...di Cavalieri e speranze.

[LAM] [CV]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    26,962

    Status
    Offline


    ...di Cavalieri e speranze.
    Post Presentazione
    ~ { Presidio Est, Palazzo dell'Alfiere


    Se qualcuno vi avesse raccontato quelle vicende, avreste pensato che si trattasse di una fiaba mal raccontata: un insieme di piccole [tante] storie, che messe assieme avevano un blando filo logico e una non precisato ordine di conseguenze. La verità era che non coglievate ancora appieno il motivo del vostro viaggio verso i domini di Khalia; e stringevate con voi la scheggia del Cristallo, grande come un neonato, certi che le parole della Dèa avrebbero trovato riscontro nell'obiettivo che vi eravate prefissati: riportare indietro Grifis.

    Eppure, come un macigno, gravavano su di voi le sue parole... di come non avreste più rivisto il vostro amico. Magari ciò che vi spingeva in quest'ultimo viaggio era la speranza di poter dire che non avevate faticato invano, che non eravate stati vittime di un lunghissimo sogno destinato a concludersi con un pugno [misero] di mosche.

    Eravate oramai ai pressi del Palazzo dell'Est, la magnifica roccaforte simbolo della pace e della giustizia; e al vostro ingresso, attesi come un drappello diplomatico, non avreste incontrato grosse difficoltà. Sylvanas era con voi e Dama Khalia aveva prontamente avvisato ognuno del vostro arrivo. Questo perché la faccenda era di vitale importanza, sicché avevate in cuore di dover giungere alla vostra ultima spiaggia quanto prima.

    Così, quando vi accolse, vi lasciò di stucco.

    « Benvenuti. Mi spiace non aver potuto organizzarmi meglio, per ricevervi con gli onori che si convengono all'etichetta. »

    Quando la Dèa vi aveva lasciati dicendovi "che parte di lui ancora viveva" non aveva esagerato, poiché il giovane che vi accolse era molto più simile all'uomo che avevate sconfitto, di quanto lo fosse mai stato Grifis. Quasi due gocce d'acqua, se non fosse per la sensazione di pace e benessere che proveniva dal suo corpo e si irradiava ovunque.

    « Mozart è il mio nome. Prego, seguitemi. »

    Vi avrebbe fatti accomodare in uno dei tanti salotti del maniero, laddove era sì possibile disquisire in tranquillità ma anche godere della superba vista su Chediya tutta e sulla distante Fanedell. Si sedette con grande eleganza su un divanetto, adornato di numerosi cuscini.

    « Sono curioso: qual buon vento porta con me l'illustre visita dell'Alfiere di Laputa? »



    Post Scrittum

    x Mad: mi scuso enormemente per aver usato il nome di Khalia, ma dato che lei era al capezzale di Grifis e non vi ho dato possibilità di fare un post conclusivo nello stesso, ho dato per scontato che Khalia avesse comunque preso contatto con Syl e che fosse consapevole del loro doversi recare nell'Est. Spero di non aver fatto nulla di eccessivo o che non fosse di mia competenza.
    Per quanto concerne Syl, presumo che conosca almeno di nome Mozart: che è un naufrago e che ha indossato l'armatura che avete visto nella quest. Ergo, sarà lei a consigliare il gruppo di dirigersi ad Est per incontrarlo. O Dama Khalia o lei possono averlo avvisato del vostro arrivo, nei modi che preferisci.

    x Dru e il Volpo: ovviamente massima libertà, non ci sono paletti o cose a cui seguire. Potete descrivere tutto e fare domande a Mozart. Lui risponderà solo a ciò che conosce, sia perché è una scena breve e sia perché ovviamente non può sapere cose che non ha visto o vissuto. Sarà lui comunque la chiave per la rinascita, ovviamente.

    Per maggiori info, Facebook è nostro alleato.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    Lordaeron, Maniero della Dama Azzurra.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Si diceva che gli Aviatori fossero soldati senza paura e che fossero in grado di gettarsi a capofitto anche nelle situazioni più disperate. Erano molti quelli che li consideravano come folli, davano loro degli stupidi e degli ingenui, quasi giocassero alla guerra per fomentare il proprio ego.

    Nulla di più sbagliato.
    Gli Aviatori erano degli emarginati, gli ultimi dei più deboli: ciascuno di loro, in qualche modo, era stato vittima prima di eroe. Gli Aviatori avevano paura. Soffrivano. Sanguinavano. Erano consapevoli del dolore e lo temevano. Forse era proprio il dolore a renderli così fuori di testa, a volte addirittura esaltati: per uscire dalle loro misere condizioni avevano fatto un voto di ribellione non indifferente, pensato fuori dagli schemi nel bene e nel male; non sarebbe stato quindi così difficile intuire perchè non temessero nemmeno di finire nel mondo dei morti, pur di recuperare un compagno. Chi ha già superato un limite, infondo, è naturalmente portato a farlo di nuovo.

    Non ci si sarebbe nemmeno potuti stupire del perchè determinati fallimenti avessero potuto far così male. Per Drusilia era accaduto con Hamelin, Jattur, poi con Grifis... qualunque fosse stato il risultato di quelle battaglie, il sacrificio non era mai stato ripagato da una vittoria che fosse degna. Qualunque cosa avesse fatto contro la Morte, qualunque impresa o inganno avesse giocato alla Nera Signora, nessuno di loro era mai tornato come prima.

    Forse fu questa consapevolezza a pugnalarla, a farla sbottare in malo modo ed andar via senza dire una parola non appena -tornati al Mastio- non vide più il corpo di Grifis sul giaciglio, lasciando tutti gli altri in un silenzio allibito. Era stata scortese, ne era cosciente, ma non era nemmeno sicura che parlandone sarebbe rimasta tranquilla. Forse il silenzio era la soluzione migliore in quel momento, almeno per lei. L'avrebbe aiutata a riflettere... e sarebbe stato alleato di Yoko per rincuorarla, in qualche modo.

    Fu grazie a lui che avrebbero raggiunto l'Est. Come una bambina tradita e mortificata, Drusilia seguiva Yoko con sguardo basso ed espressione insofferente, tenendogli la mano. Il frammento azzurrino a loro rimasto era stretto al braccio del Magister dato che la Dama del Vento si era rifiutata di portarlo. Non si sentiva ancora pronta per quel passo, ma la saggezza di Yoko riuscì a trascinarla e smuovere la situazione. Anche perchè, in caso contrario, in quello stato ci sarebbe rimasta per un bel pò.

    « Benvenuti. Mi spiace non aver potuto organizzarmi meglio, per ricevervi con gli onori che si convengono all'etichetta. Mozart è il mio nome. Prego, seguitemi. »

    Nonostante i modi gentili, la presenza di quell'uomo e la somiglianza al nemico incontrato nel mondo onirico dove avevano combattuto la fecero accigliare di più. Le sfuggì addirittura un'occhiataccia, anche se non meritata.

