[SC] The New Deal.

Narrato
«Parlato»
"Pensato"

Un largo sorriso si apre sul mio volto, due file di denti candidi fanno bella mostra della loro perfezione mentre ascolto il Capo servire i nuovi. Chiaramente non ho affatto cambiato idea, non mescerò il buio del mio animo con la tenebra maleodorante di quel ragazzo.
Annuisco leggermente con il capo prima di prendere una delle pergamene che mi sono state gentilmente offerte. La osservo per un breve istante prima di annuire di nuovo in direzione dell'albino. «Direi che l'accordo è siglato» asserisco guardando il mio interlocutore negli occhi. La mano destra viene rapidamente liberata dal guanto prima di stendersi, aperta, a qualche centimetro dalla superficie del foglio «Quando vuole lei» concludo.

Una volta applicato il sigillo, resterò in curiosa attesa degli effetti di quella brodaglia sugli altri dipendenti. Davvero quel nauseabondo essere può donare poteri così vasti a dei semplici mortali?

DOTI PASSIVE
Stirpe Demoniaca [Immortalità, Immunità al Dolore, Power-Up +10% Mana, Resistenza a Malattie e Veleni]
L'Inganno di Astaroth [Passiva di Anti-Malie, Percezione Attacchi Psion, Telepatia]
L'Inquisitore [Percezione delle anime - Auspex]

Bevono tutti, senza indugi. Non si fanno domande, né esitano nel portare alla bocca - o alla pagina - il sangue nero offerto da Laz. Un po' come lui a suo tempo. Li osserva, Jack, lo sguardo vuoto e fiero di chi sembra di star ricordando un piacevole evento successo ormai troppo tempo fa. Quanto è passato da quando anche lui ha bevuto quella roba? Un mese? Di più? Chissà. E chissà ricorda con piacere un evento tanto strano. Probabilmente sta apparendo talmente disperato agli occhi di Ifrit che il demone, stavolta, sembra decidere di non commentare affatto. Strano.

«Se a qualcuno volesse una mano nel controllare la Tenebra, io sono a disposizione. Sempre se Laz è d'accordo.» dice, ricollegandosi alle parole del boss di poco prima: a quanto pare lui è uno dei pochi lì dentro che è stato già in grado di capire come funziona quella roba. In effetti non è stato semplicissimo, pensandoci, ma basta farci l'abitudine, in fondo. Diventa un po' come andare in bicicletta, col tempo. More or less.

Finita quella sottospecie di messa nera, il capo passa a schiarirsi la voce, aspettando che tutti i mugugni e i borbottìi cessino. Forse è la prima volta, in tutta la riunione, che si cura di avere silenzio assoluto intorno a sé, come se stesse per dire qualcosa di estremamente importante.

Comincia a parlare subito dopo, iniziando quello che, in effetti, è un discorso abbastanza solenne. Espone quello che la Seele è divenuta, e, se questo, per i nuovi, appare essere quasi una cosa normale, per i membri più anziani è fonte di non poche soddisfazioni. Laz evita abilmente di dirlo, ma tutto quello che sta elencando è partito da un gruppo di tre o quattro persone riunite in una stanza affittata in nero sul retro di una locanda. Ricordi.

La notizia che segue si guadagna addirittura un grado in più d'attenzione da parte dello spiritista. Capisezione. Ce ne sarà bisogno? Beh, in effetti per tutto quello appena detto dal boss, sì, decisamente se ne ha bisogno. Basti pensare che sono appena una dozzina, adesso, e, come può risultare evidente dall'andamento di quella riunione, è estremamente difficile coordinarli tutti insieme. Ma chi saranno, questi caposezione? In un certo senso la notizia non lo entusiasma molto: in fondo a lui è sempre piaciuto dar conto direttamente a Laz. Adesso dovrà obbedire a qualcun altro, oltre lui. E se non ha la sua stessa autorevolezza? Se non ha il suo stesso charme? Se non è.. Laz?

"A quanto pare la cecità paga. Congratulazioni, caposezione."
La voce di Ifrit irrompe nei pensieri del giovane come un fulmine che squarcia un cielo cristallino. Il ragazza alza lo sguardo, sgranando leggermente gli occhi. Lui? Caposezione? E' ... E' ...
«E' un onore.» si limita a dire, sentendosi, allo stesso tempo, sollevato per non dover ubbidire a qualcuno che non sia il suo boss, e preoccupato per tutto quello che, probabilmente, lo aspetterà da quel momento in avanti.

