Girls go Chopping

Atto II ~ Backstage
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    Viaggiatore dei Mondi

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    { Casa degli Specchi }
    Arthur | Jester | Bid'daum | Zygoin

    Colpi che si abbattono su pareti di vetro. Cristallo che si spezza con un gemito argentino. Crepe come ragnatele, che si estendono con uno scricchiolio... e poi mani e braccia che emergono da ogni dove- bramose di ghermirvi, mani così numerose e insistenti da rendere inutile ogni resistenza, mani che vi catturano e vi trascinano al di là degli specchi, nelle profondità liquide di neri e silenti flutti.

    Non importa con quanta furia distruggete quegli arti spettrali, non importa il motivo per cui resistete con tanta ostinazione o i fini reconditi per cui rinunciate a farlo: ormai siete prede alla loro mercée, e mentre il freddo scorre sulla vostra pelle come acqua gelida, il buio cala su tutto... ma non è che per un istante, breve come un battito di ciglia: come in un momentaneo balck-out, per un attimo non esiste che il nero; poi, le luci si riaccendono - e l'incubo continua.


    { ???? }
    Jester | Zygoin

    Sbattendo le palpebre, come per riscuotervi da un colpo di sonno -o da un sogno ad occhi aperti-, la prima cosa che mettete a fuoco sono i contorni di una porta, incastonata in pareti di un colore scuro, indistinguibile nella penombra rischiarata da graziose abat-jour da camera; vi guardate un po' intorno per contemplare quella sconosciuta stanza, e scoprite così di essere seduti sul ripiano di una scrivania, con i piedi ciondolanti nel vuoto.

    Una pressione contro la schiena e una strana sensazione di freddo vi spingono a ruotare un poco il busto per gettarvi uno sguardo oltre le spalle, e sono i vostri stessi occhi -riflessi in uno specchio- a restituirvi un'occhiata perplessa; un suono cristallino di vetro infranto vi lascia intendere che i vostri movimenti hanno fatto cadere qualcosa dal comò occupato dalle vostre natiche, e mentre l'effluvio esotico del patchuli si mischia a quello più cipriato dell'iris, Jester può azzardare la natura di quei prodotti: trucchi e cosmetici, proprio come quelli che ha usato qualche volta anche lei durante la sua carriera di saltimbanco itinerante. A quanto pare, siete in una specie di camerino...

    Nulla di spaventoso, si direbbe... se non fosse per il sibilo prolungato e stizzito che si libra da terra e che non fa presagire nulla di buono, già ancor prima di udire il coro di tintinnii simili a sonagli che gli fa ben presto eco. Istintivamente, con un brutto presentimento, vi sporgete un poco in avanti per scrutare il pavimento, e... con una certa sorpresa vi ritraete dal bordo della specchiera e richiamate le ginocchia al petto.

    Tutto ciò che riuscite a vedere è un fondale di scaglie palpitante: spire che si contorcono mentre strisciano, teste membranose che ondeggiano, code che vibrano come tamburi da guerra, e lingue forcute che saggiano l'aria alla vostra ricerca, mentre chissà quante paia di occhi di rettile vi osservano dal basso.

    jpg

    Insomma: siete in un camerino di scena, come quello dei teatri,
    e il pavimento è pieno di serpenti.


    { ???? }
    Arthur | Bid'daum

    Nell'oscurità, il gelo vi lambisce le membra solo per poi ritrarsi come un'onda di risacca, e al suo posto vi accarezza -effimero e fugace- un tepore piacevole come l'abbraccio con una persona cara... un'impressione strana -non tanto per il Vampiro, che si è effettivamente gettato sulla Castellana per farle scudo col suo freddo cadavere-, soprattutto per Bid'daum, che di certo non deve avere troppa dimestichezza con quel genere di sensazione.

    Il persistente profumo di gigli che vi sale alle narici è un balsamo rassicurante per i vostri nervi, ancora scossi dal rush di adrenalina che l'attacco vi ha inflitto, ma per Arthur è anche la prova concreta di essere riuscito nel proprio intento: le sue braccia circondano ancora Lady Kalia, e il mento riposa nella consistenza soffice di quella chioma cerulea, mentre il viso angelico della donna è ancora sprofondato contro il petto della giacca.

    Nonostante lo spietato raziocinio, sentire le mani candide dell'Alfiere ancora aggrappate alla stoffa della schiena potrebbe momentaneamente distrarre il Saggio... così è il Castigo, forse non proprio lieto né interessato a contemplare quel quadretto, a notare per primo l'ambiente in cui sono finiti mentre distoglie lo sguardo: esposti alla nitida illuminazione di lampadari al neon, il trio si trova in piedi al centro di una specie di soggiorno, con dei divanetti verdi a pois bianchi in un angolo, un lungo tavolo con molte sedie spaiate da una parte e dei volantini* impilati sopra, e alcuni bauli grandi abbastanza da contenere un uomo corpulento a ridosso delle pareti.

    Lungo il perimetro, ci sono diverse porte chiuse, e per quanto si tratti di semplici battenti di legno bianco -tutte uguali, a vedersi-, la traversa di ciascuna soglia è contrassegnata da un simbolo diverso... ed è proprio da una di queste che sentite provenire d'un tratto un suono di vetri rotti: pare proprio che non siate soli.

    Towards the Gate

    Benvenuti alla Fase 2 della Notte della Prima!

    Giunti a questo punto, posso rivelarvi l'altra funzione dei Pagellini:
    il Ripristino Energie, che seguirà i seguenti criteri.
    - Media-Voto tra 3 e 3.5: Siete ancora vivi: Congratulazioni!
    - Media-Voto tra 3.6 e 4: + 5% di Mana
    - Media-Voto tra 4.1 e 4.5: + 15% di Mana
    - Media-Voto tra 4.6 e 5: + 20% di Mana

    *Nel punto in cui vi risvegliate, vedete sparsi per terra dei foglietti di carta patinata che hanno tutta l'aria di essere volantini: pubblicizzano una Chiromante di nome “Madame Endora”, che darebbe oracoli su passato, presente e futuro, ed esaudirebbe desideri. Maggiori informazioni, nell'apposito regolamento. [Link]

    Informazioni extra per voi: se siete in possesso di Auspex, potete percepirvi a vicenda.
    Se Zygoin controlla il materiale raccolto dalle mani spettrali della Casa degli Specchi, scopre di non essere riuscito ad assorbire alcun campione.

    Visto il periodo estivissimo e vacanziero, la scadenza di questo primo turno è molto larga:
    avete tempo fino al 10 agosto. Se postate prima, andremo avanti e guadagneremo tempo;
    se avete problemi perché non avete un PC, avvisate in bacheca :pazz:

     
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    Kuthian

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    Uno strano tepore sostituì il freddo dei vetri neri.
    Il profumo di fiordalisi che lo accompagnò fu altrettanto straniante.

    Poi tornò la luce. Si trovava in piedi in una stanza, un salotto illuminato da lampade al neon. Sbatté le palpebre un paio di volte, cercando di capire cosa stesse succedendo. Con la coda dell’occhio notò che c’era qualcun altro con lui: si voltò e vide il vampiro che aveva avvicinato nella sala degli specchi. Stava abbracciando l’Alfiere dell’Est con fare protettivo. Allontanò lo sguardo con un lieve senso di disagio e iniziò a camminare, vagliando mentalmente la sua condizione fisica. Quell’ennesimo viaggio forzato non sembrava averlo danneggiato. A dirla tutta, si sentiva un po’ più in forze di prima.

    Prima il teletrasporto nel ruscello artificiale, poi lo spostamento nella sala degli specchi, e adesso era stato nuovamente sballottato in chissà quale buco. Possibile che là dentro non avesse il minimo controllo sui suoi spostamenti? Peggio ancora, in quel momento era stato separato dai suoi uomini.

    Raggiunse il tavolo pieno di volantini. Erano tutti identici e pubblicizzavano tale Madame Endora, una chiromante che offriva i suoi servigi in cambio di gettoni particolari. Secondo quei depliant era sufficiente trovarne uno e pronunciare un’invocazione per recarsi da lei. Un’altra bizzarria da aggiungere alla lista di quel giorno.

    Giunto a quel punto, aveva un quadro un po’ più nitido della situazione. Kisnoth era stata assediata per ospitare una vera e propria fiera infernale, con tanto di rastrellamenti tra gli abitanti, giostre colorate, abomini assetati di sangue, veggenti e quell’enorme tendone da circo. Era opera di Aren, Nicolaj e di tutti gli altri demoni della loro compagnia. La missione non era cambiata, avevano ancora l’obiettivo di respingere quei terroristi. Il problema era che all’interno di quella Barriera i loro nemici avevano dei poteri incalcolabili. Potevano spostarli a piacimento, riversare contro di loro orde di mostri, separarli e disorientarli. Senza contare quanto potenziale avessero i singoli non-morti, ammesso che fossero tutti duri a morire come Nicolaj. Spinti in una situazione del genere, dopo aver perso i contatti con le truppe, era palese come quella guerra avesse ormai perso ogni configurazione canonica. Sarebbe stata una battaglia senza quartiere, da combattere stanza dopo stanza, ovunque si trovassero. Privati di una strategia comune, avrebbero dovuto navigare a vista.

    Sapere se il guardiano del semipiano avesse qualche asso nella manica da mettere in campo sarebbe stato utile. Avrebbe fatto la differenza tra il bisogno di guadagnare tempo con una guerriglia elusiva oppure affidarsi ad un attacco frontale.

    « Lady Kalia, sa per caso se Lord Aeon ha intenzione d’intervenire in qualche modo? »

    Chiese sovrappensiero, voltandosi verso la Dama Azzurra. Non fece quasi caso al fatto che fosse la prima volta che si rivolgeva all’Alfiere d’Oriente. Non che fosse abituato a particolari riverenze o cerimonie di presentazione, ma la realtà in cui si trovava era talmente assurda da influenzare il suo comportamento.
    Poco dopo notò due anime familiari al di là del muro. Una apparteneva sicuramente a Zygoin, l’altra doveva essere di quella saltimbanco che aveva combattuto all’Arena Nera. Una buona notizia ogni tanto: nelle vicinanze c’era uno dei suoi Eversori. Conoscendo il Biomante, anche lui doveva essere in grado di percepire la presenza del Gerarca dietro la porta.

    « Di là ci sono altre due persone che sono state trascinate via dalla sala degli specchi. »

    Indicò la direzione mantenendo un tono sicuro.
    Un frastuono di vetri in frantumi confermò che erano coscienti.
    Tuttavia c’era un problema, ben visibile ai suoi occhi come una fiumana di esseri brulicanti.

