cioè: per sapere dove abitava lo sapeva...più o meno. Nell'Est, ecco. Il problema era capire dove fosse questo fantomatico Est, in relazione ai posti in cui si era perduto.
    Aveva seguito quel mago con l'armonica a bocca verso le gelide distese di Etlerth nel Nord, aveva soggiornato un po' lì ma poi era tutto finito con suo grande dispiacere. E aveva iniziato a vagare cercando di tornare a casa, prendendo la prima strada che era capitata senza nemmeno domandarsi se fosse quella giusta! Ma si sa, Gronn era scemo di suo, poveraccio.
    Era finito perfino al Sud, e tra i vulcani di Geisine le aveva prese e le aveva date di santa ragione ad uno strano sconosciuto, senza nemmeno sapere perché. Poi era passato vicino ad una città tutta strana e tumultuosa, ed aveva deciso di non immischiarsi e di non saperne nulla assolutamente.

    E mentre gli Altopiani della Tempesta sembravano sempre più lontani, un manifesto sgualcito e trasportato dal vento fu calpestato dal suo enorme zampone ed attirò la sua curiosità. Con l'unico occhione che aveva al centro della fronte, aggrottandolo e capovolgendo più volte di fila il foglio in ogni posizione -perfino di taglio, giusto per sicurezza- cercò d'interpretare quegli stranissimi segni che gli umanoidi usavano per comunicare, e che un tempo qualcuno aveva cercato di insegnargli...senza grandi risultati.

    Una singola parola, però, gli era entrata in testa subito:


    “C-...Ca-...CACCA!”

    Uhm...no...

    “Urgh...Cac--...CACCIAAAA!!!”

    « A Gronn piace caccia! Eh eh! EHEHEHEH! GRONN CACCIA! GRONN PRENDE! GRONN DIVERTEEEE!! »

    Si auto-incitò, avendo finalmente compreso il messaggio. D'altronde conduceva una vita naturale, ed il ruolo di cacciatore era fondamentale per la sua sopravvivenza.
    E così, il bambino troppo cresciuto -sei metri, alla faccia!- decise di seguire le indicazioni di quel volantino, scordandosi totalmente di cosa stesse facendo da mesi. E perdendosi rigorosamente altre sette volte prima di riuscire a raggiungere il posto indicato.
    Se non altro, aveva tanto tempo da perdere e niente da fare: aveva una vita a disposizione, una vita lunghissima, e la sua preoccupazione principale era divertirsi. Ok: divertirsi e mangiare, mettiamola così.

    Ci volle dunque un po', ma alla fine raggiunse i due bambini che avevano creato quel messaggio, e quando arrivò si sarebbe potuto accorgere di non essere da solo: un guerriero con un'armatura di tutto rispetto ed un furore sanguinario era già arrivato, raccogliendo la stessa offerta. Si sarebbe potuto accorgere, se non fosse stato così tonto e distratto, intento a ridacchiare di quegli uccellini che graziosamente gli volavano attorno e davanti alla bocca, beccando qua e là qualche brandello di cibo rimasto incastrato tra le sue enormi zanne, e rimanendo a loro volta ogni tanto compressi e sgranocchiati tra quelle fauci impietose ed innocenti al contempo.

     
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  4. The Assassin
     
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    La scelta era caduta su Merovish. Territori del sud. E pensare che sarebbe dovuto andare completamente dalla parte opposta..
    Ma l'aveva promesso a Jophiel..e non poteva fare altrimenti, per salvare la sua "Principessa"..
    Doveva "ri-diventare" forte. E questo, non significava solo riappropriarsi del Nen, ma anche svilupparlo ai livelli che possedeva prima di quell'assurdo viaggio..se non superarli.
    E quale posto meglio di Merovish?Le informazioni raccolte ne parlavano come un'ex, enorme, città penitenziario, oramai abbandonata a se stessa e ai delinquenti che l'avevano scelta come loro dimora(e tra questi, anche i mercanti)..Abbastanza pericolosa, per iniziare a rifarsi le ossa,aveva pensato.. ma non si sa mai cosa si possa trovare in un luogo nuovo..
    Avrebbe setacciato le bacheche della città, magari alla ricerca di qualche taglia sulla testa di qualche maniaco omicida..Dopotutto, era tra le tipologie che conosceva meglio, visto il suo passato di assassino mercenario..Oppure di qualche ladro..Si sarebbe regolato una volta lì.

    La situazione era più desolante di quel che avrebbe creduto, pensò mentre, silenziosamente, addentrava i suoi passi in quella cittadina sotterranea e oscura..Strade povere e malmesse, rovine, case fatiscenti e a pezzi..degrado sociale più assoluto. La poca gente che vedeva in giro, viveva in catapecchie, piuttosto che in case calde e confortevoli..Gli sarebbe piaciuto sapere chi cavolo comandasse in quel posto..ma, probabilmente, qualora ci fosse stato, doveva essere qualcuno a cui conveniva un tale stato di cose..O, ultima istanza, quello era veramente un luogo lasciato a se stesso, dove regnava l'anarchia più assoluta ed ognuno pensava solo per sè..
    Probabilmente, nessuno si sarebbe preoccupato di vedere un ragazzino di 12 anni, in giro da solo, senza accompagnatori adulti, anzi..avrebbe dovuto far attenzione da sè: rapimenti e commercio di organi dovevano essere all'ordine del giorno..molti occhi avrebbero potuto essergli puntati addosso.
    Beh, avrebbero solo dovuto farsi avanti..
    Nel frattempo, su uno di quei muri cadenti, accanto ad alcune foto segnaletiche di un paio di brutti ceffi, un volantino che rimaneva attaccato per pura fortuna, attirò la sua attenzione..
    Una calligrafia infantile,un linguaggio poco formale e l'accenno ad un "mostro" a cui dare la caccia,erano il messaggio di quel foglietto..Sembrava proprio scritto alla bell'e meglio,da persone sprovvedute, nell'ambiente dei cacciatori di taglie..
    Doveva essere qualcuno veramente nei guai, per arrivare ad arrangiarsi a quel modo..
    Ok! Aveva trovato il suo primo caso..Lo decise, mentre osservava la faccia di uno di quei brutti musi, che erano appesi accanto al volantino..Uno come quelli, lo avrebbe preso in mezza giornata..Aveva bisogno di qualcosa di più "attraente"..
    Staccò il foglietto sgualcito dal muro e decise di dirigersi al luogo designato..
    Il problema era: dove cavolo si trovavano i cancelli d'ingresso della prigione abbandonata??Quella era tutta una "prigione abbandonata"! Doveva trovare dei cancelli..Probabilmente, la vista dall'alto avrebbe aiutato. Con un salto leggero ed agile, bastò una piccola spinta per arrivare sul tetto di una casa pericolante, ad un solo piano..e vide, in lontananza, un'imponente costruzione di pietra. Doveva essere proprio quella..
    Dopo aver imboccato, con un altro salto, la direzione per arrivarci, notando sempre meno, qua e là, nei vicoli mal messi, ogni sorta di mercante, da quello col negozietto a quello che barattava per strada, a pochi spicci..finalmente, vide i cancelli che lo separavano dall'entrata..
    Il luogo aveva un'aspetto spettrale..ma c'era già qualcuno!
    Uno strano indivduo con un'armatura pesantissima e dall'aria sinistra..e una specie di mostro simile ad uno Yeti?
    Possibile che l'obiettivo indicato sul foglietto fosse stato già raggiunto..?
    Decise di avvicinarsi comunque, almeno per sapere come stavano le cose..e notò la presenza di due ragazzini: una bella ragazza bionda e un ragazzino che somigliava tanto a suo fratello Milluki, a parte gli spessi occhiali sul naso, a dargli un aspetto un pò da "talpa" dei libri...
    Avevano un aspetto davvero trasandato, vestiti sporchi e slabrati..ma dovevano essere loro i "mandanti"..!
    -"Yo...!"-si avvicinò,salutando, con passo silenzioso e tranquillo, come se fosse uno che, semplicemente, stava passando di lì..Poi, tirò fuori il foglietto da una delle tasche della sua tuta, mostrandolo ai presenti, con l'aria totalmente innocente sul viso infantile..Probabilmente, all'inizio, sarebbe stato conveniente far credere a tutti di essere un semplice ragazzino albino di 12 anni....-"Siete voi che avete scritto questo messaggio..?"-




