[EM] Red Gold

L’Eredità dei Titani ~ Atto II

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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    La scossa durò qualche manciata di secondi, mentre la polvere si depositava a terra e, ovviamente, sopra le teste dei presenti. Capelli, vestiti, equipaggiamento: tutto si sarebbe ricoperto da un velo di polvere di carbone e chissà cos'altro. Inutile dire che respirare quella roba dev'essere stato un toccasana per tutti.
    Quello non era tuttavia il tempo di fare gli schizzinosi. Il sibilo scemò, perdendosi lungo il tunnel, sostituendosi a un tenue crepitio, provenire da qualche parte lungo il soffitto ora oscurato. La luce presente nella galleria andava inesorabilmente scemando, anche se lentamente.

    Al manifestarsi di quella presenza, tutti avevano reagito in qualche modo. La lettera di sangue, veterano di orrori che la maggior parte dei presenti avrebbe potuto solo immaginare, cercò di serrare strategicamente i ranghi, con il giusto intento di proteggere i minatori. Da bravo generale, i suoi due “soldati” seguirono le indicazioni, chi abbaiando la propria frustrazione alle ombre, chi cercando di escogitare una strategia più elaborata.

    Ma i figli illegittimi dell'Eversione non furono gli unici a schierarsi.
    Scambiandosi silenziosi messaggi con i propri alleati Goblin, Karakuriki scelse quel momento per richiamare all'ordine Alison. Il comportamento esuberante della biondina era evidentemente troppo per il Re dei Goblin, o per lo meno, lo era in quella situazione.

    I due mercenari del Bazar, le cui provocazioni erano cadute apparentemente inascoltate, reagirono in maniera rumorosa e scomposta. Urlando insulti e bestemmie assortite, agitarono al vuoto le loro scimitarre lucenti, affettando con coraggio l'aria davanti a loro per tutta la durata dell'apparizione.

    Solo i mercenari del deserto non reagirono minimamente, se non togliendosi dalle spalle il pesante zaino dell'equipaggiamento per pulirlo meticolosamente dalla polvere caduta dall'alto. Per chiunque avesse voluto curiosare, avrebbero potuto vederli pulire due fucili e un curioso meccanismo che fino ad all'ora avevano portato a spalla, alla quale era legata e arrotolata una lunga corda metallica.

    E togliti! esclamò irritato uno dei minatori, dando una spallata a Dimitriy. Abbiamo già perso abbastanza tempo.
    L'avvenimento sembrava non aver minimamente colpito i minatori che con così tanta cura i mercenari avrebbero dovuto proteggere, anzi... sembravano particolarmente infastiditi per essersi dovuti fermare.

    Se quello che stessimo cercando fosse così vicino all'entrata, non credete che avremmo potuto occuparcene noi? spiegò scocciato un secondo minatore.

    NFm8FS8

    Uno dei mercenari del deserto, rimessosi lo zaino in spalla e il fucile a tracolla, prese da una delle sue tasche un coltello e lo lanciò con destrezza verso il soffitto oscurato.
    Krii! un verso strozzato, e qualcosa cadde dall'alto, atterrando a terra con un tonfo sordo.
    Un grosso pipistrello violaceo, privo di occhi e orecchie ma dotato di una grossa bocca dentuta, agitò spasmodicamente le ali prima di morire, il coltello ancora infilzato nel dorso.
    Krigher. Rodono i cavi elettrici per nutrirsi di energia. Miniere come questa sono il loro habitat naturale. spiegò, mentre recuperava il coltello e lo ripuliva dal sangue della creatura.
    A giudicare dalla reazione dei minatori, quello non era affatto il motivo della loro presenza li... anzi, pareva essere una presenza abbastanza naturale. Il crepitio era effettivamente scomparso, e l'illuminazione parve migliorare leggermente.

    Forza, la strada è lunga. E fate silenzio, se non volete ritrovarvi uno stormo di Krigher sopra la testa come prima. commentò il minatore di prima, ridacchiando fra se e se. Sono innocui, ma cagano come viverne.
    ”Ewww!” esclamò il Mercenario del Bazar, lo smilzo, scoprendo di avere sulla testa del... guano violaceo.

    Il gruppo riprese il viaggio, cercando di mantenere un ritmo più sostenuto di prima.
    Più proseguivano, più era chiaro come avessero abbandonato il canale principale di quella miniera, aggirandosi ora in uno dei condotti ausiliari. Una strada che i lavoratori del Kanti dovevano percorrere ogni giorno, probabilmente, andata e ritorno, carichi dei minerali estratti.

    Finalmente, sbucarono in una caverna più ampia, illuminata da lampade cieche come anche dai cristalli luminosi che rischiaravano la città stessa.
    Al centro della caverna, un enorme gabbia metallica era collegata ad un argano tanto grosso e possente da poter tirare su senza problemi un edificio intero. Quella rudimentale ascensore aspettava solo loro. In carrozza, mercenari. Si comincia a fare sul serio.

    Una volta a bordo, la gabbia sobbalzò, mentre l'argano cominciava a calare il gruppo verso le profondità di un pozzo all'apparenza senza fondo.
    Attraverso le sbarre della loro cabina, i presenti potevano vedere nient'altro che oscurità, interrotta ogni tanto da qualche lume solitario, qualche cristallo abbandonato dai minatori, a rischiarare la parete rocciosa.

    Nonostante se quel rudimentale montacarichi sembrasse stabile, discesa pareva non finire mai.






    Edited by Kami della Falsa Speranza - 25/6/2015, 02:23
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Le reazioni furono molto diverse e passarono per vari gradi, da quella fredda e distaccata del russo, passando per quella classica dei mercenari del Bazar... per poi arrivare a quella esagerata e fuori luogo di Alison, che con le sue azioni non solo aveva rischiato di far precipitare ancora di più la situazione, ma aveva anche agitato le acque del gruppo, attirando le ire di uno dei mercenari. L’ultima cosa che gli serviva era un litigio tra alleati. Ciò poteva compromettere non solo le loro vite, ma anche quelle dei minatori che dovevano proteggere... bisognava sedare subito ogni malumore.
    Alison, basta. Datti una controllata: niente reazioni impulsive.
    Esordì il biondo facendo due passi verso la sua sottoposta, lanciandole uno sguardo che era tutto un programma e non ammetteva repliche: quello era un ordine, che tagliava ogni possibile discussione. Ed era anche un avvertimento, non avrebbe accettato altre insubordinazioni. Lo sguardo del sicario si posò anche sul tizio accompagnato dai goblin, non gli disse nulla ma anche per lui l’occhiata era abbastanza inequivocabile... ci penso io ai miei sottoposti, tu pensa ai tuoi. Infine scambiò due parole con Violet, la sua idea poteva anche essere giusta, ma tornare indietro significherebbe creare altri malumori e non potevano permetterselo, anche perché avrebbero perso troppo tempo.
    No, proseguiremo. I minatori hanno ragione, conoscono meglio di noi questi luoghi e se ci hanno chiamato significa che il problema non è così semplice.
    Dimitriy provò a riunire il gruppo, dando a tutti qualcosa in cui credere... per molti fare gli eroi, l’ultima speranza era un ottimo modo per rinfrancare lo spirito. In quel momento comunque il russo portò la sua attenzione sugli altri mercenari, quelli provenienti dal deserto e che fino a quel momento aveva completamente ignorato. Non si erano scomposti minimamente dopo la scossa improvvisa, neanche dopo il volo della creatura che, alla fine, si era rivelata come un pipistrello un po’ anormale. Animali innocui che si nutrivano di energia, ma che espellevano comunque qualcosa. In ogni caso si appuntò mentalmente di tenere d'occhio quei due, così, giusto per sicurezza.
    Andiamo. E occhio al soffitto.
    Alla fine, in seguito alla breve sosta forzata, il gruppo riprese a muoversi e questa volta non ci furono intoppi, aiutati anche dalla luce ritornata stabile continuarono ad avanzare. Il cunicolo comunque era diverso, segno che avevano abbandonato da un pezzo la via principale per prenderne una secondaria che sbucava in una grotta più ampia, illuminata e con un grosso ascensore al centro. Era massiccio, probabilmente veniva utilizzato per portare su i minerali raccolti in profondità. Il biondo quindi salì sul montacarichi, avvicinandosi poi a quello che sembrava il capo dei minatori.
    Hai idea di cosa possa essere il pericolo? Suppongo che tu lavori qui da anni, avrai visto qualcosa di simile... oppure no?
    L’assassino incrociò quindi le braccia, appoggiandosi con la schiena alla gabbia e mantenendo lo sguardo fisso sul minatore. Non sapeva molto al momento, raccogliere il maggior numero di informazioni possibili era fondamentale per non farsi trovare impreparati. Intanto l’ascensore sprofondava sempre più nell’oscurità, stavano scendendo in quello che sembrava un passaggio verso l’inferno... un oblio dove il buio era il padrone e tutto il resto veniva divorato senza nessuna pietà.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: Ok.
    Stato Fisico: Ok.
    Ki: 110%

