[Caccia] Aliens Versus Predator

”Adattarsi all'ambiente di nascita.
Questo è il compito dell'embrione, prima di nascere dall'ospite.
Non possiamo essere certi di che forma possa prendere un organismo “Xenomorph”
in un ambiente sconosciuto.”

Aveva cacciato, si era cibato, aveva dormito, atteso, sperato.
Niente. La Voce non aveva mai toccato la sua primitiva mente, che ribolliva di impazienza.
Perchè?
Perchè la Madre non lo carezzava con la sua mente?
Doveva essere così. La Voce doveva accompagnarlo per tutta la vita, fin al momento dell'evoluzione finale. Era stato così per tutte le creature che avevano vissuto prima di lui, di cui condivideva la memoria genetica. Così doveva essere anche per lui.
Non era un pensiero chiaro, quanto una sensazione. Una mancanza. Un vuoto... un vuoto che, lentamente, Endlos stava colmando con la propria magia.
A quella mancanza, subentrava la curiosità.

Dopo il devastante atterraggio della Exodus, lo Xenomorph aveva vissuto per settimane in alcune caverne ad Est, dove aveva cacciato incessantemente delle prede interessanti, creature piumate dai colori più sgargianti, rettili in parte umani, chimere frutto delle più disparate evoluzioni.
E per un po gli era anche andato bene così: vivere giorno per giorno, semplicemente procurandosi il cibo necessario per accrescersi, per fortificarsi.

Ma ogni giorno, la mancanza di un legame si faceva più forte.
Abbandonate le caverne, aveva viaggiato, sopratutto di notte, spingendosi ad Ovest.
Non incrociò nessun villaggio umano nel suo peregrinare, cosa sicuramente gradita a tutti gli avamposti eretti nei due presidi che la creatura attraversò.
Capitava, di tanto in tanto, che qualche viaggiatore scomparisse, così nel nulla, o che qualche capo di bestiame venisse ritrovato squartato il mattino seguente.
Ma si sa: Enedlos è ricco di misteri e di pericoli.

Finalmente, lo Xenomorph raggiunse il mare.
Il cambio di pressione, l'aria salmastra e la temperatura mite lo spronarono ad esplorare quell'ultimo tratto con crescente curiosità.
Nel corso della sua breve vita aveva già fatto l'incontro con la cara H2O, ma mai in una quantità tanto vasta.
Dopo una prima incertezza, la creatura si riscoprì una provetta nuotatrice.
L'acqua sinuosa veniva solcata con una facilità incredibile dal carapace nero, e grazie alla lunga coda poteva raggiungere velocità perfino superiori a quelle ottenute sulla terra ferma.

Tuttavia la caccia subacquea non gli conferiva lo stesso brivido che otteneva sulla terra ferma, e quando finalmente riemerse, il punto più vicino a lui era un isola.
La vegetazione fitta, le ombre gettate dalle piante più alte, il manto erboso del sottobosco... tutto sembrava studiato per rendergli più facile il suo compito: la caccia.
Per un attimo, quel vuoto che provava dentro di lui sembrò quietarsi, mentre quella sensazione di curiosità e eccitazione si insinuava nella sua primitiva mente.

Dopo qualche piccola preda di poco conto, lo Xenomorph riuscì a trovare qualcosa di entusiasmante.
Era aggrappato ad un ramo di una pianta particolarmente alta, a tersa in giù e con la coda attorcigliata alla corteccia, mentre studiava dall'alto delle impronte piuttosto profonde nella fanghiglia sotto di lui, quando si accorse di un secondo predatore, acquattato in un gruppo di selci, intento nello studio delle medesime orme.

La creatura condivideva lo stesso identico colore delle piante dove aveva trovato rifugio, e per poco non era sfuggito alla vista dello Xenomorph. Nonostante questo particolare, il suo corpo non sembrava fatto per non essere notato. Corporatura massiccia, una grossa testa incassata sulle spalle, corna di notevoli dimensioni... lo Xenomorph era stupito di come riuscisse a mimetizzarsi così bene.
Tuttavia, nonostante quella creatura fosse sicuramente capace di spezzare il collo in due ad un toro, mancava evidentemente di esperienza, e questo fu il particolare che permise allo Xenomorph di avere la meglio su di lei in un'unica mossa.

