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.SPOILER (clicca per visualizzare)STATUS
Status Fisico:
Ottimo 100%
Ferite Riportate:
Nessuna
Condizione Mentale:
Ottimale
Mana Consumato:0%
mana recuperato +10%
Mana Residuo:
50%
Altro: Ricordo che Gaius e Celosia sono stati entrambi evocati ad Alto per due turni, nel turno di prima. Sono quindi attivi per questo turno a costo Medio per contenere lo sciame nemico. NON attaccano Nebularion.
EQUIP
اِخْتَفَى
{ Equip:
Maschera Bianca
{ Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, ment…
ألف ليلة وليلة
{ Equip: Mantello Nero
{ Info: un banalissimo mantello nero logoro
بوصلة من الرغبات
{ Equip: Bussola dei Desideri
{ Passive: ndr
{ Attive:
Fiala di Mana
{ Equip: Boccetta
{ Passive: Ripristina il Mana al massimo quando usata (only …
///
{ Equip:
{ Info:
ABILITA' PASSIVE
الرمال التغييرات
{ Passive: Cambiare forma a piacimento
الهاوية ووكر
{ Passive: Camminare su ogni superficie
الرمال قادم
{ Passive: Istant-Cast
الرمال مشاركة
{ Passive: Condivisione attive con le evocazioni
ABILITA' ATTIVE
فارس
{ Attiva: Consumo Alto
Il prossimo nemico è... nascosto nella nebbia... Un gigante che si erge verso il cielo... La sua collera fa tremare la terra.
~
Il terzo colosso si configura come un'evocazione di nuda pietra, terra ed erba. La sua figura è imponente, il suo corpo rivestito di roccia come fosse una corazza; il braccio destro è sostituito da un lungo e ruvido blocco di pietra, ch'egli non esita a manovrare con violenza sui nemici. Alto complessivamente otto metri, e largo due, è il gigante umanoide più alto di cui il deserto dispone... nonché uno dei più forti. Quando richiamato, egli sorge dalla campo di gara ed esegue ciecamente il volere del deserto; la sua permanenza in questo mondo può durare anche due turni, a scapito però della sua potenza (ma non delle sue dimensioni, giacché queste non incidono sulla forza del colosso).
والقط الوحشي
{ Attiva: Consumo Medio
Un'altare sovrasta il lago... Un guardiano lo sorveglia... Tiene vivo il fuoco.
~
Dalla terra emerge una creatura leonina rivestita di un'armatura di roccia e pietra, che viene subitamente lanciata verso il nemico. La creatura, fra le più piccole evocabili, misura complessivamente sette metri -altezza e larghezza comprese- e risulta, per qualsiasi persona comunque, sufficientemente imponente da indurre alla cautela. Dotata di artigli e di un paio di zanne che spuntano lateralmente al muso, la bestia attacca servendosi di queste armi naturali o sfruttando una rapida corsa. Qualora la sua permanenza non sia prolungata per due turni, dimezzandone quindi la potenza, il mostro ritornerà alla terra se colpito o al termine del tempo previsto per l'evocazione, ovvero un turno; e non si fermerà davanti a nulla che non sia il fuoco.. -
.
La sceneggiata del ragazzino fu patetica. Quanto poteva essere credibile un nanerottolo del genere che vomitava paroloni contro quel muro di muscoli?
Gli stava dando fastidio. In una situazione tesa come quella, un coglioncello che litigava con un potenziale alleato era l’ultima cosa di cui Bid’daum aveva bisogno. Ogni volta che apriva bocca per dire una stronzata, il Gerarca si chiedeva perché ci fosse una nullità del genere nelle loro fila. Si ripromise di prendere dei provvedimenti a riguardo, in futuro.
Perfino Klaus si scaldò più del necessario, tuttavia lui sembrava avere realmente un conto in sospeso con l’energumeno. Un conto che - per forza di cose - avrebbe dovuto rimandare. Avrebbero stabilito le responsabilità di ciascuno a tempo debito, considerando anche che quel Macellaio si stava muovendo per ordine di qualcuno più in alto. Come Isaac e come Aren.
La risposta che ricevette da Sahara non fu conciliante, soprattutto perché non conosceva un modo per chiudere il portale. L’unica soluzione possibile era la resistenza ad oltranza. Dovevano combattere, finché anche l’ultima fibra dei loro muscoli non fosse collassata. Niente tatticismi, niente compromessi.
La tensione continuava a crescere, i mostri del Labirinto acquisivano sempre più concretezza, e loro se ne stavano lì a blaterare. Il Kuthiano - proprio come Zimmer - non riuscì più a sopportarlo.
« Adesso basta. »
Era un ordine rivolto al ragazzino, a Klaus, a tutti quanti. L’energia nera iniziò a fluire, acida e ributtante come una risalita di bile nell’esofago. Quel cristallo solubile aveva fatto il suo sporco lavoro, ora il demonio era nel pieno delle sue forze. L’odio di cui era impregnato pulsava in accordo con le vene sottopelle. Sangue… doveva spargere del sangue.
Fu allora che si aggregò a loro proprio lo smilzo di cui aveva parlato poco prima. Era accompagnato dal suo mastino tricefalo, come l’ultima volta. La sua comparsa improvvisa, il suo spirito così anormale, e quella bestia appartenente a un altro livello di esistenza: erano tutti elementi che servivano a comporre il mosaico sull’identità di quel terzetto. Ma proprio uno di questi, Isaac, mancava all’appello.
« Succedono tante cose nel buio, sotto questa città. »
Sorrise con gusto, senza mostrare un briciolo di gratitudine per quel martire che aveva permesso alla sua squadra di fuggire. Non parlò di proposito della fine che probabilmente aveva fatto il Fulvo: come aveva detto l’ispanico, potevano riparlarne con calma alla fine di quell’ecatombe.
Erano in pochi, erano stanchi, e avevano una guerra da combattere. Il successivo sfogo di rabbia del Rosso provocò uno degli abomini: un certo Nebularion, di cui Sahara fortunatamente conosceva le peculiarità. Quegli occhi di fiamma sarebbero stati il bersaglio di Bid’daum.
Il Tedesco si offrì di aiutare i feriti, usando un’arte sciamanica molto particolare. Il Gerarca osservò quella pratica animista con particolare attenzione, intuendo che cosa avesse intenzione di fare con quella melassa di anime.
« Molto interessante… »
Commentò tra sé e sé. Dopotutto, trasformare dell’energia spirituale in energia biologica non era una cosa da tutti. Avrebbe approfondito volentieri le capacità di quel tedesco rachitico, ma anche questo doveva essere rimandato.
Adesso c’era spazio solo per la Morte.
« Ci vediamo di sotto. »
Saltò giù dal primo anello e atterrò sul fine strato di sabbia del ring. Poco distante da lui, c’era il colosso.
Sfoderò nuovamente gli spilli, scagliandoli contro Nebularion. I tentacoli d’anima ne pilotavano il volo: da quanto ne sapeva sul nemico, quei semplici aghi sarebbero dovuti passare indisturbati attraverso il suo campo di annullamento. Erano sottili come pagliuzza e apparentemente innocui, perché non c’era traccia di potere al loro interno. Ognuno degli spilloni prese una traiettoria differente, puntando da ogni direzione alla testa del nemico.
Bid’daum avrebbe aspettato che almeno uno dei cinque si conficcasse: solo allora avrebbe attivato il suo potere, direttamente dalla punta penetrata all’interno del colosso. In fondo, la zona anti-magia si trovava intorno al suo corpo, non dentro di lui.
Fissandolo con i suoi occhi da diavolo, avrebbe poi attivato a distanza un’esplosione altamente energetica, direttamente dentro al cranio del Bevitore di Anime.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: illeso
Stato mentale: invasato
Energia: 70 + 35 – 10 = 95%
Equipaggiamento:Kuthian Armour [ Armatura | passiva di peso trascurabile ]
Comet Hammer [ Arma bianca ]
Tàmerlein [ Spada | passiva di evocazione | passiva di vibrazione ultrasonica | passiva di ferimento spirituale ]
Bussola dei Desideri [ Oggetto GDR ]
Istrice Maledetto [ Set di cinque spilli | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]
Passive:Risorse Criminali [ Passiva di 110% di energia ]
Oltre la Realtà [ Passiva di Auspex spirituale ]
Senso di Morte [ Passiva di tatto ipersviluppato ]
Burattinaio [ Passiva di controllo cinetico | manipolazione GDR-only dei PNG ]
Anatema del Re Implacabile [ Passiva d’immunità alla fatica ]
Tentacoli di un solo Abominio [ Passiva di equipaggiamento caster ]
Insano [ Passiva di instant casting ]
Attive utilizzate:Fumet Slammer
Un ordine mentale indirizza una condensa d'energia spiritica in una parte del corpo o dell'equipaggiamento. Solo un successivo input volontario provocherà il rilascio della forza compressa, causando una brutale esplosione. La deflagrazione si sommerà ai danni che il colpo normalmente infliggerebbe, polverizzando tutto il tangibile che subirà tale trattamento. Illesi rimarranno solo l’artefatto o l'utilizzatore, abitualmente intrisi da tali energie e perciò immuni alle stesse.
