[EM] Adunanza

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    Kuthian

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    L5mwVyz

    Aria stantia.
    Un poliedrico miscuglio di muffe s’era condensato sulle pareti di quei corridoi. Non si udivano le solite grida sguaiate degli ubriachi, quelli che di solito si divertivano - di sopra - barcollando sui tavoli massicci della Quinta Bolgia. Un insolito religioso silenzio aleggiava nel sotterraneo della bettola.
    Quel giorno il portone del locale era chiuso al pubblico, e dinanzi ad esso stazionavano due energumeni veramente poco raccomandabili: questi avrebbero fatto entrare solo determinati individui, escludendo l’accesso agli altri fetidi avventori della locanda. I respinti avranno pensato ad una festa privata, ma quel giorno nelle viscere della terra non c’era spazio per baldorie private.

    Era un’Adunanza.

    Un richiamo che solo i legittimi sognatori dell’Eversione avrebbero sentito. D’un tratto un flusso di coscienza estraneo avrebbe pungolato i loro pensieri, trasmettendo le coordinate di un incontro cruciale per la vita della gilda. E perciò non importava quale attività stessero svolgendo, o in quale sperduto luogo si trovassero, avrebbero dovuto lasciare tutto; nel tempo di un giro di orologio – da un tramonto al successivo – si sarebbero riuniti nei locali inferiori della Quinta Bolgia.

    Uno dopo l’altro, forse in gruppo o scaglionati singolarmente, avrebbero attraversato l’uscio della bettola, trovandola irrimediabilmente vuota. Niente bottiglie trangugiate, o compagnoni che sbraitavano bestemmie, soltanto un vuoto irreale tra quei tavoli rassettati. Dietro al bancone, un singolo uomo – uno schiavo, a dirla tutta, il cui nome si era perso dietro la maschera di un numero – avrebbe indicato ai convenuti le scale che conducevano di sotto. Se qualcuno di loro fosse stato sensibile alla magia, avrebbe sicuramente percepito un invisibile campo deflettente entro i confini della bettola, forse eretto per evitare fughe d'informazioni o arcane incursioni esterne.

    Nella roccia scavata echeggiava ogni singolo passo, anticipando l’avvicinamento di chiunque attraversasse quei luoghi. I corridoi umidicci e afosi sfociavano infine nella sala dell’incontro, illuminata a giorno dalle torce, in cui un efficace ricambio d’aria garantiva una labile frescura.

    Affissa sulla parete laterale, campeggiava una pergamena gigantesca, raffigurante la geografia dell’intero presidio meridionale. La parete opposta era coperta da un drappo nerastro, forse nascondeva qualcosa.
    Un ampio tavolo ovale occupava il centro dello stanzone, e su di esso risaltava un’incisione color pece, che aveva raschiato il legno per imporre il suo marchio: il simbolo degli Eversori occupava tutta la superficie, quell’occhio nerastro e inquietante completo delle linee spiraliformi che da esso divergevano. Lungo i contorni del tavolo erano visibili le sedie, contate e predisposte in modo simmetrico, quasi con cura maniacale: c’era un posto per ognuno di loro, e c'erano pure diverse scatolette metalliche posate sul piano, ma senza alcun nome o indicazione riportata. Si sarebbero seduti dove avrebbero voluto, o dove il rispettivo subconscio – magari sotto pressione – li avrebbe condotti. Infatti sul lato opposto all’entrata del salone, proprio dove l’ovale ligneo si stringeva in corrispondenza dell’estremità, c’erano già tre posti occupati.

    vDxvmkLDa là, tre coppie d’iridi avrebbero seguito i movimenti di chi varcava la soglia, tre sguardi temprati e famelici non avrebbero disdegnato di assaggiare (almeno da lontano) la carne fresca di chi sopraggiungeva.
    Uno dei tre era il mezzo diavolo, inflessibile nella sua postura, con qualcosa di sbagliato che lampeggiava negli occhi, come un’inflessione di crudezza che poteva far rabbrividire chiunque incrociasse i due bulbi vermigli. Parevano quasi tangibili le maledizioni che impregnavano quella carne deviata, e la pressione della sua vista aveva in sé qualcosa d’insostenibile. Impossibile da ignorare quel corno che si stagliava dal suo cranio, deformità abietta di un essere che di umano aveva ben poco. Ma se qualcuno si fosse soffermato a fissarlo, lui l’avrebbe subito notato, perciò era preferibile distogliere lo sguardo in fretta.

    La festa era pronta, dunque. Mancavano solo gli invitati.



    Eccoci qua, Eversori! Ecco a voi un riassunto delle puntate precedenti:

    Sono passate circa due settimane dalla Notte del Giudizio, evento cruciale per Merovish, che ha visto un gruppo di guerriglieri non meglio identificati (il Genei Ryodan) mettere a ferro e fuoco interi quartieri della capitale. La città è ancora scossa e ridotta in macerie in diverse aree, ma sembra che già qualcosa si stia muovendo nella bilancia delle forze in campo: i tre grandi poteri della Tana (la Legione, i Pasha e l’Alfierato) sono usciti allo scoperto, e gruppi distinti di Eversori si sono infiltrati nel tessuto politico, scoprendo risvolti celati al normale popolino. Il giorno successivo a questo incontro si dovrebbe svolgere la chiacchierata riapertura dell’Arena Nera e la rivelazione di un nuovo Alfiere.
    Ci siamo lasciati alle spalle anche gli eventi di Civil War a Laputa e la Guerra contro il Drago Divoramondo nel Pentauron. E come se non bastasse, sono passati parecchi mesi dalla scoperta della mastodontica Behemoth, e i cantieri segreti hanno occupato un massiccio dispiegamento di tecnici e schiavi, perlopiù fatti sparire dalla circolazione e assoggettati al volere della gilda. Ma ciò non è noto ai novizi.

    Quindi ognuno dei partecipanti è stato contattato mentalmente il giorno prima dell’incontro tramite la tecnica di gilda Perception, e la presenza di ognuno è di massima priorità. La Quinta Bolgia è stata chiusa al pubblico per l’occasione, e solo 23 è presente al bancone. Nel sotterraneo c’è la sala della riunione, i posti al tavolone ovale sono contati per i partecipanti, e per ciascuno c’è una scatolina chiusa, identica a tutte le altre. Sedetevi dove volete, i tre Gerarchi sono già presenti all’estremità del tavolo.

    L'ordine è libero, non c'è una scadenza fissata, facciamo innanzitutto un giro di arrivo e presentazione. Potete anche mettervi d'accordo per fare arrivi insieme, o scambiare due parole, come volete.


