Happy New Fear

Atto II ~ Backstage
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    Titlev2_zpsa15bcd2a

    { ??? }
    Amelie | Dimitry | Kei | Zimmer

    Colpi che si abbattono su pareti di vetro. Cristallo che si spezza con un gemito argentino. Crepe come ragnatele, che si estendono con uno scricchiolio... e poi mani e braccia che emergono da ogni dove- bramose di ghermirvi, mani così numerose e insistenti da rendere inutile ogni resistenza, mani che vi catturano e vi trascinano al di là degli specchi, nelle profondità liquide di neri e silenti flutti.

    Mentre il gelo pungente si diffonde nelle vostre membra, l'unico pensiero che vi riempie la mente è la paura: per l'ignota sorte che vi attende a questo punto, per quell'intorpidimento che cancella il dolore come ogni altra sensazione, per la solitudine con cui l'oscurità vi ammanta sottraendovi ai vostri compagni, per il mondo di Endlos tutto, che forse non rivedrete più...

    State galleggiando nel nulla, come corpi privi di peso e come coscienze senza più cognizione della realtà, e il tempo diviene un concetto sospeso, un'eternità che pare dilatarsi e crescere all'infinito... almeno finché -come un cuore che da un palpito di vita- lo spazio non si contrae, e il nero monocromo che vi circonda ridisegna finalmente un luogo alieno: opprimente e sinistro, ma -perlomeno- concreto.

    jpgSiete in piedi in quello che pare proprio un lungo corridoio grigio, stretto abbastanza perché riusciate a percorrerlo al massimo in tre -restando affiancati-, e dove non c'è differenza cromatica tra pavimenti, pareti e soffitto... tanto che potreste anche dubitare della gravità, se non fosse per alcuni punti di riferimento come i volantini* sparsi per terra intorno a voi, e gli inquietanti quadri appesi ai muri...

    ... sempre che di dipinti si tratti: infatti, più li osservate, più sembrano vivi. E non solo perché alcune delle figure ritratte nei canvas sembrano restituirvi l'occhiata, ma perché ce ne sono talaltri che sembrano effettivamente tendersi verso l'esterno, come prigionieri al di là della trama di cotone, conferendo una stranissima dinamicità e tridimensionalità alla tela incorniciata.

    Tuttavia, nonostante la pesantezza che permea l'aria di quell'ambiente, Amelie -e solo lei- percepisce una specie di richiamo, distante ed ipnotico, che sembra provenire dalla massiccia porta di legno a doppi battenti che si staglia davanti al gruppo, ad una ventina di metri di distanza: la fine del corridoio. Ma, forse, è solo uno scherzo della stanchezza.

    Dunque: che cosa fare?

    Towards the Gate

    Benvenuti alla Fase 2 della Notte della Prima!

    Giunti a questo punto, posso rivelarvi l'altra funzione dei Pagellini:
    il Ripristino Energie, che seguirà i seguenti criteri.
    - Media-Voto tra 3 e 3.5: Siete ancora vivi: Congratulazioni!
    - Media-Voto tra 3.6 e 4: + 5% di Mana
    - Media-Voto tra 4.1 e 4.5: + 15% di Mana
    - Media-Voto tra 4.6 e 5: + 20% di Mana

    *Nel punto in cui vi risvegliate, vedete sparsi per terra dei foglietti di carta patinata che hanno tutta l'aria di essere volantini: pubblicizzano una Chiromante di nome “Madame Endora”, che darebbe oracoli su passato, presente e futuro, ed esaudirebbe desideri. Maggiori informazioni, nell'apposito regolamento. [Link]

    Visto il periodo estivissimo e vacanziero, la scadenza di questo primo turno è molto larga:
    avete tempo fino al 10 agosto. Se postate prima, andremo avanti e guadagneremo tempo;
    se avete problemi perché non avete un PC, avvisate in bacheca :pazz:

     
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  2. _MajinZ_
     
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    Dimitriy perse ogni speranza nel momento esatto in cui la selva di mani lo tirò giù, trascinandolo in un mondo buio e silenzioso, dove l’oscurità era accompagnata dalla paura. Potendo scegliere, di sicuro avrebbe evitato una fine del genere... da solo, in mezzo al nulla, ma soprattutto senza aver concluso nulla. Che senso aveva morire in questo modo? Lasciando tutto in sospeso, con troppe domande senza risposta... ma forse alla fine era proprio questo ciò che meritava. Ad ogni modo ormai tutto ciò non aveva più importanza, nessuno l’avrebbe aiutato a venire fuori da li e lui aveva perso ogni voglia di fuggire... cullato da quel mare nero, dove ogni speranza annegava.
    La paura di aver perso tutto era l’unica emozione ancora viva, la paura di vagare per sempre nella solitudine, fino a perdere ogni consapevolezza di se. La voglia di piangere era forte, ma sembrava quasi che quel gelo che iniziava a infiltrarsi tra le ossa, avesse ormai congelato anche ogni singola lacrima. Eppure l’animo del russo era combattuto, era troppo legato a Endlos per arrendersi all’idea di non rivederlo più, di non rivedere i suoi compagni Eversori... ma cosa poteva fare? Era perso, da solo, senza nessun’arma con cui combattere tutto quel buio. E ormai anche la sua voglia di vivere iniziava a venire meno.
    Tempo... quanto ne era passato? Ormai non riusciva più a capirlo, galleggiava senza peso nell’oblio forse da minuti o magari da anni interi: era impossibile saperlo. All’improvviso però qualcosa cambio, un battito attraversò il lago della dimenticanza. E quel nero che prima sembrava un qualcosa di astratto, lentamente iniziò a prendere consistenza, a diventare vero. Prese la forma di un lungo corridoio grigio, tappezzato da quelli che parevano volantini... e da un numero imprecisato di quadri abbastanza sospetti, sembravano quasi vivi. Più che quadri parevano gabbie, da cui i prigionieri cercavano veramente di uscire... ma senza successo. Dimitriy ricambiò anche qualche sguardo, rabbrividendo in risposta: aveva come l’impressione che quel destino potesse toccare anche a lui.
    In ogni caso l’inquietudine svanì presto, aveva recuperato quasi pienamente dallo shock, soprattutto a causa delle presenze familiari che percepiva intorno a se. Il biondo si voltò e lo vide, sembrava quasi che il legame che li univa avesse lavorato per tenerli uniti, proprio come era successo a Zimmer e 23. Lettera e Gerarca, Gerarca e Schiavo.
    State bene?
    Domandò il sicario ai suoi compagni, voltandosi però in direzione delle due ragazze finite nel loro stesso casino. Non le conosceva, ma se volevano sopravvivere dovevano in qualche modo collaborare, anche perché le loro condizioni non erano delle migliori. Dimitriy aveva poco da dare, ma avrebbe sfruttato ogni sua dote per essere utile agli altri. La via comunque era sbarrata da un’ampia porta in legno massiccio e visto che indietro sembrava inutile andare, quella era l’unica direzione da prendere... sperando non fosse anche la peggiore. In quel momento lo sguardo cadde sui volantini, pubblicizzavano una sorta di oracolo in grado di guardare nel presente, nel passato e anche nel futuro... il giovane fu quasi infastidito da ciò, aveva sempre odiato quel genere di cose.
    Direi che restare qui fermi non porta a nulla, avanziamo?
    Tuttavia era contento... di essere vivo. Probabilmente quel buio avrebbe popolato per molto tempo i suoi incubi, ma avere i piedi per terra e vedere i propri amici... beh, forniva un ottimo supporto morale, in grado di donare una grossa dose di coraggio. Insieme si potevano superare gli ostacoli più duri, al contrario da soli le possibilità diventavano esigue. Il russo aveva recuperato un po’ d’ottimismo, sperava davvero di non doversene nuovamente privare.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: Decisamente migliorate, la stanchezza rimane
    Ki: 40%

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    … e il mondo si svuotò. Sarebbe perfino sbagliato descriverlo come “buio”: Zimmer galleggiava nel nulla, nella più totale non esistenza. Alla deriva in quell'oceano di inchiostro, tutto si fece calmo e rilassato.

