[EM] Red Gold

L’Eredità dei Titani ~ Atto II

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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Con quanta facilità può andare in frantumi la disciplina, la volontà. Con quale velocità un buon piano, una strategia ben congegnata, può sfaldarsi come una matassa di code di ratto.

    Era bastata l'oscurità, con il suo opprimente sudario, e una presenza parzialmente occultata da essa, a mandare in tilt il gruppo di mercenari. Uomini e donne (e goblin) che avevano visto di tutto, calcando la superficie del semipiano. Veterani o novizi che fossero, il campo di battaglia per la sopravvivenza era la loro casa, il pericolo della morte una semplice coperta che utilizzavano per riscaldarsi nel giaciglio scelto per la notte.

    E nonostante questo, tutto andò a puttane.

    Dimitriy fu il primo a reagire, il primo a prendere in mano la situazione. Non tutti erano uomini suoi, in quella galleria, ma in qualche modo anche gli esterni, o per lo meno la maggior parte di loro, lo avevano inconsciamente eletto leader del gruppo. Se il sicario diceva di stare attenti, sarebbero stati attenti. I mercenari del Bazar delle talpe coprirono il fianco sinistro del gruppo, mentre gli esploratori delle distese desertiche si occuparono del destro. Il cunicolo non sembrava abbastanza grande per un imboscata... ma non si era mai troppo prudenti. I minatori, rimasti nel mezzo della formazione, si fecero più piccoli possibili, sbirciando di tanto in tanto oltre le spalle dei loro protettori per cercare di scorgere quale fosse la minaccia... ma dal buio, solo quei due occhi di brace accompagnarono il verso dell'animale.

    Lo status quo, ad ogni modo, durò meno di un istante.
    Violet, reduce della tentata intrusione mentale della bestia, si tramutò in un avatar delle fiamme e dell'ira, spezzando la formazione appena creata. Chi le era vicino saltò indietro per la sorpresa, i minatori la fissarono con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata, incapaci di pronunciarsi.
    Ferma! tenta il mercenario che, poco prima, aveva colpito il Krigher con il suo pugnale, unendosi al coro disperato del re dei Goblin.

    Entrambi gli avvertimenti arrivarono troppo tardi.

    Il tempo parve rallentare fino quasi a fermarsi. Il cunicolo era ora illuminato a giorno, mentre ogni irregolarità nelle pareti proiettava un filo d'ombra quasi teatrale lungo la superficie rocciosa.
    Il velo di luce fu squarciato, e per un istante, un singolo momento quasi impercettibile, ecco che la creatura venne rivelata al gruppo.
    Un incubo di arti e denti si palesò alla luce delle fiamme vendicatrici di Violet. La creatura aveva tre paia di zampe, due delle quali usava per reggere il corpo, mentre quelle anteriori, che terminavano in due mani artigliate dalle dita alienamente lunghe, reggevano ciò che restava del suo pasto. Il corpo aveva un che di insettoide, ricoperto da un esoscheletro marroncino a sua volta rinforzato da scaglie più scure. Il cranio era insolitamente allungato e ampio, ma il dettaglio più inquietante era la bocca: uno squarcio irto di denti che parevano più artigli affilati.

    Presa alla sprovvista, la creatura venne investita in pieno dalle fiamme della ragazza, urlando il suo dolore e la sua sorpresa. Il colpo sembra averla ferita gravemente, ma non avete certo il tempo di accertarvene.

    Se il tempo prima era come se si fosse fermato, ora andava tutto più veloce, come a recuperare il tempo perduto.
    Il primo a reagire è il mercenario del deserto. Senza dire nulla, il piccolo ometto celato dietro il casco sferico afferrò saldamente il colletto della giacca tattica del compagno e, chinatosi, preme un pulsante della censura. Un arpione metallico schizza fuori dal suo zaino, sparato nell'oscurità del tunnel dal quale siete arrivati. Un istante dopo, i due spiccano il volo, trascinati indietro dalla fune d'acciaio dell'arpione, collegata probabilmente ad un meccanismo nascosto nello zaino.

    Merda! fa tempo a dire invece il capo dei minatori, mentre lui e i suoi uomini scattano in piedi e cercando disperatamente di correre indietro, tornando da dove erano arrivati.

    Se qualcuno poteva avere dei dubbi circa il comportamento degli alleati (come ad esempio i due mercenari del Bazar delle talpe, che in quegli istanti erano rimasti fermi e perplessi), vennero completamente fugati dopo che un rumore assordante esplose a una ventina di metri da loro.

    Le fiamme di Violet infatti avevano appena fatto reazione con una sacca di gas naturale sviluppatasi nel cunicolo. Un fenomeno abbastanza comune, nelle miniere di carbone: motivo principale per cui nei tunnel venivano usate lampade elettrige, gemme di luce... al limite, piccole candele.

    La cascata di fuoco e furia proiettata dalla telecineta fu più che sufficente a generare una grossa esplosione.

    Cazzo! Via, VIA!

    L'esplosione, avvenuta relativamente distante dal gruppo, era solo la punta dell'iceberg. L'aria venne come risucchiata all'indietro, ad alimentare un gigantesco ritorno di fiamma che minacciava di inglobare l'intero tunnel.
    In oltre, scossoni e rumori di cedimento preannunciarono lo scenario più nero.
    Il tunnel stava per crollare. Tonnellate e tonnellate di pietra, terra e carbone stavano per sotterrare tutto e tutti.




    I dettagli in bacheca.
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Da quando le cose avevano preso ad andare così male? Probabilmente non ora, sicuramente era una conseguenza di ciò che era accaduto prima... in un'altra vita magari. Una di quelle colpe che si ereditavano di generazione in generazione, creando un accumulo di sfiga che superava i confini dello spazio e del tempo per poi esplodere, senza preavviso, causando danni incalcolabili e talmente inaspettati, da generare ripercussioni per altri millenni... facendo ripartire un'altra volta il circolo vizioso. Era così che funzionava la sfortuna.
    Dimitriy si fidava dei suoi sottoposti, soprattutto quando era lui stesso a sceglierli e sapeva cosa aspettarsi da loro... li studiava, leggeva i loro fascicoli e le attitudini sul campo. Difficilmente qualcosa sfuggiva al suo controllo, ma evidentemente anche uno come lui poteva sbagliare... oppure era, come detto sopra, uno di quei momenti di sfiga atavica e incontrollabile. Aveva fatto una semplice richiesta a Violet, ma non avrebbe mai immaginato che da quella consulenza ne sarebbe scaturito un demone ricoperto di fiamme incazzato nero... e lo sapevano tutti che il fuoco e i tunnel minerari non andavano proprio d'accordo.
    Il russo fece appena in tempo a voltarsi, sgranando gli occhi per la sorpresa, prima che Violet lasciasse deflagrare la sua ira agli indirizzi del mostro avvolto dal buio. In quel momento anche un tipo freddo come Dimitriy rimase paralizzato dal terrore, purtroppo però aveva dalla sua tutte le ragioni di quel mondo... perché lui sapeva cosa sarebbe successo di li a poco. Il tunnel infatti ingoiò le fiamme e, come se soffrisse di una possente indigestione, restituì ciò che aveva appena divorato con gli interessi. Il senso del pericolo del biondo esplose ancora, così come era esploso tutto quanto e incurante dei crolli, il ragazzo si erse a difesa dei suoi alleati.
    Scappate! ORA!
    Nell'istante successivo una luce rossa avvolse l'assassino, essa esplose squarciando maglia e cappotto, liberando così la croce d'acciaio che portava sempre al collo... e che mai aveva brillato così tanto. L'energia accumulata era terrificante, ma fortunatamente i suoi non erano effetti negativi... quando infatti il sicario mosse le braccia in avanti, una cupola cremisi fece da tappo nel tunnel, bloccando l'ondata di fuoco prima che potesse investire tutti quanti. Fu un gesto nobile, ma anche terribilmente rischioso: Dimitriy era rimasto immobile, alla mercé della pioggia di detriti dovuta all'esplosione. Una piccola pietra lo colpì sulla fronte, facendolo sanguinare... ma lui rimase fermo, fino all'esaurimento delle fiamme. Solo dopo si sarebbe mosso, in un modo o nell'altro, per cercare di sfuggire al crollo.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: ...
    Ki: 70%

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
    ₪ Croce della Dama
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile: Consumo Critico]
     
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    Acchiappa la Talpa_


    Le urla e le esclamazioni di amici e colleghi sono flebili e vane, rispetto al marasma di fuoco, paura ed ira che vortica nelle mie orecchie, nella mia testa. Il lampo delle mie fiamme illumina a giorno la galleria e la bestia, mostrando qualcosa di alieno e terribile ai nostri occhi: sei zampe, fila di denti come rasoi...e soprattutto, fattezze insettoidi. Esoscheletro, scaglie, testa...Tutto mi ricordava gli screamers, quei bastardi figli di puttana contro cui la mia razza combatte tuttora in diverse dimensioni del multiverso, contro cui ha costituito l'alleanza denominata "Confraternita Zorak" e per cui addestra eserciti propri ed altrui. Ecco cos'è stato, forse, a triggare questa reazione così altamente istintiva: un riflesso incondizionato, ma anche tutto l'allenamento militare vissuto, e tutte le notizie dal fronte assimilate durante un'intera vita. Viscidi insetti troppo cresciuti, che catturano in un raccolto eterno miliardi di individui di ogni specie, conservandoli in un'esistenza sospesa per drenarne l'essenza vitale a poco a poco, quel tanto che basta per mantenersi immortali e sempre potenti.
    E questo forse è uno di loro, o forse una loro variante, o forse è solo un incubo partorito dalla stessa mente che ha dato loro vita...ma, in ogni caso, questo è un incubo che non è più, perché il suo corpo diventa simile alle pareti carbonifere grazie al mio attacco.

