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OceanusUmi.
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Eyes Wide Shut
chapter IVPresidio del Nord
Ethlerth, sera
in un igloo Inut
temperatura: 4°C
terzo giorno dopo
la luna di Tholomnes
Diciamo che sono esausto, ma ne è valsa la pena: la maggior parte degli indigeni ha ormai smesso di combattere, fatta eccezione per qualche focolaio, dove probabilmente qualcuno vuole porre fine a diatribe decennali come un vero uomo, ovvero con le mani; la storiella degli stregoni ormai è soltanto una scusa.
Il potere della Nuova Stella ha colpito di nuovo uscendone vincitore, e con esso la dignità della dea. Ormai l'igloo si è praticamente sbriciolato sotto i colpi di mazze e armi e torce, ma poco importa.
Il capo villaggio ci chiama soddisfatto: le sue vesti, più ornate rispetto quelle dei suoi concittadini, fanno risplendere gli stretti ricami dorati. Al naso ha una sorta di osso. Sul capo un cappello sontuoso. Alla mani grandi anelli e gemme, al collo infinità di collane con teschi.
La presenza di prima? Non lo so... si è dileguata nel nulla.
Lo seguiamo: egli si siede mentre noi, per ora, gli stiamo davanti – rigorosamente alzati in tono riverenziale – fissandolo.
Poco dopo qualcuno fa delle domande, ed io non posso che accodarmi per capire cosa diamine è successo: “Mi perdoni, signor capo villaggio, ma a quanto pare le sacre leggi dell'ospitalità non sono proprio il vostro forte... per caso avete sentito degli strani spiriti che si aggirano nei dintorni, ultimamente? Bambini... no eh?”.
Forse questi i bambini se li mangiano.. -
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Etlerth
Post Scrittum. -
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C’è qualcosa in Endlos che continua a far sì ce il mio odio verso i vecchi si alimenti ogni giorno che passa. Una forza ancestrale, probabilmente potente quanto (o addirittura) più del Maelstrom. E chi sono io per potermi opporre? Da quando ho ricevuto quella legnata in testa le tempie mi pulsano come a volermi esplodere. Il discorso, lunghissimo e snervante, del capovillaggio è una dolorosa aggiunta che rende ogni secondo insopportabile. Mi sembra di aver trascorso una vita in quell’igloo di pelli puzzolenti e candele affumicanti quando, giusto per coronare il tutto, il tipo si mette a ridere.
Ora l’ammazzo.
Il vantaggio di stare in un posto illuminato a merda è che la penombra cela un po’ tutto, anche la propria espressione omicida. Così posso lasciarmi andare a macabre fantasie mentre il vecchio ci rifila risposte insieme ad una quest. Tanto per cambiare (ormai è una consuetudine) le cose non tornano. Niente spettri grazie ad i riti fantasmagorici di questa tribù di stronzi. Perciò che ho visto? Che entità mi ha concesso i poteri? E’ dannatamente difficile concentrarsi con una cariatide che sputazza caramelle. Lo schifo. A farla breve c’è un santone infilato nella montagna che ha a che fare con qualcosa di oscuro, probabilmente il demone che cerco. Noi ovviamente siamo gli Eroi prescelti per risolvere il tutto. Il che sarebbe pure figo se non fosse che faccio parte di una gilda malvagia. Perché ogni volta che vengo mandato in missione devo finire con il salvare un villaggio? Non ho neanche la forza di chiedere altre informazioni.
A parte le lamentele c’è poco da fare: il demone quasi sicuramente sta lì e mi serve. E’ per questo che ora ci troviamo di fronte al dungeon di ghiaccio #56 carichi di buone intenzioni e sperando di non farci ammazzare come dei nabbi. Sospiro, mi volto a guardare il party e mi stringo nella pelliccia. Freddo fuori la caverna, freddo dentro la caverna. Come ne esci va sempre male. « Andiamo. » annuncio con un pizzico di amarezza. Mi sento tanto legale buono.SPOILER (clicca per visualizzare)Mana: 100%
Status fisico: legnata in testa (danno basso)
Passive: Auspex Spirituale, Percezione attacchi Psion
Equip: PDS (una console con cui evoca i demoni) + vari snack e videogame
Tecniche usate:
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A_Kuma è un ragazzo giapponese (quindi occhi a mandorla) di 16 anni con capelli neri (una ciocca decolorata bianca) e fisico da nerd (lanciatore professionista di coriandoli). Indossa un mantello pelliccioso nero, una felpa furry marrone con le orecchie da orso e di pile, un paio di calzoni imbottiti di pelliccia e degli stivali. Ha anche un marsupio da cintura ed uno zaino a tracolla. Ah, ha anche due alette nere scheletriche che gli spuntano dalla schiena e che per ora sono sotterrate dal mantello.. -
OceanusUmi.
