Fighting the Beast

White-Walkers [CC]

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  1. Antonio Fernandez Carriedo
     
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    dragodivoramondo

    Alzate le braccia, figli della terra!
    Le incudini e le ruote cantano a ritmo
    l'inno della fede.

    Gloria alla Patria che seppe seguire
    sopra l'azzurro del mare il cammino del sole


    separatorecittabassa

    Confine sud-ovest del Pentauron.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Dietro di loro il Pentauron si agitava, fremeva per mettersi in salvo dall'arrivo della Bestia. Davanti a loro un unico, mastodontico nemico pronto a divorare le loro esistenze nelle fiamme e poi nell'ombra.
    Antonio Fernandez Carriedo, Capitano in carica ormai da alcuni anni nella Seconda Legione del Presidio Errante, sostava in posa stoica davanti al gruppo che gli era stato assegnato, ascia bipenne salda fra le dita e bramosa di altro sangue: dal massacro che terminò con l'ultima delle Nove Giornate non era ancora riuscita ad affondare il suo acciaio nelle morbide membra di qualsivoglia creatura ed abbeverarsi del suo nettare, così sembrava farsi pesante giorno dopo giorno nella speranza che il suo padrone la degnasse di un lauto pasto.
    E finalmente era giunto il momento tanto atteso.

    ¡Soldados!

    La sua voce fu un ruggito, ed alta si levò al cielo innaturalmente immerso in aurore azzurrine, oro e magenta. Cinque occhi su di lui, una marea di squadre attorno a loro: non erano altro che pedine, quel giorno, piccoli e fragili fanti di vetro al cospetto della più spaventosa fra le creature: laddove mai sarebbero arrivati i loro poteri, tutti loro avrebbero combattuto sfruttando il numero.

    -El Pentauron tiembla, la tierra ha sido sacudida por los pasos del gigante; somos nosotros la última línea de defensa contra la Bestia.

    Gli occhi verdi brillarono come diamanti alla luce che discreta superava le alti nubi di zolfo, in contrasto alla pelle olivastra ora lucida di sudore.

    -¡Rogad mis hermanos! Qué esta noche el coraje no nos abandone y qué la Muerte nos observe con estupor cuando su hoz nos cosechara entre nuestras formaciones. También cuando nuestra alma sea raptada, qué en nuestras miradas no muera la centella.

    Un colpo di reni del guerriero, e l'ascia bipenne si sollevò al cielo; sul freddo metallo i riflessi del sangue.

    -¡A LA GUERRA!

    Urlò, urlo con tutto sè stesso; in lontananza la squadra aerea aveva già raggiunto l'obbiettivo.

    -PARA ENDLOS!

    Dawn of War

    Benvenuti a uno degli atti finali della campagna "I Cancelli della Non-Morte", iniziata eoni fa e -grazie al cielo- giunta finalmente al suo capolinea.

    La trama generale è: su Endlos esistevano tre sigilli in grado di aprire un portale. I cattivi della situazione li hanno rotti tutti per poi evocare il Drago Divoramondo, una bestia mitologica nata all'origine degli universi e di cui si sanno solo orribili leggende. Come dice il nome stesso, infatti, questa creatura è in grado di divorare letteralmente i mondi in cui viene evocata purchè raggiunga il cuore dei suddetti, in caso di Endlos: il Pentauron.
    La vostra missione è quindi fermarlo.

    Questo è il vostro turno di intro: non inizia con un combattimento e potete scrivere tutto ciò che volete su come il vostro pg è lì e perchè. Potete anche far riferimento ai vostri amici o alleati sparsi fra le fila dei soldati a terra o in aria (ma solo se presenti nella quest con QM Mad o la sottoscritta). Al momento siete in cinque in un gruppo unico.
    Il vostro capo è Antonio Fernandez Carriedo, Capitano della Seconda Legione del Presidio Errante; potete trovare le sue generalità attualmente conosciute dai pg giocanti qui [link].

    Detto ciò approfitto per ripetere un'ultima volta le condizioni di killing:

    1. Sparire dalla quest e rendersi irreperibile nei confronti del QM (è contemplato il non postare senza avergli domandato proroghe) provoca la morte del personaggio.

    2. Abbandonare ufficialmente la quest implica la morte del personaggio.

    3. Ripetere più di una volta azioni non regolamentari può provocare (a seconda dell'entità dei danni inferti come "punizione") la morte del personaggio.

    4. Chi muore ottiene punti a seconda di dove muore e di quanti post ha scritto prima di uscire dalla quest, secondo regolamento.

    Prossima scadenza: Giovedì 2 Maggio (compreso).
    Per dubbi o qualunque altra cosa: chiedete in bacheca e vi sarà data risposta.
    In bocca al lupo a tutti e buon divertimento!

    A livello informativo, ecco per i giocatori la traduzione del discorso di Antonio:
    CITAZIONE

    "Il Pentauron trema, la terra è scossa dai passi del gigante: siamo noi l'ultima linea di difesa contro la Bestia.

    Pregate, fratelli miei, che questa notte il coraggio non ci abbandoni e che Morte ci osservi con stupore quando la sua falce mieterà fra le nostre schiere. Anche quando la nostra anima sarà rapita, che nei nostri sguardi non muoia la scintilla.

    ALLA GUERRA!"


    Non so se i vostri pg sappiano lo spagnolo, ma mi sembrava doverosa una traduzione per i giocatori LOL
     
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    ¡Soldados!

    Una voce richiamò all'unisono migliaia di soldati.
    Guerrieri, maghi, umani e creature di ogni specie si riunivano quel giorno sotto un unico vessillo, sotto il grido roboante del capitano di Laputa.

    ¡Soldados!

    Fra di essi, forte delle orecchie animali che spuntavano arzille fra l'argento splendente dei suoi capelli, compariva anche il Magister Saddler, Demone Volpe proveniente anch'essi dalla terra del Presidio Errante. Conosceva quel brav'uomo e comandante che era Fernandez, per questo si era dichiarato disponibile a comparire fra gli uomini che l'avrebbero seguito in battaglia.
    E dunque, a gran voce, annunciò la sua presenza rispondendo al saluto dall'altro rivolto alla truppa.

    -El Pentauron tiembla, la tierra ha sido sacudida por los pasos del gigante; somos nosotros la última línea de defensa contra la Bestia.

    Ah... non era un saluto? Non era uno di quei urli da battaglia in una lingua arcaica e sconosciuta tipicamente usati per caricare le truppe...?
    No, evidentemente no, a giudicare da come qualcuno si era girato in sua direzione ad osservarlo con sguardo torvo.
    Finse discrezione con un colpo di tosse -come che servisse a camuffare l'errore...- e ritornò serio e composto ad ascoltare il capitano.

    -¡Rogad mis hermanos! Qué esta noche el coraje no nos abandone y qué la Muerte nos observe con estupor cuando su hoz nos cosechara entre nuestras formaciones.

    Che cos...ah, era chiaro! Persone provenienti da ogni angolo del mondo volgevano le proprie orecchie in direzione di quell'uomo, e compito suo era perciò rendere le proprie parole accessibili a chiunque! Dunque, volta per volta avrebbe espresso lo stesso concetto in variegate e rispettabili lingue. Fra cui l'endlossiano.
    Uomo di gran cultura, Antonio Carriedo: ecco, il motivo della sua nomina.

    También cuando nuestra alma sea raptada, qué en nuestras miradas no muera la centella.

    -¡A LA GUERRA!

    Ah, aveva finito! Quindi ora toccava a...

    -PARA ENDLOS!

    Perché si era... non doveva dire altro..?

    « Scusa ma... »

    Iniziò ad avere un dubbio.

    « ...tu per caso hai capito cosa... »

    E per questo si voltò sul proprio fianco a domandare informazioni ad un compagno.
    Un compagno che... non compariva ai suoi occhi. Non del tutto, per lo meno. Sì, intravedeva a malapena una doppia punta bianca arrotondata, simile a delle orecchiette. Si rese conto di dover abbassare lo sguardo.

    « ...stava dicendo...? »

    Aaaah, un coniglio.
    Con una spada.
    Stava domandando informazioni di spagnolo ad un piccolo coniglio bianco con una spada...
    Lui, un uomo con le orecchie e la coda di una Volpe.

    « Dormite sonni tranquilli, endlossiani... »

    ...siete in buone mani!

    nicebarrierr

    Status Fisico: illeso.
    Riserva Magica: 100%.


    Equip.

    Ciondolo Magico Della "Quasi-invisibilità"



    Realizzato dalla ditta M&S, questo prodotto di raffinata fattura non riuscirà a rendervi invisibili, ma di sicuro permetterà a tutti voi di passare inosservati con un metodo semplice e veloce; premendo la rosa dei venti aurea sovraelevata sarà possibile calibrare la propria grandezza, riducendola a piacere fino a diventare alti massimo 5cm. E' ottimo per lavori di spionaggio e per passare inosservati. In più è un elegante ornamento per serate galanti.

    Tecnica: Piccolo Subito.
    Derivazione: Ramo incantatore.
    Descrizione: Basta premere la rosa dei venti d'oro per azionare una magia in grado di ridurre le dimensioni totali del corpo di chi la possiede e di ciò che indossa o con cui è in contatto fisico. La grandezza sarà a scelta del giocatore con una altezza minima di 5 cm totali. Non può essere usata durante i combattimenti ma solo in quest e scene.
    Tipologia: Supporto.
    Durata: Istantanea.
    Consumo: Medio.

    Oggetto ricevuto in regalo nella quest di Natale.






    Lacrima dell'Alfiere



    Anello d'oro con incastonato un diamante; sull'intera superficie è intarsiato da rune magiche in grado di azionare i poteri su di esso inseriti. Riguardo al monile girano voci di corridoio: queste affermano che le rune siano solo un abbellimento in memoria del vecchio Alfiere, e che in realtà il potere magico dell'artefatto risiede nella gemma. I pettegolezzi dei più romantici danno molto credito a questa versione, ed aggiungono che le gemme di questi anelli altro non sono che le lacrime versate dall'Alfiere prima dello scontro finale con Cesare, in seguito raccolte dai suoi seguaci e trasformate poi in diamanti. Da qui deriva il nome degli anelli.

    Tecnica: Richiamo Celeste.
    Derivazione: Ramo incantatore.
    Descrizione: Pagando un consumo medio, è possibile richiamare a sè l'Alfiere, ovunque esso si trovi. E' evidente che funge come tecnica di teletrasporto.
    Tipologia: Supporto.
    Durata: Istantanea.
    Consumo: Medio.




    Abilità Passive

    Fioritura del Loto

    Avete mai osservato una persona suonare il pianoforte? E’ come se le mani del pianista appartenessero a due individui totalmente differenti; ciascuna nel suo piccolo produce la sua elegante melodia, pulita e distinta. Insieme, invece, formano un’incantevole meraviglia per l’udito.
    L’idea di tale potere magico, peculiarità che solo un individuo totalmente votato alla magia avrebbe mai potuto realizzare, consiste proprio nel riprendere questo principio. La capacità di scindere in maniera perfettamente pulita la corrente magica che attraversa il proprio corpo, ha permesso al demone-volpe di saper richiamare e maneggiare due incantesimi differenti nello stesso istante. Due eleganti e distinte magie, che combinate in un unico incanto sono capaci di dar vita ad una spettacolare melodia.
    In termini di gdr, il potere passivo permette di richiamare due differenti incantesimi contemporaneamente, facendo assorbire ad uno l'altro, riconfigurandone gli effetti per la rimodellazione di una particolare tecnica che presenterà le caratteristiche di entrambi.
    Il consumo e la potenza della magia finale saranno dati dalla somma delle caratteristiche delle due tecniche di base.
    Il potere ha effetto solo su tecniche di consumo basso e medio, e non potrà mai legare insieme tecniche fisiche e magiche.


