[Quest][LAM] Nadir

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    Radura


    Siete in una radura nel cuore della foresta. A giudicare dagli alberi che vi circondano potete essere abbastanza sicuri che vi siete addentrati e non poco nel cuore della Casa degli Spiriti Silvani. Rami rachitici si protendono verso di voi come dita scheletriche di una strega, tutti i colori della primavera sono sfumati in un grigio pallido e tenue, come i capelli di una vecchia. Una intricata trama di processi arbicoli, a svariati metri e metri dalle vostre teste, crea una cupola naturale in cui filtra appena la luce del sole, spezzato, rifratta e distorta a creare una ragnatela di ombre intorno a voi. I vostri piedi stanchi e feriti poggiano su una erba sottile e fragile. Davanti a voi, poco oltre il luogo dello scontro, c’è una dolce collina che presente un buco scuro e profondo che è l’accesso ad una grotta.
    Intorno a voi la natura più profonda ed incontaminata, oltre ad una miriade di occhietti che vi osservano incuriositi e rigidi, se torcerete anche un solo capello alla natura di cui sono i custodi saranno costretti ad intervenire.
    Capiteli, lo spettacolo che stanno osservando è interessante.
    MALEDETTI ELEFANTI CHE NON SIETE ALTRO! ATTACCATE!
    E’ questa la voce cavernosa che vi rimbomba nelle orecchie e vi desta dalla vostra stasi. L’unico ricordo che avete al momento è quello di una intensa luce bluastra che ha investito non solo i vostri occhi, ma il vostro io più profondo. Riemergete da un’amnesia i cui ricordi distorti praticamente non avete ancora recuperato.
    Siete tutti lì, nella radura, ma non avete la concreta idea del perché.
    Sbalorditi e perplessi vi osservate intorno e quello che vedete non può che confondervi ancor di più. Prima di tutto sono i vostri corpi che con un canto di agonia vi riportano al presente. Il dolore lampeggia dai punti più disparati, ferite, sangue e sudore si mescola in maniera confusa. Secondo al dolore c’è solo il senso di stanchezza che divora le vostre scorte energetiche e vi regala un simpatico fiatone.
    La voce cavernosa che vi ha riportato alla realtà è quella di un golem di circa tre metri composto da pura tenebra, viscido allo sguardo e lattiginoso. Fauci rosso sangue fanno da accompagnamento ad occhi piccoli e del medesimo colore. Artigli affilati e mostruosi terminano lemani grandi come una testa umana. Strano, ma vero, le gambe della creatura sono irrealmente piccole, o per lo meno mal proporzionate. Dalla schiena della creatura a mò di coda si diparte un piccolo cordoncino nerastro che termina in un palloncino rosso a forma di cuore. Qualcosa di questra stranissima figura appare stranamente familiare in particolar modo al nostro Agente.
    FINITELO!
    Ruggisce nuovamente verso di voi e venite tutti investiti e pervasi da un senso profondo di Caos e confusione. Eppure, nonostante la vista di quella specie di abominio desti in voi una certa perplessità siete abbastanza sicuri di potervi fidare di lei, si perché è indubbiamente una lei. E questa lei vi sprona ad attaccare un figuro che è davanti a voi.
    Si tratta di un ragazzo sulla trentina, seduto al suolo nella posizione del loto. Il corpo, magro come un verme pallido tanto da sembrar malato, è quasi completamente nudo: indossa un cencio marrone a coprire i genitali e nulla più. Serafico con il suo sguardo scompaginato, un occhio completamente bianco ed uno completamente nero, vi osserva con un fiatone che spezza la sua calma. Numerose ferite macchiano il suo corpo e rivoli di sangue brillante calano dal capo e dal petto dove è aperto un profondo squarcio. Lunghi capelli neri sono annodati in trecce che terminano con degli orologi. I segnatempo mossi da mano invisibili sono sospesi a mezz'aria e creano una sorta di difesa. Alcuni corrono rapidi e le lancette sembrano impazzite, altri invece sono estremamente lenti tanto da sembrar completamente fermi.
    Di colpo notate che intorno al ragazzo compaiono una serie di lingue di tenebra che intercettano gli orologi e creano una breccia nella difesa del nemico. Ecco perché il golem, o meglio la golem, vi spronava ad attaccare.
    Deciderete di ascoltarla?



    Angolo del QM #1

    :guru:
    Esatto, come avrete letto la quest si apre in media res. Per qualche motivo sconosciuto non avete idea del perchè e del per come vi trovate in questa situazione particolarmente spinosa.
    Quello che posso dirvi è che per chi è dotato di auspex di qualsiasi genere percepirà una presenza stranissima provenire dal presunto nemico, in particolar modo la sua presenza è pulsante, come se fosse ora presente, ora scomparisse e poi ritornasse e così via. Per quanto riguarda il golem, invece, è immune dall'individuazione di qualsiasi tipologia di auspex di cui possiate esser dotati.
    A pelle, nonostante la mostruosità, vi sembra che il golem sia affidabile. In particolar modo per Agente il golem ha un che di familiare per quel che riguarda il palloncino rosso.
    Per qualsiasi dubbio o domanda mi ritrovate in bacheca!
    Di seguito le ferite riportate dai vostri personaggi ed il mana attualmente a vostra disposizione:

    Oregon: ferita media al petto, ferita bassa alle gambe. Mana: 45%
    Marshall: ferita alta alla schiena. Mana: 60%
    Edmund: ferita media al braccio sinistro, ferita media al capo, ferita bassa al petto. Mana: 55%
    Zygoin: ferite sparse per tutto il corpo per un totale di un alto. Mana: 40%


    Scadenza: 03/08/15 (compreso)