    « Quella stanza è anche piena di serpenti. »

    Aprire la porta e farli sconfinare ovunque
    probabilmente non era una buona idea.


    Stato fisico: botta di entità media all’addome, bruciature di entità media sul corpo
    Stato mentale: lucido
    Energia: 50 + 15 = 65%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armour [ Armatura | passiva di peso trascurabile ]

    Comet Hammer [ Arma bianca ]

    Tàmerlein [ Spada | passiva di vibrazione ultrasonica | passiva di ferimento spirituale ]

    Bussola dei Desideri [ Oggetto GDR ]

    Istrice Maledetto [ Set di dieci spilli | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ Passiva di 110% di energia ]

    Oltre la Realtà [ Passiva di Auspex spirituale ]

    Senso di Morte [ Passiva di tatto ipersviluppato ]

    Burattinaio [ Passiva di controllo cinetico | manipolazione GDR-only dei PNG ]

    Anatema del Re Implacabile [ Passiva d’immunità alla fatica | passiva d'immunità al dolore (convertito in odio) ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Passiva di equipaggiamento caster ]

    Insano [ Passiva di instant casting ]

    Impaccio della Carne [ Passiva di assenza degli organi interni | passiva di rigenerazione (gdr only) | immunità alle proprie tecniche | passiva di tasca dimensionale ]

    Matrice dello Spirito [ Passiva di conoscenza dei piani di spirito ]


    Attive utilizzate: /
     
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    arthurocirco_zpsfde09fe0

    Kisnoth (?), Salotto.
    Presidio Centrale (?), Endlos (?).

    cambioscena_zpse9c7649c

    Alcuni studi affermano che gli incubi terminino al culmine della tensione emotiva del sognatore, poichè è la psiche stessa a costringere il dormiente a destarsi. Quel sogno, però, non era ancora terminato... o perchè reale o perchè non era ancora giunto al suo massimo potenziale. Entrambe ipotesi sconfortanti, in ogni caso.

    Fu per quella strana teoria -poco supportata da prove sensate ma ancora viva nella mente del Saggio, naufrago in un mare di caos fatto d'eventi, informazioni parziali, e desideroso di fare ordine- che quasi si sentì in colpa nel provare quel dolcissimo senso di tepore, misto alla sicurezza di esser riuscito a proteggere almeno Lei. La percepì ancora fra le sue braccia, il volto d'angelo sprofondato nelle pieghe della sua giacca; per istinto finì per stringerla ancora più forte, prima di allentare la presa con un profondo sospiro. In realtà l'avrebbe anche baciata sulla fronte pallida, incorniciata dalla morbida chioma cerulea, se solo non si fosse accorto in tempo dello sguardo di Bid'daum.

    In quel momento si paralizzò, colto da una prepotente sensazione di déjà vu.

    « Lady Kalia, sa per caso se Lord Aeon ha intenzione d’intervenire in qualche modo? »

    Il vampiro ristette in silenzio, prima di alzare lo sguardo ed osservare dove erano finiti. Quasi senza volerlo, il suo sguardo finì per posarsi su uno dei volantini. Alzandosi lentamente -attento a tenere ancora l'Alfiere fra le braccia fintanto che non fosse riuscita a reggersi da sola- fece per prenderne uno, ed aprirlo.
    Inarcò il sopracciglio, segno inconfondibile dell'aver trovato qualcosa che reputava interessante.

    « Di là ci sono altre due persone che sono state trascinate via dalla sala degli specchi.
    Quella stanza è anche piena di serpenti.
    »

    -C'è odore di sangue soltanto dietro quella porta- confermò il Saggio, ricordando che vi fossero alcuni feriti fra le loro fila -E profumi da donna... e cosmetici. Probabilmente siamo nei camerini.

    Constatò con calma, convergendo le proprie attenzioni sui simboli presenti sulle porte. Un serpente (ovviamente), una testa di leone, un fiore, un... orsetto?
    E il simbolo del wc.

    -Non entrerei nella porta del leone, se funziona come per il serpente, e nemmeno in quella del fiore. Sicuramente sarà qualche serra demoniaca ricolma di piante carnivore, simile a quelle del Magister Saddler. L'orsetto non ho idea di cosa sia e... l'altro penso sia il gabinetto.

    Fece spallucce.

    -Comunque ci andrei piano con quei serpenti- continuò, avvicinandosi alla porta e cercando di non alzare troppo la voce -Sono Arthur, un Ufficiale dell'Est. Siete in grado di uscire senza aprire la porta e senza toccare quelle bestie?

    Perchè infondo era possibile: conosceva molte persone in grado di oltrepassare le pareti, levitare o almeno attaccarsi al soffitto per spostarsi. Se ne erano in grado non vedeva perchè aiutarli. Molto meglio gironzolare nella camera in cui si trovavano per cercare altre informazioni: avrebbe iniziato fra i volantini per poi controllare le pieghe dei divanetti, ciò che c'era sotto di essi e nella parte retrostante.

    -Intanto ti consiglio di dare un'occhiata a quei volantini: potrebbero tornarci utili- disse al mercenario, per poi lanciare uno sguardo interrogativo alle casse -Cosa potrebbero contenere? Non mi piace la loro dimensione.



    divisorescheda_zpsf40068bb
    arthuro_zps76ef90a3

    » Status Energetico: 75 + 15 (voto: 4.3) = 90%

    » Status Fisico: dolorante.

    » Status Psicologico: freddo.

    » Note: mi sveglio, chiedo agli altri se riescono a uscire da soli senza far casini, randomeggio nella stanza cercando indizi. Non tocco le casse.


    divisorescheda_zpsf40068bb

    Equipaggiamento:

    Artigli »
    Nonostante in molti esemplari possano sembrare semplici unghie, quelle dei vampiri risultano molto più resistenti delle unghie umane, estremamente simili agli artigli di una bestia. In alcuni casi, Arthur preferisce tagliarle in modo da risultare appuntite, così da avere la possibilità di graffiare i propri simboli arcani su superfici molto dure, in assenza di altri strumenti o mezzi. [1 pt] { ARMI NATURALI }.


    Sacca di sangue »
    Sacca impermeabile contenente mezzo litro di sangue. [1pt]


    Siringa »
    Siringa sterilizzata e sempre pronta all'uso: dagli infiniti utilizzi medici e scientifici, può anche fungere come arma. [1pt]


    Bisturi »
    Bisturi medico sterilizzato. E' particolarmente tagliente ed è perfettamente utilizzabile come arma, oltre che per le operazioni chirurgiche o le semplici ricerche su cavie. [1pt]


    Provette vuote »
    Bisturi medico sterilizzato. E' particolarmente tagliente ed è perfettamente utilizzabile come arma, oltre che per le operazioni chirurgiche o le semplici ricerche su cavie. [1pt]


    Occhio del Drago »
    Guanto d'arme in titanio con lama nascosta. La lama è lunga quasi 40 cm e si estrae a scatto meccanicamente grazie a precisi movimenti delle dita del proprietario o anche del polso. Lo stesso vale per rinfoderarla. La lega di cui è costruito l'artefatto, differentemente dagli altri metalli, oppone maggiore resistenza agli urti ed ai tentativi di rottura. Questo la renderà estremamente resistente ad attacchi fisici di ogni tipo. [Armatura + arma = 2pt]


    Revolver »
    Il revolver, rivoltella, o pistola a tamburo è attualmente un tipo di pistola a retrocarica a ripetizione semplice (tecnicamente arma corta a ripetizione multicamera monocanna), caratterizzata da un serbatoio a tamburo capace di compiere illimitate rivoluzioni intorno al proprio asse longitudinale; dal particolare moto del tamburo deriva il nome. Comprende anche un set di proiettili sia normali che d'argento. [Arma+proiettili norm.+proiettili argento= 3pt]

    divisorescheda_zpsf40068bb

    Abilità Passive:

    Dono Oscuro »
    Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita, e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. Ha anche un olfatto estremamente sviluppato, in grado di percepire e distinguere qualunque tipo di odore in un'area di 30m, dote molto utile nella caccia. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza.
    (Antiauspex + immortalità + Auspex olfattivo = 15 pt).


    Visione Notturna »
    Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur hanno la caratteristica di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno.
    (Scurovisione = 5 pt).


    Maestro della Mente »
    Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico -percependone a volte anche la tipologia- atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie.
    (Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt).


    Maestro dell'Alchimia »
    Arthur Friederick Giles, inquanto Corona di Kymeia ed autorità nel campo dell'Alchimia, è certamente in grado di pensare ed incidere rune con una rapidità quasi inumana. Merito dell'esperienza millenaria e di una buona dose di studio.
    (Instant Casting = 5 pt).


    Sapienza - Kymeia »
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    (Passiva di Conoscenza = 5 pt).

    divisorescheda_zpsf40068bb

    Tecniche Attive:

    Ascolto »
    Non soltanto i libri raccontano storie, non solo le svelte creature parlanti possono divertire od insegnare, bensì ogni cosa che esista su questa terra ha in sé il desiderio di parlare e di raccontare, perché ogni cosa su questa terra vede e sente ciò che le sta intorno. Dovere e capacità di un Saggio sono il saper comunicare con le cose, da queste apprendendo ogni informazione. E così gli oggetti, le sostanze inanimate come ad esempio pietre o muri, e pure i fieri alberi, alla richiesta del Saggio racconteranno ciò che egli desidera sapere, purché siano stati presenti al momento dell'avvenimento: interrogando un muro, infatti, il Saggio potrà sapere chi c'era nella stanza, cosa vi accadde, e tutto ciò che un muro possa aver udito e visto.
    Consumo: Basso


    Ascendente »
    Nessun Saggio è un amante della violenza, in quanto la conoscenza non nasce dall’istinto e dalle pulsioni. Non è raro quindi che i membri di Gilda fungano spesso da pacieri o da guide di grossi gruppi per la loro propensione ad evitare ogni conflitto. Eppure, può capitare che persino l’inoppugnabile logica di un Saggio non riesca a convincere un interlocutore ostinato o propenso allo scontro. E’ in casi come questo che il Saggio userà tutta la sua bravura per far sì che le sue parole penetrino nella mente del bersaglio come una lama nel burro. Basterà udire le suddette parole che esse diverranno improvvisamente più sensate facendo sì che obbedirvi non sia più un’imposizione ma bensì buon senso.
    Consumo: Basso


    divisorescheda_zpsf40068bb



    Edited by Drusilia Galanodel - 23/7/2015, 15:34
     
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    L'oblio inghiotte, l'oblio sputa.

