The Cage

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    Impeto e tempesta

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    "In una sera fatta di rosa e di mistico azzurro
    ci scambieremo un unico lampo
    come un lungo singhiozzo, tutto carico d'addii;

    e più tardi un angelo, aprendo le porte,
    verrà a rianimare, fedele e giocoso,
    gli offuscati specchi e le fiamme morte".


    Charles Baudelaire

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    Santuario delle Spine, Latifondo.
    Presidio Errante, Endlos.

    Percorrere l'intero perimetro della stanza con lo sguardo alla disperata ricerca di una via di fuga fu del tutto inutile. Nonostante le candele sparse sul pavimento illuminassero buona parte di quell'enorme caverna in cui l'umano l'aveva condotto, restavano ombre spaventose agli angoli in grado di celare chissà quali mostri.

    Aveva paura.

    Le zampe immobilizzate, tremanti, avevano perso la forza di muoversi, di sbattere gli zoccoli sull'altare di pietra nella speranza che accadesse qualcosa... o semplicemente per dar sfogo ai suoi istinti. Come un lampo, la luce percorse per intero la superficie affilata di una lama ricurva fra le mani del suo padrone, ma quasi non se ne rese conto, troppo spaventato per osservare e comprendere.

    -Ahk mi la fa. Ahk mi la fa.

    Un rumore agghiacciante venne da fuori. Sembravano urla, un verso inumano ed orrendo come il dolore e la morte. Il suo corpo bestiale si tese in un fascio di muscoli, gli occhi sbarrati e le orecchie ben tese.

    -Ahk mi la fa. Dajinai, kimirat.
    Proteggici.


    La lama affondò, squarciando le sue carni, coprendo l'altare di un velo rosso.
    Le urla si acquietarono, ed il mondo cadde nel buio.
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    Giardino dei Dimenticati.
    Presidio Errante, Endlos.

    Un giovane uomo dai capelli scuri e gli occhi color nocciola attendeva paziente il sopraggiungere del tramonto osservando alcune lapidi sparse in quel cimitero monumentale. La torcia era già accesa; con le sue tinte d'oro e cremisi riscaldava il blu del cielo ed il verde tappeto sulla terra morbida.

    La divisa nera del Presidio Errante, in quel momento, gli sembrò terribilmente perfetta per un lutto; guardandosi intorno si rese conto di quanto fosse vasta quell'area. Quanti dei suoi cari erano sepolti nella terra? Quanti amici adagiati in quelle costruzioni di pietra all'orizzonte?

    Ancora in attesa, abbassò il capo e chiuse gli occhi.
    Forse una preghiera per loro non sarebbe stata poi così sbagliata.
    Nemmeno per lui, che aveva smesso di credere agli dei.



    Quest Master's voice

    Iniziate la vostra quest al Giardino dei Dimenticati. La descrizione è qui: LINK.

    Ad aspettarvi, un soldato di Laputa. Siete lì come volontari pagati dal Presidio Errante: avete accettato di far ronda nel cimitero di notte perchè, a quanto pare, qualcuno si diverte a deturparlo con atti vandalici.
    Avete accettato il lavoro tramite bando su alcuni volantini sparsi per la Città Bassa e non avete ancora parlato con nessun datore di lavoro: il vostro primo incontro con l'autorità è questo, l'ora e il luogo erano scritti sul volantino.

    Prossima scadenza: Martedì 14 Gennaio (compreso).



    Tutorial

    Ecco un piccolo tutorial, per chi ha iniziato la quest con l'intento di capire qualcosa in più della parte tecnica del gdr e del forum in generale. Per questa ragione darò un'infarinatura di base su regole, usanze e termini strausati da giocatori esperti e spesso lasciati senza spiegazione perchè considerati troppo comuni per porci attenzione.

    Ovviamente le regole son troppe per essere elencate tutte, quindi cercherò di darvi soltanto le basi per muovervi e non trovarvi bloccati a causa di dubbi e perplessità facilmente superabili.

    Tra le varie basi ficcherò anche inezie ed apparenti "cretinate", perchè non sono a conoscenza del vostro livello di partenza e sono abbastanza sicura che non sia lo stesso per ciascuno, quindi preferisco partire dallo zero più assoluto piuttosto che ficcare nozioni spezzate e mandarvi nella confusione più totale.

    Finito questo papiro, direi che possiamo iniziare ^O^




    Questa scena si apre come una Quest.
    Su Endlos esistono quattro tipi di gioco:

    1. Le scene o giocate semplici, in cui manca la figura del Quest Master*;

    2. Le Quest, dove regna la figura del QM;

    3. Le Scene Masterate, simili alle Quest, se non per la lunghezza (in genere non superano gli otto turni) e/o il numero di partecipanti (ridotto a uno soltanto);

    4. I combattimenti.

    Ciò non toglie che una scena semplice possa diventare un combattimento e viceversa, o che ad esempio in quest ed in scene masterate vi siano duelli. Quindi quelle che vi ho dato sono solo nozioni orientative, necessarie soprattutto nella richiesta di punteggi negli sportelli della burocrazia, perchè ogni tipo di gioco ha valutazioni diverse ed è necessario saperle ricondurre al modello di base.

    Tornando a noi, ogni i tipo di giocata ha dei punti in comune con le altre, primo fra tutti il post introduttivo.
    Nel primo post si descrive sempre l'arrivo o l'esistenza del personaggio in una determinata ambientazione, soffermandosi su elementi del paesaggio, dell'aspetto fisico dei presenti o di sè stessi, di parti dell'ambientazione, di background** del personaggio o qualunque altra cosa che possa introdurre la presenza del vostro alter ego in quel posto ed in quella situazione. Non c'è una regola di base, avendo ognuno uno stile diverso, tuttavia è di sicuro il momento adatto per soffermarsi su dettagli che probabilmente durante la quest finiranno poi per passare in secondo piano come il vento che soffia sulle spighe di grano o boh, uno sguardo, un dettaglio dell'abito o semplici decorazioni di un muro. Nel mio post ho detto l'essenziale per non appesantire la lettura di questo papiro, tuttavia spero che coglierete il mio consiglio per porre maggiore attenzione di quanta ne ho data io alla parte descrittiva e all'introduzione del vostro arrivo.

    Altro consiglio: anche se vi piace scrivere e nessuno stabilisce limiti di post, per quanto sia piacevole una introduzione ben strutturata ed un'attenzione ai dettagli essenziale per chi gioca di ruolo, di sicuro non piace ritrovarsi a dover leggere un poema di frasi vuote, lungaggini varie e cose fondamentalmente inutili.
    In parole povere: si scrive quando c'è qualcosa da dire, altrimenti è meglio un post piccino.
    Ricordate bene: la quantità non corrisponde con la qualità.

