[EM] Vagabondando nel deserto

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  1. _MajinZ_
     
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    Le roventi sabbie dello Yuzrab ti accolgono, durante la ricerca di informazioni su quel mondo che non ti appartiene, di cui non conosci nulla. La tua sete di conoscenza ti spinge diverso i vari Presidi, superando il florido Est per raggiungere l’infernale Sud.
    Il caldo per non ti spaventa di certo, il sole mortale nemmeno e senza indugi ti inoltri in quel territorio ostile, seguendo la via che ti hanno indicato quei viandanti incontrati qualche giorno prima. Merovish è la tua meta, forse l’idea della sua grande biblioteca ti affascina... e la malvagità contenuta in quel luogo non ti fa paura. Quell’uomo anziano ti aveva avvisato, ma tu imperterrita hai continuato con il tuo viaggio: ormai vuoi sapere tutto di quel mondo, la tua nuova casa.
    Ed eccoti li, ora, nel bel mezzo del Deserto dei Laghi di vetro e presto riesci a scoprire da cosa devia quel nome... visto che poco lontano dalla tua posizione vedi qualcosa brillare, è vetro fuso dagli implacabili raggi che battono anche sulla tua testa. Sei in viaggio da diverso tempo ormai, ma all’orizzonte non vedi altro che sabbia e dune, ancora nessun segno di civiltà. Ma tu non ti scoraggi e non perdi le speranze, sei sicura che poco più avanti troverai la salvezza.
    Purtroppo però la tua borraccia è ormai vuota, probabilmente le gocce rimaste sul fondo del contenitore metallico sono già evaporate a causa del calore. Sai che non ti resta molto tempo, il sole è implacabile e senza un riparo il destino che ti attende è molto prevedibile.
    Ad un tratto, però, qualcosa attira la tua attenzione... in lontananza ti sembra di notare qualcosa di verde, un’oasi forse? Le conoscenze che hai di quel territorio sono molto scarne, quindi magari quella è davvero la classica oasi nel deserto... o magari è solo un miraggio? Forse è proprio così, ma non puoi esserne certa... la tua sete è così grande che il tuo corpo si muove da solo, forse quel maledetto sole ti ha fatto il lavaggio del cervello... ma qualcosa ti spinge in quella direzione e non puoi fermarti, non ci riesci.



    Mi hai dato carta bianca e ho provato a fare qualcosa di diverso dalla semplice scenetta di arruolamento XD spero ti piaccia, comunque descrivi un po' come arrivi qui e come reagisci all'insolazione XD per quanto Nadine voglia fermarsi, il suo corpo si muove inesorabilmente verso l'oasi :3
     
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  2. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Post n° 12870b8b9

    Sola… senza più un obiettivo apparente da perseguire, mi incamminavo a stento tra l’infinito deserto che mi si parava all’orizzonte: lo Yuzrab. Già… avevo deciso di immergermi in questa ricerca per avere qualche informazione più specifica sul nuovo mondo dove mi trovavo, e il perché fossi stata catapultata in questo bizzarro piano. Il sole cocente non mi dava tregua, e il mio palato da prima fresco per il refrigerio dell’acqua nella borraccia, ora, era talmente secco da essere anche un’impresa titanica ingoiare la saliva secca che mi si formava in gola. Un inferno il posto dove mi trovavo, un dannato inferno. Non che fossi privata del coraggio per proseguire la marcia anche se le gambe ora tremanti rendevano ardua la marcia che mi vedeva sperduta in un posto di cui sapevo meno di zero. Il riflesso dei famosi laghi di vetro, da cui il nome del deserto splendeva brillantemente, notando come un simile evento fosse davvero unico. Vetro fuso… semplicemente vetro fuso che si trovava a condividere lo spazio insieme a quel terreno arido misto a sabbia che faceva cuocere i miei piedi anche se protetti da pesanti stivali. Ma forse il fatto che fossi vestita in un modo che assorbiva dannatamente i cocenti raggi del sole non giocava sicuramente a mio favore. Il mio viaggio era iniziato dall’est, almeno così mi era stata data informazione da dei viandanti che avevo incontrato durante il tragitto che mi aveva battezzato in questa lunga marcia senza al momento un traguardo. Verdeggianti pianure e brezza primaverile erano i contorni di un clima che mi aveva lasciato almeno piacevolmente soddisfatta “ all’inizio” per questo mondo che non sembrava essere toccato dalla brutale guerra, o la follia distruttiva di creature inquietanti.

    Ma la mia certezza di aver trovato un mondo senza difficoltà era solo una mera illusione dato che durante il mio cammino di diversi giorni potei notare come la morfologia mutasse lasciando spazio ora a questo inferno che mi stava consumando lentamente in un’ospitalità che lasciava al quanto a desiderare. Anche essendo una claymore e soprattutto una guerriera, tale luogo lasciava boccheggiare anche la sottoscritta mettendomi a dura prova sulla possibilità di sopravvivere in un habitat tanto arduo e meschino. Continuando per le verdeggianti pianure procedetti nelle mie domande fino a incontrare un anziano che mi aveva parlato di Merovish: una città tanto grande da poter rispondere a ogni quesito sull’originaria creazione di questo mondo e il motivo per cui attraesse come una calamita esseri di altre dimensioni. La mia marcia imperterrita mi aveva fatto superare montagne, pianure, foreste: dove ogni sorta di vita faceva da civiltà e rendeva quel luogo abbastanza curioso e fantasioso.

    Ma dalle verdeggianti pianure ero passata all’arido deserto; in cui ora mi trovavo e rischiavo di giacerci lasciando che la mia armatura fosse svuotata dai predatori: divorando le mie carni, così da concludere il mio percorso di formazione e destino che ora era diventato avverso e non certo propenso a darmi un’occasione anche in questa nuova era. Per un’attimo persi l’equilibrio.... lasciando che un ginocchio cedesse e mi trovasse traballante nell’essere stazionaria: evitando la completa caduta e la giacenza a terra mediante la mia infallibile spada che da perno mi aiutava a restare ancora in piedi e a resistere con quel poco di energie che mi erano rimaste in corpo. Il sole picchiava dannatamente, dannatamente forte.... rendendo la mia testa quasi come un uovo che sta friggendo e che ormai lascia spazio all’inesistenza. La vista quasi a essere sfocata vedendo l’orizzonte vuoto che mutava in un connubio di colori senza forma e il sole che da palla fluorescente diventava una chiazza distorta. Era la fine? Mi ero inoltrata troppo spingendomi la dove non era permesso? La mia sfrontatezza a non rispettare le regole sconosciute di questo mondo mi stava facendo pagare lo scotto di essere troppo presuntuosa?
    Nuovamente a boccheggiare, provando a trovare in un gesto disperato di portare la borraccia già aperta alle mie labbra e tentare di sorseggiare quelle ultime gocce così da non sentire aspramente la richiesta eccessiva di liquidi. Ma niente vi era all’interno, se non il bollente sapore del metallo che aveva ustionato la mia bocca, e buttare a terra l’oggetto in un gesto stizzito tra frenesia e disperazione. Ormai non sapevo più quale santo o divinità pregare per trovare un po’ di pace nella scenografia di una fresca ombra e della dissetante e gelida acqua. Non vi era possibilità di evitare la falce della morte che con precisione chirurgica avrebbe colpito ogni mia fibra per strapparmi al mondo dei vivi.

