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Capannone della Seele Corp.
Aveva avuto molto da pensare Sionn, dopo quella riunione. Non era stato lui impedito di andare a Nord per suo interesse personale e per studiare da vicino un fenomeno del quale aveva potuto udire solo sussurri, perciò considero fosse il caso d'una più attenta analisi empirica volta a giudicare e toccare con mano (se possibile) le voci a lui giunte. Le autorità della sua azienda si erano dimostrate ben disposte ad acconsentirgli questo viaggio, lontano da quello che sarebbe stato il suo luogo di giurisdizione.
A proposito di quest'importante questione, avrebbe dovuto giocare con cura ed attenzione le sue carte. Essendo il responsabile della succursale Seele del Presidio Sud, ancor prima d'occuparsi di possibili relazioni con i loro benefattori, poiché Sionn è alquanto sicuro che nulla accada per caso in quel di Merovish, avrebbe dovuto prestare attenzione a ciò su cui la responsabilità sarebbe caduta. Le due entità eteree, rese corporee per bisogni diversi, sarebbero dovute essere sotto la sua sorveglianza. Entrambe sono potenti, entrambe possono creare non pochi problemi al necromante, per quanto gli potente possa essere. Avrebbe dovuto domarli, ma mai offenderli, essere autoritario, ma mai irrispettoso. Quindi, almeno inizialmente, sarebbe stato il caso assecondarli, dar loro ciò che più era di loro gradimento, in segno di rispetto e di comune accordo, che si sarebbe, si spera, perpetrato nel tempo. Avrebbe inoltre dovuto saldare i debiti, senza tentennare. La Genia era colei che conosceva da più tempo, inoltre lei stessa poté conoscere sia lui che Heinrich molto tempo prima. Assecondare essa, avrebbe potuto essere fondamentale per il quieto vivere della sede del Sud. Perciò, poco tempo dopo la riunione, Shalysanne ricevette un invito dal Necromante di recarsi al capannone della Seele (prima porta a destra ed una rampa di scale sino alla porta d'un ufficio abbandonato), per garantirle la riscossione dei desideri.
Un'anima indomita come lei non avrebbe collaborato volentieri con qualcuno che tenesse stretto un debito, senza riscuoterlo, per sua volontà.
Così, Sionn attende la djinn in quell'ufficio e passa il tempo in variegate maniere. Fosse entrata, laGenia avrebbe notato Sionn appoggiato ad una scrivania impolverata, intento a leggere un tomo con sopra una scrittura in aramaico: al-Qurʾān, che potrebbe essere tradotto come Corano e poggiato sulla scrivania, sotto l'onnipresente grimorio, un libro scritto Alf layla wa layla, traducibile in "Le Mille e una Notte". Entrambi erano presi in una biblioteca di Laputa. Il Necromante avrebbe indossato solo la camicia, mentre il lungo e minaccioso cappotto sempre presente sarebbe stato a riposare su di una sedia. Un odore delicato e penetrante aleggia in quello studio abbandonato. Al lato opposto della scrivania, su d'un divano oramai reso grigio dall'incuria, riposa una figura femminile, dalla pelle troppo bianca perché potesse essere considerata "viva", dalla bella presenza, in vestiti succinti, prosperosa e dai lunghi capelli neri sparsi tutti attorno. Con gli occhi chiusi ed un'espressione soddisfatta, la pallida ragazza prende ogni tanto una boccata dal beccuccio di un narghilè posato a terra.
SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100%
† Possessioni †
Anelli Runici
Sacrificando un qualsiasi animale o persona etc. e bagnandone nel sangue la runa dell'anello, essa evochera uno spirito che rispondera alle risposte solo ed esclusivamente di Sionn. Piu particolareggiata ed articolata sara la domanda, piu energia verra consumata.
† Benedizioni †
Voh'Mira [Passiva GDR-Only]
Dopo aver amabilmente colloquiato con i piu oscuri piani dell'esistenza, abituando le sue orecchie a quei versi gracchianti e gutturali sino a distinguerne articolazioni, parole e quant'altro, Sionn e tornato dal suo viaggio alla scoperta dei meandri della morte con una conoscenza in piu. Ora egli parla correttamente la lingua del Voh'Mira, la lingua dei Morti e degli Araldi dell'Oscura Mietitrice. Vanto di Sionn ed alle volte persino oggetto del normale discutere, quella lingua e anche l'esatto idioma con cui cantare i suoi incantesimi d'evocazione.
"Araldo della Morte"
Sionn ha passato un tempo imprecisato al di fuori dello spazio e del tempo, in una??amorevole ed eterea chiacchierata con la Morte o la Dea di essa o di una Signora delle Malebolge, nonche tutto cio che il tocco freddo delle visioni del Meadhbh gli ha mostrato, furono segreti il cui peso avrebbe ucciso deteriorato la maggior parte delle menti deboli. Temprato da questo e molto, molto meno umana e dalle rudimentali conoscenze da Psiomante, la mente del Necromante e ben piu difficile da manipolare, se non con un buono sforzo delle proprie capacita e puo vantare qualche protezione dalle malie di varia natura.
[Anti-malie]
Soultracker [Tecnica di Gilda]:
Un ambiente come quello della Seele, pieno di anime e di Demoni raminghi, stimola positivamente la psiche di una persona.
Influenzati dall'energia spirituale, anche i membri meno dotati imparano col tempo a vedere gli spiriti. Con un po' di allenamento, riusciranno a vedere le aure fino a 30 metri di distanza: una lieve alone di energia che avvolge ogni essere vivente. Colore e forma di questo alone dipendono da persona a persona, in base alle sue attitudini e potenzialita.
Basta tenere la mente aperta e fare qualche esercizio di meditazione.
[Passiva - Auspex spirituale]
Edited by Mordreth - 12/12/2014, 15:16
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Passive
» Un desiderio al giusto prezzo
» Tra il visibile e l'invisibile
» Volontà d'acciaio
Shalysanne
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- ◊ ♦ ◊ -
Demone // Seele Corporation
Un invito da parte di Sionn?
Certamente accettò di incontrarlo e il suo primo pensiero non fu che magari lui aveva deciso cosa chiedere come desideri. In un certo senso quell'uomo le stava simpatico e quindi non aveva motivo per assillarlo alla prima occasione per tornare libera da debiti.
Infatti i desideri in sospeso arrivarono col secondo pensiero.
A preannunciare il suo arrivo sarebbe stato il rumore ritmico dei tacchi dei suoi stivali candidi e basta, perchè grazie allo stesso Necromante ha recuperato un po' le forze. Ciò significava che la sua anima era costantemente nascosta dietro ad un muro ventoso. Niente che si vedesse ad occhio nudo, a parte un curioso e lievissimo ondeggiare dei lunghi capelli blu notte anche nei luoghi chiusi.
Vestiva la divisa della Seele Corporation: completo grigio scuro composto da gonna con un vertiginoso spacco laterale, giacca a maniche corte e lo stesso la camicia bianca dalla profonda scollatura e gli immancabili guanti e stivali candidi.
Bussò un paio di volte contro la porta, prima di aprirla ed entrare.