    Fioritura del Loto II

    Per lungo tempo la Volpe ha dedicato le sue risorse allo studio delle trame magiche. Dopo esser riuscito a scindere univocamente le correnti energetiche che attraversano il suo corpo, il suo principale intento è stato quello di riuscire a trovare una chiave che gli permettesse di legare i suoi incantesimi con quelli dei suoi compagni. Grazie ad approfonditi ed avanzati esperimenti, il demone argentato è ora in grado di riconoscere in un tempo estremamente ridotto l'essenza stessa che anima le magie, riuscendo dunque a modificare i suoi incanti in modo che siano in grado di intrecciare la loro trama magica con quella degli alleati, assorbendoli e dando loro una nuova forma e forza.
    In termini di gdr, questo potere permette a Yoko di estendere la Fioritura del Loto anche ad incantesimi appartenenti ad alleati. Per fare ciò, ovviamente, sarà necessario il consenso da parte dell'altro giocatore.


    Percezione Magica

    La magia è ben più che una passione per la Volpe. Pochi possono vantare una conoscenza così premurosamente approfondita, al punto da riuscire ad individuarla con una naturalità disarmante.
    Peculiarità del demone-argentato è infatti quella di essere in grado di percepire la presenza di trame magiche nell’aria, riuscendo ad identificarne la tipologia (elementali, evocazioni, illusioni), definendone la gravità (imminente, distante) ed il pericolo (alto o basso livello). Se l'incantesimo rientrerà in un raggio di 5 metri attorno alla Volpe, sarà in grado di identificarne la direzione od il raggio ricoperto.
    Nota: identificazione generale, non riconosce l'effetto della magia ma riesce solo a classificarla secondo quei parametri.
    Esempio: se davanti a Yoko è presente un'illusione, lui non riesce a capire quale o cosa sia, ma solo che c'è ed è di un certo livello.


    Riserva Energetica

    Fra le più disparate caratteristiche che avvolgono il mondo di Endlos, senza dubbio una delle più care ed immediatamente percepite dal demone d'argento è la differenza di potenziale energetico richiesto per richiamare i suoi incantesimi. Per favoreggiare la sua innata passione, dunque, è stata premura della Volpe sottoporre la sua riserva magica ad un duro allenamento, permettendogli non senza fatica di oltrepassare i limiti normalmente imposti.
    In termini di gdr, la passiva consente a Yoko di avere un 10% aggiuntivo in mana, arrivando dunque al 110%.


    Schermo di Pensieri

    L'abbandono del casato Elessedil ha comportato per il Demone-Volpe la perdita del potere innato che Byruum stesso gli aveva tramandato. Conscio tuttavia, grazie all'esperienza accumulata proprio nel regno di Celentir, di quanto una protezione da poteri di natura mentale sia oggigiorno vitale, il Magister è stato in grado di ricreare, con il supporto della sua magia, un incanto capace di simulare in tutto e per tutto i medesimi effetti difensivi dell'ormai rimosso dono innato.
    Yoko sarà dunque in grado di mantenere perennemente elevato uno schermo magico di pensieri vacui e confusi, tali da impedire ad eventuali malie di sortire effetto. Sarà inoltre in grado percepire attività psichiche dirette verso di lui, permettendogli dunque, a fronte di un adeguato impiego di mana, di potersi difendere dalle eventuali offensive.
    (Passiva di difesa dalle malie + passiva di rilevazione attacchi psion + tecnica a consumo variabile di difesa.


    Inversione delle Percezioni

    Furbizia, intelligenza, inganno: mai più adatte furono delle parole per descrivere la natura di una Volpe.
    A che serve disporre di incantesimi e stregonerie devastanti, se prevedibili e facilmente intercettabili? Nasce da questo problema l'idea di Yoko, scaltro ed astuto mago dalla millenaria esperienza, di alterare il flusso magico delle sue creazioni; grazie a questa particolarità, infatti, il Demone Volpe sarà in grado di lanciare i suoi incantesimi, sia illusori che reali, in modo che di base risultino sempre invertiti alle percezioni degli avversari (auspex et simili, passivi o sino ad un livello medio), creando appunto confusione. Un simpatico e confusionario scambio di percezioni, ad immagine e somiglianza dell'indole scaltra e mascalzone del magister che ne è l'ideatore.
    In termini di gdr, l'Inversione delle Percezioni consta di due passive differenti:
    1. gli incantesimi non illusori della Volpe non possiedono un auspex. Percezioni extrasensoriali non saranno dunque in grado di rilevarli;
    2. le illusioni ricreate dal Demone posseggono invece un'auspex proprio, al fine di renderle il più veritiere possibile. In questo modo, eventuali percezioni extrasensoriali le rileveranno come se fossero minacce concretamente esistenti.
    NB: il Magister può tuttavia rendere inattive tali passive a proprio comando, nullificando totalmente gli effetti come se di fatto non le possedesse.


    Instant Casting

    Se c'è una cosa che la Volpe d'Argento ha imparato nel corso della sua lunga esistenza, è l'importanza di saper reagire con un pronto tempismo al momento giusto. La magia è un'arte sublime, potente ed imponente, eppure richiede il suo tempo per essere realizzata: il flusso magico deve essere concentrato e manipolato al punto giusto, prima di riuscire ad esternarne la forma.
    Ma come il guerriero può fortificare i suoi muscoli al fine di velocizzare i suoi affondi, allo stesso modo un mago esperto può essere in grado di ridurre l'attesa necessaria fra il richiamo di un incantesimo e la sua effettiva concretizzazione.
    Per quanto riguarda il Demone Volpe, affermato Artis Doctus degli Elessedil e rinomato magister di Laputa, l'intervallo temporale necessario per la manifestazione delle sue magie risulta praticamente nullo, istantaneo.





    Edited by Silver Shadow - 7/5/2013, 23:44
     
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  3. Tristan Gawain
     
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    L'alito di una città presa dagli spasmi
    investì le loro schiene, innalzando al cielo il mantello che Tristan,
    Capitano delle Guardie di Istvàn,
    aveva fermamente assicurato all'armatura prima di prendere posto
    in quella squadra così eterogenea e variegata.
    Il rosso bagnava il cielo con sfumature sanguinolente
    dipingendo arabeschi che nessun artista si sarebbe mai sognato
    per un mondo come Endlos.
    La loro terra, la dimora di tutti coloro i quali ascoltavano
    il brusìo dell'apocalisse brontolare davanti ai loro sguardi,
    era stata messa in pericolo da una creatura senza tempo ed origine.

    Fiero, stoico, una colonna in mezzo ai soldati,
    il Leone Sanguinante percepiva come una marea le emozioni
    diradarsi attorno al suo animo; era la paura dell'uomo,
    il coraggio della rivolta, la collera di chi vuole difendere i suoi beni più preziosi.
    E poi c'era l'Attesa, quel lasso di tempo che non ha eguali,
    un susseguirsi eterno di vite intrecciate pronte ad essere scagliate
    ciascuna in una direzione diversa
    oppure invitate a collidere l'una contro l'altra.
    Al fianco del guerriero, Nortia brillava catturando gli sguardi dei più curiosi,
    facendo da contrappunto alla splendida ascia bipenne che ora fendeva l'aria sopra di loro,
    issata con maestria da un comandante il cui fascino aveva colpito nel profondo
    gli istinti di Tristan.

    “Sta sfidando la Bestia. Questo è ciò che ha detto.”

    Non aveva compreso l'idioma del ragazzo posto al comando,
    ma nulla aveva mascherato la linea principale delle sue intenzioni:
    la lettura empatica dell'animo altrui arrivò chiara,
    potente,
    indelebile e netta.
    Spostò gli occhi di turchese e zaffiro,
    andando a colmare la timida distanza fra lui ed un suo compagno:
    un individuo particolare e magnetico, dalle strane orecchie pelose,
    la cui eleganza sembrava andare di pari passo con il mite

    -ma percepibile-
    vigore del suo spirito.
    Pericoloso, avrebbe precisato il guerriero,
    affidando ad un tiepido sorriso nascosto fra i baffi castani
    il compito di legare un rapporto colloquiale
    che si sarebbe potuto rivelare anche l'ultimo
    per il futuro di entrambi.


    “Quel giovanotto con l'ascia è pronto a mettere in gioco la sua stessa vita per questo mondo.
    Lo sento, lo percepisco.
    E quando tutto sarà finito, vorrò ringraziarlo di persona.
    Lo conoscerò meglio.”


    Nel frastuono dell'attesa,
    Tristan strinse la presa su Nortia, risvegliandola dal torpore
    che l'aveva tenuta sospesa al lato del suo corpo.
    La puntò al cielo, rispondendo alla pesante arma bipenne,
    trafiggendo con il suo muto ruggito
    il terrore che la Bestia aveva orribilmente gettato su di loro.
    Sull'intero semipiano.
    Su ciò che loro chiamavano
    'casa'.

    Status Fisico: Ottimale.
    Riserva energetica: 110%
    Equip: Nortia (impugnata), Armada Hauberk (indossata)
    Passive: The Bleeding Lion

    Note: Dal prossimo turno, non quoterò integralmente (altrimenti il post diventa lungo nove settimane).
    :guru:
    CITAZIONE

    -Trisarma-

    Il nome di un'arma può racchiudere l'essenza stessa del suo potere, raccontarci le gesta epiche di chi l'ha impugnata: Ammazzadraghi, Tagliagole, Spaccamondo. A volte, invece, ciò che gli uomini hanno chiamato in un modo è solo il risultato di una cattiva interpretazione della realtà, di una mistificazione -quasi- di quello che il creatore dell'arma voleva intendere e donare all'oggetto.
    Trisarma, l'arma 'trina e unica', non fa eccezione a questa regola: persino Tristan, uno dei pochissimi possessori che hanno avuto il pregio e l'onore di impugnarla -e impugnare tuttora- poichè destinatagli, non conosceva a fondo la reale natura dell'artefatto fino a che il risveglio del suo amato angelo non portò in lui la consapevolezza necessaria a comprendere lo Schema più ampio.
    Il Gawain credette, in principio, che l'epiteto dell'arma si riferisse alla sua formidabile capacità di mutare in una terna di armi distinte, ciascuna letale e particolare a modo proprio: in realtà, il 'Tris' è un riferimento non algebrico quanto più metafisico e concettuale, relativo a tre principi sui quali si basa l'essenza stessa -la fibra- dell'oggetto: il Capitano delle Guardie ha viaggiato e combattuto molto prima di scoprire quanto più possibile su quali siano i pilastri fondamentali dell'artefatto.
    Senza divagare troppo o affidarsi a termini complicati, Trisarma è un oggetto capace di assorbire le emissioni emotive altrui, sincronizzarle e riorganizzarle col possessore, per poi emetterle sottoforma di varie strutture. Solo questa premessa può far intuire l'infinito potenziale dell'arma: le emozioni sono una fonte inesauribile e difficilmente controllabile. L'artefatto è stato donato in particolare a Tristan poichè è stato l'oggetto stesso a percepire e capire il suo animo, la sua storia e l'eccezionale empatia -e dominazione su questa facoltà- che il guerriero possiede.
    Tristan è quindi capace di sfruttare al massimo il meccanismo di Trisarma: assorbire la furia, l'istinto, la rabbia e la collera o l'orgoglio, la vendetta...tutte le sensazioni che si originano nella battaglia. Ma anche l'odio, il risentimento, la paura. Oppure la felicità, la gioia, la speranza. Egli può raccogliere l'essenza sublimata di queste emozioni e sincronizzarle col il proprio dominio, regolandole e facendole sfogare con le proprie intenzioni e modalità.
    Dopo l'incontro col viandante dimensionale, quindi, il guerriero ha compreso sia il perchè l'arma faccia affidamento a lui, sia di quale potere essa necessiti per essere adoperata nella maniera corretta.
    Trisarma può mutare in più e differenti forme, spiegando in parte anche alcune sparizioni di potenti e dimenticati artefatti da guerra che, in realtà, altri non erano se non Trisarma imprigionata in qualche archetipo diverso dal normale.
    In uno stato di quiete, l'artefatto assume le sembianze di un anello, il
    "Telum",[1] indossato al dito medio o a volte al collo, tramite una catenina: si presenta come un intreccio di argento, un sottile arabesco di metallo lucente e finemente lavorato.
    La capacità di mutare dall'anello agli altri aspetti (e viceversa) rimane sicuramente il potere più esclusivo ed 'esotico' dell'arma
    [2] e permette a Tristan, sempre tenendo conto della tempistica e della sportività, di ricorrere a queste trasformazioni come più gli aggrada. La natura ultraterrena di questo artefatto concede per deroga la possibilità di interagire, tramite il suo acciaio e le sue forme, con qualsiasi manifestazione energetica o eterea, senza temere di dover ricorrere altri mezzi diversi da questo[3]; sarà anche inutile temere il disarmo o la distruzione, poichè ad un volere del portatore, l'arma ricomparirà fra le sue mani, rigenerata, confermando il profondo legame fra cavaliere ed artefatto.[4]

    [1]~ Anello, 1 punto.
    [2]~ Passiva di contenimento/trasformazione per tutte le forme, 5 punti.
    [3]~ Passiva fendi-etereo, 5 punti.
    [4]~ Abilità attiva di rigenerazione, consumo basso, 1 punto.
    [elenco armi]~ Lissa (1 punto), Nortia (1 punto), Amigdala (1 punto).