La coda dell'alieno si srotolò dalla corteccia ove era ancorata, mentre questi incominciava la discesa, silenzioso come la morte, verso la propria preda.
Fu questione di un secondo, e la coda segmentata si attorcigliò al collo della preda, strattonandolo verso l'alto e facendolo schiantare contro il tronco dell'albero.
Un singulto strozzato fu l'unica cosa che il giovane Raargoth ebbe il tempo di pronunciare, che già lo Xenomorph era su di lui, mordendolo alla gola e facendo saettare in avanti il secondo apparato boccale, che gli trapassò il collo da parte a parte.

Il feroce predatore si divincolò per qualche secondo, poi cedette al peso dell'alieno e spirò con un rantolo. Il vincitore si concesse qualche istante per studiare il corpo della sua preda, poi iniziò ad azzannare sul fianco, dove la carne sembrava più tenera.
L'erba e il fango si mescolarono con il sangue del Raargoth, mentre il tipico odore metallico si spandeva in aria.
Con le fauci ancora lorde di interiora, lo Xenomorp si arrampicò nuovamente su una pianta, avendo cura di ripararsi all'ombra delle fronde più alte.
Era sicuro che un banchetto tanto esposto potesse attirare qualche altro predatore.
Quello che sicuramente non si aspettava era che altri Raargoth, più anziani ed esperti, sarebbero apparsi per cercare il loro compare.

La caccia si faceva interessante...

CITAZIONE

Stato fisico: Ottimale
Stato psichico: Perfettamente in linea con l'eccitazione per la caccia
Energia: 75%

Skill:
Acid Blood
Scarry Face
Fucking Walls
Hunting

Le fronde degli alberi accolsero la creatura come un figlio adorato, proteggendolo dalla luce che filtrava tra le chiome alberate.
Occultato al resto del mondo, lo Xenomorph si appiattì come se stesse per entrare nella sua fase di riposo, attorcigliandosi la coda attorno al tronco della pianta.
Il gusto della preda appena uccisa ancora gli intorpidiva le fauci, il sangue che colava oscenamente dai denti affilati, coperto dalla sostanza oleosa che gli ricopriva come un velo l’esoscheletro.
Per un istante tentò nuovamente di stabilire un legame con la Madre, nuovamente domandò a chi ormai non poteva più rispondere.
Una stilettata di frustrazione fece scricchiolare la corteccia della pianta, chiusa nella morsa della coda dell’alieno.
L’attesa non fu lunga, le aspettative della creatura non furono tradite.
Una nuova sfida uscì allo scoperto, alla ricerca di quello che era stato il suo pasto.
Erano organizzati, e anche ben equipaggiati.
Lo Xenomorph aveva capito da tempo la differenza fra le bestie che agivano per istinto e quelle che agivano mosse dall’esperienza della caccia. Ricordava molto bene i cacciatori che aveva affrontato appena uscito dai rottami dalla Exodus, la stazione spaziale dove era nato, e che era malamente precipitata su Endlos, per i capricci del malestorm.
Un brivido gli attraversò il carapace.
La coda, lentamente, si sciolse dalla tronco della pianta, la punta segmentata incominciò ad ondeggiare, evitando con cura le foglie della pianta onde non destare sospetti.
Lo Xenomorph si costrinse alla pazienza, si costrinse allo studio del proprio nemico.
Il nemico era diviso in 4 gruppi, ad una certa distanza l’uno dall’altro.
Tre creature per ogni gruppo, del tutto simili a quella che aveva fatto la festa poco prima.
Solo… sembravano più esperte, più sicure… più pericolose.
La creatura in testa a ogni gruppo sembrava la più pericolosa: equipaggiata con una corazza abbastanza resistente da mettere in serio dubbio l’efficacia degli attacchi dell’alieno.
Gli altri due non erano così ben equipaggiati, ma sicuramente non erano meno pericolosi. Uno dei due sembrava più teso del gruppo, probabilmente cercava tracce della presenza dello Xenomorph o del corpo del loro compare. Il terzo per esclusione doveva avere un ruolo di supporto generico, ma proprio per questo poteva essere il più pericoloso.
Un leggerissimo sibilo soddisfatto si levò dalla creatura, al sicuro nel suo rifugio di frasche. La caccia si preannunciava molto, molto interessante.

