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Era un giorno come tanti altri al Grumo.
Una tavola calda dalle sfumature retrò inserita nel contesto avveniristico del Bloodrunner era un punto di ritrovo di un certo fascino. Buona musica, piatti decenti, un ambiente tranquillo in cui fare due chiacchiere. L’insegna del locale non era molto invitante, ma non dimentichiamoci che le sparatorie erano abbastanza rare perfino per gli standard della metropoli! Nonostante i buoni requisiti, il Grumo era ancora ben lontano dall’avere un prestigio sociale, ma in fondo i proprietari non avevano interesse a farsi lodare dalle guide gastronomiche locali.
Il Grumo era il punto d’appoggio di una forza sommersa giunta da terre lontane.
Era la filiale degli Eversori di Merovish.
Sfruttare un’attività di ristorazione come facciata aveva già funzionato anni prima nella Tana. Forniva introiti sicuri e un alibi per il viavai di persone, era un modo discreto per saggiare il substrato sociale e adattarsi agli usi locali. Poi è noto come davanti ad un boccale di birra sia facile sentir sciorinare qualche informazione di troppo: un’indiscrezione su di un boss della mala, o magari una soffiata per un lavoro redditizio.
Quel giorno era stata indetta una riunione straordinaria dagli alti vertici dell’Eversione. Tutti gli agenti in servizio a Bloodrunner erano stati informati da una notifica mentale, impersonale come un post-it virtuale lasciato nell’anticamera del cervello.
Assemblea nell’ufficio di Dimitriy Kozlov alle nove di sera.
Giunti sul posto avreste trovato l’ufficio vuoto.
Tutto pareva in ordine e non c’era nessuno ad aspettarvi.. -
_MajinZ_.
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Un messaggio mentale era una di quelle cose impossibili da ignorare, come quella mosca che continua a ronzarti intorno alla testa o la mancanza di carta igienica nel bagno. Non lo si poteva ignorare neanche di proposito, come nel caso di una telefonata o una lettera: arriva dal nulla, totalmente impersonale e freddo, una lampo improvviso tra i pensieri che ti metteva subito sull'attenti, soprattutto quando giungeva tramite la linea protetta chiamata... Perception. Eh si, se c'era qualcuno che ancora non aveva capito di cosa si stesse parlando, questa era una questione che riguardava gli Eversori di Merovish. Del Blood Runner.
Dimitriy rimase interdetto per qualche istante, perplesso forse. Non aveva riconosciuto quel messaggio, non aveva riscontrato nessuna tonalità familiare, per quanto fosse chiaro che la missiva provenisse dai piani alti dell'Eversione. Però non si trattava di Zimmer, lui non usava cose del genere e preveniva parlargli di persona... oltretutto si erano anche visti da poco, non aveva senso un altro rapporto. Ariste per quanto ne sapeva era troppo impegnato con la Legione, non poteva neanche essere lui il mittente. Restava quindi una sola possibilità e il biondo rabbrividì. Bid'daum stava arrivando? Era strano, ma per nulla improbabile. Ma per quale motivo il Castigo aveva preso una simile decisione? Forse Dimitriy si stava preoccupando troppo, magari non era nemmeno lui il Gerarca in arrivo. Eppure aveva una pessima sensazione.
Il russo era comunque un tipo prudente, quindi si infilò nel suo ufficio e ci rimase per un bel po'. Iniziò a sistemare tutti i rapporti, i fascicoli: nulla doveva essere fuori posto. Ultimamente aveva accantonato i lavori d'ufficio, ma fece di tutto per sistemare ogni cosa prima dell'ora X. I sospiri furono numerosi, i suoi sottoposti infatti non erano così... sottoposti. Se ne rendeva conto e sperava con tutto il cuore che non facessero arrabbiare Bid'daum. O magari era già successo, ecco perché stava arrivando. Non era il momento adatto, diamine. E ormai erano quasi le nove, il tempo per pensare era finito... l'Assemblea stava per iniziare.. -
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Riunione straordinaria
Luogo: Bloodrunner - Strade Comuni
Assemblea nell’ufficio di Dimitriy Kozlov alle nove di sera - era lei che lo stava pensando? Fu qualcosa di così lampante che quando realizzò cosa aveva pensato, o meglio..che pensiero aveva ripetuto, sbandò con Bumblebee. Riprese immediatamente il controllo e schivò la macchina davanti a lei che rallentava presso il semaforo. Frenò e mosse il manubrio per effettuare una manovra a U. Il mezzo si ritrovò tra le due carreggiate.
