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Etlerth
Edited by flama - 1/10/2015, 01:44. -
OceanusUmi.
User deleted
Eyes Wide Shut
chapter IPresidio del Nord
Ethlerth, sera
in un igloo Inut
temperatura: 4°C
terzo giorno dopo
la luna di Tholomnes
Tastandosi gli scarponi in cerca degli alluci che forse non sentono più, mentre si sfregano le mani alitando sui loro palmi, dicono che forse è meglio fermarci per un po'.
Riposiamo qualche ora e ripartiamo.
Tanto che problema c'è?
Poi però giusto il tempo di pulire un cinghiale dalle sue interiora e lasciarlo sotto una montagna di sale che nel sonno qualcuno mi sveglia.
Dice: avete commesso un errore.
Chi non ne ha mai commessi? I non-credenti poi sono quelli che ne commettono di più. Gli eretici.
Uno davanti a me mi scrolla prendendomi per le spalle, e la testa d'orso che penzola sopra la mia testa, quella che ho voluto lasciare attaccata alla pelliccia, oscilla a destra e a sinistra facendo di no: col cazzo che mi sveglio.
Siete capitati nella Tribù degli Inut. Gente solitaria. La voce, così melliflua, nasce di fronte al mio viso.
Ora sveglia pure gli altri.
Pure se non c'è nessuno davanti a me, qualcuno parla. A meno che io non abbia mangiato le bacche sbagliate, preferendo quelle allucinogene alle solite commestibili, è proprio così.
Poi parla di magia, rituali; in poche parole siamo degli eretici che verranno presi vivi e squarciati. Forse messi al rogo. Il cuore lo prenderà e lo mangerà il capo tribù, il fegato verrà arrostito.
Con purè di cervello come contorno.
Parte dell'intestino diventerà una collana ornata con denti di cinghiale.
Afferro subito il mazzo di carte, do una mischiata veloce ma scivolano quasi tutte sul ghiaccio. Pesco una delle poche che mi sono rimaste in mano e... Il Mondo. Rovesciato. Il che equivale ad un casino colossale, un tempesta in arrivo.
Le voci attorno la casupola di ghiaccio si fanno sempre più forti, ed suono del legno che batte contro il ghiaccio è secco e sordo, tipo quello delle lamiere del tetto dalla mia baracca.
Perché non sono restato lì? Perché non ho continuato indisturbato a compiere il mio sacro ufficio?
Continuo a guardare sempre gli stessi blocchi di ghiaccio davanti a me seguendo uno schema regolare: destra, sinistra, destra, giù, ancora giù.. Muovendo le braccia a casaccio davanti a me come se potessi agguantare qualcosa, con le mani che mi tremano dalla paura e dal freddo, faccio:«E TU CHI CAZZO SEI??»
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La tranquillità. Mesi fa mai avrei potuto scommettere sul fatto di trovarla sotto le coperte. Un leggero torpore si sta diffondendo in tutto il corpo e provo a trasmetterlo al Fratellone con uno dei miei abbracci. Ci siamo solo io e lui nella stanza. Niente puttane fastidiose o dannati leccapiedi. Solo io e lui. Fuori dalla baita una tormenta di neve infuria e si lancia contro la finestra, ma a noi non importa. Siamo dentro, cullati dal tepore del caminetto e dal rassicurante brusio del parlato giapponese che esce dalle casse del pc. Può durare per sempre? Alla mia preoccupazione il Fratellone reagisce voltandosi verso di me e sorridendomi. Lui può tutto, perfino leggermi nella mente. Ah, se solo scavasse in profondità per vedere… Arrossisco. Forse è meglio che non veda. Non voglio rovinare nulla. Le sue dita slanciate mi arruffano i capelli e si piega verso di me portando le labbra vicino al mio orecchio. Il cuore mi sta esplodendo. « Sei forte, Akio? » La prima staffilata. Sgrano gli occhi. « Perché, sai. Odio le persone deboli. » Indietreggio, scostandomi. Nel suo sguardo c’è qualcosa di sbagliato. « N-no, io… » balbetto, perdendo ogni capacità di parlare. I tentacoli di Vishing mi tengono inchiodato al letto, la mano guantata di Soreentha mi spinge la testa all’indietro. No! No! Io sono forte! Lo sono per davvero? Il Fratellone si avvicina ed un’ondata di gelo mi travolge mentre sento la maglietta strapparsi. La sua unghia incide come un bisturi, penetra la carne e mi entra dentro. Un corpo estraneo che scava alla ricerca di qualcosa. Perché non state facendo nulla? Voi siete mie! Siete le mie evocazioni! Le mani artigliano qualcosa – forse organi, ma ormai il dolore è talmente elevato che non riesco a sentire nulla – e lo strattonano verso l’esterno. Calde lacrime mi scivolano sulle guance. Bwaak abbaia in attesa del cibo: probabilmente il mio intestino. Sono questo? Un insetto debole? Io, devo…
Spalanco gli occhi. Vorrei urlare, i muscoli contratti, ma qualcosa mi tappa la bocca. Quando provo ad addentarla si è già dileguata. Ombre ovunque, proiettate dal fuoco. Freddo. Mal di testa. Il ritmo è scandito dai miei battiti, il respiro è pesante. Calma. Provo a regolarizzare la respirazione, cercando di fare mente locale. Che cazzo è successo?
