[EM] Misteri Archeologici

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  1. _MajinZ_
     
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    Daleli si erge davanti ai tuoi occhi, come un silenzioso monito all’ignoranza degli uomini. L’ululare della brezza desertica tra i vecchi edifici ormai in rovina è l’unica cosa che senti, quasi ti vengono i brividi unendo la visione al suono... sei conscia di cosa potrai trovare una volta varcati quei confini invisibile, ma niente può fermarti, non ora che sei vicinissima a quell’importante artefatto.
    I libri ne parlano ma le loro informazioni sono vaghe. Riesci comunque a racimolare qualche importante indicazione, come ad esempio la zona in cui è situato l’importante oggetto... e non ti scoraggia il fatto che le Rovine siano grandi, che sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio. Così lasci il Presidio Errante per raggiungere la superficie del Semipiano: superi i droidi di Klemvor senza troppe difficoltà, quindi ti immetti nella via per raggiungere il Meridione. Ti ci vuole circa una settimana per raggiungere Daleli, ma infine eccola apparire davanti ai tuoi occhi.
    E’ mezzogiorno quando muovi i primi passi nella desolazione. Conosci i pericoli e se informata su cosa abita quei luoghi, però la tua voglia di sapere è maggiore della paura, quindi te la lasci alle spalle mentre cerchi di orientarti con le poche informazioni in tuo possesso. Cerchi un edificio particolare, alcune colonne rosate posizionate davanti a una specie di cupola... un posto che in tempi antichi faceva da tempio. Avanzi nel nulla e all’inizio non trovi quel che cerchi, anzi, ti sembra quasi di camminare a vuoto... almeno finché i tuoi occhi non scorgono qualcosa di diverso.
    Svoltato un angolo infatti vedi qualcosa: una colonna dal particolare colore roseo svettava solitaria in mezzo alla sabbia. Dietro di lei un cerchio di mattoni resi lisci dagli elementi... manca la cupola, però ne sei certa: il posto che cerchi è quello. Avventurandoti oltre l’ormai basso muro, noti solo la sabbia e nient’altro... almeno finché non ti imbatti in quella che pare una botola. Un pozzo scuro che scende in profondità, con all’interno una scala che si avvita verso il basso. Che farai? Deciderai di scendere oppure il pericolo è un ottimo deterrente? A te la mossa, Asuna Yuuki.



    Non credo ci sia molto da spiegare, comunque descrivi il viaggio fino al momento in cui provi a scendere, se vuoi, nella botola :3 se hai domande sai dove trovarmi.
     
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  2. Eruka
     
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    Non aveva motivo di portarsi quel libro dietro, avrebbe solamente appesantito il carico. La trowel nella borsa però doveva starci assolutamente. Quello per cui la protagonista di questo viaggio si stava preparando, non era una semplice gita di piacere, ma ben si una missione archeologica. Yuuki Asuna era piuttosto appassionata di archeologia, cosa che sua madre non sembrava aver preso di buon occhio. Infatti la partenza della figlia l'aveva resa piuttosto nervosa e intrattabile, a differenza di suo padre che le aveva già fatto una lista di souvenir. La ragazza però, aveva ignorato quelle raccomandazioni che le davano parecchio anche parecchio fastidio. Ormai aveva deciso, doveva andare a fare una ricerca, per i suoi studi e per una sua futura tesi. Molti libri parlavano in modo vago di questo posto, ma la sia precisione, l'aveva spinta a documentarsi meglio. Le rovine di Daleli la sta stavano aspettando. Uno zaino con l'essenziale era pronto, un saluto freddo e distaccato l'aveva portata a scendere di corsa le scale, evitando di colpire la cameriera che nel frattempo stava spolverando li vicino.

    "Tornerò presto, non vi scriverò sappiatelo."

    disse uscendo di casa. Lasciò il suo amato Presidio Errante per raggiungere quella che era la sua meta. Superata Klemvor, ci volle una settimana di viaggio, prima di arrivare a vedere quello che adesso aveva davanti. Le rovine di Daleli erano davanti a lei, era mezzogiorno e non aveva per nulla fame. Una brezza passava serena e tranquilla tra i suoi capelli, la stessa che poco prima aveva sfiorato quelle rovine. Aveva deciso di fregarsene altamente di quelli che potevano essere i pericoli, anche si era documentata piuttosto bene su quel luogo. Semplicemente era fatta così, ci avrebbe pensato sul momento. Iniziò a guardarsi intorno, prendendo dallo zaino la bindella, il filo a piombo e un foglio per prendere le quote e disegnare i rilievi, mentre la trowel le serviva per fare qualche piccolo scavo di ricognizione. Quello che cercava doveva stare nel punto più importante dell'insediamento, ovvero il tempio. Ma il compito si presentò più difficile del previsto. Infatti ci mise un po' per cercare quell'edificio, e per alcuni istanti le sembrò persino di girare a vuoto.