    Edited by Jira - 23/3/2014, 11:39
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Una serie di fogli con annesse fotografie erano sparsi su di un tavolo rotondo, con i segni dei tarli in diversi punti. Seduto su una vecchia sedia se ne stava Dimitriy, intento a contemplare quei fascicoli con attenzione, rileggendo più volte gli appunti riportati su quella carta gialla dal sentore di muffa. Alla sua sinistra si trovava un plico con all’interno alcuni fogli posizionati con cura, mentre una foto era tenuta ferma da una graffetta nell’angolo in alto del modulo... tra le mani del biondo vi era l’ultimo ed esso venne posato insieme agli altri, richiudendo poi la cartella.
    Finalmente aveva stilato la lista di collaboratori, di Voci per meglio dire, che erano passate dal semplice ruolo di informatori a qualcosa di più. Quella era la squadra che il Russo aveva scelto per aiutarlo nel suo lavoro, ma soprattutto per aiutare la Gilda a crescere e diventare molto di più... ovvero la potenza principale del Presidio Meridionale. Aveva valutato diversi componenti, ma alla fine ne aveva scelto dieci ed essi erano i migliori, non si poteva trovare di meglio nella Tana. Gli altri invece sarebbero rimaste pedine allo scuro di tutto, occhi e orecchie che inconsciamente lavoravano per gli Eversori.
    L’assassino stava giusto sistemando gli esclusi, raccogliendoli in una piccola valigetta, quando qualcosa si infiltrò nei suoi pensieri... qualcosa di amico. Era a conoscenza anche lui di quella abilità, ma in quel momento proprio non si aspettava di ricevere una “chiamata” e ciò lo mise un po’ in allarme, anche se per una volta non vi erano nulla di poi così preoccupante. Il momento di riunirsi tutti insieme era alla fine giunto, l’adunata era prossima al compimento e la presenza di tutti era fondamentale per tastare la solidità dell’Eversione partendo dalle sua fondamenta.
    Dimitriy non fece una piega, tuttavia quell’evento era di suo gradimento e lo attendeva ormai da un po’, ultimamente infatti se ne poteva percepire l’odore nell’aria. Aveva ancora del tempo a disposizione, quindi se la prese con calma e conservò la valigetta in una vecchia credenza, dirigendosi poi verso la sedia dove prima era seduto per recuperare la giacca, indossandola un secondo dopo. Infine prese i fascicoli sotto braccio e uscì dal piccolo appartamento, ricordandosi ovviamente di attivare tutte le trappole per mantenere la casa al sicuro... poi si infilò nelle vie di Merovish e quasi svanì.
    Il sicario raggiunse la Quinta Bolgia nel primo pomeriggio, ritrovandosi davanti a due energumeni posti a protezione della bettola. Essi appena lo videro lo lasciarono subito passare e in breve si ritrovò all’interno del locale, salutando con un cenno della mano 23 che gli indicò i sotterranei, luogo dove si sarebbe svolta quell’importante riunione. Era comunque una cosa strana vedere quel posto così silenzioso e vuoto, sembrava quasi un altro edificio.
    Passi silenziosi attraversarono il corridoio scavato nella roccia, l’udito infatti non era il senso più adatto per percepire l’avvicinamento del biondo assassino. In breve il ragazzo si ritrovò nella stanza adibita per la riunione, notando subito la mappa, il drappo nero e il marchio impresso sul tavolo. Infine gli occhi di ghiaccio incontrarono quelli dei Gerarchi, tutti e tre riuniti, seduti nei posti dall’altro lato della sala. L’Eversore osservò tutti senza timore, soffermandosi per diversi istanti nello sguardo di ogni Hierarch, senza tremare nemmeno davanti a quello corrotto del castigo.
    Eccomi.
    Esordì il naufrago senza aggiungere altro, camminando verso la parte destra del tavolo per poi tirare indietro una sedia e sedersi. Un’occhiata cadde sulla strana scatolina metallica e accanto ad essa venne posato il fascicolo. Alla fine il giovane incrociò le braccia al petto e attese l’arrivo degli altri invitati, restando in silenzio come era suo solito fare... no, non era proprio un chiacchierone lui.

     
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    _ 0 1 5 - ¤ - C h o r d - o f - C a l l i n g
    Resoconto #1 _
    Lo sta seguendo. Non ci sono dubbi.
    Giovane, castana con riflessi di miele, casacca falsamente virginale, umana. La stessa con cui è rimasto rinchiuso per tutta la precedente giornata alle Cave -la medesima che stava studiando nel dettaglio la geografia di Daleli.
    Un volto quasi del tutto sconosciuto -se non per quella disavventura di coppia che non ha nemmeno ventiquattr'ore, una nuova presenza a Merovish. Non che ci sia da fidarsi dello scienziato -alla luce del fatto che raramente esce dal proprio laboratorio egli potrebbe perfino non accorgersi di eventi ben più importanti, sia chiaro! Eppure, notare ch'ella lo pedina tenendosi rigorosamente a debita distanza -accorgersi di come la ragazzina ne segua le tracce lungo i peggiori vicoli della Tana- dal punto di vista del biomante è tutto meno che probabile; sospetto, si direbbe -pericoloso, anzi. Fatto sta che tra gli scaffali è stato lui ad avvicinarlesi -con la necessità di condividere il tavolo, il primo passo l'ha inaspettatamente compiuto proprio l'abissale: allora perchè mai dovrebbe tallonarlo curandosi di rimanere fuori vista -cosa le ha instillato l'anfibio per convincerla (indirettamente, peraltro) ch'è meritevole di attenzioni? Così, giusto per farsi un'idea precisa -giusto per capire s'è corretto considerarla una minaccia.
    Ed è non poco fastidiosa, pure, visto che il contesto in cui tutto ciò accade è d'estrema delicatezza: convocato con stretto margine d'anticipo Zyg si sta infatti dirigendo alla Quinta Bolgia come da ordini -convocato telepaticamente e con tono perentorio (nota per sè: il Greco non ha affatto mentito, nonostante non abbia minimamente accennato alla modalità invasiva con la quale la comunicazione viene trasmessa), il tritone ha superato gli intoppi presentatisi in biblioteca solo e soltanto per presentarsi là dove richiesto. Al peggior covo di feccia che Merovish offra dopo i bordelli -al centro dell'Eversione, se così si può dire.

    Poco male: non appena il tecnocrate cellulare giunge in prossimità della bettola un paio di guardie massicce ai lati della porta lo convincono che il proprietario dev'essere al corrente di quanto ha lì da venire -ignaro il mezzopesce che il padrone, Zimmer, il boggart e il terzo Gerarca siano esattamente aspetti del medesimo individuo, la sorveglianza che staziona sull'uscio è comunque garanzia che la spia al seguito a breve dovrà arrestarsi senza poter varcare la soglia. Sempre che lo stesso Zyg non venga rifiutato, questo è ovvio -cosa che comunque non accade, fortunatamente (troppo eclettico un tritone al Sud perchè il duo di buttafuori non riconosca nella sua figura uno degli invitati all'adunanza).
    E' così dunque che lo squamoso avanza in un ambiente calmo e tranquillo oltre ogni dire, che l'esiliato delle profondità scopre una Bolgia finalmente vivibile e ben diversa dalle sue precedenti visite: pace, silenzio, quiete. Qualità che la marmaglia dei comuni avventori forse non sa nemmeno che significhino -meraviglie insperabili in quell'angolo di Tana. Qualità che -ad ogni modo- lo stesso alchimista fa proprie nell'atto di chiedere ulteriori istruzioni all'unico ivi presente -senza profferire parola, ma soltanto con uno sguardo dei suoi prominenti globi senza luce, il biomante ottiene dall'inserviente le indicazioni per proseguire verso la fonte del richiamo.