Sionn-sempai. I libri che mi ha fatto vedere, la necessità di patti con altri demoni ed uno vicino alla nostra base. Per questo il viaggio, per questo lei. Poi la tempesta di neve, il vecchio e la sua baracca. Si, eccolo là. Sta mischiando carte? No, concentrato. Ricordo le tappe, la ricerca. E poi… buio.
Dove diavolo siamo finiti? E… c’è un’anima in più. Una dannata anima in più senza corpo. Che parla. Mi strofino le tempie – troppe cose assurde nell’arco di una manciata di minuti – mentre ascolto le sue parole. Brutte notizie, sai che novità. Beh, la tribù di psicopatici che vuole sventrare gli stranieri ancora mi mancava. L’aggiungerò all’elenco. Ora che sono calmo, è tempo di pensare. Gli ingranaggi si mettono in moto e la prima cosa che mi balza il mente è se l’anima o quel che è ci sta prendendo per il culo. Non m ci vuole molto per appurare l’enorme quantità di anime che ci circonda, mentre la sua è… indefinita. Che cos’è? Il vecchio mi anticipa, guadagnando qualche punto nella mia scala virtuale. Peccato che ne debba recuperare ancora tanti dopo questa cazzata. Sempre se riusciamo a tornare sani e salvi. « Bella trovata, vecchio. » ringhio a bassa voce mentre mi avvicino alla nostra guida. Le alette si incurvano gonfiando la pelliccia sulla mia schiena. « Beh, che sta succedendo? » domando, questa volta allo spirito. Indico l’igloo, ma in realtà sto puntando a tutte quelle fottute anime là fuori. « Ci vogliono ammazzare? Non si possono far ragionare? » Mi guardo intorno, con il nervosismo che inizia a salire. Ho catturato l’anima di un lich, ma non sono ancora preparato a massacrare villaggi interi. Tette-sempai si sta già dando da fare, scrutando attentamente in ogni pertugio di questo merdoso igloo. L’idea non è male, dannata faina. Se solo non fosse un dannato parassita incollato al Fratellone mi starebbe quasi simpatica. « Dobbiamo andarcene. » sentenzio. « Conosci un posto dove non farci trovare da quelli là? Tunnel, cunicoli, qualsiasi cazzo di cosa! » urlo verso lo spirito. Che ci desse una mano anziché portarci solo brutte notizie! « Uscire dalla porta principale è fuori discussione. »SPOILER (clicca per visualizzare)Mana: 100%
Status fisico: ok
Passive: Auspex Spirituale, Percezione attacchi Psion
Equip: PDS (una console con cui evoca i demoni) + vari snack e videogame
Tecniche usate:
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A_Kuma è un ragazzo giapponese (quindi occhi a mandorla) di 16 anni con capelli neri (una ciocca decolorata bianca) e fisico da nerd (lanciatore professionista di coriandoli). Indossa un mantello pelliccioso nero, una felpa furry marrone con le orecchie da orso e di pile, un paio di calzoni imbottiti di pelliccia e degli stivali. Ha anche un marsupio da cintura ed uno zaino a tracolla. Ah, ha anche due alette nere scheletriche che gli spuntano dalla schiena e che per ora sono sotterrate dal mantello.. -
.ShalysanneDjinn
Nonostante fossero passate ore e ore dal momento della partenza, ancora mi veniva da domandarmi perché diamine avessi accettato di partecipare a questa ricerca. Il Nord non era il mio posto preferito, non trovai nulla che mi piacesse dal momento in cui ci misi piede e il freddo non era il mio elemento, assolutamente. Come il peggiore dei felini indolenti avrei dovuto passare il tempo nel rifugio insieme agli altri della Seele, fossilizzata o quasi davanti alle fiamme danzanti o avvinghiata addosso a Lazarus quando si guardava qualcosa al suo computer. Invece no, mi venne voglia di essere utile e reattiva.
La prossima volta sarei andata a sbattere la testa contro i ghiaccioli.
