Era tutto deserto al loro passaggio. Nessun popolano aveva reputato saggio impuntarsi e resistere alle intimazioni di farsi un giro. Cosa avevano da temere in fondo? Eventuali tentativi di scasso avrebbero potuto risvegliare il demonio rintanato sul fondo del baratro. Era gente strana quella che alloggiava in quel Distretto: gente che abitava a Merovish ma comunque voleva condurre una vita il più possibile tranquilla. E, per ottenere questa sicurezza, dormivano sospesi sopra un deposito di polvere instabile e pericolosissima. Ma si sa, le stranezze erano di casa nella Tana.
Anche l’ordine di due Gerarchi di sgomberare un isolato del Distretto della Polvere era un evento piuttosto bizzarro.
« Sei proprio sicuro che non sia una stronzata? Ne abbiamo passate troppe per morire come dei deficienti. Nessuno gioca con la Polvere del Diavolo. »
Niente da fare, Zimmer sembrava convinto a sufficienza per rischiare. Il Rossiccio gli aveva spiegato come aveva intenzione di procedere e a cosa sarebbe servito quel tentato suicidio. Nonostante ciò, il Castigo aveva ancora dei brutti presentimenti.
« Se qualcosa va storto, io sparisco all’istante. »
E se il Boggart non conosceva un modo per mettersi in salvo da una situazione critica, sarebbero stati problemi suoi. L’idea era stata sua, in fondo. Finalmente estrasse uno dei suoi spiedi per dare inizio allo spettacolo. Lo impugnò tra indice e medio della mano destra e lo portò all’altezza della spalla, in modo che fosse ben visibile.
« Arriva. »
Scagliò lo spillo senza metterci particolare enfasi. Non appena iniziò la fase di volo, l’ago si ricoprì di materia sbozzata e nerastra, acuminata a sufficienza da trapassare un muro di mattoni. Era una tecnica che aveva usato molte volte per impalare i suoi nemici. Ma nella linea di traiettoria stavolta c’era un suo alleato.
Aculeo Fantasma Un’emissione di spirito fuoriesce dalle piante dei piedi dell’utilizzatore e s’immerge in una superficie, sia essa un muro o il pavimento; tale prolungamento d’anima ha un’autonomia di sette metri da Bid’daum, che empaticamente guida e conduce l’emanazione verso il bersaglio. Una volta raggiunto, il flusso spirituale emergerà assumendo le sembianze di uno sperone aguzzo. Tale stalagmite vanta le stesse capacità perforanti di una controparte fisica, tanto da poter passar da parte a parte la nuda carne. Consumo: medio
Era davvero paura la sua? Anni prima non si sarebbe comportato così. La sua permanenza a Merovish l’aveva cambiato. Erano successe troppe cose che l’avevano cambiato. Gli Eversori, ciò che ora rappresentava per quel presidio, i nemici che si era aizzato contro, i potenti alleati con cui aveva intrecciato i suoi fili da burattinaio. Adesso non si poteva più permettere di gettare la sua vita in qualche esperimento suicida. Non poteva morire prima di compiere la sua vendetta contro il mondo.
« Al diavolo, sbrighiamoci. »
L’altro Gerarca si difese perfettamente dal suo attacco. Pensandoci bene, quella era la prima volta che rivolgeva i suoi poteri contro Zimmer. Non l’aveva certamente fatto con l’intenzione di uccidere, mentre anni prima contro Aristotelis ci era andato giù molto più pesante. Ma era meglio non aprire questa spinosa parentesi, non in presenza di Zimmer almeno: ogni tanto rivangava ancora i danni che quei due gli avevano fatto alla Bolgia, e non lo faceva mai in modo scherzoso.
Poi arrivò la Polvere. Nera e scintillante, crepitava per l’immensa energia che la rendeva viva. Fu convinto per un istante che la nube nera li stesse squadrando. Non ci volle molto prima che fossero identificati come bersagli, e il Distretto si prese immediatamente la sua vendetta: il fronte di polvere si riversò senza pietà su di loro.
Fase uno: provocare la polvere. Fatto. Fase due, difendersi e bloccarla.
Aprì uno squarcio a mezz’aria, frapponendolo tra loro e la nube. La Polvere non riuscì a proseguire, intrappolata in parte dall’apertura creata dal Kuthiano. Cercava di sfuggire alla morsa gravitazionale, ma era fortemente rallentata.
