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Il castello era freddo e vuoto, buio come la tenebra stessa. Una sola stanza era illuminata: il piccolo ma elegante studio del proprietario. L'Inquisitore era seduto alla scrivania, intento a studiare uno strano artefatto noto come "sfera minoica", apparentemente in grado di creare portali magici. Un giochetto davvero interessante! Apparteneva all'uomo che aveva arrestato quel mattino, ora rinchiuso in una cella nelle segrete per aver cercato di compiere un sacrificio umano illegale: ma che diavolo le facevano a fare quelle licenze se nessuno mai li richiedeva e faceva tutto illegalmente??? L'ora del lupo era passata da un pezzo, quando sua moglie entrò nello studio insieme al figlio di 12 anni con una grande notizia.
Alaric, amore, tuo figlio è riuscito ad accendere il camino! Ha usato la magia, non sei contento?!.
Mhm? Oh si certo, bravissimo Maxim! Sei un ometto ormai eh? Forza,vieni a vedere qualcosa di carino, da adesso puoi!
Prese in braccio il bambino proprio mentre le porte si spalancavano ed un uomo alto ed emaciato, avvolto in logore vesti rosse, entrava stringendo tra le mani uno strano amuleto a forma di fiamma. Sghignazzava in modo volgare, guardando con malevolezza l'uomo che quel giorno lo aveva arrestato.
Non so come tu sia fuggito, né come tu faccia ad avere la Fiamma di Moloch tra le mani, ma se osi aggredire qualcuno in questa stanza per te non ci sarà alcun processo...
Non finì nemmeno di parlare, fece scendere il bambino dalle proprie gambe, afferrò il bastone da combattimento e si preparò ad affrontare il nemico. Le rune incise nel legno brillarono per alcuni istanti, tuttavia proprio in quel momento il criminale attivo la Fiamma, scatenando un'enorme esplosione di fiamme cremisi che avvolse prima il suo utilizzatore e che in pochi attimi inghiottì l'intero ufficio. Per qualche ragione, tuttavia, la sfera minoica si attivò un secondo prima di distruggersi per l'immenso calore, trasportando l'inquisitore e la sua famiglia in un vortice. I sensi furono assopiti dalla violenza degli scossoni, ma Alaric fece comunque in tempo ad udire delle urla fin troppo familiari, prima di cadere nell'oblio.
.....
Quanto tempo fosse passato? Impossibile dirlo: Alaric si risvegliò da solo, in un grande spazio aperto, una piazza come nonne aveva mai viste, circondata da giganteschi palazzi d'acciaio, vetro e pietra liscissima. Cercò di alzarsi,seppure con parecchia fatica,constatando che i suoi abiti grigi e rossi erano miracolosamente integri, e in qualche modo era perfino riuscito a non far cadere il cappuccio dal capo. Accanto a lui c'era il suo bastone, accanto ai frammenti della sfera minoica e... ad una mano! Una mano piccola, che poteva appartenere solo ad un bambino. Il sangue gli si gelò nelle vene, mentre le forze scemavano e le ginocchia cedevano, facendolo crollare nuovamente al suolo, con lo sguardo perso nel vuoto.
Non vuol dire niente... bisbigliò come in preda al delirio Una mano non vuol dire niente! Sono vivi, lo so, lo so, lo so...
Ma nonostante questo, non poté impedire alle lacrime di sgorgare dagli occhi vitrei, scivolando sulle guance celate nell'ombra del cappuccio, mentre raccoglieva la piccola mano mozzata e gelida, stringendola in modo convulso mentre intorno a lui il silenzio veniva rotto solamente da strani e lontani suoni metallici.SPOILER (clicca per visualizzare)Eccoci qua! Spero di aver scritto in modo accettabile!