Meglio saltare la parte delle occhiatacce e dello scazzo vagante che caratterizzarono il mio comportamento durante gli spostamenti, così da passare subito alla situazione attuale e molto più interessante: trovammo un vecchio, questo si unì a me e Akuma e tutti e tre ci fermammo per la notte in un Coso. Villaggio era già una gran definizione per questi ammassi di ghiaccio.
Poteva arrivare il mattino senza intoppi? Nah, troppo facile.
Qualcuno mi strappò alle braccia del sonno con qualche spintone, riportandomi alla fredda e crudele realtà. Scruto gli altri due parlare con.. il nulla? A loro due si era gelato il cervello? Ah, no. Non eravamo solo e non mi riferivo alla moltitudine di presenze percepite al di là del muro dell'igloo. Una presenza ignota era apparsa ad avvisarci del pericolo incombente.
Li lasciai parlare, mentre io ascoltai l'istinto e mi misi a perlustrare la casetta.
Eravamo circondati e serviva una via da cui scappare, possibilmente diversa dal buco nel soffitto e magari meno in vista. Forse era chiedere troppo un colpo di fortuna tale - a stento credevo a quel che stavo pensando, davvero - da scovare un passaggio nascosto o botole in questo buco di ghiaccio e neve. E no, non mi limitai a perlustrare l'ambiente con lo sguardo, piuttosto mi spostai nello spazio a tastare pure con mano guantata i pertugi, spessori o avvallamenti sospetti. Quasi mi sembrava di arrampicarmi sugli specchi, solo che qui non c'era un confronto verbale da cui uscire al meglio, bensì una situazione di merda.
« Qualche dettaglio in più su questi tizi? Del tipo quanto siano effettivamente pericolosi. O se dobbiamo aspettarci qualcosa di peggio che bastoni e forconi, nel caso dovessimo farci largo con la forza. TuEssereInvisibile hai detto che praticano rituali magici, quindi non mi sorprenderei se sapessero usarla. »
Domandai a voce meno concitata degli altri due, continuando la ricerca.
E la mia non era vera e propria calma, al massimo incazzatura silenziosa.» Status.
Energia: 100%
× Un desiderio al giusto prezzo.
|Passiva di caratterizzazione gdr - Esaudire desideri|
× Tra il visibile e l'invisibile.
|Effetto: Invisibilità [✗], Immortalità, Auspex e Anti-auspex spirituale|
× Volontà d'acciaio.
|Effetto: Protezione dalle malie|. ♦ Code © Alyah ♦ .
Vietata la copia, anche parziale. -
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Etlerth
Post Scrittum. -
.ShalysanneDjinn
Era ufficiale: le uniche uscite praticabili erano l'ingresso e il foro al soffitto.
E tra non molto un nuovo e poco grazioso nuovo varco aperto dai tizi là fuori nella parete di ghiaccio, utilizzando delle torce. Poi ne sarebbero seguiti altri, però non nella piccola costruzione e nei nostri corpi con le armi della folla inferocita.
« Ma che fortuna! »
Commentai in merito al primo rituale tra i tanti finito male.
Neanche la presti troppo male, piuttosto trovavo snervante dover seguire le parole di qualcuno che non ero in grado di vedere in faccia. Quella vocetta sembrava quasi di un giovanissimo.
Non che fosse una questione importantissima, infatti non mi ci soffermai molto.
Le scelte proposte dalla voce erano due: fuggire o interrompere per poco la maledizione.
Sì, ma come? Qui attorno sentivo solamente le anime dei soggiogati in avvicinamente e nulla più. Scambiai una rapida occhiata nervosa alla parete resa rossa dalla fiamma avvicinata dall'altra parte e Akuma. Basandomi sempre sulla percezione degli spiriti, sembrava che l'essere invisibile si fosse avvicinato al ragazzo.. di molto, anche. Che lo stesse toccando?
Parlava di concentrazione e possibilità di vederli.
Magari gli aveva infuso qualche potere.
Una percezione allargata? Sarebbe stata molto utile, solo... darla proprio ad Akuma?
Mi venne da chiedermi quanto fosse ampia questa nuova visione e mi preoccupai.
« Akuma, concentrati su quello che dobbiamo fare. »
Sembrava stessi ripetendo l'esortazione della voce, no? E invece le mie parole nascevano da un altro scopo, conoscendo dettagli in più sul ragazzo rispetto agli altri due presenti nell'igloo.
« Non cercare Lazarus! »
Eccolo lì il problema. C'era da accertarsi che il ragazzo non bruciasse la nostra possibilità di fuga per ascoltare quella fottuta influenza data dalla Tenebra. Non era il momento e si poteva capire dal mio tono fermo e serio che non stavo parlando per il gusto di canzonarlo.
