Il Nido degli Aspidi

[EM] Building on Ruins ~ Atto Finale III

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    { Arena Nera - Atrio }
    Zimmer | Bid'daum | Eren | Reys | Sahara | Helk

    Il grande giorno -paventatovi con oscuri presagi come foriero di grossi cambiamenti- è giunto, e la sagoma solenne, tetra e magnificente dell'Arena Nera si staglia davanti ai vostri occhi; per l'occasione vi siete messi in ghingheri -soprattutto perché, negli inviti che vi siete faticosamente guadagnati, era espressamente richiesto-, e il fermento e l'agitazione sono nell'aria.

    Due guardie della Legione sostano ai piedi della nera e lucida scalinata monumentale che concude alle tribune d'onore, abbigliate con l'alta uniforme rossa che Eren e Zimmer hanno già avuto modo di vedere -e privilegio di ricordare, a differenza di quanti falliscono la prova- quando si sono presentati alla festa del Conclave; col volto velato dal drappo rituale, non è possibile scorgerne le espressioni, ma potete sentire i loro occhi che vi scrutano e i loro sensi che vi analizzano come se vi stessero fisicamente perquisendo: dopotutto, in un giorno tanto speciale come la riapertura dell'Arena e la presentazione dell'Alfiere al suo popolo, è il minimo che vi aspettereste da parte del servizio di sorveglianza.

    Il gruppo degli Eversori è schierato con una formazione inedita e alquanto variegata: c'è un Pit-Dog -il curioso Helk- perché non si sa mai, due Brawler -Reys e Sahara- piuttosto versatili, tre Gerarchi – Zimmer, Bid'daum e... ehi: dov'è finito Aristotelis? Era con voi, prima... ora non lo vedete più in giro: sembra essersi volatilizzato. Escludete il fatto che possa esser stato rapito o sequestrato -non lui, e non sotto il vostro naso- quindi la plausibile obbligata evidenza è che deve essersi allontanato sulle sue gambe... ma perché? Pessimo tempirmo per andare a farsi un giro, perché i giochi stanno per iniziare, ed è il momento di salire quella scala ed entrare; non potete attendere oltre, perché -sempre da istruzioni dell'invito- una volta iniziato lo spettacolo, l'Arena sarà sigillata e nessuno potrà più entrare o uscirne.

    Il Mercante -Eren Satu- non ha invece di questi problemi: colui che ha avuto modo di guadagnarsi il soprannome di Sprecone tra le sabbie del colosseo è solito muoversi in solitaria -tutt'al più con la sua bella e saggia accompagnatrice-, e il suo unico pensiero è probabilmente solo quello che sta per conoscere l'Arena da una nuova prospettiva.

    Comunque stiano le cose, non vi resta che esibire gli inviti ai Legionari di guardia
    e percorrere la rampa di gradini di ossidiana che conduce al piano superiore.

    In a Trail of Fire


    Vi do il benvenuto a uno degli atti finali della campagna "Building on Ruins".

    Quando Jason lo Spaventapasseri scompare misteriosamente dalla Tana, il precario equilibrio che reggeva il Sud si spezza e la città sprofonda nel caos e nella decadenza più incontrollata... Almeno finché la Notte del Giudizio non spazza via tutto in un furioso tsunami di violenza, che mescola il sangue dei colpevoli con quello degli innocenti.

    Da questa tabula rasa, solo le volontà più forti trovano voglia di rialzarsi e determinazione per continuare a vivere, e mentre Merovish lotta per ricostruire la sua schiena spezzata, “Grida di Piazza e Voci di Corridoio” iniziano a circolare in merito ad un fantomatico nuovo Alfiere; per guadagnarsi un posto ai piani alti -là dove l'epurazione ha creato molti vuoti di potere- mercanti, mercenari e avventurieri in cerca di notorietà sgomitano per guadagnare riconoscimenti per il proprio valore agli occhi delle Istituzioni ancora in piedi: così, mentre alcuni accettano di scendere nell'Upperdark per conto della Legione delle Sabbie -a caccia di Elldroc-, altri si accaparrano i pochi inviti dell'Esarcato dei Pasha per partecipare al loro Conclave -per la nomina ai seggi vacanti.

    Curiosamente, in luoghi diversi ed in momenti diversi, entrambi i gruppi inciampano nello stesso uomo dal viso di maschera... entrambi ne vengono ostacolati ed ingaggiati in una dura lotta, ed entrambi ricevono come ricompensa il privilegio di assistere in compagnia del nuovo Alfiere ai giochi che inaugureranno la riapertura dell'Arena Nera.
    Così, la vostra storia ha inizio...

    Prossima scadenza: 12 Novembre, compreso.
    Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca. :kisu:



    Edited by Madhatter - 17/1/2014, 10:13
     
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    الصحراء
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    يوم الحقيقة

    Una sola voce. Una per tutti, la prima fra tutti.
    Stavi ritto, senza arti o altre appendici. Figliato dal volere della sabbia, nero come una notte senza stelle. Maschera d'Avorio sul volto e voce rotta solo dall'antico linguaggio dei Re. Sgusciavi come un abominio, inarcando quella che avrebbe dovuto essere la schiena. Lo sfrigolio di pietre e terriccio, da sotto alla mantella, riempiva l'etere al pari del tuo gutturale verso.

    سنشهد بيادق غير معروف أو فقط في أيدي مصير

    E che cosa c'era di più ignoto dell'Arena Nera?
    Nera, già. Come quei presagi arcaici nelle favole antiche -come la notte privata delle stelle -come l'incapacità, di fronte alla scarsa conoscenza. Era come un obelisco oblungo, forse poco più che un abominio, a ricordarvi che le vostre esistenza -tutte, nessuno escluso- si costruivano dietro quanto celato oltre le giganti cancellate di ossidiana.

    E mentre avanzate lungo le grosse scalinate, sapete bene di essere all'interno di una equazione appositamente descritta e fabbricata per voi -ogni cosa, dagli spettatori alle pietre, dalla sabbia alle grida, dai venti alle battaglie, dai drappi rossi alle guardie, rappresenta la precisa volontà di un qualcosa a voi sicuramente superiore.

    Superiore, come il piano che dovevate raggiungere per affacciarvi alla novità... e, frattanto, colti dalla improvvisa assenza del Greco, sorgevano in te domande su quesiti di cui non conoscevi la risposta. E dubitavi che ne avresti avute presto, di risposte intendo.


    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Ottimale

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: eccoci :D spero piaccia

    EQUIP

    اِخْتَفَى
    { Equip: Maschera Bianca
    { Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, mentre i danni subiti sono espressi come spaccature sulla stessa: la distruzione della maschera comporta la morte del personaggio

    ألف ليلة وليلة
    { Equip: Mantello Nero
    { Info: un banalissimo mantello nero logoro

    بوصلة من الرغبات
    { Equip: Bussola dei Desideri
    { Passive: ndr
    { Attive:

    Fiala di Mana
    { Equip: Boccetta
    { Passive: Ripristina il Mana al massimo quando usata (only quest).

    ///
    { Equip:
    { Info:

    ABILITA' PASSIVE

    الرمال التغييرات
    { Passive: Cambiare forma a piacimento

    الهاوية ووكر
    { Passive: Camminare su ogni superficie

    الرمال قادم
    { Passive: Istant-Cast

    الرمال مشاركة
    { Passive: Condivisione attive con le evocazioni

    ///
    { Passive:

    ABILITA' ATTIVE

    ///
    { Attive:
     
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    C A S T I G O

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    Kuthian

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    L’attesa ci cambia dentro, aveva detto alla sua Nemesi nello spazio irreale di un sogno.
    Cos’era cambiato in lui nel tempo d’avvento che aveva preceduto quel giorno?
    Era stata una morbosa preparazione mentale ad accompagnarlo nelle sue lunghe notti: Aren, il nuovo Alfiere, l’Arena Nera. Tutte inquietudini che si ripetevano con un ritmo martellante nella sua testa.
    Cos’era successo all’irrazionale Bid’daum che si gettava nei bagni di sangue senza pensare troppo al domani? Lui che era l’ultimo dei senza Dio aveva trovato una causa per cui combattere, si era – come dire? – affezionato a Merovish e a tutto quello che la città del peccato rappresentava.
    Così si spiega anche quel pungolo insoddisfatto che pizzicava il suo cervello e gli faceva sorgere l’orribile pensiero che, per quanto potesse prepararsi ad ogni evenienza, poteva sempre succedere qualcosa che avrebbe stravolto tutto. Che cosa avrebbe fatto dopo? Doveva improvvisare anche stavolta?

    Quel giorno nell’Arena di ossidiana convergevano molteplici destini, forse improvvisare non sarebbe bastato.

    La condizione d’ansia del nostro non poté che peggiorare quando il gruppo s’accorse dell’assenza improvvisa di Aristotelis.

    « Dove cazzo è finito il Greco?! »

    Si può preparare mille e più schemi in vista di una missione, ma esisterà sempre un imprevisto in grado di far crollare l’imponente castello di carte faticosamente impilato. In quel momento il Kuthiano avrebbe voluto trovare il Gerarca mancante solo per ammazzarlo con le sue mani.

    « Quel lurido bastardo… »

    Se la Bussola dei Desideri avesse avuto la facoltà di parlare avrebbe senza dubbio protestato per la stretta compulsiva a cui il Castigo la stava sottoponendo: chissà perché lui aveva già il sentore che l’ago incantato non avrebbe indicato nulla. Cercò pure di mettersi in contatto mentale con l’Oplite, risalendo la rete criptata di coscienze che collegava tutti i membri della loro gilda.

    Nel caso in cui niente avesse funzionato, non restava loro altra scelta se non proseguire la partita del Fato all’Arena Nera, malgrado la perdita improvvisa di un pezzo vitale della loro scacchiera.
    Solo una scalinata nera li separava dalla balconata che dava sul teatro della follia.



    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: teso
    Energia: 110 - ?
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armour
    Un guscio corazzato per straniarsi dal mondo, costituito da segmenti di una lega metallica opaca, tinta di un magenta slavato. Nel blocco del busto è incastonata una gemma poco più grande di un pugno, che ricorda lontanamente lo zaffiro. In corrispondenza di entrambe le spalle, l’armatura assume le fattezze di teschi di rettile, dagli occhi imperlati dello stesso tipo di gemma che si trova all’altezza dello sterno. Il dorso della corazza è puntellato da una miriade di spine, mentre a proteggere gli avambracci si trovano due segmenti altrettanto spinosi. L’armatura nel suo complesso appare quasi come un esoscheletro demoniaco, plasmato dalle forge di Kuthian per racchiudere al suo interno il demonio che nacque spoglio.
    [ Armatura | passiva di peso trascurabile ]

    Comet Hammer
    Una catena d’acciaio di un paio di metri di lunghezza, i cui anelli si susseguono abbracciati come omini di carta, e che infine culmina con una sfera massiccia grossa quasi quanto un cranio umano. Una volta impugnata quest’arma inizierà inevitabilmente la sua danza di morte: una danza circolare e repentina, che orbita intorno alle mani del Castigo, e che impatta contro le ossa del nemico.
    [ Arma bianca ]

    Tàmerlein
    Si dice che, incamminandosi lungo il sentiero sciamanico, ogni praticante vede prima o poi materializzata parte della sua anima nella forma di un artefatto. Fu quasi naturale per il sanguinario Bid’daum veder concretizzato il suo spirito depravato nella struttura di una spada, con l’elsa snella ad una mano e mezza in cui si trova incastonata una perla tozza di color lilla sbiadito; e dopo una minuta guardia a croce si profila una lama apparentemente metallica, della lunghezza di un metro e mezzo. La sostanza dell’arma è molto distante dalle apparenze, giacché questa non è altro che spirito cristallizzato defluito all’esterno dalla matassa principale: perciò l’utilizzatore è in grado di palesarla e revocarla a suo piacimento, con la disinvoltura propria di chi ha ripetuto lo stesso esercizio migliaia di volte. Non erra chi sostiene che quest’arma sia viva, in continua evoluzione, poiché mutamenti impercettibili avvengono giorno dopo giorno, finché nuove proprietà emergono con prepotenza per riflettere i cambiamenti che hanno coinvolto lo stesso Castigo. In particolare, dal giorno dell'incontro con la Nemesi, Támerlein è sempre percossa dai brividi, cioè il corpo dell’arma entra in vibrazione non appena prende forma, raggiungendo frequenze ultrasoniche nel giro di un secondo. L’artefatto quindi appare instabile come una corda pizzicata, sfumando lateralmente i suoi contorni durante l’incessante ronzio: ogni fendente aprirà squarci scomposti, e non è raro che qualche taglio sfugga al controllo di Bid’daum, affettando involontariamente zone circostanti al tremante profilo. Ma la peculiarità più orrenda risiede nella natura stessa dell’oggetto: di spirito è fatto, e proprio gli spiriti può consumare. Ferita dopo ferita, non solo strisce insanguinate verranno tracciate nell’aria, ma anche brandelli di spirito saranno asportati dall’organismo del nemico, consumando progressivamente l’essenza stessa dello sventurato. E quando anche solo un singolo fendente sarò portato all’eterea massa principale, allora l’anima tranciata sarà condannata all’annientamento, ed evaporerà totalmente dal fisico inerme.
    [ Spada | passiva di evocazione | passiva di vibrazione ultrasonica | passiva di ferimento spirituale ]

    Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo. Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla. Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio. Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo. Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore. L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire. Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [ Oggetto GDR ]

    Istrice Maledetto
    All’apparenza pare solo una cinquina di spilloni metallici in cerca delle tenere carni nemiche, tuttavia la serie d’aghi maledetti può perdere all’occorrenza la propria rigida forma, liquefacendosi nel tratto finale del volo. Solo un istante prima dell’impatto ciò che prima era metallo diviene ribollente acido, e tale cambiamento può interessare un solo spillo oppure un insieme più consistente di punte. Di conseguenza, l’aggressività della corrosione sarà ripartita nel numero di aculei che vedranno mutata la loro essenza; ultimato l’intento offensivo il fluido si coagulerà nuovamente, ridonando alla realtà la fine guglia d’acciaio di partenza.
    [ Set di cinque spilli | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali
    La logica porterebbe a pensare che il Kuthiano, frammentando di continuo la propria anima, si stia autodistruggendo, e questo risponde solo in parte a verità. Abusare del proprio spirito è rischioso, ma si è pure osservato che la sua anima, a causa dei continui utilizzi, è diventata più durevole: sembrerebbe quasi un meccanismo di autodifesa, avviato in risposta al continuo sgretolamento dello spirito. Perciò il criminale possiede una forza vitale superiore ai comuni esseri viventi, e non esiterà a sfruttare fino all’ultima stilla di energia per inseguire i suoi obiettivi.
    [ Passiva di 110% di energia ]

    Oltre la Realtà
    La manipolazione degli spiriti ha apportato dei sostanziali cambiamenti nel fisico di Bid’daum: tra i tanti mutamenti, si nota che i suoi occhi sono in grado di vedere nitidamente i fantasmi e le anime, normalmente invisibili alle persone comuni. Le sue iridi sanguigne inquadrano spiriti brillanti, che irraggiano una perenne luce trascendentale, rendendoli visibili al Kuthiano anche di notte o dentro il corpo degli esseri viventi. Che essi siano spettri, presenze esoteriche o anime vaganti, non sfuggiranno comunque al tremendo sguardo inquisitore del Castigo; infatti egli non si limiterà ad osservare, ma la certosina memoria immagazzinerà la forma e il colore specifico che rende unica ciascuna anima. Egli sarà in grado d’identificare lo spirito già incontrato in precedenza nella stessa maniera in cui le persone riconoscono un viso familiare.
    [ Passiva di Auspex spirituale ]

    Senso di Morte
    Il prolungato passaggio di materiale spiritico attraverso il corpo genera degli effetti permanenti sull’organismo; tra questi si annovera soprattutto l’intensificazione delle sensazioni tattili, causata dell’ipertensione cui sono sottoposti alcuni recettori sottocutanei durante le pratiche sciamane. Ne consegue che Bid’daum possiede un senso del tatto ipersviluppato, in grado di percepire anche i più lievi spostamenti d’aria e di trovare le più lievi irregolarità sulle superfici che normalmente si direbbero lisce.
    [ Passiva di tatto ipersviluppato ]

    Burattinaio
    In caso di bisogno, i quiescenti frammenti d’anima sparsi in un ambiente possono essere risvegliati, così che chi è stato lambito dallo spirito del Castigo rimane intriso della sua essenza, e perciò può essere manipolato anche dopo mesi dall’ultimo contatto, a patto che si trovi nel raggio di dieci metri da lui. Anche gli oggetti possono essere spostati e destati alla vita, avvinghiati da invisibili tentacoli di coscienza proiettati avidamente sul mondo.
    [ Passiva di controllo cinetico | manipolazione GDR-only dei PNG ]

    Anatema del Re Implacabile
    L’esistenza frenetica del Kuthiano non permette esitazioni o rallentamenti: il suo severo passo deve sempre apparire irrefrenabile, come immune al logorio delle forze. Proprio con questa finalità l’organismo dell’Eversore è stato impregnato da un anatema innaturale, capace d’intervenire attivamente sul sistema motorio e sulla sua efficienza. L’arcano che scorre nel suo corpo è in grado di assorbire acido lattico ed altre secrezioni interne, inibendo inoltre i segnali sinaptici collegati alla percezione della fatica. Così il Castigo apparirà realmente inarrestabile agli occhi dei suoi nemici, mai fiaccato dagli sforzi o dallo sgocciolio delle energie, sempre fresco e reattivo anche a battaglia inoltrata. Nei momenti di sforzo massimale, la maledizione induce una forzata iperventilazione dei polmoni per scongiurare la mancanza di fiato, nonché aumenta in modo considerevole la forza di pompaggio del miocardio. Bid’daum non può sapere con certezza quali conseguenze a lungo termine avrà questa esecrazione sul suo fisico, tuttavia non è forse un prezzo ragionevole per apparire inarrestabili?
    [ Passiva d’immunità alla fatica ]

    Tentacoli di un solo Abominio
    Gli strumenti di morte impugnati dal Gerarca restano immancabilmente intrisi dalla sua anima putrefatta, tanto che essi divengono prolungamento della sua presenza. Perciò ogni manifestazione energetica potrà essere effettuata tramite l’equipaggiamento, a patto che il ripetitore si trovi distante non più di una decina di metri dal Kuthiano. E chi potrà negare che quegli oggetti insanguinati non siano tutti parte di un unico deviato corpo?
    [ Passiva di equipaggiamento caster ]

    Insano
    Esercitarsi fino a morirne, finché i conati di vomito si sovrappongono ai singhiozzi di fatica. Le dita si attorcigliano per il dolore, le vene pulsano la loro agonia ad ogni pensiero, ormai sono giorni interi che la litania oscura si ripete identica a se stessa, tanto da non essere più distinguibile dai rumori di sottofondo. E dopo un’eternità si comincia a intravedere i risultati: ogni cellula del corpo è intrisa dai poteri oscuri, gli anatemi sgorgano senza fermarsi, la reazione si concretizza nel medesimo istante in cui viene concepita.
    [ Passiva di instant casting ]


    Attive utilizzate:

    Perception
    Il legame che unisce gli Eversori si spinge sempre più in profondità, arrivando a tracciare delle invisibili linee che uniscono i diversi membri. Parallelamente alla rete d’informatori che si è diffusa capillarmente sul territorio, è stata intessuta nell’etere una seconda rete molto più intima e misteriosa. Sacrificando un minuscolo obolo energetico, un Eversore può aprire i canali di comunicazione mentale con un altro membro, anche se li separano diverse miglia in linea d’aria. Il trasferimento di dati può comprendere le percezioni canoniche e quelle sovraumane, i pensieri, i sentimenti e perfino i ricordi. Questa comunicazione può essere realizzata solo con il consenso del ricevente dall’altro capo del filo: in mancanza di questo, il comunicato psichico sarà registrato nella matrice arcana e potrà essere ricevuto in un secondo momento, magari quando il contattato lo riterrà più opportuno; ciò implica che il flusso mentale non potrà essere recepito in caso d’incoscienza. Il mittente riceverà in risposta un impulso di rimbalzo, capendo quindi se la comunicazione è stata accolta o meno. La rete di comunicazione mentale è occultata e criptata, rendendo impossibile a chiunque all’infuori del legittimo destinatario il riconoscimento della comunicazione in atto. Questa tecnica permette di contattare anche più membri contemporaneamente, semplificando notevolmente i delicati meccanismi di comunicazione nella gilda. Nel caso in cui il ricevente decida di consumare energia a sua volta e di spalancare il canale di comunicazione in risposta agli impulsi in entrata, la connessione tra i membri permetterà una sincronia senza precedenti: quest’applicazione è particolarmente adatta al combattimento in squadra, rendendo i diversi Eversori come membra di uno stesso corpo. Il campo visivo condiviso permette così d’inquadrare il campo di battaglia nella sua totalità, le percezioni extrasensoriali intrecciate e messe a disposizione di tutti scandagliano il territorio, e ognuno conosce sempre la posizione di tutti gli altri. La connessione psichica diviene talmente profonda da rendere difficile distinguere chi veramente stia fracassando quel cranio o chi effettivamente stia schivando quel colpo. Ciascuno vive in tutti gli altri.
    Uniti per la vittoria.
    Consumo: basso [ Tecnica di gilda con raggio di 15 metri in combattimento, la spesa energetica è sempre e solo a carico di chi invia, tranne nel caso in cui il ricevente decida di ricevere in seguito il messaggio: in quel caso anche il ricevente dovrà consumare mana. Nel caso di un consumo reciproco, la connessione instaurata può essere mantenuta nei turni seguenti da entrambi spendendo nuovamente la quantità di mana richiesta ]


    Note: Bid cerca di rintracciare Ariste usando sia la Bussola dei Desideri che la tecnica di gilda Perception. Mi rimetto al QM per il responso e per l'eventuale percentuale di energia da scalare.
     
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  4. Eren Satu
     
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    Il Nido degli Aspidi - Ø
    Presidio del Sud


    Merovish, Bazar delle Talpe.

    Siete sicuro di andarci in questo modo, Eren?
    È l'Arena Nera, Shahrazàd, non è il palazzo di Najaza.

    Alla luce del braciere e dei candelieri e seduto sui pochi cuscini che adornano la stanza, il mercante è chino sulla sua borsa e la sta organizzando. Al suo fianco, elegante e gentile come una ninfa mitologica, lo osserva e lo interroga la signora della casa, sebbene non sia la sua signora.

    Non intendevo quello, Eren.

    Lega alla larga sacca la stuoia, si rialza dai cuscini e raccoglie dal pavimento il mantello zafferano delle grandi occasioni, indossandolo agilmente, e gli occhiali. Un ultimo controllo alla borsa e stringe le cinghie, prima di farla scivolare lungo la schiena. I preparativi sono completati.

    Vuoi venire anche tu?
    Se lo volete...
    Non sarà una cena di gala, ma sarà altrettanto divertente.
    Quindi volete che vi accompagni?
    Meglio la tua compagnia che quella dei ricconi.

    Una carezza gentile sulla guancia e un sorriso sono la risposta e il saluto della ninfa, prima di svanire come nebbia tra i cuscini. Un sorriso di rimando sfugge al mercante da sotto il cappuccio, mentre esce dalla sua dimora.

    Arena Nera.
    Una figura ammantata di giallo si muove con cautela tra la folla che si accalca all'ingresso dell'Arena. L'ultima volta che ci era venuto, la sua strada aveva preso la direzione della terra battuta, tra i perdenti che si contendevano un titolo e una gloria.
    Ora, dopo alcune fortunose vicissitudini, i suoi passi sono diretti verso gli spalti riservati alle personalità di spicco di Merovish. Si sofferma un attimo in più nell'atrio e attende con calma che la sua graziosa accompagnatrice si sistemi gli abiti. Non sempre la sua evocazione avviene con la dovuta tranquillità.

    Seguito da Shahrazàd, indietro di mezzo passo come suo solito fare, il mercante si avvicina alle guardie rosse, le stesse viste e conosciute nel Geisine, e mostra l'invito personale.
    Serve poca burocrazia per lasciare che gli aprino il passaggio verso gli spalti d'onore, una semplice formalità per chi era stato informato a dovere su chi e cosa doveva passare da quelle scale.
    Un forte abbaglio lo accoglie all'uscita negli spalti, lasciando per un istante fermo sullo scalino.