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:

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    Acchiappa la Talpa_


    Uno dei mercenari, a capo di due goblin, si avvicina ad Alison per qualcosa a metà tra una minaccia ed un rimprovero. Anche i due mercenari del Bazar iniziano a fare baccano, e sembrano copie sputate di Alison. E questo mette a dura prova la mia mente, già stressata dalla biondina. Gli altri due, invece, quelli del deserto, vestiti in modo strano e con apparecchiature ancora più strane, non sembrano agitarsi proprio per niente: continuano tranquillamente a farsi gli affari proprio, per niente turbati da ciò che è appena successo. Anzi, si mettono a pulire le loro armi dalla polvere che cade dal soffitto.
    Li osservo, li studio, con la fronte corrugata e la faccia tremendamente seria: nonostante vengano da fuori, ci battono in conoscenza, dimostrandosi per ora pari ai minatori. Anche questi ultimi infatti non battono ciglio, e si dimostrano anzi decisamente scocciati dal nostro comportamento: siamo noi i bambini, in questo posto, e loro sono i padroni di casa. Ed i fatti lo dimostrano: con un pugnale volante, uno di loro impala a morte una creatura sulle nostre teste, unico tra tutti noi conscio della sua presenza
    .

    “!!!”


    Affascinante, e con molta generosità ci svela perfino l'arcano, il mercenario che è rimasto muto fino ad ora. Un misero chirottero di qualche razza locale, e noi come coglioni ci siamo fatti spaventare ed allarmare mentre questo non faceva altro che mangiucchiare qualche cavo.

    Inspiro, trattengo, soppeso l'idiozia dell'intera squadra a partire da me per prima, ed espiro. Un sospiro mesto, carico di delusione, specie nei miei confronti. Una sensazione che non provavo da non so più nemmeno quanto tempo
    .

    «Devo stare più attenta...»


    E così annuisco agli ordini ed ai commenti di tutti, senza più fiatare, con lo sguardo fisso e la bocca ben serrata. Rifletto, ampiamente, profondamente, assorta ma al contempo attenta al mondo circostante: sono entrata in modalità professionale e seria, drammaticamente seria, e tutti i rapporti interpersonali vengono tagliati. Dagli altri traggo tutto ciò che posso, ogni informazione e risorsa utile, e minatori e mercenari del deserto son i miei centri d'attenzione. Mi fungeranno da sentinella, da segnalatore di pericolo -o anche di "non pericolo" come poco fa-, e mi avvertiranno di quando arriveremo al nostro vero obiettivo. Non prenderò più iniziative, soppeserò ogni scelta e decisione in base alle loro reazioni: nemmeno Dimitriy è affidabile, seppur di sicuro più di Alison, degli altri due mercenari del bazar e forse anche i quest'umano coi due goblin, che s'interessa più delle provocazioni della bionda che della situazione in cui ci troviamo.
    E, oh, sì: Alison, stavolta non ti paraculo. Ci sono cose che devi capire, e se ti aiuto ogni volta non imparerai mai un cazzo. Cresci, da sola se è così che desideri
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Riflessiva e taciturna, segue il gruppo e cambia modalità psicologica.

    Note_

    ---.


    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    What did you just call me?



    Luogo: Merovish - Miniera Kanti



    "Biondina?" - ripeté con un'aria tranquilla, fin troppo tranquilla. Il viso leggermente inclinato obliquamente, nessuna ruga si mostrava per rovinare quell'espressione d'innocenza che dava a mostrare la ragazzina in quel momento. Cosa aveva detto quello non le importava, non l'aveva sentito, ignorato, si era focalizzata semplicemente sul modo in cui l'aveva chiamata. L'ultima volta che qualcuno si prese così tanta confidenza ne ha prese di santa ragione..e non è una storia inventata sul momento, è successo davvero! Proprio all'inizio della sua avventura, è proprio così che comincia, con un bel pugno causato da quella parola..e sembrava giunto il momento di ripetere l'esperienza. Sbatté un paio di volte gli occhi, questi ultimi passarono dal normale lilla al particolare rosso accesso. Chi la conosceva bene, o meglio..chi aveva avuto modo di notare il cambio, quello era un primo segnale che la bionda era incazzata.
    Ho capito! Questo vuole un pugno! - sorrise, ma era più che evidente che le intenzione di Alison erano tutt'altro che buone. Un semplice e rapido scatto rotatorio controllato del polso fece tornare le Ember Celica alla forma bracciale, stranamente stava optando per non fare troppo rumore, forse era la prima volta che aggiungeva un po' di prudenza nelle sue azioni. Insomma, voleva rompergli il naso con un semplice pugno, senza ulteriori aiuti tecnologici che potevano rischiare di creare pericoli peggiori dato l'ambiente. Non era certo il caso di provocare una frana. Però, stavolta era diverso, più malizia per questo gioco pericoloso. Guardò il petto con un'aria ambigua, le labbra socchiuse come pronta a parlare mentre ispirava con la stessa in attesa del momento giusto per esprimersi. Con la mano sinistra si sarebbe preoccupata di spolverare appena la spalla destra dell'individuo sfidante. Gli occhi tornarono fissare quelli dell'altro. Un secondo, solo un secondo..e l'espressione di Alison mutò radicalmente: sopracciglia aggrottate, denti serrati, la mano dolce e aperta sarebbe passata dritta ad afferrare il suo colletto con un pugno stretto e forzuto, mentre il gomito destro si sarebbe protratto dietro, oltre la spalla, a caricare un bel regalo per il giovane. E lì avrebbe mollato la fionda, un bel pugno sarebbe stato indirizzato verso l'ormai odiosa faccia dell'altro. Se non che..sarebbe stata costretta a fermare il pugno a metà. Non tanto perché Dimitriy espresse un ordine, il suo sguardo imperativo non sortiva alcun effetto sulla bionda, poteva essere pure il suo superiore, non contava assolutamente nulla. Gli occhi infuocati della bionda picchiaduro si sarebbero incrociati con quelli di ghiaccio del biondo assassino.
    Non sai quanto vorrei spaccarti la faccia, brutto figlio di puttana - avrebbe posto nuovamente lo sguardo su a chi stava dedicando il pensiero. Avrebbe mollato la presa con una leggera spinta sempre della sinistra.
    "Mi ricorderò di esaudire il tuo desiderio fuori di qui" - esordì concisa con un'espressione che forse nemmeno i compagni del Bloodrunner avevano mai vista, di quelle in cui si vede un profondo odio, le labbra chiuse ma strette, le sopracciglia aggrottate, ma non troppo..gli occhi penetranti da cui si poteva intuire puro odio. Il timbro, non più alto come prima, più controllato, il chiaro sintomo dell'ira di cui parlava anche un filosofo! Se qualcuno si potesse immedesimare sul quel tipo..avrebbe fatto meglio a prestare sempre attenzione. Alison è molto vendicativa e quando ha un pensiero fisso da portare a termine, specie se giustificato dalla vendetta o dall'odio..niente l'avrebbe impedita in alcun modo. E purtroppo ancora molti sottovalutano questa focosa ragazzina, anche se pare solo un "can che abbaia", possiede una volontà esagerata e una determinazione, che forse un giorno le permetteranno anche di andare avanti a costo di qualsiasi ferita. Ma ancora siamo ben lontani..Alison distolse l'attenzione, continuando a mugugnare nella sua testa, e passò ad uno dei mercenari, il quale con grande maestria, usò un coltello per colpire una creatura alata. Doveva essere impressionante, purtroppo Alison aveva i pensieri altrove e guardò con disinvoltura l'azione, a differenza di altri. Li chiamavano Krigher, esseri simili a pipistrelli che si nutrivano di energia.
    "E vi siete cagati addosso per questo.." - commentò incrociando le braccia. Non si curò nemmeno della reazione dei minatori, impazienti e scocciati per l'estrema prudenza degli altri. Sarà che Alison non aveva percepito ciò che temevano. Lei non prova paura, non fino a quando il pericolo si mostra ed è reale, tutto ciò che è nascosto le dà solo nervoso, per lei non si può avere paura di qualcosa che non si vede. Giunse il momento di riprendere a camminare, doveva essere una gita, una passeggiata. Alison non si stava divertendo, rimane zitta e, nonostante la colorazione delle iridi tornò quella solita, era ancora nervosa e disturbata per prima. Ogni membro del gruppo entrò dentro quel vecchio ascensore presentato dai minatori, qui Alison approfittò per preparare ancora le armi, e cominciarono a scendere con costanza, quasi all'infinito. Alison contemplò il buio esterno. Le rari fonti d'illuminazione convergevano su di loro lo sguardo della ragazza, la quale rimaneva fissa su quelle fintanto poteva vederle.