    Il velo d'oscurità che avvolgeva il corpo di Jester scivolò via dalla sua pelle come seta. I ricordi tornano alla mente come lame, e bruciano. Bruciano più dei solchi che sente nei palmi scavati dalle carte ancora strette nei pugni. Dopo qualche attimo, o secolo, (chi può dire quanto sia passato) la Hunter ricorda gli eventi:

    Si trovava in una sala con altre persone. Tutti erano stati catturati e trasportati lì da chissà quale mente schizzata, un individuo che non aveva badato a mettere nella stessa gabbia amici e nemici. Poi tutte le pareti erano esplose e migliaia di braccia irruppero catturando i presenti. La Strega aveva cercato di difendersi combattendo con le unghie e con i denti ma era stato tutto inutile. Ben presto la ragazza si era ritrovata immobilizzata e trascinata sul soffitto. Un'umiliazione che certamente i suoi sequestratori avrebbero pagato col sangue una volta raggiunto il momento. Tuttavia a disturbarla profondamente era stato un altro dettaglio, alcuni si erano arresi senza lottare. Gente che lei ammirava come Ted Carter non aveva neanche provato a difendersi. Questa gliel'avrebbero pagata cara!

    Le palpebre si aprirono e si chiusero svelando l'onice dei suoi occhi che misero a fuoco i contorni di una porta. Le pareti della stanza dove si trova la fanciulla sono scure e presto si accorge che si tratta di una specie di camerino. Si trovava su una scrivania e dietro di lei uno specchio dove gli attori sono soliti prepararsi sullo spettacolo. L'En si era subito messo in azione rivelando la presenza di più individui. Due qualche metro più in là fuori dalla camera e un altro proprio al suo fianco. La Selvatica si girò e notò un ragazzo dalla pelle scura, dall'aspetto sembra avere un paio d'anni in più di lei ma invecchiando molto più lentamente degli umani era difficile dire chi fosse il più grande.
    La Hunter gli sorrise cercando di trasmettergli sicurezza. In quanto LAM, anche se era una spia e la sua appartenenza alla gilda non era nota, doveva occuparsi delle persone in difficoltà.

    -Jester è il mio nome
    Chiamarti posso come?-


    Una specie di trillo dal pavimento catturò l'attenzione della Hunter che si sporse più avanti per trovare l'origine del suono. In un primo momento quello che vide fu solo il terreno che si mescolava come avesse vita propria, poi la Selvatica inorridì e l'aura d'orrore iniziò a ribollire sotto la sua pelle. In un gesto automatico portò le gambe sul mobile e le abbracciò. Il pavimento brulicava di serpenti dall'aria minacciosa. Il compagno di sventura dovette accorgersene allo stesso momento perché imitò i gesti di Jester che ridacchiò nervosamente.

    -Non so tu in che squadra sia,
    Ma per ora ti conviene la mia!-


    La Strega si guardò attorno cercando una facile soluzione e più opzioni si susseguirono nella sua mente:

    Avrebbe potuto camminare sulle mura utilizzando il Nen, ma in quel caso non sapeva come trasportare l'altro. Certo poteva lasciarlo lì, tuttavia sapeva che se si fosse venuto a sapere che ciò sarebbe stato un nodo che una volta venuto al pettine avrebbe giovato alla sua immagine.
    Diede una nuova occhiata al viscido groviglio. Non aveva nessuna difesa che potesse espandersi anche al ragazzo e di usare un campanello esplosivo non se ne parlava neanche, rischiava di colpire anche se stessa..
    Sospirò rendendosi conto che quel tipo sarebbe statoo una palla al piede.

    -Aspetta qui un secondo,
    E non cadere in fondo!-


    La Circense si alzò in piedi e poi iniziò a passeggiare sullo specchio fino a raggiungere il soffitto tra mille tintinnii. I suoi movimenti erano talmente naturali che non sembrava si trattasse di una tecnica appresa da poco e l'unica cosa che svelava il fatto che era a testa in giù era la treccia e le punte del cappello dritte sul capo.
    In quel momento la Hunter si rese conto di quanto era svampita. Era scesa da una ruota panoramica qualche tempo prima senza usare la tela di Nen che le permetteva di arrampicarsi come una lucertola. Sospirò cancellando quel pensiero e raggiunse la porta.
    A quel punto se la porta fosse stata chiusa Jester si sarebbe aiutata con una delle sue carte nel tentativo di forzare la serratura, dopodiché avrebbe aperto la porta spingendo i serpenti di lato.

    Energia: 105%
    Stato mentale: Innervosito
    Stato fisico: Buono ma ha dei tagli sui palmi per aver stretto troppo le carte durante ilo rapimrnto.

    Equipaggiamento:

    10 carte lame

    Passive

    Tela di nen: Camminare su qualsiasi superficie
    Aura di terrore
    Aus fisico: 30m
    Bella addormentata: contro il veleno
     
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    PostArt
    _Perilous Forays
    1st report_
    Cosa succede quando un sistema informatico va in blocco e non risponde più ai comandi? Semplice: i tecnocrati di Gilda sono tutti concordi sul fatto che l'unica soluzione sia un bel resettone con buona pace per quanto riguarda i dati temporanei e non ancora salvati -irrimediabilmente condannati all'oblio. Reboot di sistema, schermata di caricamento, interfaccia d'accesso e critica valutazione del nuovo ambiente operativo -al fine d'individuare se il bug persista oppure sia stato risolto con la più blanda delle contromisure.
    E cosa succede (invece) quando -a seguito del succitato reset- il sistema in esame persevera nell'incepparsi oppure (ben peggio) si rifiuta di collaborare presentando nuove problematiche completamente sconnesse dalla causa prima? Ancora più semplice: si conserva su supporto esterno quanto possibile, indi si formatta tutto e si riparte con ancora più buona pace del cuore e dell'anima. In poche parole, quanto si accingeva a compiere il nostro bel borbottone di fiducia -in altre parole, quello che il citoplasta ravnichiano utilizza come prassi in situazioni d'estrema necessità o che esulano dalla pratica di laboratorio cui dovrebbe coscienzionamente limitarsi e che (invece) per motivi di fedeltà alla Gilda si ritrova a vivere assai più di frequente di quanto non sia opportuno.
    E cosa succede (ancora) quando il protocollo di ripristino non funge (nemmeno lui) e ti ritrovi a dover subire un ennesimo cambio di scena, un ennesimo cambio di colleghi ed un ennesimo strazio viste le penose condizioni in cui il fail di sistema ti ha abbandonato? Così semplice che chiunque ci arriverebbe: ti attacchi. Al tram. Oppure a qualche flaccido pendaglio di carne (la cui funzione, però, dovrebbe essere ben altra). E lì speri. Speri che tutto vada bene. Speri che qualcuno venga a salvarti. Speri che la morte sopraggiunga in fretta. Speri di poterti reincarnare (impropriamente) in un'altra vita e di là procedere ad attività ben più proficue che non andare in missione per il bene di chi ti stipendia. Speri che il tuo compagno di disgrazie faccia qualcosa di orribilmente stupido e condanni entrambi al capolinea (e forse -almeno questa volta- stai sperando bene).

    Muayid. Mi chiamo Muayid.

    Ci vuole ben più di un singolo istante perchè il ragazzino scurito dal sole riesca a rispondere alla Strega che lo ha interpellato -abbastanza tempo, in verità, perchè questa si sia già incamminata lungo le pareti verticali con tutta l'intenzione di emulare quanto lo stesso Biomante aveva compiuto poche ore prima, e cioè l'espediente intrapreso per sfuggire al primo ostacolo che le truppe del Sud avevano incontrato una volta permeate oltre la barriera calata sulla capitale del semipiano.

    Sono il protetto di Dimitriy. Mi stavo preoccupando di quello che gli potrebbe essere accaduto, visto che non è qui con noi.

    Abbastanza tempo perchè -sotto l'innocente menzogna di un ragazzino alla ricerca della figura paterna (non del tutto falsa, peraltro)- lo scienziato mutaforma possa riprendersi, ambientarsi e comprendere l'essenziale dalla nuova situazione in cui si ritrova forzatamente calato: un camerino in penombra e zeppo di crotali, una porta chiara come unica via d'uscita e un trio di presenze (tra le quali l'inconfondibile tracciato elettrico di un Kuthiano di sua conoscenza) al di là della stessa. Presenze che -a seguito di Zyg Mu e del suo maldestro rifugiarsi lontano dalle serpi (e del conseguente infrangersi di un paio di boccette contenenti essenze o profumi)- celeri s'informano delle condizioni che il duo di ragazzini dovrà fronteggiare.

    E forse dovrei preoccuparmi anche per te: i loro sonagli sono un avvertimento, non un segnale di fratellanza.

    Riattacca sottolineando quello che -forse- la giovane umana non coglie (rimuginando che, per essere sopravvissuta a quanto ha conquistato Kisnoth, probabilmente anche i di lei campanelli hanno la medesima, corretta funzione).
    Per quanto riguarda invece una voce ignota proveniente d'oltre la soglia...

    No, non ne siamo in grado! Io sto aspettando in una posizione sicura, ma la mia folle compagna sta facendo il ragno sul soffitto e ha tutta l'intenzione di aprire quella porta riversando tutti questi serpenti anche contro di voi!

    Giusto per criticare la strategia d'azione della Selvatica e al contempo mettere in guardia detto Ufficiale dell'Est, il Triumviro degli Eversori e (pure) il silente terzo incomodo percepito.

    Però sono quasi sicuro che siano serpenti a sonagli: tantissimi, letali e piuttosto sensibili al freddo. Potete aiutarci?

    Perchè, tra tutti, almeno il Gerarca già conosce le condizioni critiche in cui versa il Biomante -potendo quindi comprendere che il citoplasta, da solo, non può sperare di cavarsela senza sperperare le ultime energie rimastegli.
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    { Camerini degli Artisti - Stanza dei Serpenti }
    Jester | Zygoin

    Accorgendosi di non essere sola nel nuovo strano posto in cui il Destino l'ha trascinata, la giovane Selvatica lancia un'occhiata analitica al compagno di sventure toccatole in sorte, e nel constatare che si tratta solo ragazzino -un tipetto dalla carnagione scura e piuttosto malconcio- forse poco più grande di lei, gli rivolge la parola col tono rassicurante e confortante che un militare di prima linea (quello che tutti i LAM dovrebbero sempre essere) userebbe con un civile rimasto coinvolto nelle operazioni.

    -Jester è il mio nome | Chiamarti posso come?-

    Il sorriso che le incurva le labbrucce ben disegnate svanisce quando le iridi d'onice si spostano oltre il bordo del mobile, notando la fauna che domina quella stanza e la quantità dei suoi esemplari, e mentre i serpenti -di varie dimensioni e tipi- sibilano minacciosi all'indirizzo dei due, quelli ritraggono le gambette fuori portata dei loro colli oscillanti in un gesto istintivo.

