Il Nido degli Aspidi

[EM] Building on Ruins ~ Atto Finale III

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    C A S T I G O

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    Kuthian

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    Una voce sibilante e antica lo raggiunse. L’incarnato dello Yuzrab attendeva l’ordine di spiare oltre i tendaggi del trono. Il Castigo gli rivolse uno sguardo compiaciuto per l’iniziativa e al tempo stesso orripilante nella misura in cui presagiva cose che sarebbero potute succedere se Sahra avesse fatto un passo falso. Comunque il Gerarca conosceva bene l’abilità di disgregazione del piccoletto, e forse solo per questo rispose con un cenno d’accondiscendenza.

    « Confido nella tua discrezione, Sahra. »

    Non aggiunse altro, rimanendo avvinghiato come un rapace al parapetto che dava sulla conca d’ossidiana. Gli parve di notare di sfuggita una chioma rossa familiare che si aggirava per i gradoni dello stadio ma, con la pressione psicologica che aleggiava nella sua testa, poteva trattarsi semplicemente di una suggestione della fantasia.

    Poco dopo fu avvicinato dalla già citata puttanella da compagnia di un convitato. Se la trovò di fianco, i suoi occhi ipnotici e provocanti cercarono con insistenza l’attenzione del Castigo. Sfortunatamente l’atteggiamento voglioso di lei non suscitava quasi nulla nelle sue membra avvizzite dagli anatemi. Quasi nulla, perché un principio di stizza e furia stava prendendo forma nella sua testa sclerata: era sul punto di mandare faccia a terra quella mignotta con quanta violenza gli era concessa, ma in qualche modo si trattenne. Non tanto per rispetto del proprietario – di cui al contrario se ne sbatteva altamente – e nemmeno per chissà quale desiderio di conformarsi all’etichetta del convegno. Gli bastò ripensare a ciò che Sahra era intenzionato a fare.
    Se avesse trovato un modo per distogliere l’attenzione generale dal trono dell’Alfiere, l’infiltrazione del fantoccio di sabbia avrebbe avuto un maggior margine di successo. Un diversivo, gli serviva un diversivo…

    …fu allora che posò gli occhi cremisi sul generoso balconcino dell’odalisca, trattenuto a fatica da uno striminzito costume. Represse all’istante il suo moto di rabbia.
    Preoccupandosi di tenere entrambe le mani saldamente attaccate alla ringhiera, curvò solamente il collo per arrivare a mordere l’acino d’uva. Lo trattenne qualche istante fra i denti, restituendo uno sguardo diabolico prima di strizzare la polpa con un morso secco. Senza dire una parola tornò a fissare gli spalti dell’Arena.

    Fu allora che divincolò uno dei suoi invisibili tentacoli di coscienza, che guizzò in avanti come un cobra, puntando segretamente al laccio del reggiseno indossato dalla schiava. Avrebbe forzato quella cordicella fino a strapparla, così da denudare la zoccoletta in pubblico; le sue mani erano sempre rimaste al loro posto, e per di più il Kuthiano pareva assorto a contemplare il pubblico: sarebbe sembrato solo un incidente. Nel mentre – in quella finestra di pochi secondi che forse riuscì a regalare ai suoi – nessuno avrebbe più fissato i tendaggi dell’Alfiere.



    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: dissimulatore
    Energia: 105%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armour [ Armatura | passiva di peso trascurabile ]

    Comet Hammer [ Arma bianca ]

    Tàmerlein [ Spada | passiva di evocazione | passiva di vibrazione ultrasonica | passiva di ferimento spirituale ]

    Bussola dei Desideri [ Oggetto GDR ]

    Istrice Maledetto [ Set di cinque spilli | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ Passiva di 110% di energia ]

    Oltre la Realtà [ Passiva di Auspex spirituale ]

    Senso di Morte [ Passiva di tatto ipersviluppato ]

    Burattinaio [ Passiva di controllo cinetico | manipolazione GDR-only dei PNG ]

    Anatema del Re Implacabile [ Passiva d’immunità alla fatica ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Passiva di equipaggiamento caster ]

    Insano [ Passiva di instant casting ]


    Attive utilizzate: /

    Note: uso la passiva Burattinaio, vediamo se riesce il mio piccolo scherzetto :pft:
     
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  2. .Silver Shadow.
     
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    La varietà di pietanze offerte dal bouffet riesce a distrarre per qualche minuto lo scienziato che di diletta ad analizzare i vari prodotti passandovi sopra la mano i cui sensori inviano direttamente al visore i dati relativi alla composizione delle varie miscele.
    Impegnato com'era nell'evitare a tutti i costi di andare incontro a spiacevoli inconvenienti di natura fisiologica, quasi non si accorge dell'odalisca venuta a prelevare un grappolo d'uva per conto del suo padrone e continua la sua ricerca di qualcosa che non contenga nulla di troppo alcolico o esotico. La sua scelta ricade dunque su del normalissimo concentrato di frutti rossi, sufficientemente dolce da rinfrescargli la gola e da concedergli quel momento di pausa in cui poter nuovamente dare una rapida occhiata alla sala. Delle discussioni in atto ben poco arriva alle sue orecchie, ma lo sguardo attento riesce a riconoscere le iniziative dei suoi compagni e si lascia scappare un sottile sorriso di compiacenza.
    L'odalisca fa il suo ritorno al banchetto, questa volta per offrire allo scienziato un chicco d'uva senza però perdere il solito e quasi fastidioso modo di fare non prettamente casto e pudico.
    Un semplice ed educato gesto della mano basta a trasmettere il rifiuto dell'offerta, lasciando l'odalisca libera di terminare il suo giro di offerte col Kuthiano.
    Non avendo nulla da fare i dirige nuovamente verso gli spalti, in fin dei conti i giochi dovrebbero essere ormai in procinto di iniziare.
    Un familiare e terribile brivido sale lungo la schiena dello scienziato non appena volge lo sguardo verso la moltitudine di spettatori e quasi gli sembra di riconoscere la chioma del Rosso incontrato nell'Upper-dark.
    "Signore, rilevo uno sbalzo psico-fisico associabile ad un forte sentimento di paura. E' stata rilevata una minaccia?"
    " No CLU, probabilmente è stato solo il mio subconscio che si diverte a prendersi gioco di me. Per sicurezza inizia a scandagliare la folla autonomamente e indipendentemente dal mio sguardo, segnalami se riscontri volti con una somiglianza di almeno il 50% con le figure incontrate nell'Upper-Dark. "
    Le solite lucine verdi all'interno del visore confermano la ricezione dell'ordine. Dunque, attendiamo.


    CLU Interface:NEXT Status
    Misuratore Alimentazione: 100%
    Energia Consumata Nel Turno: 0%
    Danni Fisici: Assenti

    Tecniche ed Equipaggiamenti Citati



    CITAZIONE

    Registrazione Audio/Video:
    L'elmo dell'armatura può registrare tuttò ciò che il pilota vede o sente, inviando le informazioni direttamente al mainframe principale del laboratorio. Fuori dall'armatura la stessa funzionalità può essere svolta tramite l'uso di visori o microtelecamere. La possibilità di zoommare è possibile estemporaneamente con visori ed elmo. E' infine possibile usare gli stessi dispositivi per riprodurre l'audio e proiettare immagini su una superficie adeguata oppure creare una versione olografica di esse.

    Scanner: L'elmo e le mani dell'armatura sono dotati di una serie di sensori capaci di analizzare in maniera blanda l'ambiente e la materia circostanti. Sarà quindi possibile venire a conoscenza della composizione e concentrazione degli elementi presenti in un liquido, il calore emanato da un oggetto, la quantità di radiazioni presenti nell'ambiente e via dicendo. Fuori dall'armatura i sensori possono essere presenti in un visore o sul palmo della mano.
     
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  3. Eren Satu
     
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    Il Nido degli Aspidi - II
    Arena Nera, Merovish


    Le parole della Pasha fugano i dubbi di Eren ma non lo mettono a suo agio. Aver compreso che la bambina di quel giorno è davanti a lui con quelle sembianze, che stando alle sue parole entrambe sono reali, gli rende complicato decidere come comportarsi in sua presenza.
    A trarlo d'impaccio è lo scorgere di una fugace quanto minima occhiata della donna verso il nanerottolo. Un'occhiata che il mercante avrebbe faticato ad accorgersi se non avesse il suo sguardo fisso in quello di lei. Mantenere lo sguardo alla pari degli altri è uno di primi accorgimenti da prendere in una trattativa, mai distoglierlo se non con calcolata necessità.

    Volentieri, hanımefendi.

    Prima di seguirla al suo fianco, si avvicina alla sua compagna per sussurrarle qualcosa.

    Shahrazàd, resta al mio fianco e aiutami a prestare attenzione ai presenti in questa bolgia. E non farti problemi a dirmi qualcosa in qualsiasi momento.


    png

    Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%


    - Condizioni › Ottimali. Tranquillo.
    - Energia › 0% [0B+0M+0A+0C]

    + Mercante itinerante › {Passiva per la comprensione e l'uso delle lingue endlosiane + Passiva per la comprensione e l'uso delle mappe endlosiane e dei sistemi d'orientamento}
    + Valuta del mercante › {Passiva che riduce di un livello le barriere colpite dalle monete}

    - affabulazione di Shahrazàd › {Evocazione di png di supporto [Medio]}

    - Note › Blabla, avanti.


    « Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato. »
    Eren Satu

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    “Per me è un giorno come un altro.
    ...di diverso c'è soltanto che ho un vestito scomodo.”

    Concisa, diretta e tagliente come le lame che portava al fianco.
    Gli piaceva, anche con quell'abbigliamento che lei riteneva scomodo.
    Peccato che fossero in missione quel giorno.

    “Suvvia... oggi riapre l'Arena Nera!
    E' un evento memorabile!”

    Come ad aumentare l'enfasi allargò le braccia al cielo preso dall'entusiasmo.
    Gli avevano parlato così tanto di quel posto, che ormai aveva quasi fatto suo tutto quel coinvolgimento emotivo.
    Certo era coinvolto già di suo, ma a muoverlo c'erano ben altri interessi a portarlo lì rispetto a tutta quella folla urlante.

    “Non sente la folla?
    Con le scommesse di oggi ci sarà chi perderà tutto e chi guadagnerà un'immensa fortuna...”

    Poi ammiccando in direzione dell'uomo a cui la ragazza faceva da scorta proseguì.

    “… chissà il suo Padrone a quale delle due classi appartiene.”

    Però c'era qualcosa di profondamente sbagliato!
    Quell'uomo aveva attirato l'attenzione del pirata con i suoi modi sgarbati ed ora stava facendo altrettanto! Come Capitano di una delle più eleganti navi pirata che avessero mai solcato le correnti temporali non poteva certo continuare così.

    “Oh mi perdoni signorina per averla importunata senza presentarmi.
    Helk Muliphein, piacere di conoscerla.”


    Il suo tono era sincero e dispiaciuto.
    Si sfilò il cappello facendolo roteare ed accennò un lieve inchino cercando di rimediare.