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chapter VPresidio del Nord
Ethlerth, notte
di fronte la grotta del monte
temperatura: 4°C
terzo giorno dopo
la luna di Tholomnes
Sembra essere passata un'eternità da quando abbiamo sconfitto quegli invasati.
Il capo villaggio risponde, con la pancia che forma quasi una perfetta sfera e le ascelle che liberano maleodori. Come quel porco gesticola mentre parla ci arrivano zaffate di sudore ad intermittenza.
In poche parole, da quel che ho capito, il rito che riguardava il sacerdote da mummificare è andato male, e ha cominciato a possedere (?) ma, al tempo stesso, quelli che dovevano domare quello che ha posseduto sono stati posseduti da un'altra entità, che si trova vicino al luogo in cui riposa il posseduto.
Io non vedo l'ora di porre fine a questa questione perché sì, insomma, l'abbiamo capito tutti e tre: dobbiamo prepararci a tirare un sacco di mazzate. Ma proprio un sacco.
Perché non sono rimasto a casa, al posto di accompagnare questi scapicollati per grotte e asperità? Ma poi, come nevica! La barba incanutita è ormai diventata un ghiacciolo, un giogo che sono costretto a portare.
Mi mancano, le mie anime, è troppo tempo che non parlo con una di loro. A lungo andare il dovere si è trasformato in piacere.
Forse, penso, le mie abilità sciamaniche si potrebbero rivelare utili, potrebbero aiutarmi a tornare nella baracca prima e, soprattutto, vivo.--
Un perfetto arco di roccia crea un'austera entrata perl'Infernoil presunto covo dei cattivi.
E noi stiamo per entrarci.. -
.ShalysanneDjinn
Il capo villaggio affermò che non potevano esserci bambini fantasma, perché tra le loro tradizioni funebri c'era un rituale apposta per spedire le anime in paradiso. Eppure quella presenza era lì, ce ne accorgemmo tutti e ci permise di colpire i vecchiacci.
Sempre parlando di come la loro comunità trattava i morti, collegandosi al possibile problema alla base di questa strana situazione, ci disse che il capo dei saggi-sacerdoti veniva messo a guardia di quel... meccanismo di trapasso? Sì, poteva essere chiamato così. Rimaneva che si trattava di un altro anziano messo dentro al ghiaccio.
Tutte cose interessanti su come loro trattassero i morti e le anime, peccato fossi un filino distratta da altro, mentre l'uomo parlava. Ad esempio tenere sott'occhio le caramelle che tossiva, evitando possibilmente che si appiccicassero alle pellicce. Chi la levava via, poi?
Disgusto altalenante a parte, alla fine si arrivò al punto della situazione: qualcosa era andato storto, durante la surgelazione dell'ultimo Saggio ComeSiChiama e tutti nel villaggio erano a rischio di impazzire, tornare a darci la caccia per riempirci di botte a morte.
Ci toccò accettare di aiutarli, se volevamo andarcene da lì.
Si parlò di mummie nel ghiaccio, dunque ci recammo ad una grotta di quel genere.
Osservai per un lungo momento l'ingresso, facendomi un'idea approssimativa di cosa potesse aspettarci lì dentro, a parte il freddo maledetto che già pativamo da ore.
Sospirai mesta e mi si condensò il respiro in una nuvoletta, sparendo in pochi istanti.
Prima ci liberavamo dello spirito di mummia impazzito o soggiogato da chissà che, prima potevamo tornare a cercare il demone per Akuma. E soprattutto, questo era il pensiero che mi dava un poco di forza, al più presto saremmo tornati a godere del calore di un bel fuoco, invece che stringersi nelle pellicce.