    -Non so tu in che squadra sia, | Ma per ora ti conviene la mia!-
    gli suggerisce la fanciulla, ridacchiando nervosamente ma già cercando una soluzione
    -Aspetta qui un secondo | E non cadere in fondo!-

    ...e mentre Jester si rivela più pragmatica ed attiva, alzandosi in piedi sul mobile e cominciando a camminare lungo lo specchio e la parete alle loro spalle per raggiungere il soffitto e poi la porta, solo allora Zygoin Muayid si riscuote finalmente dal mutismo e dall'immobilità che lo ha colto mentre fantasticava di sistemi informatici i blocco, reset e tecnici di gilda, e soprattutto BSOD. Ma ormai è già rimasto solo: un naufrago su un isolotto in mezzo ad un mare di spire.


    { Camerini degli Artisti - Sala Comune }
    Arthur | Bid'daum

    Ridestarsi in quell'ambiente alieno e stravagante fa certamente un'effetto strano, ma se Bid'daum non indugia nelle proprie emozioni, preferendo dedicarsi ad una rapida ispezione dei dintorni -che porta alla sua attenzione dei volantini pubblicitari che riguardano una chiromante-, gli altri due restano ancora momentaneamente presi l'uno dall'altra.

    Ci vuole qualche istante ancora prima che le sue percezioni del mondo esterno si stabilizzino, e il contatto rassicurante col petto di Arthur -che in quel momento la stringe più forte- non è certo d'aiuto: starsene lì è confortevole, tanto per le sue spoglie congelate in un'esistenza sospesa, quanto per il suo animo gentile e già provato da tutte le sofferenze di cui è stata testimone, perché la dolcezza di quell'abbraccio è così piacevole rispetto all'incubo che ancora li aspetta...

    Ma resistere alle lusinghe delle gioie personali e al richiamo dei propri desideri non è nulla di nuovo per lei: le basta ripetersi il suo titolo e il suo compito, e -per una volta di più nella sua lunga vita- la Dama Azzurra è di nuovo pronta a mettere i suoi pensieri, i suoi poteri e tutta sé stessa al servizio di Endlos... perché i suoi cari, i suoi soldati e l'intero semipiano hanno bisogno di tutto l'apporto che ogni Alfiere può e deve essere in grado di dare.

    jpg
    « Grazie... »
    mormora all'Ufficiale, cercando i suoi occhi grigi prima di scostarsi da lui

    « Lady Kalia, sa per caso se Lord Aeon ha intenzione d’intervenire in qualche modo? »

    A parlare è il Khutiano, e mentre -con un sospiro, che la donna intende come di sollievo e di assenso- il Vampiro scioglie la stretta ed inizia ad ispezionare a sua volta il camerone, la Castellana si volta per posare la sua attenzione sull'Eversore... e l'espressione che gli mostra è pacata e pensierosa, perché lucidità e fermezza sono le uniche cose che può concedersi in quel frangente.

    « Non ne ho idea. »
    replica, sostenendo lo sguardo del Castigo
    « Non sono riuscita a contattare Rivenore prima della partenza per il Pentauron. »

    Quando Bid'daum volta il capo in direzione di una delle porte, anche i sensi di Kalia stanno rilevando qualcosa da quella parte, e gli occhi cerulei di posano sul battente con un misto di curiosità e sospetto.

    « Di là ci sono altre due persone che sono state trascinate via dalla sala degli specchi. »
    annuncia il Monocorno, prima che lo schianto dei vetri gli faccia eco
    « Quella stanza è anche piena di serpenti. »

    -C'è odore di sangue soltanto dietro quella porta-
    conferma il Saggio, portando a sua volta lo sguardo sulla porta incriminata
    -E profumi da donna... e cosmetici. Probabilmente siamo nei camerini.

    Odore di sangue di qualcuno che era con loro nella Sala degli Specchi... sono rimasti pochi i feriti di cui la Dama non si è personalmente occupata prima dell'arrivo dei nemici, e questo potrebbe ridurre il campo sulla loro identità, ma... solo escludendo il fatto che non si tratti di ferite nuove, inferte durante la cattura di quegli arti fantasma. Eppure... certo, lei non è stata ghermita perché Arthur l'ha protetta, ma gli altri due astanti sono stati assaliti. E non hanno riportato un solo graffio. Qualcosa doveva pur voler dire...

    Mentre la Regina rimugina, l'Alchimista -sempre brillante e attento ai dettagli- ha notato anche i simboli che contrassegnano le architravi di ogni uscio, e sembra avere un suggerimento da aggiungere a qualsiasi decisione si voglia intraprendere per recuperare i due all'interno della stanza.

    -Non entrerei nella porta del leone, se funziona come per il serpente, e nemmeno in quella del fiore. Sicuramente sarà qualche serra demoniaca ricolma di piante carnivore, simile a quelle del Magister Saddler. L'orsetto non ho idea di cosa sia e... l'altro penso sia il gabinetto. Comunque ci andrei piano con quei serpenti.

    Dall''interno del locale attiguo, giunge un coro di sibili furiosi,
    un rintocco argentino di campanelli, e -dopo qualche istante- la voce di un ragazzo.

    Muayid. Mi chiamo Muayid. Sono il protetto di Dimitriy.
    Mi stavo preoccupando di quello che gli potrebbe essere accaduto, visto che non è qui con noi.

    si presenta qualcuno; dalla voce, può trattarsi del ragazzino malmesso curato da Kalia
    E forse dovrei preoccuparmi anche per te: i loro sonagli sono un avvertimento,
    non un segnale di fratellanza.


    Sentendo un vociare confuso provenire da oltre la soglia, la Castellana si avvicina al battente per udire meglio, ma il tintinnio cresce di intensità -segno che si sta facendo più vicino-, e un altro paio di schianti di vetri rotti deformano la voce del prigioniero.

    -Sono Arthur, un Ufficiale dell'Est.
    avvicinandosi alla camera, il Vampiro si rivolge chi vi è intrappolato
    -Siete in grado di uscire senza aprire la porta e senza toccare quelle bestie?

    No, non ne siamo in grado! Io sto aspettando in una posizione sicura, ma la mia folle compagna sta facendo il ragno sul soffitto e ha tutta l'intenzione di aprire quella porta riversando tutti questi serpenti anche contro di voi!
    replica il ragazzino, facendo loro la telecronaca in diretta degli accadimenti
    Però sono quasi sicuro che siano serpenti a sonagli: tantissimi, letali e piuttosto sensibili al freddo. Potete aiutarci?

    Preso dalla pragmatica ricerca di indizi di qualsiasi genere -qualsiasi cosa possa spiegar loro dove sono e come uscirne-, il Saggio lascia la posizione davanti alla stanza e si allontana per cominciare a ispezionare l'ambiente, il mobilio, e ciò che ospita... ed è proprio in quel momento che il battente si apre.


    { Camerini degli Artisti - Sala Comune }
    Arthur | Bid'daum

    Consegnate ai prigionieri della stanza dei serpenti i suoi suggerimenti e le sue indicazioni, la Corona di Khymeia si allontana per proseguire l'ispezione di quanto lo circonda: i volantini solo la prima cosa su cui si sofferma, e basta leggere le poche scritte ad effetto per apprendere che pubblicizzano una chiromante che -a quanto dicono- sarebbe in grado di rispondere a qualsiasi domanda e di esaudire i desideri...

    Solite cose da ciarlatani, a cui normalmente un uomo di scienza darebbe ben poco credito, insomma. Per quanto bisogna riconoscere che, a conti fatti, c'è ben poco di normale nella situazione in cui vi ritrovate.

    Ad ogni modo, l'indagine continua, e frugare tra i cuscini del divanetto porta alla luce alcune monetine dal conio sconosciuto, un bullone, una catena composta da sette fazzoletti colorati annodati tra loro, e un parallelepipedo rettangolare, piatto e sottile che potrebbe essere un telefono cellulare – a patto di capire come si accende; sotto al divano, invece, c'è solo quel che si potrebbe definire sporco: diverse nuvolette di polvere, alcuni piccoli gomitoli di capelli rosa annodati... e uno scarafaggio che sfreccia via a gran velocità, spaventato.

    -Intanto ti consiglio di dare un'occhiata a quei volantini: potrebbero tornarci utili-

    Mentre controlla il retro del divano -addossato alla parete-, trovandovi nascosto un quadro in cornice raffigurante un paesaggio verdeggiante e sereno (così fuori luogo lì), l'Alchimista si rivolge al Gerarca: evidentemente, poco prima, doveva essere stato troppo preso dall'Alfiere Orientale per accorgersi di altro; ad ogni modo, i suoi occhi grigi si posano sui grossi bauli sparsi in giro.

    -Cosa potrebbero contenere? Non mi piace la loro dimensione.

    In quel momento, la porta della camera degli aspidi si apre.


    { Camerini degli Artisti - Sala Comune }
    Arthur | Bid'daum | Jester

    Il battente della porta contrassegnata col serpente si apre un po' a spinte, ruotando sui suoi cardini, descrivendo un arco verso l'interno, e spostando un groviglio di bisce che non manca di protestare con una sequenza di aspri sibilii.

    Istintivamente, la Dama Azzurra arretra di un passo, e le iridi blu zaffiro si appuntano sul pavimento alla ricerca di qualche rettile fuggiasco, ma quelli -appena un po' intontiti dall'irrompere della luce nel loro habitat in penombra- si limitano a sollevare lentamente le teste, scuotere in un sonoro ammonimento le code, e saggiare l'aria con le linguette biforcute; qualcos'altro cattura però l'attenzione della donna: si tratta di un ciuffetto di capelli castani che penzola nel vuoto, nel vano della porta semiaperta; risalendo quella traccia con lo sguardo ceruleo, Kalia trova una perlina rossa, una lunga chioma imbrigliata in una treccia, un faccino familiare e due occhi color onice che ha già incontrato in passato.

    « Jester...! »

    Non appena riconosce il Giullare nella figuretta che spunta dalla porta perpendicolarmente alla parete, la Castellana la prende per un gomito e la tira all'interno della sala comune, circondandola con le braccia per tenerla dietro di sé, lontano dalla porta e dagli aspidi che sembrano intenzionati a dilagare fuori dalla loro ala di confino, ora che il passaggio è aperto.

    « No. Fermi..! Restate dove siete...! »

    jpgL'ammonimento della Dama dell'Est le sale alle labbra in modo del tutto istintivo, col tono fermo e autorevole che ci si immaginerebbe di vederle usare per sgridare qualche bambino disubbidiente o in procinto di combinare qualche marachella che non dovrebbe... e, curiosamente, funziona: le serpi si bloccano davanti alla soglia d'uscita, i loro sonagli smettono di tintinnare, e molte paia di occhietti da rettile si soffermano su di lei. Come incantati.