    Ghigno di soddisfazione, nel vederlo contorcersi ed urlare. È una rabbia viscerale, famelica, qualcosa che è rimasto sopito nel profondo: è lo sfogo di una ragazza che ha sempre cercato di comportarsi ben oltre il "bene" per tutta la sua vita e che, ogni volta, puntualmente, riceveva solamente fango e sputi sul suo bel visino candido ed innocente. È il rancore verso il mondo, l'intero multiverso, l'intero spazio-tempo, l'intera vita e le sue modalità schifosamente inique ed ingiuste. È la soddisfazione di aver prevalso, almeno in una goccia in mezzo al mare che è l'esistenza intera, per una volta.

    ...E poi arriva la coscienza. La coscienza di aver perso la testa, di aver contravvenuto alla regola base del "Pensa sempre a quello che fai". La coscienza che, purtroppo, è un fardello pesante, quello dell'autocontrollo, ma anche vitale.
    E con essa arriva lo sgomento, infatti: ho agito d'impulso, atterrita da quel mostro assoluto, e il mio corpo non è stato più mio. E la conseguenza è ciò che si para davanti ai miei occhi: un'enorme fiammata di ritorno, più di quella che ho lanciato io. Una fiammata che risucchia l'aria, che fa crollare la volta sopra le nostre teste, che mette in pericolo tutti.
    Lo sgomento, di aver messo in pericolo persone che avrei dovuto proteggere. Lo sgomento di aver fallito, io, io-razionale, nel controllare la me-emotiva. Lo sgomento della gravità delle mie azioni, e delle conseguenze delle mie azioni.
    Lo sgomento di vedere Dimitriy, costretto ad intervenire per salvare tutti quanti dalle conseguenze delle mie azioni. Lo sgomento di vederlo sacrificarsi, di...

    Io avevo chiesto proprio a lui di ucciderlo, di uccidere quel mostro, di farlo uscire dalla mia testa...Di darmi una mano. Di proteggermi. Ma lui no, lui aveva scelto di giocare in difesa, di...
    Sono triste mentre penso queste cose, e mentre ripenso a ciò che è appena accaduto. Al fatto che non ci fosse nessuno a proteggermi: ero sola, di nuovo, ancora una volta in vita mia. Nessuno stava badando a me, perché lui era impegnato a pensare al fulcro della missione, ai minatori. È sempre così, e come posso biasimarlo, in fin dei conti? Potevo contare solo sulle mie forze, dovevo...agire. Dovevo attaccare. Non potevo, non potevamo, stare fermi ad aspettare che quella bestia e tutti i suoi simili ci sciamassero addosso, banchettando con le nostre carni, strappandocele di dosso come lupi famelici con agnelli. Come può qualcuno biasimarmi? Questa è la vera domanda. Perché io lo sto facendo. Eppure...No: dovevo agire.


    Così come devo agire ora.
    Scatto, di nuovo col mio aspetto normale a testimoniare la ritrovata lucidità, e raggiungo il fianco del mio amico. Perché lui è mio amico, nonostante tutte le vicissitudini in cui siamo invischiati e immersi
    .

    «...»


    Sono al suo fianco, e vorrei dire qualcosa mentre alzo le mani verso il soffitto. Vorrei trovare le parole, ma cosa potrei dire? "Ti proteggo io"? Dopo averlo messo in pericolo? "Non morirai oggi"? E con quale sicurezza potrei affermare una cosa del genere? "Scusami, mi dispiace"? Mpf, banale, fin troppo sciocco e sproporzionato rispetto al puttanaio che ho causato...
    No, resto zitta, e faccio fluire la mia energia mentale verso l'alto in modo tale da aprire quattro mini-wormhole sopra le nostre teste lungo il tunnel: proteggo lui e gli altri fino all'ascensore, mi sembra il minimo dopo ciò che hanno dovuto subire per colpa mia
    .

    «...N-...Non ti lascio solo...»

    “Che stupida...”


    Mormoro, con un filo di voce, come una ragazzina delle superiori, vergognandomi e sentendomi davvero stupida, anche per ciò che lui rappresenta per me. Sono ancora combattuta: una parte di me giustifica le mie azioni, trovandole necessariamente ed inevitabilmente consequenziali alla mia condizione psicologica, alla situazione in cui mi trovavo; un'altra parte di me, il super-io, continua a rimproverarmi ché avrei dovuto attivare le mie difese psioniche e autocontrollarmi di più. Purtroppo non sono perfetta. Purtroppo la mia metacognizione non è infallibile. Purtroppo, sono solo una misera creatura in un mare spazio-temporale senza senso né regole se non quelle fisiche e quelle evolutivamente istintive, contro cui ogni pensiero razionale è una lotta.

    «Basta così! Andiamocene!»

    “Non ci rimane molto altro tempo, maledizione!”


    Resto al suo fianco fino all'ultimo, fino a che non ha assorbito l'intera esplosione, e poi cerco di trascinarlo via da quell'inferno di fiamme e macerie che piovono senza pietà. I miei buchi neri non reggeranno a lungo, non basteranno per inghiottire tutta la roccia dell'intero cunicolo. Dobbiamo sbrigarci a scappare, non c'è altro da fare.
    E poi, all'ultimo, mentre corriamo, mi viene un'idea: non ho il minimo indizio per sapere se funzionerà, perché non l'ho mai provato prima d'ora, ma...a mali estremi, estremi rimedi. Mi volto col viso verso di lui, cerco la sua mano, ed infine provo lo scatto rapido: se abbiamo fortuna, riuscirò a portare anche lui. Non l'ho mai fatto, non ho mai scattato distorcendo lo spazio-tempo mentre tenevo la mano a qualcuno. Forse non riuscirò a portarlo con me, ma...ho questa opzione, c'è questa possibilità: se dovessi riuscirci, avrò aumentato le sue chance di sopravvivenza. Ormai la sua vita, così come la mia e quella di tutti gli altri, è unicamente nelle mani del "Fato"
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali - Senso di colpa.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 60% (= 80% - 10% - 10%).

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).


    Attive

    ¬ Piegare lo Spazio-Tempo.
    Questo potere richiede notevoli conoscenze scientifiche e forza mentale, ma a Violet non mancano e ciò le apre infinite porte, letteralmente. Infatti, attraverso l'apertura di portali dimensionali più o meno stabili od effimeri e di larghezza variabile (tanto da risucchiare all'istante solo lei oppure rimanere aperti e larghi per permettere il passaggio di più oggetti o persone), la ragazza ha potuto e può tuttora sperimentare l'ebbrezza di viaggiare avanti ed indietro nel tempo, in qua ed in là nello spazio (tra universi e dimensioni del multiverso, grazie anche all'esplorazione prodromica tramite astral projection et similia) di fatto teletrasportando sé stessa e/o altri oggetti/individui, e così via. Questo straordinario potere può inoltre essere usato per proteggersi completamente da situazioni di imminente e mortale pericolo, o per (tentare di) schivare attacchi di qualsivoglia natura (fisica o magica) dissolvendosi/smaterializzandosi per pochi istanti o dissolvendo/smaterializzando essi stessi, o raggiungere l'interno di un contenitore chiuso infilando la mano in un mini-portale, raggiungere in un battito di ciglia un posto vicino bruciando pochi metri in un soffio e così via.