Deve essere importante - una macchina dal lato opposto si fermò, tirò giù il finestrino pronto a dire qualcosa o a lamentarsi. La giovane non gli diede tempo, nemmeno a farlo apposta, e s'inserì nella carreggiata apposta per andare da dove veniva. Non si sarebbe mai abituata a quel mezzo di comunicazione, mai..nonostante non avesse più problemi alla testa, come la prima volta, comunque era una sensazione stranissima, come se qualcuno le inseriva nella mente qualcosa di indimenticabile e che più si cercava di farlo andare in fondo, più spingeva e riemergeva a mostrarsi per ricordarlo. Accelerò incurante, non c'è bisogno di spiegare quanto le strade del Bloodrunner siano senza segreti per lei, sapeva praticamente a memoria ogni strada, angolo o che fosse. Era anche un'ottima motociclista, non si faceva nessun problema a superare i limiti di velocità e a nascondersi rapidamente da possibili controlli o inseguimenti. Quand'era giovane le era capitato varie volte, specie alla fine delle gare clandestine, quando i poliziotti irrompevano sul più bello o al termine. Quindi tutti dovevano darsi alla fuga, ognuno per sé. Un giorno, di punto in bianco..per motivi personali, abbandonò le gare clandestine e non si fece più vedere per un po', tanto che quelli che si ricordavano di lei pensavano le fosse successo qualcosa di serio, non per forza ipotizzando sulla morte, magari anche una gamba rotta da non permetterle più di gareggiare. Alcuni credevano fosse tornata, quella volta, ma il suo viso era stato modificato apposta attraverso una maschera per evitare ogni riconoscimento.Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo
Arrivò al garage del locale, cui custodiva all'interno la base segreta degli Eversori.
"Hola!" - salutò Umibozu intento a leggere una rivista, o qualcosa del genere. Stava lì seduto all'interno, la guardò e fece cenno per poi tornare a ciò che stava facendo. La bionda si fermò, spense la moto, si tolse il casco, fece smuovere i capelli e lentamente smontò. Agganciò il casco alla moto e, senza proferir parola, varcò la porta. Camminando per il corridoio, tirò fuori il telefono guardando l'ora e maneggiandoci un po', arrivò dritta dritta al salone. Il bar sottostante, quello secondario esclusivo degli Eversori. Ogni volta che veniva al Grumo si fiondava lì, raramente beccava qualcuno con cui parlavo, quindi non ci stava molto tempo..prendeva e se ne andava oppure giocava col telefono in attesa di qualche evento straordinario.
"Che palle" - commentò, il gomito appoggiato al tavolo e la testa sostenuto dallo stesso palmo. Con l'altra mano, sopra al tavolo, teneva il telefono e premeva i tasti quasi a caso nell'intento di terminare un livello di un gioco. Non sopporta aspettare..e questo è risaputo, guardava nervosamente l'orologio appeso alla parete sopra il bancone.
"Ma..! Va bene!" - a causa di ciò non riuscì a vincere, si scompose e tenne ben stretto il telefono con entrambe le mani, ci avrebbe messo più impegno, perché? Perché non sopporta nemmeno perdere.
Forza.. - stava per completare, stava per realizzare un obiettivo inutile per la giornata, quando riemerse dalla memoria il messaggio mentale, distolse lo sguardo dallo schermo e notò che mancava un minuto alle nove. Come se niente fosse ripose il telefono nella tasca, ogni pensiero rivolto al giochino venne interrotto. C'erano questioni più importanti e interessanti. Lentamente si alzò dalla sedia, per poi fiondarsi dritta in ufficio di Dimitriy. Aprì la porta senza bussare, come sempre.
"Dimitriy? Sono qui! Quali sono le novità?" - gli chiese, non si era nemmeno accorta dell'impostazione del messaggio mentale, era palese che non era stato lui a mandarlo, ma la giovane non era così afferrata da notare questi dettagli, nemmeno che il timbro del pensiero fosse totalmente neutro. Eseguì l'ordine e basta, solo per curiosità..e perché era stata convocata.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Mentale: Normale - Come mai questa chiamata?
Stato Fisico: Normale
Energia: 100%. -
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.Xar ♦
La prima cosa che ho imparato al Pentauron è che devo rinnovare il mio guardaroba. Per quanto invisibile a livello spirituale, in un contesto urbano come questo è difficile non fare caso a un ragazzino coi capelli verdini che se ne va in giro a petto nudo e con un teschio sulla spalla, e questa insomma è la storia di come ho comprato la mia prima maglietta. Bianca, a maniche corte. Ha un logo giallo e la scritta "Hard Rock Cafe Ibiza".
Non ho idea di cosa significhi.
Comunque.
Le mie gitarelle al Pentauron si sono rivelate più divertenti di quanto pensassi. All'inizio ero terrorizzato dal fatto di dovermi allontanare dal Sud, ma ora ho quasi imparato ad apprezzare questa... Com'era la parola? "Metropoli"?
Non avevo mai visto nulla del genere. Costruzioni altissime al posto delle baracche sotterranee! Negozi invece delle disordinatissime bancarelle! Persone che non mi vogliono rapire per vendere tutti i miei organi interni! ...Credo. Insomma, almeno sono una percentuale inferiore al tre su quattro.
Sono qui per familiarizzare con l'ambiente. Devo imparare strade, scorciatoie, luoghi. Non conosco benissimo i dettagli, ma sembra che l'Eversione abbia preso di mira questo posto.
Il Bloodrunner.
Arrivarci le prime volte è stato un casino, ma ora riesco a passare dal confine Sud a quello Ovest senza fare il giro dell'oca per le altre punte. C'è un posto lì che funge da filiale, e ci sto andando per l'assemblea nell’ufficio di Dimitriy Kozlov alle nove di sera.
