[EM] L'ombra della follia

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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    L'ombra della follia.
    Gli smeraldi di Morte.



    Merovish è una città dura, e con ogni probabilità, lo sarà sempre. Morte e disperazione, violenza e sangue, queste erano le fondamenta sulle quali si reggeva quel precario equilibrio che manteneva stabile la Tana.
    E nonostante l'opinione di molti, Merovish era una città giusta. Per quanto violenta potesse essere, per quanti taglia gole, borseggiatori, venditori di auto usate potessero esserci dietro ogni angolo, la Tana dava una possibilità ad ognuno dei suoi figli. Se questi riuscivano a sfruttarla, potevano elevarsi al di sopra della massa... altrimenti, sarebbero stati costretti a vivere nell'oscurità del loro fallimento.

    Quinta Bolgia.
    Era una serata movimentata, ma non più del solito.
    Avventori, ubriachi, perfino un bardo che cercava invano di accordare il proprio strumento, messo assieme con pezzi di ricambio di infimo valore. Al bancone, 23 osservava i clienti, domandandosi quando avrebbe rivisto emergere il suo padrone e i suoi invitati dal seminterrato della bettola.
    Poco più sotto, infatti, lo scenario cambiava.
    Il Boggart rosso, leader degli Eversori, stava in piedi su un tavolo scheggiato, fissando negli occhi i propri uomini. Tre erano davanti a lui, più che sufficienti a svolgere l'incarico che stava illustrando.
    La situazione era semplice: qualcuno aveva scoperto un nuovo business: una nuova droga.
    La voce si era sparsa in fretta, e l'epicentro era il distretto delle Luci.
    Tutto era cominciato nemmeno un mese prima. Come in ogni grande città, lo spaccio di sostanze stupefacenti era ovviamente comune, figuriamoci in un posto come la Tana. Eppure, questa nuova droga sembrava la più chiacchierata sul momento.
    Forse per la sua origine.
    Era questo ad aver fatto allarmare il Rossiccio. Il distretto delle Luci aveva una certa reputazione... ma fino ad all'ora, erano state solo voci.

    Voci che era meglio approfondire.

    Le regole di ingaggio erano semplici. Andare al Distretto delle Luci, indagare in maniera più discreta possibile e sopratutto, in maniera anonima.
    L'anonimato era la loro maggior difesa, come sempre.



    QM Zone
    Benvenuti alla prima scena della serie "Gli smeraldi di Morte"
    In caso non foste avvezzi (ma non penso) dell'ambientazione ove vi trovate, la potete trovare QUI. Vi chiedo di prestare attenzione anche e sopratutto all'ultima parte.

    Passando alle questioni pratiche: siete stati convocati da Zimmer alla quinta bolgia e, una volta definita la missione, siete liberi di andare. L'inizio sarà molto libero, anche perché questa non è una quest ma una scena masterata: decidete voi come arrivare al distretto, cosa vi trovate inizialmente e come iniziare l'indagine. In base a come vi muoverete voi, deciderò cosa farvi capitare 8D Non è un caso che abbia preferito utenti "giovani", voglio vedere come ve la cavate a livello organizzativo. Più avanti la vicenda sarà ovviamente più guidata.



     
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    Resoconto #1 _
    Una droga, nuova, in circolo tra gli stretti vicoli delle Luci.
    Una droga, ignota, che viaggia di voce in Voce fino agli occhi celati dell'Eversione.
    Una droga, in voga, che leggera quanto illegale si disperde conquistando sempre maggiori clienti.

    Il boggart è stato chiaro, ma ciò non ci aiuta.

    Comunica ai due colleghi -banalmente Nadine ed Asuna (entrambi già conosciuti in più di un'occasione, nessuno dei quali tale da meritare completa fiducia)- uscendo dalla Bolgia con l'intento di dirigersi quanto prima al Distretto in cui ha posto le basi della sua attività.

    Non abbiamo elementi sulla composizione, sulla forma, sui metodi d'assunzione.

    La situazione è infatti priva di uno scenario compiuto -gli elementi scarsi, la missione una ricerca senza grossi riferimenti.

    Non conosciamo gli effetti, i sintomi visibili, i potenziali utilizzi.

    Tutte informazioni che altrimenti avrebbero potuto indirizzare il trio -o quantomeno l'alchimista squamoso- a più precise indagini -dettagli attraverso i quali costruire ipotesi che consentano loro di non agire completamente al buio.

    Non sappiamo nemmeno quanto in profondità dobbiamo spingerci.

    Se è concesso d'invischiarsi nella faccenda senza paura di scendere fin nel torbido oppure se l'estrarre conoscenza dagli apparentemente innocui mercanti di spezie debba mantenersi ad un livello del tutto superficiale -sicuro sì per gli Eversori, ma sicuro anche per chi vende lo stupefacente clandestino.

    Quale che sia la strategia da seguire, però, è di fondamentale importanza non dare nell'occhio nè far sapere che siamo d'accordo.

    Ormai sono in vista della caverna dagli onnipresenti riflessi bluastri -manca poco all'ingresso vero e proprio, perciò è il caso di cominciare seriamente l'operazione ch'è stata loro affidata.

    Vale a dire che ci divideremo e non intratterremo contatti tra di noi se non per eventuali emergenze -eventualità nella quale dovremo comunque simulare un approccio casuale e non premeditato, possibilmente nulla di eclatante.

    Perchè inscenare un litigio tra acquirenti o un'altra sorte di evidente clamore vanificherebbe gli sforzi fin lì compiuti per passare inosservati -focalizzerebbe l'attenzione di tutti su coloro i quali dovrebbero anzi dirsi avventori qualunque.

    Per adesso, comunque, muovetevi con cautela ed evitate iniziative non consone alla nostra mansione: io vado a recuperare qualcosa di utile dal mio laboratorio, sperando di potervelo recapitare quanto prima ad opera di uno dei nostri invisibili amici.

    Una Voce, ovviamente, sempre che il cosmo od il caos non decidano diversamente.
    .100%
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  3. Eruka
     
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    Narrato
    Pensato
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    E così era successo. Una cosa di estrema gravità aveva appena compiuto uno dei tre capi, nei confronti della nostra archeologa. Infatti, il rosso gerarca aveva osato togliere altro tempo ad Asuna per i suoi studi. E il tempo era più prezioso che mai in quel momento: semplicemente lei voleva arrivare a scavare in quel punto prima che lo facesse qualcun'altro. Però, come membro della gilda, doveva ubbidire. Effettivamente lo faceva perchè altrimenti le avrebbero tolto i fondi, ma questa è un'altra storia. Dopo il discorso del boggart, si ritrovò a uscire dalla tana accompagnata da Zyg e una ragazza di cui non si ricordava nemmeno il nome. Non che la cosa le importasse, effettivamente.

    "anche se non ci aiuta molto, possiamo solo dedurre che sia più economica di molte altre, visto il successo"

    disse, camminando a fianco dei compagni, cosa strana per altro da parte sua. Infondo però, solitamente se una droga inizia ad andare di moda è perchè il suo prezzo è basso, mantenendo però gli stessi effetti delle altre. Ma comunque era solamente un'ipotesi, Asuna poteva anche sbagliarsi, visto che di droghe non ne era esperta. Sulla chimica era molto più preparato il suo amico - se così si può definire - tritone.