    Stato Mentale: Normale - Non mi dimenticherò di te..ti aspetto fuori!
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 12 + 12
     
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    Hit Once, Hit Hard

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    Da un posto EPICANTE

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    Il rimprovero del Re venne accolto in svariati modi.
    Quello che si mosse per primo fù il biondo, che a costo di rimetterci un braccio, si frappose fra Karakuriki e la ragazza con dei problemi nel gestire la propria rabbia.
    Per lei spese qualche parola e una brutta occhiataccia, mentre per Colui con tutti gli arti uno sguardo riprovevole.
    Sapeva cosa gli voleva dire e senza aprire bocca se ne ritornò dai suoi due goblin, con lo sguardo basso.

    Capo, hai visto il pugno di quella ragazza. Vero?

    "Certo che si Scratch …"

    Ma allora perché sei rimasto fermo? Volevi farti colpire?

    "No. Ho atteso fino all’ultimo per capire meglio quei tre. Due picchiano e uno fà il cervello"

    Intendi dire che quelle due menano le mani?

    "Non esattamente. Quella viola è una scienziata … non ha fatto niente per aiutare la collega. Certo, potrebbero esserci anche delle faide personali, ma non si è mossa. Sarebbe bastata anche solamente lei per fermare il pugno, ed invece è dovuto intervenire il supervisore. Vuol dire che non vuole sporcarsi le mani più di tanto, perché preferisce studiare.Ma potrei anche sbagliarmi"

    Alla fine quando ritornò dal turchese e il rosso, il colpevole era già stato trovato.
    Un piccolo, non proprio bello, pipistrello il cui principale sostentamento era l’elettricità dei cavi elettrici.
    Gli stava per uscire una bella battuta sarcastica, tanto per far arrabbiare ancora di più la ragazza, che era stata chiamata Alison dal suo supervisore, ma preferì non farlo.
    In quel momento, che sperò finisse presto, tutti i mercenari e i minatori facevano parte della stessa colonia, che se voleva sopravvivere, doveva aiutarsi a vicenda.

    Cut provò a mangiare il pipistrello quando tutti furono passati, ma un pugno in testa dal cyborg lo fece desistere.
    Arrivarono infine ad un’ascensore, dall’aspetto sicuro ma che portava alla non migliore delle mete.
    Salì anche lui, così come i suoi servi e fece modo di posizionarsi vicino alla ragazza dai capelli viola, che sembrava non intrattenersi con nessuno.

    ”Ehi, salve. Dovete perdonare il mio comportamento di prima, non volevo far arrabbiare nessuno, ma la mano mi è sfuggita. Voglio soltanto il meglio per questa missione e sappiamo tutti come sono i cunicoli. Se posso chiedere, consigli per non far arrabbiare ulteriormente i tuoi compagni?”

    Tono simpatico, sguardo allegro e sorriso limpido.
    Era il momento di raccogliere informazioni.

    Cut

    Risuonò nella testa dei tre.

    Karakuriki:
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Curioso
    Mana:100%

    Benedetto dal Maelstrom:
    -[Passiva di percezione del Maelstrom]

    Scratch:
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Interessato

    Cut:
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Zazza

    Il Chip:
    -(Pensieri e Vista Condivisa)

     
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    La discesa verso le profondità minerarie proseguiva, lenta ma inesorabile. Di tanto in tanto, attraverso le sbarre del montacarichi, si poteva intravedere l'accesso ad un cunicolo, un enorme grotta, un semplice passaggio di servizio... ma la gabbia non si fermava mai, e scivolava rumorosamente verso il basso, inclemente.
    Nessuno, probabilmente nemmeno i minatori stessi, potevano sapere quanto profonde e articolate potessero essere quelle miniere. Non a caso, l'intero complesso minerario era ripartito in varie compagnie, senza che queste si scannassero fra di loro per la supremazia. C'era abbondante spazio per tutti, in parole povere.

    Il minatore al quale si era rivolto il russo fissò il suo interlocutore per qualche secondo, senza parlare. Ora che lo osservava meglio, Dimitriy poté accorgersi dell'aria stanca del minatore, scavata sotto una maschera di sporcizia e ostentata sicurezza.
    Non so molto. commentò sbrigativamente, come se avesse ripetuto quelle parole per l'ennesima volta. So solo che non è una creatura sola. Troppe sparizioni, in cunicoli troppo distanti... no, stiamo affrontando qualcosa di più … numeroso. commentò, sospirando. Aveva senso, in effetti. Perché mandare così tante squadre, per una creatura sola?

    Qualcosa, comunque, non tornava in quella faccenda.

    Ti dirò una cosa, mercenario. proseguì il minatore, abbassando la voce. A nessuno frega un cazzo, di noi minatori. Lo sciopero è una farsa, prima o poi saremmo tornati a lavorare, nessuno tiene a morire di fame. continuò, con espressione dura. Lo sappiamo noi e lo sanno anche i nostri amati capi. No, voi non siete certo qui perché qualcuno è preoccupato per noi... qualcosa mi dice che c'è dell'altro, sotto.
    Finito il discorso, il minatore si alzò in piedi e si riunì al gruppo di compagni, cominciando a parlare fra loro.

    Dimitriy conosceva almeno una delle persone che aveva organizzato quella spedizione. Quanto senso poteva esserci nel discorso dell'uomo? Qual'era il loro obiettivo, la sotto?

    Il viaggio proseguì per qualche altro minuto, o forse per qualche altra ora. Era difficile tener conto del passare del tempo, sotto terra.
    Un rumore sordo spezzò la monotonia del tragitto del montacarichi, facendolo fermare di scatto.
    Una sirena risuonò lontano.
    ”Che cazzo?! Perché ci fermiamo?”
    ”Siamo arrivati?”
    Il minatore capo alzò un braccio, per richiamare l'attenzione degli altri.
    No non siamo arrivati. Mancano ancora un paio di livelli... qualcuno sta forzando il montacarichi a fermarsi al prossimo livello.
    Come a confermare le parole dell'uomo, la gabbia riprese a scendere con un rumore secco, avvicinandosi alla sua forzata destinazione.
    Quando finalmente si fermò, e le sbarre della gabbia si fecero da parte, un macabro scenario si palesò davanti a loro.

    Erano all'ingresso di una grossa galleria, illuminata a giorno da diverse lampade ad olio.
    Le pareti erano completamente tinte di sangue, mentre brandelli di pelle e vestiti tappezzavano il tutto. Non vi erano corpi, solo tanto sangue e tanti … frammenti. Il pezzo più grosso era una mano mozzata, ancora aggrappata alla leva per forzare l'arrivo dell'ascensore.