« Dobbiamo usciamo interi da qui. Non ha alcun senso sprecare tempo a verificare come se la passa, se poi non avrai fiato in corpo per poterci parlare quando lo rivedi. O per meglio dire un corpo funzionante e vivo per stargli difronte e toccarlo. »
Sperai fosse sufficiente affinché non si distraesse, senza dover ricorrere a misure più forti.» Status.
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Ah, perfetto! Lo spirito buon samaritano. Odio i vecchi, ma odio soprattutto quelli disposti a sacrificarsi senza chiedere nulla in cambio (ma io non lo farei per il Fratellone?). Mi sanno di sospetto. Qui nessuno da una mano ad anima viva se non per un tornaconto personale, è semplice. Perciò cosa vuole da noi?
Salvare quella gente, forse? In fondo se uscissimo sarebbe un massacro. Per quanto possano essere controllati dal rituale sono pur sempre umani: carne debole. Sono certo che la Tenebra ne farebbe un sol boccone, ne squarterebbe i corpi e divorerebbe le loro anime. Voglio saperlo. Sento che è qualcosa di importante capire chi sia. Potrei leggergli l’anima senza che se ne accorga? L’ultima volta mi è andata male, ma ora è vicino e non se l’aspetta. Se io…Una stanza sfarzosa. Decorazioni cesellate con cura. Ma che caz-? Mi sento fiacco, debole. La Tenebra si accoccola su se stessa, ritirando i tentacoli. E’ colpa sua? Di quella donna dai capelli azzurri che sorseggia il thè? E’ pericolosa, molto pericolosa. Le palpebre si chiudono. Pace…
Un passo a destra.
Attraverso tutto Endlos. Supero le valle dell’Est per addentrarmi in un deserto che conosco bene. Chi è quel tipo ammantato? Ha una maschera inquietante. Sta parlando con un altro. Sembra importante. Magari, sentendo cosa si stanno dicendo potrei aiutare il Fratellone. Due sempai sono andati a Merovish, no? Mi basta avvicinarmi un poco e…
Un passo a sinistra.
Alto. Oltre le nuvole e le stelle. Una città volante, la sua arena. Cammino al fianco di un cavaliere dall’armatura scintillate e dai capelli azzurri. La sua spada gronda materia nera. Nera? Chi c’è davanti a lui? Il mio cuore esplode. E’ lui, ne sono certo! Scorgo una ciocca bianca. Il suo sguardo.
« FRATELLONE! »
Sento di poterlo toccare allungando la mano. Voglio sentire il tocco della sua pelle, le sue lunghe dita che mi accarezzano i capelli, la sua voce che mi conforta. Voglio lui. E odio la sempai. Un po’ perché anche lei viene coccolata dal Fratellone, ma soprattutto perché in questo momento ha ragione. Sono qui per la Gilda che il Fratellone ha costruito, per una missione. Abbasso lo sguardo, lentamente. E’ uno sforzo mostruoso, come sollevare un macigno. Mi conficco le unghie nella pelle fino a che non penetrano in profondità, macchiandomi la pelle di sangue nero. Sono forte. Devo essere forte. Mi viene da piangere.
E’ in pericolo! Devo salvarlo! Devo solo capire come.
« Akuma, concentrati su quello che dobbiamo fare. »
Una voce petulante che mi distrae. L’immagine si sfoca, devo concentrarmi.
« Zitta! »
« Non cercare Lazarus! »
« E’ qui! Non capisci, è qui! Lo posso vedere! »
« Dobbiamo usciamo interi da qui. Non ha alcun senso sprecare tempo a verificare come se la passa, se poi non avrai fiato in corpo per poterci parlare quando lo rivedi. O per meglio dire un corpo funzionante e vivo per stargli di fronte e toccarlo. »
Aggiustare la vista non è proprio una passeggiata. So che muovendomi posso spaziare su tutto Endlos, ma solo dopo vari tentativi capisco che lo “zoom” è dato da quanto socchiudo le palpebre. Ora posso finalmente guardarmi intorno, scrutare le persone che vogliono ucciderci. Sono tante, intorno a noi e stanno cercando di aprire un varco nell’igloo, ma non sono loro quello che sto cercando. Avanzo, le supero e proseguo oltre.Concentrati! So che li puoi vedere!
