Dead End ~ Curtain Call

Capitolo III - Midnight Brawl

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    Blood Runner — pressi della discarica di St.Gerard
    {23:57 pm}

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    « Alla fine hai scelto di smettere di fuggire, principessa. »

    L'orologio da polso ticchettava fra le sue dita scheletriche come una bomba pronta ad esplodere; meno tre minuti alla detonazione, diceva il quadrante in vetro levigato. La mezzanotte incombeva, e la sua piccola colomba rossa stava per finire dritta dritta nella gabbia. Poteva sentirla avvicinarsi, il suo cuore un piccolo e fragile nocciolo di paura e incertezze.

    « Meglio tardi che mai. »

    Presto quella storia si sarebbe conclusa, e nonostante tutte le grane che gli aveva procurato un poco se ne rammaricava. Non si trattava di un episodio speciale. Non era stata la prima volta - ne sarebbe stata l'ultima - che qualcosa gli andasse storto, o che qualcuno gli scombussolasse i piani. Sapeva che se ne sarebbe dimenticato quando cento altre si sarebbero susseguite nel suo prossimo futuro, ma la noia... no, quella non l'avrebbe mai lasciato. E quando occasionalmente il caso si decideva a mettergli i bastoni fra le ruote, nel patetico tentativo di intralciare l'inevitabile, si sentiva quasi felice, contento di poter provare di nuovo la vaga simulazione di quell'emozione perduta.

    « Vivere è combattere, giusto? »
    interrogò il suo interlocutore fantasma, annidato nel buio della notte
    « Che tu abbia scelto di combattere per loro o per te stessa, non fa differenza. »

    Il metallo si richiuse sul quadrante con uno scatto simile a quello di una tagliola.

    « Io sarò come sempre qui,
    a raccogliere i resti di un fallimento. »



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      Id

    {Qualche ora prima, in un rifugio nascosto}

    « Prima di scappare... » la voce della mora era quella impastata e roca di chi si è appena svegliato da un brutto sogno « ...Eclaire ha detto qualcosa. » non era cosciente da molto: aveva la febbre alta e la pezzuola che Sophia - la bionda - le aveva messo sulla fronte non serviva a granché; tuttavia, benché le sue labbra tremassero e il suo corpo sudasse, i suoi occhi - piantati in quelli di Id - sembravano riflettere una lucidità di fondo « Ha parlato di un incontro. » la sua badante la sistemò meglio sulla lettiga improvvisata « Un incontro a St.Gerard. » fu in quell'istante che un colpo di tosse la fece sobbalzare « Fai silenzio. » l'ammonì l'amica « Ti devi riposare. » « ...lo so. Io... non posso andare... conciata così. » le ultime parole le uscirono in un singulto amaro « Ma vi prego, voi dovete trovarla. Eclaire... non può essere quella donna. Deve averla controllata in qualche modo, deve... » nessuna le rispose: Sophia scrollò appena la testa, Merlose rimase in silenzio - in piedi alle spalle di tutte; probabilmente, neppure Nina ci credeva veramente « Dovete andare. Forse gli altri sono ancora vivi. Forse andranno a questo incontro. » le guardò tutte a turno, cercando anche il più piccolo barlume di complicità - e infine si fermò sul viso della demonessa, le afferrò una delle mani con l'unica che le rimaneva di buona « Ti prego. »

    -----



    Non era stato difficile arrivare al luogo designato - una discarica, come le avevano di seguito spiegato. La sua accompagnatrice aveva condotto Id senza problemi, e con un poco di accortezza erano anche riuscite a non farsi notare. Non che avessero ancora intravisto tracce di movimento all'esterno, beninteso. Come due corvi stagliati nel buio della notte, appollaiate alla scala anticendio dell'edificio più prossimo alla discarica osservavano ormai la scena dinanzi a loro da alcuni minuti. Avevano una buona visuale dell'ala ovest: il gigantesco inceneritore tiranneggiava al centro della struttura, mentre il cortile spazioso che lo circondava era ricoperto di cumuli di rifiuti ancora in attesa di una destinazione più precisa. Più a nord, a sinistra della loro visuale, oltre l'edificio, potevano scorgere anche quello che forse era un demolitore per autovetture. Non si poteva esser certi di nulla, dal momento che seppur fossero entrambe dotate di canocchiale vi era troppo poca illuminazione arrivante dall'interno.

    Tuttavia riuscirono a notare piuttosto distintamente la prima traccia di vita arrivante dall'aia interna, forse perché imbracciava una torcia. Un biondo di media statura emerse da sotto il tendaggio di quello che fino a quel momento era stato erroneamente scambiato come una parte dell'inceneritore; diresse il fascio di luce un paio di volte attorno a se e poi si incamminò in direzione del retro. Esaminando ora con occhio più attento, era chiaro che qualunque cosa fosse quella struttura era celata da uno spesso drappo di plastica scura fissata al terreno da alcuni chiodi.

    Ad ogni modo, Id ebbe poco tempo per studiarla. La sua compagna incappucciata le diede una scrollatina e attirò la sua attenzione verso la strada che portava all'entrata di St.Gerard. Vi era una quattroruote color rosso scuro che si stava avvicinando, e aveva qualcosa di familiare. Faceva indubbiamente parte della collezione di Maximillian che la faust aveva avuto modo di osservare durante la sua permanenza al Nirvana. A quel punto si poteva dire che chiunque fosse sopravvissuto di loro, stava per arrivare all'incontro. Proprio come Eclaire aveva detto.



      Jester

    BLOSSOM3_zpsazvhxtbo

    « Allora, ripassiamo il piano d'azione. »

    Blossom, che guidava la vettura, si schiarì la voce. Dinanzi a loro la mura di cinta della discarica di St.Gerard si facevano sempre più vicine; attorno a loro vi erano solo gli edifici distanti e malmessi di una periferia mai veramente ultimata, e infine abbandonata.

    « Noi abbiamo la ragazzina... » colse con un'occhiata allo specchietto retrovisore il volto della giovane albina, leggermente chinata in avanti sui sedili posteriori « ...e loro, così dicono, hanno la nostra cara Violet. »

    La prigioniera aveva la medesima espressione vacua delle ore precedenti. Forse si era semplicemente rassegnata all'inevitabile: svolgere la funzione di merce da scambio, come del resto ogni prigioniero in qualunque guerra faceva. I più fortunati, se non altro. E sapeva di non poter fuggire: aveva ancora le mani legate, ed era circondata sui sedili dalla minacciosa Cherry e dalla svitata Jester. In tutta franchezza, neppure gli importava veramente che cosa provasse.

    « È sicuramente una trappola. Non riesco più a percepire la presenza della neuromante da un bel pezzo. » lo interruppe la donna in rosso, comodamente adagiata al finestrino del passeggero a destra del ragazzo « Non escludo che sia per altre ragioni, ma dubito in qualsiasi caso che loro siano disposti a lasciarvi andare come nulla fosse. » « Ne sono consapevole mia cara. E non mi interessa. »

    Gli occhi di Red si ridussero a due fessure a quell'affermazione.

    « Saremo noi a non lasciarli andare. »

    Fece l'occhiolino a Jester attraverso lo specchietto, cosa che non sfuggì all'altra - che s'infuriò.

    « Davvero? Tu ancora non hai capito con chi hai a che fare. »

    Il moro ignorò il tono minaccioso, e questo sembrò bastare a farla stare zitta. Proseguirono per la strada dissestata fino a quando non giunsero in prossimità del cancello d'entrata, lasciato convenientemente aperto. Quando Blossom arrestò l'automobile lì davanti, dalle vetrate era già possibile scorgere il cortile interno - disseminato di cianfrusaglie d'ogni sorta - e il colossale inceneritore che svettava al centro della zona. Non vi erano luci accese su quel versante.

    « Bene. » spense il motore e intascò le chiavi « Procederemo allo scambio secondo le loro istruzioni, e quando la ragazza sarà al sicuro sistemeremo ogni testa di cazzo presente in questo cesso a cielo aperto - una volta per tutte. E state in campana ragazze, probabilmente avranno qualche sorpresa pronta per noi. »

    Red fu la prima a smontare, quasi di fretta, al punto che Blossom inarcò un sopracciglio alla sua reazione improvvisa.

    « Devo fare una cosa prima. Voi cominciate ad andare avanti, vi raggiungo dopo. »

    E quasi come fosse la cosa più normale del mondo da dire poco prima di un così cruciale incontro, si congedò senza aggiunger altro o dare spiegazioni, lasciandosi alle spalle la portiera chiusa. La sua figura fiammeggiante si disperse velocemente nelle tenebre della notte. Blossom si sporse sui sedili di dietro e fece spallucce ad entrambe le rimaste.

    « Valla a capire quella. Avanti, diamoci una mossa anche noi. »

    Uscirono tutti dalla vettura, Cherry con la prigioniera ben stretta a se. E quando la quattroruote fu alle loro spalle - mentre si incamminavano verso l'interno - la bronzea demonessa colse l'occasione per un ultimo avviso alla saltimbanca, con il suo peculiare fare sbrigativo.

    « Guarda lui le spalle, ujhina. » indicò con un cenno del capo Blossom, che guidava la fila « Io controllo tue. »


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    Odiava visceralmente quel posto.
    L'odore era insopportabile, e la desolazione e il silenzio avevano sempre i loro modi per renderlo irritabile.

    « Pthu! »

    Sputò un grumo di catarro in mezzo al terriccio contaminato da decenni di scarichi innominabili, e si portò alla bocca la ricetrasmittente.

    « Qui tutto a posto.
    Il gingillo che abbiamo recuperato dal mercenario è perfettamente funzionante, nell'eventualità che dovesse servire. »

    si passò una mano tra i capelli scintillanti di sudore, sistemandoseli alla bene e meglio
    « Che cazzo vuoi che ne sappia io, non sono mica un ingegnere militare. »
    grugnì in risposta a qualsiasi altra cosa la voce dall'altra parte gli avesse chiesto
    « Sì, adesso me ne occupo. Ci sto andando. »

    Il biondo chiuse la trasmissione e si infilò l'aggeggio in una delle tasche dell'impermeabile in pelle, continuando a passo sostenuto per la sua strada. C'era ancora una questione da sistemare.

    Superò relitti di automobili e cumuli di spazzatura mefitica, si accese una sigaretta e infine si soffermò dinanzi allo sfasciacarrozze - su cui attendeva una sola automobile. L'unica superstite: le altre erano già state ridotte ad ammassi di ferraglia. Nessuna traccia, come nelle migliori delle tradizioni.

    « Beh, buona notte amico mio.
    Probabilmente seppellito fra la merda ti sentirai a casa. »


    Masticò le parole assieme a mezzo mozzicone incenerito.
    Diede poi una sonora scarpata al tasto di accensione, e con un ruggito metallico il nastro cominciò a muoversi.


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      Dimitriy

    Nelle macerie e nella pioggia si era abbandonato all'incoscienza, e nelle tenebre e nel fetore si ridestò: Dimitriy Kozlov riaprì gli occhi e non vide ne sentì altro.

    Quanto tempo era trascorso dal fatale duello con il Cowboy?
    Impossibile saperlo.
    Dove si trovava in quell'istante?
    Difficile dirlo.
    Che ne era stato degli altri?
    Nessuno ne era consapevole, meno che loro ovviamente.