In ogni caso, cacciando le lamentele personali da parte, avanzai guardinga per entrare nella grotta insieme agli altri due.» Status.
Fisico: Palata al fianco destro (danno basso)
Energia: 97%
Riassunto: Recupero della metà di Mana consumato
× Un desiderio al giusto prezzo.
|Passiva di caratterizzazione gdr - Esaudire desideri|
× Tra il visibile e l'invisibile.
|Effetto: Invisibilità [✗], Immortalità, Auspex e Anti-auspex spirituale|
× Volontà d'acciaio.
|Effetto: Protezione dalle malie|.: Tecniche usate :.
CITAZIONE///. ♦ Code © Alyah ♦ .
Vietata la copia, anche parziale. -
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Etlerth
Post Scrittum. -
OceanusUmi.
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chapter VPresidio del Nord
Ethlerth, sera
in una grotta sconosciuta
temperatura: 7°C
terzo giorno dopo
la luna di Tholomnes
La domanda da porsi è: quante sadiche torture si merita quel capo villaggio che ci ha mandato al patibolo, consapevole di tutto ciò?
Siamo atterrati su un covone di neve, dopo aver percorso non so quanti metri col culo sul ghiaccio, con le chiappe che correvano su quelle rampe e quelle discese e curve a gomito.
Sarà l'ambiente chiuso, ma sembra fare meno freddo; l'aria che sbuffiamo genera volute di vapore bianco nell'aria, mentre osserviamo sbigottiti lo spettacolo-orrore che ci troviamo di fronte: una grandissima distesa di ghiaccio -più precisamente un lago ghiacciato- adornata da stalattiti e stalagmiti, da spuntoni e da trappole mortali, da lastre talmente fragili che lambirle con una fiamma basterebbe a farle sgretolare.
Su un lato del lago si erge una montagna rocciosa: un ponte derelitto lo collega alla “terraferma” (o sarebbe meglio dire ghiacciofermo?) e, sebbene sembri il covo di qualche bestiaccia brutta, il portale è solido, alto, certamente costruito da uomini.
Cosa fare ora, prima di organizzarci tutti insieme e decidere come comportarci?
Prendo il tamburo che porto legato sulla mia schiena e il battitore, saldamente legato alla mia cinta.
Qualche parola di inizializzazione, tipo che richiamo il potere delle stelle e della dea a me cercando supporto fisico e morale.
Aiutatemi per favore.
Solo solo un umile servo.
Un umilissimo servo.
Ovviamente recitato nella mia lingua, incomprensibile agli altri.
Accarezzo la runa sulla pelle del tamburo e poi dong. Dong. Dong. Un'altra decina di volte, però in modo ritmato, per favore, altrimenti non funziona.
Altrimenti, il nostro obiettivo, ovvero quello di purificare la zona da spiriti malvagi, non è raggiunto affatto.
Mi rimane da fare un'ultima cosa.
Frugo nelle innumerevoli tasche sparpagliate qui e lì dentro e fuori la veste, batto con le mani su di esse per sentire se c'è quello che cerco io, e poi lo trovo.
Lo prendo; pesco.
Il bagatto, al contrario.
"Le carte hanno parlato: non lasciatevi ingannare dalle apparenze.". -
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C’è qualcosa di profondamente ingiusto in quello che mi sta succedendo, me lo sento. Fin dall’inizio la scalogna ci ha messo lo zampino e ne sono stato travolto, senza possibilità di riequilibrare la sorte. Prima il girovagare senza meta, poi l’attacco al villaggio ed il capo al limite del disgustoso. Ora precipitare nel vuoto senza alcuna ragione apparente. Mentre capitombolo, sprofondando infine nella neve, non posso che domandarmi come mai non ci abbia avvertito minimamente di ciò. Non stiamo salvando il suo popolo? Perché ho la sensazione che non ce la stia raccontando giusta? Paranoia over nine thousand.