    C'è una scala, una serie di corridoi, un'aria satura di umidità -ottima!- rovinata soltanto dalla costante, onnipresente calura. E poi, di colpo, un'antro aerato, illuminato di crepitanti torce, popolato da quattro individui di cui tre all'anfibio già noti; il mobilio è suggestivo -non potrebbe essere altrimenti- l'ambiente segreto e al tempo stesso ufficiale -preciso e curato, di rappresentanza- gli attuali inquilini sinistri nell'inflessibilità ostentata -quello che maggiormente attira l'attenzione dell'esiliato è un molliccio tricorno, che tuttora non ha il piacere di conoscere (se non di fama, parzialmente e senza avergli tributato la debita prudenza). Per il resto, un clima tetro in cui pare difficile inserirsi -silenzio anche qui, gravoso però.

    Ribadisco: mi sarà quanto mai utile poterla sfruttare io stesso.

    Chiosa, all'indirizzo di Ariste (l'unico che probabilmente capirà a cosa lo squamoso si stia riferendo), circa il mezzo telepatico con cui è stato convocato.
    Infine, non trovando null'altro che valga la pena di discutere -così, su due piedi, niente da riferire allo stato maggiore dell'Eversione- il tritone si avvicina ad uno scranno isolato -a qualche seggiola di distanza tanto dal gruppetto dei tre quanto dall'altro suo superiore, il senzagambe si appoggia allo schienale osservando la scena in religiosa attesa (di provare a sedersi, con tutte le scomodità che quel gesto comporta, nemmeno una lontana intenzione).
    .100%
    - A r a l d o - d i - u n a - G e n í a - I n c o m p r e s a
    Passiva -
    - B i o p o t e n z i a m e n t o
    Passiva -
    - P r i m o - E s p e r i m e n t o
    Equipaggiamento -
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    الصحراء
    Presentazione

    La cappa oscura discese nervosa. Ombre crepitavano a ridosso dell'angoscia, gorgogliando come putridume alla luce di una rivelazione. Raccoglievi te stesso con estrema facilità: eri poco più alto di un bambino, oscuro e avviluppato nel logoro mantello. Cedevi all'esistenza quella porzione di te ch'era di sabbia e terra amalgamata: guardavi l'altro lato dell'esistenza come una riserva d'acqua da prosciugare.

    Scivolasti sul soffitto, tutto ciò che eri aderiva perfettamente. A testa in giù, come uno spirito della notte più cupa, calavi verso il basso ruotando la maschera bianca d'avorio. Tre occhi, scritti sul liscio traslucido: tre sfere nere, che concentravano l'inespressività del tuo ego. Tre spanne sopra tutti, due tra il Castigo e il Russo, nemmeno una dall'anfibio.

    Inusuale come un rumore in una casa disabitata, angosciante e tetro come voci nel buio: crocifiggesti lo sguardo di tutti, dietro la possanza che ti dava essere lì e, al tempo stesso, non esserci affatto. La tua voce roca non era una novità, per chi ormai ti conosceva già.

    الصحراء يراقبك

    Loro ti avevano cercato, loro ti avevano voluti lì presente. Il messaggio mentale era stato più che chiaro, valeva la pena esserlo altrettanto:

    ويراقبك


    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Ottimale

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: :tau:

    EQUIP

    اِخْتَفَى
    { Equip: Maschera Bianca
    { Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, mentre i danni subiti sono espressi come spaccature sulla stessa: la distruzione della maschera comporta la morte del personaggio

    ألف ليلة وليلة
    { Equip: Mantello Nero
    { Info: un banalissimo mantello nero logoro

    بوصلة من الرغبات
    { Equip: Bussola dei Desideri
    { Passive: ndr
    { Attive:

    Fiala di Mana
    { Equip: Boccetta
    { Passive: Ripristina il Mana al massimo quando usata (only quest).

    ///
    { Equip:
    { Info:

    ABILITA' PASSIVE

    الرمال التغييرات
    { Passive: Cambiare forma a piacimento

    الهاوية ووكر
    { Passive: Camminare su ogni superficie

    الرمال قادم
    { Passive: Istant-Cast

    الرمال مشاركة
    { Passive: Condivisione attive con le evocazioni

    ///
    { Passive:

    ABILITA' ATTIVE

    ///
    { Attive:
     
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    The Ghost Sweeper

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    La Dove osano le aquile .

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    mKlCz



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    "Adunata."



    L
    ilith ormai erano diversi giorni e anche diciamo pure mesi che era lì a Merovish, ma ancora si stupiva che tutto il suo “lavoro” si limitasse solo ad assassini di giovani nobildonne, certo quello era un extra che a lei non dispiaceva fare, ma onestamente erano le stesse cose che faceva a Londra e un po’ iniziavano a stufarla perché in quei giorni aveva anche potuto apprendere esattamente che cos’erano i famosi Eversori, e da ogni parte che chiedeva le veniva risposto di non fare troppe domande e se ci voleva entrare, come aveva proposto il Lupo blu, doveva mettersi in testa che quelli a quanto pare non era gente che scherzava tanto beh almeno non erano una setta satanica come credeva all’inizio però si poteva quasi dire che era peggio. Infatti secondo alcune sue informazioni queste persone erano un gruppo di rivoluzionari mercenari che combattevano per fine a se stessi e a quanto sembrava erano un anche ben conosciuto anche al di fuori di Merovish, perché avevano combattuto diverse battaglie .
    Lilith dopo aver saputo queste informazioni cercò di azionare per una volta il cervello e chiedersi se veramente ne fosse valsa la pena presentarsi avanti a persone così idealiste, dopotutto lei era solo un Serial Killer e per ogni suo lavoro otteneva denaro, ma se avesse combattuto in un gruppo di mercenari dubitava che il profitto sarebbe stato in denaro , però almeno se lo avesse fatto si sarebbe potuta fare un nome e magari poi eventualmente i soldi se li sarebbe comunque procurati e poi visto che andavano in guerra era un ottima occasione per saziare anche “il Dio della Morte “ infondo, quindi alla fine si era fatta avanti, ma non era riuscita ad incontrare ancora nessuno di questi presunti “compagni”. Già Lilith pur troppo era ancora diciamo un “po’ alle prime armi”, ma in ogni caso era riuscita comunque a percepire nell’aria una chiamata che chiedeva di recarsi verso il Bazar delle Talpe. Già quel posto così Caotico da far venire il mal di testa, lo aveva già visto ma ancora un po’ le faceva senso entrarci .
    Si recò in quel posto superando i varo distretti arrivando così in un posto dove a quanto pare di solito veniva usato come Taverna (si ricordava anche quello l’ultima volta ci aveva rimediato due prostitute che poi aveva ucciso), ma quell’oggi la “Taverna” sembrava così vuota e inanimata dov’erano finiti tutti?Forse era stato lasciato tutto così apposta per via di quel richiamo telepatico che aveva sentito? Probabile forse i “Capi” avevano fatto sgomberare tutto per permettere ai soldati della Gilda di poter entrare con più sicurezza senza il rischio di essere sospetti. Beh un ottima copertura a dirla tutta, astuto, ma adesso Lilith si trovava di fronte ad una porta dove di guadia c’erano due grossi uomini che le chiesero le dovute informazioni prima di farla entrare e Lilith fece presente di fare parte della gilda quindi la fecero passare , dopo di che iniziò ad avviarsi verso la stanza dove la Gilda si univa, solo che in effetti (era imbarazzante a dirla tutta) Lilith non sapeva dove esattamente fosse perché era giustamente la prima vera volta che veniva ad una Adunata di questo tipo. Girò dunque lo sguardo un po’ assorto, poi vide che c’era uno schiavo , come quelli che aveva visto al Bazar, già lì a Merovish erano specializzati nel commercio degli schiavi e andò per chiedere informazioni quando però vide avanti a se che due persone strane erano appena entrati da una porta, evidentemente era quella la stanza non ci fu bisogno dell’informazione per seguì di getto quei due.

