Oltre lo Stige di Acciaio e Cemento II

Drusilia; Stanfa; Jester; Majin

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    'Otto "strade", ed al culmine di ognuna otto "Re"
    Eppure, quando esse si riuniranno di nuovo sulla cima del Tropaion
    Solo allora comparirà il vero "Re del Cielo"
    '

    Molti dimenticano che Klemvor è immersa nel bel mezzo dell'Undarm, e se c'è un aggettivo che si adatta al clima mutevole e capriccioso di questa vasta sezione dell'Ovest, allora quello è certamente tropicale. L'Undarm è umido, caldo, con alternarsi di periodi secchi e periodi di umidità impressionante. Laputa e la conformazione stessa di Klemvor alterano e mitigano un clima altrimenti estremo, complici una serie di interferenze dello stesso Malestrom dimostrate da diversi anni da degli studi portati da alcuni metereologici dell'Est; eppure c'è un periodo dell'anno in cui le caratteristiche climatiche del luogo diventano tanto palesi da non essere più ignorabili. E' la stagione delle piogge! Colpisce Klemvor con cadenza irregolare e normalmente impatta la città senza alcun preavviso, talvolta preceduta da un periodo di forti sbalzi di temperatura e più raramente preannunciata da periodi di siccità. L'acqua inizia a scorrere lungo le vie di Klemvor alimentando la vegetazione che cresce incontrollata un po' dappertutto nel mortale Dominio delle Macchine, ci sono strade che diventano pantani infestati dai droni ed interi isolati che dopo giorni di pioggia battente diventano più simili a paludi. Di solito in questo periodo le comunicazioni con l'esterno sono molto ridotte, se già attraversare Klemvor è poco allettante farlo sotto la pioggia incessante diventa estenuante. Ma nel profondo di Klemvor c'è anche chi festeggia questo periodo, e chi rimembra fatti risalenti ad oltre dieci anni prima, quando il Presidio Errante era ancora giovane.

    Le Tribù della Tempesta un tempo affollavano le vie della città reclamandola come propria, sempre in continua lotta contro le macchine e con se stessi, fra scorribande che spesso sfociavano in veri e propri atti di violenza contro le carovane che al tempo colonizzavano Laputa trasformandola nella comunità fiorente che è adesso. Poi venne la guerra, quella vera. Klemvor subì una delle più vaste migrazioni di popoli belligeranti frutto dei moti del Warp ed a farne le spese furono per primi i bambini della tempesta, che ad oggi sembrano quasi estinti. Sembrano, per l'appunto, perché il solo fatto che siano assai più schivi e molto meno numerosi di un tempo non significa che gli Storm Riders siano un'etnia estinta.
    Oggi, Laputa si prepara ad intavolare nuovi rapporti con un popolo con cui sono partiti decisamente col piede sbagliato. Furono fatti errori in passato, da un lato e dall'altro. Oggi c'è chi ha ripercorso quei momenti ed ha deciso di guardare avanti, ed oggi guida una delegazione diplomatica in una zona della città poco nota ai Laputensi, e certamente non scevra di pericoli: la metropolitana, l'intricata via di gallerie e tunnel che serpeggia diversi metri al di sotto dei fiumi di cemento. Sono passati quasi dodici anni da quando un Abusivo, ovvero un abitante di Klemvor che non segue le Regole della Foresta degli Storm Riders, si è avventurato nel pieno del territorio delle Tribù del Vento...

    .Oltre lo Stige di Acciaio e Cemento ~ IntroBenvenuti in quest!
    Come saprete già, e come ho rimarcato nell'introduzione, questa giocata è un vero e proprio remake di una mia vecchia quest omonima in cui i giocatori e l'allora Alfiere di Laputa erano intenti nello stesso identico viaggio a cui ora vi accingete, con gli stessi obbiettivi. La quest fu divertente e movimentata, ma sebbene piacevole dal punto di vista off-GDR, almeno dal punto di vista dell'in-GDR fu un completo disastro diplomatico e vi auguro di riuscire laddove i vostri predecessori fallirono, perché non sarà facile! La scena ha inizio nelle profondità della metropolitana di Klemvor, che da oltre un decennio è occupata dagli Storm Riders, che vi transitano liberamente con i loro mezzi. Il posto è molto diverso da quanto vi potreste attendere: pulito, fresco, al riparo dalla pioggia che all'esterno scorre impetuosa nonostante l'acqua che filtra da tubature ormai punteggiate da falle per la mancanza di manutenzione. I muri sono tappezati di graffiti colorati, alcuni dei quali sono monumentali e mostrano immagini stilizzate di teschi ed ossa, corpi smembrati e le immagini caricaturiali delle macchine assassine che popolano la città. Gli ingressi ed alcuni punti strategici presentano adesivi con sopra incise immagini tribali che potrebbero essere simboli di riconoscimento che servono a marchiare il territorio. Oltre la fermata dove dovrete attendere l'arrivo del vostro "passaggio" verso le profondità della società delle Tribù della Tempesta giganteggia l'immagine stilizzata di un pelleverde impiccato, un graffito tanto grande da prendere tutta la parete opposta. Il popolo invasore che quasi distrusse Klemvor era composto da pelleverde, orchi per la precisione. Però anche l'Autocrate di Laputa e primo Alfiere Errante era un goblin, sorgeva spontaneo chiedersi a chi fosse rivolto il chiaro insulto sito in quel graffito...
    Le turnazioni sono libere. Per i turni mi aspetto tempi relativamente brevi, dato che questo inizio quest è per lo più semplice free gdr senza troppe pretese, ma per il momento non intendo mettere date precise onde non formalizzarci troppo.


    Edited by Yomi - 16/6/2015, 19:50
     
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    "E la pioggia cadrà sui giusti e sugli ingiusti,
    ma in maggior quantità sui giusti,
    poichè gli ingiusti
    avranno fregato loro l’ombrello".


    1374205276_zpscb2fe5a8

    Metropolitana, Klemvor.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Pioveva a dirotto: fortunatamente aveva detto ad Augustus di portare un cambio, o magari dei vestiti che, anche se zuppi, non lo facessero sembrare un pulcino bagnato. Lei, personalmente, si era limitata ad un cappottino impermeabile sbracciato, più che altro perchè tutta quell'umidità non permetteva abiti pesanti.

    -Allora, ricordate bene: questi qui sono svitati e ci odiano, quindi considerate possibilisissime offese nei nostri confronti, ingiurie e quanto di peggio possiate immaginare. Ciò nonostante, non date loro modo di attaccarsi a qualche pretesto per screditarci più di ora.