    Era stato preso. Trascinato da quelle appendici demoniache, trasportato in quel condotto di non esistenza.
    Forse era questo il suo destino. Non la pace della morte, quella sapeva di non meritarsela più da molto tempo. Semplicemente, il nulla. L'abisso di nulla lo sovrastava, penetrandogli la pelle coriacea fino a quel loculo appassito dove doveva trovarsi la sua anima nera.

    23.

    Era cambiato così tanto, non solo fisicamente.
    Era diventato ciò che Zimmer aveva temuto per tutta la vita, eppure, contro ogni previsione, aveva sputato in faccia al destino una volta di più, rinunciando a tutte le lusinghe e spezzando una volta per tutte le catene che fin dall'inizio della sua esistenza lo legavano.
    E di nuovo, nonostante non avesse più quelle catene, alcune delle quali lo tenevano legato al destino del Boggart, aveva comunque deciso di seguirlo in quell'ultima avventura.

    Il nero vuoto nel quale era immerso gli faceva pensare alle cose in modo diverso.

    Merovish.

    Una semplice frazione della vita di Zimmer, una piccola parentesi. Cinque anni contro quattro secoli di vita. Un inezia.
    Forse il periodo più felice della sua vita.
    Aveva cambiato le cose? La città aveva giovato della sua presenza? E senza di lui, come sarebbe andata avanti?
    Il Rosso provò a ridere, ma dalla sua bocca non si pronunciò alcun suono. La Tana era un amante focosa, ma fondamentalmente stronza. Difficilmente le importava qualcosa, della sorte del piccolo Boggart.

    E infine, gli Eversori.

    Se fosse stato un Bipede di superficie, li avrebbe considerati come dei figli, ma i Boggart non hanno senso di paternità. Alcuni lo avevano deluso, per altri provava rispetto... per pochissimi, perfino affetto. L'affetto spietato di un padre severo, certo, ma pur sempre affetto.
    Senza di lui, altri due genitori avrebbero potuto occuparsi di loro. L'Eversione sarebbe continuata comunque.

    Quante domande affollavano la mente del Boggart. Domande senza senso... perché quella non era la fine.

    L'oblio si apre, e la materia riprende il suo posto nell'universo. Lentamente, come al risvegliarsi da un sonno, o al riprendersi da una gran botta allucinogena, l'ambiente viene ridisegnato... ma l'artista sembra uno a cui piace il macabro.
    Inquietanti dipinti decorano un ambiente squallidamente grigio, l'unica nota di colore è rappresentata da dei volantini sparpagliati ovunque.
    Barcollante, il Boggart si mise in piedi, osservandosi attorno.
    Skaro era accanto a lui, intontito alla stessa maniera. Poco prima di sparire nel nulla, Zimmer avrebbe giurato di averlo visto lanciarsi in suo soccorso... ma probabilmente, se l'era immaginato.
    Non erano soli, ad ogni modo.
    Madama Morte no è venuta a farci visita ancora. commentò in risposta a Dimitriy, scuotendo piano la testa cornuta, cercando di riprendere sensibilità con la realtà.
    Tirò fuori da una tasca una fiaschetta e diede un lungo sorso a qualcosa che puzzava di alcol puro, poi agitò nuovamente la testa. Era pronto.

    Noi è ancora in mani di Destino... io comincia a irritarmi. per l'ennesima volta, qualcuno li aveva presi e li aveva spostati a piacimento. Come topi in un labirinto, la loro unica scelta era quella di andare a caccia della prossima fetta di formaggio.
    Memento audere semper, giusto? commentò Skaro, sorridendo e scuotendo il capo allo stesso tempo.




    ENERGIA: 35 %
    Fisico: In salute. Mente: Boggart

    Companion on spot
    23 Skaro & Spider 'clok


    Active Skill
    No skill today


    Equip & Trait
    Icarus [passiva di volo]
    Lingua da Mercante [passiva di persuasione]
    Certificato di Alchimista [immunità ai propri veleni]
    Intuito del bugiardo [radar influenze psioniche e illusorie]
    La spada delle Legioni [Spada + passiva Vibrolama]
    Il pugno delle Legioni [Arma da fuoco: fucile d'assalto]
    Mercury Trader [Arma da mischia: Martello + Arma da fuoco: cannone]
    Aspide di Troia [Arma da fuoco: Mitragliatore, cammuffata]
    Portatore di Peste. [Mina + attive ad area]



     
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  4. K e i
     
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    Inizialmente non aveva fatto troppo caso alle altre presenze nella stanza. Kei era troppo assorbita dal semplice atto di prendere coscienza del suo essere ancora viva e tutta intera: al loro posto esibiva ancora due braccia magroline, due gambe su cui spiccavano un paio di strappi di troppo sui collant scuri, un faccino accuratamente in ombra dal cappuccio scarlatto completo di naso, occhi e orecchie. Possibile sia necessario arrivare ad un passo da una morte orrenda o rischiare di subire terribili mutilazioni per rendersi conto dell'incredibile fortuna di essere ancora vivi e tutti interi? Meeeh. Il mondo è popolato da persone viziate, e lei non faceva eccezione. Comunque aveva ancora con se Crescent Rose, la sua arma richiusa nella sua forma base di massiccio fucile da caccia rosso, quindi poteva sperare di continuare a godere ancora per un po' della bella sensazione di avere tutti gli arti al loro posto.
    Superato quell'iniziale istante di raccoglimento spirituale-barra-momento-necessario-a-riprendersi, finalmente si decise ad attribuire alle tre figure che popolavano quel corridoio in penombra l'importanza che meritavano. Si alzò dal suolo per prodigarsi in un timido saluto destinato quasi certamente a cadere nel vuoto, poi con colpevole ritardo abbozzò un quasi impercettibile finto colpo di tosse volto a mettere al corrente gli altri della sua esistenza.

    "Ehm... ecco: grazie di avermi tratta in salvo. Grazie di cuore."
    Fece un inchino rivolto un po' a tutti, perché non aveva idea dell'identità del suo salvatore e per quanto ne sapeva poteva essere uno qualunque fra i tre personaggi di fronte a lei. Nel compiere quel gesto adocchiò uno dei volantini nella stanza e lo raccolse per guardarlo più da vicino.
    "Gli altri si sono salvati...? Esiste ancora la possibilità di riunirci a loro?"
    Chiese sperando in una risposta mentre scorreva con gli occhi il foglio.

    "E questi quadri...?"
    Ripiegando il volantino in quattro parti con l'idea di metterlo via e studiarlo meglio in un secondo momento, concentrò la sua attenzione sugli strani dipinti che tappezzavano il corridoio, ignorando involontariamente le parole di Dimitriy che già puntava con decisione a quella che sembrava l'uscita.
    "Ma... sono vivi??! Ci sono persone intrappolate al loro interno!"
    Tese una mano verso gli altri, per poi domandare:
    "Avete un coltello...? Un pugnale, qualcosa di tagliente? Non possiamo andarcene abbandonando queste persone!"
    Era impulsiva, e se ne rendeva conto, ma non poteva assolutamente ignorare quelle figure vincolate all'interno di quelle prigioni di tela. Era un esorcista: se quelle erano persone e non semplici dipinti allora doveva provare a fare qualcosa!

    Status: Ottimale
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    Sarebbe dovuto essere qualcosa di spaventoso - e in effetti, lo era. Forse, però, lo era ancor di più rinvenire, nel gelo che le stava intorpidendo le membra, la medesima sensazione di abbandono che già aveva sperimentato quando - ormai tanto tempo fa - aveva deciso di raggiungere l'adorata Elisabetha. C'era però, qualcosa di diverso questa volta: la solitudine che allora considerava sua sorella e compagna era stata lentamente, silenziosamente scalzata via dal tiepido e confortevole calore che solo le persone amate sapevano trasmettere. Affetti costruiti passo dopo passo, carezza dopo carezza, abbraccio dopo abbraccio... ma non era affatto curioso che l'unico nome a vorticarle nella testa fosse quello di Leon.