Per ora, però, meglio concentrarsi su ciò che si ha davanti, ovvero il dungeon #37 (che però mi ricorda vagamente un livello di Sonic). Rampe, scivoli e falsi passaggi creati da un mago pazzoide o un architetto strafatto che probabilmente hanno prosciugato le scarse riserve monetarie del villaggio. Manca solo il vulcano artificiale ed il labirinto di siepi da affiancare al mausoleo e mi ricorderebbe una certa persona. Mentre il vecchio opta per un approccio diretto, scivolando e cercando di spaccarsi l’osso del collo io sono per qualcosa di più cauto. Concentro il mana e lo offro alla Tenebra come snack. In cambio, lei (o lui?) si diffonde nelle alette nere facendole crescere fino ad assomigliare a delle ali vere. Guardo compiaciuto la sempai – ti ricordi di quando ti ho detto che potevano crescere? Le tue tette possono fare lo stesso? – ed inizio a svolazzare in giro seguendo la strada diretta che mi porta alla fine del percorso.
Lì rincontro il vecchio che si è messo ad armeggiare con un bongo ed estrarre carte. Quante possibilità avevamo di beccare la guida squilibrata tra quelle disponibili? Mentre le ali tornano – purtroppo – alla loro dimensione originaria attendo con impazienza che lo spettacolino finisca. Alla fine della fiera il consiglio è inutile, ma quantomeno calzante. Cioè, guardiamoci un attimo. C’è un tizio decrepito che fa il cartomante new age, la pin-up di gilda ed il ragazzino nerd. Però non lasciatevi ingannare dalle apparenze, siamo forti. Oppure no? Quantomeno lo scopriremo presto. Faccio un cenno al gruppo: il mausoleo ci aspetta.SPOILER (clicca per visualizzare)Mana: 99% (-1%)
Status fisico: legnata in testa (danno basso)
Passive: Auspex Spirituale, Percezione attacchi Psion
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► Freaking high! | Consumo Basso {Volo}
Quando mi sono risvegliato su Endlos mi sono accorto di avere un paio di alette nere e scheletriche sulla schiena. Così la prima cosa che ho tentato di fare è stato saltare in alto e provare a volare. Epic Fail. Culo a terra e tanto dolore. Così mi sono rassegnato al fatto che non fossero altro che un dettaglio della skin, probabilmente su esplicita richiesta di qualche ragazzina o magari il risultato di qualche evento limitato. Peccato però: avrei preferito qualcosa di più tamarro tipo delle ali di fuoco. Tutto questo finché, spulciando tra le skill listate sulla PDS, ho trovato un’utilità pure per quei moncherini. Usando un consumo basso e ricoprendo le ali con il sempreverde “elemento oscurità” ecco che ne posso creare una copia più grande e dotata di membrana alare. Sfrecciare in aria e planare tipo Superman non sono più un problema, peccato però non averlo ottenuto prima. Addio lunghe camminate da casa a scuola! Benvenuti risparmi dovuti al non dover prendere più i mezzi pubblici! Giusto in tempo per la nuova visual novel che ho visto al negozio. E poi vogliamo mettere vendicarsi finalmente dei piccioni? Però se sono in duello non posso giocare sporco e devo rimanere entro i 5 metri di altezza. Amarezza.
A_Kuma è un ragazzo giapponese (quindi occhi a mandorla) di 16 anni con capelli neri (una ciocca decolorata bianca) e fisico da nerd (lanciatore professionista di coriandoli). Indossa un mantello pelliccioso nero, una felpa furry marrone con le orecchie da orso e di pile, un paio di calzoni imbottiti di pelliccia e degli stivali. Ha anche un marsupio da cintura ed uno zaino a tracolla. Ah, ha anche due alette nere scheletriche che gli spuntano dalla schiena e che per ora sono sotterrate dal mantello.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Cambio di narrazione.
La prima persona non riesco più a mantenerla D:ShalysanneDjinn
Cosa si stava dicendo? Entrare nella grotta con attenzione.
Certo, moltissima, tanto che finirono presto a cadere in un trappolone e col fondoschiena nella neve, come se non ci fosse già abbastanza freddo. Poteva però andare peggio: meglio il mucchietto soffice e gelido, invece di qualcos'altro di ben più letale.
Trattenne un paio di imprecazioni tra i denti, scegliendo di risparmiare fiato, e rimise in piedi con cautela, onde evitare di cadere a terra una seconda volta per via del ghiaccio.
Ora che guardava meglio, era ovunque e creava un curioso gioco di percorsi vicino al vuoto.
Si fissò bene a mente la cosa, onde evitare di finire più giù di così e non rialzarsi più.