    Tutto a posto, Eren?
    Si, solo troppa luce tutta insieme. Andiamo.

    Prende sottobraccio Shahrazàd e si avvia verso le sedute riservate ai quei pochi fortunati come lui quel giorno.

    png

    Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%


    - Condizioni › Ottimali. Tranquillo.
    - Energia › 0% [0B+0M+0A+0C]

    + Mercante itinerante › {Passiva per la comprensione e l'uso delle lingue endlosiane + Passiva per la comprensione e l'uso delle mappe endlosiane e dei sistemi d'orientamento}
    + Valuta del mercante › {Passiva che riduce di un livello le barriere colpite dalle monete}

    - affabulazione di Shahrazàd › {Evocazione di png di supporto [Medio]}

    - Note › Blabla, arriviamo sul posto.


    « Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato. »
    Eren Satu

     
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  5. .Silver Shadow.
     
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    Ogni scienziato sa' che per ottenere ed osservare cambiamenti e risultati c'è spesso bisogno di una lunga attesa, e lui, insieme ad i suoi colleghi Eversori, aveva atteso in silenzio, progettando e pianificando l'arrivo di questo giorno: l'Arena Nera risorge, e con essa il nuovo Alfiere.
    Caotici ed imprevedibili avvenimenti precedenti hanno fatto sì che il gruppo si guadagnasse il privilegio di assistere all'evento, ma caos ed imprevisti questa volta sarebbero stati esclusi dall'equazione. Tutto doveva procedere con rigoroso ordine e precisione.
    Ma, proprio come ci si aspetta dagli Eversori, per quanto perfetta possa essere la pianificazione qualcosa andrà sicuramente storto.
    Appena superata la soglia d'ingresso supervisionata dai Legionari, il gerarca kuthiano fa notare l'assenza di Aristotelis. Non è un buon inizio. Pensa lo scienziato mentre rapidamente scruta la folla circostante attraverso il suo visore, ma del greco non vi è nessuna traccia.
    Lo spettacolo deve però proseguire, e così gli Eversori proseguono nella loro scalinata verso il piano superiore dell'Arena.
    "CLU, avvertimi non appena riconosci la figura di Aristotelis e inizia a predisporre i protocolli per l'invio dell'armatura. Qualcosa mi dice che avrei fatto meglio a restare in laboratorio..." Un leggero bagliore verde ai lati del visore interno, accompagnato da svariati "Ready", basta a confermare la ricezione degli ordini.
    Che lo show abbia inizio.
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il grande giorno era finalmente arrivato.
    Helk avanzava insieme ai compagni -e superiori- Eversori verso l'inaugurazione dell'Arena Nera. Quello era il momento che Merovish aspettava da tempo: la riapertura del più folle e sensazionale spettacolo che tutto il Sud avesse mai visto. Almeno questo era quello che aveva sentito dire alla locanda e ciò che aveva dedotto dalle memorie sognanti degli ubriaconi che ricordavano con nostalgia i bagni di sangue avvenuti in quelle sabbie nere.

    Il Pirata percepiva la tensione che serpeggiava per la città, il fermento e l'irrequietezza di tutta la popolazione. Per gli Eversori quello era un giorno decisamente importante, tra le altre cose erano stati invitati ad assistere ai giochi in compagnia del nuovo Alfiere. Per l'occasione anche il Muliphein si era messo in tiro. Sfoggiava il suo cappottone scuro migliore con gli alamari dorati ben lucidati. Non poteva mancare l'immancabile cappello col Jolly Roger, che faceva ombra su quel volto lupesco coperto da peluria blu.
    Quanto stile e quanto fascino!

    Un'ultima scalinata li separava dall'Arena mentre consegnavano gli inviti ai Legionari di Guardia.
    In loro presenza si sentì stranamente analizzato e quasi in risposta il polso si fletté leggermente, quasi a controllare che la Black Plate fosse ancora in posizione, nascosta nella manica sinistra.

    Superata quell'ultima formalità non restava che dirigersi verso le tribune.
    Ma mancava qualcuno all'appello... dov'era finito Aristotelis?
    Gli occhi gialli del pirata si unirono al coro di sguardi in cerca del gerarca, invano.



    Condizioni fisiche: ottime
    Condizioni psicologiche: circospetto
    Energia: 100%

    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:

    Abilità:

    Pensare
    Come già detto quella del pirata è una mente brillante e fuori dal comune. Certo non è detto che riesca sempre a trovare la cosa giusta da fare in ogni situazione, anch'egli è passibili di errori madornali e scelte sbagliate. Tuttavia come Capitano di una nave pirata ha imparato che il tempismo è tutto, pensare velocemente è d'obbligo in determinate. Così un po' per predisposizione naturale, un po' per necessità ha acquisito una velocità di pensiero disarmante. Il che si traduce in una prontezza di riflessi decisamente fuori dall'ordinario. (Passiva di bonus ai riflessi, 5 punti)

    Agire
    Se pensare velocemente è importante, lo è ancor di più saper agire in tempo. Spesso situazioni di pericolo richiedono che pensiero e azione riescano a muoversi di concerto e in sintonia. Così Helk si è allenato duramente per saper agire in maniera quasi istantanea dopo aver deciso cosa fare. Ora gli basta un'istante per riuscire ad attivare uno dei suoi dispositivi o per azioni di altro genere. (Il tutto si traduce in una Passiva di Istant Casting, 5 punti)

    Equip:

    Alabarda Spaziale #3, l'edulcorata
    Trattasi della terza versione di una sua arma ben collaudata, appunto l'alabarda spaziale. Un oggetto dalla lunghezza totale intorno ai 180 cm, dalla colorazione grigiastra arricchita da delle strisce più scure in prossimità della punta. Una delle estremità si ingrossa e termina dunque in una punta pericolosamente acuminata. Anche questo è un vero e proprio gioiello di tecnologia, l'alabarda è realizzata infatti con un mix unico di metamateriali nanostrutturati, da cui derivano le sue incredibili e versatili doti.
    Normalmente presenta una resistenza pari a quella dell'acciaio e un peso contenuto.

    Black Plate:
    La Black Plate è un gioiello di tecnologia, frutto di una vita di ricerca, e da un'esistenza attuale che ha del paradossale, in quanto inviata dal suo creatore a se stesso prima che sia stata inventata e realizzata. Di per se si presenta come una carta o tessera nera con un simbolo bianco sulla superficie liscia. Sembra sia composta da una specie di metallo leggermente flessibile, ma la sua composizione interna è ben più complessa e misteriosa. Ma di cosa si tratta esattamente? Facile. La Black Plate altro non è che un dispositivo di controllo. Uno strumento atto a controllare e manipolare materia ed energia (e non solo). Strabiliante! Un oggetto davvero fuori dal comune e dalle potenzialità infinite. La più grande difficoltà è il controllo del dispositivo stesso. Infatti codificare un comando da trasmettere alla carta è decisamente complicato, questo limita di molto l'utilizzo che Helk è in grado di farne attualmente.
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Nera come l'anima


    Quanta arroganza aveva avuto, la sera prima. Quanto lontano sembrava il mattino, davanti al quinto boccale di Ich. Aveva salutato i suoi fratelli in armi, augurando del sano e meritato riposo, aveva vuotato il liquido arancione e si era ritirato nei sotterranei della Quinta Bolgia. Buon Sonno, aveva detto. E lo pensava davvero, sapeva che avrebbe dovuto dormire, quella notte.
    Invece della sua camera, aprì la porta nascosta del suo laboratorio.
    Il rumore degli ingranaggi che stridevano fra loro, il vapore in eccesso sfiatato dalle bocchette sulle pareti, l'eterno bagliore della Gemma che potenziava l'intero sistema e lo schermava da qualsiasi influenza esterna...
    Quella notte, Zimmer la passò nella messa a punto dell'equipaggiamento, all'allenamento con le armi, alla sintesi di qualsiasi sostanza, liquida o gassosa, che l'indomani gli sarebbe potuta servire. La mattina arrivò all'improvviso, colpendolo mentre era sotto la doccia di vapore.
    Sembrava così lontana, e anche allora, con gli allarmi del laboratorio che salutavano il nuovo giorno, quella faccenda sembrava ancora distante.
    Un sospiro, e nudo come era il giorno della sua nascita, uscì dal laboratorio.
    La Bolgia era deserta, era ancora presto. Per amor di decenza si infilò le braghe di tela e salì le scale malferme che conducevano alle stanze. Quelle di Alhandra erano le più confortevoli. Cuscini la cui imbottitura non era ancora marcita, tappeti pregiati, uno spazioso letto, perfino un piccolo lavello. Zimmer entrò piano, per non svegliare i due, scoprendo così di non essere l'unico mattiniero. La prostituta aveva abbandonato il nido, lasciando 23 nel torpore del sonno, avvolto nelle coperte di lino. Aveva quell'espressione, quella che Zimmer si stupiva sempre di trovare. Rilassata. Serena. D'altronde, 23 era la faccia pacifica della medaglia. Il Rosso si domandò se, prima di morire e di perdere l'anima, fosse in grado anche lui di avere un espressione simile.
    "Sveglia, compare... oggi si fa festa." mormorò, uscendo dalla stanza per andare a prendere l'equipaggiamento.

    png



    Ed eccoli. Come il giorno in cui era stato convocato dall'Esarcato, Zimmer indossava l'armatura celebrativa della propria gente. Il corno metallico svettava impettito, mentre l'Aspide luccicava mortale, avvolta al braccio destro del Boggart.
    Esibendo il ghigno più cinico che umana concezione potesse creare, si rivolse ai sottoposto che seguivano lui e i suoi due Fratelli.
    "Voi è pronti, feccia? Oggi è giorno per mostrare palle."
    23 era ovviamente al suo fianco, impettito nei suoi usuali vestiti, il fucile tirato a lucido e pronto a svolgere il suo dovere, qual'ora fosse necessario.
    Avevano tessuto piani, fatto progetti, corrotto gente... ma già sapevano che nulla di quello sarebbe servito. E a dimostrarlo, il Destino vide bene di far scomparire uno dei membri fondamentali a quella farsa da guitti.
    Uno dei Gerarchi, forse l'unico bipede di cui Zimmer si fidava veramente.
    Le cose cominciavano ad andare di merda fin da prima dell'inizio del primo atto.

    "...sarà andato a pisciare, resta concentrato." commentò all'altro suo fratello, accennando comunque alla bussola. Una identica ciondolava dalla cintura del molliccio, ma non aveva senso guardarla. In quel momento, non era sicuro che Aristotelis fosse il centro dei suoi pensieri, l'ago, probabilmente, avrebbe puntato il centro dell'arena.
    No, in quella circostanza, bisognava avere fede nel Greco, fede che potesse gestire da solo la situazione in cui si era probabilmente cacciato.

    Zimmer avanzò e sventolò il suo invito come una bandiera.


    ENERGIA: 100 %
    Fisico: Incolume
    Mente
    : Bla.



    Attive:
    N/A


    Passive:

    Icarus
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.

    Lingua da mercante
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento.

    Ovviamente, non avendo poteri paranormali, questo non sarà mai possibile, ma la sua sicurezza e la sua parlantina porterà l'interlocutore ad avere meno dubbi a riguardo, tendendo a fidarsi delle parole del Boggart.

    Certificato di Alchimista
    Gli Alchimisti dei Pozzi sono i chimici dei Mollicci. Utilizzando antiche quanto folli ricette, sono in grado di sintetizzare in rudimentali laboratori impacchi curativi, pozioni dai più disparati effetti, potenti droghe. Alcune di queste ricette sono talmente pericolose e inquietanti da essere bandite addirittura dai Boggart. Un esempio palese è quello della capra gigante. Mai, MAI sintetizzare la pozione della capra gigante. [Guida all’universo Molliccio, geografia dei Cunicoli e vocabolario di torte pigolanti, estratto.]