    Edited by The Assassin - 1/3/2012, 19:35
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    killua-kappa2

     
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  5. Ja¢k
     
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    Caroline e Bobol si lanciarono un'occhiata preoccupata. Ma stranamente, assurdamente, la fonte dei loro timori non era da ricondurre né al ruggente cavaliere nero, né all'erculeo mostro mono-occhio, né al placido ragazzino. Due gemelli che a dispetto della tenera età dimostravano un coraggio fuori dal comune, forse. O forse non avevano più nulla da perdere, e ciò smorzava l'aver paura di simili cacciatori di taglie. O forse nascondevano entrambi un segreto. Un segreto troppo grande per esser rivelato in quel momento, in quel luogo.

    Caroline puntò lo sguardo sul cavaliere nero, senza mostrare esitazione. « Occhi Rossi si trova nella prigione abbandonata, signore.. » disse, porgendo al cavaliere il foglio di carta stropicciata che teneva in mano. Dispiegandolo, l'oscuro guerriero avrebbe avuto una chiara rappresentazione cartacea della fisionomia del mostro. Disegnata a mano.

    29z7vx0

    « Si, siamo stati noi. » continuò, rivolgendosi al ragazzino dall'aria trasandata.
    Poi si voltò verso Bobol. Il fratellino annuì con fare deciso, infondendole abbastanza sicurezza da poter procedere con il racconto.
    « Mi chiamo Caroline, e lui è mio fratello Bobol. Certe volte noi e i nostri amici salivamo fin quassù per venire a giocare dentro la prigione abbandonata. Ci siamo sempre divertiti, era bello stare lontani dai grandi per un po', non facevamo niente di male. Questo fino alla scorsa settimana. » la sua voce si incrinò leggermente, mentre abbassava lo sguardo. Ricordare le faceva male. Parlarne, ancora più male. « Non sappiamo bene cosa è successo: abbiamo sentito dei rumori strani, come degli schiocchi forti. Poi solo urla, e abbiamo avuto paura, e siamo scappati. Solo Bobol è riuscito a vedere cosa ci stava dietro, ed era quel mostro grande grande cogli occhi rossi. dopo quella notte i nostri amici non sono più tornati a casa, e abbiamo troppa paura per andare a cercarli. » Le sue parole furono interrotte da un singhiozzo. Bobol si fece avanti, cingendole una spalla. Come se fosse uno sforzo disumano, Caroline continuò a parlare, con occhi lucidi. « Noi siamo poveri, non abbiamo tanti soldi. Molti dei nostri amici sono orfani, hanno perso i genitori quella notte a Merovish. Così io e Bobol abbiamo attaccato quell'annuncio. Non abbiamo molto da darvi, ma magari le poche monete che abbiamo accumulato potranno bastare. »
    Caroline tentò un sorriso. Anche Bobol.
    Nonostante le differenze dei loro volti, il loro sorriso era pressoché identico. Il sorriso pietoso e impotente dei deboli, degli innocenti. Delle vittime.

    « Liberete i nostri amici da Occhi Rossi, per favore, si? »




    QM POINT: Prima un paio di annotazioni: quella notte a cui Caroline fa riferimento è ovviamente da ricondurre all'invasione che hanno sconvolto Merovish (cfr: Benvenuti al Sud). Per il resto, questo è il turno che potete sfruttare per eventuali presentazioni e/o domande da fare. Dal prossimo giro, vi voglio dentro la prigione ò_ò

    Turni liberi, scadenza fissata per il 4 Marzo

     
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  6. Berserk:.
     
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    Berserk
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    I mostri. Dove. Cazzo. Sono. I mostri!

    Afferrai al volo il pezzo di carta che la mocciosa mi mollò e, nel dispiegarlo rapidamente, non feci molto caso alla delicatezza: prima di riuscire a capire che quello scarabocchio era - o doveva essere - la mia presa, mi venne da lanciare un urlo disumano. Sentivo la mia collera e il mio desiderio d'uccidere aumentare esponenzialmente, tanto che mi solleticò l'idea di strangolare quella cagna fottuta maledetta che avevo davanti. Poi però qualcosa mi trattenne, come un'istinto ancora umano che m'impediva di lasciare, almeno per ora, che la parte più furiosa di me mi dominasse. Quindi accartocciai il foglio e lo gettai a terra, sfoderando il mio enorme spadone su cui, attraverso l'elmo, fissai il vuoto del suo freddo metallo. Un bieco sorriso deturpò il mio viso, mentre l'armatura attorno al mio capo sembrava plasmarsi con la sagoma di un canide... o un lupo.

    Guts31

    Hai detto la prigione? Bene... molto, bene.

    Ringhiai sommessamente, come un'animale che, saputo dove andare, non ha altro da chiedere; e m'incamminai verso la prigione dando le spalle agli altri. Francamente, del gigante e del bimbetto albino - che avevo notato solo dopo - non me ne fregò assolutamente nulla. Anzi, a dirla tutta, speravo d'avere occasione di poter sventrare anche loro con la mia Ammazzadraghi, ma per ora, fortunatamente, la mia mente era perveasa quasi completamente dall'unico ed eccitate pensiero di quel mostro disteso a terra, ucciso da me e me soltanto. Qualcuno mi avrebbe detto ch'era rischioso andare così alla cieca in una tana di mostri, pegg'ancora da solo. Eppure l'armatura mi dava un'assurda sicurezza e una sensazione d'invincibilità. No, niente mi avrebbe fermato... niente e nessuno!

    Angolo
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    Status Fisico
    Pestato a sangue!

    Status Mentale
    Sempre più aggressivo dopo aver indossato la corazza.

    Status Mana
    100%

    Spirito del Berserk
    già citata
    [Passiva - Influenza Psicologia fino a livello Medio ]
    già citata
    [ Passiva - Anti-Influenza Psicologica ]
    già citata
    [ Passiva - Immortalità ]

    Armatura
    già citata
    [ Equip - Armatura ]
    già citata
    [ Passiva - Immunità Dolore ]
    già citata
    [ Passiva - Movimenti Bestiali ]

    Ammazzadraghi
    già citata
    [ Equip - Arma ]

    Braccio meccanico
    già citato
    [ Equip - Braccio Meccanico Magnetico ]

    Altro
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    Le parole della bambina attirarono l'attenzione di Gronn, che lasciò perdere gli uccellini così come aveva iniziato a dar loro retta, e seguì appassionato la narrazione infantile della piccola.
    Ad ogni parola di più, improvvise come zampilli naturali e potenti come geyser, le emozioni sgorgavano dalla sua primitiva e rozza mente spandendosi in tutto il corpo.