Il primo istinto fu quello di balzare nel mezzo del gruppo più vicino e, sfruttando la propria coda e i propri artigli per eliminarli tutti rapidamente, ma qualcosa lo frenò.
Su Endlos aveva affrontato numerose, strane creature… e alcune di esse avevano sorpreso l’alieno con abilità che la creatura ancora non comprendeva appieno. Era meglio non rischiare.

Con un sibilo, il Nero sgusciò come un geco giù dal tronco della pianta, cercando di appiattirsi il più possibile per conservare l’effetto sorpresa. Durante la discesa l’alieno mise in atto un piccolo trucchetto che aveva imparato un quei giorni: con le piccole fauci interne alla sua bocca si morse violentemente il palato, già segnato in precedenza.
La creatura spalancò le fauci verso il gruppo più vicino, e un consistente schizzo d’acido scaturì da esse, mirando verso il membro privo di corazza che era ipoteticamente addetto al supporto del resto del gruppo.
Senza fermarsi la creatura si tuffò dal tronco dell’albero, atterrando sulle agili zampe e usandole tutte e quattro per velocizzare i propri movimenti. I metri che lo dividevano con il gruppo di Raargoth furono percorsi con velocità e silenzio, cercando di sfruttare al massimo il manto erboso e la vegetazione circostante.

Una volta a tiro, lo Xenomorph sarebbe emerso dai propri nascondigli, aggredendo con un colpo mirato della coda seghettata in direzione del predatore senza armatura, cercando di decapitarlo di netto usand la parte affilata del pungiglione.
L’intera azione viene svolta nel più completo silenzio, nello spazio di una manciata di secondi.


Quello era l’ambiente ideale per una caccia, e per qualche istante il brivido eccitazione cancellò la sensazione di mancanza che provava dal momento della sua nascita.

CITAZIONE

Stato fisico: Ottimale
Stato psichico: Perfettamente in linea con l'eccitazione per la caccia
Energia: 75%

Skill:
Acid Blood(Attiva: Alto)
Scarry Face
Fucking Walls
Hunting
Doni della Madre(Attiva: basso)
Note:Nada

Era stato avventato. Aveva giocato d’azzardo, ma aveva vinto solo la puntata minima, e non l’intero piatto in gioco.
Uno dei due Raargoth che aveva preso di mira, prima di morire, era riuscito a mettere in allerta l’altro, quello che la creatura aveva ritenuto essere il più pericoloso. L’effetto sorpresa era andato a farsi benedire ormai, lo scontro si sarebbe concluso con uno scontro faccia a faccia.
Il predatore reagì prontamente all’attacco dell’alieno, balzandogli addosso in un istante. Lo Xenomorph poteva distintamente sentire il suo odore, e presto avrebbe potuto anche gustare il suo sapore.
Lo spadone calò come una mannaia sulla figura dell’alieno, che non fece assolutamente niente per poter schivare l’attacco.
L’esoscheletro brillò, lucido dalle sostanze oleose che lo ricoprivano, e per un attimo parve rendersi più scuro, mentre la legione di organismi che vivevano nel carapace dello Xenomorph si adoperavano per renderlo più denso e quindi capace di resistere in parte all’attacco del Raargoth.
La lama seghettata penetrò leggermente nell’esoscheletro della propria preda, ma questo non impedì all’acido subito sotto di esso di entrare in contatto con l’arma.
Con un ringhio gutturale, alieno a qualsiasi verso di qualsiasi altra specie, lo Xenomorph si avventò sull’aggressore, cercando di addentarlo alla gola e schiacciarlo a terra sotto il suo peso, cercando così di impedirgli una seconda fuga.