    Bando: Qui
     
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    1st report_
    Dolore, questa la prima sensazione. Un dolore diffuso, pulsante, che trasuda da un corpo a brandelli e denso di fatica. Un dolore che fa stringere i denti -denti che però mancano nella forma di tritone or ora indossata.
    Smarrimento è la seconda, mista a confusione e alla spiacevole certezza di non sapere quali siano le cause di uno stato tanto pietoso. I ricordi scemano, elusivi, impossibili da raggiungere, tantomeno da afferrare. C'è soltanto un bagliore abbacinante, intenso quanto il sole, livido non meno della burrasca.
    Rinascita. Un pensiero che si fa strada, figlio di un canone a lungo ripetuto. Ad ogni morte segue una pronta resurrezione -per quanto impropria, per quanto fallace; i primi istanti di una nuova vita sono sempre caotici, sbiaditi e ci vuole del tempo per accorgersi di quale clone sia stato selezionato -non è immediato riconoscere la sala nel quale s'è destato lo Zygoin sostitutivo.
    Rifiuto, anticamera dello sconforto. Sopraggiunge quando è evidente che la boscaglia d'intorno non può essere il suo laboratorio, quando nessuna delle opzioni viabili si mostra in grado di spiegare la situazione spinosa nella quale è evidentemente calato. Non la Behemoth, non le Cave, non un qualsiasi anfratto di Merovish. Le fronde intessute d'antico gridano a gran voce Fanedell, gli aromi del bosco vergine sussurrano la magia di quel luogo. La mente balza di quercia in abete alla ricerca di una spiegazione plausibile.
    Daniel. Era con lui, su questo (per quanto a fatica) non ci sono dubbi. Ricostruendo verso monte gli eventi, là dove non sfuggono al suo potere, può dire che solo il passato recente è intriso di mistero, annegato in una sofferenza carica di non so a differenza di quanto è avvenuto prima. Il viaggio ad Est per ingigantire la sua collezione, le luci fittizie, il Carnevale troncato, l'incontro con Daniel, le discussioni teoretiche, l'alleanza tra genii, i primi tentativi e... e poi basta, null'altro se non il dubbio e l'insicurezza che le sperimentazioni abbiano avuto successo. Forse sono addirittura in corso. Forse tutto questo non è che il risultato dell'escissione selettiva di nuclei di memoria. Forse sono le conseguenze delle procedure non ortodosse che il duo ha applicato per ovviare alle problematiche di conversione organica.
    Autocompiacimento. Breve, parziale, rinvigorente. Sparisce non appena una voce possente gli sconquassa la mente -si fa flebile e irreale quando ordini giungono e non per bocca del collega scienziato. Il paradigma cui il Biomante stava indirizzando le proprie credenze si spezza di colpo, rivelando che al puzzle mancano innumerevoli tasselli e che la prima sagoma intravista -quella massa di tenebra torreggiante su di lui- stona con tutto ciò che è il suo background personale. Uno su tutti, si permette di comandarlo. Anzi, di comandarli.
    Epifania. Drastica, indesiderata, giunge come un vero risveglio. I primi attimi di confusione lasciano il posto ad una fredda lucidità con la quale analizzare in fretta il caos che gli si dipana attorno, concedendogli una chiara visione della catastrofe: forze oscure impartiscono la propria volontà ad un gruppo eterogeneo di individui pesantemente offesi dalla battaglia, il tutto in un contesto estraneo alle attività del citoplasta per ogni suo singolo dettaglio. Il presunto nemico a disposizione, peraltro, pare più coerente all'evento di quanto non sia il loro mandante -se quest'ultimo metaforicamente riluce di una fiducia chiaramente irreale (almeno per chi, come Zyg, non concede fiducia che a se stesso), ogn'altro presente si cala invece in condizioni non dissimili da quelle che il tritone rileva per sè. Solo un dettaglio scuote quella monotonia di disperazione -ed è la confermata extracorporeità del gomen piceo a scapito invece di un'intermittenza nel pattern elettrico del monaco provvisto di numerosi orologi. Per il resto, invece, nulla di quanto lo circonda guadagna il benchè minimo barlume di significato, consigliando perciò al mutaforma Eversore di temporeggiare ogni azione in attesa di un'evolversi della situazione.
    -40/100_
    MANA UNITS
    -Experiment Kraj
    -Protean Hulk
    -Biovisionary
    -Bred for the Hunt
    -Rapid Hybridization