    Di certo si poteva dire che indossava ancora le sue vesti fradice, che aveva entrambe le mani e i piedi legati, e che - dovunque fosse - lo spazio per muoversi era decisamente poco. Non poteva allungare completamente braccia e gambe, e il "soffitto" non distava che una decina di centimetri dalla sua faccia. Non si erano preoccupati di imbavagliarlo, ma dal momento che non era libero si poteva presupporre con ragionevole sicurezza che fossero consapevoli della sua sopravvivenza. E quindi un ulteriore quesito per il russo: perché l'avevano risparmiato? In fondo aveva ammazzato uno dei loro.

    Non ebbe molto tempo per interrogarsi. Un rumore di meccaniche in movimento proveniente dall'esterno lo mise in guardia, e l'istante successivo ecco che l'oggetto in cui si trovava prese a muoversi e a vibrare. Qualunque cosa stesse succedendo, l'innato istinto di sopravvivenza di un sicario prezzolato non mentiva mai, e gli stava proprio dicendo che avrebbe fatto bene a levarsi da lì - e in fretta.

    Come riuscire a farlo, certamente, restava tutt'altra storia...



      Violet

    Il lezzo del lerciume che inondava i dintorni era invece all'interno della casupola filtrato da diverse candele profumate - lumi che qualcuno aveva piazzato un po' dappertutto nel tentativo di rendere l'aria più respirabile. Opera di Eliza, probabilmente.

    Se ne stava lì dinanzi al grosso tavolaccio poco distante dall'uscita, assieme alla sua amica dai capelli argentati. Borbottavano qualcosa fra di loro, dando le spalle alla neuromante che non riusciva a capire di che stessero parlando; forse bisbigliavano apposta per non farsi sentire, o molto più facilmente si trattava dello stato confusionale in cui versava. Le immagini le apparivano ancora sfocate, e la luce delle lampade ad olio appese a ganci sulle pareti non facevano altro che gettare le loro chiazze di colore sanguigno su ogni altra cosa nella sua prospettiva, stordendola.

    Le ci vollero diversi secondi per mettere a fuoco tutto nelle giuste proporzioni. Si trovava su una vecchia seggiola, benché non ricordasse precisamente come ci fosse finita, ed era legata. Braccia incrociate dietro la schiena e saldamente ancorate allo schienale da intrecci di corda spessa. A giudicare dal consueto prurito alla gola, aveva ancora il collare. La stanza in cui si trovavano assomigliava ad un piccolo capanno, le assi del pavimento erano marce e guardando attraverso le vetrate annerite non si poteva che intravedere cumuli di sporcizia.

    Doveva esser giunta a destinazione, infine.

    La discarica era l'ultima cosa che ricordava - dalla lontananza, in macchina col suo aguzzino - prima che i ricordi sbiadissero in un buio indefinito. Che l'avesse stordita lui a tradimento? Ormai succedeva fin troppo spesso perché potesse anche solo trovare la forza di lamentarsene. Volendolo, comunque, avrebbe potuto farlo - dal momento che le avevano risparmiato il bavaglio. Tuttavia non servì che aprisse bocca poiché le due si accorgessero del suo risveglio. Eliza fu la prima a voltarsi, sorridendo; l'altra donna si limitò a darle un'occhiata superficiale, prima di girare i tacchi e uscire dalla sala. La porta si richiuse alle sue spalle con un rumore poco rassicurante.

    « A quanto pare i nostri incontri avvengono sempre con te che ti svegli da un sonno sgradito. » affermò con tono gioviale « Speriamo che sia l'ultima volta... »

    Accompagnò la frase sfiorando con le dita qualcosa sul bancale, che tuttavia non si riusciva a scorgere bene. Vi era tanta roba appoggiata lì sopra, ad una prima occhiata tutte cianfrusaglie, ma ad una riesaminazione più attenta non sarebbe stato difficile scorgere alcune cose familiari: scatole di medicinali, ampolle, bendaggi e atrezzi da chirurgo. Eliza recuperò per il momento soltanto un paio di guanti bianchi, che indosso con tranquillità.

    « Il tuo amico sembra volersela prendere più comoda. »

    Fu soltanto quando la giovane lo indicò con un cenno del capo, che Violet si rese effettivamente conto che nella penombra sulla sua destra vi era qualcun'altro, legato ad un'altra seggiola: Bongol. Non sembrava ferito, respirava ancora - ma non era cosciente: il capo irsuto era leggermente proteso verso il petto, le larghe narici che si espandevano e si contraevano ritmicamente. In un momento sconosciuto doveva essere stato a sua volta catturato dai sicari.

    « Poco male. Vorrà dire che mi occuperò di lui per primo,
    mentre io e te chiaccheriamo. »


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    « Non ti dispiace, vero? »





    ► QM Point

    Ed ecco che finalmente, signori e signore, siamo giunti al capitolo finale di questa interminabile quest. Incredibile vero? Non ci credavate più? Io nemmeno. Però ci siamo arrivati, e di questo son contento. Vediamo ora di concluderla nel migliore dei modi!

    Il capitolo dovrebbe svolgersi nel giro di una decina di turni - salvo imprevisti - e sarà un po' più difficile dei precedenti, quindi vi raccomando una dose di accortezza extra sulla decisioni che prenderete, in particolare nei primi turni che saranno anche quelli più vitali. Mi raccomando anche una maggiore precisione negli specchietti riassuntivi, in particolare ricordatevi di ricontrollare i consumi due volte e di riportare sempre le tecniche che utilizzate nel turno. Molto probabilmente dovrò stilare dei wallpost come questo ad ogni giro, e se mi devo anche riguardare tutte le vostre schede per capire ogni volta che avete combinato... capirete che è una bella fatica.

    Prima di passare ai singoli qm point, un po' di info a carattere generale:

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    Mana recuperato tutti voi recuperate un +50% di mana di base, più una variabile bonus che dipende in stretta misura da quello che siete riusciti a fare nel corso di tutta la quest. Nello specifico:
    Id+5% (bonus per aver sferrato il colpo di grazia a Gemini, chapter I - Dead End ~ A Cornered Rat); +5% (bonus per aver sferrato il colpo di grazia a Fatman, chapter II - Dead End ~ Digging the Grave).

    Dimitriy+5% (bonus per aver sferrato il colpo di grazia a Mad Cowboy, chapter III - Dead End ~ The Fool's Sorrow).

    Violet+10% (bonus per aver catturato Snowflakes al Nirvana, Chapter I - Dead End ~ A Cornered Rat); +10% (bonus per aver smascherato il falso Shifter, chapter III - Dead End ~ The Old Man's Fear).

    Jester+5% (bonus per aver salvato Saori, chapter III - Dead End ~ Fury Unchained).

    Il conteggio del mana recuperato va fatto su quello che vi rimaneva dalla precedente quest (nel caso di Violet, dalla fine di "Forgotten Stories").

    Ferite le vostre precedenti ferite non vengono pienamente ristorate, vi riprendete solo in parte. Fate il conto complessivo dei danni che avevate al vostro ultimo post della precedente quest, e dimezzatelo. Come vi gestirete la cosa in-game è rimesso a voi.

    Malus eventuali malus che avevate in precedenza (indipendentemente da come ve li siete beccati) rimangono anche ora. Si intende eventuali fratture, menomazioni permanenti, power down e problemi vari. Se avete dubbi in proposito, chiedetemi in bacheca.

    Munizioni & armi se disponete di una qualsiasi arma a munizioni, per questo capitolo verranno pienamente ricaricate. Se avete recuperato delle armi nel corso delle precedenti quest, e non vi sono state sottratte, allora le avrete con voi anche in questo capitolo.

    Scheda tecnica per tutta la durata di questo capitolo le uniche tecniche e/o passive che potrete utilizzare sono quelle che mi sono state riportate nel topic in bachea e/o via pm. Eventuali aggiunte/modifiche operate in corso di quest non saranno valide.


    xBlame. che cosa succede nel periodo tra la fine del precedente capitolo e questo: vieni rappezzata alla bene e meglio dalle due ragazze, e quando Nina si riprende ti rivela ciò che compare nel flashback (la frase di Eclaire l'hai sentita anche tu ovviamente, ma probabilmente la tua pg non sapeva cos'era St.Gerard). Nina non è ovviamente in condizioni di accompagnarvi - e a dire il vero anche tu non sei al top della forma, ma qualcuno deve pur andarci, no? Una delle babes è rimasta a badare a Nina, l'altra invece ti ha seguito nel tentativo di aiutarti a far chiarezza sulla faccenda. Chi delle due sei tu a deciderlo nel tuo post, non l'ho specificato apposta (in qualsiasi caso indosserà una tuta da combattimento nera con cappuccio). Chiaramente la scelta presenta delle conseguenze.

    Venendo al post in se, vi trovate ora in prossimità della discarica e dovete trovare un punto d'accesso per entrare. Considera ciò che hai visto nel post e decidi come procedere: puoi tentare di entrare di nascosto cercando una breccia nella cinta (o scavalcandola - son circa tre metri e mezzo), oppure dirigerti verso l'entrata principale, dove si sta avvicinando l'autovettura. Oltre a ciò che avevi le babes possono averti fornito qualche extra su richiesta, fra i quali puoi scegliere (tutto o in parte) una pistola semiautomatica, una mitraglietta, una tuta da combattimento simile a quella della ragazza, una torcia e una spada giapponese. Ah, e hai anche un canocchiale con zoom ottico a disposizione, ma senza visione notturna (aka: non vedi granché nella notte).


    xJester. non molto da dire in più a come siete rimasti sul post finale del precedente capitolo. Max è rimasto al Nirvana assieme a Saori e al cyborg, che vi ha prima condotto all'auto e consegnato le chiavi. Vi siete messi in strada per la discarica (tu, Bloss, Cherry, Red e la prigioniera catturata da Violet nel primo capitolo - di cui non sai il nome), e il resto è descritto nel post. Tutto ciò che avete da fare ora è addentrarvi all'interno e prepararvi al peggio... a meno che tu non abbia qualche altra idea in proposito. Sta a te. Dal momento che tu e Violet avete già fatto altre giocate assieme, ti consiglio caldamente di metterti d'accordo con lei sulla vostra timeline, se non l'avete già fatto, onde evitare casini di cronologia.


    xDimitriy. pessimo risveglio, eh? Al buio, nel fetore, e per di più legato a polsi e caviglie. Well, considerando come hai concluso il tuo duello, forse puoi dirti fortunato di essere ancora vivo. Le corde che ti tengono in trappola sono ben annodate ma sono di semplice canapa spessa, quindi ti basterà - eventualmente - un consumo Basso - con tecnica sensata al contesto - per liberartene, se proprio non trovi altri modi per squarciarle. Tieni conto che hai ancora tutta la tua roba, anche se probabilmente sparsa in giro per l'area (molto piccola e stretta, al punto che sei costretto a stare quasi in posizione fetale). Mi raccomando però, qualsiasi cosa decidi di fare non essere autoconclusivo.


    xViolet. deja vu, lo so, ma che ci vuoi fare, sei la loro schiavetta ormai :guru: hai ancora il collare e hai le mani legate alla sedia. Bongol pare vivo ma è decisamente poco responsivo. A parte quello che ti ho descritto della sala c'è anche altro - specialmente alla tua sinistra - ma visto che non è illuminato non riesci a distinguere niente. Dal momento che tu e Jes avete già fatto altre giocate assieme, ti consiglio caldamente di metterti d'accordo con lei sulla vostra timeline, se non l'avete già fatto, onde evitare casini di cronologia.



    E questo è tutto per il momento, se avete delle domande sapete dove farmele. Ah, ultima cosa: non ho messo una mappa della struttura per precise ragioni (alcuni di voi non sanno dove si trovano, ergo fornirvi questa informazione non sarebbe corretto - inoltre non sapete nulla della discarica meno quello che vedete nei rispettivi post). Qualche informazione di massima potete comunque estrapolarla dal narrato se vi serve per prendere decisioni, ho anche messo qualche indicazione cardinale. A voi!