« Buongiorno, Sionn. »
Disse con il solito tono mellifluo e enigmatico, avanzando con passo sicuro ed ancheggiato verso la scrivania. Prima di andare a sedersi sul bordo più vicino, dedicò una rapida occhiata alla figura femminile bianca come un cadavere che stava adagiata tranquilla e beata sul divano. Non lo fece per invidia o per chissà quale senso di minaccia ad avere un'altra donna provocante nella stessa stanza, piuttosto fu per prendere nota della sua presenza.
E più importante: teneva in mano una pipa ad acqua, oggetto che la Djinn non vedeva da diverso tempo. Molto probabilmente chiederà al Necromante di poterla usare.
« Oh, quello è narghilè! L'odore che rilascia ha un che di nostalgico. »
Commentò inspirando a lungo, per poi tornare a posare gli occhi grigio-blu sul viso dell'uomo. Arricciò lentamente gli angoli della bocca in un sorriso.
« Dunque, mio caro Necromante, per quale motivo mi hai chiamata? »
Domandò mentre accavallava la gamba sinistra sull'altra, sporgendosi leggermente verso di lui a lasciar intendere che aveva la sua completa attenzione.
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Capannone della Seele Corp.
L'arrivo della Djinn non passa di certo inosservato, una volta che essa entra nell'ufficio. Se prima solo il passo leggero, intervallato dal rumore dei tacchi, si poteva udire, ora che ella si manifesta nella sua figura, Sionn e la donna mortalmente nivea alzano lo sguardo dalle loro occupazioni, attirati dall'aura della nuova arrivata, come scuotesse dal torpore, con la sua anima tempestosa, quelle mortifere ed assopite nel Lungo Sonno dei due pallidi esseri.
Il necromante, al suo arrivo, sorride garbatamente, chiudendo il libro in corrente lettura e chinando il capo come la prima volta che si conobbero, prima dell'orrenda tragedia da cui entrambi tanto hanno guadagnato nel perpetrare. Di sicuro Shalysanne ha conquistato un posto nelle attenzioni di Sionn assistendolo in un atto così importante.
Sionn: "I miei rispetti."
Si accomoda di sua sponte, ma al Necromante non importa, anzi immaginava che l'avesse fatto e non gli da noia, dato che ora, sedendosi su di un tavolino a metà tra il divano e la scrivania, posizionandosi dritta dinnanzi al Necromante, il quale, alla domanda posta con l'usuale charme dalla genia, riapre il tomo cercando l'esatta pagina oggetto della sua contemplazione poco prima, per un (stavolta) rapido preambolo.
Sionn: continuando a sfogliare.) "Devo dire, saydda, il suo piano abbia abitanti interessanti. Mi appassionano le loro orride fantasie, quanto trovo riprovevole la loro colpevole ignoranza. Cacciare e braccare chiunque fosse benedetto dalla nascita..."
Mostra alla Djinn una delle pagine del libro, dove in un'immagine stilizzata, forse riproduzione d'un affresco, degli uomini stanno ballano su di un ponte di corde, mentre altri, in fondo alla voragine coperta da un ponte, affogano in delle fiamme colorate di giallo e rosso.
Sì, quel piano era pieno di meraviglie, così come di idioti e di ragionamenti che Sionn stesso non giunge a comprendere, nonostante i suoi lunghi studi su qualsiasi cosa esista e muoia e le sue lunghe chiacchierate con la Signora dell'Oltre. Così tante opportunità, così tanti inutili sprechi, per mantenere un ordine fittizio, capace solo di generare altri mostri di ben più beota fattura?Mentre i due colleghi sono intenti nel loro discorso, la Djinn può udire un lieve rumore alle sua spalle, qualcosa che si spiega per poi richiudersi. La donna che prima fumava tranquillamente dal suo narghilè, comincia a guardare con curiosità la genia, mentre parla con il suo ospitante, il quale, nell'atto di rispondere, posa il religioso libro assieme agli altri due che già riposano sulla superficie della scrivania.
Sionn: Incrociando le braccia.) "Ma venendo a noi, mia signora, sono contento abbia accettato il mio invito. Finalmente, seppur con colpevole ritardo, potrò riscuotere i miei desideri, senza lasciarla troppo legata a me da egoistici e tardivi debiti. Il suo piano ha molto mi possa interessare. Ma prima gradirei farle un paio di domande sull'argomento della nostra comune azienda di lavoro. Sempre se non le causino noia, ovviament..." Lo sguardo di Sionn si fa d'improvviso costernato.) "... Mircalla non è maniera d'una castellana di Dite l'interrompere cotali colloqui. La perdoni, saydda."
Si voltasse, la Djinn noterebbe che accanto a lei la donna pallida s'è avvicinata ed ora le sta porgendo un secondo beccuccio del Narghilè, con uno sguardo a metà tra l'ammiccante ed un sorrisone sgangherato. Quando viene ripresa da Sionn però, "Mircalla" posa il narghilè sul tavolo ed abbassa lo sguardo imbronciata, come una bambina sgridata dal papà.SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100%
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Sacrificando un qualsiasi animale o persona etc. e bagnandone nel sangue la runa dell'anello, essa evochera uno spirito che rispondera alle risposte solo ed esclusivamente di Sionn. Piu particolareggiata ed articolata sara la domanda, piu energia verra consumata.
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Voh'Mira [Passiva GDR-Only]
Dopo aver amabilmente colloquiato con i piu oscuri piani dell'esistenza, abituando le sue orecchie a quei versi gracchianti e gutturali sino a distinguerne articolazioni, parole e quant'altro, Sionn e tornato dal suo viaggio alla scoperta dei meandri della morte con una conoscenza in piu. Ora egli parla correttamente la lingua del Voh'Mira, la lingua dei Morti e degli Araldi dell'Oscura Mietitrice. Vanto di Sionn ed alle volte persino oggetto del normale discutere, quella lingua e anche l'esatto idioma con cui cantare i suoi incantesimi d'evocazione.
"Araldo della Morte"
Sionn ha passato un tempo imprecisato al di fuori dello spazio e del tempo, in una??amorevole ed eterea chiacchierata con la Morte o la Dea di essa o di una Signora delle Malebolge, nonche tutto cio che il tocco freddo delle visioni del Meadhbh gli ha mostrato, furono segreti il cui peso avrebbe ucciso deteriorato la maggior parte delle menti deboli. Temprato da questo e molto, molto meno umana e dalle rudimentali conoscenze da Psiomante, la mente del Necromante e ben piu difficile da manipolare, se non con un buono sforzo delle proprie capacita e puo vantare qualche protezione dalle malie di varia natura.
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Un ambiente come quello della Seele, pieno di anime e di Demoni raminghi, stimola positivamente la psiche di una persona.
Influenzati dall'energia spirituale, anche i membri meno dotati imparano col tempo a vedere gli spiriti. Con un po' di allenamento, riusciranno a vedere le aure fino a 30 metri di distanza: una lieve alone di energia che avvolge ogni essere vivente. Colore e forma di questo alone dipendono da persona a persona, in base alle sue attitudini e potenzialita.