    "maledizione"

    disse, lasciando cadere la trowel. I suoi occhi però si posarono su una colonna, con vicino un basamento di mattoni. Forse aveva trovato quello che cercava. Si mosse superando la colonna, entrando nelle mura circolari, ormai facili da superare. La ragazza, soddisfatta, iniziò a disegnare sul foglio di carta millimetrata uno schizzo del circondario più la colonna. Purtroppo non aveva la stadia e livello per prendere la quota, però, a casa si era documentata, segnando una quota approssimativa. Purtroppo, doveva accontentarsi visto che per fare le cose bene come voleva lei le sarebbe voluto un'intera equipe archeologica. Dopo aver fatto lo schizzo e segnato la quota presa a casa, iniziò a misurare con la bindella l'area del basamento, segnando sul disegno ogni singola misura. Prese anche, disegnato in un altro foglio, il rilievo dei particolari della colonna, aiutandosi con il filo a piombo e la bindella. Si accorse però che nella cinta muraria c'era anche quella che sembrava una botola. Probabilmente un pozzo. Colta dall'emozione, prese un nuovo foglio di carta millimetrata, denominando il pozzo "u.s 103", iniziò a disegnarlo, aiutandosi con il filo a piombo e il metro. Dopo averlo rilevato, si sporse. Scendere?? Non ci pensava proprio, doveva finire di documentare.





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    Riepilogo ←

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    →ENERGIA: 100%

    →STATO COMPLESSIVO: incuriosita, concentrata nello studio delle rovine

    →NOTE: Stadia e Livello: Due strumenti che servono per battere le quote nell'aera di scavo.
    Quote: servono per capire a che posizione era l'insediamento rispetto al livello del mare, o comunque rispetto al nostro piano di vita.
    Rilievo: disegno tecnico che utilizza la bindella e il filo a piombo come strumenti, serve per rappresentare in scala 1:20 le i resti di mura o fosse (oppure in scala 1:50 i reperti più particolari)
    Bindella: metro a rotella utilizzato nei lavori di cantiere.
    Filo a piombo: Filo con in punta un piombo, serve per tenere in bolla la bindella per prendere la misura giura giusta
    Trowel: una cazzuola archeologica a rombo, utilizzata solamente in archeologia, adatta per togliere lo strato senza danneggiare quello successivo o eventuali reperti.
    U.S 103: la sigla sta per Unità stratigrafica, ovvero le tracce visibili che possono esserci nel terreno ovvero: "Ogni azione umana o ogni evento naturale, ha lasciato in un sito una traccia che si sovrappone alla situazione preesistente e costituisce una "unità stratigrafica" (U.S.)". Il numero 103 indica la numerazione degli elementi principali, quindi in questo caso il pozzo è il terzo elemento avvistato. In ordine di avvistamento avremo: la colonna 100, la cinta muraria 102 e il pozzo 103.


    →Azioni:



    Edited by Eruka - 15/4/2013, 13:01
     
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  3. _MajinZ_
     
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    La tua infinita passione per l’archeologia è tale da farti dimenticare ogni cosa, estraniandoti dal mondo pericoloso che in quel momento ti circonda. Completamente immersa nel fare ciò che ami di più, inizi a lavorare fervidamente, facendo continui rilievi e misurazioni, leggendo la storia di un luogo ormai dimenticato da chissà quanto tempo. La brezza calda del deserto continua comunque a soffiare, lamentandosi in quel labirinto di edifici abbandonati, producendo un suono abbastanza inquietante... ma tu non sembri curartene.
    Il pozzo è proprio li davanti a te, senti il fresco giungere dal basso: sicuramente è molto profondo, non è un’idea saggia avventurarsi nell’ignoto... almeno per ora. Purtroppo però è una cosa nota che i luoghi antichi e ciò di cui sono composti, spesso diventano molto fragili a causa del tempo... e tu percepisci troppo tardi quel basso scricchiolio. E il terreno sotto i tuoi piedi cede, trascinandoti a forza verso la botola che ora ti rendi conto essere priva di scale, ma è un lungo e arrotolato canale di scolo. Non riesci a fermarti mentre scivoli in basso, avvolta dalla sabbia e dai detriti... fino a ricadere oltre un piccolo scalino, ritrovandoti a franare con il sedere su qualcosa che scricchiola un po’.
    Ossa ti circondano, probabilmente quel tempo ha visto numerosi utilizzi... come ad esempio i sacrifici umani. Il buio ti avvolge, per un istante non vedi nulla e ti senti persa. Quando però i tuoi sensi iniziano ad abituarsi alla situazione, percepisci chiaramente che la dentro non sei da sola... senti infatti qualcosa che disturba il magnetismo e poco più avanti, oltre un angolo, vedi una luce tenue e vibrante. No, di sicuro non sei da sola, ma per capire davvero cosa sia devi avvicinarti.
    Sei ancora felice di aver raggiunto quel luogo, Asuna Yuuki? Forse quella è la tua fine... magari un nuovo inizio. Però non puoi sapere nulla restando ferma, devi indagare. Attorno a te le pareti sono ricche di iscrizioni, forse la tua scoperta è molto più importante del previsto.



    Nulla, restando vicina al pozzo cadi di sotto XD scivoli fino a cascare tra le ossa, ma scopri che non sei da sola: c'è qualcun altro oltre a te.
     