    [Scadenza: 20 Luglio]



     
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    Dimitriy riaprì gli occhi, ma non cambiò molto. Il buio infatti l’accolse ancora una volta, ormai lo considerava quasi come un parente, tanto era il tempo che avevano passato insieme. Questa volta il biondo era persino felice di incontrarlo, alla fine del duello pensava di essere spacciato e invece aveva nuovamente portato a casa la pelle. Certo, il suo corpo era ancora devastato dallo scontro e ne portava i segni, però alla fine era vivo ed era ciò che più contava... per quanto tempo ancora però non gli era dato saperlo, l’unica cosa certa per un sicario era il fatto che non sarebbe morto nel suo letto.
    Ad ogni modo bastarono pochi attimi all’assassino per odiare l’oscurità, questa volta infatti non sembrava un’ottima alleata. Provò a muoversi, ma subito due cose gli impedirono di farlo agevolmente. La prima erano i legacci che gli bloccavano mani e piedi, in secondo luogo lo spazio era poco: le braccia erano vicine al corpo così come le gambe, inoltre il soffitto di quella specie di bara era fin troppo vicino, gli bastava alzare il capo per toccarlo. Non era imbavaglia, ma il fatto che i vestiti erano zuppi gli faceva presagire che non era passato molto tempo dallo scontro. Qualcuno l’aveva catturato, ma si riteneva abbastanza sicuro del fatto che nessuno potesse sentirlo.
    Purtroppo il tempo per farsi le domande era davvero poco, un rumore di ingranaggi infatti iniziò ad espandersi... e la cosa non rallegrò per nulla il biondo. Il suo sesto senso iniziò subito a pizzicare, ma quando quel loculo iniziò a tremare, allora il tutto iniziò a diventare più forte di un semplice prurito: doveva uscire di li e doveva farlo alla svelta. Avvicinò rapidamente le mani al petto, a fatica aprì un taschino e ne tirò fuori uno dei suoi piccoli coltelli da lancio: sapeva come usarlo, quindi l’avrebbe avvicinato alle corde per tagliarle il più rapidamente possibile, prima le mani e poi i piedi. In secondo luogo avrebbe recuperato tutto il suo equipaggiamento e infine si sarebbe preoccupato di uscire. Il tutto era condito da varie imprecazioni, visto che la ferita alla spalla faceva i capricci.
    Avrebbe mosso le mani per tastare la superficie che l’avvolgeva, dato che era rannicchiato avrebbe posato i palmi dritto davanti a se, togliendosi prima i guanti. Infine avrebbe convogliato la sua energia nei tatuaggi che avvolgevano i suoi avambracci, lasciando che si illuminassero di rosso... per poi spaccare quel che lo avvolgeva mandando in frantumi ogni serratura, ogni paratia che lo teneva bloccato. Infine sarebbe rotolato fuori, andando a cercare subito un nascondiglio... sempre che la bara avesse ceduto, una cosa difficile da dire.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: Stanco, leggera contusione all'addome, ferita d'arma da fuoco alla spalla destra parzialmente guarita, piccoli fori causati dagli aghi, ferita al capo.
    Ki: 70% - 10% = 60%

    Note: In poche parole sfrutto uno dei pugnali da lancio, posizionati in punti strategici sulla giacca, per tagliare il più rapidamente possibile le corde. Poi uso la tecnica Konets i Nachalo per creare un'apertura e uscire in qualche modo da li dentro.

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi /////
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
    Konets i Nachalo ~ La Fine e l'Inizio
    Immergendosi nello studio dell'Alchimia, il biondo assassino non ha solo scoperto come mescolare i composti per dar vita a una bomba o a una pozione. Approfondendo la ricerca di informazioni, infatti, Dimitriy ha scoperto un argomento molto interessante: ovvero la trasmutazione. Sfruttando così dei cerchi alchemici sarà possibile manipolare la materia unendovi una parte della propria energia... ovviamente non sempre l'Eversore ha il tempo necessario per prendere un gessetto e disegnare un cerchio alchemico, così ha pensato bene di tatuarsi direttamente i cerchi sulla pelle, per la precisione in corrispondenza del dorso delle mani e sugli avambracci. Essi tuttavia differiscono e le loro funzionalità sono differenti. Immettendo energia nel braccio destro, infatti, il sicario sarà in grado di mutare la forma di un oggetto per renderla più agevole alle sue necessità... ad esempio sarà in grado di forzare una serratura semplicemente cambiandone la forma, oppure potrà creare semplice oggetti semplicemente cambiando la struttura dei suoi atomi. Al contrario, invece, nel braccio sinistro è contenuta la semplice distruzione e basterà sfiorare un oggetto per mandarlo in frantumi. Ovviamente si tratta di una conoscenza ancora basilare, quindi non si potrà trasmutare qualsiasi cosa, ma solo ciò che è mediamente malleabile.
    [Doppia Attiva - Consumo Variabile: Medio]


    Edited by _MajinZ_ - 17/7/2015, 19:38
     
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    The End of This Chapter_


    Per l'ennesima, incalcolabile volta nel giro di non so nemmeno se ore o giorni, riacquisto coscienza immersa nel buio. Non così assoluto come altre volte, ma nemmeno in un grado di illuminazione decente e che possa aiutarmi. Davanti a me, illuminate da un fioco lume sconosciuto, le mie due amichevoli rapitrici chiacchierano e bisbigliano tra loro. Tremule e color sangue, le luci sparse nell'ambiente si mischiano alle candele profumate e, nella sinestesia confusa del dopo-sbornia da narcotizzanti, anche all'olezzo nauseante del...della...discarica? Sì, vero? Mi pare sia questa l'ultima cosa che mi ricordo d'aver visto, prima di addormentarmi come una stupida. Uff, vabbe', ormai mi ci sto rassegnando: nemmeno più m'incazzo, tanto a cosa servirebbe?

    La bronzea metallica se ne va appena si rendono conto del mio risveglio, ma la prima ad accorgersene è Eliza: mi sorride, ed io di rimando, per istinto, ricambio il suo dolce sorriso
    .

    «A quanto pare i nostri incontri avvengono sempre con te che ti svegli da un sonno sgradito. Speriamo che sia l'ultima volta...»

    «Il tuo viso rende i miei risvegli più lieti, però...»


    Mormoro con un filo di voce abbozzando un sorriso, ancora debole e stordita. Perché è bello avere qualcuno di dolce e gentile come lei, in situazioni come queste: è un punto d'appoggio, qualcosa verso cui nutro fiducia e da cui non devo guardarmi troppo. Sembra così ingenua, così inesperta, così...

    «Il tuo amico sembra volersela prendere più comoda.
    Poco male. Vorrà dire che mi occuperò di lui per primo,
    mentre io e te chiaccheriamo.
    Non ti dispiace, vero?»


    “Mh?!”

    «...! C-cosa vuoi fare?! Non...?! Eliza!!»

    “BETRAYAL?!!”


    Alle sue parole mi giro e mi accorgo della presenza di Bongol alla mia destra, ancora privo di sensi. Cazzo: ce ne vuole per non accorgersi di un gorillone che ti siede al fianco, eh! Per sicurezza controllo anche alla mia sinistra, ed in effetti c'è tanta roba ma niente di distinguibile nell'ombra che la avvolge.
    Torno a concentrarmi su Eliza e lo scimmione, mentre lei s'infila un paio di guanti bianchi armeggiando tra medicinali ed altro materiale medico. Improvvisamente mi spavento: forse vuole solo medicare le sue ferite, forse è veramente buona e la tengono principalmente per le sue doti da infermiera...
    ...Ma non posso non averne paura: sono legata, la sua scelta di parole è decisamente ambigua, lei rimane comunque una mia nemica tecnicamente, e se le sue competenze non coprono il campo del combattimento fisico allora...Potrebbe essere il loro "chirurgo"? Tortura, rimozione di organi, metodi strani di omicidio...Non voglio nemmeno immaginare cos'altro!

    Resto così, dunque, sospesa, senza rispondere alla sua domanda: che intenzioni ha, ora? Cosa vuole fare a Bongol, cosa vuole fare a me? Meglio che cominci su di lui, da un lato: posso osservare e raccogliere informazioni veritiere, prima di subire gli stessi trattamenti. Certo, mi dico anche che se avessero voluto ucciderci avrebbero potuto averlo già fatto un migliaio di volte prima d'ora...Ma anche che una discarica è un posto perfetto per nascondere un cadavere...! Spero si sbrighi a spiegarmi, perché sono davvero terrorizzata, e continuo ad essere inerme...nelle sue mani
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Frustrata, poi contenta, poi spaventata.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100% (= 30% + 50% + 20%).

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Boccetta di sonniferi.
    ¬ Fazzoletti di carta.
    ¬ Frammenti taglienti di vetro.

    Specchietto Riassuntivo_

    Ripresasi, si spaventa a vedere Eliza coi guanti e che si appresta ad armeggiare su Mr. Bo.

    Note_

    ---.


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  4. Blame's Sympathy
     
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    DIVIDERNAOS1_zpsfa2bce21
    DEAD END



    Per una volta non le pioveva in faccia. Scrutava il buio sotto la tesa del cappuccio, gli occhi infilati nei tubi di un cannocchiale verso il buio. La scala antincendio era fredda al tatto, metallo bagnato che percepiva anche sotto i guanti della tuta da combattimento.

    Ma vi prego, voi dovete...


    Il cumulo di rifiuti riempiva la sua visuale. Una massa di corpi in attesa di essere divorati dall'immane bestia dell'inceneritore. Un fascio di luce attirò la sua attenzione, distraendola dalle metafore macabre della sua testa. C'era un uomo con una torcia. Biondo, troppo biondo. Pensò a Dimitriy, ma solo per analogia. La falcata e la corporatura dell'uomo lo tradivano.

    Ti prego.


    Si accorse che stava praticamente artigliando la ringhiera. Non era il caso di farsi venire un crampo alla mano. Lasciò la presa. Merlose la interruppe con un tocco alla spalla, deviando la sua attenzione verso la strada. Un macchinone di un improbabile rosso scuro si stava avvicinando alla discarica: con tutta probabilità era qualcosa uscito dalla scuderia di Maximilian. Socchiuse gli occhi. C'era rimasto qualcuno di vivo, quindi. Ma la lealtà del cinghiale era questionabile; la macchina avrebbe potuto contenere di tutto.

    Ha parlato di un incontro.


    La Faust non avrebbe voluto niente di tutto quello. Nessun incontro a mezzanotte in una discarica col nome di un santo; nessun accompagnatrice asiatica nascosta in una tuta da combattimento, capelli neri su plastica nera; nessuna aria da detective pronto a vendicarsi in un film noir da cinema francese. Là fuori una cazzo di donna serpente imperversava con una spada demoniaca in mano e la soddisfazione di aver tranciato il braccio di Nina.

    Ma vi prego, voi dovete trovarla. Eclaire... non può essere quella donna. Deve averla controllata in qualche modo, deve...


    Cosa c'era di peggio? C'era di peggio il volto febbricitante della mora, che la implorava di salvare quella che era andata a tanto così da ammazzarla. C'era di peggio l'essere coinvolta. Non era stato meglio un paio di giorni prima, quando Nina era solo una puttana e lei solo una venditrice di morte? Non era meglio fregarsene della gente e fregarsene solo un pochino della paga? Dopotutto non c'era differenza tra Shifter e Maximilian, tra Maximilian e la bionda in rosso, tra la bionda in rosso e l'uomo grasso nelle fogne e tra di lui e il capo dei loro invisibili nemici. O almeno non ci sarebbe stata se non fosse implicata in quella merda fino al collo. La merda che ti fa rischiare la pelle per qualcosa che non sai nemmeno definire, un bacio cretino nemmeno fossero due adolescenti.