Edited by .:Orion:. - 8/11/2013, 00:03. -
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Una strana sensazione pervase l'Inquisitore, mentre era nel pieno del suo lutto: si sentiva spiate, osservato, eppure non c'era nessuno in quella vasta piazza inquietante! Il suo istinto da cacciatore si risvegliò, ed egli in rimase inginocchiato, aspettando di percepire qualcosa che gli potesse indicare dove si trovava il voyeur, ma a parte i misteriosi suoni metallici e il canto del vento tra i palazzi non si sentiva nulla. Solamente una volta gli parve di udire delle vaghe parole in mezzo ai suoni circostante, ma erano così vaghe e stentate che probabilmente se le era immaginate. O almeno questo pensava.
Che idiota, ora comincio anche a immaginare di essere spiato! È che me ne vada, prima di impazzire...
Con tenerezza appoggiò la mano mozzata a terra, e proprio in quell'istante, nella sua testa, risuonò una voce fredda ed imperiosa che gli iniettò nel cervello informazioni ed immagini che lo aiutarono a comprendere in che brutta, anzi, bruttissima situazione si trovasse: Alaric non sapeva cosa fossero i robot ma le immagini nella sua testa gli fecero intuire che fossero simili ai golem, solo molto, molto più pericolosi! Quanto all'essere esposto, beh, con un minimo di senno ci sarebbe sicuramente arrivato pure lui, ma non era propriamente nelle condizioni di fare ragionamenti troppo sensati, alcuni istanti prima. Non volendo mettersi ancora più nei casini, l'inquisitore si alzò in fretta da terra, raccogliendo il bastone ed i frammenti della sfera minoica che, molto rapidamente, svanirono nelle pieghe del mantello, in attesa di una futura riparazione. A quel punto ritenne di essere pronto ad andarsene e, senza guardarsi indietro, si diresse nella direzione che "la voce" aveva indicato come più sicura, immergendosi in un vicolo oscuro. Solo allora si arrischiò a comunicare con la sua salvatrice, se davvero era una lei, parlando a mezza voce, con un tono di sincero ringraziamento che tuttavia velava una nota di immancabile sospetto.
Grazie mille, chiunque tu sia...
Cercando di non stare troppo allo scoperto, passò da vicolo a vicolo, usando qualsiasi ostacolo come una possibile barricata, con la paura costante di essere scoperto e il dolore martellante che continuava a tormentarlo, per la scomparsa dei suoi cari.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: ottimale
Stato psichico: sconvolto, sospettoso, determinato a fuggire
Energia: 110%
Abilità passive: Veggente. -
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La voce misteriosa continuò a guidarlo attraverso i vicoli tetri, facendogli superare diversi ostacoli e salvandogli addirittura la vita da uno di quei "robot" di cui gli aveva parlato. Erano effettivamente spaventosi a vedersi, specialmente per uno stregone medioevale la cui massima idea di tecnologia erano gli orologi meccanici! Per un attimo ebbe la tentazione di fuggire lontano, allo scoperto, temendo che la sentinella meccanica lo individuasse e lo facesse a pezzi, ma la calma che riuscì a imporsi gli evitò una fine tremendamente dolorosa: non che non fosse in grado di difendersi, tuttavia non sapeva nulla di quelle macchine, né in che modo attaccassero. Inoltre, l'essere così mostruose ed aliene le rendeva decisamente difficili da digerire perfino per un Inquisitore. Ad un tratto, Alaric avvertì come un un cambiamento: gli parve di aver superato una qualche difesa, una barriera che lo avrebbe protetto, che lo faceva sentire al sicuro. Era una sensazione rassicurante, piacevole, ma allo stesso tempo tremendamente sospetta ed inquietante: se fosse stata tutta una trappola? Se si fosse ritrovato ad adagiare come uno stolto la testa sul ceppo del boia? Mentre rimuginava sulle possibili implicazioni delle sue azioni, una donna comparve dal nulla alle sue spalle. o vide chiaramente pochi secondi prima che accadesse, grazie alla sua preveggenza che, qualche volta, decideva di farsi viva. Per questo si voltò nell'istante stesso in cui udì la prima sillaba uscirle dalla bocca, chinando il cappuccio grigio su cui campeggiava un occhio purpureo e mostrando finalmente il suo volto: un volto lungo, affilato, coi tratti di un trentenne, sebbene i lunghi capelli bianchi e gli occhi dorati e saggi facessero pensare che fosse molto più vecchio. La sua salvatrice era invece una bella fanciulla, avvolta in vesti nere come la notte senza luna. Il suo sguardo scocciato la diceva lunga su quanto fosse contenta di essere in quel luogo ed in sua presenza, tuttavia l'aveva salvato, e lui le era grato.