CITAZIONE

Stato fisico: Ottimale
Stato psichico: Perfettamente in linea con l'eccitazione per la caccia
Energia: 60%

Skill:
Acid Blood[/ color]
[color=purple]Scarry Face
Fucking Walls
Hunting
Doni della Madre(Attiva: basso)
High density(Attiva:media)
Note:Perdona il ritardo X(

Questa volta l'attacco andò a segno, anche se non esattamente nel modo sperato dallo Xenomorph. Le sue fauci, affilate come rasoi, erano state deviate, andando a chiudersi sulla carne dura e muscolosa del cacciatore, divenuto così preda.

La forza delle mascelle della creatura fu tale da recidere l'arto di netto, causando un forte dissanguamento dal moncherino, che in breve tempo uccise il Raargoth. Lo Xenomorph si premurò di schiacciargli subito la gola con gli artigli, impedendogli di gridare e chiamare l'aiuto dei compagni, e rimase così fino a quando la sua preda non spirò con un rantolo soffocato.
Un brivido di eccitazione gli solleticò gli arti, e dovette trattenersi molto dall'urlare la sua vittoria in tutta l'isola.
La caccia, tuttavia, era tutt'altro che conclusa.

Altri due gruppi si stavano avvicinando alla sua posizione, tutt'ora ignari della sanguinosa fine cui erano andati incontro i loro compagni.

La creatura si lasciò vincere dalla fame, addentando il corpo dell'ultimo Raargoth sconfitto fino a sventrargli la cassa toracica e mangiarne le interiora.

Fu in quel momento che avvertì un brivido che lo attraversò, solleticandogli il cervello. Per un attimo, lo Xenomorph credette di aver finalmente stabilito un contatto con la Madre, ma subito il suo entusiasmo si smorzò. Era qualcos'altro... qualcosa che cercava di colmare quel suo vuoto che tanto lo angosciava.
Una voce... una sensazione, che sussurrava parole suadenti al suo orecchio.

In quell'istante, l'alieno si ricordò quale fosse stata l'arma fondamentale utilizzata nella sua prima, grandiosa caccia.
Non il silenzio, non la sua coda, non gli artigli.
No: era stata la paura, che aveva paralizzato le sue prede e che le aveva rese docili come agnellini.

Era ora di sperimentare nuovamente quella tattica.
Con la coda infilzò i resti dell'ultimo Raargoth, ancorandolo a un ramo basso di un albero, in modo che fosse bene in mostra.

Gli altri due corpi erano già nelle condizioni giuste: uno consumato dall'acido, l'altro decapitato di netto, la testa rotolata chissà dove.

Quest'ultimo venne sistemato in modo che poggiasse dietro un voluminoso cespuglio di selci, dentro il quale si sarebbe poi nascosto lo Xenomorph.

Quando il primo dei due gruppi si sarebbe addentrato nella radura, magari attratto dall'odore del sangue dei loro colleghi, la trappola sarebbe scattata.

CITAZIONE

Stato fisico: Piccole forature sulla schiena, ma niente che possa compromettere il sua salute.
Stato psichico: Perfettamente in linea con l'eccitazione per la caccia
Energia: 80%

Skill:
Acid Blood
Scarry Face
Fucking Walls
Hunting

Note:N/A

Un gruppo di cacciatori si distaccò dagli altri, spezzando quell’equilibrio che contribuiva alla loro forza e alle loro capacità di caccia. Lo spettacolo che l’alieno gli aveva lasciato in dono aveva sortito l’effetto sperato, paralizzando dal terrore quelle maestose quanto orgogliose creature.

Loro, i cacciatori indiscussi, padroni di quell'isola che gli faceva da secoli da terreno di caccia.
Un gruppo di loro era stato ridotto in quel modo in pochi attimi, senza un rumore.
Un conto era l'uccisione, seppur brutale, di uno dei loro giovani, ancora inesperto, immaturo.
Ma quelli erano adulti, predatori esperti.

Lo Xenomorph vibrava di orgoglio, e dovette trattenersi non poco per non squittire soddisfatto mentre ammirava l'effetto che i corpi preparati ad arte delle sue prede esercitava sui loro compagni.
L'ambiente era saturo di morte, era quasi palpabile.