    << Te lo ripeto ancora cara sei sicura di volerci andare proprio in fondo?>>

    << Beh sono arrivata fin qui e poi non potevo ignorare quel richiamo>>

    << Si ma ti ricordo che non sono comuni criminali.>>

    << Lo so >>

    << Bisogna stare attenti.>>

    << so anche questo non preoccuparti non ho intenzione di fare le cose di testa mia.>>

    << Se lo dici tu…>>


    Lilith sbuffò il Dio della Morte era davvero insopportabile delle volte, comunque sapeva bene cosa era venuta a fare lì quindi quando arrivò vicino alla porta prescelta , sentì chiaramente che vi era anche una barriera magica per non far trafelare informazioni. Uno Psion riconosce bene quel tipo di protezione emise un lungo sospiro ed entrò.
    L’interno a quanto pare sembrava essere come sospettava una vera e propria stanza, c’erano alleniate delle sedie e infondo vi erano già seduti tre personaggi inquietanti di cui uno riuscì un po’ ad impressionare Lilith , perché quello era davvero strano e possedeva un corno sula fronte ed emanava una sgradevole sensazione di pura malvagità.

    << Quello deve essere il Capo, la sua presenza mi fa senso.>>

    << Già quindi non dire nulla che possa risultare stupido.>>

    << In verità credo che non parlerò non voglio parlare con lui.>>

    << Infatti non ci devi parlare ti ho detto.>>

    << Non ci parlerò mamma che palle e sta un po’ zitto!Comunque secondo me si deve fare una plastica facciale quello lì e di quelle belle “grosse”>>

    << Oh… ma per favore …>>

    << Che c’è guarda che sono sincera lo sai come la penso.>>

    << Hai mai pensato all’idea che magari non sia un umano?>>

    << Veramente quello lo avevo intuito dalla possanza quindi non è un problema.>>

    << Vatti a sedere che è meglio e cerca di stare attenta.>>


    Lilith immaginava che però avrebbe dovuto almeno presentarsi e farsi vedere che c’era anche lei, almeno l’educazione era di norma.

    “Ehm…salve… ”

    Disse alzando la mano destra con una faccia su cui era stampato un sorriso da deficiente , mentre dietro la schiena si portava ditro la Death Scythe avvolta in un drappo nero, per la serie “figura di Merda” numero uno. Purtroppo quella però l’unica battuta che le venne in mente prima di rigirare lo sguardo in giro verso le pareti in cui vi era la mappa che presentava le varie postazioni di Merovish e vicino c’era qualcos’altro avvolto da un drappo su cui presumibilmente c’era disegnato il simbolo della gilda. Un po’ la incuriosì, poi vide che le due persone strane che aveva visto prima si erano già sedute allora lo fece anche lei mettendosi in un altro posto , poco lontano dalla creatura di origine marina e l’uomo dall’aspetto truce, non voleva tanto parlare con quei due per ora , dove vide anche una strana presenza avvolta da una cappa nera e una maschera. Che razza di essere era? uno spirito evidentemente , quindi questa Gilda accoglieva proprio tutti. Interessante









    jz757s








    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi con il Dio della Morte<<>> Parlato Esterno





    Dati & Riassunti

    Nome:Lilith Sutcliff.
    Stato fisico:buono.
    Stato Psicologico:buono.
    mana:100%
    consumo:
    ________________________________

    Riassunto:


    eccomi Lilith non conosce nessuno ,ma ho cercato di adattarla spero di aver fatto tutto nella norma XD


    Azioni:








    "I'am so Sexy!"




    Edited by Lady Violate™ - 19/6/2013, 22:09
     
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  6. Eruka
     
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    Narrato
    Parlato
    Pensato

    n08x




    No Zygoin, Asuna non ti stava seguendo o pedinando, come la situazione dava a vedere. Ci aveva pensato se andare oppure no, ma infine, aveva deciso di andare ugualmente a conoscere coloro per cui stava lavorando. Le sue ricerche proseguivano, e i documenti che per ora stava studiando non avevano dato molti risultati. Quei pochi, li aveva trascritti, in modo da poter approfondire sul campo. Così la ragazza era per le strade di Merovish, odiava a morte quel posto, il fetore che c'era rendeva l'aria irrespirabile. Sopratutto per una come lei, molto sensibile alla qualità dell'aria: nulla a che vedere con quella della città alta. Era come se le mancassero le forze delle volte. Aveva trovato un piccolo appartamento, in cui la maggior parte era occupato da libri.

    "ma che..."

    pensò mentre osservava Zyg andare per la sua stessa strada, quando poi lo vide svoltare nel punto esatto in cui doveva andare lei. Era a debita distanza, doveva tenere segreta la questione "Eversori" e tutto ciò le dava dannatamente sui nervi. Voleva fare solo il suo lavoro, per il resto non aveva interesse. Si sentiva in dovere di andare questa volta, non che le importasse chi erano i suoi capi e cosa facessero. L'importante era che finanziassero il lavoro. Uno di loro già lo conosceva, e non ne nutriva una particolare simpatia, come del resto per tutto il 98% della popolazione di Endlos. Era arrivata finalmente, la quinta bolgia era li, e per arrivarci aveva seguito alla lettera le istruzioni, infondo, non era una dura di comprendonio, capiva le cose al primo colpo.
    Scese le scale, come guidata da una forza misteriosa, notando qualcuno al bancone che la indirizzò lungo al percorso che lei effettivamente già conosceva. Fece un cenno di ringraziamento con la testa, comparendo poi in quella stanza. Un tavolo con lo stemma degli Eversori di Merovish dominava l'intera stanza. I gerarchi osservavano i presenti accomodarsi, non c'era un posto prefissato ognuno si sedeva dove riteneva opportuno. Accanto a ogni posto, una scatolina che incuriosì non poco l'archeologa. Guardò anche un po' stranita Zyg, non si aspettava di certo di trovarselo li. Questa volta fu lei ad andare vicino al tritone per reclamare il posto, anche se effettivamente i posti vuoti non mancavano. Davanti a loro c'era una chioma bionda molto famigliare, che però si meritò solamente un cenno da parte della ragazza. Infine, la giovane prima di accomodarsi si girò verso quei tre. No, della forma non gliene importava un beneamato benga, nonostante dovesse ammettere che erano abbastanza strani.