    Drusilia, la Dama del Vento, avanzava in quella specie di metropolitana piena zeppa di simboli e graffiti guardandosi attorno con aria circospetta, pur cercando di nasconderla dietro una parvenza rilassata. In realtà era abbastanza spaventata dalla situazione: la mancanza dei suoi Ufficiali a spalleggiarla, inoltre, rendeva tutto più spaventoso.
    Certo, aveva deciso lei di non portarli con sè: Khatep aveva già una brutta esperienza, e probabilmente gli Storm Riders più anziani lo ricordavano. Cesare aveva affari burocratici ed economici con un gruppo di mercanti dell'est molto importante e Yoko doveva pur tenere l'ordine al suo posto, in attesa che tornasse.

    In compenso aveva i suoi Aviatori: giovani, sconosciuti alle Tribù della Tempesta e -si sperava- in grado di reggere le orribili pressioni psicologiche che quella brutta situazione avrebbe sicuramente generato. C'era anche Junichi, pronto a darle una mano nel momento del bisogno.
    Sperò solo di non peggiorare il clima già teso, colpa di quel nasone verde di Raylek. Ed a proposito del goblin... il soggetto di un graffito lì vicino gli somigliava.

    druleon1_zps2ff60f3e

    -Oh, che carino. Un...- ci pensò un attimo -...coso verde impiccato.

    Portò le mani in vita, reclinando lievemente la testa come una turista che cerca di capire un'opera di arte moderna. Poteva essere un orko... ma anche il vecchio Alfiere del Presidio Errante. Poi sbadigliò, portandosi educatamente una mano alla bocca.

    -Secondo voi cosa rappresenta?

     
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    Per anni Rhaziel aveva evitato Klemvor come la peste. Non valeva la pena attraversarla, troppi erano i pericoli che dimoravano in quella città abbandonata, primo su tutti la minaccia delle macchine che aveva un solo ordine: massacrare gli intrusi. Ogni persona sana di mente evitava accuratamente di infilarsi in quelle vie... aggirare l’intero complesso era una perdita di tempo importante, ma era sicuramente meglio che perdere la vita nel tentativo di percorrere la strada più breve. C’era anche un codice che vigeva tra i cacciatori di taglie, ovvero evitare missioni a Klemvor... anche Merovish era meglio di quel posto.
    Quando Drusilia l’aveva informato della missione, in un primo momento aveva storto il naso. Era un luogo ostile quello, soprattutto per l’Alfiere di Laputa. Però il Cacciatore aveva giurato di proteggerla ed era un suo preciso compito far si che il soggiorno nella città delle macchine fosse totalmente sicuro, ne valeva del suo stesso onore. Insieme a loro vi erano un altro consigliere del Presidio Errante e un altro mercenario assoldato per la protezione dei due diplomatici, una ragazza che l’orbo non riusciva a inquadrare: sembrava una bestia, un animale selvatico.
    Contrariamente ad ogni aspettativa, comunque, il cammino si rivelò sicuro e il gruppo raggiunse incolume i sotterranei. Al contrario dell’Inferno in superficie, sotto la situazione si dimostrava completamente diversa... il luogo era pulito, benché l’acqua filtrasse dai tubi malandati, probabilmente a causa del temporale che imperversava oltre le loro teste. Rhaziel si tolse il cappuccio della giacca e si guardò attorno: la zona era piena di macabri affreschi e strani simboli, era sicuramente abitata, ma per il momento gli inquilini non sembravano in zona.
    Arrivarono al punto di incontro con il loro contatto senza intoppi, ritrovandosi quindi al cospetto di un graffito davvero... caratteristico. Rappresentava un essere di pelle verde impiccato e, a quanto Rhaziel sapeva, il vecchio alfiere di dell’isola nel cielo era verde: chissà se c’entrava qualcosa con quella creatura. Alla fine non gli importava poi molto, quel che contava adesso era soltanto la missione e la sua riuscita, il resto passava in secondo piano.

    Forse è meglio non farsi certe domande.

    Rispose l'orbo all'indirizzo di Drusilia, lanciando occhiate a destra e a manca.

    Siamo sicuri che il contatto arrivi?

    Domandò infine un nervoso Rhaziel, tutta quella tranquillità non gli piaceva per niente... era quasi certo che di li a poco sarebbero finiti in un’imboscata. Il mercenario comunque rimase guardingo, sbuffando ogni tanto, anche se nemmeno la sua visione termica mostrava qualcosa di sospetto. Però lui sapeva benissimo che fidarsi era un bene... ma non fidarsi era ancora meglio.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Stato fisico: Ok.
    Stato mentale: Nervoso
    Energia: 100%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate: \\
     
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    Numerologia 3: Sintesi

    Metropolitana


    Non si trova a suo agio in questo presidio. Per nulla. L'ultima volta che è andato a fare compere in un centro commerciale si è ritrovato vittima di uno sciame di macchine che hanno cercato di ucciderlo. La cosa positiva è che a conosciuto un Sasso parlante. E' stato un incontro divertente.
    In ogni caso le direttive di Drusilia sono state recepite dal Numerologo che è arrivato armato di tutto punto. Non in quel senso, cioè non letterale, semplicemente indossa un lungo impermeabile nero con tanto di cappuccio. Questo gli ha permesso di evitarsi una doccia, ma la calura lo sta lentamente soffocando. Ora che sono al sicuro, circa, in metropolitana si è tolto il giubotto e lo tiene piegato al contrario sul braccio, così da non bagnarsi. L'altra mano tiene un grosso borsone nero in cui sono contenuti una serie di doni, creati su Laputa, per le varie tribù. E' una piccola idea di Augustus per cercare di seminare un po' di buon umore così da rendere poi le successive trattative più semplici.
    Comunque è sempre un piacere vederti, in particolar modo se non dobbiamo picchiarci tra noi...è moooolto meglio!
    Sorride verso la Selvatica mentre Giulietta continua a fluttuare a destra e manca alla ricerca di eventuali pericoli. Lo sguardo si muove sul cacciatore che ha conosciuto oggi stesso ed alla fine torna fissare l'Alfiere.
    Sono pronto ad essere colpito da almeno cinque o sei gavettoni, ho passato tutta la notte a farmi insultare dai miei spiriti e son riuscito a non arrabbiarmi nemmeno una volta!
    No, sul serio, ha fatto training autogeno per migliorare il suo livello di sopportazione. Un paio di lunghi respiri e poi si avvicina trotterallando al graffito. Poggia il borsone al suolo e con la mano sfiora il disegno. Richiama uno spirito e gli chiede se riesce a trovare qualche traccia del passato. Vuole assaporare se l'odio era rivolto verso gli orchi, l'ex alfiere o altri.
    No, per la cronaca non è sboroneria. Il suo compito, sul campo, è reperire informazioni e quindi attraverso le sue abilità spiritiche comincia a farlo sin da ora. Tutte le informazioni torneranno utili nella gestione della prossima trattativa.
    Vediamo vediamo...
    Bisbiglia in attesa che il passaggio arrivi.