    La spada da prima salda e tenuta con forza, ormai era un macigno che veniva strisciato e portato avanti con titanica stanchezza: vedendomi affaticata a tal punto da barcollare. D’un tratto però la visione del nulla venne sostituita all’orizzonte non troppo lontano da un verdeggiante luogo, simile a una di quelle oasi che si trovano raramente come uno spillo nel pagliaio. Che fosse mera illusione o miracolo casuale? Non sapevo bene cosa pensare, e ne la forza di produrre pensieri nella mia scatola cranica mi spingeva troppo a riflette, ma una cosa in tutto ciò era certa: il mio corpo come mosso da un abile marionettista proseguiva ormai portato avanti dall’inconscio a non fermare la mia marcia. La sete, la sete che pungolava la mia gola in maniera insistente mi faceva procedere senza cedere il passo e non avere titubanze ad arrestare la marcia. Le conoscenze del luogo non erano eccelse e ne sapevo se veramente avrei trovato quello che i miei deboli e confusi occhi osservavano. Ma non potevo cadere li in mezzo al nulla, dovevo riuscire ad arrivare all’obiettivo: e solo se fosse stato un raggiro della mente avrei a quel punto arreso ogni mio istinto e lasciato che la bollente terra mi facesse da letto di morte come ennesimo pasto per le bestie selvagge della zona.


     
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  3. _MajinZ_
     
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    I tuoi piedi ormai affondano sempre più nella sabbia, quasi strisciano mentre procedi in avanti inseguendo la salvezza. Verdi palme si innalzano a una decina di metri da te, generando una fresca zona d’ombra che avrebbe sicuramente dato sollievo alla tua pelle... e poi vi è il piccolo laghetto, circondato da un rado strato di erba smeraldina che arriva fino al limitare dell’acqua pura.
    E continui ad avanzare con la stanchezza che cresce, ma ormai sei vicina a quel dono che può salvarti la vita... pochi metri più avanti scorgi dei bassi cespugli e subito dopo gli attraversi, ritrovandoti a pochi passi dal liquido cristallino e refrigerante. Cammini ancora, riesci quasi a sentire il profumo umido dell’acqua e ti pare quasi che essa bagni i tuoi piedi, visto che non ti sei fermata sulla riva... infinte ti chini e mettendo le mani a coppa recuperi un po’ di fresco liquido... ma è quei che il destino ti gioca un brutto tiro.
    L’illusione infatti si spezza e davanti ai tuoi occhi vi è solo sabbia, nelle tue mani e tutto intorno a te, per chilometri e chilometri. Senti la rena bruciarti le mani, non è fresca e soprattutto non è acqua. Sei finita nel bel mezzo di un miraggio e questa volta la disperazione si fa più concreta... sai di non avere molte possibilità di sopravvivenza, ormai.
    In quel preciso istante, però, qualcosa attira la tua attenzione. A pochi metri alla tua destra noti un piccolo ammasso bianco... e quando la vista annebbiata ti permette di vedere con chiarezza, vedi quelle ossa... e un teschio. I suoi bulbi oculari vuoti ti fissano e per un attimo ti rendi conto che quella potrebbe essere la tua fine... ma non è tutto.
    Le ossa infatti prendono a vibrare mentre uno strato di sabbia le avvolge, facendo da pelle allo scheletro... e poi vedi il tutto tirarsi su, diventando alto quanto te. Vedi i granelli di sabbia risalire su ogni osso, facendo da muscoli e articolazioni... e poi il mostro si muove, a passi lenti, verso di te producendo un suono raschiante che fuoriesce dal suo volto sfigurato. Si tratta di un’altra allucinazione? Un nuovo scherzo della tua mente...? Non puoi saperlo, ma il tuo istinto ti dice di fuggire... il tuo cervello, invece, ti dice di combattere.
    E tu... vuoi sopravvivere? Questo dipende solo da te.



    La situazione mi pare semplice, non c'è molto da spiegare XD Questa è la creatura che si muove verso di te, se hai qualche dubbio sai dove trovarmi :3
     
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  4. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Post n° 22870b8b9

    E poi la visione che rincuorò il mio spirito. Era un osai, una di quelle oasi verdeggianti da sogno onirico. La vedevo, la percepivo, era tutta intorno a me. A passi lenti ma continui... mi incamminavo tra quell’ammasso florido di ombra e vegetazione che dava sollievo al mio corpo ormai provato dai crudeli e tirannici raggi di un sole caldo scottante come gli abissi dell’inferno. Proseguì... facendomi spazio tra le fronde delle palme fino a giungere alla riva del piccolo lago che poteva nutrirmi del flusso vitale e ridarmi vigore. Senza titubare mi inginocchiai abbassando il mio baricentro e facendo si che le mani a mo di coppa afferrassero un po’ di quel fluido cristallino per dirigerlo all’interno del mio cavo orale e far si che la gola ottenesse nuova freschezza. Ero in pace con i miei sensi e potevo avere la chance che cercavo per continuare e avanzare fino alla meta certa che mi ero prefissata: Merovish. Ma prima che potessi saggiare la fresca acqua, il tutto mutò e da prima che avessi la sensazione di refrigerio sentì solo bollore e la sabbia nelle mie mani a esser così vicina da poterla ingurgitare. I miei occhi a sgranarsi e il capo chino a essere l’esempio della mia disfatta. Guardandomi intorno cercai uno spiraglio, una soluzione che mi tenesse ancora lucida così da non farmi attraversare l’uscio della follia. Ormai ero vicina al tracollo, ne sentivo la ruvide mani sul mio corpo a spingermi verso il barattato della disperazione: sola e senza possibilità di scampo. Ma qualcosa di ben oltre la semplice frustrazione era li vicino a me, a pochi passi e che stava per apparire dividendo lo stesso spazio. Da prima sfocata.... la vista a non permettermi di notare i contorni, ritornò nitida per quel poco di lucidità che era ancora insita nel mio cervello. Un ammasso bianco, immobile a essere li fermo: un teschio. L’osservavo, sembrava fissarmi, e scrutarmi nel cercare le mie paure più nascoste e insite. Il mio sguardo a raggelare come a essere preparata a una sciagura o a qualcosa che era terribilmente peggio della sola stanchezza e della sete. Quel corpo di ossa mi dava l’impressione di essere vivo, era vivo: non mi sbagliavo. Inizialmente immobile e stazionario, il mucchio cominciò a prendere forma fino a che un composto di carne e sabbia ora non mi fissava in maniera minacciosa pronto a far si che fossi la sua preda. Lo sguardo stanco dei miei occhi l'osservava, e per quanto titanico... un piccolo balzo all'indietro mi fece riprendere coraggio e alzare la mia spada per iniziare una nuova battaglia e darmi una minima distanza, la mia prima battaglia in questo mondo. La fatica era pressante e avvilente: ma il mio spirito di sopravvivenza doveva essere più forte e non cedere il passo per annientarmi e finire la mia esistenza.