    -I Veri alchimisti si distinguono dai mentecatti per la loro abilità nel resistere alle proprie misture. E' cosa alquanto comune, quando si lavora alla miscelazione di sostanze ignote, generare reazioni chimiche incontrollate e spesso non volute. Se i chimici non avessero questa innata capacità a resistere ai veleni, dubito seriamente che esisterebbe la professione di alchimista, in queste lande.
    Ora, i Boggart NON sono veri alchimisti: gli ingredienti cui hanno accesso sono si molto particolari e dai più disparati effetti, ma questa peculiarità ha limitato enormemente la qualità dei vaccini e delle tecniche utilizzate per resistere ai veleni. Di conseguenza, gli effetti di questa passiva si possono applicare solo ai veleni prodotti dal Boggart, e si rivela completamente inefficace verso i veleni di qualsiasi altra origine.
    [Passiva di immunità ai veleni Boggart]
    -

    Intuito del bugiardo
    Chiunque cerchi di intraprendere la carriera del mercante di ossa, fra i Boggart, deve rendersi conto prima di tutto che dovrà avere a che fare con le creature più meschine, ripugnanti, bugiarde e approfittatici che la natura cosmica potesse creare in tutta la sua bizzarra fantasia: gli esseri umani. Queste strane e malvagie creature, oltre che ad aver una carnagione orribilmente liscia e irrimediabilmente rosea, sono anche prime in classifica nel campo della violenza e della menzogna, tanto da essere perfettamente in grado di mentirsi a vicenda. Per questo, i mercanti di ossa, gli outsiders dei Cunicoli, che dovranno fare i loro affari con tali creature, devono esercitarsi fino allo spasmo a mentire e a riconoscere gli inganni.

    Zimmer, a tal proposito, ha passato un anno intero a mentire, sempre e costantemente, su qualsiasi cosa, tanto che se in quel periodo gli avessero chiesto "ti sei lavato Zimmer?" lui avrebbe risposto "certo, come ogni giorno!"

    Riuscire a mentire è un arte, e per chi riesce a farlo in modo naturale come respirare, allora accorgersi di una menzogna è altrettanto facile.
    Questo intuito latente è molto, molto comodo in quanto nel mondo esterno esistono creature capaci di manipolare i sensi, di farti vedere cose non vere... e riuscire a distinguerle, è un gran vantaggio.
    [Passiva di radar contro le influenze psioniche e illusorie]
    Companion:

    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?
    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.
    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.
    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    "It's Spider o'clock!"
    Dovete sapere che i Boggart hanno un concetto di misurazione del tempo alquanto particolare. Abitando sotto terra, quando venne l'urgenza di misurare il passaggio dei secondi, delle ore, degli anni, non venne loro in aiuto la luce del sole, con quelle bellissime meridiane che ne conseguirono nel mondo dei Bipedi. No, loro cominciarono a misurare i lassi di tempo fra un rutto e l'altro. Inventarono il Ruttatore: una bevanda capace di farti ruttare per un anno intero. Quelli che non morivano per le gigantesche quantità di CO2 sviluppata nelle loro pance diventavano degli orologi viventi. C'era un Ruttatore in ogni pub, locale, area adibita al bere, che per un anno buono stava li, a ruttare le ore.

    Dopo questa premessa completamente inutile, che ci fa Zimmer con un cipollotto da taschino?
    Beh di sicuro non ci legge l'ora.
    L'orologio è in realtà un miracolo di micro ingegneria: grazie all'abilità del Boggart nel creare roba improbabile e all'energia dei cristalli trovati a Nord (dio benedica quella quest), è riuscito a costruire un piccolo ragno meccanico che, chiuso su se stesso, ha le sembianze di un orologio da taschino.
    Il nuovo compagno di viaggio dell'allegra brigata zimmeriana è il compagno ideale per un Boggart. Non consuma cibo, non si lamenta, non chiede uno stipendio... a paragone, 23 è una stupida palla al piede.
    Oltre ad eseguire tutti gli ordini impartiti dal Boggart, il ragno è composto da una particolare lega derivante dall'acreacciaio e dalla lucediluna. In breve, è in grado di riflettere quasi completamente la luce, diventando, se non invisibile, molto difficile da notare.
    E mi chiedere, che fa questo simpatico orrore su otto zampe? Stacca la testa a morsi alle persone?
    Beh - vi risponderei io- non ancora. In verità, di suo fa ben poco... se non che l'addome è carico di ogni sostanza nociva mai ideata dal Boggart e che il suo dorso è sagomato per istallarci sopra un Diffusore di Peste.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Aspide di Troia
    Ultima invenzione di casa Zimmer, l’Aspide di Troia, o più semplicemente Aspide. Per la prima volta, Zimmer non ha attinto all’arsenale tipico di un Boggart per la creazione di questa ultima, stupenda arma, ma non per questo il risultato è meno letale del solito.
    L’aspide, come il nome suggerisce, è una serpentina di metallo scuro che si allunga sulla spalla destra e si avvolge a spirale lungo tutto il braccio, fino al polso del molliccio. La testa del dispositivo, apparentemente ornamentale, culmina in un effige raffigurante una testa di vipera, nell’atto di azzannare un invisibile preda. Quello che sembra un ornamento è in realtà una macchina di morte, sofisticata e letale. La serpentina è in realtà cava, alimentata da una forte pressione generata da un micro compressore installato nella coda e be oliata con un unguento alchemico. Caricata da uno scomparto invisibile a chi non sa dove cercarlo, l’arma può essere caricata con dei piccoli proiettili affusolati a forma di aculeo che niente hanno da invidiare a quelli di una normale mitraglietta. Il dispositivo è in grado di detonare 4 proiettili in rapida successione e di contenere, vista la loro piccola dimensione, 24 proiettili.
    Il suo nome, tuttavia, è riferito alla particolarità peculiare di alcuni proiettili appositamente costruiti da Zimmer: i denti di vipera. Questi dardi sono anch’essi cavi ed equipaggiati da una piccola pompa a dispersione. Se caricati con uno dei gas letali dell’Alchimista dei Pozzi. Questi proiettili scaricheranno il loro letale contenuto durante il tragitto, come dei veri e propri cavalli di troia.

    [Arma da fuoco, mitragliatrice. I proiettili possono essere usati come tramite per le tecniche alchemiche del Boggart: 3 punti]

    Portatore di Peste.
    [... e quando i Boggart cominciarono a usare l'Acreacciaio per difendersi dalle maledizioni dei Rargshak, vanificandone la potenza magica, i Ratti Mannari cominciarono a usare armi alternative. Il Clan dei Rodimidollo cominciò ad usare un arma che anche l'acreacciaio non riusciva a contenere, una arma che non era magica. I Sacerdoti della Peste scatenarono la morte fra i Cunicoli.]
    La nuova arma di casa Zimmer è in realtà una rielaborazione di un arma usata dal proprio antico nemico. Molti reperti furono ritrovati sui cadaveri dei Sacerdoti della Peste, eppure la maggior parte di questi sembrava inutilizzabile. Il Rossiccio di Merovish è riuscito a ricavarne un prototipo, dopo anni di sperimentazione e di insuccessi. Il risultato è una piccola piramide d'ottone, grande abbastanza da stare in una normalissima tasca. La base è adesiva, e al comando del molliccio le tre sezioni laterali si aprono, rivelando tre diffusori (uno per ogni lato) pronti a liberare il proprio mortale carico.
    L'intensità dei sintomi e l'area di diffusione è relativa alla concentrazione di batteri caricati nel diffusore, ma
    i sintomi sono tipicamente abbassamento di temperatura corporea, cefalea, vertigini, dolore inguinale e un forte malessere generale. I sintomi si accentuano tanto più a lungo il soggetto colpito resta nell'area d'azione del diffusore, che continua a rilasciare ondate di batteri di Yersinia pestis per ben due turni. Il batterio, modificato in laboratorio, agisce attraverso l'inalazione e la comparsa dei sintomi è immediata. Tuttavia, per avere questo effetto istantaneo, si è sacrificata molta della longevità del batterio, che sopravvive quel tanto che dura la carica di diffusione del dispositivo (due turni).
    Il diffusore può agire in due modi, per quanto simili, a seconda della situazione.
    Non essendo un gas, ma un batterio, l'azione sarebbe incolore, inodore e indistinguibile, salvo percezioni particolari, dalla normale aria. Questo favorisce, come molte delle armi chimiche di Zimmer, la furtività dell'azione, impedendo per quanto possibile all'avversario di accorgersi dell'attacco, fino all'insorgenza dei sintomi.
    Tuttavia, spesso e volentieri il panico è un arma molto più efficace della furtività. Assieme al batterio, il dispositivo può liberare una sostanza gassosa più pesante dell'aria, di un denso colore verde marcio e dall'odore sgradevole. Il gas ha la stessa area d'effetto della diffusione del batterio e non ha assolutamente nessun effetto negativo, se non portare il messaggio implicito del "se vieni qui ti fai un gran male".

    In oltre, se il serbatoio batterico è per forza di cose limitato al singolo utilizzo, quello gassoso è più capiente, permettendo l'attivazione più volte. Boggart: la truffa è sempre dietro l'angolo.


    Note:
    Alur: la coppia che scoppia è arrivata. Si ride, si scherza, 23 pedala, Zimmer segue in volo. Si fida di quella tinozza come di un altro Boggart. Poi se per esigenze di trama dobbiamo starci dentro per forza, mettecelo pure, dite che si stanca durante il tragitto o simili :flwr:









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    { Arena Nera - Tribune }
    Zimmer | Bid'daum | Eren | Reys | Sahara | Helk

    Che sia stato indugiando negli ultimi allenamenti, facendo un check completo dell'equipaggiamento o -assai umananamente- scegliendo gli abiti più consoni da indossare per la grande occasione, tutti quanti vi siete preparati con coscienza al momento fatidico... ciascuno in compagnia dei pensieri più diversi.

    "Voi è pronti, feccia? Oggi è giorno per mostrare palle."
    è l'esordio del Boggart -in armatura da sfilata- per caricare i suoi

    Gli Eversori si accingono ad affrontare la scalinata che li separa dalla meta: presenteranno gli inviti, faranno il loro ingresso alla cerimonia di riapertura dell'Arena, e cercheranno di farsi ammettere al cospetto del misterioso Neo-Alfiere; devono avvertirlo, questo aveva chiesto di fare Isaac nelle profondità dell'Upperdark, mentre restava indietro a trattenere da solo la Maschera... Aren il Mimo Bianco, lo stesso personaggio che ha cercato di liberare gli Orrori prigionieri nel Labirinto di Krarth, nelle profondità del Geisine.

    « Dove cazzo è finito il Greco?! »
    domanda d'un tratto Bid'daum, notando la scomparsa di Ariste

    "...sarà andato a pisciare, resta concentrato."
    minimizza il Molliccio, ma molti occhi già si guardano attorno incerti

    « Quel lurido bastardo… »
    ringhia tra sé e sé il Khutiano, impugnando la Bussola dei Desideri

    Come previsto, l'oggetto non è di acuna utilità per la localizzazione dell'Oplite, perché l'ago inizia a girare attorno al suo asse in un moto uniforme, come un segugio che -ad un certo punto- ha perso la pista; la visione, invece, sembra funzionare... ma risulta piuttosto incomprensibile: attraverso gli occhi di Ariste, il Castigo vede corridoi ben definiti da architettute umane... un sentiero illuminato da fiaccola accese... alcune delle quali si spengono da sole ad ogni biforcazione, dandogli chiaro segnale di dove muovere i propri passi per non camminare al buio... Ma non un singolo indizio sul dove possa trovarsi.

    Mentre i Mercenari si attardano a constatare la perdita del Terzo Gerarca, lo Sprecone Eren Satu -elegantissimo nel suo solito completo giallo- li supera zitto zitto con al fianco la bella Shahrazàd, e non appena presentato il suo invito alle guardie, viene lasciato accedere all'interno; tuttavia, il suo vantaggio non è che uno scarto di pochi minuti, e basta restare imbambolato sugli scalini abbagliato dalla luminescenza sfolgorante dei Cristalli di Luce più grandi e luminosi di tutta Merovish , perché la concorrenza Rossiccia lo raggiunga in cima all'ultima rampa di scale, dove due Guardie col velo cremisi stanno piantonate davanti a delle tende di velluto porpora.

    Avete tempo di scambiarvi a malapena i convenevoli, prima che i soldati ammainino i ricchi drappi di stoffa pregiata per aprirvi il passo, invitandovi a varcare la soglia della sala dove è riunita tutta la casta di ricchi arrampicatori e approfittatori che tiene la Tana sotto il tacco dei loro stivali: seduti ad occupare alcune delle poltroncine davanti al parapetto riccamente intarsiato del loggione -affacciato sull'Arena-, impegnati in una sommesa conversazione, ci sono tre persone con indosso i mantelli dorati dei Pasha dell'Esarcato...