    Riassunto Tecnico:
    - Portali: 2pt, Variabile[LOCKED] (Medio)
    .
    - Spostamento Rapido: 2pt, Variabile[LOCKED] (Medio)[/color].

    Specchietto Riassuntivo_

    Ritorna in sé, apre 4 portali (Medio) lungo il soffitto per paraculare tutti dai massi e poi scatta rapidamente (Medio) cercando di portare anche Dimi.

    Note_

    ---.


    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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    Luogo: Merovish - Miniera Kanti



    Non tutti sanno cosa succede nelle miniere. Per Alison è la prima volta e non ha mai approfondito molto l'argomento. Non ne sa praticamente niente, solo le informazioni comuni, ciò che sanno tutti..insomma nulla. Sente più di una persona gridare invano, tentare di fermare il disperato colpo infuocato di Violet.
    Che cazzo hanno? - si chiese perplessa, non riusciva a comprendere l'atteggiamento degli altri, sembravano tutti così spaventati, preoccupati per qualcosa che Alison non si sarebbe mai aspettata. Prima guarda loro, poi l'altra ragazza e infine ciò che aveva colpito. E' stato un attimo, l'illuminazione prodotta dalla fiammata aveva permesso di vedere un pochino com'era fatto il mostro. La bionda non fu troppo attenta e non fece tanto caso all'apparenza. Non poteva nemmeno sapere come sarebbe andata a finire. Ecco che la fiamma torna indietro..aspetta, torna indietro?
    "Mi prendi per il culo?" - retoricamente osservando sbigottita ciò che stava accadendo. In sintesi, l'attacco micidiale di Violet aveva un effetto collaterale, insomma..l'ambiente era totalmente inadatto e aveva provocato un effetto di ritorsione, un'enorme esplosione si stava avventando su di loro e la giovane era, probabilmente, quella che le più basse possibilità di rimanere in vita. Alison non aveva nulla per difendersi da una simile esplosione, aveva bisogno solo una grande dose di fortuna e coprirsi almeno, fin quanto poteva, con le Ember Celica. Tutto si bloccò, un'immagine ferma, nemmeno stessero girando un trailer a computer. La giovane poteva vedere, in quel momento, solo attraverso un occhio, visto che l'altro era in parte coperto dalle braccia. Davanti a lei c'era Dimitriy, avvolto da una luce anormale cremisi, le braccia poste in avanti e qualcosa che lo circondava..pareva una cupola protettiva. Dietro di lei alcuni se l'erano già data a gambe, nel mentre il tempo riprese a ritmo rallentato. Stava perdendo l'equilibrio per l'onda d'urto e il suo sguardo si pose, casualmente, verso il soffitto. Stava crollando. Non se lo chiese, non ebbe il tempo, ma sentiva che stava rischiando davvero grosso..però non doveva andare in panico, non doveva agire istintivamente, doveva reagire e muoversi, senza attendere che qualcosa le fosse andato incontro o che qualcuno l'avesse aiutata a scappare. E, come qualcuno divino avesse schioccato le dita, il tempo riprese la sua normale corsa. La giovane spostò appena in tempo la gamba sinistra dietro per non cadere e riprendere equilibrio. Scostò le braccia dal viso, la destra tesa in avanti verso il basso, mentre l'altra piegata ad altezza vita.
    Devo fuggire..! - è l'unica cosa a cui pensava, tra determinazione e timore, non poteva agire per gli altri, non aveva nulla per salvarsi..non era il suo desiderio più grande, egoista in questo senso, doveva pensare solo a se stessa, come sempre, anche mentre gli altri si davano da fare per il gruppo. Non era colpa sua, non è stata lei a creare quel disastro, non ha le capacità per fare quello che fanno altri, lei..insomma, gioca il ruolo di chi sta davanti e picchia, mentre qualcuno le copre le spalle. Violet stava usando qualche suo trucco paranormale per creare quelli che sembravano buchi neri in grado di aspirare la pioggia di detriti causata dall'esplosione. Invertì la posizione delle braccia, stavolta ponendo la sinistra ad un'altezza più elevata, mentre l'altro braccio piegato all'indietro era pronto a sparare. Non avrebbe dovuto provocare nulla, i suoi semplici colpi non dovevano certo essere a pari di ciò che aveva fatto Violet..in fondo, doveva andarsene da lì, non importa cosa avrebbe fatto o chi avrebbe danneggiato, non vuole morire, semplice. Sparò quindi un colpo portando avanti e stendendo il braccio destro e sfruttò il rinculo per eseguire uno spostamento rapido. Essendo Dimitriy e Alison non allineati, non avrebbe dovuto colpirlo alle spalle. Non bastava una sola volta, avrebbe ripetuto di nuovo l'azione appena i suoi piedi poggiarono di nuovo il suolo irregolare. Caricò il braccio e diede il secondo colpo con l'altro braccio, effettuando un secondo scatto, poi da lì..voltò le spalle e cominciò a correre più veloce che poteva. Non si voltò per niente al mondo, nemmeno tentò di guardare ai lati con la coda dell'occhio.
    Corri! Corri! Corri! - il cuore batteva forte e le orecchie le permettevano si sentire l'assordante rumore, sperava di che quello si sarebbe presto fermato, che non fosse andato avanti, che nulla l'avesse raggiunta.

    Stato Mentale: Normale - Merda! Merda! Merda!
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 90%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 11 (12) + 11 (12)
    Passive:
    The Brawler [Passiva di 25% in Forza, Destrezza, Resistenza e Velocità]
    The Fighter [Passiva di Riflessi + Passiva di Istant Casting]
    Attive:
    CITAZIONE
    Nome: Recoil (x2)
    Tipologia: Supporto - Offensiva
    Raggio: 5 metri - 7 metri
    Descrizione: Alison sfrutta il rinculo di un colpo di proiettile per eseguire uno scatto di alcuni metri. La direzione sarà opposta allo sparo, può usufruire dell'abilità bersagliando oggetti solidi o a vuoto. In questo modo è capace di spostarsi rapidamente verso il nemico o allontanarsi da esso, inoltre può eseguire spostamenti verticali colpendo sotto di lei. Può raddoppiare la distanza usando due volte la stessa abilità.
    Una variante offensiva permette ad Alison di sparare un colpo a vuoto o a una superficie per raggiungere un nemico e colpirlo con un pugno, come un treno, volendo può sparare o utilizzare una seconda tecnica al termine di questa.
    [Consumo: Basso][Consumo: Medio - Danno Fisico: Medio][Basso]
     
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    Il fuoco in uno spazio chiuso poteva essere pericoloso, ma in un cunicolo dove si radunavano tutti i vari gas prodotti dalla terra era sicuramente letale.
    Karakuriki ciò lo sapeva molto bene.
    Le sue esperienze nei cunicoli non si fermavano a qualche picconata ben data o a un sasso troppo duro da rompere con gli attrezzi. Durante una delle tante esplorazioni nella “Mascella dell’Inferno”, un canyon sotterraneo situato sotto il ponte di FerroLegno, la sua squadra ebbe la brutta esperienza dell’accendere una torcia in mezzo a una camera a gas.
    Per loro fortuna però quella volta vi era Hgdfoi, un goblin nato dalla necessità del dover mangiare fiamme per poi riusarle quando faceva troppo buio e perfino lui, nato per quell’esatto compito, quella volta ebbe grosse difficoltà a gestire la fiammata.

    Ma li era tutta un’altra storia.
    I più furbi volarono via come passeri di campo, consapevoli che sarebbe successo il finimondo dentro quella galleria, ma il Re sapeva che le possibilità di sopravvivenza erano poche, almeno che uno di quello stupido gruppo avesse abilità ultraterrene.

    ”Muoio per degli umani … lo sapevo che sarebbe finita così.”

    Eppure la fiammata venne bloccata, proprio da uno di quelli stupidi umani.

    ”Ebeti a causare casini, tanto quanto a cercare di arginarli.”

    Fosse avevano una speranza.
    Fece cenno ai goblin e iniziò a correre, fregandosene di chi restava indietro, di chi aveva causato quel macello e di chi stava provando a risolvere.

    ”Ragazzi, non so se c’è la faremo. Ma se sopravviviamo … gli voglio tutti morti.”

    Disse correndo più veloce che poteva.

    Karakuriki:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: Spaventato ma risoluto

    Mana:100%


    Benedetto dal Maelstrom:

    -[Passiva di percezione del Maelstrom]


    Scratch:

    Stato Fisico: Ottimale

    Stato Mentale: Spaventato


    Cut:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: ZAZZA


    Il Chip (Globale):

    -(Pensieri e Vista Condivisa)

     
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    Tutto si ferma.
    L'aria è satura di fumo e detriti. Il soffitto roccioso è uno squarcio in movimento, come se avesse vita propria. Il terreno, dapprima uniforme e delineato, diventa un labirinto di massi e fiamme.
    Le fiamme impattano contro lo scudo di Dimitriy, che va subito in frantumi. Il calore delle fiamme avvolge i presenti, senza però danneggiarli.
    I più saggi sono già metri avanti, persi nell'oscurità.