    Io vivrò...

    Dissi a voce abbastanza udibile, mentre la mia mano stringeva forte la spada tanto da procurarmi delle piccole piaghe e sentire il dolore vivo in me. Ma ora non potevo stare ferma o fuggire, ero un claymore, la numero tre della 87° generazione, e per ciò avrei reso gloria al mio nome anche in questo mondo: dando il via alla danza di morte che avrebbe ferito lui, come l'ultimo Yoma che avevo ucciso prima del mio sonno e il successivo risveglio in questo fottutto mondo.
    Scatenando l'adrenalina a pervadere il mio cervello e ogni fibra del mio corpo, lasciai che lo Yoki scorresse fluido dentro me, e mi destasse dallo sconforto per tornare a essere Nadine del sorriso: la guerriera temibile che dopo ogni vittima sorride per osannare la sua superiorità
    Dirigendomi verso quell'ammasso di non so cosa e sabbia, feci si che la mia spada fosse rimessa nell'elsa e lasciare che la procedura del mio colpo andasse in porto, o meglio tentassi che il mio colpo riuscisse a effettuare il suo obiettivo. Percorrendo la breve distanza mi sarei mossa per trovarmi praticamente a un palmo dal naso dell'abominio, e una volta che fossi riuscita a essere ben vicino da incrociare il suo vuoto e sterile sguardo di creatura immonda pari agli Yoma che avevo innumerevolmente affrontato migliaia di volte... avrei lasciato che un colpo dalla celere velocità tanto da sembrare che la mia spada non fosse mai stata sguainata... tranciasse la creatura per aprirla a due. Non sapevo se tale colpo sarebbe bastato nelle tre rapide azioni di sguainare, fendere e rifoderare... ma una cosa era certa: avrei combattutto fino alla morte.





    Mana:
    110 - 5 = 105
    Salute: Illesa
    Mente: Confusa e disorientata ma pronta alla battaglia


    5d4d93b2

    Sono equipaggiate con un’uniforme bianca e delle protezioni in metallo che differiscono fra di loro per alcuni dettagli.
    Armatura: 1 pnt
    Spada Claymore: 1 pnt. Hanno in comune l’uso di un enorme spadone denominato claymore – da cui prendono il nome - forgiato con un metallo apparentemente indistruttibile e sul quale è inciso un simbolo unico che rappresenta il loro nome. Passiva: Indistruttibilità spada. 5 pnt

    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt

    Occhio Divino Bloccata
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici
    Passiva. 5 pnt


    Rigenerazione del Corpo Bloccata
    Questa è un'abilità generica, posseduta da tutte le Claymore. E' più accentuata ed efficacie nelle Claymore di difesa e consiste nella rigenerazione delle parti del corpo mancanti e danneggiate. Nel caso delle Claymore di attacco questa abilità risulta essere meno presente, ma consente comunque la rigenerazione, anche se in tempi piuttosto lunghi, rispetto alle guerriere di difesa, che riescono a rigenerarsi quasi all'istante.
    [Passiva di rigenerazione] Only Gdr 5 pnt



    Tecniche:

    5464198b
    TAGLIA VENTO
    Sebbene pare analoga alla Spada di Luce, in realtà il suo principio è nettamente differente: si affida alla straordinaria velocità della guerriera che sguaina, fende e rifodera con grande maestria, senza l’ausilio di energia demoniaca, rendendo quasi impercettibile il proprio movimento. Sebbene risulti meno veloce della Spada di Luce, il Tagliavento ne è più preciso.
    la massima portata dell'attacco è di 5 metri
    Consumo: Basso. 1 pnt



    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 28/3/2013, 21:34
     
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  5. _MajinZ_
     
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    La voglia di vivere è forte e pulsa dentro di te, non hai nessuna intenzione di soccombere a causa di quella creatura sputata fuori da quell’inferno sabbioso. Per il mostro che avanza, invece, rappresenti una semplice fonte di nutrimento... ma proprio come te, anche lui non ha nessuna intenzione di soccombere.
    Un nuovo episodio della lotta per la sopravvivenza sta per avere inizio e nessuno dei partecipanti, benché spinto da motivi diversi, ha intenzione di gettare la spugna. Ti alzi quindi e metti qualche metro tra te e il tuo avversario, ergendoti poi sulle gambe rese tramanti dal caldo e dalla disidratazione, ma la tua forza di volontà è grande e ti permette di non cadere. Senti spasmi percorrerti i muscoli e anche la gola ti fa male, resa secca dall’assenza di acqua... ma tutte queste cose passano in secondo piano quando in ballo c’è la vita, il dono per tutti più prezioso.
    E così avanzi, spronata dalla voglia di non arrenderti, riducendo lentamente la distanza che ti separa dall’essere sabbioso, il quale continua a produrre un rumore raschiante, causato dai granelli che sfregano sul suo scheletro umano. In breve sei vicina a lui, così tanto da riuscire a sentire il suo fiato... se solo ne avesse uno. La tua spada nonostante tutto è rapida, forse più del pensiero, e si abbatte con forza sull’abominio senza però incontrare nessuna resistenza... facendo si che quel corpo cadesse a terra, falciato in due parti perfettamente simmetriche, lasciando che la sabbia si riunisca alla sabbia.
    La battaglia sembra finita, il mostro non si ere più davanti a te... eppure la tua esultanza muore ancor prima di nascere. Abbassando lo sguardo, infatti, noti la sabbia che lentamente sale sulle tue scarpe, arrivando in breve alle caviglie e puntando alle ginocchia. Senti la presa dei granelli farsi più stretta e le ossa vibrano ancora, muovendosi e sollevandosi... e nuovamente una maschera mostruosa avvolge il teschio, per poi sollevarsi direttamente dal suolo, spalancando le mandibole.
    Sai che devi fare qualcosa e anche in fretta... però sei stanca, tremendamente stanca. La tua vista si annebbia ancora, ma il tuo forte spirito la costringe a diventare nuovamente lucida: tu non vuoi morire. Vuoi continuare a combattere e allora combatti, per la tua vita e i tuoi ideali. Anche contro gli Yoma ti sei trovata in situazioni critiche, eppure ne sei uscita sempre vincitrice... quindi questa situazione che ha di diverso dalle altre...? Assolutamente nulla.
    Continua a combattere, Nadine del sorriso... perché questo è il tuo destino.