Bene. Da qui in avanti può proseguire per l'approdo per Laputa, mentre nella direzione opposta si esce dalla città ed il mondo là fuori è tutto molto più tranquillo.
Addio.
Eh no, non l'avrebbe lasciata andare via così, senza ricevere nemmeno una stramaledetta informazione, senza almeno poterla ringraziare di persona! Proprio nell'istante in cui lei fece per voltarsi e sollevare il cappuccio sul capo, l'imperiosa voce del Giudice la raggiunse, non priva di un certo calore.
Ehi aspetta! Io, io devo sapere alcune cose da te! Chi sei, perché mi hai aiutato? Che cavolo di posto è questo? Ma soprattutto... e qui la voce dell'inquisitore tremò visibilmente ...hai per caso visto una donna ed un bambino di circa dodici anni in questa città? Hanno entrambi i capelli rossi e al bambino potrebbemancare l-la mano sinistra...
Dovette esercitare tutto il proprio autocontrollo per impedire al proprio corpo di tradirlo, restando ritto come una colonna apparentemente inamovibile in mezzo a quella strada sicura, attendendo una risposta dalla misteriosa figura in nero.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: ottimale
Stato psichico: sconvolto, sospettoso, determinato a fuggire
Energia: 110%
Abilità passive: Veggente (riflessi migliorati ed eventuali visioni profetiche fuori dallo scontro)
Riassunto: Nulla di nuovo, l'inquisitore si limita a impedirti di andartene chiedendoti informazioni. Detto questo, enjoy ^^. -
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"Chi sono non ha importanza, e mi pongo anch'io la stessa domanda sul motivo della mia azione: mi trovavo a passare di qua, avrei dovuto ignorarti, che scocciatura.
Questa è Endlos. O meglio: Klemvor, la città; Presidio Ovest; Endlos il semipiano dimensionale. Laputa, da quella parte, è un'isola volante, chiamata anche Presidio Errante.
Ed infine, no. Non ho visto nessun altro. Se c'era, le probabilità che sia sopravvissuto alle macchine sono estremamente infime.
Qualcos'altro? Un tè, magari coi biscotti, signore?"
Per alcuni istanti, la Frusta di Saab sembrò animarsi, tuttavia l'inquisitore riuscì ad impedire all'artefatto di attivarsi, sprigionando l'energia accumulata al suo interno. No, non avrebbe commesso un errore da principiante, lasciando che la frusta di plasma distruggesse tutto ciò che stava attorno a lui. Fece un sospiro profondo, tentando di ragionare lucidamente, ma in quel momento egli non vedeva alcuna via d'uscita se non quella più drastica. Non disse alcuna parola, sollevò il cappuccio in segno di lutto, e cominciò ad allontanarsi, ma non verso la zona sicura, bensì verso l'area della città che aveva appena abbandonato, la cosiddetta Klemvor. Appena ebbe superato la donna, però, non poté trattenersi dal rivolgerle almeno un ultimo saluto, prima di congedarsi.
"Grazie del tuo aiuto, ma temo sia stato inutile. La mia esistenza non ha più senso ora come ora, tanto vale che raggiunga il mio destino. Addio, mia signora...