    "l'unica cosa sicura di tutta questa storia è l'anonimato. Concordo con Zyg, credo che dividerci sia la cosa migliore, attireremo molto meno l'attenzione"

    disse. Se dovevano fare le cose per il meglio, dovevano separarsi. Mescolarsi adeguatamente tra i mercanti e i compratori e così com'erano non andava bene. Così la ragazza si fermò un istante, prima di lasciar congedare il tritone. Così, non potevano di certo mescolarsi, almeno loro due.

    "io e te dobbiamo cercare dei mantelli e confonderci con la gente, Zyg...se tu al tuo laboratorio hai qualcosa meglio. Ma deduco che non ce ne sia bisogno..Cerca di trovarne uno prima di entrare, magari chiedi a una voce. Qui ci dividiamo...per quanto riguarda il metodo di recapito, mi farò vedere da te, in modo che anche camuffata, i nostri amici invisibili possano riconoscermi"

    cinguettò, rivolgendosi più alla ragazza che al tritone, con cui aveva già parlato. E così adesso Zyg era libero di andare, mentre per loro due sarebbe stato meglio essere il più discrete possibile. Se dovevano indagare o osservare, vestite come le altre persone avrebbero passato certamente meno inosservate. Ma la ragazza sapeva benissimo a chi chiedere. Così adesso stava tornando indietro, nei pressi della bolgia. Di nuovo il bancone, dove poi c'erano le scale. Si mise a guardare il barista, avvicinandosi al ragazzo.

    "senti, scusami ma mi servirebbe un mantello o una tunica...mi sapresti aiutare?"

    sussurrò. Non sapeva chi era, ne tanto meno che fosse lo schiavo del capo. Però era sicura che facesse parte degli eversori, visto che indicava la strada e sorvegliava la scala durante la loro riunione.



    Edited by Eruka - 13/7/2013, 02:00
     
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  4. °PaNdEmOnIuM°
     
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    L'ombra della follia Post Numero 1


    Narrato | Parlato | ° Pensato °


    Nuovi problemi, nuove insidie, nuove sfide nella città più caotica e invivibile di tutto il semipiano. Certo non era cosa che mi stupisse, o mi rendesse agitata, nella mia vita ero abituata al trambusto, e da quando avevo deciso di unirmi agli eversori non vi era stato un giorno tranquillo o di quiete. Questa volta a crear problemi erano gli stessi cittadini di Merovish, o meglio, qualche cellula organizzata che aveva deciso di rompere gli equilibri economici che con tanta fatica, l’organizzazione era riuscita a stabilire. Dei fottuti spacciatori, gente che guadagnava a discapito della salute degli altri con la messa in commercio di droghe, e in questo caso, di una droga che stava andando a ruba come l’acqua per degli assetati nel deserto. L’incontro per organizzarci era stato fissato in quella bettola schifosa e maleodorante di nome la Quinta Bolgia, luogo di proprietà di uno dei gerarchi – precisamente Zimmer – e in cui la maggior parte delle trame dell’organizzazione venivano architettate: come riuscisse ad ottenere guadagno da un’attività talmente fatiscente, era un mio dilemma, ma fatto sta che quel Zimmer, poteva essere accostato a Re Mida, riuscendo a rendere preziosa ogni cosa che toccasse.

    ° Come riuscirà a fare soldi con questa baracca... è un mistero °


    Comunque, a prescindere da questi dubbi di poco conto, l’incontro venne come sempre organizzato con il massimo della discrezione, e mentre il chiasso al piano superiore dominava l’apparenza, sotto, il buon vecchio rossiccio – nei suoi modi bizzarri e egocentrici – ci illustrava la situazione, dando quelle direttive che ci avrebbero messo in azione. Come al solito, io me ne stavo in disparte, poggiata – a braccia conserte - su di una delle travi legnose che tenevano in piedi quella baracca, anche se a dirla tutta… ogni tanto mi scappava il pensiero che quei perni visibilmente marci potessero cedere da un momento a l’altro, e vedere l’intero piano superiore crollarci sulla testa - divertente come il rossiccio potesse essere fiero di un posto tanto misero. Ritornando ai nostri fatti, gli altri due miei compagni – la ragazzina, e il pesce fuor d’acqua – furono al pari dei primi della classe, intenti a dare le loro valutazioni e la loro idea su come procedere, nel proporre una sorta di piano, che vide il Biomante essere il propositivo di turno a renderci partecipe della sua idea.

    Non è la prima volta che mi trovo in missioni di anonimato… camuffarci sarebbe una buona idea...


    Affermai nel prendere la parola, e finalmente, far vedere che anch’io - almeno all’apparenza - avevo a cuore le sorti economiche dell’organizzazione, anche se a dirla tutta.... io non lavoravo per denaro, o per quel mero scopo lucrativo che molto probabilmente vedeva la maggior parte dei miei compagni averlo tanto a cuore. Non mi importava darmi tanto da fare nell’interagire per elemosinare un minimo sostegno di gratificazione – da parte del Boggart - come tanto si stava sforzando la mocciosa, nel cercare di dimostrare un’esperienza che molto probabilmente non aveva, e che in tutta onestà… nessuno di noi poteva essere certo di garantire. Io ero una guerriera, un combattente, non era mia peculiarità l’organizzazione o gli stratagemmi, io dovevo semplicemente trovare il problema e toglierlo di mezzo, e la mia mano già fremeva nel voler brandire la spada e tagliare qualche collo.
    Fatto sta, che a prescindere, la cooperazione era di fondamentale importanza, e se ero riuscita più di una volta a sopportare il carattere burrascoso del pesce, senza dubbio non avrei avuto problemi con le turbe psichiche di una ragazzina lunatica, che già si arrogava il diritto di darmi degli ordini.

    Mi basta una semplice cappa nera con cappuccio e mi metterò subito in azione, purtroppo a differenza di voi e di vitale importanza che io porti con me armatura e spada, dato che fra di noi sono l’unica che combatte in prima linea.


    Intanto il vecchio Zyg aveva deciso di incamminarsi verso il laboratorio per recuperare qualche ingegnosa sostanza che avrebbe fatto al caso nostro, e in questo, nulla si poteva dire al pesce, che soprattutto nell’incontro con lo Yoma - grazie ai suoi miscugli - mi aveva facilitato il compito di non poco, e da lì in poi, avevo imparato a rispettare e fidarmi di quel pesce. Dividersi sicuramente era la migliore opzione, dato che lo stare in gruppo poteva additare sospetti su di noi, e non rendere credibili, dei cinici sballati e assuefatti fare comunella per dividersi la merenda. Ora non rimaneva altro che il travestimento, e dopo aver reso comuni le nostre figure, portarci sulla zona operativa per risolvere un problema dove sarebbero cadute molte teste.
    Nadine no Claymore


    ● Mana: 110%

    ● Satus Fisico: Ottimale

    ● Status Mentale: Pronta

    ● Equipagiamento:

    Armatura: 1 pnt. Le Claymore indossano un'uniforme simile a quella da combattimento romana, con uno stile d'art d'eco.È formata da 2 pezzi di colore grigio chiaro, con un colletto di soluto sul nero con i bordi bianchi con sopra il simbolo delle Claymore vicino alla gola. Sopra la parte superiore di questa, vi sono più pezzi di armatura metallica: stivali brillanti, leggermente tallonati, polsiere(avanbracci), protezioni per le spalle, e una particolare gonna fatta di metallo. Infine, indossano un mantello grigio corto, sebbene la versione maschile della corazza non lo abbia. Alcune Claymore possono avere alcune modifiche alle loro uniformi per adattarle alle loro abilità particolari...