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  4. Eruka
     
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    Narrato
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    Successe tutto in un batter d'occhio. La ragazzina non ebbe nemmeno il tempo di realizzare perfettamente cosa stesse succedendo esattamente. Realizzò che stava precipitando quando era già a metà del pozzo. Infatti era come stata risucchiata, cadendo insieme a tutti i detriti e ai suoi disegni, ormai sepolti chissà dove. Asuna era piombata nel buio più totale, mentre sentiva chiaramente di essere atterrata su qualcosa di spiacevolmente famigliare al tatto. Ebbene si, era circondata da ossa in un posto che probabilmente doveva essere un ossario. Era frequente che sotto i luoghi di culto ci fossero sepolture....oppure altari per sacrifici umani. Probabilmente, questo ne era il caso. Si girò di scatto, il magnetismo che percepiva era più intenso da quella direzione dove era visibile una luce tenue. Cioè significava una cosa: non era sola.

    "merda...i miei disegni"

    Disse divincolandosi dalle macerie, non vedeva nulla, ma comunque i suoi occhi si stavano abituando iniziando a orientarsi un pochino. Non appena liberò anche l'altra gamba dalle macerie, la giovane si alzò un po' goffamente guardando in altro. Certo che aveva fatto un bel volo, non riusciva nemmeno a distinguere il punto in cui era caduta. Decise di muoversi verso la luce, sentendo sotto i piedi la terribile sensazione delle ossa che non venivano toccate probabilmente da secoli. Era forse la scelta giusta?

    "dio che palle, devo muovermi e uscire di qui..."

    si fermò poco prima di arrivare, mettendosi accovacciata. Delle volte era fin troppo cauta, e non era nemmeno tanto convinta di andare verso quel punto. Prese una pietra, lanciandola verso il punto illuminato, mentre restava nascosta nel buio. La prudenza non era mai troppa, e lei non era per nulla impulsiva. A dire la verità quella situazione la scocciava parecchio, e non vedeva l'ora di andarsene. Notò però una cosa molto particolare, forse aveva fatto bingo. Essendosi avvicinata di più alla fonte di luce, notò quelle scritte alle pareti. Purtroppo ancora indecifrabili, visto il buio che ancora era troppo intenso.

    "adesso che succederà?"

    aveva tirato la pietra, si aspettava che succedesse qualcosa all'improvviso. Non riusciva nemmeno a distogliere lo sguardo per studiare le iscrizioni. Se ci fosse stato qualcosa o qualcuno, si sarebbe difesa con la spada, quindi, perchè non attirarlo con un diversivo piuttosto che avere la sorpresa entrando da imprudente?. Probabilmente la stanza doveva avere lo stesso diametro del circolo murario in muratura, e probabilmente, quella debolmente illuminata doveva essere l'unica via. Ragionando, in mezzo alla sala, circolare, sarebbe dovuto esserci un altare. Le reliquie non si trovavano quasi mai nella sala dei sacrifici, probabilmente, qualcuno era arrivato prima di lei. E se fosse stato qualche mostro? Questo era un po' impossibile visto che c'era una fonte di luce, a meno che quelle bestiacce avessero imparato ad accendere il fuoco.





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    Riepilogo ←

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    →ENERGIA: 100%

    →STATO COMPLESSIVO: scocciata ma nello stesso tempo sull'attenti.

    →NOTE:


    →Azioni:

    Morsa battente: Questa tecnica sfrutta il magnetismo terreste, per percepire se ci sono persone in un raggio di 30 metri. Questa tecnica funziona un po' come quella usata dagli archeologi che, conficcando un bastoncino di ferro nella terra, analizzano le onde magnetiche per trovare i reperti. Asuna analogamente, si concentra cercando di sentire le onde magnetiche, con intensità diverse. Se è presente qualcuno, la ragazza percepirà le onde con maggiore intensità.
    [auspex magnetico, 30 mt]



    Edited by Eruka - 15/4/2013, 13:02
     
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  5. _MajinZ_
     
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    Il suono prodotto dalla pietra infranta contro il marmo si espanse per il sotterraneo, rimbombando diverse volte prima di spegnersi totalmente. Segue infatti il silenzio, segno che forse non c’è nulla di pericoloso... forse non c’è nessuno. Ma quella luce non può essere qualcosa di naturale, i mostri non sanno usare le torce ad olio... magari qualche altro archeologo venuto prima di te ha dimenticato la torcia, ma per essere ancora accesa deve essere passato troppo poco tempo.
    Ciò ti rassicura, comunque, così ti alzi e inizi a camminare raggiungendo l’angolo oltre il quale si proietta la luce... e una volta li noti appunto una torcia lasciata a terra, accanto ad un secchio contenente quelli che sembrano zaffiri, gli stessi presenti sulla parete... ed è in quel momento che ti accorgi come la parete rappresenti un grosso albero, dalle cui fronde pendono delle gemme, frutti bluastri che brillano sotto la fonte luminosa. Tuttavia diverse gemme sono state distaccate... e capisci che colui che ti ha preceduto è un ladro o qualcosa di simile. Allora perché ha lasciato la refurtiva in quel luogo? Tu non percepisci nulla, per il momento sei da sola in quell’immenso labirinto avvolto dalle tenebre.
    Spinta dalla curiosità ti avvicini all’opera d’arte, situato proprio accanto a due vie: una si allunga alla tua destra e l’altra in avanti, proprio accanto all’albero. E, all’improvviso, dalla via di destra... da quelle tenebre impenetrabili, senti un ruggito agghiacciante e spettrale. Percepisci subito che qualcosa si sta muovendo verso di te e quando la creatura diventa visibile, ti trovi faccia a faccia con un mostro. Striscia la sua pavimentazione trascinando il suo corpo bianco con delle braccia umane... sulla schiena ha delle ali e le sue fauci sono spaventose. I denti sono tipici di un cavallo, ma quella creatura è tutt’altro che innocua... senti chiaramente il suo istinto omicida: vuole ucciderti.
    Il padrone di quel luogo reclama la tua vita, che farai ora Asuna Yuuki? Fuggirai o proverai a combattere? Ti lascerai soccombere... o combatterai con le unghie e con i denti? A te la scelta, signorina.