    « OOooOhH! Gronn pauuUUuuUUraaAaaa...!!! »

    Mormorò con l'occhio sbarrato ed il labbrino -grosso quanto qualche braccio- tremulo, mentre sembrava rannicchiarsi sul posto e coprirsi il viso con le manone, creando la buffissima e paradossale visione di un bestione mostruosamente zannuto e spaventato.
    Eh, alla fin fine non era altro che un bambinone troppo cresciuto, ed era naturale che i racconti terrorizzati di altri bambini contaminassero il suo stato emotivo con quelle stesse sensazioni e paure...E questo "Occhi Rossi" pareva un mostro proprio brutto, a ben guardare il disegno! Non tanto per la mano inesperta dell'autore, ma perché questi aveva saputo trasmettere i tratti più orrifici incarnandoli nei dettagli semplici ed al contempo spaventosi di quello scarabocchio.

    Ci pensò il cavaliere in nero ad interrompere quella surreale scena: sprezzante del pericolo ed ignorando bellamente tutti gli altri, senza farselo ripetere un'altra volta si fiondò come un esaltato nella torre abbandonata, che a quanto pareva era la tana del mostro in questione.
    Perplesso ed interdetto per qualche istante, il Mangiadraghi si portò dapprima un ditone ungulato al labbro, e poi facendo spallucce seguì il tizio.


    “Uhm...Gronn non entra.”

    ...Già. Ci aveva ben provato a passare dalla porta, ma la prigione non era stata progettata per giganti di sei metri e più. Sembrava tutto inutile: ogni spintone faceva traballare l'intera struttura che, ormai fatiscente, rischiava di crollare, franare, collassare su sé stessa, a giudicare dalla polvere e dai calcinacci che già piovevano di tanto in tanto.
    Dopo esser riuscito a rimanere anche incastrato con la testa nel portone ed essersi liberato solo con un notevole strattone che ne sfondò gli stipiti, Gronn decise saggiamente di rinunciarvi; con una certa frustrazione rabbiosa in corpo si sollevò e si mise ben ritto sulla schiena, così da affacciarsi sui finestroni dei piani superiori, cercando di sbirciarci dentro col suo grande ed unico occhione, a metà tra il truce e l'incuriosito.


    « Cucù? »

    Fece con la sua solita voce cavernosa e giocosa, facendola rimbombare involontariamente in quello che pareva uno stanzone messo a soqquadro da chissà quanto tempo.

     
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  8. The Assassin
     
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    Stavano iniziando proprio bene, pensò Killua...Il tizio grande,grosso e pesantemente bardato era partito alla carica, senza nemmeno ragionarci sopra..E la creatura, alta più di sei metri, zannuta, spaventosa a vedersi, invece di suscitare timore, come facilmente avrebbe potuto..si era scoperta più timorosa di un bambino..più di quei due bambini, messi assieme, che stavano fornendo loro le indicazioni..E, per di più, cercando di entrare nel carcere..si era incastrata nel cancello..e l'aveva finito anche per sfondare, per poi avvicinarsi alle finestre dell'alta costruzione, sbirciandoci dentro, proprio come se fosse un bambino che stava giocando a nascondino con gli amici..
    Possibile che fosse rimasto il solo, a cercare di ragionare?
    Il primo faceva l'individualista..il secondo, sembrava del tutto incosciente di quello che si attestava ad affrontare..
    Sospirò..Sarebbe stato faticoso stabilire un rapporto basato sulla collaborazione, con quei due..Soprattutto col Cavaliere in armatura..
    Abbassò lo sguardo sulla ragazza, sondandola con i suoi profondi occhi color acquamarina, avvertendo lo stato di angoscia in cui versava..Sembrava si sentisse molto responsabile della situazione e, in qualche modo, gli venne il desiderio di confortarla..Era così giovane, dopotutto, e già doveva averne viste tante e, forse, l'empatia di qualcuno che poteva apparire un suo coetaneo, poteva aiutarla:-"Non preoccuparti, useremo tutte le nostre capacità per ritrovarli..Non so cosa sia successo in "quella notte", perchè non sono di queste parti..ma posso dire che ti sei sobbarcata di un onore molto gravoso a prenderti cura di tutti quei ragazzini, senza più genitori.."-mormorò, con voce gentile, verso la fanciulla..per poi abbassare lo sguardo sul pezzo di carta che gli porgeva.-"Ah, il mio nome è Killua, piacere.."<>-aggiunse, allargando infantilmente il suo sorriso.
    Non era del tutto convinto della situazione, guardando il disegno raffazzonato..Possibile che non ci fosse qualcosa che contraddistinguesse questo "mostro"..?Dalla forma, appariva quasi una mantide, pronta a tagliare le teste, con le sue zampe..Un insetto troppo cresciuto dunque? Una formica-chimera, come quelle che aveva già affrontato, insieme a Gon..?In quel caso, era molto difficile riuscire a ritrovare i ragazzini vivi...
    Oppure..quella particolare forma era data da emissione di energia?
    Il disegno era stato fatto dal ragazzino, chiamato Bobol..
    Killua spostò lo sguardo verso di lui, parlandogli:"...Sarebbe meglio se avessimo più indizi..non ricordi niente altro?Un suono, un odore..qualsiasi altra cosa, sarebbe utile..E anche sapere in quale zona della prigione eravate, quando vi siete separati dai vostri compagni.."-Avrebbe voluto anche chiedergli di disegnargli una piantina delle zone che usavano come gioco, ma probabilmente, ci sarebbe voluto troppo tempo e non poteva contare sulla "precisione" dell'artista..Usare una prigione per giocare, che cosa bizzarra..
    Attese che i due rispondessero alle sue domande..poi, diresse lo sguardo verso l'entrata sconquassata della prigione e la imboccò, avanzando piano verso l'enorme creatura chiamata Gronn..
    Sembrava molto preso dal nuovo gioco che aveva scoperto..Sperava di vedere qualcosa da quelle finestrelle così esterne? In genere, creature simili, si rifugiano negli ambienti più profondi e riparati degli edifici..
    Si fermò accanto a lui, sollevando la testa verso il cielo e lasciando cadere il cappuccio all'indietro, scoprendo il viso e i soffici capelli albini e, cercando di guardarlo direttamente in volto..Una delle sue mani si posò sulla folta pelliccia, cercando di attirare la sua attenzione..e, finalmente, dopo qualche leggero strattone, lo vide volgere lo sguardo verso di lui..
    -"Ciao...io sono Killua.."-iniziò, con vocetta infantile, ma calma e sicura..come se fosse abituato già da tempo, a trattare e comunicare con esseri "diversi", dagli "umani"..Sembrava sicuro che le sue sembianze avrebbero garantito un contatto con Gronn, un essere dall'animo semplice e, l'aveva capito, ingenuo, proprio come quello dei bambini molto piccoli..-"Senti..credo che sarà meglio che mi rimani vicino, se non vuoi perderti..."-gli disse, guardandolo dritto negli occhi, con convinzione, ma pacatezza, per rassicurarlo che non avesse cattive intenzioni, nei suoi confronti..
    Dell'altro..aveva perso la vista, ma la sua rumorosità non li avrebbe distanziati..