    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.

    ● Abilità:
    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt.

    Occhio Divino
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    La sua preveggenza si estende soprattutto ai movimenti degli avversari, visualizzandoli come una specie di immagine al rallentatore, che consente di individuare il punto in cui andranno a colpire: questo è un processo che deriva dalla capacità di lettura degli impulsi neuro-muscolari dell'avversario, che permette di prevedere gli attacchi anche di avversari molto più veloci di lei. Sulla base degli impulsi, si può avere una proiezione di ciò che accadrà, infatti è grazie a questo processo di lettura degli impulsi che l'occhio divino può prevedere i movimenti e gli attacchi dell'avversario.
    Quest'occhio in sostanza concede la possibilità di vedere tutti i movimenti dell'avversario, analizzarli, anticiparli e prendere atto del successivo movimento.
    Passiva. valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici 5 pnt


    ● Tecniche:

    Consumi: Basso 5% | Medio 10% | Alto 20% | Critico 40%


    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 13/7/2013, 10:01
     
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    L'ombra della follia.
    Gli smeraldi di Morte.



    Fu facile ,per il gruppo di Eversori, ideare un piano; anche con le scarse informazioni di cui disponevano. Del resto, se le informazioni fossero abbondate, il rossiccio non li avrebbe mandati in ricognizione nel distretto delle Luci e delle Spezie.
    In breve, venne raggiunto l'unico accordo possibile: il gruppo doveva dividersi e cercare così di coprire un campo il più possibilmente vasto, senza però essere identificati come gruppo.
    Così, i tre presero strade diverse.
    L' anfibio si diresse senza indugio verso il distretto delle Luci, ove risiedeva il suo laboratorio, per potersi procurare tutto ciò che potesse tornargli utile in quella vicenda, seguito dalla guerriera, una volta occultatasi alla vista con un anonimo mantello scuro.


    L'archeologa, invece, tornò sui suoi passi, restando nel Distretto della Fame e rientrando alla Quinta Bolgia.
    msy9dt
    Il caos al suo interno non era mutato di una virgola da come l'aveva lasciata, e sembrava che nulla potesse turbare la caotica pace di quel luogo.
    La ragazza andò dritta al bancone, rivolgendosi all'Eversore più vicino al gerarca rossiccio, lo schiavo 23.
    Questi la guardò per un istante, forse senza capire. "Dammi un secondo." le rispose invece, con un sorriso incerto, prima di scomparire dietro una porta sgangherata che probabilmente dava sul retro.

    "Ehi bella... ti va di spassartela un po con me?" Non erano passati che una manciata di secondi, ed ecco che un avventore le aveva subito messo gli occhi addosso. In effetti, non erano molte le belle ragazze che si avventuravano in quella bettola. L'uomo non era particolarmente grosso o muscoloso, ma ad inquietare era sicuramente il volto sfigurato. Tre profonde cicatrici gli solcavano il volto. mentre il ghigno era allungato a fil di lama da entrambi gli angoli della bocca. Se non vi fossero stati due anelli metallici a tener chiuso il tutto, sarebbe sembrato più un serpente che un uomo.
    Nonostante fosse visibilmente alterato -il movimento incerto e il ciondolare del capo lo indicavano- on sembrava ubriaco, ma qualcosa luccicò nel suo palmo chiuso. Sembravano... delle gemme verdi. Degli smeraldi?

    Il tragitto del Biomante fu tranquillo e senza incidenti. Per quanto possa essere tranquillo un distretto abitato da ogni alchimista del creato che si era visto ritirare la licenza o la possibilità di operare in qualsiasi altro contesto cittadino. Le menti più geniali e malate di Endlos probabilmente si trovavano tutte li, assieme a erboristi, venditori di impacchi, chierici... il distretto, isolato dal resto del bazar e illuminato a giorno dalla luce bluastra, faceva da microcosmo, racchiudendo facce di Merovish assenti in molti altri luoghi. Sullo sfondo, quattro gigantesche cisterne si stagliavano a ridosso di una parete rocciosa, contenenti l'importo idrico dell'intera Tana.
    Nel proprio laboratorio, Zyg trovò ciò che cercava, quindi uscì alla ricerca di una Voce, le invisibili spie degli Eversori. Per chiunque altro parevano semplici straccioni, cittadini, mercanti... eppure, ognuno di loro indossava un segno... una piccola spilla, un bracciale, una fascia... tutte del medesimo, rosso colore.
    Guardandosi attorno non notò nessuno indossante il vermiglio simbolo, ma trovò qualcosa di ugualmente interessante. Avendo passato molto tempo in quella zona, l'anfibio era in grado, inconsciamente, di distinguere fra gli eccentrici suoi colleghi e chi in effetti si comportava in modo sospetto.
    Un uomo, alto, con un largo cappello e occhiali dalle lenti scure, stava osservando la zona dal tetto di un basso edificio. A colpire l'attenzione più di tutti erano forse gli abiti. Sporchi, usurati, ma sicuramente di lusso. Troppo, per Merovish.

    Per Nadine, la situazione era diversa. Una volta occultatasi alla vista curiosa dei presenti, aveva imboccato quella che doveva essere la via principale del Distretto. Lo scenario era il solito, e per chi fosse abituato alle follie delle Luci, tutto sarebbe sembrato normale.
    Lontano, un capanno esplose in una nube multicolore, mentre l'abitante saettava verso l'alto in una scia nera, ridendo come un pazzo della sua detonazione. Accanto alla guerriera, un venditore decantava le proprietà dei suoi intrugli, garantendo la disinfestazione totale da qualsiasi parassita. Per dimostrazione, versò un ampolla color ambra su una pianta. La piccola mosca bianca che la infestava entrò in contatto con l'intruglio, e subito prese a ingrandirsi fino a raggiungere le dimensioni di un uomo adulto. Guardò il bottegaio, i passanti, la strada... si scrollò le spalle e, come se la cosa non la riguardasse, se ne andò via. "Con permesso..." commentò, sfilando accanto a Nadine.
    Tutto li sembrava folle. Eppure, in tutta quella follia, qualcosa stonava.
    Un uomo. Comune, come mille altri... eppure, dalla faccia sembrava uno che aveva appena concluso un affare con un Boggart.
    L'espressione vuota, la carnagione pallida, quasi grigia, stava abbandonato a ridosso di un muro, fissando un punto cieco verso un viottolo secondario.
    Se ci fosse stata una foto alla voce "depressione da astinenza", sarebbe stata la sua.

    QM Zone
    Bene: nonostante la poca chiarezza in alcuni punti, ho apprezzato l'iniziativa e l'organizzazione che avete dimostrato fin'ora. Visto che vi siete divisi, per ora agirete separati.
    Ricordatevi l'ambito investigativo: le traccie da me suggerite ovviamente hanno a che fare con ciò che sta succedendo, ma potrebbero non essere le più dirette per arrivare all'obiettivo. Niente vi vieta di ignorarle e cercare altrove, o agire in altro modo.

    A fare eccezione è Eru: ti sconsiglio di ignorare il tipo, almeno non in maniera autoconclusiva.