    A tal proposito, elenco un pò di regole base per la scrittura di un post, giusto per rinfrescarvi la memoria e mettere ordine generale:

    Come postare:***

    Scrittura->Per la narrazione, portata avanti in prima, seconda o terza persona, si è soliti usare il font di base, anche se alcuni usano il corsivo. Il dialogo va posto fra virgolette o trattini, i pensieri con una simbologia diversa. Questi due elementi (in particolar modo il dialogo) per risaltare maggiormente nel narrato sono spesso colorati facendo attenzione a mantenere la stessa tonalità almeno per tutta la giocata, in modo da non confondere i giocatori che ruolano**** con voi. Personalmente ritengo che inserire pensieri in prima persona sia poco narrativo e per niente caratterizzante, quindi vi consiglio di evitarli, sostituendoli con impressioni direttamente nel narrato. Queste ovviamente son semplici indicazioni, siete liberissimi di adottare lo stile che preferite, l'importante è che sia resa ben chiara la differenza fra le varie parti.

    Spoiler-> Nelle quest, in spoiler vengono inseriti l'inventario e abilità passive (in ogni vostro intervento) e tecniche attive (solo quando servono e solo se utilizzate).
    Alla fine o all'inizio dello spoiler, inserite SEMPRE lo status del vostro pg, e cioè l'energia, il mana (100% all'inizio, se non avete passive che lo modificano), lo status fisico (illeso, ferite ecc.) e quello psicologico (concentrato, spaventato, sotto influssi psion ecc.).
    Alcuni inseriscono pure un riassunto delle azioni svolte.

    Altro-> nel caso vi siano alcune cose non inerenti al gdr vero e proprio, è possibile segnalarlo fra OT. Se possibile comunque è meglio evitare per non "sporcare" i combattimenti, l'utilizzo di mp o msn per chiarimenti sarebbe meglio
    Detto ciò vi dò un in "bocca al lupo" e partiamo subito!





    *Quest Master: abbraviato "QM" è colui che gestisce il gioco, limitatamente all'evento. Solitamente ha potere assoluto sulla vostra quest, pertanto è tenuto ad essere chiaro nelle condizioni del bando nel momento in cui la propone, o comunque accomodante durante il gioco (qualora mancassero). Se fa qualcosa di non previsto che danneggia pesantemente i giocatori, questi possono appellarsi allo staff.
    **Background: trascorso del personaggio; può includere sia quello accennato in scheda, sia eventi di giocate concluse dal personaggio.
    ***Postare: termine slang, vuol dire "scrivere post".
    ****Ruolare: termine slang, vuol dire "giocare di ruolo".
     
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  2. Marvick
     
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    -Narrato
    -"Parlato mio"
    -"Parlato di altri"
    -Pensato

    Scheda


    Il cielo si stava tingendo di rosso.
    Una solitaria figura incappucciata e avvolta in un mantello nero stava salendo lentamente la gradinata che dalla Città Bassa portava al Latifondo. Il suo sguardo era perso all'orizzonte, al punto che più di una volta rischiò di inciampare sugli scalini.

    Alcuni giorni prima aveva visto un volantino, ora piegato con cura in una tasca del suo mantello, che chiedeva la disponibilità di qualche volontario per una ronda notturna nel Giardino dei Dimenticati, vittima di atti vandalici. C'era una paga, naturalmente, e un po' di soldi non gli dispiacevano, anche se non erano il suo primo pensiero. Non era particolarmente eccitato all'idea di girare in un cimitero di notte, e non ne era neanche spaventato d'altra parte, ma almeno era meno noioso di quel che faceva di solito. Cioè leggere e scrivere rune a stento comprensibili da lui stesso.

    Arrivato a destinazione, una collinetta artificiale, ricoperta di lapidi e monumenti funebri, cercò con lo sguardo la persona che doveva incontrare. Individuarla non fu difficile: nonostante la sua divisa nera non lo rendesse molto evidente, la torcia accesa che teneva in mano gli illuminava il volto, nella luce della sera che andava scemando.

    Si avvicinò, zigzagando tra le lapidi. Aveva già slegato la lancia da dietro lo zaino, e ora la usava come bastone da passeggio. Il suo volto, coperto parzialmente dal cappuccio, portava la sua perenne espressione indifferente.

    "Buonasera, io sono Marvick" disse, estraendo il volantino, e dispiegandolo davanti alla guardia "e sono qui per la ronda notturna."
    Un soldato principiante... era un po' fastidiosa l'idea di farsi comandare da un ragazzino, ma in effetti aveva scelto lui di non essere un aviatore.
    Si guardò intorno, e aggiunse: "A quanto pare non c'è molta gente... credi che arriverà qualcun altro?"

    Abilità Passive:

    Mantello Planare
    Durante i suoi studi, Marvick ha viaggiato per moltissimi piani di esistenza. Raccogliendo da ognuno diversi materiali, ha cucito questo mantello, con maniche e cappuccio, che ha diverse proprietà magiche.
    Energia Positiva: Il Mantello Planare può attingere dal Piano dell'Energia Positiva, per supportare colui che lo indossa, permettendogli di combattere più a lungo senza stancarsi. [Abilità passiva, fornisce un 10% in più di energia]
    Volare: Il Mantello Planare, grazie al potere del Piano Elementale dell'Aria, permette al possessore di librarsi in aria a volontà, senza bisogno di ali. [Abilità passiva, volo, massimo 5 m di altezza in combattimento]
    Incantesimi Rapidi
    Dopo anni e anni di studio della magia dei piani, Marvick riesce a lanciare tutti i suoi incantesimi istantaneamente.

    Mana: 110%.

    Status fisico: illeso.

    Status mentale: calmo.
     
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  3. S t e e l
     
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    .:status personaggio:.|||||||||||||||| |scheda|
    .:angolo di narrazione:.|||||||||||||||||| | narrato .:parlato:. pensato |

    .:condizioni fisiche:. ottime;
    .:condizioni psichiche:. tranquillo;
    .:quantitativo energetico:. 100%

    .:abilità passive:.

    .:corpus:.
    -bonus passivo immunità al dolore in qualsiasi forma (eccetto provocato da attacchi mentali).
    -bonus passivo immunità a malattie e veleni.
    -malus passivo completa assenza di tatto, olfatto e gusto.


    .:tecniche utilizzate:.

    .:note:.
    nessuna.