    Condizioni fisiche: ottime
    Condizioni psicologiche: attento
    Energia: 100%

    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:

    Abilità:

    Pensare
    Come già detto quella del pirata è una mente brillante e fuori dal comune. Certo non è detto che riesca sempre a trovare la cosa giusta da fare in ogni situazione, anch'egli è passibili di errori madornali e scelte sbagliate. Tuttavia come Capitano di una nave pirata ha imparato che il tempismo è tutto, pensare velocemente è d'obbligo in determinate. Così un po' per predisposizione naturale, un po' per necessità ha acquisito una velocità di pensiero disarmante. Il che si traduce in una prontezza di riflessi decisamente fuori dall'ordinario. (Passiva di bonus ai riflessi, 5 punti)

    Agire
    Se pensare velocemente è importante, lo è ancor di più saper agire in tempo. Spesso situazioni di pericolo richiedono che pensiero e azione riescano a muoversi di concerto e in sintonia. Così Helk si è allenato duramente per saper agire in maniera quasi istantanea dopo aver deciso cosa fare. Ora gli basta un'istante per riuscire ad attivare uno dei suoi dispositivi o per azioni di altro genere. (Il tutto si traduce in una Passiva di Istant Casting, 5 punti)

    Equip:

    Alabarda Spaziale #3, l'edulcorata
    Trattasi della terza versione di una sua arma ben collaudata, appunto l'alabarda spaziale. Un oggetto dalla lunghezza totale intorno ai 180 cm, dalla colorazione grigiastra arricchita da delle strisce più scure in prossimità della punta. Una delle estremità si ingrossa e termina dunque in una punta pericolosamente acuminata. Anche questo è un vero e proprio gioiello di tecnologia, l'alabarda è realizzata infatti con un mix unico di metamateriali nanostrutturati, da cui derivano le sue incredibili e versatili doti.
    Normalmente presenta una resistenza pari a quella dell'acciaio e un peso contenuto.

    Black Plate:
    La Black Plate è un gioiello di tecnologia, frutto di una vita di ricerca, e da un'esistenza attuale che ha del paradossale, in quanto inviata dal suo creatore a se stesso prima che sia stata inventata e realizzata. Di per se si presenta come una carta o tessera nera con un simbolo bianco sulla superficie liscia. Sembra sia composta da una specie di metallo leggermente flessibile, ma la sua composizione interna è ben più complessa e misteriosa. Ma di cosa si tratta esattamente? Facile. La Black Plate altro non è che un dispositivo di controllo. Uno strumento atto a controllare e manipolare materia ed energia (e non solo). Strabiliante! Un oggetto davvero fuori dal comune e dalle potenzialità infinite. La più grande difficoltà è il controllo del dispositivo stesso. Infatti codificare un comando da trasmettere alla carta è decisamente complicato, questo limita di molto l'utilizzo che Helk è in grado di farne attualmente.
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Nera come l'anima


    « Non è quella bettola in mezzo al Distretto della Fame,
    piena di tagliagole, brutti ceffi, risse, bische, truffe e pericoli? »

    "Esatto! Io è felice che tu conosca, mia modesta attività. Orgoglioso, si!" esclamò tutto contento Zimmer.
    Arrabbiarsi? Perché mai? Era la descrizione più accurata del locale mai scritta da qualcuno.
    E ve lo assicuro, parole ben meno gentili fono d'uso corrente, quando si parla della Quinta Bolgia. Pensate che qualcuno ci ha visto perfino cameriere bipede tettute e sculettanti - orrore! -

    No, al molliccio non dispiacquero i toni della nuova conoscenza. Anche perché, con ogni probabilità, non glie ne fregava assolutamente niente di cosa pensasse quel ragazzo evidentemente straricco della Bolgia. No, alla creatura più rossa e più bella (?) del mondo interessava invece carpire qualche informazione sul nuovo alfiere, o in generale, su cosa stesse accadendo da quelle parti.
    Storse impercettibilmente quell'obbrobrio che era il suo naso, quando la risposta dello spaziale contribuì solo a gettare nuove domande. Eppure, io buon molliccio era paziente, come un ragno al centro della sua tela. Il suo interlocutore aveva cambiato repentinamente discorso, come se lui stesso fosse un Boggart invitato ad un banchetto nuziale. Cibo!
    Non solo ne fece prendere per se, ma ne offrì perfino agli Eversori, nessuno escluso.
    Zimmer semplicemente spalancò la bocca, mostrando una doppia fila di denti da squalo. Il suo viso letteralmente scomparve, lasciando spazio ad un enorme voragine zannuta.

    Oserei proporre un minuto di silenzio, in commemorazione al coraggio della concubina che, sotto ordine del proprio padrone, rischiò di perdere dita e mano annessa, nel tentativo di imboccare un Boggart. Qualcuno ci provò, in passato. Erroneamente, quel caso fu imputato a quel famigerato killer di donne, che andava in giro ad amputare mani a caso.

    Le fauci del molliccio scattarono come una tagliola per orsi, pochi istanti prima che il cibo potesse entrare all'interno di quella fossa senza ritorno.
    "Io ringrazia, amico mio. Davvero... ma tu vede, io è allergico a cibo umano." sparò Zimmer, mimando un inchino e mille scuse.
    Zimmer che rifiutava del cibo. Del cibo GRATUITO.
    Stupore. Orrore. Raccapriccio.
    Stava per accettare, mancava davvero poco ad ingolare quel cibo offerto con tanta gentilezza.
    Eppure, all'ultimo, il rosso si era ricordato dov'era. E con chi aveva a che fare.

    L'ultima volta che aveva partecipato ad un evento organizzato dall'esarcato, gli ospitali avevano tirato più di un tiro mancino ai propri ospiti, Zimmer fra questi. E sopratutto, poteva fidarsi di questo simpatico mercante? Era pur sempre un Bipede.
    "Piuttosto, caro... commentò, come se niente fosse, cercando di evitare di fissare troppo audacemente tutto quel ben di dio che si era mostrato assieme alla concubina. E parliamo dell'indumento, ovviamente, non del suo contenuto...

    (23 rifiutò garbatamente, rosso in viso, accennando al fatto che gli schiavi non potevano accettare del cibo in dono. Ovviamente la reazione imprevedibile del Boggart aveva contribuito a questa scelta)

    ...a proposito di chesta scommessa...quale è vostro pensiero, ditemi." proseguì il molliccio, gettando un occhiata distratta verso il tendame dietro il quale poteva nascondersi il prossimo alfiere della Tana.
    Il suo tono fu volutamente vago, volendo chiedere informazioni senza rivelare l'ignoranza in materia.



    ENERGIA: 100 %
    Fisico: Incolume
    Mente
    : Bla.



    Attive:
    N/A


    Passive:

    Icarus
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.

    Lingua da mercante
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento.

    Ovviamente, non avendo poteri paranormali, questo non sarà mai possibile, ma la sua sicurezza e la sua parlantina porterà l'interlocutore ad avere meno dubbi a riguardo, tendendo a fidarsi delle parole del Boggart.

    Certificato di Alchimista
    Gli Alchimisti dei Pozzi sono i chimici dei Mollicci. Utilizzando antiche quanto folli ricette, sono in grado di sintetizzare in rudimentali laboratori impacchi curativi, pozioni dai più disparati effetti, potenti droghe. Alcune di queste ricette sono talmente pericolose e inquietanti da essere bandite addirittura dai Boggart. Un esempio palese è quello della capra gigante. Mai, MAI sintetizzare la pozione della capra gigante. [Guida all’universo Molliccio, geografia dei Cunicoli e vocabolario di torte pigolanti, estratto.]

    -I Veri alchimisti si distinguono dai mentecatti per la loro abilità nel resistere alle proprie misture. E' cosa alquanto comune, quando si lavora alla miscelazione di sostanze ignote, generare reazioni chimiche incontrollate e spesso non volute. Se i chimici non avessero questa innata capacità a resistere ai veleni, dubito seriamente che esisterebbe la professione di alchimista, in queste lande.
    Ora, i Boggart NON sono veri alchimisti: gli ingredienti cui hanno accesso sono si molto particolari e dai più disparati effetti, ma questa peculiarità ha limitato enormemente la qualità dei vaccini e delle tecniche utilizzate per resistere ai veleni. Di conseguenza, gli effetti di questa passiva si possono applicare solo ai veleni prodotti dal Boggart, e si rivela completamente inefficace verso i veleni di qualsiasi altra origine.
    [Passiva di immunità ai veleni Boggart]
    -

    Intuito del bugiardo
    Chiunque cerchi di intraprendere la carriera del mercante di ossa, fra i Boggart, deve rendersi conto prima di tutto che dovrà avere a che fare con le creature più meschine, ripugnanti, bugiarde e approfittatici che la natura cosmica potesse creare in tutta la sua bizzarra fantasia: gli esseri umani. Queste strane e malvagie creature, oltre che ad aver una carnagione orribilmente liscia e irrimediabilmente rosea, sono anche prime in classifica nel campo della violenza e della menzogna, tanto da essere perfettamente in grado di mentirsi a vicenda. Per questo, i mercanti di ossa, gli outsiders dei Cunicoli, che dovranno fare i loro affari con tali creature, devono esercitarsi fino allo spasmo a mentire e a riconoscere gli inganni.

    Zimmer, a tal proposito, ha passato un anno intero a mentire, sempre e costantemente, su qualsiasi cosa, tanto che se in quel periodo gli avessero chiesto "ti sei lavato Zimmer?" lui avrebbe risposto "certo, come ogni giorno!"

    Riuscire a mentire è un arte, e per chi riesce a farlo in modo naturale come respirare, allora accorgersi di una menzogna è altrettanto facile.
    Questo intuito latente è molto, molto comodo in quanto nel mondo esterno esistono creature capaci di manipolare i sensi, di farti vedere cose non vere... e riuscire a distinguerle, è un gran vantaggio.
    [Passiva di radar contro le influenze psioniche e illusorie]
    Companion:

    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?
    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.
    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.
    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    "It's Spider o'clock!"
    Dovete sapere che i Boggart hanno un concetto di misurazione del tempo alquanto particolare. Abitando sotto terra, quando venne l'urgenza di misurare il passaggio dei secondi, delle ore, degli anni, non venne loro in aiuto la luce del sole, con quelle bellissime meridiane che ne conseguirono nel mondo dei Bipedi. No, loro cominciarono a misurare i lassi di tempo fra un rutto e l'altro. Inventarono il Ruttatore: una bevanda capace di farti ruttare per un anno intero. Quelli che non morivano per le gigantesche quantità di CO2 sviluppata nelle loro pance diventavano degli orologi viventi. C'era un Ruttatore in ogni pub, locale, area adibita al bere, che per un anno buono stava li, a ruttare le ore.