    CITAZIONE

    -Nortia-
    l'Attesa Silenziosa


    E' proprio l'attesa a rendere più intensa l'emozione che ne consegue: basti pensare che alla base stessa del combattimento, poi, c'è l'esercizio continuo della pazienza, dell'attendere il momento giusto affinchè il colpo vada a segno, la parata abbia successo, l'ordine impartito risulti corretto. Si tratta dell'aspetto più formale e antecedente le altre sensazioni e -non sapendo cosa ci si possa aspettare dall'avversario o dalla situazione- questa è spesso la prima forma assunta da Trisarma una volta abbandonate le geometrie del Telum: l'arma assume le fattezze di una normale spada ad una mano e mezza, impugnabile sia con una che con due mani (per rinsaldare la presa o accentuare la forza dei colpi); la lama è semplice e presenta solamente due abbellimenti: delle ondulazioni forgiate sul piatto, da ambo i lati, al principio della sua lunghezza; due rombi, disposti a pochi decimetri di distanza, in rilievo rispetto al metallo che compone la parte tagliente; l'elsa è di un colore blu identico a quello degli occhi di Tristan. Se ci si trova nei pressi dell'arma, il silenzio sembra farsi più intenso.

    Tipologia: Spada ad una mano e mezza (Spada Bastarda); Lunghezza complessiva: 140 cm, 1 m e 40 cm. Lunghezza dell'elsa: 35 cm.


    Forbearance
    L'aver atteso nella misura corretta e col giusto spirito rende ogni azione la più intensa possibile, la perfeziona a tal punto da rendere la magnitudo estrema e al vertice delle proprie capacità; ecco che, sfruttando un tempismo sovrannaturale legato a questa disciplina di dominio sulla basilare emozione dell'attesa, il colpo o il gesto compiuto con Nortia causerà più danni del normale, impedendo quanto più si può le probabilità di un contrattacco da parte del nemico, aprendo con la maggiore verosimiglianza una breccia nella guardia avversaria, facendo leva su di una fragilità nascosta. Molti la definirebbero fortuna, in realtà è solo la profonda capacità di attendere il momento giusto, aspettare che la scintilla dell'emozione successiva si inneschi dando vita ad un'energia inarrestabile. Il potere ha una potenza globale media, da ripartire su eventuali più colpi eseguiti durante il suo effetto; se la durata si estende a due turni, ovviamente la potenza è dimezzata.
    [medio, 1 punto]

    Expectance
    C'è anche un momento giusto per vincere e uno per essere sconfitti: attendere l'istante propizio per sfruttare il vantaggio ottenuto può determinare le sorti di una battaglia in proporzione maggiore rispetto al solo potere o alla semplice -e infantile- astuzia. Facendo appello alla memoria emotiva di questa forma in cui si trova Trisarma, il cavaliere potrà 'rimandare' tutte le ferite impartite nel turno corrente a quello successivo, senza che esse si modifichino in intensità o localizzazione: semplicemente, l'avversario -o l'oggetto- assorbiranno il danno per poi manifestarlo e subirlo nel turno seguente, con evidente sorpresa dello sfortunato bersaglio. Questo potere non altera in alcun modo la potenza degli attacchi inferti: un semplice fendente rimarrà un fendente, una tecnica di potenza media -eseguita mentre il potere è attivo- rimarrà di tale potenza; solo attacchi di potenza media o inferiore possono essere traslati al turno successivo. Quelli più intensi avranno un decorso normale, senza alcun impedimento.
    [alto, 1 punto]


    [QUOTE]

    ~Armada Hauberk~
    Un'armatura di stampo medioevale che copre principalmente il torace, il bacino, le spalle ed il collo, lasciando comunque spazio a movimenti rapidi e precisi, senza alcun intralcio. Le anche sono protette da due scaglie più grandi, simili a squame oblique, le quali si aprono per permettere al bacino di eseguire torsioni senza difficoltà, nonchè di piegarsi ed accucciarsi. E' stata bagnata dal sangue raccolto durante un abbraccio, l'ultimo abbraccio ad un corpo morente; se ne sente ancora l'odore, radicato nel metallo che la compone.[1]

    [1]~ vedi immagine del personaggio per l'armatura, 1 punto.
    CITAZIONE

    Bastion
    Il dominio dell'Ordine e della Giustizia è parte integrante di Tristan e ha trovato un intermediario, diciamo un oggetto da intercessione, nell'armatura che prima divenne vascello per l'anima di un angelo defunto. Sebbene quest'ultimo non abiti più tale 'dimora', lo spirito di protezione è rimasto radicato nelle fibre stesse del guerriero che potrà rievocarne il ricordo -facendo appello ad un'emozione talmente pura e profonda da non essere scalfibile- con un congruo sforzo di energia. Il risultato sarà la comparsa di un'armatura aggiuntiva sulla zona del corpo interessata dall'attacco che si vuole parare: tale versione 'eterea', quasi un velo traslucido dai riflessi azzurri e dorati, andrà a cozzare prepotentemente sia contro offensive fisiche sia magiche, smorzandone l'efficacia qualora esse si dimostrino più potenti del previsto.
    [variabile, 4 punti]


    CITAZIONE

    ~The Bleeding Lion~
    Prima ancora di essere l'Erede di Trisarma, Tristan è stato un Re, e ancor prima un valoroso combattente.
    Il suo cammino di guerriero è iniziato quando ancora la sua giovane età non gli permetteva quasi di montare a cavallo; sotto la guida del padre, egli ha appreso subito i rudimento del combattimento corpo a corpo, per poi perfezionarsi nello studio dell'arma bianca e nelle tattiche di guerra.
    Asceso nei più alti ranghi cavallereschi, l'uomo si è sempre distinto per la tenacia e la saggezza militare necessaria a condurre un esercito o ad ammettere che il tempo della ritirata è vicino.
    Non solo: il torto subito e il distacco dal suo amato lo hanno temprato tanto nel fisico, già robusto e forte, quanto nella mente, facendo di lui un solitario viaggiatore in cerca di riscatto.
    Rinvigorito dalla speranza di poter riavere ciò che gli è stato tolto, Tristan ha in un certo senso affinato le sue doti di resistenza e tempra, diventando poco più che suscettibile ai sotterfugi mentali spesso utilizzati per distrarre un guerriero dalla sua missione.
    Abituato al vagabondaggio e alla vita di guerra, l'uomo ha adattato il suo enorme senso pratico alla sopravvivenza, arrivando a sfruttare la robustezza fisica per sopportare le situazioni estreme ed i dolori che le accompagnano.
    Riassumendo, Tristan possiede il tipico fisico del guerriero, dotato di una forza
    [1] ed una stamina (resistenza)[2] ben oltre il normale, le quali gli permettono di trasferire nel corpo la grande forza di volontà che lo contraddistingue; quest'ultima, lo scherma più che efficaciemente dalle influenze emotive e dalle manipolazioni di tale genere[3], donandogli anche un quantitativo di risorse (mentali e spirituali) maggior della norma.[4]
    Dopo il risveglio, egli ha sbloccato finalmente le sue doti più innate: le esperienze dolorose passate, i dolori vissuti, si sono trasformati in una reazione spontanea del corpo che nel caso di ferite cessa la coagulazione sulla zona lacerata, rendendo il sanguinamento di Tristan praticamente minimo, anche in presenza di poteri o abilità particolari di chi (o cosa) lo ha colpito[5]. L'altra facoltà accentuata dai suoi nuovi poteri è l'Empatia: il guerriero riesce a percepire le emozioni di coloro i quali si trovano attorno a lui, riuscendo a discernere con una precisione variabile la profondità del sentimento o le ragioni che lo originano. Tale percezione si estende anche agli oggetti dotati di coscienza o anima[6].

    [1]~ Power up +50% Forza, 5 punti.
    [2]~ Power up +50% Resistenza, 5 punti.
    [3]~ Forza di volontà che lo scherma passivamente contro intrusioni emotive e malie dello stesso tipo, offrendo quindi resistenza verso esse (fino ad una potenza media), 5 punti.
    [4]~ Aumento della riserva energetica +10%, 5 punti.
    [5]~ Passiva di anti-sanguinamento, 5 punti.
    [6]~ Percezione empatica dei soggetti entro 20 metri da Tristan; maggiore l'esposizione al dominio e maggiore sarà la precisione con la quale il cavaliere potrà comprendere i sentimenti percepiti; 5 punti.
     
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    Si ricordava bene quando sentiva storie di fantasia in cui eroi salvavano il loro mondo, combattendo da soli o con un pugno di compagni contro qualcosa dal potere immenso. Erano una figura che aveva sempre ammirato e spesso si era detto "un giorno voglio diventare come loro" e poneva come prova alla fattibilità di quel sogno, che molti avrebbero considerato infantile, il fatto che delle persone fossero appunto passate alla storia per aver cambiato la situazione in cui si erano trovati.
    Ora però il mostro che voleva distruggere il mondo ce l'aveva davanti davvero e come aveva già imparato nelle sue disavventure su Endlos, le cose erano molto diverse da quelle sentite nelle storie. Soprattutto per ciò che si proava: i personaggi fittizi sembravano quasi prendere alla leggera le loro peripezie da quanto erano sereni.
    Nella realtà non era mica così: la paura era una compagna presente in quasi tutte le battaglie, tanto che alla fine arrivavi quasi ad abituartici e a non lasciarti condizionare da essa. Poi c'erano i rumori, gli odori terribili e la fatica.
    Scosse la testa, dicendosi di smetterla di farsi la predica da sola, e soprattutto di immaginare di dire frasi che spesso uscivano dalle bocche dei veterani. Certo, aveva affrontato alcune situazioni complicate ed era riuscita finalmente a muoversi ogni volta che vedeva che ci fosse qualcosa che non andava, coraggio che non era riuscito a trovare fuori prima dello "scherzetto di Ise", ma aveva visto ben poco rispetto alla gente esperta.
    In fondo rimaneva una persona che credeva che la realtà potesse essere cambiata e assomigliare un po' più a come si desiderava che fosse, ai sogni. Forse le persone che avevano modificato il corso della storia ragionavano proprio in quel modo e probabilmente molte altre di cui ci si era dimenticati o che avevano fallito.
    Alla fine l'importante era cercare di cambiare le cose e soprattutto crederci, entrare nei libri e persino diventare degli eroi, cosa a cui un tempo teneva, le sembravano cose alquanto superflue. Ciò che sentiva veramente di volere era non accettare ciò che riteneva ingiusto e porvi quindi fine; avere le carte in regola per essere un eroe un'eroina non le interessava più.
    ¡Soldados!
    Spagnolo! Si, riusciva a capirlo; tra le cose che le avevano fatto studiare a corte c'erano anche le lingue. Chi lo avrebbe mai detto che le sarebbe tornato utile in una situazione del genere?
    " El Pentauron tiembla, la tierra ha sido sacudida por los pasos del gigante; somos nosotros la última línea de defensa contra la Bestia."
    Ora però che lo sentiva, non era sicura di essere felice di capire quanto dicesse!
    " ¡Rogad mis hermanos! Qué esta noche el coraje no nos abandone y qué la Muerte nos observe con estupor cuando su hoz nos cosechara entre nuestras formaciones."
    Era la prima volta che era pienamente consapevole che poteva non uscire viva da una missione. In tutti gli altri casi in cui si era cacciata nei guai, sebbene non consapevole di tutti i rischi a cui andava incontro, c'era sempre stata una parte di sé convinta che in un modo o nell'altro se la sarebbe cavata.
    Tuttavia si trovava in quell'imbarazzante situazione che consisteva nell'avere poca scelta! Se Endlos fosse stato distrutto poco le sarebbe servito ribellarsi a Ise, dato che sarebbe rimasta bloccata in mondi come Dreamcross e difficilmente sarebbe riuscita a convincere l'ex amica a riportarla nella sua dimensione d'origine.
    E poi, davvero voleva tornare a Wanu? Anche se avesse sconfitto l'odiata fata, nessuno l'avrebbe riconosciuta se finché fosse rimasta una ragazza e ormai sul semipiano aveva molte persone e cose a cui teneva. Era il luogo in cui, non avendo più nulla da perdere, si era buttata nella vita ed era riuscita, se si escludeva lo stupido giochino della principessa a cui doveva partecipare, a fare ciò che aveva sempre voluto.
    " También cuando nuestra alma sea raptada, qué en nuestras miradas no muera la centella.
    ¡A LA GUERRA!"