Prima di mettersi in moto, ricambiò lo sguardo compiaciuto di Akio... beh, senza mostrarsi nè colpita nè tantomeno invidiosa della comodità. Sotto sotto provò una puntina di contentezza per lui: quelle alette striminzite servivano davvero a qualcosa, invece che fare scena o sembrare una coppia di parassiti sulla schiena. Infatti lei propose di tagliarle.
Comunque, spentosi quel fulmineo barlume di... qualcosa, la Djinn valutò come diamine spostarsi in quel labirinto di ghiaccio. Insieme a quella che era la loro guida, avanzò un passo dopo l'altro e non a caso, in modo da sincerarsi di dove i suoi pedi andassero a posarsi. Nessuno assicurava loro se fosse omogeneo e privo di punti deboli, specialmente nel riguardo dei ponti sospesi nel nulla a collegare due parti di uno strapiombo.
Diffidente come sempre e in questa situazione poteva averne ogni ragione.
In un paio di momenti trovò pure delle conferme, quando arrischiò di passare troppo vicino ad un bordo e questo irrimediabilmente cedette, crepandosi e finendo in pezzetti diretti nel vuoto.
Arrivata alla fine del percorso e ricongiuntasi con Akio, rimase pochi istanti ad osservare cosa si presentava davanti a loro. Aveva tutta l'aria di essere un mausoleo, ipotizzò si trattasse del posto dove avrebbero trovato la mummia. O almeno c'era da sperarlo, altrimenti avevano sbagliato decisamente strada. Ma nulla succedeva per caso, no? O quasi.
Senza altri preamboli inutili, avanzò verso il varco al fianco di Akio, il vecchio, il quale parlava di brutti presagi, e sempre con le orecchie tese, l'attenzione alta.
O almeno ci provava a non farsi prendere troppo alla sprovvista.» Status.
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Etlerth
Post Scrittum
Edited by flama - 5/3/2016, 01:27. -
.ShalysanneDjinn
L'entrata al mausoleo era là, non troppo distante.
Peccato dovessero aspettare ancora un po' prima di potervi entrare, grazie ad un ammasso di neve semovente. Shalysanne non ebbe la minima idea di che genere di mostro si trattasse, neanche si sforzò di ricordare, a dire il vero, e si limitò ad etichettarlo come "Botolo Molesto". Il nome dopotutto riassumeva le caratteristiche della creatura: corpulento e chiassoso.
Pure troppo chiassoso, dato che chiuse l'ingresso al mausoleo con del ghiaccio crollato.
Avrebbe sospirato lungamente, come a voler cercare un poco di calma interiore e non lasciarsi più sorprendere dalla ruota degli eventi della giornata, invece non fece in tempo. Il Botolo Molesto li accolse con una bella bufera di neve, la quale non esitò di morderla oltre lo strato delle pellicce e far sentire la sua gelida carezza. Strinse i denti, trattenendo una maledizione.
« Provo a distrarlo e vediamo di levarcelo di torno. »
Disse agli altri due, parlando a voce sufficientemente alta da poter farsi sentire al di sopra della confusione creata dal vento e le urla del mostro. Perché ci prestò attenzione? Non era il tipo da sbraitare ordini a destra e a manca, senza un vero motivo o autorità.
Comunque, sbirciò oltre la protezione fornita dal proprio braccio per sincerarsi quanto effettivamente fosse distante da lei il caro Botolo Molesto, onde evitare che i suoi sforzi andassero miseramente a vuoto. In caso negativo si sarebbe avvicinata per averlo qualche metro lontano da sè stessa. A quel punto avrebbe fatto appello alle proprie capacità manipolatrici, concentrandosi e raccogliendo le forze necessarie.
Del fumo azzurrino avrebbe lasciato le labbra ora tinte d'oro della Djinn, volteggiando in direzione della bestia tutta bianca affinché venisse inspirata. Se quel coso urlava, allora dei polmoni e un naso probabilmente li aveva, nonostante non si vedesse la bocca. Logica.
E che nessuno dei presenti non si preoccupasse. Non troppo, almeno. Quello non era fumo qualunque, quindi era teoricamente estraneo dall'essere trasportato via dalle correnti d'aria. In pratica il mana della donna sotto mentite spoglie.