    Edited by The Assassin - 3/3/2012, 23:38
     
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  9. Ja¢k
     
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    ___ _ ___

    { p.o.v. Berserk }

    Tenebre infestavano i lunghi e silenziosi corridoi della prigione abbandonata. Nell'aria aleggiava un fetore di polvere, muffa, e qualcosa d'altro. Qualcosa che solo chi ha affrontato la morte sin troppe volte conosce bene, ovvero il sentore acre di corpi in decomposizione.
    La poca e fioca luce che filtrava dalle finestrelle bastava a mostrare al guerriero il vuoto delle celle, alcune delle quali avevano le porte scardinate da chissà quale forza. Stillicidi oscuri di acqua putrida colavano dal soffitto, scandendo ogni passo del guerriero, conducendolo in uno spiazzo circolare più largo, più spazioso dei corridoi alle sue spalle. una porta alla sua destra, una alla sua sinistra, e una dinanzi a lui. E tra l'una e l'altra strada, scale di legno infestato dai tarli conducevano ai piani soprastanti, occupati da decine, centinaia di altre celle.

    Qualcosa lo costrinse a fermarsi.
    Uno schiocco rumoreggiò forte nella tenebra alla sua destra.
    E fu quello il momento in cui le figlie della nidiata decisero di muovere attacco: filiere di bava viscida biancastra schizzarono dall'alto, una diretta alla spalla destra, l'altra alla coscia sinistra del guerriero. Alzando lo sguardo verso i piani soprastanti, il guerriero avrebbe potuto vedere da dove provenivano le due spesse stringhe che lo avrebbero costretto a salire su, a mezz'aria, intrappolato al centro della sala come una bambolina di pezza. Ebbene, i grumi semiliquidi provenivano dai cheliceri di due esseri grotteschi. Ragni, tarantole grosse quanto cani situate ai lati opposti del corridoio, arrotolavano con le zampe anteriori il filo tessuto, trascinando a sé lo spadaccino. Avevano fame.
    Ma non era finita qui: dai piani soprastanti fecero capolino figure umanoidi ancora più orrende dei ragni. Le loro sagome erano interamente coperte da una trama di ragnatele che avvolgevano sia i loro corpi che quelli dei parassiti aracnoidi situati nella loro schiena, e visibili come una gobba improbabile. Gli esseri emisero un rantolo minaccioso, prima di gettarsi di sotto.

    Rovinarono a terra come sacchi di carne inerte. Ciononostante, a dispetto del dolore per le ossa spezzate, coloro che un tempo furono chiamati umani, e ora ospiti, circondarono il nero guerriero. Avanzavano caduchi, spesso incespicando su se stessi, come se non fosse la lroo mente a guidare quei passi. Le bocche, dalle quali spuntavano canini aguzzi, ruscellavano bava bluastra. Presto, i loro denti si sarebbero stretti nei punti scoperti di quella dura armatura nera. E quando tutti loro avrebbero terminato, le oro due sorelle avrebbero trasformato quell'uomo nel loro nuovo fratello.
    Erano bassi. Un metro e poco più di altezza ciascuno.
    Chissà, probabilmente non erano mai stati uomini. Non erano cresciuti abbastanza da diventarlo.
    Forse..


    { p.o.v. Killua }


    Bobol fece spallucce, scuotendo il capo in segno di diniego.
    « Niente. » Asserì Caroline, visibilmente delusa. « Purtroppo Bobol non può parlare. Gli è stata tagliata via la lingua da nostro padre, quando aveva sei anni. Ah, Killua.. » Con un atto d'improvviso coraggio, la bambina si avvicinò al ragazzino che avrebbe dovuto compiere quell'ardua missione. Tentò un sorriso. Denti come piccole perle si affacciavano dalle labbra rosee. Ciononostante, non traspariva allegria da quel sorriso. era come qualcosa di triste, di rassegnato. « ..grazie per aver accettato. E..ti auguro buona fortuna. »

    { p.o.v. Gronn, Killua }


    Neanche un'anima viva, nello stanzone dei piani superiori. A quanto pareva, al buon Gronn non restava altro da fare se non rimboccarsi le maniche e inerpicarsi sull'edificio, usando i suoi parapetti corrosi dal tempo come appigli per scalarlo, e lanciarsi dall'altra parte. Si sarebbe portato dietro il piccolo Kilua? O lo avrebbe lasciato nello stanzone desolato? O lo avrebbe abbandonato lì, ai cancelli d'ingresso, lasciandogli seguire le tracce del cavaliere nero?


    QM POINT


    Berserk: Ti spingi tanto a fondo nella prigione da arrivare in un antro circolare simile al Paradiso di Oz, o alla sala centrale di Fox River. Qui vieni attaccato da una dozzina di QUESTI cosi. Due -ancora in forma aracnidea e privi di ospite- ti attaccano dai piani superiori, lanciandoti fiotti di bava appiccicosa su una spalla e su una gamba. Una volta colpito dalla bava intessuta, questi tenteranno di trascinarti a mezz'aria, a un metro dal suolo, così da lasciarti alla mercè dei loro "amici". Le due filiere di bava contano come trappole imprigionanti contrastabili ciascuna con una tecnica fisica di entità Bassa, o con una magica di entità Media.
    Che tu ti riesca a liberare o meno, vieni circondato da altri dieci Tarian -i cui ospiti sono corpi umanoidi, dall'altezza probabilmente appartenuti a bambini- Questi ti accerchiano e per il momento si limitano ad avanzare contro di te con una carica sommaria di entità Media (contandoli tutti quanti insieme) per mordere i punti scoperti dell'armatura (come la bocca, ho visto). se uno di loro dovesse colpirti, subiresti un malus del 50% a Velocità e Agilità per il resto della quest.
    Se decidessi di fuggire, oltre alla strada dalla quale sei venuto, ci sono due corridoi -uno a destra e uno a sinistra- e una porta di fronte.
    Puoi essere autoconclusivo con al massimo due Tarian, killandoli con attacchi fisici. Gli altri dovrai farli fuori con la tua energia.

    Gronn:Puoi scalare l'intera struttura -alta circa tre/quattro volte te- per poi lanciarti sul cortile interno della prigione, situato all'epicentro dell'intera struttura. Termina il tuo post una volta giunto lì. volendo, puoi portarti Kilua sulla spalla, se questi non decide di seguire le orme del cavaliere nero -al quale non dispiacerebbe un po' d'aiuto- o lasciarlo nello stanzone desolato.

    Killua: Come scritto sopra, a te la scelta della strada da seguire. Se scegli di seguire Berserk, puoi raggiungerlo nel tuo stesso post e aiutarlo contro i Tarian.

    Turni liberi, scadenza fissata per le 23.59 di Sabato 10 Marzo. Se Zaho non dovesse farcela a postare, verrà pngizzato senza brutte conseguenze.




    Edited by Ja¢k - 5/3/2012, 17:55
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    "Ciao...io sono Killua.."
    "Senti..credo che sarà meglio che mi rimani vicino, se non vuoi perderti..."