Uno dei membri del gruppo si premurò di avvisare il resto delle creature, che subito si organizzarono a difesa, ma la creatura non se ne preoccupò. Non eccessivamente, almeno. Doveva occuparsi prima dei suoi amici nella radura, così vicini che se avesse allungato la mano avrebbe potuto afferrarne uno.

Quando i Raargoth si radunarono a cerchio, lo Xenomorph poté ammirare la capacità mimetica delle sue prede.
Gradualmente le loro sagome assumettero i colori e le tonalità della radura stessa, confondendosi con l'ambiente che li circondavano.
Un attimo dopo, lo Xenomorph li aveva completamente persi di vista.

Questo, invece che preoccuparlo, non fece altro che aumentare la sua eccitazione.
La pazienza era la prima regola del cacciatore.
Dal ragno che attendeva imboscato che la mosca cada nella sua tela, al tiratore che immobile come la pietra attende che il suo bersaglio sia a tiro.

il problema avveniva quando i predatori erano due, e entrambi erano sulla difensiva.
Lo Xenomorph dal canto suo, nonostante non fosse certamente uno sprovveduto, era una creatura giovane, dominata da istinti e da una flebile ragione che la magia di Endlos si stava premurando di munirgli.

Sfruttando il medesimo trucco usato poco prima, lo Xenomorph spalancò le fauci, sputando letteralmente un grumo d'acido in direzione di dove aveva visto per l'ultima volta il gruppo. L'istante successivo, contando sulla possibile reazione delle sue prede, la creatura scattò verso sinistra, sgusciando silenziosamente verso il prossimo nascondiglio: un ramo basso di un albero sul quale si sarebbe arrampicato, nascondendosi fra le fronde qualche metro più in su.

Da qui avrebbe potuto vedere le reazioni delle creature prima occultate, sperando di aver colpito almeno qualcuno.

CITAZIONE

Stato fisico: Piccole forature sulla schiena, ma niente che possa compromettere il sua salute.
Stato psichico: Perfettamente in linea con l'eccitazione per la caccia
Energia: 40%

Skill:
Acid Blood(alto)
Scarry Face
Fucking Walls
Hunting


Note: Sputo un po d'acido dal mio nascondiglio, in direzione di dove prima avevo visto fermarsi e organizzarsi gli Raargoth, poi scatto via su un albero, per evitare di essere individuato. Ovviamente, non è detto che ci riesca XD

L'attacco della creatura venne parzialmente bloccato dal Raargoth più massiccio, schieratosi a difesa dei propri compagni. Questi, rapidamente, misero in atto una serie di operazioni per rafforzare le loro difese e probabilmente per individuare la posizione dello Xenomorph.
L'alieno caduto dal cielo li osservò, con un misto di compiacimento ed eccitazione ad elettrizzargli le ossa. Finalmente aveva trovato una preda degna di questo nome, una vera sfida alle sue abilità.
Da quando era approdato su Endlos aveva avuto a che fare con pastori, animali, bestie di qualsiasi taglia e predatori dalle fauci spaventose.. ma nessuno di questi esseri gli aveva mai dato tanta difficoltà, fino ad ora.

Un grumo di saliva acida colò dalle fauci della bestia, che già pregustava il sapore di quelle creature così affascinanti.

Finalmente le creature fecero la loro mossa. E che mossa!
Gli occhi ciechi dello Xenomorph notarono come il Raargoth più massiccio lanciasse qualcosa verso l'albero dal quale era partito il suo attacco, ma niente lo avrebbe preparato a quello che sarebbe successo dopo. Gli alberi nei dintorni iniziarono a cadere, e dopo una secca scossa toccò anche a quello dove era nascosta lei.
Con uno schiocco spezzato, l'albero incominciò a cedere.
Il suo nascondiglio, evidentemente, era stato scoperto.
Pertanto, non c'era più nessun motivo per rimanere nascosti.

