[EM] All'alba di domani

Building on Ruins ~ Interludio II

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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    All'alba di domani



    Non che facesse molta differenza, in una città sotterranea, ma era notte inoltrata. I tagliaborse tornavano ai loro rifugi con la refurtiva del giorno, i tagliagole segnavano un altra tacca sui loro coltelli e incassavano le loro taglie. I tagliacarte stavano sulle scrivanie dei ricchi.
    La tana che non dorme mai, si concedeva qualche ore per tirare il respiro.

    La Quinta Bolgia era chiusa, la sala deserta. Il focolare al centro della stanza ardeva ancora, ma con meno intensità del solito. La luce, all'interno della bettola, era bassa.
    Ad un tavolo, in un angolo, tre boccali di birra accompagnavano altrettanti individui.
    Tre, ma nessuno uguale agli altri.
    Erano li per brindare all'alba del domani, con tutte le occasioni che questo prometteva.
    Ne avevano già discusso ufficialmente giorni prima, ma in quell'occasione erano tre gerarchi, non tre uomini (due uomini e un boggart) accomunati dall'impegno degli scorsi anni in un obbiettivo comune. I calici si erano alzati, i brindisi fatti, ed era ora di tirare le somme.

    "Nel labirinto... bipede con maschera era li per liberare orrori. Noi deve tenere conto che difficilmente chelo si arrenderà. Non con chela ferocia. " commentò il Boggart, tirando un nuovo sorso alla propria birra.
    Erano li dalla sera prima, a discutere, a ricordare le vicende passate... e ovviamente, il centro del discorso era ricaduto sulle ultime vicende.



    ENERGIA:95%
    Corpo: Mente:



    Attive:
    Smoke on the water everything
    A volte le soluzioni più datate sono quelle più efficaci. Teatralità e ombre sono da sempre i migliori amici di tutte quelle creature figlie dell’oscurità dedite all’assassinio, alla furtività, alla disperazione nel silenzio e nella cecità del proprio nemico.
    Zimmer non è una di queste creature, ma sa che un ordigno fumogeno non viene usato solo per coprire la propria lama sulla gola dell’avversario, quanto anche per fuggire dalle orde di clienti non soddisfatti che si sono accorti che questo o quell’acquisto non è come se lo immaginavano. Beh, affari loro no? Non si fanno cambi o risarcimenti. PUF!

    L’ordigno, un bussolotto delle dimensioni di una biglia, è in grado di generare un fumogeno fitto e denso, capace di espandersi fino a 5 metri in ogni direzione. L’ideale per le entrate ad effetto, per le fughe, per gli assalti.
    [Basso]


    Passive:
    Lingua di un mercante figlio di puttana.
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


    Companion
    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Note:











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    Era notte, ma come qualcuno ha già detto, chi poteva dirlo?
    A volte Aristotelis stesso si domandava come fosse possibile che i suoi ritmi biologici fossero rimasti inalterati, nonostante l'assenza di riferimenti temporali preponderanti come l'alternarsi del giorno con la notte. Ma sorvoliamo.
    Questo è un problema con il quale ci confronteremo a tempo dovuto.
    Seguì il collega nel sorseggiare la birra, gustandola con raro piacere. Meno male che Zimmer non aveva portato l'Hch.
    Così come il fatto che quel maledetto Clown abbia avuto a che fare anche con Bid'daum.
    Disse, muovendo il boccale verso il kuthiano -e qui, qualcuno deve rivedere il suo concetto di umano, se tale si può definire il Castigo.
    Ciò che più mi impensierisce è il ritardo del terzo gruppo. Solo loro possono permetterci di entrare all'Arena, con le teste.
    Un rivolo amaro colò al lato della bocca del greco, imperlandogli la barba prima che questi s'asciugasse -poco cavallerescamente- con il mantello. Con l'espressione di chi ha assaggiato qualcosa che non gli piace, si corresse.
    O meglio, permettermi.
    Non che la bevanda alcolica non fosse di suo gradimento, sia chiaro: ricordare di non aver preso parte alle tre missioni più importanti nelle quali gli Eversori avessero mai partecipato faceva nascere nel suo cuore un sentimento di rimpianto di non poco conto.
    Tuttavia, ci pensava Aìtné a rendere meno grave il rimorso.
    Non dimenticare cosa hai ottenuto in cambio della tua assenza.
    E l'oplite poteva giurare che quelle parole fossero permeate di un alone di orgoglio. Anche gli spiriti avevano i loro lati molto umani.
    Il Gerarca sorrise.
    Piuttosto... Cosa ti ha riferito quel tale, di preciso?
    La domanda venne rivolta al cornuto, con il tono di chi ha dimenticato qualcosa dèttagli poco prima.
    La birra iniziava a fare il suo effetto, evidentemente.
     