    Un masso cancella da Endlos un minatore, schiacciandolo e frantumandone il corpo con un rumore talmente agghiacciante che i presenti sono fortunati a non poter udire. Il gruppo di mercenari fa appena in tempo a vedere il minatore capo urlare qualcosa... ma anche quelle parole vengono coperte dal fragore dell'inferno.
    Chi si proietta lontano, chi semplicemente corre, chi ricorre ai propri assi nella manica per salvare la pelle. Incredibilmente, in tutto quel casino, qualcuno riesce a non pensare solo a se stesso, ma anche ad aiutare gli altri.
    I buchi neri evocati da Violet riescono in un primo momento ad arginare il crollo, ma è solo questione di secondi. Massi sempre più grandi riescono a varcare le difese della telecineta, minacciando di uccidere sia lei che il russo.
    Fortunatamente, quando questo accade, siete già lontani.
    Alison invece sfrutta le sue armi, utilizzando a proprio vantaggio il rinculo delle Celica per sgusciare via da quell'inferno.
    Il Re dei Goblin e compagni seguono l'esempio dei minatori, schizzando via alla prima avvisaglia di pericolo.
    Il percorso è quasi impossibile, visto che gli unici due mercenari ad esser stati benedetti della luce dei minatori sono rimasti indietro. Più volte, il gruppo rischia di inciampare, di addossarsi l'uno all'altro, perfino di scavalcarsi a vicenda.
    Ciechi e indifesi, attaccati alla vita come solo chi sta per morire può essere.

    Ecco che un masso falcia via un altra vita. Vedete solo una sagoma cadere a terra, la testa delineata da un profilo innaturale. Accanto a Violet, un minatore incespica e cade, restando indietro.
    Perfino voltarsi per dargli un ultima occhiata è inutile: dietro di voi vi sono solo rocce.

    La ragnatela di cedimenti e detriti vi segue per tutto il tragitto, espandendosi e precedendovi sempre di qualche passo. Ormai è solo questione di tempo, prima che il cedimento a catena diventi più veloce di voi e vi seppellisca vivi.

    Infine, una luce in fondo al tunnel. Tornate improvvisamente a vedere, e un barlume di speranza vi si accende in viso.
    La luce, e la gabbia traballante con la quale vi siete calati in quell'inferno. Al suo interno, il minatore capo, i due mercenari del deserto … e basta.
    Il mercenario che ha usato l'arpione per scappare all'istante ha la mano sulla leva, pronto a torcerla nel momento in cui qualcun altro fosse riuscito a salire a bordo. Il casco sferico cancella qualsiasi smorfia di preoccupazione, facendolo sembrare un bambolotto abbandonato in un incendio.

    Il primo a raggiungere il montacarichi è Karakuriki con i suoi due compagni, praticamente illeso. Gli abiti sporchi di polvere e fuliggine, uno dei due goblin leggermente ferito al capo, un filo di sangue che gli scorre fra gli occhi.

    Subito dopo è il turno di Dimitriy, che varca la soglia della gabbia senza un graffio. I vestiti e il capo carichi di polvere e anneriti dal fumo. La sua agilità e velocità lo hanno probabilmente aiutato molto in quell'inferno, aiutandolo a scavalcare detriti, ostacoli... probabilmente anche compagni, inconsciamente.

    Violet e Alison sono le ultime a correre disperatamente verso la salvezza. Attorno a loro, i crolli si fanno sempre più decisi, gli scossoni sempre più possenti. La rete di fratture e cedimenti sopra di loro le ha finalmente superate, mentre massi sempre più grossi si proiettano verso di loro.

    Dobbiamo andare.
    Aspetta.
    Dobbiamo andarcene, ora!
    ASPETTA!

    Un secondo boato si avverte dal fondo del tunnel. Una seconda esplosione, forse, oppure un cedimento più grosso. L'aria viene risucchiata verso l'interno della galleria, per poi essere risputata fuori carica di polvere e detriti.
    Una grossa porzione di soffitto si stacca, investendo Violet e schiacciandola a terra.
    Merda! il mercenario delle sabbie scatta istintivamente in avanti, mentre il compagno lo sostituisce alla barra di emergenza.
    Il corpo della ragazza giace inerme sulla nuda roccia della galleria, mentre altri massi la mancano per un soffio. La gamba destra della telecineta è schiacciata sotto il masso che l'ha travolta, grosso quasi come un menir. Il mercenario estrae da sotto le vesti un grosso fucile e, dopo un micro secondo di esitazione, polverizza il masso che ha colpito la ragazza. Poi senza pensarci troppo la afferra e fa scattare l'arpione, esattamente come aveva fatto poco prima.

    Il cavo metallico saetta in avanti, agganciandosi alla gabbia. Prendi la mia man... comincia, allungando un braccio dove, pochi istanti prima, c'era Alison.
    Ma la ragazza è scomparsa. Al suo posto, una tonnellata di rocce, sabbia e detriti che continua ad avanzare, come un gigantesco mostro pronto ad ingoiarli.

    Il mercenario impreca qualcosa, il rampino si attiva e il suo corpo e quello di Violet vengono scaraventati nel montacarichi.

    VIA!
    La barra viene tirata con forza, il montacarichi si chiude e la gabbia comincia ad alzarsi, lentamente...

    No no no no no! la gabbia si ferma, come se fosse rallentata da qualcosa.
    La torcia del minatore illumina le maglie della gabbia, rivelando una mezza dozzina di esseri del tutto simili a quello trovato nella galleria, che cercando di infilare le loro oscene braccia all'interno della gabbia per prendervi.

    Anche loro, come voi, stanno cercando di scappare... ma il peso, ora, è troppo.

    La catena che regge il montacarichi si spezza con un rumore così secco da sovrastare qualsiasi altra cosa.
    Come un corpo morto, la gabbia cade nel vuoto, e nell'oscurità.


     
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    Dimitriy attese fino all'ultimo, anche quando la sua barriera andò in pezzi per il calore eccessivo, decise di muoversi per ultimo... per proteggere più persone che poteva, ma ormai sembrava comunque troppo tardi. Sapeva però che non poteva morire, non con tutte quelle persone che dipendevano da lui e che si fidavano delle sue capacità. Il suo istinto di sopravvivenza, forgiato in mille battaglie, ebbe quindi la meglio e il suo corpo reagì di conseguenza, scagliandolo in avanti e dimostrando quanto il suo soprannome fosse azzeccato. Proprio in quel momento trovò la mano di Violet, la strinse, ma quel contatto durò troppo poco.
    Il soffitto ormai si stava sbriciolando, massi sempre più grossi si schiantavano al suolo mietendo le prime vittime... e a causa di uno di questi, il russo perse il contatto con la fanciulla, riuscendo tuttavia ad evitare una morte orrenda per entrambi. Continuò quindi a correre, convinto che tutti riuscissero a seguirlo per mettersi in salvo. Il caos però era spietato e non faceva prigionieri, i massi minacciavano di seppellirli vivi e giunti a una situazione simile, inconsciamente ogni scrupolo svaniva e si pensava solo a salvare la propria vita. Anche il biondo era umano, come tutti non voleva morire e quindi corse verso la salvezza... una salvezza che scorse alla fine del tunnel: erano tornati nella sala principale. La gabbia era li, tre sopravvissuti al suo interno... e come non mai quella luce così fredda sembrava stranamente calda e accogliente.
    L'assassino si fiondò dentro al montacarichi, appoggiandosi alla parete opposta con le mani per prendere fiato. Strinse le maglie metalliche, girandosi poi immediatamente... era da solo. Osservò il tunnel con gli occhi sbarrati: Alison e Violet erano ancora in pericolo, correvano ma il cunicolo sembrava una bocca piena di denti che stava per serrarsi sulle due ragazze.
    Forza. Forza. Forza.
    Sussurrava con i pugni stretti, voleva aiutare ma era impotente. Sperava che il Fato non pretendesse un prezzo troppo alto... ma questa volta sembrava che il suo miglior alleato fosse proprio sul punto di tradirlo. Una nuova esplosione riempì il cunicolo, nuovi crolli fecero tremare la roccia: la neuromante si salvò miracolosamente da un crollo, ma il masso le schiacciò la gamba al suolo... ma per fortuna, nella sfortuna, uno dei mercenari si prodigò per aiutarla, polverizzando la roccia che costringeva la giovane a terra... ma purtroppo Alison non fu così fortunata. Stava per fare una pazzia Dimitriy, era già pronto ad andare a recuperarla nonostante la fine imminente... ma la Morte fu molto più rapida e risoluta di lui.
    ALISON!
    Fece appena in tempo ad allungare la mano in avanti, prima di vedere la ragazzina scomparire sotto migliaia di tonnellate di detriti. L'aveva persa, ed era soltanto colpa sua. Strinse il pugno. Il cuore prigioniero di una morsa dolorosa. Ancora una volta non era riuscito a salvare un suo compagno, era un vero fallimento come uomo. Come soldato. E ancora una volta una giovane vita si era spezzata davanti ai suoi occhi, proprio come Jacob, senza che potesse fare nulla per impedirlo. Ma questa volta non se lo sarebbe perdonato e avrebbe fatto di tutto per cambiare l'ordine delle cose. Questo pensava mentre afferrava Violet al volo per evitare di farla finire sulla parete metallica, ci finì lui con la schiena. Doveva salvare almeno lei.
    Eppure non era neanche tanto probabile riuscire a salvare almeno se stesso. L'ascensore bloccato infatti fece sollevare il capo a uno sconvolto Dimitriy, notando così quella selva di zampe artigliate protrarsi verso i sopravvissuti: anche le bestie cercavano la fuga, ma con il loro comportamento non fecero altro che condannare tutti quanti. La mente del russo però era lontana, seduto a terra con la psiomante appoggiata al suo petto sembrava totalmente fuori posto. Quando la catena si spezzò, strinse quel corpo privo di sensi e chiuse gli occhi. Se doveva morire, voleva farlo stringendo tra le braccia la persona che amava.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: ...
    Ki: 70%