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Shalysanne
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Demone // Seele Corporation
Non prestò particolarmente attenzione a cosa succedeva alle sue spalle, perchè concentrata sul Necromante. Infatti al termine del suo discorso gli avrebbe risposto, se colei che chiamava Mircalla non li avessero interrotti.
Spostò dunque lo sguardo su di lei e arricciò gli angoli della bocca quasi intenerita dalla sua espressione imbronciata. Allungò la mancina lentamente, così da permetterle di ritrarsi, e con un tocco delicato delle dita l'avrebbe invitata a sollevare il viso.
« Non ha fatto nulla di grave, anzi, era una questione di minuti prima che mi decidessi a chiederti il permesso per provare il narghilè. »
Rispose a Sionn, continuando ad osservare la donna dalla pelle bianca.
Così come era arrivata, Shalysanne allontanò la mancina da lei e senza ulteriore indugio prese il secondo beccuccio della pipa ad acqua. Lo strinse morbidamente tra le labbra e tirò una boccata, rilasciando successivamente uno sbuffo di fumo odoroso. Dall'espressione soddisfatta che le apparve sul volto, era chiaro che la Djinn si stesse godendo abbondantemente la cosa.
« Comunque, stavamo parlando di questioni serie. »
Riprese poco dopo, agitando piano e aggraziata la mano col beccuccio a mezz'aria a far segno di proseguire e chiudere quella piccola parentesi.
« Sentiti libero di farmi qualsiasi domanda, al massimo nel peggiore dei casi mi prenderò la libertà di non rispondere. »
Ammise con sfacciata sincerità, mutare il sorriso enigmatico che ancora portava.
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Appena la donna dai capelli corvini sente il suo mento oggetto del soffice tocco della Djinn, questa alza lo sguardo come un cagnolino, serrando gli occhi e socchiudendo la bocca, mostrando due canini... e spiegando dietro la schiena due piccole ali del colore della pece. Sembra tanto beata quanto durante il suo intrattenersi col narghilè. Accompagna come può la mano guantata della Djinn con il muso,per sentire ancora l'anima così viva e tumultuosa. Poi, sorridendo a Shalysanne, la succube si siede vcino a lei imitandola, con grazia di egual misura, con un gran sorriso stampato in volto, mugolando un qualcosa di simile ad una nursery rhyme.Il volume del canticchiare, tuttavia, non è troppo alto, in quanto Sionn non si disturba troppo e si limita ad attendere la Genia abbia finito di consolare la sua evocazione - gingillo per riprendere mentalmente la discussione da dove era stata interrotta. Sì. Seele. Troppo tempo era stato via ad occuparsi dei suoi affari e con una nuova assunzione da aggiungere al catalogo delle cose su cui informarsi, c'era qualcosa da chiedere. Tra quelli più "vicini" a lui, Morfeo non era tipo di troppe parole ed era la prima volta anche per l'Eterno l'aver visto la nuova anima, Rachel non era più affiliata alla loro Sarij'ka e Jack... troppo ortodosso per accettare le sue vedute, almeno a prima vista. Fortunatamente la genia che tanto è stata disponibile ed entusiasta nell'aiutarlo ad Est sembrava, a quanto evinse dalla riunione, conoscere uno dei suoi due futuri sottoposti. Dato il potere narrato da questi durante la riunione, questi è da tenere d'occhi. Avrebbe parlato anche con Herrn Von Kleist, senza ombra di dubbio. Ma prima avrebbe voluto sapere con chi e con cosa avrebbe avuto a che fare.
Secondo punto, avrebbe tanto voluto sapere del suo capo. Ha in mente qualcosa, che gli frulla nel cranio da quando la sua anima è stata imbevuta di quelle tenebra ed il portale ne ebbe assaporato il gusto amaro e corrotto. Così curioso è quel fardello con cui Lazarus fu benedetto... chissà se la Genia ha avuto modo di vedere altro.
Sionn: "Tre cose. Si prenda tutto il tempo per rispondere, se è di suo gradimento. Ma sono sicuro siano innocenti curiosità. In primo luogo... mi dica, com'è andato il suo incontro con il nostro buon capo, Lazarus Lee? In secondo luogo... mi sembra d'aver capito lei abbia avuto modo di conoscere questo Heinrich von Kleist, la nuova leva. Che mi sa dire sul suo conto? Ha mai visto i suoi poteri all'opera?"
Il Necromante si ferma, abbassando lo sguardo, ancora appoggiato sul bordo della scrivania, ancora con le braccia conserte, sebbene, come è sua consuetudine, porta un pugno chiuso alla bocca, per una lunga riflessione, intervallata solo dal respiro delle due donne, emanante dolce odori che si sublimano, e dal canticchiare della succube. Questi rendono la stanza un limbo di morte e vita, acre e dolce al contempo. Alza giusto gli occhi verdi, su quelli di Shalysanne.
Sionn: "E colui che va sotto il nome di Azazel... conosce anche lui, giusto?" Aspetta conferma, ci fosse stata...) "Chiederei anche di raccontarmi come sia lui... sia di suo gradimento."SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100%† Possessioni †
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Sionn ha passato un tempo imprecisato al di fuori dello spazio e del tempo, in una??amorevole ed eterea chiacchierata con la Morte o la Dea di essa o di una Signora delle Malebolge, nonché tutto ciò che il tocco freddo delle visioni del Meadhbh gli ha mostrato, furono segreti il cui peso avrebbe ucciso deteriorato la maggior parte delle menti deboli. Temprato da questo e molto, molto meno umana e dalle rudimentali conoscenze da Psiomante, la mente del Necromante e ben più difficile da manipolare, se non con un buono sforzo delle proprie capacita e può vantare qualche protezione dalle malie di varia natura.
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Quindi a signorina bianca era una succube, da quel che poteva dedurre.
Shalysanne non le dedicò un'occhiata di troppo, essendo più presa a continuare la conversazione con il suo evocatore e non risultare maleducata nei suoi confronti.
Questo non voleva dire che la stava del tutto ignorando, anzi, la Djinn si sentiva come una bambina a cui avevano messo sotto al naso il suo giocattolo preferito. Dunque se gli occhi e buona parte dell'attenzione erano su Sionn, con quel briciolo che restava e la mano libera continuò senza indugio a dedicarsi alla succube.
Niente di esagerato, solo piccoli e quasi innocenti gesti.
Le prese la mano libera e la tirò verso di sè per farle stendere il braccio, ed infine prese a danzare con le dita sulla pelle nivea dell'avambraccio. La sfiorò con le unghie che spuntavano dai guanti, tracciando linee senza un significato particolare.
« L'incontro con Lazarus è stato... interessante. »
Rispose nel frattempo al Necromante.
« Mi ha dato prova di non essere l'ennesimo sciocco umano che si diverte a giocare con l'Oscurità, solo per sentirsi alternativo e il nero rende più affascinanti. Fosse stato qualcuno di questo genere, gli avrei strappato il cuore ancora prima dell'anima. Odio quando gli Umani sono così stupidamente ambiziosi. »
Disse in tutta tranquillità, senza curarsi di avere davanti proprio un essere umano.