    "Molto piacere, sono quella che si occupa delle ricerche archeologiche sul campo e sulla carta."

    No, il suo nome non era dato saperlo, a meno che, loro non lo avrebbero richiesto.



    Edited by Eruka - 19/6/2013, 20:36
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Adunanza




    Era un modesto banchetto a far da palcoscenico alla scena. Un mercante rosso e ricoperto di scaglie stava propinando le sue chincaglierie da quattro soldi come se fossero strumenti di prima necessità, truffando in lungo in largo. Un mercante già vecchio, ma ancora così giovane, da poco arrivato a Merovish.
    Improvvisamente, un uomo ricoperto di cicatrici si fa avanti, uscendo dall'anonimato della folla che anima il Bazar delle Talpe. Si avvicina al banchetto, sorride verso il mercante, e mormora.
    "Secondevolmente la bendata dea filar li nostri fati intende, per ciò che vedo."

    Il mercante distoglie lo sguardo dalla propria merce e guarda stranito quello strano uomo, che riconosce.
    Tu parla, uomo incrociato, io vede tue labbra muoversi. Ma quello che tu dice non ha senso per mie orecchie. risponde, ghignando. Non può saperlo, ma quell'incontro si concluderà con l'affare più importante della sua vita... nonostante questa fosse già stata lunga e ricca di emozioni.
    "Se proprio lo vuoi sapere, stiamo mettendo su un gruppo di mercenari al soldo del miglior offerente."

    Erano passati anni da allora. Anni che somigliavano più a secoli. Zimmer stava la, seduto a quel desco nascosto alla città, nascosto a Endlos tutta. La, sedeva assieme ad altre due persone, e assieme formavano forse il trio più pericoloso della Tana. Sospirò brevemente, riguardando con l'occhio della mente la strada percorsa fin'ora.
    Sorrise.
    A quel tavolo, quella sera, si sarebbero decise le sorti della capitale del Sud. I fili erano stati tessuti con cura, in quegli anni. I manubri di legno erano pronti, ben fissati... bisognava solo raccoglierli e cominciare a tirare quegli stessi fili che reggevano tutta Merovish.




    ENERGIA:100%
    Corpo: Mente:



    Attive:
    N/A

    Passive:
    Lingua di un mercante figlio di puttana.
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


    Companion
    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Note:











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    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda

     
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    Rumori assordanti, aria satura di fumo e figure ostili ovunque.
    Camminare per le strade del Distretto delle Ceneri non si poteva certo reputare una piacevole e tranquilla passeggiata, ma per coloro che necessitavano di armi e materiali di vario genere quel luogo era una miniera di diamanti, e al momento allo scienziato di materia ne serviva davvero tanta.
    Il suo sguardo, nascosto da un visore che come una benda gli copriva entrambi gli occhi, scrutava le bancarelle e le rastrelliere esposte dalle miriadi di botteghe che tappezzavano le strade in cerca di qualunque cosa potesse essere considerata aliena, anomala, innovativa.
    " CLU, vedi niente di utile in mezzo a queste cianfrusaglie? "
    Dei led rossi si accendono ad intermittenza sul visore in risposta alla domanda.
    " Non rilevo presenza di materie prime a noi utili, nè di tecnologie anomale o sconosciute. "
    " Tsk, forse ci vorrà un po' più del previsto ad assemblare il nuovo p.. "
    Un pensiero, anzi, un ordine si insinuò improvvisamente nella mente dello scienziato. Un richiamo, il nome di un luogo, le sue coordinate. Sapeva benissimo di cosa si trattava, lo aspettava ormai da tempo: una riunione di tutti gli Eversori.
    " Tutto bene Signore? Ho rilevato delle irregolarità nelle sue sinapsi. "
    " Tutto ok, è solo un messaggio telepatico. Sbrighiamoci a finire il giro, altrmenti dovrò sopportarmi i rimproveri e le lamentele di Zimmer. "

    Terminato il giro del Bazar lo scienziato si dirige dunque verso il luogo in cui sarebbe avvenuta la riunione di Gilda, la Quinta Bolgia, Tana del Boggart. Un posto davvero disgustoso, specialmente per la gente che è solita frequentarlo, ma per fortuna oggi era stato chiuso al pubblico e due enormi... gentiluomini sconosciuti davanti all'entrata si accertavano che tale rimanesse eccetto che per gli Eversori. Entrato nella bettola salutò con un cenno della testa 23, il povero schiavo del Boggart, e proseguì lungo la strada indicatagli fino a raggiungere la sala in cui sarebbe avvenuta la riunione.
    " CLU, a partire da quando entro nella stanza e fino a che non esco da questo buco, registra tutto e tutti. Crea poi delle directory separate per ognuno dei presenti, anche se dubito assisteremo a qualcosa di utile qua dentro. " " Confermato. "
    Si sorprese nel notare non pochi volti nuovi, ma in effetti la Behemoth ed i progetti per l'armatura avevano preso quasi tutto il suo tempo e in ogni caso non era propenso a dedicarne ai rapporti interpersonali con tutti i membri della Gilda. Si sedette al'estremità opposta del tavolo rispetto ai tre Gerarca senza null'altro aggiungere.
     
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    Black Plate.
    Rigirava quella scheda nera tra le dita, domandandosi in che nuovo modo poteva sfruttare quell'incredibile manufatto. Il suo potere non aveva limiti, era la chiave per... qualsiasi cosa! L'unico problema era che non sapeva bene come fare. Aveva solo cominciato a scalfirne le possibilità e confinato nel semipiano Endlossiano aveva dovuto fare i conti con qualche problemino di interfaccia. Niente che non potesse superare, ma questo rendeva assai più arduo decriptare i segreti della carta.

    Mentre era immerso in funamboliche fantasie giunse inaspettato il richiamo mentale.
    Era stata convocata un'adunanza.
    L'Adunanza degli Eversori.

    L'organizzazione che si nascondeva nei cunicoli di Merovish.
    Ombre che anelavano al Potere. Ombre a cui apparteneva lo stesso pirata.

    Era la prima volta che riceveva un contatto simile. Finora aveva trattato con Zimmer e pochi altri. Di fatto la gran parte dei volti degli Eversori gli erano ignoti. Non aveva mai neanche avuto un personale faccia a faccia con gli altri due comandanti.

    Se un'Adunanza era stata chiamata qualcosa di grosso bolliva in pentola.

    Così l'indomani si recò alla Quinta Bolgia come stabilito.
    Fu strano non incontrare la solita accozzaglia di ubriaconi.
    L'unica costante della taverna era lo schiavo 23 dietro al bancone.