    Fu l'ultima parola a sfiorarle le labbra quando perse i sensi e la prima quando si scoprì in piedi, neonata in quel corridoio grigio appena creatosi dalla contrazione di quel nero assoluto.
    La Fata si guardò intorno, spaesata, spiazzata, catturata dall'improvvisa apparizione di altre tre persone, materializzatesi come lei in quel frammento di spazio senza tempo, e come lei apparentemente prive di qualsiasi riferimento o spiegazione per ciò che era accaduto; l'aveva capito da come si erano guardati e dal modo in cui avevano studiato l'ambiente, e come il loro anche lo sguardo della fanciulla dai capelli rossi fu catturato dagli inquietanti quadri appesi alle pareti e dai numerosi volantini sparsi per terra; Amelie ne raccolse uno e lo studiò per qualche istante, prima di riporlo in una delle tasche del suo abito. Qualcos'altro catalizzava la sua attenzione: un richiamo morbido, ipnotico e lontano si era fatto strada nella sua testa, attraverso il pesante portone di legno che sbarrava l'unica strada percorribile. Lo osservò per un po', assorta, quasi che i suoi occhi di smeraldo potessero vedere al di là di esso.


    State bene?

    La voce del ragazzo biondo proruppe nel silenzio grave che avvolgeva l'ambiente, strappandola alle sue riflessioni.

    ”Madama Morte no è venuta a farci visita ancora.
    Noi è ancora in mani di Destino... io comincia a irritarmi.”


    Il... "tipo" che gli rispose, però, fu colui che attirò maggiormente la sua attenzione: assomigliava tanto curiosamente quanto incredibilmente ai boggart del Piccolo Popolo, dandole per il tempo di un battito di cuore di esser finita direttamente in Irlanda.
    La ragazzina dai capelli neri, che già aveva visto in azione, si stava intanto prodigando in un inchino e in ringraziamenti rivolti a tutti il gruppo, perché credeva che uno di loro l'avesse tratta in salvo.


    "Non credo sia stato qualcuno di noi, giovane guerriera.
    Siam otutte vittime della situazione, proprio come te. Purtroppo non so dirti cosa sia accaduto agli altri, ma sono sicura che stiano tutti bene e al sicuro


    Cercò di sorriderle in modo rassicurante, ma la piccola era già stata attirata dalle opere d'arte vive che adornavano le scarne pareti del vestibolo.

    "E questi quadri...?
    Ma... sono vivi??! Ci sono persone intrappolate al loro interno!
    Avete un coltello...? Un pugnale, qualcosa di tagliente? Non possiamo andarcene abbandonando queste persone!"


    In effetti la Principessa Rossa non aveva mai visto nulla di simile: assistere al modo in cui i corpi si agitavano oltre il sottile ordito di cotone le suscitava un senso di profonda inquietudine, pungente come la punta di un ago arroventato confitto nella carne. Tuttavia, per quanto un parte di lei fosse genuinamente preoccupata per quegli esseri, la Corona che era in lei le suggeriva estrema cautela e studiata pazienza.

    "Non credo sia una buona idea, non sappiamo se coloro che si trovano oltre quel sottile confine materiale siano amici o nemici.... potrebbero essere demoni pronti a sbranarci, per quel che ne sappiamo: dovremmo quantomeno indagare l'indispensabvile, prima di compiere qualsiasi azione avventata."

    Per il momento - e solo per il momento - Amelie decise di tacere sulla sensazione causatale dalla porta; ci avrebbe pensato in un secondo momento, quando la preoccupazione delle tele animate sarebbe potuta esser messa da parte.

     
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    Amelie | Dimitry | Kei | Zimmer

    Con un freddo brivido di inquietudine, lo sguardo indugia sulle tele incorniciate che decorano il corridoio, ed è un momento lungo e denso quello che vi occorre per riavervi dallo shok appena vissuto nella Casa degli Specchi, e per giungere alla consapevolezza che siete ancora vivi, e non più soli... tornando ad una realtà pur sempre straniante, imbevuta di una sinistra atmosfera onirica.

    State bene?
    domanda Dimitry ai compagni, adocchiando la porta in fondo all'andito
    Direi che restare qui fermi non porta a nulla: avanziamo?

    Madama Morte no è venuta a farci visita ancora.
    commenta Zimmer, claudicante e stordito quanto 23, in piedi al suo fianco
    Noi è ancora in mani di Destino... io comincia a irritarmi.

    Memento audere semper, giusto?

    Mentre il Rossiccio si serve una sorsata di coraggio liquido da una fiaschetta nascosta in qualche tasca del suo vestiario, Skaro scuote un poco il capo nel tentativo di allontanare la confusione che gli appesantisce la testa, e nel silenzio teso e surreale che aleggia spettrale intorno a voi le domande decantano come vino invecchiato... finché nell'andito grigio risuona d'un tratto un colpetto di tosse. Ad averlo prodotto è la ragazzina col cappuccio rosso e la falce transformer, che ora vi rivolge un inchino in segno di riconoscenza.

    "Ehm... ecco: grazie di avermi tratta in salvo. Grazie di cuore.
    Gli altri si sono salvati...? Esiste ancora la possibilità di riunirci a loro?
    "

    A quanto pare, l'Esorcista è convinta che la volontà al comando delle braccia che vi hanno provvidenzialmente trasportati in questo strano posto inquietante appartenga ad uno di voi: un'ipotesi assurda! ...giusto?

    "Non credo sia stato qualcuno di noi, giovane guerriera.
    Siamo tutte vittime della situazione, proprio come te.

    le fa distrattamente eco la Fata, presa lo strano richiamo da oltre la porta
    "Purtroppo non so dirti cosa sia accaduto agli altri,
    ma sono sicura che stiano tutti bene e al sicuro.


    jpgAd ogni modo -vuoi per la paura dell'esperienza vissuta, vuoi per il sollievo di essere in vita ed in compagnia di alleati-, la timida e silenziosa Kei è ben più loquace e chiacchierona del suo solito, e dopo esser rimasta per un momento assorta ad leggere il testo pubblicitario del volantino che ha appena recuperato da terra, gli occhi scuri della ragazza si sollevano finalmente a passare in rassegna il corridoio... e solo allora pare notare i dipinti e i loro diversi ma sempre bizzarri soggetti, raffigurati in stili, prospettive e dimensioni diverse.

    "E questi quadri...? Ma... sono vivi??!
    Ci sono persone intrappolate al loro interno!
    "
    piegando il volantino in quattro, la piccola Kei cerca un confronto coi compagni
    "Avete un coltello...? Un pugnale, qualcosa di tagliente?
    Non possiamo andarcene abbandonando queste persone!
    "

    "Non credo sia una buona idea, non sappiamo se coloro che si trovano oltre quel sottile confine materiale siano amici o nemici...."
    principia saggiamente Amelie, frenando l'impeto della fanciulla
    "...potrebbero essere demoni pronti a sbranarci, per quel che ne sappiamo: dovremmo quantomeno indagare l'indispensabile, prima di compiere qualsiasi azione avventata."

    Come in risposta all'osservazione della Corona di Obeah, un risata leggera e divertita gorgheggia nella gola di qualcuno, spezzando il silenzio teso tra voi e risuonando nell'aria immota della galleria: dal momento che la Principessa dell'Est ha appena finito di parlare -salvo abilità da ventriloquo di cui non siate a conoscenza-, non può essere stata lei, e poiché si è trattato di una voce femminile, la cosa esclude automaticamente il Russo, il Legionario e il Boggart; sguardi indagatori convergono sull'ultima sospettata rimasta, ma... basta guardarla in faccia e notare la sua reazione per capire che non deve essere stata lei. Ma allora chi...?

    La risata si ripete, e proviene proprio dalla direzione della giovane Esorcista... ma non dalla sua persona: dietro di lei, più in alto della sua testolina incappucciata... da una tela raffigurante il mezzobusto di una donna vestita di rosso, i cui occhi di rubino sembrano fissarvi mentre la bocca bella e ben disegnata è immobile nella posa di un vago sorriso, appena accennato da un angolo delle labbra leggermente sollevato, a descrivere una curva abbozzata che profuma di malizia.

    Mentre i vostri occhi convergono su quella figura, improvvisamente, i ganci che reggono il ritratto cedono e il dipinto scivola lungo la parte, toccando terra con un tonfo secco e assordante che riecheggia per il corridoio: per un lungo istante, il quadro resta in posizione verticale, in perfetto equilibrio; poi, si inclina in avanti -rischiando di travolgere Kei, schiaccidola a terra- e si spiattella sul pavimento, lasciando intravedere un piccolo segno scarlatto impresso sul retro della cornice. Varrebbe la pena di avvicinarsi per guardarlo meglio...? O sarebbe più saggio proseguire verso la porta, una ventina di metri più avanti?

