Il Canto del Sole Rosso

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    .†.Amakudari.†.

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    « Smetterà di funzionare, direi. »

    La risposta dell'animaletto, per quanto formalmente corretta, non rispondeva a quello che era stato il vero dubbio del Demone delle Tempeste; probabilmente avrebbe dovuto esprimersi in maniera più semplice ed accessibile alla creaturina, chiedendo direttamente quali capacità conservasse la lancia una volta terminate le batterie, se c'era possibilità di imprimervi una nuova carica e altri ragguagli di natura tecnica e teorica che -per le sue inclinazioni e specialità- la Corona della Via delle Leggi avrebbe amato poter conoscere.

    Stando alle informazioni che aveva personalmente acquisito, Brifos sapeva che quelle armi erano in un certo qual modo vive e senzienti... quindi, poteva solo congetturare che -in quanto tali- avessero necessità di un qualche tipo di nutrimento per sostentarsi.
    Che si nutrissero delle Ombre? Sarebbe stata un'ipotesi affascinante – oltre che una prospettiva luminosa.

    « Quindi anche tu, come pure l'altro semiumano, non hai idea di come uscire da questo posto. Mi dispiace, il tempio è collocato in una bolla dimensionale a parte. Il guscio che faceva da tramite con il mondo materiale è collassato, a quest'ora sarà un brutto mucchio di terra e fango spiaccicato da qualche parte. »
    lo informò la bestiola bianca, soffiando e reclinando la testolina da una parte
    « Le Creature si sono mangiate quasi tutta l'energia contenuta nel nucleo, e quella che era rimasta si sarà sicuramente dissipata per via di quel maldestro portale che i Cacciatori hanno aperto per salire quassù. Qualcuno deve aver involontariamente alterato le rune che lo mantenevano aperto, dando il colpo di grazia a questo luogo e tagliandolo fuori dal resto del multiuniverso. Se provi a forare le pareti troverai solo altra terra... »

    Un crepitio meditabondo si levò dal corno aureo del Raitei a quell'ultima rivelazione: quel dato poteva rappresentare un problema, ma -di contro- il Saggio valutò una buona cosa averlo saputo subito, prima di scoprirlo a sue spese, consumando le poche energie che gli rimanevano in quel tentativo vano.

    « A proposito! Tu come hai fatto a finire qua sopra? »

    Lentamente, l'Amal guardò il suo interlocutore dall'alto in basso, sbatté le palpebre un paio di volte e -infine- ripiegò le ginocchia e si accucciò al suolo, prendendo delicatamente l'esserino per la collottola e adagiandoselo su una spalla perché avesse una buona visuale dal suo stesso punto di vista.

    « Sono entrato in una colonna di luce per seguire un amico. »
    rispose tranquillo, puntando l'indice al suolo per vergare segni nella terra
    « Credo si tratti del portale di cui hai parlato: penso lo abbiano aperto i Guerrieri usando rune come queste... »
    proseguì, abbozzando a memoria i simboli che aveva visto a Fanedell
    « ...ma potrebbe essere implicata anche la ragazzina che abbiamo trovato nel bosco:
    l'ho vista tracciare qualcosa per terra, ma non sono stato molto attento a quelli. »


    In quel momento, era stato un po' distratto, in effetti: tre Creature gli si erano avventate contro in quell'occasione, e -dopo- il gigante non era stato abbastanza lucido da prestare molta cura ai dettagli...



    Status Fisico: Stanco
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    Mantra: [Vista Cieca | Sense Illusorio | Sense Psionico]
    Levitazione: [Volo]
    Hado: [+10% di Mana]
    Rianimazione: [Immortalità]
    Memento: [Istant-Casting]
    Ataraxia: [Resistenza al Dolore | Anti-Malia]
    Intuizione: [Vista Karmica]
    Voce della Saggezza: [Aura di Saggezza]


    Edited by Madhatter - 9/4/2015, 22:31
     
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    Brifos, Julian ~

    Sopravvissuto alla battaglia e recante con se il trofeo pagato a caro prezzo, per il protodeus si prospettò un tragitto lungo e spossante, fatto di una lenta discesa fra la melma scura che ricopre ogni centimetro delle strette caverne di quel labirinto privo di punti di riferimento. Infine, gli stretti cunicoli lo riportano all'abisso, un pozzo che conduce nel vuoto nelle cui profondità si possono udire i laboriosi movimento di un'infinità di esseri che all'unisono sembrano intenti in qualcosa. Sembrano scavare, pare che i loro artigli siano impegnati a consumarsi nella terra premendo senza sosta e aprendosi una strada per il centro della terra, forse in cerca degli inferi da cui provengono. La strada per raggiungere la meta prefissa è ancora lunga, ma frattempo un giochi di echi conduce al saggio una conversazione fra due voci note: quella dell'esserino bianco chiamato Kyuubey e Brifos, la corona Indaco.

    « ...ma potrebbe essere implicata anche la ragazzina che abbiamo trovato nel bosco:
    l'ho vista tracciare qualcosa per terra, ma non sono stato molto attento a quelli. »


