[SC] The New Deal.

La riunione inizia a movimentarsi. In poco tempo quell'improvvisata sala riunioni si popola, facendo aumentare il timore di Jack per le casse d'esplosivo quasi a pari passo col casino che tutti i membri della Seele riescono a creare se messi insieme in una sola stanza. E non è poco. Probabilmente si aspetta l'arrivo di Laz per iniziare a rimettersi in riga. Probabilmente no.

Laz arriva, ed in quel preciso istante risulta evidente come quella non sarà affatto una riunione seria. Eppure Gajeel tutto in tiro aveva lasciato ben sperare, fino a qualche attimo prima.

Lo spiritista sorride, mentre il boss passa, in un attimo - e solo uno - di serietà, ad illustrare i punti all'ordine del giorno. Nel giro di qualche secondo nella sala cala un disteso silenzio, di quelli possibili solo in particolari - e rari - gruppi di compagni. Ogni attimo, ogni azione, ogni particolare non fa che confermare quanto pensato poco prima: quella stanzucola potrebbe essere benissimo presa ed innalzata a sintesi di quello che la Seele in realtà è.

Il giovane si mette comodo, mentre Az illustra gli obiettivi più prossimi; è solo in quel momento che Jack nota la persona che gli si era seduta di fianco. Lo guarda, lo osserva, lo squadra mentre parla con fare al contempo solenne e divertito: ha la cravatta rossa. Un altro spiritista; l'unico oltre lui, per adesso. Forse è proprio per questo che l'evocatore presta particolare attenzione alle sue parole, cogliendo subito la differenza che c'è tra le loro abilità.

«Oh, un necromancer.» commenta, subito interessato, Ifrit. «Finalmente.» continua, iniziando a trasmettere un non meglio definito senso di eccitazione al proprio evocatore. Ma perché? Perché è cosi interessato ai necromanti, Ifrit? « Appena te lo trovi da solo chiedigli se può evocare anche qualche succube. Purtroppo la cosa più sexy che il mio evocatore può richiamare è un lupo di quattro metri, sai com'è.» conclude, svelando, senza troppi fronzoli, l'arcano. Niente di troppo complicato, in fondo, anche se Fenrir non sembra particolarmente felice di questa sortita del compagno. Coma al solito, insomma.

La riunione, in ogni caso, va avanti con un abbastanza euforico Gajeel (che non ha tutti i torti nel chiedere un WC nuovo - e Yoma che si propone per i lavori di ristrutturazione. Jack trattiene una risatina. «Beh, Yoma, ci saprai anche fare in quanto ad arredamenti, ma con le forze dell'ordine non tanto.» scherxza il giovane, ricordando di quando la finanza di Laputa stava per arrestare lui, Yoma ed Azazel. Acqua passata, soprattutto dopo il viaggio dimensionale per Khatep.

Torna serio dopo qualche secondo, aspettando che le eventuali risate dei compagni si spengano. «Io comunque non ho richieste particolari, e sono a disposizione per qualsiasi lavoro. Mettetemi dove c'è bisogno.» conclude, incrociando le braccia e sospirando. Più che altro adesso sta pensando che probabilmente - del tutto involontariamente - ha già accontentato Sionn con la sua strana richiesta.

Qualche borbottìo, alcune frasi senza senso e molti sospiri di noia: la riunione, insomma, procede decisamente secondo i piani. Dopo un breve giro di risposte, la parola passa di nuovo, inesorabilmente, a Laz. Sembra davvero a suo agio nei panni del boss, anche se, a guardarlo dall'esterno, sarebbe l'ultima persona alla quale potrebbe essere affibiato il titolo. Ha una parlantina veloce e fluida, il ragazzo: malgrado la lunghezza e la tediosità dei temi, infatti, riesce a farsi seguire abbastanza agevolmente. Ecco, più che un boss Laz potrebbe sembrare il leader carismatico della Seele, sempre lì ad affrontare in prima persona i problemi dell'associazione.

Ifrit ride, ma Jack continua, convinto, nel suo pensiero. Chissà perché ride, lo spirito. Che stia ancora pensando alle succubi?

A quanto pare, comunque, l'agenda dello spiritista si è appena riempita almeno per le prossime due settimane: sembra che, in qualche modo, a Lazarus piaccia mandarlo in giro per il mondo. In verità questo è un onore. Praticamente l'evocatore ha visto nascere la Seele, e man mano si sta occupando della logistica (e della distruzione preventiva) delle sedi dell'associazione. Probabilmente il boss non ha fatto nemmeno caso al fatto che, praticamente, Jack è sempre presente in questo tipo di missioni, ma, in qualche modo, per lui rappresenta un motivo di profondo orgoglio.