    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico nel raggio di 30 metri
    Sussurri - Auspex dei legami
    Figlio dei Numeri - Istant Casting
    Figlio dei Numeri - Aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore
    Continuità Spirituale - Casting dai tarocchi
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    Segui gli ordini di Dru-Dru e se lei non c'è rispetta gli ordini di Augustus

    Pur non essendo state queste le parole esatte di Khaty il succo non cambiava, per quanto Jester potesse mixare quell'intruglio di parole il sapore rimaneva sempre lo stesso, amaro. Per quanto alla matta andassero a genio sia Drusilia che il Numerologo aveva difficoltà a sentirsi loro sottoposta. Comunque la Selvatica avrebbe ingoiato l'orgoglio, al suo Khatep non avrebbe mai detto di no.

    Lo sguardò scuro della Hunter passò in rassegna i presenti, la pioggia aveva inzuppato per bene il quartetto ma nessuno sembrava farci troppo caso. Ancora pochi minuti di cammino e finalmente il gruppo arrivò ai sotterranei.
    Con uno schiocco di dita gli abiti magico-circensi tornarono ad essere asciutti e la Hunter si ripeté quanto fossero una figata prima di stupirsi della cura dell'ambiente circostante, tutt'altra cosa dell'esterno. La metropolitana era un luogo pulito e, eccezion fatta per le tubature che perdevano, era piuttosto asciutto.

    Comunque è sempre un piacere vederti, in particolar modo se non dobbiamo picchiarci tra noi...è moooolto meglio!

    La Strega della Luna si volta e sorride ad Augustus, per quanto gli scocciasse considerarlo un suo superiore non poteva non ammettere che gli era simpatico. Mille volte meflio un tipo pronto a ballare la Macarena in costumino che uno dalla puzza sotto il naso. Intanto la Dama del Vento iniziava le sue raccomandazioni ricordando per l'ennesima volta di fare i bravi senza reagire alle offese.

    -Oh, che carino. Un...-
    esclamò Drusilia attirando davvero l'attenzione del Giullare.

    -...coso verde impiccato.
    Fece una pausa

    -Secondo voi cosa rappresenta?

    L'alfiere stava parlando di un graffito che, ad avviso di Jester, era il chiaro simbolo della sconfitta dell'invidia. Poi la Hunter inclinò la testa a destra in un baccano di tintinnii per guardare l'opera da un'altra angolazione e si disse che forse era la sconfitta della speranza, cambio posizione ancora una volta e concluse che significava la sconfitta dei marziani.

    Forse è meglio non farsi certe domande.
    Rispose l'uomo di cui la giovane non ricordava il nome.

    Siamo sicuri che il contatto arrivi?
    Concluse.

    -Forse c'ha ripensato
    O un mostro se l'è magnato!-

    Fu l'ipotesi sciorinata di Jester
     
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    "Enemy", quello sarebbe il titolo se l'autore di quell'opera urbana poteva scegliere un nome per il suo capolavoro. Non erano effettivamente i pelleverde che più di dieci anni prima avevano devastato Klemvor, e nemmeno il tanto amato Raylek -con le sue smorfie da mostro ed i sigari. Era semplicemente "l'enemy", la personificazione dell'invasore che giunge nella Foresta per distruggere e saccheggiare, e che per questo è schernito e odiato, esorcizzato tramite quel murales dai colori brillanti. Era il diavolo, se vogliamo. Era una risposta inattesa, però di certo l'artista aveva tratto chiare fonti di ispirazione, ed ecco perché quel mostriciattolo ha i tratti e le armi tipiche degli orki ma la stazza ed il grugno inconfondibile dell'Autocrate e Primo Alfiere di Laputa.

    Forse è meglio non farsi certe domande.
    Furono le parole del mecenario guercio.
    Siamo sicuri che il contatto arrivi?

    -Forse c'ha ripensato
    O un mostro se l'è magnato!-

    Azzardò Jester, ma non riuscì a terminare la frase che un trambusto iniziò a crescere dal fondo della galleria alla sua destra, un'eco distante in rapido avvicinamento. Un sonoro "dling" animò la stazione, riecheggiando acuto dagli altoparlanti ancora miracolosamente in funzione e confermando l'impressione che qualcosa stava veramente arrivando, e non era un drone da battaglia di quelli grandi e grossi, che non si muovono molto spesso in superficie. Caronte irruppe nella fermata della metro con la sua mole sgraziata, la fiancata bianca interamente tatuata di una miriade di simboli tribali, immagini, volti stilizzati e frasi irriverenti. Fra la marea di graffiti sovrapposti più volte c'era pure Laputa, l'isola nel cielo circondata dalle nubi color cotone, e sotto di essa le miriade di edifici di Klemvor con le sue luci, e centinaia di piccole figure stilizzate intente a danzare sui tetti sotto il cielo notturno dominato da una luna particolarmente vivida e dettagliata. Più che un graffito era un quadro, ed un intero vagone la sua tela. Era l'unica immagine poetica in mezzo ad uno sfilare di volgarità infantili, ed era particolarmente difficile ignorare la porta che si aprì con uno sbuffo proprio di fronte alla missione diplomatica, che era stretta nel bel mezzo di un paio di tette dipinte particolarmente male.

    « Oh... »
    Dalla porta fece capolino un volto giovanissimo, un ragazzino a malapena dodicene che sgranò gli occhi fissando stupito la comitiva in arrivo, incapace di spiccicare parola.
    « Ehm... »
    Fissò Rhaziel per primo. Nel gruppo era quello che spiccava di più. Passò poi ad Augustus, ma rimase su di lui meno di un momento, quasi l'avesse analizzato per errore. Il suo occhio fu dunque catturato dagli abiti sgargianti di Jester, salvo poi infine tornare sul mercenario con un occhio solo ed errare confuso fra i due.
    « Ecco... »
    Si grattò il lato della bocca, senza saper bene che dire.

    « EEEEEEEEEEHY!!! »
    Una vocetta minuta fece irruzione dalla carrozza affianco, e dopo un bel po' di rumori di manine all'opera, infine un finestrino si spalancò a quattro/cinque metri di distanza dai Laputensi, dando spazio ad un faccino paffuto e gli occhiali a fondo di bottiglia di una ragazzina di cinque-sei anni dall'aria molto contrariata.
    « Nue aveva detto che siamo in ritardo!! 'Mmettetela co' questi scali!! Lo faemo sapere alla Rondine Migratoria, siete... » Si rese conto solo allora della presenza di passeggeri in attesa sullo scalo. « Oh, ci sono ppersone! » Disse sorridendo, un sorriso tutt'altro che grazioso dato che le mancavano parecchi denti da latte. « 'Ao. Voi chi siete? »

    A quel punto il ragazzino tornò a concentrarsi sul gruppo, sempre abbastanza confuso.

    « Beh, sì. Stavo appunto per chiedere... chi siete? »

     
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    Sono pronto ad essere colpito da almeno cinque o sei gavettoni, ho passato tutta la notte a farmi insultare dai miei spiriti e son riuscito a non arrabbiarmi nemmeno una volta!