    Enjoy!



     
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    Resoconto #2 _
    Fa sempre una strana sensazione ritornare a casa: quel luogo dove hai passato un sacco di tempo e nonostante tutto non ti stanca mai, quelle poche stanze dove gran parte della tua vita scorre senza che tu nemmeno te ne accorga. Casa, appunto, un angolo di mondo sicuro e privato -una porzione di spazio (e forse anche di tempo) dove le regole mutano secondo il volere di chi vi abita.
    Tale è pure il laboratorio di Zyg: non propriamente una casa -è un laboratorio, non possiede tutte le comodità che un'abitazione degna di questo nome richiede- non propriamente la sua casa -quella è rimasta nelle profondità abissali di Ravnica, sotto i distretti caotici di una metropoli senza mai requie. Eppure, nonostante tutto, quanto di più simile ad una casa il tritone abbia stanziato su Endlos -più ampia di quella al Bloodrunner, più arida di quella perfetta, la suddetta dimora svolge egregiamente le proprie funzioni senza peraltro distinguersi eccessivamente dal tessuto circostante: la costruzione in legno è modesta, magnificamente inserita nel contesto urbano che costituisce il Distretto -fondamentalmente un'operazione di facciata (per quanto nascondere le proprie attività non sia un cruccio, là nel buco del Sud dove quasi ogni cosa è concessa).

    Qui ho finito: chiudi tutto e seguimi.

    Si rivolge spiccio all'Esperimento, uscendo di casa sicuro di aver portato con sè alcuni surrogati che possano supportarlo in quanto ha intenzione di fare: in primis un paio di tamponi imbevuti di cloroformio -dovesse agire con discrezione, senza ricorrere ai suoi soliti, caustici modi; quindi alcune pillole dove una goccia di bufotenina -ricavata dagli allevamenti di rospi che popolano quieti il seminterrato- è dispersa tra fermenti lattici ed innocui eccipienti di sorta; infine i grandi classici dell'alchimista che fu -un paio di cicche a base di funghi e piccoli sacchettini di talco tagliato con alcaloidi di varia natura.

    Strano.

    Ed infatti, non uno di quelli che i suoi occhi scrutano reca con sè il marchio delle Voci -nessuno su cui l'anfibio ponga attenzione si distingue per il muto segnale scarlatto: strano, visto che sa per certo esservene sempre qualcuno nei dintorni -ancora più strano, giacchè Dimitriy ne aveva assicurata la piena collaborazione.
    Tanto più che, così facendo, Nadine ed Asuna dovranno entrambe attendere quanto il biomante ha preparato -senza modo di contattarle per via sicura, funghi, pasticche e tutto il resto rimarranno unicamente in mano di Zyg. Sempre che -ovviamente- lo scienziato non decida di agire da solo.

    Arrampicati fin lassù e fagli segno di scendere.

    Ordina sussurrando al famiglio, con un cenno che indichi il tizio in evidente fuori luogo perfino nel marasma eclettico delle Luci.

    Insisti, se necessario: come primo cliente promette sorprese.

    Perchè non è tanto la bizzarria comune o la meraviglia ordinaria a sconvolgere nel mucchio di chi popola quel sesto di Bazaar, bensì il dettaglio a prima vista mancato -quella piccolezza che nessun altro noterebbe al di fuori della caverna cobalto: abiti ricchi sfoggiati nonostante il degrado totale, occhi che scrutano senza prendersi il disturbo di nascondersi al mondo.
    Una minaccia, forse -un informatore inconsapevole, magari. Quale che sia la realtà, tuttavia, Zyg è pronto al confronto -raggiunto il vicolo che dà le spalle alla baraonda (che costeggia l'edificio sul quale l'umanoide tentacolare è diretto), egli nella penombra pazienta. E per un ultima volta si chiede quanto possa costargli contravvenire all'anonimato imposto dal boggart.
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  7. Eruka
     
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    1ed4

    Così i tre si erano separati, Asuna era ritornata indietro per chiedere un favore al ragazzo del bar. Certo che quello era proprio uno schifo di posto, di certo non come quelli che era abituata a frequentare lei. Sicuramente sua madre si sarebbe messa a urlare fuggendo. Già, sua madre. Non le assomigliava per nulla. Quando pensava a sua madre le venivano in mente due enormi occhi blu, anche se stranamente sua mamma li aveva marroni. Li aveva sognati ancora quella notte, come del resto faceva da bambina. Ma qualcosa, si mise a disturbare i suoi pensieri. Uno scocciatore maniaco dall'aria andata, si avvicinò a lei.

    "tsk..."

    pensò, ignorando l'uomo. Intanto quel ragazzo non era ancora tornato, quindi, era costretta a rimanere li dov'era. In più, era in missione, non poteva permettersi di picchiarlo o avrebbe attirato ancora di più l'attenzione su di se. Il metodo migliore era igorarlo. Qualcosa però saltò all'occhio della ragazzina. In mano aveva delle pietre, somiglianti a degli smeraldi. Che fosse il bottino di una rapina, oppure...altro?Di certo non poteva saperlo, però, doveva stare attenta.

    "meglio sloggiare prima che mi rovini tutto"

    Si spostò verso l'altra parte del bancone, in attesa di quel ragazzo che aveva dato la sua disponibilità per procurarle un mantello. Però ci stava mettendo tanto, forse non lo trovava. Non poteva rimanere per sempre li, con quello che sicuramente non se ne sarebbe andato via tanto facilmente. Adesso doveva solamente tenere gli occhi aperti, per verificare se quelle erano comuni smeraldi: avrebbe controllato in tutte le mani per verificare se anche altri come lui li possedevano. Solitamente se fosse stato un bottino, non sarebbe andato in giro con la refurtiva ancora in mano. Per ora si sarebbe limitata a questo, magari facendosi un giro tra gli ubriaconi. Anche se forse, doveva controllare meglio gli angoli e i vicoli. Certo, questo non era molto adatto per una ragazzina di 16 anni. Nel frattempo che cercava, avrebbe aspettato notizie da Zyg.

     
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    L'ombra della follia Post Numero 2


    Narrato | Parlato | ° Pensato °


    Situazioni folli, situazioni paradossali, situazioni al limite della logica. Quel distretto era senza dubbio bizzarro, e tra una mosca che diventava gigante mediante un miracoloso miscuglio, e un uomo volare dopo un esplosione, mi rendevo conto di come a Merovish non vi fosse un limite alla parola stranezza. Trovare ciò che cercavo non era comunque semplice, e nulla mi faceva intendere qualche pista da seguire per trovare la risposta. Nel mio camuffamento, rimanevo guardinga cercando di individuare qualche dettaglio, mentre il tipo bizzarro che aveva ingigantito la mosca se ne andava via come nulla fosse, passandomi accanto in un indifferenza che dimostrava quanta anarchia regnasse in quella città. Nello scrutare però, qualcosa di rilevante venne percepito dalle mie orbite, qualcosa di ordinario, ma che dall’aspetto poteva collegarmi alla mia ricerca. Un tipo non molto in salute se ne stava posato su di un muro, con uno sguardo deluso come se un affare non fosse andato in porto, o che almeno faceva percepire insoddisfazione per qualcosa. Non che ciò mi potesse dare certezza, ma il suo aspetto malandato poteva essere accostato a chi facesse uso di qualche sostanza. Come agire quindi? Bisognava ponderare bene la cosa, e sapere sfruttare la situazione senza rischiare di far saltare la copertura. Un altro aspetto che m’incuriosiva era il suo osservare un vicolo secondario, come se vi fosse accaduto qualcosa, o vi fosse qualche dettaglio che non riuscivo ad osservare. Forse una frase specifica poteva fare al caso, nel parlare vagamente ma far ben intendere a chi fosse della materia un dettaglio che avrebbe attirato l’attenzione di chi era intento a vendere.
    Così, senza osservarlo direttamente, mi sarei incamminata verso quel punto che assiduamente stava guardando, e passandogli davanti, lasciare che un concetto vago venisse pronunciato.