    Conta la presa come un consumo basso, puoi difenderti come meglio credi ^^
     
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  6. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Post n° 32870b8b9

    Il colpo sembra avere avuto la sua riuscita. Almeno era quello che credevo tranciando in due l’abominio che tanto mi ricordava quei fottuti Yoma. La stanchezza era pressante, snervante, assolutamente insistente lasciando che uno sbuffo susseguito poi da uno spasmo dovuto alle fatiche dei muscoli mi facessero ritornare ben lucida a capire che non ero al meglio della mia condizione. Il digrignare dei denti chiudendo solo un occhio mi faceva percepire quanto non stessi al meglio e quanto potevo essere facilmente colpibile anche se padrona di una tecnica sopraffina. Il mio cervello cercava di mandare gli stimoli giusti, tenendomi pronta e vigile e non fermandomi alla semplice percezione del colpo ben eseguito. Come d'altronde dare torto a quei miei sensi che mi avevano salvato dall’oblio e dalla disfatta più di una volta. Sembrava che tutto fosse finito per il meglio, e il mio colpo ben assestato terminare l’essere che tagliato in due ritornò sabbia finendo nuovamente a essere nulla. Il mio sguardo concentrato in avanti nell’azione di un’attimo di silenzio e concentrazione a rifoderare l’arma che aveva effettuato il suo compito: rendendomi nuovamente la spadaccina abile che ero sempre stata. Ma qualcosa non funzionò, il colpo anche se aveva tranciato in due l’essere, non fù abbastanza potente da eliminarlo e annientarlo.

    Che cazz...


    Pronunciai a voce strozzata, osservando sbalordita quella stessa sabbia immobile ora avvolgermi le gambe e tentare di bloccarmi per far si che fossi prigioniera in un bozzolo di morte. Non potevo desistere, non potevo lasciare che quella forma di simbionte o altro facesse quello che voleva con il mio corpo e mi facesse tramutare in un pupazzo nelle sue inconsistenti mani ruvide. Nell’estremo tentativo di afferrare la spada, prima che quell’elemento terroso arrivasse a bloccarmi anche i miei arti superiori… feci si che un colpo secco dal basso verso l’alto rilasciasse una quantità di energia denominata Yoki che scaraventasse la bestia ora a fauci aperte verso una distanza da permettermi di tornare padrona dei miei movimenti. Era li.... con quello sguardo inumano a fissarmi… pronto a sgozzarmi il collo, o spaccare il mio cranio con i suoi denti taglienti e voluminosi. Nel movimento ascendente effettuai un colpo di difesa tale da cercare di spingerla indietro e riottene le distanze necessarie per rendermi nuovamente partecipe all’attacco.

    La brutalità si impossessò del mio spirito, lasciando che le iridi degli miei occhi si assottigliassero pari a quelle dei felini, o più precisamente identiche a ciò che mi avvicinava alle creature che avevo sempre combattuto e che ora sarebbero state parti di me: lasciando che l’emanazione diabolica che mi contraddistingueva come claymore… fluisse per mietere la nuova vittima che aveva avuto la sfortuna di incontrarmi nella sua caccia di stupido e goffo predatore da quattro soldi. Non c’erano scusanti, non c’era pietà, non vi era possibilità di tregua o di redenzione: la lotta ormai era l’unica strada. Terribile sarebbe stata la mia rivalsa, e mostruoso il mio potere, nello scatenare la forza demoniaca che faceva di noi guerriere o streghe come denominate… gli avversari da non incontrare mai sul campo di battaglia, e avere solo l’onore di osservare come testimoni indiretti.

    Una volta liberata, mentre la bestia era ancora a volteggiare in aria pronta a una sua offensiva per lenire la sua fame istintiva di cacciatore… avrei fatto si con celere velocità di arrivare nuovamente a distanza zero e far che il movimento fulmineo del mio braccio la smembrasse con dieci colpi di ogni genere – tra affondi, fendenti e stoccate - a tagliarla come carta e dividerla in pezzi talmente piccoli da essere buona solo per ritornare polvere. Almeno questo era il mio intento e l’obiettivo che ogni Claymore deve avere: ovvero… annientare con il massimo della ferocia e la spada di luce era il colpo per eccellenza.





    Mana:
    105 - 40 - 5 = 60
    Salute: Illesa
    Mente: Infuriata


    5d4d93b2

    Sono equipaggiate con un’uniforme bianca e delle protezioni in metallo che differiscono fra di loro per alcuni dettagli.
    Armatura: 1 pnt
    Spada Claymore: 1 pnt. Hanno in comune l’uso di un enorme spadone denominato claymore – da cui prendono il nome - forgiato con un metallo apparentemente indistruttibile e sul quale è inciso un simbolo unico che rappresenta il loro nome. Passiva: Indistruttibilità spada. 5 pnt

    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt

    Occhio Divino Bloccata
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici
    Passiva. 5 pnt


    Rigenerazione del Corpo Bloccata
    Questa è un'abilità generica, posseduta da tutte le Claymore. E' più accentuata ed efficacie nelle Claymore di difesa e consiste nella rigenerazione delle parti del corpo mancanti e danneggiate. Nel caso delle Claymore di attacco questa abilità risulta essere meno presente, ma consente comunque la rigenerazione, anche se in tempi piuttosto lunghi, rispetto alle guerriere di difesa, che riescono a rigenerarsi quasi all'istante.
    [Passiva di rigenerazione] Only Gdr 5 pnt



    Tecniche:

    fe0e2d9c
    SPADA ELEGANTE
    E' una tecnica molto precisa ed elegante (da cui il nome). Consiste nell’assorbire la potenza dei colpi avversari, tramite un semplice e fiacco movimento di spada.
    Consumo: Variabile. Difesa magica e fisica. 4 pnt


    f4758fb2
    SPADA DI LUCE
    Si basa sul principio del risveglio di un solo braccio così da poterlo sfruttare al suo massimo potenziale senza incombere nella totale metamorfosi del proprio corpo. In questo modo il movimento della spada che fende il nemico con 10 colpi fra stoccate, fendenti e affondi è impercettibile, poiché si rivela così veloce da non poter essere percepito mediante i normali sensi.
    Consumo: Critico. 1 pnt