    Interdetta dall'inaspettata piega presa dagli eventi, la donna cerulea fa giusto in tempo ad accigliarsi perplessa e ad abbassare lo sguardo sulla ragazzina per scambiare un'occhiata interrogativa con lei, prima che un suono statico -come un'interferenza o uno sfrigolio- giunga da dietro la porta del... bagno? Oh, beh: non importa; quel che conta è che tre auree stanno prendendo consistenza al di là... tre anime corrotte, concentrate e compresse, di cui i sensi del Khutiano possono facilmente riconoscere la tipologia... e della cui vicinanza la Dama Azzurra pare risentire, a giudicare da come per un istante vacilla accanto alla Selvatica, vittima di un capogiro.

    « ...sta arrivando qualcuno. »

    Tre Circensi sono in arrivo, e questo vuol dire che -a breve- a separarvi ci sarà solamente una porta... e le domande fioccano nelle vostre menti: che cosa fare? C'è un modo per tirare fuori Muayid dal camerino in cui è rimasto bloccato? E come metterlo materialmente in pratica senza che i nemici vi colgano sul fatto? Sareste in grado di affrontare uno scontro diretto? Come potreste evitarlo? I dubbi si moltiplicano in maniera esponenziale, ma resta un'unica certezza: il tempo passa, e ve ne resta poco per decidere.

    Towards the Gate

    Ed eccoci al secondo turno \^w^/ Come preannunciato, queste seconde quest sono più difficili della prima, quindi tutto ciò che fate -o che non fate- ha più peso sull'andamento degli eventi: fate attenzione a quel che fate e a come lo fate, lavorate di ingegno, state attenti ai dettagli, e se avete domande, chiedete in bacheca =*

    @Arthur: Rivoltando il divano trovi una manciata di monetine di varie forme e colori, corrispondenti a valute che non riconosci... a parte alcuni centesimi di Zeny e due gettoni di metallo rossiccio, che recano lo stesso simbolo che hai visto sul volantino della Chiromante.

    @Bid'daum: Il tuo Auspex spirituale rileva la comparsa di tre nuove entità che stanno prendendo forma oltre la porta contrassegnata con quello che Arthur ha definito “gabinetto”; date le particolarità, riconosci subito che si tratta di Circensi, e questo è un male, perché potrebbe essere un serio problema doverli affrontare tutti insieme, ancora di più mentre Zygoin è bloccato nella stanza affianco.

    @Jester: Dal momento che sei praticamente abbracciata all'Alfiere, ti accorgi piuttosto facilmente che anche i serpenti stanno risentendo della sua aura pacificatrice e sacrale... ma ti accorgi anche che Kalia non sembra stare molto bene, dato che ad un certo punto la senti vacillare e rabbrividire per un istante con una fugace espressione nauseata; dice che qualcuno sta arrivando, ma chi? E da dove?

    @Zygoin: La Giullare è riuscita ad uscire, e tu sei rimasto solo e bloccato nella stessa condizione di prima; dall'altra parte, sai esserci il tuo Gerarca, e questo è un buon pronostico, ma... il problema è che i pronostici non hanno molto valore se non si traducono in fatti, e se le situazioni sono precarie, è ingenuo pensare che le cose resteranno così a lungo. Troppo ingenuo. Ti conviene usare il tuo cervellone ed inventarti qualcosa.

    La prossima scadenza è fissata per il 30 agosto. Anche stavolta, se postate prima, andremo avanti e guadagneremo tempo; se avete problemi di qualsiasi tipo, fatemelo sapere in bacheca :kisu:

     
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    « Jester...! »

    Una voce familiare raggiunse le orecchie della Selvatica in un tono di preoccupazione misto a sorpresa mentre una mano afferrava la fanciulla per il gomito trascinandola fuori dalla stanza piena di serpi.

    « No. Fermi..! Restate dove siete...! »

    In soccorso di Jester era corsa la Dama Azzurra che con la sua solita premura l’aveva portata dietro la sua esile figura come a farle da scudo ed ora intenta a sgridare i serpenti che, come se stessero ascoltando la melodia di un pifferaio, non si permisero di attraversare la soglia della porta. Tuttavia parallela a quella strana dimostrazione di potenza da parte di Kalia non era sfuggita allo sguardo attento del Giullare il tremore che la percorse. Subito la Circense fu al fianco della donna posandole un braccio attorno al fianco per sorreggerla nel caso le gambe di questa avessero ceduto.

    « ...sta arrivando qualcuno. »

    “Oh Capperi!” Quel pensiero esplose in Jester mentre la sua mente si affaccendava per trovare una soluzione. Con ogni probabilità si trattava di nemici che lei non era in grado di percepire tramite l’En. Con circospezione la fanciulla si guardò attorno e il suo cuore perse un colpo quando si accorse chi erano i suoi altri compagni di sventura. Capelli lunghi e un corno sulla fronte. Una delle presenze che aveva percepito inizialmente era quella di Bid qualcosa, ovvero il capo dei mercenari del sud che era tanto antipatico a Drusilia.
    Un attimo di panico che la Strega della Luna nascose dietro un impercettibile corrugamento della fronte prima che i suoi lineamenti tornassero quelli rilassati di sempre. A qualche passo dall’uomo ve ne era un secondo dall’aspetto poco rassicurante, un damerino con la puzza sotto il naso che non le piacque per nulla.

    -Salve a voi
    Piacere da noi!-


    Salutò il Guitto con un mini inchino senza lasciar andare la Dama. Nel fare ciò con un movimento fluido dei polsi fece sparire le carte-lame e schioccò le dita. A quel gesto il suo abito si modificò cancellando ogni capacità tintinnante dei sonagli che lo caratterizzavano mentre in contrapposizione nella sua testa mille campanelli d’allarme rimbombavano impazziti.

    -Allora Signori qualche idea,
    Per non affogare in questa marea?-


    Chiese la ragazza mentre nella sua mano destra comparivano per un trucco di quella che poteva parer magia nuovamente una lamina.

    -Be’ se non l’avete
    Ascoltar potete!-


    Chiocciò la Strega mentre adocchiava con i suoi occhi attenti dei bauli fatti a capienza d’uomo e avanzava qualche passo in loro direzione supportando Kalia.

    -Avrete notato le mie vesti
    Tanto simili a quelle pesti,
    Forse mi posso confondere
    Mentre vi andate a nascondere!-


    Intrepida la Circense indicò una di quelle ‘bare’ con la mancina che sbucava dalla vita dell’Alfiere. Un sorriso falsissimo ma difficilmente codificabile si disegnò sul volto di lei mentre cercava di tenere sotto controllo l’aura d’orrore. Quest'ultima ribolliva sotto la sua pelle come una belva graffiante che avrebbe senz’altro rivelato la sua presenza nel caso fosse sgusciata dal sul suo involucro di carne.

    Energia: 105%
    Stato mentale: Innervosito
    Stato fisico: Buono ma ha dei tagli sui palmi per aver stretto troppo le carte durante ilo rapimrnto.

    Equipaggiamento:

    10 carte lame

    Passive

    Tela di nen: Camminare su qualsiasi superficie
    Aura di terrore
    Aus fisico: 30m
    Bella addormentata: contro il veleno


    Edited by Jester - 16/8/2015, 19:11
     
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    La situazione non era delle migliori, addirittura disperata -se poteva azzardarsi ad esprimere un giudizio- con tutto quel caos. Innanzitutto erano divisi, nonostante sussistesse la possibilità che anche gli altri si fossero salvati. Alcuni erano in una stanza chiusa e piena di serpenti, gli altri chissà dove.
    Come se non bastasse, dalla sua indagine trovò ben poco, a parte delle monete cadute nelle pieghe del divano per sbaglio. Alcune valute erano sconosciute, ma non gli risultò poi così strano. Ad incuriosirlo furono tuttavia dei centesimi di Zeny. Rimase lì a contemplarli per qualche istante, orribilmente preoccupato: erano del suo mondo natio.

    No, non ne siamo in grado! Io sto aspettando in una posizione sicura, ma la mia folle compagna sta facendo il ragno sul soffitto e ha tutta l'intenzione di aprire quella porta riversando tutti questi serpenti anche contro di voi! Però sono quasi sicuro che siano serpenti a sonagli: tantissimi, letali e piuttosto sensibili al freddo. Potete aiutarci?

    Dopo aver rimesso le altre monete dove le aveva trovate, sbuffando sonoramente e levandosi con cautela, il vampiro si avvicinò nuovamente alla porta, conservando un solo centesimo di zeny nella tasca interna della giacca. In quelle esterne inserì rispettivamente i due gettoni, così che non facessero rumore ai suoi movimenti.
    -Non so davvero come potrei essere d'aiuto in questa situazione- disse semplicemente, nonostante fosse evidente che era intenzionato ad aiutare il compagno di sventure come meglio poteva -Potresti descrivermi precisamente la disposizione della mobilia e gli oggetti presenti?

    « Jester...! »

    Proprio in quel momento, la porta si aprì, e ne uscì una ragazzina tampinata da alcuni serpenti che, fortunatamente, Kalia riuscì a tranquillizzare senza problemi. Bene, forse l'abilità della sua Signora sarebbe potuta tornare utile per aiutare lo sfortunato ancora imprigionato in quella sottospecie di camerino.

    « ...sta arrivando qualcuno. »

    -Salve a voi
    Piacere da noi!
    Allora Signori qualche idea,
    Per non affogare in questa marea?
    Be’ se non l’avete
    Ascoltar potete!-


    Dopo essersi inizialmente irrigidito all'ammonimento di Kalia, Arthur si voltò lentamente verso la ragazzina. Le avrebbe risposto con un "Salve a lei, Lady", per poi continuare ad ascoltare ciò che aveva da dire. Intanto rimuginava a come guadagnare tempo per salvare tutti i presenti... ed in particolar modo l'Alfiere da quella terribile situazione.

    -Avrete notato le mie vesti
    Tanto simili a quelle pesti,
    Forse mi posso confondere
    Mentre vi andate a nascondere!-


    -La ritengo un'idea rischiosa, per non dire folle, ma ognuno è responsabile delle proprie scelte. Se la Lady desidera tentare, non sarò io a fermarla- rispose con una sincerità disarmante quanto asettica -E data la situazione, potrebbe tentare di distoglierli dal camerino, se lo ritiene fattibile, perchè il tempo stringe e non posso aiutare il ragazzo lì dentro.