Ed in effetti è vero. Spiccano come luci nelle tenebri. Tanti dannati vecchi (ma allora ho ragione ad odiarli?) che stanno dando vita al rituale. « Venti vecchi. » comunico. La voce non mi esce salda come dovrebbe. « Sono la causa di tutto. » Ora le coordinate, cosa più difficile. La gente usa la rosa dei venti, ma come cazzo faccio a capire dove sia il Nord? « In questa direzione. » Allungo semplicemente un braccio indicando dove sono. « Una cinquantina di metri più avanti. » Ci sono tanti modi per risolvere la situazione a seconda della propria moralità. « Stanno facendo un rituale. L’unico modo per fermarli è ucciderli. » Non è necessariamente vero, ma è bello non averne una. « Colpiteli. » ordino. Non ho alcun ripensamento, nessuno scrupolo. Sono solo un ostacolo prima di riabbracciare il Fratellone.SPOILER (clicca per visualizzare)Mana: 100%
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A_Kuma è un ragazzo giapponese (quindi occhi a mandorla) di 16 anni con capelli neri (una ciocca decolorata bianca) e fisico da nerd (lanciatore professionista di coriandoli). Indossa un mantello pelliccioso nero, una felpa furry marrone con le orecchie da orso e di pile, un paio di calzoni imbottiti di pelliccia e degli stivali. Ha anche un marsupio da cintura ed uno zaino a tracolla. Ah, ha anche due alette nere scheletriche che gli spuntano dalla schiena e che per ora sono sotterrate dal mantello.. -
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chapter IIPresidio del Nord
Ethlerth, sera
in un igloo Inut
temperatura: 4°C
terzo giorno dopo
la luna di Tholomnes
Io non so di che materiale sia fatto, ma so soltanto che cambia colore a seconda del periodo. Della pietra, che ricordo essere fredda e porosa al tatto, non posso sapere niente.
Segreto, dogma, chiamatelo come vi pare.
« In questa direzione. Una cinquantina di metri più avanti. » questo lo dice il ragazzino insieme ad altre cose, più o meno irrilevanti.
La cosa importante è che, saputo ciò, potrei arrivare a colpirli, se richiamo quei cosi. Aberrazioni. Quei tipi che ti fanno passare l'appetito appena li vedi.
Muovendosi velocemente nonostante zoppichino, bramano con gli occhi la propria preda.
Ruttano e strillano e ringhiano in continuazione.
Con i loro corpi più o meno eterei, con le bende di lino che gli svolazzano dalla testa e da altre parti del corpo lasciando intravedere un culo in via di decomposizione, ebbene, quando sono a distanza debita, si gettano con un balzo sul nemico.
Poi bum.
Rimane molto poco del bersaglio.
Per alcuni sono anime kamikaze. A me piace chiamarle "flussi dementi".
Allora prendo il mio compasso astrologico, e mi tremano le mani. Sono l'unico a poterci salvare in questo momento.
Il cuore batte talmente veloce che comincio a sentire un leggero dolore al petto, come se all'interno si fosse creata una bolla d'aria che si espande.
Prendo il cilindretto di ottone, vedo lancette, numeri, circonferenze, sento ticchettii più o meno simili a quelli sul ghiaccio dell'igloo, soltanto che sono meno forti.
In che giorno siamo oggi?
Che cazzo di giorno è oggi?
A novanta gradi quella del meridiano sud, poi quella di Teramel sui tre quarti, la lancetta di Kepler la metto a quarantacinque gradi rispetto quella di Tholomnes.
Pronto, prontissimo.
Con le mani che sobbalzano chiudo gli occhi e: «Lascia la rabbia. Lascia il dolore. Dimentica tutto.» poi nient'altro, perlomeno per chi non capisce il tuvano. L'algysh è personale e nessuno lo può sentire in lingua madre.
L'algysh è il canto per antonomasia: che tu debba combattere, evocare, svegliarti la mattina, devi sempre cantarlo.
Mentre arranco con la lingua sentendola sempre più pesante, mentre sbatacchia qui e là nella bocca mentre onde acustiche senza senso si diramano nell'aria, chiudo i palmi delle mani.
E' qui che di solito si erge. Il totem.
Oggi, penso mentre parlo tra me e me, oggi ci troviamo nel periodo della luna di Tholomnes e quindi sarà di colore azzurro. Più precisamente come il cobalto.
Le sfumature che starà prendendo fuori dall'igloo, addobbato dai riflessi dalle centinaia di luci di torce, saranno magnifiche.
Le magie della Dea.
Sento il brontolare della terra e del ghiaccio che si squarcia mentre la roccia si innalza maestosa.
Ed è proprio qui che riapro con veemenza i pugni che avevo precedentemente chiuso e i lamenti delle anime evocate arrivano fino a noi, passando per le aperture che il fuoco sta scavando nel ghiaccio.
Loro sanno dove andare.
Sanno che devono dirigersi verso quei deficienti, correndo come al solito, tutti e otto, per poi esplodere cercando di ucciderne e ferirne il più possibile.
Alcuni la chiamano esplosione, altri detonazione.