A quel punto ricominciò a camminare, ma mentre si allontanava gli tornarono finalmente alla mente alcuni ricordi sugli interrogatori compiuti in passato: uomini che parlavano di tremendi vortici dimensionali che li avevano trasportati in un mondo a parte, in cui tutto ciò che conoscevano veniva stravolto, dove le stelle brillavano più vivide che altrove, e riportavano nomi strani ed alieni, come Endlos, Laputa, Yuzrab e simili. Alaric non ci aveva mai creduto veramente, immaginando che fossero racconti di uomini resi folli dal loro abuso della magia, eppure ormai era chiaro che lui ad essersi sbagliato e a rischiare di diventare folle. Perlomeno un'ultima azione poteva compierla: massacrare delle macchine prima di andare all'altro mondo.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: ottimale
Stato psichico: sconvolto, sospettoso, determinato a porre fine alla propria vita in modo onorevole
Energia: 110%
Abilità passive: Veggente (riflessi migliorati ed eventuali visioni profetiche fuori dallo scontro)
Bene, scusa il ritardo! Il mio inquisitore decide di andare a ficcarsi nei casini, sperando che nessuno lo fermi. Credo sia scontato dire che io spero l'esatto contrario, ma lascio a te la decisione XP. -
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Sentì una mano sulla spalla, una stretta forte e decisa, e poi il nulla. Il mondo svanì davanti ai suoi occhi per poi ricomparire in un lampo accecante.
TU. RESTA. QUI.
Io vado a cercare quei disgraziati, e sei fortunato se non li uccido io con le mie stesse mani.
EHI VOI! Questo pazzo vuole suicidarsi:
tenetelo d'occhio, torno subito.
Solo allora si rese conto di essere stato trasportato completamente altrove, vicino a due guardie armate che lo fissavano con uno sguardo colmo di stupore e curiosità. La donna nel frattempo era sparita, scomparsa nel nulla nello stesso modo in cui era comparsa. Quando una delle guardie tentò di avvicinarsi e di afferrarlo per impedirgli di allontanarsi, gli ultimi milligrammi di pazienza in suo possesso si esaurirono completamente. Un lampo di plasma rovente saettò sul selciato, tracciando un solco tra lui ed i due soldati che stupefatti, fecero un passo indietro, cadendo col culo per terra.
Non provate a toccarmi! Non mi allontanerò da qui, né tenterò di nuocere a me stesso, ma se proverete anche solo per un istante ad allungare le vostre mani verso di me, io vi spappolo quelle vostre teste di cazzo!
E a rimarcare la propria posizione martoriò il terreno prima di annullare il flusso magico e far ritornare l'arma un semplice bastone da passeggio. Con lo sguardo perso nel vuoto, attese il ritorno della donna di cui aveva dovuto accettare l'aiuto. Se davvero fosse riuscita a trovare qualcosa, forse non sarebbe più stato necessario farla finita. Ed in caso contrario, beh, la sua arma aveva pur sempre una spada nascosta, no? Perfino gli eroi più autorevoli dell'antichità preferivano farla finita con una spada, piuttosto che continuare a vivere nel dolore o nella vergogna. Alle sue spalle poteva sentire i due soldati confabulare tra loro di "pazzia" e di "rinforzi", ma l'inquisitore non ci fece caso, non aveva tempo da perdere con quei due individui, per il momento. Improvvisa come una tempesta estiva, la misteriosa donna che lo aveva aiutato fino a quel momento, tenendo in braccio una piccola figura tremante e una mano mozzata. Lasciando cadere la propria arma, Alaric si avvicinò quasi correndo strappandole il bambino dalle braccia e stringendolo a sé come a non volersene più separare.
Bene. Fatto. Della donna niente, probabilmente è morta: non rilevo nessun'altra traccia neurale attiva.
...
Di questa che ne faccio? Vuoi ch'io provi a riattaccargliela?