    Edited by AnimeHunter - 3/8/2015, 11:22
     
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    Non esitare



    Luogo: Endlos - Spogliatoio



    Uno spogliatoio deserto. Non era tanto grande, le panchine di metallo erano disposte simmetricamente e in modo ordinato, un'armonia piacevole sia per l'intelligenza artificiale, che per lo spartan nostalgico. Per un attimo pensava di trovarsi in una delle tante sale nel suo mondo, un mondo privo di colori, dove dominavano il grigio metallo e l'azzurro olografico. Le armature erano dipinte con colori diversi, sia per riconoscersi tra loro che per capriccio, quasi fossero loro i portatori dei colori in quella base. Eppure..considerando ciò, nonostante la possibilità di scelta, Oregon aveva preferito tenere quei colori, il motivo ancora è ignoto, probabilmente perché forse il più attacco tra tutti. Rispettoso e fiducioso della società in cui si trovava. Si distacco da tutti e intraprese quella carriera che solo i più disciplinati e perfetti potevano intraprendere. Ma ora era attanagliato da dubbi, non sapeva più che fare, aveva perso la guida e ora ne aveva trovata un'altra, la quale si era imposta e cercava in tutti i modi di tenerlo su quella via.
    Perché è preoccupato, Agente Oregon? - domandò dopo un'apparizione improvvisa. Di fronte a lei sedeva l'Armatura su una delle tante panchine, stonava l'equilibrio simmetrico e i rumori che produceva con le armi andavano a rompere, quasi a intervalli regolari, il silenzio.
    Non sono preoccupato - le rispose senza aprir bocca, continuava a fissare il fucile mentre era intento a controllarlo, un'abitudine tipica dei soldati più freddi ed esperti. Appoggiò l'arma affianco e prese una delle due pistole sul fianco. Riprese, mentre l'immagine olografico dell'intelligenza artificiale sparì.
    Dovresti sapere come mi sento - riaprì la conversazione mentale, si era accorto di quella domanda particolare..non era da Heta domandare cose cui sapeva già la risposta. Era la prima volta. Non rispose, dopo tutto quel che avevano fatto assieme, ancora non riusciva a comprenderla, mentre lui, al contrario..era un libro aperto e non poteva nascondere niente, nemmeno il più piccolo dei pensieri. Si alzò, riagganciò la magnum sulla coscia apposita, afferrò il fucile ed esitò.
    Agente Oregon - udì ma non rispose, gli cadde il fucile dalle mani. Lo osservò senza fare nulla.
    Bersaglio a ore due - continuò, lo spartan non capiva, cosa stava dicendo..così all'improvviso, di cosa parlava? Bersaglio?

    Luogo: Endlos - ???



    Cadde in ginocchio, dovette reggersi con una mano al terreno, sbatté le palpebre, il metallo non c'era più. Tutto fu sostituito da tanti fili d'erba, così all'improvviso..si trovava su una radura in mezzo alla foresta. Sbatté ancora le palpebre, per un attimo credette di essere in un sogno o qualcosa del genere, era totalmente confuso.
    Agente Oregon, non è un sogno - l'altra mano andò d'istinto sul petto e strinse quella parte di armatura graffiata. Provava un forte dolore al petto, così all'improvviso..era ferito, anche le gambe non era in condizioni perfette.
    Che..cosa succede?! - allarmò, sconvolto dall'evento, da un istante all'altro senza motivo apparente.
    Heta?? - voleva una risposta immediata, si guardò subito intorno. Non era solo: di fronte a lui, come già udito dall'intelligenza artificiale, vi era un uomo mezzo nudo , magro con dei particolari orologi. Di fianco un golem alto tre metri. Alla vista non si allarmò e rimase quanto più impassibile ormai adattato alla situazione già strana di per se. Lo scuro golem pareva sbraitare contro di loro spronandoli a continuare la battaglia. Una battaglia che lo spartan non ricordava di aver affrontato, eppure si trovava lì ed era ferito. Oltre a lui vi erano altri tre individui, pareva provati e non servì nulla per capire che stavano dalla sua parte. Loro da un lato, l'avversario dall'altro.
    Heta.. - bisbigliò il suo nome nella mente, quasi cercasse di darle un input, dato che al costrutto non servivano domande intere da parte sua, poteva già calcolare i suoi pensieri e desideri. Quella non rispose, stavolta.
    Sono confuso, cosa sta succedendo? - il fucile era a terra ad un metro da lui, preferì sganciare in fretta la pistola sulla destra e tenerla salda nell'omonima mano.
    Ho eseguito un backup e non rilevò nessuna interferenza o errore nei miei dati - decisamente strano, non certo quanto l'estrema calma dell'intelligenza artificiale, quella cosa aveva una capacità di calcolo strabiliante tanto che pareva essere arrivata sulla scena prima dello stesso umano. Non potevano fare ipotesi di alcun tipo, non si poteva essere nemmeno certi su quel che diceva il costrutto. Inoltre..non era nemmeno il momento appropriato per riflettere e stare fermi. Tornò a guardare il golem e notò qualcosa di familiare: un palloncino rosso a forma di cuore. Passò la mano dal petto alla testa, non riusciva a ricordare, non poteva..eppure cercava di sforzarsi a farlo. Quello rombò ancora ordinando loro di finire il bersaglio di fronte a loro. Il bersaglio fu privato della sua difesa e fu aperta breccia tra le sue difese, era il momento perfetto per agire. Lo spartan non aveva alcun vero motivo per farlo, non sapeva cosa stava accadendo, ma qualcosa diceva a lui di combattere e agire, per qualche motivo sconosciuto si fidò subito del golem e..ancora un po' dell'idea di trovarsi in un sogno, ignorò completamente le possibili conseguenze. Stese il braccio spostando il peso sulle gambe, un colpo secco ma precisò, non poté permettersi di fare altro. Una stanchezza ingiustificata pervadeva tutto il corpo dello spartan, abituato ad agire in qualsiasi situazione, non esitò, come mai fece in battaglia.

    Stato Mentale: Molto confuso, attento e pronto
    Stato Fisico: Ferito - Possibili lesioni alle gambe e possibili ferite al petto
    Energia: 40%
    Passive:
    CITAZIONE
    Liquido Reattivo Cristallino [Aumento del 25% sulla Velocità e Agilità]
    Circuiti Moltiplica-Forza [Aumento del 25% sulla Forza e Resistenza]
    Spartan Training [Riflessi Aumentati]
    Heads Up Display [Mira Aumentata]
    Motion Tracker [Auspex Movimento]

    Attive:
    CITAZIONE
    Nome: The Sniper
    Tipologia: Offensiva
    Raggio: Melee/Ranged
    Descrizione: L'esperienza nell'uso della pistola gli ha conferito il titolo di "Cecchino", capace di sparare un singolo preciso e letale colpo, generalmente alla testa, ma anche su punti deboli, su distanze variabili.
    [Consumo: Variabile - Danno: Variabile][Basso]
     
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  4. .:Aeon Clock:.
     