    La squadra di Miller... commentò piano il minatore.
    La sicurezza che aveva accompagnato il gruppo di lavoratori, appena prima di salire sul montacarichi, era ora svanita. Evidentemente, conoscevano quelle persone. Un gruppo del tutto simile al loro, spazzato via.
    …andiamo. Siamo appena sopra al nostro livello. Qui non possiamo fare nulla. mormorò piano, tornando dentro il montacarichi e chiudendo le porte dietro di se.

    Questa volta, il viaggio fu veloce. Una manciata di minuti, e le sbarre della gabbia si ritirarono nuovamente.
    Erano arrivati a destinazione.
    La luce della lampada istallata sul montacarichi rischiarava leggermente l'ingresso del tunnel, del tutto simile a quello incontrato il livello sopra... solo, senza resti organici, e senza alcuna fonte luminosa a rischiarare il cammino.
    ”Ah! Nessun cadavere, qui. Probabilmente, non ci saranno nemmeno quelle creature.” commentò uno dei mercenari, speranzoso.

    Non ci sono cadaveri solo perché siamo appena arrivati, genio...




     
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    L’uomo che Dimitriy decise di intervistare era la maschera della stanchezza, anche se cercava in tutti i modi di nasconderla dietro una finta sicurezza... forse era la maschera vera, quella fatta di fuliggine a coprire quella che era la realtà. Una realtà che era del tutto simile a quella solita, la storia infatti era sempre la stessa: non un nemico, ma diversi, che non lasciavano nessuna traccia del loro passaggio e di chi decidevano di far sparire. Il che era anche normale, non si spiegava altrimenti la presenza di tutte quelle squadre mercenarie all’interno delle miniere.
    Le parole successive dell’uomo però furono diverse e raccontavano di una verità che faceva male, anche se non sembrava così tanto alla fine. Il russo non aggiunse altro, si limitò a osservare il minatore unirsi ai suoi compagni... lui invece si immerse nei suoi pensieri. In effetti quella non era una semplice missione di protezione, c’era dell’altro e probabilmente Zimmer lo sapeva... ma doveva esserci un motivo se non l’aveva detto a nessuno, neanche alla sua Lettera. Ignorava il vero obiettivo, ma visto qual’era l’argomento non era il caso di abbassare la guardia.
    Non mi piace, c’è qualcosa che mi sfugge in tutto ciò.
    Si avvicinò alle sue collaboratrici, parlando a mezza voce per non farsi sentire dagli altri.
    Dobbiamo restare uniti a tutti i costi, ma soprattutto evitiamo i colpi di testa. Qualunque cosa ci sia qua sotto... aspetta solo di coglierci in fallo.
    E non appena finì le parole, l’ascensore si bloccò. Lo scatto metallico fu secco e una sirena in lontananza seguì la fermata... anche se subito dopo il montacarichi ripartì. Tuttavia il suo nuovo viaggio non sembrava naturale, era come se qualcosa avesse forzato la sua discesa. Il russo lanciò subito uno sguardo alle ragazze e per qualche motivo osservò tutti gli altri, giusto per sicurezza. L’ascensore si fermò nuovamente qualche minuto dopo, ma quando le sbarre si aprirono fu come entrare in un incubo... rosso. I riflettori illuminavano una grotta lorda di sangue, solo quello: non vi era l’ombra di un singolo cadavere, ma solo i loro frammenti sparsi... il più grande era una mano mozzata. Era aggrappata alla leva dell’ascensore, segno che avevano provato a scappare.
    Un massacro...
    Mormorò l’assassino, osservando la scena del delitto alla ricerca di tracce evidenti... ma c’era talmente tanto sangue che probabilmente era stato cancellato tutto. Purtroppo il capo minatore sembrava riconoscere il luogo dove lavorava una squadra conosciuta. In ogni caso non potevano fare più nulla li, quindi scendere ancora era l’unica soluzione... la brutta notizia era che il la loro destinazione era appena sotto quel livello. Infatti il viaggio fu rapido e per fortuna le prima immagini erano abbastanza rassicuranti: l’area pareva sgombra... per ora.
    Questa volta però l’unica luce a rischiarare il buio era quella dell’ascensore, oltre a quella mezzo scarica del minatore. Dopo quel che avevano visto di sopra, l’inizio non era proprio dei migliori. Bisognava però serrare i ranghi e incoraggiare i sottoposti.
    Non ci sarà nessun cadavere se resteremo uniti.
    Era una frase di circostanza, più che altro. In ogni caso Dimitriy fece per muoversi per primo, facendo estrema attenzione a qualsiasi dettaglio: osservò il terreno in cerca di tracce, fin dove la luce illuminava e solo dopo essersi accertato della sicurezza del luogo, fece segno agli altri di avanzare. I sensi erano comunque allerta, soprattutto il sesto.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: Ok.
    Stato Fisico: Ok.
    Ki: 110%

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


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    Luogo: Merovish - Miniera Kanti



    Dimitriy ricevette una risposta esaustiva. Alison stava appoggiata con la schiena alla piccola parete dell'ascensore di per sé insicuro, almeno per la bionda. Osservava con occhi indagatori il minatore. Giustamente, come tutti avevano intuito, dovevano avere a che fare con qualcosa di pericoloso e non doveva trattarsi di un soggetto singolo. Un branco, forse, le sparizioni a grandi distante non potevano essere portare da una sola bestia, sempre se belva si trattava. L'ipotesi più sensata non poteva essere che quella. Non staccò gli occhi dai due e ascoltò attentamente. Alison non sapeva assolutamente nulla delle regole del presidio meridionale, provò una nota di pena sentendo delle mancate attenzioni per i poveri minatori. Dopotutto però, loro erano stati mandati lì, dunque..nonostante la coincidenza coi minatori, doveva esserci davvero qualcosa di importante, cui valeva la pena indagare. Forse anche a costo della stessa vita, chi può dirlo. Ancora due livelli, eppure l'ascensore si era fermato. Le porte permisero loro il passaggio e, già avvertiti dall'odore, si trovarono di fronte ad un massacro fresco fresco. Alison istintivamente si portò una mano alla bocca e al naso, non come la reazioni delle deboli ragazze, bensì per limitare la percezione del forte odore di sangue.
    Una strage.. - osservò anche la mano ancora attaccata alla leva per richiamare l'ascensore. Provò uno spiacevole brivido, l'ansia di chi si trovava di fronte alla morte e inutilmente tentava di aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di non cedere la propria vita. Abbassò lo sguardo quasi per misericordia, per poi tornare più forte e determinata di prima. Non aprì ancora bocca e, forse, non avrebbe avuto nulla da dire per un po'. Ignorò la possibile frecciatina del biondo e seguì, come tutti, i minatori verso l'interno dell'ascensore. Non avevano da perdere tempo in quella macabra immagine. Fintanto che lo permetteva la sua vista, continuò a guardare la galleria illuminata e decorata orribilmente. Stavolta il piccolo tragitto mancante fu percorso in brevissimo tempo, senza interruzioni. Mancava già poco, l'ascensore si fermò e le porte si aprirono ancora. Ognuno avrebbe preso la sua posizione: Alison decise di stare sul lato destro, a qualche passo di distanza, da Dimitriy. La bionda non sapeva come comportarsi o come muoversi, lasciò ,consapevole e con completo assenso, tutte le decisioni a Dimitriy e ai minatori, di gran lunga più esperti di lei nel settore. L'aria parve più respirabile rispetto al piano superiore, come fece notare qualcuno..loro dovevano essere i primi a mettere piede lì. Primi tra i vivi. La giovane dagli occhi lilla si assicurò subito di avere le armi pronte al fuoco, stesse lentamente un braccio, per evitare di far partire un colpo accidentalmente, e posò la mano sinistra sopra l'avambraccio destro e puntando verso la fine, non visibile, della galleria. Era pronta a qualsiasi cosa, era turbata e inquieta, il silenzio cominciava a covare instabilità, sperava che il panico non avrebbe giocato alcun cattivo tiro su di lei. Eppure una parte di lei si sentiva così sicuro, cercava di placcare ogni timore e reprimere quei sentimenti solo perché insensati. Credeva fermamente di non dover avere paura di qualcosa che non si era ancora visto, eppure il massacro di poco fa era un chiaro segno allarmante.
    Non torno indietro! - tenne il pensiero per sé, evitò di comunicare con chiunque, non era più tempo per giocare, scherzare, arrabbiarsi inutilmente. Da ora il gruppo entrava definitivamente in missione, molto diversa da quelle a cui aveva partecipato nel Bloodrunner. Lì dava la caccia a uomini, qui a bestie. La differenza era abissale, la morale, perlomeno, non avrebbe limitato le azioni della giovane. Stavano mettendo a rischio le loro vite, il battito si stabilizzo, un po' sopra la media: era tesa, ma ancora manteneva il controllo. La mente fin troppo lucida, attenta ad ogni dettaglio, le orecchie ben tese pronta a qualsiasi rumore. Evitare gli scherzi era fondamentale, nessuno vorrebbe una bomba esplodere, giusto? Se capite cosa vi è inteso..poteva mettersi a sparare a caso, senza controllo, contro le pareti, dallo spavento. Per poi, naturalmente, prenderla violentemente contro l'autore dell'ipotetico scherzo.