    « Sono curioso: qual buon vento porta con me l'illustre visita dell'Alfiere di Laputa? »

    Nonostante l'invito rimase in piedi, il volto particolarmente crucciato.

    -Me lo sto chiedendo pure io, invero- e con ciò si sedette, incrociando le braccia al petto -Ma sono sicura che il mio Ufficiale abbia tutte le risposte del caso.

    E niente, passò la parola a Yoko.
    Forse l'unico che l'avrebbe capita, in un certo senso, ed aiutata per l'ennesima volta a superare quel brutto momento.

     
    Top
    .
  3.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    D'un tratto, il cristallo che aveva dominato il cielo di Memoria si incrinò... e con esso quell'intero mondo fittizio in cui gli avventurieri si erano ritrovati impotenti naufraghi in balia di eventi incomprensibili come oscuri flutti; quella dimensione assurda stava collassando su se stessa, ma qualcosa parve suggerire alla Ranger che non solo per merito delle sue offensive congiunte a quelle della Dama del Vento... e, allora, cosa giungeva stavolta ad alterare gli equilibri di quella partita a scacchi in cui non erano stati fin da principio che meri pedoni...?

    Mentre il vetro si spezzava in frammenti, che precipitavano danzando nel vuoto nero che si svelò al di là -spegnendosi in un ultimo riverbero-, gli occhi dell'elfa si mossero istintivamente alla ricerca degli altri, eppure... pur rilevandone le auree e le presenze alle soglie delle proprie percezioni, non fu in grado di scorgerli: l'oscurità sembrava avvolgere ogni cosa, ma quando stava per perdere la speranza, il buio si riempì delle schegge di Memoria, per ricomporsi nel paesaggio gelido di una qualche città deserta, concentrando i loro sguardi sulla figura di una donna dall'aria sofferente -accasciata accanto ad un lampione- e del Nemico, in piedi davanti a lei.


    “Se... tu sei un angelo... portami via. Sono stanca... molto stanca...”

    Riposa. Ti porterò in luogo dove il calore e la luce non mancano a nessuno.
    Non devi temere per il viaggio, madre. Presto sarò con te.

    addormentatola, il Cavaliere le strappò l'infante dal petto e brandì una rosa bianca
    Così noi non esisteremo più. Ovunque siamo stati, ovunque siamo andati, è solo male ciò che abbiamo portato nella vita degli altri. Abbiamo ucciso. Abbiamo abusato. Abbiamo piegato al nostro volere... ma ora è finita. Addio!

    ...fu allora che, come spettri circonfusi di luce blu, le figure di Grifis e Grifolamo comparvero al suo fianco per trattenere il suo braccio dal compiere quel gesto terribile -crudele, perché rivolto verso un neonato; atroce, perché rivolto contro sé stesso-, e fu sempre in quel momento che la freccia di Sylvanas raggiunse il petto del bersaglio, veicolando anche il potere delle altre offensive ed avviando un processo di vetrificazione che tramutò in cristallo il corpo di uno sgomento Flama.

    E’ dunque questa la fine? La fine sì… di un sogno che ho cullato per anni.
    Così tanto ho sacrificato… così a lungo ho patito… e cosa mi rimane?

    si interrogò, mentre le due ombre che l'avevano trattenuto svanivano nell'etere
    La faccia e neppure l’altra medaglia… né di amore o di conforto io ho piene le mani…
    Ma era davvero necessario che giungeste voi a farmi capire l’inutilità della mia esistenza?


    Una fanciulla dai lunghi capelli viola si palesò allora allora al capezzale del morente, avvolta di un rasserenante alone di luce dorata... e dallo scettro che brandiva, e dalle lacrime che le rigavano il volto, l'intuizione la colse sul fatto che si trattasse della Dea Atena.

    Tutti noi vorremmo riavere indietro una persona cara. Faremmo qualsiasi cosa per riabbracciarla, o sapere che è viva e felice. Di tutto. Perciò non vi chiedo di perdonarlo, né di perdonare me per aver approfittato di voi.
    sciorinò, rivolgendosi senza voce alle menti degli spettatori e mostrando loro una scheggia blu
    Una parte di lui, ancora buona, ancora ingenua... vive nel vostro mondo. Lo troverete laddove la pace e l’armonia ne cullano lo spirito. Il Cristallo può rammentare e prendere forma di ciò che ricorda. Non vi ridarà l’amico che avete perduto ma non avrete motivo di considerare vana la vostra avventura. So che è poco… e di questo me ne vergogno.
    mormorò ancora, crollando in ginocchio davanti al suo perduto paladino
    Fosti caro a me mentre vivevi, e il sei, qui morto, ancora.

    Poi, mentre la fredda città deserta cedeva il passo alle architetture classiche di un antico tempio, e il bianco della neve mutava in un prato vestito di rose scarlatte, il mondo onirico scivolò oltre la sua stretta, e la Ranger riemerse alla realtà come da una lunga apnea: quando aprì gli occhi di nuovo verdi, Sylvanas Windrunner era ancora una volta nella camera ardente del Mastio di Laputa, in compagnia di Kalia, Drusilia, Yoko e Khatep; davanti a loro, solamente un catafalco vuoto.

    Stringendo i denti con stizza, la Protettrice di Fanedell girò sui tacchi
    e si allontanò a grandi passi verso l'uscita.


    png

    Nel vederla allontanarsi così infuriata dalla stanza delle esequie, dove il cadavere del Falco era stato sostituito da un pezzo di pietra cristallina grande quanto un pargolo, Kalia aveva seguito il suo Ufficiale (preferendo lasciare l'amica Drusilia alle cure del Magister Saddler) e sebbene fosse stato necessario un po' di tempo prima che la Ranger si decidesse a raccontarle l'accaduto -oltre che limitarsi ad alternare berciate a lunghi intervalli di silenzio ostile-, alla fine la Castellana era stata messa al corrente della situazione.

    Interpretando le parole della Dea Atena, era stata proprio l'Alfiere Orientale a suggerire a Drusilia di seguirla ad Est, alla ricerca della nuova speranza lasciata loro in indizio... e sebbene la Guardiaboschi avrebbe volentieri preferito sparire nei suoi boschi a covare rancore a vita, la Dama Azzurra era riuscita a rabbonirla quanto bastava perché si rendesse conto da sola di quanto insensato fosse lasciar spazio a quell'ostilità irrazionale.

    Dopotutto, Mozart -ancor meno dello stesso Grifis- non era affatto responsabile degli eventi in cui erano finiti coinvolti lei e la coppia di Laputa... e non ci avrebbe perso nulla a parlarci un po', per scoprire quale strada avesse voluto indicar loro la Pallade.


    « Benvenuti. Mi spiace non aver potuto organizzarmi meglio, per ricevervi con gli onori che si convengono all'etichetta. »
    esordì il giovanotto biondo, accogliendoli con tutte le cerimonie dovute ai convenevoli
    « Mozart è il mio nome. Prego, seguitemi. »

    ...peccato solo che Mozart avesse la stessa faccia di quel tale Flama,
    e che il primo istinto dell'Elfa fu quello di tirargli un pugno.

