Questa non è l'isola di File!

Di tutti i posti da andare a visitare, Berjaska era forse uno di quelli peggiori: non era di certo il luogo adatto per fare una gita turistica, ne tantomeno per sbucare dal Maelstrom. Ma peggio di quelle due alternative era sicuramente il fatto di recarsi in quel luogo volontariamente. Era una cosa da pazzi viste le creature che vi abitavano, ma c’era qualcuno che dei pericoli se ne fregava altamente e che in quel momento si stava proprio recando sull’isola vulcanica con un sorrisone stampato in faccia.
Forza uomini! Metteteci più impegno!
A parlare fu un ragazzo dai lunghi capelli neri e con la faccia piena di piercing, il quale si trovava sulla prua di una scialuppa che tagliava il mare avanzando in direzione di Berjaska. Se ne stava con un piede appoggiato al bordo della barca, la mano appoggiata alla gamba e l’altra protesa in avanti a indicare la loro meta. E mentre il vento smuoveva la sua chioma, era possibile notare un altro esserino sulla sua testa... un gatto bipede somigliante a una pantera anch’esso in una posa abbastanza eroica. Entrambi non vedeva l’ora di mettere i piedi sulla terra ferma.
Ricorda che dobbiamo solo recuperare qualche provvista.
Commentò con saggezza il micio, quando ormai ci voleva molto poco ad arrivare. Ovviamente la barca non si muoveva da sola, alle loro spalle infatti c’erano tre persone intente a remare con forza. Erano vestite in stile piratesco e uno di quei tizi aveva un grosso bernoccolo sulla testa... chissà perché. Tutti e cinque comunque provenivano dalla nave attraccata a largo, una nave scura e minacciosa con una bandiera pirata che sventolava sprezzante. Era una giornata tranquilla, quindi avevano deciso di andare a recuperare un po’ di carne anche se qualcuno aveva anche altri motivi... come ad esempio affrontare una delle forti creature che dimoravano sull’isola.
Vaaaaa bene!
No, nessuno credeva a quelle parole, ma nessuno osava contraddirlo. Lily evitava perché sapeva quanto il suo compare fosse uno zuccone, mentre gli altri tre non volevano beccarsi altri cazzotti, quindi aveva accettato di buon grado di accompagnare il loro superiore. Comunque, una manciata di minuti dopo il gruppo raggiunse finalmente la riva e Gajeel diede disposizioni ai suoi uomini di aspettare sulla costa, dicendogli di fuggire nel caso in cui la situazione fosse peggiorata... mentre lui insieme all’Exceed si inoltrava nella foresta.
Senti qualche minaccia?
Domandò la pantera in miniatura, ma il ferroso fece segno di no con la testa: al momento era ancora tutto tranquillo. Passarono appena una manciata di minuti prima che i due iniziassero a udire qualcosa di strano... erano urla. Insomma, non il giusto biglietto da visita per Berjaska. Mentre si avvicinavano il naso del Dragonslyer captò anche un odore diverso, strano: quasi artificiale. Superato anche l’ultimo cespuglio, finalmente i due si ritrovarono davanti a una creatura strana che di certo non era una bestia feroce... ma nemmeno un essere umano.
E tu cosa saresti?
Domandò Gajeel indicandolo con il dito e osservandolo con un’espressione abbastanza incuriosita. Non aveva mai visto una creatura simile e nemmeno Pantherlily... anche se quest’ultimo accolse l’evento con gioia, sembrava che almeno per il momento il teppista avesse dimenticato i suoi propositi bellicosi.

Ormai i due pirati avevano già capito che quel coso sapesse parlare, ma vederlo con i propri occhi aveva sempre un che di particolare. Però anche Lily alla fine era un animale parlante, quindi non dovevano sorprendersi proprio di nulla, soprattutto il micio vista la sua stessa esistenza... in qualche modo pensava di essere un po’ unico, insomma, non si aspettava di incontrare una creatura che gli somigliasse nel suo essere un animale parlante.