    La creatura che si avvicina è questa :3 a te la mossa.
     
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  6. Eruka
     
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    Narrato
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    Nessun rumore. Nessun sibilo proveniva da quel punto. Asuna spinta quasi da una forza misteriosa, si avvicinò piano piano alla luce. Con non molto piacere, notò che non c'era nessuno, e la torcia, probabilmente appartenuta a qualcuno di umano come aveva già ipotizzato, stava sul freddo pavimento affiancata da un secchio pieno di qualcosa che luccicava. La ragazza, una volta avvicinata, si accorse che quelli erano zaffiri. Un po' incredula, senza toccare nulla, guardò sulle pareti, intrise di quelle pietroline così preziose. Guardando più in la, vide questo enorme albero, dove gli zaffiri pendevano come a ricrearne le fronde. Alcune erano state visibilmente staccate, quindi, era di facile comprensione che quello che aveva soggiornato in quel luogo fosse un ladro.

    "tzè...maledetto"

    pensò, la ragazzina. Non c'era nulla che più disprezzava dei profanatori di tombe o dei ladri che rovinavano qualcosa di archeologico per arricchirsi. Ma dove poteva essere quell'infame? Sicuramente avrebbe voluto prenderlo a calci, sempre se non ci aveva già pensato qualcun'altro. O qualcos'altro. Un ruggito, una creatura avanza dalle tenebre per reclamare probabilmente un altro spuntino.

    "m-ma che.."

    disse indietreggiando, mentre guardava quella creatura avanzare. La luce era scarsa, probabilmente le vie di fuga erano limitate, e l'unica cosa che poteva fare era difendersi. La poca luce non le permetteva di vedere un passaggio. Escludeva sicuramente di correre nella direzione da cui era venuto il mostro, potevano esserci dei piccoli oppure altri esemplari. Non c'era tempo, doveva quantomeno provare a fermarlo. L'aria che c'era dentro era rarefatta, terribile e schifosa, ma comunque non aveva altra scelta. Aspirò trattenendo la nausea, per poi lanciare sei proiettili di aria pressurizzata, cercando di mirare in parte agli occhi del mostro. Doveva provarci, magari stava solamente difendendo i suoi piccoli da lei che inconsapevolmente era finita nel suo nido. Oppure, voleva solamente mangiarsela.





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    →ENERGIA: 90%

    →STATO COMPLESSIVO: "quella cosa mi ricorda un cavallo, e io odio i cavalli"

    →NOTE: Asuna spara tre proiettili sull'occhio sinistro e tre su quello dentro. Prima di cercare di ucciderlo prova quantomeno a rallentarlo.


    →Azioni:

    →PROIETTILI D'IMPATTO: Il vento tagliente come una lama, è sempre stato utile in battaglia, tanto che, molte tecniche micidiali sono nate dalla padronanza di questo elemento. Si dice che il vento soffi sempre parallelo ad un animo ribelle, e si faccia padroneggiare solamente da chi sogna la libertà. Asuna, durante un lungo allenamento con il suo maestro, è riuscita a creare un legame con questo irrequieto elemento. Dalla bocca, spara in un numero variabile proiettili d'aria pressurizzata, causando danni di impatto in numero variabile
    [Tecnica variabile - 5 raggio di metri basso, 7 medio, 10 alto, 15 critico]