    «Merlose » disse a bassa voce
    «cerchiamo di entrare nei pressi dell'inceneritore e seguire quel biondo. »

    Chiunque fosse era un inizio migliore che entrare insieme con il macchinone. Nel casino che si sarebbe scatenato da lì a poco, ogni carta ben infilata nella manica poteva essere un asso e ogni asso doveva rimanersene nascosto. O qualcosa del genere.

    Eclaire, pensò, toccando la spada. Aveva preso un po' di nuove armi. Armi e proiettili. Una mitraglietta nel caso la stronza facesse di nuovo quel giochetto della camminata veloce. Al fianco aveva lo shotgun rubato alla ginoide; un po' più in alto, a ingombrarle la cinta, la pistola.

    Nina.

    CITAZIONE
    Cerco di entrare trovando un passaggio nella cinta, all'altezza del punto in cui ho visto il biondo. Delle cose messe a disposizione dalle due tipe prendo la mitraglietta, la tuta e la torcia: il resto è il mio equipaggiamento più lo shotgun trovato nella quest precedente che dovrei poter tenere.


      Totale complessivo di Alto. Braccio sinistro con frattura multipla.
      Energie: 85%

      Armi:
      Pistola - 12/12
      Shotgun
      Mitraglietta
      Spada
      Coltelli da lancio - 5/5

     
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    « Allora, ripassiamo il piano d'azione. »

    Sorridendo la Strega ascoltò le contestazioni della Bionda seduta accanto al Damerino. La donna consigliava di non attaccare il nemico come se fosse contemplata la decisione di ritirata con il pacco a portata di mano. Per pacco si intendeva quella ragazzina dall’aria strana, ma non poi così tanto seduta fra la Demonessa e il Giullare.

    « Noi abbiamo la ragazzina... »
    Fece una pausa Bloss

    « ...e loro, così dicono, hanno la nostra cara Violet. »
    Jester annuì come una bambina delle elementari eccitata e nervosa alla recita scolastica di fine anno. Lo sbrilluccichio che attraversò i suoi occhi non dovette sfuggire a Blossom che la incalzò con una frase rendendola ancora più euforica.

    « Ne sono consapevole mia cara. E non mi interessa. »

    La Circense dondolò da destra a sinistra e viceversa

    « Saremo noi a non lasciarli andare.»

    Rispose lapidario il Capo suscitando la simpatia della sua sottoposta che gli rispose con una linguaccia senza accorgersi del malcontento della sua compagna Cherry. Ancora qualche secondo e la lagnosa principessina dagli occhi di diamanti scese dalla vettura promettendo di raggiungere la gang più tardi. Per tutta risposta la Strega le rivolse un cenno di saluto avendo non pochi dubbi sul suo futuro ritorno, non che la sua presenza fosse necessaria naturalmente.

    « Guarda lui le spalle, ujhina. »

    Una volta raggiunto il luogo La Demonessa diede quell’ordine indicando Blossom che camminava qualche passo più avanti. Jester lanciò un’occhiata alle spalle dell’uomo per poi incatenare le sue iridi d’onice a quelle dorate della donna ed annuire con convinzione. Nel farlo si domandò cosa significasse ‘ujhina’ tuttavia nell’ammirare ancora una volta la bellezza nascosta di quella creatura si ammutolì. In forma asiatica la Circense doveva ammettere che Cherry era davvero stupenda ma a dirla tutta la preferiva nella sua vera natura, quella demoniaca, con le corna e la pelle scarlatta.

    « Io controllo tue. »

    Quell’affermazione avrebbe dovuto creare una certa felicità nella Selvatica, tuttavia non fu così. Cercando di dissimulare la confusione la ragazza camminò cercando di nascondere ogni possibile espressione. Forse il suo cervello era ancora annebbiato dal veleno viola, non ne era certa. Sicuramente non comprendeva il perché di quella decisione, non avrebbero dovuto proteggere Blossom e basta?! Ridacchiò.

    -Cosa fare tu lo sai,
    Mi fido come mai!-


    Una frase difficile per Jester. Aveva deciso di accettare l’aiuto mettendo la sua vita nelle candide grinfie di Cherry. Voleva fidarsi di lei, ne aveva bisogno.

    Energia:20%+50%+5%=75%
    Lucidità:45%
    Stato mentale: Euforico-Confuso-Speranzoso
    Stato fisico:Bruciature per tutto il corpo
     
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      Id

    Un lieve cenno del capo come unica risposta dalla sua silenziosa accompagnatrice, e furono entrambe di nuovo nella notte. Percorsero i metri che ancora le separavano dalla cinta con agilità e discrezione, aggirando piccole casupole abbandonate e staccionate disintegrate dall'incuria. Le murate non avevano l'aspetto di qualcosa di solido, e probabilmente con i giusti atrezzi - o la giusta forza - sfondarle sarebbe stato facile; tuttavia non erano lì per fare un'entrata in scena degna di un eroe dei fumetti, e lo sapevano entrambe.

    « Aiutami. »

    Le sussurrò l'asiatica prima di far cenno verso l'alto del muro di mattonelle, richiedendo una spinta. Per fortuna l'altezza non era proibitiva, e con l'aiuto di Id riuscì a balzare di sopra per poi aiutare a sua volta la demonessa a fare lo stesso. Saltarono giù dall'altra parte silenziose come due gatte, evitando per fortuna di atterrare in mezzo a qualcosa di eccessivamente maleodorante, e dopo essersi date un'occhiata nei dintorni trovarono momentaneo rifugio dietro un cumulo di barili di stagno. Senza luce non si vedeva granché, ma i loro occhi si erano abituati abbastanza alla tenebra da scorgere quel che bastava - e realizzare che del biondo non vi era più alcuna traccia nei dintorni.

    « Che cosa vuoi fare? » Merlose si abbassò il cappuccio liberando i capelli corvini « Probabilmente quell'uomo si è allontanato verso nord. La macchina dei tuoi amici arrivava dalla parte opposta, forse non sa ancora che sono qui. »

    E la misteriosa struttura coperta da un telone plastificato? Era lì davanti a loro, giusto qualche metro in linea d'aria, e attirava gli sguardi di entrambe: ma avevano davvero tempo da perdere? Intercettare il biondo prima che combinasse chissà cosa o raggiungere il resto del party per un rendezvous antecedente all'incontro poteva essere più importante. Senza contare che accendere le torce per esaminare i dintorni poteva rivelare la loro posizione...



      Jester

    Il tanfo di marcio era quasi insopportabile. Avanzavano in quasi fila indiana da diversi secondi, superando cumuli di spazzatura e relitti meccanici di varia natura che qualcuno aveva bollato come non più utili. Vi erano le vestigia di una strada da seguire, o qualcosa di simile, tracciata dal passaggio di chi in tempi passati aveva fatto uso frequente di quel posto. Conduceva all'inceneritore, colosso annerito che si stagliava dinanzi a loro - nelle tenebre. Tutt'attorno si potevano scorgere i contorni di altre strutture, alcune casupole, macchinari, pile di automobili sfasciate, forse anche una gru. Ma di illuminazione non ve ne era, e i loro occhi - benché ormai adattati al crepuscolo - non potevano andare più in là di così.

    Fu solamente quando arrivarono molto vicini alla struttura principale che una serie di abbaglianti si accese in fronte a loro, investendoli di una luce accecante.

    « Lieto di vedere che avete accettato la mia proposta. » quella voce ormai inconfondibile fece breccia in mezzo al bagliore - mentre Jes e gli altri tentavano di rimettere le cose a fuoco « Benvenuti dunque alla vecchia discarica, signor e signore. Non il posto più piacevole dove imbastire una rimpatriata tra vecchi amici, ne sono consapevole, ma indubbiamente anche uno dei più discreti. »

    Quando fu possibile vedere di nuovo, poterono ammirarlo appollaiato ad una sporgenza poco sopra all'entrata dell'inceneritore, ben ritto sulla schiena e con la tuba fra le mani - ancora nel bel mezzo di un falso gesto di cortesia. Lo scheletro parlante era lì ad aspettarli, ed era solo.

    « Perdonami, amico, ma non sono in vena di convenevoli. » sibilò Blossom in tono inconsuetamente ostile per lui « Dov'è il vostro ostaggio? »

    E senza che vi fosse bisogno di aggiunger altro, Cherry diede uno strattone ben poco gentile alla prigioniera, giusto per sottolineare che loro avevano tenuto fede alla loro parte dell'accordo. La giovane emise un rantolo di pura agonia alla vista dello scheletro.

    « Oh, non temete. Evan se ne sta occupando proprio in questi attimi, tra qualche attimo saranno qui. Sono stato sincero quando vi ho detto che Violet era ancora viva e nelle nostre mani. Abbiate solo un po' di pazienza. »




      Dimitriy

    Gli ci volle più di qualche istante per riuscire a liberarsi dalle corde - stretto com'era in quello spazio angusto - ma fu sufficiente ad evitare il peggio; il russo emerse a forza da quel che si rivelò essere il bagagliaio di un'automobile, e fece appena in tempo a rotolare giù dal nastro dello sfasciacarrozze prima che la vettura finisse ingoiata e stritolata dalla macchina. Con il fracasso del metallo schiacciato nelle orecchie, l'assicuratore poté dare una rapida occhiata nei dintorni e realizzare - probabilmente anche con l'aiuto del pessimo odore - che doveva trovarsi in qualche sorta di discarica.

    Rifiuti e cianfrusaglie formavano piccole montagnette tutte attorno, e benché fosse piena notte l'illuminazione lunare bastava per delineare le figure che si stagliavano in prossimità dell'uomo, fra le quali certamente l'imponente struttura centrale attirava di più l'attenzione. A giudicare dall'architettura e dalle slanciate canne fumarie, nonché dal luogo ove pareva trovarsi, poteva trattarsi di un inceneritore. Non erano visibili entrate da quel lato. Più a sinistra, a svariati metri di distanza e in prossimità della cinta muraria si trovava un capanno in pessime condizioni, dall'interno del quale arrivavano fiebili luci vermiglie. Si trattava dell'unica fonte di luce nei dintorni.

    In prossimità di Dimitriy, poco distante dallo sfasciacarrozze, vi erano invece diversi cubi di lamiere compattate ai quali erano stati adagiati senza troppa cura una serie di uniformi della polizia di Kisnoth - con tanto di distintivi - e alcune divise che forse il biondo avrebbe riconosciuto essere quelle dei Gorillaz, gli uomini di Bongol. Non parevano esserci tracce di vita, eppur il macchinario non poteva certo essersi attivato da solo...



      Violet


    « Uh? Che ti prende? » alla sorpresa dell'affascinante telepate rispose con altrettanta sorpresa, schiudendo appena le labbra « Non avrai mica... paura? »

    A quel punto le labbra le si piegarono in un sorriso vagamente divertito. Si avvicinò lentamente a Violet e le si sedette in grembo, facendole passare un braccio attorno al collo. Come fossero vecchie amiche.

    « Rilassati, non sentirai niente. Quegli atrezzi sul tavolo li ho usati prima, non sono per te ne per il tuo amico. Per voi due c'è qualcosa di meglio. »

    Il tono gioviale probabilmente non sarebbe stato sufficiente a rassicurare Violet - ma Eliza non pareva pienamente rendersi conto di quanto pessima dovesse apparire la situazione dagli occhi della sua interlocutrice; sembrava anzi più interessata a qualcosa relativo al collare, da come passava ripetutamente le dita guantate sulla superficie di quest'ultimo.