    « Sono curioso: qual buon vento porta con me l'illustre visita dell'Alfiere di Laputa? »

    Kalia aveva predisposto per quell'incontro un bel salottino, thè caldo e profumato, oltre che un campionario di torte, biscotti e pasticcini per rendere gli animi e l'atmosfera il più rilassati possibile... così, mentre il giovane Principe adottivo si accomodava su di un divanetto imbottito e si rivolgeva a Drusilia per proseguire negli onori di casa, Sylvanas si sedette ad un angolo del sofà -a braccia conserte e cappuccio calato sul viso- e si limitò ad ascoltare.

    -Me lo sto chiedendo pure io, invero-
    replicò piccato l'Autocrate, rimanendo invece in piedi
    -Ma sono sicura che il mio Ufficiale abbia tutte le risposte del caso.

    A quanto pareva, per il momento,
    le pubbliche relazioni sarebbero state tutte nelle mani di Yoko.

     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Staffer
    Posts
    22,224

    Status
    Anonymous

    Ritornare a casa a mani vuote era stata dura.
    Poco importava l'esser stati raggirati dal nemico, manipolati da una Dea o chiunque altro desiderasse muovere i fili intrecciati ai loro arti. Sarebbe stato un prezzo che avrebbero accolto di buon grado, se questo fosse servito a riportare in vita il loro compagno.
    Qualunque rabbia od umiliazione avrebbero dovuto sopportare, qualunque tipo di fatica, di sofferenza imposta al loro animo, sarebbe scomparsa semplicemente rivedendo il sorriso di un fratello riconquistato.
    Avrebbe concesso a tutti loro di assestare un bel pugno sul volto di quella canaglia meglio conosciuta come Falco bianco, un prezzo minimo da pagare a fronte di quel che avevano passato per cercarlo.

    Ad accoglierli al loro rientro, invece, vi fu solo il silenzio.
    Pesante come un macigno, vuoto come la lastra che ospitava il corpo dell'Aviatore prima della loro partenza.
    Un silenzio gelido, al pari della scheggia di cristallo che stringevano inutilmente fra le loro mani.
    Una sconfitta assoluta, irritante ed umiliante.

    firmayoko_zpsa516e71e

    Non era sicuro di aver compreso appieno il motivo per cui si trovavano nelle terre dell'Est. In fin dei conti non gli sarebbe servita, una ragione: avrebbero continuato incessantemente a percorrere delle nuove strade. Che gli venissero suggerite dagli indizi di una trama a loro superiore, o che se la fossero creata con le loro stesse mani, sarebbe cambiato ben poco.

    « Sono curioso: qual buon vento porta con me l'illustre visita dell'Alfiere di Laputa? »

    Non si era avventurato da solo nel Presidio alleato, quel giorno. Ad accompagnarlo vi era la sua compagna di vita; silenziosa, insofferente. Ma non per questo meno determinata ed in cerca di riscatto del Magister, a cui stringeva tuttora con rabbia la mano.
    Poco più distante li accoglieva anche Sylvanas, il ranger che li aveva accompagnati nella recente spedizione.

    -Me lo sto chiedendo pure io, invero. Ma sono sicura che il mio Ufficiale abbia tutte le risposte del caso.

    Il Demone attese che l'Alfiere si accomodasse, e solo allora si posizionò -momentaneamente- dietro la sedia della Dama del Vento. Poggiando delicatamente le sue mani sulle spalle della compagna, nella speranza di scaricare un po' della sua rabbia prima di affrontare una lunga conversazione.

    « Mozart. »

    I due si erano già incontrati, in passato. Erano stati alleati nel corso di diverse avventure; una su tutte la vicenda -tuttora irrisolta- della maledizione che gravava sull'anima della Galanodel.
    Il Cavaliere l'aveva conosciuto come un Magister. E forse per questo si sarebbe sorpreso, quel giorno, nel vedere una katana legata ben stretta ai suoi abiti orientali, all'altezza della vita. Un'arma bianca di una bellezza invidiabile, ricoperta nell'elsa da piume di un bianco così limpido da sembrare luminescente.
    Chi conosceva il Falco di Laputa avrebbe riconosciuto immediatamente quella lama.

    « Siamo quì perché noi Aviatori abbiamo un pessimo difetto. »

    Esordì infine in risposta al musico, accomodandosi finalmente vicino alla sua compagna. Così facendo allungò agli occhi del loro interlocutore il frammento di cristallo, unico e misero trofeo del loro viaggio.

    « Non siamo in grado di rassegnarci.
    Credo che sia uno dei requisiti per entrare a far parte di questa squadra, a dire il vero. »


    Abbozzò un sorriso provocatorio in direzione del Gran Maestro, fortemente convinto di quella che sembrava più un'affermazione che non una battuta.

    « Abbiamo recentemente perso un compagno. »

    La tonalità della voce cambiò quasi con brutalità, come uno schiaffo tirato senza alcun preavviso.

    « Siamo quì perché vorremmo prenderlo a pugni. »

    Sarebbe sembrata una battuta tipica della sua natura da Volpe, a chiunque non avesse avuto modo di incrociare uno sguardo improvvisamente appesantito di una rabbia silenziosa e mal velata.

    « Ma per farlo abbiamo prima bisogno di riportarlo in vita. »

    Probabilmente sarebbe sembrato fuori luogo, andare a parlare con un Cavaliere Celeste di un problema di quella natura.
    Probabilmente lo sarebbe sembrato ancora di più, quando di lì a breve gli avrebbe raccontato -riassunto- le vicende che avevano dovuto affrontare in un reame lontano dalle realtà a loro conosciuta.
    A ben pensarci, probabilmente, non aveva nemmeno un'idea ben precisa del perché lo stava facendo.



    Edited by Silver Shadow - 27/5/2015, 19:54
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    26,962

    Status
    Offline


    ...di Cavalieri e speranze.
    Post Attivo
    ~ { Presidio Est, Palazzo dell'Alfiere


    Si inarcò nell'arco più sottile delle sue labbra un lieve sorriso.
    Non uno di scherno, perché di grazia ammantato. Respirò poco e con dosaggio.
    Misurò attentamente le sue parole ma, nell'atto di proferire, si accorse di aver misurato
    nella misura più erronea possibile:

    « So di chi parlate. »

    S'immolò come a un peccatore viene chiesto di fare ammenda. E si eresse ben dritto nel farlo.
    Si concesse il lusso di porsi da lato di chi conosce ben bene le regole del Giudizio:
    ovvero, essendo di già a conoscenza di ciò che era doveroso conoscere, si disse sì colpevole
    ma seppe al tempo stesso di potersi guadagnare [così facendo] la redenzione.
    L'ammissione era per molti la più grande forma di prostrazione.