    Towards the Gate

    Ed eccoci al secondo turno \^w^/ Come preannunciato, queste seconde quest sono più difficili della prima, quindi tutto ciò che fate -o che non fate- ha più peso sull'andamento degli eventi: fate attenzione a quel che fate e a come lo fate, lavorate di ingegno, state attenti ai dettagli, e se avete domande, chiedete in bacheca =*

    @Dimitry: La tua percezione delle minacce inizia a solleticare dandoti un brutto presentimento in merito al quadro; probabilmente, lo pensano anche gli altri, ma tu ne hai la certezza: è una potenziale minaccia.

    La prossima scadenza è fissata per il 12 settembre. Al solito, se postate prima, andremo avanti e guadagneremo tempo; se avete problemi di qualsiasi tipo, fatemelo sapere in bacheca :kisu:

     
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  7. _MajinZ_
     
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    Per quanto fossero stanchi e ancora scossi, tutti i componenti di quel gruppo improvvisato sembravano stare bene, in un modo o nell'altro. Certo, l'esperienza che gli aveva appena coinvolti non era facile da superare, ma già il fatto di essere vivi era una cosa abbastanza confortante... chissà se anche gli altri erano stati così fortunati. Dimitriy ripensò a ciò che era accaduto nella stanza degli specchi e un brivido gli percorse la schiena. C'erano numerosi volti conosciuti in quell'enorme gruppo, sperava che si fossero salvati... ma chi poteva esserne certo? Magari questa salvezza era solo frutto della fortuna, il piccolo margine di errore presente in ogni piano, anche quello meglio architettato... un semplice scherzo del Destino.
    Ad ogni modo nel corridoio si respirava un po' di ottimismo, anche se il russo era tutt'altro che ottimista... lui ne aveva passato tante e sapeva che da una situazione simile difficilmente si poteva uscirne vivi. Ma lui non si stava arrendendo, le sue esperienze di vita potevano essere importanti, però sapeva bene che a volte le cose potevano cambiare e sperava sempre di sbagliarsi, di sbugiardare quel maledetto pessimismo. Per il momento però non disse nulla, non era il caso di mettere troppo alla prova il morale delle truppe.
    La ragazza più giovane comunque era fin troppo loquace, inoltre le sue idee erano abbastanza contrapposte a quelle del biondo assassino... aprire i quadri? Stava scherzando? Tutto in quel luogo gridava trappola, era talmente evidente da risultare ovvio.
    Non hai imparato nulla da questo posto? Chiunque ci sia dietro tutto questo, gioca sul buon cuore... non dobbiamo cadere in questo tranello: qui è tutto contro di noi.
    Spiegò poi il russo in aggiunta alle parole dell'altra fanciulla. Chi aveva ideato questo particolare giro turistico, non aspettava altro che sfruttare la pietà della gente per fare altro male... per quanto fosse difficile, dovevano guardare quel mondo con occhi duri e freddi, non c'era tempo per aiutare il prossimo se quel prossimo non voleva altro che il tuo sangue. E come a sottolineare la cosa, una risata si sviluppò dal nulla: era una risata femminile, ma nessuna delle fanciulle aveva aperto bocca. Quando però la voce tornò, allora gli occhi di tutti incontrarono quel quadro... raffigurava una donna vestita di rosso, con un sorriso malizioso sulle labbra. C'era qualcosa sotto e bastò un attimo per essere certi del tranello.
    Il quadro infatti, improvvisamente, perse l'appoggio fornito dai ganci che lo reggevano, cadendo a terra con un tonfo assordante... cadendo in avanti dopo un istante di equilibrio in verticale, rischiando anche di travolgere la ragazza con la falce. Dietro la tela vi era un segno rosso, sembrava quasi un invito... ma Dimitriy si accorse immediatamente della trappola. Sentiva il suo istinto pizzicare, dandogli la tipica sensazione sgradevole che solo il pericolo sapeva donare.
    Non avvicinatevi a quel quadro, è una trappola.
    Sentenziò il russo, le sue parole erano sincere.
    Non vorrei ripetermi, ma credo sia pericoloso restare qui: se restiamo fermi siamo un bersaglio troppo facile.
    Quel che era successo con il quadro ne era la prova, più restavano fermi in un punto e maggiori erano i rischi che correvano, quindi muoversi forse era la soluzione migliore... ma non ne era certo, poteva anche sbagliarsi.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: Decisamente migliorate, la stanchezza rimane
    Ki: 40%

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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  8. K e i
     
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    Mq7SI2d

    "..."
    Poteva tranquillamente passare per schizofrenica: da "grazie di cuore per avermi salvata" a "vi strozzerei con le vostre stesse corde vocali per la rabbia" in dieci secondi netti, ma la sua espressione in quel momento era tutto fuorché amichevole. Adesso Kei era molto, molto... molto arrabbiata. E le probabilità che gli altri capissero il motivo del suo attuale stato d'animo erano minori di quelle che avevano di uscire sani e salvi da quella faccenda. Il primo impatto con i nuovi compagni di viaggio era stato tremendo: detestava l'idea di dover cooperare forzatamente con un gruppo di persone insensibili al fatto che forse stavano letteralmente decidendo di abbandonare chissà quanti innocenti ad un destino orribile, ed alla prigionia all'interno di tele stregate, solo in nome della mera prudenza. Non era entrata nel Pentauron per denaro, l'aveva fatto per salvare più persone possibili. Era un'esorcista, dopotutto! Di certo non la più potente o la più esperta del mondo, ma comunque determinata a fare tutto ciò che era in suo potere. Il che comprendeva anche rischiare la pelle.
    "Se i vostri talenti vi permettono di..."
    Venne interrotta dal gorgheggiare di una risata che la mise in allerta, la mano sul pesante fucile da caccia al di sotto della mantellina.
    Rimase in quella posa per qualche attimo, spaesata dalla presenza che ora aleggiava nella stanza.
    Non erano soli.

    Balzò via in risposta al tonfo del quadro, sottraendosi alla pesante caduta dell'oggetto e mettendosi in salvo. Sollevò l'arma da fuoco, puntando al canna sul quadro, ora riverso sul pavimento. Aveva rischiato di farsi molto male, tuttavia non c'erano segni di cedimento. Il quadro non era semplicemente caduto, si era proprio staccato, come se una mano invisibile l'avesse tolto dal suo sostegno.

    "Un poltergeist...?"
    Si tenne ben stretta la mantella scarlatta. Oddio, no. Vi prego, gli oggetti che si muovono per conto proprio no. L'ultima volta che aveva avuto a che fare con un fenomeno di quel tipo le avevano strappato via il cappuccio una ventina di volte. Le anime in pena confinate all'interno delle tele passarono in secondo piano. Le dava un fastidio enorme ammetterlo, ma in quel frangente non poteva sperare di salvare nessuno, tantomeno rischiare di complicare ulteriormente una faccenda già complessa. Inoltre adesso avevano un altro problema: la porta. Qualcuno si era almeno prodigato di capire se era aperta e praticabile...?

    "Non andare in paranoia, nessuno sta facendo niente del genere!"
    Rimbeccò con foga il tizio con i capelli lunghi, che aveva appena asserito che un qualche marionettista dietro le quinte stava tentando di condurli in trappola usando la naturale bontà d'animo dei presenti. Nel mentre si diresse verso la porta, attaccandosi alla maniglia per sincerarsi che fosse possibile aprirla, senza però cercare effettivamente di spalancarla subito. Nel mentre, tenne d'occhio il quadro caduto e notò la macchia rossa.
    "Se nessuno di voi tre è il responsabile dell'incantesimo che ci ha trasportato qui, allora è stato qualcuno esterno al gruppo! Ci hanno spostato qui per aiutarci, non per condurci in trappola! Altrimenti, beh, saremmo già morti! Dobbiamo trovare chi ci ha spostato qui, fino ad allora restiamo delle pedine cieche su di uno scacchiere!"
    Nessuno ci tiene a fare la parte del pedone negli scacchi, rifletté mentre ricordava dei volantini sparsi per la stanza...