    Un'odore di fiori freschi e il vociare di diversi stranieri, ecco come era stato accolto l'alchimista dal Giardino dei Dimenticati quella mattina presto. In realtà il profumo che impregnava l'aria non poteva più raggiungere l'uomo che si limitava, però, a fissare quella strana ma affascinante collina; era giunto su Endlos solo da pochi giorni e aveva deciso di fermarsi a Laputa per qualche tempo anche se, effettivamente, non aveva scopo nel rimanere lì se non il sincero interesse di visitare una città tanto affascinante quanto maestosa. Quella visita al Giardino dei Dimenticati, però, non era stata in realtà casuale ma, bensì, ispirata da un volantino che l'alchimista aveva trovato la mattina stessa appeso ad un muro. Su di questo si faceva riferimento ad un luogo situato nel Secondo Girone, quello del Latifondo, che l'armatura vivente non aveva ancora visitato, il Giardino per l'appunto. Così quel piccolo foglietto di carta aveva acceso il suo interesse, non tanto per la ricompensa offerta, quanto per la sua insaziabile curiosità e voglia di scoprire. Era così giunto fino all'ingresso del luogo in cui i morti riposavano nei loro freddi letti di terra, un riposo che forse lui non avrebbe mai conosciuto; quella vista, ad ogni modo, non suscitava nell'alchimista un senso di tristezza ma bensì di tranquillità e, in un qualche modo, di nostalgia. C'era qualche cosa in quel luogo che gli ricordava il suo passato: un colle illuminato dal Sole e una tomba appena riempita; forse il luogo dove aveva seppellito il corpo della sua amata, non riusciva a ricordare con certezza, ormai troppi anni erano passati e troppe memorie erano state distrutte dal lento incedere del tempo. Distolse lo sguardo da quel panorama abbassandolo, solo in quell'istante si accorse di stare ancora stringendo in mano il volantino che aveva strappato dal muro. Rimase qualche altro secondo assorto nel contemplare i raggi del Sole che abbracciavano le numerose lapidi del camposanto fino a quando la sua decisione non fu presa: sarebbe tornato la sera stessa per accettare il lavoro proposto, era curioso di esplorare il Giardino di notte.

    Ad ogni modo il paesaggio che lo accolse quella sera stessa era molto diverso da quello che aveva potuto apprezzare con il favore della luce solare. Gli ultimi raggi rossastri del tramonto gettavano sulle lapidi e le piccole cappelle ombre inquietanti mentre il silenzio dominava assoluto, questo non donava però una sensazione di tranquillità e pace ma, bensì, un fastidioso senso di inospitalità, come se i rami degli alberi scheletrici fossero artigli pronti a strappare la vita dal finto corpo dell'alchimista.

    Acciaio mosse qualche passo all'interno del cimitero mentre gli ultimi raggi abbandonavano il cielo di Laputa, non ci mise molto a riconoscere una figura illuminata debolmente da una torcia in lontananza. Iniziò ad avvicinarsi fino a quando non riuscì chiaramente a distinguere una seconda figura nascosta dal buio della sera, probabilmente un altro volontario presuppose. .:Buonasera:. Disse una volta che fu abbastanza vicino. .:Sono qui per il lavoro:. Proseguì, mostrando all'uomo con la torcia (che era chiaramente il suo contatto vista l'uniforme da soldato) il volantino che aveva raccolto in mattinata; non si presentò ne a lui ne all'altro figuro, in parte perché non era più abituato ad interagire con altre persone e in parte perché quel posto gli dava una stranissima sensazione; Un'anima senza corpo in mezzo a corpi senza anima, ecco come si sentiva l'alchimista in quel preciso istante.
     
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  4. Adran do'Hawk
     
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    -Narrato
    -Parlato
    -Pensato


    Con la calda luce del giorno ormai in procinto di sparire dietro il profilo delle possenti mura cittadine, Isaac si avviò alla volta del secondo settore della città, quello che gli abitanti del Presidio Errante chiamavano Latifondo.
    Non era stato difficile ottenere informazioni sul luogo dove era diretto; due giorni prima, dopo aver visto l'avviso di reclutamento, si era rivolto ad un artigiano della città bassa, un uomo onesto che si era prodigato in istruzioni e consigli. A quanto pare aveva sentito anche lui di quegli scempi, sua moglie era sepolta lì. Fu quindi ben felice di aiutare.
    Aveva deciso di accettare quella convocazione, nonostante stesse a significare un impegno con delle Guardie Cittadine, d'altronde, un lavoro è pur sempre un lavoro e al momento le sue uniche finanze residue, languivano solitarie sul fondo del magro borsello che teneva legato sotto il corpetto.

    Le sue doti avrebbero certamente fatto comodo, uno come lui abituato a combattere protetto dall'oscurità, avrebbe sicuramente aiutato a far luce sui misteriosi atti vandalici che affliggevano quel luogo sacro.

    Una volta arrivato nei pressi del Giardino dei Dimenticati, lo accolse uno spettacolo maestoso. Un'esplosione di arancio e rosso tingeva il profondo cielo di Endlos, infiammando l'orizzonte e accendendo così in Isaac un forte senso di smarrimento. Quella vista lo inebriava, così come il penetrante odore di fiori che permeava l'aria; la sua mente vagò fino alle aride distese da cui era stato strappato via, e che lui chiamava Casa.

    Ancora estasiato dallo spettacolo cui aveva appena assistito, il Tecnocrate si affrettò, conscio del rischio di essersi attardato troppo. Una rapida occhiata nei dintorni gli fece scorgere la luce di una torcia che aleggiava silenziosa ai margini di quell'ampio spazio aperto. Giunto sul luogo della convocazione, si presentò al soldato che reggeva la torcia, con il tono più cordiale che riuscì a tirare fuori. Le Guardie lo mettevano sempre un po' a disagio.

    -"Salve, mi chiamo Hamok, sono qui per offrire i miei servizi per il turno di ronda notturna. E' con lei che devo parlare?"



    Disse rivolgendosi all'uomo armato.
    Al suo fianco notò una figura familiare. Si trattava del possente uomo in armatura che aveva conosciuto qualche giorno prima, al suo arrivo lì, poco fuori dalle mura di Laputa. Non ricordò il suo nome, così lo apostrofò con un semplice appellativo, porgendogli la mano in segno di saluto.

    -"Amico mio, è un piacere rivederti, immagino tu sia qui per la ronda, sono contento, i tuoi... ehm... muscoli... potrebbero farci comodo!"



    Poi il suo sguardo fu attratto dalla strana figura che si ergeva immobile a fianco alla guardia. Incappucciato in un lungo mantello, quello che, dalle fattezze, sembrava essere un uomo, reggeva un lungo bastone lavorato, e assisteva alla scena, impassibile.

    -"Salve anche a te, come avrai sentito, mi chiamo Hamok e stasera probabilmente lavoreremo assieme!"



    Disse sfoggiando un gran sorriso in direzione del suo interlocutore.

    Quell'essere lo metteva a disagio, sembrava uno di quei mostri usciti dalle fiabe, che nella sua terra, raccontavano ai bambini; uno di quegli esseri corrotti dalla magia, pervasi dalla sua essenza e da essa dipendenti. Astrazioni a lui sconosciute; esseri così, Stregoni li chiamavano, dalle sue parti non ce n'erano. Avrebbe dovuto fare attenzione.