Ma ormai doveva essere chiaro cosa lei pensava di Sionn, no? Già il fatto che non l'abbia messo alla prova, dimostrava che per il momento non aveva nulla da temere da parte sua. O forse è meglio dire fu anticipata, quando le venne chiesto di partecipare all'omicidio della famiglia del Necromante nel Presidio Est.
« Riguardo a Heinrich non ho molto da dire. L'ho incontrato la prima volta ad Est, ma rimane una conoscenza superficiale. Quello che ha detto a me, presentandosi, è più o meno lo stesso che hai sentito pure tu alla riunione. »
E prima o poi avrebbe rimediato, era questione di tempo.
Annuì quando Sionn le chiese se conosceva pure Azazel, ma prima di aprir nuovamente bocca si prese qualche momento in più per riflettere. Anche lui lo incontrò una volta soltanto, quando ancora troppo debole per esaudire lei stessa i desideri, provò ad eseguire un rituale di evocazione.
« A primo impatto Azazel sembra qualcuno dai modi affabili, forse un filo troppo. Insomma, anche senza le poche informazioni che avevo prima di conoscerlo personalmente, mi sarei accorta che è un commerciante di anime. Dopotutto è lui ad aver dato l'idea a Lazarus di fondare la Seele. »
E il fatto che non volle essene lui stesso il capo, era un particolare che la Djinn non riusciva a tralasciare. Non che lo vedesse sotto una cattiva luce per questo, anzi, riteneva che aveva fatto una bella mossa a non prendersi le relative responsabilità.
Agire nell'ombra è più comodo, rispetto che stare alla luce del sole.
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Le informazioni non sono troppe è vero, ma sono bastanti al Necromante per aggiungere altri tasselli al grande quadro che sta lentamente pitturando Sir Lee con la sua Seele Corporation. Questo Azazel, Sionn ne ebbe il sentore durante la riunione, ora confermato, aveva giocato un ruolo fondamentale nell'esecuzione del parto di questa grande... famiglia. Probabilmente è stato molto vicino al suo attuale Signore e questi, per tenerselo ancora più vicino e non renderlo troppo ebbro delle ombre in cui si muove. Tuttavia è l'elemento naturale di Sir Lee. Chissà se l'ostinato ripetere di quell'epiteto un giorno avrà ingentilito i modi del presidente della Seele.
Sionn rimane a braccia conserte immobile e a capo chino, prima che un vago ghigno appaia sul suo volto pensieroso. C'è compiacimento in esso, almeno quanto ci sia apprezzamento, per la mossa di Lazarus nel nominare Azazel suo secondo in comando.
Sionn: "Un solo e sottile fascio di luce o di buio può imprigionare un demone."
Al contempo comprende anche l'agire di Lazarus Lee con la nuova leva, Heinrich von Kleist. Un contratto è un altra maniera ideale per tenere sotto controllo uno dei vassalli di Lucifero, con un doppio filo tra le anime. Ognuno un rovescio della medaglia differente. Bene, bene, l'apparenza deludente nasconde molto di più. Forse suo zio si sbagliava, forse ha scelto bene da chi prendere ordini. Peccato che nessun contratto leghi il Necromante né al Marchese della Fiamma, né alla Djnn lì presente e che entrambi siano sotto la sua responsabilità. Avrebbe dovuto essere accomodante per il momento... e lo sarebbe stato per primo con colei che viene da un mondo ignoto ed opposto al suo.La Succube mugola ogni tanto, reclinando indietro il capo ed i lunghi capelli neri ad ogni soffice e fugace tocco della Djinn, sembra godere appieno del privilegio lei concessole. Si stiracchia appena appena, lasciando al lato la pipa del narghilè ed avvicinandosi a Shalysanne. Tanto. Troppo. Diciamo che si mette a fianco della Djinn appoggiandosi su di lei... appoggiandosi per intero su di lei, adagiando il braccio sulla sua coscia, sfiorando il di lei seno col suo e poggiando il capo sulla spalla della Genia, affinché la bocca socchiusa ed i canini siano così vicini al collo olivastro da poterne sentire l'alito speziato. Insomma, un cagnolino che vuole le "coccole" dal padrone.
Qualcuno, una conoscenza in comune della Djinn e del Necromante, avrebbe dovuto richiedere un defibrillatore per riattivare il cuore dopo quella scena. Ma il (in questo caso decisamente) povero Sionn, l'unica reazione che può avere, frugando nell'umanità ce ancora alberga nel suo grimorio è questa...
... un'immagine decisamente stimolante.
Ma manca di vederne il punto. Forse la Morte s'è eletta egoisticamente come sua sola ed unica amante. O anche LE Morte. Sta di fatto che la lussuria della sua Succube, evocata come suo gingillo personale occasionale ed ora rubata da Shalysanne, arriva proprio a proposito.
Il Narghilè, demoni minori alla propria mercé... anime fresche da ingurgitare dall'Est.
Chi non potrebbe essere fedele a colui che porta un briciolo di casa in una terra straniera?
Il Necromante, finalmente alza il capo totalmente, tornando il Sionn di sempre. Freddo, ma garbato. Inquietante, ma tutto sommato gentile. Si sporge, sempre a braccia conserte, verso la Djinn.
Sionn: "La prenda saydda, se è suo volere, offre la casa e senza alcun desiderio a carico da parte mia. Poi, parleremo dei desideri che è mio diritto riscuotere, da lei magnanimamente elargiti."SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100%† Possessioni †
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Lasciò che la succube cercasse un contatto stretto con lei, lasciando trapelare l'ombra di un sorrisetto sinistro sulle labbra. Le piaceva avere le redini della volontà altrui e quell'occasione ne era un chiaro esempio.
E proprio per seguire questa linea di pensiero, ora che sapeva di avere Mircalla alla propria mercé, decretò che fosse il momento di iniziare a tenerla sulle spine.
Le carezze delicate erano solo un piccolo anticipo, nulla in confronto a quanto la Djinn era in grado di tirare fuori per torturare la volontà altrui. Dunque smise di sfiorarle il braccio, sostituendole invece con meno frequenti e più decise passate con le unghie.
« Apprezzo l'offerta, ma darei la precedenza al dovere. »
Replicò tono tranquillo e melodioso, dopo un altro sbuffo di fumo.
Aveva un'anima agitata e tumultuosa, è vero, ma ciò non voleva dire che fosse il genere di persona che si lasciava trascinare facilmente dalle proprie pulsioni. La lussuria oltretutto era agli ultimi posti della lista.
« Dunque se non hai altre domande, sono pronta per i tuoi desideri. »
Concluse con voce appositamente invitante e vellutata, mentre spostava con calma i capelli da una parte e scopriva casualmente la porzione di collo vicino alla succube.
C'era da sospettare che avesse notato la fugace razione di Sionn.