    Per chi è stato a Krarth è facile riconoscervi le tre figure incappucciate che vi parlavano dall'alto dei loro scranni, non più eminenze grigie irraggiungibili, ma esseri umani nemmeno troppo imponenti: il primo è un uomo robusto -per quanto evidentemente dedito alle mollezze- e dalla testa pelata, l'altro è uno sgorbio dall'aria viscida -basso, grasso e dal sorriso untuoso-, mentre l'ultima è una bellezza esotica, dai lunghissimi capelli neri e dai grandi occhi rossi.

    « Fatevi da parte. »

    Una voce proveniente dalle vostre spalle vi spinge a voltarvi verso la sua origine, e i vostri sguardi vanno a sbattere contro l'espressione apparentemente cortese -eppure in qualche modo sinistra ed affilata- di un uomo sulla trentina, dagli occhi gelidi e vestito con una raffinata toga blu; al suo seguito -un passo più indietro rispetto a lui- c'è una giovane donna dalla carnagione olivastra e i corti capelli color sabbia... e nonostante la grazia, le armi al suo fianco lasciando intendere che non si tratta di una mera accompagnatrice.

    « Devo passare. »

    L'uomo piega le labbra in una curva indecifrabile e si insinua in mezzo agli Eversori, costringendoli ad aprirgli un varco; non una parola di ringraziamente mentre vi precede all'interno della sala, tallonato dalla sua guardia del corpo.

    « ...simpatico. »
    commenta un'altra voce sconosciuta, stavolta in mezzo a voi
    « Come una scopa in culo. »

    Una risatina amichevole -per rompere il ghiaccio- richiama i vostri occhi sul giovane uomo dalla pelle bronzea e i ricci neri che si è fermato accanto alla truppa: è di bell'aspetto, veste elegantemente secondo le mode del Sud, e ha l'aria del tipo frivolo, spensierato e gaudente -cosa che lo fa sembrare quasi un adolescente-; al suo fianco, una discinta e sensuale danzatrice dai capelli d'ebano e gli occhi d'oro, le cui forme sono a malapena velate da pregiate sete trasparenti e traslucide.

    « Siete il gruppo dei ritardatari del Labirinto? »
    chiede, sfoggiando un sorrisone entusiasta e candido, da bambino
    « Io sono Kalanjanus Asman Kadar -mi occupo del traffico di spezie, molto piacere! Lei, invece, è la mia odalisca: Farida. »

    Il giovanotto -coi lunghi capelli legati in una specie di codino alto- tende la mano a tutto il gruppo indiscriminatamente, e sembra aspettarsi che qualcuno gliela stringa; alla balconata, intanto, la donna in cappa dorata si alza dalla sua poltroncina, prende congedo dai due colleghi, e viene in direzione degli invitati, con un sorriso sulle labbra morbide.

    « E così ce l'avete fatta: Eren Satu... »
    si è avvicinata ad Eren per accoglierlo
    « Lo Sprecone dell'Arena Nera... il mio Eroe. »

    Ben affollato per essere un raduno aperto a pochi intimi...! Ma non potete certo tirarvi indietro: far vita sociale è quello per cui siete là, perché raccogliere informazioni sui presenti è l'unica via per sapere chi avvertire del pericolo – o per capire cosa tenere d'occhio e... l'Alfiere, in tutto ciò?

    Naturalmente, non si può pretendere di vederlo andare in giro con una cartellino identificativo, ma... avete l'intuizione che possa essere l'ombra che intravedete oltre i veli di un baldacchino sorvegliato da quattro guardie, e sopraelevato dagli altri posti a sedere da un rialzo di alcuni gradini. Come sarà meglio muoversi?

    In a Trail of Fire

    Oooook: chiedo scusa per il ritardo, ma questo post mi ha portato via davvero parecchio tempo ç_ç/

    Dovrebbe essere tutto abbastanza chiaro, ma se non lo è -o se volete qualche info in più sull'aspetto dei PNG- chiedete in bacheca e cercherò di essere più precisa >*</
    Prossima scadenza: 25 Novembre. :kisu:



    Edited by Madhatter - 17/1/2014, 10:23
     
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    Nera come l'anima


    La musica era cominciata. Finalmente, tutta l'orchestra aveva trovato posto, in quella storia. Si erano seduti ai loro posti, avevano placidamente sistemato gli strumenti, e dopo una rapida controllata allo spartito stampato in caratteri d'oro, il direttore aveva dato il via con un rapido colpo di bacchetta. E tutto, di nuovo, era cominciato.
    Senza nemmeno rendersene conto si ritrovò, assieme agli altri protagonisti di quella vicenda, in cima a quell'ultima rampa di scale che li divideva dal loro obiettivo. Il molliccio sospirò brevemente, facendo un vago cenno di saluto al mercante ormai noto, mentre questi li precedeva entrando all'interno.
    Curiosamente, ora si sentiva più rilassato.
    Non era negligenza ne spavalderia: semplice consapevolezza. L'ansia svaniva ogni volta che i giochi cominciavano. Ormai era dentro le fauci del drago, e non poteva avere tempo per stupidi pensieri. Doveva lottare, con le unghie e con i denti, per strappargli la lingua e rubargli il tesoro. E questa volta, come ormai era diventata un'abitudine, non era da solo in questo compito.
    Un rapido cenno ai propri alleati e l'invito garrì come vessillo, rispettando le promesse vergateci sopra. Le guardie si aprirono a loro, lasciandoli entrare, e tutto, finalmente, cominciò davvero.
    "Forse era il caso di indossare i vestiti eleganti che avevamo due anni fa, al Ballo d'Inverno."
    "Fhè! Io ha bruciato chela crudele gabbia di tessuto. Tu no può costringere Boggart a indossare cose simili!"

    E furono dentro.
    La prima cosa che colpì il molliccio fu il numero dei presenti. Non era la prima volta che aveva una sorpresa del genere. Anche alla prova del Labirinto non si sarebbe mai aspettato tanta gente, in una sala da ballo... e infatti si trattava di un illusione. Questa volta però non sarebbe stato così facile trarlo in inganno.
    Riconobbe, dopo qualche istante, i signori di quella serata. Li aveva già visti, e come lui, li aveva già visti anche il suo collega mercante, nello stesso luogo. Pasha.
    Dall'alto dei loro scranni, sembravano più imponenti.

    « Fatevi da parte. »



    Non se lo aspettava, il rossiccio. Non se lo aspettava per niente. Per questo agì d'impulso, senza pensare. Potevano anche essere al cospetto dei Pasha, dell'Alfiere, della Madonna stessa.
    Ma nessuno aveva mai usato quelle parole verso un Boggart, non sottoterra.
    La mano, armata di quello che all'apparenza era solo un ornamento, scatto istantaneamente.
    A differenza del rosso, fortunatamente, lo schiavo sembrava aver tenuto le orecchie tese fino a quel momento. Con mano ferma afferrò la spalla del proprio padrone e con uno sguardo che lampeggiava la scritta "Non qui, non ora." in diversi colori fosforescenti, si scostò sottomesso, facendo passare la coppia.
    "Prego, miei signori."
    Il volto di Zimmer, da sorpreso si fece ghignante. La mano, ancora tesa, svolazzò nell'aria, mimando un inchino e un invito a proseguire.
    "Prego Bipede... va incontro a tuo destino." commentò malignamente, lanciando lampi dagli occhi.

    Si era distratto, era vero. I Pasha avevano catturato la sua attenzione, ma non era loro gli ospiti d'onore di quella serata. Non erano loro l'obbiettivo della loro presenza qui.
    Il Boggart tirò fuori da una tasca delle braghe un piccolo orologio da taschino, aprendolo come per voler controllare l'ora.
    Fu all'ora che si palesò l'ennesima voce.
    Come fosse arrivato fin in mezzo a loro senza farsi sentire era un mistero, ma non lo era il fatto che la stragrande maggioranza delle persone presenti doveva avere qualcosa di speciale.
    Il nuovo arrivato, comunque, si dimostrava molto più affabile del primo.
    Giovane, anch'egli accompagnato (e chi l'ha detto che le gnocche sono solo ad Est e a Laputa?), dall'aria menefreghista, da bambino.
    A 23 fu subito simpatico.

    "Zimmertraugher dei Cunicoli Dai Quali Si Torna... Zimmer, per voi bipedi da corta memoria. Tu è compare mercante?" si presentò il molliccio, stringendo la mano protesa in avanti. Se c'era qualcuno con cui potesse andare d'accordo, quello era sicuramente un mercante che si occupava di affari diversi dai suoi. "Io è proprietario di Quinta Bolgia e di... altre attività. Lui è 23, mio schiavo, e loro è miei compagni." continuò, aspettando che il resto della banda si presentasse da se. Non era ovviamente necessario ricordare ai presenti la segretezza della loro organizzazione. Agli occhi del mondo, loro altri non erano che semplici mercenari.
    "...tu fa me confidenza si? Tu ha già visto uomo di serata? Io no vede l'ora di... stringere mano a nuovo Alfiere." commentò, cominciando a giocherellare distrattamente con l'orologio, ancora in mano. Accennò alla figura dietro alle tende, di cui si scorgeva solo il profilo dell'ombra: l'aveva notata prima, mentre osservava i Pasha.

    L'orologio con cui stava giocherellando era improvvisamente sparito. Che l'avesse riposto in tasca, o forse gli era solo caduto di mano?

    Ai piedi del molliccio, quasi del tutto invisibile grazie al materiale di cui era fatto e alla calca che la situazione generava, l'orologio si aprì, smontando alcune delle sue componenti e prendendo le sembianze di un piccolo ragno. Questo, silenziosamente, cominciò ad andare nella direzione del presunto Alfiere.



    ENERGIA: 100 %
    Fisico: Incolume
    Mente
    : Bla.



    Attive:
    N/A


    Passive:

    Icarus
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.

    Lingua da mercante
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento.

    Ovviamente, non avendo poteri paranormali, questo non sarà mai possibile, ma la sua sicurezza e la sua parlantina porterà l'interlocutore ad avere meno dubbi a riguardo, tendendo a fidarsi delle parole del Boggart.

    Certificato di Alchimista
    Gli Alchimisti dei Pozzi sono i chimici dei Mollicci. Utilizzando antiche quanto folli ricette, sono in grado di sintetizzare in rudimentali laboratori impacchi curativi, pozioni dai più disparati effetti, potenti droghe. Alcune di queste ricette sono talmente pericolose e inquietanti da essere bandite addirittura dai Boggart. Un esempio palese è quello della capra gigante. Mai, MAI sintetizzare la pozione della capra gigante. [Guida all’universo Molliccio, geografia dei Cunicoli e vocabolario di torte pigolanti, estratto.]

    -I Veri alchimisti si distinguono dai mentecatti per la loro abilità nel resistere alle proprie misture. E' cosa alquanto comune, quando si lavora alla miscelazione di sostanze ignote, generare reazioni chimiche incontrollate e spesso non volute. Se i chimici non avessero questa innata capacità a resistere ai veleni, dubito seriamente che esisterebbe la professione di alchimista, in queste lande.
    Ora, i Boggart NON sono veri alchimisti: gli ingredienti cui hanno accesso sono si molto particolari e dai più disparati effetti, ma questa peculiarità ha limitato enormemente la qualità dei vaccini e delle tecniche utilizzate per resistere ai veleni. Di conseguenza, gli effetti di questa passiva si possono applicare solo ai veleni prodotti dal Boggart, e si rivela completamente inefficace verso i veleni di qualsiasi altra origine.
    [Passiva di immunità ai veleni Boggart]
    -

    Intuito del bugiardo
    Chiunque cerchi di intraprendere la carriera del mercante di ossa, fra i Boggart, deve rendersi conto prima di tutto che dovrà avere a che fare con le creature più meschine, ripugnanti, bugiarde e approfittatici che la natura cosmica potesse creare in tutta la sua bizzarra fantasia: gli esseri umani. Queste strane e malvagie creature, oltre che ad aver una carnagione orribilmente liscia e irrimediabilmente rosea, sono anche prime in classifica nel campo della violenza e della menzogna, tanto da essere perfettamente in grado di mentirsi a vicenda. Per questo, i mercanti di ossa, gli outsiders dei Cunicoli, che dovranno fare i loro affari con tali creature, devono esercitarsi fino allo spasmo a mentire e a riconoscere gli inganni.