    A quel punto non restava che capire come nascondersi. Sarebbero potuti entrare nelle casse e... almeno lui, da solo, si sarebbe potuto salvare. Infondo era un Mostro come loro, oltre che clinicamente morto: per molti sensi non sarebbe parso poi così diverso da un cadavere come tutti quelli visti fino a quel momento. Ciò nonostante... Kalia era la sua priorità. Non poteva lasciarla a quel tale o ai piani scellerati della ragazzina. Doveva proteggerla.
    -Milady, venga con me- avrebbe infine detto, avvicinandosi alla Dama Azzurra e raccogliendola fra le braccia, in modo che potesse sorreggersi -La vostra salvezza è necessaria al buon conseguimento della missione e cercherò di proteggervi finchè mi sarà possibile.

    In realtà lo avrebbe fatto anche se non fosse stata utile a nulla. Lo disse solo perchè, conoscendo il suo animo buono e caritatevole, era necessario un ottimo motivo per dissuaderla dal salvare a tutti i costi quel giovanotto nel camerino. Quindi, "rischiare di sacrificarne uno per salvarne molti altri", gli sembrò un buon compromesso.
    A quel punto si sarebbero avvicinati lentamente ad una cassa, per poi aprirla con cautela. Se fosse risultata vuota, si sarebbero infilati dentro in due, con enorme imbarazzo del vampiro.
    In alternativa, in caso di baule pieno, sarebbero comunque entrati in una delle porte lì presenti. Per esclusione... quella con disegnato l'orsetto.

    A quel punto non restava che incrociare le dita... e sperare che andasse tutto nel migliore dei modi. Anche perchè, in caso di tradimento di quella tale Jester nei suoi confronti, aveva pur sempre un piano di riserva.



    Edited by Drusilia Galanodel - 21/8/2015, 16:20
     
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    L’Alfiere dell’Est non sapeva se Rivenore avesse qualche piano specifico per far fronte all’emergenza. In casi del genere non restava che agire considerando lo scenario peggiore: sarebbero rimasti soli oltre le linee nemiche e dovevano cavarsela con le forze rimaste.

    Arthur nel frattempo ispezionò la sala, consigliandogli di controllare i volantini.

    « Già fatto: riguardano un’indovina del posto. »

    D’un tratto nel camerino infestato dalle vipere iniziò a muoversi qualcosa. Zygoin si preoccupò ad alta voce della pazzia che l’altra stava commettendo. Prima che potessero fermarla, la saltimbanco spalancò la porta. Bid’daum prese le distanze di riflesso, mentre la Dama Azzurra soccorreva quella sua conoscente tanto avventata. Fortunatamente riuscì anche a placare i serpenti prima che invadessero l’anticamera. Purtroppo non ebbe il tempo di tirare un sospiro di sollievo e pensare a come tirare fuori il suo Eversore.

    Tre presenze stavano raggiungendo i camerini.
    Tre Circensi, a giudicare dallo stato delle loro anime.
    Erano ufficialmente nella merda.

    Doveva pensare in fretta. Aprire le porte era un rischio: se si trattava di altri camerini, erano dei vicoli ciechi. Combattere nelle loro condizioni era un azzardo. Forse sarebbero stati in grado di abbatterne uno, ma di nemici ne stavano arrivando tre. Quella Jester iniziò a parlare in rima, offrendosi di fare da esca.

    « È una tattica suicida, ma fa’ come vuoi. »

    Stesso pensiero di Arthur, un po’ meno cortese nella formulazione. Non poteva provvedere alla sopravvivenza di tutti, men che meno a una svitata che all’Arena Nera aveva già mostrato una predilezione per le strategie sconsiderate. Non gli restava che avvertire il suo sottoposto di prepararsi al peggio. Più di così non poteva fare.

    « Ehi tu, Muayid: ci sono tre nemici in arrivo. Se puoi nasconderti, fallo. »

    Arthur nel frattempo suggerì a Kalia di nascondersi con lui in uno dei grossi bauli (un altro momento intimo, nonostante tutto doveva essere una giornata fortunata per quell’Ufficiale). Per il Kuthiano restava un’altra cassa, che aprì con cautela per poi infilarsi all’interno. Sarebbe stato il momento giusto per pregare e sperare che gli altri non facessero cazzate… ma lui non era bravo in nessuna delle due cose.


    Stato fisico: botta di entità media all’addome, bruciature di entità media sul corpo
    Stato mentale: in allerta
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    Kuthian Armour [ Armatura | passiva di peso trascurabile ]

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    Tàmerlein [ Spada | passiva di vibrazione ultrasonica | passiva di ferimento spirituale ]

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    Senso di Morte [ Passiva di tatto ipersviluppato ]

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    Anatema del Re Implacabile [ Passiva d’immunità alla fatica | passiva d'immunità al dolore (convertito in odio) ]

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    Arthur | Bid'daum | Jester

    Sostenendo Kalia con un braccio attorno alla vita -contrastando, eppur denunciando il suo mancamento- la ragazzina in abiti sgargianti lancia un'occhiata agli altri due compagni di disavventura, prima di rivolgere loro la parola ed un inchino.

    -Salve a voi | Piacere da noi!
    Allora Signori qualche idea | Per non affogare in questa marea?-

    dimostrando sia destrezza che nervosismo, il Giullare giocherella con le carte
    -Be’ se non l’avete | Ascoltar potete! | Avrete notato le mie vesti | Tanto simili a quelle pesti,
    Forse mi posso confondere | Mentre vi andate a nascondere!-


    Il ditino del Guitto punta uno dei grossi bauli posizionati nella stanza, e le labbrucce rosee sono piegate in un sorriso... ma all'empatia della Castellana non sfugge il livore che in verità si agita oltre quella maschera allegra -appena sotto la sua superficie-, mettendole l'anima in tumulto; tuttavia, non fa in tempo a lanciarle che un'occhiata apprensiva, perché appena schiude le labbra per dire qualcosa gli astanti prendano la parola con ruvida prontezza.

    -La ritengo un'idea rischiosa, per non dire folle, ma ognuno è responsabile delle proprie scelte. Se la Lady desidera tentare, non sarò io a fermarla...-
    replica neutro il Vampiro, avvicinandosi alla Dama Azzurra, che lo fissa preoccupata
    -...e data la situazione, potrebbe tentare di distoglierli dal camerino, se lo ritiene fattibile, perchè il tempo stringe e non posso aiutare il ragazzo lì dentro.-

    « È una tattica suicida, ma fa’ come vuoi. »
    gli fa eco il Castigo, raggiungendo alla porta chiusa e rivolgendosi al compagno
    « Ehi tu, Muayid: ci sono tre nemici in arrivo. Se puoi nasconderti, fallo. »

    Proprio come Arthur ha previsto, la donna cerulea non sembra affatto ben disposta verso la piega che stanno prendendo gli eventi, e non è nemmeno troppo difficile immaginare il perché: lasciare quel ragazzino intrappolato nella stanza adiacente vuol dire abbandonarlo ad un fato di certo dolore e probabile morte -vuoi per i serpenti, vuoi per mano degli abomini del Circo-, mentre assecondare l'idea della saltimbanco è un azzardo con tanto da perdere e ben poco da guadagnare; in entrambi i casi, non si tratta di qualcosa che Kalia possa accettare a cuor leggero... e la neutralità serafica con cui il Saggio -che ha raggiunto il suo fianco per prenderla in custodia- accoglie quella soluzione è forse ciò che maggiormente genera sconcerto nei suoi occhi blu.

    -Milady, venga con me: la vostra salvezza è necessaria al buon conseguimento della missione e cercherò di proteggervi finchè mi sarà possibile.

    jpgIn quel momento, un senso di gelo le si diffonde in corpo, e il capogiro e l'affaticamento che la opprimono da quando ha varcato il confine della Barriera si acuiscono, costringendola così ad aggrapparsi al Vampiro proprio quando meno lo vorrebbe: non lo biasima certo per quel modo di fare, perché è ben conscia che le sue parole sono veritiere e logiche, e che quel comportamento è il più lungimirante da adottare per sopravvivere a quel consesso ed essere di qualche aiuto, ma... Arthur non le è mai parso così freddo. Così come la propria corona di Alfiere, il suo voto di anteporre il bene della collettività di Endlos a qualunque altra cosa, non è mai stata tanto pesante.

    Alla fine, la Regina dell'Est annuisce lentamente -in un gesto grave e riluttante-, ma non stacca lo sguardo dal suolo se non per bisbigliare un'ultima raccomandazione alla giovane Jester -“Fa' attenzione...”-; affidata alla Selvatica quella preghiera, la Castellana si lascia condurre dal Cainita fino ad una delle casse: una volta sollevato, il pesante coperchio di legno rivela uno strato di materiali di scena buttati alla rinfusa sul fondo (clavette, anelli e palline da giocoliere, vestiti dai colori sgargianti, parrucche bizzarre, fiori di stoffa...), ma c'è abbastanza spazio per accomodarvisi in due, sdraiati uno sull'altra.

    Decisamente, non è il momento migliore per farsi prendere dall'imbarazzo, ma... per quanto ancora non riesca a guardarlo in faccia, una nuance più vivace colora ugualmente le guance della Dama Azzurra a quel pensiero; prende perciò posizione nel nascondiglio designato con gesti un po' impacciati, e -prima che il coperchio cali su di lei e sull'Ufficiale- getta un'occhiata al Khutiano per sincerarsi che abbia anche lui trovato un riparo... e, in effetti, così è.

    Il baule di Bid'daum è più pieno dell'altro, e perciò -per quanto non debba dividerlo con nessuno- inscatolarsi là dentro è più disagevole di quel che sembri; l'armatura è ben ingombrante, e il corno gratta un po' contro uno dei lati della scatola, ma non può permettersi di lamentarsi: il suo Auspex Spirituale percepisce adesso piuttosto distintamente le tre auree dei Circensi, il segnale ad intermittenza che prima trasmettevano ora si stabilizza in una presenza costante, e la sensazione di ripugnanza che promanano le loro anime in putrefazione cresce di intensità... e questo vuol dire che non resta che trattenere il fiato, e sperare nella recita del Giullare.


    { Camerini degli Artisti - Stanza dei Serpenti }
    Zygoin

    -Non so davvero come potrei essere d'aiuto in questa situazione-
    l'ammissione dell'Ufficiale dell'Est ha in sé il presagio di una sentenza a morte
    -Potresti descrivermi precisamente la disposizione della mobilia e gli oggetti presenti?

    La porta della stanza viene intanto dischiusa dal Giullare in fuga, e mentre la fanciulla è tratta in salvo dalla ignota presenza nella camera accanto, dall'uscio aperto entrano luce e frammenti di discorso: non è nulla di troppo chiaro, dal momento che gli altri stanno volutamente parlando a bassa voce per ridurre il rischio di essere notati, ma -ugualmente- quel che arriva al tuo orecchio basta a non piacerti.