    Cattura666

    « "ragazzina"...? »
    Dalla spalla del gigante blu, la creaturina si era arrampicata con agili salti fin sul testone, e lì si era appollaiato reggendosi alla criniera del Raitei. Anche se Brifos non poteva vedere l'espressione del suo piccolo interlocutore, il suo tono fu eloquente a sufficienza: il dettaglio circa la presenza di Iade doveva essergli sconosciuto, e non lo lasciava indifferente.
    « Una fanciulla originaria dei Grandi Laghi che porta con se un bastone decorato in legno di quercia, con i capelli castani e gli abiti tinti di blu. »
    Non era una domanda che richiedeva conferma, bensì una mera affermazione.
    « I Cacciatori sono stati molto approssimativi nel dire che le Sacerdotesse erano perite tutte quante. »
    Nel parlare si portò una zampetta alla bocca con fare meditabondo, un'espressione propriamente umana che talvolta gli capitava di replicare involontariamente.
    « Non ho ancora avuto modo di presentarmi e di chiederti il tuo nome. In effetti, venendo qui ero più che altro interessato a capire se c'era qualcuno in grado di tornare liberamente in un piano dimensionale più stabile e concreto. Io sono Kyuubey, e sono un familiare. Adesso cercherò di spiegarti in breve la situazione, affinché tu possa capire e decidere se aiutarmi o meno... »
    Asserì usando il tono vago di chi non vuole addentrarsi troppo in un argomento di cui non ha pieno interesse, toccato solo per necessità.
    « Nel mondo da cui proviene la terra che calpesti, gli umani hanno prodotto a partire da scampoli della nostra tecnologia le entità d'ombra che vedi rintanate in quegli angoli, affinché combattessero come soldati una di quelle loro strane guerre...
    Prima di allora, noi abbiamo convissuto a lungo con l'umanità con reciproci vantaggi. Loro ci riverivano come entità superiori, e ci offrivano alcune delle loro figlie affinché diventassero sacerdotesse; in cambio ottenevano la possibilità di materializzare i loro desideri piegando l'entropia a loro vantaggio. Così facendo, hanno ottenuto tecnologia, sapere e benessere, fino a modificare perfino la morfologia delle loro nazioni...
    »
    Il racconto era stringato e sicuramente aveva delle lacune, ma era comunque comprensibile sebbene non fosse facile cogliere immediatamente il nesso con la situazione in cui versava il Saggio di Palanthas. Ma intanto per la prima volta Kyuubey era tornato a parlare al plurale, come già aveva fatto con Julian...
    « Era un rapporto vantaggioso per entrambi, sia per noi che per gli umani. Le sacerdotesse lottavano contro le entità che noi stessi abbiamo provveduto a creare, distruggendole per noi e consumandosi nel farlo. Quando infine terminavano il loro ciclo vitale, si spezzavano sprigionando un'immensa quantità di energia pulita che noi siamo in grado di raccogliere ed utilizzare. Dai loro scarti nasce quindi una nuova entità negativa, a sua volta in grado di riprodursi ed offrirsi come sacrificio ad altre future sacerdotesse, dando vita ad un anello chiuso di eventi senza fine in grado di generare una quantità di energia che non sono sicuro di poter quantificare in termini comprensibili. »
    Scosse la testolina in segno di diniego, arrivando infine al punto:
    « A noi non interessa se una manciata di Creature scorrazza in un piano dimensionale alternativo al nostro e crea qualche problema. Non siamo stati noi a crearle, e non sono di nostra responsabilità. Tuttavia, se una puellae è sopravvissuta al balzo dimensionale e non è rimasta uccisa come pensavamo, allora un prodotto della nostra tecnologia è attivo al di fuori della nostra portata e rischia di innescare un ciclo distruttivo che non siamo in grado di controllare. Prima o poi, la ragazzina che hai conosciuto diventerà un essere affamato di vita progettato per poter essere individuato solo da un'altra "sacerdotessa". Ucciderà e si riprodurrà, nascondendosi fra le pieghe della realtà e crescendo come un tumore, incontrollato e incontrastato. In termini pratici tu desideri uscire da qui, mentre noi desideriamo assicurarci che ciò non accada, quindi... voglio proporti un patto. »

    Cattura5647

    « Faremo in modo che tu possa uscire da questo luogo, ma in cambio al tuo ritorno dovrai eliminare fisicamente la puellae superstite
    distruggendo la sua Pietra dell'Anima.
    »

    .Il Canto del Sole Rosso ~ Nono turno attivoBrifos: Inserire faccina cattiva qui.

    Julian: Sei distante in linea d'aria, ma comunque a portata di voce con Brifos, complice l'eco di quelle caverne. Segui tutta la conversazione che ha con Kyuubey, e pure il patto proposto da quest'ultimo...
     
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    « "ragazzina"...? Una fanciulla originaria dei Grandi Laghi,
    che porta con se un bastone decorato in legno di quercia,
    con i capelli castani e gli abiti tinti di blu.
    »

    Un vago accesso di sorpresa vibrò nella voce dell'animaletto, eppure la descrizione meticolosamente esatta non lasciava spazio al dubbio di un interrogativo; mentre le sue zampette lo portavano a conquistare un trespolo più alto -saltellando dalla spalla alla testa del suo interlocutore-, Brifos annuì, e una scintilla azzurrina luccicò lungo il corno dorato del gigante.

    « I Cacciatori sono stati molto approssimativi
    nel dire che le Sacerdotesse erano perite tutte quante.
    »

    Con una gestualità curiosa per una bestiola della sua forma, l'esserino si portò la zampetta alle labbra con fare meditabondo, e se anche le iridi color ardesia non potevano scorgerlo da quella angolazione, il canto del Mantra rese partecipe il Raitei di ogni suo movimento.

    « Non ho ancora avuto modo di presentarmi e di chiederti il tuo nome. In effetti, venendo qui ero più che altro interessato a capire se c'era qualcuno in grado di tornare liberamente in un piano dimensionale più stabile e concreto. »
    ...e pur avendo -in effetti- qualche risorsa in quel senso, l'Amal lo lasciò proseguire
    « Io sono Kyuubey, e sono un familiare. Adesso cercherò di spiegarti in breve la situazione, affinché tu possa capire e decidere se aiutarmi o meno... »

    Nonostante il tono vago e poco coinvolto, i contenuti delle sue parole suonarono molto interessanti all'orecchio del Demone delle Tempeste; prestandogli ascolto con attenzione, il Saggio apprese infatti che le Ombre erano armi viventi nate per una delle guerre con cui i mortali erano soliti intrattenersi, venne a conoscenza del rapporto che legava la civiltà di Kyuubey (qualunque essa fosse) alla razza dei Ningen, e dell'interscambio che lo regolava: tecnologie, nozioni, cambiamenti… qualunque desiderio, esaudito in cambio di onore e vite umane come tributo. Do ut des. Nulla di troppo inconsueto rispetto agli standard dei suoi libri di antropologia, insomma.