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


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    L’ultima volta che aveva dovuto correre per salvarsi la vita fu quando dovette scappare dal palazzo reale del suo mondo.
    Nella sua mente erano ancora rimasti i soprusi che dovette subire nella stanza delle torture, le angherie e le punizioni fisiche per aver pronunciato quella semplice frase, in cui ammetteva, che sotto le fondamenta di tutto il regno vi era una “Tana”, un covo popolato da esseri conosciuti come goblin.
    Come un’incendio che avrebbe divampato tutto, fu esattamente quello che fece scattare la scintilla in Karakuriki.
    Il doloroso comprendere di quanto fosse irrazionale e stupida la sua stessa razza, di quanta paura avesse avuto per una semplice affermazioni di un ragazzo, che forse agli occhi dei più poteva sembrare pazzo.

    "Aff - Capo ... non riesco a ..."

    Provò a dire Scratch poco prima che un sasso lo colpisse in pieno volto, ferendolo ma obbligandolo a correre più veloce.
    Per fortuna l’uscita era poco lontana e riuscirono a raggiungerla senza particolari difficoltà.
    Non appena ebbero l’occasione saltarono tutti e tre dentro, osservando come quella frana avesse portato via maggior parte del gruppo.

    ”Maledizione che casino ha alzato quella stupida donna …”

    C’era ancora da salire con l’ascensore e niente prometteva che sarebbe stata una passeggiata.
    Con lui arrivarono anche il biondo e la ragazza della fiammata.
    Successe poi tutto velocemente, senza dar tempo a Karakuriki di osservare la ferita che aveva subito il goblin turchese.

    Le porte si chiusero e l’ascensore iniziò a salire, ma venne presto bloccato da altre di quelle creature, che evidentemente avevano lo stesso attaccamento alla vita di un qualsiasi altro essere vivente.
    Il peso però era troppo e le guarnizioni di metallo non ressero.
    Gli ingranaggi si spezzarono e le corde si ruppero, facendo cadere i pochi sopravvissuti nel buio delle gallerie di Merovish.

    Il Re, in un’ultima folle occhiata, notò però un’altro particolare.
    La ragazza bionda non c’era.

    ”Almeno una soddisfazione …”

    Mormorò sotto voce, flebile come la luce delle torce che si stavano lasciando alle spalle.

    Karakuriki:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: Spaventato ma risoluto

    Mana:100%


    Benedetto dal Maelstrom:

    -[Passiva di percezione del Maelstrom]


    Scratch:

    Stato Fisico: Ottimale

    Stato Mentale: Spaventato


    Cut:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: ZAZZA


    Il Chip (Globale):

    -(Pensieri e Vista Condivisa)

     
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    Acchiappa la Talpa_


    Subiamo diverse perdite mentre fuggiamo dall'effetto collaterale delle mie azioni: qualche minatore ci rimette la vita, e per quanto io cerchi di aiutare Dimitriy alla fine lo perdo, restando indietro mentre lo cerco e raggiungendo così invece Alison. Riesco a scorgere invece Dimitriy più avanti - evidentemente è riuscito a cavarsela meglio di me -, ed il mio cuore si alleggerisce.
    Ora non rimane da fare altro che mettere in salvo noi due rimaste ultime a chiudere la fila di fuggitivi.

    Vediamo ormai l'uscita, la luce del pozzo minerario; vediamo i nostri compagni di disavventura, vediamo tutto a intermittenza con le rocce che sempre più frequenti censurano porzioni sempre più vaste della nostra visuale. Dopo averne schivate non so quante per miracolo - o forse è meglio dire che loro hanno schivato me -, una decisamente monolitica mi colpisce gravemente schiacciandomi la gamba e bloccandomi così a terra.
    Passa poco, una frazione d'istante che mi pare un'eternità nella mia condizione di coscienza alterata dall'adrenalina dello spavento e della morte imminente, ma il masso si polverizza davanti ai miei occhi, liberandomi dalla sua gravosa essenza. Nell'istante successivo, uno dei mercenari più esperti compare davanti ai miei occhi, mi afferra, porge la mano ad un cumulo di roccia che una volta era Alison, e mi strappa via da quella realtà di perdita e dolore.
    Spiazzata.

    Mi ritrovo tra le braccia di Dimitriy, che mi ha intercettata attutendo il colpo, con la testa rivolta - non so nemmeno se per caso o per un mio gesto istintivo - verso la non-più-Alison.
    Alison non c'è più.
    Alison è morta.
    Alison l'ho uccisa io.
    L'ho uccisa io.
    L'HO UCCISA IO.

    Il mio campo visivo si riduce progressivamente, mentre i miei occhi fissano il punto di rottura che si allontana progressivamente - perché siamo noi ad allontanarci da esso, l'ascensore ha preso a salire -, con gli occhi sbarrati e la bocca socchiusa, incredula, amara. L'ho uccisa io.
    Stringo i denti, stringo i pugni, stringo gli occhi: vorrei esplodere, vorrei essere morta io al posto suo, e invece sono qui a soffrire fisicamente e psicologicamente, impotente. Mi rintano nelle braccia forti, rassicuranti, protettive di Dimitriy, mentre i miei occhi si bagnano di lacrime che bruciano, e mentre la gamba col suo dolore lancinante sembra volermi strappare gli ultimi brandelli di lucidità e coscienza. Pensieri scomposti si affastellano, immersi in una melassa soffocante di emozioni martorianti e truci, facendomi agonizzare e delirare mentre vengo avvolta dal buio quasi assoluto.
    Un lampo -di genio o follia?- mi pervade la mente facendomi spalancare di nuovo gli occhi all'improvviso: TORNARE INDIETRO NEL TEMPO E SALVARLA!!! Come cazzo ho fatto a non pensarci prima?!? Stupida Violet, stupida stupida stupida! Ma l'ascensore d'improvviso si blocca, e solo ora mi rendo conto del suo progressivo rallentamento negli ultimi secondi...e solo ora mi rendo conto che siamo assediati, assaltati, da un'infinità di quelle creature che cercano di uscire come noi, di scampare a quel marasma provocato da me, da quell'infernale apocalisse che ha ucciso uno dei loro e minaccia di spazzarli via dalle viscere di Merovish. Assieme a tutti noi.
    Infatti cadiamo, cadiamo nel vuoto, nelle tenebre, dopo che il cavo si spezza per l'eccesso di peso.
    Cadiamo, verso la morte...o peggio: se sopravviveremo, e con noi queste creature, intrappolati nelle profondità delle miniere senza possibilità di risalire...se accadrà tutto questo, allora stiamo cadendo verso l'inferno.
    Ed è tutta colpa mia
    .

    “BlackSun the Chaos Bringer...”