    « ...sta arrivando qualcuno. »

    « Ehi tu, Muayid: ci sono tre nemici in arrivo. »
    ti avverte il tuo Gerarca, da lontano
    « Se puoi nasconderti, fallo. »

    Così, resti solo nel buio di quella gelida stanza,
    riempito solo dal sibilare sommesso della minaccia strisciante
    che ti brulica intorno.


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    Arthur | Bid'daum | Jester

    Le presenze -dapprima intermittenti e labili come spettri- diventano infine qualcosa di reale e concreto, ma di questo possono accorgersi solo il Khutiano e la Dama Azzurra, celati tra le ombre dei rispettivi nascondigli; per Jester, ancora in piedi in mezzo al salottino, la tensione inizia invece a crescere solo dal momento in cui alcuni suoni iniziano a provenire dalla porta contrassegnata dal disegno di un gabinetto: si tratta del rintocco in avvicinamento di piedi calzati con tacchi, del tintinnio metallico di ninnoli e gioielleria, e di voci femminili...

    « ...perciò sssspero che sssia una cosssa importante. »
    sta lamentandosi una donna dalla voce calda e un ben pronunciato accento sibilante

    « Guarda che abbiamo tutti un sacco da fare per stasera. »
    la rimbocca un'altra ragazza con tono scocciato che non nasconde l'antipatia
    « Quindi smettila di trattar male Harleen. »

    « Ah-ehm! Ma no, non c'è problema! Veramente! Non fa niente! »
    si affretta a dire la terza, con la risatina nervosa di chi ha ansia di sdrammatizzare
    « Comunque, vi ho chiamato perché al Signor Aren serve qualcuno alle Tribune per... »

    jpgUn leggero tremore del pomello tradisce il contatto appena avvenuto, la maniglia si abbassa lentamente facendo scoccare la serratura, e mentre i meccanismi cigolano in maniera un poco sinistra, il battente si apre... e una figuretta dai lunghi codini di un rosa-marshmellow -abbigliata in modo un po' punk- muove un paio di passetti oltre la soglia, prima di bloccarsi con un lieve sobbalzo, puntando gli occhi rossi sul Giullare.

    « Oh. »

    « …? »
    « …? »

    Non passano che poche frazioni di secondo prima che anche le altre due creature (una donna dai lunghi capelli scuri e in abiti egizi, ed una demonessa dalle lunghe corna svettanti dalla chioma rosa carico con un outfit dal gusto goticheggiante) si accorgano dell'intrusa, e subito la diffidenza ed un cipiglio minaccioso si avvicendano all'iniziale sorpresa sulle loro facce; tuttavia, a spezzare l'immobilità che congela la scena in quel frangente denso di tensione, prevenendo una fulmineo escalation di violenza, giunge la vocetta perplessa ma tranquilla della ragazza che deve chiamarsi Harleen... che sta squadrando Jester da capo a piedi.

    « Ehm... tu devi essere... Neo, mi pare... »
    esordisce, reclinando un poco la testolina da una parte, ancora dubbiosa
    « La nuova Acrobata... giusto? »

    E che si tratti della saltimbanco -che si ritrova catapultata sul palco all'apertura del sipario-, o degli spettatori -che assistono alla scena dal sicuro dei propri nascondigli segreti-, lo spettacolo comincia.

    Towards the Gate

    Perdonate la lunga attesa, ma il periodo è stato più frenetico di quanto avessi preventivato; già che siamo in argomento, vi avviso che il vostro quarto compagno Anime_Hunter si ritira dalla quest, quindi da ora procederete in tre =3

    Non ci sono istruzioni aggiuntive per questo turno, ma se avete domande scrivetemi in bacheca :kisu: La prossima scadenza è fissata per il 18 settembre. Anche stavolta, se postate prima, andremo avanti e guadagneremo tempo.:win:



    Edited by - Destino - - 13/9/2015, 11:04
     
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    La Dama entrò nel baule sorretta dal Damerino e prima che il coperchio si richiudesse sopra di loro il Giullare notò che la donna le stava sussurrando qualcosa. A giudicare dall’espressione preoccupata si trattava di un consiglio o un avvertimento, ma la Strega non ci badò. Anche il capo dei barbari si nascose e la Strega l’accompagnò con lo sguardo dicendosi che avrebbe preferito esser fatta a pezzi dai Circensi piuttosto che rinchiudersi con lui. A quel punto i suoi pensieri furono interrotti dal rumore di passi e si sentì stranamente calma. Dalla porta entrarono tre donne che si arrestarono notandola.

    « Ehm... tu devi essere... Neo, mi pare... »
    Furono le parole di una punk.

    « La nuova Acrobata... giusto? »

    Un sorriso si disegnò sul volto della Selvatica che alzò la gamba sinistra di lato per poi farla arrivare fino alla testa aiutandosi con la mano.

    -Sono io precisamente,
    Donzella avvenente!-


    Esordì il Giullare per poi abbassare la gamba e seguirla col braccio fino a terra ed esibirsi in una ruota perfetta, avvicinandosi così al gruppetto.

    -Ma tanta bellezza
    Davvero mi sconvolge
    Ove il viso mio volge
    Io vedo purezza!-

    Esordì la giovane esibendosi in un baciamano alla Demone.

    -E cosa scorgo… la forza?
    Sotto un’ammaliante scorza!-

    Un piccolo inchino verso l’egizia.

    -Mie carissime Signore
    Aspetto ormai da ore
    Portatemi nell’Ateneo
    E gioirete con Vostra Neo!-


    Concludendo la frase Jester fece svanire le carte nelle maniche, poi incurvò la schiena e fece arrivare entrambe le mani al suolo creando un ponte. Dopodiché passò in verticale e tornò nuovamente in posizione retta. Il Giullare ce l'avrebbe messa tutta, era l'unica a poter proteggere la Dama Azzurra e non aveva nessuna intenzione di deluderla. In quel momento la Strega della Luna non aveva paura!
     
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    Nel silenzio più costretto ed imbarazzante della sua vita, Arthur riflettè che, se avesse disposto di un cuore umano, sarebbe stato certamente disturbato dal suo folle battito, dalla pulsazione nelle orecchie e la pressione ormai alle stelle avrebbe portato un fisico nemmeno particolarmente allenato a sudare come mai prima di allora. Per non parlare delle contrazioni muscolari: con molte probabilità avrebbe iniziato a tremare come una ragazzina. Proprio in quel momento, lì steso su di lei.
    Fortunatamente era già morto.

    « ...perciò sssspero che sssia una cosssa importante. »
    « Guarda che abbiamo tutti un sacco da fare per stasera. Quindi smettila di trattar male Harleen. »
    « Ah-ehm! Ma no, non c'è problema! Veramente! Non fa niente!
    Comunque, vi ho chiamato perché al Signor Aren serve qualcuno alle Tribune per... »


    Le voci di tre donne attirarono immediatamente la sua attenzione e, se fino a qualche istante prima il Cainita poteva concedersi il lusso di deviare su strane fantasie, in quel momento fu costretto a tornare lucido per una banalissima questione di sopravvivenza. E poi quel nome... "Aren"... in qualche modo Arthur si scoprì turbato dall'impressione di averlo già sentito, ma di non ricordare bene il dove o il quando.
    Consapevole di ciò che stava accadendo, come facile da intuire, rimase quindi in silenzio ed in attesa di scoprire cosa ne sarebbe stato degli altri due e... dovette ammettere di essere rimasto sorpreso.

    « Ehm... tu devi essere... Neo, mi pare... La nuova Acrobata... giusto? »

    Ci erano cascate... davvero?
    Non che marciasse contro la giullare -era un'alleata, quindi non vedeva perchè gli sarebbe piaciuto vederla morire- ma per come la ragazzina aveva parlato al gruppo, il Saggio era presto giunto alla considerazione di quanto l'idea facesse acqua da tutte le parti. Innanzitutto i loro nemici si erano dimostrati organizzati ed i protocolli di base avrebbero dovuto supporre quantomeno una conoscenza che fosse minima fra gli elementi del personale. Poi c'era la questione temporale: per quanto avrebbe potuto mantenere quello stato di vantaggio? Era possibile scappare, una volta riconosciuti? E se avessero scoperto l'altro ospite nel camerino... cosa sarebbe successo?
    Troppe, troppe incognite per essere così tranquilli.
    Ciò nonostante, perfino gli scienziati erano a conoscenza della componente "fortuna", anche se non era tale nel linguaggio tecnico. A prescindere dalla strategia, le probabilità di riuscita o meno non erano mai dello zero assoluto o del 100%. Mai.
    Buon per lei.

    -Sono io precisamente|Donzella avvenente!
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    E cosa scorgo… la forza?|Sotto un’ammaliante scorza!
    Mie carissime Signore|Aspetto ormai da ore
    Portatemi nell’Ateneo|E gioirete con Vostra Neo!-


    Senza parole rimase lì, in silenzio come prima, perplesso dalla richiesta. Avrebbe potuto chiedere dove era il bagno, altri servizi o punti strategici in modo che loro potessero ascoltare, qualunque cosa.
    L'Ateneo?
    Sperò solo che la fortuna non li abbandonasse proprio in quel momento.

     
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    Lo spazio all’interno del baule era claustrofobico e soffocante come in una cella d’isolamento.
    Quando percepì la vicinanza delle tre figure, strinse di riflesso i pugni. Doveva essere pronto a reagire nel caso fossero stati scoperti. Se la situazione fosse precipitata, avrebbe avuto una frazione di secondo per lasciare il nascondiglio. Un altro eterno frammento d’istante per lanciarsi verso la porta da cui erano usciti i tre Circensi, e un numero imprecisato di secondi per capire se ci fosse un qualche sistema di teletrasporto da utilizzare. Troppo tempo, troppe incognite. Avrebbe potuto aprirsi una strada con la forza, abbattendo qualche parete o bucando il pavimento… purtroppo però non aveva idea di quale fosse la direzione migliore. Avrebbe dovuto consultare la Bussola dei Desideri, ma ci avrebbe messo troppo tempo. L’alternativa era restare e combattere, sperando di poter neutralizzare ben tre nemici.

    Mentre rifletteva sulle sue possibilità, udì tre voci femminili. Discutevano dell’organizzazione per la serata e non gli sfuggì il nome che una di loro pronunciò: Aren. Quel maledetto bastardo mascherato doveva essere da qualche parte lì a Kisnoth. Nessun dio poteva immaginare quanto avrebbe voluto massacrarlo. Ma oltre al nome di un nemico del Sud, notò un altro particolare: una delle tre voci apparteneva ad una Circense che aveva incontrato quello stesso giorno. La tinta della sua anima marcescente non poteva mentire. Era la stessa demonessa giunta in soccorso di Nicolaj. Lei avrebbe potuto riconoscerlo come intruso al primo sguardo. Dopo averla identificata gli tornò in mente la conversazione che aveva origliato quando l’intero paesaggio della capitale era stato riscritto. Lei aveva rimproverato il piromane, sottolineando come avesse rischiato di morire definitivamente. Ma cosa gli aveva consigliato di fare?