    Eccolo quindi fare il suo arrivo – mentre già molti posti erano stati già occupati – elegante nel suo cappottone scuro tirato a lucido.

    Come sospettava molti dei volti su cui si posarono i suoi gialli gli erano sconosciuti e per la prima volta vedeva i tre gerarchi seduti allo stesso tavolo.

    Prese posto accanto al Russo dopo aver sollevato leggermente la visiera del cappello facendo un cenno in segno di saluto ai presenti, ma senza proferire parola alcuna...

     
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    Vi erano un kuthiano, un boggart ed un greco a capotavola, nel sotterraneo di una taverna abitualmente frequentata dalla peggiore feccia del semipiano.
    Non era nemmeno una barzelletta.
    Quel giorno, Bid'daum, Zimmer ed Aristotelis avevano convocato gli Eversori alla Quinta Bolgia, per l'occasione vuota e scevra di individui poco raccomandabili -a parte gli Eversori stessi, chiaramente.
    Un incontro tra i Gerarchi e i membri più importanti al loro servizio, o meglio, al servizio dell'Eversione.
    Non era mai successo.
    E dire che di eventi di grande levatura ne erano accadute, dal suo arrivo su Endlos e alla sua entrata in gilda.
    Era stato addirittura il primo a venir arruolato.
    Mentre rievocava scenari passati, bensì indelebili, conservati nei meandri della sua mente, dal suo scranno il greco scrutava con un'espressione risoluta tutti gli Eversori che giungevano l'uno dopo l'altro; molti li conosceva già, altri li aveva appena intravisti qualche volta.
    Non gli piaceva.
    Qualcosa ti turba.
    Aitné si fece sentire rapidamente, quasi a volerlo stuzzicare nell'orgoglio.
    Evitò di rispondere direttamente, ma il suo pensiero era abbastanza elementare: non era informato a dovere sui suoi sottoposti.
    Meglio, sui suoi compagni.
    Arriverà il tuo tempo, Zyg.
    Sorrise, rivolgendo un cenno al biomante.
    L'essere anfibio era solo uno dei tanti strani esseri tra le fila dell'organizzazione.
    Era più facile contare gli uomini normali, e tra quelli un tempo vi era stato anche Ariste; Dimitriy sicuramente era quello più umano oltre all'oplite, anche se la sua personalità era ancora lontana dall'esserlo.
    Fu interessante per il greco notare come nessuno si presentò, pur avendo la certezza che non tutti potevano dire di conoscersi tra loro. Sbuffò divertito a quel pensiero, sporgendosi in avanti sul tavolo e appoggiandovi i gomiti, incrociando le mani sotto al mento.
    Non importava: avrebbero rivelato la loro identità a tempo debito.
     
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    C A S T I G O

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    Uno dopo l’altro entrarono gli interpreti dell’Eversione: sfrontati alcuni, intimoriti altri, ma tutti consapevoli dell’unicità di quell’evento. Ben poche parole fluttuarono nell’aria del sotterraneo e, mentre gli occhi del Kuthiano indagavano con bramosia i volti nuovi, il tavolo ellittico fu occupato dai membri: non avanzò alcuna sedia, e nessuno dovette restare in piedi.

    La cruda tensione che si respirava in quella stanza si allentò dolcemente, e i disagi psicologici dell’occasione parvero allontanarsi dai presenti, forse convergendo verso il Gerarca più folle dei tre. Proprio lui sembrò soddisfatto della disposizione assunta intorno alla tavola - e meno male! - perché se così non fosse stato chissà quale stizza insensata avrebbe potuto scatenare.
    Si staccò dallo schienale del suo trono, sporgendosi a sufficienza da far capire la sua intenzione di parlare.

    SEPsSqt

    Benvenuti, Eversori.

    La sua voce sgusciò fino agli angoli remoti della sala, insudiciando le orecchie altrui con la sua viscosità.

    Dato che ci siamo tutti, sarà il caso di presentarci: io sono Bid’daum, Gerarca dell’organizzazione.

    Attese quindi la risposta degli altri e, una volta conclusi i convenevoli, avrebbe ripreso parola.

    Oggi siamo qui per stabilire le nostre prossime mosse in questo presidio stuprato e preso a calci dai terroristi. E se non avete ben chiaro cosa ci distingue dagli stronzi che hanno fatto a pezzi Merovish, sappiate che noi vogliamo il Cambiamento.

    La sua espressione assunse quindi una sfumatura di complicità con gli astanti.

    Ovviamente, se c’è bisogno di qualche sacrificio, noi non ci tiriamo indietro... però ricordate che gli Eversori puntano a sollevare la testa da questa cazzo di sabbia, per martellare il tavolo dei trattati internazionali che da anni ignora le terre del Sud!

    E qui lo stesso Kuthiano batté il pugno sul tavolo per assecondare le sue parole. Forse qualcuno avrebbe notato una leggera vibrazione delle lampade ad olio, sferzate da un’ondata di coscienza involontaria.

    Pensano che siamo disorganizzati e marginali, magari destinati a sparire in poco tempo. Noi li convinceremo del contrario.

    Infine tacque, lasciando la parola agli altri Gerarchi. Un sorrisino diabolico percorreva la sua faccia.



    Secondo giro! Ricordo che eventuali Eversori ritardatari potranno aggiungersi anche a giocata inoltrata, interpretando il personaggio come se fosse già seduto al tavolo fin dall'inizio della riunione.

    Mettiamo una scadenza indicativa per venerdì 5 luglio, così da non perdere il ritmo ^^
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Adunanza




    Il Molliccio osservò attentamente la lunga sfilata di facce che entrarono nel sotterraneo del suo locale, addobbato ad arte per l'occasione. Sorrise ad alcuni -un ghigno ben poco rassicurante, ma che sperava che ormai fosse conosciuto- e rivolse un occhiata distratta ad altri. Con alcuni aveva combattuto, sputato sangue, complottato. Altri li vedeva li per la prima volta, eppure già li conosceva attraverso i rapporti delle Voci e di quelli di missione.
    Sospirando, il Gerarca si mise più comodo sulla sedia, scoccando un occhiata significativa ai suoi compagni.

    Il Castigo prese la parola, autorevole e terrificante al tempo stesso. Un preambolo ben orchestrato, ma che poco aggiungeva a quanto già era noto a tutti. Avevano per oltre due anni preparato tutto, ora era l'ora di agire. Di li a poco, la Tana sarebbe stata loro.
    L'ultima frase pronunciata dal monocorno fu la più significativa.
    Uno degli obbiettivi principali nel quale si erano impegnati fin ora era l'anonimato. Da fuori, quello spaurito gruppo altro non era che l'ennesimo clan di mercenari. Gli Eversori di Merovish erano un ombra, conosciuta si, anche temuta... ma i suoi membri erano stati nascosti agli occhi e alle orecchie di tutti: perfino ai loro alleati, come le Voci.