Deglutisce, felice, in fondo.

Il capo continua, e per quanto riguarda i tuttofare non c'è nessuna sorpresa: in fondo Gajeel e Lily sono gli unici al momento disponibili. La vera sorpresa giunge al momento della designazione del caposezione dei Demoni. Tutti si aspetterebbero Azazel. Chi più di lui? E' lì praticamente da sempre, e poi, come ha dimostrato questa riunione, è dotato di ottime capacità organizzative. Perché non lui? Nulla contro Morfeo - che tra l'altro Jack non conosce - ma... Azazel!

I dubbi permangono per qualche istante nell'animo del giovane, ma si tratta di poco: appena il tempo necessario a Laz per iniziare il nuovo discorso. C'è da scegliere il vicepresidente, e in quel momento tutto diviene chiaro.

Azazel sarà il loro vice-presidente. Beh sì, in effetti meglio lui che chiunque altro. Questa scelta soddisfa Jack. "Speriamo solo che non t'innamori anche di lui." commenta l'immancabile demone nella sua testa.

Applausi. Complimenti a tutti.

Tutti, in un modo o nell’altro, finirono per tracannare lo squisito sangue di Laz ma anche no. Alcuni lo fecero normale, altri in modo strano ma l’albino sembrò comunque soddisfatto dell’operato dei suoi sottoposti... Gajeel brontolò qualcosa, lui non aveva fatto tutta quella scena davanti alla proposta del patto, probabilmente era l’unico a fidarsi ciecamente del suo amico che provava a fare il cattivone, ma lui non sembrava rendersene conto. Forse Laz faceva bene a considerarlo come un cane: lui era fedele, non faceva domande e non aveva problemi a fidarsi ciecamente dello spilungone. Era meglio nascondergli certe cose, le sue reazioni potevano essere imprevedibili.
Il nuovo arrivato però preferì agire diversamente e si scambiarono un patto differente, tramite una pergamena appositamente preparata. Il moro percepì l’odore di qualcosa di magico, ma restò fermo al suo posto e preferì riprendere a dondolarsi con la sedia: per fortuna Lily non stava guardando, aveva cose più importanti da fare. Infatti Laz iniziò a indicare quelli che sarebbero stati i caposezione che avrebbero coordinato le varie branche dell’intera Seele. A Jack venne affidato il compito di guidare gli altri spiritisti, Morfeo divenne il caposezione dei Demoni e Azazel divenne vice-direttore. Con sorpresa di entrambi, invece, Lily venne nominato caposezione dei Tuttofare. Per ora doveva badare solo a Gajeel, e sapeva farlo davvero molto bene.
Oh... farò del mio meglio, aye!
Comunicò il felino sollevando la zampetta, era davvero contento di aver ricevuto un simile incarico. D’altronde aveva una fina intelligenza, al contrario del suo compare che dal canto suo appoggiò il suo amico con il pollice in su. Bastò uno sguardo per farlo rimettere composto, Lily era proprio adatto a quel compito, davvero. Ormai la riunione era finita, però c’era ancora qualcosa di cui discutere e i due avventurieri spostarono l’attenzione sull’ultimo arrivato... sembrava che avesse un annuncio da fare e tutti dovevano ascoltarlo. Chissà cosa doveva dire di così importante.

Narrato
«Parlato»
"Pensato"

Il palmo lentamente si adagia sul foglio tracciato, il sigillo sprigiona la sua forza nell'istante in cui entrambi vengono a contatto con la superficie ruvida. Un lieve torpore si diffonde lungo l'avambraccio, mentre un nuovo sigillo marchia il corpo già martoriato del mio ospite. Nero come la pece si staglia vicino a dove una volta c'era il cuore.

Sorrido compiaciuto, mentre osservo il rito che porterà gli altri a legarsi indissolubilmente con l'abominio dominato da Laz. Inorridisco al solo pensiero di poter frammentare la mia essenza, di poter concedere a qualcuno il privilegio di possederne anche solo un frammento. Cerco di rimanere impassibile di fronte a quello scempio, anime così potenti sprecate e rese inutilizzabili da quel rituale, c'è però curiosità per il gesto di quello che dalla divisa appare come uno spiritista. La sua anima sembra sia custodita all'interno del libro che porta con se. Ora si spiega la cura con cui lo maneggia. Un punto a suo favore per l'ingengo, anche se la leggerezza con cui ha mostrato a tutti il suo punto di forza, lo rende inevitabilmente il suo punto debole.