    Edited by Eruka - 18/4/2013, 12:05
     
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  7. _MajinZ_
     
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    Daleli è un luogo antico e misterioso, caduto in disgrazia per chissà quale strano scherzo del destino. Gli abitanti però non l’hanno abbandonata e benché ora non ci siano più, qualcosa ha preso il loro posto e le loro anime, pregne del desiderio di continuare a vegliare su quel luogo ormai distrutto. E quel qualcosa ora si trova davanti a te, avanza famelica trascinandosi sul pavimento impolverato... quasi senti il suo fiato terribile, mentre lo osservi con crescente disgusto. E’ un abominio, un guardiano mostruoso di una memoria che ancora riempiva ogni angolo delle rovine.
    Non hai il tempo di pensare a quali siano le sue intenzioni, solo una cosa è certa: se rimani ferma e inerme diventerai uno spuntino in ogni caso. Come spesso si dice, quindi, la miglior difesa è l’attacco e tu non ti fai cogliere impreparata. Aspiri quell’aria fetida e poi la rilasci, sparando sei proiettili d’aria compressa in direzione degli occhi, facendoli esplodere all’impatto.
    HIIIIIIIIIII!!!
    Nitrisce l’abominio, che tuttavia non demorde. La tua strategia è giusta, ma abbastanza inutile per una creatura che non ha bisogno di vederti per trovarti. Infatti il mostro avanza ancora... e questa volta il suo alito prende quasi vita mentre si avvicina. Senti un ronzio: sono mosche quelle che fuoriescono da quella creatura in putrefazione, un nugolo di insetti che vola verso di te con tutta l’intenzione di avvolgerti, per poi dissanguarti. Combatterle una alla volta è impossibile, l’unica cosa che puoi fare e usare qualcosa per spazzarle vie tutte insieme... sperando che quel posto regga.
    Purtroppo l’aria ormai è fetida, ma l’unica cosa che puoi fare e aspirarla ancora una volta per salvarti da una fine prematura. Ci sono ancora tanti reperti da analizzare e tu non puoi morire ancora, lo sai bene... quindi non devi fare altro che lottare per evitare che la maledizione di Daleli assorba anche la tua breve esistenza.



    Le mosche sono come un consumo medio e se ti prendono causano un'intensa spossatezza, oltre a un senso di schifo intergalattico XD
     
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  8. Eruka
     
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    Asuna aveva proprio fatto arrabbiare quel mostro, forse non era stata una buona idea colpirlo negli occhi. Il suo piano di sperare di rallentarlo era fallito miseramente visto che adesso la creatura era ancora più arrabbiata. Anzi, era veramente furiosa, avanzava verso di lei nonostante i suoi occhi fossero letteralmente esplosi. Avrebbe dovuto capirlo che per quella creatura non avrebbe fatto alcuna differenza.

    "ottima mossa Asuna Yuuki....davvero ottima mossa"

    Disse avanzando indietro, mentre cercava di vedere quell'abominio che avanzava verso di lei. Il mostro aveva aperto la bocca, ma all'orecchio della ragazza arrivò un suono alquanto strano. Asuna si concentrò meglio, riuscendo a capire che quello che stava sentendo era un ronzio. Infatti, dalla bocca del mostro, si stavano facendo largo delle mosche. Esatto, quel coso aveva delle mosche al suoi interno, e adesso le stava pure usando come arma. Il ronzio si fece più acuto, segno che uno sciame con chissà quanti esemplari, stava volando verso di lei. Doveva fare qualcosa, lo sanno tutti che le mosche pizzicano e possono farti le uova sottopelle.

    "m-ma dio mio che schifo, prendi questo!"

    disse, cercando di aspirare quell'aria fetida. Csricò il suo colpo, forse l'unico che le avrebbe permesso di salvarsi dallo schifo galattico. Non voleva diventare un barattolo di larve sotto sangue. L'archeologa sapeva fin troppo bene però che quella struttura avrebbe potuto non reggere quel colpo, ma non aveva altra scelta. Il suo colpo era pronto, il ruggito del drago del cielo stava per essere sfoderato. Avrebbe preferito morire schiacciata dalle macerie, piuttosto che essere invasa dalle mosche.



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    →ENERGIA: 70%

    →STATO COMPLESSIVO: prendi questo bestiaccia!!!

    →NOTE: Asuna spara tre proiettili sull'occhio sinistro e tre su quello dentro. Prima di cercare di ucciderlo prova quantomeno a rallentarlo.


    →Azioni:

    →Tenryū no Hōkō - soffio del drago del cielo x: Asuna ha appreso una tecnica davvero particolare, passata in generazione in generazione da tutti membri della sua famiglia. Si tratta infatti, come la spada, di una tecnica caratteristica della famiglia Yuuki, appresa da suo padre. Dopo anni e anni di allenamenti, la ragazza riesce ad immagazzinare una grande quantità di aria all'interno del proprio stomaco, per poi dare vita a un soffio, simile a un tornado, che dalla bocca viene puntato dritto verso l'avversario.
    [Tecnica variabile - 5 raggio di metri basso, 7 medio, 10 alto, 15 critico]