L’essere si rivolse subito a Gajeel e quest’ultimo lo fissò con un’espressione incuriosita, inclinando leggermente il capo verso destra... mentre il gatto lo inclinò nella direzione opposta. Era incredibile come fossero in sintonia quei due. La situazione era comunque abbastanza strana, quel coso infatti sembrava che stesse parlando con qualcun altro che non era l’interlocutore che aveva davanti, per questo il ferroso si grattò la testa un po’ imbarazzato, non sapeva davvero come reagire. Lily invece aveva iniziato a fissare l’animale con un’aria indagatoria, voleva vederci chiaro.
...un digiche?
Domandò il borchiato che proprio non aveva capito una mazza, non aveva mai sentito parlare di Digimon, Digiworld e tribù dei Kuku... ma almeno conosceva il pugilato. E poi aveva detto che era forte, la cosa stuzzicava parecchio la curiosità del capellone che iniziò a sorridere. Di tutt’altro avviso era invece Lily, il quale era appena stato definito qualcosa di molto strano, quindi era meglio mettere subito in chiaro le cose prima di incappare in qualche malinteso.
Gatomon? No, io sono un gatto: un Exceed per la precisione e mi chiamo Pantherlily... e questo tizio invece si chiama Gajeel e credo che sia un essere umano.
Quella battuta scatenò una risata nel ragazzone, visto che in effetti il suo piccolo amico aveva ragione. Lui era un Dragonslayer, un umano in cui però scorreva del sangue di drago e anche la magia che quelle creature maestose praticavano. Però il borchiato non era tipo da spiegazioni, così lasciò parlare il suo ancora compare.
Non so cosa intendi con mondo reale, però questo è Endlos. E a giudicare dalle tue parole mi sa che sei un naufrago, risucchiato dalla corrente dimensionale che prende il nome di Maelstrom.
Spiegò così l’Exceed dando modo al nuovo arrivato di assimilare quelle informazioni, spesso infatti era una cosa molto difficile da accettare per i naufraghi. Ovviamente di tutto ciò al moro non importava, lui aveva altre idee per la testa e non tardò ad esternarle.
Ehi, vuoi fare a botte?
Domandò Gajeel sollevando i pugni per mettersi nella tipica posizione da pugile, sfidando con lo sguardo il... Digimon? Facendo comunque sospirare il piccolo Lily: il suo amico era sempre uguale, per lui combattere era tutto e non ci si poteva fare nulla.

Digimon e Digiworld erano due parole davvero strane, sia Lily che Gajeel non le avevano mai sentite... esistevano così tanti mondi che era pressoché impossibile conoscerli tutti, così come le creature che vi abitavano. Per un abitante di Endlos tutto ciò era abbastanza normale, visto che da sempre i naufraghi giungevano sul Semipiano e probabilmente furono proprio loro a creare una popolazione stabile in quel frammento di mondi. Era quindi abbastanza normale per un endlossiano fare incontri particolari, quello non era il primo e non sarebbe stato nemmeno l’ultimo.
Per la contentezza del borchiato, comunque, il piccolo essere decise di accettare la sfida proposta... per i veri guerrieri era impossibile resistere a una chiamata come quella. Il suo sguardo però era abbastanza strano, infatti il cosomon non stava fissando gli occhi rossi del ferroso, bensì quelli neri dell’Exceed e ciò preoccupò abbastanza quest’ultimo. Nel suo mondo avrebbe accettato un duello senza nemmeno pensarci, ma in quel mondo lui era abbastanza indifeso, avendo perso i suoi poteri, quindi l’unica cosa che poteva fare era volare via. E quando l’anima partì all’attacco, istintivamente il micio si infilò nel cappuccio della felpa del suo amico, lasciando tutto nelle mani del Dragonslayer.
Ehi, sono io il tuo avversario!
