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Renee Von Richthofen.
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We shall know no FearUn Nuovo Mondo
Una Nuova Vita.
- Non voglio guardarle. - Phoenix faceva una sorta di capriccio infantile mentre io, dall'alto della mia altrettanto puerile curiosità, osservavo dalla distanza le aeromobili scendere e salire dall'attracco nel distaccamento industriale. Era uno spettacolo meraviglioso, sebbene il livello tecnologico di quelle navi rasentasse l'età della pietra paragonato a quello della mia - ex mia - misera navetta. - Andiamo, mi avevi promesso che ti saresti divertita, devi almeno guardarlo prima di disprezzarlo, non pensi? Oppure pretendi di avere anche strane doti di preveggenza adesso? - Era una frecciatina piuttosto brutta da lanciare, ma almeno l'avevo spronata a fare qualcosa di diverso del girarsi i pollici coi servomotori e, addirittura, si era messa a fissare il cielo come se stesse aspettando la prossima nave per poterla studiare con quelle due telecamere ottiche che si ritrovava al posto degli occhi: Phoenix si stava lentamente adattando a vivere nel mondo umano e dopo ben una settimana dal mio arrivo su Endlos ancora stentava a capire le emozioni contrastanti ma felici che provavo ogni nuova scoperta. - Queste navi fanno schifo. Sono dei catorci con strane apparecchiature.. e quella che diavolo è? Ma guarda, GUARDA, HA LE VELE! - e colpiva con la mano la ringhiera di metallo del piccolo bar dove ci eravamo fermate a prendere qualcosa prima di proseguire nell'esplorazione di Laputa. Non avevamo ordinato granchè, con l'abitudine a mangiare cibo liofilizzato il sapore delle cose diventa superfluo, e temevo che parte della colpa fosse riservata al fatto che metà della mia faccia era costituita da silicone, ma scacciai il pensiero, giusto un succo di frutta all'arancia e un bicchiere di olio esausto che a detta di Phoenix "aiutava a far girare i suoi ingranaggi". Preferii non contraddirla.
L'androide si avventò sulla lattina di olio che le era stata regalata, pareva uno sfregio persino al barista far pagare l'olio di scarto della friggitrice, iniziando a tracannarlo come se fosse normale acqua. Io, dal mio bel posticino vicino alla ringhiera, afferrai la mappa di Dama Drusilia iniziando a guardare tutti i filamenti dorati, incapace di raccapezzarmici più di tanto. - Ma fare un transponder no? Era meglio una mappa magica... non ci capisco niente accidenti. - Phoenix mi guardò con fare furbo, inarcando uno dei suoi sopraccigli perfetti. - Ora chi è che si lamenta?... -
Intanto non erano poche le persone che si erano messe a fissare lo strano comportamento della ragazza dai capelli viola, specialmente perchè colpendo la ringhiera l'aveva piegata leggermente a causa del suo essere, appunto, un androide. Se non fossi stata così impegnata a controllare la mappa per trovare qualche altro membro della mia gilda, probabilmente, avrei chiesto scusa agli astanti. Ma i pensieri che attraversavano la mente erano ben altri.