Consumo: medio
Riassunto:- Venendo a sapere che le magie non possono avvicinarsi a Nebularion, Bid sceglie di mantenere la massima distanza concessagli e di scagliare i cinque aghi (Istrice Maledetto), guidandoli con la passiva Burattinaio
- Indirizza il loro volo per farli impattare sulla testa del gigante da cinque direzioni diverse, in modo da massimizzare la possibilità che almeno uno si conficchi dentro di lui
- Con la punta penetrata, attiverebbe l’esplosione di potenza media (Fumet Slammer) direttamente dentro la sua testa (in virtù della passiva Tentacoli di un solo Abominio e dell’instant casting Insano). -
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Epureremo il mondo dai demoni, dai Tau'ri e poi dagli scarafaggi.
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La situazione stava iniziando a precipitare. Una delle creature al di là del portale era riuscita a trovare un varco, apparendo infine su Endlos. Invero non si trattava di un essere così mostruoso come gli altri avrebbero voluto farlo apparire; vi era qualcosa di molto peggio, come maghi ed elfi.
Sorrise beffardo nel pensare alla fatica di quei folli che avrebbero dovuto affrontarla a costo della loro vita per poter salvare una città di morti e morenti. L'alterco con la scimmia gigante lo aveva messo di buon umore, facendogli quasi dimenticare lo spreco di energie del precedente combattimento e l'essere stato trascurato dai suoi capi. Infondo le sue idee erano tutt'altro che prive di logica.
Nonostante di fatto avesse terminato di parlare, uno dei Gerarchi, lo schifoso demone monocorno osò dargli ordini. Takheloth non girò lo sguardo verso di lui, troppo timoroso per contraddire un'ordine di uno molto più potente di lui, limitandosi ad ubbidire.
Sarebbe venuto il giorno in cui avrebbe usato quella protuberanza di cheratina per aprirlo, sventrandolo dall'inguine al collo come un animale da macello.
Insieme alla montagna di sterco logorroica ed ignorante, apparve anche un umano smilzo e alto. Tale individuo parve voler venire in aiuto agli astanti, utilizzando una blasfema apparecchiatura arcana emanante una strana energia, di probabile origine magica; dato che parve giovare agli altri, mentre a lui no.
Quando Sahara emise una sorta di bollettino in cui avvisò gli altri dei punti deboli e forti di quell'essere, lo Sciacallo capì l'importanza di quel sacco di sabbia con la maschera.
Le sue abilità non sarebbero state intaccate dal campo antimagia della bestia, ma di sicuro non avrebbe mosso un dito verso di lei. Troppe energie furono sprecate contro il mangiafuoco, per di più egli non avrebbe mai usato le sue abilità per una battaglia senza possibilità di vittoria.
Iniziò ad elaborare un piano secondario; una bozza per una sua eventuale ascensione personale se gli Eversori avessero "malauguratamente" perso. Con la loro sconfitta Merovish sarebbe caduta e si sarebbe dovuta fondare una nuova città come centro nevralgico per il Sud. Un compito adatto ad un dio solare, un lavoro adatto a lui. La loro stupidità e miopia sarebbe stata punita come si confà e lui ne avrebbe approfittato nel giusto modo.
Cosa sarebbe successo se Sahara fosse ucciso da un colpo casuale durante la pugna? Venendo tolto di mezzo gli Eversori avrebbero perso una preziosa fonte di informazioni per il combattimento, data la probabile fuoriuscita di altri mostri da quel varco dimensionale.
Anche il tedesco sarebbe stato un problema, ma di porta inferiore allo spirito del deserto.
Mentre Takheloth stava elaborando i suoi machiavellici piani, il demone pomposo si lanciò dagli spalti per attere fra i comuni mortali, lanciando un attacco di cui il Nehether'Rhae non si curò. Presto altri imbecilli si sarebbero buttati contro i nemici, in un mutuo massacro garantito.
Prese la sofferta decisione di non agire ora, più per poter ricaricare un poco le sue forze che per volontà di non colpire; inoltre un maggiore caos avrebbe favorito i suoi piani, se avesse voluto metterli in atto.
Stava profilandosi uno splendido spettacolo, al pari dei combattimenti rituali su Aniba. Si allontanò dalla sabbia dell'arena e da quell'insulso medico-mago, alzandosi il più possibile di quota, avvicinandosi agli spalti. Sarebbe stato per un po' mero spettatore, almeno fino a che non avesse identificato uno spiraglio d'azione. Un'espressione di sadico godimento incorniciava un sorrisetto malefico, incrociò le gambe, riprendendo la posizione seduta nel vuoto, alzando un poco le braccia in direzione del venturo scontro.-Jeu beki inates inemat necerii'waneb!-
SPOILER (clicca per visualizzare)Traduzioni
Jeu beki inates inemat necerii'wanebet! - Combattete bestie ignoranti per la (mia) gloria divina!
Stato Fisico: Necrodermis danneggiato in maniera lieve-media, alcune fessure con conseguente piccola perdita di massa del Nehether'Rhae.
Stato psicologico: Concentrato.
Energia= 35
NOTA IMPORTANTE: Takheloth non è magico. Non usa alcun tipo di magia. Egli si basa solo su energie fisiche dell'universo materiale; ergo egli non può colpire coi suoi poteri (tranne dove diversamente scritto) esseri eterei o puramente magici.
Hanel en Djehuty (Volo del sacro Ibis) (passiva)
Io non arranco; è la natura che si piega per lasciarmi il passaggio.
Takheloth possiede una naturale predisposizione a manipolare le leggi fisiche ai suoi voleri. Normalmente per interagire con ciò che lo circonda dovrebbe spendere energia ma alcune cose semplicemente accadano perchè la sua stessa presenza lo permette. Una di queste è l'alterazione del campo gravitazionale intorno a lui che gli permette di levitare o volare durante gli spostamenti.
L'altezza massima è di cinque metri. Se di suo gradimento Takheloth può estroflettere una minima parte della sua essenza sotto forma di ali diafane incorporee di colore bianco acceso, simili a quelle di un insetto. Il numero è variabile e tali ali non influiscono con l'ambiente vista la loro natura eterica. Takheloth può levitare anche senza la formazione di suddette ali
Nehethery'Akh (Anima Divina)(passiva)
Takheloth è pura energia solare resa manifesta tramite la sua mera volontà. Allo stato nativo il suo corpo permeerebbe l'atmosfera di un pianeta o una stella per centinaia di chilometri, nutrendosi dell'energia naturale. Non potendosi quindi manifestare da solo egli necessita di un vettore con cui comunicare: il Necrodermis (vedi sotto). Normalmente l'energia degli Dei stellari non può essere rinchiusa in una singola forma, venendo quindi distribuita equamente fra più Necrodermis; mentre una parte rimarrà esterna a formare una sorta di coscienza perennemente attiva e che controlla effettivamente il corpo. Se il corpo dovesse venire distrutto l'essenza del dio solare verrebbe espulsa verso l'esterno disperdendosi nell'etere. Takheloth quindi semplicemente focalizzerà la propria coscienza in un altro corpo.
Necrodermis (Assenza di Organi) (passiva)
Questo involucro di metallo è il carapace di un mostruoso parassita fasciato di ingannevole luce.
Essendo principalmente un corpo cavo di metallo senziente con all'interno energia eterica; il Necrodermis non possiede organi veri e propri. Ogni funzione è delocalizzata e non vi sono centri nevralgici. Il corpo può comunque simulare in caso di necessità l'intero apparato di organi umano o di altre razze e specie, con annesse funzioni quali: respirazione, battito cardiaco, impulsi neurali, calore cutaneo ecc. Se viene colpito il Necrodermis si crepa e nel peggiore dei casi si frattura rilasciando parte dell'essenza del Nehether'Rhae; provocando momenti di stordimento a seconda della gravità del danno allocato. In caso di danni gravi il Necrodermis non riesce più a resistere all'immensa pressione interna e collassa.
Il Necrodermis funge da strumento con cui il Nether'Rhae interagisce ed incanala i suoi poteri fisici.. -
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TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.
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Chiacchere.
In un momento del genere si chiedeva come fosse possibile perdersi in futili chiacchere su chi possedeva più coraggio o più sconsideratezza o sul perchè si trovasse in quel posto.
L'unica nota positiva fu l'arrivo di uno strano tipo pallido come uno spettro che riconobbe essere colui che consegnò al gruppo il bando dell'Upperdark e che, in qualche modo, sembrava essere correlato ad Isaac. Gli dispiacque venire a conoscenza della quasi certa scomparsa di quest'ultimo, ma la sua determinazione nel sacrificarsi per salvare il gruppo di Eversori era un chiaro segno che facevano tutti parte di un disegno più grande del quale però ne erano ancora all'oscuro.