    Dopo questa premessa completamente inutile, che ci fa Zimmer con un cipollotto da taschino?
    Beh di sicuro non ci legge l'ora.
    L'orologio è in realtà un miracolo di micro ingegneria: grazie all'abilità del Boggart nel creare roba improbabile e all'energia dei cristalli trovati a Nord (dio benedica quella quest), è riuscito a costruire un piccolo ragno meccanico che, chiuso su se stesso, ha le sembianze di un orologio da taschino.
    Il nuovo compagno di viaggio dell'allegra brigata zimmeriana è il compagno ideale per un Boggart. Non consuma cibo, non si lamenta, non chiede uno stipendio... a paragone, 23 è una stupida palla al piede.
    Oltre ad eseguire tutti gli ordini impartiti dal Boggart, il ragno è composto da una particolare lega derivante dall'acreacciaio e dalla lucediluna. In breve, è in grado di riflettere quasi completamente la luce, diventando, se non invisibile, molto difficile da notare.
    E mi chiedere, che fa questo simpatico orrore su otto zampe? Stacca la testa a morsi alle persone?
    Beh - vi risponderei io- non ancora. In verità, di suo fa ben poco... se non che l'addome è carico di ogni sostanza nociva mai ideata dal Boggart e che il suo dorso è sagomato per istallarci sopra un Diffusore di Peste.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Aspide di Troia
    Ultima invenzione di casa Zimmer, l’Aspide di Troia, o più semplicemente Aspide. Per la prima volta, Zimmer non ha attinto all’arsenale tipico di un Boggart per la creazione di questa ultima, stupenda arma, ma non per questo il risultato è meno letale del solito.
    L’aspide, come il nome suggerisce, è una serpentina di metallo scuro che si allunga sulla spalla destra e si avvolge a spirale lungo tutto il braccio, fino al polso del molliccio. La testa del dispositivo, apparentemente ornamentale, culmina in un effige raffigurante una testa di vipera, nell’atto di azzannare un invisibile preda. Quello che sembra un ornamento è in realtà una macchina di morte, sofisticata e letale. La serpentina è in realtà cava, alimentata da una forte pressione generata da un micro compressore installato nella coda e be oliata con un unguento alchemico. Caricata da uno scomparto invisibile a chi non sa dove cercarlo, l’arma può essere caricata con dei piccoli proiettili affusolati a forma di aculeo che niente hanno da invidiare a quelli di una normale mitraglietta. Il dispositivo è in grado di detonare 4 proiettili in rapida successione e di contenere, vista la loro piccola dimensione, 24 proiettili.
    Il suo nome, tuttavia, è riferito alla particolarità peculiare di alcuni proiettili appositamente costruiti da Zimmer: i denti di vipera. Questi dardi sono anch’essi cavi ed equipaggiati da una piccola pompa a dispersione. Se caricati con uno dei gas letali dell’Alchimista dei Pozzi. Questi proiettili scaricheranno il loro letale contenuto durante il tragitto, come dei veri e propri cavalli di troia.

    [Arma da fuoco, mitragliatrice. I proiettili possono essere usati come tramite per le tecniche alchemiche del Boggart: 3 punti]

    Portatore di Peste.
    [... e quando i Boggart cominciarono a usare l'Acreacciaio per difendersi dalle maledizioni dei Rargshak, vanificandone la potenza magica, i Ratti Mannari cominciarono a usare armi alternative. Il Clan dei Rodimidollo cominciò ad usare un arma che anche l'acreacciaio non riusciva a contenere, una arma che non era magica. I Sacerdoti della Peste scatenarono la morte fra i Cunicoli.]
    La nuova arma di casa Zimmer è in realtà una rielaborazione di un arma usata dal proprio antico nemico. Molti reperti furono ritrovati sui cadaveri dei Sacerdoti della Peste, eppure la maggior parte di questi sembrava inutilizzabile. Il Rossiccio di Merovish è riuscito a ricavarne un prototipo, dopo anni di sperimentazione e di insuccessi. Il risultato è una piccola piramide d'ottone, grande abbastanza da stare in una normalissima tasca. La base è adesiva, e al comando del molliccio le tre sezioni laterali si aprono, rivelando tre diffusori (uno per ogni lato) pronti a liberare il proprio mortale carico.
    L'intensità dei sintomi e l'area di diffusione è relativa alla concentrazione di batteri caricati nel diffusore, ma
    i sintomi sono tipicamente abbassamento di temperatura corporea, cefalea, vertigini, dolore inguinale e un forte malessere generale. I sintomi si accentuano tanto più a lungo il soggetto colpito resta nell'area d'azione del diffusore, che continua a rilasciare ondate di batteri di Yersinia pestis per ben due turni. Il batterio, modificato in laboratorio, agisce attraverso l'inalazione e la comparsa dei sintomi è immediata. Tuttavia, per avere questo effetto istantaneo, si è sacrificata molta della longevità del batterio, che sopravvive quel tanto che dura la carica di diffusione del dispositivo (due turni).
    Il diffusore può agire in due modi, per quanto simili, a seconda della situazione.
    Non essendo un gas, ma un batterio, l'azione sarebbe incolore, inodore e indistinguibile, salvo percezioni particolari, dalla normale aria. Questo favorisce, come molte delle armi chimiche di Zimmer, la furtività dell'azione, impedendo per quanto possibile all'avversario di accorgersi dell'attacco, fino all'insorgenza dei sintomi.
    Tuttavia, spesso e volentieri il panico è un arma molto più efficace della furtività. Assieme al batterio, il dispositivo può liberare una sostanza gassosa più pesante dell'aria, di un denso colore verde marcio e dall'odore sgradevole. Il gas ha la stessa area d'effetto della diffusione del batterio e non ha assolutamente nessun effetto negativo, se non portare il messaggio implicito del "se vieni qui ti fai un gran male".

    In oltre, se il serbatoio batterico è per forza di cose limitato al singolo utilizzo, quello gassoso è più capiente, permettendo l'attivazione più volte. Boggart: la truffa è sempre dietro l'angolo.


    Note:
    Bien, niente di che: Z e 23 seguono il copione, ma quando compare il simpatico speziale, il Boggart fa la sua mossa. Mentre fa la domanda ordina al suo ragnetto di andare a spiare quello che probabilmente è l'obbiettivo di tutta quella storia. Intanto ne approfitta per carpire qualche informazione dal simpaticone.









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    الصحراء
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    Dir ch'eri stanco delle chiacchiere di quel posto era cosa ormai evidente, per quanto, dietro quella bianca maschera, nessuna espressione avrebbe mai tradito la voglia che avevi di ucciderli tutti.
    Il deserto non meritava certa feccia.

    Così, quando Bid ti diede il comando, la cosa risuonò per te come una liberazione.
    Facendo attenzione a non destare sospetti -favorito dalla tua già bassa statura- avresti iniziato con il rimpicciolirti sempre più. Lentamente. Molto lentamente. Quando fosti poco più grande di uno scarabeo, saresti scivolato silente ma rapido verso la meta.

    Avresti cercato di superare il tendaggio, onde scoprire chi o cosa si celasse dietro di esso.
    E magari, avere un qualche genere di contatto preventivo con il suddetto Alfiere...
    Colui che rappresentava il Sud avrebbe riconosciuto in te le volontà del Primo Sovrano?


    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Ottimale

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: sfrutto la passiva di mutazione per diventare grande quanto uno scarabeo, cerando di non destare sospetti o farmi notare -quindi tento di giungere dietro i tendaggi, per provare un contatto con il fantomatico Alfiere.

    EQUIP

    اِخْتَفَى
    { Equip: Maschera Bianca
    { Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, mentre i danni subiti sono espressi come spaccature sulla stessa: la distruzione della maschera comporta la morte del personaggio

    ألف ليلة وليلة
    { Equip: Mantello Nero
    { Info: un banalissimo mantello nero logoro

    بوصلة من الرغبات
    { Equip: Bussola dei Desideri
    { Passive: ndr
    { Attive:

    Fiala di Mana
    { Equip: Boccetta
    { Passive: Ripristina il Mana al massimo quando usata (only quest).

    ///
    { Equip:
    { Info:

    ABILITA' PASSIVE

    الرمال التغييرات
    { Passive: Cambiare forma a piacimento

    الهاوية ووكر
    { Passive: Camminare su ogni superficie

    الرمال قادم
    { Passive: Istant-Cast

    الرمال مشاركة
    { Passive: Condivisione attive con le evocazioni

    ///
    { Passive:

    ABILITA' ATTIVE

    ///
    { Attive:
     
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    { Arena Nera - Tribune }
    Zimmer

    "Io ringrazia, amico mio. Davvero...
    Ma tu vede, io è allergico a cibo umano.
    "


    «Oh... accidenti...! Peccato... Mi dispiace...! »
    annuisce, profondamente intristito da quella rivelazione
    « ...mangiare è uno dei piaceri della vita - deve essere terribile. »

    Con grande sorpresa di tutte le genti passate, presenti e future del cosmo, Zimmer rifiuta l'offerta dello Speziale. Un Boggart rifiuta del cibo gratuito: il mondo è sull'orlo di una catastrofe, e questi sono i segni dell'apocalisse imminente.

    "Piuttosto, caro... a proposito di chesta scommessa...
    domanda il Rossiccio, tenendo lo sguardo appuntato sul gazebo dell'Alfiere
    ...quale è vostro pensiero, ditemi."

    « In tutta sincerità, non saprei. »
    ribatte pensoso Kalanjanus con un'alzata di spalle
    « Dalle mie ricerche, so che dovrebbe riguardare l'esito del gioco di apertura dell'Arena, perciò non possiamo fare pronostici finché non vedremo di che tipo di sfida si tratta. »

    In quel momento, nella traiettoria dello sguardo del Molliccio si insinua un intruso: la bella Farida -più nuda di prima-, roteando delle specie di torce ardenti, si è lanciata in un numero di danza che i bipedi troverebbero ben più che sensuale, e mentre i commenti dei convitati riempiono l'aria e i loro sguardi la seguono con avidità o curiosità, il ragnetto-spia degli Eversori -in marca verso il seggio del sovrano- incontra un destino crudele quando la scarpetta della donna lo schiaccia, mandandolo in frantumi: è lui il primo eroe a cadere sul campo in quel giorno glorioso.

    Istintivamente, verrebbe da lanciare uno sguardo al suo padrone -sua è la proprietà, sua la colpa per transitività-, ma... Kalanjanus è sparito: era ad un passo dal Gerarca, ma non è stato possibile accorgersi di come e quando si sia spostato; gli occhi, tuttavia, lo ritrovano qualche metro scarso più in là – intento a rivolgere la parola a Bid'daum. Sarà il caso di intervenire...?


    { Arena Nera - Tribune }
    Bid'daum

    « Confido nella tua discrezione, Sahra. »

    Avallando di un assenso la proposta del Deserto, il Khutiano congeda lo Spirito e lascia spaziare lo sguardo cremisi sulla folla che gremisce gli spalti sottostanti; per un attimo l'ombra dell'Uomo Rosso sfarfalla ai margini dei suoi ricordi, ma l'attenzione del Gerarca viene presto rivendicata dalla danzatrice che ha accompagnato il moro chiassoso con cui Zimmer sta ancora intrattenendosi.

    Farida regge un acino d'uva tra le dita affusolate della mano soffice, e mentre lo accosta lentamente alle labbra dell'altro, i suoi occhi dorati promettono ebrezze ancora maggiori del vino bianco a cui hanno rubato il colore... peccato solamente che il Castigo non sembra interessato a quel genere di brividi; chi lo conosce tratterrebbe il fiato temendo chissà quale spropositata e sadica reazione, ma -incredibilmente- Bid'daum resta perfettamente composto: accetta il frutto, lo assapora con la sua solita foga, e concede persino un'occhiata alla scollatura...