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    Una luce crepitante illuminava la Bolgia, occupata solo da tre individui. Sorseggiavano birra, e discutevano del giorno che presto sarebbe giunto. Quella notte la tensione era a fior di pelle, forse nessuno avrebbe dormito normalmente: dopotutto, era la vigilia dell’elezione di un nuovo Alfiere.

    Condividendo le vicissitudini di quei giorni, il Castigo venne a sapere che anche il gruppo di Zimmer aveva incontrato il Mascherato. I Gerarchi erano anche preoccupati per le sorti di Klaus e Dimitriy – accompagnati da una matricola, tale Syntech – che si erano diretti in pieno deserto a caccia dei membri restanti del Loto Nero. Perché non erano ancora tornati?

    « Possibile che si siano fatti fottere da qualche Wyrm e da una manciata di fuggitivi? No, non può essere. Quei due sono forti.
    Ma allora perché non tornano?
    »

    Era nervoso, stringeva il boccale con rabbia.

    « Il problema è che nessuno può andare a cercarli: ci servono tutti per domani, quando ci presenteremo all’Arena. Il terzo gruppo è quasi dato per disperso, ma non possiamo fare niente, cazzo! »

    Aristotelis rimarcò che lui era l’unico Gerarca sprovvisto d’invito per la cerimonia.

    « Faremo entrare tutti, con la forza se necessario. La pergamena che mi ha dato il capitano della Legione servirà per ricevere i cento pezzi d’oro che spettano alla nostra squadra come compenso per la missione. Non so perché, ma ho la sensazione che ci sarà qualche fregatura... sarà meglio che paghino per il mio lavoro. »

    Quasi si dimenticò del fatto che l’assassinio della regina non era avvenuto per mano sua: nel mondo del crimine – dopotutto – i soldi sono di chi li agguanta e li tiene ben stretti.
    In seguito parlò nuovamente degli incontri fatti nel profondo dell’Upperdark.

    « Quel tizio con la maschera... Aren. Deve avere qualche potere mentale, diceva di aver sondato il cervello della regina degli Elldroc per sapere qualcosa sul Cuore dei Titani. Il suo sottoposto, il piromane Nicolaj, è abbastanza stupido ma può carbonizzare perfino l’inferno; aveva il compito di trovare il Cuore e distruggerlo, per poter aprire qualcosa, ma non so molto altro.
    Quei due non sono morti dopo essere stati seppelliti da un crollo, né dopo un’esplosione a distanza ravvicinata... sono pericolosi, dovremo affrontarli in gruppo.
    »

    Un altro sorso di birra ghiacciata servì a calmare la sua tensione, almeno in parte.

    « Il mercenario buffone - quello coi capelli rossi - anche tu l’hai conosciuto, vero Ariste? Si chiama Isaac, era in missione insieme al mio gruppo per dare la caccia alla colonia. Diceva cose strane, parlava di Destino e altre cazzate, però ha tenuto occupato Aren per farci fuggire; ci ha detto di avvertire il nuovo Alfiere che la Tana è in pericolo, e che dovremo proteggerla. »

    Il fantomatico Alfiere doveva essere in possesso del Cuore, a quanto pareva. Ma se il Fulvo aveva parlato in quel modo, i nemici alle porte dovevano essere dei mostri innominabili, capaci di resistere perfino all’esercito dei Titani.
    Qual era il futuro che si prospettava per gli Eversori?