     
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  7. _MajinZ_
     
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    Nonostante il destino avverso, nonostante le tue precarie condizioni fisiche, non perdi la concentrazione di guerriera che ti caratterizza. I tuoi sensi sono rapidi ad accorgersi del pericolo e ben presto ti accorgi che qualcosa non va... ma riesci a porre rimedio alla complicanza mantenendo un grande sangue freddo. Sei costretta a far ricorso alla calma, è il tuo unico modo per sopravvivere.
    La tua spada quindi si muove con eleganza e rapidità, spiazzando completamente il predatore che ora si trova in guai grossi. Il colpo secco solleva la creatura dal suolo e non lo attraversa solo a causa della cassa toracica ancora solida... e senza più forze per trattenerti, il demone delle sabbia ti lascia andare ricadendo a qualche metro di distanza, immobile.
    Il tuo sangue demoniaco però ribolle, non sei ancora soddisfatta e desideri distruggere il mostro che attenta alla tua vita. E quando quello si rialza, tu gli sei già addosso così come il tuo sguardo felino, il quale squadra il bersaglio senza nessuna pietà... adesso sei tu la predatrice. Con la furia di una tempesta, la tua spada si abbatte sui granelli di sabbia sferzandoli e spaccandoli, mandando in frantumi lo scheletro preso in prestito... lasciando solo una nube di sabbia che viene sospinta indietro dalla brezza. Questa volta il dolce sapore della vittoria si fa sentire e quasi placa la sete che ti tormenta.
    Eppure ancora una volta quella sensazione è effimera, scompare davanti alla realtà che si erge minacciosa davanti ai tuoi occhi.
    Il demone infatti si rialza e in quel momento ti pare di affrontare uno Yoma: riconosci quell’aspetto tanto familiare, la tua unica ragione di vita. Però improvvisamente non riesci più a muoverti... mentre l’essere avanza, le tue gambe si rifiutano di muovere un passo e la tua vista si annebbia sempre più, ormai vedi la morte come una figura indistinta, che senza pietà ti si avvicina.
    Il tuo corpo non ha più intenzione di lottare e senza che tu possa farci qualcosa, ti ritrovi in ginocchio nella sabbia, sovrastata dal mostro di sabbia. La fine ti sembra prossima e in effetti le fauci della fine sono a poca distanza dal tuo collo... ma in quel momento accade qualcosa. Senti qualcosa di umido e fresco sfiorarti il viso, in un ultimo istante di lucidità vedi una figura in nero che con gesti precisi scaglia l’acqua della sua borraccia contro la creatura e questa, impaurita, scompare.
    Purtroppo non riesci a scorgere altro, infatti la tua vista si appanna nuovamente e subito dopo il nero ti avvolge, stai per perdere i sensi. La tua caduta in avanti, sulla sabbia cocente pare inevitabile... ma prima di lasciarti andare all’incoscienza, senti delle braccia forti afferrarti per le spalle... e un paio di occhi di ghiaccio ti fissano: sono l’ultima cosa che vedi, prima di svenire.



    Dunque, colpisci il mostro ma questo si rigenera ancora, però la debolezza si fa sentire e non riesci più a combattere :3 non preoccuparti, non succede nulla al tuo pg ma ti chiedo di fermarti alla perdita di conoscienza (anche perché non puoi fare molto XD)
     
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  8. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Post n° 42870b8b9

    I miei occhi dalle iridi feline osservavano la scena della mia brutale ferocia, nell’atto di squartare, smembrare e fare in polvere l’attuale avversario che mi si parava dinnanzi. Con la foga di antiche battaglie che già in passato avevo effettuato e vinto... lasciavo che la parte più marcia e selvaggia della mia indole venisse fuori per terminare un problema che mi stava particolarmente scocciando. La spada di luce. Una tecnica storica che solo un’altra claymore del passato sapeva usare oltre la sottoscritta e renderla legenda. Nella azione di brutalizzare la carne avversaria, il mio solito sorriso di soddisfazione modificava la forma fisionomica del mio viso andando a osservare se vi fossero stati altri presenti… la crudeltà che potevo raggiungere quanto lo Yoki si impossessava totalmente del mio corpo e della mia mente: furia. Come descritto… la mia indole umana ormai aveva lasciato spazio alla bestia, dando ora sfogo a tutta la crudeltà che una claymore del mio calibro poteva vantare e tirare fuori al momento più opportuno: cioè massacrare quello che ormai rimaneva di un passato avversario.

    Non ho mai sopportato gli stronzi come te! ne nel mio vecchio mondo... ne tantomeno in questa nuova realtà dove sono costretta ad avere la tua compagnia...

    Tutto sembrava andare per il meglio, darmi l’input a essere nuovamente la dominatrice e far capire anche in questo mondo che… guerriere della mia stoffa... avrebbero cambiato molte cose, ma: ma qualcosa nuovamente mi portò a tornare seria e a dover fare i conti con una realtà più cruda e ostica di quanto pensassi. Nuovamente a rialzarsi, nuovamente a pararsi dinnanzi a me e non smettere nella sua battaglia, rendendomi conto che queste creature misteriose e selvagge non erano meno temibili dei dannati Yoma che affrontavo nell’altro piano. Era ancora ringhiante e feroce, come se ciò che aveva subito non era altro che più di un solletico, e che il peggio doveva ancora avvenire vedendomi ora a essere nuovamente il topo e lui il gatto. I miei denti a digrignare nuovamente, i miei occhi a sgranarsi e la mia rabbia a essere talmente satura da esplodere al pari dell’eruzione di un vulcano - con la conseguente minaccia di un risveglio da parte mia: e la terribile conseguenza che poteva portare non solo per lui, ma per l’intero ecosistema.

    Mi stai proprio facendo infuriare come pochi sono riusciti...


    La mia spada a essere nuovamente brandita con foga e maestria e la preparazione psicologica a effettuare l’ennesimo attacco per sperare nel suo completo annullamento e conseguente estinzione. La stanchezza però è un compagno traditore che ti abbandona nel momento in cui hai più bisogno di energie e di forza di volontà; e proprio nel momento in cui il combattimento era entrato nel suo vivo… il mio corpo a non reagire, i miei muscoli contratti e intorpiditi non permettendomi nemmeno la più semplice delle azioni a portare in avanti la spada.

    Dannazione... il mio corpo... non riesco a muoverlo... che mi succede!


    Ero completamente immobile, e senza possibilità di riuscita del più piccolo e impercettibile movimento. Le gambe cedettero e la mano rilasciò il manico della spada che cadde a terra insieme alle ginocchia che ora mi vedevano prostrata e indifesa nell’essere così vulnerabile da usare il minimo sforzo per annientarmi. La mia mente a cercare di spronare il corpo nella semplice frase “ dai Nadine, reagisci, combatti!! “ Ma per quanto la mia mente fosse ancora nell’apice dello scontro, il mio corpo ben più vulnerabile non mi permetteva di rispondere prontamente: e da come mi ritrovavo ora in ginocchio e statica, chinare il capo e farsi cospargere quest’ultimo di cenere per un inevitabile funerale.