...Uh? Nnnno, non volevo pensare questo. Non l'ho pensato io. O sì..?
Ah! Che stupido. Deve essere stata per forza una notifica mentale della Perception. Non credo che mi ci abituerò mai: è fastidioso pensare cose che si sono infilate in testa senza permesso.
Sento salirmi una vaga agitazione. Sono le sette, a giudicare da quel che dice l'orologio di quel locale.* * *
Ci sono già stato un paio di volte ma continuo a sentirmi il novellino di turno, e il fatto che dimostro sì e no tredici anni non gioca certo a mio favore. Un po' per questo e un po' perché detesto guardare la gente che mangia, aspetto fuori dal locale come un cane randagio.
Nove meno dieci. Meno cinque. Meno uno.
Mi alzo, entro schivo come un'ombra e raggiungo il corridoio, avanti fino all'ufficio di Dimitriy. Busso comunque sulla porta socchiusa prima di mettere il naso dentro la stanza.
« Permess- » ...Così pochi? Davvero? E io che mi stavo preoccupando per una riunione megagalattica, con decine e decine di eversori cattivissimi.« Ah! »
...Ohccavolo. C'è "Raggio di sole"! Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, solo non pensavo sarebbe successo in un'occasione del genere!
Posso ancora fingere di non conoscerla? Sì, farò così, tanto non mi era sembrata particolarmente sveglia.
L'altra non l'ho mai vista. Mugugno un saluto.
A Dimitriy faccio un sorriso perché mi sta super simpatico. E' lui che ci ha convocati o cosa?
♦ Stato fisico: Ottimale
♦ Energia: 100%
♦ Passive:
Ciò che resta di Waza [Anti-invecchiamento + Connessione spirituale con Waza | GdR only]
Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da altre tecniche attive]
Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" (Anti-Auspex) spirituale]
Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]
♦ Attive:
//. -
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Dimitriy Kozlov. Alison Jin Long. Tricia Valeria McMillan. Xar.
Quattro Eversori a rapporto nella filiale del Bloodrunner. Qualcuno era in ansia per la visita imminente, altri avevano ben poche preoccupazioni per la testa, e nessuno di loro era informato sulla natura di quella riunione. Quando scoccarono le nove di sera, l’atmosfera nell’ufficio cambiò in modo drastico. L’aria si fece più pesante. Le luci accusarono alcuni cali di tensione intermittenti. Forse era solo suggestione, ma le pareti sembrarono restringersi su di voi come un polmone ansimante. Brividi freddi. Odore di morte. Pericolo. Stava per concretizzarsi un’aura familiare a tutti i presenti.
Inaspettatamente, del miasma nero si originò da Alison. Filamenti d’essenza spiritica filtravano dalla ragazza senza che lei ne potesse controllare la fuoriuscita. Non c’era da sorprendersi, perché quei frustoli d’energia putrida non appartenevano di certo alla diciottenne; lei non era la fonte, ma semplicemente un tramite. Il mezzo di trasporto inconsapevole di una manifestazione che seguiva i dettami dello Sciamanesino Nero.
La specialità di un Eversore in particolare.
Gli anatemi si compattarono e presero forma. Davanti ai convenuti si ergeva un’armatura spettrale, il cui metallo impuro pareva annullare la luce invece di rifletterla. Un solo occhio di brace ardente forava l’elmo, mentre dal lato opposto si protendeva un corno informe.
Era un’aberrazione. La sua esistenza si opponeva alle leggi della realtà. Per chi era in grado di percepirlo, quella cosa condivideva l’anima del Gerarca Bid’daum, ma al contempo era evidente che non si trattasse di lui. Eppure il subconscio cercava di sovvertire il buonsenso, gridando che tutti loro erano in presenza del Castigo.
Lo spettro squadrò tutti, ma le sue intenzioni restarono insondabili… almeno finché non parlò.
« Buonasera. »
Una voce distorta - ma piuttosto riconoscibile - sferragliò insieme al metallo.
« Io non sono l’individuo che conoscete come “Bid’daum”. Io sono la sua ombra. Sono il simulacro della sua insoddisfazione. »
C’era da chiedersi quali fossero i retroscena che avevano portato un abominio del genere ad infestare silenziosamente Alison per farsi trasportare fino al Bloodrunner… ma forse era meglio non indagare.
« Il mio creatore desidera porre rimedio ai problemi che affliggono questo ramo dell’Eversione. Questo desiderio mi ha dato forma e ha reso possibile questa assemblea. »
Quindi era stato lo spettro a lasciare il messaggio nel canale mentale degli Eversori? Se così fosse, poteva significare che la sua connessione con l’originale era molto più profonda di quanto la sua presentazione potesse far intendere. Probabilmente non si sarebbe avventurato oltre nello spiegare i meccanismi che caratterizzavano la sua esistenza: sia perché sarebbe stato arduo fornire una spiegazione esaustiva a persone digiune dagli studi di sciamanesimo, sia perché si trattava di dettagli irrilevanti per tutti loro.
Il nocciolo del suo discorso riguardava ben altro.