    Se c'era una cosa che Drusilia davvero apprezzava di Khatep, era la sua abilità di prendere i novizi spaventati e tramutarli in Aviatori estremamente ligi al dovere. Anche troppo, in effetti.
    -Beh... notevole- avrebbe detto, rivolgendogli un'amorevole carezzina sul volto, non molto convinta di quanto potesse essere imbarazzante pronunciare una cosa simile così a cuor leggero -Sono sicura che riuscirai a non finire in qualche rissa.
    E no, non lo prendeva in giro.
    Conoscendo i Riders era una possibilità nemmeno così remota.

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    -Io sono stato più bravo, Drusilia-sama!

    A quel punto aveva attaccato Junichi, il suo famiglio, quel giorno in forma umana: un ragazzino di circa vent'anni dai tratti somatici e gli abiti tipici del Presidio Occidentale, nonostante fosse albino. Aveva anche gli occhi di un bellissimo verde acceso che all'ombra dava quasi l'impressione di essere fosforescente... e le pupille da rettile, a suggerire che forse umano non era.

    -Ho meditato per tre giorni e tre notti, così da raggiungere il mio equilibrio interiore!- avrebbe detto, impettito e con un evidente sguardo di sfida nei confronti di Augustus -Inoltre le ho confezionato un abito in caso qualche vile, rozzo e maleducato individuo decida di bagnare le maniche di quello che indossa. L'ho fatto con le mie mani.
    Ebbene si, anche lui portava una borsa. Dentro c'era il ricambio di Drusilia, delle pistole d'acqua ben cariche e una piccola scatola a forma di cuore, amorevolmente confezionata a mano, come l'abito prima citato.
    -...ed ho comprato del cioccolato, nel caso la mia Signora avverta del languore durante il viaggio.
    Sorrisetto compiaciuto rivolto al Numerologo, consapevole di averlo bruciato.

    -Beh...- lo fissò Drusilia, non molto interessata alle attenzioni morbose e vagamente imbarazzata -Sei stato bravo anche tu, si.

    Un leggero pat-pat sulla testolina decretò la fine di quella discussione e, quando Rhaziel suggerì di non farsi domande -attirando l'attenzione dell'Alfiere- Junichi non perse tempo nel lanciare una linguaccia a quello che aveva deciso che fosse il suo "avversario". Per cosa, poi? Mistero.

    Siamo sicuri che il contatto arrivi?
    -Forse c'ha ripensato
    O un mostro se l'è magnato!-


    Mentre si interrogavano sull'improbabile sparizione del treno-contatto a causa di un mostro delle gallerie, ecco che apparve Caronte, quello che sarebbe diventato il loro mezzo di trasporto. Ammesso che li avessero fatti salire.

    « Oh... Ehm... Ecco... » furono accolti da un bimbetto poco più che dodicenne, che si dimostrò ancora più stupito di loro nel vederli lì, in effetti. Ne seguì del silenzio imbarazzante che, fortunatamente, fu interrotto dalla una vocina di bimba « EEEEEEEEEEHY!!! Nue aveva detto che siamo in ritardo!! 'Mmettetela co' questi scali!! Lo faemo sapere alla Rondine Migratoria, siete... Oh, ci sono ppersone! 'Ao. Voi chi siete? »

    Drusilia lanciò un'occhiata verso la piccolina sdentata ma felice, ricambiando a sua volta con un sorriso amorevole ed agitando allegramente la manina verso di lei.

    « Beh, sì. Stavo appunto per chiedere... chi siete? »

    A quel punto sarebbe stato il caso di presentarsi.
    Ma cosa dire?
    Nomi falsi non erano contemplati, ma non era del tutto sicura che partire con "Salve, siamo gli Abusivi" avrebbe reso loro il viaggio molto confortevole. Quindi optò per una verità meno "ghettizzante", tanto per evitare situazioni spiacevoli già da subito.

    -Ciao, io mi chiamo Drusilia- avrebbe detto con tono gioviale, lasciando agli altri la possibilità di presentarsi -Possiamo salire?



    Edited by Drusilia Galanodel - 28/6/2015, 15:32
     
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    Numerologia 3: Sintesi

    Metropolitana


    Continua a sfiorare il muro assaporando le emozioni che hanno generato e guidato l'artista nella creazione di quel bizzarro graffito. Si mordicchia le labbra mentre cerca di districare qualcosa di utile dal mare di percezioni che ottiene, ma non sembra esserci concretamente nulla di particolarmente utile.
    Storce il nasino e trotterella nuovamente verso il gruppo. Alla frase di Jester risponde con una piccola smorfia, spera vivamente che non dovranno combattere contro simili mostri, di norma e regola sono qui per una missione diplomatica, non per una caccia al mostro. Poi, sinceramente, si è stancato di essere il povero pollo che scappa davanti al nemico.
    Tornado al discorso con Drusilia accetta con il solito rossore del viso la carezza, rossore che sfuma in un viola infastidito quando il famiglio demoniaco della Dama lo sfida così apertamente.
    Imbrociato sbatte i piedi a terra e con la voce di un puffo occhiali-munito risponde.
    Io ho comprato dei cioccolattini speciali per questa missione.
    Ho parlato con il mastro pasticcieri che ha creato una segretissima miscela di ingredienti proprio per questa occasione...si potrebbe dire che sono stati fatti solo per noi, solo per questa occasione...insomma una rarità delle rarità!
    Traffica poi qualche secondo nel borsone e continua.
    Ho portato poi qualche ombrello per tutti, uno più grande e decorato per il Gran Maestro...e poi, ultimo ma non certo perchè meno importante ho preparato...
    Sguardo di sfida che scintilla e trafigge il demone quando è pronto per sfoderare la sua arma segreta, ma purtroppo si ritrova zittito dall'arrivo del treno. O almeno crede che sia un treno, non ne ha mai visto uno in vita sua.
    Perplesso sbatacchia le palpebre e chiude il borsone per poi seguire la linea tracciata da Drusilia.
    Salve, il mio nome è Augustus, è un piacere fare la vostra conoscenza!
    Saluta con la manina libera e sfodera un sorriso di circostanza.



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    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore
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    Rhaziel sospirò, in verità lo fece numerose volte fin dal momento in cui erano partiti. Aveva tanti, troppi dubbi riguardanti la composizione della squadra, soprattutto nei confronti della tizia che parlava in rima: non sembrava avere tutte le rotelle al loro posto. Purtroppo però i problemi invece che diminuire non fecero che aumentare, visto che gli altri due ragazzini sembravano fare a gara per attirare le simpatie di Drusilia... dimenticandosi secondo il cacciatore di pensare al vero obiettivo. Quelle gallerie non erano sicure e loro dovevano proteggere l’Alfiere, non erano li per fare un pic-nic e mangiare del cioccolato.

    Non siamo in gita, state attenti.