     
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    All'alba di domani


    Il molliccio terminò l'ennesimo boccale di liquido ambrato, ruttando sonoramente. L'espressione corrucciata tradiva la sua preoccupazione per quello che l'indomani avrebbe atteso il gruppo. Quali sorprese aveva in servo il Destino, per il sud? Quali orrori era pronto a riversare, sul palcoscenico degli eventi?
    Sospirò, a vuoto, passandosi una mano sopra il corno graffiato e scalcinato. Com'era possibile che sapessero così poco? Non erano dei novellini. Non era una gang appena nata che spocchiosamente tentava di affermarsi nell'inferno della Tana.
    Erano gli Eversori. E tutto quello che avevano erano frammenti poco chiari di una trama ben più grande di loro e che, volenti o nolenti, li comprendeva.
    "Forse pericolo cui alludeva el rosho era proprio orrori rinchiusi in labirinto. Forse, io e altri di gruppo è riusciti a fermarli, forse guitto con maschera no è riuscito a liberare orrori e ora minaccia è saltata..." commentò, fissando il bicchiere vuoto. Non ci credeva nemmeno lui. Aveva visto ciò che il circense era in grado di fare, ed era più che sicuro che aprire quello scrigno non lo avrebbe fermato per nulla al mondo.
    Anzi, per quanto ne poteva sapere, il vaso di pandora poteva averlo aperto lui stesso (il naso gli doleva ancora).
    "Fhè! Inutile pensare a se e ma." esclamò, alzandosi in piedi con forza, tanto da ribaltare la sedia sulla quale sedeva poco prima.
    "Noi ragiona su cose certe. Cosa certa è che noi è stati invitati a incoronazione di alfiere. Per motivo o per altro, noi deve essere presenti, e avere spalle coperte." ricordava ancora la diffidenza che aveva provato, quando il secondo circense lo aveva premiato dandogli l'invito. Dandolo a 23, per inciso.
    In quel momento si era domandato dove fossero i pasha: possibile che dopo aver inscenato quell'immane prova, delegassero un altro per accogliere i vincitori? Per quanto poteva saperne lui, tutto poteva risvoltarsi come un enorme e gigantesca trappola per topi.





    ENERGIA:...%
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    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


    Companion
    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

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    Il greco rise di gusto, fortunatamente senza sputacchiare birra qua e là -non era certo così sguaiato.
    Se Klaus e Dimitriy sono stati catturati insieme, vuol dire che hanno trovato intoppi ben più gravi di semplici vermoni del deserto.
    Sdrammatizzò.
    Come se i Wyrm fossero semplici vermoni.
    Tuttavia, aveva pur sempre ragione, il buon oplite: non era mai capitato loro di incontrare avversari così temibili.
    Aren, Nicolaj, Isaac, il Dottore...
    Appuntò tutti quei nomi nell'aria, con l'indice.
    Scosse il capo con un singolo movimento laterale, come se una zanzara lo stesse infastidendo al volto.
    Signori, prevedo ben più casini di quella notte...
    Bevve, dopo aver alluso alla famosa distruzione di una parte cospicua della Tana per mano di una gilda scomparsa nel nulla.
    Posato il boccale, stavolta con delicatezza, s'appoggiò col mento sulle mani, facendo sostegno con i gomiti sul tavolo.
    Non pensarci troppo, Zimmer. Un esercito di mostri in più o in meno farà poca differenza.
    Chiuse gli occhi, quasi stesse dormendo.
    Spazzeremo via tutti.
    Quelle parole velenose, più appropriate al Castigo che al greco, strisciarono fuori da un ghigno serafico.
    Come se quella fu una breve parentesi di incoscienza, Ariste scattò dritto con la schiena, sgranando gli occhi.
    Urge una strategia d'azione, signori. Non possiamo rischiare di farci trovare impreparati.
    Batté il pugno sul banco sporco e appiccicaticcio.
    Le Voci saranno fondamentali per questa operazione. Se è vero che dobbiamo difendere l'intera città, più occhi e orecchie avremo, meglio potremo gestire la difesa, con la conseguente offensiva. Senza dimenticare che, per essere richiesti all'Arena, avremo scontri singoli da affrontare...
    O almeno lo sperava.
    A quel pensiero, il corpo sopito del Gerarca venne pervaso da una scarica elettrica che rimarcava tutta la sua euforia.
    Non dobbiamo lasciare niente al Fato, altrimenti verremo travolti dalle sue spire letali.
    Certo era che la loro poca conoscenza di quanto stesse accadendo dietro le quinte non li metteva in una buona prospettiva d'azione, ma loro erano i Gerarchi, loro erano l'Eversione stessa.
    E l'Eversione avrebbe stravolto pure i piani di chi li voleva fuori dalle scene.
     