Io la chiamo Lamento di Sudo.. -
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Etlerth
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Rimango rapito dal ballo dei vecchi, da quella pietra che si alza dal terreno e dalle esplosioni. E’ come guardare un film avvincente in 3d. Fuochi d’artificio di sangue, budella come stelle filanti e coriandoli di cervello e frammenti d’osso: la morte non è mai stata così bella. Non è che odiassi quegli sciamani, anzi un po’ mi fanno pena. Immagino che nella loro mente quel rituale ed aizzarci la folla contro avesse senso; magari è vero che in realtà siamo noi i cattivi. Poco importa. Ha ragione il Fratellone quando mi ripete che uccidere è facile se si ha il potere. A guardare i cadaveri sembrano grottesche bambole di carne che si possono dilaniare con un dito. Siamo tutti così fragili? Un graffio ed il sangue scivola via finché non siamo vuoti.
« Mmhhh… » mormoro. Scrutare in quel macello mi porta via tempo. Cumuli di neve sbalzati via, arti e sangue dappertutto. Sondo gli spazi uno ad uno, zoomando come posso, fino a che non ne trovo uno. Emette rantoli sommessi nascondendosi sotto il cadavere di un compagno. Poi un secondo, che sembrava più morto che vivo, ed infine un terzo tradito dal sangue che continua a macchiare la neve. « Ce ne sono tre ancora vivi. » spiego. « Uno sotto ad un cadavere, uno sotto la neve ed un terzo che sembra morto. Stessa posizione di prim-argh! » Perdo il contatto visivo ed è un po’ come svegliarsi di colpo per uno spintone. Alla confusione subentra un dolore acuto alla testa. Bastone. Sangue. Rabbia. Mani mi afferrano e tentano di trascinarmi a terra. I loro sguardi sono vacui come quelli di marionette senza fili. Faccio di tutto per rimanere a galla, tirando e strattonando i miei futuri carnefici. Non so quanto possa servire vista la loro condizioni e sono sicuro che se le cose non dovessero migliorare c’è un’unica soluzione. Sarebbero caduti facilmente come quei vecchi una volta che la tenebra li avrebbe attaccati? Attendo, lasciando la domanda senza risposta. Per ora.SPOILER (clicca per visualizzare)Mana: 100%
Status fisico: legnata in testa (danno basso)
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.ShalysanneDjinn
Fortunatamente le mie parole vennero ascoltate e Akuma non si perse altrove.
Le prove furono il successo del ragazzo nell'individuare la causa di quella nottata burrascosa: venti vecchi impegnati a compiere un rituale. Storsi le labbra in un sorriso sbilenco, schioccando la lingua contro il palato in un fugace moto di irritazione. Possibile che proprio non ci riuscissero vecchiacci come quelli a starsene in un angolo, parlare dei tempi andati e aspettare la morte, invece che di mettersi a giocare con forze più grandi di loro?
Stupidi umani e la loro credenza che l'età avanzata fosse sinonimo insindacabile di saggezza.
Sentire le urla e l'esplosione della confusione a seguito della nostra controffensiva, mi aiutarono ad abbassare il livello della bile dopo che questa era salita al ricordo di una vecchia questione personale. Non era questo il momento migliore per rivangarla.
I guai per noi non erano finiti e la gente del posto continuava a cercar sangue e botte.
« Dobbiamo andarcene da qui! »
Un'intimazione ovvia, ma necessaria o in questo ammasso di ghiaccio del cavolo ci saremmo rimasti ancora e non ne avevo l'intenzione. Infatti mi mossi a cercare l'uscita da quel coso, prima che la marmaglia in pieno confusione ci investisse.
Troppo tardi, già li avevamo addosso.
Un paio di mazzate potevo anche prendermele, piuttosto le mie preoccupazioni corsero al vecchio che si era aggiunto a me e Akuma nella ricerca del demone tra le lande ghiacciate. No, non mi colse un improvviso senso di altruismo. Lui era in grado di colpire una seconda volta i ritualisti rimasti, quindi la minima interruzione al suo operato consisteva un rischio di fallimento per noi e una dose maggiore di problemi.
Dovevo... aiutarlo, assolutamente, e farlo uscire dal primo assalto con meno danni possibili.
Intanto uno dei popolani riuscì a prendermi al fianco destro con la pala brandita come arma, strappandomi un lamento strozzato. Portai istintivamente la relativa mano sulla parte, quasi aiutasse ad arrestare la fitta di dolore nel propagarsi verso il cervello.
Indietreggiai leggermente a mettere quel poco di distanza ad avere un minimo di respiro, al tempo stesso prestando attenzione a non allontanarmi eccessivamente dal vecchio. Digrignai i denti e produssi un basso ringhio, rilasciando pure del fumo azzurrognolo nell'espirare.
« Ma starvene buoni a terra, no?! »
Tesi il braccio sinistro come ad indicare la via alla nebbiolina, quando invece il vero lavoro lo faceva la volontà. Con questo avrei eretto una barriera tra il nostro evocatore e un altro popolano che sembrava averlo preso di mira, pronto a prenderlo a bastonate.