    « Uh? »

    “...Chi?”

    Qualche leggero strattone attirò Gronn a guardare verso il basso: alla sua destra stava in piedi un ragazzino dai capelli bianchi. Il suo cervello rozzo e primitivo ci mise un po' ad elaborare quell'avvenimento e soprattutto quelle parole, e nel frattempo riportò lo sguardo ancora una volta dritto davanti a sé, per constatare sconsolato che non v'era proprio nulla d'interessante che si muovesse.

    “...Lu...”

    Bisbigliò una vocina nella sua mente, spingendolo a guardare di nuovo verso il basso e riaccorgendosi della presenza del giovane cacciatore di taglie.

    « ...Aaah!!! »

    Esclamò, annuendo in segno di comprensione, e senza perdere tempo né chiedere il permesso afferrò il bambino e se lo mise sulla spalla destra, per poi iniziare ad arrampicarsi sulle alte mura seguendo una spinta di pancia. Aveva raccolto quell'invito a stargli vicino, ma al contempo voleva anche seguire la direzione che lui aveva scelto, quindi la soluzione logica per il suo sistema di ragionamento fu quella di far stare il ragazzino vicino a sé...Geniale, insomma.

    Ki-llu-a.
    Aveva capito.
    E da quel momento il ragazzino, per lui, si sarebbe chiamato Lu.
    Povero Gronn.
    E povero Lu.


    « EHEH LU! Gronn porta in alto! EhehehEHEHEH!!! »

    Rise sguaiatamente come un idiota, perché gli venne naturale ed istintivo, mentre si fermò con una mano aggrappata ad un davanzale: l'altra ciondolò ed oscillò abbondantemente con la sua immane stazza, per poi dirigersi verso una natica e grattarla senza la minima remora.
    Riprese dunque la scalata, ululando ogni tanto per il bel panorama ed il sentimento di sorpresa nel vedere qualche stupidata, come un dettaglio di una grondaia od una catena arrugginita sbirciata attraverso qualche grata divelta. Una volta arrivati in cima, il Mangiadraghi si portò una mano sopra l'occhione per ripararlo dai raggi solari, e come un pirata dal pennone di una nave scrutò l'orizzonte con un sorriso interessato e l'occhio vispo, per poi slanciarsi e balzare fin dentro le mura atterrando fragorosamente nel cortile interno della ex-prigione.

    Qui prese il suo passeggero e con gentilezza lo posò a terra, adagiando il dorso della mano sul terreno ed aprendo il palmo in modo che potesse rimettersi in piedi e scendere con le proprie gambe. Fu davvero strano, perché lo Spianamontagne non era solito avere tanta attenzione e riguardo per gli umani: quel ragazzino, forse, gli ricordava gli animaletti più teneri e indifesi coi quali aveva spesso a che fare, imparando perciò a sviluppare con essi un rapporto molto caldo -almeno per i suoi standard- e caratterizzato dalla simpatia reciproca...quando non aveva fame.



    Stato Fisico: ottimale.
    Stato Mentale: divertito, incuriosito, docile.
    Mana: 100%.

    Passive:
    CITAZIONE
    La stazza è imponente, grossa, un vero e proprio colosso alto circa sei metri e pesante svariati quintali se non perfino tonnellate in taluni esemplari. Un ciclope mostruosamente gigantesco, almeno agli occhi degli esseri umanoidi più comuni, e come già detto le sue abitudini libere, naturali ed amorali non migliorano certo la prima impressione.[Dimensioni Notevoli, Passiva 5pt]
    Il corpo è coperto da solchi naturali che si avvitano come decorazioni attorno a diversi spuntoni ossei di colore scuro, vere e proprie armi naturali per la difesa contro le creature più grosse (come i draghi, ad esempio), proprio come gli unghioni e le zanne di cui anche è munito. Presenta inoltre una fitta e fine peluria la cui tonalità varia in un range che va dal marrone al rossiccio-terra, ma soprattutto la pelle funge da vera e propria armatura naturale[Resistenza +50%, Passiva 5pt], ed in più ha una peculiarità tanto ingegnosa ed utile quanto naturale ed evolutivamente selezionata. Pare essere collegata ad un meccanismo interno, una specie di sensore naturale di pericolo, un "sesto senso" istintivo[Sesto Senso, Passiva 5pt] per così dire, che innesca automaticamente[Instant Casting, Passiva 5pt] un ispessimento dell'epidermide e degli strati più vicini ad essa, rendendola così coriacea e refrattaria da riuscire a proteggere l'ogre ed attutire l'impatto di ogni genere di colpi, siano essi fisici o magici, deboli o potenti, contundenti od elementali.[Difesa Fisica, Variabile 2pt; Difesa Magica, Variabile 2pt]

    Note: A causa della particolare descrizione dell'aspetto tecnico del pg, mi è toccato includere anche le ultime righe di questo stralcio, sulla difesa variabile che però ovviamente non uso ora X°D.
     
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  11. Berserk:.
     
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    Berserk
    Armour

    dluoE

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    Erano bassi. Un metro e poco più di altezza ciascuno.

    Lento avanzavo nella nera ombra, la cui tinta oscura sembrava ben calzare alla tonalità della mia corazza. La prigione abbandonata si presentò a me come un luogo maleodorante, stantìo, ricoperto di polvere, muffa, ragnatele... e poi il pungente umore dei corpi ridotti allo stadio finale della morte, ovvero la decomposizione. Chissà quanti erano morti e mariciti lì, e chissà quanti ancora si erano putrefatti nell'attesa della morte. Avanzavo lento in mezzo agli sprazzi di luce che si alternavano per finestre, squarci nei muri o dalle feritoie delle celle ora vuote. Notai la forza con cui alcune di esse sembravano esser state divelte dall'interno, come se la mostruosità in essa rinchiusa, dopo tanto forzare, fosse riuscita a liberarsi. Ah, avrei voluto vederla... e ucciderla!
    Passo dopo passo mi inoltro nella distruzione perpetrata dal tempo a quella struttura, e non manca di tanto in tanto qualche gocciolina d'acqua rancida che, picchettando dal soffitto, inumidisce la mia pelle, scivolando dentro l'armatura. In quest'ambiente proseguivo, immergendomi nel nero della Prigione, e nel buio della mia Armatura: perché quando giunsi allo spiazzo circolare non ero certamente lo stesso ch'era entrato. Tant'è che, stanco e irritato, gridai....

    DOVE CAZZO SEI! FATTI AVANTI!!!!
    COSA STAI ASPETTANDO?, SONO QUI: VIENIMI A PRENDERE STRONZO!!!!!!

