[EM][UD] La fine di un contratto, l'inizio di un altro

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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    La fine di un contratto, l'inizio di un altro


    Era una situazione insolita, quella della Quinta Bolgia. Era un giorno come un altro, eppure fra i tavoli, al bancone, al biliardo, non c’era la solita calca. E nemmeno le solite facce.
    Diciamolo, il locale era molto meno affollato del solito: gli unici avventori erano turisti, mercanti itineranti, schiavisti venuti da Laputa per vendere i loro carici al Distretto dei Caduti.
    Insomma, tutta gente che non sapeva.
    Stava li, inerme, a bere, scherzare, lanciarsi insulti… e non sapeva.
    Non sapeva che quando il padrone della bettola non era dell’umore giusto, era meglio stare lontani dalla Quinta Bolgia. Molto lontani.

    Il Molliccio stava in disparte, come a volersi allontanare da quel ciarlare così irritante. Stava concentrando buona parte del suo autocontrollo per impedirsi di strappare la faccia a morsi a chiunque fosse passato di li, per il semplice motivo di esistere.
    La figura del Boggart era ingobbita sul tavolo sudicio, a scrutare dal fondo di un lercio bicchiere di Hich le immagini di tre volti, disegnate a mano su tre volantini sparsi sulla superficie scheggiata.
    Tre taglie, che figuravano un po’ ovunque in tutti i distretti del Bazar delle talpe, soprattutto in quello dei Caduti.
    Tre schiavi, con l’aiuto di altri, erano riusciti a sfuggire alla morsa della Casa di Sangue, eliminando chissà come le sue guardie, superare le mura del distretto e lasciare Merovish senza finire bloccati dai mercenari sparpagliati per tutta la città. Se la situazione non lo avesse danneggiato, si sarebbe perfino messo a ridere.

    Perché si, ovviamente la colpa era stata riversata su di lui. Gli Eversori avevano un contratto di protezione nei confronti della Casa, proprio per intervenire quando le guardie della Signora del Tè venivano meno.
    La situazione è inaccettabile, signor Zimmertraugher. Abbiamo pagato per un servizio che non è stato in grado di darci. Se non è in grado di ripescare un paio di semplici schiavi, le consiglio di dedicarsi ad altre attività.

    Il Boggart sputò a terra. L’economia del Bazar delle Talpe era andata in pezzi dopo l’attentato da parte del Loto Nero, e ancora faticava a riprendersi. Lo schiavismo, con l’abolizione di quello Laputense, era l’unica fonte di reddito sicura al 100%. E ora gli Eversori avevano appena perso il loro contratto salvavita, finendo perfino indebitati per il danno subito all’organizzazione leader nel settore dello schiavismo.
    Affidare tutto il mercato a quella strega robotica aveva portato sicuramente molti vantaggi alla città, ma per certi aspetti, Zimm la malediceva in diverse lingue.

    Fhè. imprecò, finendo il torcibudella nel bicchiere con un solo sorso, ustionandosi la gola.
    Quasi non lo vide arrivare.
    ”Heei nano rosso! Perché non balli un po’ shul tavolo? Dai facci ridere.”
    Un ubriaco si era praticamente accasciato sul tavolo del Boggart, sbattendo la mano sul tavolo facendo vibrare i volantini. Dietro di lui, quelli che dovevano essere i suoi amici sogghignavano.
    Gente nuova.
    Gente che non sa.

    Il tipo era talmente ubriaco che non si accorse nemmeno di esser volato per terra. Anzi, probabilmente se uno dei suoi amici non avesse urlano, non si sarebbe nemmeno accorto della mano macante.
    Fuori dal mio locale. Ora.
    Il gruppo si zittì (ferito a parte, che continuò a lamentarsi e a sanguinare) e impallidì. Nel giro di pochi secondi, erano tutti scappati fuori a gambe levate.

    Zimmer piantò il pugnale ancora sporco di sangue nella mano mozzata, fissandola al tavolo di legno. Successivamente l’avrebbe messa in un congelatore per poi venderla al mercato nero, ma per ora l’avrebbe lasciata li, a monito. Ormai una collana di dita non intimoriva nemmeno un Varren, bisognava passare alle mani.



    ENERGIA:100%
    Corpo: Mente:



    Attive:
    N/A

    Passive:
    Lingua di un mercante figlio di puttana.
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


    Companion
    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Note:











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    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    PRESENTAZIONE


    ~ { Presidio Sud, Merovish


    E' un brutto momento?

    Tornavi a Merovish da viaggi che ti erano costati tempo, fatica e anche denaro. Tuttavia, non tornavi a mani vuote: colui che avevi davanti, rosso come te l'avevano descritto, era Zimmer il Boggart. Stando a quello che Jepson ti aveva detto, doveva essere la persona più giusta per parlare d'affari. Anzi, per meglio dire, doveva essere il boggart più adatto per trattare quel tuo affare. Dal momento che però questi sembrava alterato, speravi di non aver scelto un brutto momento per farti avanti. O forse, proprio perché era adirato, magari non avresti potuto sfruttare situazione migliore di quella! In ogni caso, come già con Hughes, la prima cosa che ti presentò fu un sacchetto: il tintinnare divino del denaro, sbattuto su un tavolo.

    Se è un brutto momento, forse questo la ripagherà del disturbo.

    Comunque, dovevi essere proprio imponente: eri la cosa più grossa che ci fosse lì in mezzo, e il kimono adattato alla tua stazza ti dava l'impressione d'essere ancora più grande; non per nulla eri un uomo-pesce, squalo-balena per la precisione.

    Mi manda qui Jepson Hughes, lo schiavista. Desidero parlarle d'affari, sempre che sia possibile.

    In quel momento sentisti come un'intuito primordiale affiorare dritto dalla tua specie: guardavi il molliccio e capivi che, come te del resto, era roso da un problema: quel genere di grattacapi che arrivano per colpa di qualcuno, e che spesso però si risolvono con qualche manna dal cielo. E tu speravi di essere la sua manna, giusto perché così magari il tuo -di problema- si sarebbe risolto in fretta.



    CITAZIONE
    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale:

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: :D non ti spiace se mi porto qualche guardia del corpo no? sai com'è XD

    EQUIP

    ABILITA' PASSIVE

    Fishman Gift
    Passive: Respirazione Subacquea, PW Up 50% (Forza, Resistenza), Resistenza al dolore

    Speechcraft
    Passive: Malia (Carisma)

    ABILITA' ATTIVE


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    Undarm's Dreadfleet




    Come da promessa – perché la mia parola era legge – avevo fatto ritorno nel luogo dove tutto aveva avuto inizio. Merovish. Il suo tanfo e la corruzione ancora erano presenti nella mia testa, ed esserci tornato non aveva fatto altro che ricordarmi ancora meglio quel postribolo infernale. Due mesi quindi erano passati; durante quel periodo di latitanza avevo vagato per tutto il semipiano, girando e spostandomi da un presidio all’altro di quel territorio conosciuto col nome d’Endlos: sicuramente più conscio e acculturato sulle tradizioni, luoghi e popolazioni che comprendevano questo strano e bizzarro mondo. Jinbe mi aveva dato istruzioni precise, nel non specificarmi i dettagli ma chiedendomi di affiancarlo – per la sua sicurezza – in un incontro che doveva avvenire fra lui e un bizzarro essere. Non sapevo altro, ne conoscevo informazioni per farmi un’idea sull’iniziativa che il buon pesce aveva deciso di intraprendere. Soltanto la mia fedeltà ad offrirgli servizio, nel ricordo di un debito che avevo nei suoi confronti. Ora ero qui, nuovamente al suo fianco e questo importava: nient’altro era rilevante o considerevole per rendermi conscio del compito che ricoprivo. Oltre alla mia figura, vi era anche la presenza di un altro della ciurma, un ragazzo che avevo visto di sfuggita alla riunione in cui si era formato il primo blocco ma di cui a parte ricordare il suo viso null’altro mi era familiare. Nelle nostre due persone, componevamo la scorta del mastodontico pesce: che a dirla tutta non era poi così indifeso da non saper affrontare gli imprevisti da solo. In ogni caso, in quanto di grado superiore e anche mio amico, non avrei a prescindere lasciato che si avventurasse da solo in quel luogo di violenza e criminalità palpante come i raggi del sole che riscaldano il viso in una giornata d’estate. Le nostre figure per vestiti e fisionomia non restavano indifferenti agli sguardi dei molti fra i vicoli; nel sentire fugaci occhiate di male intenzioni come a voler pronunciare la battuta “ è arrivata carne fresca”. Ogni tanto avevo l’impulso di accarezzare il mio arco nel prepararmi nel caso in cui, qualcuno avrebbe azzardato solo la presunzione di avvicinarsi a meno di un metro.