     
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  9. _MajinZ_
     
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    Le mosche volano nell’aria pronte ad avvolgerti, così sei costretta a sfruttare qualcosa di davvero forte per riuscire almeno ad uscirne illesa. Prendi aria quindi, inspiri quel malsano gas e subito dopo rilasci la forza accumulata, investendo gli insetti con un vero e proprio tornado. I piccoli esseri vengono letteralmente disintegrati e come se non basti il tuo attacco imperversa ancora, colpendo le pareti e investendo addirittura la creatura che viene sospinta indietro di qualche passo.
    Quando il vento cessa il silenzio la fa da padrone, per un attimo non si sente nulla... ma subito dopo avverti qualcosa di molto simile a un rombo. Il rombo cupo si propaga sempre di più, almeno finché non percepisci chiaramente che il soffitto, le pareti e perfino il pavimento stanno tremando... e proprio sulla tua testa si apre una crepa che sancisce l’inizio della pioggia di detriti. Il tutto ti coglie alla sprovvista, quasi non fa in tempo a difenderti e infatti qualcosa ti colpisce alla testa... la vista ti si annebbia e le gambe cedono, cadi al suolo. La fine sembra ormai prossima, un’archeologa sepolta in uno dei suoi reperti: non era di certo la prima volta che accade.
    Le forze ti mancano ma vedi che nonostante tutto la creatura si muove ancora e si avvicina, pronta a concludere con ciò che ha iniziato... però le sue fauci non riescono a ghermire il corpo della fanciulla. Qualcosa infatti si scontra con il corpo tozzo del mostro, qualcosa di così forte da scagliarla indietro e farla scontrare con la parete, arrestando ogni altro tentativo di lotta. Subito dopo, mentre i sensi stanno per addormentarsi, senti due braccia che ti afferrano e ti tirano su, anzi, finisci direttamente sulle spalle del tuo salvatore, il quale subito dopo scatta via... vedi dei capelli biondi e nient’altro, prima di perdere completamente conoscenza.



    Scusa l'autoconclusività :guru: nulla, il tuo attacco scatena dei crolli a causa della sua antichità, ti becchi un calcinaccio in testa e poi svieni XD concludi il tuo post quando perdi i sensi.
     
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  10. Eruka
     
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    Narrato
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    Il colpo aveva fatto tremare tutto, almeno le mosche le aveva spazzate via. Ma poi, subito dopo il silenzio, un rombo si fa largo. Ciò che temeva si stava avverando: stava crollando tutto. Dei detriti iniziarono a cadere addosso alla ragazza. che non ebbe nemmeno il tempo di proteggersi

    "kyaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"

    esclamò mentre cercava di ripararsi con le mani. Era troppo tardi, quella che doveva essere una pietra bella tosta l'aveva colpita e adesso, stava perdendo i sensi. Cadde in ginocchio, notando come il mostro voleva assolutamente finire ciò che aveva iniziato. Non poteva fare niente, non aveva scampo. La vista era annebbiata, sentiva tutto girare. Qualcosa però le fece aprire gli occhi, notando, per quel poco che riusciva, il mostro che andava a sbattere sulla parete. Poi tutto buio. Aprì debolmente gli occhi, notando due braccia andare verso di lei, e qui capelli biondi. Adesso non sentiva più il freddo e scomodo terreno, ma sentiva debolmente che appoggiava su qualcosa di confortevole.

    "c-chi..."

    Asuna svenne in braccio a quella persona, che era riuscita a sconfiggere quel mostro e ora la stava per giunta salvando. Il colpo che aveva preso era troppo forte, e la sua resistenza forse troppo debole. Si era completamente lasciata andare, la sua testa pendeva sulla spalla del suo salvatore, così i suoi lunghi capelli.

    "...ricordati di me...ASUNA...ricordati chi sei"

    due ali bianche, un boato fragoroso che nascondeva una voce gentile. Due occhi azzurri la guardavano amorevolmente, mentre quella voce sussurrava quelle strane parole. Cosa avrebbe dovuto ricordare? La ragazza non riusciva a capire cosa quella figura stesse cercando di dirle. Forse era ancora troppo presto per ricordare, era la prima volta che faceva un sogno di questo tipo. Ad ogni modo, era davvero una fortuna che ci fosse stata questa persona misteriosa a salvarla, altrimenti, sarebbe stata sepolta dalle macerie a cui lei stessa era così interessata.




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    →ENERGIA: 70%

    →STATO COMPLESSIVO: che dolore >.<

    →NOTE:


    →Azioni:

     
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  11. _MajinZ_
     
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    La brezza desertica ti sfiora il viso, smuovendo i tuoi ciuffi che pizzicano la pelle, costringendoti dopo un po’ ad aprire gli occhi. All’inizio la vista è sfocata, non vedi molto, ma quando essa ritorna alla normalità noto subito un soffitto, per la precisione è una grossa roccia a fornire riparo. Intorno a te puoi vedere la città, o almeno ciò che ne rimane e accanto a te, al tuo fianco, c’è una borraccia che afferrandola puoi notare come sia ricolma d’acqua.
    Voltandoti completamente a destra, però, puoi notare anche un’altra cosa. Due occhi di ghiaccio ti fissano, ti squadrano, quasi ti perforano. Quella non è di certo un’espressione gentile, anzi è dura e severa... ma dai suoi capelli di platino riesci a capire che è stato lui a salvarti. I suoi abiti sono scuri, un braccio è poggiato al suo ginocchio piegato, mentre l’altra mano posa sul terreno accanto alla gamba distesa.
    Anche i bambini sanno che non è consigliabile scatenare vibrazioni in un luogo chiuso e per di più antico.
    Il suo tono è piatto, vagamente stizzito.
    E sei anche un’archeologa.
    Il suo sguardo si sposta sui tuoi strumenti, posizionati alla tua sinistra. E’ solo un istante, visto che subito dopo quei frammenti gelidi sono di nuovo su di te, fissi nei tuoi occhi color nocciola. No, non è proprio contento di quel che è successo: per colpa tua il suo lavoro è finito sotto terra... anche se in un certo senso anche lui ha una parte di colpa.
    Sei nei guai, ragazzina.
    Aggiunge poi mentre distoglie lo sguardo, andando ad appoggiare la testa alla parete dove poggia la sua schiena. Le braccia vengono poi incrociate al petto e un respiro riempie i polmoni del biondo, per poi abbandonarli con un lungo sospiro, in parte rassegnato.
    Un’archeologa, però, mi farebbe davvero comodo.
    Non tutto è perduto, non ancora almeno. Anzi, forse è proprio quella ragazzina il vero tesoro. Infatti lui non sa molto di tombe, ma con l’aiuto di una personalità esperta le possibilità di mettere le mani su qualcosa di davvero prezioso.
    Come ti chiami?
    Si volta nuovamente verso di te, senza perdere la sua espressione priva di emozioni... come se ad osservarti sia un automa.