    ° Questa è la fine °

    I miei occhi a essere sempre più pesanti, nella richiesta di riposo ad avere nuovamente sonno e lasciare che la dolce culla della morte mi sostenga e mi dia quell’eterno riposo che ormai era vicino. Potevo sentire il fiato sul mio collo di quell’abominio, ormai essere vicino, dannatamente vicino e lasciare che i suoi denti dilaniassero la mia carne lasciandomi in una pozza di sangue: lasciandomi immobile a terra e senza più il soffio della vita. Ma qualcosa di fresco inumidì il mio volto prima che le zanne della creatura potessero penetrare la mia carne, e intravedere una figura non ben definibile raggiungere la scena e far scappare il mostro. Non riuscivo a pensare, ne comprendere l'accaduto: o se fosse un’ennesima illusione a regalarmi una dolce morte. Sentì semplicemente il mio corpo cadere verso il basso per poi essere afferrato e osservare un volto scuro osservarmi a sua volta - ma senza che io potessi chiedere chi fosse o perché sia intervenuto: semplicemente il buio prese padronanza di tutto e i miei sensi mi lasciarono cadere in un dolce sonno.


     
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  9. _MajinZ_
     
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    Quando riprendi finalmente i sensi, la prima cosa che senti è una leggera frescura che ti avvolge... un vero toccasana dopo i giorni passati sotto il sole cocente. Non sai quanto hai dormito, ricordi solo i confusi ultimi istanti prima di svenire... e proprio in quel momento ricordi lo Yoma, anzi, il mostro che aveva preso le sue sembianze e provi a tirarti su: ma il dolore è troppo intenso. I muscoli ti fanno male e soprattutto sei troppo debole per fare qualsiasi cosa.
    Al momento l’unica cosa che puoi fare è fissare il soffitto, si, hai un soffitto sulla testa. Si tratta di un soffitto a botte, rivestito con gli stessi mattoni che rivestono le pareti e il pavimento sul quale poggia la tua brandina, a dire il vero abbastanza scomoda. Alla tua destra noti un comodino con sopra un vassoio, sul quale sono poggiati una caraffa e un bicchiere... spostando ancora lo sguardo noti una figura maschile, seduta su una poltrona. Lunghi capelli biondi e occhi di ghiaccio.
    Ben svegliata.
    La luce soffusa prodotta da una torcia vi avvolge, mentre lo sguardo penetrante di quel giovane uomo è fisso nel tuo, quasi a leggerti dentro. Ti lascia comunque il tempo di abituarti alla sua presenza e magari potresti anche provare a tirarti su, visto che della fresca acqua ti attende nella caraffa.
    Kaidren.
    Pronuncia con freddezza.
    Sono formati da tante piccole creature microscopiche che si uniscono ai granelli di sabbia, generando una forma molto più adatta alla caccia. Temono l’acqua, ne inibisce i movimenti cementificando la sabbia.
    Fa poi una pausa, per poi proseguire con il suo tono piatto, atono.
    Potevi morire... ma io ti ho salvato e quindi abbiamo un conto in sospeso.
    Benché fredde, le sue parole ti sembrano sincere: è davvero lui il tuo salvatore, ne sei totalmente certa... ricordi i suoi occhi, freddi e penetranti come il ghiaccio. L’uomo comunque non aggiunge altro, ti da il tempo di abituarti alla nuova situazione, solo in seguito a una tua reazione parlerà ancora, ma per il momento attende.



    Mi pare tutto abbastanza chiaro, se hai domande sai dove trovarmi XD
     
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  10. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Post n° 52870b8b9

    Gli occhi si dischiusero, riprendendo la funzionalità di visualizzare le forme. Non so dove mi trovavassi, ne tanto meno cosa era successo precisamente ma una cosa era certa: ero ancora viva.
    Mi sollevai col baricentro di scatto, riprendendo la funzionalità del mio corpo e cominciare a capire che stesse succedendo. Dapprima a osservare un soffitto, che ora mi copriva e mi proteggeva dal caldo cocente del sole, permettendomi di provare sollievo nell’essere piacevolmente rinfrancata. Ma molte domande avevo nella mia testa, da cui avrei cercato risposte precise e mirate. Una volta trovatami con la schiena a essere nuovamente perno portante, cominciai a guardarmi intorno fino a notare prima una brocca con quel liquido vitale che mi serviva per recuperare dalla disidratazione… e poi una figura oltre la mia seduta su una sedia a fissarmi e cominciare a interloquire con la sottoscritta. L’educazione non gli mancava dandomi il benvenuto del risveglio, e facendomi rendere conto che aveva effettuato l’azione di portarmi al sicuro: ma la mia diffidenza era sempre in allerta e pronta a rimettermi in guardia.

    Mh?


    Il nome di qualcosa venne pronunciato dalla sua bocca, per poi specificare che si trattava di quella creatura, quell’essere immondo che avevo sfidato e che stava attentando alla mia vita nel gesto di eliminarmi e nutrirsi del mio corpo: per poi spiegare che l’acqua stessa che ora era posizionata sul mio lato destro… era l’arma per scacciarli e far si di spaventarli al punto da preferire la ritirata.
    Lo fissavo confusa, chiedendomi perché avesse deciso di salvarmi e immischiarsi in una situazione dove alla fine non ci avrebbe guadagnato niente: se non il semplice ringraziamento da parte mia. Ma il mio iniziale pensiero di un gesto senza interessi fu smentito, dato che pronunciò la parola conto in sospeso da cui potevo dedurre che il motivo del suo gesto magnanimo andava ben oltre la semplice indole di buon samaritano.

    Chi… chi sei tu? E dovè la mia spada?

    Pronunciai guardandomi intorno… cercando la mia claymore che non vedevo di fianco a me, ma al momento sparita e senza che io potessi afferrarla e essere nuovamente armata per riprendere il mio cammino che al momento era stato bruscamente interrotto.

    Ma la sete era ancora presente e pulsante attanagliando la mia gola, e facendo si che la brocca fosse afferrata dalla mia mano e sfruttata per immergere il liquido vitale nel bicchiere: così da bere freneticamente l’acqua e ridare sollievo alla mia gola essiccata.
    Eseguì più di una volta quella azione, dato che il mio corpo ancora tremante mi impediva di eseguire facilmente ogni gesto, ma lasciando che i dolori muscolari e la fatica mi rendessero titanico ogni più piccolo sforzo.