« Il mio ruolo è di rimpolpare l’organico di questa filiale, sceso sotto il numero minimo dopo il ricollocamento di alcuni agenti. Oltre a ciò, con l’autorità del grado di Gerarca assumo il comando operativo di questa sezione fino a nuovo ordine. »
Breve pausa per sondare le reazioni dei presenti.
« Ci sono domande? ». -
_MajinZ_.
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Dimitriy fece un lungo sospiro, ormai mancava davvero poco all'ora X. Accolse tutti con uno sguardo forse più freddo del solito, con un'evidente nota di preoccupazione negli occhi... unita poi a una dimenticanza che proprio non faceva parte del suo repertorio. Purtroppo però con tutto quello stress, alla fine si era dimenticato dell'arrivo di Xar e vederlo varcare la porta lo lasciò abbastanza perplesso, anche se durò solo alcuni istanti. Era lui il rinforzo richiesto, ma proprio non c'era il tempo materiale per fare le presentazioni: lui stava arrivando. Il tutto però avvenne in una modalità insolita, inaspettata per chi conosceva il Gerarca.
Improvvisamente l'aria si fece pesante, pericolosa. Il russo si appoggiò allo schienale della sedia e incrociò le braccia, scandagliando l'area per capire da quale parete sarebbe sbucato fuori il Castigo... ma, contrariamente ad ogni ipotesi, il tramite questa volta era una persona. Stringhe nere iniziarono a fluire dal corpo di Alison, tessendo una figura estranea a quella del Kuthiano ma allo stesso tempo fin troppo simile. Il cavaliere spettrale era un'estensione dell'anima corrotta del Gerarca, un gerarca a quanto pareva insoddisfatto. Dimitriy era una maschera, il suo volto era come bloccato, forse per quello divenne così visibile il movimento impercettibile che fece l'angolo della sua bocca, piegandosi verso il basso.
Vorrei esprimere i miei dubbi, se mi è concesso.
Esordì il biondo assassino, sciogliendo le braccia per posarle sulla scrivania. Rimase seduto al suo posto, tanto dubitava che un'anima avesse bisogno di sedersi.
Questo incarico... mi è stato affidato dal Gerarca Zimmertraugher in persona, non sarebbe più corretto un ulteriore consulto anche con lui, prima di prendere questa decisione?
Stava rischiando, lo sapeva benissimo.
Sto dando il massimo per la conquista del Blood Runner, i rapporti lo confermano. Vorrei avere la possibilità di proseguire con l'invasione... mantenendo il comando.
Il Lampo non voleva perdere tutto quel che aveva creato, giostrato e controllato con le sue stesse mani, solo per una piccola insubordinazione dei suoi sottoposti... il suo lavoro nell'invasione era stato ineccepibile. E poi Zimmer l'aveva scelto personalmente, essere destituito significava deluderlo, tradendo la sua fiducia. No, non voleva che ciò accadesse. Non ancora almeno, era troppo presto.. -
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Troppi
Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo
"Gerarchi?" - domandò perplessa, Violet fu l'ultima ad entrare, con l'opposto garbo, pareva così sicura. Entrarono uno dopo l'altro. Alison già si stava spazientendo, voleva sapere il motivo per cui era stata convocata così all'improvviso, anzi..a dire il vero aveva ricevuto il messaggio con largo anticipo, evidentemente stava per arrivare qualcosa di importante, o meglio dire..qualcuno.
"Allora?" - incrociò le braccia e cominciò a battere la punta del piede destro contro il pavimento ripetutamente. Questi non avevano ancora imparato, forse si aspettavano che la giovane cambiasse atteggiamento e si adeguasse, in realtà lei voleva lo stesso dagli altri. Diciamo che non ci sarebbe stata una soluzione o un punto d'incontro, anche in inferiorità numerica, la sua parola contava al pari della somma di tutti gli altri..come sempre. O vince lei o non vince nessuno. La porta, inaspettatamente, si aprì rivelando una quarta persona. Un ragazzino minuto e basso con dei capelli..verdi. Lui si sorprese a vederla, lei rimase tranquilla, impassibile, ancora per un secondo. Come se si fosse paralizzata e cominciassero a scorrere tutti i ricordi. Nel mentre si era apprestato a salutare gli altri due..in particolare a Dimitriy con un sorriso.
"Eh?" - sbatté le palpebre.
Caccola, qui?! - si era ricordata di tutto, naturalmente..non è così stupida. Nell'immediato associò l'incontro contemporaneo con l'altro e poi la foto che aveva visto. Lui apparteneva agli Eversori, proprio come lei..e per di più non era nemmeno un novellino. Alison era entrata dopo di lui. Che roba.
"Tu!" - esclamò con sguardo severo e irato, avanzò con movenze pericolose e dagli intenti ostili, ben chiari. Gli aveva mosso un tiro e, ancora peggiore, le aveva affibbiato un soprannome. Non che fosse di per sé offensivo o derisorio, però l'ironia con cui veniva detta la faceva imbestialire. Esagerando, naturalmente.