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    The Awakening



    Il nero nulla.
    Una oscurità completa e in assordante silenzio circonda quello che appare come un mero barlume di autocoscienza, capace a malapena del pensiero "Esisto". Continua a ripeterselo incessantemente, come un cantilenante mantra, senza domandarsi niente di più: come sia fatto, dove si trovi, chi o che cosa sia di preciso. Dopo una quantità di tempo che l'entità non sarebbe in grado di percepire, essa viene interamente pervasa da un breve lampo di luce e un debole, dolce calore – ma che cos'era il calore? E da dove proveniva?
    Ora percepisce i suoni, pur senza comprenderli, e dopo un altra vampata di calore diviene capace di nuovi, più complessi pensieri. "Vedo" pensa l'essere aprendo di nuovo gli occhi e capacitandosi con stupore di trovarsi in un luogo aperto, e non da solo. Rivede il proprio corpo, che scopre magro e gracile, curiosamente vecchio, e riconosce di essere in posizione supina. Altri esseri, diversi da lui per dimensioni ed età, nonché per la forma, gli stanno intorno. "Pericolo", grida interiormente l'entità, "Scappa!" ordina a se stesso, mentre il corpo tenta invano di reagire. Veloce, una delle figure più antistanti inizia a gracchiare ordini nei nei suoi confronti e di nuovo essa percepisce la luce ed il calore provati poco prima. Nuove informazioni fluiscono dentro di essa, con nuove percezioni. Il suo corpo gli sta dicendo di essere gravemente ferito, ed i suoni emessi dalle creature vicine a lui si riempiono di colpo di significato.

    “Tic Toc TIC Toc tic TOC Tic toc tic TIC Tic toc Toc...”

    Ecco qualcosa di familiare: le lancette di un orologio.
    Un senso di profondissima nausea si accompagna ad un assoluto stato di confusione e costipazione causati dal recente risveglio, un mix di sensazioni che ahimè non mi è per nulla nuovo.
    Risvegliato dall'inesorabile ticchettio cerco di riacquistare la ragione per gradi, ma in queste condizioni non è per nulla semplice; ogni medico sa che dopo un forte trauma emotivo sia utile analizzare la situazione in cui ci trova basandosi su cinque domande in evoluzione in maniera da sviluppare nel cervello un progressivo adattamento di coscienza.
    Innanzitutto, chi sono?
    Beh, questa è semplice, sono Edmund.
    E che cosa stai facendo, Edmund?
    Anche questa è relativamente facile: stavo sicuramente dormendo. Ma guardandomi meglio attorno, mi rendo conto immediatamente di non avere assolutamente alcuna idea di quale sia lo scopo del pantagruelico caos che accade intorno a me; una foresta, altri cinque individui che non ho mai visto prima e alcune vaghe sensazioni imprecisabili che continuano a pervadermi sin da quando ho aperto gli occhi. E poi, cos'è tutta questa stanchezza? Come mai sono così...
    Ferito?
    Il sangue mi increspa i capelli, i vestiti e l'intero volto; le mie carni sono straziate in più di tre punti differenti, fronte compresa, e mi rendo conto velocemente di ritrovarmi privo di forze come se avessi appena consumato gran parte delle mie energie cronali per fini sconosciuti. Anche il come tutto questo stia accadendo sfugge dalla mia comprensione; se i sintomi sembrano quelli di una delle mie consuete serate passate in compagnia di droghe e psicofarmaci, certamente la causa delle mie condizioni deve essere per forza un'altra.
    La domanda seguente sorge spontanea, originata dalle recenti scoperte: dove sono, e soprattutto quando?
    Da quel poco che riesco a vedere, mi trovo in mezzo ad una foresta. Dai pochi indizi che ho a disposizione potrebbe trattarsi di Fanedell, casa degli spiriti silvani che vedo gremire curiosi i margini della radura. Estraggo l'orologio dalla tasca con un lento e doloroso movimento, cerziorandomi che non è lui a emettere quel familiare rumore che sto sentendo, ed accorgendomi con orrore che dal mio ultimo ricordo sono passati più di due giorni.
    Due interi giorni di vuoto, collimati in quello che appare come una sanguinosa battaglia in corso d'opera tra un'aberrazione d'ombra che afferma di conoscermi, ma che non riesco a percepire in alcun modo del flusso temporale, ed un'entità se possibile ancora più bizzarra: un ragazzo levita quasi immobilmente davanti a lei, sfarfallando la sua presenza dentro e fuori la realtà.

    Ma che cazzo...?

    Ciò che sta succedendo non ha alcun senso, eppure sono abituato a risolvere simili paradossi; velocemente pongo la mano sopra al capo e attingo ad una piccola parte dei miei poteri. Sarei subentrato all'interno del mio stesso tempo, entrando nella storia personale della mia anima: indipendentemente da ciò che la mia mente avesse rimosso, io l'avrei recuperato e dipanato il groviglio di eventi appena accaduti.
    Mentre le energie cronali mi avvolgono, rivolgo un'occhiata furtiva al giovane dai capelli culminanti negli orologi che avevo sentito al mio risveglio, con uno strano sguardo pregno di paura e odio inspiegabili; sento che c'è qualcosa di profondamente sbagliato in lui, sebbene non sappia ancora spiegarmi il perché.



    Stato Fisico: ferita media al braccio sinistro, ferita media alla testa, ferita bassa al petto.
    Stato Mentale: confuso e disorientato dall'irrazionalità di ciò che ha davanti aggravato dalla ferita alla testa. Senso di repulsione verso il ragazzo con gli orologi.