Fatto questo... beh, non mi restò che impedire a quella gentaccia di mettermi troppe mani addosso, dimenandomi per liberarmi dalle loro prese. Sperai nella buona riuscita del secondo attacco nel spazzare via gli ultimi ritualisti rimasti, altrimenti era davvero il caso di iniziare a pensare di farsi largo con maggiore decisione e violenza.» Status.
Fisico: Palata al fianco destro (danno basso)
Energia: 95%
Riassunto: cerca di difendere Nemo con una barriera
× Un desiderio al giusto prezzo.
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|Effetto: Invisibilità [✗], Immortalità, Auspex e Anti-auspex spirituale|
× Volontà d'acciaio.
|Effetto: Protezione dalle malie|.: Tecniche usate :.
CITAZIONE» Dietro le leggi della densità.
Sfruttando le proprie capacità mentali, Shalysanne creerà una barriera energetica di forma circolare o rettangolare. Essa sarà composta da fumo azzurrognolo, più o meno denso a seconda dell'energia impiegata per alzare la protezione. Il genere di attacchi che potrà fermare sono fisico emagico.
|Consumo:variabile→ basso|. ♦ Code © Alyah ♦ .
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chapter IIIPresidio del Nord
Ethlerth, sera
in un igloo Inut
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Il ragazzo dice: ne sono rimasti ancora tre.
Il picchiettare sul ghiaccio si intensifica, così come le grida e le imprecazioni degli abitanti.
Il fuoco che continua a penetrare nel ghiaccio, insieme a dei bastoni e mazze che fanno la gran parte del lavoro, continuano ad aprire il varco e lo riesco a vedere: alto il totem si staglia fendendo il ghiaccio, con quelle due enormi ali pennate.
Nel frattempo a decorare il suggestivo paesaggio invernale ci sono centinaia di uomini che combattono tra di loro, come dei pazzi.
Ma perché?
Qualcuno riesce ad entrare nell'igloo e i miei due compagni cominciano a combattere, difendersi, o più precisamente difendermi.
La signorina al mio fianco, particolarmente prosperosa, erige una qualche sorta di barriera per proteggermi.
In fondo comprendo subito il suo intento perché l'avrei fatto anche io, dato che posso, ma ora non è il momento: se ora lo ha fatto lei devo finire quei pochi mentecatti che sono rimasti.
I canali sono tutti pronti, il richiamo sarà breve.
Nessuna necessità di invocazioni particolari.
In fondo, penso, il periodo della Nuova Stella non è nemmeno lontano e non ci dovrei mettere molto tempo.
Ora Sudo non mi serve: se evocassi ancora quei pazzi furiosi, stupidi come sono, attaccherebbero i primi che si troverebbero di fronte, ad esempio la popolazione, e al momento non è quella che dobbiamo finire.
Poi, se quelli fossero davvero gravemente feriti, sarebbero a terra nascosti sotto dei cadaveri o sotto la neve, e si mimetizzerebbero troppo facilmente.
Con la Tempesta li smuoverò, saranno come delle foglie secche quando tira vento.
Le lamiere della mia baracca.
Scaraventati a destra o sinistra o, peggio ancora, sassi e detriti gli scorticheranno la pelle; vorticano talmente veloci da perforargli il cranio.
Forse.
Quando senti a migliaia di anni luce la nube interstellare che colpisce il Pianeta allontanarsi dalla sua atmosfera, sempre che ne abbia una, quando la senti sempre più vicina fino a quando non ti invade pure la mente e le mani grazie ad un teletrasporto galattico, allora quello è il momento di aprire gli occhi.
Se è andato tutto bene vedrai una grande macchia marrone e scura muoversi nella zona dove prima sono esplose quelle bombe.
Se poi ne esci anche incolume perché gli altri te lo hanno parato, allora è pure meglio.. -
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Etlerth
Post Scrittum. -
.ShalysanneDjinn
Ma alla fine era servito a qualcosa far fuori il gruppo di anziani?
Perché sulle prime non sembrò così e la gente del villaggio che ci stava attorno, ancora era impegnata a tirarsi pugni e mazzate di ogni genere a vicenda. Che fosse il caso di ritentare una terza volta? O uno dei vecchiacci era tanto robusto da aver retto pure al secondo attacco?
Ogni dubbio a riguardo venne spazzato via al sentire una voce imporsi su quella confusione, proclamando la fine delle baruffe. Perfino il gruppetto che addosso a noi si bloccò e io con loro, per quanto mi riguardava. Osservai l'uomo avvicinarsi, cercando di capire chi fosse.