    ° Solo un passo falso °

    Le abitudini non morivano mai, e non per niente ero soprannominato occhio di falco che tutto vedeva e ogni cosa scrutava: avendo una vista che mi permetteva di osservare i più piccoli dettagli celati ai molti. Ma il percorso malfamato che ci doveva portare alla Quinta Bolgia, non suscitò preoccupazione di ingaggiar battaglia: lasciando solo che i continui sguardi fossero l’unico brutto vizio che i popolani avevano. Una volta dentro, la prima impressione che ebbi non fu certo migliore dell’esterno: nell’osservare sempre la decadenza e la sporcizia che ne facevano da padrone. Oltre a ciò, un odore acre di carne arrostita arricchiva l’aria in quel nauseabondo olezzo che certo non portava istintivamente ad avere fame ma al contrario a far chiudere lo stomaco per il disgusto. Senza farsi intimidire, Jinbe avanzò fra i continui sguardi di gente più lucida e meno dovuta all’ebbrezza dell’alcol che rispecchiava i canoni della classica taverna da quattro soldi. Automaticamente anche il mio passo si accostava al suo nel tenermi sempre a protezione ravvicinata per frappormi ad eventuali aggressioni improvvise. Il tipo in questione non era certo meno gradevole dei restanti che attorniavano il luogo: osservandolo nella sua figura bassa e tozza dai denti sporgenti. Senza giri di parole, il mio capitano venne subito al dunque, spiegandosi per il motivo che lo aveva portato fino in questo posto da quattro soldi a cercare quella figura specifica: che a una prima impressione doveva essere il proprietario dello “splendido locale”.



    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 5/5/2013, 09:20
     
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    Erano ormai passati circa due mesi da quando Jinbe li aveva congedati, dicendo loro di prepararsi per i futuri avvenimenti. Come promesso, era tornato, puntuale come sempre.
    Aveva viaggiato, in quel lasso di tempo: certo, non che avesse fatto granché. Era stato al Pentauron, aveva fatto qualche giro nell’Undarm, ma per il resto se ne era stato tranquillo, preparando le armi, principalmente.
    E ora, il momento tanto atteso era giunto: una nuova vita stava iniziando per lui, una nuova vecchia vita. Erano anni che attendeva di poter tornare in mare, e ora Jinbe gli aveva dato la possibilità di farlo. Ma prima avrebbero dovuto parlare con quell’essere basso, tozzo e rossiccio a cui apparteneva la Quinta Bolgia. Per quale motivo, non lo sapeva. Il capitano non gli aveva spiegato la loro presenza lì, se non come “scorta”.
    Che poi, cosa c’era da scortare non si era capito, visto che Jinbe era un bestione che di protezione aveva bisogno meno di zero. Insomma, i lottatori di sumo se la sognavano una stazza come la sua, con le sue capacità. Chissà quanti ne avrebbe potuti affrontare alla volta...hmmm...
    D’altro canto però, glie lo doveva: lo aveva tirato fuori dalla monotonia del quotidiano marciare per quelle terre, del sopravvivere alla meno peggio, dell’ingoiare l’onta di non essere più capitano. Glie lo doveva si. E gli avrebbe guardato le spalle, come richiesto.
    Mentre marciavano per i vicoli che portavano alla Quinta Bolgia, Elias era inquieto. Sguardo basso e cappello calato sul volto, non per paura: ma quel luogo, così impregnato di odio, violenza e sangue, gli metteva addosso una naturale inquietudine che difficilmente riusciva a spiegarsi. Non aveva molto da temere, era uno dei migliori spadaccini in circolazione probabilmente (nel suo mondo perlomeno lo era) e gli anni di esperienza ormai lo avevano reso quasi impeccabile nelle sue capacità.
    Tuttavia non era abbastanza erudito sulle presenze di quel mondo, che ogni giorno faceva spuntare fuori qualche nuovo bastardo in grado di ogni prodigio immaginabile, da potersi ritenere tranquillo al cento per cento che non sarebbe potuto succedere qualcosa di spiacevole. Per questo motivo, una mano era delicatamente appoggiata sull’elsa della spada, mentre l’altra era pronta ad afferrare una delle pistole appese al cinturone che gli attraversava diagonalmente il petto.
    Oltre a lui e Jinbe, con loro c’era il tipo con l’arco che aveva intravisto alla prima riunione. Non ne sapeva nulla, ma probabilmente la cosa era reciproca e inoltre, la cosa non lo disturbava affatto. Sebbene avesse un che di losco, aveva girato in mare con tipi peggiori.
    Certo, definisci peggiore adesso, su Endlos. Dove anche un nanerottolo all’apparenza insignificante poteva celare doti che avrebbero fatto strabuzzare a chiunque.
    Quando entrarono alla Quinta Bolgia, l’odore che impregnava l’ambiente fu un pugno allo stomaco. O meglio, al naso. D’accordo, non si capiva per quale dei due organi fosse peggio.
    L’odore di carne arrostita, che della carne probabilmente aveva solo il nome, afferrava lo stomaco in una morsa, facendo venir voglia di non pensare a quanto potesse essere pericoloso ingerirla. Il lezzo di alcool rancido invece, sembrava intenzionato ad annichilire l’olfatto di chi entrava, penetrando a fondo nell’organo sensoriale e facendo desiderare al proprietario di trovare immediatamente la finestra più vicina e spalancarla.
    Sgradevolezze a parte, i tre si diressero verso un tavolo, al quale era seduto l’essere basso, tozzo e rossiccio che, gli era stato detto, avrebbe dovuto dar loro qualche tipo di informazione vitale per la riuscita del piano di Jinbe.
    Poco lontano, un avventore ubriaco si contorceva per terra, reggendosi il braccio e piagnucolando: il motivo Elias lo capì subito dopo, quando lanciò un’occhiata sul tavolaccio di legno, sul quale era inchiodata una mano per mezzo di un pugnale. Ma più importante ancora, al tavolo era seduto il motivo della loro presenza lì.
    E subito il pirata si concentrò su di lui, tenendone d’occhio i movimenti, e lanciando ogni tanto occhiate tutt’intorno, in apparenza con fare annoiato: in realtà però, la spada sarebbe schizzata fuori dal fodero nel giro di una frazione di secondo, pronta a recidere qualsiasi estremità si fosse avvicinata in un raggio d’azione troppo invadente per i suoi gusti.






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    - Fisico: ottimale, 100%
    - Psicologico: un po’ teso, pronto ad intervenire in caso di necessità.
    - Passive:
    - Black curse [gratuita, gdr-only]: si tratta di una variazione del Marchio Nero. Elias è condannato a vivere in eterno, soffrendo la perdita di amici, parenti e chiunque gli sia vicino.
    - Doppia arma [gratuita, per Acrobata]: può usare due armi contemporaneamente.

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    La fine di un contratto, l'inizio di un altro


    Se era un brutto momento?
    Zimmer fissò il gruppo nonsisabenedadove uscito, cercando di elaborare una risposta composta da un soggetto, un verbo e un predicato. Lasciando perdere gli articoli e la punteggiatura, aveva appena perso per colpa altrui uno dei contratti più redditizi che gli Eversori potessero mai aver aspirato ad ottenere, oltre che ad aver perso la faccia pubblicamente.
    "Tutto a meraviglia va, tu no vede?" rispose, con astio.
    Con una lieve spinta, il Boggart si dondolò sulla sedia, poggiando i piedi scagliosi sulla superficie del tavolo e portandosi le mani artigliate dietro il capo. Lanciò una seconda occhiata al trio, soppesandone i volti e, sopratutto, le armi.