    Zimmer si mise in piedi sulla sedia. Era basso il Boggart, e questo era il momento di farsi vedere.
    "Io è Zimmertraugher di Cunicoli dai quali si torna. Voi conosce me come Zimm. Io è Gerarca di Organizzazione come mio collega, e occupa di nostra Economia." ... e di altre cose. Ma se queste altre cose non erano già note ai presenti, allora era solo perché ancora non avevano avuto a che fare con lui direttamente.
    "Noi ha diverse fonti di denaro, come vendita di gemme e materiali preziosi estratte dalle montagne a Nord." scoccò un occhiata complice a Bid. La miniera era stata una loro scoperta, ed erano quasi morti per questo. "Ormai noi si è fatti un certo nome in ambiente, attività mercenaria è ottima copertura, ma porta anche frutti. Scorte a Carovane, contratti di protezione per Casa di Sangue... noi è usciti bene da crisi di mesi fa. " Merovish, se sapevi dove spremere, poteva dare molto succo. Un succo dorato, dall'inconfondibile odore dell'oro.
    "Gran parte di oro va speso in progetto segreto, nome in codice "Behemoth". Alcuni di voi già sa di cosa io parla, altri sapranno a fine di chesta riunione." la voce stridula dell'abitante dei Cunicoli riecheggiò ancora per un attimo nella sala, poi il Molliccio si sedette nuovamente sulla sedia. Ovviamente c'erano altre fonti d'arricchimento per gli Eversori, alcune note solo al Boggart... a ragion veduta. Alcune cose andavano taciute, altre distorte. Non sempre i guerriglieri approvavano i metodi dei leader della Guerriglia... ma per fortuna, non erano ancora un governo costretto a render conto di ogni sua mossa. E mai lo sarebbero stati, per fortuna.





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    Lingua di un mercante figlio di puttana.
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


    Companion
    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Note:











    uH0Iz
    b18To
    mN7r3
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    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    الصحراء
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    Se il male doveva avere un volto e un ideale, esso si sarebbe chiamato Merovish. E se il male avesse scelto un suo araldo, facendo sì che esso dall'anonimato crescesse poi di nome e di fama, quell'araldo avrebbe avuto il titolo di Eversore.

    E il cuore di questo Eversore era diviso in tante piccole vene, che tutte assieme, raccogliendosi attorno alle tre più grandi pareti, battevano nel buio della notte... contro tutto, contro tutti. Perché quel cuore chiamato Ideale, quel sogno di ribalta, si concretizzava nei volti e nei nomi di coloro che, oggi, erano riuniti.

    Dapprima il Castigo, poi il Boggart: i primi due gerarchi si presentarono con i nomi di Bid'daum e Zimmer, rispettivamente. Dal momento che nessun altro sembrava intenzionato a seguirne l'esempio, fosti tu per terzo a parlare. Calasti più in basso sedendo finalmente (per modo di dire), tra coloro che si identificavano nel vessillo dell'eversione.

    ويقال الصحراء أن نعم أنا قدمت ولكن لا بد لي من تقديم توضيحات

    Facesti, nel tuo linguaggio antico. Sapevi che non tutti potevano comprenderlo, fatta eccezione per coloro che nel Sud c'erano ormai da tempo, e che quell'idioma l'avevano sentito certamente, fra i tanti dispersi nella mistura eterogenea del Sud.

    أنا لست صحراء العين نهاري والعين من ليلة إخوة لي

    Attimo di pausa.

    يقول الصحراء بأني العين القيامة رسولا أو كاتبا قدر لها أن تعيش لتذكيرك لعنة، ويموت أيضا عندما فإنه لن يكون هناك سبب في الوجود

    Che ti credessero oppure no, era un problema loro e loro soltanto.
    I tre occhi sulla tua maschera rappresentavano le tre figure che avevi descritto: il Diurno, la Notte e il Giudizio. Perché sapevi che almeno i tre Gerarchi avrebbero inteso benissimo la simbologia intrinseca di quei nomi e di quelle figure. Perché...

    Saprete di star errando quando sentirete bruciare la mia ira dall’Occhio Diurno,
    e ogni volta che il mio freddo giudizio si leverà insieme al pallido Occhio della Notte.


    E tu eri lì per ascoltarli ed osservarli!


    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Ottimale

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: :snort:

    EQUIP

    اِخْتَفَى
    { Equip: Maschera Bianca
    { Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, mentre i danni subiti sono espressi come spaccature sulla stessa: la distruzione della maschera comporta la morte del personaggio

    ألف ليلة وليلة
    { Equip: Mantello Nero
    { Info: un banalissimo mantello nero logoro

    بوصلة من الرغبات
    { Equip: Bussola dei Desideri
    { Passive: ndr
    { Attive:

    Fiala di Mana
    { Equip: Boccetta
    { Passive: Ripristina il Mana al massimo quando usata (only quest).

    ///
    { Equip:
    { Info:

    ABILITA' PASSIVE

    الرمال التغييرات
    { Passive: Cambiare forma a piacimento

    الهاوية ووكر
    { Passive: Camminare su ogni superficie

    الرمال قادم
    { Passive: Istant-Cast

    الرمال مشاركة
    { Passive: Condivisione attive con le evocazioni

    ///
    { Passive:

    ABILITA' ATTIVE

    ///
    { Attive:
     