    Stato Mentale: Normale - Non morirò qui!
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
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    Acchiappa la Talpa_


    Mentre sono assorta tra i miei pensieri, l'umano a capo dei due goblin -o qualsiasi cosa siano- mi si avvicina e sembra voler socializzare, colloquiare un po' forse per creare più spirito di squadra o chissà cos'altro.

    «Ehi, salve. Dovete perdonare il mio comportamento di prima, non volevo far arrabbiare nessuno, ma la mano mi è sfuggita. Voglio soltanto il meglio per questa missione e sappiamo tutti come sono i cunicoli. Se posso chiedere, consigli per non far arrabbiare ulteriormente i tuoi compagni?»

    «Uh? Oh, non ti preoccupare: Alison è una bambina e un'attaccabrighe, io ormai ci ho rinunciato, imparerà dalla vita le lezioni che ancora le mancano. Dimitriy apprezza la professionalità e la serietà invece, mettiamola così, ed io condivido abbastanza il suo pensiero.»


    Rispondo io, lasciando scorrere informazioni che in fin dei conti credo possano solo giovare all'intera missione: ha ragione, l'unico modo per uscire vivi da questo labirinto mortale è stare uniti, e se confermare quello che già si è esplicitato nei minuti appena trascorsi può servire a questo scopo, allora ben venga. Il mio tono è sereno e gioviale, qualcosa di strano tra i mercenari esattamente come la sua gentilezza e premura: sarò sincera io? Starò mentendo? Sarà sincero lui? Starà mentendo? Domande, confusione, nella mia testa e forse anche nella sua a causa delle mie parole: lasciare il dubbio sulla veridicità dei sentimenti espressi può essere utile dal punto di vista individuale, in un ambiente aggressivo e competitivo come il nostro. "Sarà veramente così ingenua?" può essere un'arma molto potente.

    La mia attenzione, in ogni caso, viene rubata un poco assieme al mio sguardo dalle parole scambiate tra Dimitriy ed uno dei minatori. Effettivamente, la presenza del nano di gomma a capo della faccenda è qualcosa di concorde col quadro presentato, piuttosto che un elemento che stride.

    Mentre rielaboro questo nuovo colpo d'occhio sull'intera faccenda e cerco qualcosa da dire o domandare al mio nuovo amico per non lasciare morire la conversazione, il carrello metallico si arresta improvvisamente con sinistri rumori, amalgamati da una sirena in lontananza come sottofondo. L'ascensore riprende il suo percorso per un breve pezzo, come profetizzato dal caposquadra dei minatori, ed il livello a cui si ferma ci offre uno spettacolo a dir poco agghiacciante e in grado di turbare anche i mercenari più navigati.
    Le pareti dell'immenso tunnel sembrano essere state ridipinte da poco...di una mistura di sangue, pelle e vestiti. E frammenti, pezzi di cadavere, piccoli, più piccoli della mano che ancora sta appesa alla leva del pannello comandi
    .

    «Sembra...è come se fossero stati fatti esplodere dall'interno...!»

    “...A quale scopo?”


    Commento in un sussurro, un pensiero a voce alta dettato dallo stato di shock che mi attraversa l'intero cervello e si esprime anche attraverso il volto, con gli occhi spalancati ed al contempo stretti nell'incredulità e nel raccapriccio, ma al contempo nella curiosità di trovare una spiegazione a quel...macello, quel massacro.
    Cosa mai può provocare un fenomeno del genere? E soprattutto, se è vivo come sembra esser dato per scontato, perseguendo quale finalità agisce in questa determinata maniera? Che si nutra delle viscere, delle interiora di altre creature? Che vi entri all'interno e poi le faccia esplodere per liberarsi di quell'abito che gli sta scomodo, una volta finito il suo pasto e raggiunto così il suo obiettivo? O...che si tratti di qualcos'altro, di qualche..."esperimento" dell'Eversione? Qualcosa di andato male? O qualcosa di (ri)utilizzato come leva politica, per qualche scopo più grande nell'eterna scacchiera strategica del Sud?
    Abbasso lo sguardo, e continuo a rimuginare, curiosa e spaventata come non mai di scoprire quale mostruoso abominio si celi nelle tenebre della pancia della terra.

    Dling-dlong! Ecco. La nostra fermata. Sperando di non diventare la nuova moquette di quest'altro piano
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Distratta dall'interazione con Karakuriki, si rilassa -e successivamente si concede di farlo- e risponde diretta. Le nuove informazioni verbali e visive, tuttavia, le fanno riprendere il senso della realtà e della gravità della situazione, facendola tornare concentrata e seria sul mistero insito nella loro missione.

    Note_

    ---.


    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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    Karakuriki si era sempre fatto forza con il vecchio detto Goblin:

    "Impara a conoscere i tuoi compagni di squadra e con essi te stesso."



    Come non ricordarsi una frase profonda e meditata come quella, pronunciata da Ghyimv ovvero “Colui che nella propria bocca impasta parole” ben trentaquattro anni prima della costruzione del ponte Ferrolegno?
    Eppure nella cultura goblin essa era diventata un famoso “Detto Perduto”, poiché le piccole creature sotterranee se ne erano sempre sbattute dei detti saggi e preferivano ammazzassi fra di loro.
    Ma la gente con cui si trovava al momento non erano certamente goblin, nonostante tutti emanassero il pensiero di uccidere almeno uno del gruppo.
    Forse per ricevere più soldi, forse perché semplicemente qualcuno gli stava sulle palle o per vecchi rancori.

    ”Con questo gruppo non si riuscirebbe neanche a spaccare una roccia anche se avessimo una mazza a testa e questi vogliono scendere nei cunicoli. Porco Troll.”

    Eppure, per quanti dubbi il Re nutrisse, la giovane donna dai capelli viola era riuscita a fargli ritrovare un minimo di speranza, un barlume lontano, che venne soffocato dal richiamo di Scratch.

    "Novità Capo. Il biondo e il minatore si stanno scambiando un paio d'informazioni. Dicono che ... le creature potrebbero essere più di una."
    "Cosa?! Dannazione, questa cosa manda a farsi sotterrare le mie teorie. Più di una? Non ci voleva proprio ..."
    "Cosa intende capo?"
    "Più di una nei cunicoli, vorrebbe dire che sono piccole ed è pericoloso quando sono tante e piccole"

    Ripensò alle “Sanguisughe della Terra” nel suo mondo d’origine.
    Esse si interravano e quando passava qualche goblin inesperto, che non sapeva riconoscere le loro tane, lo facevano diventare letteralmente nutrimento per la terra.
    Essendo piccole erano veloci e difficili da colpire in uno spazio ristretto come nel cunicolo.

    L’ascensore si fermò e l’allarme entrò in azione.

    ”Segno non buono.”

    Furono le uniche parole di Karakuriki, che con occhi pieni di dubbio osservava i suoi servi, dall’aria vagamente smarrita per quello che stava succedendo.
    Quando però la discesa riprese, arrivando al piano richiesto, tutto gli fu più chiaro.

    Pezzi di carne, sangue e viscere ornavano la galleria come se fossero parte dell’arredamento.
    Colui con tutti gli arti si lasciò sfuggire quasi un sorriso macabro, affatto dispiaciuto da quella scena, ma consapevole che le cose si sarebbe complicate.