    Mana Disponibile: 50%
    Consumi: 55% - 5%

    EQUIPAGGIAMENTO

    E, the Edge: spada

    PASSIVE

    T, the Transcendence: passiva di immortalità

    V, the Vision: passiva di auspex fisico data da una leggera forma di previsione del futuro

    ATTIVE

    K, the Knowledge.

    La conoscenza è potere, il potere è conoscenza; tale è la massima che fin dalla giovane età ha sempre animato lo spirito intraprendente di Edmund. Egli visitava con insistente frequenza gli archivi segreti della maestosa città di Koios, divorando con foga antichi annali ricolmi di qualsivoglia genere di sapere, tanto da renderlo ben presto uno degli uomini più eruditi dell'intero Impero di Ohr.
    Sebbene sia passato almeno un millennio, Mondragon non ha perso il desiderio di comprendere qualsiasi cosa lo circondi. La sua fame di cognizione è tale che egli è diventato capace di estrapolare le informazioni direttamente dai ricordi della materia, entrando in sincronia con la traccia del suo flusso temporale.


    Tecnica. Edmund deve poter toccare un oggetto o una creatura vivente per poter usare 'K, the Knowledge' su di esso. Una difesa psionica di livello sufficiente contrasta K, the Knowledge. Se la tecnica ha successo, Edmund acquisisce i ricordi e le nozioni relative alla storia passata dell'entità che sta toccando. (consumo basso).
     
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    Dark Side of Super Sayan

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    Narrato-Parlato-Pensato


    Dolore, sentivo un forte dolore alla testa, come se qualcuno mi avesse colpito molto forte tramortendomi, oltre a ciò ci si mise anche un forte dolore alla schiena, tutto insieme, mentre mi risvegliavo dopo un sonno di nemmeno io so quanti giorni.
    L'ultimo ricordo che avevo, era quello di me a Fandell, mentre cercavo mia madre dopo l'incontro con Julien, poi il buio, avevo un vuoto di memoria da quel momento alla situazione in cui mi trovavo attualmente: ero in in campo di battaglia, da una parte vi eravamo io, altre tre persone ed una golem d'oscurità, si UNA, non ne sapevo l motivo, ma sentivo che era una "lei" e che era qualcuno di cui mi potevo fidare, sentendo inoltre una specie di affinità nei suoi confronti, o meglio nei confronti di ciò di cui era composta: oscurità.
    La golem stava attaccando uno strano figuro: smilzo, sui trent'anni, vestito con un solo drappo di pelle a coprirgli i genitali, un selvaggio insomma; una cosa che di lui però si poteva notare bene, era che legati ai suoi lunghi capelli corvini v'erano più e più orologi, mossi quasi telecineticamente a difesa dell'individuo; ad un tratto, forse per un'azione della golem, delle lingue nere spezzarono la difesa del figuro, mentre la gigantessa oscura ci ordinò di finire quell'uomo. Non sapevo il motivo dell'attacco, ma sentivo di potermi fidare della golem e decisi, così come uno dei tre vicino a me, di attaccare: essendo ferito, sarebbe stato meglio sprecare meno energia possibile, decisi quindi di eseguire un'offensiva multipla, ma non troppo potente, in modo da tramortire il presunto selvaggio, senza però necessariamente ucciderlo; posizionai dinnanzi a me le mani, e da queste fuoriuscì un quartetto di fantasmini, ognuno carico di energia oscura pronta a scoppiare, indicai loro con la mano il figuro, ed i quattro fantasmi, senza contraddirmi si lanciarono verso di lui, fermandoglisi vicino due alla sinistra del figuro e due alla sua destra .
    Mi bastò uno schiocco di dita, e tutti e quattro i fantasmi detonarono, generando degli scoppi contenuti, abbastanza potenti al massimo per stordire il bersaglio, forse abbastanza forti da fargli perdere i sensi, ma comunque non così potenti da ucciderlo, cosa che non volevo accadesse, non avrei voluto uccidere qualcuno senza sapere se fosse effettivamente una minaccia tanto grande, oppure un innocente.

    Stato Fisico: Dolorante sulla schiena ma in grado di lottare.
    Stato Psicologico: Confuso e curioso riguardo all'identità del figuro e della golem
    Energia: 55%
    CITAZIONE
    Equipaggiamento:
    Basso-Ascia : Ascia color rosso sangue lunga 190 cm, trasformata in basso da Marshall, il quale oltre a usarla come ascia, e come strumento musicale, la usa per incanalare i suoi poteri oscuri.


    Borraccia: Borraccia che può contenere fino a 4 litri di u qualsiasi liquido, Marshall vi trasporta il sangue, in modo da non rimanerne a corto e non trasformarsi in una belva quando è affamato.

    Abilità Passive:
    Passive:
    Vita da Vampiro :
    Essendo un vampiro, Marshall ha acquisito l'immortalità caratteristica della sua razza, non venendo però influenzato dalla luce del sole, ma avendo come unico punto debole il sangue di altri vampiri, che se gli venisse iniettato, lo ucciderebbe.
    Inoltre grazie alla sua natura di vampiro, il ragazzo è divenuto in grado di levitare come un fantasma, con l'unico limite di 5 metri, dettato dalla forza di gravità del semipiano.

    TECNICHE UTILIZZATE:
    CITAZIONE
    Kamikaze Ghost (5%): Marshall usando i suoi poteri da necromante richiamerà un numero variabile di fantasmi, che caricati con i poteri elementali del vampiro, si dirigeranno a gran velocità verso l'avversario, esplodendo al contatto con quest'ultimo.
    Il numero di fantasmi è 4 a consumo basso, 6 a consumo medio, 8 a consumo alto e 10 a consumo critico.