    Zimmer, a tal proposito, ha passato un anno intero a mentire, sempre e costantemente, su qualsiasi cosa, tanto che se in quel periodo gli avessero chiesto "ti sei lavato Zimmer?" lui avrebbe risposto "certo, come ogni giorno!"

    Riuscire a mentire è un arte, e per chi riesce a farlo in modo naturale come respirare, allora accorgersi di una menzogna è altrettanto facile.
    Questo intuito latente è molto, molto comodo in quanto nel mondo esterno esistono creature capaci di manipolare i sensi, di farti vedere cose non vere... e riuscire a distinguerle, è un gran vantaggio.
    [Passiva di radar contro le influenze psioniche e illusorie]
    Companion:

    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?
    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.
    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.
    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    "It's Spider o'clock!"
    Dovete sapere che i Boggart hanno un concetto di misurazione del tempo alquanto particolare. Abitando sotto terra, quando venne l'urgenza di misurare il passaggio dei secondi, delle ore, degli anni, non venne loro in aiuto la luce del sole, con quelle bellissime meridiane che ne conseguirono nel mondo dei Bipedi. No, loro cominciarono a misurare i lassi di tempo fra un rutto e l'altro. Inventarono il Ruttatore: una bevanda capace di farti ruttare per un anno intero. Quelli che non morivano per le gigantesche quantità di CO2 sviluppata nelle loro pance diventavano degli orologi viventi. C'era un Ruttatore in ogni pub, locale, area adibita al bere, che per un anno buono stava li, a ruttare le ore.

    Dopo questa premessa completamente inutile, che ci fa Zimmer con un cipollotto da taschino?
    Beh di sicuro non ci legge l'ora.
    L'orologio è in realtà un miracolo di micro ingegneria: grazie all'abilità del Boggart nel creare roba improbabile e all'energia dei cristalli trovati a Nord (dio benedica quella quest), è riuscito a costruire un piccolo ragno meccanico che, chiuso su se stesso, ha le sembianze di un orologio da taschino.
    Il nuovo compagno di viaggio dell'allegra brigata zimmeriana è il compagno ideale per un Boggart. Non consuma cibo, non si lamenta, non chiede uno stipendio... a paragone, 23 è una stupida palla al piede.
    Oltre ad eseguire tutti gli ordini impartiti dal Boggart, il ragno è composto da una particolare lega derivante dall'acreacciaio e dalla lucediluna. In breve, è in grado di riflettere quasi completamente la luce, diventando, se non invisibile, molto difficile da notare.
    E mi chiedere, che fa questo simpatico orrore su otto zampe? Stacca la testa a morsi alle persone?
    Beh - vi risponderei io- non ancora. In verità, di suo fa ben poco... se non che l'addome è carico di ogni sostanza nociva mai ideata dal Boggart e che il suo dorso è sagomato per istallarci sopra un Diffusore di Peste.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Aspide di Troia
    Ultima invenzione di casa Zimmer, l’Aspide di Troia, o più semplicemente Aspide. Per la prima volta, Zimmer non ha attinto all’arsenale tipico di un Boggart per la creazione di questa ultima, stupenda arma, ma non per questo il risultato è meno letale del solito.
    L’aspide, come il nome suggerisce, è una serpentina di metallo scuro che si allunga sulla spalla destra e si avvolge a spirale lungo tutto il braccio, fino al polso del molliccio. La testa del dispositivo, apparentemente ornamentale, culmina in un effige raffigurante una testa di vipera, nell’atto di azzannare un invisibile preda. Quello che sembra un ornamento è in realtà una macchina di morte, sofisticata e letale. La serpentina è in realtà cava, alimentata da una forte pressione generata da un micro compressore installato nella coda e be oliata con un unguento alchemico. Caricata da uno scomparto invisibile a chi non sa dove cercarlo, l’arma può essere caricata con dei piccoli proiettili affusolati a forma di aculeo che niente hanno da invidiare a quelli di una normale mitraglietta. Il dispositivo è in grado di detonare 4 proiettili in rapida successione e di contenere, vista la loro piccola dimensione, 24 proiettili.
    Il suo nome, tuttavia, è riferito alla particolarità peculiare di alcuni proiettili appositamente costruiti da Zimmer: i denti di vipera. Questi dardi sono anch’essi cavi ed equipaggiati da una piccola pompa a dispersione. Se caricati con uno dei gas letali dell’Alchimista dei Pozzi. Questi proiettili scaricheranno il loro letale contenuto durante il tragitto, come dei veri e propri cavalli di troia.

    [Arma da fuoco, mitragliatrice. I proiettili possono essere usati come tramite per le tecniche alchemiche del Boggart: 3 punti]

    Portatore di Peste.
    [... e quando i Boggart cominciarono a usare l'Acreacciaio per difendersi dalle maledizioni dei Rargshak, vanificandone la potenza magica, i Ratti Mannari cominciarono a usare armi alternative. Il Clan dei Rodimidollo cominciò ad usare un arma che anche l'acreacciaio non riusciva a contenere, una arma che non era magica. I Sacerdoti della Peste scatenarono la morte fra i Cunicoli.]
    La nuova arma di casa Zimmer è in realtà una rielaborazione di un arma usata dal proprio antico nemico. Molti reperti furono ritrovati sui cadaveri dei Sacerdoti della Peste, eppure la maggior parte di questi sembrava inutilizzabile. Il Rossiccio di Merovish è riuscito a ricavarne un prototipo, dopo anni di sperimentazione e di insuccessi. Il risultato è una piccola piramide d'ottone, grande abbastanza da stare in una normalissima tasca. La base è adesiva, e al comando del molliccio le tre sezioni laterali si aprono, rivelando tre diffusori (uno per ogni lato) pronti a liberare il proprio mortale carico.
    L'intensità dei sintomi e l'area di diffusione è relativa alla concentrazione di batteri caricati nel diffusore, ma
    i sintomi sono tipicamente abbassamento di temperatura corporea, cefalea, vertigini, dolore inguinale e un forte malessere generale. I sintomi si accentuano tanto più a lungo il soggetto colpito resta nell'area d'azione del diffusore, che continua a rilasciare ondate di batteri di Yersinia pestis per ben due turni. Il batterio, modificato in laboratorio, agisce attraverso l'inalazione e la comparsa dei sintomi è immediata. Tuttavia, per avere questo effetto istantaneo, si è sacrificata molta della longevità del batterio, che sopravvive quel tanto che dura la carica di diffusione del dispositivo (due turni).
    Il diffusore può agire in due modi, per quanto simili, a seconda della situazione.
    Non essendo un gas, ma un batterio, l'azione sarebbe incolore, inodore e indistinguibile, salvo percezioni particolari, dalla normale aria. Questo favorisce, come molte delle armi chimiche di Zimmer, la furtività dell'azione, impedendo per quanto possibile all'avversario di accorgersi dell'attacco, fino all'insorgenza dei sintomi.
    Tuttavia, spesso e volentieri il panico è un arma molto più efficace della furtività. Assieme al batterio, il dispositivo può liberare una sostanza gassosa più pesante dell'aria, di un denso colore verde marcio e dall'odore sgradevole. Il gas ha la stessa area d'effetto della diffusione del batterio e non ha assolutamente nessun effetto negativo, se non portare il messaggio implicito del "se vieni qui ti fai un gran male".

    In oltre, se il serbatoio batterico è per forza di cose limitato al singolo utilizzo, quello gassoso è più capiente, permettendo l'attivazione più volte. Boggart: la truffa è sempre dietro l'angolo.


    Note:
    Bien, niente di che: Z e 23 seguono il copione, ma quando compare il simpatico speziale, il Boggart fa la sua mossa. Mentre fa la domanda ordina al suo ragnetto di andare a spiare quello che probabilmente è l'obbiettivo di tutta quella storia. Intanto ne approfitta per carpire qualche informazione dal simpaticone.









    uH0Iz
    b18To
    mN7r3
    UpOnv





    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda



    Edited by Kami della Falsa Speranza - 21/11/2013, 15:16
     
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  10. Eren Satu
     
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    Il Nido degli Aspidi - I
    Arena Nera, Merovish


    Si fa da parte quando sente chiedere il passo, notando solo in quel momento il Roscio e la marmaglia che lo segue. Alza lo sguardo al soffitto e sospira, sconsolato.

    Vostri amici, Eren?
    Ricordi la bambina della lettera?

    Un cenno positivo scuote le pieghe del velo che adorna il capo della donna.

    Ecco, quello è il padrone del tizio con il fucile di quel giorno. Un collega, capace quanto inadeguato.

    Che non gli andasse a genio il modo di fare di Zimmer ormai lo si doveva averlo capito. Ecco perché faceva il possibile per evitarlo, anche quando non poteva. Simpatie e antipatie di un mercante.

    Quando le guardie gli permettono di proseguire, il mercante si lascia dietro il gruppo del boggart e il tizio che si è palesato in mezzo a loro. Non era l'unico ad avere un'accompagnatrice, sebbene non è sua intenzione relegare Shahrazàd a quel ruolo.
    Dei presenti, solo tre figure risaltano all'occhio di Eren: il primo è un uomo robusto dalla testa pelata, l'altro è uno nanerottolo che non ispira fiducia. L'ultima, quella che attira l'attenzione maschile e femminile della nostra coppia, è una bellezza esotica dai lunghissimi capelli neri e dai grandi occhi rossi.

    Lei somiglia molto a...

    L'avvicinarsi della donna interrompe il ragionamento di Shahrazàd e riporta tra noi Eren, che si era per un attimo perso in quegli occhi scarlatti.

    E così ce l'avete fatta: Eren Satu...
    Lo Sprecone dell'Arena Nera... il mio Eroe.

    Troppa grazia, hanımefendi.

    Le parole di Shahrazàd e gli occhi di lei stavano lavorando nella sua mente, la quale inizia a vedere nella Pasha una certa somiglianza con la piccola Najaran. Forse corre troppo con la fantasia o forse no, comunque vuole togliersi almeno un dubbio.

    Mi perdoni, hanımefendi, lei ha un volto... familiare.


    png

    Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%


    - Condizioni › Ottimali. Tranquillo.
    - Energia › 0% [0B+0M+0A+0C]

    + Mercante itinerante › {Passiva per la comprensione e l'uso delle lingue endlosiane + Passiva per la comprensione e l'uso delle mappe endlosiane e dei sistemi d'orientamento}
    + Valuta del mercante › {Passiva che riduce di un livello le barriere colpite dalle monete}

    - affabulazione di Shahrazàd › {Evocazione di png di supporto [Medio]}

    - Note › Blabla, avanti. (per capirci, hanımefendi significa signora in turco)


    « Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato. »
    Eren Satu

     
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    الصحراء
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    Una rampa di scala, unico accesso piantonato da due Guardie -alle loro spalle, un velo di porpora.
    Drappi che in breve tempo cedono il passo, lasciando voi proseguire per la missione che v'eravate prefissati. Ivi giunti, dietro le stoffe velate di rosso, vi si aprì la vista di coloro che, come le teste dell'Idra, dalla Tana si ergevano a signorotti: grossi e unti, imbellettati e paonazzi, arrampicatori e viscidi. La sabbia avrebbe seppellito anche loro, un giorno.

    Tutti quei volti li scontravi per la prima volta e, a dire il vero, nemmeno ti curasti di soffermarti granché sopra ai loro dettagli: dare priorità al chi erano, non al cosa erano.

    « Fatevi da parte. »

    Ciò nonostante, fosti costretto tuo malgrado a soffermarti sulle spoglie di un mortale, dal momento che questi reclamò comunque la tua attenzione; rapita, per lo più dalla circostanza, più dal suo modo di fare che dall'abito blu, entro cui s'era rinchiuso -al suo seguito, un esemplare di femmina umana dalla pelle olivastra, bardata d'armi a sufficienza per proteggere l'altro prima menzionato.

    « Devo passare. »

    E passa, gli avresti detto.
    Forse in qualche modo eravate un ostacolo. Non uno che potesse superare agilmente, bensì uno che richiedesse un gran vociare. A varco aperto, s'incamminò senza tradire la sua maleducazione con un gesto di cortesia.

    « ...simpatico. »
    fa qualcun'altro. Là in mezzo.
    « Come una scopa in culo. »

    Chi aveva commentato ebbe poi il coraggio di rivolgersi a voialtri, anche lui rispettando perfettamente il suo ruolo di simpaticone.