    ° Che diavolo vorrà da me? °

    Nel bere fissavo quel tizio tanto simile a me nell’aspetto che rappresentava ogni essere umano, ma di cui non conoscevo nulla e di cui non sapevo il reale scopo che lo aveva portato a salvarmi e nascondermi al sicuro da altri eventuali pericoli. Le domande erano inutili, un semplice grazie sarebbe bastato, almeno questa era l’unica cosa che avrebbe potuto ottenere da me. Lentamente portai le gambe a terra cercando di dare quell'impulso per avere la possibilità di rialzarmi, anche se la testa mi girava come una trottola.

    Ti sono debitrice e ti ringrazio per avermi salvata… ma ora se non ti dispiace vorrei riavere la mia Claymore così da rimettermi in viaggio… devo raggiungere Merovish per ottenere delle risposte. Ah… a proposito… posso sapere il tuo nome?



     
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  11. _MajinZ_
     
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    Lo sguardo dell’uomo non muta di una virgola mentre ti osserva, rimane fisso su di te e ti scruta anche mentre bevi e provi a metterti seduta. Forse però è ancora troppo presto per muoversi, infatti la tua testa continua a girare e a tratti la vista ti gioca ancora qualche brutto scherzo... ma di certo stai molto meglio rispetto a prima, ora puoi davvero stringere la tua vita tra le mani.
    Io sono una persona affascinata dalla tua forza.
    Ti dice il biondo mentre puntella i gomiti sui braccioli della poltrona, incrociando poi le mani. Tu ancora non lo sai, ma i suoi occhi penetranti ti hanno osservato per un po’, fin dal momento in cui hai sferrato il primo fendente verso il mostro. E da quel momento non ti ha persa di vista, attendendo solo il momento giusto per agire. Il volto del tuo interlocutore, comunque, non fa una piega mentre lo ringrazi... sembra quasi che la sua mente sia altrove, pronta sulla mossa successiva.
    La tua spada è li, puoi prenderla se vuoi.
    Con un gesto della mano ti indica la posizione della tua arma, appoggiata accanto allo stipite di una porta chiusa... e non è posizionata in quel punto per caso, come a farti capire che puoi andartene in ogni momento, nessuno ti obbliga a restare li.
    Dimitriy è il mio nome... e vorrei farti una proposta.
    Ma prima vorrei conoscere il tuo nome.

    Attende quindi che tu gli dica il tuo nome, solo dopo avrebbe continuato con il discorso, illustrandoti la proposta che in un primo momento... ti pare anche indecente.
    Vedi... io ti voglio.
    Per un attimo non credi alle tue orecchie... si tratta di quel tipo di persona? Per cosa ti ha salvato, per il tuo corpo? E perché non ne ha già approfittato, allora? Beh, ogni strana idea viene spazzata via dalle successive parole del tuo salvatore.
    Non fraintendere, mi riferisco alla tua forza.
    Voglio che tu la metta al mio servizio... al nostro servizio.

    E in quel momento la sua mano guantata di bianco si muove, indicandoti un simbolo sulla parete... vedi un occhio e diverse E intorno ad esso. Probabilmente scatenerà la tua curiosità, ma forse a te neanche importano queste faccende.
    La fuori c’è Merovish.
    Il suo sguardo per un attimo si posa sulla porta.
    Ma sappi che hai un debito con me.
    E le sue parole arrivano a pungerti direttamente nell’orgoglio, nel tuo onore di guerriero. Un vero spadaccino non si dimentica di chi l’aiuta e, soprattutto, paga sempre i suoi debiti. E tu come avresti reagito? Seguendo la via più semplice, quella che ti avrebbe condotto in città... oppure avresti ascoltato ancora le parole del ragazzo? A te la scelta.

     
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  12. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Post n° 62870b8b9

    Mi osservava, mi scrutava, mi studiava. Il suo sguardo era fisso sulla mia figura che ancora debilitata cercava di trovare le forze necessarie per riprendere il cammino e andare incontro a quel destino che cercavo. Una frase contraddittoria venne espletata dalla sua bocca, sul motivo per cui mi avesse salvato e reso la mia esistenza ancora utile. Mi voleva… ma in che senso? Girai il mio viso verso di lui, incrociando i miei occhi di ghiaccio con quelli più rilassati dell’estraneo che con un sorriso da ebete continuava a fissarmi.

    Se pensi di ottenere una facile scopata solo perché hai contribuito al mio salvataggio te lo puoi scordare.


    Risposi stizzita quasi oltraggiata per quel suo modo tanto spudorato di proporre un attrazione verso il mio corpo. Ma qualcosa di ben oltre il desiderio fisico c’era, qualcosa che riguardava le mie abilità, la mia dote, la mia forza, il mio ardore.
    La proposta era quella di unirsi a non so quale causa e offrire i miei servigi a un’idea di qualche tipo su come sfruttare un combattente del mio calibro. Quel nostro mi ronzava nella testa, di cosa si trattava? E per chi lavorava.

    Pensavo che essendo arrivata in questo bizzarro mondo… la mia votazione a un organizzazione fosse cessata, e il mio libero arbitrio valesse più di qualsiasi altra cosa: ma a quanto pare mi sbagliavo.


    Indicando prima la spada posata e ben custodita senza che nessuno la potesse afferrare, il tizio, mi diede libero accesso a uscire fuori armata nuovamente della mia claymore e a far si che potessi ritrovarmi in quel di Merovish: come d'altronde lui aveva nominato. Quindi… ero già in città, e mi trovavo al centro del fulcro di questo continente: potendo così risolvere i miei dubbi. La sua insistenza sul debito di onore che avessi ora nei suoi confronti era assillante, e veniva ben ricordato da lui che insisteva sul fatto che ogni favore va ripagato: ma quale favore, ma quale dovere. La cosa mi infastidiva in quanto la gratitudine doveva essere un qualcosa di sentito e non di costretto a dover essere sottomessi a un idea che viene istillata nel tuo cervello. Ma ora cosa avrei dovuto fare, come avrei dovuto agire? Il mio dovere di guerriera mi imponeva di pagare i debiti e sentire quale fottuta macchinazione stesse progettando quel l’uomo dal nome di Dimitry. Ah si già… si era presentato scandendo bene le parole dal suono forte, inculcandomi bene quel nominativo così da non scordarlo e tenerlo bene a mente nel mio cervello. Nuovamente al servizio di qualcuno, rispettando un dovere che andava oltre lo scopo personale, e che mi vedeva nuovamente sottratta alla mia volontà di persona e individuo. Ma come comportarsi, come agire, dove andare e soprattutto chi incontrare. Forse seguendolo avrei risposto alle mie domande, e avrei ottenuto esaustive risposte a placare ogni mia insicurezza. Portandomi verso la spada afferrai quest’ultima e alzando la lama verso l’alto la osservai perdendomi nella sua metallica bellezza. Ricordi di innumerevoli battaglie erano legate a quell’arnese che aveva identificato la mia arte nel saperla maneggiare e sfruttare come oggetto di morte contro avversari dal potenziale superiore a qualsiasi normale umano. Portando gli occhi successivamente verso quell’uomo dalle ambizioni misteriosi, mi soffermai a osservarlo per poi sentenziare in un breve discorso.