    Aveva anche pensato di vietare qualsiasi armamento all'interno del proprio locale, per evitare di dover pulire le chiazze di sangue dai tavoli ogni mercoledì pomeriggio. Ma erano a Merovish: vietare di portare armi in qualsiasi posto voleva dire attirarne di più pericolose.
    E poi, i tavoli li puliva 23.

    "Voi siede e ordina qualcosa, o voi fuori da palle. Questa è locale, no infopoint di Tana" ringhiò il rossiccio, accennando alle sedie vuote tutte attorno al tavolo. E poi, se bisognava parlare, tanto valeva farlo con il bicchiere pieno e la gola fresca, no? Anche se probabilmente, le tre sedie sarebbero bastate assieme solo per il più grosso del trio. Un armadio, azzurro per giunta.
    Fortuna che il Boggart non era schizzinoso e non aveva alcun problema verso quel colore.
    Mentre Zimmer ascoltava l'iniziale spiegazione dell'uomo-balena, 23 comparve quasi dal nulla, reggendo un rudimentale vassoio (uno scudo logoro, per l'esattezza) con su tre birre e un boccale di Hich per il capo.
    Mentre mandava giù il primo sorso, cercò di associare al nome fornitogli un volto.
    "Fhè. Io no conosce nessun Hughes, ma se tu vuole comprare schiavi, tu è in distretto sbagliato. Tu va dai caduti, a Casa di Sangue. Io no ha schiavi da vendere." commentò, con amarezza.
    Poi, visto che un sorso non era abbastanza, vuotò il nuovo boccale, ruttando rumorosamente una nuvoletta/fungo verde pastello.

    Ragassi, se mi dite la sigla della vostra gilda, la aggiungo al titolo




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    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
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    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


    Companion
    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Note:











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    PRESENTAZIONE


    ~ { Presidio Sud, Merovish


    Un tipo spiccio, dal linguaggio forse primitivo ma dalla mente arguta: la prima analisi del Boggart l'avevi fatta così, su due piedi. Sapevi che non si giudicava un libro dalla copertina, nonostante questa puzzasse di scarpa e fosse scagliosa in modo improponibile; in quel caso, era meglio guardare bene oltre, leggere -come si suol dire- sopra le righe. E afferrare le situazioni al volo, come farebbe un falco.

    Non è importante se conosce o meno chi mi manda. Non sono qui per questo.

    Facesti, prendendo almeno due delle tre sedie per sistemare la tua stazza; ai due che ti accompagnavano facesti segno di prendere qualcosa da bere, stando però all'erta nel caso in cui dalle parole fossero finiti al peggio... Cosa che non speravi. Eppoi, era anche un modo per permettere ad Hiei ed Elias di conoscersi, dato che avrebbero ben presto passato molto tempo assieme sulla nave.

    Il mio nome è Jinbe e sono un pirata dei mari dell'Ovest. Ho viaggiato molto a lungo e per molto tempo alla ricerca di una persona. Persona della cui posizione e condizione mi è stato garantito lei sa sicuramente qualcosa.

    Poggiasti il gomito sul tavolo, ordinando qualcosa di forte e indigeribile per mandarlo giù... con tutto il boccale.

    Ora, come già detto, non sono un uomo d'affari: io non vendo e non compro, bensì affondo e depredo. E vede, anche io ho avuto una pessima giornata, ma sono certo che potremmo ricavare qualcosa, dalle nostre brutte giornate.

    Apristi leggermente la bocca: i due denti più grossi, come zanne di elefante, spuntavano dai lati della bocca; erano sufficienti ad alzare il tavolo e chi ci stava con i piedi sopra. Il resto della dentatura era quella di uno squalo: quel tipo di mandibole che non masticano, bensì strappano e staccano.

    Perciò, se ha qualcosa che la turba o la innervosisce me lo dica: potrei fare qualcosa per lei al riguardo. Così lei in cambio potrebbe fare qualcosa per me.

    C'erano persone come Jepson che amavano sedersi e parlare del più e del meno, cercando di infinocchiare con le parole gli altri. C'erano persone come Zimmer, che potevano vendere una patacca spacciandola per oro, ma che non erano disposti a comprare patacche spacciate per oro. E poi c'eri tu, che non te ne fregava un cazzo dei problemi del Boggart o dei guai di Hughes: il tuo cruccio era Jack e Jack soltanto. Se per riaverlo dovevi bruciare mezza Merovish, l'avresti fatto. Se il Boggart voleva che tu bruciassi la casa di qualcuno per vendetta, avresti fatto anche quello. Non era importante, l'avresti fatto comunque perché eri un pirata.

    In cambio ci guadagniamo entrambi una proficua alleanza.



    CITAZIONE
    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale:

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: Pande e Alastor, potete sfruttare questi turni per parlottare tra voi e conoscervi; mi raccomando, niente autoconclusività e se avete dubbi su ambientazione e simili, Kami è il vostro uomo. Qualsiasi cosa vogliate fare al sud, sia ora che in futuro, chiedetela sempre prima a lui ;D
    x Kami: durante la sua parlantina, è valida la malia di carisma, che trovi descritta in scheda^^ (a meno di difese apposite, ovvio)

    EQUIP

    ABILITA' PASSIVE

    Fishman Gift
    Passive: Respirazione Subacquea, PW Up 50% (Forza, Resistenza), Resistenza al dolore

    Speechcraft
    Passive: Malia (Carisma)

    ABILITA' ATTIVE


    ///
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    Undarm's Dreadfleet




    Tipo rude e sgrammaticato quel personaggio. Mi chiedevo cosa mai potesse renderlo così interessante da far tergiversare Jinbe nel mostrarsi ancora quieto: stranezze della vita. Il mio sguardo stava attento nello scrutare ogni dettaglio, la più piccola azione apparentemente celata o invisibile: senza che al contrario sapessero far funzionare lo sguardo nello stesso modo. Non mi piaceva quel tipo, non m’ispirava fiducia proprio per niente; lo trovavo rozzo oltre che pesante mente volgare, avendo come il presentimento che insistere da parte del capitano, poteva solo portare a trasformare il dialogo, in una più caotica azzuffata o risa per meglio fare intendere.

    ° Che razza di soggeto °

    Ad ogni modo, non era mio compito consigliare o dire la mia, tutt’altro: nel mio silenzio a perseverare in quella posizione guardinga, mi limitavo al semplice controllare. Prima, nel gesto di sedersi, e poi di indicare il bancone, era eloquente lo scenario innescatosi: nel far intendere che la discussione si sarebbe protratta in quel confronto, cercando da parte del gigantesco pesce di sfruttare tutta la sua maestria diplomatica nel guadagnare fiducia da parte del fetido padrone di casa. Non avevo molta scelta, come non avevo rilevanza in quel dialogo – semplicemente acconsentire – portandomi nel punto indicato e lasciando i due pezzi grossi – chi più, chi meno – faccia a faccia: così che fossero lasciati in pace e potessero portare avanti quella contorta e sorda – da parte del bogart – trattativa. Il resto dei personaggi – sconosciuti - che vi erano all’interno, era sostanzialmente gentaglia; personaggi da quattro soldi, che ogni tanto – in un gesto che io odiavo estremamente – scrutavano con fugaci occhiate le nostre figure, seguite da risate o vociare all’orecchio di chi vi era seduto accanto: l’imponente mole del mio capitano ancora intento a conversare con l’indigeno nell’indifferenza di essere osservato.

    ° C'è un tanfo insopportabile °

    Bisognava ammetterlo, il posto aveva un suo fascino (ironia): certo… come poteva avere fascino un ubriaco che molesta una giovane e graziosa ragazza, ma in ogni caso, bisognava ammettere che avesse – tal luogo - un non so che di caratteristico e rustico. Non ero un tipo certo socievole come il monolitico pesce, che sembrava trovarci sempre più gusto nel conversare, o forse, semplicemente aveva annusato la pista giusta per un buon affare. Vai a capire le macchinazioni dei piani alti, e i progetti che abilmente vengono intersecati per dar vita all’opera; non esisteva altro che lo scopo per me, e il credo in qualcosa che facesse bruciare la fiamma della passione, o semplicemente, l’obiettivo che facesse ancora essere di utilità un assassino che non aveva – al momento – più nemici da combattere, ma essenzialmente, una motivazione per continuare ad esistere: e Jinbe, era senza dubbio l’uomo giusto per ridar vigore al mio animo infiacchito e disinteressato.