Ma da quando la Seele è divenuta così importante per lui? Forse da sempre, forse dal primo momento, forse, ancora, solo da adesso che si ritrova a pensarci, ma, in fondo, tutto questo poco importa: l'importante, adesso, è l'essere utile all'azienda. Senza contare che questi viaggi possono essere immensamente utili anche per il suo obiettivo. In fondo il presidio nord è una delel zona ancora inesplorate. La cosa potrebbe risultare decisamente interessante.

Sorride.

Nel frattempo il capo introduce la questione della filiale del Sud. Dice gran parte delle cose che ci sono da dire, ma è evidente che voglia anche l'intervento dello spiritista: in fondo è lui quello più preparato per esporre tutte le problematiche.

Il giovane si aggiusta la cravatta, seguitando nel portare avanti questa specie di tic nervoso che lo perseguita praticamente da quando è entrare nella Seele. Si alza, poggiando per un attimo le mani sul tavolo. «Si, ecco..» inizia, schiarendosi leggermente la voce. «Il locale individuato si troverebbe nel distretto delle luci, una specie di zona commerciale del Bazer delle Talpe; parliamo di Merovish, per chi non è mai stato da quelle parti.» continua, guardando i compagni uno ad uno, assicurandosi che, per qualche attimo, la loro attenzione sia rivolta a lui. «E' abbastanza grande, diciamo un centocinquanta metri quadri: può essere facilmente adibito a negozio, con le sue tre stanze.» dice, continuando ad incrociare gli sguardi dei presenti. «Si da il caso, però, che tutti i quattro proprietari precedenti siano deceduti di morte violenta all'interno del complesso. E che adesso infestino il luogo. Non sono nulla di troppo complicato da gestire, bisogna solo decidere se tenerli come commessi o usarli come valuta.» conclude, guardando, adesso, Azazel. «Inoltre..» riprende, spostando lentamente lo sguardo su Sionn, lasciando, stavolta, gli occhi fissi su di lui. «... il posto dispone di un capiente piano interrato, nel quale sembra venissero fatti chissà quali esperimenti su umani vivi. L'ingresso era ridotto ad una botola nascosta sotto il tappeto, ma ci si può lavorare.» continua, cercando di capire fino a che punto la cosa possa interessare al compagno spiritista. Sposta, infine, lo sguardo su Laz. «Beh, direi che è tutto. L'unica cosa da decidere è la sorte dei quattro spiriti. Per il resto sono felice di accettare tutti gli incarichi che mi sono stati proposti.» conclude, sorridendo lievemente per poi rimettersi a sedere.

Adesso sta a loro.

Le riunioni avevano sempre annoiato Gajeel, anche se probabilmente erano tutte quelle situazioni dove era necessario usare la testa che riteneva noiose. Per quel motivo continuava a dondolare sulla sedia senza ascoltare davvero quel che dicevano i suoi colleghi, infondo erano tutte cose abbastanza inutili e in ogni caso non lo interessavano poi molto, non c’era nulla di divertente da fare ecco. Lily invece era abbastanza interessato a tutti gli argomenti e ogni tanto prendeva anche la parola per dire la sua. Lui aveva esperienza con questo tipo di cose, visto che nel suo mondo era lui stesso a presiedere le riunioni di guerra e li era fondamentale saper dosare le parole, per distruggere un’alleanza ci voleva davvero poco.
L’argomento successivo invece riguardava alcune missioni, però il capellone storse il naso quando Laz gli propose di recarsi a Merovish... quella città puzzava e per il suo naso non era per nulla una cosa piacevole, visto che ogni volta sentiva l’odore della cacca per settimane intere anche una volta abbandonata la Tana e quindi non era molto entusiasta all’idea di ritornarci. Sospirò il borchiato, se era proprio necessario non si sarebbe opposto, ma preferiva di gran lunga fare altre cose... tipo andare a Nord. Già. Solo dopo alcuni istanti il moro si rese conto che il discorso riguardava proprio il presidio settentrionale e la sorpresa gli fece perdere l’equilibrio.
La sedia cadde all’indietro e con essa cadde anche il pirlone seduto sopra di lei, il quale finì letteralmente a gambe all’aria, picchiando la testa su una cassa alle sue spalle... che per puro caso non esplose. Il micio si sporse dal tavolo e lo fissò con una faccia ormai rassegnata. In tutta fretta comunque il giovanotto si rialzò dolorante, tastandosi la testa con entrambe le mani, ma subito si dimenticò del dolore visto che aveva cose più importanti a cui pensare.
IO! CI VADO IO A NORD!
Iniziò a sbracciarsi lui, causando una certa sorpresa nel suo piccolo amico che non si sapeva nulla di tutto ciò, più tardi gli avrebbe chiesto sicuramente qualche spiegazione.
DEVO FARE DELLE COSE!
E LAZ VERRA' CON ME!
Conoscendolo, cosa poteva fare uno come Gajeel a Nord? Cercare una caverna, probabilmente il suo habitat naturale... ma Laz forse ricordava che da quelle parti c’era la sua casa. Il moro però urlava come un forsennato, forse c’era qualcosa di più importante da fare, sembrava quasi una questione di vita o di morte a cui era impossibile sfuggire. E il fatto che gli servisse anche il suo capo era abbastanza preoccupante.