    Kei controlla se la porta è praticabile, senza però aprirla immediatamente, il tutto senza dare le spalle al quadro caduto. Nel farlo, formula l'idea di domandare alla chiromante il modo per raggiungere il responsabile dell'incantesimo di teletrasporto che li ha condotti in quel luogo.
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Zimmertraugher dei cunicoli dai quali si torna, rosso per diritto di nascita e esiliato dalla sua terra natia, sospirò.
    Mai come in quel momento i quattro secoli e passa di vita gli avevano pesato così gravemente sulle spalle. Aveva lottato, aveva sputato sangue, aveva sacrificato l'insacrificabile, e quando finalmente aveva ottenuto qualcosa, quando finalmente un raggio di sole si arrischiava di spazzar via la nebbia della sua vita, ecco che qualcos'altro andava storto.

    Prima la gitarella nella Gabbia, poi questo.
    Doveva essere un lavoro facile per l'amor di dio.
    O meglio, magari facile no, ma non troppo al di sopra dei soliti incarichi suicidi ai quali aveva fatto il callo negli ultimi cinque anni.

    Invece era stato sballottato di qua e di la. Era stato separato dal Castigo, suo pari, aveva perso ogni traccia del manipolo di soldati portati dal sud e peggio ancora, i suoi uomini erano dispersi.
    L'unico soldato sulla sua scacchiera era il cavallo, Dimitriy. E nonostante il cavallo fosse uno dei suoi pezzi più forti, non poteva sperare di vincere quella partita a scacchi.
    Per l'amor dei Cunicoli, date a me pugnale così che io possa aprirmi qua mie vene. mormorò levando gli occhi al cielo, sospirando ancor più profondamente di prima.
    C'è un motivo se fra i Boggart non vi sono legami di parentela, fra genitori e figli: sono creature per nulla adatte a crescerene responsabilmente delle altre. Perché allora Zimmer veniva sempre spinto ad adempiere al ruolo del padre?

    Finitela! cominciò, ma si interruppe subito.
    Erano stati fermi troppo a lungo, e avevano attirato l'attenzione.
    Dopo un istante di incertezza, durante il quale Zimmer si chiedette quale delle due donne stesse ridendo di lui, venne identificata la fonte del rumore.

    Un quadro, raffigurante una per nulla inquietante figura femminile vestita di rosso. SBANG! il quadro cadde a terra, schiacciando quasi uno dei membri del gruppo. Accadde tutto così in fretta che Zimmer non ebbe nemmeno il tempo di stringere i pugni sull'impugnatura del Mercury Hammer.
    Skaro, dal canto suo, aveva già estratto la sua spada nera e la teneva in posizione di difesa, pronto a scattare nel momento in cui fosse servito.

    C'era qualcosa, dietro al quadro... un simbolo? Una scritta?
    Stupidamente, Zimmer fece quasi per avvicinarsi, quando le parole del russo lo misero in guardia.
    Difficilmente l'istinto del ragazzo biondo sbagliava.
    Subito distolse lo sguardo, concentrandosi ora sulla porta che doveva far proseguire il loro cammino.

    Fate chello che volete, ma io vota per levare le tende. A meno che voi no trova chesta stanza particolarmente accogliente e confortante, suggerisco di fare lo stesso.
    commentò, concedendosi un istante per controllare l'equipaggiamento.
    Avrebbe potuto continuare quel “finitela” cominciato prima, avrebbe potuto fare una scenata per unire il gruppo... per farlo collaborare.
    Ma era stanco, Zimmer. Sfinito.
    Andare in missione era stato un errore, non dopo la Fossa. Non dopo cinque anni di intrighi e sfide sempre più difficili. Non ora che aveva un intero presidio sulle spalle. Era stanco di dover correre verso la fetta di formaggio all'interno di un labirinto costruito da altri. Era stanco di dover fare da padre ai suoi.
    Che trovassero da soli la via. Che crescessero.
    Noi deve stare uniti, collaborare. Se io trova voi a battibeccare ancora, voi scoprirà perché peti di Boggart sono considerati letali in ben sedici colture diverse.

    A chi vuoi darla a bere, Zimmer?
    Sei diventato un rammollito: fare il padre ti piace.
    Skaro ridacchiò fra se e se, tirandosi su il cappuccio del Manto degli esuli, tornando invisibile ai presenti.
    Detto questo, il Boggart si sarebbe anche diretto verso la porta, magari studiandola attentamente prima di toccarla, cercando eventuali trappole... ma qualcuno fu più svelto di lui.

    Del resto, i figli sgambettano sempre un po più in la della presa dei genitori, no?
    C'è solo da sperare che non inciampino lungo il cammino.




    ENERGIA: 35 %
    Fisico: In salute. Mente: Boggart

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    23 Skaro & Spider 'clok


    Active Skill
    No skill today


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    Icarus [passiva di volo]
    Lingua da Mercante [passiva di persuasione]
    Certificato di Alchimista [immunità ai propri veleni]
    Intuito del bugiardo [radar influenze psioniche e illusorie]
    La spada delle Legioni [Spada + passiva Vibrolama]
    Il pugno delle Legioni [Arma da fuoco: fucile d'assalto]
    Mercury Trader [Arma da mischia: Martello + Arma da fuoco: cannone]
    Aspide di Troia [Arma da fuoco: Mitragliatore, cammuffata]
    Portatore di Peste. [Mina + attive ad area]



     
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    Wild Irish Rose

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    Sapeva benissimo come quello non fosse né il momento, né il luogo più appropriato, ma lo sbotto iroso della giovane dal mantello rosso mosse la Fata al sorriso: si ricordò improvvisamente, quando vestire i panni del ragazzo di nome Armand era la sua armatura e baluardo, di come si sentisse incompresa e sottovalutata dl mondo intero: in un certo senso, Amelie provava per se stessa la medesima tenerezza che ora provava per quella ragazzina.
    E fu proprio questo a convincerla, ancora di più, di quanto fosse importante farla
    ragionare., anche a costo di sembrare dura.

    «Se credi di avere abbastanza energie per tenere a bada quelle creature che molto probabilmente si riveleranno demoni, fa pure. Ma lo farai da sola, perché non metterò in pericolo inutilmente la vita dei miei compagni. Saper dosare le forze nel modo migliore è ciò che contraddistingue il saggio dal principiante. E arrivare al cuore del problema ci permetterà di salvare molte più vite di quanto si possa mai fare adesso. Inoltre, non credo che chi ci abbia teletrasportato qui, se davvero l’avesse fatto per aiutarci, sia in grado di garantirci ulteriore incolumità, oltre quella di cui stiamo già godendo.»

    Una sfumatura dura velò lo sguardo solitamente brillante della Fata, uno sguardo affilato che si era posato sulla giovane ragazzina e che ora la fissava intensamente. Tuttavia, esso non si soffermò a lungo: il suo voltarsi verso gli altri due – che giustamente esprimevano ragionevoli perplessità e premevano perché il gruppo restasse coeso- decretò la fine dello scambio verbale, almeno per lei: avevano questioni più urgenti delle quali occuparsi, nella fattispecie un quadro di un ritratto femminile che aveva tentato di ferire la giovane.

    «Credo che questo risponda ai tuoi dubbi...»

    Non poté far a meno di chiosare, scansandosi d'istinto e notando il dettaglio rosso sul retro del quadro – forse un’evocazione?

    «C’è qualcosa oltre quella porta, qualcosa di ipnotico, anche se distante... io lo sento

    Fu un tentativo di spronare i compagni a proseguire oltre, per lasciarsi alla spalle il pericolo incombente e assolutamente reale della inquietante donna vestita di rosso. Prima di scappare oltre, però, Amelie raccolse uno dei tanti volantini sparsi al suolo: era certa che in qualche modo sarebbe tornato utile.

     
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    Amelie | Dimitry | Kei | Zimmer

    "..."

    Non hai imparato nulla da questo posto?
    la domanda retorica dell'Assassino si contrappone al broncio adirato dell'Esorcista
    Chiunque ci sia dietro tutto questo, gioca sul buon cuore...
    Non dobbiamo cadere in questo tranello: qui è tutto contro di noi.