    Il perfetto arcere» [3 pnt]
    Ability_hunter_focusfire
    Arco: Questo arco, caratteristico nelle forme e nella procedura di costruzione, viene prediletto dagli amanti delle armi leggere e maneggevoli. Costruito seguendo fedelmente la tradizione artigianale, l’arma rappresenta il perfetto connubio tra bellezza e utilità.
    Una delle caratteristiche principali dell'arma è la doppia curvatura del legno, nel senso che essa è esattamente invertita quando l'arma dalla posizione di riposo viene portata, nell'atto del lancio, alla tensione completa; le due estremità, ovvero le punte, sono state incurvate nel corso della lavorazione riscaldando a vapore e piegando la placca di rivestimento. L'impugnatura è stata realizzata in due fasi differenti: dapprima si è rivestita tutta la parte centrale dell'arco con uno strato di pelle bruna; quindi la parte centrale di tale avvolgimento è stata tagliata e rimossa assieme agli altri elementi di copertura, lasciando scoperto il legno.
    In quel settore è stato così possibile procedere ad un'ulteriore rifinitura della forma, con piccoli e precisi intagli atti a donare all'impugnatura una forma che consentisse una presa comoda e sicura nella mano dell'arciere. Ultimato l'arco è stata fissata la corda, precedentemente realizzata con intrecci di fibre di canapa e crini di cavallo altamente selezionati.

    Ability_hunter_wildquiver
    Faretra: Assieme all’arco viene presentata anche una splendida faretra.
    Essenziale per ogni arciere o balestriere, la faretra permette di portare con se una riserva di frecce che può risultare vitale in caso di battaglia prolungata.
    Questo esemplare di faretra è stato studiato appositamente per avere il minimo ingombro e la massima comodità. Pur infatti andando applicata alla cinta non limita i movimenti dato che le sue ridotte dimensioni non causano eccessivo ingombro e in caso di necessità può essere portata anche a tracolla utilizzando una cinghia.
    Questa faretra è stato realizzata ripiegando su se stesso e cucendo varie parti di cuoio di colore scuro, così da render la struttura più flessibile e resistente. Alcuni disegni attorniano tutto l’oggetto, riproducendo fedelmente motivi elfici caratteristici.
    Trattata da ultimo con polveri speciali per farla diventare lucida, la faretra ha una capienza approssimativa di 20 frecce.

    Ability_hunter_longshots
    Frecce: Le presenti Frecce Lunghe sono utilizzabili con qualsiasi tipo di arco ma non con le balestre. Sono lunghe ciascuna un braccio e, a differenza delle normali frecce, sfruttano la loro lunghezza e la loro particolare fattura per aumentare precisione e potenza del lancio.
    L’asta è in legno di frassino, conosciuto per la sua elevata durezza e poca flessibilità, che si può riconoscere per il suo colore bianco rosato. Le punte coniche sono state ottenute colando il ferro fuso in appositi stampi e lasciato solidificare.
    A termine di ciò sono state forgiate dai Mastri Fabbri della Masseria e successivamente le punte applicate mediante incastro e colla di pesce. Per l’impennaggio sono state utilizzate delle penne miste di volatili, poste nelle apposite scanalature e tenute salde mediante utilizzo di colla di farina.
    [Tot. 20 frecce]


    Lama celata» [1 pnt]
    Tratto distintivo degli Assassini, la lama celata è una polsiera in cui è nascosto un meccanismo a molla, attivato con un rapido scatto del polso; ideale per le uccisioni silenziose (in basso profilo) o rapide (in alto profilo), presenta essenzialmente un inconveniente dovuta alla scarsa praticità durante i duelli poiché non la si può usarla per attaccare direttamente il nemico o per parare gli attacchi ma solo per finire un nemico a terra; tuttavia se si contrattacca con la lama nascosta si può uccidere rapidamente qualsiasi nemico anche se richiede un tempismo maggiore rispetto alle altre armi. Il meccanismo della lama indica l'assoluta devozione dell'assassino alla causa: richiede infatti l'amputazione di due falangi dell'anulare per usare al meglio l'arma.
    [


    Ability_hunter_eagleeye

    Hawkeye» [15 pnt]
    Un arciere non è solo un combattente che sfrutta un attrezzo di legno ricurvo per scagliare paletti acuminati: no… esso è molto di più. La vista - suo vantaggio fondamentale - è talmente affinata e reattiva da renderlo sensibile al minimo dettaglio: molto più di qualsiasi altro guerriero o combattente di provata esperienza. Avere una vista nitida anche di notte e dove la luce scarseggia rendendo il normale senso orbitale inefficente o, osservare accuratamente un minimo spostamento del più impercettibile movimento apparentemente celato allo sguardo comune; questo è un arciere: un eletto donato della vista di un falco. Questa sua straordinaria visuale gli consente di osservare dettagli da altri ignorati e da lui invece nitidamente visibili - potendo in questo modo colpire bersagli in movimento o apparentemente nascosti, o al contrario, essere lui a muoversi tenendo l'obiettivo sempre a portata di tiro: riuscendo tramite il suo duro addestramento con l’arma arcuata ad avere un’eccezionale precisione e una mira infallibile.
    [Scurovisione] [Vista migliorata] [Mira perfetta]
    [Triplice Passiva].
     
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    Quando il rossiccio parlò, Elias non fu minimamente sorpreso di sentirlo parlare in modo sgrammaticato e alquanto volgare. Che ci si poteva aspettare da qualcuno cui appartenesse un posto del genere. Questo glie lo rese immediatamente antipatico. Per non parlare del fatto che come aspetto non trasmetteva alcuna fiducia o un qualsiasi aggettivo positivo. Ma, anche in questo caso, si poteva dire che a Merovish non si andava per trovare gente per bene.
    Era di malumore e si vedeva, anche se il pirata dubitava del fatto che in circostanze normali la sua espressività facciale fosse molto diversa da ora. Ma quella era roba che non gli interessava. Come Hiei, anche lui era lì non per le parole, ma semplicemente come guardaspalle. Non doveva esprimere la sua opinione, né doveva convincere qualcuno a fare alcunché: doveva semplicemente limitarsi a tenere d’occhio i furfanti che si aggiravano per quel posto.
    Mentre Jinbe attaccava col suo discorso, un giovane si avvicinò al tavolo portando (su quello che sembrava essere uno scudo) alcuni boccali di birra e un bicchiere colmo di un altro liquido, per lui non identificabile. E a dirla tutta non era nemmeno curioso di sapere cosa fosse esattamente. Al cenno di permesso del capitano, Elias afferrò uno dei boccali, senza troppa fretta iniziando, dopo alcuni secondi di ispezione, a sorseggiare il liquido frizzante.
    Lanciando un’occhiata ai presenti, Elias fece mentalmente il punto della situazione: all’incirca dieci persone all’interno del locale, tutte intente a bere. Non erano una minaccia, almeno non ancora, ma di certo non sarebbe stato un problema eliminarli nel caso si fosse arrivati ai fatti. L’unica uscita (per quello che poteva vedere) era la porta da cui erano entrati poc’anzi, quindi teoricamente chiunque avesse voluto entrare avrebbe dovuto passare di lì. Certo, c’erano le finestre...ma seriamente, chi diavolo entrerebbe da una finestra facendo baccano come un ladro di seconda categoria?
    Tornò quindi a concentrarsi sugli avventori: quando ancora poteva dirsi capitano avrebbe fatto saltar via la pelle a frustate a chiunque lo avesse guardato in quel modo. Sguardi di sciacalli affamati, pronti a saltargli al collo al minimo segno di cedimento. Risate da iena, bisbigli ai compagni e gomitate eloquenti. Ma ormai non era più capitano, e la frusta non l’aveva con se. Peccato.
    Ad ogni modo, imitando Hiei anche lui si allontanò dal tavolo della trattativa (dirigendosi al bancone col boccale in mano), lasciando così modo a Jinbe di trattare con la bestiola rossiccia. Era sicuro che con la sua capacità di persuasione (dovuta non solo alla parlantina, ma decisamente anche all’aspetto...) sarebbe riuscito a raggiungere i suoi scopi.
    L’arciere, sprezzante, scrutava i dintorni con occhio meticoloso, da esperto cacciatore.
    Maledizione che lezzo...la Quinta Bolgia puzzava davvero orribilmente, consonamente allo standard di Merovish ad ogni modo. Non che la cosa lo disturbasse più di tanto, era stato in posti ben peggiori ai suoi tempi. Oddio, forse non così peggiori, ma comunque abbastanza fetidi da poter far scendere in seconda posizione il posto in cui si trovavano.
    - Bleah...- borbottò Elias. Si strofinò il naso, come se facendo questo l'odore potesse diventare meno stomachevole."Credo che ci attendano cose ben peggiori di questo, se continuiamo a seguire Jinbe. Chissà potremmo anche desiderare di essere rimasti a terra un giorno!" sorrise. Rimpiangere di essere andato per mare? Ma neanche per tutto l’oro della Compagnia delle Indie.