    « Le vostre pene mi sono ben note. Athena non ha di certo dimenticato me, nonostante la mia devozione alla Dama Azzurra sia più forte di quanta ne dovrei giurare alla Dèa. »

    Di colpo si incupì. Era indubbio che qualsivoglia disavventura vi fosse piombata addosso,
    egli ne era più che al corrente. Non vane erano dunque le parole della Pallade. Per ora.

    « Non vi tedio oltre con inutili racconti, vi dirò solo ciò che vi serve sapere. »
    -fece dunque apparir in rapido incanto una rosa scarlatta, bella come appena colta da un giardino-
    « Mio padre e tutti coloro che lo hanno preceduto possedevano nelle proprie vene un sangue velenoso. Così potente che, spesso, perfino stargli affianco era fatale. Mia madre era tra le poche persone a non soffrirne la vicinanza. Io, al contrario, ne ho patito ogni influsso morendo a pochi momenti dalla nascita. »

    Prese un breve respiro.
    Non che lui rammentasse davvero di esser morto in fasce;
    quell'evento segnava solamente l'ago di una bilancia
    che ingiusta e infausta aveva soppesato tutta la sua vita.

    « Mia madre mi ha sempre narrato di come mio padre fosse scomparso quella notte, mentre Athena mi ha raccontato di come avesse partecipato a una sorta di competizione, in un altra dimensione. Quivi trovò anch'egli la morte. Ma all'atto di porre sotto giudizio la sua anima e di punirla, per un volere più grande la sua parte più pura e innocente fu donata a qualcuno che nutriva un fortissimo legame fisico e affettivo con lui.
    Io.
    »

    Non si aspettò sguardi stupefatti: non ne voleva.
    Sapeva che avevate visto e sentito fin troppo. Si ritenne logorroico.
    Tuttavia, per vostro sollievo, non doveva cianciare ancora tanto.

    « Benché non fosse mia in principio, crescendo l'ho plasmata ed è la mia anima ora. Io non sono mio padre e sono sicuro che anche Grifis non lo era, fin dove gli è stato concesso di non esserlo. »

    Fece dunque cenno di porgergli il frammento di Cristallo,
    l'oggetto che la Dèa vi aveva raccomandato di portare:
    quello che, apparentemente, avrebbe segnato la svolta
    e la fine della vicenda.

    « Se le teorie di Athena sono corrette, basterà cedervi un po' del mio spirito e della mia vita affinché possiate prendere a pugni il vostro amico. »



    Post Scrittum

    Posto subito perché non ho tubo da fare :v Questo giro è un po' libero, potete sia postare tutti e fargli tutte le domande che ritenete necessarie o, altrimenti, può postare soltanto Dru che mi cede il Cristallo. Come preferite :3

    Per maggiori info, Facebook è nostro alleato.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    Dopo aver fatto accomodare la Dama del Vento ed essersi posizionato alle spalle della sua postazione sul divanetto, fu l'Arcimago a prendere la parola, rivolgendosi al Cavaliere con una confidenza che riassumeva i trascorsi tra i due.

    « Mozart. Siamo quì perché noi Aviatori abbiamo un pessimo difetto: non siamo in grado di rassegnarci. Credo che sia uno dei requisiti per entrare a far parte di questa squadra, a dire il vero. »
    esordì, prendendo posto accanto alla Compagna ed esibendo il cristallo
    « Abbiamo recentemente perso un compagno. Siamo quì perché vorremmo prenderlo a pugni.
    Ma per farlo abbiamo prima bisogno di riportarlo in vita. »


    Nelle ombrose profondità del suo cappuccio, la Ranger sorrise; non perché trovasse quell'uscita una battuta divertente, ma perché si trattava della pura e semplice verità, e il Magister l'aveva resa con un'efficacia encomiabile: non c'erano parole che avrebbero potuto esprimere meglio quel loro comune stato d'animo.

    « So di chi parlate. Le vostre pene mi sono ben note. Athena non ha di certo dimenticato me, nonostante la mia devozione alla Dama Azzurra sia più forte di quanta ne dovrei giurare alla Dèa.. »

    Per tutta risposta, il biondo sorrise a sua volta e si alzò dal divanetto, forse per la necessità di compensare la tensione con la mobilità; difatti, non appena le parole della sua storia cominciarono a fluire fuori dalle labbra ben disegnate, ogni frivolezza si spense, lasciando aleggiare nella stanza solo una mesta malinconia per quelle circostanze ormai lontane, ma sempre sconvolgenti e infelici.

    « Non vi tedio oltre con inutili racconti, vi dirò solo ciò che vi serve sapere: mio padre e tutti coloro che lo hanno preceduto possedevano nelle proprie vene un sangue velenoso. Così potente che, spesso, perfino stargli affianco era fatale. »
    rivelò, evocando nella stretta delicata delle sue dita una splendida rosa scarlatta
    « Mia madre era tra le poche persone a non soffrirne la vicinanza. Io, al contrario, ne ho patito ogni influsso morendo a pochi momenti dalla nascita. »

    Tra le ombre dell'ampio cappuccio, Sylvanas tacque, e -tuttavia- apprendere della prematura morte di quel giovane, del destino toccato al padre, del giudizio pendente sull'anima di quegli, e del suo ritorno alla vita in quella strana forma la indussero istintivamente a mordersi un labbro pensosamente, in un impeto che oscillava tra la rabbia per quel fato intricato come rovi, e una certa sorpresa nel concepire la bizzarra natura del giovane Mozart.

    « Benché non fosse mia in principio, crescendo l'ho plasmata ed è la mia anima ora. Io non sono mio padre e sono sicuro che anche Grifis non lo era, fin dove gli è stato concesso di non esserlo. »
    concluse, facendo cenno al cristallo che Yoko gli aveva appena mostrato
    « Se le teorie di Athena sono corrette, basterà cedervi un po' del mio spirito e della mia vita affinché possiate prendere a pugni il vostro amico. »

    Con discrezione, l'elfa staccò lo sguardo dal protetto della Dama Azzurra, scoccando poi un'occhiata al Demone e infine una all'Angelo, in paziente e silente attesa.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    Fortunatamente Yoko era la persona migliore per analizzare e riassumere in poche parole sproloqui che lei -personalmente- avrebbe fatto durare almeno una mezz'ora.
    Braccia incrociate e broncio ben visibile, Drusilia ascoltò in silenzio e con capo chino lo scambio di battute. Mozart -che sicuramente non aveva colpe, a parte somigliare in modo inquietante a qualcuno a cui avrebbe volentieri cavato gli occhi- spiegò la situazione con una pazienza ammirevole, considerando il clima orribilmente pesante. Yoko, per farla star meglio, le posò le mani sulle spalle diafane con modi gentili. Eppure tutto questo non bastò a placare la collera dell'Alfiere Errante. Era frustrata oltre ogni limite e a stento tratteneva la propria rabbia.