"La notizia riguarda lui?! Cosa ci f-Uh!" - si bloccò all'istante. Tutti la stavano guardando, o meglio..inspiegabilmente cominciò a vedere dei strani filamenti scuri, pareva fumo o qualcosa della stessa consistenza. Ovunque, come se la sua intera figura rilasciasse quel misterioso gas.
Che succede? - avrebbe voluto fare qualche battuta con aria seria, magari sulle puzze..ma si trattenne a causa della confusione che il fenomeno suscitava in lei. Si guardò le mani, le braccia..e le gambe. Lentamente. Fino a quando parve smettere e tutta quell'aria densa si raggruppò dando vita ad una figura dalla voce riconoscibilissima.
Quella voce..! - "Tu.." - dapprima gli occhi si spalancarono mostrando l'intenso stupore, poi tutto si ricompose in una serietà tale che lo indicò con una voce alquanto bassa, come un sussurro, al pari di chi incontra qualcuno da sconfiggere..magari il famoso boss di fine livello del videogioco cui stava giocando prima nel salone. Le dava anche le spalle. Si presentò come l'ombra di Bid'daum, ovvero l'individuo, gerarca, che aveva incontrato sfortunatamente alla Behemoth. Alison provava un serio rancore e desiderio di vendetta, non si aspettava un atteggiamento così autoritario e ostile nei suoi confronti. Si, entrambi gli aggettivi erano un motivo sufficiente per provare un odio incondizionato nei suoi confronti. Insomma..piombò lì e si proclamò nuovo comandante delle forze eversore del Bloodrunner, niente di più dittatoriale. Domande? Solo Dimitriy si permise si formulare una contestazione nel modo più umile possibile. Se doveva scegliere tra lui e Sua Maestà, avrebbe senz'altro scelto il primo, nemmeno l'ombra del dubbio. Con lui era piuttosto libera, i rapporti sembravano più amichevoli che professionali..anche se, sa bene la giovane di mantenere un distacco e che l'impressione da dare è sempre la contraria. D'altronde ancora non ha dimenticato come sono cominciate le cose. Tutto a suo tempo. Il piano prevedeva di far finta di niente, di far credere agli altri di non ricordare o non sapere nulla..un piano del tutto inutile e insensato. Dimitriy sapeva tutto, o quasi, o forse..e se non lo sapeva lo avrebbe scoperto in ogni caso o se ne sarebbe rimasto in disparte, per la sacralità della sua fedeltà nei confronti dei suoi superiori. Violet leggeva i pensieri, già si dice tutto. L'ultimo..non le importa nulla di quel ragazzino.
"Mi hai usata, quindi?" - sempre a bassa voce, una domanda retorica, cui seguì un repentino cambiò d'animo. Gli occhi rossi ne erano la prova, con un rapido movimento attivo l'Ember Celica destra, allungò la sinistra verso la spalla dello spettro con l'intenzione di voltarlo e sferrargli un pugno. Purtroppo si fermò subito al secondo atto. La mano sinistra passo attraverso la spalla.
Cosa?! - in effetti aveva detto di essere un'ombra. Prima Caccola, poi l'ombra di Sua Maestà..considerando il resto nel passato..perché hanno tutti il desiderio di fare un torto ad Alison? Dimitriy, Isaac, Violet, Zygoin..tutti. Ogni singolo membro..per una senza pazienza come lei, è già tanto continuare a rimanere lì. Si trattenne. Stava per esplodere, questo era davvero troppo..si trattenne. Non sapeva nemmeno come, ma si trattenne. Lo sguardo rosso fisso sulla sagoma oscura, tornò ad incrociare le braccia con le labbra ben serrate.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Mentale: Normale - Sto per esplodere, me lo sento..
Stato Fisico: Normale
Energia: 100%. -
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.Xar ♦
Siamo una stanza di gente coloratissima, non c'è dubbio. Giallino, giallo, verdino, viola, nero.
...Nero?« Cos-?! »
L'atmosfera si fa pesantissima di colpo. Tutto rallenta, eppure tutto accade molto in fretta.
Raggio di sole?! Ehi, Raggio di sole sta fumando robe nerastre! Non sembra una cosa normale, a giudicare dalle reazioni degli altri. La viola incita pure a mettersi in guardia, ma io so bene che la miglior guardia è indietreggiare.
Solo ora la riconosco. Quella pressione, quella presenza negativa. La stessa che ho sentito sulla Behemoth, solo deformata in un'ombra a dir poco inquietante.
L'ombra del gerarca Bid'daum.
Ora sì che mi sento terribilmente fuori posto. Non sono molto aggiornato sui recenti movimenti amministrativi dell'Eversione. Sì, mi sono documentato sulla gerarchia e sì, so che Dimitriy è il responsabile di questo ramo, ma... Insomma, ho davvero il diritto di dire la mia su una cosa del genere?
Credo proprio no. Nemmeno le altre parlano. Continuo a tenere sott'occhio Raggio di sole - diamine, non mi viene in mente il suo nome. Non perché mi faccia più paura del "simulacro" tenebroso lì, quanto per il fatto che ha più motivi di lui per volermi dare un pugno.