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    - Psicologico: meno teso di quando è entrato, ma comunque pronto ad intervenire in caso di necessità.
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    - Black curse [gratuita, gdr-only]: si tratta di una variazione del Marchio Nero. Elias è condannato a vivere in eterno, soffrendo la perdita di amici, parenti e chiunque gli sia vicino.
    - Doppia arma [gratuita, per Acrobata]: può usare due armi contemporaneamente.

    - Note: non dovrei aver sbagliato nulla nelle dinamiche di movimento, ma se ci fosse qualcosa che non va ditemi che correggo xD


    Edited by Alastor Krane - 10/5/2013, 17:15
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    La fine di un contratto, l'inizio di un altro




    Ad un cenno del loro capitano, i due sottoposti (o almeno, Zimm li aveva idealizzati come tali) si dispersero nel locale, lasciando solo il gigantesco uomo-pesce a discutere con il diversamente alto Boggart. Certo, dovevano proprio far ridere come coppia: il gigante e il tappo. Più di un paio d'occhi si girarono ad osservare quei due, ma il Molliccio non parve farci caso. Lasciando la posizione disinteressata di prima, si affacciò ora sul tavolo, come se volesse studiare meglio il colosso che gli stava davanti.
    Un pirata dell'Ovest.
    Come creatura del sottosuolo, per Zimmer il mare era sempre stata un enorme pozzanghera inutile, piazzata da qualche parte per un capriccio del Maelstorm. Quando poi le vicissitudini del fato lo avevano spinto ad esplorare l'Ovest, e aveva visto quell'enorme distesa d'acqua salta, aveva provato nelle viscere un profondo senso di inquietudine. Erano passati diversi secoli, da allora, eppure solo il ricordo faceva riaffiorare quelle antiche emozioni.

    Le parole del pirata, comunque, gli avevano fatto balenare una vaga idea nella mente. Molto, molto vaga. Forse c'era davvero la speranza che quella infausta giornata si trasformasse in qualcosa di più promettente.

    "Tu lascia perdere mie inquietudini, per ora... tu ha mia attenzione, pescetto." commentò, serio. La parola magica era stata "alleanza".
    Il Boggart fece un attimo di pausa, perdendo lo sguardo sul fondo del bicchiere ormai vuoto, rigirandoselo con inquietudine fra le dita artigliate. Poi ghignò.
    "Uomo che tu cerca... è forse un caduto?" commentò distrattamente, cercando di marcare bene l'ultima parola.
    Non ci voleva certo un genio, per arrivare a quella conclusione. Se uno schiavista non appartenente alla Casa di Sangue
    (non aveva mai sentito quel nome, ne lo aveva letto fra i registri della Donna del Tè, la signora del distretto dei Caduti) aveva indirizzato il pirata da Zimmer, e non dalla schiavista stessa, era perché il pirata altri non cercava che uno schiavo... uno schiavo che, evidentemente, non poteva essere preso per vie più convenzionali.

    La siglaa xD Flà, anche Zimmo ha una passiva di carisma, però temo che ci siano problemi con lo schedino del post, in caso è nella scheda.





    ENERGIA:100%
    Corpo: Mente:



    Attive:
    N/A

    Passive:
    Lingua di un mercante figlio di puttana.
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


    Companion
    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Note:











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    PRESENTAZIONE


    ~ { Presidio Sud, Merovish


    Esatto.

    Che avessi fatto breccia, lo intuivi dal fatto che si era improvvisamente interessato alle tue parole. Non che fosse una novità: parlare con Jepson aveva risvegliato in te una certa propensione nell'oratoria, tale che non ti fu difficile mettere in tavolo una blanda trattativa. Blanda, perché i dettagli li avreste decisi col senno del poi.

    Il suo nome è Jack Sparrow. Non dubito che abbiate sentito parlare di lui. Dopo tutto, immagino che sia raro avere a che fare con un caduto immortale, no?

    Un mezzo sorriso deturpò la tua serietà. Ricordavi quella volta in cui Jack aveva trovato un forziere e aveva pensato di darsi alla pazza gioia vendendo tutti i dobloni. Alla prima sera di Luna nuova, quello che venne a chiamarti fino a casa era...

    Chi lo ha comperato ha fatto certamente un grande affare. Non può mangiare, pur avendo fame. Non può morire, perché è già morto. Non prova fatica e non ha bisogno di dormire. Per di più, alla prima Luna nuova lo si può mettere a guardia per spaventare i ladri.

    Descrivevi al Boggart cose che avevi appreso -che Jack aveva appreso a sue spese. La buttavi lì, immaginando che uno schiavista potesse trovare fruttuose certe qualità del tuo amico, anziché fare affidamento su carne umana da sfamare e da trattare in un certo modo, onde non rischiarne la morte e il conseguente spreco di danaro.

    Ora, è chiaro che io non intendo lasciare il mio amico nella condizione in cui versa. Ed è anche chiaro che, se mi hanno mandato da voi, significa che non c'è modo di riavere indietro Jack con i metodi tradizionali.

    Ma non importa...

    Ma sono certo che lei stia già pensando a qualcosa che possa riempire le tasche di entrambi, dico bene?

    *

    Frattanto che tu parlavi con il Boggart, una delle cameriere del locale si fece coraggio e si avvicinò ai due pirati, come il suo lavoro le richiedeva. Appena a tiro d'udito, fece:

    I signori desiderano ordinare?

    Con un piccolo taccuino alla mano, alzò subito la penna -pronta a catturare qualsiasi cosa fosse uscita dalla loro bocca.



    CITAZIONE
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    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale:

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: a pande e alastor ho mosso una png giusto per non farlo sentire esclusi XD ordinate, offre Jinbe

    EQUIP

    ABILITA' PASSIVE

    Fishman Gift
    Passive: Respirazione Subacquea, PW Up 50% (Forza, Resistenza), Resistenza al dolore

    Speechcraft
    Passive: Malia (Carisma)

    ABILITA' ATTIVE


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    Undarm's Dreadfleet




    Il mio compagno di mare, sembrava non gradire quanto me quel posto, in una smorfia di disappunto ad esternare il suo disgusto per quel fetido posto. Di lui sapevo ben poco come già detto: sostanzialmente sapendo solo di essere accomunati nello scopo di seguire il capitano. Ormai era passato un po’ di tempo, la discussione sembrava quieta e civile, non intuendo gesti di sorta che potevano portare ad un’eventuale preoccupazione. Non che fossi un essere curioso, o un tipo dedito ad origliare, ma di riflettere mi chiedevo cosa mai poteva spingere Jinbe ad imbastire colloquio con un essere tanto diverso da lui nei modi e nell’indole: senza dubbio un atto dovuto, qualcosa di così importante da rendere secondario il sesto senso - o percezione a meglio dire - di comprendere la pericolosità di inoltrarsi in un posto tanto malfamato per pochi effettivi. Non che non fossi abituato allo sfavore o allo svantaggio, ma certo era che la sua caparbietà nell’andare come un topo nella tana di numerosi gatti mi faceva comprendere che l’interesse era mosso dalla disperazione di ottenere un risultato. Ovviamente questa era una supposizione, e lungi da me voler far intendere che vi fosse poca fiducia, o disapprovazione nel suo intento: semplicemente cercare di capire cosa poteva renderlo testardo da ignorare ogni altro dettaglio.