    « Quando infine terminavano il loro ciclo vitale, si spezzavano sprigionando un'immensa quantità di energia pulita che noi siamo in grado di raccogliere ed utilizzare. Dai loro scarti nasce quindi una nuova entità negativa, a sua volta in grado di riprodursi ed offrirsi come sacrificio ad altre future sacerdotesse, dando vita ad un anello chiuso di eventi senza fine in grado di generare una quantità di energia che non sono sicuro di poter quantificare in termini comprensibili. »

    Probabilmente, qualcuno dotato di più empatia avrebbe provato un raccapriccio senza eguali nell'udire con quale spietata impassibilità quella creatura parlava di sacrifici e di intere esistenze distrutte per una logica del profitto semplicemente disumana, ma... Brifos era uno Youkai del Makai -la terra dei demoni in cui “il debole lo annienta il forte che lo inghiotte”- e un accademico della Grande Biblioteca di Palanthas, dove presiedeva come Corona alla Via delle Leggi: l'unico sentimento che avvertì spiccare in mezzo ad altri più umani fu la curiosità.

    « Tuttavia, se una puellae è sopravvissuta al balzo dimensionale e non è rimasta uccisa come pensavamo, allora un prodotto della nostra tecnologia è attivo al di fuori della nostra portata e rischia di innescare un ciclo distruttivo che non siamo in grado di controllare. »
    proseguì ancora Kyuubey, enunciando le motivazioni della sua futura richiesta
    « Prima o poi, la ragazzina che hai conosciuto diventerà un essere affamato di vita progettato per poter essere individuato solo da un'altra "sacerdotessa". Ucciderà e si riprodurrà, nascondendosi fra le pieghe della realtà e crescendo come un tumore, incontrollato e incontrastato. »

    ...e se la minaccia di cui la bestiolina paventava era una prospettiva concreta e reale, allora la faccenda invadeva anche la sfera più intima del suo essere, perché lui era l'Eremita della Curtis Arcana: dal Destino era nato e dai suoi imperscrutabili ingranaggi si lasciava guidare, e se nulla accade senza una ragione, allora c'era forse un senso più profondo nascosto dietro agli eventi che avevano portato alla sua presenza in quel luogo.

    « In termini pratici tu desideri uscire da qui, mentre noi desideriamo assicurarci che ciò non accada, quindi... voglio proporti un patto. Faremo in modo che tu possa uscire da questo luogo, ma in cambio al tuo ritorno dovrai eliminare fisicamente la puellae superstite
    distruggendo la sua Pietra dell'Anima.
    »

    E dunque, cosa scegliere...? Se lo chiese interiormente, carezzandosi pensosamente il mento: Brifos non amava uccidere -sebbene la cosa, facesse parte dei più banali processi di selezione naturale-, ma neppure poteva ignorare l'ennesima minaccia pronta ad attentare alla stabilità di Endlos. Purtroppo, pur sforzandosi di analizzare la questione da angolazioni diverse, il Saggio dovette presto ammettere che il problema giaceva a monte: all'interno del meccanismo stesso.

    « Sono propenso ad accettare i termini del patto. »
    esordì con tono neutro l'Amal dopo un lungo momento di silenzio
    « Ma ho tre condizioni da porre. »

    Avrebbe voluto informarsi meglio sulla possibilità di trovare un'alternativa, ma... per quel che lo riguardava, stando ai dati in suo possesso, la morte della ragazzina appariva un'ipotesi buona quanto un'altra per prevenire una nuova possibile catastrofe nel luogo che iniziava a chiamare “casa”: dopotutto, a livello di mera logica, la sopravvivenza di una creatura a discapito di molte altre era una scelta matematicamente insensata.

    « Stando ai miei studi sociologici, per la maggior parte delle civiltà non è etico porre fine alla vita di un bambino, ma... nel mondo da cui provengo, faccio parte di una stirpe di custodi dell'ordine. »
    esordì il Raitei, cercando di essere il più chiaro possibile sulle sue motivazioni
    « Evitare che incidenti come questi si verifichino -o farvi fronte quando accadono- è il nostro dovere: per questa ragione, la mia prima condizione è che il compito di disporre della Sacerdotessa spetti esclusivamente a noi e a nessun altro. »

    La Luna gli aveva spiegato la responsabilità, una volta: la capacità di rispondere -a sé stessi o ad altri- delle proprie azioni, recitava la definizione di un vecchio tomo; il coraggio di portare il peso degli sbagli commessi, gli aveva detto lei – ma allora non lo aveva compreso.
    Era quello il dovere della Curtis nei confronti della creazione.

    « La comparsa del Tempio nei cieli del semipiano ha fatto sì che la congrega a cui appartengo fosse coinvolta nell'indagine del fenomeno: sono arrivato qui insieme ad un compagno, perciò... »
    riprese pacato, dopo un istante di silenzio, esponendo le radici dell'altra sua richiesta
    « ...la seconda condizione è che anche Julian Lambert sia portato a destinazione insieme a me. »

    Arthur, Amelie, Amarth, Uriel, William, Ezazél... tutte le persone che abitavano Palanthas erano in qualche modo importanti per lui: una specie di strana e bizzarra famiglia... e non gli sarebbe piaciuto tornare a “casa” senza uno di loro. Era questo il dovere della Corona di Regalia nei confronti dei Custodi delle Sette Vie.
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    « Infine, io amo la sapienza e le storie; così, per i miei studi... »
    ammise semplicemente, con il tono sereno del cielo che parla alle nubi
    « ...come terza condizione, desidero conoscere l'esatta dinamica con cui si sviluppa il processo ciclico di nascita e morte di una Sacerdotessa: come si innesca, come evolve e come si conclude. »

    ...perchè al di là di tutto, Brifos restava uno studioso appassionato: capire come funzionassero le cose che non conosceva era la sua missione e la sua vocazione. Quello era il suo dovere verso sé stesso.


    « Se tu potessi accogliere le mie richieste, avresti la mia parola
    che porrò termine all'esistenza della Puella di nome Iade. »


    Per quanto atroce fosse la dinamica di quel meccanismo, non indignava lo Studioso.
    Per quanto insensibili e crudeli apparissero i loro ideatori, il Demone non li giudicava.
    Per quanto poco potesse piacergli quella disciplinata macchina di desiderio e disperazione,
    la priorità dell'Arcano era l'equilibrio,
    e non la mera morale.