    Quando infine raggiunsero il loro obbiettivo finale, Karakuriki squadrò nuovamente i suoi servi:

    ”Ordine: Stiamo uniti”

    Karakuriki:
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Curioso
    Mana:100%

    Benedetto dal Maelstrom:
    -[Passiva di percezione del Maelstrom]

    Scratch:
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Interessato

    Cut:
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Zazza

    Il Chip:
    -(Pensieri e Vista Condivisa)

     
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    La situazione non era certo delle migliori.
    Qualche livello più sopra, una spedizione del tutto simile alla loro era stata fatta letteralmente a pezzi da questa misteriosa presenza che infestava le gallerie di Merovish. Mercenari, guardie, minatori: probabilmente erano morti tutti.

    Niente lasciava presagire che il gruppo che ora usciva dal montacarichi avesse qualche chance in più loro. Nonostante questo, i mercenari non si lasciarono scoraggiare, continuando la loro missione. Il timore e la paura serpeggiava di persona in persona, e anche i minatori, che fino a quell'istante avevano dimostrato nient'altro che risolutezza, ora si lanciavano sguardi carichi d'ansia.

    Il primo ad avanzare nell'oscurità fu Dimitriy. Il veterano dell'eversione sapeva esattamente come muoversi, in situazioni come quella. Cautela, attenzione... i sensi spronati a captare l'ineccepibile.
    Questa sua attenzione gli svelò qualcosa dell'ambiente che lo circondava. La polvere sulla pavimentazione rocciosa era smossa, ma una certa quantità di pulviscolo aveva già fatto tempo a sedimentarsi sopra le tracce, lasciando intendere che, chiunque fosse passato di li, non lo aveva certo fatto di recente. Le pareti della galleria erano fredde e umide, e dalla profondità oscura che si estendeva davanti a loro non arrivava il benché minimo alito di vento.

    Aguzzando la vista, Dimitriy avrebbe notato i resti di un sistema di illuminazione, del tutto simile a quello che li aveva guidati in li, spezzando il sudario dell'oscurità. Le varie lampade fissate alle pareti erano state distrutte, le gemme di luce che le alimentavano sottratte. Qualche residuo fluorescente scintillava nell'ombra, ma era una luce talmente flebile da non riuscire ad illuminare nemmeno se stessa.

    "Avanzare al buio è un suicidio. Qualcuno ha delle torce?" domandò uno dei mercenari del deserto, voltandosi verso i minatori. Questi annuirono, e accesero i lumi sopra i loro caschi protettivi. "Ne abbiamo altri due, di scorta. Se qualcuno volesse favorire..."
    I fasci di luce generati dai minatori squarciarono il velo, permettendo al gruppo di poter vedere ad un paio di metri di distanza. Il cunicolo proseguiva inalterato.

    La spedizione ripartì, questa volta più lenta, attenta.
    La luce era poca e, al contrario di prima, ora avrebbero potuto imbattersi in una di quelle creature alla quale davano la caccia. Ogni membro del gruppo era teso e concentrato, perfino i mercenari del Bazar delle Talpe avevano smesso di fare i cazzoni. Il pericolo, ora, era reale.

    La marcia proseguì per qualche minuto, quando all'improvviso il capo dei minatori si fermò sul posto, irrigidendosi. Senza fiatare, alzò una mano per attirare l'attenzione degli altri, e indicò la pavimentazione davanti a loro. Ancora un paio di passi, e il gruppo sarebbe finito dentro una pozza di sangue che stagnava a terra, immobile.
    Pochi metri più avanti, una sagoma nel buio si agitava emettendo quelli che sembravano dei bassi rantoli seguiti da un intenso rumore di masticazione. Qualcuno, davanti a loro, stava consumando un lauto pasto.
    Forse perché colto alla sprovvista, forse per l'agitazione, uno dei minatori fece un passo indietro, gli occhi sbarrati dal terrore. Inavvertitamente, inciampò e cadde a terra con un tonfo sordo, mentre parte del suo equipaggiamento si riversò rovinosamente a terra.
    La sagoma alzò il capo, immobilizzandosi per un secondo... prima di girare di scatto il volto verso il gruppo. Due occhi rossi come il fuoco del Geisine spiccarono nel buio, mentre un verso inumano lacerava l'aria.

    "Beh... merda."



    Sembra che abbiate trovato qualcosa, finalmente. La creatura è a circa 5 metri davanti a voi, ancora avvolta dall'oscurità, quindi non ne riconoscete i dettagli. Non avete il vantaggio della sorpresa, ma nonostante questo la creatura non vi attacca per prima, avete qualche istante per approfittarne e fare la prima mossa... quale che questa sia. Chi di voi ha una passiva auspex particolare me lo scriva in bacheca, provvederò a mandare pm con i dettagli aggiunti, in caso ve ne siano. Poi starà al pg decidere se comunicarli al resto del gruppo.
     
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  12. _MajinZ_
     
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    Dimitriy era un attento osservatore, analizzava ogni cosa prima di progettare la mossa successiva... ma in questo caso anche un cieco si sarebbe accorto di quanto la situazione fosse critica. Nel tunnel erano evidenti le tracce di una qualche attività, anche se non era nulla di recente... la polvere era smossa, ma a giudicare da come si era depositata, ciò era successo diverso tempo prima. Il sistema di illuminazione però era stato distrutto, anche se le lampade restavano ancora appese alle pareti, seppur prive delle loro gemme di luce. E infine c'era il buio, che con il suo impenetrabile velo ricopriva qualsiasi cosa, rendendo difficile se non impossibile leggere altre tracce.
    Qualcuno o qualcosa si è divertito a rubare le gemme dentro le lampade.
    Per fortuna i minatori erano attrezzati e accesero subito le torce appese ai loro caschi, squarciando così parte dell'oscurità, anche se non era di certo abbastanza... ma per adesso dovevano accontentarsi anche di due metri in più. Il russo decise comunque di accettare l'offerta dei minatori, indossando a sua volta il casco protettivo, accendendo poi la torcia posizionata su di esso... poi non aggiunse altro, limitandosi a fare da apripista per sfruttare la sua abilità di riconoscimento delle tracce, sperando di vedere qualcosa in più, anche se era un'impresa titanica. Il gruppo avanzò quindi in silenzio per un po', circondato dal buio più fitto... fino ad arrestare nuovamente la marcia, non potevano farne a meno.
    L'odore del sangue appestava l'aria ferma del cunicolo e anche senza particolari abilità, era possibile notare la pozza rossa che stagnava sul pavimento, pietrificando l'intera spedizione. Ma oltre a ciò, più avanti nell'oscurità c'era qualcos'altro... qualcosa che in quel momento era indaffarata. Stava mangiando, il suono era inconfondibile. Nessuno probabilmente aveva il coraggio di domandarsi cosa stesse mangiando, oppure si... e quando lo fece successe il più classico degli eventi: il minatore spaventato cadde, portandosi con se tutta la sua ferraglia. Un secondo dopo due occhi rossi erano puntati su di loro, poi un ruggito agghiacciante gli investì.
    Violet... riesci ad analizzare la sua mente?
    Dimitriy cercò di restare calmo, anche per dare coraggio al gruppo: era uno solo, no? Loro erano tanti, potevano eliminarlo facilmente... mai un pensiero fu più sbagliato. Mentre era pronto a ricevere un attacco frontale, il russo sgranò gli occhi e per un istante si congelò sul posto. Poi la corazza di gelo esplose così come il suo senso del pericolo. Il nemico non era uno, non erano neanche due... erano semplicemente troppi.
    Merda! Siamo circondati: stanno arrivando.
    Sibilò a denti stretti, mentre afferrava i pugnali con forza. Scappare ormai era inutile, non sapeva quanto fossero vicini ma a giudicare dal numero... nella sua mente il risultato era sempre lo stesso. Cosa fare quindi? Dovevano provare e resistere.
    Dobbiamo restare in formazione, proteggete i minatori!
    Così avrebbe preso in mano il comando, ordinando ai suoi colleghi di posizionarsi attorno ai minatori e prepararsi allo scontro: ormai era inutile pensare alla fuga... i nemici erano ovunque e stavano venendo a prenderli.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: Ok.
    Ki: 110%

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:

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    Acchiappa la Talpa_


    «Ne prendo uno anch'io, grazie...»