    Se solo riuscissi a trovare ciò che cerco… dannazione ne ho proprio bisogno.


    Ovviamente avrei continuato a proseguire lasciando solo che quella frase fosse compresa per il significato che poteva attirare chi non voleva direttamente esporsi.

    Nadine no Claymore


    ● Mana: 110%

    ● Satus Fisico: Ottimale

    ● Status Mentale: Concentrata

    ● Equipagiamento:

    Armatura: 1 pnt. Le Claymore indossano un'uniforme simile a quella da combattimento romana, con uno stile d'art d'eco.È formata da 2 pezzi di colore grigio chiaro, con un colletto di soluto sul nero con i bordi bianchi con sopra il simbolo delle Claymore vicino alla gola. Sopra la parte superiore di questa, vi sono più pezzi di armatura metallica: stivali brillanti, leggermente tallonati, polsiere(avanbracci), protezioni per le spalle, e una particolare gonna fatta di metallo. Infine, indossano un mantello grigio corto, sebbene la versione maschile della corazza non lo abbia. Alcune Claymore possono avere alcune modifiche alle loro uniformi per adattarle alle loro abilità particolari...

    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.

    ● Abilità:
    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt.

    Occhio Divino
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    La sua preveggenza si estende soprattutto ai movimenti degli avversari, visualizzandoli come una specie di immagine al rallentatore, che consente di individuare il punto in cui andranno a colpire: questo è un processo che deriva dalla capacità di lettura degli impulsi neuro-muscolari dell'avversario, che permette di prevedere gli attacchi anche di avversari molto più veloci di lei. Sulla base degli impulsi, si può avere una proiezione di ciò che accadrà, infatti è grazie a questo processo di lettura degli impulsi che l'occhio divino può prevedere i movimenti e gli attacchi dell'avversario.
    Quest'occhio in sostanza concede la possibilità di vedere tutti i movimenti dell'avversario, analizzarli, anticiparli e prendere atto del successivo movimento.
    Passiva. valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici 5 pnt


    ● Tecniche:

    Consumi: Basso 5% | Medio 10% | Alto 20% | Critico 40%
     
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    L'ombra della follia.
    Gli smeraldi di Morte.



    { Distretto delle Luci - Vicolo }
    Zyg



    Acuto d'occhio come solo un alchimista può essere, l'Eversore non ci mise molto a individuare cosa stonasse in tutto quel riquadro, così apparentemente normale. Un ordine secco, ed ecco che il servitore dell'alchimista si va ad arrampicare, con movimenti amorfi, su per l'edificio che fungeva da nido a quel uccello osservatore, che si sporgeva come un rapace alla ricerca di qualche topolino da afferrare fra le zampe artigliate.
    L'apparizione del Primo Esperimento lo sorprende, ma non è lo stupore quello che gli si dipinge in viso, bensì la curiosità.
    "Oh! Cosa abbiamo qui?" domandò retoricamente, mentre studiava con morboso interesse la creatura. All'ordine di scendere dal tetto, l'uomo sorrise, come se tutto fosse una strana battuta. Un rapido movimento di mano, ed ecco che una piccola ampolla viene lanciata ai piedi della creatura, frantumandosi al suolo. Il contenuto subito si espande, formando una coltre di fumo che opprime la vista della creatura gelatiforme.
    Da basso, il Simic può osservare la scena: l'uomo, sfruttando il fumo come diversivo, salta sul tetto adiacente, allontanandosi e facendo per scendere da una piccola scala di ferro, sfociante in un vicolo. Tuttavia, prima che l'Eversore possa lanciarsi nell'inseguimento, un altro attore sale sul palcoscenico degli eventi.
    Un uomo compare fra la folla: un ragazzo normalissimo, se non fosse per una fascia rossa portata stretta alla vita. Una Voce, senza ombra di dubbio... e sembra guardarsi attorno nervosamente, cercando forse qualcuno. Tutto avviene velocemente, e velocemente va presa una decisione.

    { Distretto della Fame - Quinta Bolgia }
    Asuna



    La reazione del membro più giovane dell'Eversione si rivelò la migliore possibile. Il disturbatore la fissò storto per qualche secondo, forse aspettando una qualsiasi risposta, forse attendendo anche uno schiaffo a mano aperta, visto il luogo dove si trovava. Niente, la ragazza lo ignorò completamente, semplicemente spostandosi poco più in la. Borbottando, picchiò un paio di volte il pugno sul tavolo. "ALLORA? QUESTE BIRRE?" urlò, probabilmente per attirare l'attenzione di 23.
    Lo schiavo riemerse in quell'istante, reggendo un pesante mantello scuro, con tanto di cappuccio. Lo passò discretamente alla ragazza, poi andò a versare un liquido torbido e vagamente ambrato in un bicchiere sbeccato, per poi consegnarlo allo sfregiato.
    Il tempo di uno sguardo d'intesa verso la ragazza ed eccolo tornare al proprio lavoro.
    Le ricerche della ricercatrice, -giochi di parole, yay!- ad ogni modo, non portarono a grandi risultati. Nessuno in quella sala poco illuminata sembrava maneggiare dei cristalli simili. Quelli che aveva l'uomo sembravano gli unici li dentro.
    Fu in quel momento che lo sfregiato, fattosi circospetto, sbriciolò cercando di non farsi vedere uno dei cristalli che aveva in mano. Questo si sfaldò come se non fosse mai stato solido, diventando una fine polvere verde che scivolò senza un rumore nella birra.
    Questa venne cacciata già con un solo sorso dall'uomo eh...il suo comportamento cambiò di colpo.
    Un aria beata gli si dipinse in volto, mentre ogni suoi muscolo di rilassava.
    Mormorò qualcosa di indistinto, poi voltò lo sguardo verso la ragazza, forse sentendosi osservato.
    Le sorrise, mostrando tutti i denti, per quanto la sua menomazione glie lo permettesse... e forse era un gioco della poca luce, forse suggestione... ma gli occhi dell'uomo sembravano esser diventati verdi.

    { Distretto delle Luci - Strada centrale }
    Nadine



    Con una discreta abilità manipolatoria, comune praticamente a ogni donna nei confronti dei poveri uomini, la Guerriera riuscì a far arrivare quelle poche, significanti parole all'uomo in astinenza, seduto sul bordo del vicolo. Quelle parole potevano riferirsi a qualsiasi cosa, per qualsiasi contesto... ma non per un uomo che cerca disperatamente qualcosa. Per chiunque, in quella condizione, anche il minimo indizio può significare più di mille prove messe assieme.
    L'uomo la guardò prima stupito, poi speranzoso. Cercò infine di camuffare le sue intenzioni, volgendo subito lo sguardo altrove.
    Rimase poi immobile, fissando ostinatamente la parete davanti a se, cercando di non incrociare ulteriormente lo sguardo della ragazza, lasciandola passare davanti a se. Aspettò così qualche secondo e, come se niente fosse, si alzò e cominciò a seguirla, cercando di apparire più naturale possibile.
    Cosa molto improbabile, visto che barcollava visibilmente.