Mi ritrovo a tifare silenziosamente per Dimitriy. Non ho nulla contro nessuno dei due, ma al biondo sono più affezionato. Vederlo surclassato così non mi piace, non mi sembra giusto.
Tutti i miei sensi sono all'erta, al lavoro per cogliere e registrare ogni singola parola e reazione dei due.
♦ Stato fisico: Ottimale
♦ Energia: 100%
♦ Passive:
Ciò che resta di Waza [Anti-invecchiamento + Connessione spirituale con Waza | GdR only]
Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da altre tecniche attive]
Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" (Anti-Auspex) spirituale]
Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]
♦ Attive:
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Dimitriy accolse l’emissario e le notizie che lo accompagnavano restando seduto dietro la sua scrivania. L’Ombra non fu contrariata, ma nella sua mente artefatta le sovvenne un pensiero: in passato il Russo si sarebbe quanto meno alzato in piedi in occasione dell’arrivo di un superiore. Bid’daum non era particolarmente legato alle formalità - ben diverse dal rispetto, che invece esigeva - e per proprietà transitiva non lo era nemmeno la sua manifestazione.
« Il Gerarca Zimmertraugher è a conoscenza del provvedimento e lo suffraga. Era pure disposto a farsene carico personalmente, se non fosse per le incombenze dell’Esarcato che lo trattengono a Merovish. »
Lo spettro rispose alle osservazioni senza scomporsi.
« Nessuno sta mettendo in discussione i risultati da te ottenuti. Purtroppo però, insieme ai progressi, sono sorte diverse problematiche. »
E a quel punto fu la volta di Alison di mettersi inridicolomostra davanti a tutti. Dopo aver fatto ribollire la collera e aver mosso la classica accusa stereotipata, la pentola di fagioli raggiunse la pressione critica e pensò bene di mollare un pugno al simulacro. Per la precisione tentò di farlo, perché - com’era prevedibile - il rappresentante del Kuthiano non era uno spettro solo nominalmente, ma anche di fatto.
« …e questo è esattamente ciò a cui mi riferisco. »
Non poteva che ammirare il tempismo perfetto dell’uscita di Alison,
talmente puntuale da sembrare concordata.
« Impulsività e mancanza di disciplina, insieme a un generale livello di potenza bellica sotto la soglia necessaria. »
Non era un mistero che i novellini avessero il brutto vizio dell’ingratitudine. La gilda li aveva tirati fuori dai bassifondi, lontano da una vita mediocre, fornendogli praticamente qualsiasi cosa potessero desiderare. Fondi per le ricerche, informazioni confidenziali, ville in cui abitare, sostegno armato per le vendette personali, un rifugio blindato che li avrebbe accolti per qualsiasi evenienza, poteri arcani che normalmente sarebbero stati fuori dalla loro portata, e molto altro ancora. Tutto a completa disposizione. Eppure, non appena si chiedeva in cambio che portassero un minimo di rispetto per la gerarchia, il superiore di turno diventava un infame carceriere che li stava incatenando in una gabbia di matti. Come se i poveretti fossero stati costretti ad arruolarsi nelle loro fila e adesso anelassero alla libertà.
« Dimitriy Kozlov, ti ricordo che non sei destituito dal tuo grado di Bloodletter, né io potrò fare a meno del tuo aiuto per portare avanti le operazioni. Il Triumvirato desidera sanare questo ramo per poterlo infine riconsegnare alla tua gestione. Subentro al comando non perché la sezione non ha dato il massimo, ma perché “il massimo” potrebbe non essere sufficiente per quello che ci attende. »
All’apparenza potevano sembrare delle eleganti frasi fatte, ma celavano delle implicazioni non da poco.
Chissà se le avrebbero colte?
« Secondo voi perché dopo aver ottenuto il comando di un intero esercito e diverse cariche politiche, i Gerarchi non hanno smantellato gli Eversori? La Legione detiene una forza infinitamente più grande di questo ridotto gruppo di agenti, cosa dovrebbe rendervi ancora indispensabili? »
Stavolta l’Ombra si era rivolta ai tre Pit Dog presenti, dando per scontato che un veterano come Kozlov avesse già riflettuto a fondo sull’esistenza degli Eversori dopo la conquista del Sud.. -
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Edited by Zaho's Violet - 10/11/2015, 00:29. -
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Cambi irrilevanti
Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo
Alison non deve niente alla gilda, anzi..è la gilda che deve a lei. Si è unita solo per collaborare con le faccende del Bloodrunner, non le importa niente di quello che succede al Sud o dei veri obiettivi dell'organizzazione. Proprio per i suoi motivi fu costretta ad accettare le condizioni imposte. Però non accettava di venire trattata al pari di un soldato o di una schiava. Lei eseguiva gli ordini, come tutti, per i propri interessi. Nessuno, o forse rari individui, importava realmente della gilda. Isaac, è sempre lui..il primo parigrado cui ebbe modo di parlare, sempre lui gli spiegò dell'eccessivo individualismo tra i membri. Se l'aspettava, non cercava mica una famiglia, non ne ha bisogno. Inoltre non le ci vuole niente a tornare alla vita di tutti i giorni. Trovarsi un lavoro per il giorno e trovare indizi la sera. Non aveva altro a cui pensare. La differenza tra Dimitriy e Bid'daum consiste nel rapporto coi sottoposti. Il primo non incatena le persone, non le obbliga e sfrutta i loro punti di forza a vantaggio. Il secondo voleva assoluto controllo, sia nel corpo che nella mente. Quasi come simbolo di ribellione, Alison non si sarebbe mai fatta corrompere internamente. Ora stavano discutendo e lei non poteva sfogarsi a suo modo, in quanto lo spettro era effettivamente tale. La giovane ascoltava attentamente le risposte dell'Ombra, sempre cose cui non le toccavano, compreso averla preso d'esempio. Non avevano fatto errori, avevano sempre concluso tutto..i motivi elencati erano chiari e precisi, togliendo tutte le parole inutili per nascondere la qualità di ognuno di essi. Tutti sullo stesso livello, non era venuto solo per la forza bellica bassa, ma anche per altro. Non sarebbe stato più semplice mandare più uomini alla sede del Bloodrunner? Certo, magari non potevano far muovere nessuno da Merovish..e l'arrivo di Bid'daum, o meglio del suo simulacro, era solo un modo per avere un controllo migliore. Per se stesso ovviamente. Alison è ignara, come tutti, di ciò che sta per accadere.