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    Proseguiamo, ciechi e sospinti unicamente dall’inerzia. Sebbene i tagli più superficiali e le ferite meno gravi si stiano ricomponendo, la nostra mente è stata straziata fino a raggiungere un punto di non ritorno. Ad ogni passo ciondoliamo la testa ed affondiamo nella melma nera sempre più in basso. Siamo finiti in una delle tante rappresentazioni allegoriche dell’Inferno con tanto di demoni che scavano dalle profondità per raggiungerci.

    Lì, persi nel buio e con unica guida la mappa che abbiamo creato, finalmente iniziamo a sentire due voci. Una l’abbiamo udita pochi istanti prima: il mostriciattolo. La seconda dovrebbe essere l’altro intruso da cui aveva affermato di volersi recare, ma conosciamo anche quella. Brifos. E così ci ha voluto seguire in questa missione suicida. «…e quindi uscimmo a riveder le stelle…» mormoriamo mentre acceleriamo il passo. Nei cunicoli le loro parole si riflettono e si amplificano al punto che riusciamo a sentire pressoché tutto il discorso. Ascoltiamo, avidi di sapere, mentre i due danno vita ad un patto degno dei migliori mercanti. Sarebbe finito tutto così, con quella ragazzina morta?

    « Se tu potessi accogliere le mie richieste, avresti la mia parola che porrò termine all'esistenza della Puella di nome Iade. » Con le ultime parole del Raitei facciamo finalmente il nostro ingresso zoppicanti ed usando la lancia a mo’ di bastone. « Che bel quadretto. » annunciamo con aria trionfante. La testa ci sta esplodendo, ma proviamo a ricacciare il dolore in profondità per risultare il più possibile lucidi. « Non sappiamo perché, ma la faccenda ci puzza di fregatura. Ci sembra uno di quei patti con il demonio dove si viene fregati per aver formulato il desiderio in modo sbagliato. » Agitiamo l’indice con fare accusatorio. « Desiderio diventare padrone del mondo, dice il folle ed il demonio lo accontenta. Peccato non abbia specificato di quale mondo. Così si trova tra mostri melmosi in un asteroide che vaga alla deriva nello spazio. » Detto questo ci concediamo un saluto in direzione di Brifos condito da un sorriso. « La via d’uscita deve ricondurre ad Endlos ovviamente. E queste… » Provo ad alzare la lancia, ma visto il suo peso non riesco che a sollevarla di qualche centimetro. « …vengono con noi. Alcune di quelle creature d’ombra sono scese dal tempio e, a quanto pare, l’unico modo per fermarle sono queste lance. Perciò ne abbiamo bisogno. » Ci abbassiamo a fatica in modo da osservare negli occhi tondi quella strana creatura. « E poi non dovrebbe essere un prezzo eccessivo visto che ci davate già per spacciati. Diciamo che noi viaggiamo gratis. » aggiungiamo, concludendo con un occhiolino. « E, a questo punto, ci servirebbero anche maggiori informazioni su come eliminare fisicamente la Puellae. Hai parlato di distruggere la pietra dell’Anima, ma cosa è e come si distrugge? Avrà qualche ripercussione? » Già ci immaginiamo esplosioni in scala atomica che impazzano su Endlos o chissà che apocalissi nate da una semplice azione. Ormai non possiamo dare nulla per scontato.

    Julian Lambert
    » Guardiano delle Sette Vie e Corona di Sophia

    » Fisico / Mentale: tagli gravi all'addome (entità media), confusione e stordimento alla mente nonchè dolore fortissimo (entità critica)

    » Mana: 15% / 100%

    » Consumi: -

    » Mana Lancia: 120% / 160%

    » Consumi Lancia: -

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    • Immortalità

    • Rigenerazione

    • Corpo Vuoto

    • Insensibilità Dolore

    Niente Respiro
    • Tasca Dimensionale

    • Resistenza Malie

    • Sesto Senso Illusorio

    • Sesto Senso Psion

    • Istant Casting
    • Presenza Multipla

    • Aura di Carisma

    • Conoscenza

    Linguaggi Umani

    Linguaggi Animali


    The Thread of Life (Arma) {Insieme di fili d'acciaio della lunghezza di 3 metri | Forma di sciarpa rossa}
    • Auspex (auree)
    • Telecinesi
    Indistruttibilità

    _ __ ______________ __ _
    TECNICHE


    -

    _ __ __________________ __ _
    NOTE & RIASSUNTO


    Cammina, rigenera un'entità di ferite fisiche pari ad un danno medio, poi arriva a e dice la sua.


     
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    Brifos, Julian ~

    « Se tu potessi accogliere le mie richieste, avresti la mia parola
    che porrò termine all'esistenza della Puella di nome Iade. »

    Un mugolio pensieroso e un'espressione sorniona, tutto incorniciato dall'eterno sorriso da micetto inamovibile sul volto dai lineamenti animali di Kyuubey. Non ebbe il tempo materiale di rispondere, ma stava per farlo. Quando Julian irruppe nell'anfratto illuminato dalla lancia ad energia ancora attiva, l'esserino stava accennando al fatto che era costretto ad accettare quelle condizioni dettate da Brifos. Probabilmente -in base alle parole scelte dal familiare bianco- le riteneva inique, e come dargli torto? Dal suo punto di vista offriva al gigante blu una via d'uscita da una situazione senza speranza, e tutto questo solo in cambio di un lavoro che sarebbe stato rapido e privo di contraccolpi per il Saggio di Palanthas....

    « Che bel quadretto. Non sappiamo perché, ma la faccenda ci puzza di fregatura. Ci sembra uno di quei patti con il demonio dove si viene fregati per aver formulato il desiderio in modo sbagliato. Desiderio diventare padrone del mondo, dice il folle ed il demonio lo accontenta. Peccato non abbia specificato di quale mondo. Così si trova tra mostri melmosi in un asteroide che vaga alla deriva nello spazio. »

    « Stipuliamo contratti ed esaudiamo desideri da prima che l'umanità scoprisse i benefici del fuoco. »
    Controbatté Kyuubei con fare serafico, sollevandosi sulle zampe posteriori dalla posizione rialzata del testone di Brifos.
    « Gli umani sono esseri volubili, che una volta ottenuto ciò che desiderano iniziano a disdegnarlo o vogliono ancora di più... tuttavia noi non abbiamo mai contravvenuto ai nostri impegni. Non abbiamo interesse a prendervi in giro oppure a ingannarvi. »