Ma non era questo il punto: cosa avrebbe portato con sè quella nuvoletta?
Ad essa Shalysanne diede il compito di trasportare la propria volontà al bersaglio, permetterle di raggiungerlo e sperare di convincerlo a eseguire qualcosa a sua scelta.
"Non ti difendere. Non reagire!", ecco quale era il suo comando, così da poter permettere ai compagni, e se stessa più avanti, di poterlo attaccare con relativa semplicità.
Terminato con la prima mossa, lasciò spazio ad Akio e al vecchio di dare il loro contributo.
Però la Djinn non aveva ancora terminato, al contrario, si fece da parte in quegli istanti proprio per cercare di orchestrare un'offensiva dal ritmo il più possibile serrato, dove lei si limitò ad aprire le danze. Peccato non avesse un controllo tanto profondo dei propri poteri, altrimenti non si sarebbe ritrovata a tenere il conto dello scorrere del tempo al secondo.
Di nuovo tornò nello stato di concentrazione necessario a rilasciare sfoderare le proprie abilità, questa volta con la differenza che l'energia richiamata sarebbe stata molta di più. L'intenzione della Djinn era cambiata e non doveva più distrarre, bensì colpire e ferire.
Altro fumo azzurrognolo sarebbe apparso a danzarle attorno, prima di essere raccolto e diviso in sei lunghi spilloni. Mantenne gli occhi azzurri sul Botolo Molesto, provando in particolare a tenere a mente dove i suoi compagni lo colpirono e lì lei avrebbe rincarato la dose di botte.
Ovviamente, controllò di non avere loro due di mezzo col rischio di colpirli al posto del mostro, prima di lasciare andare i suoi aculei di fumo reso solido.
Alla fine le sarebbe rimasto di augurarsi il loro successo o, in caso contrario, prepararsi a prenderle e per precauzione sollevò le braccia, in modo da tentare di difendersi.» Status.
Fisico: Palata al fianco destro (danno basso)
Energia: 62% (-10% malus bufera, -5% attiva bassa, -20% attiva alta)
Riassunto: eventualmente si avvicina, cerca di distrare il mostro con una psionica e lancia una tecnica con danno fisico alla fine
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|Effetto: Protezione dalle malie|.: Tecniche usate :.
CITAZIONE» Consiglio da amica. Circa.
Shalysanne cercherà di suggestionare uno o più bersagli, insinuandosi nella mente per far sorgere un pensiero e farlo sembrare spontaneo, dare un semplice suggerimento o direttamente impartire un ordine. All'utilizzo della tecnica le labbra della Djinn diventeranno dorate e del fumo azzurrino dal profumo inebriante verrà fatto inalare dal/gli obbiettivo/i. Rispettivamente: Basso, max 4 bersagli; Medio, max 6, Alto, max 8 e Critico, max 10.
|Consumo:variabileBasso - Durata: 1 turno|
» Spilloni di fumo.
Sfruttando le proprie capacità mentali, Shalysanne manipolerà il fumo azzurrognolo che caratterizza ogni sua tecnica per renderlo abbastanza denso da avere consistenza fisica. La Djinn gli darà la forma di spilloni lunghi 50 cm e li scaglierà in direzione dell'obbiettivo. A seconda dell'energia impiegata, il numero di spilli sarà ripettivamente: Basso, due; Medio, quattro; Alto, sei; Critico, otto.
|Consumo:variabileAlto - Attacco fisico|. ♦ Code © Alyah ♦ .
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Passo dopo passo un po’ mi ‘sto cagando sotto. Sarà il mio abbonamento con la sfiga, ma più tempo trascorro su Endlos più divento paranoico. A parte la sgradevole caduta non è successo nulla di notevole da quando siamo arrivati. Possibile? Mi sembra che la situazione ci fosse stata descritta in modo più preoccupante che non un “fatti un giro”. Perché allora mandare noi? Ci avrebbe potuto almeno accompagnare fino al Mausoleo se non ci fossero pericoli di sorta. Scambio un’occhiata preoccupata con la senpai. Occhiata che poi si trasforma nell’ormai assiduo “sguardo del te l’avevo detto” quando si presenta il primo problema.