Cosa ci attende? - si chiese mantenendo la stessa espressione, un poco più rilassata. Non capiva cosa stava per avvenire, d'altra parte sperava almeno che non ci sarebbero state delle modifiche..più pesanti. Fintanto che c'era l'Ombra non poteva succedere altro di male, giusto? In pratica era venuto solo a "vedere", no? Evidentemente è successo altro ancora, forse ci sono state lamentele, magari è per questo che se sono andati via. Un trasferimento, magari. Poteva immaginare chi era in grado di commettere un tale atto, di certo non Isaac.
Ma che domande sono! - tenne sempre per lei, adesso l'Ombra fece loro un paio di domande, mirate a far riflettere i cani sulla loro esistenza. Alison non ci aveva mai pensato. Anzi..per lei era come se esistesse solo il Bloodrunner, come se la gilda fosse nata qui e avesse i suoi stessi obiettivi, o almeno simili. Mentre Merovish era tutt'altra cosa, diversa, distante, con tutti i suoi problemi e le sue faccende, un altro mondo. Eppure l'organizzazione era nata lì, aveva preso grande potere e si era espansa fino a quella punta del Pentauron, simile nell'origine. Molto anarchica, caotica, facile da manipolare e ottenere. La morale non impediva l'uso di qualsiasi mezzo. Anche se di certo era un ambiente più tranquillo del Sud. Violet rispose per prima, con la sua solita aria da perfettina per mostrare quando ne sapeva degli Eversori.
"Bla bla bla" - seguirono i versi di Alison col relativo gesto della mano destra. Lei non prova vergogna per il suo comportamento, non vede il motivo di trattenersi. La discussione volgeva in qualcosa che non suscitava interesse in lei. Chi doveva obbedire non le importava niente, lei doveva solo svolgere le missioni, tutto qui. Bastava solo lasciarle la libertà attuale, privarla di quella avrebbe inevitabilmente comportato a qualcosa di ben peggiore.
"Non mi faccio queste domande del cazzo, sarà perché valgo come mille soldati della vostra Legione" - o forse era meglio dire nostra? Buttato sull'ironia, nonostante la giovane bionda credeva davvero di essere così forte e abile, ma non era questo il punto.
"Non m'importa chi cazzo devo obbedire, non importa che cazzo missione devo svolgere, basta che non ci siano costrizioni particolari" - non serve spiegare ancora cosa intenda con le ultime due parole. Aveva incontrato Monocorno e non gli piaceva affatto, aveva un conto in sospeso, uno dei tanti..però non poteva farci nulla, non era il suo campo e non stava a lei decidere.
"E che non si ignorino i patti" - a questa frase guardò Dimitriy, non poteva non comprendere di cosa stesse parlando. Tanto sarebbe rimasta al Bloodrunner, quindi non c'era pericolo di non seguire i suoi obiettivi.
"Perché non ci dici cosa ci attende?" - domandò immediatamente dopo, era incuriosita, o meglio..non concepiva. Non erano preparati per cosa? Avanti, questo è il momento adatto per spiegarlo.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Mentale: Normale - Andiamo al punto, non me ne frega niente!
Stato Fisico: Normale
Energia: 100%. -
.Xar ♦
Grande Raggio di sole, bella idea provare a tirare un pungo a un cavaliere di ombra. Quindi non ce l'ha particolarmente con me, è proprio scema di suo. Se fossi meno teso riderei anche.
Neanche a farlo apposta, quell'azione va a braccetto con le parole del simulacro.
...Ehi, un attimo.
"Impulsività e mancanza di disciplina"? Io non sono nè impulsivo nè indisciplinato! Ho mai scatenato una rissa? No! Mi sono mai fatto mettere in punizione? Nemmeno! E non dico neanche parolacce. Sono una spia discretamente brava e soprattutto tranquilla.