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  14. _MajinZ_
     
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    Tutti, uno dopo l’altro, gli Eversori varcarono la soglia della Bolgia e, dopo essersi infilati nei sotterranei, giunsero finalmente nella sala dove la riunione stava per iniziare. E Dimitriy li osservò tutti, soprattutto quelli che per qualche strano motivo non aveva ancora avuto modo di incontrare.
    Il primo ad arrivare fu Zygoin, il biomante trovò postò in una posizione abbastanza appartata. Lui, forse, era uno dei più importanti nuovi acquisti, grazie alle sue abilità abbastanza uniche all’interno dell’intera Gilda. Subito dopo fece la sua comparsa il Deserto, esibendosi in una delle sue solite entrate ad effetto e rimanendo appeso al soffitto, fece capire che i suoi occhi erano fissi su di loro, così come le sue orecchie sabbiose.
    La terza persona a varcare la soglia fu una tizia... forse un tizio, dai capelli rossi e la faccia abbastanza strana. Si trattava sicuramente di una nuova recluta, una di quelle che non aveva reclutato personalmente e ciò era una cosa buona, per certi versi. Asuna Yuuki giunse dopo la rossa e come al solito il suo caratteraccio venne fuori, mentre prendeva posto accanto al Tritone. Infine giunsero un uomo in armatura, di cui il biondo aveva sentito parlare, e il capitano Helk Muliphein che prese posto accanto al russo, che lo salutò con un cenno del capo.
    Quando tutti furono presenti, il Castigo fu il primo a prendere la parola, salutando coloro che avevano preso posto ed esortandoli a presentarsi. Non che fosse una cosa fondamentale, ma visto che si sentì interpellato, anche l’assassino fece lo stesso.
    Dimitriy Kozlov, Bloodletter.
    Nome e Grado, proprio come gli era stato insegnato. Doveva ancora abituarsi a quel titolo, ma aveva comunque iniziato a farci l’orecchio. Ognuno quindi avrebbe detto la sua e solo alla fine delle presentazioni, il Kuthiano avrebbe ripreso a parlare. Il suo discorso fu abbastanza semplice, incentrato sul significato di quell’assemblea e sull’essere Eversori... per arrivare al cambiamento bisognava fare dei sacrifici, ma da quel momento in avanti tutti, in ogni dove, li avrebbero temuti.
    Subito dopo il Castigo parlò colui che si occupava dell’economia della Gilda, Zimmer il rossiccio come amava chiamarlo il sicario, anche perché il suo vero nome era fin troppo lungo. Lui era comunque il Gerarca a cui il biondo era in qualche modo più legato, anche se si parlava comunque di semplice rapporto di lavoro... anche se il Boggart aveva riposto parecchia fiducia nell’assassino, arrivando perfino a nominarlo Lettera di Sangue e donandogli poteri maggiori. Infine giunse il monito di Sahra, erano parole da tenere a mente le sue... ma prima di quel momento sarebbe passato un bel po’ di tempo.
    In quell’istante, però, il Russo decise di prendere la parola e far sapere a tutti le sue importanti azioni effettuate nell’ultimo periodo.
    Avere un nome importante e un’economia solida tuttavia non sono le uniche cose che ci servono.
    La voce del naufrago si levò decisa, fredda e calma allo stesso tempo.
    La sicurezza di Merovish è ugualmente importante e il reperimento di informazioni fondamentale... per questo mi son permesso di potenziare il nostro sistema di spionaggio.
    Lo sguardo glaciale vagò sui presenti per qualche secondo, sporgendosi poi un poco in avanti, posando i gomiti sul tavolo.
    Il lavoro delle voci è molto utile, come ben sappiamo. Tuttavia essi sono distanti da quella che è l’Eversione e un solo anello di congiunzione non basta.
    Il giovane aprì il plico e con delicatezza lo lanciò al centro del tavolo, lasciando che alcuni fogli si spargessero sulla superficie marchiata.
    Queste persone sono quelle che più si sono distinte durante il reclutamento, sono persone degne di fiducia e molto più di semplici informatori. Alcune personalità vanno ancora limate e istruite, comunque il loro apporto ci sarà utile per tenere sotto controllo non solo la Tana, ma anche l’intera Endlos.
    No, non stava esagerando: i suoi informatori potevano recarsi in ogni luogo, erano capacissimi di muoversi da soli e senza rischi.
    Al momento credo che sia tutto, i Gerarchi saranno informati di eventuali aggiornamenti sull’operazione.
    Concluse infine Dimitriy, incrociando le braccia al petto e appoggiandosi nuovamente allo schienale. Al momento non aveva altro da dire, anche se alcune domande sulla Behemoth le aveva: sapeva ancora troppo poco della faccenda, voleva sapere di più.

     
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  15. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Adunanza Post Numero 1


    Narrato | Parlato | ° Pensato °


    Per la prima volta mi ritrovavo riunita con tutto il gruppo che rappresentava l’organizzazione più potente di tutto il presidio sud e non solo. Nel periodo precedente a questo momento avevo guadagnato molta stima e affermazione all’interno di quel gruppo che ora si trovava confinato intorno ad un semplice tavolo. Come al solito, Bid’daum, forte della sua insana follia e sfrontata sicurezza non perse tempo in sciocchi preamboli, e in quel suo rude linguaggio, arrivò subito al punto cardine della discussione. Molti degli individui che contornavano il tavolo erano presenze di cui avevo fatto conoscenza in passato e che per un motivo o per l’altro avevo imparato a comprendere, in quei bizzarri costumi e pensieri che ci distinguevano per provenienza dai più disparati mondi. Fino a quel momento stetti in silenzio, preceduta dalle presentazioni e ideologie di altri, che nella sicurezza d’anzianità non persero tempo nel fare loro la parola e dimostrare tutta l’abitudine a trovarsi a proprio agio in mezzo ad un gruppo così folcloristico e anticonformista. Più di altri, Dimitry e Sarha erano gli elementi con cui avevo collaborato maggiormente, in missioni di una certa rilevanza in cui avevo ammirato e apprezzato le loro doti che ne facevano i subalterni maggiormente talentuosi tra tante altre incognite di cui non potevo pronunciarmi specificatamente.
    Attendendo che il lampo terminasse il suo resoconto, rimanevo silente ad ascoltare a braccia conserte, comprendendo quanto lui più di altri fosse elemento fondamentale per portare avanti l’intero meccanismo: nell’aver collezionato nel periodo precedente molti successi, e il titolo più alto dopo i tre gerarchi che rappresentavano i pilastri che avevano dato vita all’eversione.

    Ho ben poco da dire, datemi un obiettivo e lo porterò a termine, per chi non mi conosce io sono Nadine e non amo dilungarmi troppo.

    Dal canto mio io ero semplicemente uno strumento, un’arma da utilizzare per far si… che gente come Dimitry o gli stessi Gerarchi avessero vita più facile nel consolidare la propria potenza, e che l’organizzazione diventasse ogni giorno sempre più conosciuta e temuta.
    Non importava quale fosse la mia idea, o cosa desiderassi personalmente, l’unico scopo era fare bene il mio lavoro e sapere che quando c’era un problema, Nadine la belva era sempre la scelta più azzeccata per risolverlo.
    Nadine no Claymore


    ● Mana: 110%

    ● Satus Fisico: Ottimale

    ● Status Mentale: Buono

    ● Abilità:

    Armatura: 1 pnt. Le Claymore indossano un'uniforme simile a quella da combattimento romana, con uno stile d'art d'eco.È formata da 2 pezzi di colore grigio chiaro, con un colletto di soluto sul nero con i bordi bianchi con sopra il simbolo delle Claymore vicino alla gola. Sopra la parte superiore di questa, vi sono più pezzi di armatura metallica: stivali brillanti, leggermente tallonati, polsiere(avanbracci), protezioni per le spalle, e una particolare gonna fatta di metallo. Infine, indossano un mantello grigio corto, sebbene la versione maschile della corazza non lo abbia. Alcune Claymore possono avere alcune modifiche alle loro uniformi per adattarle alle loro abilità particolari...

    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.

    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt.

    Occhio Divino
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    La sua preveggenza si estende soprattutto ai movimenti degli avversari, visualizzandoli come una specie di immagine al rallentatore, che consente di individuare il punto in cui andranno a colpire: questo è un processo che deriva dalla capacità di lettura degli impulsi neuro-muscolari dell'avversario, che permette di prevedere gli attacchi anche di avversari molto più veloci di lei. Sulla base degli impulsi, si può avere una proiezione di ciò che accadrà, infatti è grazie a questo processo di lettura degli impulsi che l'occhio divino può prevedere i movimenti e gli attacchi dell'avversario.
    Quest'occhio in sostanza concede la possibilità di vedere tutti i movimenti dell'avversario, analizzarli, anticiparli e prendere atto del successivo movimento.
    Passiva. valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici 5 pnt


    ● Tecniche:

    Consumi: Basso 5% | Medio 10% | Alto 20% | Critico 40%


    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 3/7/2013, 22:50
     
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