    Borbottò acido il guercio, non gli piacevano queste perdite di tempo così inutili e non faceva nulla per nascondere il suo stato d’animo. Tutto ciò lo faceva un pelo innervosire, ma non poteva fare molto per cambiare quella situazione... però ogni momento era buono per farsi un goccetto, così afferrò la piccola borraccia che teneva nella tasca interna della giacca, e ne mandò giù un paio di sorsi. Era roba di prima scelta, almeno per un attimo ti faceva dimenticare le cose brutte della vita. Dopo averla rimessa apposto un suono invase le gallerie, un treno dalla livrea di dubbio gusto avanzò sui binari fino ad accostare a quella che era la loro fermata.
    Non appena il mezzo si fermò, da esso scese un’altra di quelle cose che facevano innervosire il mercenario... bambini. Quello più grande rimase abbastanza interdetto, osservò tutti e fissò lo sguardo su di Rhaziel che di risposta lo guardò malissimo con il suo unico occhio.

    Beh?

    Domandò poi senza alcuna gentilezza, mentre una bambina ancora più piccola intervenne nella discussione e giustamente domandò l’identità del gruppo di turisti. Chi era il pazzo che faceva guidare un treno a dei bambini? Era questo il pensiero che frullava nella testa del cacciatore, il quale rimise al suo posto l’idea di bere ancora.

    Rhaziel.

    E lui non sorrise, anzi, sfoderò probabilmente una delle espressioni più antipatiche del suo repertorio... così se già quei bambini lo avevano preso in antipatia, adesso potevano dire di odiarlo per davvero. Diventava proprio insopportabile in quelle situazioni.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Stato fisico: Ok.
    Stato mentale: Nervoso
    Energia: 100%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate: \\
     
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    Ad interrompere il piccolo scontro tra Augustus e il famiglio di Drusilia per decretare chi dei due fosse il miglior assistente di viaggio ecco il fischio dagli altoparlanti per richiamare le coscienze dei presenti ed annunciare l'arrivo d'un veicolo. Si trattava di una metro dall'aspetto bizzarro, una carrozza piena zeppa di graffiti infantili e alcuni volgari. La Strega stava ancora ammirando quella strana opera d'arte moderna quando le porte si aprirono e fece la sua apparizione un ragazzino di circa dodici anni. Il piccoletto squadrò gli aviatori uno ad uno poi si aprì un finestrino dove si affacciò il bimbo paffuto ed occhialuto d'una bimba.

    « EEEEEEEEEEHY!!! Nue aveva detto che siamo in ritardo!! 'Mmettetela co' questi scali!! Lo faemo sapere alla Rondine Migratoria, siete... Oh, ci sono ppersone! 'Ao. Voi chi siete? »

    Il ragazzino riaffermò la domanda della piccola e gli avatori iniziarono a presentarsi. Quando fu il turno di Jester il Giullare saltellò più vicino al veicolo scatenando un putiferio di tintinnii. Poi la Circense si fermò a circa 1-2 metri di distanza e fece dei movimenti fluidi con i polsi finché le mani non si riempirono di carte. Fece frusciare con agilità quelle nella mancina alla destra e viceversa. Dopodiché armeggiò ancora con le carte da poker finché non scivolarono di nascosto nelle tasche nascoste nelle ampie maniche lasciando solo una Regina di cuori. Avanzò verso la metro.

    -Jester mi potete chiamare
    Al vostro servizio questo... Giullare!-


    Finì la frase porgendo la semplice figura alla faciullina con un sorriso benevolo. La Selvatica adorava i bambini e, da buon saltimbanco, sapeva anche come prendere la loro fiducia.
     
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    La bambina rise. Una risatina sdentata che, molto poco sorprendentemente, era alta, acuta, infantile e fastidiosa come mai, il genere di fastidio che riescono a procurare solo i bimbi molto piccoli, molto ingenui, molto poco consapevoli di ciò che li circonda. E' una dote rara riuscire ad essere tanto fastidiosi semplicemente ridendo. Un dono che si perde crescendo, ma che era ancora forte in quella piccola storm riders con le trecce castane e gli occhialoni spessi.
    Il dodicenne non vi prestò troppa attenzione, piuttosto sembrava inquieto e indeciso sul da farsi, si rodeva la nuca con fare nervoso e sembrava guardarsi attorno nella speranza di trovare qualcuno in grado di dirgli che cosa fare. Lo scricciolo occhialuto che si sporgeva dal finestrino, invece, sembrava molto meno in ansia e per qualche momento la sua unica preoccupazione fu il non riuscire a raggiungere la carta che Jester le mostrava, per quanto si sporgesse dal finestrino con le manine tese.

    « NUEEEEEEEE!! »
    Sbraitò la bimba rinunciando all'impresa, dopo essersi rivolta all'interno del treno.
    « Qui ci sono ppessone!!! »
    Una ridda di vocette infantili che potevano benissimo provenire dall'aula scolatica di un asilo nido le fecero eco, e dopo un po' la quattrocchi si riaffacciò di nuovo, terminando quella che poteva essere una breve conversazione con un coetaneo con un "ah" abbastanza eloquente.
    « Nue domme! Fai salire tutti! »

    Fu incredibile come il ragazzino si arrese immediatamente. Si vedeva lontano un miglio che non era molto concorde e che era preoccupato di qualcosa -probabilmente di subire la responsabilità di un attentato ai danni di un "re"-, ma doveva essere avvezzo ad avere a che fare con mocciose come quella, e non sembrava intenzionato a sostenere una discussione che rischiava di essere abbastanza inutile affrontare. D'altronde la piccolina pareva piuttosto decisa e tutt'altro che rispettosa della differenza di età fra i due.

    « Le chiavi...? »
    Disse il ragazzo, estraendo una chiave da un mazzo voluminoso che teneva legato in cintola e scansandosi al contempo per concedere il passo a Drusilia ed il resto della missione diplomatica. Dal finestrino, di nuovo, giunse la voce stavolta piccata della bambina.
    « Noooo! Vengono da Nueeeh!!! »
    Il ragazzino sospirò, rimise a posto la chiave e si limitò a lasciar passare la delegazione diplomatica, che ebbe così modo di approdare su di uno dei "vascelli" della flotta in forza fra le Tribù della Tempesta, rimirandone le vetuste interiora degne di un mezzo che da oltre un decennio solca quasi ininterrottamente i fiumi al di sotto dello strato superficiale di Klemvor. Largo appena pochi passi, quel treno era quanto di più pesantemente modificato si potesse immaginare. Del mezzo originale partorito da chissà quale industria extraplanare non sopravviveva un solo centimetro quadrato, i riders avevano messo mano su tutto, sostituito forse ogni singolo bullone ad eccezione del telaio malconcio, rattoppato in più punti spesso con opere di sostituzione radicali specie sui soffitti delle singole carrozze, su cui spiccavano più finestre di quante ne esibiva la boccuccia sorridente della bimba che adesso si erge a scorta del gruppo. I sedili che originariamente dovevano trovarsi in file sulle pareti erano stati asportati in epoche remote, e mai sostituiti. Gli occupanti preferivano il tutt'altro che lindo pavimento, anche perché l'alternativa era rimanersene in piedi per ore. I Laputiani vengono accolti dalla bimba entusiasta appena mettono piede sul mezzo; la piccola fa loro cenno di seguirla, salvo poi avvicinarsi e prendere Jester per il lembo di una manica per trascinarla con se.