Sbraitò il moro preparandosi a combattere, anche se era totalmente impreparato da quel che sarebbe successo di li a poco. Infatti il digicoso si bloccò di colpo, come se si fosse improvvisamente congelato mentre i suoi occhi lampeggiavano dall’azzurro al giallo a intermittenza... finché l’essere non cadde a terra senza un apparente motivo. Gajeel si grattò quindi la testa, mentre Lily faceva capolino da dietro la spalla per osservare la situazione, ma nemmeno lui capì davvero cosa stesse accadendo.
Che tipo di problemi hai?
Domandò il borchiato piegandosi sulle ginocchia, assumendo una postura accucciata e poggiando le mani sulle ginocchia, giusto per vedere un po’ più da vicino il suo avversario. Era tutto abbastanza curioso, sembrava quasi una scena comica.
Sei stanco per il viaggio?
Chiese invece l’Exceed ancora un po’ preoccupato, questa volta se l’aveva vista davvero brutta... e in un certo senso gli mancavano davvero i suoi poteri, ma purtroppo per il momento non poteva farci nulla, ma un giorno sarebbe riuscito a recuperare tutto, ne era certo.

Ormai era abbastanza evidente, sia agli occhi di Lily che a quelli di Gajeel, che quel coso avesse dei grossi problemi nella sua testa. Le cause potevano essere molteplici, una su tutte era il viaggio nel Maelstrom che in molti casi poteva provocare dei danni sia fisici che mentali... o almeno ciò accadeva solo a pochi sfortunati e non era la consuetudine. Ovviamente poteva anche essere stato sempre così, i due pirati non potevano saperlo con certezza.
Qualche attimo dopo, comunque, ci pensò quel digimon a mettere in chiaro le cose: all’interno di quel corpo erano in due. Il moro si grattò la testa a causa della confusione, infatti non ci stava capendo molto e per quanto ne poteva sapere il suo interlocutore magari era completamente fuori di testa. Le due entità avevano anche dei nomi, uno si chiamava Gregory e l’altro Gaomon... chissà, ciò poteva essere anche la verità, in caso contrario si trattava di schizofrenia. L’ultima ipotesi per forza di cose la pensava solo l’Exceed, Gajeel non era tipo da certe cose.
Quando la creatura si rivolse al micio, quest’ultimo annuì positivamente e si preparò a rispondere alle domande che colui che rispondeva al nome di Gregory gli aveva appena posto... era come se i due membri più saggi si intendessero alla perfezione, al contrario dei loro compari impulsivi. Anche se diversi, erano tutti molto più simili di quanto si potesse pensare.
Come ho detto prima il Maelstrom è una corrente, proprio come quella che può attraversare un oceano... solo che esso viaggia tra gli universi. Ed esiste un numero infinito di universi.
Spiegò il felino con calma, senza nessuna fretta.
Il Maelstrom agisce in un modo totalmente casuale, la sorte ha scelto voi due senza un motivo preciso... e probabilmente il viaggio dimensionale ha causato la vostra “fusione”.
Non potevano esserci altre spiegazioni e conoscendo quel mondo, trarre certe conclusioni era davvero molto semplice... ci si faceva il callo dopo un po’.
Voi... due, siete dei naufraghi dimensionali.
Commentò poi Gajeel mentre si alzava nuovamente in piedi, incrociando poi le braccia al petto visto che la scazzottata sembrava al momento rimandata. Sapeva come la pensava Lily, quando si incontrava un naufrago bisognava sempre aiutarlo! O picchiarlo in caso di ostilità, ma non era di certo quello il caso... almeno per ora.