    QM Zone
    Ok, si comincia con le cose serie.
    Animo: hai due scelte. Quanto mi diverto a offrire biforcazioni. Dicevo: puoi scegliere di inseguire l'uomo, cercando di raggiungerlo e puntare sul fatto che potrebbe sapere qualcosa. Il tuo companion è solo accecato dalla nube di fumo, ma niente gli vieta di seguirti, o di tentare l'inseguimento per conto tuo... insomma vedi tu. L'altra opzione è quella di raggiungere la Voce e sentire quali informazioni ha da riferire, oltre che continuare il piano iniziale.

    Eru: anche tu hai una scelta, anche se forse è un pò più guidata. Il tizio di prima ha palesemente assunto una sostanza strana. Conta che ha cercato di non farsi vedere ecc, anche se la tua pg ha notato molto dell'azione. Puoi comunque far finta di niente e andartene via dalla bolgia: ora hai il mantello. Fai conto che l'area di ricerca è il distretto delle Luci, e sei già in "ritardo" rispetto agli altri che hanno già iniziato. Insomma: fai fare tutti i ragionamenti del caso alla tua Asuna.

    Pande: niente scelte per te, solo strategia. Il tuo stratagemma ha funzionato, il pesciolino ha abboccato ecc ecc. Ora ti segue: sta a te decidere come far funzionare il tutto.

    Andale gente! Tra l'altro, se partite, scomparite, andate ad annegare al mare ecc fatemelo sapere, magari dandomi una data.


     
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    Resoconto #3 _
    Insisti, insisti: dopotutto è perfettamente normale che, intimando ad uno sconosciuto in disparte di scendere nel retro di un vicolo (senza peraltro offrire buone motivazioni, ma unicamente ripetendo al bisogno il comando), questi acconsenta di buon grado e come se nulla fosse si presenti al cospetto di un terzo estraneo -dev'essere solo una spiacevole serie di sfortunate coincidenze se invece il bersaglio finge d'esser d'accordo, coglie anzi l'occasione per un discreto diversivo, salta qui e là per una fuga non molto agevole al polpo umanoide che (in teoria) dovrebbe seguirlo.
    Perciò... beh, come prevedibile non sarà tanto semplice approcciarsi ad un tale che spicca sulla folla del distretto -come lo stesso Zyg può notare alzando quasi per caso i nerissimi globi, come l'Esperimento non mancherà di riferire sporgendosi sul bordo della costruzione, il primo obiettivo della missione è reticente a scambiare due chiacchiere con l'abissale cui il famiglio è fedele (se com'è successo non si fa nemmeno avvicinare, sarà ben difficile riuscire a vendergli qualche porcheria spacciandola per la nuova droga su cui devono indagare).

    Vagli dietro, ma evita di farlo scappare di nuovo: se possibile scopri dove si nasconde e rimani a sorvegliarlo fino al mio arrivo.

    Ordina alla gelatina conscio che quella non obietterà.

    Per ora ho una pista assai più sicura.

    Conclude, indicando a sua volta qualcuno in mezzo alla calca e dando poi modo al tentacolato di procedere secondo le direttive: quest'ultimo cercherà di colmare il più in fretta possibile il divario che lo separa dall'inseguito -lanciandosi pur lui di tetto in tetto (agevolato dal fatto che, molle di citoplasti, non deve fare troppa attenzione a come atterra) non farsi seminare prima del tempo. Sperando che -o meglio, non sperando affatto, considerata l'inerzia emotiva che lo anima- l'individuo oggetto del suo pedinamento non lo costringa a dover compiere delle scelte (eventualità nella quale, sprovvisto di ulteriori disposizioni, l'Esperimento non saprebbe più come comportarsi).

    Tu!

    Si rivolge infine al ragazzo che ha scorto nel marasma, certo di aver veduto il simbolo -un pezzo di stoffa cremisi legata attorno al bacino- che lo contraddistingue come inconsapevole emissario dell'Eversione.

    Si, proprio tu!

    Insiste, per nulla sicuro che quello lo oda frammisto al vociare incessante degli onnipresenti venditori.

    Sono sicuro di avere l'affare che fa al caso tuo!

    Sfrutta un tono invitante e spavaldo, tipico dei mercanti che popolano la zona e perciò -perditempo permettendo- affatto sospetto.

    Ma, ben più importante, che tu abbia quello che fa al caso mio.

    Un ultimo gesto per mimare la fascia rossastra, un indizio che a chi conosce il vero significato dell'indumento dice molto più di quanto non sembri.
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  11. Eruka
     
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    Narrato
    Pensato
    Parlato

    1ed4

    Asuna accennò un sorrisetto al ragazzo eversore, come ringraziamento per il mantello. Lo prese, decidendo di metterselo una volta fuori e ben nascosta. Quel tizio intanto era ancora li, consapevole che lei lo stava completamente ignorando. Ma poi, vide qualcosa di cui certo non si aspettava. Si mise ad osservarlo da dietro alcune bottiglie che c'erano sul bancone, cercando di mascherare la direzione del suo sguardo: quel tizio, aveva appena assunto qualcosa. Lo sfregiato, aveva appena sbriciolato i cristalli nella bevanda, per poi berla. Quello che fece pensare ancora di più la biondina, era il cambiamento improvviso del colore degli occhi del tizio. Lo stesso dei cristalli.

    "mhhh..."

    pensò. Qui ci voleva un'indagine ben accurata. Per ora tanto erano in due a perlustrare il distretto delle luci, quindi, decise di perdere ancora alcuni minuti prima di andare. Si avvicinò a dove 23 stava lavorando, per poi allungare la mano e tirare un lembo della sua manica. Doveva parlargli. e subito. Lui infondo era sempre al bancone, sicuramente qualcosa di simile o di sospetto doveva aver visto infondo, se si trattava veramente di quello che pensava lei, il tizio non doveva essere l'unico. Doveva indagare, non aveva altri punti di partenza, forse, anche se non era la droga che cercava, sarebbe stato comunque un punto per poi arrivarci.

    "hai notato quel tizio? i suoi occhi? hai visto cose simili di recente?"

    sperava che anche lui avesse notato la scena. A ogni modo, doveva muoversi, e informare gli altri dell'accaduto, però, aveva bisogno della collaborazione di quel ragazzo. Non poteva correre il rischio di perdere di vista lo sfregiato. Così si rivolse nuovamente a 23, ovviamente, lo avrebbe ricompensato se avesse accettato di aiutarla,

    "senti, devi tenermi sotto controllo questo qui! non deve uscire dalla bolgia fino a che non sarò di ritorno, oppure un mio messaggero. Offrigli da bere piuttosto, ti pagherò io quello che consuma...sei disposto a darmi una piccola mano?"

    disse, facendo quasi uno sguardo speranzoso nel ricevere, ancora una volta, l'aiuto dell'eversore. Lei doveva andare ad informare la voce più vicina, i suoi compagni dovevano sapere di ciò che era successo. Ciò che aveva visto sarebbe potuto essere di aiuto anche nelle loro ricerca, magari anche loro avevano assistito alla stessa scena. Doveva assolutamente avere la risposta di 23, per poi correre fuori dalla bolgia e cercare una voce, oppure, direttamente Zyg o Nadine.