    Mormoro pensierosa afferrando il caschetto con delicatezza ed indossandolo dopo averlo acceso. Il commento di Dimitriy sulle gemme mi sta facendo riflettere...Energia? Cibo o risorsa?, questo mi domando. Chi le ha prese le ha usate -o le usa tuttora- per uno scopo? La funzione primaria di queste gemme è quella di emanare energia, e l'energia serve alla vita, e può essere utilizzata naturalmente come fonte di sostentamento od artificialmente come risorsa tecnologica per la sopravvivenza. Può essere una tecnologia anche molto primitiva, come le scimmie che usano un rametto infilandolo in un termitaio e ritraendolo con attaccati tanti insettini buoni da mangiare.
    Per cosa lo usa, questo mostro che infesta le gallerie e fa esplodere la gente dall'interno?
    ...O forse è stato qualcuno di più intelligente di un animale, istintivo e ferale, che avrebbe forse fracassato le lampade e basta se il punto della questione fosse stata una eventuale fotosensibilità? O forse, appunto, questo "animale" possiede un'intelligenza ed un ingegno superiori a quanto ipotizzato inizialmente...

    E mentre cammino, mi accorgo che gli altri si sono fermati e così mi fermo anch'io, sollevando d'istinto lo sguardo interrogativo nella direzione che tutti stanno fissando. Un'ombra, una figura bestiale, che sta sgranocchiando qualcosa, con l'odore del sangue che inebria le narici in tutta l'area. Uno dei minatori si fa cogliere dall'irrazionalità, mette il piede in fallo ed dà vita ad un concerto sferragliante di attrezzi metallici che cozzano tra loro cadendo come una cascata scrosciante.
    Repentino e disumano, il mostro si volta e ci fissa, con occhi scarlatti come la pozza ai nostri piedi, emettendo un verso che mi scuote da capo a piedi in un brivido atavico ed ancestrale.

    ...C'è qualcos'altro, tuttavia, che contribuisce alla nascita di quel brivido. C'è la sua mente, in cui m'insinuo rapida e mossa dall'istinto prima dello scoccare della scintilla della battaglia. E non è tanto il carnaio, l'ammucchiarsi di pile di ossa, carne e sangue...
    È che lui sta guardando dentro di me. La sua mente sta ricambiando ciò che sto facendo.
    È una bestia psichica, un animale con poteri psionici. E forse non è nemmeno un animale, ipotizza il mio sesto senso addestrato ed acculturato da decenni di studio ed esperienza: forse è qualcosa di più, perché sicuramente sotto c'è qualcosa di più; l'ho avvertito chiaramente, sul fondo, sotto tutto lo sporco organico, sotto il sangue secco ed incrostato, i brandelli di carne ed organi, i residui di vite spezzate. Sotto, sotto la violenta ed insaziabile fame, c'è..
    .

    «Violet... riesci ad analizzare la sua mente?»

    «...U-uc-uccidilo. Dimitriy, uccidilo. UCCIDILO DIMITRIY FALLO USCIRE DALLA MIA MENTE UCCIDILO! UCCIDILO!!»

    “FUUUOOOORIIIIII!!!”


    Perdo la testa, e la mia risposta non è propriamente ortodossa, ma credo che Dimi riuscirà lo stesso ad intuire cosa ci può essere nella mente di quel...mostro. Mostro mostro MOSTRO! Non riesco più a pensare a quel...coso in nessun altro modo! È nella mia testa, anche se ho reciso violentemente il collegamento telepatico, e lo fisso ad occhi sgranati e bagnati e tremo paralizzata fino alle prossime parole del mio compagno di gilda, le uniche in grado di scuotermi...

    «Merda! Siamo circondati: stanno arrivando.
    Dobbiamo restare in formazione, proteggete i minatori!»


    È infatti la notizia di Dimitriy che ci sono altri nemici, tanti ed in avvicinamento, ad instillarmi il terrore, il senso di prigionia senza via di fughe e la mancanza di speranza necessari a farmi prendere in mano le redini della situazione. Certo, non in modo completamente razionale, ma questo è un meccanismo di protezione che ho forgiato in anni e anni di sforzi razionali, di ragionamenti e costringendomi a sperimentare ed agire così. E dopotutto, la miglior difesa è l'attacco, no?
    Per questo, qualcosa nel mio cervello va in overdrive e override, e prende il controllo su tutto il resto. Qualcosa di altrettanto potente e famelico ed istintivo, un distillato di pura, violenta distruttività -almeno secondo le mie emozioni-, l'unica speranza in grado di contrastare quell'ammasso nero di terrore e morte dagli occhi rossi.

    Combattere il fuoco con il fuoco.

    Ed è così, perciò, che la mia pirocinesi, quell'elemento di fuoco che ho imparato a padroneggiare con la mente e che incarna la mia parte più aggressiva, emotiva ed animalesca, decide che è ora di rompere qualsiasi briglia e scatenarsi, padroneggiando me ed il mio corpo: una vampata m'avvolge, trasmutandomi nell'incarnazione elementale stessa, un'atronach della fiamma
    .

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    «...UuuUUuuUUAAARRRGGGGHHHH!!!»

    “BRUCIA, ORRIPILANTE ABORTO!!!”


    ...E, l'istante successivo alla comparsa del mio nuovo aspetto, con un unico movimento fluido la stessa vampata converge in un torrente in piena di fuoco liquido. Si riversa nel cunicolo illuminandolo a giorno, senza pietà, in direzione del bastardo che ha osato sputtanarmi così tanto la mente da farmi perdere il controllo razionale -blasfemo eretico, perirai tra le fiamme dell'inferno violaceo per questo-. Una fiammata improvvisa, a bruciapelo, di alta potenza, convogliata da entrambe le mie mani e braccia slanciate verso di esso, mentre il mio volto è sfigurato dal grido di pura rabbia ed indignazione e sete di sangue che mi pervadono in questo momento. La paura è ancora forte, e non so se è coraggio o pazzia: so soltanto che posso contare solo su di me, nella mia vita, e che se resto ferma, inerme e senza difese, allora sono ferma, inerme e senza difese. Il che significa essere già morta. Ed ho deciso di non esserlo più. L'ho deciso tanto, tanto tempo fa.
    Ed ora, ogni volta che m'incazzo, ci riverso tutto quello che ho accumulato nelle esperienze precedenti. Per questo mi sa che a lui conviene morire adesso. Perché se sopravvive...gli mostrerò chi è il vero mostro, qui dentro
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali - spaventata, poi furiosa.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana all'80% (= 100% - 20%).

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).


    Attive

    ¬ Pirocinesi.
    Tra le altre conseguenze della psicocinesi e della magia, nella lunga lista dei poteri di Violet figura anche la pirocinesi, la capacità di generare e manipolare il fuoco tramite lo spostamento telecinetico delle molecole aumentandone l'oscillazione e quindi il calore, fino alla combustione. Può quindi usare tutto il reparto offensivo che il fuoco ha da offrire: sfere incendiarie, fiammate, colpi infuocati, diventare una torcia umana e così via, senza rimanere scottata dalle sue stesse fiamme (cfr. Alterazioni, tra l'altro).

    Riassunto Tecnico:
    - Pirocinesi: 2pt, Variabile (Alto)
    .

    Specchietto Riassuntivo_

    Prende il caschetto con la luce, sonda la mente della creatura, viene terrorizzata, poi istintivamente reagisce e contrattacca, sparando un Alto con la sua Pirocinesi contro il nemico.

    Note_

    ---.