    « Sarà come addormentarsi.
    E quando ti sveglierai sarai parte di qualcosa di più grande. »


    Gli occhi di lei brillavano di una strana luce mentre lo diceva, una luce ben poco rassicurante. Per fortuna, prima che Violet potesse andare in panico, accadde qualcosa di un certo interesse. Proprio mentre Eliza si rialzava e si allontanava nuovamente in direzione del tavolo, una comunicazione telepatica dardeggiò nella mente della neuromante, e seppur fosse imprecisa e distorta - quasi come fosse un eco da molto lontano - era parzialmente comprensibile.

    * --iole- ... --o arr--and- ... -esisti... * non riusciva a collegare la voce ad un volto, ma aveva qualcosa di familiare - qualcosa che le sembrava di aver già sentito prima, forse in un sogno * dis--aila... mi -erve sol- ... -q-al-he ... min--- *

    « Ci vorrà poco. »

    Le parole della giovane spezzarono definitivamente il contatto e riportarono l'attenzione su di se: aveva in pugno una siringa piuttosto grossa ora, che conteneva un liquido color verde chiaro. Diede un paio di colpi con le dita, senza voltarsi in direzione sua.

    « Ti darò una dimostrazione proprio ora. »



    ► QM Point

    Bando alle ciance e passiamo subito ai dettagli:

    xBlame. riesci a trovare un punto d'infiltrazione dove desiderato e ora ti si parano davanti tre scelte (fermo restando che se ti vengono altre idee, sei ovviamente libero di improvvisare).
    SCELTATAG_zps533a2333
    controllare cosa cela il tendaggio, pur cosciente che per esaminare bene ciò che vi è sotto dovrai per forza farti luce con qualcosa. Non sembra esserci nessuno nei paraggi, ma non si può mai sapere.
    dirigerti verso l'entrata della struttura, dove stava giungendo la vettura vista in lontananza. È probabile che ciò che rimane degli assicuratori sia appena entrato nella discarica proprio da quella parte.
    seguire le tracce del biondo, nella speranza magari di ribeccarlo o di prenderlo di sorpresa o di capire dove stava andando e cosa voleva fare.

    Comunicami la tua decisione in bacheca, e procederemo a fare un breve scambio lì.

    xJester. non molto in più da aggiungere di quanto ho scritto nel post. Sei libera di reagire alla situazione come preferisci. Sono disponibile a darti informazioni aggiuntive se ne hai bisogno, basta che chiedi.

    xMajinz. riesci ad evadere appena in tempo dalla tua "prigione", e anche tu devi ora decidere come procedere.
    SCELTATAG_zps533a2333
    dirigerti verso il capanno da cui arrivano le luci per capire se c'è qualcuno dentro e soprattutto chi.
    dirigerti dalla direzione opposta, prendendo quindi la strada che costeggia l'inceneritore alla ricerca di qualcuno e/o eventuali vie di uscita dalla struttura.
    fermarti a controllare meglio ciò che sembrano essere i resti della squadra di Shifter, con cui ti ricordo avete perso i contatti da parecchio.

    Anche per te vale come per blame, se hai altre idee non fermarti a quelle che ti propongo io: potresti anche nasconderti, cercare un'entrata per l'inceneritore, arrampicarti su di esso etc. Io ho messo solo quelle più ovvie. Comunicami la tua decisione in bacheca, che faremo un breve scambio lì.

    xViolet. riesci a capire ciò che ti dice la voce? Non è troppo difficile, dai. Reagisci come ritieni opportuno. Se hai domande, sai dove trovarmi, come sempre.

    [Scadenza: 30 Luglio]



     
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    Una supernova galattica caldissima e traboccante dolcezza, il cuore pulsante del multiverso.

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    The End of This Chapter_


    Eliza si ferma. E mi guarda.

    «Uh? Che ti prende? Non avrai mica... paura

    «Be'...»


    Inarco le sopracciglia, quasi vergognandomi eppure al contempo sentendomi giustificata: Eliza è stata buona con me, finora. Si è presa cura di me, è sempre stata gentile. Eppure, ciononostante, il buon senso mi sbatte in faccia la palese verità: lei è una mia nemica, fa parte dell'associazione che ci ha dato la caccia fin dall'inizio di questo lavoro, e anzi è proprio a causa sua che siamo stati reclutati noi come guardie del corpo. E per di più è l'ennesima volta che sono legata, resa inerme ed impotente, alla loro mercé, per quanto sia stata una mia scelta deliberata mettermi in questa posizione.

    Mi si avvicina, si siede sulle mie gambe e mi abbraccia il collo, sorridendo divertita e con una confidenza tale da confondermi. Forse sono davvero una cattiva persona io, una brutta persona, a pensare male di un tale dolce bocciolo come lei? Sembra così buona, gentile, innocente, ingenua, incapace di fare del male ad una mosca.
    Sono dilaniata. Strattonata, da una parte e dall'altra. Cosa posso fare? A chi devo credere? Mi sento persa, non riesco davvero a capire se posso fidarmi di lei oppure no: da un lato mi ricordo il suo allineamento morale percepito prima che i miei poteri venissero inibiti da questo maledetto collare, e dall'altro...

    ...E allora cos'è? Sindrome di Stoccolma davvero? Corrugo la fronte, perché l'ipotesi non mi convince abbastanza, a sufficienza. E mi sovviene anche la possibilità che io stia cercando di legittimare questi miei sentimenti irrazionali, questo desiderio di potermi fidare di lei, attribuendomi più autocontrollo e razionalità ed immunità psicologica di quelli che realmente possiedo. "No, non posso essere così stupida e debole da cadere vittima di un bias talmente ridicolo. Non io, non può capitare a me!"

    ...

    Per fortuna, ci pensa lei a far spostare l'ago della bilancia. E non di certo in suo favore
    .

    «Rilassati, non sentirai niente. Quegli atrezzi sul tavolo li ho usati prima, non sono per te ne per il tuo amico. Per voi due c'è qualcosa di meglio.
    Sarà come addormentarsi.
    E quando ti sveglierai sarai parte di qualcosa di più grande.»


    “WHAT??!”

    «C-ch-...?!»


    Il barlume folle e sadico nei suoi occhi getta una nuova luce sulla sua psiche, ai miei occhi: è forse pazza? Se sì, questo potrebbe spiegare moltissime cose, come ad esempio l'incoerenza tra il suo allineamento e quello di molti altri membri dell'organizzazione. E se è pazza, decisamente non mi posso più fidare di lei, giusto?
    Delusione. Ma meglio essere delusa che essere raggirata e brutalmente inculata danneggiata, no?
    Estraniata dal mio corpo...? Cosa intende dire con "parte di qualcosa di più grande"? Intende fisicamente o...o...piuttosto, una cosa mentale, psicologica? Una sorta di lavaggio del cervello, di setta, di...? Forse è quello che hanno fatto a lei, che lei stessa ha subito? Qualcosa che le ha fatto giurare fedeltà a questa masnada malassortita di criminali? Qualcosa che l'ha spezzata, rendendola pazza...o scema? E se fosse stata scema già di suo? Facilmente raggirabile, manipolabile, psicolabile
    .

    “--iole- ... --o arr--and- ... -esisti...
    dis--aila... mi -erve sol- ... -q-al-he ... min---”


    “Cos-Chi...?”


    ...!
    Sgrano gli occhi, mentre Eliza mi dà le spalle e armeggia al tavolo, allontanatasi ora da me. Una...voce mi raggiunge.
    Una voce telepatica: sento distintamente il sapore dei pensieri, dei pensieri altrui, nella mia mente. E sento anche che è familiare in un certo qual modo, ma non riesco ad associarla a nessuna identità o volto. Senza dubbio è potente, per riuscire a penetrare nella barriera di questo collare! E...se fosse...la stessa che cercava di aiutarmi da Dawkings? Al giornale, quella che mi ha fatto venire mal di pancia, che mi ha passato il bigliettino, che...che aveva notevoli poteri psionici e mi voleva aiutare, sapendo precisamente dove mi trovavo e in quali condizioni pure.

    Serro la mascella, il mio sguardo si affila. Entro in modalità seria e professionale
    .

    «Ci vorrà poco.
    Ti darò una dimostrazione proprio ora.»


    “Merda. Qui ci giochiamo il tutto per tutto, fino all'ultimo secondo! Odio queste situazioni da cardiopalmo!”

    «E-Eliza, aspetta...»


    Aggrotto la fronte, fingendo ancora confusione, esattamente ciò che provavo prima e che ora non provo più. Mi umetto le labbra, cercando di guadagnare qualche istante per riflettere bene su quello da dire per riuscire a distrarla il più possibile.

    «Non capisco: intendi dire che dopo questa operazione entreremo nella vostra organizzazione? Credevo fosse una scelta volontaria, infatti il biondo di prima mi aveva detto ch--...»


    Sgrano gli occhi di nuovo.
    Ora mi ricordo, precisamente, le sue parole
    .

    «...Oh.
    Ma...quindi, operate sul cervello? Ma sei una chirurga? Io ho studiato neuroscienze!
    Dai...parliamo un po', ti prego: mi sento così sola, e soprattutto il tuo collega ha detto che dopo questa notte non vorrò più sapere niente di niente, non farò più domande...Non sarò più me stessa...Ti rendi conto?!
    Ti supplico, come ultimo desiderio...»


    La tempesto. Forse sono eccessiva, ma sto cercando di calarmi nella parte, e le motivazioni che adduco sono anche decisamente logiche: per una ricercatrice come me, essere privata della mia curiosità per sempre significa uccidermi. Come ultimo desiderio, dunque, dovrebbe sembrare più che legittimo chiedere le ultime cose, le ultime spiegazioni, sperare nelle ultime risposte. No? Chino la testa depressa e dispiaciuta, con qualche accenno di disperazione, per poi rialzare lo sguardo sconsolato ed implorante, sperando che questo tocco sentimentale funga correttamente da ciliegina sulla torta. In fondo, con lei ho sempre avuto un rapporto speciale...

    «E non chiacchiereremo nemmeno più così, tra di noi, vero...?»


    Tac. Quasi le lacrime agli occhi, con le palpebre che si stringono affrante. Stoccata al cuore, qualcosa di personale: il nostro rapporto. Mi dispiace così tanto sinceramente, per davvero, che il nostro rapporto nei prossimi minuti si rovinerà sul serio, in un modo o nell'altro.
    Mi piaceva, questa Eliza. Mi piaceva così tanto..
    .



    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Frustrata, poi contenta, poi spaventata.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100% (= 30% + 50% + 20%).

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Boccetta di sonniferi.
    ¬ Fazzoletti di carta.
    ¬ Frammenti taglienti di vetro.

    Specchietto Riassuntivo_

    Contrasta il nuovo terrore con la nuova speranza, e cerca di distrarla bombardandola di domande curiose. Come al solito, sono domande d'indagine sull'organizzazione, i suoi metodi eccetera, il che è anche coerente con ciò che ha sempre fatto finora lol XDDDDD.

    Note_

    ---.