    Edited by _MajinZ_ - 21/4/2013, 11:33
     
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  12. Eruka
     
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    La brezza le pizzicava il viso, quasi la intimava di svegliarsi. Infatti la giovane dimenticò quegli occhi blu, per un attimo almeno. Infatti, con grande sollievo, notò di non essere più in quelle rovine, ma sopratutto era sana e salva. La vista, che era ancora leggermente annebbiata, confermò la sua ipotesi. Si girò di scatto, guardano negli occhi quel ragazzo e quasi si paventò. Non potevano essere gli stessi occhi che aveva visto, in più, la sua voce non era quella gentile che aveva sentito.

    "deduco che sei stato tu a salvarmi e per questo ti ringrazio. Ma il come e perché ho agito non sono cose che ti riguardano"

    disse Asuna, con una voce forse ancora più fredda di quegli occhi di giaccio. Mica doveva dare giustificazioni sulle sue azioni al primo estraneo che incontrava, anche se era il suo salvatore. Lo sapeva fin troppo bene, ma doveva decidere: o le mosche o sepolta viva. Non annuì nemmeno al suo commento, i suoi strumenti erano li vicino a lei, com'è possibile? era convinta di averli persi nel crollo.

    "non dirmi che...ah.. e così ho il piacere di incontrare un tombarolo, dico bene?"

    rispose la piccola, guardandolo severamente negli occhi. Ora poteva finalmente capire il perchè, secondo lui, sarebbe finita nei guai. Aveva capito però che quel ragazzo era piuttosto potente, visto che aveva mandato a tappeto quel mostro. Doveva starci attenta, specialmente, non doveva prenderlo alla leggera.

    "scordatelo. Comunque, la buona educazione mi impone di dirti il mio nome, visto che mi hai salvato. Mi chiamo Asuna, della famiglia Yuuki."

    disse, con il suo tono freddo e distaccato di sempre. Non lo avrebbe mai aiutato. Eh si, quel ragazzo aveva trovato qualcuna, che proprio come lui, usava toni gelidi. Specialmente se doveva rivolgersi verso colui che stava predando quel posto. Anche se ovviamente, non aveva ancora la conferma effettiva del suo coinvolgimento. Di chiedergli il suo nome proprio non le interessava, anzi, meno cose sapeva di quel tizio più era contenta. L'espressione fredda e priva di emozioni di lui, era quasi simile a quella della ragazza, non si poteva ricevere molto da Asuna Yuuki. Era un concentrato di buone maniere, condito con un tocco di freddezza verso gli estranei, sopratutto, con chi usava i suoi stessi modi di esprimersi.



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    →STATO COMPLESSIVO: sparisci dalla mia vista

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  13. _MajinZ_
     
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    Mi riguardano eccome, invece.
    Risponde prontamente lui, comprendendo che quella che ha davanti non è una semplice ragazzina, ma un vero e proprio peperino. Due caratteri simili che si scontrano non portano mai nulla di buono, le alternative sono solo due: o si uniscono nella stessa categoria di pensiero, oppure si danno contro per la supremazia... che è proprio ciò che accade.
    Visto che hai mandato in fumo il mio lavoro.
    Si, è lui il tombarolo. Ma non si definisce in quel modo, visto che il vero tombarolo è solo il suo datore di lavoro, sempre alla ricerca di oggetti preziosi per rimpinguare le sue casse. La colpa è comunque tua, questo lo deduci dalle sue parole: lui ti ritiene responsabile, c’è poco da fare.
    La causa per cui combatto è molto più importante di una tomba, quegli zaffiri non servivano a nessuno.
    In effetti lui si è appropriato di qualcosa di cui nessuno ne reclama il possesso, se non quella creatura schifosa che adesso si ritrova sommersa da tonnellate di sabbia e roccia. Il volto del ragazzo tuttavia non fa una piega e anzi continua a scrutarti cercando di trovare il modo per venire a capo di quella faccenda, con una soluzione che andasse bene ad entrambi.
    Ho visto quel che fai, non sei una sprovveduta.
    Con tutta probabilità si riferisce ai tuoi strumenti e soprattutto ai tuoi disegni, ma dal suo tono di voce non scorgi ne rabbia o ne curiosità, sembra completamente impassibile.
    Con le mie conoscenze posso farti accedere a qualsiasi reperto archeologico o tomba... ma questo solo se tu deciderai di aiutarmi.
    Lui sa che tu adesso hai un debito con lui, ti ha salvato la vita e si aspetta qualcosa in cambio... quella è la sua moneta, un favore in cambio di un altro favore.
    Tu sai come muoverti in un sito, quindi potresti tornare utile a me... a noi.
    Fa una pausa prima di pronunciare le ultime due parole, facendo intendere che lui è solo una parte di ciò che si trova dietro al vero motivo della sua presenza li. Resta quindi in attesa di una risposta da parte tua, sperando che sia quantomeno positiva.