     
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    { Distretto delle Luci - Vicolo }
    Zyg



    All'ordine del proprio padrone, la gelatina scatta all'inseguimento del sospetto, senza porre condizioni o lamentarsi dell'ingrato compito. La corsa folle lo porta a scavalcare lo scassato corrimano dell'edificio, atterrando nel vicolo dove aveva visto sparire l'individuo. Questi, senza fermarsi, aveva già ribaltato una piccola bancarella per ostacolare l'inseguitore, scivolando poi quasi con grazia oltre una porta di legno lasciata incurantemente aperta.
    L'inseguimento andò avanti per diversi minuti, e quel giorno molti abitanti del Distretto delle Luci giurarono di aver visto un curioso essere gelatinoso rincorrere con cattive intenzioni quello che sembrava un nobile decaduto.
    Quando poi la creatura si addentrò nell'ennesimo vicolo, all'inseguimento, trovò solo un muro ad accoglierlo. Quello era un vicolo cieco, non vi erano ne scale, ne porte, ne vie d'uscita... l'uomo era semplicemente scomparso.
    "Un costrutto di materia organica. Interessante... il tuo creatore deve essere una persona affascinante da conoscere." commentò una voce, alle spalle della gelatina. L'uomo era riapparso come dal nulla.
    "Oh beh... ormai è tutto inutile no?" commentò con tono rassegnato, soffiando un velo di polvere verso l'essere. Questo, prima ancora di poter reagire, cominciò a cristallizzarsi, fino a tramutarsi in una scultura di cristallo lucido, verde come lo smeraldo più puro.

    E mentre il suo famiglio andava incontro ad un ingloriosa fine, il buon abissale invece riusciva finalmente a mettere le mani su una pista concreta.
    La Voce, il ragazzo identificato dalla benda rossa, prima gli rivolse uno sguardo perplesso, poi si accorse dell'accenno al proprio marchio, e si riscosse.
    Una volta avvicinatosi abbastanza da esser sentito da lui e da lui solo, gli avrebbe sussurrato con urgenza: "Siete sulle tracce della nuova droga vero? Avete una cura?"
    Si poteva vedere benissimo come sull'espressione del giove fosse dipinta l'angoscia più assoluta.
    "Mia sorella... mia sorella ne ha presa, credo... e ora è strana... vi prego, dovete aiutarla." solo in quel momento è chiaro di quanto sia giovane il ragazzo, poco più che un bambino... 15 anni al massimo, che purtroppo, per Merovish, sono anche troppi.

    { Distretto della Fame - Quinta Bolgia }
    Asuna



    La richiesta d'aiuto posta nei confronti dello schiavo non rimane inascoltata. Anche lui, in effetti, aveva sbirciato la scena, senza tuttavia intervenire... forse era incuriosito anche lui dalla faccenda. La Quinta Bolgia non era un ritrovo per scolarette, e capitava trovare qualche tossico a collassare sui tavoli. Zimmer non aveva mai troppa pietà per quelle creature così deboli, ma si dimostrava abbastanza tollerante. In fondo, quella era Merovish. Certe cose, non potrai mai cambiarle.
    E nonostante quindi lo schiavo dovesse essere abituato a scene del genere, dal suo sguardo perplesso era chiaro che di cristalli del genere lui non ne aveva mai visti.
    "Non preoccuparti lo tengo d'occhio io questo..." bisbigliò l'eversore, riempiendo un altra boccale fino all'orlo. "Tieni compare! Offre la casa..." esclamò poi, allungando il boccale allo sfregiato.
    Questi lo guardò stupito, ma sorrise.
    "Ormai è tutto inutile, 'compare'... ma ti ringrazio." commentò. Il cambio di atteggiamento era evidente: il tipo sembrava molto più rilassato, il tono di voce più profonda... e poi quella strana frase. Cosa mai avrà voluto dire?

    23 strizzò l'occhio in direzione della ragazza. Da qui in poi poteva tranquillamente pensarci lui, e se le cose si fossero messe male... beh, Zimmer era solo pochi metri più sotto.
    La porta della Bolgia era aperta, e se Asuna voleva raggiungere i proprio compagni, doveva sbrigarsi.

    { Distretto delle Luci - Strada centrale }
    Nadine



    Il piano della guerriera stava andando a gonfie vele. Attirato il tossico in un punto cieco del vicolo, lo avrebbe affrontato, cercando di estorcergli la verità. Ma quando infine si girò, allo scopo di attuare il suo piano, non trovò nessun tossico... ma tre energumeni. I muscolo sproporzionati, le vene in rilievo, gli occhi completamente verdi, le vesti strappate... quegli uomini avevano davvero poco di normale.
    Un movimento, rapido, alle sue spalle... e tutto fu nero.

    QM Zone
    Allora: non è successo molto in questo giro, lo ammetto... ma è anche scomparso un partecipante.
    Allora: Animo, ti ho fornito una bella pista. Purtroppo ti sei giocato, per ora, il companion.
    Eru: 23 ti aiuta, quindi puoi raggiungere animo.
    pande penso sia in vacanza, mi aveva detto che partiva, ma non mi ha mai detto quando. Immagino sia ora. Comunque, se ricompare, vediamo.


     
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    Resoconto #4 _
    Sorveglialo fino al mio arrivo: un comando semplice -un comando dal significato evidente. Un comando a cui, per forze di cose, l'Esperimento dovrà attenersi volente o nolente -un comando che, fino ad un differente porsi degli eventi, egli potrà rispettare soltanto a metà: la gelatina non può muoversi, non può andarsene, non può che aspettare. Ma di sorvegliare il fuggitivo -di rendersi conto di ciò che succede e registrarlo in un surrogato talamico- nemmeno la più remota delle possibilità.
    E' un cristallo, ora. E i cristalli non sanno di esistere -figurarsi pedinare qualcuno!

    ¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤

    Calmati.

    E' un ordine -imperioso- ma l'anfibio non urla nè si fa minaccioso nel pronunciarlo -al contrario, egli si mantiene pienamente padrone di sè benchè strettamente autoritario.

    Per formulare un rimedio devo sapere esattamente cos'ha ingerito.

    Il che potrebbe mandare ancora più nel panico il ragazzino già disperato -con un'affermazione così fatalista l'abissale mica si fa rassicurante -proprio no!

    Ogni cosa tu conosca su questa famigerata droga -ogni dettaglio: è di fondamentale importanza ch'io identifichi lo stupefacente oppure finirò per avvelenarla.

    Vero, verissimo: nessun secondo fine, nessuna mira taciuta. Dopotutto è a vantaggio di entrambi rispettare questa banale direttiva, sia Zyg che il bimbo ne guadagneranno dall'aiutarsi reciprocamente.

    Te lo ripeto: non tralasciare nulla. Qualcosa che non ti sembra importante potrebbe anzi rivelarsi essenziale ai fini della mia comprensione.

    Globi nerissimi che si fissano sulla Voce per assicurarsi d'inculcare definitivamente quanto appena detto -nessun trattamento di favore nemmeno nei confronti di un ragazzino spaventato (semmai il contrario, vista la delicatezza del compito).