    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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  8. _MajinZ_
     
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    Uscire dal bagagliaio dell’auto si rivelò un’impresa ardua, le corde infatti erano davvero ben messe e i nodi davvero saldi, quindi il piccolo coltello dovette fare gli straordinari per liberare il possessore dalla rete... alla fine comunque vi riuscì e con un ultimo sforzo alchemico Dimitriy riuscì a sfuggire dalla sua prigione, rotolando fuori proprio qualche attimo prima di finire schiacciato in una pressa. Aveva sospettato fin da subito di essere in una pessima situazione, ma vedere l’auto demolita gli fece venire una serie di brividi lungo la schiena... che risvegliarono quel maledetto dolore alla spalla.
    Forse però dentro quel bagagliaio non si stava così male: l’area circostante infatti puzzava, il biondo era finito in una discarica e a giudicare dall’odore di fumo, doveva esserci anche un inceneritore nelle vicinanze. Dimitriy non ci mise molto a individuare l’edificio ipotizzato, l’architettura era inconfondibile con le sue canne fumarie... ma sembrava anche incustodito, visto che tutt’attorno non c’era nessuno. Qualcuno per doveva avere pur premuto il pulsante per attivare la pressa. Il sicario guardò prima a destra e poi a sinistra, non vi erano entrate per l’inceneritore e vi era un solo capannone da cui era possibile notare della luce artificiale... era una catapecchia, ma forse vi era qualcuno al suo interno. Il ragazzo lo designò come prossimo bersaglio, ma prima qualcos’altro attirò la sua attenzione.
    Poco più avanti c’erano diversi cubi di lamiere, risultato dei pasti della pressa. L’assicuratore si avvicinò, sfiorò il metallo con il dito indice: era umido, viscido, ricoperto di sangue. Era la stessa fine che attendeva anche lui, probabilmente, ma la cosa più preoccupante era un’altra. Oltre alle divise della polizia di Kisnoth, buttate alla rinfusa tra le lamiere, vi erano anche quelle dei sottoposti di Bongol... sperava caldamente che quella non fosse la sua tomba. Avevano perso in contatti da un giorno ormai, forse anche di più, non poteva che pensare al peggio ormai. Diede un’occhiata al secchio, pistole smontate. Afferrò una delle componenti e se la mise in tasca, poteva usarla come diversivo.
    Ad ogni modo, dopo aver analizzato tutto, il giovane puntò al capanno. Si avvicinò rapidamente e giunto in prossimità di quest’ultimo, cambiò andatura camminando basso fino a raggiungere una qualche fenditura da cui controllare l’interno. Una volta fatto ciò, nel caso la via fosse stata libera, il biondo sarebbe entrato per dare una controllata più approfondita. Se vi era luce, magari c’era anche qualche simpaticone che poteva fargli compagnia.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: Stanco, leggera contusione all'addome, ferita d'arma da fuoco alla spalla destra parzialmente guarita, piccoli fori causati dagli aghi, ferita al capo.
    Ki: 70% - 10% = 60%

    Note: In poche parole sfrutto uno dei pugnali da lancio, posizionati in punti strategici sulla giacca, per tagliare il più rapidamente possibile le corde. Poi uso la tecnica Konets i Nachalo per creare un'apertura e uscire in qualche modo da li dentro.

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi /////
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il luogo deciso per l'incontro era una discarica, letteralmente. Jester ammirò un cumulo di rottami chiedendosi se al suo interno non vi fosse qualcosa di utile poi spostò la sua attenzione sugli altri. Si stavano inoltrando in quella foresta di metallo in fila indiana e questo ricordò al Giullare il gioco che le piaceva tanto quando era ancora una bimba spensierata, il Gioco del Serpente. La Selvatica iniziò a muovere gli indici a ritmo del motivetto che le era appena balenato in testa e iniziò a canticchiare a bassa voce una versione revisionata della filastrocca...

    -Questa è la version tarocca
    Del Serpente filastrocca:
    Giocando a nascondino
    Mr. Snake scese dal monte
    Per cercare il suo codino
    Sgamato lì da giusta fonte.
    Forza esci ti ho trovato
    Mio pezzo scapestrato!-


    Nel momento in cui Jester concluse l'ultima strofa un una riflettore si accese sul gruppo e la mano destra del Giullare corse a riparare gli occhi accecati mentre la mancina si muniva di due carte-lame.

    « Lieto di vedere che avete accettato la mia proposta. »
    La Circense ringhiò alla voce nota.

    « Benvenuti dunque alla vecchia discarica, signor e signore. Non il posto più piacevole dove imbastire una rimpatriata tra vecchi amici, ne sono consapevole, ma indubbiamente anche uno dei più discreti. »

    Una volta che le iridi d'onice s'abituarono alla luce la Strega poté scorgere la scheletrica figura di Quarantadue appollaiata sull'inceneritore, ma prima ancora che la fanciulla potesse mandarlo lì dove non batteva il sole Blossom prese la parola.

    « Perdonami, amico, ma non sono in vena di convenevoli. »
    Jester si sorprese del tono stranamente stizzito del capo.

    « Dov'è il vostro ostaggio? »

    Con uno strattone Cherry mise in bella mostra la prigioniera che, da come si lamentava, la Strega della Luna capì che era tutt'altro che felice di ricongiungersi lo scheletro.

    « Oh, non temete. Evan se ne sta occupando proprio in questi attimi, tra qualche attimo saranno qui. Sono stato sincero quando vi ho detto che Violet era ancora viva e nelle nostre mani. Abbiate solo un po' di pazienza. »

    A metà frase il Giullare iniziò ad arrampicarsi con l'agilità d'un gatto su una montagna di rottami poco distante da Quarantadue mentre la sua aura esplodeva in un tripudio di pura follia. Durante la scalata scoppiò a ridere tenendo d'occhio la posizione dei compagni e soffermandosi in particolare su Bloss, per quanto volesse saltare addosso a quel disgraziato d'un mucchio d'ossa e prendersi la sua rivincita non avrebbe scordato il suo compito da guardia del corpo.

    -Ti prendo a calci nel frattempo,
    Così ammazzo te e il tempo?-

    Minacciò la Strega una volta in cima con un sorriso di sfida decisa a non farsi fregare una seconda volta.

    Energia: 75%
    Lucidità: 45% (capirai la differenza)
    Stato mentale: Folle
    Stato fisico: Bruciature su tutto il corpo

    PASSIVE:
    50% Agilità/velocità
    Aura d'orrore

    Equipaggiamento:
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  10. Blame's Sympathy
     
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    DIVIDERNAOS1_zpsfa2bce21
    DEAD END


    Aiutò Melrose a scavalcare il muro, poi l'asiatica si girò e le offrì un braccio per tirarla su. Per poco Id non si dimenticò e non le porse il sinistro - che risate si sarebbe fatta, a puntare sulla frattura multipla per scavalcare il muro! Alla fine le diede il braccio giusto, comunque. Si sentì sollevare quasi senza sforzo da parte sua: la sua accompagnatrice era forte. Evidentemente guidare un esoscheletro da battaglia richiedeva un certo allenamento.
    Non era tanto in vena dal fare tante considerazioni, tuttavia. Con la scanzonata Nina anche un'azione come quella sarebbe sembrata una fuga romantica tra ragazze del liceo, ma lei stava stringendo i denti su un letto sudato del suo dolore.

    A terra non c'era anima viva - per il momento. La sensazione era che il posto si sarebbe riempito di stronzi di lì a poco. Si acquattarono dietro un cumulo di barili di stagno.

    « Che cosa vuoi fare? Probabilmente quell'uomo si è allontanato verso nord. La macchina dei tuoi amici arrivava dalla parte opposta, forse non sa ancora che sono qui. »

    Id si fermò a pensare. Un paio di visori notturni le avrebbero fatto comodo. Comunque, riusciva a distinguere una struttura coperta da un tendone sotto il quale era presumibilmente nascosto qualcosa. Ma sostare nel pieno del territorio nemico e rischiare di dover accendere le torce non sembrava una grande idea. Avrebbe reso inutile la loro agilissima tutina nera con cappuccio, oltretutto.
    Un po' come la fiamma di un'agognata sigaretta nella notte.

    «Seguiamo il biondo. Gli altri dovranno aspettare finchè non abbiamo capito che succede. »

    Melrose non sembrava in vena di obiettare, e comunque Id non aveva intenzione di lasciare spazio al dibattito. Superò i barili di stagno cercando un sentiero tra i cumuli di rifiuti, all'ombra dell'inceneritore, vigile bestia nera. Nel tempo che avevano impiegato a scavalcare il muro, però, lo stronzetto doveva essersi rintanato da qualche parte: non lo vedeva. C'era solo da sperare che la direzione fosse corretta ... stava quasi per decidere di tornare indietro e esaminare la tenda quando vide qualcos'altro.

    Un altro biondo. Con dei vestiti più stracciati, che un tempo avevano avuto l'aria di un completo professionale da assicuratore.

    Dimitriy?

    Chissà da dove cazzo era uscito fuori e perché si era staccato dal gruppo. C'era anche la possibilità che l'assassino si fosse messo col nemico: con tutto il rispetto, Id non si fidava più molto di nessuno in quella fottuta città. A una prima occhiata però sembrava essere nella condizione di qualcuno che se l'era vista brutta per arrivare lì piuttosto che di uno invitato a entrare. Adocchiò la figura di uno sfasciacarrozze ancora attivo, poco lontano. Forse il russo aveva avuto la sua stessa idea, anche dopo il tentativo fallimentare da Steeljaw.

    « Quello è uno dei nostri » sussurrò a Melrose. « ... o almeno lo era l'ultima volta che io e Nina l'abbiamo visto. »

    Fece con la mano il segno di seguirla. Il russo stava avanzando di soppiatto verso un capannone illuminato. Era troppo lontano per chiamarlo senza che la sua voce raggiungesse orecchie indiscrete; avrebbero dovuto pedinarlo.

    Alla sua sinistra, un cumulo di uniformi sformate e coperte di sangue. Poliziotti di Kisnoth, come lo era stato il damerino. E delle giacche formali che le ricordavano Bongol. Ma la demonessa non aveva tempo per le implicazioni; doveva assicurarsi di non finire come i propietari di quelle divise.

    CITAZIONE
    Seguo Dimitriy. Tendenzialmente provo a raggiungerlo, ma senza attirare l'attenzione o accellerare il passo abbastanza da fare casino.


      Totale complessivo di Alto. Braccio sinistro con frattura multipla.
      Energie: 85%

      Armi:
      Pistola - 12/12
      Shotgun
      Mitraglietta
      Spada
      Coltelli da lancio - 5/5

     
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      Jester


    Nessuno si mosse a intercettare Jester per impedirle di balzare sopra alla pila, neppure lo scheletro; alla sua minaccia però rispose eccome, seppur - per sua fortuna - in maniera meno drammatica che in precedenza. Quarantadue difatti si mise semplicemente a sghignazzare, con quel meccanico battere di denti più simile al rumore di una mietitrebbia che a una risata.

    « Piccola, pazzerella, stupidina; non hai ancora imparato la lezione? » la apostrofò con tono di scherno « Avrei potuto ucciderti prima, e stai pur sicura che potrei farlo anche ora se ne avessi intenzione. Ma non siamo qui per questo, no? Abbiamo un affare da sbrigare - mi aspetto che vi comportiate da gentiluomini e gentildonne! »

    E fu solo in quell'attimo - osservando Blossom - che sciolse le braccia da dietro la schiena, allargandole in un gesto di forzato sconcerto.