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    Era difficile assemblare un mosaico a cui mancavano troppe tessere: s’intravedevano appena le linee guida di eventi molto più grandi di loro. Chi erano Aren e Nicolaj?
    Perché volevano attaccare proprio Merovish, l’ultimo buco di culo dimenticato da Dio?

    Bid’daum posò il boccale sul tavolo, senza finirlo. Le sue iridi parvero lampeggiare in modo sinistro sentendo le parole del Greco. Anche lui era elettrizzato dall'idea di tingere di sangue quel sabbione rimasto asciutto troppo a lungo.

    « Sono d’accordo, dobbiamo avere il controllo delle uscite e degli spalti. Daremo ordini preventivi alle Voci: se ci minacceranno in qualche modo, loro usciranno allo scoperto e punteranno i coltelli alla gola delle autorità. »

    Il crepitio del fuoco sembrò farsi più intenso, e la luce aranciata tinse malamente le sagome dei tre Gerarchi.

    « È la nostra occasione per mostrare a Merovish cosa siamo diventati. »

    La maggior parte del canovaccio per l’indomani era stata scritta: punti strategici, ruoli, formazioni e casistiche da affrontare. Nulla li avrebbe salvati da eventuali imprevisti, se non la loro capacità d’improvvisazione.
    Lo spettacolo sarebbe entrato nel novero delle leggende, solo di questo potevano essere certi.

     
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    "Le informazioni riservate sono, in pratica, la fonte di ogni grande fortuna moderna".

    Oscar Wilde.


    alhandraseparatore

    Quinta Bolgia, Merovish.
    Presidio Meridionale, Endlos.

    La Quinta Bolgia puzzava come al solito, ma almeno quel giorno non mancava l'aria per respirare: i rozzi avventori che da sempre si ammassavano al suo interno come topi di fogna davanti ad un lauto banchetto erano scomparsi e, perplessità a parte, Alhandra era in grado di intuirne la ragione. Vero era che non gliene importasse nulla di quella bettola e che preferiva mille volte fare la puttana piuttosto che rischiare il collo in qualche affare troppo pericoloso, ma non era stupida. Anche un bambino di cinque anni avrebbe intuito che qualcosa stava cambiando.

    Scese lentamente le scale della sua camera, l'unica che ricordava vagamente qualcosa di umano e che costava quasi quanto due reni ed otto scopate a notte. Se non fosse stato per il suo "cliente e finanziatore", probabilmente non sarebbe mai riuscita a permettersela: doveva ammettere che inquel posto faceva tutto schifo, dalla qualità al prezzo, all'odore di scorreggia aleggiante al pari di incenso in una chiesa. Avrebbe voluto andarsene verso posti più decenti, ma il suo unico appoggio le aveva suggerito di non muoversi da lì perchè a breve sarebbero accadute "cose orribili".
    ...
    Che poi, wow... lo diceva a lei che era finita in coma per colpa di una zoccola con manie di potere e che al risveglio si era ritrovata a lavorare per uno stronzo assassino con la spada divoratrice di anime e lo squartamento facile. Cosa cazzo poteva essere più orribile di quello?!?!
    Bah, i misteri della vita... ma almeno le pagava l'affitto.

    Mani in tasca, la ragazza continuò a camminare seguendo il richiamo di tre voci maschili intente a discutere di affari. Sbuffò sonoramente, più che altro perchè non le piaceva ficcarsi negli affari degli altri, memore di un breve ma traumatico mandato come spia dei Von Kramer terminato in una sbornia, un Kashin incazzato nero ed un viaggio dimensionale. Bella merda.