    Guardai sommariamente il posto, notando una porta a destra, un'altra a sinistra e una dirimpetto. Vidi anche delle scale che portavano ai piani superiori, nei quali ora stava echeggiando la mia voce roca e mostruosa.
    E fu allora che mi fermai. La mia voce non era la sola cosa che udii in quel posto: uno schiocco molto forte bussò alla mia destra... Fili di bava mi colsero impreparato, costringendomi ad alzarmi verso l'alto come una bambola rotta: tirarono la mia gamba sinistra e la spalla destra, facendomi girare a pancia in giù cosicché potessi vedere bene quant'ero distante dal terreno. Ma non ero inerme... perché io avevo dalla mia l'Armatura e l'Ammazzadraghi! Mi rannicchiai quanto possibile e posizionai la mia arma davanti a me: imbevuta di mana, essa avrebbe offerto al mio corpo la giusta difesa contro i dieci figli di buona donna che stavano accerchiandomi. Difatti, quando questi mi aggredirono, la mia difesa impedì alle loro zanne di raggiungere l'unica parte scoperta del mio corpo, ovvero la bocca, mentre i restanti mostri che potero sovvertire le mie difese incontrarono la nera corazza. Quando però giunse per me il momento di contrattaccare, lo feci in modo tanto fulmineo che nessuno, eccetto me, si sarebbe accorto che avevo agitato la spada: il Taglio nel Vento, dopotutto, aveva proprio questa caratteristica, ovvero l'essere così fulmineo da far sembrare immobile la mia spada. Invece avevo appena sferrato sei fendenti contro sei delle creature che mi stavano circondando, nel tentativo d'ucciderli subito o ridurli in pessimo stato. Avrei poi fatto seguire un colpo a mezzaluna che, sfruttando il peso dell'arma, e i suoi tre metri di lunghezza, avrebbe dapprima falciato due di quei mostriciattoli e poi la bava appiccicosa. Grazie ai miei movimenti bestiali sarei caduto a quattro zampe, rialzandomi immediatamente per fronteggiare quanti di quei maledetti fossero sopravvissuti al mio attacco.

    Angolo
    Informativo


    Status Fisico
    Pestato a sangue; fili di bava appiccicosi attaccati alla spalla destra e alla gamba sinistra.

    Status Mentale
    L'Armatura ha quasi completamente preso il controllo del suo corpo.

    Status Mana
    100% - 10% (due Bassi) = 90%

    Spirito del Berserk
    già citata
    [Passiva - Influenza Psicologia fino a livello Medio ]
    già citata
    [ Passiva - Anti-Influenza Psicologica ]
    già citata
    [ Passiva - Immortalità ]

    Armatura
    già citata
    [ Equip - Armatura ]
    già citata
    [ Passiva - Immunità Dolore ]
    già citata
    [ Passiva - Movimenti Bestiali ]

    Ammazzadraghi
    già citata
    [ Equip - Arma ]

    Braccio meccanico
    già citato
    [ Equip - Braccio Meccanico Magnetico ]

    Una delle più basilari tecniche conosciute: essa consiste nell'utilizzare la spada come difesa per deflettere un'attacco avversario. Benché chi posseduto dal Berserkir non ha bisogno di una vera e propria difesa, la tecnica è in realtà si rivela molto utile per avvicinarsi ad un bersaglio specialmente se questi sta usando armi o magia da lancio.
    [ Doppia Attiva - Consumo Variabile Basso] - usata come Difesa Fisica.


    "Taglio nel Vento", come suggerisce il nome, consiste nell'eseguire una serie di attacchi con lo spadone a grandissima velocità; l'effetto è tale che agli occhi di una vittima il Berserkir sembrerà non aver mai nemmeno alzato la sua spada, quando invece almeno sei fendenti vengono scagliati a casaccio, aprendo sull'ambiente - e possibilmente anche sul nemico - quattro squarci inattesi. A causa del basso mana richiesto, l'esecuzione di questa tecnica di spada è per tanto quasi immediata e utilissima in battaglia.
    [ Attiva - Consumo Basso ]

    Altro

    Riassumo per comodità del QM: vengo preso dalla bava e vengo trascinato in alto, sfrutto la posizione per cercare di rannicchiarmi e chiudermi a riccio con l'Attiva Parata. Uso questa per deflettere le zanne dirette alla carne, e lascio che sia l'armatura a contenere invece quanto dell'offensiva nemica supera la mia difesa. Esegui quindi Taglio nel Vento come offensiva Bassa per sbarazzarmi di sei Tarian; due di questi infine li uccido autoconclusivamente, come concessomi, con un'attacco fisico che mi serve anche per liberarmi dalla bava. Infine, qualora libero, atterro sfruttando la passiva Movimenti Bestiali per rimettermi in posizione di battaglia.

     
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  12. The Assassin
     
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    "....WHOOOOOAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!......."
    Il ragazzino albino si ritrovò ad urlare improvvisamente, quando si sentì afferrato, con una velocità inaudita, e portato sulla spalla dal bestione, che con un salto fulmineo, si arrampicò sulle pietre delle mura, con un'agilità che nessuno gli avrebbe attribuito, ad una prima occhiata..Era enorme e doveva pesare diverse tonnellate!


    Killua si aggrappò con tutte le sue forze alla sua peluria scura, tra il marrone e il rossiccio, per non farsi sballottare dai movimenti un pò rozzi e non finire sbattuto contro qualche spuntone osseo che si ergeva dalla sua pelle..
    Che razza di creatura era quella? E che razza di ragionamento gli aveva fatto concludere che "rapirlo" a quel modo era il senso della frase "starmi vicino, per non perderti"?
    Si sentiva quasi come in una scena di un vecchissimo film, che aveva visto una volta, in cui un gigantesco scimpanzè rapiva una donna, di cui si era follemente innamorato, portandola sin sulla punta estrema di un palazzo, che ne sosteneva il peso, mentre veniva bombardato dall'aviazione...
    Naturalmente, il confronto con la "donna" del film, gli fece andare la cosa di traverso..ma non ebbe comunque modo di dire o fare diversamente, da quello che l'"essere" aveva deciso..
    « EHEH LU! Gronn porta in alto! EhehehEHEHEH!!! »
    -"..Eh..?"-esclamò, con un'espressione sorpresa-"...LU...??"-
    Lu..doveva essere lui.....??Quello strano essere gli aveva dato un "nomignolo"?Costui aveva veramente la mente semplice di un bambino piccolo..
    Gli venne quasi da ridere, intenerito..
    Nel frattempo, si era stabilizzato sulla spalla, standoci sdraiato, mentre osservava la bestia chiamata "Gronn": sembrava divertirsi, in quell'arrampicata!
    E, doveva ammetterlo, anche lui..
    Era da tanto che non si divertiva! Gli sembrava di essere sulle montagne russe e ringraziò il cielo di non soffrire il mal d'aria!
    -"YUHUUUUUUUUU!!!!!"-urlò, rispondendo ai suoi ululati esaltati, mentre seguitavano a salire..Ogni tanto, il bestione si perdeva a guardare qua e là, scrutando l'orizzonte, con tanta curiosità, mentre Killua, ogni tanto, spostava lo sguardo verso il basso, nella speranza che il "treno" su cui si muoveva, non deragliasse per qualche disattenzione o pezzo di muro mezzo disastrato..
    Poi, finalmente, arrivò alla fine del percorso..appollaiato in cima alle mura della prigione, da cui si vedeva la parte interna della prigione..e lì, Killua, ebbe una terribile premonizione che lo fece sudare freddo...
    -"No..non dirmi che vuole saltare.."-si disse, col pensiero..-"..vuole saltare..vuole saltare..!"-
    -"WHHHHHHHHHAAAAAAAAAAA!!!!!!!"urlò, mentre Gronn spiccava l'ennesimo salto, senza preoccuparsi minimamente di come attutire la caduta.
    Eppure..pochi secondi, ed erano già al suolo, dopo un atterraggio fragoroso, che fece tremare il terreno..Quasi un terremoto..Tremò anche il corpo di Killua, a risentire del contraccolpo!
    "...Era stata un'esperienza!"-pensò, sospirando e passandosi una mano sulla fronte con piccole gocce di sudore freddo, vedendosi "sano e salvo"..
    Poi, si sentì di nuovo prendere dalla gigantesca mano del suo accompagnatore, di nuovo con sorpresa..Dopotutto sarebbe potuto scendere benissimo da solo, con un salto..Ma non si allarmò più di tanto, anzi, si sorprese di quanta gentilezza e delicatezza usasse, nel prendere il suo piccolo corpo, fatto di carne e ossa, senza stringere più del dovuto e farlo arrivare sul terreno, senza neppure un graffio...
    ..Una creatura davvero strana...
    Non era timida come uno Yeti, nonostante l'aspetto..forse era più simile ad un bigfoot.....un bigfoot ciclope..
    Uscì tranquillamente, da quella mano, posando nuovamente piede sul terreno..e poi, si girò verso il bestione..
    Lo fissò per un attimo, nel suo occhione, perplesso, ma poi gli rivolse uno sguardo gentile ed un sorriso riconoscente..-"Grazie!"-esclamò con una vocetta squillante-"Sei stato davvero grande,sai?"-lo elogiò, ridacchiando poi, per il gran divertimento che gli aveva fatto vivere, seppur per pochi minuti.
    -"Ti chiami Gronn, vero?? Posso chiederti a che razza appartieni?"-gli chiese, mentre ancora i loro sguardi s'incrociavano.
    Era curioso di conoscere la risposta a questa domanda, perchè il primo dovere di un Hunter è acquisire conoscenza di tutto..
    Poi avrebbe pensato a come penetrare nella prigione e ritrovare il Cavaliere in armatura..che, chissà come se la stava cavando.....