    « Siete il gruppo dei ritardatari del Labirinto? »
    chiese, stranamente felice.
    « Io sono Kalanjanus Asman Kadar -mi occupo del traffico di spezie, molto piacere! Lei, invece, è la mia odalisca: Farida. »

    E passò a stringere la mano a tutto il gruppo. Non ti passò in mente di fare alcunché, visto che di mani non ne avevi -non eri certo che volesse stringerle anche a voi, ma se l'avesse fatto avrebbe avuto una brutta sorpresa.

    E così, frattanto, eccovi alla prese con quella che sembrava una caciara più che un raduno per pochi. Troppe persone. Troppi volti. Troppi problemi. La figura dell'Alfiere era nascosta dietro ad un drappo, cosa che ti fece subito dubitare della possibilità che egli fosse realmente lì... D'altronde, perché nascondersi, altrimenti?

    الصحراء تريد أن تذهب وراء تلك الستائر

    Bisbigliasti al Rossiccio e al Castigo, aspettando un loro responso. Se e quando ti avessero dato il loro benestare, non ti sarebbe stato difficile rimpicciolirti e tentare di giungere dietro quei drappi per scorgere in volto il Neo-Alfiere.


    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Ottimale

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro:

    EQUIP

    اِخْتَفَى
    { Equip: Maschera Bianca
    { Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, mentre i danni subiti sono espressi come spaccature sulla stessa: la distruzione della maschera comporta la morte del personaggio

    ألف ليلة وليلة
    { Equip: Mantello Nero
    { Info: un banalissimo mantello nero logoro

    بوصلة من الرغبات
    { Equip: Bussola dei Desideri
    { Passive: ndr
    { Attive:

    Fiala di Mana
    { Equip: Boccetta
    { Passive: Ripristina il Mana al massimo quando usata (only quest).

    ///
    { Equip:
    { Info:

    ABILITA' PASSIVE

    الرمال التغييرات
    { Passive: Cambiare forma a piacimento

    الهاوية ووكر
    { Passive: Camminare su ogni superficie

    الرمال قادم
    { Passive: Istant-Cast

    الرمال مشاركة
    { Passive: Condivisione attive con le evocazioni

    ///
    { Passive:

    ABILITA' ATTIVE

    ///
    { Attive:


    Edited by flama - 23/11/2013, 17:32
     
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    Kuthian

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    Un ago impazzito vorticò sotto la superficie di vetro della bussola. Forse fu la confusione del momento – o forse l’impossibilità per il Kuthiano di focalizzare le sue intenzioni –, fatto sta che la bussola si rivelò inconcludente. Bastò però riattivare una connessione mentale sopita per raggiungere il Gerarca mancante.

    Dopo aver invaso il campo visivo del Greco poté vedere dei cunicoli infissi dalle strutture civili, e vide pure torce che apparentemente guidavano il passo confuso del compagno. Non appena il nostro sentì affievolirsi il contatto mentale, si sforzò per lasciare un messaggio nella testa dell’Oplite. Era qualcosa che recitava più o meno “noi siamo dentro, se cazzeggi ti perderai la festa”. Non il massimo per rinfrancare un commilitone che vagava chissà dove, tuttavia il Castigo non era di certo noto per la sua capacità di tenere alto il morale altrui.
    In fondo lui aveva fiducia in Ariste. Era uno dei pochissimi individui per cui provava una sottospecie di stima personale.

    « Ho visto i suoi occhi, il Greco sta bene. Si trova in una rete di gallerie colonizzate, ma non c’era nessun punto di riferimento. E sembra che qualcosa lo stia guidando. Non so che cazzo stia facendo là sotto, ma a ‘sto punto non possiamo fare nulla. »

    Comunicò questo ai suoi, usando anche una perifrasi nota solo ai membri stretti per indicare il contatto psichico tra gli Eversori.

    Raggiunsero quindi le tribune d’onore, aggregandosi alla crème de la crème della società Merovisha: anime avide come interi gironi infernali, arrampicatori sociali che avevano tradito e pugnalato per appoggiare il loro flaccido culo su quelle poltroncine di velluto. Ma chi poteva negare che anche Bid’daum avesse compiuto una scalata orribilmente simile? Dopotutto anche lui si era consunto le unghie fino all’osso per raggiungere quelle tribune, quel giorno.
    Aveva iniziato la sua carriera a Merovish dormendo in una catapecchia estorta con la forza a un disgraziato; a quei tempi bisticciava ogni notte in qualche bettola di periferia, tornando alla precaria base dei primi Eversori dopo ogni scazzottata. Poi c’erano stati omicidi, rapimenti, dirottamenti, terrorismo indiscriminato, e alla fine di quella traversata di sangue era arrivato al cuore nero della Tana. Chissà cosa avrebbe pensato in quel momento Raem, quello zombie strambo che aveva affidato il suo sogno ad un gruppetto di sbandati prima di sparire nel nulla…?

    Tornò alla realtà, allontanando quel vago sentimento di rimembranza dalla sua testa incattivita.
    Un individuo altezzoso si era aperto un varco nel loro gruppo, squadrando quella masnada di mercenari e forse chiedendosi come fosse possibile che certa feccia avesse raggiunto il loggione dei balordi che contano. Un ghigno sbarazzino incrinò la faccia del Kuthiano.
    Quel giorno c’erano anche loro.

    Gettò uno sguardo distratto alle gradinate immense che accoglievano tutti gli spettatori. Lì in mezzo c’erano anche i loro uomini, tra Voci, informatori e nuove leve. Sentì da un orecchio le chiacchiere sgrammaticate del Rossiccio che faceva conoscenza con un collega mercante piuttosto affabile. Bid’daum non degnò nemmeno di uno sguardo né questo né tanto meno la sua puttanella.

    Il corno da mezzo diavolo spiccava in quel ritrovo di teste eminenti, ma stranamente il Castigo scelse di mantenere un basso profilo: si limitò ad affacciarsi dal parapetto per fissare la rena assettata di sangue.
    I tentacoli della sua anima nera si stiracchiarono sommessamente nell’aria, imprimendo un vago sentore di dannazione a quel ritaglio di spazio che stava occupando.

    Gettò uno sguardo vorace al trono celato dal tendaggio.
    Lo perseguitava uno strano presagio, inafferrabile come uno stridio distante che tartassava i timpani.
    Quell’ombra…



    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: teso
    Energia: 105%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armour [ Armatura | passiva di peso trascurabile ]

    Comet Hammer [ Arma bianca ]

    Tàmerlein [ Spada | passiva di evocazione | passiva di vibrazione ultrasonica | passiva di ferimento spirituale ]

    Bussola dei Desideri [ Oggetto GDR ]

    Istrice Maledetto [ Set di cinque spilli | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ Passiva di 110% di energia ]

    Oltre la Realtà [ Passiva di Auspex spirituale ]

    Senso di Morte [ Passiva di tatto ipersviluppato ]

    Burattinaio [ Passiva di controllo cinetico | manipolazione GDR-only dei PNG ]

    Anatema del Re Implacabile [ Passiva d’immunità alla fatica ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Passiva di equipaggiamento caster ]

    Insano [ Passiva di instant casting ]


    Attive utilizzate: /

    Note: per ora Bid se ne sta tranquillo, ma ovviamente i suoi sensi disumani sono sempre tesi e all’erta: se c’è qualcosa di anomalo, lui non se lo farà sfuggire.
     
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  13. .Silver Shadow.
     
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    User deleted


    Adorabile. Il Boggart aveva come al solito un modo tutto suo di dimostrare il proprio affetto ai commilitoni, ammesso e concesso che ne provasse ovviamente.
    L'esibizione degli inviti permette al gruppo di passare ed entrare nella sfarzosa sala riservata alla cosidetta "gente che conta".
    I peggiori aguzzini e le sanguisughe di Merovish riunite in un'unica sala, pronti a saturare l'aria con squallide bugie e finti sorrisi in cui celare i propri infidi propositi e deprorevoli ambizioni.
    Era decisamente lontano dal trovarsi in un luogo piacevole e il non conoscere nessuno dei presenti poteva essere considerata una fortuna. Con simili soggetti era spesso meglio non avere alcun rapporto.
    Altri invitati fanno il loro ingresso dopo gli Eversori, riempiendo sempre più quella che, in teoria, doveva essere una sala per pochi eletti. Lo scienziato scambia, quando obbligato, i soliti rituali di cortesia senza però proferire nulla più del dovuto, lasciando che siano menti più esperte ad affrontare i dialoghi importanti. Preferisce rimanere vigile e guardingo, cercando di cogliere quelle piccole cose che potrebbero preannunciare l'arrivo di un mutamento degli eventi.
    Si affaccia dunque alla balconata, osservando per una manciata di secondi la folla li riunita ad assistere ai brutali "giochi". Un passatempo a dir poco primitivo e trogloditico.
    Girandosi nuovamente verso l'interno della sala non può fare a meno di notare la presenza di una figura celata dietro le tele di un baldacchino. Il fatto che fosse sorvegliato da ben quattro guardie lasciava poco spazio per fantasticare su chi potesse nascondersi all'interno e, se non era ciò che immaginava, si trattava comunque di qualcosa di più di un semplice invitato.
    Ipotizzando che la cosa sarebbe andata per le lunghe, lo scienziato si prese la libertà di attendere prendendo qualcosa da bere al rinfresco.
     
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    Solo dopo che ebbero raggiunto la sala destinata alle più alte sfere di Merovish Helk Muliphein cominciò a sentirsi leggermente inadeguato. Non conosceva troppo bene gli usi e i costumi di quelle terre e solo ora cominciava a rendersi conto che il suo abbigliamento era decisamente fuori luogo. Ovunque regnava un tripudio di colori: drappi porpora, toghe giallo zafferano e cappe dorate.

    Il suo cappottone scuro risaltava su tutto... in negativo.

    In fondo era pur sempre un criminale intergalattico, cosa poteva saperne delle mode del Sud?

    « Fatevi da parte. »

    Dietro di loro una voce attirò l'attenzione del gruppo e del Pirata ancora intento ad osservare e studiare l'abbigliamento dei ricchi mercanti e degli altri invitati. La voce apparteneva ad un uomo sulla trentina che sfoggiava l'ennesima toga raffinata di colore blu. Dietro di lui una giovane donna armata di tutto punto.

    « Devo passare. »

    L'uomo si insinuò tra di loro aprendosi un varco e proseguendo come se nulla fosse.

    “Maleducato.”

    Il pirata sussurrò appena quella parola mentre con i suoi occhi gialli seguiva la figura ammantata di blu e la sua guardia del corpo.

    Dato che il loro compito era raccogliere informazioni Helk aveva appena deciso e puntato la sua preda. Non conosceva nessuno né tantomeno riusciva ad individuare da solo le caste di Merovish... tanto valeva provare a scoprire qualcosa sull'uomo noncurante e irrispettoso.

    Certo era più che naturale che qualcuno appartenente a quella cerchia di potenti non avesse il benché minimo rispetto per un povero e sconosciuto pirata dello spazio (sebbene famoso in un'altra galassia), ma non poteva certo passare oltre i due gerarchi senza farsi il minimo scrupolo.

    Così il pirata si avviò cercando di seguire i due.
    Avrebbe provato ad accostarsi alla guardia del corpo per attaccare bottone.

    “Credo che non ci sia nessuno a Merovish che vada in giro senza un'arma...”

    Helk si passò una mano sulla barbetta blu muovendo leggermente il capo da un lato, come ad indicare l'Alabarda che portava attaccata alla schiena.

    “... specie in un giorno come questo.”