« Adesso, Zimmer! »
Non poteva mantenere a lungo quel portale instabile, dovevano solo sperare che fosse un diversivo sufficiente.
Finestra del Dolore L’energia arcana del nostro interviene come una tenaglia sull’intreccio dello spazio, aprendo un varco nella trama fine di cui è intessuto un piano dimensionale. Si aprirà una finestra iridescente su altri mondi - casuali come le fluttuazioni del Multiverso stesso - e in essa saranno convogliate le manifestazione magiche che minacciano il fautore dello strappo. Altri luoghi e altri esseri saranno investiti dagli incanti nemici, lasciando fondamentalmente illeso il Monocorno di nostra conoscenza.
La potenza della Polvere era incontenibile: lo squarcio fu saturo di energia dopo pochi istanti. L’unica carta che restava loro da giocare era quella del diversivo. Quando Bid’daum vide che un’esplosione lontana aveva attirato quella nube, tirò un vero e proprio sospiro di sollievo. L’altro Gerarca scaricò la tensione con una risata. Il Kuthiano rilassò semplicemente le spalle, rigide e coi nervi a fior di pelle fino a pochi minuti prima.
« Ma se fosse andata male, 23 come avrebbe pagato un padrone morto? »
Scherzò anch’egli per allentare la tensione. Avevano rischiato molto, ma per cosa? Il ragno meccanico tornò da loro poco dopo, carico del campione di polvere. Il Rossiccio non vedeva l’ora di mostrare i frutti della sua alchimia. C'era solo da sperare che quella piccola dose non attirasse su di loro la nube che avevano appena sviato.
« Sì, ti seguo. Non si sa mai, potresti fare qualche cazzata. »
Lui però di alchimia non ci capiva nulla, non avrebbe potuto aiutarlo. A pensarci bene, i tre Gerarchi non erano complementari solo nel carattere, ma perfino nelle competenze. Dove uno eccelleva in prestanza fisica, l’altro riusciva a destreggiarsi con diversi intrugli chimici e apparecchi tecnologici, e il terzo invece aveva dedicato tutta la sua vita alle arti oscure.
Se da soli potevano fallire, insieme erano una macchina inarrestabile.
Giunsero in un laboratorio alchemico di proprietà di Zimmer. Il Boggart si mise subito all’opera per trasmutare il campione di polvere raccolto. Il processo fu uno spettacolo ipnotico, al termine del quale ottennero un nuovo materiale che sublimò nell’aria. Adesso del pulviscolo alchemico si era disciolto nell’ambiente, e come un cancro si sarebbe ben presto diffuso in tutta la Tana.
« Te ne rendo atto: è stato uno spettacolino affascinante. »
Uno spettacolino che però aveva sfinito il Rossiccio. L’energia che aveva infuso in quell’operazione doveva essere immensa. L'altro gli fece cenno di testare il funzionamento della polvere, come avevano pianificato in precedenza. Bid’daum agguantò la radio e con essa trasmise il suo messaggio alla nave madre.
« Computer, trasferisci il carico 526 alla mia posizione. »
I sistemi della Behemoth triangolarono la posizione del Gerarca, individuarono nella stiva il carico desiderato e avviarono il processo di teletrasporto. Qualche secondo dopo, una massa cospicua sparì dall’aeronave e fu rimaterializzata nella stanza in cui si trovavano. La polvere però reagì all’istante, interferendo col trasferimento. Invece di comparire tranquillamente sul pavimento, il carico fu sbattuto con violenza contro un muro laterale. Ci fu un’esplosione sanguinolenta, sprizzarono budella e cervello dallo schianto sul muro, poiché il carico desiderato non era altro che uno scarto umano che a malapena respirava ancora, utilizzato giorni prima dal Castigo per i suoi esperimenti.
« Oh, scusa: ti ho sporcato il laboratorio. »
Ghignò nel vedere la fine che aveva fatto quell’avanzo di persona: stampato contro la parete come un pomodoro marcio… pareva una sorta di action painting. Ah, Bid’daum, se non avessi fatto carriera come criminale avresti potuto ripiegare sul tuo lato artistico inespresso!