    « Benché non fosse mia in principio, crescendo l'ho plasmata ed è la mia anima ora. Io non sono mio padre e sono sicuro che anche Grifis non lo era, fin dove gli è stato concesso di non esserlo. Se le teorie di Athena sono corrette, basterà cedervi un po' del mio spirito e della mia vita affinché possiate prendere a pugni il vostro amico. »

    A quelle dichiarazioni Drusilia sollevò il capo, lanciando un'occhiata particolarmente crucciata al Cavaliere. Poi guardò Yoko, e fece un cenno affermativo col capo, segno che lo autorizzava ad agire secondo quelle direttive.

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Staffer
    Posts
    22,224

    Status
    Anonymous

    Le parole del Cavaliere parvero stordire il Demone.
    Forse colto alla sprovvista, spiazzato dalla semplicità con la quale il discorso era stato affrontato.
    Si erano avventurati in un mondo lontano, avevano lottato, erano stati ingannati nel tentativo di riportare in vita un loro compagno. Ed ora scoprivano che bastava "semplicemente"... donare il frammento del cristallo ad una persona a loro nota?
    Era certo che vi fosse ben di più. Ne era convinto.
    Avrebbe dovuto cedere parte del suo spirito, per farlo. Non si trattava di una sciocchezza.
    Eppure, ai loro occhi, tale sembrava. Poiché in quel momento peccavano di egoismo. Peccavano -e non si poteva dar loro colpa- del desiderio di voler contribuire. Del non essere dei semplici testimoni.
    Avevano rischiato molto, per riportare in vita il loro amico.
    Forse erano davvero semplicemente scossi, e... stanchi.

    Attese il via libera da Drusilia, prima di avvicinarsi a Mozart per porgere lui il frammento richiesto.
    Sentì di dovergli rivolgere delle domande, riguardo la somiglianza fra lui ed il Falco. Similitudini nella storia, ancor più che nei lineamenti.
    Nei loro destini, nei loro doveri.
    Molto più vicini di quanto forse gli Aviatori avrebbero mai immaginato.

    « Te ne prego, Mozart. »

    Eppure vinse l'egoismo, vinse il desiderio di porre fine a quella storia.
    Vinse la necessità di riabbracciare un compagno caduto.
    Per ascoltare una storia, per comprenderne le ragioni, per affrontarne le conseguenze... vi sarebbe stato tutto il tempo di questo mondo.
    Ma al loro fianco avrebbero voluto un amico più, pronto ad ascoltare e a spiegare loro quanto non sarebbero stati in grado di comprendere.

    « Riporta indietro Grifis. »

    La presa si allentò, ed il frammento passò da una mano all'altra.

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    26,962

    Status
    Offline


    ...di Cavalieri e speranze.
    Post Attivo
    ~ { Presidio Est, Palazzo dell'Alfiere


    Fissò a lungo il cristallo, il Cavaliere. Così a lungo che gli parve di rivedere in esso volti e persone che giurò di non aver mai conosciuto prima. Ma anche quell'attimo di tempo, così assurdamente esteso, si rivelò breve per voi: durò qualche istante, invero.

    « Athena mi ha rivelato che il cristallo ha tante proprietà. Una di queste è il suo immagazzinare i ricordi degli esservi viventi che da esso tornano, al termine della loro esistenza.

    Non posso riportare indietro Grifis perché, di fatto, egli si è ricongiunto alla coscienza originale che è rappresentata da mio padre. Ma poiché egli è ormai parte integrante del cristallo, noi possiamo ridestare una nuova coscienza in questo frammento. Io vi immetterò quella parte pura e buona che è dentro di me, voi vi appellerete a ciò che Grifis ha rappresentato per voi.

    Ciò che nascerà sarà una personalità nuova. Avrà i ricordi di ogni personalità, compreso mio padre, ma la sua coscienza tenderà al bene e, in quanto nuova, si sentirà libera dai legami del passato e vivrà come se fosse venuto al mondo una seconda volta.
    »

    Si piegò verso il cristallo, imponendo le mano su di esso. Dagli abiti eleganti brillò una luce dorata: i segno di un tatuaggio floreale proiettarono riverberi sulle parenti e sul soffitto.

    « Mio padre ha vissuto da uomo malvagio. Non lo era forse in principio ma lo è diventato. Lo è diventato nel momento in cui ha creduto che la bellezza avesse somma espressione nella forza. Eppure credeva nella giustizia, a modo suo.

    Io ho rinunciato alla violenza. Sono un uomo di pace e la vita mi ha fatto dono di poter alleviare le sofferenze degli altri e farmene carico. La mia fede è nella Dama Azzurra, e nella pace e nella coesione. Il mio amore più grande è nella vita. Perché ho versato molto a lungo le mie mani nel sangue e non desidero che altri debbano farlo a loro volta.

    Perciò, piccola stella che nel cristallo riposi, prendi da me ciò che ritieni necessario. E vivi, ancora, per tutti coloro che ti amano.
    »

    Una luce folgorante e dorata proruppe. Circondò il cristallo, al cui centro vibrò a cadenza regolare, e regolarmente sempre con più intensità, un bagliore bianco e intenso.

    « Ponete le mani sul cristallo e fate appello ai vostri ricordi più preziosi. Che siano positivi o negativi non importa, la maggiore complessità renderà la coscienza finale più sfaccettata e delineata. »

    Qualche fosse lo sforzo che gravava su di lui era ben visibile dal sangue che sgorgò prima dal naso, quindi subitamente a zampillare dalle labbra. Era una scintilla di vita, della sua vita, che cedeva volontariamente. Come sempre, in favore della vita altrui piuttosto che della propria.



    Post Scrittum

    Niente di complesso: mettete le mani sul cristallo e decidete la quantità di mana che intendete spendere. Il punto non è "consumo = qualità", bensì "consumo = numero di ricordi". Per tanto, un consumo basso con dei ricordi giusti più essere anche più efficace di un critico con tanti ricordi messi a cazzo.

    E' una scelta oculata da fare in virtù delle vostre esperienze passate con Grifis (anche quelle della quest, volendo). Trattandosi di ciò che voi ricordate non siete costretti a cercare in cronologia e potete elaborare il ricordo come e meglio preferite: flashback, sentimenti personali, commenti di sorta.

    Valgono sia cose positive che cose negative, fin tanto che le "negative" avranno scopo costruttivo per la nuova coscienza :3 Praticamente, il nuovo Grifis è in buona parte farina del vostro sacco.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    « Athena mi ha rivelato che il cristallo ha tante proprietà. Una di queste è il suo immagazzinare i ricordi degli esservi viventi che da esso tornano, al termine della loro esistenza.

