Ambasciata a Meridione

Il guerriero della luce si comporta come un bambino.
Gli altri ne sono colpiti. Hanno dimenticato che un bambino ha bisogno di divertirsi, di giocare, di essere in qualche misura irriverente, di fare domande sconvenienti e immature, di dire stupidaggini nelle quali neppure lui crede.
E domandano scandalizzati: "E' questo il cammino spirituale? Lui non è affatto maturo! "
A questo commento, il guerriero s'inorgoglisce. E si tiene in contatto con Dio, attraverso la propria innocenza e la propria allegria, senza perdere di vista la sua missione...



Era ormai il quarto giorno che l'Alfiere trascorreva le sue giornate su quel maledetto scranno: abituata a gironzolare per il presidio e per niente portata ad una vita sedentaria, Drusilia aveva iniziato a diventare impaziente, infastidita, a tratti irascibile. L'unica cosa che sembrava placarla era l'essersi autoimposta un minimo di controllo, perchè infondo mancavano pochi giorni alla partenza. L'Est, infatti, rischiava di essere invaso da stranieri interplanari e, inquanto alleato, il Presidio Errante era in dovere di giungere in suo soccorso.
Poveri, poveri stolti e decerebrati: davvero avevano in mente una cosa simile? Beh, tanto meglio: considerando il suo stato attuale Drusilia avrebbe più che gradito prendere a calci qualche idiota. Avrebbe inoltre approfittato dell'occasione per osservare quella ragazza di cui in molti avevano parlato -una tale Nesrìn- e, nel caso, procedere ad un addestramento più attento e proficuo qualora si fosse dimostrata abbastanza capace.



Sospirò un pò annoiata, mentre il capo reclinato su di un lato si muoveva al ritmo lento di una musichetta inudibile se non nella propria testa. Attendeva paziente l'arrivo di un suo Aviatore, perchè ora come mai aveva bisogno di rimettere in ordine tutto ciò che la Guerra Civile aveva alterato.
Era un dovere, più che altro, ma anche un piacere considerando il soggetto in questione...

Al loro arrivo, Drusilia per poco non cadde giù dal trono -ed un paio di guardie rischiarono l'infarto- per lo spavento. Si, insomma, erano tutti in silenzio, attenti, in parte senza forze per le notti insonni e psicologicamente deboli per i vari ed eventuali lutti che aveva portato loro la Guerra Civile... movimenti bruschi come quello potevano diventare distruttivi quando l'attenzione era fin troppo alta.

-Sta-state fermi! Abbassate quelle cose!

Esclamò la bella, rivolgendosi alle due guardie rimaste -quelle senza infarto- che con prontezza avevano reagito all'ipotetico attacco dirigendosi rapidamente verso l'intruso, lance pronte ad infilzarlo. Erano dei bravi ragazzi, quei due, ma quella volta avevano preso un granchio bello grosso.

-E' lui quello convocato, levate le armi e tornate ai vostri posti.

Di fronte a quell'ordine, da bravi soldati, i due giovanotti si fermarono all'istante, dunque eseguirono ciò che era stato loro detto non senza scambiarsi prima un'occhiata fugace fra loro, per lo più perplessa.

-Oh, Adam, Pyro! Che bello vedervi!

Esclamò entusiasta, allargando le braccia verso di loro in un gesto accogliente.



-Avevo proprio bisogno di un bell'abbraccio!

E così sarebbe rimasta, in attesa che le saltassero addosso per prendersi la loro dose mensile di coccole.

-Se ti crea confusione, basta continuare a chiamarmi Drusilia, no?

Per alcuni minuti trascorsero il tempo tutti abbracciati: Adam che si stringeva a lei, Pyro che singhiozzava e Drusilia che carezzava teneramente la loro testolina, calmandoli con alcuni bacetti non appena si agitavano.
In un certo senso, molti aviatori sembravano dei bambini e si comportavano come tali; Drusilia, in virtù del suo ruolo e di ciò che li legava, aveva ben presto imparato ad accudirli, guidata dal suo spirito materno accentuatosi per necessità in seguito della rinascita di Hamelin come suo figlio.
E poi... Drusilia adorava le coccole; la maggior parte delle volte in cui non si fiondava al collo della gente con gli stessi modi di Adam era fondamentalmente per timidezza, o per paura di essere rifiutata.

-Anche tu mi sei mancato tanto, piccolo mio- gli disse tenera, dopo un altro bacetto -Se la prossima volta mi avviserai prima, ti preparerò tutte le zuppe che vuoi. Ora, però, ho solo della cioccolata: spero vada bene lo stesso.

Lo strinse forte a sè prima di lasciarlo andare, tenendoselo comunque seduto sulle ginocchia come un figlio; se avessero entrambi detto di si, la Dama del Vento avrebbe immediatamente chiamato qualcuno dalle cucine a portar loro dei dolci.

-Così avrai qualcosa di buono da mangiare mentre ti do una bellissima notizia!

Buttò l'amo al pesce, sicura che avrebbe abboccato, curioso com'era.
Ed infondo... perchè no? Alla fine lo aveva chiamato per quello.

Come una fata madrina, Drusilia avrebbe schioccato le dita, ed a quel suono leggero sarebbero accorse dodici fanciulle vestite di rosa, recanti in mano vassoi di torte, cioccolatini e pasticcini d'ogni tipo, per tutti i gusti. In realtà, conoscendo fino a che punto arrivasse la golosità di Adam e Pyro, Drusilia aveva già preparato tutto prima del loro arrivo... certa che l'effetto sorpresa lo avrebbe lasciato senza fiato.

