Chi cerca trova, o si fa trovare

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. °PaNdEmOnIuM°
     
    .

    User deleted



    Narrato l °Pensato ° l Parlato l Diciture fuori campo

    Alla fine ero dunque giunto alla tanto agognata meta.
    Il deserto non aveva reclamato la mia vita, o meglio, il tempo di sosta all’interno di esso si era dimostrato più breve del previsto.
    Per quanto duro e faticoso, il cammino non durò molto.
    Merito anche di quella inaspettata compagna di viaggio che mi aveva permesso di orientarmi con meno difficoltà in un luogo di cui non avevo nessuna informazione.
    Adesso però si entrava nella seconda fase.
    Bisognava raggiungere questo luogo che avevo potuto osservare solo mediante i suoi grezzi disegni sulla sabbia, e seppur mi fosse stato indicato il punto d’ingresso, ciò non voleva automaticamente dire che il restante percorso sarebbe stato una passeggiata.
    Quindi come procedere?
    In che modo agire?
    Molto probabilmente vi era solo un opzione, ovvero pedinarla.

    ° Le dovrò stare alle calcagna °


    Poteva essere una buona idea.
    Anzi, era l’unica buona idea che potessi perseguire per riuscire ad orientarmi in un luogo di cui non sapevo nulla.
    Questa fantomatica Merovish aveva una struttura molto familiare alla mia città natale dato che il mio popolo era stato costretto a rifugiarsi sottoterra per sopravvivere.
    In fondo non ero nuovo al visitare opere di architettura sotterranea.
    Potevo prendere il tutto con un tuffo nel passato.
    Un immergermi nostalgicamente in un ricordo romantico.
    Bando alle cazzate, dovevo raggiungere quella dannata città se volevo trovare una soluzione al mio problema.
    Se volevo entrare in contatto con qualcuno che mi permettesse di comunicare con il mio mondo.
    Le uniche informazioni che ero riuscito ad ottenere nel breve viaggio in compagnia di quella simpaticona, erano state quelle che si trovava sotto terra e che per arrivare in città bisognava percorrere un tunnel.
    Ma il modo come orientarsi all’interno dei cunicoli non mi era stato detto.
    Né tanto meno ero in possesso di una mappa.
    A questo punto non mi rimaneva altro da fare che accodarmi.
    Per ora mi dovevo semplicemente limitare a seguire gli spostamenti della burbera aliena: la osservai attentamente mentre attivando il suo deflettore mimetico, si dirigeva spedita verso una serie di carovane che parevano prendere la strada che doveva condurre a questo fantomatico luogo.
    pur riscontrando grossi problemi di comunicazione linguistica, ero comunque riuscito a recepire quelle informazioni che mi sarebbero state necessarie per muovermi senza vagare troppo alla cieca.

    Procediamo...


    Al momento l’unica cosa sensata era emulare la sua stessa azione, seppur cercassi di tenermi distanziato da lei cosi da non pestarle i piedi e non alterare più del dovuto quel suo già instabile umore.
    Muovendomi con la più accurata discrezione, avrei cercato di avvicinarmi per seguire quella lunga fila che procedeva lenta ma spedita all’interno dei vari cunicoli che collegavano l’esterno con la metropoli.
    Stando attento a non produrre rumore e tenere attivo il sistema ottico-mimetico cosi da non essere identificato e poter procedere liberamente, mi limitavo a seguire il percorso di quella fila indiana che a differenza mia, sapeva molto bene come orientarsi tra quelle innumerevoli diramazioni che assomigliavano sempre più a un labirinto.
    Una cosa era certa, senza una guida o un punto di riferimento, provare a orientarsi in quei luoghi sotterranei risultava praticamente impossibile rischiando cosi di perdersi e di far di essi la propria tomba.

    Stato Mentale: Normale
    Stato Fisico: Normale
    Energia:
    Utilizzata - 10%
    restante - 90%


    Passive:
    Mescolandosi tra varie coperture, confondendo le sue linee e muovendosi cautamente può passare inosservato o furtivamente al di là delle persone.
    Sa come avvantaggiarsi dell'ambiente e come utilizzare la luce e le ombre.
    E le opportunità di un movimento non notato non gli sfuggono in quanto conosce l'importanza del giusto tempo e l'utilizzo della diversione.
    Senza produrre rumore il guerriero può avvicinarsi alla vittima ed ucciderla senza che questi se ne accorga!
    [5 punti x passiva di Furtività]
    (non produrre rumore)