    Devo dire, che è molto abile nel parlare e convincere.

    Affermai, condividendo quel pensiero ad alta voce con Elias: mostrandomi di conseguenza socievole ad accettare la sua compagnia e di conseguenza riconoscerlo mio pari.

    Tu per quale motivo hai deciso di unirti alla causa?

    Dato che c’ero, conversare poteva essere un buon diletto per far scorrere le lancette del tempo molto velocemente, e non farsi prendere dalla noia nel aspettare chissà ancora quanto tempo, prima che Jinbe fosse soddisfatto del risultato ottenuto. Conoscere i propri compagni era fondamentale per avere una sincronia molto efficace anche in battaglia, sapendo quanta fiducia poteva essere risposta in loro nel sentirli come fratelli: il rispetto per me era tutto. Il codice nel dimostrarsi leali e avere ammirazione per quelli che ora sono la tua famiglia e l’unico bene che ti è rimasto, diventando ammirazione. Quella stessa ammirazione che provavo per il pesce troppo cresciuto, e che forse, avrei provato in futuro per il ragazzo e compagno di fianco a me. Una ragazza di gradevole aspetto si avvicinò maneggiando un taccuino, nell’azione e conseguente domanda d’ordinazione per rendere quella nostra attesa più piacevole. Jinbe pensava proprio a tutto anche se impegnato, in quel gesto di gran cuore a farci sentire a proprio agio per non essere semplicemente delle comparse senza attuale utilità. Non ero molto propenso ad ordinare in un posto dalle norme igieniche tanto scarse e dal tanfo così percepibile da irritarmi il naso, sentendo l’istinto di tapparmelo: ma mostrarmi schizzinoso poteva rendere la situazione intollerabile offendendo il proprietario e con ciò, scatenare malumore nel complicare la trattativa.

    Qualcosa di forte.




    Il perfetto arcere» [3 pnt]
    Ability_hunter_focusfire
    Arco: Questo arco, caratteristico nelle forme e nella procedura di costruzione, viene prediletto dagli amanti delle armi leggere e maneggevoli. Costruito seguendo fedelmente la tradizione artigianale, l’arma rappresenta il perfetto connubio tra bellezza e utilità.
    Una delle caratteristiche principali dell'arma è la doppia curvatura del legno, nel senso che essa è esattamente invertita quando l'arma dalla posizione di riposo viene portata, nell'atto del lancio, alla tensione completa; le due estremità, ovvero le punte, sono state incurvate nel corso della lavorazione riscaldando a vapore e piegando la placca di rivestimento. L'impugnatura è stata realizzata in due fasi differenti: dapprima si è rivestita tutta la parte centrale dell'arco con uno strato di pelle bruna; quindi la parte centrale di tale avvolgimento è stata tagliata e rimossa assieme agli altri elementi di copertura, lasciando scoperto il legno.
    In quel settore è stato così possibile procedere ad un'ulteriore rifinitura della forma, con piccoli e precisi intagli atti a donare all'impugnatura una forma che consentisse una presa comoda e sicura nella mano dell'arciere. Ultimato l'arco è stata fissata la corda, precedentemente realizzata con intrecci di fibre di canapa e crini di cavallo altamente selezionati.

    Ability_hunter_wildquiver
    Faretra: Assieme all’arco viene presentata anche una splendida faretra.
    Essenziale per ogni arciere o balestriere, la faretra permette di portare con se una riserva di frecce che può risultare vitale in caso di battaglia prolungata.
    Questo esemplare di faretra è stato studiato appositamente per avere il minimo ingombro e la massima comodità. Pur infatti andando applicata alla cinta non limita i movimenti dato che le sue ridotte dimensioni non causano eccessivo ingombro e in caso di necessità può essere portata anche a tracolla utilizzando una cinghia.
    Questa faretra è stato realizzata ripiegando su se stesso e cucendo varie parti di cuoio di colore scuro, così da render la struttura più flessibile e resistente. Alcuni disegni attorniano tutto l’oggetto, riproducendo fedelmente motivi elfici caratteristici.
    Trattata da ultimo con polveri speciali per farla diventare lucida, la faretra ha una capienza approssimativa di 20 frecce.

    Ability_hunter_longshots
    Frecce: Le presenti Frecce Lunghe sono utilizzabili con qualsiasi tipo di arco ma non con le balestre. Sono lunghe ciascuna un braccio e, a differenza delle normali frecce, sfruttano la loro lunghezza e la loro particolare fattura per aumentare precisione e potenza del lancio.
    L’asta è in legno di frassino, conosciuto per la sua elevata durezza e poca flessibilità, che si può riconoscere per il suo colore bianco rosato. Le punte coniche sono state ottenute colando il ferro fuso in appositi stampi e lasciato solidificare.
    A termine di ciò sono state forgiate dai Mastri Fabbri della Masseria e successivamente le punte applicate mediante incastro e colla di pesce. Per l’impennaggio sono state utilizzate delle penne miste di volatili, poste nelle apposite scanalature e tenute salde mediante utilizzo di colla di farina.
    [Tot. 20 frecce]


    Lama celata» [1 pnt]
    Tratto distintivo degli Assassini, la lama celata è una polsiera in cui è nascosto un meccanismo a molla, attivato con un rapido scatto del polso; ideale per le uccisioni silenziose (in basso profilo) o rapide (in alto profilo), presenta essenzialmente un inconveniente dovuta alla scarsa praticità durante i duelli poiché non la si può usarla per attaccare direttamente il nemico o per parare gli attacchi ma solo per finire un nemico a terra; tuttavia se si contrattacca con la lama nascosta si può uccidere rapidamente qualsiasi nemico anche se richiede un tempismo maggiore rispetto alle altre armi. Il meccanismo della lama indica l'assoluta devozione dell'assassino alla causa: richiede infatti l'amputazione di due falangi dell'anulare per usare al meglio l'arma.
    [


    Ability_hunter_eagleeye

    Hawkeye» [15 pnt]
    Un arciere non è solo un combattente che sfrutta un attrezzo di legno ricurvo per scagliare paletti acuminati: no… esso è molto di più. La vista - suo vantaggio fondamentale - è talmente affinata e reattiva da renderlo sensibile al minimo dettaglio: molto più di qualsiasi altro guerriero o combattente di provata esperienza. Avere una vista nitida anche di notte e dove la luce scarseggia rendendo il normale senso orbitale inefficente o, osservare accuratamente un minimo spostamento del più impercettibile movimento apparentemente celato allo sguardo comune; questo è un arciere: un eletto donato della vista di un falco. Questa sua straordinaria visuale gli consente di osservare dettagli da altri ignorati e da lui invece nitidamente visibili - potendo in questo modo colpire bersagli in movimento o apparentemente nascosti, o al contrario, essere lui a muoversi tenendo l'obiettivo sempre a portata di tiro: riuscendo tramite il suo duro addestramento con l’arma arcuata ad avere un’eccezionale precisione e una mira infallibile.
    [Scurovisione] [Vista migliorata] [Mira perfetta]
    [Triplice Passiva].
     