    « Andiamo da Nueeeeh!!! »
    Esclamò contenta, e superata la soglia del primo comparto altri due bimbi lentigginosi di cinque anni al massimo la affiancarono iniziando a vociare animatamente. I ricordi di Drusilia combaciavano ben poco con quanto la circondava: il Caronte visitato dalla pattuglia guidata da Raylek alla vigilia delle Guerre della Fondazione era gremito di Storm Riders animosi e volgari, dai volti truci e dai modi sgradevoli. Quella versione moderna del traghettatore infernale esibiva invece corridoi semideserti, ed alcuni vagoni addirittura vuoti. Il terzetto di bambini guidarono gli Abusivi fra pochi team di adolescienti dagli abiti sgargianti che degnarono i nuovi giunti di ben poche attenzioni, impegnati per lo più a chiaccherare in tranquillità fra loro. Alcuni vagoni avevano delle vere e proprie gabbie, ed i pochi occupanti si trovavano rinchiusi dietro di esse. La stramberia in questo caso stava nelle chiusure di quelle prigioni improvvisate, che erano rivolte verso l'interno sì che gli occupanti erano di fatto carcerieri di se stessi, di fatto tutti quanti in possesso delle rispettive chiavi e quindi in grado di "evadere" in qualsiasi momento.
    Infine, dopo una traversata interminabile, furono condotti di fronte a quello che sembrava il capolinea. La carrozza era separata dalle altre, perfettamente pulita ed illuminata in modo accurato, pesantemente customizzata al pari delle altre ma in modo più sobrio e meno raffazzonato. Spiccava inoltre una blindatura dall'aria massiccia, una vistosa telecamera di sicurezza e quello che sembrava un microfono. In pratica quel vagone era una piccola fortezza, cui però l'accesso non sembrava poi così arduo. Il trio di bambini prese a bussare, praticamente consumarono il tasto che fungeva da campanello finché la porta non si schiuse e ne emerse un tizio palestrato con i capelli color cenere, i cui modi nonciòsbatti erano piuttosto eloquenti. C'era un megaschermo al plasma in bella vista sullo sfondo, ed una ragazzina dall'aria curiosa. Di lì a poco, uno ad uno, una mezza dozzina di faccini fecero capolino dando la netta impressione che quello fosse il vagone asilo nido.

    Cattura23

    « Giuro che questa è l'ultima volta che vi riapro. Decidetevi subito se volete stare dentro o fuori, perché sono stufo di pausare. »
    Dopo essersi rivolto ai tre bambini con modi scocciati, finalmente si degnò di notare la delegazione diplomatica passando gli occhi sui presenti, uno ad uno, soffermandosi un poco solo su Rhaziel ed evidentemente bollandoli come "scocciatori".
    « Mi avete trascinato di nuovo gente strana. »
    Affermò di malagrazia, ma il terzetto di bambini prese a vociare contrariato.
    « Sono gli Abusivi! Sono gli Abusivi!!! »
    Presero a dire in tono di rimprovero.
    « Questa è il loro capo. » Disse la bambina con le trecce trascinandogli davanti Jester. « Guarda, sa fare i giochi con le carte! »
    Per niente convinto da quella rivelazione, il tizio scoccò un'occhiataccia alla bambina con fare sarcastico.
    « E sarebbero Abusivi perché sanno fare i giochi con le carte, o sanno fare i giochi con le carte perché sono Abusivi?. »
    La bimba sembrò confusa, ci pensò su per un po' e rispose:
    « Tutte e due. »
    « Lo immaginavo. »
    Guardò il gruppetto e si rivolse in particolare a Drusilia e Rhaziel:

    « Voi due avete l'aria terribilmente familiare. »
    E più nello specifico guardò Drusilia, sempre senza accennare a far largo al gruppo per permettere loro di entrare,
    « specie tu. Ci siamo già visti da qualche parte...? »
    Probabilmente sì. Perché cicatrice a parte, quel tizio era identico a Black Burn.

     
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    Io ho comprato dei cioccolattini speciali per questa missione.
    Ho parlato con il mastro pasticcieri che ha creato una segretissima miscela di ingredienti proprio per questa occasione...si potrebbe dire che sono stati fatti solo per noi, solo per questa occasione...insomma una rarità delle rarità!
    Ho portato poi qualche ombrello per tutti, uno più grande e decorato per il Gran Maestro...e poi, ultimo ma non certo perchè meno importante ho preparato...


    Mentre il Numerologo coglieva la palla al balzo di quella sfida per mostrare tutta la sua efficienza inquanto Aviatore -tanto cara soprattutto ai sottoposti di Khatep- il Serpente Bianco rimase immobile a fissarlo con sguardo omicida. Non che per Augustus vi fosse stato realmente il rischio di essere ucciso da un proprio compagno durante quella missione -non ufficialmente, almeno- ma quel Junichi restava pur sempre un Demone. Una bestia del Makai, un mondo decisamente più aspro e violento di Endlos, una terra dove vigeva solo la dinamica del predatore e della preda. Tutto ciò per dire quanto fosse inquietante la sua occhiata, e quanto Augustus potesse bene o male percepirne le intenzioni ostili.

    -Junichi.

    Con quelle parole il Famiglio scelse una ritirata strategica al precedente confronto verbale, lasciando al povero Augustus l'illusione di una vittoria momentanea. Fu così che salirono su Caronte, un treno molto diverso da quelle che erano state le visioni di Drusilia. Dieci anni prima era ricolmo di ragazzetti pazzi e violenti, oltre che arroganti. Oggi... sembrava una delle metropolitane del suo mondo natio durante qualche gita scolastica.

    « Andiamo da Nueeeeh!!! »

    Fortunatamente Jester riuscì a rendersi simpatica ai bambini e Drusilia non le nascose un sorriso raggiante: l'obbiettivo principale della missione -oltre a uscirne vivi e non far scoppiare qualche guerra- era proprio l'integrazione fra i popoli e la nuova recluta LAM ci stava riuscendo splendidamente. Certo, l'avevano anche scambiata in qualche modo per il loro capo ma... Drusilia rimase candidamente in silenzio, non del tutto sicura di quanto fosse conveniente chiarire per bene ciò che realmente erano. Nonostante il clima più tranquillo... si sentiva inquieta.