    47 è in possesso di un abilità alquanto unica, che lo rende un avversario talmente temibile da essere percepito solo nel momento in cui i suoi colpi vanno a conclusione. Consiste nel celare la propria presenza completamente sul campo di battaglia: in sostanza sarà in grado di azzerare la propria aurea potendo cosi diventare invisibile a chi detenga capacità extra sensoriali.
    Inoltre tale peculiarità risulta assai favorevole in situazioni dove il nemico non è a conoscenza dell'ubicazione, ad esempio all'interno di banchi di nebbia, cortine fumogene o grotte completamente al buio.
    (l'effetto decade quando si usano tecniche offensive)
    [5 punti x passiva di assenza di Aura]

    Tecniche:
    Mimetizzazione
    Tra le diverse meraviglie a livello di applicazione tecnologica che la nanotuta offre, una sicuramente delle caratteristiche più utili ed efficienti durante la battaglia risulta essere il sistema ottico-mimetico per deflettere la luce. Il suo nuovo aspetto, pur rimanendo umanoide, riflette l'ambiente circostante consentendo una mimetizzazione visiva quasi totale in caso d'immobilità: sostanzialmente si risulterà invisibili fin tanto che non si attaccherà. Questo livello di mimetizzazione persiste per 2 turni ed ignora tecniche e capacità di rilevamento passive, ma risulta inutile contro abilità di rilevamento attive, dimostrandosi in grado di superare efficacemente solo capacità di rilevamento che si basano sulla vista, e solo se di livello Basso.
    consumo M e d i o


    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 30/10/2015, 07:15
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    5,868
    Location
    Nekara's Hell

    Status
    Anonymous
    char_44174_zpsvnuca4aw
    ASTAROTH
    Dunque dovevo finalmente dirigermi alla tana, secondo indicazione dell'altisonante incarnazione del deserto che mi aveva assoldato per quell' "operazione" di ricerca, che avrei trasformato in una distruggi e ricerca fra i cadaveri. Il mio passo era veloce e continuavo a tormentarmi le mani, eccitato, ne avevo sentito di belle su quella città e morivo dalla voglia di vederla. La violenza di quei lidi era stata paragonata a quella di una bolgia infernale, e dato che ero un fottuto principe demoniaco, non potevo che esserne particolarmente curioso. Mi unì alla calca di gente e carovane che si affollava all'ingresso.

    Cosa dovevo fare in città? Allora: Prima di tutto andare in un luogo la cui ubicazione ovviamente non conoscevo, fare un bel pò di casino sanguinolento - sicuramente la parte migliore di quella storia - e infine trovare una corona da consegnare al buon Sahara, niente di più facile almeno in teoria. Mi scrocchiai le nocche minaccioso come se avessi già uno di quei bastardi davanti, bastardi di cui non sapevo niente ancora, ma già li volevo morti.

    Ed ecco che la carovana davanti a me passava sotto l'imponente entrata dei cunicoli della tana, il sole finalmente veniva occultato da quelle strutture forgiate nella sabbia da chissà quale antico popolo, finalmente un alito di fresco, refrigerante, un piacevole cambiamento dall'immorale caldo desertico. Merovish non era lontana e con essa la risoluzione della mia frenesia.


    Dettagli pg
    Aspetto: [X senza spada]
    Stato fisico: Normale
    Stato psicologico: Normale
    Energia: 100%
    Riassunto:
    Tecniche Passive:

    Tecniche Attive:
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    8,075

    Status
    Offline
    2euoc53

    Il mite clima dell'ovest lasciò presto il posto a uno ben più afoso e tropicale via via che l'incedere di skekDor conduceva quest'ultimo in direzione del Presidio Sud.
    Lo Skeksis stava lasciando suo malgrado le terre del Presidio Ovest alla volta di una regione contraddistinta per i suoi deserti e per le condizioni di vita proibitive: col senno di poi, era proprio la parte di Endlos da cui l'umano Xar gli aveva detto di tenersi lontano.
    Tuttavia, come al solito, il mezzo-Mistico aveva deciso di fare di testa sua.
    Nella spasmodica ricerca d'un luogo in cui far valere il suo potere, skekDor aveva accumulato informazioni d'ogni tipo.
    Chiaramente, la popolazione di Endlos s'era dimostrata restia a condividere il proprio sapere, e spesso e volentieri ciò aveva "costretto" l'essere superiore a mostrarsi in tutta la sua cattiveria. Come conseguenza di ciò, l'essenza d'innumerevoli creature era finita preda del suo vorace appetito, accrescendo di qualche centimetro il già voluminoso addome. Nemmeno una di queste anime era tuttavia stata usata come nutrimento.
    Questo perché, proprio quando lo Skeksis pensava di doversi accontentare di ciò che aveva, un vagabondo di passaggio gli suggerì la proposta di muovere a sud, verso un insediamento sconosciuto ai più e celato fra le tenebre del sottosuolo. Lì, alla luce delle torce, skekDor avrebbe potuto forse trovare creature della fibra che a lui interessava.
    Pur tuttavia, nonostante le minacce che gli furono rivolte, il vagabondo non riuscì a dare informazioni troppo precise sul luogo in cui sorgeva suddetta città sotterranea.
    Ecco quindi che skekDor, ripagato l'aiuto alla sua maniera -Ovvero accrescendo ulteriormente l'addome con un'altra anima-, si ritrovò a seguito di qualche giorno di marcia nel deserto.
    Pur non avendo bisogno di cibo e bevande, il caldo fu terribile da gestire. Tantopiù che le zampe rinsecchite più volte chiesero pietà alla rovente sabbia delle dune, e nemmeno avvolgendole in bende raffazzonate si riuscì a dar loro un po' di sollievo.
    La poca acqua che il mezzo-Mistico riuscì a trasportare finì in poco tempo, complici anche i continui "sprechi" da parte di quest'ultimo, intenzionato a mantenere sempre collo e testa ben umidi.
    Se non altro, come consolazione c'era che il forte sole offriva raggi meravigliosi per la rifrazione del Cristallo, e dunque il rituale mattutino rinvigoriva lo Skeksis in meno di dieci minuti, contro l'ora in genere necessaria al completamento del processo.

    Procedendo in linea retta, skekDor si rese conto che senza una guida difficilmente avrebbe potuto raggiungere il fantomatico luogo. Per altro, tenerne a mente il nome con tutta quell'afa iniziava a diventare difficoltoso. Peccato non ci fosse anima viva a cui chiedere.
    Anima viva? Beh, in mancanza di questa, forse c'era qualche anima morta! L'illuminazione divenne idea, l'idea richiese un lungo calcolo delle possibilità, e infine il calcolo si trasformò in azione.
    Quasi sicuro di trovarsi all'interno dell'area più interna del grande deserto, skekDor raccolse le energie e si concentrò intensamente.
    Agitò le mani con movimenti sinuosi e persino armonici per i suoi standard, unendo il tutto a un goffo movimento di bacino, simile a una strana danza. Le zampe martoriate affondarono nella calda sabbia con vigore, spruzzandone sbuffi in ogni direzione.
    Via via che il rituale proseguiva, un'alone verdognolo si concentrò attorno alle mani dello sciamano, lasciando nell'aria eteree figure lì dove gli arti solcavano l'ambiente.
    L'alone si disperse tutto intorno, sempre di più, fino a che un'area di quasi 25 metri non venne investita da questo.
    skekDor concluse il tutto battendo le palme l'una contro l'altra con vigore. Questo innescò una reazione a catena che, partendo da lui, fece quasi esplodere il pulviscolo in una pioggia di scintille d'un verde acceso.
    A questo punto, avvenne il prodigio. In alcune parti della zona le scintille presero a condensarsi fra loro, ottenendo forme all'inizio rozze, poi sempre più rassomiglianti a figure di senso compiuto.
    In breve, le figure si accalcarono per avvicinarsi a skekDor, fluttuanti nell'aria come piume sospinte dal vento, ma dall'aspetto di creature in carne ed ossa, seppur semi-trasparenti e dall'eccentrico colore.
    Lo Skeksis le osservò tutte con malcelato disprezzo, esclamando infine: "Chi tra voi spiriti erranti conosce la strada per la città di Merovish si faccia avanti e mi offra il suo aiuto, subito!"
    La risposta non tardò ad arrivare, come del resto il mezzo-Mistico s'aspettava: aveva subito mancanza di rispetto dai vivi, ma dai morti sarebbe stato davvero inconcepibile!
    "Io, padrone. Io conosco il passaggio sicuro per raggiungere la meta. Il mio nome è Pestipen, e vi farò da guida in questo viaggio." Disse l'animella di un umano. Nonostante il nuovo aspetto, era distinguibile la carnagione ambrata e i capelli finemente raccolti in un turbante. Inoltre, la lunga barba grigiastra e i vestiti lasciavano intendere che quell'anima non era certo morta di stenti. Si vedeva infatti in prossimità del petto un vistoso squarcio, da cui era zampillato tanto sangue da macchiare il bel giustacuore di lino.
    Con un cenno della mano, skekDor fece sparire nel nulla tutti i morti, tranne ovviamente quello che s'era fatto avanti.
    Era soddisfatto, e lo si poteva leggere dal sorriso beffardo che gli corrugava i lati del becco, ma non per questo quel che uscì fuori dalla sua bocca fu qualcosa di aggraziato: "Quale che fosse il tuo nome non ha alcuna importanza per me, spirito. Conducimi alla via più breve d'accesso alla città, come ti è stato ordinato."
    Senza scomporsi, Pestipen reclinò appena il busto in avanti, mormorando: "Come desiderate, padrone."