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Si sarebbe atteso una reazione ben più annoiata dalle servili attenzioni della succube, da parte dello Spirito dell'Aria. Ma ad acquisire la giusta conoscenza, avrebbe ben inteso che i Djinn, entità imperiose ed imperanti, godono nell'assaporare ogni piccolo attimo di potere sugli individui che si affidato alla loro volontà e ad essa si asservono. Ma a quanto pare sanno persino essere ligi al dovere, creature d'onore, di onestà intellettuale o di spietato utilitarismo e ferrea logica inattaccabile dalle adulazioni non saprebbe dirlo con certezza.
Avrebbe dovuto osservare quella femme fatale con attenzione. Portarla dalla sua parte, mostrando benevolenza e generosità l'avrebbe fatto passare per debole, ma la contempo rimane la spietatezza di cui Shalysanne l'ha visto capace e la sua semplice posizione di comando.
Ancora una volta, un enigmatico ghigno compare sul volto del Necromante ad udire la sua interlocutrice spandere le sue parole della Genia, dolci come il miele e penetranti come le sue armi predilette. Prende in seguito uno dei libri poggiati sulla polverosa scrivania e lo apre in una pagina precisa, cominciando a parlare, con garbo e tono.
Sionn: "Ovviamente, lo apprezzo, anzi. Volevo chiedere, se fosse in suo potere..."Ecco, a differenza delle Djinn, le Succubi tendono ad avere il problema di ragionare con qualsiasi cosa abbiano al posto di... insomma si è inteso no?
Mircalla è sì una demonessa con un suo entourage nella "città dolente", dei suoi poteri, dei suoi privilegi. Eppure, lì sulla terra, come tutte le altre sue simili, sembrava quella che comunemente sarebbe chiamata Ninfomane. Fuori dalla battaglia, servile o servita, dominata o dominatrice, la Succube cerca la sola cosa che tra i morti non può avere. Il piacere carnale.
Figurarsi con un qualcosa di così esotico come la Djinn.
Mircalla, accorgendosi d'essere preda d'un innocente giochino, sta al gioco, partecipando a sua volta. Porta la mano libera ad accarezzare con vaghe passate delle unghie nere il braccio della Djinn e strofina la guancia sulla sua spalla, mentre una lingua lunga, sottile e serpentina solletica il collo di Shalysanne, fuoriuscendo dalle labbra socchiuse di Mircalla.
Ancora una volta, la poker face di Sionn ha la meglio ed il semplice motivo per cui non ferma l'annosa succube è che la Djinn sembra godersi questa dicotomia Padrona-Serva. Cosa ci troveranno tutti i mai-morti e le Succubi in questo, sarebbe curioso da analizzare.
Si schiarisce la gola, prima di continuare con tono di vaga seccatura.
Sionn: "... se fosse in suo potere come primo desiderio... di poter formare un contratto con un esponente della sua razza. Nulla che lo incateni a me o altro, semplicemente un onesto contratto d'aiuto reciproco. Conosce questo suo consanguineo?"
Il Necromante volge per una seconda volta il tomo, aperto e mostra il dipinto di un genio, avvolto in verdi fumi e con tratti molto simili, se non eguali a quelli della donna, sebbene convertiti al versante ideale della virilità e della figura mascolina. Sotto vi è un paragrafo con un'introduzione esauriente sull'essere raffigurato.SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100%† Possessioni †
Anelli Runici
Sacrificando un qualsiasi animale o persona etc. e bagnandone nel sangue la runa dell'anello, essa evocherà uno spirito che risponderà alle risposte solo ed esclusivamente di Sionn. Più particolareggiata ed articolata sara la domanda, più energia verrà consumata.† Benedizioni †
Voh'Mira [Passiva GDR-Only]
Dopo aver amabilmente colloquiato con i più oscuri piani dell'esistenza, abituando le sue orecchie a quei versi gracchianti e gutturali sino a distinguerne articolazioni, parole e quant'altro, Sionn e tornato dal suo viaggio alla scoperta dei meandri della morte con una conoscenza in più. Ora egli parla correttamente la lingua del Voh'Mira, la lingua dei Morti e degli Araldi dell'Oscura Mietitrice. Vanto di Sionn ed alle volte persino oggetto del normale discutere, quella lingua e anche l'esatto idioma con cui cantare i suoi incantesimi d'evocazione.
"Araldo della Morte"
Sionn ha passato un tempo imprecisato al di fuori dello spazio e del tempo, in una??amorevole ed eterea chiacchierata con la Morte o la Dea di essa o di una Signora delle Malebolge, nonché tutto ciò che il tocco freddo delle visioni del Meadhbh gli ha mostrato, furono segreti il cui peso avrebbe ucciso deteriorato la maggior parte delle menti deboli. Temprato da questo e molto, molto meno umana e dalle rudimentali conoscenze da Psiomante, la mente del Necromante e ben più difficile da manipolare, se non con un buono sforzo delle proprie capacita e può vantare qualche protezione dalle malie di varia natura.
[Anti-malie]
Soultracker [Tecnica di Gilda]:
Un ambiente come quello della Seele, pieno di anime e di Demoni raminghi, stimola positivamente la psiche di una persona.
Influenzati dall'energia spirituale, anche i membri meno dotati imparano col tempo a vedere gli spiriti. Con un po' di allenamento, riusciranno a vedere le aure fino a 30 metri di distanza: una lieve alone di energia che avvolge ogni essere vivente. Colore e forma di questo alone dipendono da persona a persona, in base alle sue attitudini e potenzialità.
Basta tenere la mente aperta e fare qualche esercizio di meditazione.
[Passiva - Auspex spirituale]. -
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Passive
» Un desiderio al giusto prezzo
» Tra il visibile e l'invisibile
» Volontà d'acciaio
Shalysanne
This will never end, 'cause I want more.
More, give me more.
Will I ever reach the t o p?
- ◊ ♦ ◊ -
Demone // Seele Corporation
Socchiuse leggermente gli occhi a provare che non disdegnava affatto i gesti di Mircalla, ma più di tanto non fece e restò concentrata sugli affari in corso.
E quello che Shalysanne fece pochi attimi dopo successe solo per necessità, altrimenti lei non sarebbe riuscita a vedere meglio l'immagine indicata da Sionn. Spostò dunque la mano della relativa spalla su cui era appoggiata Mircalla per posarla sulla schiena, lasciandola poi scivolare con calma misurata verso il di lei collo e esercitare una leggera pressione. In quel modo la invitò ad andare ad adagiare il capo sul suo grembo, cosicchè la Djinn potesse sporgersi in avanti senza problemi.
Esaminò la figura ritratta sul libro e fece una piccola smorfia.
« Mh, già sentito nominare. Per quello che ricordo potrebbe essere un lontano parente, qualcosa cugino di un altro cugino. O anche una mera coincidenza, perchè non ti garantisco che il libro tra le tue mani rispecchi i racconti del mondo da cui provengo. Le similitudini ci sono, lo ammetto. Ma questo a nessuno importa. »
Tornò ritta con la schiena e lasciò la succube dov'era, cominciando ad accarezzarle la parte alta della schiena e spostandosi lentamente verso il basso.