    Non posso riportare indietro Grifis perché, di fatto, egli si è ricongiunto alla coscienza originale che è rappresentata da mio padre. Ma poiché egli è ormai parte integrante del cristallo, noi possiamo ridestare una nuova coscienza in questo frammento. Io vi immetterò quella parte pura e buona che è dentro di me, voi vi appellerete a ciò che Grifis ha rappresentato per voi.
    Ciò che nascerà sarà una personalità nuova. Avrà i ricordi di ogni personalità, compreso mio padre, ma la sua coscienza tenderà al bene e, in quanto nuova, si sentirà libera dai legami del passato e vivrà come se fosse venuto al mondo una seconda volta. »

    Doveva ammetterlo, non era perfettamente convinta di quella situazione. Non che temesse bugie e spergiuri da parte di Mozart -sentiva che era sincero- ma quella pratica, ciò che avevano passato... cosa ne sarebbe uscito davvero? Era una cosa giusta ricreare un costrutto secondo i loro desideri, e non la realtà?

    « Ponete le mani sul cristallo e fate appello ai vostri ricordi più preziosi. Che siano positivi o negativi non importa, la maggiore complessità renderà la coscienza finale più sfaccettata e delineata. »

    Ci mise un pò a farlo, fissando gli altri con aria lievemente impaurita.
    Da un lato sperava davvero uscisse un Grifis migliore, meno tormentato e confuso, ma... dall'altro non le sembrava nemmeno giusto. Grifis era Grifis: accettare come lui qualcos'altro era come cancellare il passato. Come dimenticare qualcosa che, nel bene o nel male, li aveva legati.

    Che la mia assenza sia stata lunga, o tremendamente corta, ho imparato che c'è qualcosa che non si fa per nessuno, e che si realizza... si realizza solo per se stessi: parlo di un sogno. Se c'è uno a cui sacrificare se stessi... c'è anche uno che, simile a tempesta, travolge migliaia di altri sogni.
    Perché per quanto siano irrealizzabili, la gente ama i sogni.
    Il sogno ci da forza e ci tormenta, ci fa vivere e ci fa morire.
    E anche se ci abbandona, le sue ceneri rimangono sempre in fondo al cuore. Fino alla morte.
    E se si nasce in questo mondo, credo che si dovrebbe desiderare una vita simile. Una vita da martire...
    Spesa per un Dio chiamato "sogno".


    Perchè, nonostante continuasse a rivedere le liti ed i duelli con il Comandante, le sue fughe ed i colpi di testa... era quel Grifis che aveva combattuto per loro e con loro. Era lui quello a cui aveva intrecciato il proprio destino. In pace ed in guerra, nel bene e nel male.

    E in questi cinquant'anni;
    Il mio unico sogno... siete stato voi.


    Chiuse gli occhi ed attese in silenzio.



    Consumo: Critico.

    Allora, breve spiegazione. Dato che Dru è quella con cui ha giocato di più, mi sembrava giusto andare giù di critico.

    Come ricordi, un Medio riguarda Grifis come condottiero di Laputa, quindi guerre e duelli; è la sua parte da soldato. Un altro Medio riguarda la parte "umana" e "debole" di Grifis, quella che in molti possono considerare "sbagliata" ma che per Dru fa sempre parte di lui, la stessa che lo portava a bisticciare con Drusilia stessa e Khatep.

    Infine un Alto riguarda un solo ricordo, ma il consumo è consistente perchè Drusilia lo ha portato segretamente in cuore per tutti questi anni, ripetendoselo all'infinito ogni volta che Grifis "sgarrava". Si tratta della citazione in blu, detta da Grifis al suo ri-arruolamento su Laputa dopo il rapimento del Maelstrom. Per questo il consumo grosso: l'evento è uno solo ma è stato straripetuto nella testa del Gran Maestro.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar


    Group
    Staffer
    Posts
    22,224

    Status
    Anonymous

    Le parole di Mozart furono chiare e dirette.
    Non voleva illuderli, né loro avevano intenzione di lasciarsi abbindolare dai sentimenti.
    Grifis non sarebbe ritornato indietro. Non quello che conoscevano loro, non quello per cui avevano lottato. Fu una doccia fredda, e per un istante si domandò se avesse senso proseguire nel loro intento.

    « Noi possiamo ridestare una nuova coscienza in questo frammento. Io vi immetterò quella parte pura e buona che è dentro di me, voi vi appellerete a ciò che Grifis ha rappresentato per voi.
    Ciò che nascerà sarà una personalità nuova. Avrà i ricordi di ogni personalità, compreso mio padre, ma la sua coscienza tenderà al bene e, in quanto nuova, si sentirà libera dai legami del passato e vivrà come se fosse venuto al mondo una seconda volta. »

    Forse non sarebbe stato il Falco che loro ricordavano.
    Forse ne sarebbe stato soltanto un'ombra. Plasmata sui loro ricordi, eppur differente.
    Non importava: l'affetto e l'egoismo li rendevano ciechi.
    Il Demone dunque allungò la mano, affiancandosi sulla pietra a quella di Drusilia. Non dovette nemmeno ponderare su quale ricordo avrebbe proiettato nell'anima che di lì a breve sarebbe nata.
    Quel ricordo per la Volpe rappresentava Grifis stesso.

    Forse è a te che non è chiaro con chi hai a che fare.
    Siamo gli Aviatori: non un manipolo di quattro scimpanzé che si spacciano per dei.
    Quindi come ha detto il mio compare qui "apri bene le orecchie", deficiente.


    Il braccio rigido a spingere il nemico contro una parete, la lama del Falco bianco affilata e minacciosa al collo del Cavaliere.
    Era da quell'avventura che nacque solido il loro legame.

    Dammi un motivo per cui non dovrei fare a modo mio, iniziando con l'infliggerti una sconfitta così umiliante da farti cambiare nome in Penitenza.

    Era quello il ricordo che avrebbe infuso nel cristallo.
    Era quello il Grifis che loro tutti avrebbero rivoluto indietro.


    Consumo: alto. Sebbene si tratti di un unico ricordo, l'impiego di energia è alto poiché rappresenta un ricordo importante per Yoko. Di fatto sancisce l'inizio della loro amicizia.
    Link nostalgico: click

     
    Top
    .
  12.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    Ancora un po' sulle sue -al pari della stessa Ranger-, comprensibilmente confusa dalla strana piega degli eventi, la Dama del Vento mosse un cenno di assenso verso il Magister... e fu questi a porgere al giovane Cavaliere Celeste il cristallo e le speranze di loro tutti.

    « Te ne prego, Mozart. Riporta indietro Grifis. »

    Dopo aver indugiato a lungo lo sguardo verde sul gioiello, il biondo Mozart cominciò un lungo rendiconto delle informazioni che la dea Athena gli aveva consegnato: le proprietà del minerale di cui erano in possesso, i suoi limiti...

    « Non posso riportare indietro Grifis perché, di fatto, egli si è ricongiunto alla coscienza originale che è rappresentata da mio padre. Ma poiché egli è ormai parte integrante del cristallo, noi possiamo ridestare una nuova coscienza in questo frammento. Io vi immetterò quella parte pura e buona che è dentro di me, voi vi appellerete a ciò che Grifis ha rappresentato per voi. »

    ...e quello che avrebbero dovuto fare per riuscire nell'impresa che si erano prefissi.