    Quindi la questione era semplice: o Endlos o niente.
    " PARA ENDLOS!"
    Era strano, ma dai pensieri di Sarah, si poteva dire che fosse persino maturata un po'. Beh, non bisognava farsi strane illusioni: anche se iniziava ad essere più riflessiva, a cercare di analizzare le cose con profondità e si dimostrava sveglia quando la situazione era difficile, una parte di lei era e sarebbe sempre rimasta...
    " Tu per caso hai capito cosa...stava dicendo...?"
    ... Idiota!

    Panico completo! Dunque; un tizio con le orecchie da volpe parlava con una lepre con scudo e spada, e fin qua nulla di cui preoccuparsi, il problema era che lei sapeva cosa avesse detto, ma non era sicura che fosse una buona idea rivelarlo. Insomma, come avrebbero reagito se avessero saputo che se perdevano la battaglia Endlos finiva in mille pezzi, che il loro capo dava già per scontato che molti sarebbero caduti e quindi il rischio di morire era un po' più "lieve" del solito? Magari provocava un'esplosione di terrore tale da impedire al gruppo di combattere. Poteva anche dire una bugia, ma se poi saltava fuori che non aveva detto il vero peggiorava solo le cose! E poi che poteva inventrsi? Se sminuiva ciò che diceva il comandante magari gli altri non prestavano la dovuta attenzione o peggio ancora non seguivano più gli ordini.
    Sarah... guarda che basta che te ne stia zitta e risolvi tutto.
    Era strano come fosse in grado di andare nel pallone di fonte a simili scemenze, mentre gestisse molto più facilmente cose molto più delicate!
    " Ha detto..."
    Le parole dovevano esserle uscite dalla bocca e adesso doveva per forza dire qualcosa! Così, in due secondi, come poteva trovare il modo di dire la verità e non spaventare gli altri? Si, perché non le veniva in mente che poteva tagliare corto dicendo che non aveva capito neppure lei.
    Dai, ti do un suggerimento, dì: "... il classico discorso d'incoraggiamento".
    " ... buon ap..."
    No, non ci credo! Non puoi dire una cosa del genere! Maledizione, con quella frase hai metterai già fuori combattimento un centinaio soldati alleati!
    " Sta sfidando la Bestia. Questo è ciò che ha detto."
    Se questa non è fortuna! Già mi aspettavo un'uscita così pessima da non poter essere dimenticata, invece il capitano delle guardie intervenendo e coprendo quel poco che hai detto, ha salvato tutti.

    Comunque ben presto la biondina dovette dovette fronteggiare un altro problema, parecchio inaspettato e sgradito.
    " Scusatemi ma c'è una cosa di cui devo parlarvi."
    Non le ci volle molto per capire chi ci fosse dietro quel sussurro proveniente dalle sue spalle, in fondo ormai sapeva a chi appartenesse quell'atteggiamento. Si voltò ed ebbe la conferma dei suoi sospetti quando vide una ragazza anch'essa con i capelli biondi, tenuti fermi da un paio di fiocchi rossi.
    Si trattava di Elisabeth, la cortigiana che le insegnava scienze politiche e che la fata le aveva sguinzagliato quando si era dovuta recare nel Pentauron. Anche solo vederla (e soprattutto osservarne i modi) le ricordava la sua odiosa permanenza nel suo "regno". Per questo sentiva di detestarla.
    " Che ci fai in questo posto?"
    La fanciulla l'allontanò un attimo dal gruppo e continuò a spiegarle con lo stesso tono.
    " Ise mi ha ordinato di portarvi via di qui."
    Oh, se prima pensava che vederla lì fosse un'enorme seccatura e comunque qualcosa di inopportuno, ora davvero non la poteva quasi sopportarla. Tuttavia sorrise, cogliendo l'occasione per una piccola rivalsa sulla nemica.
    " Mi dispiace per lei, ma non mi muoverò di un passo."
    Ormai non doveva più far sempre finta di ubbidirle: era un passo da ultimare il suo piano per ribellarsi e questa volta non avrebbe fallito. La ragazza del seguito poteva fare ben poco per trattenerla e se fosse arrivata l'ex amica, beh allora ne avrebbe approfittato per collaudare quell'incantesimo contro le influenze psichiche che stava preparano.
    " Ma..."
    Subito l'altra tagliò corto e si riunì agli altri.
    " Ho già detto che non mi muoverò di qui. Se vuoi puoi andare emetterti al sicuro."
    Elisabeth si trovava spiazzata: aveva una richiesta da soddisfare, ma non poteva imporre certo qualcosa alla principessa. Risolse quindi di rimanere per proteggerla, anche se non sapeva ancora cosa sarebbe successo.
    Per il rapporto tra Sarah e quella cortigiana, quel giorno avrebbe rappresentato un punto di non ritorno.
    Status psichico: Pensierosa e tesa
    Status fisico: Ottimale
    Energia: 110%
    Equipaggiamento: La punta d'Argento (spada)
    Passive in uso:

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.

    La perseveranza di una principessa: Nelle fiabe classiche questa caratteristica non è certo comune in questi personaggi, invece lo è maggiormente in quelle moderne, in cui il ruolo di queste ragazze non si limita a quello di "bella damigella in pericolo".
    Sarah si avvicina di più al secondo caso, ma non persevera solo nel perseguire un particolare progetto o nel rispettare ciò in cui crede, ma in quasi in tutto ciò che fa. È una fanciulla parecchio testarda. Qualcuno afferma, spesso per scherzo, che questo genere di persone (talvolta perseveranti al limite dell'esasperazione), sia in grado di abbattere un muro a suon di sbatterci addosso, se si impuntano di dover passare per forza di lì.
    Tralasciando però tutto lo spreco di tempo ed energie che questo atteggiamento, chi è perseverante spesso riesce dove altri falliscono, per il semplice fatto di essere andato avanti, quando il resto si è già arreso. A volte è questione di provare e riprovare e di imparare a conservare le energie per farlo, ad aver tenuto da parte quel poco che serve per compiere quell'ultimo tratto, che gli altri non hanno potuto percorrere perché sfiniti o perché hanno abbandonato prima.
    Proprio facendo così; andando testardamente avanti, conservando sempre un po' di forze da usare alla fine e cercando di attingerne comunque un po' quando sembrava esserne a corto, Sarah ha fatto aumentare l'energia magica a sua disposizione (quasi l'avesse "allenata"). Permettendole così di andare avanti ancora di più, avendo a disposizione maggiori risorse.
    In termini di gioco, questa passiva fa si che la ragazza abbia il 110% di energia all'inizio di ogni scena, si tratti di quest, duelli o altro.




    Pet/Famigli in uso ----> Elisabeth
    Il seguito di una principessa: Note come "Il seguito", "Le cortigiane" o "Le ancelle di Einheit"; queste ragazze sono l'orgoglio del principato. Assistono Sarah nelle sue mansioni, in sua assenza governano loro la nazione e forse sono le sue migliori amiche.
    Non tutte sanno combattere e non è troppo difficile accorgersene dato che chi ne è in grado può reggere molto bene una battaglia, mentre le altre in genere possono venire stese da un banale pugno.
    Sarah potrà portare con se fino a due di queste ogni volta che si avventurerà su Endlos, che potranno aiutarla in svariati modi, usando abilità non superiori a potenza media (grazie all'energia della ragazza) e anche supportarla in battaglia se in grado di combattere. Tuttavia nel caso di un duello con un personaggio giocante (e non png) solo una sarà in grado di battersi, mentre l'altra dovrà necessariamente farsi da parte, dato che non conoscerà le arti del combattimento. Nelle quest e negli altri tipi di scene, potranno invece essere entrambe combattenti.
    Se una di queste fanciulle viene gravemente ferita, perde i sensi o le viene arrecato qualche altro tipo di danno grave, scompare in una nuvola di fumo e torna ad Einheit.

    Condizioni fisiche: Ottimali
    Equipaggiamento:
    Arco e Faretra: Un armamentario base, composto di un arco medio e di una faretra per portare le frecce. Salvo particolari eccezioni, d'ordinanza vengono assegnate cinque frecce.
    Queste armi sono solitamente molto sobrie e prive di decorazioni, badando più alla praticità e al mimetismo che all'aspetto estetico. Vengono usate da alcune schiere dell'esercito e da parte delle ancelle che si occupano della sicurezza al castello. [2pt]
     
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    {Citazione}

    Demons run when a good man goes to war
    Night will fall and drown the sun
    When a good man goes to war

    Friendship dies and true love lies
    Night will fall and the dark will rise
    When a good man goes to war

    Demons run, but count the cost
    The battle’s won, but the child is lost

    ____

    Maestosa e magnifica Leanfalia.
    Gli occhi del Bianco Cavaliere non avrebbero mai rivisto la terra natia. Un regno lontano che non avrebbe saputo più nulla del guerriero coraggioso a cui aveva dato i natali. Un guerriero che ora -in terra straniera- si preparava a combattere un nemico senza precedenti. Non per la difesa di un regno, ma per la sopravvivenza di un intero Mondo.
    Un'ultima battaglia per il valoroso Zephyrus Lancaster.

    ¡Soldados!

    La voce del comandante lo riportò alla realtà, là in mezzo ad un migliaio di soldati.
    Era tra coloro che avevano risposto all'appello, alla grande adunata. Creature di ogni razza riunite sotto lo stendardo della stessa nobile causa. Tutti uniti contro l'orrendo e vorace nemico...

    "...la Bestia”

    Imponente si ergeva.

    Cosa potevano loro di fronte ad un mostro simile?
    Il leprotto non era un semplice soldato o comune guerriero.
    Aveva votato la sua vita alla giustizia e al bene.
    Questo era il fardello del Cavaliere Bianco. Non un semplice titolo di cui fregiarsi, ma un simbolo.

    Egli era Sir Zephyrus Lancaster.
    Cavaliere votato alla difesa dei giusti e degli indifesi.
    Bianco come la sua pelliccia e la purezza dei suoi intenti.

    "¡A LA GUERRA!"

    Il Cavaliere Bianco non avrebbe mai abbandonato quel Mondo in pericolo. Certo la sua spada ed il suo scudo -che reggeva con solida fermezza- non avrebbero certo fatto la differenza. Forse la loro era una guerra persa in partenza... ma questo non lo avrebbe fatto desistere.

    Avrebbe combattuto.