Narrato
«Parlato»
"Pensato"

Attendo. Pazientemente ascolto tutti i presenti, li osservo distrattamente non concedendo a nessuno di loro più di un'occhiata. Rispondo cordiale al saluto della Djinn, sfoderando una bianchissima fila di denti al suo indirizzo, prima di salutare con un cenno del capo l'estroso Mefistofale.
Ascolto assorto quanto il Capo e Az hanno da dire, annuisco lentamente, assaporando le prospettive di guadagno che si stanno palesando. Resto in silenzio mentre gli altri discutono dell'arredamento della sede, poco attratto da tali manifestazioni di vanità così mortali. Dedico qualche secondo di più ai miei nuovi colleghi, cogliendo fin da subito la sproporzione di forze tra i demoni e gli altri. C'è distanza tra le parti, un leggerissimo velo di tensione aleggia nell'aria. Nei secoli più di uno ha tentato invano di far collaborare due stirpi così diverse. Torno attento alle vicende della Corporazione quando avverto Az discutere di possibili "trasferte". Nuove sedi. Meno vincoli e miglia e miglia di terra e acqua tra Lazarus e i miei affari. Un ghigno beffardo affiora sul volto. Io la Djinn e quell'energumeno veniamo indicati da Lazarus per prendere dimora a Sud, dove il pallido ha appena detto di avere ottimi contatti e di godere di una buona protezione.
Smetto di ascoltare lo spilungone albino per qualche secondo. Non mi interessa il Nord, il Sud mi sembra più utile alla mia causa e sono decisamente favorevole allo spostamento, almeno all'inizio. L'unico cruccio è il genere e la quantità di aiuto e protezione di cui il Sig.Lee dispone a Sud. E' qualcosa su cui dovrò lavorare. Al momento sto giocando a carte scoperte, mentre il mio caro datore di lavoro sembra aver celato davvero bene i suoi assi. Dovrò adoperarmi per ripristinare la situazione di parità.

Ascolto ancora gli altri discutere in merito alle proposte di Lee prima di prendere la parola «Mister Lee, per me non ci sono problemi a scendere a Sud; quando mi verrà comunicato, mi farò trovare pronto per partire» sorrido affabile «Oggettivamente, non vedo l'ora di cominciare.» concludo. Le mani si alzano finalmente sul tavolo, andando a giungersi in un gentile abbraccio, in attesa di nuovi sviluppi.

DOTI PASSIVE
Stirpe Demoniaca [Immortalità, Immunità al Dolore, Power-Up +10% Mana, Resistenza a Malattie e Veleni]
L'Inganno di Astaroth [Passiva di Anti-Malie, Percezione Attacchi Psion, Telepatia]
L'Inquisitore [Percezione delle anime - Auspex]

Gajeel urlò per due minuti buoni, ma alla fine riuscì a calmarsi in qualche modo... forse a causa dell’occhiata rivoltagli da Laz, ma più probabilmente era a causa del fatto che Lily gli avesse conficcato gli artigli sulla faccia, costringendolo a sedersi nuovamente e in modo composto, senza allungare le gambe sul tavolo. Adesso lui se ne stava seduto con gli occhi chiusi, annuendo alle parole degli altri in modo serio... anche se non era molto credibile con quelle linee rosse che gli attraversavano le guance. A volte però ragionava come un bambino e serviva qualcuno che lo rimettesse in riga.
Mi hai fatto male però...
Borbottò lui a mezza voce, beccandosi come risposta un’occhiataccia da parte del piccolo felino che si era rotto di fargliele passare tutte lisce. In ogni caso i gruppi vennero presto decisi e una buona fetta della Seele sarebbe andata in gita a Nord, così che il moro potesse sistemare le sue importantissime cose. Potevano sembrare i vaneggiamenti di un cretino, però aveva davvero delle incombenze in quel del Koldran e non poteva perdere troppo tempo, ci si doveva recare al più presto. E soprattutto gli serviva qualcuno che avesse esperienza con gli spiriti, spiriti grossi, oltretutto.
La fase successiva della riunione consisteva in un rito a cui il moro si era sottoposto senza battere ciglio, ovvero quello di ingerire la tenebra di Laz per restare così sempre in contatto. Era un qualcosa di fondamentale per loro e soprattutto non faceva alcun male, anche se bere il sangue di qualcuno non era proprio il massimo della vita, a meno che non si fosse dei vampiri. In ogni caso Gajeel rimase in silenzio, aveva imparato la lezione e ora avrebbe parlato solo se interpellato. Anche se alla fine non c’era molto da dire, o almeno, lui non aveva nulla e Lily era troppo incazzato per parlare... quindi non restava altro da fare che attendere la fine della riunione.