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    Radura


    Riuscire a descrivere con chiarezza il disorientamento a cui siete sottoposti non è semplice e non si può nemmeno ridurre ad un semplice "attacca o scappa". Questa banale massima può essere applicata a chi, per vivere e sopravvivere, è abituato ad essere un soldato, ma non è certo utilizzabile in via generale.
    I soldati di questo gruppo, sotto la spinta dell'adrenalina, agiscono. Il Golem di tenebre, in uno sforzo titanico, quasi palpabile sottoforma di onde di mana, continua a tenebre aperta la difesa del nemico.
    Il colpo dell'Agente, per quanto potente, pecca di precisione. Di contro l'attacco del LAM preferisce un colpo più generico, ma al contempo più esplosivo. Quando i vostri attacchi giungono a destinazione, però, notate qualcosa di strano. Una seconda pelle, luminescente come un neon azzurro, assorbe le ferite che avete aperto nella sua carne. Un velo di non-tempo, come magari poi vi spiegherà Edmund, cancella da questa linea temporale ciò che avete appena fatto. Insomma, a conti fatti, è come se non aveste fatto nulla. Il loop temporale si riavvolge ed il nemico è nuovamente in forma perfetta.
    Avete appena il tempo di imprecare, maledire il fato o lasciarvi affogare in un lago di terrore che il Golem, che sembra essere vostro alleato, lancia un nuovo urlo pieno di odio.
    NO! NON SCAPPARE!
    Quello che riuscite a percepire con i vostri sensi affievoliti ed affranti dalle ferite è una "entità" che si allontana. La sua potenza è così ampia che anche chi non è dotato di auspex riuscirà a comprendere che qualcosa è scappato via intrufolandosi nella caverna che si apre di lì a pochi passi. E' come se di colpo un peso opprimente e gravoso fosse tolto dal vostro petto. Respirare, vedere, sentire, insomma vivere, diventa più facile. Tempo qualche secondo e la figura davanti a voi scompare come fosse un miraggio. Il ragazzo emaciato scompare di colpo, come se non facesse più parte di questo tempo, ed in realtà è praticamente questo quello che è accaduto.
    Avete qualche secondo per riprendrevi da questa doccia fredda di eventi che una nuova sensazione avvinghia i vostri animi. E' il caos più puro che si insinua dentro di voi, una malgama di sensazioni che vi genera una nausea emotiva. Siete così confusi dalle pulsioni che provate che potreste essere indecisi se cedere ad una violentissima rissa o ad una esplosiva orgia.
    La causa di tutto ciò è il Golem che torreggia sopra le vostre teste. Cammina verso di voi con ira ed a mano a mano perde consistenza e forma. Quello che resta è una bambina, alta poco più di un metro, sui otto-nove anni vestita con una salopette rossa con le impuntunature beige, proprio come il capello a tesa larga che indossa. Due guanciotte rosse illuminano un viso infantile, vispi occhi marroni specchio di una curiosità tangibile. La boccuccia, piccola e carnosa, è imbronciata in una smorfia. A pugni chiusi si avvicina ad Edmund e comincia a dargli piccoli pugni sul fianco, proprio come potrebbe fare una bambina in preda ad un capriccio.
    STUPIDO ELEFANTE CRONALE CHE NON SEI ALTRO, PERCHE' NON HAI FATTO NIENTE?
    NON ERA QUESTA LA TUA MISSIONE?

    Per quanto i pugni siano poca cosa quella sensazione di confusione emozionale monta via via sempre più forte ed è chiarissimo che a dispetto di quello che può sembrare quella bambina è molto più di quel che sembra. Agganciato al polso destro c'è un filo di spago che termina in un palloncino rosso a forma di cuore.
    Il caro Agente presente non avrà problemi nel riconoscere la piccola sotto queste più canoniche spoglie. Chi di voi è dotato di auspex noterà che al cambio della forma ora è possibile percepire l'essenza della piccola senza alcun problema.
    I pugni della piccola, però, si abbattono su un Cronarca assorto nei suoi poteri. Studiare la propria linea temporale è una banalità per chi, praticamente vive negli eoni del tempo. Eppure quando ci si ritrova immischiati nel lavoro di un collega, la cosa diviene parecchio più complicata. Quello che riesci a percepire attraverso le tue abilità è che, concretamente, c'è un buco temporale. E' come se qualcuno avesse strappato in malo modo dalla tua vita gli ultimi due giorni. Non si tratta di una banale amnesia, ma di un vero e proprio furto di tempo. Qualcosa di molto più complesso e complicato. I monconi temporali della tua vita, però, mostrano ancor i residui di questa potente magia e come puoi notare, anzi, come noti, lentamente si stanno consumando e restituiscono parte della tua esistenza. Da qui la logica illuminazione: non siete stati derubati del vostro tempo, cosa che potrebbe essere virtualmente impossibile, ma semplicemente parte della vostra linea temporale è stata temporaneamente occultata, celata, nascosta allo stesso scorrere del tempo. Insomma tirando le somme dovrete avere un po' di pazienza e tutto diventerà più chiaro. Ma di quanto tempo avete bisogno? A naso potresti dire di almeno un paio di giorni.
    Però, vista la situazione, avete a vostra disposizione una fonte che non sembra esser stata colpita dal medesimo ratto.
    Siete pronti a chiedere spiegazioni al Caos stesso?
    Potrebbe essere divertente.