Mi permetterò di dissentire non appena avrà finito di parlar-
"...generale livello di potenza bellica sotto la soglia necessaria". -Ah. Uhm. Questa forse è vera. Basta uno sguardo alla stanza per capire che a) siamo pochi e b) non abbiamo proprio l'aria cattivissima.
Mi è passata la voglia di replicare.
Si parla ancora di ruoli gerarchici e della nostra incompetenza. Cioè, in realtà sembra quasi che Bid'daum/l'ombra/il simulacro/quel che è stia cercando di indorare la pillola, dicendo che il nostro "massimo" non è abbastanza.
Sembrano le critiche che rivolgevano a me anni fa: "Oh sì, Xarino si impegna un sacco... Ma è negato, c'è poco da fare."
Yeee. L'ultima cosa che avrei voluto era sentirmele dire anche qui.
La domanda rivolta a noi tre coloratissimi sottoposti mi coglie quasi completamente impreparato. Cavolo, io sono arrivato in un momento di super mega cambiamenti e mi sono perso praticamente tutta l'azione. Il che da un lato non mi dispiace perché io e le battaglie grosse, insomma, meglio di no; dall'altro so solo le cose scritte nelle scartoffie e per sentito dire da altri colleghi.
Per fortuna ho il tempo di elaborare qualcosa mentre le altre due parlano.
« Sono d'accordo con lei. » Lei quella viola eh, questa qui che indico accennando. Di quella gialla non parliamone neanche.
« Possiamo andare ovunque e siamo pressoché invisibili. Non credo che nessun altro esercito vanti un fattore sorpresa importante come il nostro. » E il fattore sorpresa è una gran cosa, sempre se non si incappa in... Che parole aveva usato? Ah sì: impulsività a mancanza di disciplina. Due difetti che per fortuna non dovrebbero comparire nel mio profilo personale.
« Inoltre » Forse è un azzardo, ma ci terrei a dire questa cosa « Noi siamo più... fedeli. Dei semplici mercenari addestrati potrebbero fare le stesse cose, ma non avrebbero le stesse motivazioni. »
...Credo. Insomma, sono l'unico a provare un minimo di senso del dovere verso le persone che mi hanno preso sotto la loro ala? Riconoscimento? I vantaggi dell'essere in questa organizzazione non sono pochi.
No? S-sto solo facendo la figura del lecchino?
♦ Stato fisico: Ottimale
♦ Energia: 100%
♦ Passive:
Ciò che resta di Waza [Anti-invecchiamento + Connessione spirituale con Waza | GdR only]
Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da altre tecniche attive]
Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" (Anti-Auspex) spirituale]
Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]
♦ Attive:
//. -
_MajinZ_.
User deleted
Dimitriy era teso come le corde di un violino, tanto che alcune piccole gocce di sudore si affacciarono sulla sua fronte corrugata. E come se non bastasse, Alison decise di mostrare la parte peggiore di se nel momento peggiore, andando ad attaccare un'entità intangibile solo nella forma, ma non nella sostanza. Quella era l'emanazione di un Gerarca, l'autorità che gestiva tutta la baracca e quindi cercare di colpirla con un pugno... no, non era qualcosa di intelligente da fare. Il ragazzo sospirò, lanciando poi una pessima occhiata alla biondina. Purtroppo però non poteva farci molto, dato che alla fine era stato lui stesso a sceglierla.
L'assassino però al momento aveva altri pensieri per la testa, sapere che Zimmer era d'accordo con il cambio in comando... lo feriva. Si sentiva alla stregua di un traditore, non avere più la fiducia del proprio capo era un brutto colpo, significava che alla fine non era riuscito a svolgere al meglio il compito affidatogli. E non poteva neanche dar torto a Bid'daum, visto che le sue parole erano tutt'altro che false... coadiuvate dall'eccezionale tempismo nella lottatrice a sottolineare le cose. Al momento Dimitriy non può fare altro che chinare il capo, accettando di collaborare per non rendere vano il lavoro svolto fino a quel momento.
Capisco, è giusto. Questa missione qui al Blood Runner ci è costata parecchie energie, un aiuto nella gestione non può di certo guastare... specie ora che stiamo per iniziare una guerra.
In quel momento il biondo si alzò dalla poltrona, lasciando la sua posizione privilegiata in segno di rispetto. Stava lasciando il comando principale all'anima, anche se il suo gesto aveva più una valenza simbolica che altro: non era certo che un'emanazione spirituale potesse sedersi. Ad ogni modo i sottoposti risposero alla domanda, ognuno alla propria maniera, ma almeno erano tutti concordi... chi più o chi meno. Il biondo ricambiò lo sguardo della lottatrice, i patti andavano sempre rispettati e aveva intenzione di farlo, non c'erano dubbi su di questo.
Una piccola squadra è più difficile da individuare, rispetto a un grosso esercito. A volte basta solo una puntura per essere letali.
Doveva superare questo momento di tensione, con il tempo avrebbe ottenuto nuovamente la fiducia del Rossiccio... doveva solo pazientare. Però adesso avevano la forza necessaria per portare avanti il piano d'invasione..