Ormai era abbastanza evidente che dentro quel corpo erano in due, ma per fortuna una delle parti era molto più ragionevole dell’altra e ben presto si rese conto della situazione particolare in cui si trovavano... era una cosa davvero curiosa, più unica che rara. Il Maelstrom però agiva in modi imprevedibili e sconosciuti, in qualche modo la corrente influiva sulle capacità dell’individuo, ad esempio Lily aveva perso gran parte dei suoi poteri ma in altri casi i poteri erano aumentati. Era una cosa totalmente causale che non si poteva proprio controllare.
Quando però l’altra personalità espose il suo desiderio di vendetta nei confronti del Maelstrom, Gajeel scoppiò a ridere e lo fece davvero di gusto, mentre il felino sorrise divertito... c’erano ancora un sacco di cose che quei due non sapevano, ma infondo era anche normale. Con il tempo avrebbero appreso il necessario, ma per il momento andava bene così.
Il Maelstrom non si può picchiare, è impossibile.
Aggiunse poi il Dragonslayer con la sua solita aria strafottente, sarebbe piaciuto anche a lui combattere con un avversario tanto forte... ma qui si parlava di sconfitta in partenza. Comunque all’improvviso il moro perse ogni allegria e la foresta si fece di colpo silenziosa. Anche Lily capì che c’era qualcosa che non andava, l’atmosfera infatti si era fatta davvero pesante. Il ferroso sciolse le braccia e iniziò a guardarsi attorno, percependo un odore forte e minaccioso... poi un suono alle sue spalle lo fece voltare e saltò di lato appena in tempo, visto che uno spadone si era schiantato sulla sua precedente posizione. In quel momento dalla vegetazione sbucò una creatura.
Di tutti, proprio loro.
Disse l’Exceed aggrappato alla chioma del borchiato... e no, non aveva sbagliato la parola. Quei cosi si muovevano sempre in gruppo e infatti un altro si parò davanti al digimon. Erano grossi, massicci e armati di spadoni, ma ad un primo sguardo quei Raargoth dovevano essere davvero giovani e quindi impegnati nel rito di passaggio, uno dei tanti presenti nella loro rozza cultura. Gajeel comunque sospirò, quei così erano forti e davvero fastidiosi da combattere, di certo non si sarebbero arresi facilmente.
Ecco, questi puoi picchiarli.
Commentò il ragazzo con un sorriso di sfida, proprio mentre un colosso si scagliava in direzione del piccolo Gaomon, menando un fendente con l’intenzione di tagliarlo a metà. Mai come in quel momento il detto “stupido come un Raargoth” era più appropriato, ma non era tempo di fare battute visto che l’altro stava caricando proprio il Dragonslayer.

Quello che aspettava Gregory e Gaomon era un difficile combattimento di coppia, per vincere bisognava essere completamente in sintonia... ma anche per evitare di perdere la testa, nel vero senso della parola purtroppo. L’inizio non fu dei migliori e infatti il corpo del digimon si ritrovò a terra, proprio come era successo pochi minuti prima e fu solo per un colpo di fortuna che quell’errore non costò caro ad entrambi. Il fendente venne evitato con sommo dispiacere per il Raargoth, i quale però si trovò spiazzato dal successivo assalto del uso piccolo avversario.
Ripresosi dall’indecisione, Gaomon partì subito all’attacco e il suo balzo prese alla sprovvista il nemico, il quale fece appena in tempo a sollevare la spada per difendersi, lasciando impattare il colpo avverso sulla lama che però gli si schiantò in faccia, proprio sul naso. Distratto dal dolore al setto nasale, il Raargoth rimase inerme al successivo assalto e la scarica di pugni lo colpì all’addome... l’armatura attutì ben poco, facendo piegare in due il colosso.
Sull’altro campo di battaglia intanto, Gajeel se la stava vedendo con un altro nemico cornuto, ma quella giovane bestia non poteva far molto contro un avversario abile come lui. Il cucciolo menò un fendente con l’intento di tagliarli la testa, ma il moro fermò quest’ultima direttamente con i denti, mordendo il filo della lama prima di serrare le fauci e staccarne un pezzo. L’orco rimase abbastanza stupito mentre osservava la sua rozza spada con un morso su di essa, però quel ferro non era di gradimento per il borchiato, che sputò a terra il frammento.