    « La via d’uscita deve ricondurre ad Endlos ovviamente. E queste… »
    Espose la lancia ad energia che reggeva come bastone, e Kyuubey intuì che quell'arma era il motivo per cui era sopravvissuto.
    « …vengono con noi. Alcune di quelle creature d’ombra sono scese dal tempio e, a quanto pare, l’unico modo per fermarle sono queste lance. Perciò ne abbiamo bisogno. E poi non dovrebbe essere un prezzo eccessivo visto che ci davate già per spacciati. Diciamo che noi viaggiamo gratis. E, a questo punto, ci servirebbero anche maggiori informazioni su come eliminare fisicamente la Puellae. Hai parlato di distruggere la pietra dell’Anima, ma cosa è e come si distrugge? Avrà qualche ripercussione? »

    « Mmmh... »
    La facciotta curiosa della creaturina rimase immota, ma di nuovo socchiuse gli occhi somigliando un po' di più ad un gattino e si portò di nuovo la zampina alla bocca, come imitando un gesto visto da un essere umano.
    « Non sappiamo di preciso cosa intendete per "Endlos". La bolla dimensionale in cui ci troviamo era contenuta nel tempio che è andato distrutto... uscendo da qui dovreste trovarvi nei dintorni del tempio stesso, quindi. Non abbiamo la possibilità materiale di fare altrimenti e di catapultarvi in un luogo diverso da quello in cui si trovano i resti del tempio, anche volendo non potremmo prenderci gioco di voi nemmeno su questo punto. Quelle armi appartengono agli uomini. Non ci riguardano, così come non ci riguardano le Creature stesse. Potete disporne come volete, ai loro proprietari non servono più. »
    Annuì verso il cadavere ridotto a polvere e stracci poco distante.
    « Quanto al resto, niente è gratuito in questo mondo. "Gratuito" è un termine che gli umani usano più di frequente quando barattano con il loro denaro, ma forse per questo finiscono inevitabilmente con il distorcerne il significato. Qualsiasi cosa ha un costo, anche solo il tempo che serve per farla... »
    Suonava come un ammonimento, ma era difficile dirlo viste le apparenze adorabili di Kyuubey ed il suo tono neutro.
    « Le Soul Gem, per rispondere alla tua domanda, sono il sigillo che sancisce i contratti che stipuliamo con le fanciulle che vengono da noi per esaudire i loro desideri. Contengono i loro processi mentali, i loro ricordi e la loro coscienza. L'anima, in una parola sola. E' il modo migliore che abbiamo trovato per rendere i loro corpi facili da riparare rendendo così le sacerdotesse abbastanza efficienti in battaglia. Possono subire ferite che ucciderebbero un maschio adulto, perdere arti o anche subire ferite mortali, ma finché il loro corpo è ridotto alla funzione di una periferica non rischiano la vita. »
    ... Così facendo possono proseguire con il loro ciclo, distruggendo gli esseri maligni con cui hanno a che fare, consumandosi fino a diventare a loro volta ciò che combattono... ma sempre sprigionando quell'immensa energia pulita di cui Kyuubey aveva parlato: ciò che interessa ai padroni di quell'esserino bianco dai modi ambigui. Questo il familiare non lo disse, ma era possibile capirlo leggendo fra le righe delle sue affermazioni.
    « Le Pietre dell'Anima sono in pratica il punto debole di una Puellae, il metodo migliore per ucciderle. Ma poiché le Streghe sono programmate per non attaccarle direttamente, i casi di decesso di una "sacerdotessa" a causa della distruzione delle loro Soul Gem sono rari e per lo più accidentali, dei casi fortuiti... anche se di tanto in tanto capita che alcune di loro si uccidano a vicenda. Spezzarla sarebbe abbastanza facile. E' poco più resistente del cristallo e in bella vista per permettere alle Streghe di vederle. » Il perché tenere un punto debole così pesante in piena vista sembrava un controsenso ma guadagnava una sua logica entrando nell'ottica dello scopo finale: se fossero nascoste dagli abiti ci sarebbe infatti il rischio che nel pieno della battaglia le Streghe le spezzino per errore. Tenerle in piena vista paradossalmente azzerava i rischi. « La fanciulla di nome Iade ha la sua Pietra dell'Anima fissata su di un orecchino al lobo destro. »
    Tornò a guardare verso il basso -verso Brifos- e infine tornò a lui. Perché il Raitei aveva posto tre condizioni, e la terza attendeva di essere soddisfatta.
    « Come ti ho già spiegato, le sacerdotesse vengono create nel momento in cui stipulano un patto con me, piegando l'entropia e realizzando un loro desiderio in cambio di un contratto che le vincola a distruggere le Streghe. Viene generata una Soul Gem di forma, dimensione e colore variabile in base al tipo di forza della portatrice a suggello del patto. Le Puellae iniziano la loro nuova esistenza con dei corpi cambiati radicalmente e la capacità unica di percepire i loro nemici, cosa che le rende materialmente le uniche in grado di abbatterli. Combattendo consumano lentamente le loro energie e vanno lentamente verso un inesorabile crollo psicologico dovuto alla pressione a cui vengono sottoposte in battaglia. Anche se i loro corpi sono resistenti, le loro menti sono pur sempre quelle di una fanciulla, sottoposta a traumi e permeabile alla disperazione. Il resto è solo questione di tempo: la Soul Gem può essere purificata usando i residui di energia delle Streghe, i Semi del Dolore, ma prima o poi succederà che la luce di una Soul Gem viene oscurata, vuoi per le energie consumate in battaglia, vuoi per un crollo psicologico. La Pietra dell'Anima allora diventa completamente nera e si spezza, dando vita ad una Strega che prosegue il ciclo. Poiché mediamente una Puellae uccide ben più di una Strega nel corso della sua esistenza, queste sono programmate per dar vita a dei familiari che si staccano dal corpo principale e prendono ad uccidere altri esseri umani ed assimilare tempo vitale, crescendo e guadagnando massa e potere, fino a replicare l'aspetto della Strega da cui sono stati generati, come dei cloni. In questo modo non siamo costretti a ricorrere troppo spesso a Streghe create da noi, cosa che ci costerebbe molto in termini di energia. In ogni caso, se non ci sono abbastanza Streghe per sterminare i raggruppamenti di Puellae esiste la possibilità di attuare un reset, ma vi ricorriamo molto di rado.
    Di solito alla schiusa di una Strega il corpo materiale della fanciulla va perduto, rimane in una piega fra le realtà attraverso la quale si muovono le Streghe, qualcosa di simile alla bolla dimensionale in cui ci troviamo adesso, ma in ogni caso si tratta di un guscio ormai vuoto, una volta privato della Soul Gem. Iade è di fatto la Pietra dell'Anima che porta con se, il suo corpo è solo una mera periferica, niente di più.
    »
    Fece una breve pausa, mugolando fra se e se prima di concludere:
    « Se desideri assistere alla nascita di una Strega puoi farlo. Non devi far altro che sottrarre la Soul Gem senza spezzarla e poi sottoporre la portatrice ad un processo di stress psicologico. Si tratta di una Puellae sufficientemente anziana, non impiegherebbe molto tempo per cedere... »