    -Toc-toc... è arrivato il corriere.

    Si introdusse con fare disinteressato, nonostante si stesse cagando sotto. Porca vacca, erano i capi degli Eversori ed erano armati. Chi diavolo gliel'aveva fatto fare a presentarsi durante una loro riunione privata?!?! Ah, si, giusto...

    -Mi manda Isaac: ho un messaggio per voi.
     
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    All'alba di domani


    La discussione stava arrivando al punto cruciale: l'organizzazione dei piani per l'indomani. Il poco preavviso non era sicuramente un problema, per l'esercito di informatori dei ragazzacci del sud: erano abituati a essere spediti nei posti più sperduti e lontani da un secondo all'altro, e avevano quasi sempre svolto egregiamente il loro lavoro, pur non sapendo effettivamente per chi lavoravano.
    La discrezione e la segretezza era da sempre la loro arma più affilata...
    Per questo il Molliccio si immobilizzò, quando sentì dei passi scendere dalle sue scale. Uno dei clienti stava, evidentemente, abbandonando la propria camera nel mezzo della non-notte Merovisha. Con un rapido movimento della mano avvertì gli altri di fare silenzio. Erano stati incauti a parlare di affari del genere in un posto così poco sicuro, ma inizialmente la serata era partita solo con l'intento di brindare agli eventi, e non certo di organizzare piani segreti.
    Poi si erano lasciati trasportare.

    Un volto di donna comparve dal fondo delle scale. Mani in tasca, capelli corti, volto truccato.
    Erano poche le donne che giravano di notte per Merovish, e quelle poche donne erano ben più pericolose della stragrande maggioranza degli uomini. Se non stavi attento, per donne così, finivi male. Finivi a sborsare alimenti ogni mese, e badare ai marmocchi a settimane alterne.
    Buon dio. Cosa cazzo poteva essere più orribile di quello?!?! [Cit.]
    Poi la riconobbe. Non la conosceva, ma era una cliente. Una cliente pagante.
    Fu questo a impedire a Zimmer di estrarre la Jester Axe da sotto il tavolo.

    Cliente pagante, cliente importante.



    Poi parlò, e il dubbio che fosse scesa solo per farsi una pinta o per ispirare a pieni polmoni l'aria di merda frizzante della Tana scomparvero.
    "Beh, corriere, noi no è Poste Merovishe. Chesta è riunione privata, tu leva da scatole prima che..." e poi il nome, che già era stato menzionato più volte in quella sera. Isaac, il mercenario rosso, che voleva che avvertissimo l'alfiere. Che bello.
    "Hum. Che messaggio?" domandò, cautamente.



    ENERGIA:...%
    Corpo: Mente:



    Attive:



    Equipaggiamento:

    Passive:
    Lingua di un mercante figlio di puttana.
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


    Companion
    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Note:












    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Le idee c'erano, e non restavano inespresse.
    Chi si preoccupava di eventuali trappole a tradimento, chi riteneva giusto utilizzare le Voci come punto di favore strategico, chi asseriva fosse corretto attuare carneficine senza pensarci due volte -principalmente Bid'daum.
    Ogni possibilità era tenuta in considerazione, formando un quadro efficace, seppur comunque all'oscuro di fattori fondamentali.
    Alcuni di quelli, però, forse sarebbero stati rivelati di lì a poco.
    C'è qualcuno.
    E Ariste lo sapeva: la cenere aveva percepito una presenza, oltre la porta.
    Il greco guardò il Castigo, cercando conferma di quanto appreso tramite un'occhiata seria e risoluta.
    Strinse la mano destra attorno all'elsa, pronto ad agire. Non si trattava di 23, né di nessun altro membro di gilda.
    Loro tre, e solo loro tre, sapevano di quanto stesse accadendo all'interno della Quinta Bolgia.
    Chi mai poteva essere quell'avventore?
    -Toc-toc... è arrivato il corriere.
    Con tutto il disinteresse del mondo, entrò una donna. All'oplite pareva pure d'averla già vista, da qualche parte.
    Ciò nonostante, la sorpresa non fu poca. Non alzò nemmeno l'arma, a dirla tutta.
    Tra l'altro, Zimmer si era mantenuto calmo e non aveva sfoderato la Jester Axe, quindi perché avventarsi senza ragionare?
    -Mi manda Isaac: ho un messaggio per voi.
    Addirittura.
    Il sopracciglio sinistro dell'ellenico disegnò plurimi archi sulla fronte.
    Merovish si confermava essere capitale dimensionale dei colpi di scena.
    Parla, ragazza.
    L'invito fu recapitato con tono gentile. Era comunque lampante che, se quanto asserito dalla signorina si fosse rivelato inutile o fasullo, il Triumvirato non l'avrebbe presa benissimo.
    Per carità, Ariste non offendeva mai le donne, verbalmente o fisicamente che fosse; tuttavia, c'era sempre Bid'daum, per questo.
     