Non c'è tuttavia tempo per porre le opportune domande, poichè dallo sciame è facile scorgere l'arrivo di una figura oscura ed imponente, un gigante d'ombra dalle quattro braccia e dall'intenso sguardo blu. Nebularion, Bevitore di Anime, è il nome che viene rivelato da Sahara insieme ai dettagli sulle capacità dell'Ombra.
Senza rifletterci più di tanto, l'Ispanico collega di Isaac decide di lanciarsi nella mischia nel tentativo di far guadagnare tempo al gruppo; tempo per fare cosa? viene istintivo chiedersi.
La risposta giunge quasi immediata dal compagno Tedesco che, dopo aver poggiato la propria lanterna per terra, impone su di essa le proprie mani per far sì che l'energia fluisca in essa e la accenda, creando dei pittoreschi bagliori tra il verde, l'azzurro e il viola. Non c'è dubbio che si tratti di bagliori di natura magica e la visione del sovrannaturale risulta pressochè superflua, rimane però meravigliato nell'assaporarne gli effetti. Inspiegabilmente, infatti, l'indicatore dell'energia residua aumenta lentamente i propri livelli accompagnato da un crescente senso di benessero sia nella mente che nel corpo dello scienziato. Una ricarica lieve ma indispensabile e poco importa sul come sia possibile, almeno per il momento.
L'offensiva per la resistenza ha dunque inizio e gli apripista si rivelano essere niente di meno che i due Gerarchi ma, per quanto sia consapevole che lo scudo magico dell'Ombra sia inutile contro la propria tecnologia, lo scienziato per il momento ritiene più opportuno attendere prima di fare la propria mossa, poichè un suo errore di calcolo potrebbe costare la vita di alcuni dei presenti.
"CLU, prepara la sequenza per il protocollo Jericho e calcola il rischio di fuoco amico." Nel visore appare un valore che per qualche secondo continua a variare incessantemente come se il sistema fosse in tilt per poi finalmente fermarsi. 78%. Decisamente troppo alto.
" Ti suggerisco di convincere il tuo amico ad allontanarsi da quell'Ombra, potrebbe essere coinvolto in esplosioni di cui non mi riterrò responsabile. " Rivolge queste parole al Tedesco, conscio che probabilmente le sue parole avrebbero ricevuto dall'Ispanico una considerazione maggiore rispetto a quella che lo scienziato avrebbe potuto ottenere.
" Tenetelo occupato e distraetelo! Evitate lo scontro ravvicinato, ho bisogno di molto spazio per attaccarlo! " Urla invece ai suoi colleghi Eversori, sperando che nessuno di loro faccia uso del proprio diritto di contraddirlo ed ignorarlo.Alimentazione: 75%+5%+5% = 85%
Energia Consumata: 0%
Condizioni Esoscheletro: Integrità 100% Funzionalità 100%
Condizioni Pilota: Nessuna ferita; Lieve nervosismo. -
Neidlos.
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Klaus preferì restare in silenzio. Il suo conto aperto con il Macellaio sarebbe stato risolto in un secondo momento. In quella dannata situazione, quell'energumeno sarebbe stata una risorsa in più, dato che il nemici da fronteggiare si presentavano come i più temibili che avessero mai affrontato da quando erano su Endlos.
E quando vide Bid'daum, Zimmer e Gain - sì, era questo il nome dell'Ispanico - gettarsi nella mischia dell'Arena, il fatto di non poter far altrettanto, almeno per il momento, lo infastidì, e non poco. Ma no, non avrebbe potuto fare altro che aspettare, visto anche che la diavoleria arcana azionata dal nuovo arrivato - un tipo rachitico, con due occhiaie enormi e con un forte accento tedesco - amico di Gain, sembrava riuscisse a procurargli sollievo, andando a fargli recuperare le forze, seppur lentamente.
I tre, invece, avrebbero dovuto vedersela con un abominio costituito da pura ombra. Un colosso, con due fiamme azzurre al posto degli occhi, immune a qualsiasi attacco magico; Nebularion, il Bevitore di Anime.
« Che nome altisonante. » sibilò, quasi divertito, lanciando uno sguardo al Deserto, che tutto sembrava conoscere su quella immonda creatura. Quell'ammasso di sabbia era davvero una risorsa preziosa.
Il Vampiro restò in piedi, vicino la lanterna, rinfoderando la Nemesis e incrociando le braccia all'altezza del petto, mostrando una calma decisamente in contrasto con il caos che di li a poco sarebbe scoppiato. Avrebbe atteso che gli fossero ritornate le forze, e poi si sarebbe unito alla festa.
« Forza. » berciò, con un sorriso da iena stampato sul volto, rivolgendosi a chiunque avesse combattuto, indifferentemente a nemici e forze alleate, « Vediamo cosa sapete fare. »SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONE. -
Eren Satu.
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Danzando sulle Rovine - II
Arena Nera, Merovish - Presidio del Sud
Continua il dibattito mentre il portale prosegue nel suo sporco lavoro. La riunione di condominio, dato che la maggioranza dei presenti sono inquilini della stessa bettola, si mantiene animata ancora a lungo, dilungandosi su cosa fare, come farlo, "celo" "manca" e tante altre belle argomentazioni che lui, mercante solitario, bolla come superflue. Ma che decida il capo e tutti si accodano è troppo difficile?
E le creature del portale sembrano essere d'accordo con lo Sprecone, tanto che l'ombra più grossa manifesta tutta la sua possanza e autorità sulle creature minori, a tal punto da farle stramazzare al suolo come morte. La comparsa di quell'essere dagli occhi azzurri e dalle quattro braccia attira l'attenzione del mercante e di tutto il resto della folla, bloccando per qualche istante l'animata discussione.
Bisogna attendere che l'ombra amica faccia le presentazioni e il più impavido del gruppo si lancia alla carica, per ridestare lo spirito della discussione condominiale.
Stranamente, in poco tempo raggiungono la condivisa decisione di attaccare con un po' di criterio il Bevitore di Anime.
Dalla sua posizione defilata nelle retrovie, il mercante mette mano alle proprie monete e attende che l'impavido Roscio e i suoi amici ingaggino l'ombra. Quando vede la fiammata del Boggart, sussura qualcosa mentre prende la mira.Iftaḥ yā simsim
Al sussurro, sei uomini del deserto compaiono alle spalle del mercante, le scimitarre sguainate e il viso coperto dalla tagelmust, e rimangono in attesa di ordini. Che non si fanno attendere.L'ombra gigante
Un cenno del capo e i suoi guerrieri si lanciano sul nemico designato, mentre il mercante scaglia un tarì d'oro verso uno dei due occhi azzurri.
Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%
- Condizioni › Ottimali.
- Energia › 30% [0B+1M+1A+0C]
- Mercante itinerante › {Passiva per la comprensione e l'uso delle lingue endlosiane + Passiva per la comprensione e l'uso delle mappe endlosiane e dei sistemi d'orientamento}
- Valuta del mercante › {Passiva che riduce di un livello le barriere colpite dalle monete}
+ giuramento dei Ladroni › Ali Baba era un uomo molto povero, che si guadagnava da vivere tagliando la legna nei dintorni del suo villaggio; la storia narra che, mentre un giorno si prodigava nel suo onesto lavoro, sentì delle voci avvicinarsi in lontananza e -timoroso per le notizie che circolavano su scorrerie e briganti- si rifugiò su un albero: all’arrivo dei quaranta ladroni, assisté non visto all’apertura delle porte magiche del loro covo, nascondiglio di grande tesori, e ne apprese la parola d’ordine per potervi fare ritorno in un secondo momento.
Jamir adorava questa storia, e spesso immaginava di immedesimarsi nel capo dei ladroni: sarebbe stato bello avere dei soldati ai propri ordini, quando nemmeno i bambini del bazar gli davano mai retta...! Questo suo desiderio è rimasto impresso nella trama della stuoia, e quando il suo legittimo padrone si trova in difficoltà, essa può evocare per psicogenesi un numero di guerrieri armati di scimitarra e dai volti mascherati da veli e turbanti perché si precipitino in suo aiuto.
{Evocazione di soldati [Basso, quattro soldati, due turni; Medio, 6 soldati, 1 turno]}
+ coin toss › Le monete si offrono ad una moltitudine di utilizzi, quando non servono per gli affari. Le puoi lanciare a manciate per scacciare i rompiscatole, le puoi usare come giudice nelle scelte e nelle dispute, si possono usare perfino come armi improprie. Le ridotte dimensioni che le caratterizzano e il relativo peso le rendono delle ottime munizioni per colpi rapidi, precisi e micidiali. E basta veramente poco per trasformare una moneta in un proiettile di precisione, giusto il tempo di aguzzare la vista per mirare e lanciare una moneta con una discreta forza. È indubbio che il danno prodotto non è mortale, ma un proiettile da un tallero fa un male cane se preso in pieno.