    La mia mente non sembra avere niente di meglio da fare, in quest'occasione, che amplificare il mio senso di colpa accusandomi di aver perso il mio autocontrollo leggendario a causa del mio colpevole avvicinamento al lato oscuro.
    E ha ragione.
    E così, assieme al mio corpo, anche il mio cuore e la mia mente vengono gettati sul fondo di un pozzo nero senz'anima
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ferita grave alla gamba.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali - Priva di sensi.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 60%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    .

    Note_

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    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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    Luogo: Merovish - Miniera Kanti



    Era costretta a prendere fiato, non perché stava correndo forte come non mai, nemmeno per il tragitto arduo, era la paura. Una pessima sensazione la seguiva, l'attanagliava, non poteva guardarsi le spalle. Non si sarebbe voltata per controllare, ma dal momento che non poteva farlo..la tensione e il timore crescevano sempre di più. D'altra parte era orgogliosa di se stessa, aveva molta fiducia nelle sue capacità.
    Dai che ce la fai! - si ripeteva in continuazione, eppure..volgendo lo sguardo poco più a destra era in grado di vedere Violet che correva dalla disperazione che seguiva loro. Alcuni avevano perso la vita, schiacciati da enormi massi..o piccoli ma letali, tanto bastava una pietra ben piazzata alla testa per uccidere qualcuno all'istante. Il soffitto stava crollando sopra di loro.
    "Ah..ah.." - due di loro si erano già salvati. Non che le importasse davvero. L'unica cosa a cui pensava era salvare se stessa, non gliene importava proprio nulla di tutti gli altri. Potevano morire tutti, poteva sopravvivere solo lei. Lo desiderava tanto in quel momento. Troppo. Così eccessivo il sentimento che pareva rivoltarsi tutto, rigirarsi al contrario, traditi dal destino. Aveva una missione, il resto non importava, aveva un obiettivo, il resto poteva marcire, sparire..lei no però. Eppure due di loro si erano già salvati, anzi..quattro contando gli esterni..anzi sei contando pure gli odiosi goblin. Dimitriy era stato aiutato da Violet, se non fosse stato per lei..sarebbe schiattato per primo.
    Merda.. - il trio era stato dietro di loro..ma comunque sia, considerando l'enorme distacco, non c'era nulla da rammentare su di loro. Se doveva sceglierne uno..avrebbe preferito lui. Anche se avrebbe voluto prima sistemare quel conto. Il rumore alle sue spalle aumentava esponenzialmente, così come diminuiva la distanza tra le due ragazze.
    Ci sono, ci sono.. - ignorava le rocce che le crollavano affianco, segnale che il pericolo era sempre più imminente.
    Ci sono quasi, ci sono quasi.. - non poteva interrompere nemmeno per un istante la sua corsa. Non poteva usare le Ember Celica, non poteva distrarsi..bastava un pelo di svantaggio che sarebbe diventata cibo della grotta. Violet cadde, un enorme masso le prese la gamba. I sentimenti della giovane bionda erano confusi, era dispiaciuta..ma anche speranzosa, non per la sua salvezza..ma che lei finisse al posto suo, che pagasse per il rischio che aveva fatto incorrere a tutti. Era l'ultima, lo sapeva benissimo. Nonostante la fiducia, nonostante tutto ciò che ci stava mettendo..dal profondo era chiaro pure a lei che non si sarebbe salvata. Il tempo rallentò drasticamente. Il colore della luce si offuscò appena, le rocce sembravano dipingersi con una sfumatura aggiuntiva di verde. Ebbe modo di vedere chiaramente alcuni dei suoi capelli svolazzarle ai lati, il minatore uscire dalla cabina per prestare soccorso alla ferita. La salvezza era lì, l'arpione, doveva solo afferrare qualcosa o qualcuno. Sbatté le palpebre e tutto riprese veloce, forse troppo. Vide la mano e udì qualcosa di poco chiaro, la situazione non le concedeva di stare attenta a tutto. Allungò la mano. I suoi occhi si spostarono da quelli dell'uomo alla sua mano.
    Ci sono, eccola..! - il suo campo visivo fu spezzato, una dopo l'altra le rocce nascosero tutta la luce, tutto il suo cammino. Si trovò in mezzo alla pioggia di detriti. Non ce l'aveva fatta. Buio totale.
    Padre.. - l'ultimo pensiero a lui si rivolge, aveva perso il gioco della sua vita, non era riuscita a completare i suoi obiettivi..aveva perso ogni cosa. Nessuno poteva aiutarla, nessuno era riuscito a salvarla, tutto a causa di altri..la vita è così ingiusta. Rosso come sangue e oro come ciò che ha più valore. Che ci siano altri significati non ha più importanza. La giovane Alison, che tanto aspirava e che tanto era attaccata alla sua vita pur di sperare le morte altrui, aveva avuto il suo tiro dal fato. Alcuni credono che nulla sia perduto, che la speranza ci sia sempre..anche dopo la morte. Lei di certo aveva perso tutto..per forza anche quella. Dite a lei, che non sa delle altre capacità di Violet, non utilizzate per ignoti motivi..forse impossibilitata o altro, altrimenti già non sarebbe nell'oblio. D'altronde, chi può dirlo che non fosse qualcosa di destinato? Cioè..che anche tornando indietro non si poteva fare nulla per lei? Che qualcuno vada a cercare il suo corpo infilato nella terra più profonda, schiacciato, forse distrutto, chi può saperlo..persa. Solo i suoi ricordi rimanevano, pochi, scarsi, frammentari, incompleti..nella mente di tutti coloro che l'avevano conosciuta, anche se per davvero poco tempo. Che schifo..che fine ignobile, nemmeno il tempo di pensare, nemmeno il tempo di rivedere tutta la sua vita..è finita..non ci sarà una seconda volta dopo la morte.

    Stato Mentale: ??? - Padre..
    Stato Fisico: ???
    Energia: ???
    Armi: ???
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Caduta libera.
    Un vuoto allo stomaco mai provato.
    Un attesa interminabile.
    … infine, il boato.
    Assordante, assoluto.
    E il buio improvviso, l'assenza del creato attorno a voi.

    L'oscurità ottenebra tutto, riempiendo ogni vostro senso come un fiume di inchiostro.
    Galleggiate in un limbo di nullità, di totale assenza.
    Per alcuni di voi, questo potrebbe perfino rappresentare una sorta di pace. Di inaspettato sollievo.

    Poi, un lieve sussurro si insinua nelle vostre menti, come un indispettito verme pronto a divorarvi l'anima. Lentamente, inesorabilmente, si ingigantisce, si amplifica... fino a diventare un rumore sordo, un dolore diffuso in tutto il corpo, come il sottofondo di qualcosa chiamata ancora vita.

    Perché si: siete sopravvissuti... anche se non tutti.

    Lentamente, l'oscurità sbiadisce, virando verso un nero più scrutabile. Man mano che i vostri occhi si abituano al buio e i vostri sensi si risvegliano dal colpo subito.

    Cos'è successo?

    Semplice: avete fallito. I minatori che dovevate salvare sono tutti morti, salvo il loro leader, che giace riverso in una pozza di sangue, ma che dai gemiti e dalle bestemmie che sentite potrebbe essere ancora vivo. La gabbia che vi ha trasportato nella vostra carontiana discesa è distribuita in pezzi su tutto il fondale roccioso, semi sepolta dalle macerie e dai corpi morti delle creature che eravate venuti a cacciare, e che invece hanno cacciato voi. Sopra di voi, l'oscurità nasconde la volta della caverna che vi ospita, occultando alla vista anche qualunque punto di accesso possiate aver usato per cadere dove ora state.

    Dove siete?

    Siete in un enorme caverna sotterranea. L'illuminazione è praticamente inesistente, ma le colonne rocciose che notate ergersi dal terreno fino a sparire nell'oscurità del soffitto sembrano essere leggermente iridescenti, permettendovi di non essere completamente ciechi nella vostra condizione.
    E' difficile stimare le dimensioni del luogo ove vi trovate. Il vostro raggio visivo è molto ridotto, e al di la di quello, potete solo vedere un muro di inchiostro, pronto ad attendervi.

    Se qualcuno di voi volesse per caso fare un appello, a questo risponderebbero in pochi.
    Dimitriy e Karakuriki (goblin al seguito) sono praticamente gli unici illesi.
    Il capo minatore, la persona che più di tutte doveva restare illesa, giace come già detto nel suo sangue, bestemmiando contro chi ha pensato bene di cacciarli in quella situazione.
    Dei mercenari del bazar delle talpe non avete notizie. A quanto ricordate, non erano con voi nel montacarichi, al momento della tragedia.