    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Luogo: Merovish - Miniera Kanti



    Un'esperienza da horror che nessuno si sarebbe immaginato. Il palcoscenico era pronto, ogni elemento al suo posto. L'atmosfera era quella giusta e anche i personaggi erano perfetti. L'illuminazione si era interrotta: tutto il resto del corridoio naturale era nella completa oscurità. Alison non aveva per niente paura del buio, lei brilla in esso. Non è quello che potrebbe terrorizzare una ragazzina assetata di vendetta, forse qualcosa di ben peggiore poteva creare in lei una fifa tale da farla fuggire. Non sarebbe morta per nessun motivo al mondo, aveva un obiettivo troppo grande per finire i suoi giorni in qualcosa di totalmente fuori luogo. In qualcosa in cui non dovrebbe nemmeno esserci..se non fosse che apparteneva alla data organizzazione particolarmente legata al presidio meridionale. C'erano solo due caschi a disposizione e i due conoscenti presero l'iniziativa di averne uno.
    Ridicolo! - pensò, rimase sul lato esterno mentre pian piano cominciava ad avvertire una tremenda ansia. Si stavano avvicinando a qualcosa e più il suo sguardo si faceva serio e determinato, più il suo cervello cercava di mantenere il controllo..il suo cuore aumentava il numero di battiti. Ancora non stava sudando, ma avvertiva per certo un calore innaturale. Le labbra socchiuse erano indice di una respirazione forzata, tentava di prendere aria aspirando leggermente, così da non far notare a nessuno il suo stato psicologico. Anche l'ambiente era complice, quel luogo chiuso pareva condurli in un punto di non ritorno.
    Odio questo posto - strinse i denti, per lei l'oscurità è sbagliata, la gente si nasconde, il male si copre..il posto perfetto per i codardi che amano attaccare alle spalle. Lei odia i codardi. Strinse il pugno sinistro posto sul fianco, mentre quello destro stava ad altezza petto. Riacquisto sicurezza, quanto bastava per seguire il gruppo e continuare l'avanzata. Un passo dopo l'altro, il silenzio era fastidioso e si aspettava qualcosa da un momento all'altro. Le Ember Celica erano pronte a far fuoco, bastava un singolo gesto, sconsiderato, involontario, diretto..quel che fosse e avrebbe cominciato a fare fuoco senza pensarci ulteriormente.
    Che odore! - tutti si fermarono, uno dopo l'altro. La bionda portò il polso a coprire le narici, c'era un forte odore di sangue. Il terreno era umido e bagnato dello stesso liquido. Di fronte a loro..la creatura. Gli occhi della giovane si spalancarono, sorpresa e in parte intimorita. Quella cosa stava finendo di mangiare, non c'erano dubbi..il rumore era inconfondibile, non ci voleva un genio per capirlo. Stupidamente uno dei due minatori si fece prendere dal panico e fece scoprire tutto il gruppo, non permettendo loro di formulare un piano di sorpresa. Aggrottò le sopracciglia, per lei poteva andare più che bene, a quella distanza non poteva fallire, quanto può essere difficile mirare a qualcosa di grande, sempre se lo era, con dei pugni? Tremava la povera Alison, stavolta non per paura, nervosamente l'angolo della bocca tentava di tirare un ridicolo sorriso, totalmente fuori luogo. Era l'emozione, non c'era più nulla da temere, il loro nemico era di fronte a loro..niente di più facile.
    "Violet..??" - improvvisamente tutto cambiò, Dimitriy chiese alla sottoposta di indagare nella sua mente e, per un motivo a lei poco chiaro, sembrò andare fuori di testa. Ci mise qualche secondo per realizzare ciò che poteva essere successo, semplici ma forti ipotesi. Violet era su tutte le furie. Tutto stava improvvisamente andando a rotoli, nemmeno il tempo di pensare alla vittoria che già era caduta in errore, il nemico non era unico.
    "Merda..!" - scelse il lato che già stava proteggendo indirettamente, quello destro, con le mani alzate, pronta ad agire in qualunque momento. Il biondo informò loro della situazione: erano circondati. Di solito non seguiva gli ordini, di solito non faceva la parte che avrebbe dovuto fare qualcun altro..di solito non era Violet ad agire in quel modo. Aveva dato perfettamente l'esempio contrario, Alison era troppo tentava dal fare la prima mossa..dall'eliminare subito il mostro, dal prendere riconoscimenti e sentirsi orgogliosa delle sue capacità, magari riacquistando una certa fiducia da parte degli altri. Qualcuno le aveva rubato la scena e la sua reazione fu totalmente inaspettata, era messa all'angolo, non sapeva come agire, qualcosa non quadrava..era uscita fuori dagli schemi. Rimase sbigottita, ma allo stesso tempo affascinata e preoccupata per ciò che poteva accadere loro. Violet prese fuoco, ancora una volta, non per scena o gioco, per rabbia..al pari di lei quando non ci vedeva più se non il rosso.
    Poi sono io.. - fiamme, dirette verso il nemico, forse non era stata la scelta più giusta. Alison non avrebbe fatto altro che stare al suo posto, il desiderio di sopravvivere contro molteplici nemici cui la posizione non era chiara, oltre al fatto di non poterli vedere sul momento, obbligò la giovane a seguire il "consiglio" di Dimitriy. Magari le fiamme avrebbe dato, seppur per poco tempo, l'occasione di vedere come la bestia dagli occhi rossi fosse fatta.

    Stato Mentale: Normale - E adesso?!
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 12 + 12
     
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    Rumore di passi.
    Rumore di passi nel buio.

    Nonostante il loro team fosse uno dei più misti, sotto il punto di vista di abilità e campi di professione, il sangue freddo era staso sostituito dalla rivoltante scena accaduta proprio a qualche galleria sopra di loro.
    Eppure Karakuriki si muoveva con la stessa freddezza e attenzione che lo aveva caratterizzato fin dall’inizio, arrivando perfino a sorridere per il pensiero che stava formulando.

    "Buffo, no?! L'uomo è il più grande nemico di sè stesso. Guardate come un po di sangue e qualche lampada spenta gli hanno mandati in paranoia. Questa loro paura incondizionata non gli farà riflettere a mente lucida, potete starne certi."

    Scratch si voltò verso il proprio padrone, giurando a sé stesso, che per un’attimo, su quella sua faccia troppo vissuta per l’età della pelle, esso aveva un sorriso sadico al limite del malato.

    "Questo buio non mi piace! Non dovrebbe essere una galleria trafficata dai minatori tutto il giorno? Allora perchè manca la luce ..."

    Era talmente buio, che se non fosse stato per le torce del biondo e della ragazza che andava con lui, il Re Goblin non avrebbe mai visto le lanterne che erano appese alla parete.

    ”Chissà … forse qualcosa le ha divorate. Hahaha.”

    Mentre lo scambio di pensieri e informazioni riempivano la mente di Cut, i suoi passi continuavano a non fermarsi mai, nonostante si stesse trascinando dietro gli enormi guantoni di ferro che gli aveva costruito il compagno.

    "Cut?!"

    Come non alzare lo sguardo per le immagini che, come una bastonata, colpirono il cervello di Karakuriki attraverso il Chip.
    I fasci di luce dei compagni illuminarono qualcosa di contorto e immerso nel sangue, che alle esclamazioni sorprese del gruppo, rispose con un prorompente e feroce ruggito.

    ”Ma guarda, guarda cosa ci è capitato fra le mani.”

    I goblin, senza ordine alcuno, si spostarono per andarsi a disporre intorno al Re, che si trovava al centro del gruppo di minatori, in questo modo avrebbero difeso tutti.

    Eppure la paura talvolta riesce a far scacco matto anche solo con una mossa.
    Bastò un’ordine impartito male e la poca sicurezza che era rimasta, crollò come un castello di carte.

    ”Siamo circondati?! Beh non penso sia un problema se ognuno farà la sua parte, altrimenti era destino che dovessimo mor …”

    Qualcosa di caldo e luminoso attirò la sua attenzione.
    La ragazza, la stessa con cui aveva parlato nell’ascensore, divenne fuoco e fiamme, sfiorando la concretizzazione dell’inferno stesso e la sua freddezza si sciolse, divenendo timore assoluto.

    ”NO, FERMATI. QUI SIAMO CIRCONDATI DA …”

    L’attacco partì furioso come solo il fuoco poteva essere:

    ” … carbone”

    Karakuriki:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: Intimorito per ciò che sta per accadere

    Mana:100%


    Benedetto dal Maelstrom:

    -[Passiva di percezione del Maelstrom]


    Scratch:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: Spaventato


    Cut:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: Zazza

    Il Chip (Globale):

    -(Pensieri e Vista Condivisa)

     
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