    Il duo prese dunque la via che, in breve, avrebbe condotto lo Skeksis allo squarcio tra le due pareti di roccia. Questi passò tutto il tempo a fustigare con forza le creature sotto la veste perché gli allietassero la marcia con le loro grida. Intanto, cogitò sul fatto che, raggiunta l'entrata sotterranea, gli sarebbe risultato difficile mantenere il controllo necessario a continuare a servirsi dell'anima di Pestipen: all'esterno, il sole cocente rinvigoriva continuamente l'energia che scaturiva dal Cristallo come una fonte quasi inesauribile, ma nel buio delle grotte questa facoltà sarebbe venuta meno.
    A lungo pensò a una maniera ma, arrivato a destinazione, non riuscì comunque a venire a capo della faccenda.
    Lo Skeksis si prese qualche secondo per mirare l'entrata. Aveva sentito il rumore prodotto da una carovana, verso l'interno del cunicolo. Dunque, qualcuno era passato da poco da lì.
    I pensieri vennero interroti dalla voce dell'animella: "Siete giunto dove volevate, padrone. Ora posso congedarmi da voi?" Domandò ancora rispettosamente.
    "Giammai!" Gli gracchiò in risposta skekDor: "Mi è stato detto che l'interno non è dissimile da un labirinto. Tu conosci la via, e dunque sarai la mia guida!" Tuonò, imperioso.
    A Pestipen non restò dunque che ingoiare amaro e imboccare le tenebre. A seguito, skekDor fece lo stesso, ma non prima di aver gettato un'ultima occhiata al sole: non l'avrebbe visto per un po', e questo poteva costituire un bel problema

    Salute: 100%
    Energia: 100%

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    Tecniche utilizzate:


     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    26,962

    Status
    Offline

    Si dice che le avventure più assurde inizino tutte con un evento.

    Che sia catastrofico.
    O forse sentimentale.
    Magari già scritto nelle stelle.

    Ma che sia un evento!
    Qualcosa che scuota l'anima -e sì, la faccia tremare.
    Qualcosa che spinga l'avventuriero a trasformare un giorno comune in da quel giorno in poi.
    Perché da questo giorno in poi le vostre vite avrebbero avuto un nuovo significato.
    Nel bene o -perché no- soprattutto nel male.




    Così accadde all'improvviso. Perché niente di spettacolare era mai nato dalla tranquillità di un Sole cocente. Il respiro della terra si innalzò furibondo, anticipando, non senza provocare notevole sgomento, quello che era di li a poco in corso: un terremoto.

    Chiariamoci. Una cosa era la terra che trema e sconquassa i suoi confini geografici.
    Un'altra era terra che si apriva direttamente sotto e intorno a voi.
    Come una bocca di leone -i denti di roccia -il ruggito delle profondità.

    E il fatto che fosse avvenuto così rapidamente, lasciando ai più ben poche speranze di reazione, era un indizio su chi o cosa realmente avesse causato quel tremore.
    Perché, a questo punto, dovrei fare un'altra specificazione: la terra trema, sì, ma trema solo per voi.
    Potevate giurare che le carovane oltre i trenta metri da voi non avevano nessuna idea di cosa stesse accadendo.
    Certo, si voltarono.
    Ma insomma, se senti un insieme di grida di dolore e paura che fai -te ne fotti?

    Ah, beh non avete torto.
    In un certo senso, chi era scampato a quel parapiglia si voltò, sì, ma una volta compreso di essere fuori dai guai corse verso Merovish. Detto in maniera comprensibile: vi lasciarono a voi stessi.

    Dunque torniamo al grande evento che vi avevo annunciato!
    La voragine che si apre sotto di voi aveva il sapore di un presagio oscuro -una profezia potente, antica e corrotta -potevate giurare che centinaia di punti luminosi stavano fissandovi. C'era un intero cosmo di vita nell'universo del sottosuolo -e ogni singolo dannato occhio vi stava fissando.
    Vi stavano aspettando.