    Edited by The Assassin - 9/3/2012, 23:07
     
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  13. Ja¢k
     
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    { p.o.v. Berserk }

    Ecatombe.
    Non esisteva miglior soprannome per il cavaliere nero che, in una fluida danza di furia e acciaio, si riuscì a liberarsi di una buona metà degli aberranti mostri che lo avevano circondato. Uno dei Tirian si contorceva a terra tra gli spasmi terminali, riverso in una pozza nera, il busto troncato di netto dalle gambe, mentre altri due agonizzavano, crani squarciati di netto sino all' arcata sotto mandibolare, e ancora altri tre crollavano a terra, tra geyser di fluidi nerastri in eruzione, e mai più si sarebbero rialzati.
    Ecatombe.
    Della mezza orda rimasta in vita, due Tarian grondavano pus color prugna, tra arti tranciati e grugni sfregiati, ma protrusi in un ancestrale, primevo urlo di dolore. Altri due, ancora sani, spalancarono entrambi le fauci, liberando un'acre, acida emissione di fiato, di aria duodenale, di veleno letale. Subito il veleno nebulizzato si dilató tutt'intorno, come una densa cortina color porpora, e a poco o a nulla sarebbe servita la pesante armatura del macellaio delle tenebre.

    E infine tutti i Tarian rimasti in vita -compresi i due privi di ospite ai piani soprastanti- tentarono un ultimo, disperato assalto contro l'invasore nero: gli si avventarono contro insieme, una carica massiccia volta a scaraventarlo contro il muro duro come granito.

    E solo per un istante, oltre la calca dei Tarian, lo spadaccino avrebbe scorto una sagoma indistinguibile muoversi lontano, nella tenebra. Solo frammenti di immagini: troppo rapida quella creatura, per poterla inquadrare e troppo fitta, l'oscurità, per intuire la sua direzione. Ma prima della sua scomparsa nell'ombra, il guerriero riuscì a scorgere
    Un paio di occhi,
    Occhi rossi come rubini
    Occhi grandi come mele
    Splendere nella tenebra.

    { p.o.v. Gronn, Killua }


    Appena atterrati nel grigio e desolato cortile interno, il cui prolungato abbandono lo aveva ridotto a un deserto di macerie, stoppie e polvere, i due "fanciulli" poterono scorgere un movimento più che mai ambiguo, provenire dall'edificio alle loro spalle. Difatti, lungo i parapetti dei piani superiori, una strana creatura si inerpicava, appena fuoriuscita da una finestra, muovendosi verso l'alto, gli arti perfettamente aderenti alle liscie pareti, come ventose, o come zampe. La creatura, grande all'incirca quanto un umano adulto, dava la schiena ai due esploratori, grigia come metallo e coperta di strane pieghe, grinzosa, e dalla quale spuntava un cranio ovale color ossidiana. La lontananza non permetteva di distinguere meglio l'arrampicamuri, ma era certo che non si fosse accorto della presenza dei due. Non ancora almeno.
    Avrebbero saputo approfittare di quell'unica occasione per coglierlo di sorpresa, e colpire di spalle un probabile Occhi Rossi?
    O si sarebbero avvicinati per studiare meglio la sua fisionomia, rischiando d'essere scoperti e perdere una posizione di vantaggio?


    QM POINT


    Berserk: due Tarian nebulizzano un veleno tossico che, se colpisce lo spadaccino gli causa gli stessi malus descritti nel post precedente (l'unico modo per evitarlo è non respirare, o fuggire da una delle porte, abbandonando il campo di battaglia). Difatti, subito dopo, i quattro Tarian umanoidi e i due aracnidi ti si avventano addosso con una carica sommaria di entità Alta, per costringerti a restare e inalare il veleno.

    Gronn e Killua:scorgete la creatura sopra descritta spuntare fuori da una finestra e arrampicarsi lungo le mura, verso il tetto dell'edificio. Scegliete se attaccare sin da subito o coprire la distanza che vi separa da lei per vederla meglio.

    Turni liberi, scadenza fissata per le 23.59 di Sabato 17 Marzo. Se Zaho non dovesse farcela a postare, verrà pngizzato senza brutte conseguenze.


     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Un'Enciclopedia di Scienza, Capitoli "Fisica" e "Neuroscienze".

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    "Grazie! Sei stato davvero grande,sai?"

    « Eh...EHEHEH! »

    Rise, lo Spianamontagne, dopo la perplessità iniziale, per quel ringraziamento e quei complimenti a cui non era abituato. Non era imbarazzato: ci aveva semplicemente messo un po' di tempo a capire, e poi a concordare. Ed era in buona parte quello il significato dell'annuire del suo capo...probabilmente. Chissà, in verità, quale sorta di bizzarri pensieri stava effettivamente attraversato la mente di una tale creatura...

    "Ti chiami Gronn, vero?? Posso chiederti a che razza appartieni?"

    « Eh...Uhm...Gronn...è...Gronn! HEHEH! Gronn è Gronn. Gronn è...»

    “..."Razza", "razza", "razza"...”