    Condizioni Fisiche: In Piena Forma;
    Condizioni Psichiche: Guardingo;
    Quantitativo Energetico: 100%




    Edited by Adran do'Hawk - 9/1/2014, 01:38
     
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    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


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    Ho sbagliato a leggere il volantino.
    Sono un imbecille, lo so. Un imbecille con problemi di vista, un'approssimativa conoscenza della Lingua Comune di Endlos, e un pessimo paio di occhiali. Ora sono passato alle lenti a contatto, perché non sono così imbecille da girare con gli occhiali da sole di notte.

    E insomma, credevo si trattasse di sorvegliare un giardino normale. Un parchetto dal nome un po' macabro, ma comunque pieno di fiorellini, panchine e cose rassicuranti.
    Invece arrivo e mi trovo in mezzo a lapidi, cripte e santuari. Gli unici fiori presenti sono quelli nell'aria, pregna di un odore dolciastro e nauseante.
    Più che profumo di fiori, mi ricorda il tanfo del bidone dei rifiuti umidi.

    La triste verità è che sono una fighetta che strilla come una ragazzina davanti a ogni film horror. Scapperei a gambe levate, se non fossi così disperatamente bisognoso di soldi.
    Il mio cane fantasma invece sembra sentirsi a casa propria. Trotterella al mio fianco tutto felice, una forma sfocata e trasparente a stento visibile nella luce del tramonto.
    Per fortuna, il sole non è ancora calato. Ho qualche ora di penombra per abituarmi all'inquietantissimo ambiente.
    Le lunghe ombre delle lapidi si scansano al mio passaggio. La mia stessa ombra si sposta, nascondendosi alle mie spalle per lasciarmi tutto il sole possibile.
    Che carine.


    In un angolo del cimitero, un uomo in divisa e con una torcia in mano. Lo affiancano due inquietantissimi incappucciati, e una specie di armatura gigante.
    Sospiro.
    Prima di raggiungerli, mi tiro su il cappuccio della felpa. Giusto per adeguarmi allo stile del gruppo.
    «S-Siete della ronda al cimitero?» domando, lo sguardo fermamente puntato sui miei piedi.
    «Lazarus Lee.»
    Tiro fuori il volantino dalla tasca dei jeans e lo porgo al tizio che sembra una guardia.
    I miei compagni di gruppo sono così inquietanti che quasi rimpiango Gajeel.
    Capite a che livello è giunta la mia disperazione?


    Energia: 100%
    Mana: 100%
    Status fisico: illeso.
    Status psicologico: si sta cagando sotto.

    Passive
    CITAZIONE
    Manipolazione delle ombre
    Lazarus è in grado di manipolare la luce, o meglio, l'assenza di essa. È in grado di far muovere e cambiare forma alle ombre proiettate da sé stesso, dagli altri o da oggetti illuminati, di attenuare l'oscurità in una stanza o di intensificarla fino a rendere inutile ogni normale fonte di luce.



    Edited by Zero - 10/1/2014, 00:22
     
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    Impeto e tempesta

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    Giardino dei Dimenticati.
    Presidio Errante, Endlos.

    "Buonasera, io sono Marvick e sono qui per la ronda notturna.
    A quanto pare non c'è molta gente... credi che arriverà qualcun altro?"


    Il primo volontario si fece avanti fra la foschia, presentandosi educatamente. Il soldato rispose con un amichevole gesto del capo.

    -Non saprei, la paga però mi sembra buona- osservò, lanciando un'occhiata al volantino -Potrebbe...

    Non terminò mai la frase: lo sguardo incuriosito si posò su un cavaliere in armatura. Non l'aveva mai visto da quelle parti e, nonostante apparisse della stazza di un guerriero, aveva un nonsocchè di vagamente inquietante. Ad esempio mancava il cavaliere all'interno della corazza, giusto per dirne una.

    .:Buonasera. Sono qui per il lavoro:.

    Il soldato laputense annuì col capo, momentaneamente ammutolito. Sul Presidio Errante passavano un sacco di creature strane e spaventose, il Magister Khatep ne era la prova non-esattamente-vivente, ma una cosa del genere non l'aveva mai vista.
    Che strano il mondo.

    -"Salve, mi chiamo Hamok, sono qui per offrire i miei servizi per il turno di ronda notturna. E' con lei che devo parlare?"

    Il giovane in armatura annuì sorridendo. Controllò il sole ormai morente, sperando che calasse al più presto possibile. Aveva fame, era stanco della dura giornata di lavoro e... voleva tornare a casa dalla sua amata.

    «S-Siete della ronda al cimitero? Lazarus Lee. »

    Perfetto, erano tutti. Il sole tramontò e lui fu felice di poter finalmente passare il testimone ai presenti.

    -Bene, signori, ora direi che possiamo iniziare- introdusse brevemente, guardandoli uno ad uno -Il mio nome è Likad Odernak, e sono qui solo in veste di datore di lavoro.

    Terminate le presentazioni, estrasse da una borsa che portava con sè delle chiavi arrugginite. Le avvicinò al primo in ordine di arrivo -quel tale Marvick- e gliele passò senza aggiungere altro. Era evidente che fossero per entrare nelle ale interne del cimitero, dunque non v'era bisogno di approfondire la questione.

    -A causa di atti vandalici sono stati richiesti dei volontari a guardia di questo cimitero. Il vostro lavoro dura dal calar del sole all'alba: la paga di base è 10 fiorini, ma se acciuffate i colpevoli, sale a 100 fiorini a testa, per ciascuno.

    Detto ciò, si chiarì la voce con un colpo di tosse.

    -Ovviamente il compenso lo riscuoterete a lavor compiuto. Domande?

    Quest Master's voice

    Semplice post di dialogo con questo personaggio. Vi consiglio di porre tutte le domande sul caso che vi vengono (o meglio, vengono ai vostri alter-ego) direttamente in questo turno.

    Prossima scadenza: Venerdì 17 Gennaio (compreso).



    Tutorial Ok, davvero molto bene, andiamo avanti.
    Come avrete notato in questo mio post, ho mostrato (appositamente e forse in modo un pò forzato) la ragione per cui si cerca di utilizzare un colore per ciascun personaggio, possibilmente sempre lo stesso. Capita a volte, infatti, che si citino discorsi in prima persona fatti da un altro, sia questo un proprio png*, usato per l'occasione come comparsa, oppure un personaggio giocato da altri. Nel secondo caso è da specificare che nel gdr by forum non è possibile in alcun modo utilizzare e/o muovere a proprio piacimento personaggi altrui. Gli unici casi in cui è possibile sono quando il giocatore che possiede quel determinato personaggio ha dato il suo esplicito e totale permesso per farlo.