L'uomo alzò la testa, piantando i suoi occhi in quelli di lei, incredulo e allo stesso tempo immensamente lieto di sentirglielo dire.
Se questo è in tuo potere ti prego, aiutalo ancora una volta!
Disse mentre il bambino, singhiozzando, raccontava qualcosa riguardo al corpo fatto a pezzi della madre, e al vortice che lo separava dalla sua mano, e di come si fosse allontanato, alla ricerca del padre o di qualcuno di famigliare.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: ottimale
Stato psichico: sconvolto, estremamente felice e grato
Energia: 110-10=100%
Abilità passive: Veggente (riflessi migliorati ed eventuali visioni profetiche fuori dallo scontro)
Tecniche attive: Frusta di ShaabCITAZIONEFrusta di Shaab:
"Oh no, la Frusta no! Signore abbi pietà!
Apparentemente un semplice bastone animato, ovvero un bastone che nasconde una lama lunga circa 50 cm, realizzato in legno d'acero con il pomo d'argento e adornato con delle rune, la Frusta di Shaab è un artefatto magico estremamente potente e raro. Concentrando la propria energia magica nell'oggetto, esso viene trasformato per buona parte della sua lunghezza in una lingua di plasma incandescente che può allungarsi fino a 5 metri dall'utilizzatore, e che, nonostante la scarsa portata, è in grado di provocare danni ingenti, data la propria natura instabile e le elevate temperature del plasma. Si dice che esso non sia altro che il sangue del potente demone Shaab, ucciso in tempi antichissimi dagli antichi stregoni. Perché la frusta resti attiva è necessaria di volta in volta pagare il costo desiderato, altrimenti il plasma si spegnerà e la frusta sarà inutilizzabile fino al turno successivo. I danni provocati sono tagli ed ustioni, ed ai consumi più alti il plasma è tranquillamente in grado di tagliare e fondere pietra e metallo, oltre che di troncare gli arti. Perché la tecnica si attivi la spada deve essere inguainata.
Consumo: variabile
Ecco qwua, nulla da aggiungere, è tutto come lo vedi XD. -
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L'inquisitore stette in silenzio mentre la sua salvatrice si prendeva cura del ragazzino ferito, mentre nella sua mente cominciava a farsi strada la consapevolezza di essere realmente "altrove", imprigionato probabilmente per sempre lontano dal suo mondo d'origine e con un figlio da crescere completamente da solo, ora che la sua dolce sposa era morta. Quando ebbe finito di sanarne la ferita, il bambino sprofondò nel sonno, appoggiando la testa sulla spalla del padre. A quel punto la donna gli rivolse nuovamente la parola, con quel suo tono sferzante e caustico:
«Vedi di badare a lui e di non fare cazzate. Tanto fallirai lo stesso come padre, sappilo. Ma almeno non quanto suicidandoti. Mh, forse di più magari, ma non nella stessa maniera comunque.»
Alaric non poté trattenere un sorriso sarcastico, con gli occhi colmi di una sorte di maligno divertimento, prima di rispondere finalmente per le rime alla donna.
"Grazie ancora del tuo aiuto, mia signora. Già, sarò quasi sicuramente un fallimento, come padre, ma mai quanto te come persona..."
Raccolse da terra la sua arma caratteristica, prima di voltarsi e fare alcuni passi verso le guardie, per chiedere loro di scortarlo fin nella città volante, quando si bloccò di colpo, voltando il capo appena per un attimo.
"Effettivamente si. Oltre a levarmi dalle palle, si so che sarebbe la tua risposta più gettonata, c'è qualcosa che posso fare io per te, in modo tale da non avere nessun tipo di debito nei tuoi confronti? È una cosa che detesto."SPOILER (clicca per visualizzare)Situazione fisica: incolume
Situazione psicologica: sollevato, intenzionato a sdebitarsi con la sua salvatrice.
Energia: 100%
Ecco fatto, finalmente ho trovato le energie per completare il post! Spero che vada bene. -
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