    « Ciò che nascerà sarà una personalità nuova. Avrà i ricordi di ogni personalità, compreso mio padre, ma la sua coscienza tenderà al bene e, in quanto nuova, si sentirà libera dai legami del passato e vivrà come se fosse venuto al mondo una seconda volta. »

    Cosa cosa? Avevano affrontato viaggi e peripezie solo per scoprire che la soluzione era dietro l'angolo -proprio nell'Est-, e alla fine dovevano anche sentirsi dire che “non era possibile riportare indietro Grifis”. Frustrante, quanto meno. Ma non era tutto, perché la cosa più strana per lei fu proprio la controfferta del Musicista: crearsi una copia di Grifis su misura, fermo restando che non sarebbe comunque stato quello di prima...? Quella storia non le piacque granché.

    « Io ho rinunciato alla violenza. Sono un uomo di pace e la vita mi ha fatto dono di poter alleviare le sofferenze degli altri e farmene carico. La mia fede è nella Dama Azzurra, e nella pace e nella coesione. »
    esordì ancora il Cavaliere Celeste, chinandosi sul cristallo per rivolgergli la parola
    « Il mio amore più grande è nella vita. Perché ho versato molto a lungo le mie mani nel sangue e non desidero che altri debbano farlo a loro volta. Perciò, piccola stella che nel cristallo riposi, prendi da me ciò che ritieni necessario. E vivi, ancora, per tutti coloro che ti amano. »

    In reazione a quel monologo, una luce aurea circondò il minerale, prese possesso del suo nucleo e arse bianca, pulsando di vita come un cuore battente.

    « Ponete le mani sul cristallo e fate appello ai vostri ricordi più preziosi. Che siano positivi o negativi non importa, la maggiore complessità renderà la coscienza finale più sfaccettata e delineata. »

    Incontrare lo sguardo dubbioso di Drusilia le fece capire che anche lei condivideva la sua stessa incertezza circa la natura di quella pratica; e, tuttavia, vedere il sangue sul viso di Mozart -capire quale sforzo gli stesse costando donar loro quella possibilità- la spinsero a spezzare ogni inutile indugio, e -al pari degli altri due compagni d'avventura- allungò la mano a sfiorare il cristallo.

    png

    jpgProtetta dal verde manto del bosco e dalla sua superiore capacità di occultamento, seguiva i suoi passi ormai già da un po', tenendo d'occhio il suo errare per il bosco come un rapace fa con la preda che si muove ignara in mezzo all'erba alta, osservandolo con la scrupolosa premura di restare al di fuori delle sue percezioni; dopotutto, era sempre stata più brava di lui a mimetizzarsi.

    Eppure, il solito compiacimento derivato dai propri rapidi progressi nelle discipline che ogni Ranger era in dovere di padroneggiare non le dettero la stessa soddisfazione delle altre volte; in vero, a dirla tutta, era con uno stato d'animo piuttosto pesante che stava portando avanti quell'esercizio di spionaggio: starsene nascosta ad aspettare che il giovane elfo biondo se ne andasse le era parsa sulle prime un'opzione assai migliore del cogliere i suoi tentativi di intercettarla e fronteggiarlo faccia a faccia. Perché Grifis stava per trasferirsi a Laputa, e lei non aveva alcuna voglia di salutarlo amichevolmente -come niente fosse- e guardarlo andar via.

    « . . . »

    Ma andava davvero bene così? Insomma: non sapeva nemmeno quando lo avrebbe rivisto, o se lo avrebbe più rivisto, continuare ad eluderlo sarebbe stato crudele, e -magari- stava rinunciando alla sua ultima occasione di fargli pesare quella sua partenza...! Non che fosse esattamente quello l'ultimo ricordo che avrebbe voluto lasciargli ma... le possibilità erano davvero poche: farlo partire senza neanche un saluto avrebbe di certo finito per concludere la loro amicizia in malo modo, ma... con che faccia incontrarlo?

    Se avesse ceduto ai sentimenti che provava, e dato spazio alla tristezza per quella separazione, sarebbe stato ingiusto nei confronti del giovane Falco: certo, non che lui si fosse fatto poi troppi problemi nel decidere di abbandonare lei e Fanedell -considerò, percependo un risorgente moto di stizza-, ma... cambiare finalmente aria, uscire dall'ombra di suo padre e della sua famiglia, vedere nuovi posti ed abbracciare nuove ispirazioni tutte sue era ciò di cui lui aveva veramente bisogno; gli era stata vicina fin dall'infanzia, dopotutto, e sapeva meglio di chiunque altro che chiedergli di rimanere sarebbe stato
    sbagliato.

    Alla fine -si disse-, la maschera altezzosa era meglio di quella sofferente, così si spostò di albero in albero per precederlo lungo il sentiero che stava percorrendo, discese fino ad uno dei rami bassi, e attese che il suo amico -intento a vagare per il bosco alla sua ricerca- si facesse più vicino; poi, prese l'arco, incoccò una freccia, e la scagliò davanti ai suoi piedi, per costringerlo a fermarsi.

    « Allora: già fatto i bagagli? »
    lo apostrofò lei, con fare pungente
    « Devi avere una gran fretta di andartene. »

    Smuovendo volutamente le fronde per rivelargli la propria posizione -in piedi, a qualche metro dalle sue spalle-, la fanciulla-elfo incrociò le braccia sul petto morbido e lo attese al varco, con lo sguardo verde e il volto liscio atteggiati in un broncio; non certo, non era un modo molto affettuoso per avviare una conversazione, e tuttavia... nonostante quell'accoglienza così studiatamente burbera, quando Grifis si voltò verso di lei le sorrise, in quel modo gentile e divertito che sfoggiava ogni volta davanti alle sue arrabbiature -Sylvanas ne era convinta- solo per prenderla in giro.

    « Ho ancora un momento, in realtà. »
    ribatté lui disinvolto, facendo spudoratamente finta di nulla
    « Mi fai compagnia? »

    png

    Mantenendo la propria concentrazione focalizzata su quel ricordo, l'ultima chiacchierata che avevano avuto prima della sua partenza per Laputa, la Capo-Ranger rilasciò ingente energia nel cristallo... stringendo nel cuore il pensiero di rivedere Grifis con speranza e nostalgia, ma anche con una punta di amarezza. Perché il passato era sempre un'altra storia - e non importa quanto lo desideri: certe cose non tornano mai.
    O, per lo meno, mai come prima.


    Consumo Critico :pazz:
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    26,962

    Status
    Offline


    ...di Cavalieri e speranze.
    Post Attivo
    ~ { Presidio Est, Palazzo dell'Alfiere


    Qualcuno un tempo disse che ci accorgiamo di ciò che è andato perso solo quando lo abbiamo perduto. In una certa ottica, si può pensare che la frase si riferisca al desiderio di possedere qualcosa, a tal punto che ci si accorge di non averla nell'attimo stesso in cui viene a mancare; ma se questo qualcuno avesse voluto lamentare, invece, la sua sbadataggine? Se avesse avuto sempre davanti ciò che gli era più caro e, proprio perché abituato ad averlo, si fosse accorto di sentirne la mancanza solo quando non era più a portata della sua mano?