« Ti interessa sapere se posso metterlo al tuo servizio. Indifferentemente dal luogo in cui questo Markammut sia vissuto, la mia risposta è: sì, posso mettervi in contatto. »
E il procedimento non era nulla di complicato. Shalysanne socchiuse gli occhi e si prese pochi momenti per concentrarsi, chiamare a sè il propri poteri. Il fumo azzurrino che la caratterizzava apparve e danzò pigramente attorno alla sua figura, scivolando poco alla volta a concentrarsi attorno la mano sinistra tesa in avanti.
Mormorò qualche parola sibilante, difficile da rendere in parola scritta, e la nube venne risucchiata nel momento in cui chiuse le dita su sè stesse.
« Ecco qua, sfiora questa gemma e potrai contrattare con il Djinn. Contrattare per modo di dire, perchè l'incanto usato per creare il canale di comunicazione ti aiuterà ad ottenere ciò che vuoi. »
Perchè sì, da qualche parte nel suo animo Shalysanne aveva un briciolo di onestà. Abbastanza da metterci lei stessa lo zampino e permettere che i desideri richiesti non comportassero la minima fregatura. I clienti li trattava bene, ecco.
Code by Alyah. -
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Capannone della Seele Corp.
Sionn, apparentemente senza alcuna reazione, rapito dall'azione della Djinn, fissa come stregato quella manifestazione esoterica. La prima ad avere una reazione, tuttavia, è la Succube, come la sua stirpe insegna, da sempre amanti delle cose che luccicano. Seguendo i più puri istinti, Mircalla va per toccare di suo la pietra, incurante della discussione appena udita tra Shalysanne ed il suo evocatore.
Mircalla: "Gaaaah...?!"
Il gemito, in parte puramente femmineo, in parte bestiale, come fosse scappato a due creature distinte, viene rilasciato quando il Necromante da uno schiaffo alla mano della Succube che era in procinto di sfiorare il cristallo al posto suo.
Sionn: "Mircalla il tuo comportamento odierno è disdicevole."E questo dovrebbe quietare la Succube. Mircalla, nonostante il gemito bestiale appena rilasciato, comincia a far tremare le labbra e si ritira dall'unica che la comprende davvero, la sua temporanea padrona... peccato che il suo modo di ritirarsi sia abbracciarla e cercare di affondare il volto afflitto tra i suoi seni.
Il Necromante distoglie lo sguardo, con uno sconsolato sospiro, per poi appropinquarsi a tenere il cristallo con le dita della mano sinistra, cercando il canale di comunicazione tra sé ed il Djinn. Può udire distintamente un mugolio seccato e rauco dall'altra parte. Segno che la comunicazione è presa.
Sionn: "Markammut il Giovane, sto parlando con lei?"
Probabilmente, sino al suo prossimo incontro con Lazarus Lee, questo sarà la massima similarità con cui Sionn userà qualcosa di remotamente simile ad un telefono.
Markammut: "Forse."
La voce è molto diversa da quella di Shalysanne, benché mantenga il tono giovanile. Sembra più incline all'impulso selvaggio che al contegno ed al calcolo.
Sionn: "Lieto di conoscerla allora. La contatto da un mondo molto lontano dal suo, mi è giunta voce delle sue azioni e vorrei regalarle un nuovo luogo dove..."
Markammut: "Fermo lì. Nuovo luogo. Posso fare ciò che voglio in questo nuovo luogo? Posso divertirmi come più m'aggrada? Dov'è la fregatura?"
Sionn: "Sì, si chiama Endlos questo posto. Sono sicuro le piacerà."
Markammut: "La fregatura."
Sionn: "... dovrà essere ai mie rispettabili servigi per..."
Il cristallo s'illumina, il verde dell'energia del ricevente si mischia con il blu del tramite, creando pulsazioni violette.
Markammut: "Come osi mortale, chiedere questo ad uno spirito millenario..."
Sionn: "Centenario."
Markammut: "Sempre più di te, eretico!"
Un secondo sospiro sconsolato. Era abituato a trattare con i morti, mica con i vivi, ne tanto meno con gli spiriti degli elementi. Inoltre questo sembra ben supponente.
Sionn: "Se lo crede lei... sappia però che la mia offerta rimane aperta... inoltre le offrirei il giusto tributo di anime, qualora lei accettasse un umile accordo da parte mia."
Markammut: "Mpf... ultimamente si è un po' a corto qui... facciamo così, non so perché ma sento sia saggio ascoltarti. Sii riconoscente per la mia generosità, bastardo. Fai la tua offerta."
Sionn: "Indubbiamente potente Markammut. Sarà rifornito di Anime ogni volta vorrà... se mi aiuterà in battagli all'occorrenza, dove potrà cibarsi dell'anima del mio... anzi nostro... avversario, se vorrà e se sarà possibile."
Markammut: "Ah, posso venire, mi divertirò coi tuoi nemici... poi mi divertitò con te... anche prima, se mi chiamerai per qualcosa non sia la battaglia, ti strapperò le viscere... inoltre, come mi hai contattato?"
Sionn: "Se le compiace... non si verificherà... e spirito del suo spirito, Shalysanne la Genia, un suo potente simile che dimora su Endlos."
Markammut: "Mmmmh... mi sa di Djinn blu, questo nome. L'ho già sentita. Odio i Djinn blu, disonesti, truffatori, manipolatori... si trasformano in bestie alte tre piani, con artigli e zanne al posto dell'intera testa..."
"Come ei fosse meglio." Pensò Sionn.
Markammut: "... in definitiva, se vuoi un consiglio, stai loro lontano."
Sionn: "Difficile... è qui dinnanzi a me. D'un'onestà limpida."
*Silenzio.*
Markammut: "Oh... Errr... In ogni caso, si, accordo stipulato. Chiama il mio nome nella lingua dei miei padri e con la loro formula, ossia "Chiamo il nome del nobile guitto delle sabbie" e risponderò, devastando i tuoi nemici. Ora vado, ho il mal di testa per questa non voluta intrusione, ricorda come chiamarmi."
Sionn: "Arrivederla, un onore per me lei abbia accettato."
Il cristallo perde la sua luminosità violetta, ritornando del medesimo colore della chioma della Djinn. Entrambe le creature delle tenebre, Mircalla e Sionn fissano ora in tralice la Djinn. Uno incuriosito, l'altra supplichevole. Forse c'entra l'insinuazione dei Markammut riguardo la bestia feroce con zanne al posto della testa.SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100%† Possessioni †
Anelli Runici
Sacrificando un qualsiasi animale o persona etc. e bagnandone nel sangue la runa dell'anello, essa evocherà uno spirito che risponderà alle risposte solo ed esclusivamente di Sionn. Più particolareggiata ed articolata sara la domanda, più energia verrà consumata.† Benedizioni †
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Dopo aver amabilmente colloquiato con i più oscuri piani dell'esistenza, abituando le sue orecchie a quei versi gracchianti e gutturali sino a distinguerne articolazioni, parole e quant'altro, Sionn e tornato dal suo viaggio alla scoperta dei meandri della morte con una conoscenza in più. Ora egli parla correttamente la lingua del Voh'Mira, la lingua dei Morti e degli Araldi dell'Oscura Mietitrice. Vanto di Sionn ed alle volte persino oggetto del normale discutere, quella lingua e anche l'esatto idioma con cui cantare i suoi incantesimi d'evocazione.