    Per l'amor dei Cunicoli, date a me pugnale così che io possa aprirmi qua mie vene.
    si lagna il Mercante, come il vecchio brontolone che è, roteando gli occhi

    «Se credi di avere abbastanza energie per tenere a bada quelle creature che molto probabilmente si riveleranno demoni, fa pure. Ma lo farai da sola, perché non metterò in pericolo inutilmente la vita dei miei compagni.»
    redarguisce la Guaritrice, dolce nel sorriso ma inflessibile nella logica
    «Saper dosare le forze nel modo migliore è ciò che contraddistingue il saggio dal principiante. E arrivare al cuore del problema ci permetterà di salvare molte più vite di quanto si possa mai fare adesso. Inoltre, non credo che chi ci abbia teletrasportato qui, se davvero l’avesse fatto per aiutarci, sia in grado di garantirci ulteriore incolumità, oltre quella di cui stiamo già godendo.»

    "Se i vostri talenti vi permettono di..."
    Finitela!

    Mentre la giovane col mantello cremisi prova ad obiettare -e forse ad insistere- qualcosa giunge ad interrompere sul nascere la potenziale diatriba, un po' per caso e un po' per fortuna, e si tratta della risata fantasma di una donna: la voce disincarnata aleggia sinistra nel corridoio, tutti la odono, e quando giunge alle loro orecchie ciascuno tace e tende al massimo i propri sensi, in attesa... di capire chi sia stato, di trovare un senso allo strano fenomeno, di veder piovere su di loro qualche imminente minaccia, di ascoltare altro.

    E' allora che uno dei quadri -il ritratto di una donna in abito rosso- si stacca dalla parete, rischiando di investire la piccola Kei, se solo quella non fosse stata già sul chi vive -con la mano sul fucile- e pronta a balzar via per non essere schiacciata sotto la tela.

    «Credo che questo risponda ai tuoi dubbi...»
    sentenzia Amelie, a rimarcare le sue precedenti parole

    "Un poltergeist...?"

    Istintivamente, mentre Kei e 23 Skaro hanno già impugnato le armi, Zimmer fa per avvicinarsi al ritratto, forse incuriosito dal piccolo segno che brilla scarlatto sul suo retro, ma il pronto avvertimento nelle parole di Dimitry lo inducono a fermarsi.

    Non avvicinatevi a quel quadro, è una trappola.
    "Non andare in paranoia, nessuno sta facendo niente del genere!"

    Fate chello che volete, ma io vota per levare le tende. A meno che voi no trova chesta stanza particolarmente accogliente e confortante, suggerisco di fare lo stesso.
    mette in guardia l'Alchimista, facendo un rapido check della sua attrezzatura
    Noi deve stare uniti, collaborare. Se io trova voi a battibeccare ancora, voi scoprirà perché peti di Boggart sono considerati letali in ben sedici colture diverse.

    Così, mentre 23 Skaro ridacchia, tirando su il cappuccio del mantello magico e rendendosi invisibile, la piccola Cappuccetto Rosso sgambetta in testa al gruppo -verso della porta in fondo al corridoio-, e la Fata dagli occhi verdi si attarda a raccogliere uno dei volantini sulla Chiromante.

    Non vorrei ripetermi, ma credo sia pericoloso restare qui.
    ribadisce ancora Dimitry, sollecitando gli altri
    Se restiamo fermi siamo un bersaglio troppo facile.

    "Se nessuno di voi tre è il responsabile dell'incantesimo che ci ha trasportato qui,
    allora è stato qualcuno esterno al gruppo! Ci hanno spostato qui per aiutarci, non per condurci in trappola!
    "
    teorizza Kei, condividendo con gli altri quella sua idea – tutta da dimostrare
    "Altrimenti, beh, saremmo già morti! Dobbiamo trovare chi ci ha spostato qui,
    fino ad allora restiamo delle pedine cieche su di uno scacchiere!
    "

    Nonostante l'occhio diffidente del Mercante, comprensibilmente timoroso di qualche altro insidioso tranello, quando la giovane Esorcista afferra la maniglia dell'uscio le è sufficiente uno sforzo minimo per abbassarla e scoprie la serrature libera oltre che silenziosa e ben oliata per una perfetta efficienza; nessun antifurto sconquassa la quiete della Galleria, nessun sistema di sicurezza si mette in moto per il rilevamento di intrusi, e solo altra immota quiete sembra giungere dall'altro lato del battente...

    «C’è qualcosa oltre quella porta, qualcosa di ipnotico, anche se distante... io lo sento

    ...ma non appena la Fata approfitta del momento di calma per notificare alla compagnia la pressante sensazione che avverte in quel luogo bizzarro, un improvviso scricchiolio si origina e protrae per lunghi istanti dalla direzione opposta -a cui hanno appena voltato le spalle-, calamitando all'istante ogni attenzione sul dipinto solo poco prima caduto dalla parete: uno schianto cristallino lascia facilmente intendere che il vetro a protezione della tela si sta crepando per poi spaccarsi.

    Sotto i loro occhi, il quadro -ribaltato a faccia in giù- inizia a sollevarsi man mano che qualcosa acquista volume al di riparo di esso: sotto la spinta di due mani umane -dalle lunghe unghie laccate di rosso- il dipinto si solleva in verticale, permettendovi di scorgere la figura femminile -ora tridimensionale- che emerge dalla tela fino all'altezza del busto, lasciando che le lunghe ciocche delle sue chiome scure scavalchino la cornice per riversarsi sul tappeto dell'andito.

    Quando i suoi occhi di rubino si appuntano sul gruppetto, le labbra -letteralmente- ben disegnate le si schiudono in una smorfia sinistra e predatoria che non vi piace affatto, e quando inizia a trascinarsi verso di loro -usando le mani per avanzare- lo fa con i movimenti rapidi e scattosi di uno scarafaggio, che stridono in maniera grottesca con il suo bell'aspetto, finendo solo per accrescere il senso di inquietudine e repulsione che trasmette.

    jpg

    Appare evidente che non abbia buone intenzioni, e questo lascia spazio a due sole possibilità: prepararvi per riceverla ed affrontarla in qualche modo, nonostante le vostre condizioni e pur non avendo idea della sua reale forza, o -in alternativa- scegliere la fuga attraverso la porta, pur non sapendo cosa vi aspetta dall'altra parte; l'unica cosa certa è che, vista la velocità a cui si muove, la Donna in Rosso vi sarà addosso da un momento all'altro.

    Towards the Gate

    Terzo turno, quindi a voi la scelta: potete restare ed affrontare il Dipinto -sfruttando il turno attuale per tentare un'azione preventiva-, oppure fuggire dallo scontro e oltrepassare la porta -comunicandomelo in bacheca per economizzare i tempi e rimetterci in corsa. :win:
    Avete tempo fino alla sera del 20 ottobre per comunicarmi in Bacheca la vostra decisione; in caso di mancata risposta, la scelta verrà presa a maggioranza. :sisi:

     
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    Amelie | Dimitry | Kei | Zimmer

    Affrontare un nemico di cui non sapete nulla, in un territorio ostile di cui sapete ancora meno, nelle condizioni critiche in cui vi trovate -malconci e già stanchi- è quasi certamente una scelta suicida... ma dal momento che non siete stupidi (né aspiranti kamikaze) non ci pensate sopra due volte prima di spalancare la soglia, gettarvi di corsa dall'altra parte, e richiudere la porta in faccia alla Donna in Rosso.

    jpgIn quel momento perdete di vista la vostra inseguitrice, ma sentite forte e chiaro il tonfo che il suo corpo produce quando si abbatte sul pannello di legno intarsiato che le sbarra il passo... così come i colpi che si stanno abbattendo sull'uscio vi lasciano facilmente immaginare le sue mani ben curate che picchiano sul battente in segno di vivida protesta; evidentemente, per vostra fortuna, non arriva alla maniglia.

    Una volta tirato il fiato ed assicurativi che il vostro baluardo è abbastanza solido da reggere, mentre quel bussare insistente continua ad insinuarsi nelle vostre orecchie come un sottofondo molesto, ritrovate la calma necessaria a guardavi intorno, e subito vi colpisce il passaggio dallo spazio tutto sommato angusto del corridoio all'ariosità della sala in cui vi ritrovate adesso... e per un attimo trasalite non notare le figure umane che affollano il centro; tuttavia, è sufficiente osservarle un momento con attenzione per capire che sono soltanto manichini. Manichini antropomorfi, completamente neri, e senza testa.