    Ci tengo a precisare che inserire troppe citazioni altrui rende il post un pò ripetitivo: io l'ho fatto in questo frangente per spiegarvi il concetto, ma non prendetelo alla lettera.

    Altra piccola nota rilevante è di non intaccare il background del presidio dove ci si trova utilizzando un png legato ad esso che può dare informazioni fuorvianti ai lettori, oppure comportarsi in modo scorretto rispetto l'ambientazione. Ad esempio, ammettendo che un giocatore o QM usi per una giocata un personaggio che fa il soldato a Laputa, dovrà giocarlo come soldato e non come, ad esempio, un alcolizzato, perchè così facendo screditerebbe indirettamente la guardia cittadina che di background (in questo presidio) è abbastanza fiscale sulla questione di disciplina militare.

    E' questo il motivo per cui certi tipi di pg li giocano quasi esclusivamente staffer o giocatori più esperti. Qualora un utente volesse crearne uno non gli è affatto vietato, tuttavia dovrà fare molta, molta attenzione a ciò che fa/dice, magari chiedendo chiarimenti allo staff competente.

    Altro dettaglio importante: il condizionale. Mi risparmierò la solita tiritera su quanto sia importante la lingua italiana, le sue forme verbali e queste in particolare, perchè (nonostante sia essenziale per un gioco in cui la scrittura prende tutto) non è quello il punto a cui voglio arrivare.

    In gdr si usa il condizionale per indicare azioni fattibili, ma che potrebbero non verificarsi, a seconda di cosa decidono i giocatori con cui si ruola.
    Se ad esempio io tiro uno schiaffo a "giocatore X", dovrò scriverlo al condizionale perchè, per regolamento, il giocatore ha la possibilità di scansarsi, se desidera.

    Sebbene sembri una cretinata, è bene tenerlo a mente, perchè spesso dire la stessa frase in indicativo o in condizionale potrebbe generare comportamenti antisportivi, anche inconsapevoli (in gdr si usa il termine "lamer"), perchè andrebbero a minare la libertà di gioco ed interpretazione dell'altro.

    Questo ultimo punto lo affronteremo meglio durante il combattimento =)



    *Png: acronimo di Personaggio Non Giocante. Su endlos è usato per indicare personaggi o comparse privi di scheda, che comunque possono essere utilizzati a scopi narrativi.
     
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  7. Marvick
     
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    -Narrato
    -Pensato
    -"Parlato mio"
    (Il parlato altrui è nel colore del post originale)



    Il soldato non aveva ancora finito di parlare, che era già arrivato un altro individuo, in armatura. Marvick notò con sincera curiosità che, in effetti, l'individuo non c'era dentro l'armatura. Avrebbe voluto chiedergli come aveva fatto a trasferire (oh mio dio che figata quell'armatura cammina) la sua anima lì dentro, ma al momento non gli sembrava il caso.
    L'armatura parlò.

    .:Buonasera, sono qui per il lavoro.:.

    Buonasera, sono qui per il lavoro. Punto. Non si era presentato, non aveva fatto discorsi inutili sul tempo, le mezze stagioni e ai miei tempi non andavamo in giro ad imbrattare i cimiteri la generazione di oggi è viziata non ci sono più i valori di una volta. Quel robot gli stava simpatico.
    Ma proprio quando cominciava ad essere ottimista sui suoi compagni, eccolo che arriva...

    -"Salve, mi chiamo Hamok, sono qui per offrire i miei servizi per il turno di ronda notturna. E' con lei che devo parlare? Amico mio, è un piacere rivederti, immagino tu sia qui per la ronda, sono contento, i tuoi... ehm... muscoli(ti prego basta smettila di parlare)... potrebbero farci comodo! Salve anche a te, come avrai sentito, mi chiamo Hamok e stasera probabilmente lavoreremo assieme!"

    Certo che lavoreremo insieme, brutto idiota, secondo te sono qua perché mi diverto a guardare le tombe?
    Come avrete intuito, Marvick crede nella comunicazione solo come mezzo per scambiarsi informazioni. Informazioni utili, specifichiamo. E odia chiunque non la pensi in questo modo. Dunque non degnò Hamok neanche di uno sguardo. Meglio così: se l'avesse guardato, vedendo quell'odioso sorrisetto che aveva stampato in faccia, qualcuno sarebbe tornato a casa senza denti.

    Ecco, ne arriva un altro. Questo aveva una faccia stE OH MIO DIO I VESTITI.
    Eh, no, il contratto non prevedeva questo. Era andato a Laputa apposta perché sapeva di incontrare gente in scomodissime tuniche, mantelli e armature, non dei jeans. Undici anni da eremita per dimenticare completamente la sua origine terrestre, e poi gli si presenta uno in jeans. Si avvicinò di un passo ad Acciaio, evitando accuratamente di guardare l'ultimo arrivato. E mentre questo si presentava, occupò la sua mente pensando a una scimmia coi piatti. Faceva un tale casino nel suo cervello che non capì una parola di quello che disse. Era il suo obiettivo.

    -Bene, signori, ora direi che possiamo iniziare. Il mio nome è Likad Odernak, e sono qui solo in veste di datore di lavoro.

    La guardia gli diede delle chiavi arrugginite.

    -A causa di atti vandalici sono stati richiesti dei volontari a guardia di questo cimitero. Il vostro lavoro dura dal calar del sole all'alba: la paga di base è 10 fiorini, ma se acciuffate i colpevoli, sale a 100 fiorini a testa, per ciascuno. Ovviamente il compenso lo riscuoterete a lavor compiuto. Domande?

    Eh, in effetti di domande ne aveva un po'.

    "Sì: questi atti vandalici in cosa consistono? Ci sono zone più colpite di altre nel cimitero? E qualcosa riguardo al movente, tipo, boh, delle rivalità con un altro culto? Cioè, non ci avrete chiamato perché dei ragazzini si divertono a disegnare attributi maschili sulle lapidi... vero?"

    Mentre parlava, guardava fisso negli occhi la guardia. Sempre per evitare di vedere Lazarus.



    La mia lancia non è più una lancia :geez:, qui la nuova descrizione (voi semplicemente fate finta che sia sempre stata così):
    Lama dei Sogni
    L'unica arma di Marvick è una nagamaki, ovvero una spada di foggia orientale, con un manico troppo lungo per essere considerata una vera spada, ma piuttosto un'arma inastata.
    L'impugnatura è lunga 60 cm, in ebano, ricoperta di pelle e con una piccola elsa d'argento. La lama è monofilare, lunga un metro e leggermente ricurva. La Lama dei Sogni pulsa di una luce azzurra quando Marvick è sul Piano dei Sogni.

    Mantello Planare
    Energia Positiva: abilità passiva, fornisce un 10% in più di mana.
    Volare: abilità passiva, volo, massimo 5 m di altezza in combattimento.