    .Il Canto del Sole Rosso ~ Decimo turno attivoBrifos, Julian: Occhio che la Lancia ad energia è al 40% dell'energia spirituale. Si sta scaricando, in pratica!
    Decidete il da farsi. Potete tentare di prendere anche la lancia che è ancora attiva, se volete, inoltre percepite la presenza di una terza arma simile nelle vicinanze. Nulla vi vieta di proseguire le trattative o avanzare altre richieste o domande a Kyuubey. Potete infine concludere le trattative e chiedere di essere riportati su Endlos, in tal caso il familiare vi chiederà di risalire il tempio fino alla sua sommità. In quest'ultimo caso terminate il vostro post scrivendo che vi incamminate ed io provvederò ad un post conclusivo.
     
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    La creatura di nome Kyuubey si fece pensierosa, probabilmente ponderando il peso che avrebbero forse potuto avere le condizioni poste dal Raitei sui suoi progetti; per quello che poteva valere il proprio punto di vista, il gigante aveva considerato che si sarebbe trattato di clausole tutto sommato ininfluenti nel goal prefissato dal suo interlocutore, ma la precarietà della situazione e i dati parziali in suo possesso non lasciavano margini di sicurezza a quel ragionamento, e così non gli rimase che attendere.

    Infine, un mugolio meditabondo vibrò nella voce telepatica del Familiare, segno che la decisione era stata presa... e, tuttavia, l'arrivo di Julian lo interruppe, procrastinando il fatidico responso.


    « Che bel quadretto. »
    esordì la Corona di Sophia, arrancando malconcio fuori dal buio cunicolo
    « Non sappiamo perché, ma la faccenda ci puzza di fregatura. »

    « ...sei sicuro che non sia per l'odore del guano? »
    domandò dubbioso l'altro, reclinando il capo da una parte e occhieggiando perplesso
    « Perchè... sei coperto di guano. »

    Battuta di spirito? No davvero: semplicemente, il Demone delle Tempeste aveva ancora qualche problema a distinguere il senso metaforico di locuzioni ed espressioni idiomatiche da quello più letterale, così -nell'enunciare quella domanda- il corno aureo del Demone delle Tempeste fu percorso da un crepitio elettrico lievemente interrogativo; dopo quelle prime parole proferite d'istinto -di impulso, con l'innocente curiosità di un bambino-, rimase però in silente attesa che il suo collega concludesse la presentazione delle sue obiezioni e precisazioni.

    Non che fossero necessarie,
    specie quella sulla loro destinazione (se lo scopo degli Incubator era lo smaltimento della tecnologia in possesso di Iade, era loro primario interesse condurli su Endlos, attuale ubicazione della fanciulla), ma Kalia gli aveva insegnato che non bisogna interrompere mentre altri parlano.

    « Stipuliamo contratti ed esaudiamo desideri da prima che l'umanità scoprisse i benefici del fuoco.
    Gli umani sono esseri volubili, che una volta ottenuto ciò che desiderano iniziano a disdegnarlo o vogliono ancora di più...
    »
    sentì infatti argomentare pacato l'animaletto, muovendosi in cima alla sua testa
    « ...tuttavia noi non abbiamo mai contravvenuto ai nostri impegni.
    Non abbiamo interesse a prendervi in giro oppure ad ingannarvi.
    »

    Allo stesso modo, Brifos tacque anche quando venne il turno della bestiola di prendere la parola; in compenso, prestò estrema attenzione a memorizzare tutte le informazioni che gli stavano venendo affidate: il loro concetto di trasparenza, le lance dei Cacciatori Irochesi, l'intrinseco valore di uno scambio che genera equilibrio, la natura e l'utilità delle Soul-Gem, il potere delle Puellae, il loro inevitabile sacrificio per esaurimento, e... la trasformazione alla fine del processo, che perpetuava quel circolo vizioso in una spirale -non in un cerchio- che sarebbe potuta andare avanti all'infinito. Un meccanismo crudele, ma davvero ingegnoso.

    « Se desideri assistere alla nascita di una Strega puoi farlo. Non devi far altro che sottrarre la Soul Gem senza spezzarla e poi sottoporre la portatrice ad un processo di stress psicologico. Si tratta di una Puellae sufficientemente anziana, non impiegherebbe molto tempo per cedere... »

    Quello era certamente un dato prezioso, e sebbene Brifos non provasse verso di esso alcun sentimento particolare, il corno dorato vicino all'ospite accucciato sul suo testone scintillò e crepitò con interesse: per amore della scienza, l'idea di assistere in prima persona al fenomeno era un'ipotesi quanto mai allettante... ma, oltre al fatto di dover salvaguardare un bene assai più grande del suo egoistico peccato di curiosità, si trattava comunque di un'esperienza che sarebbe stato da sprovveduti affrontare senza aver prima provveduto a sviluppare qualche contromisura contenitiva.

    « Allora sarebbe meglio affrettarsi. »
    asserì, indugiando le iridi color ardesia sulla lancia scintillante

    Gli sarebbe piaciuto portare quell'artefatto con sé, nel suo mondo -per questioni pratiche, non soltanto per un capriccio-, ma la Luna gli aveva insegnato che saggezza vuol dire anche riconoscere i propri limiti, e sebbene i suoi desideri conducevano per altre vie, la Corona di Regalia doveva affrontare quella sconfitta intellettuale e portare il peso delle tante -troppe- scelte errate compiute dal gruppo.