    « Voi due avete l'aria terribilmente familiare. »

    storie_zps785c1bac

    Il suo giochino del silenzio, però, durò davvero poco; ad aprirli fu un adulto che, giustamente, iniziò a far domande. Era un tizio palestrato non particolarmente socievole ed in qualche modo identico a Black Burn, cicatrice e proposte di matrimonio a parte. A quella visione Drusilia si domandò che fine avesse fatto quella vecchia ed alcolizzata conoscenza, se si era davvero occupato di ciò che gli era stato ordinato da Orm. Gli stendardi, ad esempio.

    « specie tu. Ci siamo già visti da qualche parte...? »

    Quando gli sguardi si incrociarono, per un millesimo di secondo Drusilia prese a sudare freddo. Cosa doveva dire? Fingersi una persona a caso, sperando in un viaggio tranquillo? Impossibile, loro erano Abusivi ed i bambini lo sapevano. Anche lui lo avrebbe scoperto, alla Messa: a quel punto sarebbe passata per bugiarda. Avrebbe potuto continuare a considerare Jester il capo ma... era terrorizzata all'idea che le capitasse qualcosa di orrendo per colpa di uno scambio di persona. La verità? Forse era l'idea migliore, ma quasi sicuramente sarebbero stati trattati malissimo.
    Sospirò, afflitta.

    -Ehm... piacere. Mi chiamo Drusilia- abbozzò un sorriso, agitando la manina -N-non so se ci siamo già visti... però una decina d'anni fa sono stata a Klemvor. Ho partecipato ad una Battle come Abusiva insieme ad un mio compagno. Sa, cose che esplodono, insetti giganti che vogliono mangiarti... cose così.

    Cose come finire all'inferno senza sapere il perchè.
    E la missione era anche fallita in modo indegno.
    Grazie Raylek.
    Grazie.


    -Il vecchio Alfiere Errante, quello basso e verde, non c'è più e l'ho sostituito e... eccomi qui per partecipare alla Messa.

    Gesticolava, sorrideva timida e le gote erano tinte di un lieve e grazioso color pesca.
    -Ehm...mi perdoni per la domanda ma...- Panico, panico, panico.-...conoscete per caso Black Burn?


    150_zps7bdea67c

    » Status Energetico: 110%

    » Status Fisico: illesa.

    » Status Psicologico: un pò inquieta.

    » Note: //


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    Armi:
    ♥ Alcarcalime »
    Si tratta apparentemente di un semplice arco bianco lungo circa un metro. Su tutta la sua superficie sono intagliate rune dorate. A contatto con la luce, questo reagisce emanando riflessi argentei. Ha una gittata di trenta metri e comprende un set di frecce realizzate con le stesse leghe metalliche ed organiche servite per forgiare l'arco.
    • Tecniche passive: Arciere Arcano»
      Da sempre i Galanodel sono famosi per la loro abilità di tiratori scelti. Grazie alle sue caratteristiche razziali, la Dama del Vento è perfettamente in grado di lanciare dardi ad una velocità maggiore rispetto la norma senza perdere la precisione del lancio. Questo si traduce in una cadenza di fuoco di 6 colpi a turno, anzichè 3. Inoltre, quando Drusilia lancia una freccia per mezzo di Alcarcalime, è in grado di infondere la sua magia all'interno di essa. Ciò le permetterà di far funzionare magie da "tocco" a distanza, come anche travolgere i propri nemici con tecniche che, altrimenti, non li avrebbero mai raggiunti dato il ridotto raggio d'azione; esse infatti manterranno le medesime caratteristiche, tuttavia partiranno dal punto esatto che colpirà la punta della freccia.

      [oggetto + dardi base (10) + dardi aggiuntivi (+10) + cadenza di fuoco raddoppiata + casting nelle frecce]

      [Immagne allegata]



    ♥ Nanatsusaya »
    Lama di raffinata bellezza nonostante la grandezza, anche questa di circa un metro, appare all'altrui sguardo come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. Altro non è che caos cristallizato, e talvolta manifesta la sua natura emanando nelle situazioni critiche una inquietante aura violacea.
    • Tecniche passive: Chaos»
      La spada che Drusilia porta con sè altro non è che Chaos cristallizzato, creata dall'entità altrettanto caotica chiamata Gulnar il Cartomante. Essendo appunto "caotica", la lama dovrebbe possedere caratteristiche particolari che ne rispecchiano l'aggettivo secondo le varie teorie del caos, prima fra tutte la sensibilità alle condizioni iniziali. Come il fumo di più fiammiferi accesi in situazioni molto simili segue traiettorie di volta in volta molto differenti così la lama potrà mutare forma e modello, divenendo a comando una katana o una spada a una mano, purchè non superi le dimensioni dello spadone, forma iniziale. Inoltre è da considerare l'imprevedibilità, e cioè che non si può prevedere in anticipo il suo comportamento a partire da ciò che ha fatto in passato. Solo Drusilia ed esseri abbastanza inclini al caos potranno infatti manipolarne volontariamente la forma (particolare esclusivamente di bg).

      [oggetto + passiva di mutazione]

      [Immagne allegata]



    Famiglio:

    ♥ Junichi »
    Nonostante la razza sia semplicemente definita col termine di "spiriti zoomorfi", si tratta in realtà di creature reali, vive, tangibili ed intelligenti, a volte perfino in grado di parlare, nonostante siano dotate di poteri sovrannaturali. Alcuni li ritengono la variante "sacra" degli youkai per la loro somiglianza a questi ultimi e perchè sono spesso famigli di divinità e guardiani di templi. Si dice che con i loro padroni condividano un qualche legame mentale (comunicazione mentale), pertanto è spesso possibile vederli agire da soli in nome del loro signore assente. E' inoltre impossibile spezzare suddetto contatto inquanto sino in grado di riconoscere qualunque tipo di influenza mentale, così da difendersi di conseguenza. Chiamati anche Henge ("muta-forma") poiché si crede che possano assumere sembianze umane, sono di fatto creature magiche considerate a volte benefiche e a volte malefiche. Fanno parte di questa categoria anche i due kami zoomorfi più comuni, il kappa e il drago.
    Junichi è un serpente d'acqua, piccolo e bianco, ed ha poteri relativi principalmente a quell'elemento. Sia per la natura di subordinato che per il compito che svolgeva nel tempio, ha una presenza che risulta quasi effimera agli altrui sguardi, che finiscono per non dargli particolare importanza. E' anche in grado di trasformarsi in un essere umano (senza consumo in scene libere e quest con autorizzazione del QM, con uno slot attivo a consumo basso nelle altre situazioni). Nella forma umana appare spesso come un ragazzo albino dagli occhi verdi e gli abiti tradizionali giapponesi. E' rarissimo non vedere le sue labbra piegate in un sorriso, che sia gentile o sadico poco importa.