    "PARA ENDLOS!"

    Per Endlos!

    Nella quiete precedente la tempesta -una di fuoco e morte per la precisione- le parole del comandante, seppur pronunciate in un idioma sconosciuto, giunsero alla lepre chiare nelle intenzioni. A dirla tutta quell'uomo messo a capo del reggimento parlava come un suo vecchio compagno di ventura. Un tipo interessante, grossi stivali e abile con la spada...

    « Scusa ma... »

    Oh?
    A parlare era stato uno dei suoi nuovi compagni in quella folle impresa. Una fiigura alta e slanciata che lo sovrastava di parecchio.

    « ...tu per caso hai capito cosa... »


    Non era umano, poteva sentirlo. Certo le orecchie da volpe e la coda erano un grosso indizio, ma ancora aveva qualche problema di fisionomia.

    « ...stava dicendo...? »

    Non aveva capito il discorso completo, ma fu qualcun'altro a rispondere.

    “Sta sfidando la Bestia. Questo è ciò che ha detto.”


    Il guerriero dall'aria sicura condensò l'arringa del comandante, intervenendo poco prima di una giovane fanciulla.

    “Ci attendono Muerte e Guerra.”


    Solenne cercò di ricalcare il tono del comandante.

    Detto ciò sollevò la spada puntandola al cielo, mentre acuto e quasi silenzioso partiva il suo zigare di guerra.


    Ꙩ Condizioni psicologiche: Deciso
    Ꙩ Condizioni fisiche: Ottime
    Ꙩ Energia: 100%

    Ꙩ Note: :flwr:

    Ꙩ Equipaggiamento:

    Gli inseparabili compagni di tante battaglie, la difesa e l'offesa del Cavaliere Bianco. Spada e scudo sono le armi del condottiero dal manto candido. La prima tagliente e letale è una spada corta affilata ambo i lati, realizzata in acciaio temprato e dalla solida guardia color rame. Una lama in grado di tener testa ai nemici più temibili. Il secondo è uno scudo triangolare costruito da una base di legno di quercia e rinforzato con dell'acciaio, adatto a parare i colpi più devastanti che altrimenti rischierebbero di essere fatali.
    {spada e scudo [2 punti]}


    Ꙩ Abilità

    Ꙩ Lepus:

    Le lepri sono tra le creature più simpatiche che si possono incontrare in un bosco. Il lepus sapiens altro non è che un'evoluzione di questa specie. Una razza discendente dalle lepri comuni che ha sviluppato un'andatura bipede, l'abilità di impugnare oggetti con le zampe anteriori e in ultimo, non per importanza ovviamente, capacità intellettuali. Hanno colonizzato territori, sviluppato governi e una cultura più o meno progredita. Ma della loro natura ancestrale hanno mantenuto alcuni caratteri. Rimangono decisamente esseri molto più agili di altre creature, dotati di un fiuto notevole in grado di captare odori ed essenze in un raggio di 30 metri.
    {Bonus 50% in agilità, Olfatto super sviluppato[10 punti]}
     
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  6. Basaran Shodai
     
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    In solitudine, occhi chiusi per non vedere l’orrore che imperversava, per isolare il reame interiore ancora per un poco. Sedeva da ore, ormai non sentiva più le fragili vestigia di carne come proprie; sempre più si gonfiava e smussava la fiamma di volontà, arrivando ad una purezza prossima alla perfezione.

    Raccolse le energie, forze che pensava di aver perduto, o svilito, ma che andavano soltanto riscoperte.

    La Via gli fu chiara, e cristallina fu la voce di coscienza, contrapposta ai rozzi ruggiti che sfioravano appena i suoi sensi come un inevitabile rumore di fondo. Giunto all’apogeo, quando gli parve d’aver afferrato il senso del giorno che stava sorgendo, solo allora sentì il prorompente vigore pulsare attraverso le membra.
    Solo allora spalancò gli occhi.

    wMVT1zR

    Una ragnatela di rughe s’incrinò allo schiudersi delle palpebre, e un battito di cuore dopo il prato del Dojo fu nuovamente vuoto.

    ~ ~ ~

    Il Maestro pareva quasi non sfiorare coi leggiadri sandali i tetti della capitale, giacché – al pari di un giovine che rimbalza di sasso in sasso per guadare un rivo – attraversò dall’alto interi quartieri alternando falcate e balzi, concedendo fugaci contatti e imprimendo violente spinte.
    Lanciato in corsa, planò su strade e mura di cinta, puntando verso le colonne di denso fumo che rigavano e incidevano l’orizzonte. Tuoni dal cielo e scossoni dalla terra accompagnarono la sua avanzata, poi una nube non nascose oltre l’immane bestia che seviziava il continente, rendendola dunque ben visibile.

    Qualcosa di simile alla paura accarezzò il Leone Bianco, una declinazione del terrore nella forma di puro istinto basilare. Le pulsioni umane parevano urlare e implorare la ritirata, ma il Guerriero soffocò quei languidi gridi di codardia nel suo possente proposito: lui avrebbe protetto quella realtà.

    Insieme a tutti gli altri lì giunti.

    A ridosso del fronte d’assedio, si aggregò ad un battaglione pronto alla carica.
    Non si concesse nemmeno il pensiero del riposo, il suo kimono antico continuò a seguire le movenze fluenti del canuto sensei.

    Ostentò sacrale silenzio: quella era una cerimonia, dopotutto.
    Era il vigoroso colpo di reni delle genti, il riscatto di un popolo intero, la perpetua e fiera resistenza alla morte.



    Stato fisico: illeso
    Stato mentale: profondamente concentrato
    Energia: 110%
    Equipaggiamento:

    B a s t o n e • W u d a i
    Il Bō è l'arma prediletta del Maestro. La lunghezza raggiunge i due metri, entrambe le estremità sono appuntite e il materiale nero opaco di cui è costituito possiede una resistenza pari a quella dell'acciaio. Quest'arma si presta per l'utilizzo nel corpo a corpo ma nasconde anche un'inaspettata propensione per l'utilizzo come arma da lancio. Infatti, avendo entrambe le estremità appuntite, il Bō del Leone Bianco può essere utilizzato anche come giavellotto.

    Passive:

    P r i m o • C a n c e l l o : L i m i t e
    Questo è la prima delle infinite porte presenti nella mente del combattente. Chi varca questo cancello, acquista una minuziosa consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. Conoscendo il massimo a cui il proprio corpo può spingersi, si diventa capaci di oltrepassare questo confine imposto, spingendo le proprie capacità verso un nuovo livello. Il Maestro conosce il suo flusso energetico e sa fino a che punto può osare, sfruttando ogni stilla dei energia che attraverso il suo essere. Questo è l'unico cancello che una volta spalancato per la prima volta non si richiude più, mentre tutti gli altri varchi pretendono un obolo di energia più o meno consistente per essere aperti e sfruttati durante il combattimento.
    [ passiva di 110% di energia ]

    Attive utilizzate: /
     
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  7. Antonio Fernandez Carriedo
     
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    Nonostante il discorso e l'ascia bipenne sguainata, pronta ad infierire, il Capitano della Seconda Legione del Presidio Errante rimase in posa statica come in attesa di qualcosa, lasciando che i componenti della propria squadra parlassero fra loro prima che di condurli lui stesso nell'inferno della battaglia. Pochi minuti dopo li avrebbe raggiunti un soldato biondo carico di zaini e borse; dallo sguardo che gli rivolse Antonio avreste intuito che non erano estranei l'uno all'altro: considerando poi i simboli sull'armatura del nuovo arrivato, non sarebbe stato difficile riconoscerlo come uno dei suoi soldati semplici.

    Ecco, tenete.

    Aperta una delle sacche, iniziò a distribuire ai guerrieri delle fialette rosse. Ne passò una a Yoko, una a Tristan ed una a Zephirus.

    -Sono pozioni di ristoro: quando le berrete vi sentirete nuovamente in forze- spiegò, adagiandone una nella dolce presa di Sarah -Attenti, però, perchè non sono in grado di guarire.

    Terminata la breve spiegazione, diede le ultime due fiale all'anziano Basaran ed -ovviamente- al Capitano Antonio, rimasto in religioso silenzio. Chissà se almeno lo capiva, l'endlossiano...

    -¿Qué sabe us... ehm... fare?

    Avrebbe domandato a tutti non appena il biondino ebbe finito con le pozioni. Notando l'evidente difficoltà di comunicazione, fu proprio lui ad esservi d'aiuto.

    -Ha chiesto cosa sapete fare: probabilmente deve darvi delle indicazioni dopo.

    Dawn of War

    Secondo turno di gdr semplice (aka senza combattimento).

    In questo turno un giovanotto vi distribuisce delle pozioni in fialette rosse (una fiala per ciascun giocatore). Queste non sono in grado di curarvi delle ferite, però possono ripristinare il mana al 100% (o 110% per chi ha la passiva apposita) in qualunque momento la beviate.
    Se la bevete ora, ad esempio, non accade nulla perchè siete già al massimo della vostra potenza, se sarete a 80% e berrete la pozione tornerete a 100% esattamente come accadrà se avrete il 20%. Unica situazione in cui non potrete berla è se vi troverete al di sotto del 10% di mana, per ovvie ragioni (dato che sotto quella cifra i vostri pg svengono e non possono compiere azioni).

    In virtù di ciò: conservatele e usatele quando lo ritenete opportuno (potete usarle una sola volta nell'intero arco della quest). A voi decidere quando sarà il momento giusto.

    Per finire, il vostro comandante momentaneo vi domanda cosa sapete fare.

    Detto ciò approfitto per ripetere un'ultima volta le condizioni di killing:

    1. Sparire dalla quest e rendersi irreperibile nei confronti del QM (è contemplato il non postare senza avergli domandato proroghe) provoca la morte del personaggio.

    2. Abbandonare ufficialmente la quest implica la morte del personaggio.

    3. Ripetere più di una volta azioni non regolamentari può provocare (a seconda dell'entità dei danni inferti come "punizione") la morte del personaggio.

    4. Chi muore ottiene punti a seconda di dove muore e di quanti post ha scritto prima di uscire dalla quest, secondo regolamento.

    Prossima scadenza: Martedì 14 maggio (compreso).
    Per dubbi o qualunque altra cosa: chiedete in bacheca e vi sarà data risposta.
    Enjoy!

     
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    Il Bianco Cavaliere aveva alzato al cielo la sua spada, unendola al coro di armi che avevano seguito nel gesto e nell'impeto la bipenne del Comandante. Ma non era ancora il momento di lanciarsi all'attacco giacché un soldato raggiunse quel gruppetto porgendo ad ognuno di loro una piccola fiala rossa.

    Ecco, tenete.

    La lepre liberò con una zampa la presa sullo scudo -l'altra era ben salda sull'elsa ramata- ed accolse l'inaspettato oggetto. Ascoltando la descrizione delle proprietà taumaturgiche della pozione, memorizzandone pregi e difetti, con cura la ripose in un sacchetto appeso al cinturone attorno alla vita.

    -¿Qué sabe us... ehm... fare?

    Uh?
    Nonostante avesse levato l'ascia di guerra il loro comandante voleva sapere qualcosa in più sui suoi uomini prima di mandarli al fronte, in modo da saper dare loro le giuste istruzioni. O almeno questa era l'idea che si era fatto ascoltando traduzione e commento del biondino delle pozioni.

    Il leprotto fu il primo a farsi avanti.

    “Sono Sir Zephyrus Lancaster”

    E nel dirlo si rivolse non solo a lui ma fece un cenno di saluto anche ai suoi nuovi compagni. Dall'uomo con le orecchie di volpe alla fanciulla, dal tipo con i baffi a quell'altro signore anziano. Senza trascurare il biondino ed eventuali guerriero a portata di orecchio.

    “Sono un soldato... e queste sono le mie armi.”

    Disse facendo urtare il piatto della lama contro lo scudo di quercia rinforzato.

    “Che altro dire... sono agile...”

    Sembrò ondeggiare brevemente sul posto, come testimoniava la sua mantellina svolazzante.