{Tiro di precisione di una moneta con istantaneo potenziamento della vista [Alto]}
- Note › Blabla, faccio la mia parte. Va ignorata la passiva "Valuta del mercante", data una possibile irregolarità della stessa.«La speranza in un guadagno
disonesto è l'inizio della rovina.»
Eren Satu. -
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Dimitry la stava ignorando!
Lei gli si stringeva al petto con quanta più forza le era rimasta piangendo a dirotto e lui semplicemente l’aveva ignorata come se nemmeno fosse stata lì!
Tutta la tristezza della piccola fatina si trasformò istantaneamente in rabbia quando iniziò a scalciare e prendere a pugni e graffi il mastodontico petto di quello che, fino a trenta secondi prima, era il suo amicissimo quasi preferito.
Naturalmente le percosse della fatina non avrebbero nemmeno fatto il solletico al gigante e quando se ne accorse anche lei, cominciò a lanciargli contro tutti gli improperi che conosceva nella lingua delle fate, cose innocue in realtà il più crudo dei quali era probabilmente “brutterrimissimeschiferroso”, ma essendo pronunciati in un’altra lingua non si poteva essere sicuri di cosa stesse blaterando.
In realtà l’intera scenata non durò che qualche secondo, dato che Wydwen era già esausta e dolorante non aveva le forze per lamentarsi più a lungo, anzi si fermò praticamente all’istante quando dal nulla uscì fuori una strana lanterna piena di lucine.
Le piaceva la lanterna delle lucine, sia per la sua forma lanternosa sia per le lucine simpatiche, la faceva stare bene e quindi decise di sedervisi comodamente sopra.
In realtà non era nemmeno così comoda, ma andava bene comunque perché le piaceva avere le lucine sotto al sedere.
Di tutto ciò che gli altri avevano detto non aveva, candidamente, ascoltato una sola parola.SPOILER (clicca per visualizzare)Mana: 15+5= 20%. -
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Troppe, tante parole erano state spese quando intanto l'inferno stava vomitando i suoi mostruosi campioni nell'arena nera. Il Pirata non aveva sufficienti informazioni per capire di cosa stessero parlando, né tantomeno sapeva chi fossero i due tipi: lo smilzo pallido e il grosso con lo spadone. Ma sembravano essere delle vecchie conoscenze per il resto del gruppo, non proprio amici di vecchia data ma a quanto pareva quel giorno avrebbero collaborato.
Il primo li avrebbe aiutati a riprendere le forze, non sapeva come, ma poggiata la lanterna a terra Helk si sentì in qualche modo rinvigorito quanto bastava per non dubitare di quanto affermava ed il secondo li avrebbe spalleggiati in combattimento.
Anzi Gain -questo era il suo nome- si stava già dirigendo verso il primo mostro.
Un Mostro che aveva anche un nome.
Nero come la notte senza stelle e signore tra le ombre, lode a te Nebularion, Bevitore di Anime.
Non aveva mai sentito Sahara parlare in un linguaggio a lui comprensibile, mai una volta aveva abbandonato il suo strano idioma. Non era riuscito a spillargli nemmeno un ringraziamento quando lo aveva tirato fuori da quel pasticcio con le guardie dell'Arena.
Eppure in quel momento aveva deciso di rompere il silenzio e parlare in modo che tutti potessero capire le sue parole.
Non era un buon segno.
Intanto già altri erano partiti contro il colosso.
Non capitava certo tutti i giorni di incontrare un mostro del genere e non avrebbe certo lasciato tutto il divertimento a loro.
Così fatto tesoro delle parole del compagno anche il Pirata si preparò a buttarsi nella mischia.
“Ci vediamo nell'arena!”
Disse rivolto ai compagni nelle retrovie, ma strizzando l'occhio in direzione del biondo.
Fu così che tra gli ultimi si lanciò all'attacco andando incontro allo spaventoso Nebularion.
Che fosse immune alle magie gli importava poco e nulla, ciò che lo preoccupava di più erano quelle quattro gigantesche braccia armate di altrettanto enormi lame.
Senza considerare il fatto che doveva essere alto si e no quattro metri.
Mentre correva incontro al colosso imbracciando il suo equipaggiamento Helk pensava a come agire. L'obbiettivo era naturalmente abbatterlo col minore spreco di forze -e vite- possibile, e per farlo poteva essere senza dubbio utile annientare anche quel suo potere che poteva limitare l'azione di qualche suo alleato. Pertanto bisogna attaccarlo alla testa, mirando agli occhi per la precisione. Anche se non avesse ricevuto l'invito ad attaccare a distanza ci avrebbe pensato due volte prima di entrare nel raggio d'azione di quelle spade.
Coraggioso si, ma non certo stupido. Il corpo a corpo era meglio lasciarlo ad altri.
Così giunto ad una distanza adeguata prese la mira con la punta dell'Edulcorata e fece fuoco. L'alabarda mutò internamente divenendo una vera e propria sorgente laser ed in un istante un fascio sottile e molto intenso partì in linea retta puntando alla testa nera del nemico.
Un attacco di luce per un nemico fatto d'ombra.
Non era magia, ma qualcosa di molto meglio.SPOILER (clicca per visualizzare)Condizioni fisiche: ottime
Condizioni psicologiche: attento
Energia: 85%+5%-20%=70%
Note:
Tecniche utilizzate:
Laser!
Tramite contatto con l'Alabarda il Pirata trasmette ai materiali che la compongono un comando ben preciso. Internamente si ridispongono per realizzare una sorta di generatore di sorgente laser. Diventa possibile sparare dalla punta dello strumento un raggio sottile ma letale, che provoca al bersaglio danni simili a quelli di un ustione ma molto più concentrati. L'operazione non è autoalimentata e richiede un consumo energetico all'utilizzatore che può anche decidere la potenza del raggio in base all'energia impressa nel comando.
Durata: istantanea Consumo: Variabile (Alto)
Abilità:
Pensare
Come già detto quella del pirata è una mente brillante e fuori dal comune. Certo non è detto che riesca sempre a trovare la cosa giusta da fare in ogni situazione, anch'egli è passibili di errori madornali e scelte sbagliate. Tuttavia come Capitano di una nave pirata ha imparato che il tempismo è tutto, pensare velocemente è d'obbligo in determinate. Così un po' per predisposizione naturale, un po' per necessità ha acquisito una velocità di pensiero disarmante. Il che si traduce in una prontezza di riflessi decisamente fuori dall'ordinario. (Passiva di bonus ai riflessi, 5 punti)
Agire
Se pensare velocemente è importante, lo è ancor di più saper agire in tempo. Spesso situazioni di pericolo richiedono che pensiero e azione riescano a muoversi di concerto e in sintonia. Così Helk si è allenato duramente per saper agire in maniera quasi istantanea dopo aver deciso cosa fare. Ora gli basta un'istante per riuscire ad attivare uno dei suoi dispositivi o per azioni di altro genere. (Il tutto si traduce in una Passiva di Istant Casting, 5 punti)
Equip:
Alabarda Spaziale #3, l'edulcorata
Trattasi della terza versione di una sua arma ben collaudata, appunto l'alabarda spaziale. Un oggetto dalla lunghezza totale intorno ai 180 cm, dalla colorazione grigiastra arricchita da delle strisce più scure in prossimità della punta. Una delle estremità si ingrossa e termina dunque in una punta pericolosamente acuminata. Anche questo è un vero e proprio gioiello di tecnologia, l'alabarda è realizzata infatti con un mix unico di metamateriali nanostrutturati, da cui derivano le sue incredibili e versatili doti.
Normalmente presenta una resistenza pari a quella dell'acciaio e un peso contenuto.
Black Plate:
La Black Plate è un gioiello di tecnologia, frutto di una vita di ricerca, e da un'esistenza attuale che ha del paradossale, in quanto inviata dal suo creatore a se stesso prima che sia stata inventata e realizzata. Di per se si presenta come una carta o tessera nera con un simbolo bianco sulla superficie liscia. Sembra sia composta da una specie di metallo leggermente flessibile, ma la sua composizione interna è ben più complessa e misteriosa. Ma di cosa si tratta esattamente? Facile. La Black Plate altro non è che un dispositivo di controllo. Uno strumento atto a controllare e manipolare materia ed energia (e non solo). Strabiliante! Un oggetto davvero fuori dal comune e dalle potenzialità infinite. La più grande difficoltà è il controllo del dispositivo stesso. Infatti codificare un comando da trasmettere alla carta è decisamente complicato, questo limita di molto l'utilizzo che Helk è in grado di farne attualmente.. -
Ja¢k.