    Vedete due sagome, poco lontane da voi. Piccole. Probabilmente qualcuno di voi si stupirà, vedendo due ragazzini affiliati al vostro gruppo.

    Merdamerdamerdamerda! Kira, resisti!
    Impossibile che ne riconosciate la voce, precedentemente filtrata dall'elmo, ma a giudicare dall'equipaggiamento distrutto ai suoi piedi, anche proprio per quell'elmo tanto curioso, riconoscete nel ragazzo inginocchiato il mercenario dello Yuzrab, quello che ha salvato Violet.
    Davanti a lui, il corpo di una ragazza ancor più giovane, avvolta nella mantella indossata dal secondo mercenario. Anche il suo elmo giace fra il ciarpame, mentre una sbarra d'ottone, appartenente con ogni possibilità al montacarichi, le spunta dal torace. Il ragazzo fa quel che può per salvare la compagna: è buio, ma non è difficile indovinare le lacrime agli angoli dei suoi occhi.

    Violet è distesa fra voi, forse ancora svenuta, forse cosciente. La gamba destra, colpita dal masso che ha obbligato il mercenario ad intervenire, sembra messa male. La ferita è nera, l'osso fra il ginocchio e il piede sicuramente spezzato. Camminare sarà problematico. Il dolore sarà tanto. Forse abbastanza da nascondere l'angoscia di chi avete lasciato indietro.

    Ma non disperate.

    Siete sopravvissuti.

    Non disperate



    ...o morirete.




     
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  12. _MajinZ_
     
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    Dimitriy non aveva mai provato le montagne russe. Era una di quelle cose che purtroppo mancavano, nelle sue esperienze di vita... almeno fino ad ora. Probabilmente quella sensazione di caduta controllata gli sarebbe piaciuta, perfino il vuoto allo stomaco poteva rompere i suoi schemi rigidi e predefiniti. Sarebbe stato bello, ma non così. Cadere nel vuoto, circondati dal buio... dai mostri e dai cadaveri non aveva nulla a che vedere con il divertimento delle giostre, anche se le due cose potevano risultare simili. Le emozioni salivano e scendevano come i binari dell'ottovolante: si passava dal terrore puro alla disperazione, sfiorando anche la pace dei sensi di quando si era prossimi alla morte. Ma proprio quella liberazione... non arrivò. Per fortuna o forse a causa di un brutto scherzo del destino, alcuni disgraziati erano sopravvissuti.
    Il russo riaprì gli occhi proprio in quel momento, trovando il buio ad accoglierlo. Ancora una volta. Era una costante ormai. Subito dopo però giunse quel pensiero, lentamente se ne risvegliarono altri, infilzandosi come pugnali ne suo cranio e nel petto. Avevano fallito. Aveva tradito la fiducia di Zimmer. Aveva perso Alison. Forse aveva perso ogni possibilità di tornare in superficie... ma questa consapevolezza ebbe l'effetto contrario. Invece di abbatterlo, tutti quegli errori gli fecero capire che arrendersi era inutile. Poteva ancora salvare quelli rimasti, non doveva gettare via la sua vita: finché c'era anche solo una flebile speranza, bisognava continuare a combattere.
    Lentamente la vista iniziò ad abituarsi al buio, era difficile vedere ma le rocce leggermente iridescenti fornivano un piccolo aiuto. Il biondo provò a ricordarne il significato di una roccia luminosa, ma lasciò perdere subito. Come prima cosa infatti si preoccupò di capire se Violet era cosciente o meno, osservando poi la gamba fratturata: era scura, probabilmente andava amputata... ma per ora non avevano i mezzi per fare qualcosa. Doveva tenersi il dolore, ma almeno non spuntava nulla fuori, dalla carne.
    Tu con i goblin. Prova a vedere se puoi fare qualcosa per i due mercenari, io proverò a stabilizzare il minatore.
    Non c'era tempo per capire se poteva fidarsi o meno, al momento erano tutti nella stessa merdosa situazione, quindi dovevano aiutarsi in qualche modo.
    Poi stabiliremo il da farsi.
    Concluse il ragazzo, arrotolando la giacca per posizionarla sotto la testa di Violet, strappando prima l'imbottitura interna per farne delle bende. Una volta fatto ciò si sarebbe avvicinato all'unico minatore sopravvissuto... provando a fare qualcosa per migliorarne le condizioni. Non era un medico, ma sapeva destreggiarsi nelle tecniche di primo soccorso, in fondo non era la prima volta che doveva aiutare dei compagni feriti. Sapeva che non era comunque abbastanza, però doveva almeno provarci. Una volta fatta la medicazione, avrebbe aiutato l'uomo ad avvicinarsi agli altri, trascinandolo o sorreggendolo, per poi discutere. Anche se c'era davvero poco di cui discutere.
    Ci riposeremo e poi proveremo a muoverci, ci dovrà pur essere una via d'uscita.
    Vivendo a Merovish aveva imparato diverse cose sui cunicoli, purtroppo però la maggior parte erano spiacevoli. Due su tre ti portavano alla morte, ma seguendo quello fortunato si poteva raggiungere la superficie. Il difficile era trovarlo, il cunicolo fortunato.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: ...
    Ki: 70%

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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    Da un posto EPICANTE

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    Mentre il loro corpo cadeva con il montacarichi, il buio si fece più fitto, come se gli avesse voluti stritolare con
    la sua oscurità.
    Nella caduta la carne non era più un peso, diveniva leggera come l’aria.
    Ma più cadeva e più ricordava.

    Quella strana sensazione di vuoto, la bocca che si riempiva di bile e gli occhi che terrorizzati si colmavano di rassegnazione.
    Era una sensazione estremamente particolare, ma già familiare al Re Goblin.

    La sua mente andò al ricordo delle torture subite al castello imperiale, alla fuga per i condotti fognari e alla spietata caccia in cui aveva interpretato il ruolo della preda.
    Era in quel momento che aveva iniziato ad odiare gli esseri umani, gli stessi con cui condivideva la specie.

    Si ricordava uno ad uno gli sguardi spaventati quando aveva detto:

    ”Vengo dal sottosuolo, dove ci sono degli esseri che forse voi conoscete come goblin.”

    Era passato tanto tempo, ma l’odio non era mai scemato.

    Alla fine raggiunse il suolo, come tutti gli altri, ritornando così alla realtà dei fatti.
    Erano caduti per molto tempo, raggiungendo profondità che non si sarebbe mai aspettato da Merovish.
    Vi era sempre buio, ma la sua vista si stava adattando.

    ”Tutto bene ragazzi?”

    "Si, sto bene. Anche se ho un pò di paura."

    ”Cut.”

    Quale altra risposta aspettarsi dal rosso.
    Alzarsi fu la parte più semplice, era ancora difficile vedere cosa ci fosse attorno a loro.

    Karakuriki riuscì a riconoscere però il biondo, la pazza ragazza che aveva alzato quel macello e il capo minatore, sommerso dal suo stesso sangue.
    Eppure mancava qualcuno all’appello.

    Delle parole disperate gli fecero voltare lo sguardo verso la macabra scena dei due mercenari.
    Il biondo gli diede un’ordine, più facile a dirsi che a farsi, ma lui accettò comunque e andrò dai due o per lo meno quello che ne restava.

    Un palo sovrastava il petto di quella he poteva essere definita una ragazza, quasi bambina.
    Due giovani come loro non si sarebbero dovuto imbarcare in una missione come quella, rischiosa anche per gente esperta.

    ” Se sei sicuro che riuscirà a sopravvivere, ti darò volentieri una mano. Altrimenti se non te la senti, potrei ammazzarla io al posto tuo.”

    Il suo tono era freddo, ma in quella situazione non poteva essere altrimenti.


    Karakuriki:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: Tranquillo

    Mana:100%


    Benedetto dal Maelstrom:

    -[Passiva di percezione del Maelstrom]


    Scratch:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: Tranquillo


    Cut:

    Stato Fisico: Ottimo

    Stato Mentale: ZAZZA


    Il Chip (Globale):

    -(Pensieri e Vista Condivisa)

     
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    Una supernova galattica caldissima e traboccante dolcezza, il cuore pulsante del multiverso.

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    Acchiappa la Talpa_


    Il buio mi circonda ancora, ma stavolta la sensazione di essere sospesa nel vuoto dà uno strano senso di pace, di quiete. La mia coscienza è intermittente, e le ci vogliono svariati minuti per mettere insieme tutti i cocci e capire che, no, non sto galleggiando, ma giaccio a terra, ferma, immobile. Ecco cos'è questo senso di staticità rilassante, come se il mondo attorno a me si fosse fermato: è che mi sono fermata io.
    Questa nozione piccola ma salda quanto un'ancora a cui aggrapparsi sfugge via più e più volte dalla mie mente; non il mondo, ma io stessa sono un turbinare confuso di stralci di pensieri, di buio mentale alternato a buio reale, ed è solo quando gli altri iniziano a muoversi e a produrre rumori e suoni che i miei sensi vengono risvegliati dal torpore. Poco a poco, tassello dopo tassello.