    Se ne stanno in ginocchio, disposti in file concentriche, con le mani giunte e le schiene inarcate all'indietro, dandovi la netta impressione di essere un gruppo di oranti in adorazione di qualcosa posto lassù - se solo il loro fattore li avesse contemplati con un cranio. Effettivamente, alzando lo sguardo verso l'alto, non potete far a meno di notare la grande sfera dorata che pende dal soffitto al centro della camera, circondata da un anello che -dal basso- vedete come un cerchio inciso con alcuni simboli stilizzati.

    Sulla parete opposta, oltre l'assembramento di statue -transennate dietro un elegante cerchio di corda intrecciata di un ricco color borgogna- vedete una porta dai doppi battenti di legno intarsiato, in tutto simile a quella che avete appena varcato, al cui fianco è però incasellata nella parete una placca di metallo che non riuscite a veder bene a causa della distanza, ma che pure vi sembra avere qualcosa di particolare; alla vostra destra e alla vostra sinistra, sono collocate due rampe di scale gemelle, che collegano il livello a cui vi trovate con un piano superiore, formato da ballatoi che percorrono il muri della camera squadrata -a cui vedete appesi degli altri quadri-, da cui è possibile accedere a delle passerelle sospese, che passano vicino alla sfera dorata.

    Niente di tutto questo vi fornisce una spiegazione sul dove siete precisamente finiti né sul perché, ma se volete cercare indizi per capire come fare ad andarvene non vi resta che l'imbarazzo della scelta sul da dove cominciare.

    Towards the Gate

    Ed eccoci al vostro dungeon; non ho approfondito ogni elemento nel dettaglio, perché voglio lasciarvi la possibilità di esplorare, ma già solo così di cose da fare ne avete: c'è la doppia porta all'altro capo del salone, la scultura al centro della sala, e il piano di sopra da esplorare :sisi:

    Tuttavia, per non rallentare ulteriormente questa fase di indagine, mi comunicherete in bacheca dove i vostri personaggi sono intenzionati a dirigersi, e io vi fornirò privatamente tutto quanto vi è possibile scoprire in merito affinché lo riportiate nel vostro post e ai vostri compagni.

    Se ci sono domande, fatele in Bacheca – la scadenza è fissata per il 25 ottobre.

     
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  13. _MajinZ_
     
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    Il gruppo, nonostante i vari battibecchi, alla fine riuscì a raggiungere la porta in fondo al corridoio e, contrariamente ad ogni ipotesi, si rivelò essere un porto sicuro. Al di la di essa infatti non vi erano tracce di pericolo e la maniglia scivolava in basso senza fatica, quindi non era neanche bloccata. La via da seguire era ovvia, non dovevano fare altro che avanzare... un compito facile, se nessuno si fosse messo a fare i capricci. La piccola esorcista aveva altri progetti, ma per fortuna accadde qualcosa di terribile ma utilissima in quel momento.
    Uno scricchiolio turbò la tranquillità del corridoio spettrale. Proveniva dal quadro precipitato al suolo e non prometteva nulla di buono. Lo scrhicciolio aumentò di intensità fino, generando infine il tipico suono di un vetro infranto... poi la tela iniziò a sollevarsi. La spinta era fornita da quelle che parevano mani umane, che lentamente mostrarono il loro possessore: la donna raffigurata nel quadro, vestita di rosso e con dei lunghi capelli scuri, era letteralmente uscita fuori dalla tela. I suoi occhi spiritati squadrarono il quartetto e un istante dopo iniziò una rapidissima quanto scattosa avanzata, costringendo i sopravvissuti a fare una scelta.
    Via.
    Esordì il biondo mentre rapidamente spingeva la porta, afferrava Kei per la collottola e la trascinava dentro la stanza, invitando gli altri a fare lo stesso, per poi richiudere la porta. La barriera servì al suo scopo, riuscendo a tenere lontana quella presenza che continuava a battere sulla superficie intarsiata di legno scuro. La maniglia era troppo in alto, per fortuna. Erano infine sfuggiti allo scontro, trovando rifugio in una stanza tranquilla ma allo stesso tempo inquietante: voltandosi infatti il russo trasalì per un attimo, incontrando delle figure nere che non erano altro che manichini. Neri e raccolti in un cerchio di preghiera. Però non avevano la testa.
    Che gusto macabro. Ma almeno non sono pericolosi.
    Commentò il ragazzo avvicinandosi alla particolare rappresentazione... era strana davvero, però non sembrava pericolosa: non emanava pericolo come quel maledetto quadro. La sfera dorata in alto, invece, gli trasmetteva una sensazione sgradevole... ma neanche qui si trattava di pericolo, ma semplicemente una sorta di antipatia.
    Non mi piace...
    decise di tenersi per se quella sensazione, muovendo poi la testa a destra e a sinistra per incontrare delle scale identiche. All'inizio era tentato di raggiungere il piano superiore, ma la porta posizionata dritta davanti a lui attirò tutta la sua attenzione. Essa sembrava normale, ma la targa metallica posizionata accanto aveva un che di sospetto e decise di avvicinarsi.
    Una volta raggiunta, il ragazzo sfiorò il legno e subito notò la strana aura che lo permeava, anche se non riusciva a capire cosa significasse... contrariamente all'altra, però, questa porta era chiusa e anche abbassando la maniglia non accadeva nulla. Dimitriy spostò quindi lo sguardo sulla targhetta incastonata nel muro, notando come al posto di scritte o simili, ci fossero tre caselle di diverso colore: rosso, verde e blu. Sotto ogni colore vi era un cilindretto che, ruotandolo, mostrava una serie di numeri che andavano dallo zero al nove. Non ci voleva un genio per capire che si trattava di una sorta di serratura a combinazione... ma qual'era la combinazione giusta?
    Ragazzi, qui c'è una specie di serratura... ma serve una combinazione per aprirla. Un mix di numeri e colori. Forse qui attorno c'è qualche indizio.
    O magari sopra. Sfruttando la sua conoscenza delle tracce, provò a identificare qualcos'altro di interessante presente nella stanza, ma probabilmente gli indizi erano altrove. Attese comunque di conoscere il parere degli altri, prima di prendere qualsiasi decisione.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: ...
    Stato Fisico: Decisamente migliorate, la stanchezza rimane
    Ki: 40%

    Note: Nel mio post ho inserito le informazioni che mi ha fornito Maddy per mp, se non si capiscono ditemelo che ve le spiego meglio :3

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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    Fu un bene per la piccola esorcista che il ragazzo biondo la tirasse via da quel posto senza troppe cerimonie; in cuor suo, però, doveva ammettere che assurgere al ruolo della maestrina di turno non le aveva fatto certamente piacere... era pur vero, comunque, che le ramanzine aiutano a crescere.

    Affannato, il piccolo gruppo richiuse la porta alle sue spalle, appena un attimo prima che un tonfo sordo e una secca vibrazione del legno suggerissero lo schianto dell’inquietante figura bloccata al di là della soglia: probabilmente non era in grado di spalancare l’uscio, ma nulla le impediva di grattare freneticamente le unghie sullo spesso materiale.

    Adesso, finalmente, la Fata poté concentrarsi sull’ambiente che la circondava. I suoi occhi verdi percorsero il vasto ambiente che li aveva accolti indugiando su ogni più piccolo dettaglio, sino a incontrare la strana disposizione concentrica di un assiepamento di manichini neri come la pece: decollati, sostavano in ginocchio sul freddo pavimento marmoreo, con le mani giunte in un una muta preghiera e le schiene inarcate verso una sfera dorata che, scintillante, pendeva dall’alto della stanza. La fanciulla reclinò la testa da un lato, facendo ondeggiare la lunga chioma rosso borgogna, incuriosita da quella installazione, ma nient’affatto spaventata. Nonostante l’impatto vagamente macabro che poteva aver avuto sulla sua mente, la Corona di Obeah ci impiegò poco a costatarne l’inerzia. Piuttosto, era altro ciò che l’attirava... ricordava vagamente una sfera armillare, un congegno che già le era capitato di intravedere nelle sale di Palanthas, o forse un pianeta, con quel particolare anello dorato e inciso a girarle intorno... qualunque cosa fosse, però, le procurava uno struggevole e diafano senso di vuoto, un’ineffabile tristezza, qualcosa che lei aveva assaporato a fondo nel suo passato.