    Incantesimi Rapidi: abilità passiva, instant casting.

    Mana: 110%.

    Status fisico: illeso.

    Status mentale: leggermente irritato (Hamok) e molto teso (Lazarus).
     
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  8. S t e e l
     
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    .:status personaggio:.|||||||||||||||| |scheda|
    .:angolo di narrazione:.|||||||||||||||||| | narrato .:parlato:. pensato |

    .:condizioni fisiche:. ottime;
    .:condizioni psichiche:. tranquillo;
    .:quantitativo energetico:. 100%

    .:abilità passive:.
    .:corpus:.
    -bonus passivo immunità al dolore in qualsiasi forma (eccetto provocato da attacchi mentali).
    -bonus passivo immunità a malattie e veleni.
    -malus passivo completa assenza di tatto, olfatto e gusto.


    .:tecniche utilizzate:.

    .:note:.
    nessuna.


    A quanto pareva erano in quattro, compreso lui, le persone che avevano deciso di prendere parte alla ronda; a dire il vero l'alchimista notò, con ben poca fatica, che il gruppo era alquanto disparato e iniziò ad osservare uno per uno i soggetti che lo componevano.
    Per primo c'era il tizio ammantato di nero, aveva tutta l'aria di essere un mago o, comunque, una persona che si interessava di materie arcane visto il suo abbigliamento; l'alchimista ne aveva visti molti nel suo mondo e parlando con questi si erano rivelati tutti soggetti dotati di un grande intelletto e di una vasta conoscenza, con i quali era un piacere tenere un dialogo, anche se certamente non poteva rispettare in alcun modo la loro materia di studio che, per l'uomo di scienza quale era, considerava semplicemente una fantasticheria figlia dell'alchimia, non credeva nelle formule magiche degli stregoni o nei miracoli dei chierici, osservava al contrario l'effetto di tali manifestazioni cercando di ricondurle per metodo scientifico a fenomeni del tutto naturali.
    Si era poi unito al gruppo una persona che, con grande sorpresa, l'alchimista riconobbe: era il naufrago delle sabbie che aveva incontrato pochi giorni prima davanti alle mura esterne; era la persona che conosceva meglio all'interno del piccolo gruppo, anche se il termine "conoscere", in questo caso, era alquanto relativo. Acciaio ad ogni modo non era molto interessato nella sua presenza e si limitò, semplicemente, a stringere la mano che il naufrago gli aveva porto per poi semplicemente ricambiare il saluto con un leggero cenno del capo.
    Per ultimo, infine, era arrivato un ragazzino che sembrava soffrire di albinismo; nonostante sembrasse il soggetto più normale del gruppo, paradossalmente era quello che attirava di più l'interesse dell'alchimista. Acciaio iniziò a squadrarlo dalla testa ai piedi, non pareva un tipo molto "robusto" ne adatto al combattimento quindi si chiedeva che cosa lo avesse spinto a partecipare ad una ronda che, in remote probabilità, poteva ricadere in uno scontro violento.
    E poi c'era lui, una corazza vivente il cui unico e vero interesse nell'aver preso parte a quell'impresa era una pura e morbosa curiosità; anche se, doveva ammetterlo, quel posto iniziava a trasmettergli una certa sensazione di disagio.

    Ad ogni modo il gruppo era ormai formato e il soldato iniziò a spiegare, più nello specifico, in che cosa consisteva il loro lavoro e quanto sarebbero stati pagati per averlo portato a termine, ad ogni modo all'alchimista ciò non interessava, avrebbero potuto anche evitare di pagarlo, dopotutto i soldi per lui erano cosa superflua non avendo bisogno di mangiare, dormire o bere e non possedendo interessi di alcun tipo se non la sete di conoscenza. Nonostante questo, però, avrebbe svolto il suo dovere senza discutere e senza porre domande, dato che quelle erano state ormai formulate tutte dal mago del gruppo; all'alchimista non rimaneva che attendere e così fece, rimanendo in silenzio, con le braccia incrociate e aspettando di ricevere un compito o un'istruzione dal giovane soldato.
     
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  9. Adran do'Hawk
     
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    -Narrato
    -Parlato
    -Pensato


    Con le ultime luci che ormai andavano appassendo, il gruppo accolse finalmente l'ultimo elemento: un ragazzino gracile e insicuro che dava l'impressione di non sapere esattamente il motivo per cui si trovasse lì.

    Mentre la guardia li metteva al corrente dei dettagli del loro compito, Isaac si ritrovò a fissare la figura ammantata che poco prima lo aveva ignorato con gelida supponenza. I suoi modi lasciavano pensare ad un uomo colto ed istruito, non per questo meno arrogante ed ingenuo del più viziato rampollo imperiale. Fermarsi alle apparenze, era il modo più rapido per trovare una morte stupida, nel suo mondo. Per questo l'ultimo arrivato non lo convinceva. Aveva tutto l'aspetto di un bambino perduto, ma qualcosa diceva all'Ombra che non era tutto lì.

    Lo "Stregone" interpellò la guardia alla ricerca di ulteriori informazioni.
    Il lavoro sembrava farsi sempre più interessante, il gruppo era ben assortito, e lui avrebbe avuto a disposizione, per quel lavoro, un'esca, uno scudo grande quanto una parete e una guida istruita a cui avrebbe fatto credere di avere in mano il gioco.
    Nel caso in cui la nottata si fosse rivelata "problematica", la varietà della compagnia, gli avrebbe offerto variegati spunti per cavarsi fuori dai guai, naturalmente a discapito dei suoi ingenui compagni di sventura.

    Il sorriso sul suo volto si fece allora più largo, mentre il Velo veniva calato sul capo, dotandolo così di scurovisione.
    L'Ombra era pronta alla lunga notte di caccia.


    Condizioni Fisiche: In Piena Forma;
    Condizioni Psichiche: Esaltato;
    Quantitativo Energetico: 100%

    Equipaggiamento:
    Velo di Shaa-Qu-Rin - La Maschera dell'Assassino, una maschera in legno, bronzo e ottone, creata appositamente da Isaac allo scopo di migliorare le prestazioni lavorative durante le lunghe notti di appostamento. Dotata di visori oculari che consentono di vedere al buio.
    [Doti passive: Visione Notturna]

     
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    Il party di questa missione fa cagare.
    Per fortuna, il party stesso pare rendersene conto: ci stiamo tutti squadrando a vicenda, e nessuno di noi parte molto convinto di ciò che vede.
    Li ho appena rinominati Armatura, Sì Oscuro Signore, e Ragazzetto Allegro Che Mi Sta Già Sulle Palle.
    Uhm. Soprannome troppo lungo.
    R.A.C.M.S.G.S.P.
    Rac per i non-amici. Sì, può andare.