     
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  14. Eruka
     
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    "patetico.."

    E dunque la ragazza aveva indovinato. Era lui il proprietario della torcia, quindi il fantomatico tombarolo. Asuna lo guardò con espressione di disgursto, ascoltando quello che quell'uomo aveva da dirle. Si, probabilmente stava anche passando per un'ingrata, però proprio non ci poteva fare nulla. Sopratutto dopo quello che le sue orecchie avevano sentito.

    "ahahahahahahaha, tu staresti proponendo a me delle condizioni? ma chi ti credi di essere?"

    chiese la ragazza, sorridendo beffarda in direzione del povero umano che aveva voluto prendersi la briga di salvare un'essere così antipatico. Asuna si chinò, raccogliendo i suoi disegni, alquanto sdegnata dal ladruncolo che aveva davanti. Era una gran fortuna che ci fossero stati ancora, altrimenti, avrebbe già salutato quel ragazzo. Che era in debito, questo non era affar suo, anzi, lei non si sentiva per nulla in debito con nessuno. Nessuno gli aveva detto di andare a rubare, oppure si?
    La ragazza, finito di raccogliere i suoi strumenti, sollevò il capo, guardando il giovane negli occhi. Che intendeva con noi?

    "quindi lavori per qualcuno che ha bisogno di queste mie conoscenze....forse non sei così patetico come sembri...come hai detto che ti chiami?"

    disse la ragazza, con una nota di sarcasmo. Eh si, il biondo doveva avere una sana dose di pazienza con Asuna, anche se lui sembrava proprio come lei, forse, un po' più contenuto. FSe le sue parole erano vere, non aveva davanti un sempliciotto come lei credeva. Infatti quel tizio poteva essere un'esponente di qualche organizzazione che avrebbe potuto finanziare i suoi scavi. Questa ipotesi non l'aveva considerata, come a suo solito si lasciava trasportare nel giudicare le persone. Il suo atteggiamento nei confronti del ragazzo mutò notevolmente. Il suo volto era un po' più rilassato, adesso sembrava veramente incuriosita dalle sue parole.

    "pensavo fossi un ladruncolo da quattro soldi...però sai, se quello che dici è vero, la cosa potrebbe anche interessarmi"

    disse, incrociando le braccia. La possibilità di essere finanziata era l'ultima cosa che si aspettava da quel ragazzo. Pero ora voleva farsi spiegare, era assolutamente curiosa di sapere nei minimi dettagli perchè questo ragazzo aveva così bisogno delle sue capacità.



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    →STATO COMPLESSIVO: ti ho giudicato male!

    →NOTE:


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  15. _MajinZ_
     
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    Una nota di rabbia appare in quel volto freddo, per la prima volta un’emozione sembra farsi strada in quel ragazzo senza comunque diventare eccessiva. Purtroppo quelle parole denotano una grande mancanza di rispetto, indifferenza nel confronto del prossimo... anche se questo ha rischiato la vita per tirarti fuori da una situazione davvero spinosa.
    Io ti ho salvato la vita... hai un debito con me, nonostante tutto.
    Potevo lasciarti la sotto ma non l’ho fatto, sarebbe stato solo uno spreco.

    Ti dice il biondo senza scomporsi tanto: lui ha occhio per le persone promettenti, anche per gli animali e i robot, ma questo è un altro discorso. Le sue parole possono essere discutibili, ma in nessun caso possono essere definite patetiche... il suo scopo è portare nuovi elementi utili all’eversione e per far ciò è disposto anche a sorvolare su certi comportamenti.
    Dimitriy Kozlov.
    Risponde alla domanda che gli poni, successivamente si tira su e si spolvera la sabbia dai vestiti... infinte ti osserva nuovamente.
    Io sono un Eversore. Gli Eversori di Merovish sono un’organizzazione che si ramifica qui nel Sud... e opera in diversi campi.
    Tuttavia non abbiamo un archeologo tra le nostre fila, il che ci limita un po’.

    Parla sinceramente, lo puoi capire dal suo sguardo.
    La mia proposta è questa: noi ci impegniamo a finanziare i tuoi viaggi e le tue ricerche, in cambio però tu dovrai fornirci le tue conoscenze quando necessario.
    Parole semplici e concise le sue, come semplice è la sua proposta che non preclude nessuna possibilità. Puoi scegliere di accettare ma puoi anche decidere di rifiutare e andare per la tua strada, non ci sono obblighi finché non accetti di sottostare a quelle regole.

     
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