Il fischio assordante del capitano di vascello risuonò acuto e penetrante come una lancia sparata dritta in mezzo ai timpani di tutti quanti. La Executioner of Flame, la corazzata di classe gran crusader stava per lasciare Marte per l'ultima volta prima di affrontare un viaggio di oltre trent'anni nello spazio profondo, sino ai confini della galassia, per portare la voce dell'unico vero Dio nei mondi popolati da alieni e demoni del caos. Occhi e orecchie della corazzata altri non era che Phoenix, nella sua prima ed embrionale forma, quando ancora il suo subconscio era solo un groviglio di dati analogici fortini da esseri umani che di lei ignoravano persino l'esistenza. Lei, nel suo piccolo, ricordava ogni cosa di quei meravigliosi momenti come il suono cadenzato e regolare della marcia di migliaia di soldati, il rombo dei carri, il cigolio ruvido delle catene che caricavano le munizioni e le provviste... lei ricordava ogni cosa. Lei non poteva dimenticare. Guardò di nuovo le navi che attraccavano a Laputa e poi l'amica Renee alle prese con quella mappa, una punta di malinconia la colse nel profondo dell'animo perchè in quel cielo terso e polito non riusciva a vedere nessuna delle sue navi. Dove erano le navi lunghe otto chilometri il cui equipaggio poteva rivaleggiare con intere città? Dove era il faro della Via? Dove era il suo amato Imperatore, in quel mondo? Ma soprattutto, per l'ennesima volta da quando era diventata umana, si sentì sola e vuota, senza alcun equipaggio a prendersi cura di lei. Appoggiò il bicchiere sul tavolino e poi poggiò la testa sulle mani, osservando ancora una volta il cielo.
La vidi assorta, in quel momento, e mi venne istintivo fissarla qualche istante. Poi mi guardò e disse. - Ho paura di morire da sola. -SPOILER (clicca per visualizzare)Eccoci qua! Cose da notare only Gdr - Phoenix (descrizione e tutto in scheda) è un'androide abbastanza facile da riconoscere, Renee ha metà del corpo che non riflette bene la luce perchè è fatto di materiale artificiale. Per il resto sono loro due che danno parecchio nell'occhio in un piccolo bar con vista aerodromo. -
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Ja¢k.
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Mattuguarda quel marpione di un comandante bianco, pensò tra sé e sé Adam mentre Grifis incedeva verso la bionda ragazza vicino la ringhiera, è questo che intende per "mantenere la sicurezza del presidio?".
Si scambiò un'occhiata d'intesa con Pyro, che svolazzava una manciata di centimetri vicino la sua testa. Il moguri aveva stampata sul muso un'espressione chiaramente imbronciata, un segno che Adam non sapeva se attribuire alla noia o -molto più probabilmente- alla fame. Perché a essere sinceri né lui né Pyro avevano avuto tempo per fare la dovuta colazione, quel mattino, a causa dell'inaspettato incarico affibbiatogli dal comandante Grifis: una ronda di controllo per le strade di Laputa.
Soltanto l'idea di girovagare senza meta per l'isola del cielo a caccia di malintenzionati metteva il Camaleonte in fibrillazione, eccitato com'era all'idea di difendere il presidio a spada tratta, come ogni eroico paladino che si rispetti. E farlo al fianco di Grifis poi rendeva il tutto ancora più emozionante.
Ma mai avrebbe potuto immaginare che una ronda di controllo avrebbe potuto essere così noiosa! Nell'intero arco della mattinata non era accaduto assolutamente NULLA - nessun malintenzionato, nessuno schizoide omicida, nessun attaccabrighe, neanche un ladro di merendine- niente di niente di niente. E Adam era un tipo che amava l'azione, e odiava con tutto se stesso non far nulla. Quel giorno aveva addirittura assunto l'aspetto oscuro e misterioso di un agente segreto: giacca e cravatta scure -in netto contrasto con il sole primaverile che splendeva su Laputa- pantaloni e mocassini neri. Il volto di un uomo di mezz'età, forse, la cui porzione superiore era completamente messa in ombra dal cappello in larga tesa color grigio, calato giù fino a oscurargli gli occhi. A dire il vero aveva una certa difficoltà per muoversi e vedere bene...ma poco importava.« Posso esservi utile? Mi chiamo Grifis: al vostro servizio. »
Sentì proferire Grifis. E senza pensarci su due volte Adam si sentì in dovere di seguirlo.« Adam, e lui e Pyro. »
Bofonchiò, accennando in direzione del moguri.