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« Ehi..amico. »
Il Camaleonte sollevò leggermente la testa verso il suo salvatore. Le mani dell'uomo emanavano un bagliore chiaro venato d'azzurro. Un tepore lenitivo che lentamente -l'aviatore poteva avvertirlo- risanava le ferite del suo malridotto corpo. Gli squarci aperti nella carne si chiudevano, i lividi svanivano, lo spirito si risollevava. E il Camaleonte, pian piano, stava tornando a essere l'aviatore rosso che Drusilia aveva nominato per quella missione.
Strabuzzò gli occhi, cercando di mettere a fuoco il suo volto. Lo sconosciuto -non ricordava il suo nome, se anche si fosse presentato- era la stessa persona che poco prima del processo aveva consigliato agli eversori la scappatoia dell'Agnikai. E che gli aveva donato una pagnotta dura come granito, ma in quel momento buona come una prelibatezza da nababbi. Il Camaleonte avrebbe dovuto ringrazialo. E ne aveva tutte le intenzioni.
Fece leva sulle ginocchia, per rialzarsi in piedi. Molti di loro, dopo essersi scannati a parole, avevano deciso di andare a scannarsi sul serio. Caricarono contro le mostruose aberrazioni che si erano riversate nell'arena, pronti a uccidere e a essere uccisi. Uno scontro che non lo riguardava. Lui, Venat, era solo un povero sguattero della Quinta Bolgia. Era lì per osservare. Senza interferire. E anche se avesse voluto, era ancora troppo stanco per combattere.
Tra l'altro, le gambe gli tremavano. Inspiegabilmente.
Forse era la vista di quegli insettoidi giganti vomitati nel mondo degli uomini a farlo tremare. Questo avrebbe spiegato anche la pungentesensazione di gonfiore che premeva contro la sua vescica. Si voltò verso l'uomo dall'accento strano, le cui mani ancora emanavano quella risanante luce azzurra.« ..potresti svegliarmi, per favore?
Credo di avere un brutto incubo, sisi. ». -
.
Il tonico offerto da Helk non risultò sgradevole al gusto, ma purtroppo non regalò che briciole di energia allo spossato Ariste.
Di certo non si sarebbe lamentato, in ogni caso.
Quel lieve senso di sollievo che riscaldò il corpo del greco fu sufficiente a permettere all'Eversore di scostarsi dal muro ed avvicinarsi al gruppo, forte anche di una concentrazione ritrovata. Nulla da fare per tutte le ferite fino ad allora sofferte.
Ancora nessuna spiegazione da parte del Macellaio, ma un nuovo figuro si fece strada tra i presenti.
Il Dottore non regalò alcuna buona notizia, e, come prevedibile, nemmeno ciò che uscì dalla colonna di luce sembrava promettere allegria: un'ombra alta quattro metri e dagli occhi blu si stagliava contro il portale, proiettando un'aura di terrore non dissimile a quella del Mastino.
Nell'atmosfera confusa, Gain -questo il nome del rosso- partì all'offensiva senza troppi riguardi, e Sahra dispensò preziose -quanto tetre- informazioni.
Molti Eversori si lanciarono all'attacco, speranzosi di poter annullare l'effetto anti-magia prodotto dagli occhi di Nebularion.
Certamente l'oplite avrebbe fatto lo stesso, in condizioni migliori.
Temo di dover rimandare il mio coinvolgimento alla battaglia.
Tono dispiaciuto, eppure sollevato al tempo stesso.
Il Gerarca si avvicinò zoppicando alla lanterna del Tedesco.
Spero che questo placebo sia abbastanza efficace.
Ed effettivamente, il greco poteva confermare che l'energia derivante dalla lucerna stava aiutandolo a recuperare le forze.
Lentamente, troppo lentamente. Ma era già qualcosa.
Klaus.
Si rivolse al compagno senza distogliere lo sguardo dal centro dell'Arena.
Quali sono le tue condizioni?
Avevano combattuto insieme contro il finto Sfregiato, e di certo non era andata bene a nessuno. Eppure, il vampiro sembrava passarsela leggermente meglio del greco.
Il nostro intervento potrebbe rivelarsi fondamentale.
Tratteneva difficilmente il ritmo della respirazione, sforzandosi di mantenerla il più costante possibile.
Stavolta, niente mosse avventate.
Un'ammonizione che tenne cara a se stesso, in vero.
Prima ponderiamo, poi colpiamo.
Sempre se le ferite riportate gliel'avessero permesso.SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 40% (+20% tonico, +5% lanterna, +5% lanterna per il prossimo turno)
Fisico: costole fratturate, danni interni, ematomi su tutto il corpo, movimenti compromessi (danno Alto totale).
Mente:in ripresa.
Passive: +50% Forza, +50% Resistenza, +50% Agilità, +50% Velocità; +50% Riflessi; +10% Energia; Resistenza ad Influenze Psicologiche fino a livello Medio; Auspex di Cenere; Istant Casting.
Tecniche Attive:
Note:. -
.
{ Arena Nera }
Bid'daum | Zimmer | Eren | Helk
Correndo verso il colosso d'ombra a spada sguainata, il Macellaio getta un'occhiata dietro di sé da sopra una spalla, ma non una parola lascia le sue labbra nel vedere che -alla fin fine- qualcuno che lo ha seguito c'è... e mentre Bid'daum recupera i suoi spiedi da lancio e Zimmer si libra in volo col cannone in spalla, Gain si limita ad uno sbuffo leggero e ad un sorriso da squalo, proseguendo la sua carica; quando poco meno di cinque metri lo separano da Nebularion, la sua voce si leva in un ruggito insolente.
« Fatti sotto, stronzo! »
Quasi contemporaneamente, il trio passa all'azione: arretrando il braccio per conferirgli il giusto impeto, il Fulvo spicca un basso rapido balzo in avanti, caricando una violenta spazzata diretta alle rotule del gigante; il Khutiano lancia gli spilli verso il bersaglio, sparpagliandoli in direzioni differenti con l'ausilio dei suoi poteri psichici solo per farli poi convergere verso la massa d'ombra dove brillano azzurri fuochi fatui, e il Boggart...
”Ehi, bevitore di anime! Alla Quinta Bolgia abbiamo gli sconti!”
Iftaḥ yā simsim
sussurra Eren Satu dalle retrovie, richiamando i suoi ladroni
L'ombra gigante
...il Boggart si tuffa in picchiata verso il volto del nemico, restandovi sospeso a distanza di pochi metri giusto il tempo utile a far fuoco col suo cannone e col lanciafiamme, mirando naturalmente alle spiritate fiamme azzurre che sono i suoi occhi; magari non conta tanto di danneggiarlo, quanto di abbagliarlo, e nell'assottigliarsi di quei bagliori azzurri in due fessure potrebbe sembrare che quell'intento sia riuscito, ma...
Forse a vista non gli è così indispensabile, e questo è un pensiero che prende concretezza nel vedere con che fluidità di movimenti -agili nonostante la mole- l'essere reagisce a quell'assalto multiplo: un solo movimento per intercettare lo spadone di Gain con un braccio e un altro per frapporre il largo della scimitarra fuori misura davanti al viso, così da usarla come visiera per celare il suo punto debole e farsi scudo dal colpo di cannone, parando anche tre dei dardi dello Sciamano e deflettendo verso il basso la lingua di fiamma.
Pura e semplice abilità guerriera, si direbbe, ma dal modo in cui -con uno scatto del collo, reclinando il testone- schiva anche un ulteriore spiedo proveniente dalle sue spalle, appare evidentissimo che il nemico possieda una perfetta consapevolezza di quel che gli accade intorno. Sarebbe stato troppo bello sperare che non avesse altre risorse al di là della sua immunità alla magia, vero...? Dopotutto, se le sue armi sono delle spade, era facile intuire che il corpo a corpo dovesse essere la sua specialità.
Il vero problema, è che le braccia sono quattro. Ed è con l'abilità di un giocoliere che Nebularion sa destreggiarsi in un'azione che ha dell'acrobatico, tanto per la coordinazione indipendente dei suoi arti quanto per la sinuosa eleganza delle sue movenze: mentre una delle braccia di destra sostiene la colluttazione con Gain in un equilibrio di forze, la mancina con cui ha deflesso fuoco e proiettili -ripiegando il gomito contro il petto- descrive una mezzaluna laterale per calare come una ghigliottina alla destra dell'Ispanico.
Della seconda coppia di braccia, la sinistra si limita a roteare il polso e la scimitarra che vi reggeva scompare, lasciando il pugno libero di sferrare una manata che travolge Zimmer dall'alto, schiaffeggiandolo come un insetto e schiantandolo nella sabbia cinerea dell'Arena... là dove la lama ricurva della spada nell'altra destra potrebbe abbattersi su di lui per porre fine ai suoi giorni, se il Fulvo -assecondando la spinta del contrasto in cui era impegnato- non fosse schizzato indietro di diversi metri con un balzo poderoso per disimpegnarsi ed evitare la sortita laterale, finendo vicino al Boggart giusto in tempo per trattenere quella mannaia colossale con la propria, facendo leva sulle ginocchia, che tremano per lo sforzo.