Lanciando un verso gutturale abbastanza alto da superare il frastuono di legno che schiantava al suolo, lo Xenomorph si lanciò dall'albero in caduta, puntando ovviamente al gruppo nemico.

Le fauci, spalancate in un ghigno che non aveva nulla ne di umano ne di animale, puntavano fra la spalla e il collo del Raargoth in prima linea, mentre la lunga coda schioccava come una frusta verso una delle due creature dietro la prima, rivolgendo la coda dal lato frastagliato e tagliente.

Il grido si trasformò presto in un ticchettio concitato, sibilato come un fischio.
Un fischio minaccioso, che prometteva morte.

CITAZIONE

Stato fisico: Piccole forature sulla schiena, ma niente che possa compromettere il sua salute.
Stato psichico: Perfettamente in linea con l'eccitazione per la caccia
Energia: 60%

Skill:
Acid Blood
Scarry Face
Fucking Walls
Hunting
Doni della Madre (x2) (medio)

Note: Lo Xenomorph si lancia a pesce sul nemico, contando sul fattore sorpresa (quel poco che gli rimane) e sull'ulteriore passiva di terrore esercitata dalla sua presenza manifesta.
Zom Zom.

Nuovamente, l'attacco frontale dello Xenomorph venne prontamente bloccato dalla creatura in armatura, fungendo da scudo per i suoi compagni. Ancora una volta le sue fauci non riuscirono ad affondare nella gola del Raargoth, ma nel suo braccio, che venne dilaniato senza problemi.
Il momento di vittoria, tuttavia, durò poco.
Mentre la sua coda guizzava a zittire quella creatura che era intenta a comunicare con gli altri gruppi, il corazzato fece qualcosa che l'alieno non si sarebbe mai e poi mai aspettato.
Le sue braccia lo circondarono in una presa ferrea, imprigionandolo in quel abbraccio che non prometteva nulla di buono.

Il Raargoth poi balzò verso l'alto, trascinandosi dietro il predatore.
Questi ebbe appena il tempo di vedere l'ultimo sopravvissuto di quel gruppo scattare in avanti, cercando di raggiungere l'ultimo gruppo di bestie.

Ma lo Xenomorph avrebbe fatto meglio a preoccuparsi dell'attacco in arrivo: infatti il salto del Raargoth non era certo stato fatto a caso.
I due, ora, erano in traiettoria con il boomerang lanciato precedentemente.
L'alieno lanciò un trillo a scatti, come se la sua gola gutturale cercasse di articolare qualcosa.
Il suo carapace si ispessì nuovamente, divenendo più scuro, e l'arma del Raargoth lo colpì alla schiena, fra le due canne che uscivano dalla colonna vertebrale e permettevano la respirazione. Tuttavia, questo colpo non fu abbastanza a sfondargli la schiena, semplicemente l'arma rimase incastrata fra le pieghe del carapace, contornato da un piccolo rivolo d'acido che fuoriusciva dalla ferita e che entrando a contatto con il boomerang, cominciò a sfrigolare.

Lo Xenomorph emise un ringhio di dolore, mitigato da un sibilo di soddisfazione.
Velocemente fece guizzare la coda attorno al colo del Raargoth, stringendola con uno scatto e decapitandolo di netto.
Liberatasi dal cadavere del cacciatore dell'isola, l'alieno non perse tempo a cibarsi e riprendere le energie. Sapeva di non avere tempo, in quanto mentre perdeva tempo con quell'unico nemico, l'altro fronte si stava sicuramente già preparando.

Invece di fermarsi a cibarsi, infatti, preferì saltare subito nel folto della vegetazione, abbandonando quella radura che aveva visto così tanta morte in così poco tempo.
La sua presenza fu subito celata, grazie alla fitta vegetazione e alle fronde degli alberi.

CITAZIONE

Stato fisico: Piccole forature sulla schiena, oltre che a una lesione longitudinale del carapace.
Stato psichico: Perfettamente in linea con l'eccitazione per la caccia
Energia: 55%

Skill:
Acid Blood
Scarry Face
Fucking Walls
Hunting
High density. (medio)

Note: Zom Zom! Scusa il ritardo, le ragioni le sai.