    ...poi, un tentacolo psionico si dispiega sull'onda della sua volontà, puntando alla stringa che sostiene e unisce le coppe del bikini, e quando la cordicella si spezza con un tintinnio argentino, un sorriso maliardo e lascivo incurva le labbra tumide dell'odalisca.

    Tutt'altro che sorpresa o in difficoltà per quel piccolo incidente, la donna reagisce -invece- come in risposta ad un segnale: getta indietro la testa, facendo frustare nell'aria la lunga chioma d'ebano e scuotendo i campanelli d'argento che porta appesi addosso -ai polsi, alla cintola, al collo, alle caviglie, e tra i capelli-, e mentre il suo corpo ondeggia seducente e sinuoso -come un serpente- nei primi passi della danza del ventre, sulla melodia che ella stessa sta intonando con le sue movenze, l'argento dei copricapezzoli -indossati sotto il bikini- riverbera dei barbagli di luce rubati alla stanza, e le nappine -ad essi appese- ballonzolano sfrontate insieme alle sue generosissime forme.

    Se già l'esibizione non risulta conturbante a sufficienza, la fanciulla mostra anche di avere una certa abilità marziale, visto la giocoleria che mette in atto subito dopo: afferrando quel che resta dell'indumento ancora in caduta, le dita agili sciolgono il nodo che univa il laccio sulla schiena per dividerlo in due metà, prima di iniziare a roteare i due contrappesi tintinnati di monete d'oro -dietro cui si librano i nastri di seta colorata- con la grazia e la perizia di una majorette.

    Ma non finisce qui, perché -volteggiando leggiadra- ella si spinge fino al tavolo del buffet, e -senza interrompere la coreografia- incendia gli estremi del suo giocattolino da uno dei candelieri, attirando l'attenzione di tutti gli astanti su di sé - proprio come voleva il Khutiano, che se la vede tornare vicino mentre il tintinnio di fa più sincopato.

    Quando la musica si ferma, il risultato ottenuto dall'Eversore è una donna praticamente nuda inginocchiata ai suoi piedi, con la schiena inarcata all'indietro in un muto invito -sottolineato anche dallo sguardo maliardo e il sorriso lascivamente impertinente-, scroscia di applausi dai mercanti dell'Esarcato -e pure da qualche guardia, prontamente redarguita a gomitate da qualche compagno-, e... sopraciglia sbruciacchiate dall'appassionato sospiro del fuoco, che gli ha accarezzato la fronte durante i virtuosismi di quell'esibizione ravvicinata.
    jpg
    « ...sei proprio un birbone che non deve chiedere mai! »
    la voce gioiosa dello Speziale avvisa Bid'daum, che egli è accanto a lui
    « Mi piace il tuo stile! Rude e autoritario:
    le ragazze lo adorano...! ♥ »


    Da come parla, appare piuttosto evidente che deve essersi accorto del tentacolo, ma non c'è nella sua voce alcun segno di minaccia: sembra soltanto sinceramente divertito dalle tue capacità, oltre che compiaciuto dallo spettacolo a cui ha potuto assistere; dopo un istante, sospira con pazienza.

    « Credo tu abbia fatto colpo su Farida...!
    Sarà per il corno...! »

    commenta pensieroso, prima di esprimere di getto il dubbio che lo coglie
    « A proposito: come mai uno solo?
    È per allusione o per compensazione? »




    { Arena Nera - Tribune }
    Sahara

    Ottenuto il permesso del Gerarca, il Deserto prende congedo, cercando di dissimulare la sua presenza nascondendosi al riparo dei tavoli del buffet e rimpicciolendosi progressivamente fino ad assumere le irrisorie dimensioni... e, almeno apparentemente, nessuno lo nota.

    Tuttavia, non appena l'insetto si avvicina al limitare del baldacchino, viene calpestato sotto lo stivale di una delle quattro guardie preposte alla sorveglianza del baldacchino; dopotutto, gli ordini del loro capo sono stati tassativi: “non lasciar passare neanche uno spillo.


    { Arena Nera - Tribune }
    Eren

    Volentieri, hanımefendi.

    Il commento asciutto del Mercante non cela troppo efficacemente il disagio in cui quella situazione lo mette, ma -oltre ad essere affascinante come un fiore velenoso ed enigmatica quanto una Monnalisa- la Signora è un tipo discreto, così evita con cura ogni atteggiamento inquisitorio.

    « Io sono Pasha Najaran, Signora del Distretto della Polvere. »
    si presenta piuttosto, con garbo e un lieve inchino
    « Quelli alle mie spalle sono il Pasha Tail del Distretto dei Caduti -il nano deforme, una persona davvero spiacevole, e il Pasha Preek del Distretto del Kanti -il pelato: è un eunuco. »

    Dopo avergli sussurrato quelle poche nozioni di base, la donna dagli occhi di rubino prende Eren sotto braccio e lo accompagna alle poltroncine -da cui si è appena alzata per andargli incontro- e prende posto, facendo accomodare il suo ospite accanto a sé; gli altri due pezzi grossi, impegnati in una conversazione con l'uomo stempiato in tunica blu, lo notano e rivolgono un saluto ai nuovi arrivati...

    « Perdonate la mia sfrontatezza, signore, ma... siete proprio voi? »
    esordisce l'uomo pelato e massiccio, ma dalle mani estremamente curate
    « Lo Sprecone dell'Arena Nera...! »

    ...o, meglio, il Pasha Preek dimostra la cortesia di rivolgerti la parola per coinvolgerti in una conversazione -confermando la sua parlantina suadente e squisita-, e mentre lo sconosciuto ti scruta con fastidio, il Pasha Tail da subito dimostrazione della sua natura untuosa fissando con insistenza le forme castamente celate della bella Shahrazàd.

    Fortunatamente, la sua attenzione viene presto dirottata su uno spettacolo di giocoleria col fuoco: sembra proprio che un'odalisca a seno quasi completamente scoperto stia danzando alle spalle delle vostre poltroncine... Bene. Almeno per ora.


    { Arena Nera - Tribune }
    Helk

    “Suvvia... oggi riapre l'Arena Nera! E' un evento memorabile! Non sente la folla?”
    commenta Helk, soppesando l'interlocutrice in quello scambio verbale
    “Con le scommesse di oggi ci sarà chi perderà tutto e chi guadagnerà un'immensa fortuna...”
    un cenno ammiccante in direzione del padrone accompagna il resto
    “… chissà il suo Padrone a quale delle due classi appartiene.”

    L'occhiata che la fanciulla dalla pelle d'ambra e i capelli color sabbia rivolge al Pirata è fredda e tagliente come una lama, ma niente più che un lieve contrarsi delle labbra ben disegnate esacerba il suo disappunto: per una schiava che ha subito la più completa spersonalizzazione fin da bambina, la lealtà al padrone è l'unica verità; ed è solo di questo che si tratta, dopotutto, dal momento che ogni altro sentimento è stato soppresso o eradicato dal suo cuore.

    Curiosamente, è proprio questa ambiguità di forma che la trattiene dal reagire come sarebbe naturale -e quasi meccanico- per una guardia del corpo addestrata a null'altra arte che quella dell'obbedienza e del combattimento: quello che l'essere blu ha appena asserito somiglia molto ad un'offesa... eppure, nessuna illazione è stata esplicitamente mossa contro Lord Egon, quindi: che fare? Il padrone sta conversando e sembra non aver udito, perciò sembra propensa a lasciar correre anche lei.

    “Oh mi perdoni signorina per averla importunata senza presentarmi.”
    prosegue l'Eversore, sfilandosi il copricapo e rivolgendole un inchino
    “Helk Muliphein, piacere di conoscerla.”

    Colore bizzarro a parte, quel tipo somiglia un po' al cucciolo che aveva da piccola, quello che ha cresciuto per dieci anni per poi strangolarlo come prova alla fine del suo addestramento; una cosa che non vuol dire nulla -si dice-, ma che tuttavia le torna in mente mentre lo squadra da capo a piedi con le iridi d'ossidiana e si convince che a rivolgergli la parola non rischia di trascurare i suoi doveri.

    “Alarya. ”
    risponde asciutta, mantendo lo sguardo fisso sulla schiena del padrone
    “Il mio nome è Alarya Sand.”


    { Arena Nera - Tribune }
    Reys

    Reso inquieto dall'incertezza di non avere un ruolo preciso, lo Scienziato ciondola nuovamente dal tavolo del buffet alla balconata affacciata sugli spalti; per un istante, la vista gli gioca il brutto scherzo di aver intravisto la chioma amaranto dell'Uomo Rosso, e il tuffo al cuore che ne consegue è sufficiente a fare calare alcuni parametri del suo bioritmo.

    "Signore, rilevo uno sbalzo psico-fisico associabile ad un forte sentimento di paura."
    fa, difatti, prontamente notare la AI, in un interessamento quasi umano
    "E' stata rilevata una minaccia?"

    " No CLU, probabilmente è stato solo il mio subconscio che si diverte a prendersi gioco di me."
    replica il giovane, ed è sicuro di quello che afferma
    "Per sicurezza inizia a scandagliare la folla autonomamente e indipendentemente dal mio sguardo..."
    istruisce poi, procedendo con calma e metodo
    "...segnalami se riscontri volti con una somiglianza di almeno il 50% con le figure incontrate nell'Upper-Dark. "

    ...e, con un brivido gelido lungo la schiena, la risposta arriva: non te lo sei immaginato.
    Tra gli spalti, il computer ha appena trovato un riscontro nella folla sottostante.
    L'Uomo Rosso è davvero in mezzo a loro.

    In a Trail of Fire

    Turno di gioco semplice; dovrebbe essere tutto nel narrato,
    ma -al solito- se qualcosa non è chiaro, chiedetemelo pure in bacheca =*
    Ricordo che siete liberi di reagire come volete con i PNG, ma -naturalmente- non siate autoconclusivi :pazz:

    @Jira Riferimento per l'Immy, e per la danza :8D:

    @Mystery Riferimento per l'interlocutrice, alla voce “Alarya Sand”. ;*

    Prossima scadenza: 18 Dicembre. :kisu:



    Edited by Madhatter - 17/1/2014, 10:50
     
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    C A S T I G O

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    Quel laccetto si spezzò come se non fosse mai esistito. L’odalisca - praticamente nuda - tenne comunque le redini dello show senza mostrare nemmeno un accenno d’esitazione. La sua conturbante danza del ventre si tramutò poco dopo in un’ipnotica esibizione con le torce, catalizzando l’attenzione di tutti i presenti su quel corpo formoso. Il calore attraversava l’aria ritmicamente, accarezzando da lontano la pellaccia di Bid’daum, che osservò lo spettacolo solo con la coda dell’occhio. Solo quando la troia si fece più vicina continuando a impugnare le torce il nostro si voltò verso di lei, soprattutto per deformazione professionale: le genti del Sud erano note per la loro imprevedibilità, non era improbabile che la schiava volesse giocargli qualche scherzo.