    QM POINT


    Siete tutti, bene o male, nei Cunicoli. La prima cosa che vi investe è un Critico di tremore (paragonabile a un medio a testa) che tenta di privarvi dell'equilibrio; sopraggiunge poi un Critico che consiste nel aprire una voragine. Non fa danno, tenta solo di farvi cadere in un fosso di cui non vede niente se non "centinaia di occhi".

    Vi è possibile difendervi dal primo critico con una difesa magica. Contro il secondo, invece: se parate il primo, avete modo di provare a fuggire (ripeto PROVARE, vi dirò io se andrà a buon fine o no); nel caso in cui non riuscite a parare il medio di scossa, ma avete una passiva di volo, vi è concesso di tentare la fuga (e ripeto anche qui, TENTARE) -se nessuna delle condizioni di cui sopra si verifica, finite autoconclusivamente nel fosso e perdete i sensi.

    Buon game :3

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    8,075

    Status
    Offline
    2euoc53

    Imboccata senza più alcun indugio la via oscura skekDor, accompagnato dal fedele spirito Pestipen, s'incamminò alla volta dei Cunicoli. Luogo di tenebra opprimente, l'arzigogolato sistema di gallerie e grotte si snodava apparentemente fin nelle profondità della terra. Il buio la faceva da padrone, a parte qualche rara fiaccola lasciata quasi come scherno lungo la via. Non fosse stato per la normale luminescenza irradiata dall'anima del morto che era con lui, lo Skeksis avrebbe invero visto ben poco.
    Era impaziente di raggiungere la città di Merovish. Anzi, di più: iniziava a mostrare quasi l'atteggiamento di un tabagista lasciato senza nicotina. E dire che non era entrato da neanche un'ora buona.
    Sudò freddo, e non per eventuali sbalzi di temperatura. Per altro, anche se non ne aveva bisogno, iniziò a iperventilare. Come a suggerire la sua condizione di stress psicologico, il lamento dei Podling echeggiò con maggior vigore per la grotta. In effetti, nel tentativo di riprender smalto, skekDor frustava le povere schiene con la coda senza la minima pietà.
    Pestipen era costernato, ma al contempo non sapeva che dire. Infondo, lui era solo l'anima di un morto, evocato col fine di fungere da guida da una creatura in grado di fare un simile prodigio. La sua cieca obbedienza verso il padrone, dunque, era vincolata al patto che si era stipulato. Né più, né meno.
    Pur tuttavia, imboccato un cunicolo assai più largo, l'animella non poté fare a meno di commentare: "Ci vorrà ancora qualche ora di marcia, padrone. Purtroppo, non siamo ancora neanche a un quarto del tragitto."
    skekDor ansimò ancora qualche istante a seguito di quelle parole. Quindi, deglutendo rumorosamente, sbraitò: "Allora, cerca di rimanere concentrato e piantala di tediarmi. Non voglio passare qui dentro un solo minuto più del dovut-"
    Neanche aveva finito di parlare, che sentì l'anziano corpo venir scosso da un forte tremore. In condizioni normali, sfruttando al massimo calma e raziocinio, certo avrebbe trovato la maniera migliore per difendersi da un simile maleficio. Ma era talmente scosso che a malapena si rese conto di essere oggetto d'un attacco magico, seppur per natura non fosse dissimile dal materializzarsi di una scossa tellurica.
    Quindi, in breve, la terra gli si aprì sotto le zampe in una voragine gigantesca, tempestata qua e là da svariati occhi fosforescenti.
    Gridò, provando ad afferrare inutilmente l'aria con le dita irsute. Sapeva, anzi aveva la certezza di non poter morire. Eppure, nonostante ciò, in quel momento venne attanagliato da un'emozione mai provata prima. Qualcosa di forte, profondo e per certi versi atavico.
    Il cuore mancò un colpo, il respiro si spense in un ultimo, lunghissimo sospiro.
    Mentre vedeva le orbite misteriose farsi sempre più vicine, gli occhi si chiusero al mondo e il mezzo-Mistico svenne. E tanto fu lo shock, che nemmeno la metà buona poté prendere il sopravvento. In pratica, per al prima volta da quand'era su Endlos, skekDor venne letteralmente avvolto dal sonno della ragione.

    Un'eventuale osservatore avrebbe potuto vedere la sua veloce e costante discesa nel fondo del crepaccio tramite la luminescenza emessa da Pestipen: anche in quella situazione, lo spirito evocato era rimasto vicino alla divinità, legato a questa per mezzo d'un patto indossolubile, e niente più

    Salute: 100%
    Energia: 100%

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    Tecniche utilizzate:


     
    Top
    .
4 replies since 29/10/2015, 16:05   187 views
  Share  
.