Ok, ragioniamo. L’unico passaggio per il mausoleo è bloccato da un costone di roccia stile videogame. Il che non è effettivamente una rogna troppo grossa: basterebbe teletrasportarsi oltre. Più fastidioso è un coso, mostro degno di un illustratore pigro, che ruggisce a caso. In questi casi meglio “bullizzare” il tipo prima che possa decidere di impegnarsi di più. Specie se sembra la causa di questa fastidiosa tempesta di neve che mi sta lentamente congelando.
Per mia fortuna il buon senso impera ed è la stessa senpai la prima a farsi sentire. Alle sue parole annuisco (nel modo più vistoso possibile), evitando così di sbattere i denti nel tentativo di formulare una risposta. Proteggendomi alla meno peggio con le mani davanti al volto attendo che il fumo azzurrino raggiunga ila palla-mostro e provo a dare il mio contributo. Denso catrame nerastro prende vita sopra di me (che schifo, mi sta colando addosso) e lo manipolo in un insieme intricato di tentacoli. Ad un mio cenno ecco che sarebbero calati dall’alto verso il basso pronto a schiacciare la scocciatura a terra. Forse con un po’ di culo si sarebbe persino rotto il ghiaccio sotto i suoi piedi facendogli fare un bel bagno sotto zero. Ma cerchiamo di non chiedere troppo alla dea bendata.SPOILER (clicca per visualizzare)Mana: 99% -10% (freddo) -10% (attacco)= 79%
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Potevo avere qualche controllo elementale decente? La capacità di piegare le fiamme al mio volere, oppure l’aria che come potere è decisamente lamer e ci si può inventare qualsiasi cosa. Già mi immagino il guerriero pompatissimo in armatura che mi carica ed io che tolgo l’ossigeno intorno alla sua testa. E invece no, figurati. Il Necromante è il parente sfigato del mago, quello che quando distribuivano i poteri era al bagno colto da un attacco di diarrea fulminante. Così mi ritrovo ad usare quello che la PDS chiama come “elemento oscurità”: una massa nera e densa come liquami con striature rosso fuoco. Spendendo un consumo variabile posso concretizzarla come un'ondata di oscurità che scatta in avanti pronta a frantumare, tagliare e trafiggere chi mi sta troppo vicino. Far male fa male, ma niente più che delle comuni lame o una violenta botta siano in grado di ottenere. Nel libretto d’istruzione c’è anche scritto che può essere usata per difendersi da attacchi, esclusivamente energetici però, che se no erano troppo forti. Sia mai. Spendendo un consumo variabile anziché scattare in avanti si avvinghiano intorno al mio busto formando una solida cortina contro le offensive nemiche. Il che fa anche un po’ schifo; cioè immaginatevi di venire ricoperti da una roba tipo catrame fino a creare un bozzolo. Meno male che non sono claustrofobico! Quantomeno lo scudo è in grado di proteggere tutto il mio corpo per 360° evitando di prendere le classiche inculate da "danno furtivo" alle spalle.
A_Kuma è un ragazzo giapponese (quindi occhi a mandorla) di 16 anni con capelli neri (una ciocca decolorata bianca) e fisico da nerd (lanciatore professionista di coriandoli). Indossa un mantello pelliccioso nero, una felpa furry marrone con le orecchie da orso e di pile, un paio di calzoni imbottiti di pelliccia e degli stivali. Ha anche un marsupio da cintura ed uno zaino a tracolla. Ah, ha anche due alette nere scheletriche che gli spuntano dalla schiena e che per ora sono sotterrate dal mantello.. -
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chapter VIPresidio del Nord
Ethlerth, sera
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temperatura: 7°C
terzo giorno dopo
la luna di Tholomnes
Una gigantesca palla di pelo ci cade dietro le spalle.
Il suono che emette è qualcosa di mai sentito prima, come mai viste prima sono le sue sembianze: un sinolo di pelo e grasso, di rabbia e stupidità perché sì, almeno a me, non sembra che abbia un quoziente intellettivo così elevato.
Quel coso – che altrimenti non saprei definire – ci guarda sbuffando getti di vapore dalle grandi narici mentre, a un suo comando, una bufera di neve si leva e ci rende tutto più difficile.
Insomma, quel “non fidatevi delle apparenze” alla fine non si è rivelato poi così utile.