    Invece se la ritrovò ai piedi, vogliosa e lasciva come l’anima di quella città marcia. Una cascata di applausi accompagnò quegli istanti, il Gerarca aveva indirettamente attirato l’attenzione di tutti sulla sua persona. Proprio di tutti, anche del proprietario della puttanella.
    Il suo tono divertito sembrava lodare l’operato del Kuthiano, purtroppo le sue parole si spinsero oltre il segno.
    L’anima del Castigo si contorse orribilmente, ma il suo sguardo rimase fisso e terrificante.

    ef8ig3m

    « Si dice che la mia razza sia stata vomitata dall’oltretomba per metà. Su questa terra siamo mezzi diavoli, ma quanto torneremo all’inferno ci sarà restituita la parte mancante: per questo ho un corno solo. »

    Parlò in modo lapidario e fanatico al tempo stesso. La matassa del suo spirito si sfilacciò per la troppa rabbia repressa, avvinghiandosi debolmente a tutto ciò che c’era nei dintorni. Il tocco di quel putridume invisibile era pronto a polverizzare tutto: bastava un solo cenno da parte di Bid’daum.
    Un solo segnale, che per il momento non fu impartito.
    Se davvero quello speziale poteva percepire i movimenti nell’etere, allora avrebbe intuito di aver punzecchiato un vespaio che aveva le sembianze di un incubo.



    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: instabile
    Energia: 105%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armour [ Armatura | passiva di peso trascurabile ]

    Comet Hammer [ Arma bianca ]

    Tàmerlein [ Spada | passiva di evocazione | passiva di vibrazione ultrasonica | passiva di ferimento spirituale ]

    Bussola dei Desideri [ Oggetto GDR ]

    Istrice Maledetto [ Set di cinque spilli | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ Passiva di 110% di energia ]

    Oltre la Realtà [ Passiva di Auspex spirituale ]

    Senso di Morte [ Passiva di tatto ipersviluppato ]

    Burattinaio [ Passiva di controllo cinetico | manipolazione GDR-only dei PNG ]

    Anatema del Re Implacabile [ Passiva d’immunità alla fatica ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Passiva di equipaggiamento caster ]

    Insano [ Passiva di instant casting ]


    Attive utilizzate: /
     
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  9. Eren Satu
     
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    Il Nido degli Aspidi - III
    Arena Nera, Merovish


    La Pasha Najaran, come si presenta lei stessa, si dilunga un attimo nel dare un nome e un titolo ai due membri dell'Esarcato lì presenti, non dimenticando di segnalare il suo pensiero su di loro.
    Eren annota rapido l'informazione e si lascia accompagnare ai posti loro riservati dalla invadente quanto permissiva capacità di convincimento della Signora delle Polveri. Sarebbe scortese quanto inopportuno divincolarsi da quel braccio, Eren lo sa e fa ricorso alla sua pazienza per sopportare il comportamento fin troppo amichevole della donna. Non è che gli dispiace essere a braccetto con una bella donna, solo che certe confidenze per lui vanno prese dopo esser passato il giusto tempo di conoscenza. È un tipo un po' antiquato, sotto questo punto di vista.

    Arrivato al suo posto, viene avvicinato da Preek, il Pasha del Kanti. Anche questi si rivolge a lui facendo uso di quel soprannome particolare. Lo Sprecone gli sorride di rimando e accenna con il capo la conferma alla sua domanda.

    Così dicono, beyefendi.

    Non proferisce parola invece verso l'ultimo Pasha, Tail, lasciando che siano le movenze e gli sguardi del Pasha a rispondere al suo silenzio. Lo spiacevole, stando a quanto dice la sua collega, Signore dei Caduti non sembra essere immune alla bellezza femminile. Lo sguardo insistente sulla sua accompagnatrice, nonché il rapido cambio di obiettivo della libidine verso ciò che stava succedendo alle loro spalle - il che doveva essere uno spettacolo degno di nota, se era superiore alla beltà di Shahrazàd -. gli suggerisce di averlo già incontrato altrove. Corruccia per un attimo la fronte e la mente s'illumina: Il Conclave nel Geisine, la prova del Labirinto.

    Scoprire questo non fa guadagnare favori al Pasha, il quale viene segnato mentalmente da Eren tra i clienti "scomodi", quelli che un modo o nell'altro imparano perché Eren Satu viene chiamato lo Sprecone.

    png

    Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%


    - Condizioni › Ottimali. Tranquillo.
    - Energia › 0% [0B+0M+0A+0C]

    + Mercante itinerante › {Passiva per la comprensione e l'uso delle lingue endlosiane + Passiva per la comprensione e l'uso delle mappe endlosiane e dei sistemi d'orientamento}
    + Valuta del mercante › {Passiva che riduce di un livello le barriere colpite dalle monete}

    - affabulazione di Shahrazàd › {Evocazione di png di supporto [Medio]}

    - Note › Blabla, avanti.


    « Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato. »
    Eren Satu

     
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    Avanzavi sicuro.
    Nessuno sembrava essersi accorto di te -il che era un bene, specialmente ora che i Gerarchi si davano da fare, ognuno a modo loro. Il primo inghippo alla tua missione, si palesò come una pedata da parte di una guardia. Era palese il loro addestramento, se erano stati capaci d'impedire perfino ad un insetto l'ingresso oltre le tende.

    Piccolo contrattempo, quello, che ti costrinse a difenderti dal tentativo di calpestarti. Una spesa irrisoria d'energie bastò a fermare il piede nemico sopra di te; davi per scontato che impiegasse del tempo per accorgersi d'avere la suola sospesa a qualche millimetro dal pavimento -così, semplicemente, adoperasti uno dei tuoi incanti prediletti.

    Come sabbia ti saresti diviso ed infilato ovunque. Buchi, crepe, fessure, spazi... qualunque cosa fosse stata adeguata a farti scivolare via, in quegli stretti spazi, oltre il tendaggio. Il tutto dando alla guardia l'impressione d'aver schiacciato l'insetto molesto.

    Potevi fallire anche questa volta?

    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Ottimale

    Mana Consumato: 10%
    Mana Residuo: 90%

    Altro: uso un basso fisico per stoppare l'attacco; uso La Sabbia s'Insinua a Basso, per tentare di nuovo l'accesso di nascosto al tendaggio.

    EQUIP

    اِخْتَفَى
    { Equip: Maschera Bianca
    { Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, mentre i danni subiti sono espressi come spaccature sulla stessa: la distruzione della maschera comporta la morte del personaggio

    ألف ليلة وليلة
    { Equip: Mantello Nero
    { Info: un banalissimo mantello nero logoro

    بوصلة من الرغبات
    { Equip: Bussola dei Desideri
    { Passive: ndr
    { Attive:

    Fiala di Mana
    { Equip: Boccetta
    { Passive: Ripristina il Mana al massimo quando usata (only quest).

    ///
    { Equip:
    { Info:

    ABILITA' PASSIVE

    الرمال التغييرات
    { Passive: Cambiare forma a piacimento

    الهاوية ووكر
    { Passive: Camminare su ogni superficie

    الرمال قادم
    { Passive: Istant-Cast

    الرمال مشاركة
    { Passive: Condivisione attive con le evocazioni

    ///
    { Passive:

    ABILITA' ATTIVE

    المرثية موقع الدفاع

    Come qualunque creatura dotata di vita al mondo, anche il deserto possiede un forte istinto difensivo che lo induce a desiderare la propria salvaguardia, allorquando si senta minacciato o sia consapevole d'essere in pericolo. E poiché la Maschera funge per lui da fonte vitale, non sarebbe strano immaginare che quest'ultima sia capace d'indurirsi abbastanza da attutire o colpi di natura magica o colpi di natura fisica, seppur non nello stesso istante. Se l'obolo di mana speso è sufficiente, essa può anche annullare eventuali offensive di consumo pari o inferiore.
    { Attive: Difesa Fisica ( Variabile Basso )

    الرمال دسّ
    Con un consumo basso consente allo spirito di dividersi in una scia di sabbia, che non può tuttavia superare un'area complessiva di 5 metri, né restare troppo a lungo in tale forma (dura infatti un turno). In tale stato, lo spirito ha facoltà d'insinuarsi ovunque voglia, passando quindi per fessure, buchi, serrature, feritoie, crepe... Tale tecnica ha pertanto utilità puramente nelle infiltrazioni, non ha valenza offensiva né difensiva (non può dunque essere usata in duello), e si può subire danno anche durante l'attivazione della stessa.
    { Attive: Infiltrazione ( Consumo Basso ) only gdr
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Nera come l'anima


    « ...mangiare è uno dei piaceri della vita - deve essere terribile. »
    "Terribile, si. Io trova solo conforto in meditazione, in opere di carità e in altri affaruccoli no profit."

    Da qualche parte, in quell'istante, un intera popolazione di folaghe di palude cominciò a ridere a crepapelle, ma così forte che nel giro di qualche istante si strozzarono tutte e, dopo delle leggere convulsioni, si estinsero silenziosamente in quello che era un tiepido pomeriggio estivo. A causa di questo misterioso evento e per nulla collegato ai fatti sopracitati un intera catena alimentare venne sconvolta, portando nel giro dei secoli all'evoluzione di una sotto razza di granchi che, una volta sviluppata una loro società, avrebbero conquistato il mondo, schiavizzando tutto e tutti.

    Tornando a quella serata di gala fra farabutti gentiluomini, 23 si morse a forza l'interno della guancia per non ridere, tanto da sentir ben presto l'acre sapore del sangue sulla lingua.
    Mentre la simpatica donnina vestita di niente distribuiva maliziosamente le cibaggini rifiutate dallo scaglioso molliccio, ecco che il suo padrone esponeva la sua idea a proposito della famosa scommessa.
    A parer suo, infatti, doveva essere in qualche modo relativa all'arena, o a qualche sua prova. Zimmer annuì mesto, trovando conferma in quello che in parte sospettava. Tutto quello che sperava era di non dover assistere per tutto il tempo della "festa" a delle esibizioni bipedi, o per lo meno, in caso, che scorresse del sangue.

    Di certo, nella famigerata Arena Nera non ci sarebbero ovviamente state performance canore... ma non si poteva mai sapere.

    E poi PUF.
    Una anomalia spazio temporale spezzò le maglie della realtà, strappando uomini, boggart e quant'altro dal contesto di Merovish e trasportando tutti in Brasile, durante uno dei tanti Carnevali.
    La schiava della nuova amicizia del molliccio, vestita con ancor meno di niente aveva cominciato a esibirsi in quello che doveva essere, probabilmente, un ballo sensuale.
    Tette, tette ovunque.
    Come potevano i pelleliscia di superficie essere incantati da due palloni rosa che rimbalzano qua e la?
    Zimmer aveva vagato fra gli umani per quasi due secoli, e ancora non l'aveva capito.
    A farlo probabilmente doveva essere stato 23, che fissava ostinatamente il pavimento, rosso in visto, ricordando probabilmente la notte prima.

    L'indifferenza del Rosso si trasformò in disperata indignazione, quando quella cosa calpestò il ragno del povero Boggart, la cui unica colpa era quella di averci messo troppo a fare una manciata di metri.
    La schermatura di acreluna scricchiolò, mentre i meccanismi stridevano silenziosi e le sue zampette artigliavano l'aria, fermandosi poi del tutto.
    Per poco il Boggart non sveniva.

    Ci aveva messo anni a far funzionare quel coso. Anni.