"Araldo della Morte"
Sionn ha passato un tempo imprecisato al di fuori dello spazio e del tempo, in una??amorevole ed eterea chiacchierata con la Morte o la Dea di essa o di una Signora delle Malebolge, nonché tutto ciò che il tocco freddo delle visioni del Meadhbh gli ha mostrato, furono segreti il cui peso avrebbe ucciso deteriorato la maggior parte delle menti deboli. Temprato da questo e molto, molto meno umana e dalle rudimentali conoscenze da Psiomante, la mente del Necromante e ben più difficile da manipolare, se non con un buono sforzo delle proprie capacita e può vantare qualche protezione dalle malie di varia natura.
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Un ambiente come quello della Seele, pieno di anime e di Demoni raminghi, stimola positivamente la psiche di una persona.
Influenzati dall'energia spirituale, anche i membri meno dotati imparano col tempo a vedere gli spiriti. Con un po' di allenamento, riusciranno a vedere le aure fino a 30 metri di distanza: una lieve alone di energia che avvolge ogni essere vivente. Colore e forma di questo alone dipendono da persona a persona, in base alle sue attitudini e potenzialità.
Basta tenere la mente aperta e fare qualche esercizio di meditazione.
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Shalysanne
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Demone // Seele Corporation
Accolse la povera ed incompresa Mircalla tra le proprie braccie e il viso nel suo petto, riprendendo ad accarezzarle la testa con sorprendente delicatezza.
Per il resto non fece altro, restandosene quieta ed in disparte ad ascoltare lo scambio di battute tra Sionn e il Djinn verde. L'atteggiamento di quest'ultimo nei confronti del Necromante non la stupì molto, anzi, l'incanto imposto sulla pietra serviva appunto ad evitare che il carattere di Markammut risultasse molesto. Ancora di più.
Shalysanne non si scompose più di tanto nel sentire cosa l'altro spirito raccontava della sua tipologia di Djinn, limitandosi ad alzare un sopracciglio con aria quasi offesa.
Intervenne quanto la discussione si concluse e Sionn e Mircalla la fissavano.
« Non diventerò altra tre metri e con la testa di artigli, se è questo che ti stai domandando. E' una forma scomoda ed inelegante. »
Annuì lentamente, però si fermò lì e non si affrettò per nulla a smentire le accuse di essere una razza manipolatrice. Non era una donna talmente ipocrita da accampare scuse ora, dopo che Sionn l'aveva chiaramente vista soggiogare la mente di qualcuno.
A modo suo - molto suo - era una creatura onesta.
« Se proprio vogliamo parlare alle spalle: ti avviso che i Djinn verdi si divertono a portare dissenso tra le persone, come quel libro ti potrà confermare. E fanno tanto la voce grossa, ma diventano docili se gli fai capire chi comanda. »
Sospirò lungamente e in pochi attimi tornò rilassata.
« Comunque, un desiderio andato e ne rimane un altro. Cosa chiedi? »
Code by Alyah
Edited by Alyah - 19/1/2015, 19:50. -
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Etlerth
Capannone della Seele Corp.Il Necromante non si sorprende che nella stessa schiatta vi siano dissidi. Dopotutto egli stesso e la signorina Alucard hanno avuto da ridire sulle rispettive arti oscure, neanche troppo tempo addietro. Uno la morte e le sue derivazioni fisiche, ineleganti e rivoltanti dimostrazioni, che nulla di divino hanno, l'altra il sangue ed il suo fluire di corpo in corpo, etereo, una fanciullesca convinzione e nulla più. Sì... benché non sembra proprio un insulto, per quanto la saydda lì presente sembra averlo preso, quanto un'indiretta dimostrazione dal suo timore.
Sionn prova ad immaginarsi quella leggiadra ed olivastra silhouette esotica nelle selvagge e mortali vesti descritte dal Djinn verde, Markammut. Le donano, deve ammetterlo. Riesce, quella visione, persino a strappare un sorriso divertito e pensieroso, anzi, una smorfia di soddisfazione, a Sionn. Di tutt'altro avviso sembra però la succube ancora avvinghiata alla Djinn con affetto. Ella alza il capo dall'abbraccio consolatorio e dopo aver sbattuto gli occhi dalle iridi rosse un paio di volte, con voce compiaciuta asserisce, in un comprensibilissimo idioma:
Mircalla: "Yggra dakhte, Ku s'eh si'kmohreh Nattwidur'ah."
Detto ciò, la succube sorride, come potesse essere un esserino piccolo ed innocuo e sbatte leggiadra le alucce nere un paio di volte, prima di avvicinarsi al viso della Djinn con le labbra per schioccarle un bacio sulla guancia, prima di abbandonare la sua sulla spalla della genia e far scendere le mani del suo abbraccio sino ai fianchi di Shalysanne.
Sionn: "Ha detto che 'lei pensa che siate molto bella anche così"."
Arriva la lapidaria traduzione del meno interessato a quello che sta avvenendo, come la maggior parte degli uomini NON si sentirebbe. Ma d'altronde quelle due donne hanno meno che tutto l'interesse alla materia, quanto più all'anima. Le loro sono meri costrutti di energia, utili alle loro manifestazioni... Sionn non è così cieco da non vederlo.
Quindi il Necromante si schiarisce la gola, sistemandosi una seconda volta dinnanzi a Shalysanne, appoggiato sul bordo della scrivania e procede con il secondo dei desideri.
Sionn: "Molto bene. Ora, il mio secondo desiderio è il seguente... "
E Sionn recupera uno dei libri presi in prestito...
Sionn: "La Pietra Nera è una roccia nera, incastonata a circa 1,10 m d'altezza.. [Cose noiose n.d.p.] ... collocazione dell'oggetto nell'angolo dell'edificio, coinvolgendo tutti i principali clan della sua tribù... [Cose noiose n.d.p.]..."
E così continuerebbe se Carmilla non alzasse la testolina ed avvicinasse le labbra all'orecchio della sua nuova padroncina. Neanche nella sua lingua. Povere le evocazioni del Necromante. Quanto devono patire le sue stravaganze.
Mircalla:"Pezzo... pietra... volere... lui... fare cose... attira morti."SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100%† Possessioni †
Meadhbh - Grimorio
Con la crescita dell'Exp, Sionn impara di più sul suo libro. Perdendolo, non sarebbe in grado di castare alcun incantesimo di Necromanzia, essendo sprovvisto delle formule.
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Dopo aver amabilmente colloquiato con i più oscuri piani dell'esistenza, abituando le sue orecchie a quei versi gracchianti e gutturali sino a distinguerne articolazioni, parole e quant'altro, Sionn e tornato dal suo viaggio alla scoperta dei meandri della morte con una conoscenza in più. Ora egli parla correttamente la lingua del Voh'Mira, la lingua dei Morti e degli Araldi dell'Oscura Mietitrice. Vanto di Sionn ed alle volte persino oggetto del normale discutere, quella lingua e anche l'esatto idioma con cui cantare i suoi incantesimi d'evocazione.