« Cosa? Quale bellissima notizia? »

Domandò lui, un pò confuso.

-Sei stato promosso!- annunciò lei abbracciandolo forte forte -Da ora in avanti sarai anche un Ambasciatore!

E poi via, un nuovo abbraccio e tanti bacini sbaciucchiosi ovunque, giusto per rendere la scena ancora più pucciosa di quello che è. E si, per chi li avrebbe visti poco sarebbe bastato per esplodere come una pignatta e vomitare orsetti gommosi.

-Beh, al momento nulla.

La Dama del Vento fece spallucce.

-Ma non appena giungerà l'ora di allacciare i rapporti a Sud avrò bisogno di una persona che conosca il posto, le persone, le problematiche, le abitudini, ciò che piace, così da portarlo a mio favore nel caso di un incontro diplomatico. E tu, mio dolce Adam, sei il più inoltrato in questo campo, essendo il tuo compito da Sergente Rosso esattamente quello di prendere informazioni da quella terra.

Lo scrutò intensamente; lo sguardo più profondo lasciava solo immaginare quanto avesse riflettuto a riguardo, nonostante il sorriso mite sulle belle labbra potesse distogliere gli altri da quel particolare.

-E poi mi hai detto che i tuoi amici della Bolgia stanno guadagnando potere. Ti dirò: non sono del tuo stesso presidio, ma ho come la sensazione che ben presto ce li troveremo nei piani alti, ed a quel punto tu mi saresti indispensabile.

Lentamente gli avrebbe portato una mano sul volto, e con dolcezza lo avrebbe accarezzato. Poi, lentamente, gli avrebbe spinto il capo sul proprio petto, così da avvolgerlo teneramente in un altro abbraccio. A quella distanza il Camaleonte avrebbe potuto sentire l'intenso profumo di rose provenire dal suo collo, il respiro lento e regolare e... il battito di un cuore estremamente stanco. Probabilmente tutta la storia della Guerra Civile le aveva dato molto, molto da pensare. Forse aveva pianto, forse si era ritirata in silenzio a pregare o riflettere, ma in ogni caso qualcosa in lei era cambiato. Qualcosa di piccolo, infinitesimo eppure essenziale.

-Ho bisogno di aiuto, piccolo mio, però questa volta non voglio nessun volto nuovo al mio servizio. Voglio che l'Ambasciatore del Sud sia Adam e nient'altro.

Le labbra rosse gli si posarono sulla fronte, nel segno universale di un dolce bacio.

-Saresti disposto a farlo?

Le braccia gentili lasciarono andare il Camaleonte, e con sguardo divertito la Dama del Vento lo osservò mettersi sull'attenti in quel modo così buffo; per qualche attimo ebbe la sensazione che il petto gli stesse per esplodere... o qualcosa del genere.

« Tranquilla Drusi, il tuo volere è nelle mie mani, sisi! »

Esclamò lui, seguito dal moguri. Nonostante la formula pronunciata non fosse esattamente quella giusta, Drusilia lasciò comunque correre con un sorriso ed un buffetto affettuoso, riflettendo che a volte Adam era un pasticcione, spesso si confondeva o perdeva di vista dettagli importanti... eppure non avrebbe scelto nessun altro a parte lui come Ambasciatore del Sud. Nemmeno i più accreditati dirigenti e burocrati del Palazzo del Leone.
Adam aveva qualcosa che nessun altro possedeva: fedeltà ed un legame abbastanza saldo da sfociare nell'amore. Si, Drusilia sapeva quanto Adam l'amasse, esattamente come lei amava ogni singolo aviatore.

-Allora direi che puoi andare.



-Qualora avessi bisogno, useremo il metodo classico.

A quelle parole sollevò lentamente la mano, mostrando il gioiello che ne avvolgeva l'anulare sinistro, del medesimo materiale di cui era stato forgiato anche il ciondolo a forma di cuore di Adam. Attraverso i frammenti di AI, nessun aviatore sarebbe mai rimasto solo.
Loro non erano un esercito.
Loro erano una famiglia.

« Io e Pyro partiremo per Merovish in giornata stessa..col tuo permesso porteremo con noi un po' di provviste per il viaggio. »

La Dama del Vento sorrise teneramente al suo Sergente, mentre con un gesto gentile invitava le ancelle a posare i vassoi e ritirarsi nelle cucine del Mastio così che preparassero qualcos'altro di buono per la sua partenza.

-Prendi tutto ciò di cui hai bisogno: non voglio certo privarti delle forze per la tua missione.

Ci mancava solo che non gli permettesse di mangiare: che razza di regina sarebbe mai potuta essere?!?! Sicuramente una per cui mai e poi mai avrebbe combattuto.

« Drusilia, sono sicuro che sarai un ottimo Alfiere...ma se Laputa dovesse finire di nuovo sull'orlo di una guerra civile non esitare a chiamarmi, promesso? »

A quelle parole l'Alfiere portò una mano sul cuore e sancì la sua promessa, il volto contratto in un'espressione solenne.

-Se Laputa sarà mai sull'orlo di una Guerra Civile prometto che sarai avvisato il prima possibile.

In realtà dubitava che l'evento si fosse verificato di nuovo: a tal riguardo si era già mossa contro tutti coloro che erano scampati agli arresti di alcune notti prima, e più di un uomo era alla ricerca di tutti i responsabili e le questioni lasciate in sospeso dal Sodalizio. Perchè si sa: sbagliare è umano... ma ripetere i propri errori era davvero da stupidi.

-Mi mancherete pure voi, piccoli miei.

E così li osservò andare via, sul volto stanco l'ombra di un sorriso.