« Ci servono... più uomini per... tenerlo occupato...! »
ringhia quasi, sbuffando come un mantice per sostenere la fatica
« Dì... ai tuoi... di muovere... il culo...! »
A sgravare il Macellaio da quella prova di resistenza è l'arrivo di un sestetto di guerrieri in corsa, armati di scimitarre e col volto coperto dal tagelmust: i servitori dello Sprecone, giunti all'assalto per ordine del loro padrone; il loro numero e la loro parvenza di normali umani inducono Nebularion a ritrarre la spada da Gain e Zimmer per prepararsi a fronteggiare il nuovo assalto, e quel movimento fa sì che il laser di Henk gli raggiunga uno zigomo, cogliendolo di sprovvista come uno schiaffo improvviso e spianando la strada ai sei Ladroni, ma...
Non appena le loro armi colpiscono l'Ombra, i corpi delle evocazioni si dissolvono in tenui fili di fumo, evidentemente neutralizzati dal contatto con il campo anti-magia che avvolge l'Antico... e che riserva stessa sorte anche all'unico spillo di Bid'daum giunto alla meta, facendolo scomparire all'interno della massa oscura senza generare alcuna esplosione.
L'attacco di avanguardia è stato poco proficuo su tutta la linea;
più coordinazione avrebbe giovato, ma non siete riusciti a fargli nulla.
Ah, no, qualcosa avete fatto, in verità: l'avete fatto arrabbiare.
In un gesto di sfida, come a rivendicare la sua supremazia sul campo di battaglia, il Guerriero-Ombra getta indietro la testa e spalanca le quattro braccia in un muto invito a fronteggiarlo, e nel farlo dalla sua gola si sprigiona un ruggito roco e profondo che fa vibrare la terra sotto la violenza della sua onda d'urto, da cui dovete difendervi come potete.
Quasi nello stesso momento, a testimonianza che i guai non arrivano mai da soli, il portale alle spalle di Nebularion si attiva nuovamente, in un tripudio di scintille e crepitii magici di luce cremisi, come se qualcosa di grosso stesse lottando con impazienza per passare anzitempo dall'altra parte... e non trascorrono che pochi istanti -dilatati all'infinito dall'adrenalina e dal panico- prima che un nuovo orrore giunga davanti a voi.
Stavolta, l'incubo prende sembianze di donna: una splendida donna dalla chioma rossa, i cui lunghi capelli sono l'unico velo posto a celare le forme piene e generose che risveglierebbero tutte le voglie del mondo; ha in mano una spada fiammeggiante e un fisico che sembrerebbe fatto per la voluttà... se non fosse per il gigantesco corpo di aracnide in cui sono inglobati i fianchi invitanti. Decisamente, vi servirà aiuto.
« Fiuuu...! »
fischia d'apprezzamento Gain, uscendo da dietro lo spadone, usato per ripararsi
« Belle tette. »
Sì, beh, certo... Siete potenzialmente spacciati,
ma almeno avete una bella visuale. Almeno quello.
{ Arena Nera }
Abdel
Qualunque fanciulla sobbalzerebbe nel vedere uno sconosciuto vaneggiare come un esaltato al suo indirizzo, ma mentre la mano del ferito si tende lenta ed esitante sulle maniche del kimono la Pasha Najaran non batte ciglio: non si ritrae, ma neppure reagisce; in qualche modo -un modo che lascia sorpresa anche lei-, quella situazione le sembra normale, familiare - come se ci fosse qualcosa in quell'uomo che le ispiri nostalgia...
La fanciulla dagli occhi cremisi si rammarica nel vedere quale dispiacere sembra aver causato nel Mastino la sua domanda, ma -naturalmente- non ne comprende la ragione; come potrebbe, dopotutto? Ha solo chiesto ad un estraneo il suo nome... eppure il disagio di quel sentimento inspiegabile resta.
« Voi avevate promesso. »
biascica quello, con voce affaticata, perdendosi in una lunga pausa
«…né io dimenticherò il tuo, Abdel Majid. »
La Pasha Najaran non si scompone neppure nel vedere le calde lacrime che sgorgano dagli occhi blu del Guerriero, e -anzi- le labbra rosse e ben disegnate si piegano in un sorriso comprensivo e condiscendente mentre le dita diafane e affusolate tergono le lacrime che gli rigano il viso; non sa perché, ma ha a cuore quella creatura... non si sarebbe neppure fermata a soccorrerla, altrimenti, eppure non riesce a far altro che restare a sostenerlo, con lo sguardo di rubino incatenato al suo.
A spezzare l'idillio è la faccia di bronzo -in ogni accezione possibile del termine- di Kalanjanus, il cui volto giovane e sorridente -di un sorriso vagamente affilato- si frappone tra i due, invadendo il campo visivo del Mastino.
« Ehi, purtroppo ho solo della Vigorilla...! »
ciancia, accostandogli alle labbra delle foglie di una qualche pianta grassa
« Come ricostituente è un po' blando, ma... è sempre meglio di niente, no? »
prosegue, mentre continua ad occupare tutta la visuale
« Dai, mangiala! Il succo ti farà star meglio! »
{ Arena Nera }
Dimitry | Sahara | Reys | Klaus | Wydwen | Venat | Ariste | Eren
« Che nome altisonante. »
commenta il Vampiro, udendo le generalità del primo nemico
« Ci vediamo di sotto. »
sentenzia ruvido il Castigo, scavalcando le mura per mettersi in azione
”Nebutarlo? Che nome stupido!”
squittisce il Boggart, dopo aver parlottato con lo Schiavo, che si allontana
E andiamo...”
I due Gerarchi partono all'attacco dietro al Fulvo, e gli Eversori più malmessi -i reduci dagli scontri più duri- restano accanto alla lanterna del Tedesco per recuperare il più possibile le energie: Dimitry prende posto accanto all'artefatto e chiude gli occhi in meditazione, Wydwen ci si siede direttamente sopra, Reys ne approfitta per effettuare i suoi calcoli strategici, e Klaus contempla l'inizio degli scontro già pregustando di prendervi parte.
“Ci vediamo nell'arena!”
prende congedo Helk, gettandosi a sua volta nella mischia
Temo di dover rimandare il mio coinvolgimento alla battaglia.
ammette -mesto e sollevato assieme- Ariste, avvicinandosi alla lanterna
Spero che questo placebo sia abbastanza efficace.
"Ti suggerisco di convincere il tuo amico ad allontanarsi da quell'Ombra..."
esordisce invece lo Scienziato, rivolgendosi al misterioso Dottore
"...potrebbe essere coinvolto in esplosioni di cui non mi riterrò responsabile."
« Di lui non preoccuparti: ha la pelle dura quanto la testa e il comprendonio. »
si limita a replicare quello, con una tranquillità disarmante
« Fate tutto quel che è necessario; Gain se la caverà. »
« ...potresti svegliarmi, per favore?
Credo di avere un brutto incubo, sisi. »
A prendere timidamente la parola è il povero Venat -tuttofare della Quinta Bolgia-, anche lui riunito con gli altri attorno alla lanterna del tetro figuro allampanato, e su di lui il biondo abbassa su di lui gli occhi blu cobalto cerchiati da profonde occhiaie: nel sentirsi rivolgere la parola, quello impiega un lungo momento a soppesarne le fattezze, salvo poi incurvare le labbra livide in un sorriso che potrebbe essere rassicurante solo nelle sue intenzioni; non gliene è stata fornita una descrizione precisa, ma lui deve essere uno dei due protetti dell'Angelo.
« Non posso svegliarti, Herrn, perché questo non è un sogno. »
gli risponde con voce pacata, e un lieve accenno di sorriso
« ...ma il Cielo veglia su di te, quindi cerca di essere forte. »
« Forza. Vediamo cosa sapete fare. »
mormora intanto tra sé e sé il Malkavian, a braccia conserte
Klaus. Quali sono le tue condizioni?
lo richiama il Greco, osservando la situazione e progettando la prossima mossa
Il nostro intervento potrebbe rivelarsi fondamentale. Stavolta, niente mosse avventate.
Prima ponderiamo, poi colpiamo.
« Prima... sarebbe il caso di farsi medicare, Herrn. »
si intromette lo stangone con un forte accento tedesco
« La situazione non è la più adatta, ma sono pur sempre un dottore:
se vi fidate, posso provare a rimettervi in sesto. »
E mentre il tetro figuro -più simile ad un becchino che ad un guaritore- attende una risposta dal Gerarda, Reys si dedica a lanciare qualche avvertimento ai compagni impegnati nella pugna -a mo' di dritta, se non altro per coordinarsi-; intanto, con la copertura del fucile di 23, sotto lo sguardo del loro padrone Sahara, Gaius e Celosia -i suoi golem di roccia- fanno piazza pulita di molte delle creature insettoidi... a cominciare da quelle rimaste riverse sulla sabbia all'arrivo di Nebularion. Dopotutto, la loro stessa sostanza non risente degli icori acidi che compongono i loro orribile corpi chitinosi.