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    Dopo una decina di minuti che erano al bancone, l’atmosfera parve rilassarsi un poco: il capitano e il rossiccio discutevano in modo abbastanza tranquillo, e gli altri avventori avevano smesso di osservarli ogni due secondi come se fossero stati dei fenomeni da baraccone.
    Ciononostante, mentre con una mano si portava il boccale di birra alla bocca, con l’altra rimaneva comunque nei pressi dell’elsa della sua spada. No, non si fidava del posto...non se ne era mai fidato.
    - Devo dire, che è molto abile nel parlare e convincere- la voce di Hiei lo riscosse, facendogli sollevare lo sguardo dal boccale.
    - Deve essere una sua dote innata...- rispose Elias, pensieroso.- Ti giuro che quando ci ha parlato la prima volta avrei avuto quasi voglia di dire “Ti seguirò oltre i confini del mare!”- ridacchiò, posando brevemente lo sguardo sul suo capitano e girandolo poi nuovamente su Hiei dopo pochi secondi. In effetti, ora che ci pensava non sapeva nulla di lui. Lui, forse meglio di chiunque altro, sapeva bene cosa significasse per l’efficienza della ciurma conoscersi. I singoli marinai dovevano diventare compagni d’arme, fratelli, in modo da potersi fidare l’uno dell’altro e in modo da non intralciarsi nei propri compiti. Senza contare che un equipaggio che si conosceva e rispettava era molto più facile da mantenere sotto controllo. Fu quindi grato al proprio nuovo compagno, quando questi gli rivolse la parola, rompendo quella sorta di silenzio che si era andato a creare fra di loro. Quel tipico silenzio di due persone che, incontratesi per caso, si trovano nello stesso posto solamente per il fatto che hanno lo stesso affare da sbrigarvi.
    - Tu per quale motivo hai deciso di unirti alla causa?- gli chiese poi Hiei.
    Elias bevette un sorso di birra, finendo il boccale. Non parlava della sua vita da un sacco di tempo, soprattutto con uno straniero. Ma adesso non era più tra stranieri: era fra coloro che avrebbero rappresentato la sua famiglia da lì in poi.
    Dopo alcuni secondi, il pirata iniziò a raccontare.
    - Nel mio mondo sono nato e cresciuto per mare. Ci ho passato davvero la vita, tanto che conosco le rotte a memoria. I mari lì non hanno segreti per me, o quasi. Quando approdai in questo posto ero senza nave, senza ciurma, senza soldi...senza nulla. non avevo possibilità di tornare a fare ciò a cui ero abituato. E in un primo momento ne fui quasi felice: avevo l’occasione di iniziare una nuova vita. Ma con il passare degli anni, mi sono accorto di quanto mi mancasse la vita per mare...non c’è nulla di più bello del sorgere del sole sull’acqua, quando questa è piatta e calma alle prime ore del mattino. Non c’è niente di più meraviglioso che sentirsi il vento fra i capelli e sentirsi liberi. Una nave è tutto ciò di cui ho bisogno per sentirmi me stesso. E Jinbe mi ha dato la possibilità di vivere di nuovo così. Non mi importa di non essere Capitano, mi importa solo poter tornare per mare- fece una pausa riflessiva.
    In quel momento una ragazza abbastanza graziosa si avvicinò loro, chiedendogli cosa desiderassero da bere ed armeggiando con un taccuino.
    - Qualcosa di forte- disse Hiei.
    - Un’altra birra se possibile- ordinò Elias.
    Nel giro di pochi minuti la ragazza ritornò con le ordinazioni ed un sorriso malizioso sul volto.
    - Io morirò per mare...- concluse Elias dopo aver preso un sorso.- È quello il mio destino. Anche se ce ne vorrà di tempo per realizzarlo...- il tono di voce divenne un po’ triste all’ultima frase. Impercettibile per un ascoltatore occasionale, ma per chi avesse prestato davvero attenzione sarebbe parso abbastanza evidente.- Ma,- si riprese subito con un sorriso,- basta parlare di me. Tu perché ti sei arruolato?- chiese a sua volta il pirata in nero, continuando a sorseggiare la sua birra.





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    - Fisico: ottimale, 100%
    - Psicologico: full-immersion di ricordi xD scherzi a parte, diventa sempre nostalgico quando si ricorda la sua vita passata.
    - Passive:
    - Black curse [gratuita, gdr-only]: si tratta di una variazione del Marchio Nero. Elias è condannato a vivere in eterno, soffrendo la perdita di amici, parenti e chiunque gli sia vicino.
    - Doppia arma [gratuita, per Acrobata]: può usare due armi contemporaneamente.

    - Note: Grazie del drink, Capitano!
     
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    La fine di un contratto, l'inizio di un altro




    Zimmer fece centro, indovinando la condizione del poveraccio che il grande uomo pesce sperava di liberare. A questa informazione ne seguirono altre, che inquietarono l'animo del molliccio.
    Si, aveva sentito parlare di quello schiavo che, apparentemente, non poteva morire.
    Endlos era un posto strano, e non era così impossibile trovare persone che sfuggivano al freddo abbraccio di mamma morte. Il Boggart stesso era morto due volte, e per due volte era riuscito a strisciare fuori dall'inferno. A fatica, certo, ma se c'era riuscito lui...
    Solo pochi metri sotto il pavimento unto della Quinta Bolgia, nel piano interrato, era avvenuta nemmeno troppo poco tempo fa la resurrezione di un suo compare, alla quale aveva supervisionato personalmente.
    Oltre a questo, una persona incontrata in passato (era un prete, gli sembrava di ricordare) vantava un immortalità che tuttavia Zimm non aveva avuto modo di constatare.

    C'era un unica cosa che Zimmer odiava più della magia, ed era la gente che non moriva, o per lo meno, che non restava nella fossa. Specialmente se quella l'aveva scavata lui. Pur essendo anche lui sfuggito alla morte per vie traverse, odiava quell' innaturalità. Non faceva bene agli affare se la gente non crepava come doveva.

    Un chiaro esempio era quello Sparrow. Uno schiavo immortale. Stiamo scherzando?
    Avrebbe mandato in crisi l'intero settore. Perché comprare una partita intera di bestiame da mandare in miniera, sapendo che il mese dopo ne sarebbe dovuta servire un altra? A chi importa dei fumi tossici, dei crolli, se lo schiavo non muore.
    Per questo la Dama non l'aveva venduto a nessuno, ne tanto meno ne aveva fatto parola ad altri, se non alla sua guardia personale. Zimm aveva la sua rete di informazioni, e quella particolare era un asso che si teneva per i tempi duri.
    Fu quasi sul punto di rifiutare, di mandare al diavolo quel bestione che stava mettendo a serio rischio l'integrità strutturale delle sue sedie. Eppure... l'idea di dare un bel calcio fra le chiappe robotiche della Dama del Tè lo stuzzicava. Parecchio.

    "Noi parte da presupposto che io sa di cosa tu sta parlando... e che io può dire voi informazioni utili, e aiutare a... far rialzare caduto." il molliccio piantò i propri bulbi oculari in quelli acquosi del pirata. Doveva essere sicuro al cento per cento che l'altro capisse il rischio di quelle parole, figurarsi quello del metterle in atto.
    "Mia unica condizione è che io e miei... colleghi in affari... resta puliti. Dama e Casa di Sangue non deve in nessun modo sospettare che io o miei affiliati è coinvolti." sussurrò in un soffio. Il suo cervello stava elaborando tutto quello che sapeva sul Distretto dei Caduti, sulle guardie armate della casa d sangue e sul posto più probabile dove la Dama tenesse la sua nuova scimmietta rinchiusa.





    ENERGIA:100%
    Corpo: Mente:



    Attive:
    N/A

    Passive:
    Lingua di un mercante figlio di puttana.
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


    Companion
    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Note:











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    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda

     
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    ~ { Presidio Sud, Merovish


    Ovviamente. Squadrasti per bene il Boggart: era ovvio che non desiderasse mettersi in una situazione peggiore di quella attuale; raccomandava che la Casa di Sangue mai sospettasse di lui, raccomandandoti l'anonimato. Non ce n'era bisogno.

    Sarò lieto di addossarmi tutte le colpe di questa azione.

    Magari il Boggart non vedeva oltre la bancarella del suo mercatino, tuttavia tu pensavi che avrebbe ingrossato la fama dalle tua ciurma - entrare a Merovish, attaccare la Casa di Sangue, portare via loro uno schiavo - e di conseguenza, sarebbero aumentate le domande di corsa per la tua nave. Soldi, soldi, soldi.

    Metterò a sua disposizione tre dei miei più fidati uomini. Deciderà lei come, dove e quando muoverli. Quando tutto sarà concluso, la Casa di Sangue darà la colpa solo ai pirati... e chissà che la mano di un mercante qualunque non sai lì ad approfittarne.

    Guardacaso!