    “... ed ho nozioni rudimentali di alchimia.”


    Poteva anche dire che il suo olfatto era ultra sviluppato, ma non gli venne in mente.
    Era una cosa un po' scontata... un po' come per qualche altra creatura vedere o camminare.


    Ꙩ Condizioni psicologiche: Deciso
    Ꙩ Condizioni fisiche: Ottime
    Ꙩ Energia: 100%

    Ꙩ Note: :flwr:

    Ꙩ Equipaggiamento:

    Gli inseparabili compagni di tante battaglie, la difesa e l'offesa del Cavaliere Bianco. Spada e scudo sono le armi del condottiero dal manto candido. La prima tagliente e letale è una spada corta affilata ambo i lati, realizzata in acciaio temprato e dalla solida guardia color rame. Una lama in grado di tener testa ai nemici più temibili. Il secondo è uno scudo triangolare costruito da una base di legno di quercia e rinforzato con dell'acciaio, adatto a parare i colpi più devastanti che altrimenti rischierebbero di essere fatali.
    {spada e scudo [2 punti]}


    Ꙩ Abilità

    Ꙩ Lepus:

    Le lepri sono tra le creature più simpatiche che si possono incontrare in un bosco. Il lepus sapiens altro non è che un'evoluzione di questa specie. Una razza discendente dalle lepri comuni che ha sviluppato un'andatura bipede, l'abilità di impugnare oggetti con le zampe anteriori e in ultimo, non per importanza ovviamente, capacità intellettuali. Hanno colonizzato territori, sviluppato governi e una cultura più o meno progredita. Ma della loro natura ancestrale hanno mantenuto alcuni caratteri. Rimangono decisamente esseri molto più agili di altre creature, dotati di un fiuto notevole in grado di captare odori ed essenze in un raggio di 30 metri.
    {Bonus 50% in agilità, Olfatto super sviluppato[10 punti]}
     
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    Nonostante il discorso tutt'altro che rassicurante del capitano, costui non sembrava particolarmente nervoso. Se ne stava fermo con l'arma già alla mano quasi fosse una bella statuina. O stava riuscendo a non aver paura, o era talmente paralizzato dal terrore che non si muoveva più da quella posizione. Quasi quasi voleva passarci davanti per capire quale delle sue ipotesi fosse vera.
    Cioè non poteva essere l'unica che aveva paura lì! Sarebbe stato un enorme problema (più che altro per la propria autostima). Voleva una conferma che provare quell'emozione fosse normale e non indicasse che fosse una fanciulla indifesa e completamente fuori luogo in un simile posto. Perché era così, giusto... giusto?
    Diciamocelo, anche se Sarah si stava rendendo conto per la prima volta di quanto fosse nei guai, le premesse non erano le migliori: si stava facendo una marea di complessi di inferiorità e come se non bastasse era a dir poco irritata dalla presenza della cortigiana. Sentiva come se Ise le avesse affibbiato un aiutante perché la riteneva troppo incapace per cavarsela da sola, oltre che per sorvegliarla. Stare con lei sarebbe come avere la fata al fianco, anzi peggio: dato che avrebbe avuto l'ennesima volta prova della viltà della nemica, che per proteggere i suoi capricci mandava qualcun altro a rischiare la vita!
    Giusto per gettare benzina sul fuoco, arrivò pure uno dei sottoposti dell'ufficiale che, distribuendo le fiale contenenti un liquido a dir poco importante per la sopravvivenza in quella missione, fece scoppiare un piccolo diverbio tra le due. O meglio fornì loro la base su cui Elisabeth avrebbe dato via al tutto. L'ancella aveva infatti creduto di aver trovato una soluzione per risolvere il problema per accontentare la principessa e contemporaneamente garantire la sua sicurezza: l'avrebbe sostituita in battaglia e, visto che non conosceva ancora tecniche, avrebbe potuto dare la fiala a qualcuno che ne aveva maggior bisogno.
    " Se davvero è così importante per voi questa battaglia, combatterò io al vostro posto e vi lascio anche la boccetta, magari ne avrete bisogno durante il viaggio per tornare a..."
    Già Sarah era andata in panico all'idea di doversi spartire in due la boccetta, il che poteva essere un problema visto ciò che andavano incontro, in più arrivò la voce educata (e per questo odiosa) a istigare i complessi d'inferiorità della dama proprio nel momento meno opportuno!
    Il nervosismo le andò alle stelle e indovinate come reagì la biondina... esatto, vedo che ormai la conoscete... pensate a cosa sarebbe accaduto se Elisabeth le avesse detto che le passava anche l'equipaggiamento e che andava a fronteggiare il drago da sola e a mani nude!
    " Ho già detto che non mi muovo di qui e comunque non ho bisogno di questa pozione, prendila tu."
    In cuor suo sapeva di star facendo una scemenza colossale, ma i suoi nervi avevano scacciato il poco buon senso che aveva. Già, perché se l'ancella non aveva bisogno di usare quell'oggetto lei doveva fare altrettanto per non dimostrarsi da meno.
    " Se proprio desiderate rimanere qui non mi opporrò ulteriormente. Tuttavia la fiala serve più a voi che a me."
    E andarono avanti a rimbalzarsi la bottiglia in vetro finché...


    !!!

    ... La boccetta non fu mezz'aria. La boccetta non fu mezz'aria!
    No, non nel senso che prese a volare per una qualche magia, ma perché sfuggì di mano ad una delle due nel cercare di passarla all'altra! Si, insomma era più o meno l'attimo in cui l'oggetto sale lievemente, per poi venir richiamato dalla forza di gravità. Un percorso che, se non interrotto tempestivamente, avrebbe portato il contenitore a schiantarsi al suolo, rompendosi e disperdendo il liquido... assieme a buona parte delle possibilità di sopravvivenza delle fanciulle!




    Grazie al cielo al Sarah capì cosa stesse per succedere e senza pensarci si lanciò per prenderla. La tragedia venne evitata, ma non senza che tutta la scenetta si concludesse nella maniera più assurda possibile: infatti la ragazza riuscì si ad afferrare il contenitore, ma non a fermarsi subito dopo, scontrandosi quindi contro l'ancella e finendo a terra con lei.
    Comunque, dopo aver evitato di fare la fine più stupida dal mondo, Sarah recuperò un po' di senno.
    " Elisabeth questa boccetta mi serve e sicuramente servirà pure a te. Non possiamo semplicemente fare a metà?"
    L'altra parve quasi perplessa, poi capì l'equivoco.
    " Il fatto è che non so ancora usare la magia, quindi me ne farei poco."
    Esatto, avevano fatto una piccola scenata per niente! Resasi conto di ciò, Sarah si rialzò in piedi, dando modo all'altra di fare lo stesso, visto che le era finita sopra. Tuttavia poco dopo si rese conto che non fosse proprio una buona notizia quanto le avesse detto la cortigiana, dato che non sarebbe stata in grado di proteggersi senza tecniche e avrebbe quindi dovuto provvedere anche a lei, oltre che a sé stessa. Beh, se non altro almeno poteva essere certa di non essere lei quella protetta.

    " ¿Qué sabe us... ehm... fare?"
    Disse il comandante, poco dopo che la discussione tra le due si era conclusa e la ragazza decise di rispondere in fretta e direttamente nella sua lingua. Non che volesse fare l'esibizionista, tutt'altro, ma sapeva che Elisabeth avrebbe tentato di tradurre i suoi discorsi all'altro e preferì evitare.
    Già l'imbarazzava il fatto che qualcuno avesse potuto sentire l'ancella che le dava del voi, se poi si fosse messa pure a fare l'interprete a mo di servetta sarebbe stato troppo!
    Già, perché invece il teatrino che avevate appena fatto non era imbarazzante, nooo...
    " Puedo usar hechizos de largo alcance, evocan soldados volantes... voladores y soldados invisibles. También puedo de curar las heridas, pero no en el combate."
    Spiegò, senza badar troppo agli accenti completamente sbagliati e all'errore che aveva corretto mentre pronunciava la frase. In fondo la cosa importante era che l'ufficiale capisse che poteva usare magie a distanza, curare ed evocazioni volanti e invisibili, mica avere una pronuncia perfetta come voleva chi le insegnava lingue.
    Invece Elisabeth fu abbastanza dispiaciuta del suo spagnolo imperfetto (anche se lo sapeva comunque meglio di lei), ma non disse nulla.
    Se non si conta l'errore, Sarah ha detto "Posso usare gli incantesimi a lungo raggio, evocare soldati volanti e soldati invisibili. Posso anche guarire le ferite, ma non in combattimento."





    Status psichico: Tipico di chi ha appena superato una condizione di esasperazione
    Status fisico: Ottimale
    Energia: 110%
    Equipaggiamento: La punta d'Argento (spada)
    Passive in uso:

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.

    La perseveranza di una principessa: Nelle fiabe classiche questa caratteristica non è certo comune in questi personaggi, invece lo è maggiormente in quelle moderne, in cui il ruolo di queste ragazze non si limita a quello di "bella damigella in pericolo".
    Sarah si avvicina di più al secondo caso, ma non persevera solo nel perseguire un particolare progetto o nel rispettare ciò in cui crede, ma in quasi in tutto ciò che fa. È una fanciulla parecchio testarda. Qualcuno afferma, spesso per scherzo, che questo genere di persone (talvolta perseveranti al limite dell'esasperazione), sia in grado di abbattere un muro a suon di sbatterci addosso, se si impuntano di dover passare per forza di lì.
    Tralasciando però tutto lo spreco di tempo ed energie che questo atteggiamento, chi è perseverante spesso riesce dove altri falliscono, per il semplice fatto di essere andato avanti, quando il resto si è già arreso. A volte è questione di provare e riprovare e di imparare a conservare le energie per farlo, ad aver tenuto da parte quel poco che serve per compiere quell'ultimo tratto, che gli altri non hanno potuto percorrere perché sfiniti o perché hanno abbandonato prima.
    Proprio facendo così; andando testardamente avanti, conservando sempre un po' di forze da usare alla fine e cercando di attingerne comunque un po' quando sembrava esserne a corto, Sarah ha fatto aumentare l'energia magica a sua disposizione (quasi l'avesse "allenata"). Permettendole così di andare avanti ancora di più, avendo a disposizione maggiori risorse.
    In termini di gioco, questa passiva fa si che la ragazza abbia il 110% di energia all'inizio di ogni scena, si tratti di quest, duelli o altro.




    Pet/Famigli in uso ----> Elisabeth
    Il seguito di una principessa: Note come "Il seguito", "Le cortigiane" o "Le ancelle di Einheit"; queste ragazze sono l'orgoglio del principato. Assistono Sarah nelle sue mansioni, in sua assenza governano loro la nazione e forse sono le sue migliori amiche.
    Non tutte sanno combattere e non è troppo difficile accorgersene dato che chi ne è in grado può reggere molto bene una battaglia, mentre le altre in genere possono venire stese da un banale pugno.
    Sarah potrà portare con se fino a due di queste ogni volta che si avventurerà su Endlos, che potranno aiutarla in svariati modi, usando abilità non superiori a potenza media (grazie all'energia della ragazza) e anche supportarla in battaglia se in grado di combattere. Tuttavia nel caso di un duello con un personaggio giocante (e non png) solo una sarà in grado di battersi, mentre l'altra dovrà necessariamente farsi da parte, dato che non conoscerà le arti del combattimento. Nelle quest e negli altri tipi di scene, potranno invece essere entrambe combattenti.
    Se una di queste fanciulle viene gravemente ferita, perde i sensi o le viene arrecato qualche altro tipo di danno grave, scompare in una nuvola di fumo e torna ad Einheit.