    Quindi ci troviamo a Merovish… alla fine anche se portata inconsciamente sono giunta nel posto che cercavo. Tu quindi sei affascinato dalla mia forza e mi poni un offerta per rendermi nuovamente un soldato. Il mio nome è Nadine e il ruolo che copro è quello di Claymore come viene nominata la mia spada. E’ una vita che combatto forze di tale potenza da albergare anche dentro di me e rendermi così letale da essere nominata strega. Ora ti chiedo come potrebbe essere utile una strega, e soprattutto a chi… dato che hai prima parlato al plurale. Io cerco delle risposte su come sia finita qui… e perché sia successa una cosa simile senza che io me ne sia potuta accorgere… ma soprattutto se vi è una possibilità per far ritorno da dove provengo. Rispondi innanzitutto a questi quesiti e potrei anche decidermi di far parte della vostra causa.


     
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  13. _MajinZ_
     
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    In seguito al tuo piccolo discorso, Dimitriy sospira. Forse si è reso conto che sta spingendo un po’ troppo con la storia dell’onore, ma purtroppo è più forte di lui: quando vede una persona capace, non può fare a meno di provare a convincerla in ogni modo a restare. L’uomo comunque posa le braccia sui braccioli, appoggiandosi con la schiena alla poltrona per poi osservare verso l’alto.
    Ci chiamiamo Eversori, siamo un gruppo di mercenari che opera in questa città svolgendo diverse mansioni... protezione, assassinio... furto.
    Tutto questo per sostenere l’eversione e prendere il controllo di Merovish, in un modo o nell’altro.

    Lo sguardo viene quindi portato su di te, forse più deciso e determinato di prima. Il biondo è serio in volto, non ti sta prendendo in giro.
    Servono braccia forti per sostenerci, per diventare forti... e una strega come te è perfetta. Tuttavia vi è una differenza dalle normali organizzazioni.
    Fa una pausa mentre si tira su, ergendosi in tutta la sua altezza e fa quindi qualche passo verso di te, allungando la mano verso la maniglia della porta... per poi spingerla in avanti. Quel che puoi notare è un lungo corridoio, con una luce verso il fondo.
    Io non ti costringo, sei tu che devi decidere se unirti a noi o no.
    Qui in città puoi trovare le risposte, nelle Cave del Sapere... e puoi andarci anche senza unirti a noi, dipende da te. Però...

    Fa un passo indietro e torna a fissarti, ti da il tempo di abituarti all’idea della libertà ad un passo... una libertà che puoi afferrare in ogni momento.
    ... tornare a casa ti è impossibile, Endlos rapisce le persone e non le riporta indietro.
    Insieme a noi Eversori puoi avere un obiettivo da seguire, uno scopo nella vita... una famiglia con cui condividere gioie e dolori. La tua forza, qui, non sarà sprecata.

    Conclude infine con il suo solito tono freddo e piatto, osservandoti ancora dritta negli occhi in attesa di una tua risposta. Adesso è tutto nelle tue mani, sta a te decidere cosa fare, se accettare o meno... ma in questo momento davanti a te c’è un bivio, da cui probabilmente dipenderà il tuo futuro.
    Sceglierai la libertà incondizionata... o uno scopo per cui combattere? Qualsiasi sia la tua decisione, adesso devi decidere da che parte andare.

     
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  14. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Post n° 72870b8b9

    L’eversione, il controllo, il potere… erano obiettivi ambiziosi, ma anche armi a doppio taglio che potevano portare all’auto distruzione. Ma infondo a me non serviva ottenere queste gratificazioni, io semplicemente esistevo per combattere e direzionare la mia lama verso avversari che prediligevano solo il puro interesse di omicidio per regnare nel Caos. E per quanto Gli Eversori fossero un’organizzazione di mercenari… avevano comunque una loro logica e un’idea che serviva a ristabilire l’ordine: e l’ordine è tutto.
    Ero ferma li, sul ciglio della porta ponderando attentamente, fissando prima la mia spada, e poi il ragazzo che silente attendeva una risposta da me, dimostrandomi un elemento su cui scommettere, o semplicemente una estranea che aveva avuto una discussione casuale. La frenesia della battaglia scorreva ancora viva i me, cercando uno scopo che mi tenesse attaccata ancora al mondo seppur diverso da quello che ormai mi vedeva lontana e ormai ricordo sbiadito che nessuno avrebbe pianto. Ora era il momento di voltare pagina e perseguire nuove idee e lottare per il nome di qualcun altro. Non so se fosse stata casualità o qualcosa di organizzato e ben studiato per farmi trovare ora a conversare con un membro di quella organizzazione di cui non sapevo niente, ma alla fine mi era stata indicata una strada per farmi sentire nuovamente viva.

    D’accordo… sono dei vostri. E’ inutile cercare altre risposte che mi porteranno sempre punto e a capo… la mia spada combatterà per voi. Portami dai tuoi superiori.


     
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  15. _MajinZ_
     
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    Infine hai fatto la tua scelta, hai deciso la direzione in cui svoltare e la tua spada adesso ha un nuovo scopo, combattere per una causa che forse non è molto nobile... ma è assolutamente necessaria. Il biondo annuisce soddisfatto, ti lancia un ultimo sguardo e poi ti supera, avanzando di qualche passo nel corridoio che si allunga in avanti per diversi metri.
    Hai fatto la scelta giusta, ora seguimi.
    Conclude il ragazzo iniziando a camminare. Ti conduce fuori, quindi, e in breve superate un vicolo immerso nel buio per poi sbucare in una via piena di gente: quel giorno c’è il mercato a Merovish. Da quel momento in poi, però, sai che la tua vita cambierà... non sai dire se in meglio o in peggio, però avere un obiettivo era un ottimo inizio, invece di vagabondare senza una meta adesso hai la possibilità di farti un nome, di farti conoscere e di combattere per una causa.
    Dimitriy ti conduce quindi a quella che sembra una base, o almeno, il luogo dove di sicuro si può trovare qualche pezzo grosso come uno dei tre Hierarch. La Quinta Bolgia è il luogo dove vieni condotta e ti viene indicato come punto di interesse e dimora del Rossiccio... e poi il resto è nelle tue mani, perché da quel momento tu sei completamente padrona del tuo futuro.

     
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14 replies since 28/3/2013, 12:27   195 views
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