Soltanto adesso notava che la ragazza bionda somigliava in modo quasi allarmante a Kora. Ma questo non lo disse. Si limitò a fissarla per un po' come imbambolato, chiedendosi se fosse il caso di chiederle se non fosse in qualche modo imparentata con la Luna dai Due volti.« Pyro! »
Squittì Pyro, mentre atterrava al suolo esattamente al fianco di Grifis e -come gli era stato insegnato di fare al cospetto di una donna- eseguì un perfetto inchino, con tanto di genuflessione e zampina al petto.« Pyro-Pyro!! »
E spiccò ancora il volo, poco cavallerescamente diretto verso la spalla destra della ragazza dai capelli biondi. Si sarebbe appollaiato lì sopra, col chiaro intento di annusare e giocare e immergersi in quella invitante cascata d'oro.SPOILER (clicca per visualizzare)
~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Immenso 40% ~
Energia residua: 55%
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Preso dall'ira, incapace di ragionare (danno Alto)
Skills
NoOne_Dominio del mutaforma & bonus energetico del 10%
Scopulae_Possibilità di adesione e spostamento su pareti lisce o soffitti & Salti potenziati
Sensualism_Scurovisione & potenziamento olfattivo.
Assurance_ individuazione degli assalti-influenze psioniche fino a potenza mediaPyro_Compagno animale in grado di volare
Note: dato che è una scena free sentiti libera di essere autoconclusiva con Pyro (purché non lo ammazzi tipo ^^'). Il link alla scheda in ogni caso è qui.. -
Renee Von Richthofen.
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We shall know no FearUn Nuovo Mondo
Una Nuova Vita.
Alla vista di tutto quell'argento, quel bianco e quelle fattezze elfiche il cuore mi saltò dritto in gola con un tuffo quasi degno delle olimpiadi. Ne avevo vista di gente oltremodo strana a Laputa e dintorni, ma quello, signori, li batteva abbondantemente tutti, per non parlare della guardia del corpo che portava con sé, accompagnata da un porcellino volante dalle dubbie intenzioni. Io ero ancora alle prese con quella diavoleria magica ed una mano non poteva che essermi gradita. - Molto lieta Eldar, il mio nome è Renee, sto cercando di usare al meglio questa.. - dissi mostrandogli la mappa degli aviatori. - ...ma i miei sforzi non vengono ricompensati. - Feci anche un cenno gentile con la mano ad Adam, lasciando che il Moguri iniziasse a giocare con i miei capelli. Creature del genere non erano cosa da tutti i giorni, una volta risolto il problema della mappa mi sarei certamente presa del tempo per studiare quell'animale e capire cosa, realmente, fosse.
In tutto questo, ovviamente, Phoenix era rimasta imbronciata a fissare con un occhio la figura dell'elfo. - Non è un Eldar, Renee, gli somiglia molto, ma non ha i tratti distintivi della stirpe del Warp. Forse è il caso di spiegare meglio.. - Poggiò il bicchiere di olio sul tavolo, girandosi verso Grifis. - La mia collega l'ha scambiata per una razza del nostro mondo che le somiglia incredibilmente a livello somatico. Potrebbe dirmi di che razza fa parte così da poter aggiornare il mio database per favore? - Fissai l'androide con fare un pochino contrariato: non era il massimo della cortesia chiedere a qualcuno di enunciare la propria razza di appartenenza subito dopo un'offerta di aiuto... suonava per così dire... poco elegante. Ma Phoenix era una CPU per gran parte delle sue interazioni, perchè mai avrebbe dovuto soffermarsi su sottigliezze come "il momento giusto" per fare una domanda? Sospirai, sperando che Grifis non si fosse offeso, facendo una carezza sulla testa al muguri che, nel mentre, si era messo a danzare usando alcune ciocche come supporti per le sue zampette. Non si era accorto, probabilmente, che metà dei capelli che avevo erano in acrilico.SPOILER (clicca per visualizzare)Eccola qua, dopo le vacanze, pronta per riprendere O/!. -
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