    Nel frattempo potrai pure condurmi là dov'è tua sorella, cosicchè possa constatare con mano quali sono gli strani sintomi.
    Bada bene, però: se mi nascondi qualcosa non potrò in alcun modo aiutarla.

    Ultimo tono grave in attesa che l'altro acconsenta e lo conduca dove richiesto -un carico di salutare pressione, affinchè non si perda altro tempo.
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  14. Eruka
     
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    Parlato

    1ed4

    Asuna Yuuki sorrise forse per la prima volta dopo giorni, ringraziando il giovane ragazzo al bancone per l'aiuto. Si infilò il mantello, pensando a quello che lo sfregiato aveva appena detto. E così non ne aveva bisogno?? Ecco un altro elemento che gli altri dovevano assolutamente sapere. Uscì fuori dalla bolgia come una scheggia: doveva trovarli. Era una parola, il distretto delle luci non era esattamente piccolissimo. Lei poi, non era esperta di quei vicoli.

    "con calma Asuna.."

    Diminuì il ritmo di corsa, fino a camminare. Era meglio non dare nell'occhio. Del tritone neppure l'ombra e nemmeno dell'altra tizia. Era in ritardo. però, forse era riuscita a reperire un bel po' di informazione. Non poteva fare a meno di guardare gli occhi delle persone, per vedere se erano dello stesso verde di quelli dello sfregiato. Forse anche i suoi compagni avevano scoperto qualcosa di interessante riguardo a quella sostanza. Sicuramente Zyg avrebbe saputo indicarle quale effetto ci fosse dietro.

    "odio sto posto..."

    Non era esattamente il paese delle fate, ma ormai era dentro il distretto. I suoi compagni potevano essere da tutte le parti, quando un'ombra che forse le era famigliare, comparve da un vicolo. Forse era proprio il tritone, non ne aveva la certezza però. doveva provare. Si addentrò nella via, vedendo l'ombra muoversi. Si mise contro il muro, avanzando lentamente. Non aveva alte possibilità che fosse Zyg, e quindi poteva essere pericoloso. La malavita a Merovish era quotidiana, e magari, poteva vedere qualcosa di super segreto. Non era bene che una ragazzina di 16 anni si aggirasse da sola, ma ormai, ci aveva fatto l'abitudine. Sperava vivamente che quello fosse il suo compagno. Ma poi si fermò di scatto. Frugò in borsa come una pazza, tirando fuori una piccola scatola di metallo. La bussola degli eversori era ancora li che la guardava, e non era stata ancora mai degnata di interesse da parte della ragazza. La prese in mano, osservandola speranzosa. Doveva assolutamente trovarli, sperava che l'ago le dicessi di andare avanti, e che quell'ombra si fosse rilevata essere del tritone.

    "portami da Zyg..."

     
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    { Distretto delle Luci - Vicolo }
    Zyg



    L'espressione sul volto della giovane Voce si trasformò da speranzosa in disperata. Evidentemente, sperava davvero che i misteriosi individui per cui lavorava potessero in qualche modo avere un antidoto, una cura. Chissà, forse nella sua mente di giovane era anche convinto che la droga stessa fosse stata messa sul mercato da loro stessi.
    Quali convinzioni fossero non ha tuttavia importanza: le parole di quella strana creatura dagli occhioni neri sembrava aver minato quella flebile speranza che poteva averlo spinto ad indossare quella fascia, in quel giorno.
    Mentre ascoltava le indicazioni dell'Eversore, gli occhi del ragazzo si colorarono di lacrime, ma questi rimase impassibile, cercando di trattenerle.
    Città difficile, la Tana. Dove si cresce in fretta, o non si cresce affatto.

    Il ragazzino annuì, voltandosi e incamminandosi verso la strada principale del distretto.
    "Il mio nome è Abbib. Mio padre è... era un minatore del distretto del Kanti." cominciò. Forse questo preambolo era un informazione completamente inutile, eppure era stato detto di non tralasciare nulla, e così avrebbe fatto la Voce.
    "Dopo il crollo di una galleria, non rimase nessuno a occuparsi di noi. Abbiamo dovuto lasciare il distretto, qui i loculi costano meno." il termine "loculo" era un modo di dire della Tana, si riferiva ovviamente ad abitazioni molto piccole, spesso composte da una stanza sola. Erano le abitazioni dei più poveri, che a Merovish non erano pochi.
    "Quando abbiamo finito gli ultimi soldi... Sarah ha cominciato a incontrare della gente." Sarah evidentemente, era la sorella. Quando all'"incontrare della gente", difficilmente questo poteva voler dire qualcosa di diverso dalla prostituzione.
    "Era molto triste, e per questo non trovava... non guadagnava molto. Uno dei suoi ... clienti... le diede un piccolo cristallo verde. Le disse di sbriciolarlo nell'acqua e di berlo." con ogni probabilità, l'anfibio sarebbe riuscito a scorgere le lacrime sul viso del ragazzo, ormai inarrestate. Il suo torno restava comunque fermo.
    "I primi giorni andava bene. Diceva cose strane, ma sembrava più rilassata. Ogni volta che usciva con quel suo amico... tornava con un cristallo. Andava bene... io cominciai a lavorare per voi e riuscimmo a prendere qualche soldo ma..." la voce si ruppe in un flebile singhiozzo.
    I due avevano ora imboccato l'ennesimo vicolo, capillare della circolazione della città. Scavalcata una piccola pozza d'acido, si trovarono davanti a una biforcazione, quando il ragazzo si fermò.
    "Chi c'è?!" gridò allarmato il ragazzo.
    Da una delle biforcazioni stava arrivando qualcuno, e sembrava puntare dritto su di voi.

    { Distretto delle luci - Strade }
    Asuna



    La Bussola del Destino, uno dei gadget di Zimmer. L'ago brillava nell'ombra del vicolo, rivelando la sua natura cristallina, e nel momento in cui la ragazza espresse il desiderio, cominciò a vorticare vertiginosamente.
    L'energia psionica del cristallo si sprigionò, leggendo i desideri del più giovane membro dell'Eversione e individuando ciò che la giovane desiderava di più in quel momento. All'improvviso, si arrestò, puntando una direzione ben precisa.
    L'unico modo per scoprire se era anche quella giusta, era fidarsi dell'ago e seguirla.
    Così, Asuna si addentrò in vicoli, stradine, sotto-passaggi e cunicoli. Il viaggio non fu poi così lungo: l'ago la condusse sapientemente, come se sapesse alla precisione la geografia del distretto.
    Il tragitto la condusse in un lungo vicolo in ombra, deserto. A giudicare dallo stato di abbandono, in pochi si avventuravano da quella parte. E proprio nel momento in cui sembrava che la ragazza fosse completamente sola..."Chi c'è?!" una voce squarciò il silenzio.



    QM Zone
    Animo: la Voce ti svela parte della sua trama personale. Mero blabla, ma potrebbero esserci degli indizi fondamentali, oppure no... chi lo sa 8D Comunque, ti porta verso quella che presumibilmente è casa sua.
    Eru: te segui l'ago della bussola, fino a capitare nello stesso vicolo. Ancora non sai chi troverai alla fine di quel vicolo, ma senti la voce allarmata del giovane.


     
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