    Il dolore è la prima cosa che mi accoglie, tuttavia, durante il mio ritorno alla realtà. È un dolore strano, sordo, quasi distante ed al contempo come se venisse gridato da ogni singola cellula del mio corpo. La gamba sembra dissociata dalle mie percezioni, e ciononostante ne conservo coscienza: so perfettamente cosa le è capitato, so perfettamente in che stato versa, eppure è come se facesse parte di qualcosa di diverso da me, ma pur sempre me. Come una regione periferica di una grossa nazione, o un singolo stato di una federazione politica
    .

    “G-gh...-razieh...”


    Arranco ed ansimo perfino nei pensieri, mentre cerco di rispondere telepaticamente al gesto di Dimitriy che, molto dolcemente, mi alza la testa con qualcosa di morbido - non ho la minima idea di cosa sia, ma al mio corpo ed ai miei sensi sembra piacere molto, tanto da sprofondare in essa chiudendo ancora di più gli occhi, con lentezza, lasciandomi andare. Uso la telepatia non per volontà mia, ma perché al mio cervello è la via di comunicazione che costa meno sforzo: pensare a cosa dire, pensare a come si fa a dirlo, pensare di articolare un'infinità di muscoli eccetera, in questa condizione, risulta estremamente più faticoso che non semplicemente pensare.

    Oh...ma guarda. Fosforescenza? Magari anche bioluminescenza, se sono microrganismi, alghe o vattelappesca. Ah...ma...quindi, i nostri caschetti da minatori sono andati a--...Ehi, e i minatori? Ruoto un po' la testa da un lato, o più che altro la lascio cadere trafitta dal dolore che si riverbera dalla gamba in tutto il corpo -che pure di suo non sta messo meglio-, e scorgo figure familiari e nuove nell'ombra. Ci vuole un po' per abituarmi, ma non serve a niente perché comunque non sono ancora lucida al cento per cento: sento voci indistinte, rantoli insensati, odori mischiati che non so come giudicare, ed ai miei occhi pare tutto un film, una vecchia pellicola in bianco e nero, sfuocata, sgranata, mangiucchiata dal tempo, un film muto privo di sottotitoli
    .

    «NNNGHRRAAGH!!!»


    Ecco. Adesso, ci sono. Il dolore mi ha portata con sé, assieme alle lacrime e a quel grido strozzato, assieme agli occhi sbarrati ed agli spasmi muscolari -come se slanciare le braccia verso la gamba o batterle per terra possa servire ad alleviare il dolore-.
    Eccomi, rinata, tornata al mondo, ansimante e piagnucolante come una neonata che non respirava da sempre.

    Calma Violet, non urlare, controlla il respiro. Calma, così, brava. Potresti attirare quelle bestie di merda. Calma, controllati: zen, shaolinquan, chiudi gli occhi, concentrati, ascolta il silenzio.

    Sento la voce del mercenario coi goblin che mi ha fatto domande in ascensore, durante la discesa. Parla di qualcosa che non capisco, ma si propone di uccidere qualcuna. Aggrotto le sopracciglia, ma sono così stremata e sofferente che il mio istinto decide arbitrariamente che non gliene può fregare di meno: io resto qui, non mi giro, non mi muovo, non guardo, non mi alzo, non faccio niente. Io, adesso, ho bisogno di riposare, di riprendermi, di racimolare quelle ultime forze che mi rimangono. Sono uno straccio, ed è bene ch'io mi comporti da straccio: devo riposarmi, per il mio bene. E per poter essere d'aiuto dopo, e non un peso.
    per ora, quindi, resto qui da sola, con il mio dolore, mentre gli altri armeggiano tra di loro indaffarati a fare chissà cosa. Va bene così, è giusto così, e non avrei davvero le forze né fisiche né mentali per fare nient'altro
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ferita grave alla gamba.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 60%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Giace a terra, riposando.

    Note_

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    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    L'oscurità, la disperazione... e ora, il sangue.
    Feriti, ma non ancora sconfitti, non ancora rassegnati alla calda idea di morire in quel così freddo mondo nel quale erano precipitati.

    La giacca del russo venne prontamente fatta a brandelli, ricavandone un comodo giaciglio per la telecineta ferita e delle rudimentali bende per il minatore che sembrava versare nelle stesse condizioni.
    L'esperienza sul campo è sempre stata la fortuna di chi si trovava in queste situazioni, e grazie a quella, Dimitriy riesce a stimare a grandi linee quali possano essere le ferite dell'uomo.
    Gran parte del sangue sembra provenire da un grosso taglio che gli si snoda sul volto, ma sembra quasi che ora abbia smesso. Se l'uomo fosse svenuto a testa in già, sarebbe affogato nel suo stesso sangue, probabilmente. Una piccola vittoria nella terribile situazione nella quale vi trovate.

    Un grosso ematoma comunque avvolge buona parte del torace dell'uomo, e a giudicare da come digrigna i denti quando il russo tenta di sfiorarlo, è più che probabile che abbia qualche costola rotta. Ad ogni modo, reagisce bene agli stimoli e con le bende le ferite aperte più o meno gravi sembrano stabilizzarsi. Il tessuto dell'abito si tinge di rosso, ma non si inzuppa tanto da rendere inutile il bendaggio.
    Gr..azie figliolo. mormora, dando segno di coscienza.
    La sua fronte, però, scotta. Parecchio.
    Per ora è stabile... ma difficilmente migliorerà.

    Diversa è la condizione della mercenaria, letteralmente impalata da una delle sbarre della gabbia che avrebbe dovuto tenerli tutti al sicuro.
    La presenza del re goblin accanto al mercenario del deserto sembra prenderlo di sorpresa, testimonianza di quanto sia preso dalla situazione... ma sono le sue parole a farlo reagire.
    Siamo in questa situazione perché io ho deciso di aspettarvi, al montacarichi. 2G9Pi7H

    Ora il re dei goblin può vedere chiaramente il volto del ragazzo. Potrebbe sembrare un qualsiasi ragazzino, se non fosse per il lato sinistro del volto, completamente seccato dal sole e dalle intemperie, scavato quasi fino all'osso. L'occhio sinistro è nero, l'iride rossa. La malattia delle sabbie, un morbo comune, per chi decideva di vivere fuori Merovish.

    La ragazza tossisce sangue e dolore, mentre riprende conoscenza. Gran brutto tempismo.
    K.. Kanta... bisbiglia, con voce rauca.
    Zitta, non parlare. Non è così grave. la menzogna rimbomba fra le mura della caverna.
    Devi tenerla ferma, mentre estraggo l'asta. Forza. comunica verso Karakuriki , mentre si inginocchia nuovamente ai piedi del corpo stremato dell'amica e prende saldamente l'asta fra le mani.

    Per un istante, il ragazzo esita. Ma solo per quell'istante. Quello successivo, l'asta è estratta, e viene velocemente lanciata via, lontano, nel buio. Il sangue comincia a zampillare dalla ferita come una piccola fontana, mentre il mercenario cerca in qualche modo di tampinarla con un lembo strappato della sua tuta termica.

    Se Karakuriki si fosse effettivamente messo a tenere fermo il corpo della ragazza, si sarebbe dovuto impegnare per impedire che la ragazza si alzasse seduta, urlando dal dolore, o scalciare via i due che stavano tentando di salvarla.

    Quando il flusso di sangue diminuisce (e la ragazza comincia a a diventare pericolosamente pallida), il mercenario estrae un piccolo vasetto da una delle tasche del suo abito e ne tira fuori quella che sembra una crema verdastra. Tolto il bendaggio di fortuna, comincia a spalmarne grosse porzioni sulla ferita, poi riapplica il rudimentale bendaggio come può.

    Quando si ferma, l'ansia anima ancora il suo volto, ma sembra essersi leggermente assottigliata, rispetto a prima.

    Forse siete troppo impegnati per accorgervene, forse la situazione non è delle migliori, per pretendere che i vostri sensi siano abbastanza allerta... ma qualcosa, nell'oscurità, sembra muoversi, forse attirato dalle vostre voci, dai vostri rumori.

    Non siete soli.

    Difficilmente, la sotto lo sarete mai.




     
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87 replies since 31/5/2015, 23:35   1557 views
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