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    Brutta scelta quella d’irrompere in una riunione privata. Soprattutto se i tre partecipanti avevano i sensi tesi come corde di violino. L’occhiata del Greco gli confermò che anche lui aveva percepito l’avvicinamento di qualcuno. Quel trio di bestie si preparò ad attaccare chiunque oltrepassasse il varco del piano terra.

    L’intruso si rivelò essere una puttanella da combattimento.
    Interessante.
    La situazione si fece ancora più interessante quando la troietta rivelò di avere un messaggio da parte di Isaac.

    « Oh, quel cazzone è ancora vivo? »

    Il tono del Kuthiano tradiva una velata simpatia per quel mercenario che giocava a fare il clown.
    Gli altri due Gerarchi restarono sulla difensiva, e il mezzo demonio non poté fare altrimenti. I suoi tentacoli oscuri già lambivano distrattamente quel corpo formoso foriero di notizie. Le conseguenze di una mossa sbagliata al cospetto del Triumvirato erano più che evidenti, e quella notte Bid’daum tratteneva a stento le sue manie.

     
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    Ad esser sincera, non si aspettava dei tipi così a capo di un gruppo di mercenari. Quel coso rosso fu la sua massima sorpresa: l'aveva già visto di frequente perchè padrone della topaia in cui era costretta a dormire per forze maggiori, però l'aveva scambiato per un oste o qualcosa di simile. Mai a pensare che facesse dell'altro... o che fosse a capo di un'organizzazione. Di fianco a lui c'era un gran bel tronco di figo dall'aspetto elegante e virile, mica come quelle fighette androgine che piacciono alle yaoiste. Quando iniziò a fissarlo -per parecchio tempo, ad esser sinceri- Alhandra dovette costringersi a concentrarsi sulla sua missione per non immaginarselo vestito da porno-pompiere, tutto oliato e pieno di fuliggine ovunque.
    Mmmmh...

    « Oh, quel cazzone è ancora vivo? »

    E poi, ultimo ma non per questo meno degno di nota, un tizio con un fottutissimo corno sulla testa: per carità, era abbastanza inquietante per essere un boss di qualche gruppo particolarmente violento -che poi, perchè un corno soltanto?!?!- ma quando le era stato detto di parlare con dei "capi", Sanglante aveva pensato a qualcosa di più... umano. Tipo lo stocco di gnocco vestito da greco. Ora che ci pensava... anche la tenuta da idraulico non gli sarebbe stata male. Oppure totalmente nudo, come i suoi connazionali durante le prime olimpiadi. Oh, quelli si che sapevano divertirsi! Una lotta libera con lui fra le coperte non le sarebbe certo dispiaciuta!

    -L'ultima volta che l'ho visto era vivo- rispose la ragazza, rimembrando bei momenti trascorsi con il rosso -...molto vivo e davvero in forma.
    Che si traduceva allegramente in una scopata da sogno e tanti, tanti soldi per i mesi successivi.

    -In ogni caso, vuole che vi riferisca di tenere d'occhio l'Alfiere quando andrete all'Arena. A quanto pare accadrà qualcosa di grosso, quindi preparatevi ad ogni evenienza. Raccogliete tutte le vostre forze disseminate in giro, mettetele in campo e rimanete in attesa: non fatevi fregare.