    Mentre i ricordi di tutti fluivano in quel cristallo, stille di energia cosmica e volontà confluivano in un mantra divenuto, improvvisamente, silenzioso; il tempo fu come cristallizzato ma l'unico ad avvertirne la sospensione fu Mozart. Si ritrovò ben presto sospeso, avendo davanti un luogo idilliaco rappresentato da una spiaggia. Seduti all'ombra di un albero, un gruppo di bambini giocavano allegri. Tra di loro si elevò una figura che Mozart riconobbe immediatamente. Nel silenzio riverenziale che piovve, Lui esordì:

    « Così è Mozart il nome che ha scelto. E dimmi, perché ti ha chiamato così? »

    « Perché amava la musica classica e desiderava che io diventassi un musico: che alleviassi gli animi e le persone con dolci melodie. Ma con la mia musica non ho fatto altro che uccidere. »

    « Eppure adesso rifiuti la violenza e ti prodighi di aiutare il prossimo. Sono certo che lei sarebbe contenta. »

    « Quando ci accusarono di tradimento e versarono infamia sulla nostra famiglia, la Principessa del Catai non sopportò l'onta. Il mio ultimo ricordo di lei è un corpo che penzola nel vuoto. Ovunque sia la sua anima, ho pregato e prego ancora che abbia trovato la pace. »

    « Il destino è crudele. Io sono figlio di un nobile a mia volta, un figlio illegittimo; e nel tentativo di salvaguardare il suo nome, egli ha ripudiato mia madre e l'ha costretta, sola e ammalata, a vivere nel freddo e al gelo. Quando ho avuto la possibilità, l'ho cercato e quando l'ho trovato... l'ho ucciso. Ho ucciso lui e i miei fratellastri. Poi ho preso il suo nome e l'ho fatto mio per arrivare dove volevo.

    Ma tu sei diverso. Io non avrei mai fatto nulla come cercare di aiutare mio padre, fosse anche rivederlo sotto nuove spoglie. Di questo devi essere orgoglioso.
    »

    « Non lo faccio per te. Io ti ho dimenticato. Ma altre persone in questo mondo hanno conosciuto una parte di te buona e lodevole, una parte che hanno chiamato amica. Loro rivogliono quella parte e io voglio aiutarli. E forse, in realtà desidero che tu abbia una seconda possibilità. »

    « Anche Altair avrebbe meritato una seconda possibilità, una vita dove, lontano da me, non avrebbe conosciuto gli orrori della guerra fra gli dèi. Ma avrei voluto rivederlo e fargli sapere che, per quanto brevi, i giorni passati assieme a lui sono il ricordo più bello che ho della mia lunga e tormentata esistenza.

    Ho negato ad altri lo stesso desiderio, nella speranza di realizzare il mio. Ma ho fallito. Altair è morto e non tornerà. Tuttavia, fosse anche solo per una volta, voglio fare la scelta giusta: non priverò di un amico coloro che si sono tanto battuti per riaverlo.

    E chissà che, nel mio sonno, non trovi anche io la pace.
    »

    Quando l'incanto si sciolse, Mozart si rivide in terra e seduto. Il sangue versato e le fatiche profuse lo avevano lasciato spossato, tuttavia mai avrebbe saputo che il dialogo avuto col padre, che per lui era durato alcuni minuti, si era in realtà svolto istantaneamente. Un segreto che avrebbe tenuto con sé.

    Per tutti i Presidi... che fame!
    Ho un buco nello stomaco!



    Quando il processo di trasferimento dei ricordi si era stabilizzato, il cristallo aveva brillato intensamente e, nel giro di pochi secondi, si era costruito attorno alla sagoma che, ora, stava a gambe incrociate sul pavimento. Era poco più grande di un ragazzino ma l'aspetto era inconfondibile.

    Un lungo crine tendente al platino.
    Orecchie a punta e occhi sottili e vispi.
    Lo copriva una lunga tonaca bianca.

    E' normale che io abbia fame?
    Non dovrei averne. Cioè, non ho nemmeno lo stomaco!


    « E' normale. Il tuo nuovo corpo sta reagendo sulla base di impulsi mnemonici, convincendoti che hai fame perché, effettivamente, è passato del tempo dall'ultima volta che hai mangiato. Con il tempo ti abituerai a riconoscere questi falsi stimoli. »

    E loro sono?

    « Loro... aspetta, tu lo sai chi sono.
    Non scherzare! Dopo quello che hanno passato, specialmente.
    »

    Fu allora che si volse verso di voi.
    Indipendentemente da chi o cosa era adesso,
    non c'erano dubbi sul fatto che era tornato.

    Avete le facce troppo lunghe, cari miei.
    Dovremmo essere tutti contenti: potevo fare la fine di Jattur.


    « Perdonatelo, gli ci vorrà un po' per stabilizzare il carico emozionale che gli abbiamo trasmesso. Fino ad allora... dovrà crescere un po'. »

    Mentre il Cavaliere parlava, il nuovo Grifis si fiondò verso di voi. Con un sorriso stampato sul volto e l'aria di un fanciullo dall'animo libero prese a rivolgervi la parola.

    Hey Volpo, adesso faremo a gara a chi ha i capelli più argentei!
    E tu Syl, è vero che gli Elfi vivono in eterno ma tenere sempre il broncio ti darà delle brutte rughe!


    E per ultima...

    E Dru, è bello rivederti.
    Grazie a tutti.


    E in quel sorriso potete vedere altri sorrisi. Tanti altri.
    I visi felici e contenti di tante anime, adesso libere.
    Anime che si stringono attorno a una figura più adulta,
    e insieme trascorreranno l'eternità in un luogo di pace.


    Libere.


    Post Scrittum

    Con questo post dichiaro chiusa la quest di rinascita. Rinascita appunto, non resurrezione.
    Voglio spendere qualche rigo per motivare questa scelta narrativa:

    Quello che volevo dare a questi miei personaggi era il senso di "inevitabile" che, spesso, le nostre passive di immortalità ci tolgono. Perché è sì un gioco ma è un gioco dove i pg possono morire o subire conseguenze per ciò che fanno. E' vero che, fondamentalmente, Grifis non è morto ma ho voluto rimarcare, più a me che a voi, un concetto berserkiano: "non importa quanto bene sostituisci qualcosa, non sarà mai la stessa cosa". Quando mi sono accorto che Grifis stava diventando un surrogato di Flama, ho desiderato cambiare rotta. E nella speranza che questa esperienza "narrativa" dia vento a nuove idee e nuovo gioco, anche. Vi ringrazio per esservi ammorbati appresso a me XD
     
    Top
    .
12 replies since 25/4/2015, 14:37   281 views
  Share  
.