    Si portò un ditone alla bocca, appoggiandolo al labbro inferiore e osservando perplesso dapprima il ragazzino e poi il pavimento polveroso.
    Stava facendo mente locale: gli pareva che il nome "Gronn" spiegasse già tutto, poiché "lui era lui", semplicemente; non aveva mai sentito uno spirito d'appartenenza a qualsivoglia gruppo, clan, fazione, specie, né familiare né di villaggio né di carattere teorico-tassonomico. Lui era lui: aveva vissuto da solo fin da quando iniziavano i suoi ricordi -davvero pochi-, aveva incontrato rarissimamente altri suoi simili, era rimasto molto spesso rintanato tra le sue montagne e ancor più raramente era entrato in contatto con persone colte che potessero classificarlo...
    Eppure...


    “Aaahh!!”

    « Gronn è mostro! Gronn è Mangiadraghi! Gronn è Spianamontagne! Gronn è Orco di Montagna! Gronn l'è 'l Bacàn de la Vàl!!!
    O almeno...così urlare gente prima che scappare o Gronn mangiare loro... EHEHEHE...! »


    Esclamò con un sorrisone contento tornando a guardare pieno di speranza il suo interlocutore. Speranza di aver risposto esaurientemente alla sua curiosità. E stava per esprimere la sua gioia anche battendo le mani ed applaudendo, proprio come un bambino, ma notò che lo sguardo di Killua lo stava ora oltrepassando, per andare ad impattare contro il muro alle sue spalle.
    S'incuriosì, si fece silenzioso, inclinò per pochi istanti la testa e rimase a contemplare il bambino albino, e solo dopo un po' si decise a voltarsi anche lui, facendo compiere un mezzo giro a tutto il suo corpo e spostando un'unica zampona con fare molto selvaggio ma piuttosto tranquillo.


    « ...Uhm? »

    Bisbigliò fissando incuriosito anche lui quella strana creatura argentea e piena di pieghe che strisciava sulla parete, con quella testa nera e lucida.
    ...Un grosso insetto?
    Inclinò la testa per scrutarla meglio col suo monocolo acquoso.
    ...Sarà stata commestibile?
    La tentazione di avvicinarsi per scoprirlo era forte, molto forte...



    Stato Fisico: ottimale.
    Stato Mentale: divertito, incuriosito, docile.
    Mana: 100%.

    Passive:
    CITAZIONE
    [Dimensioni Notevoli, Passiva 5pt]
    [Resistenza +50%, Passiva 5pt]
    [Sesto Senso, Passiva 5pt]
    [Instant Casting, Passiva 5pt]
     
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  15. Berserk:.
     
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    Berserk
    Armour

    dluoE

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    Attivo

    Ecatombe.

    berserk02s

    Dovevo essere uscito di senno. Sol contro tanti, senza nemmeno aver chiesto aiuto o aver cercato, quanto meno, d'accompagnarmi con quel gigante troglodita e quel gracile bimbetto. Ma ringraziavo quella mia istintiva voglia d'uccidere con tutto il cuore, perché solo così potevo sbizzarrirmi senza dar peso o conto a chi o cosa mi fosse intorno. Tuttavia, l'Armatura fungeva per me come da costante supporto... Ella mia diceva come attaccare, chi attaccare e con cosa; sembrava nata soltanto per la battaglia e, per tal motivo, era quasi naturale per me agire o reagire a qualcosa come se avessi passato tutta la vita spada alla mano.
    E così, quando da un lato mi ritrovai circondato da una strana nebbiolina, mentre dall'altro impazzavano furenti quei mostri ragnoformi, io, ebbro di una pazzia sublime, feci qualcosa di tanto folle e stupido - eppure geniale - che mi avrebbe permesso di sventare ancora una volta una situazione non proprio a mio favore. Semplicemente balzai contro la carica nemica e, mentre ero a mezzaria, posi davanti a me lo spadone e trattenni il fiato; non respirai quel veleno gassoso, mentre approfittai dell'impatto con il nemico per deviare me stesso altrove. L'urto fu tale da scaraventarmi non verso il muro ma verso l'alto, e m'andai a schiantare letteralmente in una cella. Con mia somma meraviglia, non solo non sentii alcun dolore ma, nel rialzarmi, pur gocciolando sangue, notavo che l'Armatura e la mia Parata avevano in qualche modo preservato il mio corpo da danni ben peggiori.

    In quel momento lo vidi. Occhi rossi come il fuoco, sgusciava nel buio e sembrava deridermi. E io deridevo lui, ululando come un lupo selvaggio... Poi guardai in basso e, notando che quelle cose ancora respiravano, vi balzai verso. A cinque metri agitai la spada, ma forse nessuno di loro l'avrebbe nemmeno vista - la spada sembrava perfettamente immobile, nonostante avesse appena liberato a velocità inumana almeno sei fendenti che, diretti verso quanto rimaneva del contingente nemico, avrebbero concluso fulmineamente la loro breve esistenza. Ma io non mi sarei accontentato, perché sceso fra loro avrei agitato lo spadone fuoriosamente. Li avrei maciullati, spezzettati e tritati... avrei mosso la spada finché non mi sarei sentito sazio del loro sangue bluastro.
    E in quella tetra mattanza, gli unici occhi rossi che brillavano erano i miei...

    Angolo
    Informativo


    Status Fisico
    Pestato a sangue; residui di fili di bava appiccicosi attaccati alla spalla destra e alla gamba sinistra; danni da contusione di bassa entità su tutto il corpo;

    Status Mentale
    L'Armatura ha quasi completamente preso il controllo del suo corpo.

    Status Mana
    90% - 15% (Medio + Basso) = 75%

    Spirito del Berserk
    già citata
    [Passiva - Influenza Psicologia fino a livello Medio ]
    già citata
    [ Passiva - Anti-Influenza Psicologica ]
    già citata
    [ Passiva - Immortalità ]

    Armatura
    già citata
    [ Equip - Armatura ]
    già citata
    [ Passiva - Immunità Dolore ]
    già citata
    [ Passiva - Movimenti Bestiali ]

    Ammazzadraghi
    già citata
    [ Equip - Arma ]

    Braccio meccanico
    già citato
    [ Equip - Braccio Meccanico Magnetico ]

    Una delle più basilari tecniche conosciute: essa consiste nell'utilizzare la spada come difesa per deflettere un'attacco avversario. Benché chi posseduto dal Berserkir non ha bisogno di una vera e propria difesa, la tecnica è in realtà si rivela molto utile per avvicinarsi ad un bersaglio specialmente se questi sta usando armi o magia da lancio.
    [ Doppia Attiva - Consumo Variabile Medio] - usata come Difesa Fisica.


    "Taglio nel Vento", come suggerisce il nome, consiste nell'eseguire una serie di attacchi con lo spadone a grandissima velocità; l'effetto è tale che agli occhi di una vittima il Berserkir sembrerà non aver mai nemmeno alzato la sua spada, quando invece almeno sei fendenti vengono scagliati a casaccio, aprendo sull'ambiente - e possibilmente anche sul nemico - quattro squarci inattesi. A causa del basso mana richiesto, l'esecuzione di questa tecnica di spada è per tanto quasi immediata e utilissima in battaglia.
    [ Attiva - Consumo Basso ]

    Altro Evito la nebbia non respirando e facendomi catapultare via, usando Parata a Medio così da sfruttare a mio favore la carica nemica. Dai piani superiori balzo ed uso ancora Taglio nel Vento, che concludo con colpi fisici volti a uccidere eventuali sopravvissuti (ps: tutto ciò, evitando di respirare il veleno).

     
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29 replies since 24/2/2012, 15:47   818 views
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