A me pare così palese che ci voglia ammazzare tutti.
Come se non bastasse poi, chiude l'entrata di quel dannato postaccio in cui dobbiamo andare.
Alla fine, penso, le carte le posso mettere da parte, almeno per un po'.
L'algoritmo è sempre quello: prendi il tamburo, picchia, recita qualche incomprensibile verso sacro in tuvano, evoca il totem, richiama il potere della dea e canalizzalo in questo piano grazie all'evocazione; se quello non è ancora morto, torna all'inizio. Se giace stecchito a terra fai una preghierina per il suo spirito e prosegui la tua missione. Completala. Torna nella tua baracca al calduccio. Fin della storia.
Questa volta il potere della dea che ho scelto di utilizzare è quello del soffio della Dea: con tutta questa neve, quel il vento così forte gli catapulterà in faccia talmente tanta roba che ne rimarrà sotterrato.
E noi ovviamente lo martorieremo con più calma."
Edited by OceanusUmi - 22/3/2016, 22:59. -
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Etlerth
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Beffati. Se dall’inizio sono convinto che la vicenda puzzi, questo è il pesce marcio messo sopra la catasta di putridume. Eppure per ogni cumulo di spazzatura c’è qualcuno che la scarica di notte sul marciapiede. O almeno, che io sappia, nessun coniglio batuffoloso si trasforma in un mostro per il solo gusto di farlo. Ci dev’essere qualcosa che l’ha reso un mostro e quel qualcosa si sta facendo beffe di noi in questo momento.
Che sia il bambino spiritico? O l’anziano capovillaggio un po’ scemo? O un terzo incomodo? Vorrei alzare il dito medio ma non ho idea verso dove rivolgerlo. Così mi limito a sbuffare ed accettare l’evolversi delle cose. Non ci posso fare nulla e sono vivo, il che è già un passo avanti rispetto alle mie altre scampagnate mortali.
Se non altro il bianconiglio ci ha scambiato per Alice (e qui immaginiamoci il vecchio col vestitino e le calzette aderenti mentre corre al fianco della sempai versione porno-Alice) e ci mostra la via per il paese delle meraviglie. Giù a carponi ed olio di gomito lungo il tunnel; se non altro lo spettacolo che mi aspetta alla fine della traversata vale lo sbattimento (quasi, visto che sono un tipo veniale e non ho ancora la mia summon).
La riscrittura dà e la riscrittura prende. In questo caso ha sputato fuori una città immensa, degna di un videogame fantasy con tutte quelle torri e camminamenti sospesi nel vuoto. Mi rialzo, mettendomi le mani nei capelli e spalancando la bocca. Finora devo ammettere che è la cosa più fantasy che abbia mai visto su Endlos. Per sicurezza passo le dita sui muri, quasi sicuro che si tratti di una sporca illusione. Invece la pietra è reale, o almeno lo sembra. Il che non è necessariamente un bene, specie se si deve cercare in qualcosa di così immenso. Ed è già il primo bivio: chiesa o castello? Squadro i due edifici ed onestamente l’uno vale l’altro. « Chiesa? » domando alla sempai. « Il vecchio aveva parlato di un morto. Magari centra qualcosa. » Un misero collegamento, talmente ridicolo che non ci scommetterei uno yen. Ad ogni modo la scampagnata è stata fatta per me, ma il capo resta la sempai. A lei l’onere – e la rogna – della decisione finale.SPOILER (clicca per visualizzare)Mana: 79%
Status fisico: legnata in testa (danno basso)
Passive: Auspex Spirituale, Percezione attacchi Psion
Equip: PDS (una console con cui evoca i demoni) + vari snack e videogame
Tecniche usate:
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A_Kuma è un ragazzo giapponese (quindi occhi a mandorla) di 16 anni con capelli neri (una ciocca decolorata bianca) e fisico da nerd (lanciatore professionista di coriandoli). Indossa un mantello pelliccioso nero, una felpa furry marrone con le orecchie da orso e di pile, un paio di calzoni imbottiti di pelliccia e degli stivali. Ha anche un marsupio da cintura ed uno zaino a tracolla. Ah, ha anche due alette nere scheletriche che gli spuntano dalla schiena e che per ora sono sotterrate dal mantello..