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Sionn ha passato un tempo imprecisato al di fuori dello spazio e del tempo, in una??amorevole ed eterea chiacchierata con la Morte o la Dea di essa o di una Signora delle Malebolge, nonché tutto ciò che il tocco freddo delle visioni del Meadhbh gli ha mostrato, furono segreti il cui peso avrebbe ucciso deteriorato la maggior parte delle menti deboli. Temprato da questo e molto, molto meno umana e dalle rudimentali conoscenze da Psiomante, la mente del Necromante e ben più difficile da manipolare, se non con un buono sforzo delle proprie capacita e può vantare qualche protezione dalle malie di varia natura.
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Edited by Mordreth - 3/3/2015, 13:39. -
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Infatti non capì nulla delle parole pronunciate da Mircalla.
Nonostante ciò ell'attesa di ricevere una traduzione da parte di Sionn, perché sì, i suoi occhi grigio-blu scivolarono istintivamente nella direzione dell'uomo come a chiedere silenziosamente di rivelarglielo. Intuì qualcosa dal modo in cui la Succube le sorrise e baciò la guancia, abbracciandola quasi con dolcezza.
« Oh, grazie. Quanto sei adorabile. »
Replicò con intonazione soave, alzando la mancina ad accarezzarle i capelli e le dedicò a sua volta un bacio leggiadro, adagiando le labbra sulla testa.
Dopo questa dimostrazione probabilmente Shalysanne si sarebbe comportata con maggiore riguardo e delicatezza nei confornti della Succube. Forse.
Il sorrisetto feroce sulle labbra non lo prometteva, affatto.
Ma ancora la Djinn non si lasciò distrarre facilmente da quelle pulsioni, rimanendo concentrata e professionale nel seguire gli affari ancora in corso. Mancava un desiderio, un ultimo favore che il Necromante aveva il diritto di riscuotere.
Lo ascoltò e... si perse pochi minuti dopo, cercando di capire il punto focale di tutto il discorso cominciato da Sionn. Era più forte di lei, non le riusciva proprio ascoltare a lungo qualcuno che si dilungava troppo nel dirle cosa volesse.
Fortunatamente Mircalla venne in suo soccorso, riuassumendo il tutto.
« Una gemma per attirare i morti? Preferisci un anello, bracciale o pendente? »
Domandò all'uomo, prima di mettersi all'opera e ovviamente attese di sapere in che modo preferisse incastonare tale gemma.
Dopodichè alla Djinn non restò che richiamare una seconda volta i propri poteri, utilizzare la maggiore riserva di energia rimastole per l'altra anima divorata. Ad ogni suo respiro un'altra nube azzurrina prese a danzare davanti al suo volto, pochi istanti prima che lei muovesse le mani in gesti sinuosi e quasi ipnotizzanti.
Raccolse il fumo nel palmo della mano sinistra, mentre con la destra andò ad acciuffare gli ultimi sbuffi rimasti in giro ed infine creò con entrambe le mani una sorta di scrigno. In ultimo recitò un paio di formule nell'idioma arcano che costituiva la sua lingua madre. Attraverso le fessure delle dita uscì un lampo di luce.
« Ecco qua: una Gemma dello Spirito, come viene chiamata tra la mia gente. »
Quindi aprì le mani e rivolse i palmi aperti verso Sionn, mostrandogli la pietra nera incastonata nel nuovo gioiello. La mosse un poco a destra e poi sinistra, giusto per fargli notare dei giochi di luce che non la rendevano un prezioso come un altro: ad ogni movimento sembrava si agitasse qualcosa al suo interno, creando dei giochi di colore tendenti al verde scuro.
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Laputa
Capannone della Seele Corp.Mircalla: "Guuh...!"
Al tocco delle labbra di Shalysanne tra i sottili capelli neri, le ali corvine sulla schiena bianca sbattono leggere e Mircalla non trattiene un verso di giubilo alle attenzioni della padroncina. Sionn sa che la succube non veda l'ora di avere l'anima ridotta in mille pezzi dalla Djinn. Sarà una bella sorpresa per la signora dei venti, alla luce d'una così gentile concessione in materia di desideri.
Dall'altra parte della barricata, la domanda non coglie impreparato Sionn, che non aveva alcuno in mente tra suggerimenti della Djinn, sorride, congiungendo le mani, come dovesse pregare un essere superiore riguardo a qualcosa. Non è, dopotutto, lontana dal vero questa ipotesi. La tenebra riverisce i venti che alberga.
Sionn: "Non si preoccupi, avrò modo di occuparmene da me della sua forma."
Quando la pietra compare dalle mani della genia, Sionn e Mircalla, esseri nati e cresciuti tra le tenebre, non possono che schermarsi da essa, seppur con poca consapevolezza. Seppur coscienti del potere che si manifesta dinnanzi a loro, il problema è più la luce al suo interno ed il suo manifestarsi. Tuttavia, mentre Mircalla si limita a rimanere abbracciata alla genia, stringendola come se avesse visto qualcosa di davvero terribile, il Necromante accoglie la pietra tra le sue mani, ma non prima di un cauto e rispettoso "Posso?" rivolto alla collega della Seele.
A vederla tra le sue mani, quei riflessi verdi fanno quasi affiorare un sorriso feroce e desioso alle labbra del Necromante... ma tutto svanisce quando rialza lo sguardo verso la Djinn, mostrando rispettosa e composta gratitudine.
Sionn: "Lei mi onora, saydda."
Il Necromante posa la pietra dietro di sé, sulla pila di libri rivelatisi utili solo nelle sue convinzioni... o perlomeno nella ricerca dei desideri. Si può dichiarare soddisfatto il Necromante, il quale gira attorno alla scrivania, sedendosi e riprendendo il suo usuale grimorio, il Meadhbh, ma prima di aprirlo è il caso di congedare la gentile signora dei venti.
Sionn: "Credo di non avere altro da chiederle, mia signora. Può andare, se vuole, non la tratterrò... essendo entrambi distaccati a Sud, avrò un occhio di riguardo per lei, dopo questo favor..."
Mircalla: "Gaaaah...!!"
Sì, piacerebbe a Sionn di poter congedare una stimata collega senza intoppi, ma purtroppo, la sua succube non è della stessa opinione e stringe il suo abbraccio a Shalysanne, non volendola lasciar andare, avendo intuito quello fosse il momento del congedo.SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100%† Possessioni †
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Dopo aver amabilmente colloquiato con i più oscuri piani dell'esistenza, abituando le sue orecchie a quei versi gracchianti e gutturali sino a distinguerne articolazioni, parole e quant'altro, Sionn e tornato dal suo viaggio alla scoperta dei meandri della morte con una conoscenza in più. Ora egli parla correttamente la lingua del Voh'Mira, la lingua dei Morti e degli Araldi dell'Oscura Mietitrice. Vanto di Sionn ed alle volte persino oggetto del normale discutere, quella lingua e anche l'esatto idioma con cui cantare i suoi incantesimi d'evocazione.
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Edited by Mordreth - 1/9/2015, 17:39.
[SC] Business is businessAnd a deal is a deal |