    « Jes, ha ragione. Fai la brava. Per il momento, almeno. »

    Il tono era tutto fuorché da rimprovero, ne il ghigno che come una falce gli apparve in viso poteva esser tanto frainteso dal suo interlocutore, ma per qualche ragione non successe nulla. Quarantadue fece finta di niente. Probabilmente non gli importava. Di più meritevole d'interesse fu invece la venuta della prigioniera; quel blocco di metallo annerito che fino a quel momento era stato creduto parte della murata dell'inceneritore, si aprì con uno scatto violento - liberando una nube di metallo ossidato. E quasi in contemporanea, come un presentatore pronto ad annunciare un ospite di prestigio, lo scheletro ricongiunse le mani in un sordo schiocco - ed esclamò a gran voce:

    « Porta avanti la prigioniera, Evan! »

    Dai tenebrosi anfratti locati sotto l'improvvisato palco del mostro in tuba e smoking, fuoriuscirono due figure. Una era quella che tutti riconobbero subito come Violet - forse un po' più malconcia e certamente meno vestita di quel che si ricordavano; l'altro invece era un biondo e prestante individuo, vestito con una giacchetta in pelle che neppure gli arrivava all'ombelico, e un paio di pantaloni scuri terminanti in una coppia di anfibi con spesse zeppe. Quest'ultimo teneva la ragazza per i polsi, incrociati dietro la schiena, e pareva divertirsi a sbatacchiarla un po' più del dovuto ad ogni passo. Benché Violet non potesse parlare, complice un bavaglio che doveva aver visto giorni migliori - così come i pochi stracci che le avevano lasciato addosso - la sua espressione era la pura rappresentazione del terrore. Non doveva essersela passata bene, ma non appariva ferita.

    « Come potete vedere è un po' ammaccata ma sicuramente in buona salute. » asserì con calma totale, come stesse enunciando le proprietà di un articolo in vendita all'asta « Più o meno quel che si può dire della nostra piccola agente in vostro possesso. »

    Il dito indice della sua mano destra si rizzò quasi fulmineamente in direzione dell'albina, ancora prigioniera di Cherry, e questa ebbe un sussulto violento. Più o meno allo stesso tempo, il figuro che era stato chiamato Evan snudò la lama di una katana rimasta celata agli occhi, e la portò all'altezza della gola della neuromante - come a voler rimarcare che stavano facendo sul serio, dannatamente sul serio. Blossom fece quindi per ordinare alla demonessa di portare avanti la fanciulla, quando Quarantadue interruppe il tutto.

    « No. » affermò perentorio - attirando l'attenzione di tutti meno che il suo scagnozzo su di se « Voglio che sia la svitata a prender l'ostaggio e portarlo verso Evan. »

    Le orbite, vuote e profonde di un nero abissale, si voltarono in direzione di Jester - impossibile sapere a che scopo.

    « Qualcosa in contrario, dolcezza? »

    La lama della spada, qualche metro più sotto, mandò un bagliore malsano in risposta.



      Dimitriy; Id


    Il russo e le due ragazze proseguirono ignari per la stessa strada, separati appena da una manciata di metri. Come falene erano stati attirati dalla luce - l'unica luce - del casolare lì prossimo, nient'altro che una barracca miserevole in legno. Volendosi mantenere distaccate e fuori dagli occhi e dalle orecchie del russo, Merlose e Id dovettero rinunciare a ciò che invece il pedinato poteva e voleva fare: spiare attraverso le finestre. E ciò che Dimitriy vide fu piuttosto singolare, e allo stesso tempo allarmante.

    Singolare, perché presumibilmente non si aspettava che oltre quelle vetrate annerite e incrostate si potessero trovare, legati come salami, Violet e Bongol - ed erano indiscutibilmente loro (la prima era anche certamente viva dal momento che parlava e si muoveva, per quel che poteva); allarmante perché la sua sconosciuta interlocutrice non aveva un'aria rassicurante con quella siringa in mano, ne si potevano definire rassicuranti gli svariati strumenti chirurgici e ampolle di dubbio contenuto che si potevano ben osservare sul tavolaccio alle sue spalle.

    All'interno non sembravano esserci altri segni di vita, ma non si poteva escludere nulla con quei pazzoidi - specialmente perché buona parte della stanzetta era drappeggiata di imperscrutabile ombra. E mentre Dimitriy rifletteva sul possibile miglior corso d'azione, svariati passi più addietro la bella asiatica si rivolse ad Id con voce sottile, inconsapevole del fatto che l'uomo dinanzi a loro aveva altri mezzi per sentirle che non fossero le orecchie.

    « Non credo che uno di loro si muoverebbe così di soppiatto qua dentro. » osservò pacata « Forse dovremmo avvicinarci e dichiararci. Hai detto che lo conosci, no? »

    Forse sarebbe stata una buona idea. Forse.


      Violet


    Il tempo ha la pessima abitudine di non bastare mai quando ve n'è bisogno, e di non finire abbastanza in fretta quando invece non serve; indubbiamente Violet avrebbe dato tutto pur di guadagnarsi qualche altro secondo. Per sua sfortuna, quel poco che poteva fare non le sarebbe valso molto.

    « Purtroppo no. » rispose con mestizia alle domande della donna, abbassando anche lievemente il capo come fosse affranta - o fingesse di esserlo « Ad entrambe le tue domande. Hai capito bene: non stai per entrare a far parte della nostra Organizzazione, e non avremo più modo di discutere assieme. Mi dispiace, ma così è stato deciso da Quarantadue, io posso solo eseguire. »

    Vi fu un'esitazione momentanea dopo quelle parole, tanto nella sua voce quanto nel suo corpo - che rimase immobile. Le guance di Eliza si erano imporporate appena.

    « Mi stavi pure simpatica. » continuò distogliendo per un attimo lo sguardo « Non credo ti sarà di grande consolazione, ma sappi che non soffrirai. Voglio dimostrartelo. »

    Poi ad un tratto parve riprender carattere: si rizzò bene sulla schiena e sventolando la siringa si avvicinò ad ampie falcate alla posizione di Bongol, indubbiamente con intenzioni omicide. Lo diceva il suo sguardo determinato, lo diceva l'affare che aveva in mano, ma soprattutto lo dicevano le sue stesse parole.

    « Te lo mostrerò, iniziando da lui. »

    Giusto qualche secondo la separava dall'iniezione nel collo dello sventurato e sonnecchiante primate. Nessuna comunicazione telepatica aggiuntiva giunse alla neuromante, ne qualcuno irruppe dalla porta in uno strepitoso atto di salvataggio: Violet era sola, e stava per vedere Bongol morire. Poi sarebbe toccato a lei. Non le rimaneva molto e non aveva un dio a cui pregare. Che poteva fare?



    ► QM Point

    Ok ragazzi, eccoci qua. Non fatevi ingannare dalla brevità dei post singoli, questo turno è in realtà molto rilevante, quindi decidete bene come procedere. Avete qualche giorno in più per rispondere dal momento che io giovedì mattina parto e torno solo lunedì: sfruttatelo bene e non ritardate ulteriormente, per favore.

    xBlame & Majinz. benché separati da qualche metro, siete pressapoco nella stessa zona, vicino al capanno. Dimitriy può accorgersi della presenza delle altre due grazie al suo auspex, ed è l'unico che al momento è in grado di guardar dentro il locale. Se blame in questo turno decide di avvicinarsi/rivelarsi, farà in tempo anche lui a vedere la scena descritta nella parte di Violet, altrimenti sarà esclusiva di majinz. È chiaro quindi che la vostra collega è in pericolo: che decidete di fare?

    xJester. per qualche ragione Quarantadue vuole che sia tu a procedere con lo scambio: hai intenzione di assecondarlo? oppure preferisci negare la sua richiesta? Ti ricordo che sebbene sia ovvio (se stai leggendo anche le altre parti) che la Violet che vedi è in realtà un impostore di qualche sorta, Jes non può saperlo, e quel che vede è che la ragazza rischia seriamente di vedersi la gola squarciata al minimo cenno di disobbedienza. Prendi la tua decisione tenendone conto.

    xViolet. hai guadagnato qualche secondo, ma non abbastanza. Eliza non sembra in vena di approfondire troppo il discorso, ed è anzi desiderosa di concludere la faccenda piuttosto in fretta. Sta per fare l'iniezione a Bongol (di cui puoi immaginare gli effetti), e si trova a circa un metro e mezzo da te. Della vocina telepatica nessuna traccia. Decidi un po' te che fare. Puoi tentare nuovamente di parlamentare, o provare ad agire più concretamente, ma le tue opzioni sono chiaramente limitate.

    [Scadenza: 18 Luglio]



     
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    The End of This Chapter_


    La ragazza si blocca, sembra triste ed arrossisce pure un poco mentre mi confessa la sua simpatia reciproca.

    «Purtroppo no. [...] Voglio dimostrartelo.»

    «Eliza, aspetta!»


    Con passo svelto e la siringa in mano si dirige ora verso Mr. Bo, improvvisamente decisa ed esattamente all'opposto di come appariva fino a due secondi fa.

    «Te lo mostrerò, iniziando da lui.»

    “Merda!”

    «No, aspetta! Perché hai tutta questa fretta?! Che sta succedendo? Davvero non puoi prenderti nemmeno un minuto della tua vita per parlare con una condannata a morte che ti sta pure simpatica?! Non ci credo, non ti meriti di vivere così...»


    Cerco di intervenire a gamba tesa in ciò che si accinge a fare, alzando un po' il tono della voce ma non con violenza od aggressività: sono venature di preoccupazione, preoccupazione più per lei che per Bongol, quelle nella mia voce. O almeno così cerco di farle apparire. In fin dei conti, la morte del primate, per quanto mi dispiaccia, potrebbe comunque permettermi di guadagnare questi preziosi secondi che mi sono stati richiesti, con la promessa di un'irruzione della cavalleria. In ogni caso, i miei sentimenti verso Eliza sono mischiati ed ambigui: da un lato la giudico debole, dall'altro mi fa pena, dall'altro ancora vorrei salvarla, ed infine vorrei anche spronarla indignatamente a rendersi conto del potere che ha. Certo, ovviamente la mia priorità è sempre quella di salvarmi la pelle, ma secondo i miei schemi il piano migliore è conversare finché è possibile, perché le parole sono armi estremamente potenti se maneggiate con la giusta abilità...E se voglio continuare a parlare, devo immedesimarmi e calarmi seriamente nel ruolo dell'amica preoccupata, c'è poco da fare, altrimenti non credo di avere molte speranze. Quando sarò costretta a passare alle vie fisiche, in fin dei conti, il tempo si restringerà notevolmente dati gli impedimenti cui sono assoggettata: quanto potrei scappare o farle del male o bloccarla, in queste condizioni?

    «Sei veramente così convinta di non avere scelta? Che razza di vita stai conducendo, allora? Quando hai perso la voglia di lottare, Eliza? Lo sai anche tu, non dirmi di no, che sei tu la sola padrona del tuo corpo e della tua vita, che ti possono ordinare tutto quello che vogliono e minacciare quanto vogliono, ma alla fine sei solo tu che decidi, che li assecondi, che scegli, che ti autodetermini. Vero che lo sai?
    Fermati un attimo, Eliza, e guardami negli occhi: dimmi che questa è la vita che hai scelto volontariamente, oppure dimmi cosa ti sussurra flebilmente la volontà che hai seppellito nel profondo del tuo cuore. Sei ancora in tempo...E so che conservi ancora molta bontà nel tuo cuore: l'ho sentita prima di venire silenziata da questo maledetto collare, e l'ho vista in ogni tuo singolo gesto, sia verso la tua amica sia verso di me...
    Tu non sei così, Eliza: non ci credo, che uccidi la gente a sangue freddo senza morire dentro anche tu, ogni volta che lo fai...»


    Il mio tono esagitato rallenta ad ogni parola, fino ad assumere le fattezze di un discorso solenne e profondo, da domande esistenziali che raramente la gente comune si pone. Le mostro che credo in lei, cerco di farla dubitare della routine e della gabbia mentale in cui è immersa da chissà quanto tempo, cerco di farla riflettere e ragionare sui rapporti di forza in gioco nella sua vita, e di farle vedere quanto spazio e quanti permessi sta lasciando ai suoi capi, ai suoi aguzzini.