    Condizioni fisiche: ottime
    Condizioni psicologiche: circospetto
    Energia: 100%

    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:

    Abilità:

    Pensare
    Come già detto quella del pirata è una mente brillante e fuori dal comune. Certo non è detto che riesca sempre a trovare la cosa giusta da fare in ogni situazione, anch'egli è passibili di errori madornali e scelte sbagliate. Tuttavia come Capitano di una nave pirata ha imparato che il tempismo è tutto, pensare velocemente è d'obbligo in determinate. Così un po' per predisposizione naturale, un po' per necessità ha acquisito una velocità di pensiero disarmante. Il che si traduce in una prontezza di riflessi decisamente fuori dall'ordinario. (Passiva di bonus ai riflessi, 5 punti)

    Agire
    Se pensare velocemente è importante, lo è ancor di più saper agire in tempo. Spesso situazioni di pericolo richiedono che pensiero e azione riescano a muoversi di concerto e in sintonia. Così Helk si è allenato duramente per saper agire in maniera quasi istantanea dopo aver deciso cosa fare. Ora gli basta un'istante per riuscire ad attivare uno dei suoi dispositivi o per azioni di altro genere. (Il tutto si traduce in una Passiva di Istant Casting, 5 punti)

    Equip:

    Alabarda Spaziale #3, l'edulcorata
    Trattasi della terza versione di una sua arma ben collaudata, appunto l'alabarda spaziale. Un oggetto dalla lunghezza totale intorno ai 180 cm, dalla colorazione grigiastra arricchita da delle strisce più scure in prossimità della punta. Una delle estremità si ingrossa e termina dunque in una punta pericolosamente acuminata. Anche questo è un vero e proprio gioiello di tecnologia, l'alabarda è realizzata infatti con un mix unico di metamateriali nanostrutturati, da cui derivano le sue incredibili e versatili doti.
    Normalmente presenta una resistenza pari a quella dell'acciaio e un peso contenuto.

    Black Plate:
    La Black Plate è un gioiello di tecnologia, frutto di una vita di ricerca, e da un'esistenza attuale che ha del paradossale, in quanto inviata dal suo creatore a se stesso prima che sia stata inventata e realizzata. Di per se si presenta come una carta o tessera nera con un simbolo bianco sulla superficie liscia. Sembra sia composta da una specie di metallo leggermente flessibile, ma la sua composizione interna è ben più complessa e misteriosa. Ma di cosa si tratta esattamente? Facile. La Black Plate altro non è che un dispositivo di controllo. Uno strumento atto a controllare e manipolare materia ed energia (e non solo). Strabiliante! Un oggetto davvero fuori dal comune e dalle potenzialità infinite. La più grande difficoltà è il controllo del dispositivo stesso. Infatti codificare un comando da trasmettere alla carta è decisamente complicato, questo limita di molto l'utilizzo che Helk è in grado di farne attualmente.
     
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    { Arena Nera - Tribune }
    Zimmer | Bid'daum | Reys | Sahara | Helk

    "Zimmertraugher dei Cunicoli Dai Quali Si Torna..."
    si presenta di rimando il Gerarca, estraendo l'orologio dal taschino
    "Zimmer, per voi bipedi da corta memoria. Tu è compare mercante?"

    A sentir sciorinare dal Boggart quel nome così lungo e forse per lui bislacco, il giovane moro -sbucato dal nulla in mezzo a loro- si illumina il volto di bronzo -in entrambe le accezioni- di un candido sorrisone, annuendo con un cenno deciso del capo.

    "Io è proprietario di Quinta Bolgia e di... altre attività."
    prosegue il Molliccio, prima di passare ad introdurre anche gli altri
    "Lui è 23, mio schiavo, e loro è miei compagni."

    jpg
    « Molto piacere! Per tutti quanti! »

    Esclama con energia, intraprendendo un giro di strette di mano anche per gli altri Eversori... eccetto Sahara, che di mani non ne ha, e che per questo -insieme ad Helk- si guadagna una squadratura da capo a piedi e un piccolo “Wow...!” ammirato con tutta la curiosità di cui quel giovane uomo dalla mente di bambino troppo alto è capace.

    « ...la Quinta Bolgia, eh? Mi pare di averla sentita... »
    rimugina, voltandosi a fissare la danzatrice al suo fianco, come in cerca di conferma
    « Non è quella bettola in mezzo al Distretto della Fame,
    piena di tagliagole, brutti ceffi, risse, bische, truffe e pericoli? »


    Il moro rivolge quella domanda alla sua accompagnatrice con naturalezza, senza neppure farsi sfiorare dal pensiero che parole come “bettola”, “tagliagole” o “truffe” (specialmente “truffe”) potrebbero risultare offensive per voialtri lì presenti... forse perché, dall'entusiasmo con cui le ha pronunciate, sembrerebbero per lui la cosa più fantasmagorica del mondo piuttosto che un insulto o cattiva pubblicità; difatti, è con un sospiro trasognato che torna a fissare il Rosso.

    « ...quanto mi piacerebbe venirci! »

    Lo Scienziato e il Castigo -a cui quello scambio interessa tanto poco quanto niente- ostentano intanto disinvoltura mentre si discostano dal chiacchiericcio, e si avvicinano al parapetto della balconata per lasciar vagare lo sguardo sulla folla che gremisce gli spalti al di sotto... e per un attimo gli pare di scorgere l'inconfondibile tonalità amaranto della zazzera dell'Uomo Rosso.
    Nemmeno il tempo di scambiarsi un'occhiata di intesa, che nella folla non ve n'è più traccia e... magari avete solo visto male; dopotutto, potrebbe essere solo un po' di paranoia dovuta ai ricordi dell'esperienza nell'Upper-Dark. Ma è stata davvero solo una svista...?

    Durante l'allegro sproloquio del suo interlocutore, Zimmer lascia cadere il suo gingillo per terra con un gesto noncurante, e mentre l'orologio/ragnetto/spia inizia a zampettare sul pavimento -in direzione del baldacchino- e del suo misterioso occupante, il Deserto bisbiglia al Gerarca Rosso -sempre nel suo antico idioma- la richiesta di autorizzazione a recarsi a sua volta in esplorazione.

    "...tu fa me confidenza si? Tu ha già visto uomo di serata?"
    riprende il Boggart, passando agli affari e sviando l'attenzione dell'interlocutore
    "Io no vede l'ora di... stringere mano a nuovo Alfiere."

    « Ah, quello temo sarà un onore per pochi:
    purtroppo, le Guardie non fanno avvicinare nessuno... »

    sospira Kalanjanus, corrucciandosi come un bimbo imbronciato
    « Solo chi vince la Scommessa può sedere accanto all'Alfiere. È la tradizione. »

    Che scommessa? Quale tradizione? Di che sta parlando? Uno scambio di sguardi tra voi Eversori vi conferma che nessuno ha la più pallida idea a riguardo; tuttavia, il giovane Mercante di Spezie sembra essere amichevole e propenso alla chiacchiera... anche se pare il tipo che si distrae facilmente.

    « Farida, ho fame! »
    dichiara quello d'un tratto, battendo le mani due volte
    « Portami dell'uva! »

    Curvando le labbra rosse e piene dietro il velo semitrasparente, in un sorriso voluttuoso che risveglierebbe tutte le voglie del mondo, l'odalisca si allontana ancheggiando con seducente eleganza alla volta del tavolo del buffet, passando accanto a Reys e attardandovisi il tempo necessario per rapire un grappolo d'uva -tanto bello e ricco da sembrare dipinto- e rivolgergli un ammaliante sguardo di invito.

    Tornata al fianco del suo padrone, la procace fanciulla coglie delicatamente un primo acino tra pollice ed indice e lo accosta alle labbra ben disegnate del moro, che si gusta il frutto zuccherino con l'aria beata di chi ama concedersi coccole del genere -e dategli torto-; l'operazione viene ripetuta un altro paio di volte, prima che un nuovo pensiero lo colga, distraendolo nuovamente e facendolo persino sobbalzare.

    « Oh, ma che maniere! Dove ho la testa?! »
    sbotta preoccupato, muovendo un cenno verso di voi
    « Offrine anche ai nostri amici! »

    E quella sorride condiscendente dietro il velo che non nasconde nulla, e accetta di buon grado: naturalmente -per vicinanza- il primo è il Boggart, e quando Farida si china in avanti per imboccargli un acino d'uva con le dita bianche e affusolate, la gravità reclama il suo tributo e il laccio che unisce le coppe del bikini -coperto di tintinnanti monete d'oro (sì, Zimmer: oro)- si tende pericolosamente al punto da farne temere -o sperare- la rottura.

    Dopo l'offerta al Molliccio è il turno di 23, che -poverello- mica lo possiamo lasciare a digiuno, e seguono poi Sahara -ma vista la maschera e il prevedibile rifiuto, è più un gesto di cortesia-, Reys -appartatosi ai tavoli del rinfresco-, non Helk -che si è defilato per seguire altro tipo di bellezze-, e infine Bid'daum... soprattutto Bid'daum, da cui la signorina sembra attratta in maniera particolare, visto come ci si sofferma al fianco, fissandolo con insistenza e un'espressione licenziosa.


    { Arena Nera - Tribune }
    Eren

    A metà strada tra la cricca del Boggart e il tavolo dei Pasha dalle cappe dorate, Eren Satu si lascia trattenere dalla donna dagli occhi rossi -con l'aureo mantello anche lei- che lo ha intercettato, andandogli incontro con tante cerimonie.

    Lei somiglia molto a...

    ...tipetto familiare, come Shahrazàd è rapida a notare, e un sospetto si fa già largo nella mente quando la Signora schiude le labbra per rivolgere al Padrone parole ossequiose: toni allegri e disinvolti di chi saluta una vecchia conoscenza, e questo è un altro elemento che sembra proprio voler avvalorare il pensiero che si dibatte -inespresso- ai margini della coscienza.

    Troppa grazia, hanımefendi.
    esordisce l'albino, cercando un modo educato di fugare i suoi dubbi
    Mi perdoni, hanımefendi, lei ha un volto... familiare.

    « Non c'è nulla da perdonare, beyefendi, e sono lieta che l'abbia notato. »
    replica con calma la dama, muovendo un lieve cenno d'assenso col capo
    « Sarebbe stato imbarazzante altrimenti... e, in circostanze come queste,
    preferirei non mostrare quel lato di me. »


    Con un movimento impercettibile, le iridi colore del vino scoccano uno sguardo al collega basso e sgradevole con la coda dell'occhio, e un sorriso enigmatico le incurva le belle labbra borgogna.

    « Vogliamo prendere posto? I giochi inizieranno a breve. »


    { Arena Nera - Tribune }
    Helk

    Hai osservato una certa disapprovazione il comportamento maleducato del tizio in veste blu che vi ha superati all'ingresso solo poco prima, e dal momento che siete lì per tenere d'occhio la situazione, accarezzi l'idea di scoprire qualcosa sul suo conto; in fondo, più apprendete su quell'ambiente e i suoi membri, più accurate e precise possono diventare le mosse del vostro gruppo... e poi, ad intrattenersi con il ricciolino moro e la sua formosa e discinta odalisca sembrano già star facendo un ottimo lavoro i due Gerarchi.

    Per doveri di etichetta, resti quindi bloccato con gli Eversori per un momento ancora, ma -visto il ristretto numero di convitati- ti è praticamente impossibile perdere d'occhio il duo che ti interessa, e non appena sbrighi la formalità della stretta la mano con il Mercante di Spezie -che ti ha guardato da capo a piedi come un bambino davanti all'albero di Natale-, ti defili in buon ordine per proseguire la tua indagine.

    L'uomo dall'aria altera ha già preso posto alla destra di uno di quelli con il mantello d'oro -quello robusto e pelato, ma con un certo stile-, e sta conversando con loro di cose di poco conto quali la folla che gremisce gli spalti, il tipo di intrattenimento che l'Arena intende offrire a quel pubblico o la qualità del vino importato da Est... tutte cose di cui puoi fare a meno; la fanciulla mulatta che gli fa da scorta, sta invece in piedi contro il muro, a qualche metro di distanza, ed è in quella direzione che ti dirigi.

    “Credo che non ci sia nessuno a Merovish che vada in giro senza un'arma...”
    esordisci quindi, cercando di attaccar bottone con la guerriera
    “... specie in un giorno come questo.”

    “Per me è un giorno come un altro.”
    risponde senza emozione l'interpellata, dopo averti rivolto uno sguardo di sottecchi
    “...di diverso c'è soltanto che ho un vestito scomodo.”

    In a Trail of Fire

    Turno di gioco semplice; dovrebbe essere tutto nel narrato,
    ma -al solito- se qualcosa non è chiaro, chiedetemelo pure in bacheca =*

    @Birillo Considera il ragnetto spia in marcia per questo turno :flwr:

    Prossima scadenza: 8 Dicembre. :kisu:



    Edited by Madhatter - 17/1/2014, 10:37
     
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69 replies since 6/11/2013, 11:19   2285 views
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