Ascolto compiaciuto le promozioni all'interno dell'azienda. Osservo le reazioni di tutti, dal tuttofare scavalcato dal suo compagno, al fedele e quasi scodinzolante Jack. Sorrido tra me e me, mentre viene fatto il nome del "Responsabile dei Demoni". Come se ci fosse davvero la possibilità di controllarci. Come se davvero il nostro rapporto non fosse un semplice rapporto di lavoro. C'è un accordo signor Lee, un accordo tra voi e me e nessun tessitore di sogni potrà mai, davvero, limitare il mio agire. Sopratutto se un intero semipiano ci divide. «Complimenti a tutti» mi congratulo falso e gioviale con i neopromossi. Accenno anche un lieve battere di mani, prima di unirmi al brindisi indetto da Az. Il Demone degli Incroci sembra sconvolto e posso comprenderne il motivo, è stato incastrato da colui che lo stesso Az aveva utilizzato come capro espiatorio. L'allievo ha messo in scacco il maestro, gli sviluppi sarebbero di certo stati interessanti.

«Vedo che la memoria ancora ti assiste Mefistofale, amico mio» rispondo senza nemmeno voltarmi nella sua direzione. Aspetto ancora qualche istante che l'attenzione si concentri definitivamente su di me, poi mi sollevo dalla sedia e mi pongo in piedi di fronte al tavolo gremito «Lasciate che vi illustri in che modo i miei poteri possono essere utili alla vostra causa. Il commercio di anime è una pratica diffusa fin dall'antichità e presuppone che si corrano enormi rischi, prima di godere degli immensi benefici che questa cerca porta con se. E quei rischi sono non di meno collegati a chi considera questo commercio immorale, immondo, malvagio, demoniaco... Milioni di vite sono state spezzate in questa continua e inutile lotta dei difensori di un non precisato bene superiore, di chi fa della morale l'unica strada da perseguire. Guerre interminabili hanno afflitto questo e altri mondi.» faccio una piccola pausa mentre lo sguardo spazia sui presenti, soffermandosi glaciale sugli umani seduti al tavolo «E non tutti, qui, hanno la fortuna di essere immortali.» lascio aleggiare la frase nell'aria, non una minaccia, una semplice constatazione, un segno a rimarcare la differenza che c'è tra la mia stirpe e quella di chi è invece figlio di Adamo. Impuri. «La vostra condizione vi mette in costante pericolo, ed è qui che la mia offerta intende rendere servigio. Avrete un esercito.» Assaporo le loro eterogenee reazioni prima di continuare. «Non ho ancora il potere di portare qui le mie schiere nella loro forma originale, ma posso permettere loro di celarsi nel fondo dell'animo di una persona, pronte a possederla al mio richiamo di sangue. Mi basta un semplice contatto» alzo l'indice della mano destra «basta il tocco per instillare il male nel più recondito e profondo anfratto dell'animo umano» continuo «E questo non farà che attecchire e germogliare e consumare avidamente le pulsioni più basse e feroci che albergano in ognuno di loro, nutrendo un demone che al mio comando si leverà dilaniando ciò che resta della loro essenza vitale» il ghigno che si dipinge sul volto è sinistro, sembro assaporare ogni singola sillaba di quel discorso, una fame antica e mai sopita si risveglia in me «Una schiera di posseduti, pronti ad ubbidire al mio, o meglio..» mi fermo. Faccio qualche passo in direzione di Laz, mi avvicino a lui e indicandolo con la mano destra continuo «Al suo comando. Avrete qualcosa per cui chiunque altro ucciderebbe, un esercito praticamente immortale e io chiedo a voi solo una cosa in cambio. Anime. Candide, integre, delicate anime. Nulla di più. Potete farlo?» concludo guardando Az dritto negli occhi per una frazione di secondo, per poi tornare lentamente verso il mio seggio «La mia offerta è sul tavolo. A voi.»

DOTI PASSIVE
Stirpe Demoniaca [Immortalità, Immunità al Dolore, Power-Up +10% Mana, Resistenza a Malattie e Veleni]
L'Inganno di Astaroth [Passiva di Anti-Malie, Percezione Attacchi Psion, Telepatia]
L'Inquisitore [Percezione delle anime - Auspex]