    Un nome: Endora.
    Doveva portare a Endora
    i rimasugli della sua anima.

    Non era lo stesso nome della chiromante pubblicizzata su quei volantini, quella che faceva predizioni ed esaudiva desideri in cambio di gettoni? Mettendo insieme le informazioni, era probabile che fosse lei l’elemento chiave che garantiva l’immortalità a tutti quei fenomeni da baraccone. In caso contrario quella demonessa non avrebbe intimato a Nicolaj di recarsi da lei con tanta fretta. Ciò vorrebbe dire che - una volta eliminata questa Endora - nessuno di loro sarebbe più stato capace di ricostruire il suo filatterio!
    In realtà non poteva esserne sicuro, ma con gli elementi a sua disposizione non sembrava un’ipotesi tanto irrealistica.

    Nel frattempo, fuori dalla cassa, la sceneggiata di Jester sembrava aver attecchito. Non avrebbe mai scommesso sulla riuscita di quel piano: era davvero riuscita a spacciarsi per un’acrobata del loro gruppo.
    Ma la recita avrebbe retto fino alla fine?


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    -Sono io precisamente | Donzella avvenente!-

    Il cinguettio raggiante del Giullare è perfettamente udibile anche dal Castigo, dall'Alchimista e dalla Dama Azzurra, nascosti all'interno dei grossi bauli della camera; certo, nessuno dei tre può vedere l'allegra e disinvolta scioltezza con cui la ragazzina esegue un esercizio ginnico a dimostrazione della propria qualifica, ma per capire che le cose là fuori rischiano di mettersi in maniera più strana di quel che si potrebbe pensare da un momento all'altro basta usare l'immaginazione -e neppure troppa- e sentire il commento allusivamente ambiguo che una delle tre lascia cadere.

    « ...mi piacciono le tipette snodate. ♥ »

    Ma, ingenuamente -o volutamente- inconsapevole del guaio in cui si sta ficcando, la piccola Jester sta già proseguendo la sua recita, avvicinandosi al gruppetto per omaggiare con un baciamano proprio la Demonessa e subito dopo anche la Strega-Serpente.

    -Ma tanta bellezza | Davvero mi sconvolge | Ove il viso mio volge | Io vedo purezza!
    E cosa scorgo… la forza? | Sotto un’ammaliante scorza!-

    sciorina, ottenendo un sorriso malizioso dalla prima e uno sguardo annoiato dall'altra
    -Mie carissime Signore | Aspetto ormai da ore
    Portatemi nell’Ateneo | E gioirete con Vostra Neo!-


    Per un momento, il silenzio tra le tre Circensi e l'Infiltrata si fa denso e pesante; fortunatamente, essendo anch'ella una creatura rediviva, non c'è rischio che un singulto nel respiro della Castellana tradisca i suoi stati d'animo e riveli la presenza sua e del suo Ufficiale, ma... preoccupata per quel momento di vuoto, le mani tremanti di Kalia si aggrappano alla stoffa della giacca di Arthur in un moto di nervosismo: il piano alla base di quella farsa non le piace affatto, e se già l'apprensione per la sorte della piccola Jester è un ostacolo nel pensare serenamente a qualche soluzione, l'imbarazzo di avere un uomo colto e affascinante sdraiato sopra di sé di certo non la aiuta.

    « ...“a-ateneo...?” »

    Dopo essersi scambiate delle occhiate interrogative, a dar voce al pensiero di tutti i presenti -compresi l'Alfiere, il Saggio e l'Eversore- è una ben perplessa Harleen, la quale reclina la testolina rosa da una parte e squadra attentamente la Selvatica; forse sarebbe curiosa di ricevere una risposta, ma prima che la Saltimbanco abbia modo e tempo di parlare ancora, l'Assistente scrolla la testolina color zucchero filato, prende un bel respiro, e sorride alla sconosciuta.

    « Ehm... senti, Neo... Avevo mandato un messaggio per spostare l'appuntamento, ma forse non ti è arrivato -stiamo avendo un po' di imprevisti-, perciò... »
    esordisce con tono gentile la Punk, indicando il divano con un gesto della mano
    « Ti dispiacerebbe aspettare qui un momento?
    Giusto il tempo di sbrigare alcune questioni con le mie colleghe... »


    « Finalmente: iniziavo a ssstufarmi di assspettare. »
    commenta la Serpentessa, incrociando le braccia con un sorriso antipatico

    « Sì... Scusa... Dunque, come stavo dicendo... »
    risponde paziente Harleen, avanzando nella saletta e rivolgendosi alle altre
    « Il Signor Aren vuole una di voi sulle tribune per intrattenere un ospite in anticipo. »

    jpg
    « Se è un uomo non mi interessa. »
    sbotta sdegnosa la Demonessa in abitino gotico, sedendosi sul divano
    « Può tranquillamente prenderselo Azshara. »

    « Ma sssentila...! Non sssei tu che comandi. »
    ritorce litigiosa l'Egiziana, inarcando un sopracciglio
    « Non mi ssservono né le tue concesssioni né i tuoi ssscarti. »

    « Ehm... ragazze... p-per favore...! »
    si intromette l'Augusto, sudando freddissimo e piazzandosi in mezzo alle due
    « Non è il caso di bisticciare davanti alle matricole,
    e quando c'è Lord Iblis aspetta da solo nella sua Trib-... »


    « Eh?! »
    « Uh...! ♥ »

    Nello stesso istante, la Donna-Serpente avanza spedita e la Demonessa si alza in piedi con uno scatto; entrambe raggiungono la ragazza dai capelli rosa a grandi passi, e -d'un tratto interessatissime- iniziano a parlarsi addosso l'una sull'altra.

    « Va bene: ci vado io! ♥ »
    « Aspetta: non così in fretta. »
    « Mi ssspiace: adessso è troppo tardi. »
    « E chi lo dice? »
    « Tu, cara: hai rifiutato sssolo poco fa, ricordi? »
    « Beh, ho cambiato idea. »
    « Peccato. Ormai è decissso. »
    « Decidi anche dove vuoi che ti prenda a calci, stronza. »

    FFIIIIIIIHHHH

    Ad interrompere il furioso battibecco, a giudicare dall'amplificarsi dell'aura assassina delle litiganti ormai in procinto di sfociare in qualcosa di più violento, è lo strillo acuto prodotto dal fischietto che Harleen ha freneticamente cercato in mezzo alla chincaglieria che le adorna la cintura borschiata, e che la ragazza si è portata alle labbra dopo aver assistito con ansia crescente allo scambio sempre più intenso, rimbalzando le iridi rosso rubino ora all'una ora all'altra; reclamata la loro attenzione,ed ottenuto il loro silenzio -al modico prezzo di due sguardi torvi puntati nella sua direzione-, il Clown Nero si accinge ora ad esibire una monetina dorata, come se quel minuscolo dischetto metallico possa essere sufficiente a farle da scudo dalle ire delle due.

    « “Re-regola numero due dello statuto...!” »
    recita con voce squillante il povero Augusto, sforzandosi di sorridere disinvolta
    « “In caso di contrasti e situazioni di stallo, tirare a sorte.” »

    Per tutta risposta, la Medusa e l'Incantatrice di Serpenti sbuffano sonoramente all'unisono, incrociano le spalle al petto, e si voltano vicendevolmente le spalle.

    « Tesssta. »
    « Croce. »

    Serrando la moneta nel pugno per un istante, Harleen le imprime una certa spinta per farla schizzare roteando verso l'alto, ed il frullio che produce mentre si avvita nell'aria ha lo stesso suono del Destino che trattiene il fiato -e, a proposito di fiato, in quei bauli inizia a mancare un po' l'aria.

    Quando l'oggetto ricade nel palmo della fanciulla dai codini rosa, gli sguardi convergono ancora su di lei... così come fanno anche i vostri pensieri; dopotutto, se una delle tre donne si sposterà sulle Tribune per “intrattenere” questo Iblis, significa che lascerà la stanza – e questo vuol dire che, invece di tre nemici a cui pensare, ne resterebbero soltanto due. E anche questo sarebbe proprio un gradito quanto inaspettato colpo di fortuna.

    Towards the Gate



    Turno abbastanza tranquillo -per non dire- piatto; se avete domande scrivetemi in bacheca :kisu: La prossima scadenza è fissata per il 9 ottobre. Anche stavolta, se postate prima, andremo avanti e guadagneremo tempo. :win:

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    « ...mi piacciono le tipette snodate. ♥ »
    Ignorando il brivido che le percorse la schiena Jester continuò a sciorinare.

    « ...“a-ateneo...?” »

    Il Giullare si bloccò un attimo con un sorriso sornione in volto. Cosa cappero si aspettava si inventasse? Poteva trovarla lei una frase che facesse rima con Neo dove avesse senso logico Meo, Reo o Teo! Fortunatamente, prima che la Strega potesse dare voce a quel pensiero e magari conquistare l'antipatia di qualcuno, si accese un dibattito fra la Demonessa e l'Egizia. Le due discutevano per il diritto di potersi esibire davanti ad un certo Lord Iblis e alla fine, sotto consiglio della bionda, decisero di tirare a sorte. Intanto il cervellino di Jester iniziava a dare segni di vita e la fanciulla arrivò alla conclusione che una delle donne avrebbe lasciato la sala. Mentre la monetina volteggiava in aria un'idea si accese oscurando il buonsenso della bipolare, perché non forzare il Destino?

    -Lasciate a Lui la decisione
    Capirà chi ha più passione!-

    Disse la Circense cercando di afferrare il soldo sfruttando la sua velocità fuori dalla norma.

    -Il Vostro sentimento è forte
    Non è giusto lasciarlo alla sorte...-

    Se pur agitata la Hunter avrebbe utilizzato un tono serio e calmo portando una mano al petto per dare più enfasi alle sue parole. Il suo tentativo di afferrare la moneta fu dettato dalla paura che una volta uscito il risultato la vincitrice si facesse valere sulla compagna. In più Jester sperava di catturare l'attenzione delle ragazze e far credere loro che quella situazione le stesse davvero a cuore. E in effetti era proprio così... perché due circensi fuori dai piedi potevano fare la differenza tra la vita e la morte.

    Edited by Jester - 1/10/2015, 13:21
     
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