    Se Julian non si fosse gettato avanti alla cieca -sull'onda di chissà quale impulso puerile-, i Saggi avrebbero avuto il tempo di parlare con la giovane Iade e con lo sconosciuto Mercuzio: avrebbero potuto definire la situazione, non farsene travolgere, e non sarebbero entrati nel Tempio così fatalmente impreparati.

    Se Isha avesse rispettato i voti pronunciati durante la sua investitura a Ranger e tenuto fede alle vuote parole che definiva essere i suoi doveri, seguendolo all'interno quando le aveva chiesto aiuto e sostegno -senza tradire la sua fiducia-, non sarebbero arrivati a quel punto così deboli e malconci da dover temere di muovere un passo nel buio.

    Se fossero stati più numerosi, sarebbero probabilmente stati in grado di raggiungere l'ultima arma, recuperare quella che scintillava davanti ai suoi occhi grigi, e fare ritorno a casa senza dover temere un confronto con le Ombre. Se non si fosse consumato così tanto nel tentativo di mantenere coeso -o almeno vivo- un gruppo di individui che sembrava aver deciso di agire (o di rifiutarsi di farlo) senza alcun criterio, sarebbe stato abbastanza in forze per fare quello che andava fatto.


    Se Arthur fosse stato presente, niente di tutto questo sarebbe accaduto.
    Ma Arthur non era lì. Lui aveva commesso un errore di calcolo nell'ordinare le proprie priorità. Julian non aveva riflettuto. Isha non si era mossa. E nel Tempio ormai distrutto non rimanevano che due studiosi, senza energie in corpo per abbatterne anche una soltanto delle Creature che si agitavano negli anfratti delle pareti come scarafaggi.

    Doveva rinunciare all'idea di portare via con sé la Lancia nell'oscurità.
    Dovera rinunciare a recuperare l'unico baluardo che li manteneva in vita.
    Doveva rinunciare a fare affidamento sugli altri quando si dimostravano inadeguati.
    E pur ricavandone amarezza,
    Brifos sentì di aver appreso un'importante lezione.

    jpg
    « Non c'è più nulla che possiamo fare qui. »

    Così dicendo, il Demone delle Tempeste volse le spalle alla lancia morente, superò Julian a passi ampi e misurati, e si diresse dove Kyuubey -ancora acciambellato sul crine blu cobalto- gli avrebbe indicato; scuro in volto, non si sarebbe più voltato.




    Status Fisico: Stanco
    Status Psicologico: Estraniato
    eremita
    Energie Residue: 30%

    Mantra: [Vista Cieca | Sense Illusorio | Sense Psionico]
    Levitazione: [Volo]
    Hado: [+10% di Mana]
    Rianimazione: [Immortalità]
    Memento: [Istant-Casting]
    Ataraxia: [Resistenza al Dolore | Anti-Malia]
    Intuizione: [Vista Karmica]
    Voce della Saggezza: [Aura di Saggezza]


    Edited by Madhatter - 3/9/2014, 10:08
     
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    Brifos versione gatto bianco. Più parliamo e ci confrontiamo con quella creatura più quel pensiero si fa strada nei crateri della nostra mente lasciati dai tentacoli delle ombre. Ed è decisamente insopportabile tanto quanto la sua versione demoniaca con corno, se non di più. Ogni battuta sembra fuori luogo ed ogni risposta è così “logica” e priva del minimo coinvolgimento da darci la nausea. Dove sono le emozioni? La sofferenza delle ferite ricevute, la paura di non uscirne vivi e la gioia di poter ritornare su Endlos. Niente di tutto questo tange quei due, come se fossero al di fuori della realtà chiusi in una bolla di vuoto.

    Se non altro, a sentire le sue risposte, siamo certi che non ci voglia fregare, Quell’essere è la logicità incarnata in uno strano pupazzo: la menzogna non fa parte del suo vocabolario. Al massimo possiamo temere che ci riveli informazioni parziali, tralasciando qualcosa che non ritiene necessario riferirci. Ma cosa ci importa se ci può davvero riportare su Endlos? E tutto questo al solo prezzo di terminare l’esistenza di una creatura che, senza controllo, sarebbe presto collassata e divenuta un problema per il nostro piano. Più ci pensiamo più l’accordo ci sembra vantaggioso ed impossibile da rifiutare. Se non fosse per l’emicrania ed il fardello della lancia staremmo a fare i salti di gioia. O forse è solo colpa di Brifos, rimasto lì muto ad osservare il vuoto e che non fa altro che trasmetterci malinconia. A guardar lui sembra sia stato tutto un grosso fallimento.

    Una struttura misteriosa pronta a precipitare sul Presidio ripiena di mostri impossibili da distruggere e di cui non conosciamo nulla. Con queste premesse chiunque si sarebbe scoraggiato. Ora, invece, non solo conosciamo la storia del posto e delle Sacerdotesse, ma stiamo tornando con armi in grado di ferire le ombre e ben consci che una delle Sacerdotesse deve essere eliminata per evitare altri guai. Una vittoria da ogni punto di vista al solo prezzo di qualche taglietto ed un forte mal di testa. Sarebbe potuta andare meglio di così? Il Filo della Vita, in forma compatta di sciarpa, si avvolge attorno alla lancia alzandola senza fatica. « Non c'è più nulla che possiamo fare qui. » annuncia mesto il Demone delle Tempeste. Noi sospiriamo, scuotendo le spalle. La negatività in persona. Sul nostro volto, invece, si dipinge un sorriso. « Dai, la gita è stata divertente. » replichiamo mentre lo seguiamo. « Dovremmo rifarne un’altra. Magari con più gente la prossima volta. » Con le braccia incrociate dietro la nuca fischiettiamo un motivetto allegro.