    «È possibile avere una mappa del luogo per organizzare meglio la ronda? Oh, e torcie e lanterne, magari.» domando alla guardia. Mi sforzo persino di guardarla mentre parlo.
    Mi serve assolutamente una torcia, se voglio fare qualcosa di utile. Se non c'è luce, non ci sono ombre da manipolare.
    Muovere la notte è come agitare un dito in una bacinella d'acqua: scansare il buio non significa trovare la luce, ma solo lasciar spazio ad altro buio. L'oscurità è una superficie fluida e omogenea, impossibile da separare.
    La cosa positiva è che posso sguazzarci dentro fino a scomparire.

    Energia: 100%
    Mana: 100%
    Status fisico: illeso.
    Status psicologico: sblrgf.

    Passive
    CITAZIONE
    Manipolazione delle ombre
    Lazarus è in grado di manipolare la luce, o meglio, l'assenza di essa. È in grado di far muovere e cambiare forma alle ombre proiettate da sé stesso, dagli altri o da oggetti illuminati, di attenuare l'oscurità in una stanza o di intensificarla fino a rendere inutile ogni normale fonte di luce.



    Edited by Zero - 13/1/2014, 19:15
     
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    Presidio Errante, Endlos.

    Il primo a parlare fu quel tale Marvick. Il soldato ascoltò pazientemente ciò che aveva da dire, perfettamente cosciente di quanto una dose massiccia di informazioni fosse necessaria al buon conseguimento della missione.

    "Sì: questi atti vandalici in cosa consistono? Ci sono zone più colpite di altre nel cimitero? E qualcosa riguardo al movente, tipo, boh, delle rivalità con un altro culto? Cioè, non ci avrete chiamato perché dei ragazzini si divertono a disegnare attributi maschili sulle lapidi... vero?"

    Un sopracciglio si levò lievemente perplesso sul volto del soldato. Attributi maschili? A Laputa non ne aveva mai visti disegnati in luoghi pubblici...

    «È possibile avere una mappa del luogo per organizzare meglio la ronda? Oh, e torcie e lanterne, magari.»

    Rimanendo qualche attimo in attesa di capire se le domande fossero finite, iniziò a controllare nelle tasche della propria sacca, per poi estrarre un rotolo di pergamena leggermente accartocciato.

    -Questa è una mappa del luogo. Quando la aprirete noterete che non è per nulla precisa: questo perchè non ci sono guardiani... ehm “viventi” da queste parti. Quindi non ce ne è mai stato bisogno fino ad ora. Ah, le torce le troverete all'entrata della Città del Riposo: posso prestarvene solo una al momento.

    Disse infine, quando fu sicuro di poter parlare senza interruzioni. Diede la mappa ad Hamok e la torcia al giovanotto albino.

    -Gli atti vandalici in questione consistono in tombe scoperchiate, lapidi rotte, oggetti sparpagliati per le cripte. Non c'è un luogo in cui questi avvengono con più frequenza... ma si verificano quasi tutti nelle zone perimetrali della Città del Riposo. Dalla parte interna.

    Si guardò intorno, giusto per rendersi conto di che ora si fosse fatta.
    Non che stessero tardando troppo, ma aveva fame.

    -E... no, non mi pare ci siano rivalità fra culti, almeno ufficialmente. Laputa è molto aperta alle varie credenze e finora nessun Alfiere è mai intervenuto in dispute di questo tipo. Insomma, è un presidio molto tranquillo, almeno su questo punto.

    Dunque attese paziente, lo sguardo tipico di chi si aspettava altre domande, oppure un congedo.

    Quest Master's voice

    Semplice post di dialogo con questo personaggio. Decidete se continuare a prendere informazioni oppure dirigervi alle porte della Città del Riposo.

    Se scegliete quest'ultima opzione, arrivate al massimo alle porte, dove stanno le torce. Non andate oltre. Al prossimo mio post potrete vedere l'interno della mappa (che vi anticipo non sarà dettagliato).

    Prossima scadenza: Lunedì 20 Gennaio (compreso).



    Tutorial Ultima spiegazione generica (che va bene un pò per tutte le giocate) che mi viene in mente. Il concetto di metagame.

    Come la metafisica "va oltre" l'esperienza sensibile per approfondire temi universali, il metagame "va oltre" ciò che viene riportato nel gioco, ciò che fanno i personaggi e cosa dicono, degenerando in qualcosa di poco realistico, poco sportivo e, in generale, poco gradevole a livello di gioco. Faccio qualche esempio:

    Mettiamo che il soldato vi dica una bugia (e che non faccia particolari espressioni poco convinte, che non si tradisca con le proprie parole). I personaggi non potrebbero mai saperlo, ma i giocatori si, perchè ovviamente leggono la vicenda da esterni. Se i vostri personaggi non hanno passive o tecniche in scheda che possano supportare tali affermazioni e scoprono che li sta mentendo per "intuito" o "perchè si", state facendo metagame, ed è una cosa SBAGLIATA.

    Altro esempio: A e B stanno facendo una giocata di pubblica lettura ma segreta in gioco (ad esempio parlano chiusi in un bunker antiatomico o in un linguaggio in codice che sanno solo loro). In seguito una terza persona C dice ad un altra D, entrambe estranee alla giocata prima citata, quello che si son detti A e B, senza aver ottenuto quelle informazioni in gioco direttamente o indirettamente o con autorizzazione di entrambi i giocatori A e B (ovviamente spiegando come sono venuti a conoscenza dei fatti). Anche questo è metagame, forse anche più grave del primo.

    Altro esempio, molto più blando ma altrettanto frequente: X e Y decidono che Y entri nella gilda di X. Il fatto che due giocatori si siano accordati per una cosa, qualunque essa sia, non implica che anche i personaggi lo siano. Ad esempio, se il pg di Y non dà nè modo nè convince il pg di X ad arruolarlo, anche se i giocatori son d'accordo, converrete con me che non è possibile far fare cose ad un personaggio che non centrino niente con il contesto.

    Per agire in linea con un personaggio servono motivazioni valide.
    Spero di esser stata chiara, perchè è un punto fondamentale.
     
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  12. Marvick
     
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    -Narrato
    -Pensato
    -"Parlato mio"
    (Il parlato altrui è nel colore del post originale)




    "Bene, direi che possiamo andare" disse alla guardia. Si girò verso i compagni, contento della decisione del soldato di consegnare la torcia a Quello Vestito Strano (infatti se anche lo guardava, la luce della torcia gli impediva di vederlo), e si mise in marcia, invitandoli con un cenno del capo a seguirlo.

    Iniziò a fare qualche congettura. Niente rivalità tra culti, intanto. Magari era solo qualche ragazzino che si divertiva a fare l'idiota... ma no, non lo convinceva neanche quello. Non si arriva a scoperchiare una tomba per scherzo. Ripetutamente poi.
    Mah... la faccenda gli suonava sempre più strana. Mentre cercava di capire qualcosa di più sulla questione, si accorse che non aveva idea di dove stesse andando.