    Si voltò, pronto a ruttare una bestemmia verso il responsabile di quel casino, ma si accorse che il tipo era improvvisamente vaporizzato, salvo ricomporsi nei pressi del Castigo.
    Questi non ne sembrava affatto felice.
    Un brivido solcò la schiena del povero Rosso. Se al Monocorno cominciavano a girare, in quella stanza ci sarebbero stati molti più cadaveri di quanti contavano i vivi ora.
    Un cenno d'intesa verso lo schiavo e si avvicinò al duo, con noncuranza, carpendo le ultime frasi del discorso di Bid. Difficile credere che, solo pochi anni prima, quello stesso bipede aveva contribuito al raggiro di un Golem runico. Ora, probabilmente, si sarebbe limitato a disintegrarlo con uno sguardo.
    Non intervenne in quel discorso (era perfino curioso di vedere come la cosa si evolveva), semplicemente si preparava a frenare l'ira del collega, in caso ve ne fosse necessità. Erano li per un motivo, motivo che non era forzare l'introspezione dei presenti - leggasi tirargli fuori le budella per fargliele vedere -
    Del resto, non aveva molto altro da fare. Il suo ragno spia era andato distrutto, e per ora non aveva intenzione di tentare altro, magari attirando attenzione su di lui. Invece, ruttò discretamente, scompigliando la chioma di un povero invitato a una ventina di metri da lui, che curiosamente si chiese come mai tuonasse sotto terra.
    Discrezione, Zimmer, discrezione.

    Nello stesso momento, 23, con la scusa di avvicinarsi al buffet per prendere da bere al proprio padrone, cercò di recuperare il relitto del povero ragno spia. Lo guardò con pietà, conscio che se un famiglio poteva essere schiacciato così, nulla impediva al Destino di far lo stesso con lui.



    ENERGIA: 100 %
    Fisico: Incolume
    Mente
    : Bla.



    Attive:
    N/A


    Passive:

    Icarus
    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.

    Lingua da mercante
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento.

    Ovviamente, non avendo poteri paranormali, questo non sarà mai possibile, ma la sua sicurezza e la sua parlantina porterà l'interlocutore ad avere meno dubbi a riguardo, tendendo a fidarsi delle parole del Boggart.

    Certificato di Alchimista
    Gli Alchimisti dei Pozzi sono i chimici dei Mollicci. Utilizzando antiche quanto folli ricette, sono in grado di sintetizzare in rudimentali laboratori impacchi curativi, pozioni dai più disparati effetti, potenti droghe. Alcune di queste ricette sono talmente pericolose e inquietanti da essere bandite addirittura dai Boggart. Un esempio palese è quello della capra gigante. Mai, MAI sintetizzare la pozione della capra gigante. [Guida all’universo Molliccio, geografia dei Cunicoli e vocabolario di torte pigolanti, estratto.]

    -I Veri alchimisti si distinguono dai mentecatti per la loro abilità nel resistere alle proprie misture. E' cosa alquanto comune, quando si lavora alla miscelazione di sostanze ignote, generare reazioni chimiche incontrollate e spesso non volute. Se i chimici non avessero questa innata capacità a resistere ai veleni, dubito seriamente che esisterebbe la professione di alchimista, in queste lande.
    Ora, i Boggart NON sono veri alchimisti: gli ingredienti cui hanno accesso sono si molto particolari e dai più disparati effetti, ma questa peculiarità ha limitato enormemente la qualità dei vaccini e delle tecniche utilizzate per resistere ai veleni. Di conseguenza, gli effetti di questa passiva si possono applicare solo ai veleni prodotti dal Boggart, e si rivela completamente inefficace verso i veleni di qualsiasi altra origine.
    [Passiva di immunità ai veleni Boggart]
    -

    Intuito del bugiardo
    Chiunque cerchi di intraprendere la carriera del mercante di ossa, fra i Boggart, deve rendersi conto prima di tutto che dovrà avere a che fare con le creature più meschine, ripugnanti, bugiarde e approfittatici che la natura cosmica potesse creare in tutta la sua bizzarra fantasia: gli esseri umani. Queste strane e malvagie creature, oltre che ad aver una carnagione orribilmente liscia e irrimediabilmente rosea, sono anche prime in classifica nel campo della violenza e della menzogna, tanto da essere perfettamente in grado di mentirsi a vicenda. Per questo, i mercanti di ossa, gli outsiders dei Cunicoli, che dovranno fare i loro affari con tali creature, devono esercitarsi fino allo spasmo a mentire e a riconoscere gli inganni.

    Zimmer, a tal proposito, ha passato un anno intero a mentire, sempre e costantemente, su qualsiasi cosa, tanto che se in quel periodo gli avessero chiesto "ti sei lavato Zimmer?" lui avrebbe risposto "certo, come ogni giorno!"

    Riuscire a mentire è un arte, e per chi riesce a farlo in modo naturale come respirare, allora accorgersi di una menzogna è altrettanto facile.
    Questo intuito latente è molto, molto comodo in quanto nel mondo esterno esistono creature capaci di manipolare i sensi, di farti vedere cose non vere... e riuscire a distinguerle, è un gran vantaggio.
    [Passiva di radar contro le influenze psioniche e illusorie]
    Companion:

    Oliphant [x]
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?
    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.
    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.
    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.

    23 [x]
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.

    23

    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e sesanta, veniva costantemente rasato per motivi di igiene, ma da quando si sono stabiliti a Merovish, il Boggart ha acconsentito a lasciarglieli crescere. A sorpresa, lo schiavo ha rivelato una folta chioma di capelli argentei.

    Con il passare degli anni il rapporto fra lo schiavo e il padrone si è consolidato, tanto da far passare la coppia a chi li osserva come due colleghi in affari. C'erto, uno sfrutterebbe fino allo sfinimento l'altro senza dare nulla in cambio, ma non è forse questo il mondo degli affari?
    23 non lo ammetterebbe mai, ma si è affezionato al proprio padrone. La cosa, molto probabilmente, è reciproca, anche se per motivi diversi, ma anche l'altra campana non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

    Cè chi dice che siano una coppia inappropiata, chi pensi siano le due facce di una identica medaglia.

    Il fisico è quello di un ragazzo segnato dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche abito puramente a scopo pratico dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    "It's Spider o'clock!"
    Dovete sapere che i Boggart hanno un concetto di misurazione del tempo alquanto particolare. Abitando sotto terra, quando venne l'urgenza di misurare il passaggio dei secondi, delle ore, degli anni, non venne loro in aiuto la luce del sole, con quelle bellissime meridiane che ne conseguirono nel mondo dei Bipedi. No, loro cominciarono a misurare i lassi di tempo fra un rutto e l'altro. Inventarono il Ruttatore: una bevanda capace di farti ruttare per un anno intero. Quelli che non morivano per le gigantesche quantità di CO2 sviluppata nelle loro pance diventavano degli orologi viventi. C'era un Ruttatore in ogni pub, locale, area adibita al bere, che per un anno buono stava li, a ruttare le ore.

    Dopo questa premessa completamente inutile, che ci fa Zimmer con un cipollotto da taschino?
    Beh di sicuro non ci legge l'ora.
    L'orologio è in realtà un miracolo di micro ingegneria: grazie all'abilità del Boggart nel creare roba improbabile e all'energia dei cristalli trovati a Nord (dio benedica quella quest), è riuscito a costruire un piccolo ragno meccanico che, chiuso su se stesso, ha le sembianze di un orologio da taschino.
    Il nuovo compagno di viaggio dell'allegra brigata zimmeriana è il compagno ideale per un Boggart. Non consuma cibo, non si lamenta, non chiede uno stipendio... a paragone, 23 è una stupida palla al piede.
    Oltre ad eseguire tutti gli ordini impartiti dal Boggart, il ragno è composto da una particolare lega derivante dall'acreacciaio e dalla lucediluna. In breve, è in grado di riflettere quasi completamente la luce, diventando, se non invisibile, molto difficile da notare.
    E mi chiedere, che fa questo simpatico orrore su otto zampe? Stacca la testa a morsi alle persone?
    Beh - vi risponderei io- non ancora. In verità, di suo fa ben poco... se non che l'addome è carico di ogni sostanza nociva mai ideata dal Boggart e che il suo dorso è sagomato per istallarci sopra un Diffusore di Peste.

    Equipaggiamento:
    Bandoliera.
    La più fedele compagna di ogni Alchimista degno di questo nome: una tracolla di pelle e cuoio piena di tasche di ogni dimensione, in grado di contenere un ingente numero di fiale, bottiglie, recipienti di modeste dimensioni. Per la pozione giusta al momento giusto!

    Jester Axe [X]

    Ultima invenzione di casa Zimmer: la Jester Axe.
    Prendete una delle più sanguinarie armi medioevali, dotata di ottimo acciaio temprato capace di segare in due anche un palmeto di bambù indonesiano, e mettetela da parte.
    Prendete una delle invenzioni più demoniache della razza più bislacca del mondo, diretta responsabile dello scioglimento delle calotte polari, e mettetela da parte.
    Prendete anche voi, che sicuramente volete stare al sicuro, e mettetevi da parte, possibilmente dalla parte del manico.
    Ualà.
    Tenete l’arma usando due mani e branditela come se non ci fosse un domani, affettando qualsiasi nemico vi troviate davanti.
    Il nemico è grosso quanto un armadio a due ante arredato da vostra suocera?
    Brandite la Jester Axe dal fondo e premete a fondo la pinza fra l’impugnatura e il tubo di polimero che collega ben due serbatoi di kerosene alla bocca di fuoco posta all’estremità.
    Jester Axe! Nelle migliori Bolge di Merovish.
    (Attenzione, il rivenditore non si assume nessuna responsabilità in caso di morte, menomazioni, incenerimento di oggetti o soggetti. Si prega di utilizzare l’arma solo dopo averla acquistata, fuori dal negozio)

    Aspide di Troia
    Ultima invenzione di casa Zimmer, l’Aspide di Troia, o più semplicemente Aspide. Per la prima volta, Zimmer non ha attinto all’arsenale tipico di un Boggart per la creazione di questa ultima, stupenda arma, ma non per questo il risultato è meno letale del solito.
    L’aspide, come il nome suggerisce, è una serpentina di metallo scuro che si allunga sulla spalla destra e si avvolge a spirale lungo tutto il braccio, fino al polso del molliccio. La testa del dispositivo, apparentemente ornamentale, culmina in un effige raffigurante una testa di vipera, nell’atto di azzannare un invisibile preda. Quello che sembra un ornamento è in realtà una macchina di morte, sofisticata e letale. La serpentina è in realtà cava, alimentata da una forte pressione generata da un micro compressore installato nella coda e be oliata con un unguento alchemico. Caricata da uno scomparto invisibile a chi non sa dove cercarlo, l’arma può essere caricata con dei piccoli proiettili affusolati a forma di aculeo che niente hanno da invidiare a quelli di una normale mitraglietta. Il dispositivo è in grado di detonare 4 proiettili in rapida successione e di contenere, vista la loro piccola dimensione, 24 proiettili.
    Il suo nome, tuttavia, è riferito alla particolarità peculiare di alcuni proiettili appositamente costruiti da Zimmer: i denti di vipera. Questi dardi sono anch’essi cavi ed equipaggiati da una piccola pompa a dispersione. Se caricati con uno dei gas letali dell’Alchimista dei Pozzi. Questi proiettili scaricheranno il loro letale contenuto durante il tragitto, come dei veri e propri cavalli di troia.