    Angolo del QM #2

    :guru:
    Il vostro nemico è molto più potente di quello che potete immaginare. Basti pensare che i vostri attacchi, nonostante gli sforzi del Golem per bloccarlo, sono praticamente un nulla di fatto. Dopo questo però, per un motivo che vi sfugge la creatura con un sotterfugio temporale scappa via e si rintana nella grotta alle vostre spalle.
    Il Golem decide di fronteggiarvi a parole, almeno per ora. Recupera la sua forma umana di bambina e prendi a pugni Edd. Oregon non avrà alcun tipo di problema nel riconoscere la piccola come la stessa bimba apparsa nella quest Monsone. In sua presenza siete tutti sottoposti ad una passiva di confusione emozionale descritta nel narrato, a voi decidere come interpretare la cosa.
    Per quanto riguarda il Cronarca spero di aver chiarito bene i termini della tecnica con cui siete stati colpiti, se hai domande MP e topic in bacheca son a tua disposizione.
    Ultimo appunto per Gerik: ricorda sempre di specificare dove miri. Questo era uno scontro relativamente tranquillo, ma i prossimi non lo saranno e potrebbero esserci conseguenze anche importanti.


    Scadenza: 17/08/15 (compreso)

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    E come sempre succede a chi ha la pazienza di attendere, infine il dipanarsi degli eventi concede loro nuovi dati e nuove osservazioni: i primi, primissimi sono a dir poco sconfortanti (il nulla di fatto che consegue all'offensiva combinata di due su quattro rivela un'entità capace di ignorare qualsivoglia tentativo lesivo nei suoi confronti), ma pure la fuga di quella stessa, la rabbia del golem di tenebra e il rivelarsi della realtà celata dietro la spessa armatura di buio stimolano nel Biomante un'indecisione ed una confusione tali da non potergli affidare alcun buon consiglio (e, per contro, rischiare che egli aspetti nuovamente, indefinitamente, qualcosa di più).
    Non succede, per fortuna, non sarà un ennesimo, vacuo momento d'attesa: poichè il bersaglio dell'ira della ragazzina (ragazzina? Una ragazzina tanto infantile vanta una forma da battaglia così temibile?) è assorto nella propria quiete interiore, poichè i due restanti elementi sembrano meno sbigottiti di lui, ecco che Zygoin-tritone parte alla carica con una sequela di domande a cui -interpellando i compagni oppure quell'infante annegato nel rosa- spera di ottenere pronta risposta.

    Gradirei delle spiegazioni.

    Attacca rivolto alla platea improvvisata, senza specificare chi sia il suo interlocutore unico ma lasciando aperta a tutti i presenti la possibilità di intervenite e aggiungere dettagli, ipotesi o sensazioni che possano aiutare a ricostruire nella mentre del citoplasta un quadro più omogeneo di quanto non sia ora.

    Le esigo, in verità, ma dubito che in questi modi otterrò mai qualcosa.

    Sospiro scenico -da grande personalità sostenuta- con tutto l'intento di dimostrare l'immane sforzo nello scendere a patti con degli sconosciuti (benchè, dal suo punto di vista, egli non possa davvero esigere alcunchè ma soltanto ringraziare per ogni brandello extra d'informazioni sul caso).

    Perciò, molto semplicemente, qualcuno sa spiegarmi dove sono, quando sono e perchè sono qui?
    Le mie memorie suggeriscono io dovrei trovarmi in tutt'altro luogo, assieme a tutt'altra compagnia e con faccende urgenti cui ottemperare. Invece sono qui, sperso entro Fanedell, totalmente a caso, a prendere ordini da un... coso ignoto, mentre un drone, un ragazzino ed un vecchio si fanno le mie stesse, disperate domande.

    Perchè, tral'altro, quando cerca di definire il golem d'ombra da cui ne è uscita la bimba -quando scruta la stessa alla ricerca di una parola pregnante- di nuovo il caos monta il lui e lo scuote fin alla radice dei tessuti di cui è composto -sensazioni d'amicizia e di rivalità si scontrano assieme a tante altre nell'esatto istante i cui i suoi occhi d'ibrido si poggiano sulla figura d'infante che si staglia innanzi. Fatto strano, certo, ma ben più pressante è la questione del quando, come, cosa e perchè. Decisamente più pressante.

    Insomma, mi sembra il minimo da chiarire se volete usufruire del mio aiuto. Muoversi in un contesto alieno non è esattamente la mia ispirazione.

    Anche se, su tutto, lo spazio per un pizzico di sarcasmo lo si trova sempre.
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Luogo: Endlos - Fanedell