    "Hamok!" chiamò, girandosi nuovamente verso il gruppo "Dicci qual è la direzione... per la Città del Riposo."

    Non appena gli avesse dato indicazioni, si sarebbe mosso.



    "Se non c'è luca, non ci sono ombre da manipolare."
    Non so il motivo, ma stavo per cadere giù dalla sedia quando l'ho letto. :geez:

    Mantello Planare
    Energia Positiva: abilità passiva, fornisce un 10% in più di mana.
    Volare: abilità passiva, volo, massimo 5 m di altezza in combattimento.

    Incantesimi Rapidi: abilità passiva, instant casting.

    Mana: 110%.

    Status fisico: illeso.

    Status mentale: ancora leggermente irritato (Hamok) e molto teso (Lazarus).
     
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  13. S t e e l
     
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    .:status personaggio:.|||||||||||||||| |scheda|
    .:angolo di narrazione:.|||||||||||||||||| | narrato .:parlato:. pensato |

    .:condizioni fisiche:. ottime;
    .:condizioni psichiche:. tranquillo;
    .:quantitativo energetico:. 100%

    .:abilità passive:.
    .:corpus:.
    -bonus passivo immunità al dolore in qualsiasi forma (eccetto provocato da attacchi mentali).
    -bonus passivo immunità a malattie e veleni.
    -malus passivo completa assenza di tatto, olfatto e gusto.


    .:tecniche utilizzate:.

    .:note:.
    nessuna.


    Una volta che il soldato ebbe terminato di rispondere alle domande che gli erano state poste e solamente dopo che ebbe consegnato una torcia ed una mappa al piccolo gruppo di improvvisati guardiani, il mago incappucciato si avviò con passo deciso sempre più all'interno del Giardino, invitando anche il resto del gruppo a seguirlo. L'alchimista, senza proferire parola, si incamminò a sua volta procedendo con passo sicuro e spedito facendosi largo tra le tombe e le lapidi del cimitero, dopotutto era già stato in quel posto e lo aveva girato più e più volte, sapeva pressappoco dove si trovava la Città del Riposo dato che ne aveva sentito parlare a numerosi visitatori del Giardino ma non sapeva per certo di cosa si trattasse effettivamente; era molto interessato nel visitare quel luogo ma, nel frattempo, non poteva fare a meno di iniziare a ragionare sulle informazioni ottenute dal soldato poco fa. Gli atti vandalici erano alquanto strani, dopotutto era alquanto improbabile che un giovane ragazzino scapestrato entrasse in un oscuro cimitero di notte per scoperchiare tombe e rompere lapidi, no doveva esserci altro sotto; inoltre ci doveva essere una precisa motivazione per la quale tali eventi accadevano proprio all'interno della Città, dopotutto perché scomodarsi nell'entrare in una zona, tra le altre cose, proibita al pubblico di notte solo per distruggere e creare confusione ? Le lapidi e le tombe abbondavano anche lì, nel Giardino, quindi perché non sfogarsi in quella zona che era certamente più sicura ? Acciaio sapeva che in quella faccenda c'era qualche cosa che non tornava e, inoltre, un piccolo dettaglio nelle parole del soldato gli era saltato particolarmente all'orecchio, che cosa intendeva con "non ci sono guardiani... ehm "viventi" da queste parti" ? Era soltanto un modo di dire ? Per sottolineare il fatto che quello era un cimitero e che gli unici "guardiani" in senso figurato erano quindi i corpi dei morti ? Oppure voleva dire qualche cosa di più, magari che vi erano presenze non propriamente di "questo mondo" all'interno della Città ? A quel pensiero Acciaio rabbrividì (non visibilmente) ripensando al demone che lo aveva ingannato e privato di ogni bene, comunque in quel momento doveva rimanere calmo e ragionare con freddezza.

    L'alchimista si sarebbe quindi limitato a proseguire nel suo cammino verso l'ingresso della Città del Riposo, anche nel caso in cui il gruppetto si fosse fermato per consultare la cartina, lui non ne aveva bisogno, per lo meno per raggiungere l'entrata e trovare le torce, il resto sarebbe stato tutto un salto nell'ignoto per lui e per i suoi compagni di avventura.
     
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  14. Adran do'Hawk
     
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    -Narrato
    -Parlato
    -Pensato


    Ascoltò la guardia, prese la mappa e l'aprì. Trovò immediatamente il punto indicato come l'ingresso della "Città del Riposo".

    Qualcosa lo fermò. Nel momento in cui l'uomo misterioso iniziava a muoversi nella direzione suggerita dall'assassino, gli tornò alla mente una frase particolarmente infelice proferita dalla giovane guardia. Si voltò di scatto e piantò lo sguardo, protetto dalla maschera, sul giovane.

    -"Che cosa volevi intendere con "non ci sono guardiani... ehm “viventi” da queste parti"? Che cosa dovremmo aspettarci una volta dentro, oltre a ciò che devasta le tombe?"



    Lasciò così il tempo al soldato di rispondere, per poi dirigersi, una volta soddisfatta la sua curiosità, verso il luogo indicato sulla mappa.
    Con la possente armatura già in cammino, non restava loro che raggiungerla e iniziare quella notte di investigazioni.



    Condizioni Fisiche: In Piena Forma;
    Condizioni Psichiche: Vigile;
    Quantitativo Energetico: 100%


     
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    Luuuuuce! Ho una torcia e sono felice.
    O almeno, lo sono finché non realizzo che forse dovrei fare il capofila. Guidare tutti con la mia scintillante presenza o qualcosa di simile.
    Mi affianco a Rac, il mappamunito, e sbircio il percorso da seguire. Vorrei chiedere alla guardia cosa intende con "guardiani non viventi", ma il ragazzetto apre bocca prima di me.
    Sospiro, preparandomi all'inevitabile notizia che non mi piacerà. Sono zombie? Scommetto che sono guardiani zombie. Oppure fantasmi, o scheletri viventi, o qualche altra roba brutta che sembri uscita da Supernatural.
    Dopo aver ascoltato la guardia, cenno di congedo e si fa. Seguite la luce, miei prodi! Cerco di tenere la torcia in alto. Cosa non difficile, dato che lo sono già.
    Orribilmente alto.
    Energia: 100%
    Mana: 100%
    Status fisico: illeso.
    Status psicologico: preoccupato.

    Passive
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    Manipolazione delle ombre
    Lazarus è in grado di manipolare la luce, o meglio, l'assenza di essa. È in grado di far muovere e cambiare forma alle ombre proiettate da sé stesso, dagli altri o da oggetti illuminati, di attenuare l'oscurità in una stanza o di intensificarla fino a rendere inutile ogni normale fonte di luce.

     
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