    «...Sei prigioniera anche tu, esattamente come me...ma puoi sempre ribellarti, puoi sempre combattere, puoi sempre...morire, lo so, ma piuttosto che vivere come schiava svendendo la tua felicità in questo modo...Non è forse meglio? Almeno saresti libera, non soffriresti più, ma prima bisogna lottare e non smettere mai di farlo!»


    Il mio sguardo si fa addolorato, triste per lei, perché mi dispiace davvero ogni volta che vedo una brava persona ridotta in schiavitù e costretta a commettere atrocità contro la propria volontà e morale. E credo che Eliza, a differenza di quel biondino di prima, non sia davvero un'assassina sociopatica, con disturbi di personalità borderline ed antisociali in comorbilità. No, lei sembra solo una persona che si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, ed è stata risucchiata in un vortice ingiusto ed abusive.


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Frustrata, poi contenta, poi spaventata.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100% (= 30% + 50% + 20%).

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Boccetta di sonniferi.
    ¬ Fazzoletti di carta.
    ¬ Frammenti taglienti di vetro.

    Specchietto Riassuntivo_

    Cerca di distrarla e parlarci seriamente, stavolta, andando sul personale e toccando il tema della libertà di autodeterminazione XDDD speriam sia suscettibile :guru:.

    Note_

    ---.


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  13. _MajinZ_
     
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    Dimitriy si muoveva con passi lenti e misurati, tenendo lo sguardo fisso sul suo obiettivo primario, ovvero l'unica casupola illuminata. In zona non c'era anima viva, quindi la sua prudenza poteva sembrare eccessiva, ma era pur vero che si trovava in territorio nemico e una delle prime cose che gli avevano insegnato era appunto la prudenza, oltre a diventare completamente invisibile. Non bisognava fidarsi dell'ambiente, anche se una zona poteva sembrare tranquilla in apparenza, le cose potevano cambiare in un momento e quindi era fondamentale essere pronti ad ogni evenienza. Così il russo avanzò guardingo, controllando ogni angolo prima di raggiungere le pareti della baracca, appoggiandosi ad esse con la schiena prima di voltarsi verso una delle aperture per poter finalmente controllare l'interno.
    Quando i suoi occhi riuscirono a scrutare l'ambiente, quel che videro lasciarono il ragazzo abbastanza interdetto: non avrebbe mai immaginato di trovarvi proprio quei due. Nella sua mente si erano formate diverse possibilità, tra cui una stanza vuota oppure piena di mercenari pronti a fargli la pelle, il fatto che potessero esserci degli ostaggi non l'aveva per nulla preventivato... non li e non in quel momento, almeno. Violet e Bongol erano entrambi legati come salami, anche se la prima mostrava più di un segno di vita, mentre il secondo non se la stava passando molto bene... e le cose la dentro stavano anche precipitando ulteriormente. La stanza infatti era più simile a una camera per le torture, sul tavolo vi erano ampolle e diversi strumenti chirurgici, inoltre quella tipa con la siringa in mano non prometteva nulla di buono. All'interno non sembrava esserci nessun altro, ma a causa dell'ombra non era una cosa certa... ma prima che l'assassino potesse fare qualcosa, una presenza familiare alle sue spalle lo distrasse dai suoi progetti.
    L'aveva percepita subito, appena questa era entrata nel suo campo sensoriale, e subito dopo ci mise poco a identificarla: era Id. In qualche modo gli assicuratori erano nuovamente uniti... nel bene e nel male. Il ragazzo comunque si voltò appena e senza indugiare, fece segno alla coppia di avvicinarsi, dovevano sfruttare quel colpo di fortuna e Dimitriy aveva già pensato a tutto. Certo, l'azione poteva rivelarsi rischiosa, ma per ora non potevano permettersi di perdere altro tempo e quindi era fondamentale agire il prima possibile. Attese quindi che tutti fossero al corrente della situazione, per poi spiegare con due semplici parole il suo piano. Parlò a voce bassa, condendo il tutto con dei gesti abbastanza espliciti.
    Flashbang e irruzione.
    Non attese una risposta, rapidamente infatti infilò una mano nella tasca interna della sua giacca e ne tirò fuori una sfera argentata, la mostro alle due per poi premere con forza la sommità e contare fino a tre. Infine lanciò la sfera all'interno, facendo segno alle due ragazze di fare irruzione, lui le avrebbe seguite a ruota sfoderando i suoi pugnali. Dovevano recuperare Violet, una volta tanto potevano essere loro in vantaggio rispetto a quei bastardi. E non appena la granata sarebbe esplosa, la festa avrebbe avuto inizio.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: Stanco, leggera contusione all'addome, ferita d'arma da fuoco alla spalla destra parzialmente guarita, piccoli fori causati dagli aghi, ferita al capo.
    Ki: 55%

    Note: \\

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi /////
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
    Flashbang
    Composta da una miscela di polvere nera e magnesio, questa granata ha un unico scopo... ovvero rendere momentaneamente inutile la vista. Una volta accesa la miccia, infatti, la capsula esploderà liberando in un'area di cinque metri una luce accecante che renderà quasi impossibile la vista. Proteggersi da essa è semplice ma se si viene colti all'improvviso dal lampo, si perderanno diversi secondi a causa del dolore agli occhi che causa una temporanea cecità.
    [Basso]
     
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    La risata di Quarantadue riecheggiò nell'aria sinistra e minacciosa come un presagio di morte, ma Jester non era né spaventata né irritata dalla sua reazione e continuava a fissarlo con un sorriso affilato.

    « Piccola, pazzerella, stupidina; non hai ancora imparato la lezione? »
    La Strega reclinò la testolina di lato con espressione falsamente confusa.

    « Avrei potuto ucciderti prima, e stai pur sicura che potrei farlo anche ora se ne avessi intenzione. Ma non siamo qui per questo, no? Abbiamo un affare da sbrigare - mi aspetto che vi comportiate da gentiluomini e gentildonne! »
    La Strega sghignazzò.

    « Jes, ha ragione. Fai la brava. Per il momento, almeno. »

    Mentre la fanciulla annuiva un rumore meccanico annunciò l'entrata in scena di due nuovi personaggi tra cui un baldo motociclista( ?!)e l'oggetto dello scambio, Violet. Una lampadina si accese nella memoria del Giullare mentre constatava di conoscere quella ragazza e ricordva che le era anche molto antipatica a causa di avvenimenti passati.

    « Porta avanti la prigioniera, Evan! »
    Ordinò lo scheletro allo scagnozzo.

    « Come potete vedere è un po' ammaccata ma sicuramente in buona salute. »

    Riempiendo le guance d'aria e poi sbuffando come una bambina Jester iniziò a battere piano i piedi sulla montagna di rottami. Era dispiaciuta e un po' offesa, voleva essere ella stessa ad ammaccare quella maleducata.

    « Più o meno quel che si può dire della nostra piccola agente in vostro possesso. »

    Detto ciò Evan snudò la lama e la portò alla gola dell'ostaggio, in quel momento Blossom fece segno alla Demonessa di dar il via alle pratiche dello scambio. Tuttavia lo scheletro intervenne bloccando l'iniziatica del Damerino dalle iridi rubino.

    « No. »
    Jester smise di sbuffare.

    « Voglio che sia la svitata a prender l'ostaggio e portarlo verso Evan. »

    Per un attimo la Selvatica si guardò attorno alla ricerca della persona di cui stava parlando Quarantadue, quando poi le orbite vuote del sicario si soffermarono sulla sua persona capì che la svitata in questione era proprio lei.

    « Qualcosa in contrario, dolcezza? »

    La Strega della Luna ricambiò lo sguardo alzando un sopracciglio con aria indignata. La stava forse sottovalutando? Credeva davvero che avrebbe avuto nuovamente la meglio su di lei solo perché una volta era riuscito a batterla quando era perlopiù stanca e impreparata?
    Senza dire una parola la Circense scese con eleganza felina dal suo trono di spazzatura fino ad arrivare accanto a Cherry e, scambiando uno sguardo rassicurante con questa, prese in consegna l'albina. Per poi strattonare quest'ultima con nonchalance, quasi facendola inciampare sui suoi stessi piedi, e portarle una carta-lama alla giugulare tanto per far capire agli avversari che era pronta a dar pan per focaccia.
    Infine Jester avrebbe iniziato ad avanzare con un'espressione indecifrabile sul volto, quasi una sfinge. Se qualcuno l'avesse guardata in quel momento avrebbe potuto giurare di vedere lampi di malvagità attraversarle lo sguardo d'onice, altri pura gioia illuminarle il volto e altri ancora il nulla più totale.

    Energia: 75%
    Lucidità: 45% (capirai la differenza)
    Stato mentale: Folle
    Stato fisico: Bruciature su tutto il corpo

    PASSIVE:
    50% Agilità/velocità
    Aura d'orrore

    Equipaggiamento:
    Carte-lame
     
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    .
  15. Blame's Sympathy
     
    .

    User deleted


    DIVIDERNAOS1_zpsfa2bce21
    DEAD END



    Annuì silenziosamente a Melrose. Per quanto diffidare era d'obbligo, il russo era sempre il russo. Aveva pur sempre condiviso con lui un gran numero di pallottole. E sopratutto, era troppo circospetto per star collaborando con il nemico.

    Certo, fidarsi di un assassino ...

    Dimitriy non si mostrò sorpreso dal loro arrivo. Le dava da pensare, visto che gli erano arrivate alle spalle e senza fare rumore. E anche se avesse sentito un rumore, non avrebbe dovuto girarsi per controllare, invece di farle avvicinare tranquillo? Ma evidentemente aveva qualche abilità speciale. Non sarebbe sopravvissuto fino a quel punto altrimenti.

    Si affacciò per guardare dentro lo stabile, dove l'aspettavano altre due conoscenze. Cazzo. C'era una donna di spalle e una siringa di notevoli dimensioni vicino al collo peloso di Mr.Bongol. Senza parlare di Violet. Evidentemente, avevano trovato prima degli altri il luogo dello scambio. Nella situazione in cui erano, era il caso di prendersi tutti i vantaggi possibili. E tirare fuori gli assi dalle maniche.

    « Flashbang e irruzione. »



    Annuì, mentre il russo tirava fuori una piccola granata. Non il massimo, forse, da lanciare nella notte buia. Ma era meglio di niente. Fece un segno a Melrose, e poi un altro verso la finestra: l'avrebbe sfondata per entrare durante la deflagrazione del flash. Prese la spada nella mano destra, impugnandola a due mani. Il braccio sinistro, da solo, era quasi inutile: non si fidava a usarlo per la pistola, né tantomeno lo shotgun o la mitaglietta. Nella corta distanza della stanza, però, la spada sarebbe bastata.

    Avrebbe spaccato il vetro aiutandosi con il pomo dell'elsa, sarebbe rotolata dentro scaraventandosi sulla sconosciuta. Con poche cerimonie, avrebbe sfruttato il movimento per colpirla con un fendente dall'alto in basso: a tranciarle il braccio con la siringa, se non si fosse spostata, altrimenti a colpire qualunque cosa ci fosse davanti.

    Fine dei giochi.

    CITAZIONE


      Totale complessivo di Alto. Braccio sinistro con frattura multipla.
      Energie: 85%

      Armi:
      Pistola - 12/12
      Shotgun
      Mitraglietta
      Spada
      Coltelli da lancio - 5/5

     
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