    Condizioni fisiche: Ottimali
    Equipaggiamento:
    Arco e Faretra: Un armamentario base, composto di un arco medio e di una faretra per portare le frecce. Salvo particolari eccezioni, d'ordinanza vengono assegnate cinque frecce.
    Queste armi sono solitamente molto sobrie e prive di decorazioni, badando più alla praticità e al mimetismo che all'aspetto estetico. Vengono usate da alcune schiere dell'esercito e da parte delle ancelle che si occupano della sicurezza al castello. [2pt]
     
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  10. Basaran Shodai
     
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    Prima di partire, furono raggiunti da un soldato semplice, carico di bagagli. Costui prese a liberarne il contenuto, fornendo a ciascuno di loro una fiala ristoratrice, che da parte dell’anziano fu accolta di buon grado: la battaglia si prospettava logorante per tutti loro, il liquido ivi contenuto avrebbe sopperito oltre il vallo della fatica.

    In più, la guida di quell’anfratto di esercito volle sincerarsi delle capacità dei volenterosi che l’avrebbero seguito verso l’impossibile: gli rispose prima una lepre senziente – determinata a combattere –, poi prese parola una ragazza, che rincorreva il lemma nativo del comandante.

    Il Leone Bianco, non potendo proferir altra lingua se non quella locale, si espresse dunque dopo di loro, sperando nell’intermediazione del ragazzo lì presente. La sua voce tranquilla rintoccò leggera per la piana devastata dal disastro.

    Le arti marziali mi hanno accompagnato per tutta la vita, e sicuramente mi terranno compagnia anche in quest’ultimo viaggio.

    Il suo volto irradiava serenità ovattata, insensibile al terrore diffuso, una sorta di oasi pacifica nel deserto della follia indistinta. Membra ancora toniche – seppur stanche – sarebbero guizzate, mosse dal desiderio più alto di libertà.
    L’arte del Guerriero non aveva ancora smesso di ardere nel vecchio sensei.



    Stato fisico: illeso
    Stato mentale: profondamente concentrato
    Energia: 110%
    Equipaggiamento:

    B a s t o n e • W u d a i [ Arma ]

    Passive:

    P r i m o • C a n c e l l o : L i m i t e [ passiva di 110% di energia ]

    Attive utilizzate: /
     
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  11. Tristan Gawain
     
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    L'odore pungente della guerra
    irritava le narici del cavaliere, graffiandole,
    mentre i pensieri venivano lentamente erosi
    dalle emozioni.
    Le percepiva, a volte distinte, a volte come un unico
    immenso
    oceano senza confine.
    Orizzonti di fiamme e morte imcombevano sui presenti,
    mentre i compagni davano prova del loro valore:
    chi la spada, chi lo scudo,
    chi le proprie mani
    chi il proprio spirito.
    In un modo o nell'altro
    le loro individualità viaggiavano parallele
    verso un comune obiettivo.


    “Sono un maestro d'armi e mutevole è quella che impugno.”

    Non seppe dire altro e si limitò ad innalzare Nortia verso le nubi di zolfo e cenere,
    quelle cappe oscure che incombevano sul Pentauron ed Endlos intera.
    Tornò a squadrare il loro comandante,
    oramai rapito dalla profondità dei suoi occhi
    dalla bellezza selvaggia e fiera
    che ogni suo tratto raccontava con orgoglio.
    Dovette svegliarsi da solo da quell'idillio,
    sfiorando con la mancina la sottile trasparenza della fiala
    che poco prima aveva saggiamente lasciato alla custodia
    di una falda interna agli abiti indossati sotto l'armatura.
    Gli occhi di zaffiro, vibranti e malinconici,
    disegnavano su Tristan un volto in preda al silenzioso ruggito
    del Leone Sanguinante.

    Status Fisico: Ottimale.
    Riserva energetica: 110%
    Equip: Nortia (impugnata), Armada Hauberk (indossata)
    Passive: The Bleeding Lion

    Note: :run: .
    :guru:
    CITAZIONE

    -Trisarma-


    [1]~ Anello, 1 punto.
    [2]~ Passiva di contenimento/trasformazione per tutte le forme, 5 punti.
    [3]~ Passiva fendi-etereo, 5 punti.
    [4]~ Abilità attiva di rigenerazione, consumo basso, 1 punto.
    [elenco armi]~ Lissa (1 punto), Nortia (1 punto), Amigdala (1 punto).

    CITAZIONE

    ~The Bleeding Lion~


    [1]~ Power up +50% Forza, 5 punti.
    [2]~ Power up +50% Resistenza, 5 punti.
    [3]~ Forza di volontà che lo scherma passivamente contro intrusioni emotive e malie dello stesso tipo, offrendo quindi resistenza verso esse (fino ad una potenza media), 5 punti.
    [4]~ Aumento della riserva energetica +10%, 5 punti.
    [5]~ Passiva di anti-sanguinamento, 5 punti.
    [6]~ Percezione empatica dei soggetti entro 20 metri da Tristan; maggiore l'esposizione al dominio e maggiore sarà la precisione con la quale il cavaliere potrà comprendere i sentimenti percepiti; 5 punti.
     
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  12.  
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    Al fianco del Demone esordì per primo il cavaliere dell'est, Tristan; una sola volta si erano incontrati prima di quel momento -all'ultimo ballo d'inverno-, ma sufficiente era stato uno scambio di battute per fissare nella memoria della Volpe la sua (già per fama nota) persona.
    Una giovane ragazza dai capelli biondi aveva provato ad anticipare le parole dell'uomo baffuto, ottenendo tuttavia uno scarso risultato; ma per qualche istante, richiamato ad ogni modo dalla sua debole voce, il mago non poté esimersi dal soffermarsi un tantino incerto ad osservare la figura così.... regale. Pareva più una principessa che non una combattente..!
    E la risposta del coniglio (inaspettata, a dire il vero!) fu l'ennesimo colpo di scena che andò a condire i trenta secondi più casuali e confusionari che avesse vissuto nell'ultima settimana.

    Accolse di buon grado (estremamente buon grado) la pozione di ristoro magico che gli venne consegnata; nulla vi sarebbe mai potuto essere di più prezioso per un incantatore privo di qualsivoglia arma fisica.
    Se si escludeva dall'insieme l'incommensurabile fascino ed intelligenza emanata dal suo sguardo dorato, chiaramente.

    -¿Qué sabe us... ehm... fare?

    Que sabe... fare? Fare!

    « Fare! Ha detto... »

    -Ha chiesto cosa sapete fare: probabilmente deve darvi delle indicazioni dopo.

    Sì, c'ero arrivato da solo stavolta...
    ebbe la decenza di contenere nel suo solo pensiero in quel momento. L'occasione di riscattare la sua ignoranza in spagnolo gli era stata fregata!

    Seguirono le presentazioni, ed il leprotto fu il primo a farsi avanti. (E per un istante, comprese le difficoltà più volte dichiarate della povera Drusilia: difficile concentrarsi sulle parole, quando l'interlocutore possiede delle enormi orecchie ondeggianti a catalizzare con prepotenza ogni possibile attenzione). Un guerriero, aveva intuito dalle armi, ed un alchimista aveva spiegato la voce.
    E poi venne il turno di..

    " Puedo usar hechizos de largo alcance, evocan soldados volantes... voladores y soldados invisibles. También puedo de curar las heridas, pero no en el combate."

    Eh beh, gli sembrava giusto. Come non condividere il suo punto di vista!
    Non si fosse trovato in una situazione molto più tragica e rischiosa di quanto realmente non volesse davvero apparire, avrebbe ordinato anche lui lo stesso drink.
    Per l'appunto.

    Venne poi il turno del vecchietto arzillo (che non aveva notato prima!) e di Tristan, già nota l'abilità di quest'ultimo per la sua fama.

    « Incantesimi.
    Illusori, elementali, ed evocazioni. »


    Completò infine il Magister aggiungendo la propria parola a quella dei compagni.

    nicebarrierr

    Status Fisico: illeso.
    Riserva Magica: 100%.



    Equip

    Ciondolo Magico Della "Quasi-invisibilità"
    Tecnica di rimpicciolimento


    Lacrima dell'Alfiere
    Tecnica di richiamo dell'Alfiere


    Pozione di ristoro del mana
    Possibilità di ricaricare la riserva al 110%. Monouso.




    Abilità Passive

    Fioritura del Loto

    Permette di fondere 2 incantesimi combinandone gli effetti. Applicabile solo a tecniche di consumo basso e/o medio.


    Fioritura del Loto II

    Si può sfruttare la Fioritura del Loto anche con incantesimi alleati.


    Percezione Magica

    Auspex magico


    Riserva Energetica

    Mana fino al 110%.


    Schermo di Pensieri

    Protezione da malie + rilevazione di attacchi psichici


    Inversione delle Percezioni

    1. Gli incantesimi non illusori non possiedono auspex (non rilevabili da passive o tecniche di percezione sino a consumo medio)
    2. Gli incatesimi illusori invece possiedono un auspex (vengono avvertiti come reali minacce).


    Instant Casting

    Richiamo istantaneo degli incantesimi



     
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  13. Antonio Fernandez Carriedo
     
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    Le iridi smeraldine di Antonio percorsero i volti di ciascun alleato lì presente, mentre la mente da soldato rifletteva su una possibile strategia. Per quanto avesse seri problemi nella pronuncia, era infatti in grado di capire l'Endlossiano, dunque non gli servì nemmeno che la sua momentanea spalla traducesse le loro parole. Un sorriso sorpreso giunse però sulle sue labbra sottili quando la signorina lì presente gli rispose in lingua madre; onorato quanto divertito, le rivolse un leggero inchino del capo, come a volerla ringraziare.

    Quando poi i cinque ebbero finito, Antonio accostò la bocca all'orecchio del biondino che lo affiancava, dunque questo prese a parlare con i presenti esprimendo in lingua chiara ed a tutti comprensibile quali fossero i dettami del Capitano. Con una mano andò ad indicare il leprotto, l'anziano ed il cavaliere.

    -Sir Zephyrus Lancaster, onorevole Shodai e Sir Gawain combatteranno in prima linea, insieme al Capitano Carriedo.

    Non li conosceva per nome, ma Antonio si: per quanto sembrasse allegro e senza pensieri, era estremamente meticoloso ed attento nel suo lavoro. Indicò infine la volpe e la principessa.

    -Il Magister Saddler e Lady Sarah dovranno combattere in seconda linea, supportando gli alleati ed attaccando il nemico con i loro incantesimi.

    Nulla particolarmente difficile o complesso: estremamente lineare e semplice. Il bello, però, veniva nell'ultimo dettaglio...

    -Dice il Capitano che ha studiato i movimenti della Bestia all'orizzonte, e questa sta già combattendo da un pò con la squadra aerea, non mostrando in alcun modo stanchezza o segni di cedimento. Non sappiamo di quanta energia dispone: potrebbe essere illimitata, differentemente dalla nostra. Perciò è necessario un attacco-lampo e scaricare tutta la nostra carica offensiva nel minor tempo possibile, così da ferirlo e -soprattutto- non costringerci a sprecare troppa quantità di energia per difenderci.

    Concluse rapido e sintetico, meritandosi un cenno d'approvazione del suo capo.

    -Ora devo andare. Buon combattimento.

    Rivolse loro un saluto militare, colmo di rispetto e sostegno verso coloro che rischiavano la vita per la salvezza dei deboli; forse alcuni di loro sarebbero morti, forse sarebbero morti tutti... quel saluto aveva il retrogusto di un possibile addio. In silenzio riprese in spalla la propria roba e si allontanò verso la parte interna del Pentauron, sparendo fra la sabbia sollevata e la cenere che dal cielo cadeva come pioggia.

    -Hermanos... fratelli.

    Antonio scambiò loro uno sguardo di intesa, mentre sollevava l'ascia bipenne al cielo.
    Il momento era giunto, il sangue era pronto a scorrere.

    -Alla guerra!

    Dawn of War

    Terzo ed ultimo turno di gdr semplice (aka senza combattimento). Dai prossimi anche la lunghezza delle scadenze aumenterà consistentemente.