    Quando fu sicura che tutti avessero recepito il messaggio, si diresse verso l'unico umano, estraendo una busta dalla propria tasca. Diede un bacio sulla carta -invero inutile rispetto all'invito che conteneva- così da lasciare l'impronta del rossetto e la diede al greco.

    -Questo è per te: un invito all'Arena ed un "buono sconto". Il secondo usalo quando ti pare.
     
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    All'alba di domani


    Le parole della donna, per un attimo, lo lasciarono interdetto. Nell'arco di un secondo, riesaminò i vari concetti espressi. Tenere d'occhio l'alfiere. Schierare truppe. Succederà qualcosa.
    Nuovamente, il Boggart rimase interdetto, spalancando più volte la bocca per dire qualcosa, per poi richiuderla senza trovare le parole adatte.
    Formulò oltre dodici frasi, ma nessuna di queste era adatta, anche perché molte si riferivano a Isaac, il fautore di quella perla di saggezza, e non all'ambasciatrice.

    Infine si girò verso Ariste e il Monocorno. "Ma per chi cazzo ci hanno presi?" commentò, con una voce a metà fra il ringhio e lo stupefatto.
    L'ironia del cosmo era dettata dal fatto che quel messaggio li stava consigliando di fare proprio quello che si stavano apprestando a fare quella sera.
    Era un po come dire ad Ariste Pompiere "Ehy guarda che il fuoco brucia, devi spegnerlo con l'acqua".

    -Si ringrazia, tra l'altro, per tutte quelle immagini mentali su un probabile PytPompiere.-

    La donna, poi, consegnò quello che già il Boggart aveva visto consegnare al proprio schiavo.
    Sembrava proprio che qualcuno li volesse tutti li. Si domandò se ciò fosse un bene.


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    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento. [Passiva]

    Icarus [x]
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.
    Passiva di volo


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    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Note:












    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    La ragazza parlò, senza problemi.
    Ariste era giusto un attimino interdetto.
    Non per quello che disse, anzi: erano tutte cose che gli Eversori avevano tenuto in conto.
    Il suo volto tradiva leggera sorpresa per lo sguardo lungo e intenso che la messaggera gli riservò, con tutte le sfumature libidinose del caso.
    Forse anche lei voleva qualcosa di lungo e intenso.
    Da qualche parte, nell'Est, un Ganchanagh pianse, rannicchiato alla base di un albero.
    Mi sembra alquanto libertina.
    Lo Spirito non tardò a puntualizzare l'ovvio. Non che all'oplite dispiacesse, ma la situazione era un po' più seria di quelle smancerie.
    Fortunatamente, la cosa non finì lì, nel senso eversivo della frase.
    La ragazza, difatti, si avvicinò all'ellenico, regalandogli un biglietto con tanto di bacio a stampo.
    Sul biglietto.
    Questo è per te: un invito all'Arena ed un "buono sconto". Il secondo usalo quando ti pare.
    Accigliato, Ariste rigirò la missiva tra le mani: aveva senso dubitare?
    Mal che fosse andata, sarebbe entrato con la forza nell'Arena, anche a costo di creare del subbuglio. La confusione poteva essere un'arma a loro favore.
    La ringrazio, signorina.
    Disse con voce profonda e appena ironica, calando il capo in segno di apprezzamento.
    Il dare del lei era un chiaro gesto di cortesia.
    Cercherò di far buon uso della sua generosità non appena possibile.
    Magari dopo aver conquistato Merovish.
    Era giusto festeggiare, d'altronde... O almeno questo era il pensiero comune.
    In realtà, intrattenersi con una prostituta era l'ultimo dei desideri del greco, da molto tempo a quella parte.
    Chissà che, tuttavia, dopo un ingente spargimento di sangue non gli nascesse la volontà di divertirsi un po'.
    D'altronde, si sa: violenza chiama lussuria.
    Una lussuria di fuoco. Speriamo che non ci sia bisogno dei pompieri.
     