Dal comportamento degli altri, doveva trattarsi del capovillaggio.
Un cenno ad indicarci di andargli dietro e scambiai un'occhiata con gli altri due: lo volevamo assecondare? Non che avessimo molte alternative, quindi a meno che qualcuno non avesse obbiettato, mi si poteva leggere chiaramente in faccia la mia disposizione a seguirlo.
« Beh, andiamogli dietro.. e che fine ha fatto la presenza di prima? »
Sussurrai a loro due, corrugando la fronte con aria perplessa.
Comunque, mi incamminai a tenere il passo del boss del posto.
Giusto perché non mi ero ancora dimenticata di come era iniziata la nottata, non mi risparmiai nel lanciarmi occhiate ai fianchi a controllare che qualche abitante del villaggio saltassero in testa nuovi desideri violenti. Magari la mia era paranoia o eccessiva diffidenza, però intanto che c'ero preferii prendermi quella precauzione in più.
Chi avrebbe preso per primo la parola tra noi e il capovillaggio?
Un paio di domande le avevo, esitai lo stesso nel caso il signore davanti a noi si fosse sentito in vena di chiacchiere. Se poi non avesse accennato ad aprir bocca, allora ci avrei pensato io prima che il silenzio diventasse quasi imbarazzante.
« Quel gruppo di anziani era del vostro villaggio? Che vi è preso? »
Domandai dunque all'uomo, curiosa di capire l'origine di quella situazione.» Status.
Fisico: Palata al fianco destro (danno basso)
Energia: 95%
Riassunto: ///
× Un desiderio al giusto prezzo.
|Passiva di caratterizzazione gdr - Esaudire desideri|
× Tra il visibile e l'invisibile.
|Effetto: Invisibilità [✗], Immortalità, Auspex e Anti-auspex spirituale|
× Volontà d'acciaio.
|Effetto: Protezione dalle malie|.: Tecniche usate :.
CITAZIONE///. ♦ Code © Alyah ♦ .
Vietata la copia, anche parziale. -
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La testa pulsa e vuole esplodermi. Sento il calore del sangue colarmi sulla faccia ed il fetore dei merdosi barbari penetrarmi nel naso. Mi hanno colto alla sprovvista, ma penso che mi sottovalutino troppo. Affondo i denti nel braccio di uno intenzionato a strozzarmi e la tenebra si addensa intorno al mio corpo pronta per assumere la forma di dolorose (per loro) lame. Almeno finché tutti riacquistano la ragione. Con riluttanza rilascio la Tenebra che cola a terra in una massa di liquami densi e mi rimetto in piedi ansimando.
Ora la mia attenzione è tutta su quel nano ricoperto di pelli la cui voce ha fatto rinsavire il gruppo. Mi aspetto spiegazioni, ma l’unica cosa che fa è un cenno. Beh, almeno un grazie poteva dircelo. Si stavano tutti ammazzando tra loro prima che salvassimo capra e cavoli. Guardo i miei compagni di avventura uno ad uno, finché la Sempai non ci consiglia di seguirlo. Scrollo le spalle, confuso quanto lei, e mi accodo al trio.
Il villaggio è un merdaio, sangue e corpi. Gente che si è colpita fino a morire in preda ad un raptus magico. La domanda della Sempai è perciò completamente condivisibile e se fosse la trama di un manga ora fioccherebbe la rivelazione in grado di spiazzarci, tipo che i vecchi erano in realtà i buoni. Roba da portare alla dannazione il più puro degli eroi. Peccato che noi siamo i cattivi, quindi chi fossero i vecchi ci interessa ben poco. Altro si fa strada nella mia mente: la preoccupazione riguardo lo spirito con cui devo stringere il patto. Che fosse davvero il bambino? Da come si è dileguato propenderei per il sì, ma tanto vale chiedere. « E il bambino? Credo fosse uno spirito ed a quanto pare, visto come si è dato, aveva una gran fretta. »SPOILER (clicca per visualizzare)Mana: 100%
Status fisico: legnata in testa (danno basso)
Passive: Auspex Spirituale, Percezione attacchi Psion
Equip: PDS (una console con cui evoca i demoni) + vari snack e videogame
Tecniche usate:
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A_Kuma è un ragazzo giapponese (quindi occhi a mandorla) di 16 anni con capelli neri (una ciocca decolorata bianca) e fisico da nerd (lanciatore professionista di coriandoli). Indossa un mantello pelliccioso nero, una felpa furry marrone con le orecchie da orso e di pile, un paio di calzoni imbottiti di pelliccia e degli stivali. Ha anche un marsupio da cintura ed uno zaino a tracolla. Ah, ha anche due alette nere scheletriche che gli spuntano dalla schiena e che per ora sono sotterrate dal mantello..