    [Arma da fuoco, mitragliatrice. I proiettili possono essere usati come tramite per le tecniche alchemiche del Boggart: 3 punti]

    Portatore di Peste.
    [... e quando i Boggart cominciarono a usare l'Acreacciaio per difendersi dalle maledizioni dei Rargshak, vanificandone la potenza magica, i Ratti Mannari cominciarono a usare armi alternative. Il Clan dei Rodimidollo cominciò ad usare un arma che anche l'acreacciaio non riusciva a contenere, una arma che non era magica. I Sacerdoti della Peste scatenarono la morte fra i Cunicoli.]
    La nuova arma di casa Zimmer è in realtà una rielaborazione di un arma usata dal proprio antico nemico. Molti reperti furono ritrovati sui cadaveri dei Sacerdoti della Peste, eppure la maggior parte di questi sembrava inutilizzabile. Il Rossiccio di Merovish è riuscito a ricavarne un prototipo, dopo anni di sperimentazione e di insuccessi. Il risultato è una piccola piramide d'ottone, grande abbastanza da stare in una normalissima tasca. La base è adesiva, e al comando del molliccio le tre sezioni laterali si aprono, rivelando tre diffusori (uno per ogni lato) pronti a liberare il proprio mortale carico.
    L'intensità dei sintomi e l'area di diffusione è relativa alla concentrazione di batteri caricati nel diffusore, ma
    i sintomi sono tipicamente abbassamento di temperatura corporea, cefalea, vertigini, dolore inguinale e un forte malessere generale. I sintomi si accentuano tanto più a lungo il soggetto colpito resta nell'area d'azione del diffusore, che continua a rilasciare ondate di batteri di Yersinia pestis per ben due turni. Il batterio, modificato in laboratorio, agisce attraverso l'inalazione e la comparsa dei sintomi è immediata. Tuttavia, per avere questo effetto istantaneo, si è sacrificata molta della longevità del batterio, che sopravvive quel tanto che dura la carica di diffusione del dispositivo (due turni).
    Il diffusore può agire in due modi, per quanto simili, a seconda della situazione.
    Non essendo un gas, ma un batterio, l'azione sarebbe incolore, inodore e indistinguibile, salvo percezioni particolari, dalla normale aria. Questo favorisce, come molte delle armi chimiche di Zimmer, la furtività dell'azione, impedendo per quanto possibile all'avversario di accorgersi dell'attacco, fino all'insorgenza dei sintomi.
    Tuttavia, spesso e volentieri il panico è un arma molto più efficace della furtività. Assieme al batterio, il dispositivo può liberare una sostanza gassosa più pesante dell'aria, di un denso colore verde marcio e dall'odore sgradevole. Il gas ha la stessa area d'effetto della diffusione del batterio e non ha assolutamente nessun effetto negativo, se non portare il messaggio implicito del "se vieni qui ti fai un gran male".

    In oltre, se il serbatoio batterico è per forza di cose limitato al singolo utilizzo, quello gassoso è più capiente, permettendo l'attivazione più volte. Boggart: la truffa è sempre dietro l'angolo.


    Note:
    RIP ragnetto. Ci mancherai.









    uH0Iz
    b18To
    mN7r3
    UpOnv





    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda

     
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    “Alarya Sand io vi ho seguito.”

    Gli occhi del pirata erano puntati al volto della sua interlocutrice dalla pelle olivastra, pronti a cogliere ogni minima reazione come risposta alla sua parziale confessione.

    Proseguì con tono serio ed una voce più profonda, mentre una mano scivolava nella barbetta blu

    “Voglio essere sincero, perciò vi dirò tutto quanto partendo da me.
    Non sono nessuno a Merovish e se sono qui oggi è solo un caso, un caso che speravo di tramutare in opportunità.”

    Aveva osservato abbastanza a lungo la diligente guardia del corpo ed aveva capito che se voleva ottenere qualche informazione doveva osare.
    Non poteva fare troppe domande o mostrarsi troppo insistente.
    Per questo aveva deciso di lanciarsi in una storia improvvisata e parecchio rischiosa, ma che faceva leva su un'idea piuttosto semplice e proprio su ciò che rendeva impossibile una raccolta diretta di informazioni dall'inespugnabile fanciulla.

    “Me ne stavo qui attorno ad osservare i potenti riuniti per il grande evento, vi ho visto tra la folla ed avete attirato la mia attenzione.
    Non conosco il tuo signore, ma a quanto pare è uno dei pochi a muoversi a passo sicuro in questo nido di serpi.
    Ho pensato che doveva essere un tipo potente e importante, ma c'era dell'altro...”

    Si prese una pausa, non sapendo come Alarya avrebbe potuto reagire alle sue parole.
    Non aveva certo dimenticato l'occhiata gelida di poco prima e non aveva modo di prevedere cosa sarebbe accaduto addentrandosi in un terreno così cedevole e pericoloso.

    “... ho visto te ed ho capito l'origine della sua sicurezza.
    Sa di essere al sicuro con te a guardagli le spalle.”

    Il suo sguardo cercò di farsi più intenso e convincente.
    Al centro di tutto aveva collocato un senso di ammirazione verso la fanciulla e le sue doti.
    Abilità che aveva dedotto -e attribuito- dal comportamento dell'uomo maleducato.

    “Non c'è posto a Merovish per un altro mercante, voglio essere come te.
    Alarya... insegnami.”


    Condizioni fisiche: ottime
    Condizioni psicologiche: attento
    Energia: 100%

    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:

    Abilità:

    Pensare
    Come già detto quella del pirata è una mente brillante e fuori dal comune. Certo non è detto che riesca sempre a trovare la cosa giusta da fare in ogni situazione, anch'egli è passibili di errori madornali e scelte sbagliate. Tuttavia come Capitano di una nave pirata ha imparato che il tempismo è tutto, pensare velocemente è d'obbligo in determinate. Così un po' per predisposizione naturale, un po' per necessità ha acquisito una velocità di pensiero disarmante. Il che si traduce in una prontezza di riflessi decisamente fuori dall'ordinario. (Passiva di bonus ai riflessi, 5 punti)

    Agire
    Se pensare velocemente è importante, lo è ancor di più saper agire in tempo. Spesso situazioni di pericolo richiedono che pensiero e azione riescano a muoversi di concerto e in sintonia. Così Helk si è allenato duramente per saper agire in maniera quasi istantanea dopo aver deciso cosa fare. Ora gli basta un'istante per riuscire ad attivare uno dei suoi dispositivi o per azioni di altro genere. (Il tutto si traduce in una Passiva di Istant Casting, 5 punti)

    Equip:

    Alabarda Spaziale #3, l'edulcorata
    Trattasi della terza versione di una sua arma ben collaudata, appunto l'alabarda spaziale. Un oggetto dalla lunghezza totale intorno ai 180 cm, dalla colorazione grigiastra arricchita da delle strisce più scure in prossimità della punta. Una delle estremità si ingrossa e termina dunque in una punta pericolosamente acuminata. Anche questo è un vero e proprio gioiello di tecnologia, l'alabarda è realizzata infatti con un mix unico di metamateriali nanostrutturati, da cui derivano le sue incredibili e versatili doti.
    Normalmente presenta una resistenza pari a quella dell'acciaio e un peso contenuto.

    Black Plate:
    La Black Plate è un gioiello di tecnologia, frutto di una vita di ricerca, e da un'esistenza attuale che ha del paradossale, in quanto inviata dal suo creatore a se stesso prima che sia stata inventata e realizzata. Di per se si presenta come una carta o tessera nera con un simbolo bianco sulla superficie liscia. Sembra sia composta da una specie di metallo leggermente flessibile, ma la sua composizione interna è ben più complessa e misteriosa. Ma di cosa si tratta esattamente? Facile. La Black Plate altro non è che un dispositivo di controllo. Uno strumento atto a controllare e manipolare materia ed energia (e non solo). Strabiliante! Un oggetto davvero fuori dal comune e dalle potenzialità infinite. La più grande difficoltà è il controllo del dispositivo stesso. Infatti codificare un comando da trasmettere alla carta è decisamente complicato, questo limita di molto l'utilizzo che Helk è in grado di farne attualmente.
     
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  13. .Silver Shadow.
     
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    Quei numeretti rossi lampeggianti erano piuttosto difficili da ignorare. Sapeva benissimo che CLU non poteva aver fatto errori, ma la paura era tale da quasi richiedere un ricalcolo delle probabilità.
    La presenza del Rosso rappresentava un problema molto, molto grosso e molto, molto difficile da risolvere. Bisognava avvertire i Gerarchi, Bid in primis, che tuttavia sembrava piuttosto impegnato ed infastidito dalla sua guadagnata compagnia. Nonostante non potesse fisicamente rendersi conto delle manifestazioni dei poteri del Gerarca, l'esperienza gli permetteva di riconoscere quelle quasi impercettibili variazioni nello sguardo e nelle parole che presagivano l'imminente disastro. Meglio evitare di peggiorare la situazione con ulteriori brutte notizie; tuttavia Zimmer, che nel frattempo si era avvicinato al Kuthiano nella speranza di fungere da deterrente, era sicuramente un destinatario preferibile.
    "Capo, ci sono dei problemi. Gli uomini che ci hanno attaccati nell'upper-dark sono tra la folla."
    Sussurrò con discrezione sfruttando il chiasso generale dovuto allo spettacolino dell'odalisca.
     
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    { Arena Nera - Tribune }
    Zimmer | Bid'daum | Reys

    "Terribile, si. Io trova solo conforto in meditazione
    in opere di carità e in altri affaruccoli no profit.
    "


    La festa sembra procedere bene: il rinfresco è sempre rifornito, il vino è dolce, le chiacchiere proseguono, il Boggart le spara grosse -mentre il suo povero schiavo fatica a trattenere le risate-, e la voluttuosa esibizione dell'Odalisca catalizza sulle sue forme tutte le attenzioni dei presenti nella sala... compreso -paradossalmente- il disinteressato Rossiccio, al quale la vista del suo povero Ragnetto -gioiello di ingegneria, distrutto dal tacco della succinta danzatrice- fa venire un più che ragionevole coccolone.

    Indignato per quella scena tristissima -e con una richiesta di risarcimento che gli sale alla bocca zannuta-, il Mercante fa per rivolgersi allo Speziale, ma si accorge di essersi perso l'interlocutore: Kalanjanus era proprio in piedi vicino a lui, e -un battito di cuore più tardi- eccolo qualche metro più in là, a rivolgere allegramente la parola al Khutiano più scorbutico di sempre; un paio di secondi a vagliare le possibili evoluzioni di quella combo (un cialtrone chiassoso che parla a sproposito e un sanguinario psicopatico facilmente irritabile) convincono Zimmer e 23 a portarsi in zona per intervenire, ma...