    In questo turno vi son date delle indicazioni sulla strategia da intraprendere. Antonio si è accorto che il Drago non sembra stancarsi nonostante lanci critici come nulla, quindi immagina che abbia una riserva energetica immensa, forse infinita. Voi, invece, la riserva ce l'avete. Come andare a risparmio? Attaccando in modo vigoroso e cercando di ridurre il più possibile i turni di combattimento, così da non permettergli di attaccarvi e farvi spendere troppo mana per le difese.

    Detto ciò, partite verso la Bestia. Potete descrivere la vostra corsa verso di lui: al prossimo turno lo raggiungiamo ed iniziamo a combattere davvero.

    Conteggio feriti: 0
    Conteggio disabili: 0
    Conteggio morti: 0

    Prossima scadenza: Domenica 26 Maggio (compreso).
    Per dubbi o qualunque altra cosa: chiedete in bacheca e vi sarà data risposta.
    Enjoy!



    Edited by Antonio Fernandez Carriedo - 17/5/2013, 16:11
     
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  14. Tristan Gawain
     
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    Il capo di Tristan dondolò un paio di volte
    su e giù
    annuendo alla strategia proposta dal loro Comandante:
    lui, il coniglio spadaccino e l'uomo che del proprio corpo faceva un'arma
    sarebbero stati l'avanguardia, la linea principale.
    Dietro,
    a seguirli ed aiutarli,
    la fanciulla e il misterioso individuo che solo in quel momento
    il Leona Sanguinante riuscì a ricordare d'averlo già incontrato.
    Era accaduto durante un Ballo, molto tempo prima:
    fu un peccato constatare che quell'occasione non aveva la stessa gioia
    ad accompagnare le loro terribili danze.


    “La Bestia cadrà.”

    La mano destra, callosa e lievemente ricoperta di peluria,
    andò a stringere la presa sull'elsa di Nortia,
    facendola scivolare lungo il fianco del Capitano delle Guardie.
    Si voltò, cercando con lo sguardo i due compagni che l'avrebbero affiancato
    sul filo che separa i colpi di spada dal sangue delle ferite.
    Attese un loro cenno d'assenso, con gli occhi di zaffiro a perforare
    il velo afoso della cenere e delle grida di dolore:
    il possessore di Trisarma avrebbe iniziato quindi la corsa,
    col busto eretto ma inclinato leggermente in avanti, la spalla destra arretrata
    per dare forza e vigore all'eventuale prima sferzata dell'acciaio;
    implacabile, il calore e tutta quell'atmosfera cremisi, sibilavano come vento fra i suoi capelli bruni,
    disegnandogli in volto una macabra tetralità, evidenziando
    -senza ritegno-
    i segni del tempo e delle innumerevoli sofferenze.
    E mentra la mancina raggiungeva, orizzontale, la linea dello sguardo
    sia a dare stabilità e cinetica alla carica
    sia per migliorare la precisione,
    il braccio sinistro disteso in avanti faceva da rampa
    al grido che poco dopo Tristan avrebbe usato per caricare l'intero gruppo.


    “PER ENDLOS!”

    Accadde pronunciando il nome di quel semi-piano
    che l'Empatia lo investì di colpo, affondando il suo cuore in un pozzo di tenebra:
    durò solo una frazione inconcepibile di tempo
    ma il vortice d'emozioni vere e tremende che lo investì
    fu sufficiente a strappargli il respiro.
    Morte e devastazione, la realtà stessa stuprata da un gruppo di pochi individui:
    contornati da auree rosse, bianche, blu, nere, verdi,
    quelle figure camminavano sulla cenere di ciò che un tempo era
    (e non sarebbe più stata)
    Endlos.
    Un sussulto, il rumore della punta della spada che affonda nel terreno
    e subito la coscienza del Capitano tornò al presente,
    alla fattispecie che egli stava realmente vivendo.

    Cosa fosse stato quel salto nel vuoto
    non era certo una questione che poteva essere affrontata
    in quel preciso momento.

    Status Fisico: Ottimale.
    Riserva energetica: 110%
    Equip: Nortia (impugnata), Armada Hauberk (indossata)
    Items: Fiala del Ripristino Mana (x1, non usata)
    Passive: The Bleeding Lion

    Note: :run: .
    :guru:
    CITAZIONE

    -Trisarma-


    [1]~ Anello, 1 punto.
    [2]~ Passiva di contenimento/trasformazione per tutte le forme, 5 punti.
    [3]~ Passiva fendi-etereo, 5 punti.
    [4]~ Abilità attiva di rigenerazione, consumo basso, 1 punto.
    [elenco armi]~ Lissa (1 punto), Nortia (1 punto), Amigdala (1 punto).

    CITAZIONE

    ~The Bleeding Lion~


    [1]~ Power up +50% Forza, 5 punti.
    [2]~ Power up +50% Resistenza, 5 punti.
    [3]~ Forza di volontà che lo scherma passivamente contro intrusioni emotive e malie dello stesso tipo, offrendo quindi resistenza verso esse (fino ad una potenza media), 5 punti.
    [4]~ Aumento della riserva energetica +10%, 5 punti.
    [5]~ Passiva di anti-sanguinamento, 5 punti.
    [6]~ Percezione empatica dei soggetti entro 20 metri da Tristan; maggiore l'esposizione al dominio e maggiore sarà la precisione con la quale il cavaliere potrà comprendere i sentimenti percepiti; 5 punti.
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Sembrava che fosse riuscita a farsi capire, a giudicare dalla reazione del comandante. Pareva essere parecchio pensieroso, come se stesse riflettendo su quali mosse fare o aspettando un segnale per per procedere. Poi accostò la bocca all'orecchio dell'aiutante, sussurrandogli qualcosa.
    Stupita li fissò. Normalmente non era tanto ficcanaso da voler origliare conversazioni palesemente riservate. Tuttavia la situazione la faceva essere alquanto sospettosa: insomma c'era un "draghetto" che stava per distruggere tutta Endlos, era inevitabile pensare che gli stesse dicendo qualcosa che non voleva che sentissero qualcosa che li avrebbe sconvolti. Gli stava comunicando che sarebbero morti tutti? Che qualcuno di loro sarebbe stato sacrificato in un'azione suicida?
    Iniziò a fissarli come se stesse cercando di vederci attraverso, tanto che l'ancella se ne accorse e volle sapere se qualcosa non andava.
    " Qualcosa non va?"
    Le chiese parlando anch'essa sotto voce.
    " Riesci ad ascoltare ciò che dicono?"
    La fanciulla sembrò perplessa.
    " No e non penso che sia la cosa migliore da fare... tanto meno la più educata."
    Educata? Educata? Ma si rendeva conto dove si trovavano? Ah, ma di cosa si stupiva con una come lei? Sospirò, poggiando una mano sulla testa. Se Ise fosse stata un minimo più sveglia si sarebbe accorta che quell'Elisabeth fosse assai più adatta per il ruolo di principessa e magari l'avrebbe pure lasciata in pace. Tuttavia non ci era arrivata e perciò le avrebbe fatto pagare le conseguenze... se usciva viva di lì.
    Si, fondamentalmente era quello il problema! E poteva dire che le premesse non rendevano la situazione migliore: non solo avrebbe dovuto proteggere qualcuno, oltre che a sé stessa, ma per di più quella cortigiana!
    Si scrollò un po' e mise la fialetta al sicuro, ne avrebbe avuto bisogno. Poi ascoltò gli ordini appena riferiti, facendo cenno di aver capito.

    Il morale iniziò a tornarle quando il capitano Tristan parlò, infondendole parte del suo coraggio. Quando poi estrasse la spada Sarah pensò di imitare il gesto, come era uso da parte delle altre truppe quando un condottiero sguainava la propria arma e lanciava un urlo battagliero, prima di mettersi alla carica. Solo che, nel tirare fuori la lama, a momenti ferì l'ancella.
    " Hei!"
    Per la prima volta ebbe come l'impressione che si fosse arrabbiata per la sua sbadataggine, ma la cosa durò solo un attimo e quasi subito la rivide con la sua espressione abituale.
    Lo scontro era imminente e il membro della Guardia Indaco aveva già iniziato la carica. Dal canto suo Sarah avrebbe seguito gli ordini, tenendosi ad una distanza in cui avrebbe potuto colpire il nemico da lontano e supportare gli alleati.
    Certo, non sapeva certo con precisione quanto vicina si sarebbe dovuta tenere la seconda linea dalla prima, ma quell'uomo con le orecchie da volpe (se aveva ben capito si chiamava Saddler) sembrava essere più esperto, quindi guardandolo avrebbe capito quale fosse la distanza che lei ed Elisabeth avrebbero dovuto tenere.
    Status psichico: Concentrata
    Status fisico: Ottimale
    Energia: 110%
    Equipaggiamento: La punta d'Argento (spada)
    Passive in uso:

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.

    La perseveranza di una principessa: Nelle fiabe classiche questa caratteristica non è certo comune in questi personaggi, invece lo è maggiormente in quelle moderne, in cui il ruolo di queste ragazze non si limita a quello di "bella damigella in pericolo".
    Sarah si avvicina di più al secondo caso, ma non persevera solo nel perseguire un particolare progetto o nel rispettare ciò in cui crede, ma in quasi in tutto ciò che fa. È una fanciulla parecchio testarda. Qualcuno afferma, spesso per scherzo, che questo genere di persone (talvolta perseveranti al limite dell'esasperazione), sia in grado di abbattere un muro a suon di sbatterci addosso, se si impuntano di dover passare per forza di lì.
    Tralasciando però tutto lo spreco di tempo ed energie che questo atteggiamento, chi è perseverante spesso riesce dove altri falliscono, per il semplice fatto di essere andato avanti, quando il resto si è già arreso. A volte è questione di provare e riprovare e di imparare a conservare le energie per farlo, ad aver tenuto da parte quel poco che serve per compiere quell'ultimo tratto, che gli altri non hanno potuto percorrere perché sfiniti o perché hanno abbandonato prima.
    Proprio facendo così; andando testardamente avanti, conservando sempre un po' di forze da usare alla fine e cercando di attingerne comunque un po' quando sembrava esserne a corto, Sarah ha fatto aumentare l'energia magica a sua disposizione (quasi l'avesse "allenata"). Permettendole così di andare avanti ancora di più, avendo a disposizione maggiori risorse.
    In termini di gioco, questa passiva fa si che la ragazza abbia il 110% di energia all'inizio di ogni scena, si tratti di quest, duelli o altro.




    Pet/Famigli in uso ----> Elisabeth
    Il seguito di una principessa: Note come "Il seguito", "Le cortigiane" o "Le ancelle di Einheit"; queste ragazze sono l'orgoglio del principato. Assistono Sarah nelle sue mansioni, in sua assenza governano loro la nazione e forse sono le sue migliori amiche.
    Non tutte sanno combattere e non è troppo difficile accorgersene dato che chi ne è in grado può reggere molto bene una battaglia, mentre le altre in genere possono venire stese da un banale pugno.
    Sarah potrà portare con se fino a due di queste ogni volta che si avventurerà su Endlos, che potranno aiutarla in svariati modi, usando abilità non superiori a potenza media (grazie all'energia della ragazza) e anche supportarla in battaglia se in grado di combattere. Tuttavia nel caso di un duello con un personaggio giocante (e non png) solo una sarà in grado di battersi, mentre l'altra dovrà necessariamente farsi da parte, dato che non conoscerà le arti del combattimento. Nelle quest e negli altri tipi di scene, potranno invece essere entrambe combattenti.
    Se una di queste fanciulle viene gravemente ferita, perde i sensi o le viene arrecato qualche altro tipo di danno grave, scompare in una nuvola di fumo e torna ad Einheit.

    Condizioni fisiche: Ottimali
    Equipaggiamento:
    Arco e Faretra: Un armamentario base, composto di un arco medio e di una faretra per portare le frecce. Salvo particolari eccezioni, d'ordinanza vengono assegnate cinque frecce.
    Queste armi sono solitamente molto sobrie e prive di decorazioni, badando più alla praticità e al mimetismo che all'aspetto estetico. Vengono usate da alcune schiere dell'esercito e da parte delle ancelle che si occupano della sicurezza al castello. [2pt]
     
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