Che è sto schifo? Non mi piace proprio!
Si lamentò il ragazzo mentre sollevava la gamba, pronto a sferrare un calcio all’addome del mostro... nello stesso istante la gamba divenne metallica e non appena il calcio venne sferrato, la gamba si allungò di colpo assumendo la forma di una possente colonna grigiastra che travolse il nemico, facendo rotolare il suo enorme corpo indietro per qualche metro. Nello stesso istante l’avversario di Gaomon era di nuovo pronto a colpire, afferrò quindi la spada con entrambe le mani e menò un fendente dall’alto verso il basso, con l’intento di tagliare a metà il digimon.

La situazione si stava facendo ogni secondo più critica, almeno per Gregory e Gaomon. Quello era il loro primo scontro da quando il loro corpi erano divenuti uno solo, di sicuro non era per nulla facile gestire un combattimento quando le menti erano due... dovevano collaborare se volevano sopravvivere. Eppure anche coordinandosi, la forza del loro avversario era schiacciante e il loro attacchi non riuscivano proprio a superare la straordinaria resistenza che caratterizzava i Raargoth... quei cosi erano delle macchine da guerra, nel bel mezzo di una delle loro cacce.
In ogni caso il digimon riuscì nell’impresa di fermare quel fendente, schivò la lama per incontrare direttamente l’elsa che si abbatté sui suoi pugni. La forza del nemico era grande e la pressione esercitata continuava ad aumentare, il piccolo corpo di Gaomon non poteva resistere a lungo e infatti in un attimo raggiunse il limite. Bisognava fare qualcosa e andava fatta subito, ma per fortuna il pensiero di Gregory giunse al momento opportuno e grazie ad esso il piccolo corpo saltò indietro, lasciando che l’immenso spadone si schiantasse sul terreno con un tonfo sordo. Erano riusciti a scamparla, ma quanto sarebbe durata ancora la loro fortuna?
Il loro avversario era già pronto ad attaccare ancora, questa volta con maggior foga rispetto a prima... scattò in avanti con aria minacciosa, ma il suo cammino fu presto interrotto. L’altro colosso infatti volò letteralmente addosso al primo ed entrambi finirono a terra abbastanza sorpresi... o almeno, solo uno rimase abbastanza sorpreso visto che l’altro era al momento al tappeto. Un Gajeel completamente rivestito di lucenti scaglie metalliche si scrocchiava i pugni, mettendosi subito dopo in posizione da combattimento: il suo sguardo era minaccioso, diverso rispetto a prima.
Allora, avete finito?
Il Raargoth ancora vigile ringhiò, sembrava volesse riprendere lo scontro ma ci ripensò... si caricò l’amico in spalla e fuggì in mezzo alla vegetazione, proprio come era arrivato. Un istante dopo la situazione finalmente si stabilizzò e anche il borchiato tornò normale, facendo si che sbucasse nuovamente Lily che riprese posizione sul capo dell’amico.
Propongo di allontanarci dalla zona il più presto possibile, prima che arrivino i rinforzi.
Era la cosa più giusta da fare quella, quei cosi erano numerosi e affrontarne troppi era decisamente un suicidio... anche il ferroso era d’accordo, ora non restava altro da fare che attendere la reazione degli altri due, ma probabilmente nemmeno loro avevano intenzione di restare li in mezzo al nulla. Berjaska poi non era il luogo giusto dove fare conversazione, come avevano appena potuto constatare.
Dai, che state aspettando!
Sbraitò il capellone prima di iniziare a muoversi, riprendendo la strada che aveva percorso per arrivare in quel preciso punto. Purtroppo non avevano avuto tempo di reperire provviste, ma c’erano tante isole a Ovest dove cacciare, non era un problema.