    Il legno, le tarsie di marmo, la sfera, quei curiosi manichini che sembravano un’opera d’arte e quel piccolo scalone di rappresentanza che conduceva a un piano superiore... le dava l’idea che fosse uno studiolo, una wunderkammer o qualcosa di simile – di certo molto sofisticato –, ma il vero significato ancora le sfuggiva.


    Ragazzi, qui c'è una specie di serratura... ma serve una combinazione per aprirla. Un mix di numeri e colori. Forse qui attorno c'è qualche indizio.

    Fu di nuovo il biondo a parlare, riuscendo a calamitare la sua attenzione con un dettaglio davvero importante: la targa di metallo era una sorta di serratura per la porta che aveva notato all’inizio. Amélie decise quindi di avvicinarsi, e ad ogni passo la stessa, ipnotica sensazione che l’aveva colta quando ancora si trovavano nel corridoio dei quadri tornò a farsi più insistente, facendole comprendere inequivocabilmente che qualunque cosa si trovasse al di là da essa, era dannatamente importante, per quanto ancora al di fuori della loro portata

    «Suggerirei di esplorare dapprima il piano superiore, se siete d’accordo.»
    Intervenne prontamente
    «Potrebbe esserci qualche aiuto... suggerirei, però, di dividerci in coppie e salire dai lati opposti in contemporanea . Se ci fosse qualche pericolo, potremmo godere di un certo vantaggio e i bersagli sarebbero due gruppi, non uno solo. Cosa ne dite?»



    Stato Mentale: incuriosita e guardinga
    Stato Fisico: un po' di affaticamento
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    Dal quadro irruppe l'ennesimo orrore, sottolineando l'importanza di uscire velocemente da quell'inquietante ambiente.
    La porta era aperta, la loro via di fuga scontata.
    E nonostante si rivelò necessaria un azione forzata da parte del biondo sicario, tutto il gruppo riuscì a lasciarsi quella mostruosità alle spalle, intrappolata dietro una porta che evidentemente non riusciva ad aprire.
    Quello sguardo allucinato... doveva essere una fangirl. commentò, mentre un brivido di raccapriccio gli saettava lungo la spina dorsale.

    La loro nuova stanza dei giochi era, se possibile, ancor più inquietante della precedente.
    File concentriche di figure antropomorfe adornavano il salone, in quella che sembrava una buffa rappresentazione di qualche sicuramente orrido rito. Per poco Zimmer non rischiò di far scattare qualche trappola, cedendo all'istinto e sparando un colpo di energia cinetica alla prima figura a portata di tiro del suo cannone. Fortunatamente, si accorse per tempo che i loro ospiti altro non erano che inanimati manichini.

    Non per questo allentò la presa dall'arma.

    L'attenzione degli acefali figuri sembrava rivolta verso l'alto, ad una sfera dorata appesa al soffitto, come un grosso sole in una stanza che di luminoso non aveva nulla.
    Un altra porta li attendeva alla fine della corsa, ma questa, a differenza della prima, sembrava chiusa da qualche meccanismo a combinazione.
    Il boggart sospirò profondamente, facendo scrocchiare le vertebre del collo squamoso. Per un attimo si chiese dove fosse finito 23... o Skaro, come diavolo voleva farsi chiamare ora. Grazie al mantello, riusciva a restare occultato alla vista, ma Zimmer nutriva pochi dubbi sul fatto che fosse riuscito anche lui ad infilarsi nel salone. Ora probabilmente stava osservando il gruppo, in silenzio.

    Per un attimo, si fermò a pensare a cosa avrebbe fatto, solo qualche anno prima.
    Sicuramente, cercare di scardinare la sfera dorata per poterla vendere in seguito. Poco importava la risoluzione di un indovinello, o anche il fatto che il recupero e il conseguente trasporto sarebbero stati particolarmente complessi. Forse, in quella manciata di anni passati sotto la sabbia, era maturato più di quanto avesse fatto in 400 anni di esistenza.

    O forse, ora che era schifosamente ricco, le sue priorità erano cambiate. Ciò nonostante, era innegabile che la sfera catalizzasse l'attenzione dell'intera sala. Se erano all'interno di un puzzle, quel punto dorato sarebbe stato un ottimo indizio.

    Zimmer stese il braccio destro, lasciando libere di vagare nel nulla le dita coperte dal Guanto, poi chiuse gli occhi. Rispondendo al suo comando, il piccolo ragnetto metallico uscì da una delle tasche del molliccio e cominciò a sgambettare silenziosamente sul pavimento per poi scomparire alla vista.
    Concordo: noi può iniziare da secondo piano... ma piccola ricognizione senza mettere rischio vita di voi bipedi sicuro no può guastare. commentò con un ghigno, mentre col movimento delle dita controllava il ragnetto e con gli occhi chiusi ne rubava le immagini captate dai sensori.

    Presa la scala di sinistra, l'esserino meccanico si avventurò con cautela lungo la balconata in marmo che circondava l'intera sala. Alle pareti erano appese nuove tele, ma dal suo basso punto di vista il ragnetto non riuscì a registrare alcun contenuto sulle tele. Quadri lungo parete. No sa dire se altre fangirl intrappolate o semplici dipinti. avvertì, mentre cercava inutilmente di intuire qualche disegno oltre le cornici.
    La creatura meccanica continuò la sua camminata attraverso marmi neri e bianchi, fino a svoltare su uno dei ballatoi che portava al centro della sala, verso la sfera.
    Quando il ballatoio si interrompe, la distanza dalla sfera è minima... ma enorme, per una creaturina di quelle dimensioni. Tuttavia, il ragno è vicino abbastanza da poter osservare i simboli intagliati nell'anello che circonda la sfera, trasmettendoli con precisione al Boggart.
    I simboli sono fitti e apparentemente alla rinfusa, e non ordinati e cadenzati come l'alchimista si aspettava... tuttavia, in tutto quel chaos gli parve di riconoscere lo stile lunatico del corridoio dai quadri in movimento, o di quel salone pieno di manichini.

    Chiunque avesse progettato tutto quello, non doveva essere troppo sano di mente.

    Molti dei simboli erano incomprensibili agli occhi del Boggart, anche se tentò di descriverne alcuni come meglio poteva agli altri, in caso ne sapessero più di lui a riguardo.
    Alcuni, però, riuscì a intuirne la funzione.

    Aveva visto altri simboli molto simili altrove, tanto da riconoscerne la natura arcana celata al loro interno. Quelli che a prima vista sembravano simboli di protezione, erano in realtà simboli di costrizione, di confinamento. Un brivido percorse il rossiccio, che cercò di concentrarsi di più per riuscire a controllare al meglio il ragno meccanico.

    Io spera di sbagliarmi... ma chella sfera ha tutta aria di essere una prigione. commentò, cercando di non pensare a quel quel posto, dove aveva visto simboli simili... e sopratutto, cercando di non pensare alle creature imprigionate al suo interno.
    Noi... forse dovremo stare attenti a non rompere chei sigilli. mormorò, aprendo per un attimo gli occhi verso i compagni.




    ENERGIA: 35 %
    Fisico: In salute. Mente: Boggart

    Companion on spot
    23 Skaro & Spider 'clok


    Active Skill
    No skill today


    Equip & Trait
    Icarus [passiva di volo]
    Lingua da Mercante [passiva di persuasione]
    Certificato di Alchimista [immunità ai propri veleni]
    Intuito del bugiardo [radar influenze psioniche e illusorie]
    La spada delle Legioni [Spada + passiva Vibrolama]
    Il pugno delle Legioni [Arma da fuoco: fucile d'assalto]
    Mercury Trader [Arma da mischia: Martello + Arma da fuoco: cannone]
    Aspide di Troia [Arma da fuoco: Mitragliatore, cammuffata]
    Portatore di Peste. [Mina + attive ad area]



     
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