    Julian Lambert
    » Guardiano delle Sette Vie e Corona di Sophia

    » Fisico / Mentale: tagli gravi all'addome (entità media), confusione e stordimento alla mente nonchè dolore fortissimo (entità critica)

    » Mana: 15% / 100%

    » Consumi: -

    » Mana Lancia: 120% / 160%

    » Consumi Lancia: -

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    • Immortalità

    • Rigenerazione

    • Corpo Vuoto

    • Insensibilità Dolore

    Niente Respiro
    • Tasca Dimensionale

    • Resistenza Malie

    • Sesto Senso Illusorio

    • Sesto Senso Psion

    • Istant Casting
    • Presenza Multipla

    • Aura di Carisma

    • Conoscenza

    Linguaggi Umani

    Linguaggi Animali


    The Thread of Life (Arma) {Insieme di fili d'acciaio della lunghezza di 3 metri | Forma di sciarpa rossa}
    • Auspex (auree)
    • Telecinesi
    Indistruttibilità

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    TECNICHE


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    NOTE & RIASSUNTO


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    Brifos, Julian ~

    « Proseguite oltre quell'angolo. »
    Ingiunse atono Kyuubey, che dalla sua posizione privilegiata sul testone di Brifos esibiva la solita espressione sorniona da gattino.
    Avevano camminato molto e con fatica. La rotazione di novanta gradi del tempio ovviamente aveva provocato più di qualche inconveniente, e poi in più punti si erano trovati di fronte a frane o smottamenti che ostruivano i passaggi e forzavano i due saggi ad aprirsi la strada fra i detriti a mani nude, oppure servendosi di qualche espediente pescato dalle proprie risorse -già fin troppo scarne per essere forzate ulteriormente. Fortunatamente Kyuubey era estremamente puntuale nel fare da guida al duo, esibendo una conoscenza minuziosa di quel labirinto perfino dopo che il crollo ne aveva cambiato le vie labirintiche in molti punti. Sapeva esattamente dove si trovavano le frane, evitava i blocchi più difficili da rimuovere e indicava i punti dove anche quelli apparentemente più inaccessibili si rivelavano invece un ostacolo oltrepassabile con un po' di fatica. Anche il fatto che non una sola Creatura li avesse attaccati poteva essere imputato soltanto all'innaturale abilità di guida del cucciolo bianco, giacché gli auspex di Brifos e Julian in più di un'occasione rilevarono la presenza affamata di energia vitale di serpeggianti entità ostili fatte d'ombra che si muovevano nei paraggi, segno che il pericolo era ancora in agguato. Solo all'ultimo, giusto qualche minuto dopo che aveva annunciato che erano ormai prossimi alla meta, il familiare parve aver fatto un qualche errore: erano infatti giunti ad un punto cieco.
    « Oh, adesso vi consiglio di chiudere gli occhi... »
    Fece appena in tempo a fornire quell'istruzione che senza alcun preavviso la parete parve letteralmente sbriciolarsi verso l'interno, spandendo nell'aria una quantità di detriti e rivelando un'aula illuminata da una luce fioca proveniente dall'alto, che strideva nettamente con tutto quanto avevano potuto vedere nel tempio, perché preservatasi dall'onnipresente guano nero che insudiciava pareti e corridoi con uno spesso strato di liquame nero ed anche perché perfettamente circolare, come disegnato con attenzione maniacale da un gigante munito di compasso. Le pareti erano lisce e levigate, ma non davano segni di una qualche lavorazione. Quella stanza scavata nella pietra non era un prodotto naturale, e chiunque ci avesse lavorato per darle quell'aspetto di certo non aveva usato le tecniche e gli utensili primitivi degli scalpellini...

    « Siete a destinazione. »
    Chiosò l'animaletto muovendo la codina bianca, rivolgendosi ai due.
    « Provate a rompere quella parete. Dovrebbe essere abbastanza fragile... »
    In effetti sarebbe bastato qualche colpo un po' più violento di un vigoroso bussare ad un immaginario portone di un castello, per vedere la parete di granito cedere verso l'esterno rivelando un raggio di luce inaspettatamente forte, che sarebbe risultato quasi doloroso per le iridi ormai avvezze alle luci fioche in cui erano stati immersi fino a quel momento. La spettrale luce rossa emessa dal tempio non esisteva più nei cieli di Fanedell, e la foresta sembrava essersi spostata di qualche chilometro. Per qualche strano fenomeno di prospettiva, i due saggi potevano uscire da quel luogo come attraversando una semplice porta, ma sporgendo il capo dal foro creato avrebbero scoperto di avere il cielo sereno dell'Est dritto di fronte a loro, e non al di sopra delle loro teste. Le leggi della fisica all'interno della bolla dimensionale in cui si trovava l'interno del tempio, chiaramente, non erano allineate con quelle del semipiano di Endlos. I due Custodi delle Sette Vie si trovarono quindi nell'assurda situazione di doversi issare in avanti, giacché all'incrocio fra le due realtà -quella fittizia del tempio e quella più stabile del semipiano- due diverse forze di gravità si incrociavano e bisticciavano fra loro, spingendo contemporaneamente dall'alto e frontalmente.

    « Abbiamo fatto la nostra parte, e rispettato i patti. »
    Rammentò il piccoletto, la graziosa vocina del tutto atona.
    « Adesso tocca a voi fare la vostra. »
    Espandendo i loro sensi, avrebbero in breve percepito le presenze familiari di Isha, Mercuzio ed Iade, ed assieme a loro molte altre un po' meno note, ma affatto ostili...
    Ranger di Fanedell. Ed alla loro testa, una Sylvanas abbastanza infuriata...

    .Il Canto del Sole Rosso ~ Turno FinaleQuest conclusa! Spero che sia stata di vostro gradimento anche se ne siete usciti un po' pesti e portando a compimento solo un terzo del lavoro, con soltanto una Lancia ad Energia su tre recuperata. Da parte mia non ho che da ringraziarvi per la giocata veramente piacevole che mi ha riservato momenti di grasse risate alternati da altri talmente comici da risultare grotteschi! Vi riconducete alla scena in cui già Mercuzio ed Isha sono confluiti, e la trovate qui. Sono costretto però a chiedervi di pazientare un poco, perché la giocata procede un po' a rilento e vorrei fare almeno un paio di turni prima del rientro in scena dei vostri personaggi.

    Grazie ancora e alla prossima quest!
     
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52 replies since 18/4/2014, 14:31   1243 views
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