    « Si dice che la mia razza sia stata vomitata dall’oltretomba per metà. »
    sta rispondendo con calma Bid'daum, nonostante l'intimo moto di rabbia
    « Su questa terra siamo mezzi diavoli, ma quanto torneremo all’inferno
    ci sarà restituita la parte mancante: per questo ho un corno solo.
    »

    Quando il disappunto del Castigo si diffonde attorno a lui, riuscendo a far marcire anche alcune pietanze del tavolo del buffet nel raggio dei suoi neri tentacoli mentali, il suo interlocutore si fa saltar fuori dalla tasca una bella mela rossa e perfetta, e la addenta con fare piuttosto disinvolto.

    « WoW, che storia affascinante! »
    con occhi sfavillanti di entusiasmo, il moro mastica il pomo succoso
    « ...mi piacerebbe vederla in versione demone completo:
    sono certo che farebbe veramente un sacco paura! »


    Annuisce con convinzione, e la mancina esegue un semplice schiocco di dita; in risposta, la bella Farida si rimette agilmente in piedi con un'eleganza inconcepibile per... beh, una nelle sue condizioni, e con inchini e altre movenze ammalianti continua a raccogliere gli applausi del suo pubblico e a trattenere su di sé l'attenzione dei curiosi – compresi quelli che sembrano essersi accorti del picco di stizza dell'Eversore.

    jpg
    « Ad ogni modo, mio buon amico, se permetti un consiglio... »
    riprende lo Speziale, continuando a sorridere col candore di un bimbo
    « ...è sempre meglio tenere un basso profilo in circostanze come queste:
    non si sa mai di quali occhi si potrebbe attirare l'attenzione. »


    Dal momento che la situazione sembra essere tutto sommato sotto controllo, Zimmer può tirare un sospiro di sollievo... ma mentre 23 si defila -cogliendo l'occasione per recuperare la carcassa del povero ragnetto- Reys, Eversore del reparto scientifico, raggiunge il Boggart con delle preoccupanti notizie.

    "Capo, ci sono dei problemi."
    preannuncia con voce bassa e concitata lo Scienziato
    "Gli uomini che ci hanno attaccati nell'upper-dark sono tra la folla."

    ...belle notizie: se ne sente la mancanza, vero?


    { Arena Nera - Tribune }
    Sahara

    Il tuo scaltro sotterfugio riesce, ma... i rischi in cui si incorre nel fare uso dei propri poteri in una stanza sorvegliata da guerrieri scelti è che qualcuno dotato di percezioni soprannaturali finisca per accorgersene, ed è così che -mentre si infili negli interstizi e tra le crepe del pavimento lasciato scoperto dal tappeto, cogli uno scampolo di conversazione che non fa presagire cose buone.

    « C'è qualcosa... »

    « “Qualcosa” tipo cosa? »

    « Ho rilevato un picco energetico. Molto vicino.
    Qualcuno sta cercando di avvicinarsi di soppiatto all'Alfiere. »


    « ...mandate a chiamare il Capitano. »


    { Arena Nera - Tribune }
    Eren

    Così dicono, beyefendi.

    Una risposta così sintetica lascia un po' interdetto il Pasha Preek, il cui sorriso cordiale si fa leggermente tirato quando si accorge che non osserverai i buoni dettami della conversazione, rilanciando il discorso con loro in qualche modo; prima che il silenzio si protragga abbastanza da diventare imbarazzante, il pelato torna a rivolgersi con disinvoltura all'uomo con la tunica blu -lo stesso che, al tuo ingresso in sala, è stato così scortese da ingiungere a tutti di liberargli il passo-, il cui sguardo ostile e infastidito ti lascia intendere quanto poco abbia gradito essere stato messo da parte, anche se per poco, al tuo arrivo.

    « Costui è Eren Satu: è un mercante del Bazar delle Talpe... »
    ti introduce l'Eunuco, rivolgendosi al neofita con un'acconciatura da Presidio Ovest
    « ...ma la cosa più strabiliante è che ha anche calcato le sabbie dell'Arena! »
    prosegue garbatamente, nonostante l'espressione poco impressionata dell'altro
    « A vederlo non sembra certo un guerriero, ma vi assicuro che è stato un match emozionante! »

    « Scommetto dieci delle lame del mio migliore acciaio
    che la mia guardia potrebbe stenderlo in pochi minuti. »


    « Oh... sembra quasi una proposta... »
    interviene Najaran, col tono accomodante di chi vuole stemperare i toni

    « Lo è. Il mio nome è Egon Emeros... »
    sentenzia il Mercante dell'Acciaio, porgendo la mano con un sorriso affettato
    « ...e sarei davvero curioso di vederla in azione, Signor Sprecone. »

    E mentre il Pasha Tail continua a distrarsi contemplando l'esibizione della danzatrice che ha accompagnato uno degli altri ospiti, la quieta chiacchierata subisce un bello scossone... perché il suo sguardo lascia chiaramente intendere l'estrema serietà della sua sfida.

    « ...tuttavia, sono altre le attrazioni previste per oggi. »
    ti offre una scappatoia la tua bella protettrice
    « Non sarebbe appropriato rovinare i programmi dell'Alfiere. »

    Orgoglio per difendere il tuo onore di guerriero dell'Arena, oppure buonsenso per la lungimirante auto-conservazione del mercante di Merovish? Conoscendoti, non c'è nemmeno troppo da pensarci su.


    { Arena Nera - Tribune }
    Helk

    “Alarya Sand io vi ho seguito. Voglio essere sincero,
    perciò vi dirò tutto quanto partendo da me.”

    esordisce il pirata, spiando le reazioni della fanciulla
    “Non sono nessuno a Merovish e se sono qui oggi è solo un caso,
    un caso che speravo di tramutare in opportunità.”


    Sul viso di lei non appare nulla: non una ruga di espressione, né l'ombra di un'emozione, o anche solo l'interesse o la partecipazione che tradisca il fatto che stia ascoltando davvero; tiene lo sguardo fisso sullo schienale della seggiola su cui il suo padrone si è accomodato, e anche se è solo una vaga impressione, un barlume nei suoi occhi par suggerire che sia bene attenta a tutto quello che le succede attorno.

    “... ho visto te ed ho capito l'origine della sua sicurezza.
    Sa di essere al sicuro con te a guardagli le spalle.”


    Probabilmente, sta processando quel che dici in cerca di qualcosa che non vada, quindi... a vederla così, è un ottimo segno il fatto che non gli abbia ancora rivolto le attenzioni sue e della sua arma – anche perché, a conti fatti, non hai detto nulla di male contro il suo padrone. Ad ogni modo, se quel che si dice sulla vanità femminile è vero, ed essa non le è stata strappata via del tutto insieme al cuore, si può sperare che anche solo una briciola residua la aiuti a cogliere il complimento lusinghiero che l'Eversore le ha appena rivolto.

    “Non c'è posto a Merovish per un altro mercante, voglio essere come te.
    Alarya... insegnami.”


    “Questa richiesta dovresti rivolgerla al Padron Egon.”
    risponde con una semplicità lapidaria la fanciulla
    “...ma non credo che potrà accoglierla: quel tempo è passato, per te.”

    Ti squadra da capo a piedi per la prima volta e... di certo non voleva essere maleducata -per quello basta il suo padrone- ma il messaggio ti è arrivato con una chiarezza quasi brutale: sei troppo vecchio per quel genere di addestramento.

    « Scommetto dieci delle lame del mio migliore acciaio
    che la mia guardia potrebbe stenderlo in pochi minuti. »


    La voce dello Squisito vi raggiunge, e -come un cane addestrato- Alarya raddrizza la sua postura quasi fosse sull'attenti, in attesa di ordini; a quanto pare, il suo presuntuoso padrone sta per cacciarla in chissà quale spiacevole situazione...

    In a Trail of Fire

    Turno di gioco semplice; dovrebbe essere tutto nel narrato; se ci sono domande, ponetele pure in Bacheca >*<

    Prossima scadenza: 8 Gennaio. :kisu:



    Edited by Madhatter - 17/1/2014, 10:55
     
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    Sbarazzini fuori, ma dentro avevano doti ben dissimulate: erano gli individui che sapevano il fatto loro ma che non desideravano farlo sapere anche agli altri. Prima Isaac, adesso questo Speziale.
    Il Castigo mal sopportava questo genere di persone, forse a causa di una sottile invidia nei loro confronti: come potevano contenere sotto una scorza di finta ingenuità il potere che gli ribolliva nel profondo? Lui aveva un bisogno disperato di una valvola di sfogo, altrimenti tutta quell’energia inespressa finiva per logorare il suo contenitore di carne. Ma loro no, riuscivano a inserirsi in qualunque ambiente senza scatenare allarmismi, scavalcavano i veri ingenui con un candore disarmante, mostrando il vero volto soltanto quand'erano sicuri che il pubblico sarebbe stato azzittito di lì a poco.

    « Se anche fosse possibile, riuscirei a spaventare solo le mezze seghe. Quelli come te hanno bisogno di ben altro prima di considerarsi spacciati, dico bene? »

    Il tono del Castigo era cambiato di parecchio. Dopo aver capito il tipo di persona che aveva davanti, il nostro aveva rinunciato ad ogni tipo d’intimidazione. I fasci affusolati di spirito rientrarono nella loro sede, liberando l’aria dal peso considerevole dell’odio filtrato dal Gerarca. Riguardo al tenere un comportamento dimesso ebbe da ridire.

    « Gli occhi del mondo sono puntati su questo luogo, oggi. È il momento migliore per una dimostrazione di forza.
    Te lo do io un consiglio: non allungare le mani verso ciò a cui punto io, stattene buono a pensare ai tuoi affari e forse camperai altri trent'anni. Altrimenti tutto potrebbe finire anche oggi.
    »

    Era tornato serio, solo per l’istante necessario a inculcare quel segnale di pericolo nella testa del suo interlocutore.
    Gettò un’occhiata alla situazione complessiva della balconata. Si avvertiva un po’ d’agitazione nella zona dove sedevano i Pasha, e anche le guardie intorno al trono non sembravano tranquille. Possibile che Sahra le avesse allertate? In tal caso avrebbe fatto a meglio a ritirarsi, anche solo per osservare da una distanza di sicurezza la reazione del corpo di guardia.
    La situazione non migliorò quando incrociò lo sguardo di Zimmer: l’espressione dipintasi su quel muso dopo che Reys si era fatto vicino non presagiva nulla di buono.

    La folla frattanto rumoreggiava, voleva ciò per cui era giunta. Sangue, tantissimo sangue.



    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: preoccupato
    Energia: 105%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armour [ Armatura | passiva di peso trascurabile ]

    Comet Hammer [ Arma bianca ]

    Tàmerlein [ Spada | passiva di evocazione | passiva di vibrazione ultrasonica | passiva di ferimento spirituale ]

    Bussola dei Desideri [ Oggetto GDR ]

    Istrice Maledetto [ Set di cinque spilli | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ Passiva di 110% di energia ]

    Oltre la Realtà [ Passiva di Auspex spirituale ]

    Senso di Morte [ Passiva di tatto ipersviluppato ]

    Burattinaio [ Passiva di controllo cinetico | manipolazione GDR-only dei PNG ]

    Anatema del Re Implacabile [ Passiva d’immunità alla fatica ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Passiva di equipaggiamento caster ]

    Insano [ Passiva di instant casting ]


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