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    « Te lo dico io, Zimmer, ci hanno presi per quelli che organizzano i piani alla minchia e che quindi si accontentano d’informazioni vaghe. Sfortunatamente per loro non siamo così, ma mi fa incazzare che una puttana abbia interrotto i nostri brindisi solo per dirci che succederà “qualcosa di grosso”. Grazie al cazzo. »

    Il Kuthiano era semplicemente infastidito da quella troietta mandata dal fulvo, tanto che se non fosse stata cliente del Boggart l’avrebbe ammazzata seduta stante.
    L’invito all’Arena era semplicemente superfluo: avevano già mobilitato forze sufficienti per assediare quel colosseo dismesso, un pezzo di carta bollata a Merovish aveva lo stesso valore di una pezza da culo.
    Improvvisamente rivolse uno sguardo agghiacciante all’intrusa, e le dedicò un'ultima frase.

    « Se rivedi Isaac, digli di smetterla di farsi le seghe mentali col destino e tutto il resto: ci sono persone che lo schiacciano, il destino. »

    Fu allora che un tentacolo oscuro del Kuthiano velò il focolare al centro della bettola, proiettando delle ombre irreali sui corpi dei tre Gerarchi.

     
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    Gameaccount di Drusilia Galanodel

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    "Ma per chi cazzo ci hanno presi?"

    « Te lo dico io, Zimmer, ci hanno presi per quelli che organizzano i piani alla minchia e che quindi si accontentano d’informazioni vaghe. Sfortunatamente per loro non siamo così, ma mi fa incazzare che una puttana abbia interrotto i nostri brindisi solo per dirci che succederà “qualcosa di grosso”. Grazie al cazzo. »

    Rimase lì a fissarli con la classica espressione di chi, di quella situazione, non gliene fregava una beneamata minchia. Perchè infondo era proprio vero: era stata pagata per riferire un messaggio, e personalmente riteneva il pagamento abbastanza adeguato anche per subire insulti da parte di qualche idiota occasionale. Solo in quel momento comprese il perchè di quella paga così consistente; come al solito, Isaac pensava sempre a tutto.

    La ringrazio, signorina- Non che Alhandra si aspettasse ringraziamenti, ma la gentilezza di quel fusto fu dolce come un bel caffè bollente zuccherato. Dio, da quanto tempo non si faceva un caffè decente? Lì alla Quinta Bolgia si beveva soltanto merda... -Cercherò di far buon uso della sua generosità non appena possibile.

    Di risposta, la mora gli fece un occhiolino, esibendo un sorrisetto malizioso.

    -Attenderò con ansia, mio affascinante signore

    Infine fu il turno dell'essere cornuto. Non sembrava particolarmente felice della sua presenza, o di quello che aveva detto... ma infondo lei stava solo facendo il suo lavoro, quindi non comprese appieno le ragioni dell'astio. In realtà, anche di quelle se ne interessava poco: dopo la fuga da Celentir, l'unica cosa a cui teneva era la propria pellaccia. Fu anche per questo che preferì non rispondere. Era sì una prostituta ma non era affatto stupida: in un combattimento 3 contro 1 non sarebbe sopravvissuta, nel migliore dei casi.

    « Se rivedi Isaac, digli di smetterla di farsi le seghe mentali col destino e tutto il resto: ci sono persone che lo schiacciano, il destino. »

    Che poi, per quanto ancora voleva esibire quel tentacolo? Che fosse un invito a qualche malsana prestazione? Non che le dispiacesse; un pò di divertimento "estremo" non guastava mai. L'importante era che il cliente pagasse, ed anche bene considerando che Alhandra rischiava di farsi più male di quanto richiesto. Alla fine, non aveva mica un'assicurazione per gli infortuni: per quello doveva vedersela da sola.

    -Sarà fatto. Ora però mi defilo: se qualcuno ha voglia di passare il tempo in compagnia sono nella camera di sopra- ricambiò lo sguardo incazzato di Bid'daum con un'espressione seria e professionale -A te però il prezzo è pieno: coi tentacoli non faccio sconti.

    Infine se ne andò, sparendo oltre la soglia.
     
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