Mentre le due evocazioni del Deserto sgomberano il campo dagli insetti disgustosi che affollano l'Arena, l'avanguardia degli Eversori apre le ostilità con l'Ombra e lo scontro infuria: si rivela davvero un avversario temibile come narravano gli antichi racconti; fronteggiarlo non sarà facile, ma non è impossibile... almeno finché un secondo lampo di crepitante luce cremisi proviene dalla bocca del portale, e una nuova mostruosità forza cancelli di Krarth.
Gli occhi di tutti si posano con un misto di meraviglia e raccapriccio sul corpo della donna-ragno, ma -imperscrutabile nella sua maschera bianca- Sahara riconosce anche il secondo sgradito ospite vomitato dagli abissi del Labirinto.
Queelag, la Strega del Caos.
{ Arena Nera }
Sahara
Quando il portale cede alla sua mole, Lei fa il suo ingresso nel mondo.
Queelag, la Strega del Caos.
Per certi versi -dalla testa ai fianchi- è una donna splendida a vedersi, per gli standard umani, almeno: pelle chiara e soffice, un viso dai lineamenti perfetti, lunghi capelli colore del fuoco, forme prospere e ben modellate, ventre piatto... peccato che l'altra metà del suo corpo sia costituita da uno dei più grossi esemplari di ragno del Geisine -ad oggi estinti-, capace di richiamare e padroneggiare il distruttivo potere di quella landa di cenere, fuoco e morte.
Per quel che ricordi, dai racconti e dalle leggende che le carovane mormoravano sulle tue sabbie davanti ai bivacchi, sai che è meglio stare lontano dalle fauci dell'aracnide -in grado di vomitare lava dalle fauci- e cercare naturalmente di rimanere fuori dalla portata della sua spada -capace di necrotizzare i tessuti dove apre delle ferite-, così da attaccarla sui laterali e alle spalle, dove i suoi occhi hanno un punto cieco. Però, se il vello che ricopre il segmento posteriore del ragno inizia ad ardere, bisogna essere rapidi nell'allontanarsi - o si rischia di venire travolti da una rovente onda d'urto.
Sarà il caso di condividere le informazioni in tuo possesso.
{ Arena Nera }
Takheloth
Concentrato com'è nei propri sterili sogni di gloria, il Nehether'Rhae si allontana dal conflitto e dal gruppo di compagni Eversori con l'intento di godersi lo spettacolo da un luogo riparato e -magari- mettere loro i bastoni tra le ruote una volta recuperate un po' di energie. Giusto per divertirsi un po'.
Purtroppo, però, le vette sublimi di ingegno di un dio non arrivano a cogliere quanto poco saggio sia andarsene a zonzo in un colosseo dove antichi orrori di ogni genere sono emersi alla superficie per annichilire ogni forma di esistenza capiti loro a tiro, non capisce quanto avventato sia rinunciare alla protezione offerta dall'essere in gruppo, e la sua scelta infelice non tarda a rivoltarglisi contro.
-Jeu beki inates inemat necerii'waneb!-
Mentre gongola e maligna contro coloro che avrebbero potuto tenerlo al sicuro, la sua presenza attira l'attenzione di alcuni demoni-insetto, e -stridendo in maniera sinistra e fastidiosa- sono in quattro a convergere in volo contro Takheloth da direzioni diverse, battendo freneticamente le ali chitinose, agitando in modo disgustoso le zampette e le mandibole lunghe e seghettate... desiderose di mordere e smembrare.
{ Arena Nera }
Dimitry | Sahara | Reys | Klaus | Wydwen | Venat | Ariste | Eren
Quando il Cerbero del dottore tedesco si alza dalla sua tranquilla posizione di guardia per acquattarsi in posizione d'attacco, ringhiando minacciosamente verso il bordo dell'anello degli spalti, ognuno di voi è preso dai propri pensieri alla vista del continuo mutare -e peggiorare- della situazione, ed è troppo tardi che vi accorgete che qualcosa è in arrivo anche per voi. A quanto pare, il Destino ha sempre qualcosa in serbo per tutti.
Un uomo dai lunghi capelli -legati in una coda che gli scende su una spalla-, vestito elegantemente e con una corona sul capo, emerge dalle mura che cingono in un anello il ring di sabbia, cavalcando un'evanescente ed iridescente nebbia vorticante, che lo tiene sospeso nel vuoto e fa oscillare come un vessillo il suo mantello, e...
Nessuno ha la più pallida idea di chi sia - nessuno ad eccezione di Eren Satu e Sahara.
Il primo ha già avuto a che fare con lui: è stato a Krarth, nelle profondità del labirinto del Geisine, durante il Conclave dell'Esarcato - quando ha rischiato di restare bloccato come eterno ospite al banchetto di una corte di fantasmi.
Il secondo conosce la leggenda della sua infamia, quando -incapace di sconfiggere in campo aperto il Conquistatore- il sovrano dell'antica città che sorgeva a Geisine si proclamò sconfitto e promise sottomissione... salvo poi avvelenare e trucidare il seguito del suo nemico, invitato a un banchetto di armistizio come ospite d'onore. La storia dice che il Primo Alfiere non solo sopravvisse, ma lo umiliò, lo sconfisse e maledisse lui e i suoi cortigiani.
Avete davanti a voi Re Vorto del castello di Blackridden.
E chissà che non siano le anime dei suoi convitati il pulviscolo che lo segue?
« Io non ce l'ho con voi, davvero... »
esordisce con tono cordiale e voce melodiosa, fissandovi dall'alto in basso
« ...ma, in qualche modo, devo pur far sapere al vostro Re-Conquistatore
che non può fare quel che vuole il queste terre. »
E mentre un sorriso elegante gli incurva le labbra ben disegnate, l'impulso psionico emesso dalla sua mente si protende a pugnalare le vostre con una promessa di dolore.
{ Arena Nera }
23
Stai prendendo la mira per abbattere un altro di quegli schifosi insetti volanti giganti quando una fitta al petto ti strappa un gemito sofferente e il colpo parte anzitempo, mandando il proiettile a vuoto.
Che cavolo sarà stato? Non hai tempo di preoccupartene o di domandartelo, perché altre schifezze stanno fuoriuscendo dal portale. ...ma -ad ogni modo- non sarà nulla di grave, no?
{ Arena Nera }
Bid'daum | Zimmer | Helk
Far fronte all'onda d'urto generata da Nebularion è già un'esperienza spiacevole di suo, ma si tratta solo dell'ultimo punto in una lunga lista di cose che -potendo scegliere- gli Eversori si sarebbero volentieri risparmiati quel giorno; pertanto, se i loro occhi vedessero aranciati bagliori di densa lava luccicare nelle fauci del Ragno -sormontate da un corpo di donna-, immancabilmente puntate al loro indirizzo e pronte a far fuoco, ci si stupirebbe nello scoprire che la loro prima reazione -prima del panico, prima della preoccupazione, della rabbia e del desiderio di sopravvivenza- è esasperazione?
Chi potrebbe dar loro torto? Dopotutto, sono dei mortali -per quanto straordinari e pieni di risorse-, e quelli contro cui si battono sono dei dannati Titani giganteschi! Loro sono stanchi, logori e feriti per gli scontri pregressi, mentre i loro nemici hanno avuto chissà quanti millenni per prepararsi al giorno della loro vendetta. Sono un manipolo di disperati male in arnese, troppo cocciuti per rinunciare a tutto quel che hanno messo insieme in anni di duro lavoro... Sono piccole formiche. E sono soli.
Con un balzo delle zampe piene di giunture, la Donna-Ragno supera il Guerriero-Ombra e le mandibole dell'Aracnide si spalancano per vomitare un incandescente getto di lava nell'aria, che si spande a raggiera per chiudere ogni possibilità di fuga a quegli insulsi omini che osano resistere... tuttavia, rapidi come rapaci in picchiata, delle sfuocate macchie rosse piombano in mezzo al quartetto di combattenti: si tratta delle guardie della Legione delle Sabbie, e con loro c'è anche la Maschera - quella di cui Aren aveva assunto le sembianze.
Con la simmetria che può dare solo un allenamento sincronizzato impeccabile -o una mente condivisa- i Legionari eseguono una breve e concisa sequenza di movimenti delle braccia, abbattono un piede per terra, e sferrano un pugno all'aria... e -in una conseguenza che ha il gusto della magia- il pulviscolo cinereo si solleva e si vetrifica, compattandosi in una barriera ialina e iridescente che incassa la violenza del magma lasciandovi incolumi.
« Tra poco i sistemi contenitivi verranno attivati! »
scandisce a voce alta il Capo della Legione per incoraggiare chi combatte
« Non arrendiamoci adesso! »
Siete piccoli ed insignificanti insetti contro degli autentici mostri.
Ma... no: non da soli.
. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)STATUS
Status Fisico:
Ottimo 100%
Ferite Riportate:
Nessuna
Condizione Mentale:
Ottimale
Mana Consumato: 20%
Mana Residuo:
70% -20%= 50%
Altro: Evoco Celosia ad Alto e mi accingo sotto forma di fiera a lanciarmi contro Queelag. Dopo aver subito il danno dal Re Vorto, gli vado incontro per parlargli lasciando alla mia evocazione il picchio picchio con la Strega.
EQUIP
اِخْتَفَى
{ Equip:
Maschera Bianca
{ Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, ment…
ألف ليلة وليلة
{ Equip: Mantello Nero
{ Info: un banalissimo mantello nero logoro
بوصلة من الرغبات
{ Equip: Bussola dei Desideri
{ Passive: ndr
{ Attive:
///[/font]
{ Equip:
{ Info:
ABILITA' PASSIVE
الرمال التغييرات
{ Passive: Cambiare forma a piacimento
الهاوية ووكر
{ Passive: Camminare su ogni superficie
الرمال قادم
{ Passive: Istant-Cast
الرمال مشاركة
{ Passive: Condivisione attive con le evocazioni
ABILITA' ATTIVE
فارس
{ Attiva: Consumo Alto
Il prossimo nemico è... nascosto nella nebbia... Un gigante che si erge verso il cielo... La sua collera fa tremare la terra.
~
Il terzo colosso si configura come un'evocazione di nuda pietra, terra ed erba. La sua figura è imponente, il suo corpo rivestito di roccia come fosse una corazza; il braccio destro è sostituito da un lungo e ruvido blocco di pietra, ch'egli non esita a manovrare con violenza sui nemici. Alto complessivamente otto metri, e largo due, è il gigante umanoide più alto di cui il deserto dispone... nonché uno dei più forti. Quando richiamato, egli sorge dalla campo di gara ed esegue ciecamente il volere del deserto; la sua permanenza in questo mondo può durare anche due turni, a scapito però della sua potenza (ma non delle sue dimensioni, giacché queste non incidono sulla forza del colosso).. -
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Lacrima dopo lacrima il mondo si scioglie e si priva dei suoi colori, filtrato dalla mia vista annebbiata. In quel grigio, il suo sorriso è l’unica cosa al quale cerco di aggrapparmi con tutte le forze. Ah, quale ironia! Il destino ci ha fatto riunire, ma lei non si ricorda più di me. Chissà quale Dio capriccioso ha permesso ciò al fine di ridere della mia sofferenza. Se solo per un istante, un misero istante, potessi far breccia nel suo cuore e ricordarle ciò che siamo stati e ciò che mi ha permesso di essere, io…
Ad oscurare quel momento ci pensa un giovane, dalla carnagione bronzea ed adorno di gioielli. Lo abbiamo già visto, lì, accanto a lei, ma non vi abbiamo dato troppo peso. Ora si è frapposto tra noi due come un amante geloso. Cerca di metterci qualcosa in bocca finendo solo per farmi digrignare i denti. Che sia veleno? Le mie dita scattano verso il suo polso stringendolo in una morsa d’acciaio. Se pensa che le mie ferite siano così gravi da rendermi un cadavere incapace di oppormi si sbaglia di grosso. Lotterò finché l’ultima stilla di vita lascerà il mio corpo, se necessario. Per me. Per lei. « Chi sei? », gli domando in un tono tutt’altro che amichevole. Inconsciamente il mio sguardo vaga a cercare le iridi di rubino, come se fosse lei a dover approvare o meno la cosa.. -
.Silver Shadow..
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Inutile.
Il tentato assalto al Gigante non ha dato i risultati sperati, a ben poco è servita la coordinazione dei due Gerarchi se non a realizzare quanto immensamente potente sia l'avversario e a quasi perdere due elementi.
L'agilità con cui gli attacchi indirizzati verso di lui vengono schivati o deflessi, insieme alla sua totalità immunità a qualunque fonte magica, sono motivi più che sufficienti a scoraggiare chiunque. Servirebbe qualcosa di infallibile, qualcosa di definitivo ed inevitabile, qualcosa che lo scienziato possiede ed è intenzionato ad usare.
"CLU, gli elementi Alpha ed Omega sono pronti all'uso?" "Affermativo." "Ottimo, inizia l'assemblaggio. Dimitry! Klaus! Se qualcuno di voi può mettersi in contatto diretto con gli altri Eversori, lo faccia immediatamente. Dite loro di allontanarsi da Nebularion o verranno investiti dall'esplosione."
Due volte lo stesso avvertimento nel giro di qualche minuto, l'urgenza e l'importanza di quel messaggio dovrebbe essere indiscutibile anche se non se ne conoscevano i dettagli.
In attesa che CLU terminasse le sue sub-routine, lo scienziato punta il palmo della mano destra verso il Gigante, come se stesse prendendo la mira prima di far fuoco, ma in realtà stava semplicemente limitandosi a fare una stima teorica della distanza di tiro e dell'ipotetico raggio di azione dell'esplosione.
Tuttavia, lo scienziato non era il solo a riservare sorprese: un nuovo portale si stava aprendo e questa volta a fuoriuscirne fu un'avvenente donna col corpo di un mostruoso ed enorme ragno al posto delle gambe. Come se un solo abominio non fosse già abbastanza.
La sentenza di Sahara arrivò quasi immediata, rivelando il nome e le capacità della creatura. Niente fuoco contro di lei a quanto pare, non una buona notizia.
La concentrazione che dedica agli avversari al centro dell'Arena quasi gli impedisce di notare l'arrivo di una nuova figura che, almeno inizialmente, non è sicuro se considerare amica o nemica, ma le sue pressochè senza senso parole sembrano comunicare un certo astio, ed è proprio al termine di questo discorso che qualcosa di inaspettato ed invisibile si abbatte sullo scienziato.
Un immenso ed insostenibile dolore penetra la sua mente ed è impossibile capirne la fonte, è come se l'intero sistema nervoso venisse costantemente infilzato da una miriade di aghi ed ogni cellula del suo corpo gridasse agonizzante.
" Rilevata alterazione degli impulsi sinaptici e neurali, cause ignote. " Da buon consigliere, CLU cerca di dare una spiegazione all'infausto avvenimento ma il dolore è troppo intenso perchè lo scienziato possa proferire qualcosa di diverso da uno stridulo urlo o capire cosa gli venga detto.
In un disperato e primitivo istinto di sopravvivenza, chiude gli occhi e porta le mani alla testa come se servisse a tamponare il dolore, barcollando nel tentativo di allontanarsi da non sa neanche lui bene cosa e, senza accorgersene, si ritrova sul bordo degli spalti dove il successivo passo alla cieca lo fa capitombolare giù nell'anello interno dell'Arena.
Per sua fortuna lo schianto con le macerie e con il duro pavimento viene assorbito in gran parte dall'armatura, regalandogli solo un lieve senso di stordimento dovuto all'essere sballottato all'interno di una corazza di ferro. Per qualche strana ragione il dolore si era affievolito, diventando più che sopportabile ma lasciando una profonda impronta nella mente della vittima. Forse si era involontariamente allontanato troppo dalla fonte.
Disteso per terra lo scienziato si concede qualche secondo per recuperare le proprie facoltà fisiche e mentali ed osserva l'avanzamento dello scontro: Queelag fa la sua mossa e cerca di incenerire i presenti con un getto di lava, ma delle figure incappucciate si lanciano nell'Arena e, dopo una serie di movimenti sincronizzati, innalzano una barriera che nullifica l'attacco dell'Abominio.
C'è ancora speranza quindi, c'è ancora qualcuno disposto a lottare. Con Queelag impegnata, lo scienziato può tornare sul suo obiettivo principale.
"Se è l'Apocalisse che cercate, allora ve la daremo. CLU, protocollo Ragnarok. " Bagliori verdi come smeraldi demolecolarizzano l'arma presente sulla mano destra per sostituirla con un grosso lanciagranate. Un paio di secondi per settare il timer a 4 secondi e poi finalmente lo scienziato da fuoco. " Bentornati a Merovish! "
La bomba, che per i profani in campo tecnologico altro non sembra che una innocua palla di ferro, viaggia verso la sua destinazione e, a circa un metro o due di distanza dal Gigante, completa la sua sequenza di attivazione. Gli elementi Alpha ed Omega si miscelano e danno inizio ad una reazione di fusione nucleare da cui scaturisce un'esplosione che divora tutto nel raggio di una dozzina di metri; per gli spettatori, per qualche secondo sembrerà che una piccola stella sia esplosa al centro dell'Arena consumando tutto ciò che tocca. Se un Sole non era sufficiente a sbarazzarsi di un'Ombra, cos'altro potevano fare?Alimentazione: 55%
Energia Consumata: 40% ( Ragnarok ~ Critico)
Condizioni Esoscheletro: Integrità 90%% Funzionalità 100%
Condizioni Pilota: Leggere contusioni; nervosismo medio-alto.