    CITAZIONE
    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale:

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: Jinbe non sa cosa sia un Boggart, lo cito nel narrato ma nel parlato sostituisco la parola a "mercante" per questo motivo^^

    EQUIP

    ABILITA' PASSIVE

    Fishman Gift
    Passive: Respirazione Subacquea, PW Up 50% (Forza, Resistenza), Resistenza al dolore

    Speechcraft
    Passive: Malia (Carisma)

    ABILITA' ATTIVE


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    Undarm's Dreadfleet




    Una visione romantica, dettata più che altro dalla nostalgia, quella che spingeva il compagno Elias ad accettare e sposare il progetto di Jinbe. Nel suo sguardo si poteva percepire - mediante ogni parola che pesava - una luce brillante, un luccicare che lo rendeva vivo, e lo motivava ad essere ottimista sugli eventi futuri che avrebbero incrociato il camino della ciurma: ragazzo simpatico, non uno di quelli schivi e silenti – come potevo essere io – che rendono il singolo più importante del gruppo, e che basano tutto sull’ordine, senza trasparire nemmeno un minimo d’emotività. Forse di sentimento ve n’era anche troppo in lui, in quella frase ultima a sostenere che la vita in mezzo al mare, sarebbe stata anche la sua tomba, riconoscendolo come unico ambiente dove trovarsi a proprio agio. Poetico il suo pensiero tramutato in parole, dimostrando di essere uno di sostanza nel portare avanti la propria coerenza, e decidere che un’idea, valga più di un ragionamento ponderato e concreto. Nessuna ambizione, nessun desiderio materiale, solo il bisogno di continuare quella vita passata, e viaggiare per nuove rotte in balia del mare ad essere unica scenografia, nell’odorare la sua fragranza salmastra: doveva sapere il fatto suo in sopravvivenza, dimostrando almeno in quel discorso, di non essere uno sprovveduto alle prime armi. Intanto, la conversazione fra quel losco individuo e Jinbe. continuava senza nessun problema, nell’osservare solo i loro labiali muoversi ad intermittenza, così da ascoltare cosa aveva da dire l’altro; ogni tanto il mio occhio cadeva su di loro, nell’azione di osservare e non perdere mai di vista la più piccola azione che poteva insospettire, ma a parte le movenze bizzarre del tipo rossiccio, nient’altro pareva strano. Nel mentre osservavo in quell’azione di controllo, la stessa domanda che avevo posto ad Elias, mi venne chiesta a me, in quella prima discussione tra compagni.

    Sostanzialmente un debito di gratitudine.

    Affermai, per poi zittirmi un secondo, e ritornare ad osservare la conversazione tra il capitano e il molliccio.

    Quando sono giunto su Endlos, precisamente in questo presidio, non conoscevo nessuno, e il panico aveva invaso il mio pensiero nel non capire dove mi trovassi: Beh… quel gigante che ci comanda, senza porsi domande o essere diffidente, è venuto in mio soccorso salvandomi da morte certa. Nel mondo da cui provengo, i debiti di gratitudine valgono più della stessa vita.

    Affermai nel dimostrarmi anche io poetico a mio modo, in quel ragionamento onorevole che faceva di me una figura quasi epica.

    Oltre a questo, la stessa ragione di dare uno scopo alla mia esistenza, non avendo più un nemico preciso da combattere, e non dovendo seguire più delle regole: sono sempre cresciuto seguendo degli ordini, e una vita nella totale anarchia di dover dar conto solo a me stesso, non è attuabile per come sono abituato.




    Il perfetto arcere» [3 pnt]
    Ability_hunter_focusfire
    Arco: Questo arco, caratteristico nelle forme e nella procedura di costruzione, viene prediletto dagli amanti delle armi leggere e maneggevoli. Costruito seguendo fedelmente la tradizione artigianale, l’arma rappresenta il perfetto connubio tra bellezza e utilità.
    Una delle caratteristiche principali dell'arma è la doppia curvatura del legno, nel senso che essa è esattamente invertita quando l'arma dalla posizione di riposo viene portata, nell'atto del lancio, alla tensione completa; le due estremità, ovvero le punte, sono state incurvate nel corso della lavorazione riscaldando a vapore e piegando la placca di rivestimento. L'impugnatura è stata realizzata in due fasi differenti: dapprima si è rivestita tutta la parte centrale dell'arco con uno strato di pelle bruna; quindi la parte centrale di tale avvolgimento è stata tagliata e rimossa assieme agli altri elementi di copertura, lasciando scoperto il legno.
    In quel settore è stato così possibile procedere ad un'ulteriore rifinitura della forma, con piccoli e precisi intagli atti a donare all'impugnatura una forma che consentisse una presa comoda e sicura nella mano dell'arciere. Ultimato l'arco è stata fissata la corda, precedentemente realizzata con intrecci di fibre di canapa e crini di cavallo altamente selezionati.

    Ability_hunter_wildquiver
    Faretra: Assieme all’arco viene presentata anche una splendida faretra.
    Essenziale per ogni arciere o balestriere, la faretra permette di portare con se una riserva di frecce che può risultare vitale in caso di battaglia prolungata.
    Questo esemplare di faretra è stato studiato appositamente per avere il minimo ingombro e la massima comodità. Pur infatti andando applicata alla cinta non limita i movimenti dato che le sue ridotte dimensioni non causano eccessivo ingombro e in caso di necessità può essere portata anche a tracolla utilizzando una cinghia.
    Questa faretra è stato realizzata ripiegando su se stesso e cucendo varie parti di cuoio di colore scuro, così da render la struttura più flessibile e resistente. Alcuni disegni attorniano tutto l’oggetto, riproducendo fedelmente motivi elfici caratteristici.
    Trattata da ultimo con polveri speciali per farla diventare lucida, la faretra ha una capienza approssimativa di 20 frecce.

    Ability_hunter_longshots
    Frecce: Le presenti Frecce Lunghe sono utilizzabili con qualsiasi tipo di arco ma non con le balestre. Sono lunghe ciascuna un braccio e, a differenza delle normali frecce, sfruttano la loro lunghezza e la loro particolare fattura per aumentare precisione e potenza del lancio.
    L’asta è in legno di frassino, conosciuto per la sua elevata durezza e poca flessibilità, che si può riconoscere per il suo colore bianco rosato. Le punte coniche sono state ottenute colando il ferro fuso in appositi stampi e lasciato solidificare.
    A termine di ciò sono state forgiate dai Mastri Fabbri della Masseria e successivamente le punte applicate mediante incastro e colla di pesce. Per l’impennaggio sono state utilizzate delle penne miste di volatili, poste nelle apposite scanalature e tenute salde mediante utilizzo di colla di farina.
    [Tot. 20 frecce]


    Lama celata» [1 pnt]
    Tratto distintivo degli Assassini, la lama celata è una polsiera in cui è nascosto un meccanismo a molla, attivato con un rapido scatto del polso; ideale per le uccisioni silenziose (in basso profilo) o rapide (in alto profilo), presenta essenzialmente un inconveniente dovuta alla scarsa praticità durante i duelli poiché non la si può usarla per attaccare direttamente il nemico o per parare gli attacchi ma solo per finire un nemico a terra; tuttavia se si contrattacca con la lama nascosta si può uccidere rapidamente qualsiasi nemico anche se richiede un tempismo maggiore rispetto alle altre armi. Il meccanismo della lama indica l'assoluta devozione dell'assassino alla causa: richiede infatti l'amputazione di due falangi dell'anulare per usare al meglio l'arma.
    [


    Ability_hunter_eagleeye

    Hawkeye» [15 pnt]
    Un arciere non è solo un combattente che sfrutta un attrezzo di legno ricurvo per scagliare paletti acuminati: no… esso è molto di più. La vista - suo vantaggio fondamentale - è talmente affinata e reattiva da renderlo sensibile al minimo dettaglio: molto più di qualsiasi altro guerriero o combattente di provata esperienza. Avere una vista nitida anche di notte e dove la luce scarseggia rendendo il normale senso orbitale inefficente o, osservare accuratamente un minimo spostamento del più impercettibile movimento apparentemente celato allo sguardo comune; questo è un arciere: un eletto donato della vista di un falco. Questa sua straordinaria visuale gli consente di osservare dettagli da altri ignorati e da lui invece nitidamente visibili - potendo in questo modo colpire bersagli in movimento o apparentemente nascosti, o al contrario, essere lui a muoversi tenendo l'obiettivo sempre a portata di tiro: riuscendo tramite il suo duro addestramento con l’arma arcuata ad avere un’eccezionale precisione e una mira infallibile.
    [Scurovisione] [Vista migliorata] [Mira perfetta]
    [Triplice Passiva].
     
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16 replies since 3/5/2013, 21:25   227 views
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