    [Punti base famiglio (3pt) + passiva mutazione (5pt) + slot mutazione a consumo basso (1pt) + comunicazione mentale (5pt) + Passiva riconoscimento attacchi Psion (5pt) + Passiva di non-carisma (5pt) = 24pt TOT]


    » Abilità Passive

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »

    Bereshit (Genesi) VI,2.


    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo possa subire effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Proprietà del sangue + rigenerazione rapida + scurovisione + assenza d'ombra + passiva di volo + immunità passiva alle malattie ed i veleni più attiva a consumo variabile.]

    GODDESS OF LOVE »

    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.


    L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)]

    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.


    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione atmosferica + instant casting + auspex fisico + auspex composizione aria + PU passivo velocità (50%) + PU passivo agilità/destrezza (50%)]

    AURA DEI GIUSTI »

    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).


    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]

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    Edited by Drusilia Galanodel - 7/7/2015, 03:20
     
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  13. _MajinZ_
     
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    Bambini, bambini ovunque: uscivano dalle fottute pareti. Rhaziel mandò giù altro alcool per riuscire a reggere la situazione, anche se la sua mente era sull’orlo di una crisi di nervi. Il fatto che nei suoi pochi ricordi ci fosse una bimba non lo aiutava per niente, tutto quel vociare lo rendeva sempre più nervoso e lo faceva star male, quindi doveva fare di tutto per pensare ad altro... bere era un ottimo modo per annegare qualche pensiero per un po’, giusto per superare quell’inferno abitato da marmocchi. Preferì comunque concentrarsi sul treno, anche se all’interno sembrava tutto fuorché un treno.
    Gli interni erano stati completamente stravolti, l’unica cosa originale sembrava il telaio anche se erano visibili diversi rattoppi spesso di fortuna... era quasi impossibile credere che una cosa del genere potesse ancora muoversi senza cadere a pezzi alla prima curva. In ogni caso i vari vagoni erano molto diversi, alcuni erano vuoti altri erano adibiti a celle ma al contrario... un modo davvero strano per tenere dei prigionieri. Alla fine comunque raggiunsero quello che doveva essere l’ultimo vagone, era più moderno degli altri e anche più tecnologico. Era visibile la blindatura e la telecamera, ma quando la porta si aprì per poco al Cacciatore non caddero le braccia: C’ERANO BAMBINI ANCHE LI.
    L’occhio sano traballò per qualche secondo, ma per fortuna spuntò anche un volto adulto... uno di quelli che in genere il guercio prendeva a pugni. Il tizio comunque identificò il volto di Rhaziel come familiare, ma la cosa non era reciproca.

    Chi lo sa, le facce dei mercenari si somigliano un po’ tutte.

    Rhaziel aveva passato anni in quell’ambiente, aveva ancora dei contatti e facendo quel mestiere, a volte ci si confondeva con la massa tanto da risultare un volto familiare per chiunque. Era probabile che si fossero visti, ma visto che i ricordi del Cacciatore erano peggio di un colabrodo magari quella parte era assente, o chissà, magari era solo una coincidenza.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Stato fisico: Ok.
    Stato mentale: Nervoso
    Energia: 100%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate: \\
     
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    Numerologia 3: Sintesi

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    Demone o non demone il Numerologo certo non si farà mettere nel sacco da quel ragazzo. Badate bene, non ha ossessioni di sorta verso Drusilia, per quanto i numeri che le volteggiano intorno siano molto sexy. Semplicemente gli piace rendersi utile e gli piace poter svolgere sempre al meglio il suo lavoro.
    L'occhiataccia di morte, però, sortisce il suo effetto e genera un brivido gelido dietro la schiena del numerologo che trasalisce di colpo. Deglutisce e si guarda intorno cercando di stemperare la bruttissima sensazione che sta provando. Per fortuna che interviene Giulietta ad insultarlo e così si distrae e pensa ad altro.
    Per quanto riguarda il numero esponenziale di bambini che è spuntato ora, bhè, comincia a montare un disagio palpabile sul suo viso. Si fa rigido. Come già detto non ha un buonissimo rapporto con i bambini, loro sono così spontanei mentre invece lui è così ingessato e rigido. Insomma si trova sempre a disagio con loro.
    Cerca di fare buon viso a cattivo gioco e così si limita a seguire il gruppo nei suoi spostamenti.
    Drusilia gli ha spiegato un po' la situazione geopolitica che riguarda questo "popolo" ed ha approfondito la cosa cercando documenti qui e lì per l'Albero casa, non con grandi benefici va detto.
    Osserva attento i vari sparuti gruppetti che incontra, ma evita di star lì a fissar con insistenza eccessiva chiunque. Principalmente è molto colpito dal mezzo di locomozione in cui si trova. Abituato al massimo a cavalli o al più grifoni passeggiare in qualcosa del genere è veramente tanto strano.
    Comunque, accompagnato dal suo corteo spiritico si limita a restare un passo dietro rispetto gli altri. Studia con attenzione tutto, cerca di memorizzare i visi e lascia che siano gli altri a parlare.
    Sorride quando Jester viene scambiata per qualcuno di diverso, ma forse è meglio così. Drusilia decide di seguire la strada della verità e non può che esserne felice, non è proprio in grado di mentire, e meno devono farlo meglio sarà. Sono ragazzini, sono curiosi e preferiscono la verità alla bugia, di solito.
    Si limita a sorridere qui e lì ed a seguire gli altri.



    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico nel raggio di 30 metri
    Sussurri - Auspex dei legami
    Figlio dei Numeri - Istant Casting
    Figlio dei Numeri - Aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore
    Continuità Spirituale - Casting dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni a discrezione del QM

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    Il gruppetto fu invitato a borfo e non appena Jester varcò la soglia del veicolo la bimba che poco prima era al finestrino le andò incontro afferrandola per un lembo della veste. Per tutta risposta la saltimbanco le diede una carezza affettuosa sulla testolina con un sorriso sincero. Poi i Lam furono scortati dalla piccola guida, affiancata da altri due marmocchietti, per i vagoni a volte vuoti ed altre zeppi di giovanissimi. Arrivati in capo alla metro si aprì una porta dove un uomo dall'atteggiamento burbero li accolse. Dopo una breve discussione dove Drusilia metteva in chiaro di essere lei il capo della gang e non Jester, come sostenavano i bambini, la conversazione si spostò su Razhiel. Lo sconosciuto chiese al Lam se si fossero già visti e quest'ultimo sembrò al Giullare rispondere con aria di sfida.

    Chi lo sa, le facce dei mercenari si somigliano un po’ tutte.

    La Selvatica alzò un sopracciglio portando le mani dietro la schiena ed allungando il collo per guardare meglio il viso sfregiato del compagno. Poi, dopo un attimo di silenzio, sciorinò velocemente una rima con l'intento d'alleggerire la tensione.

    -Quindi siamo simili dici
    Come cari amici?
    Un po' hai ragione
    Ma tu hai... il nasone!-


    Concluse facendo una giravolta su se stessa con una risatina argentina.
     
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