    Gli attacchi furono inefficaci, improvvisati e, probabilmente, male eseguiti..chi per un motivo, chi per un altro. Nella confusione più totale, nell'agire senza pensare, immischiati nell'incertezza più piena e scura. Ancora più profondo è il pozzo della sorpresa nel vedere eventi o fenomeni mai visti prima d'ora ed impossibili da individuare e comprendere a prima occhiata. C'era bisogno, senz'altro, di qualche esperto in materia che potesse spiegare cosa stava accadendo e come poteva avvenire ciò cui i membri del gruppo stavano assistendo. Abbassò la mira sbigottito nel vedere come il nemico parve rigenerare se stesso all'istante, l'impressione era quella..bastavano poche parole, il resto lo avrebbe fatto l'intelligenza artificiale.
    Si è curato? - chiese mentalmente al costrutto, subito l'umano cerca risposta nella fonte, per lui, più attendibile del momento.
    Probabile - una risposta strana per il costrutto..ma ormai sempre più modi di fare irrazionali emergevano da lei. Non è il momento di pensare alle questioni personali. Il loro bersaglio fuggì dal campo di battaglia e parve rintanarsi nella grotta più avanti. L'ologramma mentale scomparve e riapparve dall'altro lato, senza alcun motivo.
    Ho calcolato varie possibilità - cominciò attirando pienamente l'attenzione dello spartan. L'IA non poteva provare la confusione dello spartan, forse nemmeno comprenderla, nonostante la sua capacità nel percepirla. Dunque per lei non c'erano problemi nel continuare a svolgere le attività di sempre.
    C'è una buona probabilità che siamo stati coinvolti in un teletrasporto - brillò all'improvviso, ricordando che solo lui poteva vederla cercò di far finta di niente e di osservare gli altri.
    Negativo, bassa probabilità, molto bassa - questo probabilmente per via del fatto che l'unico senziente apparentemente conscio di tutto..era una bambina. La stessa che lo spartan incontrò nella stessa regione tempo addietro. Insieme ad altri, avevano affrontato delle mummie e l'avevano salvata. Non si sarebbe mai aspettato ciò, una bambina tanto gracile, come apparve..si dimostrò essere dotata di un enorme potere. Anche Heta fu presente, alla sua vista l'associò immediatamente alla bimba senza proferir parola o pensiero allo spartan. L'intelligenza artificiale non continuò l'argomento, come tornata alla normalità..preferì il silenzio piuttosto che sentenziare un elenco di ipotesi.
    Quella bambina.. - riagganciò la pistola e raccolse il fucile da terra. Lo girò tenendolo con la stessa mano, portò quest'ultima dietro ed agganciò l'arma alla schiena. Tornò a guardare gli altri, specie la bimba e quella creatura strana, forse un misto tra una specie di pesce e un essere umano. Oregon non conosceva indiscrezione, avere un casco e un visore che coprivano volto e occhi..parevano giustificarlo dal fissare incurante dell'educazione. Quasi lui fosse l'abitante di Endlos e quello un naufrago da tenere d'occhio. Fece le stesse domande che avrebbe fatto chiunque, dunque si limitò a portare la destra al fianco e attendere la risposta. Alla parola "drone" lasciò cadere il braccio, quasi in senso di disdegno, oltre l'apparenza, forse in parte aveva pure ragione. Tra lui ed Heta..chi dei due è davvero la macchina?
    Heta.. - quasi s'illuminò, e qui continuano nel contesto macchina-uomo, come se Oregon fosse la mente pensate tra i due..o proprio perché in quanto essere umano, il suo modo di pensare lo aveva portato più vicino alla soluzione.
    Amnesia o viaggio temporale - concluse prima di lui, dando un altro punto all'intelligenza artificiale e facendo rassegnare lo stesso spartan. Non aveva torto, non si erano spostati solo fisicamente, ma anche temporalmente..l'ipotesi del teletrasporto era da escludersi in quanto nel gruppo c'era qualcuno che sapeva cos'era successo qualche minuto prima. Potevano aver perso la memoria in qualche modo..oppure era una questione di tempo..e per qualche motivo parevano ritenere più possibile un viaggio nel tempo rispetto all'aver subito un'amnesia.

    Stato Mentale: Confuso e un po' inquieto
    Stato Fisico: Ferito - Possibili lesioni alle gambe e possibili ferite al petto
    Energia: 40%
     
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    Dark Side of Super Sayan

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    Ok, non ci stavo capendo più un cazzo, entrambi gli attacchi spediti verso il "nemico" sparirono come se non fossero esistiti, sciolti nell'aria come se non fossero stati nemmeno lanciati, così come il bersaglio dei nostri attacchi, di cui si avvertì chiaramente la sparizione, probabilmente nella grotta formatasi di li a poco. La golem si avvicinò a noi, adirata come non mai, ma quando stavo per pensare al peggio, eccola trasformarsi in una bambina che, come se facesse i capricci, iniziò a prendere a pugnetti sul fianco colui che definì elefante cronale.
    Dire che la situazione mi rendeva perplesso era dir poco: primo, io e questi altri ci eravamo trovati catapultati in una battaglia senza sapere ne per come ne per quando; secondo, ci eravamo trovati ad attaccare un nemico sconosciuto che sembrava invincibile; e terzo, l'unica persona che poteva fornirci spiegazioni era una bambina dall'apparenza capricciosa, inuna situazione più strana non mi sarei mai potuto trovare.
    Mi aggrego al tritone qui presente, dissi dopo le domande poste dal tritone alla ragazzina, Perchè ci siamo ritrovati qui, apparentemente tirati a forza e feriti chi più e chi meno? Tutti e quattro, almeno credo desideriamo uno straccio di spiegazione, se vuoi che ti aiutiamo, beh, dacci almeno un buon motivo per seguirti, visto che almeno io, ho di meglio da fare che inseguire un nemico con cui non ho proprio a che fare.

    Stato Fisico: Dolorante sulla schiena.
    Stato Psicologico: ma che cazzo sta succedendo?!
    Energia: 55%
    CITAZIONE
    Equipaggiamento:
    Basso-Ascia : Ascia color rosso sangue lunga 190 cm, trasformata in basso da Marshall, il quale la usa appunto come strumento musicale.


    Borraccia: Borraccia che può contenere fino a 4 litri di u qualsiasi liquido, Marshall vi trasporta il sangue, in modo da non rimanerne a corto e non trasformarsi in una belva quando è affamato.

    Abilità Passive:
    Passive:
    Vita da Vampiro :
    Essendo un vampiro, Marshall ha acquisito l'immortalità caratteristica della sua razza, non venendo però influenzato dalla luce del sole, ma avendo come unico punto debole il sangue di altri vampiri, che se gli venisse iniettato, lo ucciderebbe.
    Inoltre grazie alla sua natura di vampiro, il ragazzo è divenuto in grado di levitare come un fantasma, con l'unico limite di 5 metri, dettato dalla forza di gravità del semipiano.

    TECNICHE UTILIZZATE:
    CITAZIONE
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